2. 1)disturbi della forma
I disturbi della forma si riferiscono alle alterazioni di quelli che
sono i principi generali di strutturazione del pensiero, il modo in
generale in cui il pensiero si struttura.
2)disturbi del contenuto
I disturbi del contenuto del pensiero si
riferiscono alla abnormità delle singole idee
I disturbi del pensiero sono
suddivisi in:
4. Idee deliranti
• Etimologicamente l'idea delirante è un'idea “fuori
dal solco" («de lira»), cioè un'idea che si discosta
da quello che è il consenso comune
• Più esattamente in psicopatologia noi definiamo
delirante un'idea erronea, non corrispondente alla
realtà oggettiva ma che è tenuta tenacemente dal
soggetto ed è resistente ad ogni tentativo di
critica, di ragionamento o di dimostrazione logica.
5. Delirio
• Idea errata, alla quale la persona aderisce
con straordinaria convinzione, a dispetto di
tutte le possibili prove contrarie
• Il contenuto di queste idee è spesso
palesemente assurda
6. Delirio
“Il delirio è un fenomeno
primario che implica una
alterazione della
consapevolezza globale
della realtà”
Karl Theodor Jaspers
Oldenburg, 1883 – Basilea, 1969
8. Classificazione
dei deliri
1. Deliri lucidi:
delirio che non si accompagna a compromissione
dello stato di coscienza (ad esempio, il classico delirio
lucido dello schizofrenico).
2. Deliri confusi:
delirio che si accompagna a compromissione dello
stato di coscienza (ad esempio, il deliro che compare
in diversi stati confusionali.
10. Deliri psicosensoriali
• Delirio che trae origine da esperienze psicosensoriali
abnormi, in generale da allucinazioni.
– Esempio: un soggetto ode delle voci che lo minacciano,
lo insultano ed elabora sulla base di queste allucinazioni
la convinzione delirante di essere perseguitato, in
questo caso avremo un delirio di persecuzione legato in
qualche modo alle allucinazioni.
11. Deliri interpretativi
• Delirio che parte da una percezione corretta e reale ma a
questa percezione corretta è dato un significato erroneo.
– Esempio: un soggetto vede passare un funerale e ne
trae la convinzione delirante che è un avvertimento dei
suoi nemici che gli annunciano la sua morte imminente.
In questo caso la percezione è corretta, ciò che è errata
è la interpretazione che viene data.
12. Deliri intuitivi
• Delirio che si ha quando la condizione delirante
non trae origine da una percezione, né errata né
corretta, ma si tratta invece di una convinzione
che insorge improvvisamente nella mente del
soggetto, indipendentemente da qualunque dato
percettivo.
– Esempio: il soggetto manifesta improvvisamente la
convinzione di essere il vissuto di una missione di
redenzione dell'umanità
14. Delirio primario
• Nasce dalla
trasformazione
fantastica della realtà
che investe il
soggetto
Delirio secondario
(o deliroidi)
• Deriva da uno stato
d’animo transitorio,
come la depressione
15. Deliri primari
• Deliri che non derivano comprensibilmente
né da uno stato affettivo, né da una
situazione particolare, né da una particolare
personalità; si tratta fenomenologicamente
di qualcosa di inderivabile, di
incomprensibile di quella che è la loro
origine.
16. Deliri secondari o deliroidi
• Sono quelli comprensibilmente derivanti o
da uno stato affettivo ed allora si parla di
deliroide affettivo o da una particolare
situazione di vita del soggetto ed allora si
parla di deliroide da situazione, o un
delirio che origina sulla base di quella che è
la struttura di personalità del soggetto ed
allora si parla di deliroide caratterogeno
17. Esempi: deliri secondari (1)
• Deliroide affettivo è un delirio derivante da uno
stato affettivo. Delirio di colpa, di rovina, di
indegnità di un paziente depresso sono deliroidi
affettivi ed in questo caso il contenuto delirante
può essere compreso in relazione alla
depressione del tono dell'umore.
• Allo stesso modo l'esaltazione del tono dell'umore
in un paziente maniacale sarà espressa da
tematiche di grandezza con deliri di grandezza.
18. Esempi: deliri secondari (2)
• Deliroide da situazione. L'esempio classico è
quello dell'emigrato il quale, in rapporto ai
problemi di lingua, di lavoro, di ospitalità, può
sviluppare tematiche deliranti di persecuzione o di
identificazione, in questo caso si tratterà di un
delirio comprensibile in rapporto a quella che è la
situazione di vita del soggetto.
• Deliroide caratterogeno è il delirio comprensibile
in rapporto a quella che è la struttura di
personalità del soggetto; esempio classico è il
cosiddetto delirio di rapporto dei sensitivi.
