LIDI - Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi - Conferenza "Cervello, Mente e Infinito" / Roma, 11 maggio 2008 / autore: Luigi Anepeta
Il minimo comune denominatore di tutte le malattie è nel 100% dei casi un conflitto. Questa è la meravigliosa intuizione del Dottor Hamer che, per aver sostenuto questa tesi, è stato radiato dall’Ordine dei Medici in Germania. Il conflitto è un evento che ci coglie alla sprovvista e che crea sgomento, angoscia, affanno, sofferenza, oppure la fine di una situazione spiacevole di cui avvertiamo la mancanza. Ciò che provoca la malattia a livello profondo non è un evento, ma il vissuto di quell’istante di angoscia inespressa in cui l’evento ci ha colti di sorpresa, impreparati e nell’incapacità di trovare una soluzione adeguata ( meglio sarebbe dire “rivissuto, perché possiamo riconoscere solo quello di cui abbiamo già vissuto l’esperienza). Il Check quantistico può individuare i traumi e i conflitti?
Bortoletti, Criminalità, insicurezza e tautologia della paura, Università di...Maurizio Bortoletti
Le risposte date a questi problemi, invece, sono state le più diverse, e, spesso, hanno ricalcato o risentito delle idee correnti, degli stereotipi e dei luoghi comuni, in un naturale movimento ondivago, tipico di quel “gioco dell’oca” sul quale spesso indulgono a muoversi l’apparato repressivo ed il Legislatore: con una stretta – e tre “passi” in avanti - dopo ogni recrudescenza o al manifestarsi dell’emergenza che aumenta la preoccupazione popolare e l’allargamento delle maglie di difesa sociale – con due “passi” indietro – dopo ogni momento di relativa tranquillità.
Tratto da:
• M. BORTOLETTI, La sicurezza tra governance nazionale e governance locale, in F. Mignella Calvosa (a cura di), Le scienze dell'amministrazione nella società italiana. La formazione per la governance del paese, Giappichelli, Torino, 2009.
• M. BORTOLETTI, L’insicurezza quotidiana. Diritto alla sicurezza e paura della criminalità, CUEM, Milano, 2008.
• M. BORTOLETTI, Paura, Criminalità, Insicurezza. Un viaggio nell’Italia alla ricerca della soluzione, Rubbettino, Soveria M., 2005.
Memoria ed emozione.La memoria emotiva - copia (2)Dario Lo Presti
Presentazione sul rapporto tra gli stati emotivi e la memoria, tema di ricerca centrale sia per chi studia le emozioni sia per chi studia i processi cognitivi. In generale si attribuisce alla memoria una qualità intellettuale, in gran parte sotto il controllo della coscienza e/o della volontà, la cui rilevanza pratica è innegabile. Comunemente i ricordi e i sentimenti sono fortemente legati e il concetto di rimozione è entrato nella nostra cultura col significato di dimenticare ciò che è sgradevole o può creare dei conflitti. L’esperienza e soprattutto l’aspettativa di ricordare meglio persone o avvenimenti che sono
emotivamente rilevanti è molto diffusa. In altre parole si crede e dunque prevede che vi sia una correlazione fra coinvolgimento affettivo e memoria.
Psicopatologia: Empatia Zero e Crudeltà di Raffaele BaroneRaffaele Barone
La costruzione di una persona non richiede solamente dati biologici, culturali, sociali, professionali. La costruzione di una persona passa necessariamente dal sentire l'altro, dal pensare l'altro, dall'essere con l'altro. Da qui era iniziato il discorso sull'empatia continuato poi con l'approfondimento della tesi sulla funzione riflessiva. La cura è il paradigma che ha come cardini empatia e mentalizzazione/riflessività che, infatti, è possibile ritrovare come atti centrali in ogni pratica di cura e disposizione etica alla cura. Alcuni sentimenti morali sono particolarmente importanti per questo percorso: la fiducia, la speranza, la tenerezza, l'accettazione, la serenità.
