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FITNESS METABOLICO: 
definizione, origine ed evoluzione 
SINDROME METABOLICA
DEFINIZIONE: 
• FITNESS = attività fisica volta al benessere psico-fisico; 
• METABOLISMO = insieme delle reazioni chimiche che 
avvengono negli organismi viventi e permettono loro 
l’accrescimento e il mantenimento in vita; 
COSTITUITO DA 2 FASI: 
ANABOLISMO CATABOLISMO 
insieme delle reazioni di insieme delle reazioni di 
sintesi distruzione 
• I due processi devono convivere in maniera bilanciata 
al fine di garantire il perfetto espletamento di tutte le 
reazioni chimiche all’interno del corpo.
FITNESS METABOLICO = 
Attività fisica volta al miglioramento delle 
reazioni metaboliche all’interno del nostro 
organismo, quindi volte al miglioramento del 
metabolismo, con l’obiettivo principale di 
combattere alcune patologie legate alle 
disfunzioni metaboliche
ORIGINE 
COMBATTERE LA SINDROME METABOLICA: 
• Cosa è la SINDROME METABOLICA? 
• Si tratta di una condizione pre-patologica in cui, al peso in 
eccesso, concentrato prevalentemente nell’area 
addominale, si associano disturbi sul fronte cardio-circolatorio. 
• Questo significa ELEVATO RISCHIO di malattie del 
metabolismo, come il diabete e di eventi cardiaci 
potenzialmente letali come ictus e infarti. 
• La scoperta arriva tardi, e per caso, perché chi sia in 
sindrome metabolica non si sente male, e non si rende 
conto dei rischi che corre. 
• E’ un fenomeno che riguarda un’ampia fetta di popolazione 
e che è destinato ancora a crescere in termini numerici
SINDROME METABOLICA 
FATTORI DI RISCHIO 
• VITA SEDENTARIA 
• ALIMENTAZIONE SBAGLIATA 
• ECCESSO DI ALCOOL 
• FUMO 
• SOVRAPPESO 
CARATTERISTICHE CLINICHE 
(presenza di almeno 3 di queste per parlare 
di SINDROME METABOLICA) 
• circonferenza della vita 
> 94 cm UOMO ; > 80 cm 
DONNA 
• TRIGLICERIDI > 150 mg/dl di 
sangue 
• Colesterolo HDL “buono” < 
40 mg/dl nelle donne e < 50 
mg/dl negli uomini 
• Pressione alta > 130/90 
• Glicemia elevata a digiuno 
> ai 100 mg/dl 
• Steatosi epatica (fegato 
grasso)
SINDROME METABOLICA 
• DIABETE MELLITO: 
- Di TIPO 1 = carenza di 
produzione di insulina 
(iperglicemia, glicosuria, 
perdita di peso, 
mobilitazione di proteine e 
grassi, acidosi) 
- DI TIPO 2 = insulino-resistenza 
(i tessuti sono 
incapaci di assorbire 
l’insulina) 
• MALATTIE 
CARDIOVASCOLARI 
(ipertensione, infarto) 
• MALATTIE RENALI 
• MALATTIE OCULARI 
• MALATTIE EPATICHE 
PREVENZIONE: 
• STILE DI VITA SANO 
• ALIMENTAZIONE CORRETTA: 
alimenti a basso indice 
glicemico e ipocalorici, ma 
ricchi di fibre e 
antiossidanti, quindi, frutta 
e verdura, cereali integrali, 
legumi, poca carne e 
preferibilmente bianca e 
magra, pesce, frutta secca 
(con moderazione) e erbe 
aromatiche e spezie al 
posto del sale; 
• ATTIVITA’ FISICA
SINDROME METABOLICA ED ATTIVITA’ 
FISICA 
• INTESA COME ATTIVITA’ PER LO Più DI TIPO AEROBICO DI 
INTENSITà MODERATA (il parametro da tenere sotto 
controllo è perlopiù la FC) E SOPRATTUTTO CON UN 
PROGRAMMA PROGRESSIVO PRECISO CONCORDATO CON 
IL MEDICO: 
• AD ESEMPIO IN SOGGETTI DIABETICI BISOGNA STARE 
ATTENTI: 
- Durante l’attività fisica devono integrare con l’assimilazione 
di zuccheri, perché il primo effetto che si può avere è quello 
dell’ipoglicemia (diabete di tipo 1); 
- Nel diabete di tipo 2 bisogna avere presente il quadro 
clinico del soggetto e capire se ci sono patologie correlate e 
la loro gravità (retinopatie, nefropatie, coronopatie), perché 
con l’attività fisica potrebbero peggiorare.
BENEFICI DELL’ ATTIVITA’ FISICA 
NELLA SINDROME METABOLICA 
• aumenta la sensibilità all'insulina; 
• previene le malattie cardiovascolari; 
• riduce i livelli di trigliceridi; 
• aumenta il colesterolo "buono" HDL; 
• riduce il colesterolo "cattivo" LDL; 
• riduce i livelli di pressione arteriosa; 
• favorisce la perdita di peso; 
• AIUTA A PREVENIRE IL DIABETE DI TIPO 2 
MIGLIORANDO LA SENSIBILITÀ ALL'INSULINA E IL 
CONTROLLO GLICEMICO
EVOLUZIONE DEL FITNESS 
METABOLICO 
• Nato, quindi principalmente per combattere la 
sindrome metabolica, si è evoluto perché poi i 
suoi obiettivi sono stati ESTESI anche alla 
popolazione sana, con sostanziali differenze che 
riguardano soprattutto il punto “INTENSITA’”: 
• Nei soggetti sani i programmi di fitness 
metabolico, volti ad accellerare il metabolismo 
basale, con ottimi risultati in termina di riduzione 
di massa grassa, sono di intensità elevata (quindi 
praticamente inapplicabili in soggetti aventi 
alcune patologie)
I SISTEMI ENERGETICI
CALCOLO DELLA FC MAX 
• FORMULA DI COOPER: 
220 – età = Fcmax 
• FORMULA DI TANAKA: 
Fcmax= 208-0.7Xetà 
FREQUENZA CARDIACA ALLENANTE (AEROBICA) 
• FORMULA DI KARVONEN: 
FCdiRISERVA= FCmax-FCaRIPOSO 
Soglia min= (FCdiRISERVAX65% )+FCaRIPOSO 
Soglia max= (FCdiRISERVAX75%)+FCaRIPOSO
ESSERE UMANO ORGANISMO ETEROTROFO 
PRENDE DALL’AMBIENTE ESTERNO SOSTANZE 
ORGANICHE COMPLESSE CHE POI TRASFORMA, 
ATTRAVERSO I PROCESSI DI OSSIDAZIONE CHE 
AVVENGONO ALL’INTERNO DELLE CELLULE, IN: 
ENERGIA che serve alle funzioni vitali
MOLECOLE ORGANICHE (che contengono 
energia): ALIMENTI (glucidi, lipidi, proteine) 
RESPIRAZIONE CELLULARE(glicolisi e ciclo di 
Krebs)/FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA 
ATP 
che nei suoi legami conserva l’energia, che poi si 
libera, quando questi legami si spezzano: 
ATP ADP+P 
ATP = “MOLECOLA DELL’ENERGIA”
ATP ADP+P 
ENERGIA LIBERATA 
Serve a svolgere tutte le 
funzioni vitali 
dell’organismo, quindi 
serve ad innescare 
innumerevoli reazioni 
chimiche 
Dispersa sottoforma di 
CALORE
I SISTEMI ATTRAVERSO I QUALI QUESTA ENERGIA 
IMMAGAZZINATA ATTRAVERSO GLI ALIMENTI SI 
TRASFORMA IN ATP, SONO 3: 
ANAEROBICO ANAEROBICO AEROBICO 
ALATTACIDO LATTACIDO 
assenza di presenza di 
ossigeno ossigeno
SISTEMA ANAEROBICO ALATTACIDO 
• Ricopre fabbisogni energetici derivanti da sforzi 
molto intensi ed improvvisi 
• Ha una durata breve (MAX circa 15 sec) 
• Si serve di accumulatori energetici già presenti e 
pronti all’utilizzo nelle cellule muscolari (PC) 
• Non ha bisogno di maggior apporto di O2 e non 
produce ACIDO LATTICO 
• Una volta esauritesi le riserve di PC nei muscoli, 
deve chiedere aiuto ad altri sistemi energetici
ANAEROBICO ALATTACIDO 
INIZIO SFORZO INTENSO 
ATP IMMAGAZZINATA (circa 1 secondo) 
PC Pi+C 
Pi + ADP ATP 
 Le riserve di PC nel muscolo sono anch’esse limitate, 
cossicchè con questo sistema riusciamo a fronteggiare un 
fabbisogno energetico seppur di alta intensità, di durata 
massima di 15 secondi.
