Esistenze borderline e mondo tossicomane: modelli relazionali nella comunità ...Nicolò Terminio
In una comunità terapeutica per tossicodipendenti la questione clinica del borderline si pone innanzitutto come una questione pratica che deve essere gestita soprattutto dagli operatori. Gli operatori sperimentano quotidianamente, nel corso delle varie attività psicoeducative, la possibilità di fare una cosiddetta “diagnosi doubleface” (Rossi Monti, Foresti). Se prendiamo infatti come vertice di osservazione la relazione tra operatori e pazienti di una comunità possiamo facilmente catalogare i vissuti degli uni e degli altri seguendo passo per passo i criteri della diagnosi del disturbo borderline di personalità. Quindi possiamo notare, prendendo come riferimento la quarta versione del DSM, come a ogni caratteristica clinica del paziente borderline risponda un particolare vissuto dell’operatore. E non è detto tale vissuto sia riconducibile essenzialmente a dinamiche o contenuti controtransferali. Nella mia esperienza tali vissuti emergono piuttosto come effetto della psicopatologia dei pazienti tossicomani sugli operatori. Per tal motivo mi sembra opportuno recuperare la riflessione di Foresti e Rossi Monti su una diagnosi doubleface al fine di contestualizzare alcuni snodi relazionali tipici e ricorrenti nella clinica del borderline così come la sperimentiamo in una comunità terapeutica per tossicodipendenti.
Nicolò Terminio - Lezione su Generazione borderline e mondo tossicomane - Cor...Nicolò Terminio
“I pazienti borderline sono costantemente in crisi. I pazienti borderline ci mettono costantemente in crisi”. Queste due frasi riassumono i temi e i problemi che ci troviamo ad affrontare nel trattamento dei pazienti borderline.
Parlo di generazione borderline per dare maggiore evidenza alle trame del “famigliare” (Scabini e Cigoli, 2000) nella storia dei pazienti borderline. Il riferimento ai legami familiari ci consente di prestare attenzione alla radice evolutiva della compromissione “relazionale-simbolica” tipica del funzionamento del borderline.
Quando mi riferisco al mondo tossicomane intendo allora considerare la complessità psicopatologica della tossicodipendenza, per non ridurre la clinica degli stati tossicomanici all’esperienza dello sballo (Di Petta, 2004), rintracciando piuttosto le caratteristiche salienti della struttura psicopatologica nella relazione con l’Altro.
Dr. Castriotta "I disturbi di personalità: una rilettura attraverso il pensie...Antonio Castriotta
slides inerenti le lezioni svolte in qualità di cultore della materia insegnamento "psicologia della personalità" a.a 2014/2015 presso il dipartimento di psicologia dell'università degli studi di bari "Aldo Moro" ordinario prof.ssa maria sinatra
Il corso si focalizza sui seguenti argomenti:
1. Il colloquio clinico di consultazione e il processo diagnostico. 2. Dalla domanda di trattamento al trattamento della domanda. 3. La riformulazione della domanda attraverso l’alleanza diagnostica e la restituzione al/ai paziente/i. 4. Dalla diagnosi alla pianificazione del trattamento. 5. Alleanza terapeutica e “clinica-sotto-transfert”. 6. Ragionamento clinico e variabilità del setting. 7. Progetto terapeutico individuale, di coppia, familiare e/o istituzionale. 8. La costruzione di un intervento singolo o in parallelo, di un progetto terapeutico individuale, di gruppo, familiare o integrato. 9. La ricerca qualitativa sui percorsi terapeutici.
I primi colloqui col minore....Quando un minore inizia un percorso terapeutico, come terapeuti come dobbiamo muoverci e cosa considerare ? spunti di riflessione secondo l'approccio dell' analisi transazionale
Auto-consapevolezza nella comunicazione in odontoiatria. La metodologia anali...Luisa Ghianda
Una relazione efficace dal punto di vista terapeutico è quella in cui il paziente si sente compreso, seguito con attenzione, è quella in cui sperimenta fiducia, rispetto ed impegno. Identificando e legittimando le esigenze emotive del paziente, comprendendone il punto di vista, dedicando tempo all’ascolto e al dialogo, aiutandolo ad investire energia nella crisi, il paziente si sentirà accolto nella sua interezza, ovvero nella sua dimensione fisica e psicologica.