19. Soggetti sensitivi
• Soggetti con una struttura di personalità particolare, sono
dei soggetti sensibili, permalosi, con tendenza alla
chiusura in se stessi, con una certa difficoltà nei rapporti
interpersonali, scrupolosi, timidi.
• In questi soggetti eventi di per sé privi di significato
particolare, ma che assumono una notevole importanza
per il soggetto (ad es. una svista sul lavoro, una
scortesia), possono scatenare un particolare delirio che
prende il nome di delirio di riferimento, cioè il soggetto
sviluppa la convinzione che tutti quanti sono venuti a
conoscenza di questo suo errore e che addirittura se ne
parla continuamente, vede la gente che lo guarda, che non
lo saluta più.
21. Esperienza di umore delirante (Jaspers) o sensazione di
fine del mondo imminente (Severani) o esperienza di
mutamento pauroso
• E’ un'esperienza di mutamento minaccioso del
mondo circostante; il soggetto ha l'impressione
che la realtà che lo circonda sia cambiata, non la
riconosce più; non si tratta di un cambiamento
grossolano ma di qualcosa di impalpabile, di
minaccioso, di catastrofico.
22. Esperienza di umore delirante (Jaspers) o sensazione di
fine del mondo imminente (Severani) o esperienza di
mutamento pauroso
• E’ di un'esperienza penosa, sgradevole per il
soggetto, per cui per lui rappresenta un sollievo
sviluppare l'idea delirante, quale l'idea di
persecuzione, perché in questo modo non si
tratterà più di un qualcosa di impalpabile, di
indefinibile, ma di un qualcosa che sedimenta, che
si cristallizza, che si struttura nella convinzione di
essere avvelenato, minacciato, perseguitato.
23. Esperienza di umore delirante (Jaspers) o sensazione di
fine del mondo imminente (Severani) o esperienza di
mutamento pauroso
• Questa esperienza delirante rimane e si sviluppa
verso una rielaborazione, verso una idea delirante
vera e propria. In questi casi l'idea delirante di
persecuzione viene preceduta da questa
esperienza che il soggetto stesso descrive in
maniera estremamente dettagliata.
• Tuttavia ciò non accade sempre, in quanto a volte
l'idea delirante di persecuzione insorge senza
essere preceduta da esperienze deliranti o senza
che il soggetto possa essere in grado di esternare.
25. Deliri sistematizzati
• Coerenza interna e stabilità.
• Le idee deliranti sono articolate tra loro in una maniera che
appare coerente anche se le idee sono assolutamente
erronee; inoltre l'idea persiste ed è sempre la stessa.
• Esempio classico è quello del paranoico: nella paranoia è
presente un delirio sistematizzato cioè un delirio
estremamente articolato nel suo interno ed è
estremamente stabile; possono essere presenti deliri di
identificazione, deliri di rivendicazione. Nella paranoia il
delirio è assai stabilizzato, coerente e stabile nei suoi
contenuti.
26. Delirio frammentato
• Delirio estremamente incoerente e non stabile, i cui
contenuti variano notevolmente.
• Esempio classico è quello dello schizofrenico ebefrenico
che rappresenta la variabile più grave della schizofrenia.
28. 1. deliri persecutori:
a. di persecuzione
b. di veneficio
c. di riferimento
d. di influenzamento
2. deliri depressivi:
a. di colpa
b. di rovina
c. di negazione
3. deliri espansivi
4. deliri di
trasformazione
corporea
5. delirio di gelosia
6. delirio mistico
30. Deliri persecutori
• Il soggetto ritiene di essere perseguitato ma ritiene, al
tempo stesso, che tale persecuzione sia giustificata in
rapporto a quelle che sono le sue colpe, i suoi peccati.
• Il delirio di persecuzione più frequente è quello del
paranoide ma può essere presente anche nel depresso
dove può essere interpretato come deliroide affettivo, in
alcuni casi può essere sintono con il tono dell'umore,
comprensibile con quello che è l'abbassamento del tono
dell'umore del soggetto
• Rientra in questo gruppo il delirio di veneficio, cioè l'idea di
essere avvelenato. Il delirio di nocumento l'idea di essere
in qualche modo danneggiato anche se non vi è una
precisazione delle modalità "persecutorie".
Delirio di persecuzione
32. Delirio di riferimento
• Rappresenta la convinzione che fatti, eventi di per sé
insignificanti abbiano un significato specifico per il soggetto; es.:
mi guardano, parlano di me.
• A questo gruppo appartengono i deliri di influenzamento che
sono deliri consistenti nella convinzione erronea di essere
oggetto di influenze esterne sulla propria volontà, sul pensiero.
Es.:"mi rubano il pensiero, comandano la mia volontà, sono un
automa". Questo delirio è molto frequente nello schizofrenico
paranoide.