SISTEMA ANAEROBICO LATTACIDO 
• Ricopre fabbisogni energetici di medio-alta 
intensità di durata circa di 45 sec/ 1 min 
• Produce ACIDO LATTICO come materiale di scarto 
della GLICOLISI ANAEROBICA (insieme di reazioni 
chimiche attraverso le quali si trasformano i 
glicidi in energia pronta all’uso in assenza di O2 
che viene immagazzinata nella molecola dell’ATP) 
• La produzione di ACIDO LATTICO provoca senso di 
fatica e rallentamento della contrazione 
muscolare
ANAEROBICO LATTACIDO 
GLUCIDI 
GLICOLISI 
ANAEROBICA 
ATP ACIDO LATTICO 
CICLO DI CORI 
GLICOGENO 
EPATICO 
ADP+P 
Fabbisogno 
di DURATA 
45”-1’
SISTEMA AEROBICO 
• Ricopre fabbisogni energetici di medio-bassa 
intensità ma prolungati nel tempo 
• Richiede l’apporto di O2 per la formazione di 
energia 
• Attraverso una serie di reazioni chimiche (ciclo 
di Krebs) trasforma prima i glucidi in ATP, poi 
col prolungarsi dei tempi dello sforzo, si serve 
anche una percentuale di lipidi
Per questo motivo è affermato il fatto che nei 
primi minuti di attività aerobica, cardio-fitness, 
ecc.. Vengono consumati gli zuccheri 
in circolo e solo dopo circa 15/20 min si 
iniziano a bruciare anche una percentuale di 
grassi
AEROBICO 
GLUCIDI 
LIPIDI 
PROTEINE 
MAGGIORE 
APPORTO 
DI O2 
CICLO DI KREBS 
ATP
•Per capire il tipo di sistema energetico 
che stiamo utilizzando, è importante 
monitorare l’INTENSITA’ dello sforzo 
attraverso la FC o la VO2: 
• Generalmente un lavoro svolto al 65%-75% 
della FCmax è un lavoro di tipo AEROBICO e 
corrisponde al 40-60% della VO2max 
• Come si calcola la Fcmax?
CALCOLO DELLA FC MAX 
• FORMULA DI COOPER: 
220 – età = Fcmax 
• FORMULA DI TANAKA: 
Fcmax= 208-0.7Xetà 
FREQUENZA CARDIACA ALLENANTE (AEROBICA) 
• FORMULA DI KARVONEN: 
FCdiRISERVA= FCmax-FCaRIPOSO 
Soglia min= (FCdiRISERVAX65% )+FCaRIPOSO 
Soglia max= (FCdiRISERVAX75%)+FCaRIPOSO
TIPI DI ALLENAMENTI 
METABOLICI
ALLENAMENTO METABOLICO: 
volto al miglioramento del metabolismo 
in soggetti sani 
CARATTERISTICHE: 
• ALTA INTENSITA’ 
• ESERCIZI MULTIARTICOLARI 
• ESERCIZI MONOARTICOLARI CON ALTA 
STABILIZZAZIONE
INTENSITA’ 
PARAMETRI PER CALCOLARE L’INTENSITA’ DELL’ATTIVITA’ 
FISICA: 
• VO2: volume di ossigeno impiegato dai mitocondri per 
produrre energia di cui necessitiamo per le funzioni 
vitali e che aumenta in fase di esercizio fisico 
(VO2max=consumo massimo di ossigeno di cui è 
capace il nostro organismo per produrre energia, che 
può migliorare col tempo attraverso l’allenamento di 
resistenza e dunque l’innalzamento della MAP ossia 
massima potenza aerobica); 
• FC: legata al VO2, ma più facilmente calcolabile grazie 
all’uso di un cardiofrequenzimetro oppure del 
conteggio delle pulsazioni (radiali o carotidee)
CORRISPONDENZA FC/VO2 
% FC % VO2 
50 28 
60 40 
70 58 
80 70 
90 83 
100 100 
Perché un allenamento sia considerato metabolico deve 
avvicinarsi a valori di consumo di ossigeno pari a 60% 
quindi portarsi al limite della soglia aerobica
ESERCIZI NELL’ ALLENAMENTO 
METABOLICO 
MULTIARTICOLARI 
Nei quali nel compimento 
del gesto motorio 
partecipano più 
articolazioni con un’alta 
sinergia di diversi gruppi 
muscolari 
(Secondo l’assioma di 
Beevor il cervello non 
riconosce un movimento 
analitico, ma un gesto 
motorio è il risultato di 
una sinergia muscolare) 
MONOARTICOLARI CON 
ALTA STABILIZZAZIONE 
Perché nella ricerca 
dell’equilibrio lavorano le 
catene muscolari 
profonde, quindi c’è alto 
consumo energetico
ALLENAMENTO METABOLICO: 
volto al miglioramento del metabolismo 
CONTINUO: 
per una durata che va dai 
20 minuti ai 60 minuti, 
senza interruzioni 
• UNIFORME 
• VARIATO 
• PROGRESSIVO 
INTERVALLATO: 
che alterna stazioni di 
lavoro a stazioni di 
recupero 
• CON RIPETUTE 
• INTERVAL TRAINING 
• INTERMITTENTE
ALLENAMENTO METABOLICO 
CONTINUO: 
• UNIFORME: nel quale lavoro ad un’intensità 
media ma prolungata nel tempo (ad esempio la 
maratona), aumenta così la resistenza allo sforzo 
e la potenza aerobica; 
• VARIATO: come nel caso del Fartlek, si alternano 
momenti aerobici, a lavoro con sovraccarichi 
• PROGRESSIVO: che prevede un inizio ad intensità 
blanda (lavoro per lo più aerobico), con un 
aumento di intensità fino al raggiungimento della 
soglia anaerobica (durata di circa 20-30 minuti 
con un’aumento di intensità progressiva)
ALLENAMENTO METABOLICO 
INTERVALLATO 
• CON RIPETUTE (devo eseguire un n. di 
ripetizioni, nel minor tempo possibile) che 
prevede un RECUPERO > 90 SECONDI; 
• INTERVAL TRAINING che prevede un 
RECUPERO COMPRESO TRA 30 E 90 SECONDI 
• INTERMITTENTE che prevede un RECUPERO 
tra 10 e 30 SECONDI
EFFETTI DELL’ALLENAMENTO 
METABOLICO 
• BRADICARDIA: riduzione della FC a riposo; 
• AUMENTO DELLA GITTATA CARDIACA (= volume di 
sangue pompato dai ventricoli durante un minuto) 
• AUMENTO DELLA RESISTENZA ALLO SFORZO, infatti col 
tempo, con l’aumentare dell’intensità dell’allenamento, 
non aumenta la FC perché il cuore si adatta 
all’allenamento; 
• Più AUMENTA L’EPOC Più AUMENTA (in maniera 
proporzionale) il METABOLISMO BASALE 
• EFFETTI POSITIVI SUL DIMAGRIMENTO (che aumentano 
all’aumentare dei tempi dell’Epoc) 
• Riduzione massa grassa; Aumento massa muscolare 
(che ha ulteriori effetti sull’aumento del metabolismo 
basale)
RAPPORTO TRA TEMPO DI 
EPOC/METABOLISMO BASALE 
12 
10 
8 
6 
4 
2 
0 
900 1000 1100 1200 1300 1400 
METABOLISMO BASALE
EPOC 
Excess Postexercise Oxigen 
Consumption 
Si riferisce al consumo di ossigeno post-esercizio: 
Alla fine di una seduta di allenamento, ci sarà un 
tempo più o meno lungo (a seconda del tipo di 
allenamento effettuato) in cui il nostro 
organismo continua ad avere bisogno di 
maggiore apporto di energia pur restando a 
riposo.