Il protocollo per la riduzione dello stress basato sulla mindfulness nasce nel 1979 dal lavoro di un'equipe coordinata da Jon Kabat Zinn. Deve il suo straordinario successo alla sua efficacia scientificamente dimostrata che, nel breve arco di otto settimane, offre una prospettiva radicalmente diversa rispetto a come affrontare le proprie difficoltà e come utilizzare le proprie risorse
Mindfulness - Il contributo della mindfulness nella pratica clinicaEleonora Lombardi
Secondo Kabat-Zinn (1999), la Mindfulness non può avere altro significato se non quello di porre attenzione al momento presente in modo consapevole e non giudicante. La consapevolezza emerge dall’essere desti e vigili, nella comprensione del proprio comportamento qui ed ora. La tendenza dell’essere umano è quella di creare delle profezie o fantasie su un momento futuro ed eventuale, tuttavia non rientra nelle capacità umane il poter predire l’andamento reale delle cose. In questa azione di previsione del futuro, ciò che è presente diventa passato e di conseguenza non viene vissuto. Le persone possono arrivare a farsi scorrere la vita davanti, cullandosi e costringendosi nel passato o sperando che giungano determinate variabili a cambiargli il destino fantasticato. Il momento è difficile da cogliere, ma è indispensabile all’individuo affinché comprenda di essere immerso in un continuo cambiamento, in balia di cause e condizioni, e che il vivere è legato all’attimo (Kabat-Zinn, 2005).
Secondo Kabat-Zinn (2005) questa consapevolezza, non è altro che attenzione intenzionale, rivolta ad oggetti che diversamente nemmeno noteremmo.
La mindfulness, sostanzialmente, è l’insegnamento all’essere vigili, che si può acquisire grazie alla pratica della stessa. Tale tecnica attraverso un meccanismo sistematico, ha la capacità di poter far affiorare nel praticante, uno stato di chiara consapevolezza. Ciò può avvenire sia grazie a pratiche formali di mindfulness come: il body scan, la meditazione seduta, la meditazione mindful; che informali, nell’attenzione quotidiana al presente (Crane, 2012). La consapevolezza è il prodotto di quello che è concentrazione ed attitudine; ovvero l’esercizio alla presenza.
La pratica meditativa mindful concerne quella dinamicità grazie alla quale il risultato nell’operante sia una quieta attenzione discernente e non reattiva, centrata sull’assenza di giudizio e nell’osservazione di ciò che si presenta momento per momento.
La profondità dell’attenzione è nella sua durevolezza, differentemente dall’attenzione abituale che viene continuamente spostata da stimolo a stimolo (Shapiro, Carlson, 2013).
Tuttavia nella pratica della mindfulness non basta essere capaci di porre attenzione, ma è essenziale la qualità della concentrazione che viene prestata. Di fronte ad un evento, anche portatore di dolore, il soggetto deve essere chiamato a viverlo con curiosità, nell’ascolto di ciò che in lui provoca; sia da un punto di vista psichico che fisico. L’apertura è determinata come quella capacità di comprendere i propri movimenti interni e per questo accettarli. Infine, l’ultima capacità richiesta è quella dell’amore nei propri riguardi. La gentilezza nei propri confronti è il passo che dà l’energia necessaria a superare quei pattern lesivi che si innescano nelle condizioni di difficoltà, (Siegel, 2009).
Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesiFino alla Fine
Presentazione del Dottor Luciano Orsi sulla comunicazione in fine vita, per l'intervento che ha fatto durante la tavola rotonda del festival del saper vivere Fino alla Fine, presso il Castello della Rancia - Tolentino MC
XIV Congresso CSeRMEG 16-18 novembre 2001 INFORMAZIONE VUOL DIRE... FIDUCIA La comunicazione professionale medica, le informazioni e le scelte di salute dei cittadini - www.csermeg.it
Uma gotinha de água faz parte de um lago, evapora e forma nuvens, cai como neve ou chuva, alimenta plantas e forma rios, até chegar ao mar onde permanece, esperando evaporar novamente e reiniciar seu ciclo.
Esistenze borderline e mondo tossicomane: modelli relazionali nella comunità ...Nicolò Terminio
In una comunità terapeutica per tossicodipendenti la questione clinica del borderline si pone innanzitutto come una questione pratica che deve essere gestita soprattutto dagli operatori. Gli operatori sperimentano quotidianamente, nel corso delle varie attività psicoeducative, la possibilità di fare una cosiddetta “diagnosi doubleface” (Rossi Monti, Foresti). Se prendiamo infatti come vertice di osservazione la relazione tra operatori e pazienti di una comunità possiamo facilmente catalogare i vissuti degli uni e degli altri seguendo passo per passo i criteri della diagnosi del disturbo borderline di personalità. Quindi possiamo notare, prendendo come riferimento la quarta versione del DSM, come a ogni caratteristica clinica del paziente borderline risponda un particolare vissuto dell’operatore. E non è detto tale vissuto sia riconducibile essenzialmente a dinamiche o contenuti controtransferali. Nella mia esperienza tali vissuti emergono piuttosto come effetto della psicopatologia dei pazienti tossicomani sugli operatori. Per tal motivo mi sembra opportuno recuperare la riflessione di Foresti e Rossi Monti su una diagnosi doubleface al fine di contestualizzare alcuni snodi relazionali tipici e ricorrenti nella clinica del borderline così come la sperimentiamo in una comunità terapeutica per tossicodipendenti.