• Secondo Kurt Schneider i deliri di influenzamento sono specifici
della schizofrenia purché sia possibile escludere una
componente organica della malattia. I deliri di influenzamento
rientrano secondo la classificazione di Schneider tra quelli che
lui chiama di primo ordine (FirstRank S.) della malattia cioè quei
sintomi che consentono la diagnosi attendibile di schizofrenia.
Deliri persecutori
34. Deliri depressivi
• Sono comprensibili in rapporto ad uno stato
affettivo che in questo caso è rappresentato dalla
depressione.
• Sono costituiti dai deliri di colpa, di rovina, di
povertà e consistono nella convinzione delirante
che si è destinati alla rovina economica, alla
miseria, anche familiare; il soggetto è convinto di
essere destinato alla bancarotta.
35. Deliri depressivi
• Sono idee errore, di peccato,
di contaminazione che si
esprimono sia con un
sentimento di indegnità, sia
con rimorsi (auto-accusa)
• A questo delirio di colpa
corrisponde l’aspettazione
della punizione (idee di
espiazione, di dannazione)
Delirio di colpa
37. Deliri depressivi
• Il delirio di rovina è un delirio estremamente
pericoloso perché il soggetto può arrivare al
suicidio sotto la spinta della sua convinzione
delirante oppure al suicidio collettivo; questa
rovina può riguardare non soltanto se stessi ma
anche i propri figli, i propri familiari per cui potrà
anche ammazzarli.
Delirio di rovina
39. Deliri depressivi
• Sono di entità variabile nel depresso grave e
consistono nella negazione del proprio corpo o
parti di esso o di negazione dell'esistenza della
realtà; per esempio: un depresso grave diceva:"io
sono soltanto una povera testa sofferente!"; infatti
negava l'esistenza del resto del proprio corpo. Altri
pazienti negano l'esistenza dell'intestino: es., "io
non vado più di corpo, quindi non ho più
l'intestino".
• I deliri di negazione sono presenti soprattutto nei
depressi molto gravi.
Deliri di negazione
40. 1) delirio di negazione
2) delirio di dannazione
3) delirio di immortalità
• È caratterizzato dalla
presenza della
seguente triade:
• Tutte le “idee” precedenti
culminano in un unico
tema: la negazione del
mondo, del corpo,della
vita, della morte
42. • Deliri di grandezza: convinzione di essere
un grande personaggio, di essere capace di
grandi imprese. Il delirio di grandezza può
manifestarsi in pazienti maniacali in cui
rappresenta un delirio comprensibile in
rapporto a quella che è l’esaltazione del
tono dell'umore del soggetto; un delirio di
grandezza può manifestarsi anche in altre
condizioni morbose, compresa la
schizofrenia.
43. • Deliri genealogici: convinzione di essere
discendente di un personaggio illustre, di re,
di scienziati;
• Deliri inventori: convinzione di essersi reso
protagonista di una scoperta (categoria di
soggetti paranoidi)
• Deliri erotomanici: convinzione di essere
amato da personaggi importanti.
44.
45. • Delirio ipocondriaco: convinzione delirante di una
trasformazione del proprio corpo che può arrivare
a gradi particolarmente gravi ("lo stomaco è
diventato di sughero").
• Deliri di trasformazione cosmica: convinzione che
stia per verificarsi la fine del mondo.
46. • Convinzione erronea di essere tradito dal
proprio partner (nel paranoico,
nell'alcoolista).
47. Convincimento abnorme di vivere o essere in
contatto o in comunicazione con la Divinità
Può essere un delirio psicosensoriale
(un paziente che vede, sente il messia).
48. • L‘idea ossessiva è un contenuto ideativo di
varia natura, può trattarsi di un numero, di
una parola, di una canzone, di una idea
che torna incessantemente nella mente
del soggetto, che si rende conto
dell'aspetto patologico di tale idea ma non
è in grado di liberarsene, oppure se ne può
liberare soltanto transitoriamente.
49. • Individuiamo subito una differenza tra le idee deliranti
e le idee ossessive. Mentre il soggetto delirante non si
rende conto del carattere patologico del suo contenuto
ideativo delirante, né cerca di liberarsene, nell'idea
ossessiva il soggetto si rende conto del carattere
patologico, vorrebbe liberarsi da questa idea parassita
ma non ci riesce.
• Il contenuto dell'idea ossessiva è vario (ripetizione, di
un ritornello di una canzone, di una frase, ecc). L'idea
ossessiva non è qualcosa di estraneo a noi (es.,
controllare più volte se il gas è spento), ma quando il
grado di persistenza, di invalidazione del soggetto è
notevole si entra nel campo della patologia.