1. IL PROBLEMA “BORDERLINE”IL PROBLEMA “BORDERLINE”
Quando il termine borderline é usato nelQuando il termine borderline é usato nel
più ampio senso di spettro o dipiù ampio senso di spettro o di
organizzazione di personalità, tutti iorganizzazione di personalità, tutti i
disturbi di personalità del gruppo B, cosìdisturbi di personalità del gruppo B, così
come quelli del gruppo A possono esserecome quelli del gruppo A possono essere
riassunti sotto la categoria generica diriassunti sotto la categoria generica di
condizioni borderlinecondizioni borderline..
4. Il concetto di borderline cominciò a imporsi all’attenzione
tra la fine degli anni trenta e la prima metà degli anni
cinquanta. Allo sviluppo di tale concetto contribuì la
comparsa di fenomeni clinici che fino ad allora non erano
stati previsti. Ad alcuni analisti accadde infatti che
pazienti da loro trattati secondo la tecnica tradizionale
sviluppassero sintomi psicotici; sembrò pertanto plausibile
pensare di trovarsi di fronte a casi di psicosi in cui un
aspetto nevrotico potesse fingere da copertura. Ciò
avveniva in totale disaccordo con i capisaldi teorici della
nosografia psichiatrica che sosteneva l’esistenza di due
assetti fondamentali: le nevrosi di transfert e le nevrosi
narcisistiche, cioè le nevrosi e le psicosi. Il fenomeno nuovo
che si presentava era appunto la possibilità che ci fossero
psicosi travestite da nevrosi.
Evoluzione storica del termine “Borderline”
6. Evoluzione del termineEvoluzione del termine
Anni ‘30-’40Anni ‘30-’40
Pazienti non così malati da essere etichettatiPazienti non così malati da essere etichettati
come schizofrenici ma troppo disturbati percome schizofrenici ma troppo disturbati per
essere sottoposti a trattamento psicoanaliticoessere sottoposti a trattamento psicoanalitico
classicoclassico
““Schizofrenia pseudonevrotica”” di Hoch edi Hoch e
Polatin (1949):Polatin (1949):
pannevrosi;pannevrosi;
panansietà;panansietà;
pansessualità.pansessualità.
7. Robert Knight (1954) : alterazioni dell’IoRobert Knight (1954) : alterazioni dell’Io
o Incapacità di programmare realisticamenteIncapacità di programmare realisticamente
o Incapacità di difendersi contro gli impulsiIncapacità di difendersi contro gli impulsi
primitiviprimitivi
o Predominanza dei processi di pensieroPredominanza dei processi di pensiero
primario sui processi di pensiero secondarioprimario sui processi di pensiero secondario
8. Grinker (1968)
Cluster analisi su 53 pazientiCluster analisi su 53 pazienti
14 fattori14 fattori
Quattro gruppi di soggetti lungo unQuattro gruppi di soggetti lungo un
ideale continuum nevrotico-psicoticoideale continuum nevrotico-psicotico
Versante
psicotico
Sindrome
borderline
Gruppo
“come se”
Versante
nevrotico
9. Tipo I: Versante psicoticoTipo I: Versante psicotico
a.a. Comportamento inappropriato eComportamento inappropriato e
disadattativo;disadattativo;
b.b. Problemi con l'esame di realtà e ilProblemi con l'esame di realtà e il
senso di identità;senso di identità;
c.c. Comportamento negativo e rabbiaComportamento negativo e rabbia
espressa apertamente;espressa apertamente;
10. Tipo II: Nucleo della sindrome borderlineTipo II: Nucleo della sindrome borderline
a)a) Affettività negativa pervasivaAffettività negativa pervasiva
b)b) Volubile coinvolgimento con altriVolubile coinvolgimento con altri
c)c) Rabbia agitaRabbia agita
d)d) Inconsistente identità di séInconsistente identità di sé