LIDI - Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi - Conferenza "Cervello, Mente e Infinito" / Roma, 11 maggio 2008 / autore: Luigi Anepeta
Il minimo comune denominatore di tutte le malattie è nel 100% dei casi un conflitto. Questa è la meravigliosa intuizione del Dottor Hamer che, per aver sostenuto questa tesi, è stato radiato dall’Ordine dei Medici in Germania. Il conflitto è un evento che ci coglie alla sprovvista e che crea sgomento, angoscia, affanno, sofferenza, oppure la fine di una situazione spiacevole di cui avvertiamo la mancanza. Ciò che provoca la malattia a livello profondo non è un evento, ma il vissuto di quell’istante di angoscia inespressa in cui l’evento ci ha colti di sorpresa, impreparati e nell’incapacità di trovare una soluzione adeguata ( meglio sarebbe dire “rivissuto, perché possiamo riconoscere solo quello di cui abbiamo già vissuto l’esperienza). Il Check quantistico può individuare i traumi e i conflitti?
Bortoletti, Criminalità, insicurezza e tautologia della paura, Università di...Maurizio Bortoletti
Le risposte date a questi problemi, invece, sono state le più diverse, e, spesso, hanno ricalcato o risentito delle idee correnti, degli stereotipi e dei luoghi comuni, in un naturale movimento ondivago, tipico di quel “gioco dell’oca” sul quale spesso indulgono a muoversi l’apparato repressivo ed il Legislatore: con una stretta – e tre “passi” in avanti - dopo ogni recrudescenza o al manifestarsi dell’emergenza che aumenta la preoccupazione popolare e l’allargamento delle maglie di difesa sociale – con due “passi” indietro – dopo ogni momento di relativa tranquillità.
Tratto da:
• M. BORTOLETTI, La sicurezza tra governance nazionale e governance locale, in F. Mignella Calvosa (a cura di), Le scienze dell'amministrazione nella società italiana. La formazione per la governance del paese, Giappichelli, Torino, 2009.
• M. BORTOLETTI, L’insicurezza quotidiana. Diritto alla sicurezza e paura della criminalità, CUEM, Milano, 2008.
• M. BORTOLETTI, Paura, Criminalità, Insicurezza. Un viaggio nell’Italia alla ricerca della soluzione, Rubbettino, Soveria M., 2005.
Memoria ed emozione.La memoria emotiva - copia (2)Dario Lo Presti
Presentazione sul rapporto tra gli stati emotivi e la memoria, tema di ricerca centrale sia per chi studia le emozioni sia per chi studia i processi cognitivi. In generale si attribuisce alla memoria una qualità intellettuale, in gran parte sotto il controllo della coscienza e/o della volontà, la cui rilevanza pratica è innegabile. Comunemente i ricordi e i sentimenti sono fortemente legati e il concetto di rimozione è entrato nella nostra cultura col significato di dimenticare ciò che è sgradevole o può creare dei conflitti. L’esperienza e soprattutto l’aspettativa di ricordare meglio persone o avvenimenti che sono
emotivamente rilevanti è molto diffusa. In altre parole si crede e dunque prevede che vi sia una correlazione fra coinvolgimento affettivo e memoria.
Psicopatologia: Empatia Zero e Crudeltà di Raffaele BaroneRaffaele Barone
La costruzione di una persona non richiede solamente dati biologici, culturali, sociali, professionali. La costruzione di una persona passa necessariamente dal sentire l'altro, dal pensare l'altro, dall'essere con l'altro. Da qui era iniziato il discorso sull'empatia continuato poi con l'approfondimento della tesi sulla funzione riflessiva. La cura è il paradigma che ha come cardini empatia e mentalizzazione/riflessività che, infatti, è possibile ritrovare come atti centrali in ogni pratica di cura e disposizione etica alla cura. Alcuni sentimenti morali sono particolarmente importanti per questo percorso: la fiducia, la speranza, la tenerezza, l'accettazione, la serenità.
Teoria generale-intelligenza emozionale-professorimasalmagro
Teoria generale-intelligenza emozionale-professori
El apoyo de la Comisión Europea para la elaboración de esta publicación no implica la aceptación de sus contenidos, que es responsabilidad exclusiva de los autores. Por tanto, la Comisión no es responsable del uso que pueda hacerse de la información aquí difundida.
Mistificazione: trucchi, trappole e trabocchetti della menteLIDI
LIDI - Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi - Conferenza "Mistificazione: trucchi, trappole e trabocchetti della mente " / Roma, 13 maggio 2009 / autore: Luigi Anepeta
di Michele Di Francesco
CRESA, Facoltà di Filosofia, Università Vita-Salute San Raffaele
Convegno "Le neuroscienze incontrano le altre discipline"
Padova, Palazzo del Bo
5 maggio 2011
Il convegno è promosso dall’Università di Padova e dal Dipartimento di Psicologia generale della stessa università, con il sostegno della Fondazione Sigma Tau e della Fondazione Giannino Bassetti.