EPOC 
Trova spiegazione nei processi fisiologici che si riscontrano nella fase di 
recupero: 
• IPERTERMIA, che può permanere anche per qualche ora generando 
un aumento del metabolismo e di conseguenza aumentando il 
consumo di ossigeno; 
• IPERVENTILAZIONE, che durante l’esercizio aumenta di almeno 8-10 
volte e che dopo di esso permane per qualche ora in modo da 
riossigenare tessuti e fluidi organici; 
• RIPRISTINO GRADUALE DELLA FREQUENZA CARDIACA NORMALE; 
• Ripristino delle normali condizioni ormonali (visto che durante 
l’esercizio si è avuta una produzione di adrenalina, noradrenalina, 
tiroxina e glucocorticoidi); 
• Ripristino delle riserve di ATP e CF depauperate durante 
l’allenamento, 
• Smaltimento del lattato formatosi nei muscoli e riconversione di 
questo in glicogeno attraverso la glicogenolisi a livello epatico.
CONSUMO DI O2 E STEADY STATE
CONSUMO DI O2 E STEADY STATE 
• FASE 1: inizio esercizio, anche se si parte con un esercizio 
aerobico a bassa intensità, c’è un aumento esponenziale del 
consumo di O2 (primi 3-4 min), si crea un DEBITO DI O2 
dovuto ai tempi di adattamento dell’organismo alla rottura 
dell’equilibrio a riposo, che, nei soggetti più allenati sono 
ridotti rispetto a quelli sedentari; 
• FASE 2: il consumo di O2 si stabilizza raggiungendo la fase di 
Steady state in cui c’è equilibrio tra ATP utilizzata e ATP 
resintetizzata, non ci dovrebbe essere accumulo di acido 
lattico, ma qual’ora ci fosse, sarebbe subito riconvertito in 
glicogeno nel fegato; 
• FASE 3: fine seduta allenamento, EPOC, il consumo di O2 
rimane alto per un certo periodo di tempo per ripristinare 
la situazione di equilibrio di partenza.
TEMPI DELL’EPOC 
Dipendono da 2 variabili: 
1. TEMPO di durata della seduta di allenamento 
2. INTENSITà di lavoro 
Non è stato possibile isolare le 2 variabili durante gli 
esperimenti condotti, ma si è giunti alla 
conclusione generale che quanto più intenso e 
lungo è un allenamento, maggiori saranno i 
tempi di EPOC, pur prestando una certa 
attenzione a dosare bene i 2 ingredienti che 
risultano essere inversamente proporzionali tra 
loro.
TECNICHE PER AUMENTARE LA 
RESISTENZA MUSCOLARE
ALTA INTENSITA’ DI LAVORO 
• Esercizi multiarticolari o monoarticolari con alta 
stabilizzazione 
• PLIOMETRIA (contrazioni di tipo concentrico/esplosivo; 
• CONTRAZIONI ECCENTRICHE A CARICO ALTO (ad 
esempio atterraggio da salti); 
• TECNICA P.T. (PIEDI/TERRA: si passa dalla stazione 
eretta ad esercizi eseguiti al suolo, cosicchè aumenta il 
carico di lavoro cardiovascolare; 
• P.H.A. (PERIFERIC HEART ACTION): si alternano esercizi 
per la parte alta ad esercizi per la parte bassa, in 
questo modo aumenta la vascolarizzazione periferica 
ed aumenta il metabolismo.
TECNICHE DI RTP 
Applicate in sala attrezzi ma che sono 
state importate anche nelle lezioni di 
gruppo.
• SUPERSET: esecuzione di 2 esercizi, eseguiti 
senza pausa, uno per il muscolo agonista ed 
uno per l’antagonista 
• SET COMPOSTO: esecuzione di 2 esercizi, 
eseguiti senza pausa, per lo stesso gruppo 
muscolare 
• TRISET: esecuzione di 3 esercizi, eseguiti 
senza pausa 1. TOP/DOWN/TOP 
2. DOWN/TOP/DOWN 
• SET GIGANTE: esecuzione di 4 esercizi, 
eseguiti senza pausa
• CIRCUITO: esecuzione di più di 6 esercizi, eseguiti senza 
pausa 
• TECNICA 24: si eseguono 3 esercizi per gruppo 
muscolare, in cui nel 1° esercizio l’escursione del 
movimento si esegue a metà e si ritorna; nel 2° da 
metà si completa e nel 3° si procede con l’escursione 
completa. 
• PREESAURIMENTO: si allena prima il gruppo piccolo 
per poi lavorare con quello grande in sinergia col 
piccolo. 
• PREESAURIMENTO INVERSO: si allena prima il muscolo 
grande, poi il piccolo in sinergia col grande. 
• PEAK CONTRACTION: alla fine della fase concentrica si 
fa un’ ulteriore contrazione per completare.
METABOLISMO E SISTEMI DI 
MISURAZIONE
METABOLISMO BASALE 
(MB oppure BMR= basal metabolic 
rate) 
• Costituisce l’energia di cui un organismo a 
riposo necessita per svolgere le sue funzioni 
metaboliche vitali (respirazione, circolazione 
sanguigna, digestione, attività nervosa, ecc…) 
• E’ pari al 45-75% del dispendio energetico 
totale giornaliero 
• Si esprime in chilocalorie 
• Il suo calcolo è tanto più preciso quanto più si 
rispettano le CONDIZIONI BASALI
CONDIZIONI BASALI per il calcolo 
dell’MB 
• stato di riposo, ma di veglia; 
• digiuno da 12 ore; 
• riposo notturno; 
• assenza di pratica di attività fisica intensa nell’ora 
che precede la misurazione 
• assenza di fattori che possano provocare stati di 
eccitazione fisica o mentale 
• temperatura ambientale compresa tra 20 e 27°C
INDIVIDUALITA’ MB 
Il metabolismo basale di un soggetto dipende da 
molti fattori concatenati tra loro (sesso, età, 
massa magra, stati patologici, assunzione di 
farmaci, fumo, regime alimentare, attività 
sportiva, ecc…) per questo motivo il calcolo di 
esso è sempre molto soggettivo ed il suo 
valore reale varia da individuo ad individuo.
CALCOLO MB 
Nell’ottica di quanto detto in precedenza, la 
tecnica più precisa per misurare il 
METABOLISMO BASALE consiste nella 
CALORIMETRIA che calcola il calore generato 
da un soggetto come effetto di reazioni 
biochimiche che avvengono all’interno del 
suo organismo. 
La CALORIMETRIA può essere: 
DIRETTA INDIRETTA
CALORIMETRIA DIRETTA 
Permette di valutare la spesa energetica a partire dalla 
misurazione della dispersione di calore di un individuo 
posto all’interno di una camera adeguatamente 
attrezzata, detta CAMERA CALORIMETRICA. 
Il soggetto viene posto all'interno di questa camera chiusa 
nelle cui pareti scorre dell'acqua. Il calore emanato da 
questo viene assorbito da quest'acqua. 
Conoscendone il volume per minuto e il cambiamento 
termico dell'acqua prima, durante e dopo l'ingresso del 
soggetto è possibile calcolare la produzione di calore r 
risalire così al suo metabolismo basale.
CALORIMETRIA INDIRETTA 
• Permette di valutare il consumo energetico tramite la 
misurazione dei cambiamenti di concentrazione di 
ossigeno e anidrite carbonica nei gas respiratori e di 
calcolare l'ossidazione dei substrati energetici 
(carboidrati, proteine e lipidi). 