11. Tipo III: Gruppo “come se”Tipo III: Gruppo “come se”
a)a) Tendenza a imitare l'identità degli altriTendenza a imitare l'identità degli altri
b)b) Comportamento più adattativoComportamento più adattativo
c)c) Relazioni carenti in spontaneità eRelazioni carenti in spontaneità e
genuinitàgenuinità
12. Tipo IV: Versante nevroticoTipo IV: Versante nevrotico
a)a) Depressione anacliticaDepressione anaclitica
b)b) AnsiaAnsia
c)c) Aspetti nevrotici e narcisisticiAspetti nevrotici e narcisistici
13. Denominatori comuniDenominatori comuni
o Rabbia come affetto principaleRabbia come affetto principale
o Difettualità nelle relazioni personaliDifettualità nelle relazioni personali
o Assenza di una consistente identitàAssenza di una consistente identità
del Sédel Sé
o Depressione pervasivaDepressione pervasiva
14. Grinker, 1968Grinker, 1968
PSICOSINEVROSI
Tipo I
Comportamento
inappropriato,
labile esame di realtà,
rabbia espressa
apertamente
Tipo IIITipo III
Tendenza a imitareTendenza a imitare
l’identità altrui,l’identità altrui,
relazioni carenti inrelazioni carenti in
spontaneità espontaneità e
genuinitàgenuinità
Tipo II
Affettività negativa
pervasiva, rabbia agita,
disturbo dell’identità
Tipo IV
Depressione Anaclitica
Ansia
Aspetti Nevrotici e
Narcisistici
15. Gunderson (1975-1990)Gunderson (1975-1990)
Riesame della letteratura descrittivaRiesame della letteratura descrittiva
a.a. Affettività intensa di natura depressiva o rabbiosaAffettività intensa di natura depressiva o rabbiosa
b.b. Impulsività;Impulsività;
c.c. Adattamento superficiale nelle situazioni sociali;Adattamento superficiale nelle situazioni sociali;
d.d. Episodi psicotici transitori;Episodi psicotici transitori;
e.e. Tendenza a perdere i nessi associativi in situazioniTendenza a perdere i nessi associativi in situazioni
non strutturate (test proiettivi);non strutturate (test proiettivi);
f.f. Relazioni instabili (da dipendenza a superficialità).Relazioni instabili (da dipendenza a superficialità).
16. Osservazioni di Kernberg (1967-2001)Osservazioni di Kernberg (1967-2001)
Caratteristiche descrittiveCaratteristiche descrittive::
Ansia liberaAnsia libera
Fobie multipleFobie multiple
Sintomi ossessiviSintomi ossessivi
Reazioni dissociativeReazioni dissociative
Preoccupazioni ipocondriachePreoccupazioni ipocondriache
Sintomi di conversioneSintomi di conversione
Spunti paranoideiSpunti paranoidei
Sessualità perversa polimorfaSessualità perversa polimorfa
Abuso di sostanzeAbuso di sostanze
18. 1)1) Debolezza dell'IoDebolezza dell'Io
Un aspetto del funzionamento dell'IoUn aspetto del funzionamento dell'Io
risiede nella capacità di posticipare larisiede nella capacità di posticipare la
scarica degli impulsi e di modulare affettiscarica degli impulsi e di modulare affetti
(ansia). I pazienti borderline hanno una(ansia). I pazienti borderline hanno una
debolezza aspecifica e difficoltàdebolezza aspecifica e difficoltà
sublimatorie:sublimatorie:
(a)(a) mancanza di tolleranza dell'angoscia;mancanza di tolleranza dell'angoscia;
(b)(b) mancanza di controllo degli impulsi;mancanza di controllo degli impulsi;
(c)(c) mancanza di canali sublimatori evolutimancanza di canali sublimatori evoluti;;
19. 2)2) Scivolamento verso processi di pensieroScivolamento verso processi di pensiero
primarioprimario::
Pressione di affetti intensi; episodi in unPressione di affetti intensi; episodi in un
contesto di intatta valutazione della realtà.contesto di intatta valutazione della realtà.