Teoria generale-intelligenza emozionale-professorimasalmagro
Teoria generale-intelligenza emozionale-professori
El apoyo de la Comisión Europea para la elaboración de esta publicación no implica la aceptación de sus contenidos, que es responsabilidad exclusiva de los autores. Por tanto, la Comisión no es responsable del uso que pueda hacerse de la información aquí difundida.
Mistificazione: trucchi, trappole e trabocchetti della menteLIDI
LIDI - Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi - Conferenza "Mistificazione: trucchi, trappole e trabocchetti della mente " / Roma, 13 maggio 2009 / autore: Luigi Anepeta
di Michele Di Francesco
CRESA, Facoltà di Filosofia, Università Vita-Salute San Raffaele
Convegno "Le neuroscienze incontrano le altre discipline"
Padova, Palazzo del Bo
5 maggio 2011
Il convegno è promosso dall’Università di Padova e dal Dipartimento di Psicologia generale della stessa università, con il sostegno della Fondazione Sigma Tau e della Fondazione Giannino Bassetti.
I colori del cuore sono delle slide presentate a un corso di formazione della FISM di Mestre sullo sviluppo delle emozioni.
Queste slide sono la prima parte di questo corso e sono state realizzate dalla dott.ssa Maria Silvia Guglielmin (3485411367 Treviso)
Loro ci hanno studiato. Essi sanno meglio di noi quello che noi sappiamo di noi stessi. Essi sono esperti nel premere i nostri bottoni, ad utilizzare le nostre emozioni contro di noi.
1. Cervello, Mente e Infinito
L’Infinito come problema
L’Infinito nella storia della Cultura
La complessità del cervello
Indizi coscienti della complessità
La coscienza e l’inconscio
L’errore di Darwin
Il cervello nell’ottica dell’Evoluzionismo
Neotenia e ritardo dello sviluppo
Conseguenze originarie della neotenia
Umanizzazione e Civilizzazione
Ansia esistenziale
Aspetti adattivi, non adattivi e disadattivi della mente umana
Come convivere con l’Infinito
2. Il problema dell’Infinito
L’intuizione emozionale dell’Infinito - vale a dire di “qualcosa”
di immenso, sconfinato, senza limite - circola nella mente umana
presumibilmente da sempre
Molti mali dell’umanità sono riconducibili alla difficoltà di
accettare lo scarto tra l’intuizione emozionale dell’Infinito e la
dimensione esistenziale della finitezza, che implica il limite e
l’imperfezione.
Tale difficoltà è del tutto evidente a vari livelli individuali e
collettivi:
- perfezionismo soggettivo
- sviluppo economico illimitato
- etnocentrismo
3. L’Infinito nella storia della cultura
“Sull’Infinito ci sguazzano da sempre, oltre che i preti, che
hanno un filo diretto con l'al di là, i filosofi, i matematici, i fisici,
gli astronomi.” (Abbecedario)
Infinito teologico (ontologico)
Infinito cosmico (panteistico)
Infinito astronomico
Infinito matematico
Infinito psicologico
Infinito e neurobiologia
Se tutto ciò che l’uomo può sentire, fantasticare, pensare ha
origine nel funzionamento del Cervello, anche l’intuizione
emozionale dell’Infinito va ricondotta alla singolare
struttura di questo organo.
4. La complessità del cervello
Il cervello ha 100 miliardi di neuroni
Tra i neuroni si dà un numero straordinario di connessioni
sinaptiche in continua evoluzione
“Conteggiando il numero delle configurazioni neurali che il
cervello umano può ospitare, si è stimato che sia in grado di
rappresentare circa 1070.000.000.000.000 “pensieri” possibili...
La sensazione che abbiamo di poter pensare senza limiti
deriva dall’immensità del numero totale delle connessioni
che possono stabilirsi tra gruppi di atomi.-Questo è ciò che si intende per complessità, ed è la
complessità della nostra mente che dà origine a quella
sensazione di essere al centro di sconfinate immensità”
(Barrows)
5. Indizi della complessità
Nel cervello scorrono una quantità straordinaria di
impulsi che coincidono con contenuti psichici:
emozioni, pensieri, memorie, immagini.