Nicolò Terminio - Lezione su Generazione borderline e mondo tossicomane - Cor...Nicolò Terminio
“I pazienti borderline sono costantemente in crisi. I pazienti borderline ci mettono costantemente in crisi”. Queste due frasi riassumono i temi e i problemi che ci troviamo ad affrontare nel trattamento dei pazienti borderline.
Parlo di generazione borderline per dare maggiore evidenza alle trame del “famigliare” (Scabini e Cigoli, 2000) nella storia dei pazienti borderline. Il riferimento ai legami familiari ci consente di prestare attenzione alla radice evolutiva della compromissione “relazionale-simbolica” tipica del funzionamento del borderline.
Quando mi riferisco al mondo tossicomane intendo allora considerare la complessità psicopatologica della tossicodipendenza, per non ridurre la clinica degli stati tossicomanici all’esperienza dello sballo (Di Petta, 2004), rintracciando piuttosto le caratteristiche salienti della struttura psicopatologica nella relazione con l’Altro.
Dr. Castriotta "I disturbi di personalità: una rilettura attraverso il pensie...Antonio Castriotta
slides inerenti le lezioni svolte in qualità di cultore della materia insegnamento "psicologia della personalità" a.a 2014/2015 presso il dipartimento di psicologia dell'università degli studi di bari "Aldo Moro" ordinario prof.ssa maria sinatra
Il corso si focalizza sui seguenti argomenti:
1. Il colloquio clinico di consultazione e il processo diagnostico. 2. Dalla domanda di trattamento al trattamento della domanda. 3. La riformulazione della domanda attraverso l’alleanza diagnostica e la restituzione al/ai paziente/i. 4. Dalla diagnosi alla pianificazione del trattamento. 5. Alleanza terapeutica e “clinica-sotto-transfert”. 6. Ragionamento clinico e variabilità del setting. 7. Progetto terapeutico individuale, di coppia, familiare e/o istituzionale. 8. La costruzione di un intervento singolo o in parallelo, di un progetto terapeutico individuale, di gruppo, familiare o integrato. 9. La ricerca qualitativa sui percorsi terapeutici.
I primi colloqui col minore....Quando un minore inizia un percorso terapeutico, come terapeuti come dobbiamo muoverci e cosa considerare ? spunti di riflessione secondo l'approccio dell' analisi transazionale
Auto-consapevolezza nella comunicazione in odontoiatria. La metodologia anali...Luisa Ghianda
Una relazione efficace dal punto di vista terapeutico è quella in cui il paziente si sente compreso, seguito con attenzione, è quella in cui sperimenta fiducia, rispetto ed impegno. Identificando e legittimando le esigenze emotive del paziente, comprendendone il punto di vista, dedicando tempo all’ascolto e al dialogo, aiutandolo ad investire energia nella crisi, il paziente si sentirà accolto nella sua interezza, ovvero nella sua dimensione fisica e psicologica.
Il protocollo per la riduzione dello stress basato sulla mindfulness nasce nel 1979 dal lavoro di un'equipe coordinata da Jon Kabat Zinn. Deve il suo straordinario successo alla sua efficacia scientificamente dimostrata che, nel breve arco di otto settimane, offre una prospettiva radicalmente diversa rispetto a come affrontare le proprie difficoltà e come utilizzare le proprie risorse
Mindfulness - Il contributo della mindfulness nella pratica clinicaEleonora Lombardi
Secondo Kabat-Zinn (1999), la Mindfulness non può avere altro significato se non quello di porre attenzione al momento presente in modo consapevole e non giudicante. La consapevolezza emerge dall’essere desti e vigili, nella comprensione del proprio comportamento qui ed ora. La tendenza dell’essere umano è quella di creare delle profezie o fantasie su un momento futuro ed eventuale, tuttavia non rientra nelle capacità umane il poter predire l’andamento reale delle cose. In questa azione di previsione del futuro, ciò che è presente diventa passato e di conseguenza non viene vissuto. Le persone possono arrivare a farsi scorrere la vita davanti, cullandosi e costringendosi nel passato o sperando che giungano determinate variabili a cambiargli il destino fantasticato. Il momento è difficile da cogliere, ma è indispensabile all’individuo affinché comprenda di essere immerso in un continuo cambiamento, in balia di cause e condizioni, e che il vivere è legato all’attimo (Kabat-Zinn, 2005).
Secondo Kabat-Zinn (2005) questa consapevolezza, non è altro che attenzione intenzionale, rivolta ad oggetti che diversamente nemmeno noteremmo.