Propensione a virare verso modalità diPropensione a virare verso modalità di
pensiero irrazionali, oniroidi, nel contesto dipensiero irrazionali, oniroidi, nel contesto di
capacità di esame di realtà generalmentecapacità di esame di realtà generalmente
integreintegre
20. 3)3) Operazioni difensive specificheOperazioni difensive specifiche
Scissione e identificazione proiettivaScissione e identificazione proiettiva
(idealizzazione primitiva, onnipotenza, svalutazione,(idealizzazione primitiva, onnipotenza, svalutazione,
diniego)diniego)
(a)(a) espressione alternante di comportamenti eespressione alternante di comportamenti e
atteggiamenti contraddittori che il paziente consideraatteggiamenti contraddittori che il paziente considera
con mancanza di preoccupazione e con blando diniego;con mancanza di preoccupazione e con blando diniego;
(b)(b) divisione in compartimenti di tutte le persone chedivisione in compartimenti di tutte le persone che
fanno parte dell'ambiente in un settore 'tutti buoni'fanno parte dell'ambiente in un settore 'tutti buoni'
ed in un altro 'tutti cattivi', con frequenti oscillazionied in un altro 'tutti cattivi', con frequenti oscillazioni
di settore per un determinato individuo;di settore per un determinato individuo;
(c)(c) coesistono prospettive e immagini di sécoesistono prospettive e immagini di sé
(rappresentazioni di sé) contraddittorie che si(rappresentazioni di sé) contraddittorie che si
alternano nel loro predominio di giorno in giorno e dialternano nel loro predominio di giorno in giorno e di
ora in ora.ora in ora.
21. 4)4) Relazioni patologiche internalizzateRelazioni patologiche internalizzate
Gli altri vengono visti come dei o demoni.Gli altri vengono visti come dei o demoni.
A causa della scissione gli altri non sonoA causa della scissione gli altri non sono
integrati ed é impossibile apprezzare ilintegrati ed é impossibile apprezzare il
mondo interno dell'altro e (scissione delmondo interno dell'altro e (scissione del
sé) una continuità della propria identitàsé) una continuità della propria identità
22. Il modello evolutivo di riferimento è legato ai nomiIl modello evolutivo di riferimento è legato ai nomi
didi Margaret MahlerMargaret Mahler e die di Melanie KleinMelanie Klein
Se il problema delle psicosi secondo la tradizione era
nel 'non investimento' dell'oggetto, per la Mahler
diviene un difetto nella formazione della differenza
fra sè e non sè: non si stabilisce il confine. La nostra
nascita psicologica non coincide con la nascita fisica
ed il senso dell'identità individuale si consolida
progressivamente nei primi diciotto mesi di vita
emergendo da una fusione simbiotica.
Secondo la Mahler, in particolare, il primo sviluppo
avviene attraverso tre fasi fondamentali:
• Fase autistica (0-2 mesi)
• Fase simbiotica (2-6 mesi)
• Fase di separazione-individuazione (6- 36 mesi)
23. Fase autistica (0-2 mesi)
Il bambino appare del tutto chiuso in sé ed
interessato esclusivamente alla propria
sopravvivenza più che alle relazioni oggettuali
Fase simbiotica (2-6 mesi)
Il bambino inizia ad avere una vaga consapevolezza
dell’esistenza della madre (risposta del sorriso,
segue visivamente il volto materno), ma percepisce
la diade madre-bambino come unità duale più che
due oggetti separati
24. Fase di separazione-individuazione (6-36 mesi) suddivisa in:
Differenziazione
Sperimentazione
Riavvicinamento Costanza
oggettuale
• Differenziazione (6-10 mesi): Il bambino è consapevole della
separatezza della madre e ricorre a delle strategie per
tollerare l’assenza della madre; è questo il periodo degli oggetti
transizionali winnicottiani (copertina, succhiotto…) che servono
proprio a “presentificare” la madre quando questa è assente
• Sperimentazione (10-16 mesi): il bambino inizia a esplorare il
mondo esterno grazie allo sviluppo delle abilità locomotorie, ma
torna periodicamente dalla madre per “ricaricarsi” e la utilizza
pertanto come base sicura per l’esplorazione
25. • Riavvicinamento (16-24 mesi): il bambino acquista una
maggiore consapevolezza della separatezza della madre e
della sua dipendenza da questa; questa consapevolezza gli fa
sperimentare l’angoscia di separazione e fa sì che durante il
gioco il bambino controlli continuamente la presenza della
madre
• Verso la costanza oggettuale (24 mesi in poi): il bambino si
percepisce come un individuo separato; l’integrazione degli
aspetti buoni e cattivi della madre e la conseguente
formazione di un oggetto totale (posizione depressiva) gli
consente l’interiorizzazione dell’oggetto come presenza
interna emotivamente confortante che sostiene il bambino
durante l’assenza della madre. Siamo alle soglie della fase
edipica
26. Se ricordiamo le teorie dellaSe ricordiamo le teorie della KleinKlein, possiamo, possiamo
pensare che queste tappe evolutive avvenganopensare che queste tappe evolutive avvengano
all'interno di dimensioni affettive 'colorate' daall'interno di dimensioni affettive 'colorate' da
aspetti libidici o aggressivi: avremo due statiaspetti libidici o aggressivi: avremo due stati
affettivi che permeano la fusione.affettivi che permeano la fusione.