• Le costanti su cui si basa questa tecnica, permettono di 
trasformare i litri di ossigeno in Kcal consumate. Essi 
ottengono dalle misurazioni effettuate all'interno di 
una "bomba calorica", uno speciale contenitore di 
metallo al cui interno è possibile consumare proteine, 
grassi e carboidrati, il tutto in un'atmosfera piena di 
ossigeno. 
• Tramite questo metodo si può calcolare la quantità di 
calore prodotta da carboidrati (4,0), proteine (5,6) e 
lipidi (9,0).
CALCOLO MB 
Il calcolo del MB attraverso la CALORIMETRIA è 
sicuramente la più attendibile, ma è anche la più 
difficile e costosa da mettere in pratica. 
Per questo motivo molti studiosi si sono ingegnati a 
mettere in pratica alcune formule che permettessero di 
avvicinarsi ai valori reali seppur con un sicuro scarto. 
Queste formule si servono di alcuni coefficienti standard 
e di alcune caratteristiche del soggetto quali: Età, 
ALTEZZA E PESO CORPOREO o PESO DELLA MASSA 
MAGRA IN KG. 
Chiaramente le formule che si servono di quest’ultima 
sono le più attendibili.
ESEMPI DI FORMULE PER IL CALCOLO 
DEL MB 
UOMO DONNA 
HARRIS & BENEDICT 66,4730 + 
(13,7156*peso)+(5,033*h)- 
(6,775*età) 
655,095 + (9,5634 * peso) 
+ (1,849 * H) - (4,6756 * 
età) 
KATCH & MC ARDLE 370 + (21.6 X massa 
magra) 
370 + (21.6 X massa 
magra) 
MIFFLIN 5 + (10 * peso) + (6,25 * H) 
- (5*età) 
- 161 + (10 * peso) + (6,25 
* H) - (5 * età) 
SCHOFIELD (63*peso + 2896) ÷ 4,186 
(48*peso + 3653) ÷ 4,186 
(62*peso + 2036) ÷ 4,186 
(34*peso + 3538) ÷ 4,186
TABELLA CALCOLO MB IN BASE AL 
PESO 
ETA’ DONNA UOMO 
18-29 14,7*P+496 15,3*P+679 
30-59 8,7*P+829 11,6*P+879 
60-74 9,2*P+688 11,9*P+700 
>74 9,8*P+624 8,4*P+819
TABELLA CALCOLO MB IN BASE ALLA 
MASSA MAGRA (FMM)
ALLENAMENTO 
• insieme degli interventi e stimoli di tipo fisico 
e psicologico finalizzati al miglioramento di 
una prestazione. Ogni prestazione è 
assoggettata ad un margine di miglioramento 
definito “ALLENABILITA’” 
• L’allenabilità dipende da fattori genetici ed 
organici e corrisponde al limite massimo di 
ADATTAMENTO dell’organismo (RISERVA 
ATTUALE DI ADATTAMENTO)
Il corpo reagisce allo stimolo allenante con 
modificazioni 
• MORFOLOGICHE che provocano CAPACITA’ CONDIZIONALI 
• METABOLICHE CAPACITA’ COORDINATIVE 
• FUNZIONALI miglioramenti ESTETICA 
Tali modificazioni portano ad essere più 
ricettivi ad una somministrazione periodica di 
stimoli allenanti, rendendo, lo stesso 
organismo, più adattabile a carichi sempre 
maggiori, così da produrre una prestazione 
atletica sempre più elevata.
CAPACITA’ CONDIZIONALI 
(organico-muscolari) 
• FORZA: - la forza massimale (il max reclutamento neuro-muscolare 
volontario, effettuato per vincere o resistere a un carico esterno); 
- la forza resistente (capacità di resistere a un’attività di forza 
muscolare quando si prolunga lo sforzo nel tempo); 
- la forza veloce (superamento di resistenze esterne che avviene con la 
massima velocità di contrazione muscolare); 
• RESISTENZA: espressa per mezzo di un lavoro di durata che 
mette in moto grosse masse muscolari e sollecita in modo notevole 
l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio (es.: maratona); 
• VELOCITA’: espressa attraverso la capacità di eseguire 
azioni motorie nel minor tempo possibile.
CAPACITA’ COORDINATIVE 
(percettivo-cinetiche) 
Sono determinate dal controllo e dalla 
regolazione del movimento da parte del 
sistema nervoso. Permettono di 
realizzare azioni motorie efficaci, dalle 
più semplici alle più complesse.
SUPERCOMPENSAZIONE 
• E’ il processo attraverso il quale si ottengono dei 
miglioramenti nelle prestazioni 
• L’iter che si svolge è il seguente: 
SOMMINISTRAZIONE DELLO STRESS 
ALTERAZIONE DELL’EQUILIBRIO 
ADATTAMENTO E COMPENSAZIONE 
RAGGIUNGIMENTO DI UN LIVELLO FUNZIONALE 
PIU’ ELEVATO (SUPERCOMPENSAZIONE)
SUPERCOMPENSAZIONE
• La distanza temporale tra un allenamento e 
l’altro è un parametro estremamente 
importante affinchè si possa sopraggiungere 
alla SUPERCOMPENSAZIONE. 
• Allenamenti troppo ravvicinati portano al 
SOVRALLENAMENTO o SUPERALLENAMENTO 
ossia ad una situazione deficitaria che si 
manifesta con un calo delle prestazioni con 
continuo peggioramento se i tempi di 
recupero non vengono adeguatamente 
ripristinati
ORMONI 
• sono messaggeri chimici generalmente prodotti e 
immessi in circolo da ghiandole endocrine 
• hanno la funzione di stimolazione e regolazione 
dei processi fisiologici di altre cellule o tessuti 
• le ghiandole versano gli ormoni direttamente nel 
sangue per mezzo del quale raggiungono le 
cellule bersaglio (poste a breve o a grande 
distanza dalla ghiandola che ha prodotto 
l’ormone)
Gli ormoni innescano i processi 
di adattamento della crescita e 
dello sviluppo muscolare, della 
produzione, dell’utilizzazione e 
dello stoccaggio dei metaboliti 
energetici.
ADATTAMENTI ORMONALI ALL’ 
ALLENAMENTO 
• incrementa la sintesi degli ormoni 
• migliora il trasporto degli ormoni 
• riduce il tempo necessario a penetrare nei 
tessuti 
• incrementa il numero dei recettori ormonali 
nei tessuti 
• incrementa la portata dei segnali inviati alle 
cellule
GHIANDOLE ENDOCRINE 
• IPOTALAMO 
• IPOFISI 
ORMONI PRODOTTI 
• RELASING HORMONES (RH) 
GnRH ( IPOFISI LH/FSH) 
TRH ( TIROIDE) 
GHRH( GH) 
CRH ( CORTISOLO) 
• TROPINE 
FSH ( FOLLICOLI) 
LH ( = O. LUTEINIZZANTE) 
ICSH( TESTICOLI) 
PROLATTINA ( GH. MAMMARIA) 
TSH ( TIROIDE) 
ACTH ( CORTICALE DEL SURRENE) 
GH ( ACCRESCIMENTO CORPOREO)
TIROIDE 
IPOTALAMO 
TRH 
IPOFISI 
TSH 
TIROIDE 
T3 T4 
• T3 e T4 (TIROXINA) 
- Regolano lo sviluppo del feto e del lattante; 
- AZIONE TERMOGENETICA: aumentano il consumo di ossigeno a 
riposo, innalzando il metabolismo basale, la temperatura corporea 
ed il fabbisogno calorico quotidiano 
- EFFETTI SUL METABOLISMO GLUCIDICO: favoriscono la glicogenolisi 
e la gluconeogenesi, aumentano inoltre l'attività degli enzimi 
coinvolti nell' ossidazione del glucosio 
- LIPOLISI E LIPOGENESI: stimolano sia la lipolisi (utilizzo di grasso a 
scopo energetico), sia la lipogenesi (sintesi di tessuto adiposo), con 
effetto prevalente sulla lipolisi 
- SINTESI PROTEICA: aumentano la sintesi proteica ed hanno 
pertanto un effetto trofico sul muscolo; se sintetizzati in eccesso 
provocano l'effetto contrario (catabolismo muscolare) 
- EFFETTI SUL SISTEMA CARDIOVASCOLARE: aumentano la 
contrattilità miocardica, innalzano la frequenza cardiaca ed 
aumentano il ritorno venoso al cuore 
- ALTRI EFFETTI METABOLICI: aumentano la motilità intestinale, 
favoriscono l'assorbimento della vit. B12 e del ferro; aumentano la 
sintesi di eritropoietina, la filtrazione renale; stimolano la 
produzione di altri ormoni (GH); hanno ruolo permissivo sulle 
funzioni riproduttive e regolano il trofismo di cute ed annessi. 