La mindfulness, sostanzialmente, è l’insegnamento all’essere vigili, che si può acquisire grazie alla pratica della stessa. Tale tecnica attraverso un meccanismo sistematico, ha la capacità di poter far affiorare nel praticante, uno stato di chiara consapevolezza. Ciò può avvenire sia grazie a pratiche formali di mindfulness come: il body scan, la meditazione seduta, la meditazione mindful; che informali, nell’attenzione quotidiana al presente (Crane, 2012). La consapevolezza è il prodotto di quello che è concentrazione ed attitudine; ovvero l’esercizio alla presenza.
La pratica meditativa mindful concerne quella dinamicità grazie alla quale il risultato nell’operante sia una quieta attenzione discernente e non reattiva, centrata sull’assenza di giudizio e nell’osservazione di ciò che si presenta momento per momento.
La profondità dell’attenzione è nella sua durevolezza, differentemente dall’attenzione abituale che viene continuamente spostata da stimolo a stimolo (Shapiro, Carlson, 2013).
Tuttavia nella pratica della mindfulness non basta essere capaci di porre attenzione, ma è essenziale la qualità della concentrazione che viene prestata. Di fronte ad un evento, anche portatore di dolore, il soggetto deve essere chiamato a viverlo con curiosità, nell’ascolto di ciò che in lui provoca; sia da un punto di vista psichico che fisico. L’apertura è determinata come quella capacità di comprendere i propri movimenti interni e per questo accettarli. Infine, l’ultima capacità richiesta è quella dell’amore nei propri riguardi. La gentilezza nei propri confronti è il passo che dà l’energia necessaria a superare quei pattern lesivi che si innescano nelle condizioni di difficoltà, (Siegel, 2009).
Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesiFino alla Fine
Presentazione del Dottor Luciano Orsi sulla comunicazione in fine vita, per l'intervento che ha fatto durante la tavola rotonda del festival del saper vivere Fino alla Fine, presso il Castello della Rancia - Tolentino MC
XIV Congresso CSeRMEG 16-18 novembre 2001 INFORMAZIONE VUOL DIRE... FIDUCIA La comunicazione professionale medica, le informazioni e le scelte di salute dei cittadini - www.csermeg.it
Uma gotinha de água faz parte de um lago, evapora e forma nuvens, cai como neve ou chuva, alimenta plantas e forma rios, até chegar ao mar onde permanece, esperando evaporar novamente e reiniciar seu ciclo.
Paper prepared for CONVEGNO “FORMAZIONE OUTDOOR IN ITALIA 1991-2011 - Sestri Levante, where I've been chairman in the session "Rielaborazione dell’esperienza: diversi stili, diversi risultati"
LA COMUNICAZIONE, Chiave della quallità in sanitàClaudio Pensieri
La comunicazione sanitaria nelle sue varie forme: interna e esterna. Con i dati di una ricerca condotta in Italia sui siti web e dentro i locali di alcuni ospedali SSN e accreditati.
Corso di comunicazione (4/5) - Comunicazione efficace e inefficace.Paolo Savoldi
Quarta lezione del corso di comunicazione tenuto nel novembre del 2010 a Brescia per Atena, società di formazione e sviluppo delle risorse umane a Brescia. Comunicazione efficace e inefficace.
Corso di comunicazione (1/5) - Introduzione alla comunicazionePaolo Savoldi
Prima lezione del corso di comunicazione tenuto nel novembre del 2010 a Brescia per Atena, società di formazione e sviluppo delle risorse umane a Brescia. Introduzione alla comunicazione.
PNL Sanità Comunicazione Medico-Paziente. NLP and Healthcare. Doctor Patient ...Claudio Pensieri
La fiducia che si instaura tra medico e paziente può scaturire da diversi fattori, compresa la consapevolezza dell’operatore nell’instaurare un rapporto con la persona che sta visitando, anche nel giro di pochi minuti e usando al meglio il tempo a disposizione. L’ideale è che il medico parli la stessa lingua del paziente, usandone gli stessi predicati e spiegando anche i motivi per cui prescrive o meno una determinata cura o analisi. La mancanza di fiducia nel proprio dottore porta i pazienti a chiedere un secondo parere, oppure ripetere analisi costose per il sistema sanitario. Questo è causa di sprechi che si aggirano intorno al 30% di tutto il debito nella sanità italiana. Qualsiasi azienda sa che investire in una comunicazione efficace migliora la produzione e la vendita. Eppure non sono ancora stati quantificati i soldi persi dal sistema sanitario italiano, come negli ospedali. Per esempio: un paziente arriva in un nosocomio alla ricerca di un reparto che spesso, a causa dei turn over, ha cambiato edificio. Manca anche un’adeguata segnaletica, di conseguenza chi entra cerca qualcuno a cui chiedere indicazioni, rivolgendosi spesso a un medico. Quanto tempo e quindi quanti soldi spende un professionista a dare indicazioni, piuttosto che a fare il suo lavoro? Ecco che, allora, il Governo invece di investire sulle cause (come avviare un rapporto di fiducia medico – paziente, migliorare la burocrazia interna e la comunicazione delle aziende sanitarie), taglia sugli effetti. Il libro è una base da dove partire per sviluppare forme di comunicazione sanitaria più specifiche, ad esempio su come comunicare una diagnosi infausta in un reparto oncologico. Si tratta di cominciare con gli studenti che a loro volta avranno centinaia di pazienti, diventeranno primari e dirigeranno i reparti degli ospedali italiani. In ogni caso la comunicazione non deve soppiantare altri insegnamenti, ma essere “integrativa” e non “sostitutiva” delle qualità tecniche, diagnostiche e terapeutiche del medico: comunicazione efficace e terapia efficiente devono quindi andare di pari passo.