Di questi contenuti solo una minima parte affiora a
livello cosciente
Indizi della complessità:
- Ossessioni
- Insonnia (patologica e occasionale)
- Stato d'animo
- Attività onirica (allucinazioni e memorie)
- Conseguenze originarie dell’attività onirica (culto dei
morti e empatia)
6. Coscienza e inconscio
L’intuizione dell’infinito riconosce come matrice primaria
la percezione più o meno inconsapevole che l’uomo ha
avuto e ha della complessità del suo cervello
Gran parte dell’attività mentale scorre al di sotto della
coscienza:
"Quello che una persona è, ciò che pensa, sente e fa non è per
nulla influenzato dalla sola coscienza. Molti dei nostri pensieri,
sentimenti e azioni hanno luogo in maniera automatica, e
solamente dopo che sono accaduti, forse, diventano accessibili
alla coscienza... La comprensione del mistero della personalità
dipende in maniera cruciale dalla comprensione delle funzioni
inconsce del cervello.” (J. LeDoux, Il Sé sinaptico, Raffaello
Cortina, Milano 2002, p.16)
L’esempio del linguaggio verbale come interazione tra coscienza
e inconscio
7. L’errore di Darwin
Divino Architetto o Natura?
Gradualismo darwiniano e Creazionismo
“Se nessun altro essere vivente, tranne l’uomo, avesse posseduto
una qualche facoltà mentale, o se i suoi poteri fossero stati di
natura del tutto diversa da quella degli animali inferiori, allora
non saremmo mai stati in grado di convincerci che le nostre
elevate facoltà si sono sviluppate gradualmente. Ma si può
dimostrare che non vi è nessuna fondamentale differenza di
questo genere.” (Origine dell’Uomo, Newton Compton, Roma
1998, p. 90)
I problemi insolubili nell’ottica del darwinismo
- anelli intermedi
- adattamentismo
La teoria degli equilibri punteggiati di J. Gould
8. Il cervello nell’ottica evoluzionistica
Il corredo genetico umano consta di 30000 geni
L’uomo ha il 98,5% di geni in comune con lo
scimpanzé
Geni strutturali e geni regolatori
Mutazioni e speciazione
La neotenia come stratagemma evoluzionistico
Axolotl
L'uomo animale neotenico per eccellenza: indizi
fisici e psichici
9. Neotenia e ritardo dello sviluppo
Il ritardo dello sviluppo dell’uomo ha prodotto due
conseguenze
Pedomorfismo emozionale (un tasso piuttosto basso di
aggressività, la socievolezza, la vivacità emozionale, la curiosità
esplorativa, la fantasia, l’immaginazione, la plasticità a livello di
apprendimento, ecc.
La crescita della neocorteccia con grandi capacità cognitive
L’intreccio tra emozionalità e cognizione ha allargato
l’orizzonte della mente umana
Indizi originari dell’intuizione emozionale dell’Infinito:
- Arte
- Inumazione dei morti e empatia
10. Conseguenze della neotenia
Significato a posteriori e significato originario della
neotenia
Le condizioni originarie
Dalla Simpatia degli animali sociali all’Empatia
umana
Empatia come classe illimitata estesa a tutti gli
esseri senzienti, capaci di soffrire
Consapevolezza esistenziale (vulnerabilità,
precarietà, finitezza, destino mortale)
Solidarietà sociale
Rapporto prolungato e intimo tra Adulti e bambini
Ingentilimento della specie
11. Umanizzazione e civilizzazione
L’empatia ha come confine il gruppo?
