10. Allenamenti per la resistenza stimolano la trasformazione di
fibre muscolari, che per esempio convertono fibre IIA
(intermedie) in fibre I (lente) . In questo modo i muscoli saranno
più predisposti a prestazioni di lunga durata aumentando la loro
capacità di resistenza.
Invece la conversione di fibre I in fibre II innescate
dall’esercizio fisico è possibile solo in quantità limitate
FIBRE I FIBRE II
11. SISTEMI ENERGETICI
• SISTEMA ANAEROBICO ALATTACIDO (dei FOSFAGENI)
• E' basato sull'utilizzo dei fosfageni muscolari: fosfocreatina (PC) e
ATP. I fosfageni forniscono rapidamente energia, ma causa la loro
bassa concentrazione muscolare (4-6 mmoli/kg ATP e 15-17 mmoli/kg
PC), si esauriscono altrettanto velocemente in pochi secondi.
12. • SISTEMA ANAEROBICO LATTACIDO (Glicolisi Anaerobica)
• E' l'idrolisi parziale del glucosio, che, in assenza d’O2, si arresta ad
acido lattico: quando l'utilizzo di tale sistema è protratto abbastanza
a lungo, l'acido lattico tende ad accumularsi e può causare fatica
muscolare. Oltre a quest’aspetto potenzialmente negativo, la glicolisi
anaerobica è una via metabolica a basso rendimento: infatti sono
prodotte solo 2 moli d’ATP per mole di glicogeno consumato.
L'utilizzo è massimo per i primi 90 secondi, e continua ad essere,
insieme al meccanismo aerobico, importante fonte d’energia per
esercizi continui e massimali sino a circa 3-4 minuti.
SISTEMI ENERGETICI
13. • SISTEMA AEROBICO
• Si basa sull'utilizzo dei substrati alimentari (carboidrati, lipidi e
proteine) metabolizzati in presenza di O2;
• E’ un sistema a relativa bassa potenza, ma a grandissima capacità e
ottimo rendimento: vengono, infatti, prodotte ben 36/38 moli
d’ATP per mole di glicogeno consumato. Il tempo con cui il sistema
arriva alla massima potenza (VO2 max) è di circa 2-3 minuti: carichi
di lavoro intorno al 70% di tale intensità possono essere sostenuti
anche per diverse ore.
SISTEMI ENERGETICI
14. L’intensità e la durata dell’esercizio fisico
determina «l’arruolamento» dei vari tipi di fibra e
il tasso di produzione dell’ ATP
15. FONTI ENERGETICI nella CONTRAZIONE
GLICOLISI ANAEROBICA
ATP GLICOLISI AEROBICA
(4-5nmol/mg prot) BETA-OSSIDAZIONE
FosfoCreatina CP + ADP Creatina + ATP
2 ADP ATP + AMP
19. FIBRE IIa e FIBRE IIb
GLICOLISI ANAEROBIA
GLUCOSIO PIRUVATO LATTATO
GLICOGENO
AUMENTO della [LATTATO] e [H+]
DIMINUZIONE della [CP]
LDH M4
FATICA
21. DISALLINEAMENTO DEI SARCOMERI
Contrariamente a quanto spesso
si afferma, l'acido lattico non è il
responsabile del dolore muscolare
avvertito il giorno seguente ad un
allenamento molto intenso.
Questo dolore è causato da
microlacerazioni muscolari che
originano processi infiammatori;
inoltre vi è un incremento delle
attività ematiche e linfatiche che
aumentano la sensibilità nelle
zone muscolari maggiormente
sollecitate.
23. Il lattato viene prodotto già a partire da basse intensità di esercizio; i globuli
rossi, per esempio, lo formano continuamente anche in condizioni di completo
riposo.
Un uomo adulto normalmente attivo produce circa 120 grammi di lattato al
giorno; di questi 40 g sono prodotti dai tessuti aventi un metabolismo
esclusivamente anaerobio (retina e globuli rossi) i rimanenti da altri tessuti
(soprattutto muscolare) in base all'effettiva disponibilità di ossigeno
Il lattato rappresenta un forte stimolo per la secrezione di ormoni anabolici
come il GH ed il testosterone. Per questo motivo esercizi con i pesi ad elevata
intensità, intervallati da pause non troppo lunghe, massimizzano il guadagno di
massa muscolare.
24. COME VIENE SMALTITO IL LATTATO ??
Il ciclo di Cori è il meccanismo
responsabile della conversione del
lattato in glucosio e avviene nel
fegato
Il lattato viene captato anche dal
miocardio e dalle fibre I
25. .
Il lattato inizia ad accumularsi nei muscoli e nel sangue
quando la velocità di sintesi supera la velocità di smaltimento.
Approssimativamente tale condizione si innesca quando
durante un esercizio fisico intenso la frequenza cardiaca
supera l'80% (per i non allenati) ed il 90% (per i più allenati)
della frequenza cardiaca massima.
35. • VO2Max: il massimo volume di ossigeno consumato per minuto.
VO2 max = FC x Gs x (Δa-v)
•
Il massimo consumo di ossigeno è una misura globale ed integrata della
massima intensità di esercizio che un soggetto può tollerare per
periodi di tempo abbastanza lunghi (Cerretelli e Prampero, 1987).