Migliorare la comunicazione medico – paziente è allora l’inizio di un circolo virtuoso: porta a un servizio efficiente, a persone soddisfatte che si fidano del loro medico, completano il ciclo di terapie e non chiedono altre analisi o secondi pareri per rassicurarsi e, prima di mettere fine alla vita di un figlio, ci pensano almeno due volte.
Medicina generale e femminile (Maria Luisa Agnolio) csermeg
Seminario di Primavera CSeRMEG 16 aprile 2005 SPECIAL INTERESTS Le passioni disciplinari in Medicina Generale, idee ed esperienze a confronto - www.csermeg.it
Il webinar si propone di fornire indicazioni cliniche e operative su come condurre un intervento di sostegno nell'elaborazione del lutto e della perdita.
Passiamo dalle parole ai fatti - M.I.D.A.C.O.Lorenzo Capello
Slide dibattito 15 novembre.
DALLE PAROLE AI FATTI – Presentazione della prossima costituzione del Movimento Italiano per la Diffusione dell’Approccio Clinico Olismologico (M.I.D.A.C.O.) – Incontro-dibattito presso Novotel, Viale Suzzani, 13 - Milano
Psicopatologia: Empatia Zero e Crudeltà di Raffaele BaroneRaffaele Barone
La costruzione di una persona non richiede solamente dati biologici, culturali, sociali, professionali. La costruzione di una persona passa necessariamente dal sentire l'altro, dal pensare l'altro, dall'essere con l'altro. Da qui era iniziato il discorso sull'empatia continuato poi con l'approfondimento della tesi sulla funzione riflessiva. La cura è il paradigma che ha come cardini empatia e mentalizzazione/riflessività che, infatti, è possibile ritrovare come atti centrali in ogni pratica di cura e disposizione etica alla cura. Alcuni sentimenti morali sono particolarmente importanti per questo percorso: la fiducia, la speranza, la tenerezza, l'accettazione, la serenità.
Estensione rimedi IMO in clinica olismologicaLorenzo Capello
Allergie, intolleranze, acidosi,ansia, rabbia, insonnia, fibromialgia, influenza....ESTENSIONE DELL’USO DI ALCUNI Rimedi Reckeweg IN CLINICA OLISMOLOGICA
Intossicazione progressiva, madre di tutte le malattie - cosa sapere e cosa f...Lorenzo Capello
Slides della conferenza interattiva del 29 giugno 2019 tenutasi
presso il Centre Coultural Prouvençal di Coumboscuro - Sancto Lucìo, Monterosso Grana (CN)
1. Programma del corsoProgramma del corso
comunicazione Medico-Pazientecomunicazione Medico-Paziente
• FilmatiFilmati
• CounselingCounseling
• Comunicare una cattiva notiziaComunicare una cattiva notizia
• Come affrontare il Burn-outCome affrontare il Burn-out
• DiscussioneDiscussione
• Post-testPost-test
Prof. Vincenzo Masini Dott.Giorgio.RizzardiProf. Vincenzo Masini Dott.Giorgio.Rizzardi
Psicologo Animatore di FormazionePsicologo Animatore di Formazione
2. Il processo di empatia è:Il processo di empatia è:
la percezione e il coglimentola percezione e il coglimento
del vissuto altruidel vissuto altrui
3. I processi di empatia consentono diI processi di empatia consentono di
interpretare il vissuto altruiinterpretare il vissuto altrui
come esito di processi di:come esito di processi di:
• a) proiezionea) proiezione
• b) scissioneb) scissione
• c) negazionec) negazione
4. Proiezione:Proiezione:
trasferimento su altri di vissuti propri tramite l'attivazionetrasferimento su altri di vissuti propri tramite l'attivazione
del proprio stato emozionale e mentale verso processi didel proprio stato emozionale e mentale verso processi di
azione.azione.