Questi 'affetti' sono dimensioni di stati diQuesti 'affetti' sono dimensioni di stati di
gratificazione e di 'dolore' che divengonogratificazione e di 'dolore' che divengono
pulsione libidica e pulsione aggressiva.pulsione libidica e pulsione aggressiva.
27. “Propongo l'ipotesi che lo sviluppo di relazioni
oggettuali guidate dagli affetti - in altre parole, le
relazioni interpersonali, reali e fantasticate,
interiorizzate nel contesto delle interazioni
affettive come un mondo complesso di
rappresentazioni di sè e dell'oggetto - costituisca
il fattore determinante della vita mentale
inconscia e della struttura dell'apparato psichico
Negli stati gratificanti ci sarà fusione con un
ambiente gratificante, in quelli spiacevoli
“intrappolamento” in un ambiente frustrante. In
entrambe le condizioni non c'è distinzione tra il Sè
e l'altro, tra il bambino e la madre”
(M.Klein)
28. Il primo compito è differenziare sè e altroIl primo compito è differenziare sè e altro
Se questo non si realizza, non può emergere un sensoSe questo non si realizza, non può emergere un senso
del Sè come entità separata e distinta, non puòdel Sè come entità separata e distinta, non può
svilupparsi un confine affidabile tra interno esvilupparsi un confine affidabile tra interno e
esterno nè una chiara distinzione tra la propriaesterno nè una chiara distinzione tra la propria
esperienza personale , la propria mente eesperienza personale , la propria mente e
l'esperienza e la mente altrui.l'esperienza e la mente altrui.
Il fallimento nel realizzare questo primo compitoIl fallimento nel realizzare questo primo compito
evolutivo fondamentale è il precursore cruciale eevolutivo fondamentale è il precursore cruciale e
decisivo deglidecisivo degli stati psicoticistati psicotici.. Tutti i sintomiTutti i sintomi
schizofrenici - allucinazioni e deliri, frammentazione -schizofrenici - allucinazioni e deliri, frammentazione -
derivano dal fondamentale fallimento nelladerivano dal fondamentale fallimento nella
differenziazione tra le immagine del Sè e quelle deglidifferenziazione tra le immagine del Sè e quelle degli
oggetti.oggetti.
29. Il secondo compito è il superamento dellaIl secondo compito è il superamento della
scissionescissione
Cioé della attribuzione di volta in volta a oggettoCioé della attribuzione di volta in volta a oggetto
e sè (e sè (a questo punto separatia questo punto separati) di qualità estreme.) di qualità estreme.
Le immagini del sè buone e gratificanti e leLe immagini del sè buone e gratificanti e le
immagini dell'oggetto pieno d'amore sono uniteimmagini dell'oggetto pieno d'amore sono unite
da un affetto positivo mentre la coppia opposta éda un affetto positivo mentre la coppia opposta é
unità da affetti negativi.unità da affetti negativi.
Tale scissioneTale scissione normale dal punto di vistanormale dal punto di vista
evolutivoevolutivo viene superata con il raggiungimento diviene superata con il raggiungimento di
oggetti buoni sia buoni che cattivi e di un sè siaoggetti buoni sia buoni che cattivi e di un sè sia
buono che cattivobuono che cattivo..