• CALCITONINA 
(prodotte dalle cellule C o parafollicolari della tiroide) che interviene 
nell'abbassamento della concentrazione di calcio nel sangue , 
contrastando gli effetti dell'ormone paratiroideo paratormone ; 
agisce anche a livello renale, stimolando l'eliminazione tubulare di 
calcio.
GHIANDOLE ENDOCRINE 
• PARATIROIDE 
ORMONI PRODOTTI 
• PARATORMONE (PTH), 
importante regolatore del livello del calcio nel 
sangue. Esso, assieme alla calcitonina ed alla vitamina 
D, concorre al conseguimento dell'omeostasi del 
calcio nel sangue. Infatti, in caso di alterazioni nei 
valori di calcemia, la calcitonina indurrà il deposito di 
calcio nelle ossa aumentandone il riassorbimento 
renale ed il paratormone, al contrario, attiverà la 
vitamina D a livello renale per favorire l'assorbimento 
intestinale di calcio, mobiliterà il minerale dalle riserve 
del tessuto osseo favorendo la produzione di 
osteoclasti ed aumenterà l'eliminazione urinaria dei 
fosfati
PANCREAS 
• INSULINA (prodotta dalle cellule beta delle 
isole del Langherans) viene secreta in 
risposta all’aumento della glicemia e stimola 
l’ingresso di glucosio nei tessuti (azione 
ipoglicemizzante); a livello epatico e 
muscolare, favorisce il deposito di glicogeno; 
a livello del tessuto adiposo, favorisce il 
deposito di trigliceridi; la diminuzione della 
glicemia conseguente all’azione dell’insulina 
ne inibisce la secrezione. 
Quindi:
AZIONI DELL’INSULINA: 
• RAPIDISSIME (secondi): 
Aumentato trasporto di glucosio, aminoacidi e 
potassio all’interno delle cellule. 
• RAPIDE (minuti): 
Stimolo della sintesi proteica e inibizione della 
degradazione proteica; Attivazione degli enzimi 
implicati nella glicolisi e nella glicogenosintesi; 
Inibizione degli enzimi coinvolti nella glicogenolisi 
e gluconeogenesi. 
• TARDIVE: 
Stimolo liposintesi
PANCREAS 
• GLUCAGONE: (prodotto dalle cellule alfa delle isole di 
Langherans) viene secreto in risposta alla diminuzione 
della glicemia; a livello epatico si ha liberazione di 
glucoso dal glicogeno; a livello del tessuto adiposo, si 
ha liberazione di acidi grassi. 
Gli effetti del glucagone sono simili (sebbene più limitati 
come tessuti bersaglio) a quelli dell’adrenalina 
• SOMATOSTATINA: (prodotta dalle cellule delta delle 
isole del Langherans) la sua secrezione è indotta da 
presenza di elevate concentrazioni di glucosio, 
aminoacidi e acidi grassi nel plasma sanguigno; 
inibisce la secrezione di glucagone, GH ed insulina, e 
anche la secrezione e la motilità del sistema 
gastrointestinale con effetto finale di riduzione 
dell’assorbimento intestinale ed inibizione dei 
processi anabolici.
ORMONI PANCREATICI: AZIONE DI 
INSULINA E GLUCAGONE
GONADI: ORMONI STEROIDEI 
OVAIE 
• ESTRADIOLO: responsabile dei caratteri 
sessuali femminili; 
stimola il caratteristico accrescimento 
osseo a livello delle anche, finalizzato ad 
agevolare il parto; è il responsabile della 
maggiore massa adiposa nel sesso 
femminile rispetto a quello maschile; 
inibisce il riassorbimento osseo (ed 
espone a fenomeni osteoporotici post 
menopausa quando, la presenza di 
estradiolo, diminuisce drasticamente); 
promuove il riassorbimento del sodio e la 
conseguente ritenzione idrica; stimola la 
produzione di fattori della coagulazione; 
innalza la temperatura corporea 
(fenomeno osservabile dopo l'ovulazione). 
• PROGESTERONE: stimola il mantenimento 
delle ottimali condizioni di vita per lo 
zigote. È quindi estremamente importante 
nella fase di impianto e mantenimento del 
feto. Il progesterone stimola la sintesi di 
prolattina ed è precursore per il feto nella 
sintesi di cortisolo ed aldosterone; 
ottimizza la ventilazione polmonare 
materna. 
TESTICOLI 
• TESTOSTERONE: 
effetti molteplici, dalla 
differenziazione fetale dei 
caratteri sessuali alla crescita e 
distribuzione dei peli corporei. Da 
un punto di vista maggiormente 
legato all'attività sportiva, il 
testosterone, stimola la sintesi 
proteica e il relativo aumento 
della massa muscolare, aumenta 
le dimensioni delle fibre 
muscolari, incrementa la 
produzione di GH. Anche le 
eventuali somministrazioni in età 
adulta stimolano l'anabolismo 
proteico. Perfino l'emoglobina 
subisce l'incremento della sintesi, 
col risultato di accrescere la 
massa degli eritrociti.
ORMONI ED ALLENAMENTO 
• GH 
• TESTOSTERONE 
• ORMONI TIROIDEI 
• CATECOLAMINE 
• GLUCOCORTICOIDI 
• INSULINA 
• GLUCAGONE
GH: ORMONE DELLA CRESCITA O 
SOMATOTROPINA 
• RILASCIATO DA IPOFISI 
• DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO mobilita i 
grassi e li utilizza a scopi energetici, 
diminuendo l'utilizzo di carboidrati e proteine. 
Costruisce i muscoli incrementando la sintesi 
delle proteine. 
massa muscolare 
massa grassa
ALLENAMENTO E PRODUZIONE DI GH 
• Alcuni scienziati pensano che l’aumento della 
produzione del GH durante l’allenamento con i 
pesi ed ad un’intensità media sia dovuto alla 
produzione di acido lattico; altri pensano sia 
indotto dall’aumento della temperatura corporea 
• Maggiore risposta GH: carichi di media intensità 
(70% massimale); serie multiple lunghe (3-4 serie 
di 10-12 ripetizioni) con periodi di riposo brevi 
(60-90 secondi) 
• Gli effetti diretti del GH sul metabolismo 
energetico sono : incremento della lipolisi e della 
glicemia. Il muscolo cresce per un successivo 
incremento dello stock di glicogeno che a sua 
volta provoca un aumento di acqua nei muscoli.
FEEDBACK GH/SS 
• E’ stato più volte dimostrato che gli effetti ipertrofici derivati 
dall'assunzione supplementare di GH è, in realtà, dovuto ad un aumento di 
acqua nei muscoli. Il muscolo non cresce come tessuto proteico. 