E' uno dei principali meccanismi di difesa indicati da Freud per esternalizzareE' uno dei principali meccanismi di difesa indicati da Freud per esternalizzare
da sé parti non - buone. Difende prevalentemente dal senso di colpa. Non èda sé parti non - buone. Difende prevalentemente dal senso di colpa. Non è
un meccanismo di controllo ma di attivazione, se c’è qualcosa che non vaun meccanismo di controllo ma di attivazione, se c’è qualcosa che non va
allora si attiva la proiezione sull’altro. Questo tipo di meccanismo è dinamicoallora si attiva la proiezione sull’altro. Questo tipo di meccanismo è dinamico
nei confronti dell’altro e vi si strutturano le forme di aggressività, di tensionenei confronti dell’altro e vi si strutturano le forme di aggressività, di tensione
negativa. Tipico di alcune personalità disturbate come i borderline, paranocinegativa. Tipico di alcune personalità disturbate come i borderline, paranoci
o gli antisocialio gli antisociali
5. Negazione:Negazione:
processo di evitamento degli aspetti sgradevoli dellaprocesso di evitamento degli aspetti sgradevoli della
realtà trattandoli come se non esistessero.realtà trattandoli come se non esistessero.
Il modello più tipico e quello della rimozione: processo di eliminazione dallaIl modello più tipico e quello della rimozione: processo di eliminazione dalla
coscienza di vissuti negativi. In ambito psicoanalitico è un meccanismo dicoscienza di vissuti negativi. In ambito psicoanalitico è un meccanismo di
difesa consistente nel trasformare i dati psichici consci in inconsci odifesa consistente nel trasformare i dati psichici consci in inconsci o
mantenere tali i dati psichici inconsci.mantenere tali i dati psichici inconsci.
6. Scissione:Scissione:
frattura tra sentimenti e comportamento. Ma anche:frattura tra sentimenti e comportamento. Ma anche:
processo di scissione dell'Io che si distanzia da seprocesso di scissione dell'Io che si distanzia da se
stesso.stesso.
I disturbi dissociativi riguardano la perdita dell'integrazione normale deiI disturbi dissociativi riguardano la perdita dell'integrazione normale dei
propri ricordi, percezioni, identità o coscienza. Chiunque può sperimentarepropri ricordi, percezioni, identità o coscienza. Chiunque può sperimentare
occasionalmente la dissociazione, senza effetti dirompenti. Per esempiooccasionalmente la dissociazione, senza effetti dirompenti. Per esempio
guidare per un certo tragitto e poi accorgersi di non ricordarne i particolari,guidare per un certo tragitto e poi accorgersi di non ricordarne i particolari,
perché era assorto in pensieri, nell'ascolto della radio, nella conversazione.perché era assorto in pensieri, nell'ascolto della radio, nella conversazione.
Quando l'identità è frammentata insieme alla memoria, si manifesta la fugaQuando l'identità è frammentata insieme alla memoria, si manifesta la fuga
dissociativa o il disturbo dissociativo dell'identità. I disturbi dissociativi didissociativa o il disturbo dissociativo dell'identità. I disturbi dissociativi di
solito sono associati a unosolito sono associati a uno stressstress insopportabile: traumi, incidenti o disastriinsopportabile: traumi, incidenti o disastri
vissuti in prima persona o di cui si è stati testimoni, oppure un conflittovissuti in prima persona o di cui si è stati testimoni, oppure un conflitto
interiore intollerabile che costringe la mente a separarsi da informazioni einteriore intollerabile che costringe la mente a separarsi da informazioni e
sentimenti incompatibili o inaccettabili.sentimenti incompatibili o inaccettabili.
7. Questi tre modelli base percepitiQuesti tre modelli base percepiti
nella comunicazione sono tipici dinella comunicazione sono tipici di
alcune forme di comunicazionealcune forme di comunicazione
verbale e non verbaleverbale e non verbale
9. proiezioni ascolto e spegnimento
negazioni consolazioni
scissioni contatto con sé
E richiedono approcci diE richiedono approcci di
counseling verso il pazientecounseling verso il paziente
di tipo:di tipo:
10. La consapevolezza immediataLa consapevolezza immediata
del vissuto di base del pazientedel vissuto di base del paziente
è sempre importante ma èè sempre importante ma è
indispensabile quando si deveindispensabile quando si deve
comunicare una brutta notiziacomunicare una brutta notizia
Il paziente infatti può:Il paziente infatti può:
• Proiettare su altri il proprio risentimento medianteProiettare su altri il proprio risentimento mediante
aggressività o distruttivitàaggressività o distruttività
• Negare la notizia a se stesso e non responsabilizzarsiNegare la notizia a se stesso e non responsabilizzarsi
• Perdere il contatto con se stesso ed andare inPerdere il contatto con se stesso ed andare in
confusioneconfusione
11. Occorre dunque prepararsi mentalmente a reggereOccorre dunque prepararsi mentalmente a reggere
psicologicamente le sue reazioni ed apsicologicamente le sue reazioni ed a
produrre la comunicazione più adeguataprodurre la comunicazione più adeguata
Nel caso di processi proiettivi (rabbia ed ansia ancheNel caso di processi proiettivi (rabbia ed ansia anche
generalizzata) il paziente deve essere ascoltato edgeneralizzata) il paziente deve essere ascoltato ed
indotto a spegnere la sua tensione internaindotto a spegnere la sua tensione interna
““Io la capisco!”Io la capisco!”
