La costruzione di una persona non richiede solamente dati biologici, culturali, sociali, professionali. La costruzione di una persona passa necessariamente dal sentire l'altro, dal pensare l'altro, dall'essere con l'altro. Da qui era iniziato il discorso sull'empatia continuato poi con l'approfondimento della tesi sulla funzione riflessiva. La cura è il paradigma che ha come cardini empatia e mentalizzazione/riflessività che, infatti, è possibile ritrovare come atti centrali in ogni pratica di cura e disposizione etica alla cura. Alcuni sentimenti morali sono particolarmente importanti per questo percorso: la fiducia, la speranza, la tenerezza, l'accettazione, la serenità.
2. L’Empatia
• L’empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato
d’animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore.
Empatia significa sentire dentro ed è una capacità che
fa parte dell’esperienza umana e animale. Rappresenta
la capacità di un individuo di comprenderein modo
immediato i pensieri e gli stati d’animo di un’altra
persona. L’empatia è dunque un processo: essere con
l’altro.
3. La crudeltà
• La crudeltàè l'indifferenza alla sofferenza accompagnata
spesso dal piacere nell'infliggerla (sadismo).
• I modi di infliggere sofferenza possono coinvolgere la
violenza, ma ci sono altri metodi che non la riguardano. Per
esempio, se una persona sta annegando e vi sta chiedendo
aiuto, non aiutarla ma guardarla divertendosi è un atto di
crudeltà, ma non violenza.
• La persona crudele ha solitamente una supremazia sulla
persona più debole
4. Sadismo
• Ilsadismoè una parafiliaconsistentenel trarrepiacere
dall'infliggeredolorefisicoo umiliazionipsicologichead altri
soggetti.Molto cospicui sono glistudi sulla correlazione fra
sadismo, masochismo e devianza, traumi, autolesionismo,
attaccamento e abusi.Dalla letteratura psicologica e
psichiatrica si evince come, al di là dei complessi profili
psicologici degli interessati e delle motivazioni profonde che
li possono condurre alla perversione, queste pratiche sono
più spesso frequenti in soggetti di tipo borderline
5. Empatia e relazione di cura
• L’empatia permette al curante di comprendere i
sentimenti e le sofferenzedel paziente. Incorporandoli
nella costruzione del rapporto di cura ma senza esserne
sopraffatto.
• L’empatia nella relazione di cura migliora i risultati
terapeutici,la soddisfazione del paziente e minori
contenziosi curante-paziente.
6. Per una definizione di Empatia…
C’è empatia quando smettiamo di focalizzare la nostra
attenzione in modo univoco (single-minded), per adottare
inveceuntipodiattenzione“doppia”(double-minded);
Focalizzare la nostra attenzione “in modo univoco” significa
prestare attenzione solo alla propria mente, ai propri pensieri o
alleproprie percezioni;
Avere una attenzione “doppia” significa tenere presente allo
stesso tempo anche la mente di qualcun altro. Quando
l’empatia è spenta, pensiamo solo ai nostri interessi, quando è
accesa – invece - ci concentriamo anche sugli interessi di altre
persone.
7. Il QE (Quoziente Empatico)
• Sono stati messi a punti dei test per testare i livello di
empatia (QE) delle persone che ha evidenziato come
alcune persone hanno un livello alto di empatia, altre
medioealtrebasso.
• Qualunque sia il modo in cui si arriva al valore basso
sulla scala dell’empatia, il risultato sarà lo stesso: a quel
punto si diventa capaci di disumanizzare gli altri, di
trasformare l’altro in un oggetto, e questo può avere
conseguenzetragiche.
8. Il circuito dell’empatia
I neuroscienziati ritengono che l’empatia dipenda dal
funzionamento di un particolare circuito cerebrale: il
circuitodell’empatia.
Attraverso la risonanza magnetica funzionale i
neuroscienziati stanno tracciando un quadro chiaro delle
aree cerebrali che hanno un ruolo centrale quando si
entrainempatia.
Nell’empatia non è coinvolto dunque l’intero cervello, ma
unadecinadiregionidelcervellotralorointerconnesse.
9. Il circuito dell’empatia 2
• Questi dieci centri costituiscono il circuito
dell’empatia e sono collegati in attraverso una
molteplice serie di connessioni.
• La constatazione che l’attività di queste regioni
varia nei diversi individui in base al diverso livello di
empatia della persona ci riconduce all’idea che
l’empatia vari come un dispositivo di modulazione
e ci offre un modo diretto per spiegare perché
alcune persone abbiano poca o nessuna empatia.
10. Il grado Zero dell’empatia
Significanonavereconsapevolezzadicomecisirelazionacon
glialtri,siinteragisceconessi,oseneanticipanoisentimentio
lereazioni
Questogradozerodiempatiapuòessereclassificato indue
forme:zeronegativoezeropositivo. Itreprincipalisottotipidi
zeronegativisonoitipidipersonalitàP(Psicopatia),N
(Narcisista)eB(Borderline).Naturalmentequestinonsonoisoli
sottotipiesistenti.L’alcool,lafatica,ladepressionesonoalcuni
esempidistatichepossonotemporaneamenteridurre
l’empatia. Duesonoisottotipidizeropositivi,l’Autismoela
sindromediAsperger.