L’assunzione di GH non provoca nessun effetto positivo sul muscolo “vero” 
e gli atleti che lo assumono, rompendo l’equilibrio ormonale dei loro corpi, 
compromettono inutilmente la propria salute a causa di problemi come 
deformazioni e ingrossamenti delle ossa (mani, viso e piedi), patologie 
cardiache , tumori, diabete, malattie epatiche. Inoltre, l’assunzione 
supplementare di GH non fa altro che bloccare la naturale produzione di GH 
da parte dell’ipofisi e, un organo che non lavora perde le sue funzioni
TESTOSTERONE 
• Prodotto da TESTICOLI per induzione di altri 
ormoni rilasciati dall’asse ipotalamo-ipofisi 
• Stimola la sintesi delle proteine favorendo lo 
sviluppo della muscolatura: quindi è l’ormone 
principe per la crescita e potenza muscolare.
TESTOSTERONE ED ALLENAMENTO 
• ALLENAMENTO RAZIONALE 
= TESTOSTERONE 
- Esercizi multiarticolari 
- Carico intenso (90% massimale) 
- Pochissime ripetizioni 
- Poche serie 
• ALLENAMENTO ECCESSIVO 
= TESTOSTERONE
FEEDBACK TESTOSTERONE/GNRH 
IPOTALAMO 
GnRH 
IPOFISI 
GONADOTROPINE 
GONADI 
TESTOSTERONE 
INIBISCE L’IPOTALAMO 
A PRODURRE GnRH 
INIBISCE L’IPOFISI A PRODURRE 
GONADOTROPINE
TESTOSTERONE ESOGENO 
• Un elevato livello ematico di testosterone è il segnale 
inibitore della sua produzione. Il risultato è che i 
testicoli producono meno Testosterone. 
• Danni cardiocircolatori, ed epatici: si sono verificati un 
alto numero di casi di cancro epatico tra quelli che 
facevano uso di sostanze anabolizzanti. 
• Danno a tendini e alle articolazioni che rimanendo più 
deboli si rompono facilmente 
 Una eccessiva restrizione calorica abbassa i livelli di 
testosterone tanto da farvi ritrovare con molto meno 
muscoli in poco tempo. Anche la carenza di sonno 
(meno di 7-8 ore a notte) può abbassare i livelli di 
Testosterone
ORMONI TIROIDEI 
• T4 (TIROXINA) E T3 (TRI-IODIO-TIRONINA) 
incrementano (anche se in modo più blando e 
marginale) la sintesi proteica muscolare 
• L'allenamento è in grado di indurre la tiroide ad 
aumentare (di poco) la sintesi di T3 e T4 senza 
però creare gli effetti catabolici derivati da 
ipertiroidismo 
l’aumento di T4 e T3 
ha una serie di effetti metabolici:
• Aumenta la sintesi proteica ed enzimatica per 
una maggiore crescita muscolare. 
• Aumenta il numero dei mitocondri per una 
maggiore disponibilità energetica. 
• Aumenta l’utilizzazione del glucosio da parte 
delle cellule. 
• Aumento degli acidi grassi liberi in circolo per 
una più rapida utilizzazione a scopi energetici.
CATECOLAMINE: ADRENALINA E 
NORADRENALINA 
• Prodotte dai surreni in situazioni che richiedono un 
alto e rapido impegno energetico e/o emotivo e con 
esercizio fisico 
• Effetti dell’aumento delle catecolamine nel sangue: 
- Aumento del ritmo cardiaco 
- Aumento della pressione sanguigna 
- Aumento della glicogenolisi 
- Aumento del rilascio e dell’ utilizzazione di FFA 
- Aumento dell'efficienza del sistema neuromuscolare 
• L’adattamento all’allenamento produce nel tempo una 
ridotta risposta di incremento delle catecolamine.
CORTISOLO 
• Prodotto dalla corticale dei surreni e comandato anch’esso dai 
feedback negativi sull’asse ipotalamo-ipofisi 
• La sua produzione aumenta rapidamente per permettere 
all’organismo di fronteggiare una situazione di stress. 
• L’esercizio prolungato e intenso rappresenta uno stress per 
l’organismo e se lo stress è troppo elevato si producano alte 
concentrazioni di cortisolo nel sangue che hanno come 
conseguenze: 
- Demolizione delle proteine muscolari per la sintesi di glucosio via 
gluconeogenesi 
- Inibizione di una nuova sintesi delle proteine 
- aumenta del rilascio e dell’utilizzazione di FFA 
- riduzione dell’utilizzazione del glucosio da parte dei muscoli 
• L’adattamento ad un allenamento razionale induce una minore 
produzione di cortisolo 
• Allenamenti irrazionali e diete troppo drastiche provocano una 
iperproduzione di cortisolo con il risultano di autodistruzione della 
massa muscolare
INSULINA 
GLICEMIA (es. dopo mangiato) 
INSULINA 
Toglie lo zucchero dal sangue e 
1. Lo stocca nel fegato in GLICOGENO 
2. Lo trasforma in grasso e lo stocca in ADIPOCITI 
QUINDI 
GLUCONEOGENESI LIPOLISI 
GLICEMIA
GLUCAGONE 
GLICEMIA (es. Durante allenamento) 
GLUCAGONE 
Chiede al fegato di: 
1. GLICOGENOLISI (scissione glicogeno in glucosio, poi immesso nel 
sangue); 
2. GLUCONEOGENESI (produzione del glucosio a partire dagli acidi 
grassi, poi immesso nel sangue) 
QUINDI 
GLICOGENOLISI LIPOLISI 
GLICEMIA
• Il muscolo in allenamento utilizza ACIDI 
GRASSI LIBERI durante la fase aerobica (anche 
considerata fase di recupero tra una serie e 
l’altra) se non c’è abbondanza di glicogeno 
stoccato in precedenza 
• Se prima dell’allenamento abbiamo ingerito 
molti carboidrati, allora il muscolo non 
utilizzerà più gli acidi grassi liberi, ma le riserve 
di glucosio….
ALLENAMENTO/ORMONI/SINTESI 
PROTEICA 
SINTESI PROTEICA = CRESCITA MUSCOLARE 
• GH per vie: - diretta (stimola il rilascio di IGF-1 rilasciato 
dalle cellule muscolari danneggiate a causa di allenamenti 
molto intensi) 
- indiretta (agisce sul metabolismo energetico 
perché aumenta lo stock di GLICOGENO e ACQUA nei 
muscoli, in seguito ad allenamenti di media intensità); 
• TESTOSTERONE: principale responsabile! Esercizio 
intenso ma di breve durata ed esercizi multiarticolari; 
• CORTISOLO: attiva la GLUCONEOGENESI (demolisce 
proteine muscolari per sintetizzare glucosio). Allenamenti 
irrazionali, tirati al limite (tante ripetizioni, carichi 
submassimali); 
• INSULINA: aumenta la captazione di aa nel tessuto 
muscolare incrementando la sintesi proteica.
ALLENAMENTO/ORMONI/METABOLISMO 
ENERGETICO GLUCOSIO 
La regolazione della GLICEMIA avviene ad opera di: 
• In condizioni normali: 
INSULINA GLUCAGONE 
•Favorisce utilizzo di glucosio 
da parte del muscolo; 
•Aumenta la formazione di 
glicogeno epatico e 
muscolare; 
•Aumenta la formazione di 
tessuto adiposo 
•Aumenta la produzione 
epatica di Glucosio a 
partire da glicogeno 
• In condizioni di stress: 
ADRENALINA CORTISOLO 
•Aumenta la produzione 
epatica di Glucosio a 
partire da glicogeno in 
condizioni di stress 
gestibili dall’organismo 
•Aumenta la produzione 
di Glucosio ma partire 
dalle proteine muscolari 
in condizioni di stress 
estremo non gestibile 
dall’organismo 
GH che 
induce alla 
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Istruttore fitness metabolico

  • 1. FITNESS METABOLICO: definizione, origine ed evoluzione SINDROME METABOLICA
  • 2. DEFINIZIONE: • FITNESS = attività fisica volta al benessere psico-fisico; • METABOLISMO = insieme delle reazioni chimiche che avvengono negli organismi viventi e permettono loro l’accrescimento e il mantenimento in vita; COSTITUITO DA 2 FASI: ANABOLISMO CATABOLISMO insieme delle reazioni di insieme delle reazioni di sintesi distruzione • I due processi devono convivere in maniera bilanciata al fine di garantire il perfetto espletamento di tutte le reazioni chimiche all’interno del corpo.