30. Ciò permette la contemporanea integrazione degli
affetti corrispondenti che ora sono più integrati:
amore e odio non più amore o odio ; l'intensità viene
temperata.
Il fallimento esita nella organizzazione borderline.
In termini kleiniani é prevalente la posizione schizo-
paranoide.
In termini mahleriani i pazienti borderline possono essere
considerati come se rivivessero continuamente una crisi
precoce in cui temono che i tentativi di separarsi
provocheranno la scomparsa della madre.
31. In particolare dunque il problema è nellaIn particolare dunque il problema è nella
sottofase di riavvicinamentosottofase di riavvicinamento per:per:
Scarsa disponibilità materna;Scarsa disponibilità materna;
Eccesso di aggressività costituzionale oEccesso di aggressività costituzionale o
esperienziale.esperienziale.
Nella organizzazione nevrotica sè eNella organizzazione nevrotica sè e
oggetto sono differenziati e integrati.oggetto sono differenziati e integrati.
32. Il terzo compito evolutivo è il superamento del
conflitto tra pulsioni e difese
(influenze freudiane).
Il mancato superamento di questa fase genera il quadro
psicopatologico della nevrosi; i nevrotici infatti sono in
grado di percepire la separazione sé/altro da sé ed
hanno superato la scissione, ma vivono il conflitto tra le
pulsioni e le difese
Kernberg utilizza la teoria evolutiva freudiana nella
spiegazione delle patologie “evolutivamente” più mature,
mentre ricorre a quella delle relazioni oggettuali e della
Psicologia dell’Io per la spiegazione delle patologie più
gravi ed “evolutivamente” più precoci
33. L'organizzazione borderline di personalità éL'organizzazione borderline di personalità é
centrata sulcentrata sul mantenimento dellamantenimento della
differenziazione sè-oggettodifferenziazione sè-oggetto. E' un criterio che. E' un criterio che
si rivela ampio ed é stato per questo criticato. Visi rivela ampio ed é stato per questo criticato. Vi
apparterrebbe infatti circa il 10% dellaapparterrebbe infatti circa il 10% della
popolazione fra i 18 e i 45 anni.popolazione fra i 18 e i 45 anni.
Nell'area più vasta presa in considerazioneNell'area più vasta presa in considerazione
possiamo identificare due modalità di base,possiamo identificare due modalità di base,
probabilmente correlate con introversione edprobabilmente correlate con introversione ed
estroversione da considerarsi come aspettiestroversione da considerarsi come aspetti
temperamentali.temperamentali.
34. Criteri DSM IV per Disturbo Borderline di PersonalitàCriteri DSM IV per Disturbo Borderline di Personalità
(DSM IV, A.P.A., 1994)(DSM IV, A.P.A., 1994)
Una modalità pervasiva diUna modalità pervasiva di instabilitàinstabilità delledelle relazionirelazioni
interpersonaliinterpersonali, dell’, dell’immagine di séimmagine di sé, e dell’, e dell’affettivitàaffettività
concon impulsivitàimpulsività marcatamarcata, comparsa entro la prima età, comparsa entro la prima età
adulta e presente in vari contestiadulta e presente in vari contesti come indicato dacome indicato da
almeno cinque dei seguenti criteri:almeno cinque dei seguenti criteri:
1) 1) Sforzi disperatiSforzi disperati di evitare l’abbandono reale odi evitare l’abbandono reale o
immaginarioimmaginario (non includere i comportamenti(non includere i comportamenti
automutilanti e suicidari considerati al punto 5);automutilanti e suicidari considerati al punto 5);
2) Modalità di relazioni interpersonali instabili e2) Modalità di relazioni interpersonali instabili e
intense,intense, caratterizzate da alternanza fra glicaratterizzate da alternanza fra gli