11. Zero negativo di tipo B (Borderline)
I borderline nutrono rabbia nei confronti di coloro che amano. Spesso si
dice che c’è una linea sottile tra amore e odio. Nonostante tutta questa
rabbia,si descrivono come vuoti dentro. Il sentimento di vuoto causa un
terribile dolore emotivo e uno stato di depressione. I comportamenti
compulsivi (il bere, la droga, l’automutilazione, la promiscuità sessuale, il
mangiarecompulsivo,ilgiocod’azzardooitentatividisuicidio)sonotutti
tentativi di ottenere qualche momento disollievo, un disperato tentativo
disentirequalcosa,piuttostochesentireilvuoto
Vive inuna continuaalternanza distati in cui dapprima respinge glialtri (
con rabbia e odio), e poi vi si aggrappa disperatamente ( con estrema
gratitudine). Utilizza un meccanismo di difesa noto come “scissione”. Le
esperienzebuonesonoscissedaquellecattive
12. Zero negativo di tipo B (Borderline)
NelcervelloditipoBletecnichedineuroimaging
rivelanoanomalienelcircuitodell’empatia,inparticolare
un’attivitàridottanellacortecciaorbitofrontaleenella
cortecciatemporale.Alcunistudihannotrovatoun
aumentodell’attivitàdell’amigdaladurantelavisionedi
diapositiveemotivamentenegative.Imarcatorineurali
legatiaigestidicooperazioneedifiducia(insula
anteriore),normalmenteattivi,sonodeltuttoassenti
negliindividuiditipoB.Unippocampodivolumeridotto
siriscontraancheinpersonecheabbianovissutoun
traumaesviluppatoundisturbopost-traumaticoda
stress.
13. Zero negativi di tipo P (Psicopatia)
Inquestepersonevièunavolontàdifarequalsiasicosaservaa
soddisfareipropridesideri.
Unacaratteristicadiquestepersoneèlamancanzad’ansiaodi
sensodicolpa.
Alcunericerche tramitelescansioni fMRIhannoevidenziato
delleanomaliedelcircuito dell’empatianeisoggettipsicopatici:
minoreattivitànellacortecciaprefrontale ventromediale,
anomaliedeilobifrontalidelcircuitodell’empatiaenonnegli
interilobifrontali,unaminoreattivitàdell’amigdalaquando
sonosottopostiauncondizionamento avversativo.
14. Zero negativo di tipo N (Narcisista)
Il grado zero di empatia rende il tipo N
profondamente egocentrico, privi di umiltà,
pensano di esseremigliori delle altre persone,
come seavessero qualche particolare dono che agli
altri manca. Di fatto, la vanagloria eil continuo
autoincensamento èparte di ciò che gli altri
trovano offensivo, non perché siano gelosi, ma
perché è un indicatore della esclusiva
preoccupazione persé del narcisista.
Egli non riesce a riconoscere la bi direzionalità delle
relazioni
15. Grado Zero Empatia Positivo
L’esistenzadiunaformazeropositivasiidentificaconquelloche
inpsichiatriasichiamaspettrodelle condizioneautisticaedella
sindromediAsperger.Anch’esse mostranoun’attivitàridotta in
quasiognizonadelcircuito dell’empatia.Oltrealladifficoltàa
capireglialtri,lepersonechesonozeropositivehannoanche
difficoltàacapirelapropriamente,unadifficoltàchiamata
“alessitimia”,chesipuòtradurrein“senzaparoleperl’emozione”.
Lozeropositivo èuncasoparticolare,incuil’empatiaè
compromessa, mailriconoscimento elasistematizzazionesono
potenziati
16. Empatia come risorsa sottoutilizzata
• L’empatia è una delle più valide risorse del nostro
tempo.
• Senza empatia rischiamo la rottura delle relazioni,
diventiamo capaci di ferirci l’un l’altro possiamo causare
conflitti.
• Con l’empatia abbiamo una risorsa che risolve i conflitti,
accresce la coesionedella comunità, allieva il dolore di
qualcuno.
17. L’ empatia è come un solvente
universale
• Qualunque problema, immerso nell’empatia, diventa
solubile.
• E’ una strada efficace per prevenire e risolvere i
problemi interpersonali, che si tratti di conflitti coniugali,
internazionali, di questioni di lavoro, di difficoltà di
amicizia, di situazioni di stallo in politica, di dispute
familiari o di beghe con i vicini.
18. Mentalizzazione
• Per mentalizzazione si intende il "tenere a mente la mente propria
ealtrui". In altre parole, il "rappresentarsi internamente gli stati
mentali", riferiti a sestessi ealtri.
• Coloro che sono affetti da malattie psicosomatiche
tendenzialmente hanno difficoltà di mentalizzazione degli stati
emotivi ( alessitimia); ovvero, non "simbolizzano i conflitti affettivi",
lasciando nel loro corpo (ed in particolare nei cosiddetti "organi-
bersaglio") la contraddizione di un pensiero che "passa all'atto"
(acting-out), cioè un pensiero incapace di produrre un completo
lavoro mentale che si esprima come attività simbolica concettuale.
19. Cura come paradigma con cardini
empatia e mentalizzazione/riflessività
• La costruzione di una persona non richiede solamente dati
biologici, culturali, sociali, professionali. La costruzione di una
persona passa necessariamente dal sentire l'altro, dal pensare
l'altro, dall'essere con l'altro. Da qui era iniziato il discorso
sull'empatia continuato poi con l'approfondimento della tesi sulla
funzione riflessiva. La cura èil paradigma che ha come cardini
empatia e mentalizzazione/riflessività che, infatti, è possibile
ritrovare come atti centrali in ogni pratica di cura e disposizione
etica alla cura. Alcuni sentimenti morali sono particolarmente
importanti per questo percorso: la fiducia, la speranza, la
tenerezza, l'accettazione, la serenità.