  • 3. FITNESS METABOLICO = Attività fisica volta al miglioramento delle reazioni metaboliche all’interno del nostro organismo, quindi volte al miglioramento del metabolismo, con l’obiettivo principale di combattere alcune patologie legate alle disfunzioni metaboliche
  • 4. ORIGINE COMBATTERE LA SINDROME METABOLICA: • Cosa è la SINDROME METABOLICA? • Si tratta di una condizione pre-patologica in cui, al peso in eccesso, concentrato prevalentemente nell’area addominale, si associano disturbi sul fronte cardio-circolatorio. • Questo significa ELEVATO RISCHIO di malattie del metabolismo, come il diabete e di eventi cardiaci potenzialmente letali come ictus e infarti. • La scoperta arriva tardi, e per caso, perché chi sia in sindrome metabolica non si sente male, e non si rende conto dei rischi che corre. • E’ un fenomeno che riguarda un’ampia fetta di popolazione e che è destinato ancora a crescere in termini numerici
  • 5. SINDROME METABOLICA FATTORI DI RISCHIO • VITA SEDENTARIA • ALIMENTAZIONE SBAGLIATA • ECCESSO DI ALCOOL • FUMO • SOVRAPPESO CARATTERISTICHE CLINICHE (presenza di almeno 3 di queste per parlare di SINDROME METABOLICA) • circonferenza della vita > 94 cm UOMO ; > 80 cm DONNA • TRIGLICERIDI > 150 mg/dl di sangue • Colesterolo HDL “buono” < 40 mg/dl nelle donne e < 50 mg/dl negli uomini • Pressione alta > 130/90 • Glicemia elevata a digiuno > ai 100 mg/dl • Steatosi epatica (fegato grasso)
  • 6. SINDROME METABOLICA • DIABETE MELLITO: - Di TIPO 1 = carenza di produzione di insulina (iperglicemia, glicosuria, perdita di peso, mobilitazione di proteine e grassi, acidosi) - DI TIPO 2 = insulino-resistenza (i tessuti sono incapaci di assorbire l’insulina) • MALATTIE CARDIOVASCOLARI (ipertensione, infarto) • MALATTIE RENALI • MALATTIE OCULARI • MALATTIE EPATICHE PREVENZIONE: • STILE DI VITA SANO • ALIMENTAZIONE CORRETTA: alimenti a basso indice glicemico e ipocalorici, ma ricchi di fibre e antiossidanti, quindi, frutta e verdura, cereali integrali, legumi, poca carne e preferibilmente bianca e magra, pesce, frutta secca (con moderazione) e erbe aromatiche e spezie al posto del sale; • ATTIVITA’ FISICA
  • 7. SINDROME METABOLICA ED ATTIVITA’ FISICA • INTESA COME ATTIVITA’ PER LO Più DI TIPO AEROBICO DI INTENSITà MODERATA (il parametro da tenere sotto controllo è perlopiù la FC) E SOPRATTUTTO CON UN PROGRAMMA PROGRESSIVO PRECISO CONCORDATO CON IL MEDICO: • AD ESEMPIO IN SOGGETTI DIABETICI BISOGNA STARE ATTENTI: - Durante l’attività fisica devono integrare con l’assimilazione di zuccheri, perché il primo effetto che si può avere è quello dell’ipoglicemia (diabete di tipo 1); - Nel diabete di tipo 2 bisogna avere presente il quadro clinico del soggetto e capire se ci sono patologie correlate e la loro gravità (retinopatie, nefropatie, coronopatie), perché con l’attività fisica potrebbero peggiorare.
  • 8. BENEFICI DELL’ ATTIVITA’ FISICA NELLA SINDROME METABOLICA • aumenta la sensibilità all'insulina; • previene le malattie cardiovascolari; • riduce i livelli di trigliceridi; • aumenta il colesterolo "buono" HDL; • riduce il colesterolo "cattivo" LDL; • riduce i livelli di pressione arteriosa; • favorisce la perdita di peso; • AIUTA A PREVENIRE IL DIABETE DI TIPO 2 MIGLIORANDO LA SENSIBILITÀ ALL'INSULINA E IL CONTROLLO GLICEMICO
  • 9. EVOLUZIONE DEL FITNESS METABOLICO • Nato, quindi principalmente per combattere la sindrome metabolica, si è evoluto perché poi i suoi obiettivi sono stati ESTESI anche alla popolazione sana, con sostanziali differenze che riguardano soprattutto il punto “INTENSITA’”: • Nei soggetti sani i programmi di fitness metabolico, volti ad accellerare il metabolismo basale, con ottimi risultati in termina di riduzione di massa grassa, sono di intensità elevata (quindi praticamente inapplicabili in soggetti aventi alcune patologie)
  • 11. CALCOLO DELLA FC MAX • FORMULA DI COOPER: 220 – età = Fcmax • FORMULA DI TANAKA: Fcmax= 208-0.7Xetà FREQUENZA CARDIACA ALLENANTE (AEROBICA) • FORMULA DI KARVONEN: FCdiRISERVA= FCmax-FCaRIPOSO Soglia min= (FCdiRISERVAX65% )+FCaRIPOSO Soglia max= (FCdiRISERVAX75%)+FCaRIPOSO
  • 12. ESSERE UMANO ORGANISMO ETEROTROFO PRENDE DALL’AMBIENTE ESTERNO SOSTANZE ORGANICHE COMPLESSE CHE POI TRASFORMA, ATTRAVERSO I PROCESSI DI OSSIDAZIONE CHE AVVENGONO ALL’INTERNO DELLE CELLULE, IN: ENERGIA che serve alle funzioni vitali
  • 13. MOLECOLE ORGANICHE (che contengono energia): ALIMENTI (glucidi, lipidi, proteine) RESPIRAZIONE CELLULARE(glicolisi e ciclo di Krebs)/FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA ATP che nei suoi legami conserva l’energia, che poi si libera, quando questi legami si spezzano: ATP ADP+P ATP = “MOLECOLA DELL’ENERGIA”
  • 14. ATP ADP+P ENERGIA LIBERATA Serve a svolgere tutte le funzioni vitali dell’organismo, quindi serve ad innescare innumerevoli reazioni chimiche Dispersa sottoforma di CALORE
  • 15. I SISTEMI ATTRAVERSO I QUALI QUESTA ENERGIA IMMAGAZZINATA ATTRAVERSO GLI ALIMENTI SI TRASFORMA IN ATP, SONO 3: ANAEROBICO ANAEROBICO AEROBICO ALATTACIDO LATTACIDO assenza di presenza di ossigeno ossigeno
  • 16. SISTEMA ANAEROBICO ALATTACIDO • Ricopre fabbisogni energetici derivanti da sforzi molto intensi ed improvvisi • Ha una durata breve (MAX circa 15 sec) • Si serve di accumulatori energetici già presenti e pronti all’utilizzo nelle cellule muscolari (PC) • Non ha bisogno di maggior apporto di O2 e non produce ACIDO LATTICO • Una volta esauritesi le riserve di PC nei muscoli, deve chiedere aiuto ad altri sistemi energetici
  • 17. ANAEROBICO ALATTACIDO INIZIO SFORZO INTENSO ATP IMMAGAZZINATA (circa 1 secondo) PC Pi+C Pi + ADP ATP  Le riserve di PC nel muscolo sono anch’esse limitate, cossicchè con questo sistema riusciamo a fronteggiare un fabbisogno energetico seppur di alta intensità, di durata massima di 15 secondi.