Nel caso di negazioni o rimozioni (chiusura in se stesso,Nel caso di negazioni o rimozioni (chiusura in se stesso,
rassegnazione eccessiva, pallore da panico) il pazienterassegnazione eccessiva, pallore da panico) il paziente
deve essere consolato mediante narrazionideve essere consolato mediante narrazioni
““C’è un mio paziente che…”C’è un mio paziente che…”
Nel caso di scissioni il paziente deve contenere laNel caso di scissioni il paziente deve contenere la
confusione mentale mediante contatto con se stessoconfusione mentale mediante contatto con se stesso
““Lei è una persona che… si ricorda quando…”Lei è una persona che… si ricorda quando…”
12. Cos’è infatti il feed back?Cos’è infatti il feed back?
una retroazione comunicativauna retroazione comunicativa
Concetto mutuato dalla scienza della comunicazione e dallaConcetto mutuato dalla scienza della comunicazione e dalla
cibernetica alla medicina e alle scienze biologiche per indicare queicibernetica alla medicina e alle scienze biologiche per indicare quei
processi circolari la cui conclusione agisce retroattivamenteprocessi circolari la cui conclusione agisce retroattivamente
sull'innesco iniziale del processo. Nelsull'innesco iniziale del processo. Nel counselingcounseling è la forma diè la forma di
dichiarazione dei propri vissuti in seguito all'esternalizzazione deidichiarazione dei propri vissuti in seguito all'esternalizzazione dei
sentimenti di un'altra persona.sentimenti di un'altra persona.
13. Le implicature comunicative nellaLe implicature comunicative nella
relazione con il paziente sonorelazione con il paziente sono
fondate su continui feed backfondate su continui feed back
reciprocireciproci
Se sono armonici e sintonici chiudono la relazione positivamente perSe sono armonici e sintonici chiudono la relazione positivamente per
il paziente che prende atto della sua condizione e riorganizza lail paziente che prende atto della sua condizione e riorganizza la
sua esistenza e per il medico che metabolizza il suo disagiosua esistenza e per il medico che metabolizza il suo disagio
Se non si chiudono nella comprensione reciproca conducono aSe non si chiudono nella comprensione reciproca conducono a
sofferenza psichica il paziente ad al burn out il medico.sofferenza psichica il paziente ad al burn out il medico.
14. Il concetto di burn-out (alla letteraIl concetto di burn-out (alla lettera
essere bruciati, esauriti,essere bruciati, esauriti,
scoppiati) è stato introdotto perscoppiati) è stato introdotto per
indicare una serie di fenomeniindicare una serie di fenomeni
di affaticamento, logoramento edi affaticamento, logoramento e
improduttività lavorativaimproduttività lavorativa
registrati nei lavoratori inseriti inregistrati nei lavoratori inseriti in
attività professionali a carattereattività professionali a carattere
sociale.sociale.
15. Fasi del burn outFasi del burn out
1.1. Entusiasmo idealistico: aspettative di “onnipotenza”, diEntusiasmo idealistico: aspettative di “onnipotenza”, di
soluzioni semplici, di successo generalizzato esoluzioni semplici, di successo generalizzato e
immediato, di apprezzamento.immediato, di apprezzamento.
2.2. Stagnazione: da un superinvestimento iniziale a unStagnazione: da un superinvestimento iniziale a un
graduale disimpegno. Profonda sensazione di inutilità egraduale disimpegno. Profonda sensazione di inutilità e
di non rispondenza ai reali bisogni dell’utenza.di non rispondenza ai reali bisogni dell’utenza.
3.3. Frustrazione: atteggiamenti aggressivi (verso se stessoFrustrazione: atteggiamenti aggressivi (verso se stesso
o verso gli altri), comportamenti di fuga (allontanamenti,o verso gli altri), comportamenti di fuga (allontanamenti,
pause prolungate, assenze per malattia).pause prolungate, assenze per malattia).
4.4. Apatia: morte professionale, mancanza di sensibilità,Apatia: morte professionale, mancanza di sensibilità,
cinismo.cinismo.