estremi di iper-idealizzazione e svalutazioneestremi di iper-idealizzazione e svalutazione;;
35. 3) Disturbo dell’identità: l’immagine di sé o il
senso di sé sono marcatamente e
persistentemente instabili;
4) Impulsività in almeno due aree che sono
potenzialmente dannose per il soggetto quali
spendere, sesso, uso di sostanze, guida
spericolata, abbuffate (non includere i
comportamenti automutilanti e suicidari
considerati al punto 5);
5) Ricorrenti minacce, gesti o comportamenti
suicidari, o comportamento automutilante;
36. 6) Instabilità affettiva causata da marcata6) Instabilità affettiva causata da marcata
reattività dell’umore (ad esempio, intensa disforiareattività dell’umore (ad esempio, intensa disforia
episodica, irritabilità o ansia che di solito duraepisodica, irritabilità o ansia che di solito dura
poche ore e soltanto di rado supera pochi giorni);poche ore e soltanto di rado supera pochi giorni);
7) Sentiment7) Sentimentii croniccronicii di vuoto;di vuoto;
8) Rabbia immotivata e intensa o mancanza di8) Rabbia immotivata e intensa o mancanza di
controllo della rabbia (ad esempio, frequenti accessicontrollo della rabbia (ad esempio, frequenti accessi
di ira, rabbia costante, ricorrenti scontri fisici);di ira, rabbia costante, ricorrenti scontri fisici);
9) Gravi sintomi dissociativi o transitoria ideazione9) Gravi sintomi dissociativi o transitoria ideazione
paranoide correlata a eventi stressanti.paranoide correlata a eventi stressanti.
37. Una Spiegazione dei Criteri DSM-IV per il Disturbo
Borderline di Personalità
(Tratto da Gunderson, J.G., La personalità Borderline,
Raffaello Cortina Editore, Milano, 2003)
Relazioni instabili e intense
Questo criterio descrive le manifestazioni interpersonali di
una scissione intrapsichica.
Una caratteristica distintiva della patologia borderline è
l’incapacità di vedere gli altri significativi se non in quanto
idealizzati, quando gratificano, o svalutati, quando frustrano.
A Otto Kernberg si deve il riconoscimento dell’importanza del
costrutto kleiniano di scissione per il BPD. La sua teoria collega
la scissione alla rabbia incontrollata, inizialmente rivolta ai
caregiver sentiti come ancora necessari. In tal senso, questo
criterio è strettamente legato a quello dell’abbandono.
38. Impulsività
Studi empirici hanno trovato che l’impulsività dei pazienti
borderline è diversa rispetto a quella riscontrata in pazienti
maniacali o antisociali, in virtù delle sue manifestazioni auto-
lesionistiche. Pertanto, il soggetto con BPD che faccia abuso
di sostanze avrà una maggiore possibilità di ricaduta se
arrabbiato con il proprio tutor di AA, a causa di un’assenza o
della sua mancanza di disponibilità. Il criterio dell’impulsività
assimila a sintomi del BPD manifestazioni che altrimenti
sarebbero considerate disturbi distinti (bulimia, uso di
sostanze). Non è inoltre infrequente che i pazienti
borderline sostituiscano un pattern impulsivo con un altro
per esempio passando dall’infliggersi dei tagli all’assunzione
di purganti, all’abuso di droghe.
39. Rabbia
Kernberg per primo ha suggerito che l’origine della
psicopatologia borderline andasse ricercata in
un’aggressività eccessiva dovuta o ad un eccesso della
dotazione temperamentale o alla reazione del bambino
ad un ambiente troppo frustrante. Il risultato è una
rabbia estrema che causa successivi problemi quali la
scissione e i comportamenti autodistruttivi.
La rabbia del paziente può rilevarsi nella raccolta
anamnestica da parte del clinico oppure mediante
un’indagine attiva sulla rabbia: molti pazienti borderline
sono consapevoli di sentirsi arrabbiati la maggior parte
del tempo anche se esprimo tale rabbia solo di rado.