Diffusione geografica della specie
umana, differenziazione delle culture,
etnocentrismo ed estraneazione culturale
Nascita della violenza
Dall’empatia alla dimensione
persecutoria (Estraneo=Nemico)
L’esempio della scoperta dell’America
12. Ansia esistenziale (1)
Al di là dell’adattamentismo
L’intuizione emozionale dell’Infinito è la matrice dell’ansia
esistenziale
I contenuti: vulnerabilità, precarietà, finitezza, destino
mortale
Il sentire anticipa il capire
L’intuizione del significato della morte nell’evoluzione
infantile
La lenta presa di coscienza della condizione esistenziale
13. Ansia esistenziale (2)
Difese dall’ansia:
- valutazione realistica dei pericoli
- coraggio di esistere
- solidarietà e affettività sociale
Il problema del Male e del Dolore
Cause naturali e cause umane
La relazione ambivalente tra Io e Altro,
referente del bisogno e potenziale persecutore
Incapsulamento dell’emozionalità umana
nella relazione con l’Altro
14. Aspetti adattivi e disadattivi dell’emozionalità
La dilatazione dello spettro emozionale
Il significato adattivo delle emozioni di base
Emozioni non adattive: estatiche ed estetiche
Emozioni disadattive: positive (amore cieco,
sensibilità scrupolosa, compassione) e negative
(rabbia, odio, vendetta, invidia)
Risonanza emozionale
Infinitizzazione delle emozioni sulla base delle
memorie
La civiltà compulsiva
15. Come convivere con l’Infinito
Accettazione del carattere congiunturale
dell’esistenza
Adeguamento delle emozioni alle varie
situazioni
Elaborazione dei nessi tra passato e presente
Apertura alla socialità sulla base della
comprensione critica e della pietas
Apertura ai mondi simbolici (letteratura, arte,
filosofia, scienza, ecc.): unico modo
significativo di inseguire il miraggio
dell’Infinito
16. Dall’Abbecedario
“Più di ogni altro animale l’uomo aspira alla felicità. Non può fare altrimenti essendo
ricco di potenzialità emozionali e intellettive, e per giunta motivato da un’angoscia di
precarietà che è solo sua. L’antifona dell’infinito, a questo punto, è chiara. Se le
consapevolezze che essa comporta – i lutti, i dolori, le malattie, la vecchiaia, la morte
– fossero sempre al centro della coscienza, ci troveremmo tutti a pensare come Buddha
che la vita è una moneta falsa. Quelle consapevolezze, invece, sono tenute al margine
della coscienza dall’aspirazione alla felicità. Il problema è come realizzarla. Le
strategie non funzionano tutte. Il sistema del piacere non è specializzato, non
riconosce un centro per la fame, uno per il sesso, uno per i soldi, uno per la musica e
via dicendo. È polivalente e, per di più, esigente, maledettamente esigente. Si
mantiene in equilibrio solo se è stimolato in più modi. Predilige insomma i piaceri
eterogenei, da quelli fisici a quelli spirituali. ..
Qualunque limitazione della pratica delle diverse attività da cui un individuo può
ricavare piacere è controproducente. Così, se uno pretende di soddisfarsi ingurgitando
solo del cibo, ne può mettere dentro quanto ne vuole: gli rimane la fame (di vivere); se
un altro vuole appagarsi solo con le letture dei libri, si incupisce. Idem per gli
assatanati del lavoro, dei soldi, del potere, del sesso e di tutte le ossessioni unilaterali.
La verità più o meno è questa: per avere un po’ di pace, l’uomo è costretto a
sviluppare tutte le sue qualità – fisiche e psichiche – in un rapporto significativo, cioè
vissuto, sentito, partecipato, con il mondo (con se stesso, la natura, gli altri e la
cultura). Questa è la dura (?) lex scritta nel congegno.”
Editor's Notes
{"9":"“Prima della nascita, il cervello del feto della scimmia aumenta rapidamente in dimensioni e in complessità. Quando l’animale nasce, il cervello ha già raggiunto il settanta per cento delle sue dimensioni definitive di adulto. Il rimanente trenta per cento della crescita viene completato rapidamente durante i primi sei mesi di vita… Nella nostra specie, invece, alla nascita il cervello è solo il 23% delle sue dimensioni adulte. Per altri sei anni dopo la nascita continua una crescita rapida e l’intero processo di accrescimento non è completo sino al ventitreesimo anno di vita. [Nell’uomo, dunque], la crescita del cervello continua per circa dieci anni dopo che abbiamo raggiunto la maturità sessuale, mentre per lo scimpanzé termina sei o sette anni prima che l’animale diventi attivo dal punto di vista della riproduzione.” (Desmond Morris, La scimmia nuda, Bompiani, Milano 2003)\n","10":"l’ambiente inospitale, quello della savana, popolato da predatori feroci; la sprovvedutezza dell’essere umano dovuto alla perdita di strumenti difensivi (pelliccia, artigli, denti acuminati, cute spessa, ecc.); il bipedismo, che diminuisce la velocità nella fuga; la necessità di fornire protezione ai neonati e ai bambini, i cui tempi di evoluzione sono estremamente ritardati.\n"}