16. Sintomi del burn outSintomi del burn out
Il soggetto colpito da burn-out manifesta sintomi aspecificiIl soggetto colpito da burn-out manifesta sintomi aspecifici
(irrequietezza, senso di stanchezza ed esaurimento, apatia,(irrequietezza, senso di stanchezza ed esaurimento, apatia,
nervosismo, insonnia), sintomi somatici (tachicardia, cefalee,nervosismo, insonnia), sintomi somatici (tachicardia, cefalee,
nausea, ecc.), sintomi psicologici (depressione, bassa stima di sé,nausea, ecc.), sintomi psicologici (depressione, bassa stima di sé,
senso di colpa, sensazione di fallimento, rabbia e risentimento, altasenso di colpa, sensazione di fallimento, rabbia e risentimento, alta
resistenza ad andare al lavoro ogni giorno, indifferenza,resistenza ad andare al lavoro ogni giorno, indifferenza,
negativismo, isolamento, sensazione di immobilismo, sospetto enegativismo, isolamento, sensazione di immobilismo, sospetto e
paranoia, rigidità di pensiero e resistenza al cambiamento, difficoltàparanoia, rigidità di pensiero e resistenza al cambiamento, difficoltà
nelle relazioni con gli utenti, cinismo, atteggiamento colpevolizzantenelle relazioni con gli utenti, cinismo, atteggiamento colpevolizzante
nei confronti degli utenti). Tale situazione di disagio molto spessonei confronti degli utenti). Tale situazione di disagio molto spesso
induce il soggetto ad abuso di alcool o di farmaci.induce il soggetto ad abuso di alcool o di farmaci.
17. Il burn-out si manifesta infatti come : ridotta realizzazione personale,Il burn-out si manifesta infatti come : ridotta realizzazione personale,
esaurimento emotivo e depersonalizzazione.esaurimento emotivo e depersonalizzazione.
La ridotta realizzazione personale riguarda la percezione della propriaLa ridotta realizzazione personale riguarda la percezione della propria
inadeguatezza al lavoro con caduta dell'’autostima e risentimenti verso altriinadeguatezza al lavoro con caduta dell'’autostima e risentimenti verso altri
(colleghi e pazienti) visti come causa dell’insuccesso nel proprio lavoro.(colleghi e pazienti) visti come causa dell’insuccesso nel proprio lavoro.
(Proiezione)(Proiezione)
L’esaurimento emotivo consiste nel sentimento di essere emotivamenteL’esaurimento emotivo consiste nel sentimento di essere emotivamente
svuotato e annullato dal proprio lavoro, per effetto di un inaridimentosvuotato e annullato dal proprio lavoro, per effetto di un inaridimento
emotivo del rapporto con gli altri. (Negazione).emotivo del rapporto con gli altri. (Negazione).
La depersonalizzazione si manifesta come un atteggiamento diLa depersonalizzazione si manifesta come un atteggiamento di
allontanamento, di distacco e di rifiuto nei confronti di coloro che richiedonoallontanamento, di distacco e di rifiuto nei confronti di coloro che richiedono
o ricevono la prestazione professionale, il servizio o la cura. (Scissione dao ricevono la prestazione professionale, il servizio o la cura. (Scissione da
sé).sé).
18. Antidoti al burn out da ridottaAntidoti al burn out da ridotta
realizzazione personale e darealizzazione personale e da
proiezioni:proiezioni:
Occasioni di confronto con colleghi, apertura alOccasioni di confronto con colleghi, apertura al
dialogo motivazionale mediante processidialogo motivazionale mediante processi
dinamico-interattivi.dinamico-interattivi.
Solo il gruppo può stimolare a svolgere un’azioneSolo il gruppo può stimolare a svolgere un’azione
o a perseguire un cambiamento. (Il mondo deio a perseguire un cambiamento. (Il mondo dei
colleghi).colleghi).
19. Antidoti al burn out da esaurimentoAntidoti al burn out da esaurimento
emotivo e negazioni:emotivo e negazioni:
La possibilità di entrare in contatto relazionaleLa possibilità di entrare in contatto relazionale
profondo con interlocutori capaci diprofondo con interlocutori capaci di
comprendere il peso della propria sofferenza percomprendere il peso della propria sofferenza per
riorganizzare e dare maggior struttura allariorganizzare e dare maggior struttura alla
propria personalità. (Il mondo degli affetti).propria personalità. (Il mondo degli affetti).
20. Antidoti al burn out daAntidoti al burn out da
depersonalizzazione e da scissioni:depersonalizzazione e da scissioni:
Il ricorso a vecchi amici e il ricordo dei precedentiIl ricorso a vecchi amici e il ricordo dei precedenti
sogni, ideali, cognizioni e simboli chesogni, ideali, cognizioni e simboli che
consentano di mettere in contatto diversi punti diconsentano di mettere in contatto diversi punti di
vista e diverse culture professionali. (il mondovista e diverse culture professionali. (il mondo
degli amici).degli amici).