• 30,76ml/kg. min
•
Soglia anaerobica (SA): è un parametro che rappresenta la soglia
MINIMA di intensità in grado di provocare l'accumulo di lattato;
•
36. Aumento delle concentrazioni di
LATTATO (2 mmol/l) superiore ai livelli
basali, e l'attivazione delle FIBRE IIa
supporto delle FIBRE I per sostenere
lo sforzo
La SOGLIA ANAEROBICA è
l'andamento (o l'intensità) massimo
che una persona riesce a mantenere
in esercizi aerobici a ritmo costante
senza accusare la fatica in cui le
concentrazioni di lattato ammontano
a circa il doppio (4 mmol/l), e se
superato, parte il metabolismo
anaerobico, che porta l'arresto
dell'attività fisica entro pochi minuti
37. ENERGIA A BREVE TERMINE
IL SISTEMA ANAEROBICO-
Esercizio intenso ma breve
38. ENERGIA A LUNGO TERMINE
-IL SISTEMA AEROBICO-
• Maggior quantitativo di energia
• Carboidrati > Trigliceridi
• Sistema più lento nel produrre Energia
DEBITO DI OSSIGENO
39. DEBITO D’OSSIGENO
• Esprime quantitativamente la differenza fra
l’ossigeno totale consumato durante l’esercizio e il
totale che sarebbe consumato con un metabolismo
aerobico a ritmo costante raggiunto sin dall’inizio
45. • Allenamento di tipo
aerobico
Attività di resistenza di lunga
durata ad intensità da bassa a
media-alta
Aumento della capacità
ossidativa della fibra
muscolare
• Allenamento di tipo
anaerobico di forza-
• Ripetizione di esercizi
anaerobici, brevi e di alta
intensità
Ipertrofia della fibra
muscolare
46. Allenamento di tipo aerobico
• Effetto su
• Mitocondri
• Capacità ossidativa
• Metabolismo glicidico
• Metabolismo lipidico
• Metabolismo proteico
47. EFFETTI SUL METABOLISMO GLUCIDICO
L’ allenamento aerobico o di resistenza determina
Un aumento dei trasportatori GLUT4 e della riposta all’insulina
Un incremento delle riserve di glicogeno muscolare e un suo minor
utilizzo
Una riduzione dell’utilizzo dei glucidi rispetto al soggetto non allenato
parità di intensità e di durata dello sforzo
Un maggior risparmio anche del glicogeno epatico e quindi un ritardo
dell’ipoglicemica da sforzo
Una minor concentrazione di lattato e una più efficace rimozione del
lattato
48. • L’ allenamento aerobico o di resistenza determina
• Incremento dei livelli di immagazzinamento dei TG e del loro
utilizzo;
• Incremento dei trasportatori di FA sulla membrana e dei livelli
di FFA nel sangue
• Miglior utilizzo e incremento dell’ ossidazione dei FA
• Aumento degli enzimi della beta-ossidazione
• Incremento del CPTI e CPTII
EFFETTI SUL METABOLISMO LIPIDICO
49. • Incremento dell'attività della lipasi lipoproteica
• Minor accumulo di corpi chetonici ed aumento degli enzimi
che li metabolizzano
• Variazioni della distribuzione del colesterolo; Aumenta il
Chol-HDL e diminuisce il Chol-LDL
EFFETTI SUL METABOLISMO LIPIDICO
52. • L’allenamento di tipo
aerobico non sembra avere
effetti importanti su
questo metabolismo, quello
che si osserva è un aumento
della capacità di ossidare
gli amminoacidi ramificati e
un aumento del turnover
proteico
EFFETTI SUL METABOLISMO PROTEICO
Glucosio emat. Glicogeno TG NEFA
59. L’ALLENAMENTO ANAEROBICO
• Nell’allenamento anaerobico si osserva un aumento delle masse
muscolari senza notevoli variazioni del metabolismo glucidico e
lipidico
• Sul metabolismo dei fosfageni (creatin chinasi e miochinasi)
• Enzimi del catabolismo glucidico (esochinasi, PFK1, LDH )
• Livelli del glicogeno e della fosforilasi
• Aumento della capacità tampone (fosfato, carnosina)
• L’effetto è più che altro sul metabolismo proteico
60. IPERTROFIA MUSCOLARE
(*) Le fibre interessate all’aumento di volume riguardano entrambi i tipi
(lente e rapide), ma l’aumento maggiore avviene a carico delle fibre
rapide.
Normalmente per ipertrofia si intende l’aumento più o meno evidente dei
diametri trasversi del muscolo.
67. 30 % GLICOLISI AEROBICA
ATP 70 % Beta-ossidazione
(4-5nmol/mg prot)
FosfoCreatina CP + ADP Creatina + ATP
2 ADP ATP + AMP
FONTI ENERGETICI nella CONTRAZIONE
68. GLICOLISI vs BETA-OSSIDAZIONE
• GLICOLISI POCO
UTILIZZATA PERCHE’ GLI
ALTI LIVELLI DI ATP E
CITRATO RALLENTANO LA
GLICOLISI
• IL MIOCARDIO CAPTA IL
LATTATO E LO CONVERTE
IN PIRUVATO