40. Instabilità affettiva
La presenza di questo sintomo ha suggerito che la patologia
di base dei pazienti borderline fosse riconducibile ai disturbi
dell’umore, depressione o disturbo bipolare tipo II. Marsha
Linehan e altri clinici di orientamento cognitivo-
comportamentale hanno adottato il concetto di
disregolazione affettiva quale nucleo essenziale della
psicopatologia dei soggetti borderline suggerendo che le
emozioni intense determinino i problemi comportamentali. A
partire da questi presupposti, c’è stato un forte stimolo a
sperimentare l’efficacia di farmaci per i disturbi dell’umore
su pazienti borderline (SSRI).
Le successive modificazioni di questo criteri a partire dal
DSM III sono andati nella direzione di considerare tali
fluttuazioni dell’umore come maggiormente reattive e meno
durevoli di quelle che si osservano nei disturbi dell’umore.
41. Senso di vuoto
I primi analisti (Freud, Abraham) hanno concepito una fase
orale dello sviluppo che, se completata senza successo, produce
una disposizione adulta alla depressione e alla dipendenza, un
legame oggettuale rabbioso. Questa concettualizzazione è
stata modificata dai teorici delle relazioni oggettuali i quali
hanno suggerito che le carenze nelle primissime cure parentali
si risolvono nell’impossibilità di introiettare un “altro
rassicurante” con una conseguente incapacità di autoconsolarsi
o di evocare rappresentazioni di altri rassicuranti.
Questa assenza interiore lascia il bambino vulnerabile e si è
ipotizzato che ciò si manifesti nell’esperienza soggettiva del
vuoto interiore. Il senso di vuoto è un sentimento viscerale,
localizzato solitamente nell’addome o nel petto. Il senso di
vuoto è inoltre un criterio esemplare nel discriminare il BPD da
altri tipi di depressione e nel collegare l’esperienza soggettiva
dei borderline a supposte carenze affettive.
42. Paure abbandoniche
Questo criterio rivela il fondamentale contributo di
Masterson al costrutto borderline.
E’ necessario distinguere questo criterio dalle più comuni
e meno patologiche ansie da separazione. Sebbene i
pazienti borderline siano abbastanza consapevoli dei
timori abbandonici, alcuni sono talmente abituati all’acting
out in relazione a tali timori che non riconoscono queste
paure.
Masterson ha ricondotto questo tratto ad un fallimento
della sottofase di riavvicinamento (16-24 mesi) anche se
questo criterio è attualmente considerato sintomo di un
attaccamento precoce insicuro.
43. Scompensi nell’esame di realtà
Questo criterio ha fatto la sua comparsa nel DSM
IV ed è un derivato della prima letteratura clinica
che parlava di un transfert psicotico e del
potenziale scompenso psicotico del paziente
borderline all’interno di setting non strutturati
(test di Rorschach/ psicoanalisi).
44. Comportamenti suicidari o automutilanti
Ricorrenti tentativi, atti o minacce di suicidio e
comportamenti automutilanti rappresentano la
peculiarità comportamentale del paziente
borderline.
45. Disturbo dell’identità
Questo criterio deriva dal concetto di Organizzazione
Borderline di Personalità proposto da Kernberg, in
particolare dalla “dispersione dell’identità” che l’Autore
identifica come elemento chiave di tale organizzazione.
A partire dal DSM-III questo criterio ha subito alcune
modifiche e rielaborazioni per differenziarlo dalle
problematiche di identità che sono elementi normali
dello sviluppo psichico, soprattutto in adolescenza.
In particolare, questo criterio si riferisce alla patologia
del Sé cioè al fatto che individui borderline adulti
presentino valori, abitudini, atteggiamenti dominati da
chiunque stia con loro, fino al punto di percepirsi senza
alcuna identità.
46. Introversione Estroversione
Psicosi atipicheOrganizzazione
di personalità
psicotica
BORDERLINESCHIZOIDE
Più grave
Meno
grave
Paranoide
Ipocondriaco
Schizotipico
Narcisismo
maligno
Antisociale
Organizzazione di
personalità
borderline
“bassa”
Organizzazione di
personalità
borderline
“alta”
Organizzazione
di personalità
nevrotica
Sado-masochistico
Ipomaniacale
Ciclotimico
Istrionico
Narcisistico
Dipendente
Isterico
Depressivo-masochistico
Ossessivo-compulsivo