  • 18. SISTEMA ANAEROBICO LATTACIDO • Ricopre fabbisogni energetici di medio-alta intensità di durata circa di 45 sec/ 1 min • Produce ACIDO LATTICO come materiale di scarto della GLICOLISI ANAEROBICA (insieme di reazioni chimiche attraverso le quali si trasformano i glicidi in energia pronta all’uso in assenza di O2 che viene immagazzinata nella molecola dell’ATP) • La produzione di ACIDO LATTICO provoca senso di fatica e rallentamento della contrazione muscolare
  • 19. ANAEROBICO LATTACIDO GLUCIDI GLICOLISI ANAEROBICA ATP ACIDO LATTICO CICLO DI CORI GLICOGENO EPATICO ADP+P Fabbisogno di DURATA 45”-1’
  • 20. SISTEMA AEROBICO • Ricopre fabbisogni energetici di medio-bassa intensità ma prolungati nel tempo • Richiede l’apporto di O2 per la formazione di energia • Attraverso una serie di reazioni chimiche (ciclo di Krebs) trasforma prima i glucidi in ATP, poi col prolungarsi dei tempi dello sforzo, si serve anche una percentuale di lipidi
  • 21. Per questo motivo è affermato il fatto che nei primi minuti di attività aerobica, cardio-fitness, ecc.. Vengono consumati gli zuccheri in circolo e solo dopo circa 15/20 min si iniziano a bruciare anche una percentuale di grassi
  • 22. AEROBICO GLUCIDI LIPIDI PROTEINE MAGGIORE APPORTO DI O2 CICLO DI KREBS ATP
  • 23. •Per capire il tipo di sistema energetico che stiamo utilizzando, è importante monitorare l’INTENSITA’ dello sforzo attraverso la FC o la VO2: • Generalmente un lavoro svolto al 65%-75% della FCmax è un lavoro di tipo AEROBICO e corrisponde al 40-60% della VO2max • Come si calcola la Fcmax?
  • 24. CALCOLO DELLA FC MAX • FORMULA DI COOPER: 220 – età = Fcmax • FORMULA DI TANAKA: Fcmax= 208-0.7Xetà FREQUENZA CARDIACA ALLENANTE (AEROBICA) • FORMULA DI KARVONEN: FCdiRISERVA= FCmax-FCaRIPOSO Soglia min= (FCdiRISERVAX65% )+FCaRIPOSO Soglia max= (FCdiRISERVAX75%)+FCaRIPOSO
  • 25. TIPI DI ALLENAMENTI METABOLICI
  • 26. ALLENAMENTO METABOLICO: volto al miglioramento del metabolismo in soggetti sani CARATTERISTICHE: • ALTA INTENSITA’ • ESERCIZI MULTIARTICOLARI • ESERCIZI MONOARTICOLARI CON ALTA STABILIZZAZIONE
  • 27. INTENSITA’ PARAMETRI PER CALCOLARE L’INTENSITA’ DELL’ATTIVITA’ FISICA: • VO2: volume di ossigeno impiegato dai mitocondri per produrre energia di cui necessitiamo per le funzioni vitali e che aumenta in fase di esercizio fisico (VO2max=consumo massimo di ossigeno di cui è capace il nostro organismo per produrre energia, che può migliorare col tempo attraverso l’allenamento di resistenza e dunque l’innalzamento della MAP ossia massima potenza aerobica); • FC: legata al VO2, ma più facilmente calcolabile grazie all’uso di un cardiofrequenzimetro oppure del conteggio delle pulsazioni (radiali o carotidee)
  • 28. CORRISPONDENZA FC/VO2 % FC % VO2 50 28 60 40 70 58 80 70 90 83 100 100 Perché un allenamento sia considerato metabolico deve avvicinarsi a valori di consumo di ossigeno pari a 60% quindi portarsi al limite della soglia aerobica
  • 29. ESERCIZI NELL’ ALLENAMENTO METABOLICO MULTIARTICOLARI Nei quali nel compimento del gesto motorio partecipano più articolazioni con un’alta sinergia di diversi gruppi muscolari (Secondo l’assioma di Beevor il cervello non riconosce un movimento analitico, ma un gesto motorio è il risultato di una sinergia muscolare) MONOARTICOLARI CON ALTA STABILIZZAZIONE Perché nella ricerca dell’equilibrio lavorano le catene muscolari profonde, quindi c’è alto consumo energetico
  • 30. ALLENAMENTO METABOLICO: volto al miglioramento del metabolismo CONTINUO: per una durata che va dai 20 minuti ai 60 minuti, senza interruzioni • UNIFORME • VARIATO • PROGRESSIVO INTERVALLATO: che alterna stazioni di lavoro a stazioni di recupero • CON RIPETUTE • INTERVAL TRAINING • INTERMITTENTE
  • 31. ALLENAMENTO METABOLICO CONTINUO: • UNIFORME: nel quale lavoro ad un’intensità media ma prolungata nel tempo (ad esempio la maratona), aumenta così la resistenza allo sforzo e la potenza aerobica; • VARIATO: come nel caso del Fartlek, si alternano momenti aerobici, a lavoro con sovraccarichi • PROGRESSIVO: che prevede un inizio ad intensità blanda (lavoro per lo più aerobico), con un aumento di intensità fino al raggiungimento della soglia anaerobica (durata di circa 20-30 minuti con un’aumento di intensità progressiva)
  • 32. ALLENAMENTO METABOLICO INTERVALLATO • CON RIPETUTE (devo eseguire un n. di ripetizioni, nel minor tempo possibile) che prevede un RECUPERO > 90 SECONDI; • INTERVAL TRAINING che prevede un RECUPERO COMPRESO TRA 30 E 90 SECONDI • INTERMITTENTE che prevede un RECUPERO tra 10 e 30 SECONDI
  • 33. EFFETTI DELL’ALLENAMENTO METABOLICO • BRADICARDIA: riduzione della FC a riposo; • AUMENTO DELLA GITTATA CARDIACA (= volume di sangue pompato dai ventricoli durante un minuto) • AUMENTO DELLA RESISTENZA ALLO SFORZO, infatti col tempo, con l’aumentare dell’intensità dell’allenamento, non aumenta la FC perché il cuore si adatta all’allenamento; • Più AUMENTA L’EPOC Più AUMENTA (in maniera proporzionale) il METABOLISMO BASALE • EFFETTI POSITIVI SUL DIMAGRIMENTO (che aumentano all’aumentare dei tempi dell’Epoc) • Riduzione massa grassa; Aumento massa muscolare (che ha ulteriori effetti sull’aumento del metabolismo basale)
  • 34. RAPPORTO TRA TEMPO DI EPOC/METABOLISMO BASALE 12 10 8 6 4 2 0 900 1000 1100 1200 1300 1400 METABOLISMO BASALE
  • 35. EPOC Excess Postexercise Oxigen Consumption Si riferisce al consumo di ossigeno post-esercizio: Alla fine di una seduta di allenamento, ci sarà un tempo più o meno lungo (a seconda del tipo di allenamento effettuato) in cui il nostro organismo continua ad avere bisogno di maggiore apporto di energia pur restando a riposo.
  • 36. EPOC Trova spiegazione nei processi fisiologici che si riscontrano nella fase di recupero: • IPERTERMIA, che può permanere anche per qualche ora generando un aumento del metabolismo e di conseguenza aumentando il consumo di ossigeno; • IPERVENTILAZIONE, che durante l’esercizio aumenta di almeno 8-10 volte e che dopo di esso permane per qualche ora in modo da riossigenare tessuti e fluidi organici; • RIPRISTINO GRADUALE DELLA FREQUENZA CARDIACA NORMALE; • Ripristino delle normali condizioni ormonali (visto che durante l’esercizio si è avuta una produzione di adrenalina, noradrenalina, tiroxina e glucocorticoidi); • Ripristino delle riserve di ATP e CF depauperate durante l’allenamento, • Smaltimento del lattato formatosi nei muscoli e riconversione di questo in glicogeno attraverso la glicogenolisi a livello epatico.
  • 37. CONSUMO DI O2 E STEADY STATE
  • 38. CONSUMO DI O2 E STEADY STATE • FASE 1: inizio esercizio, anche se si parte con un esercizio aerobico a bassa intensità, c’è un aumento esponenziale del consumo di O2 (primi 3-4 min), si crea un DEBITO DI O2 dovuto ai tempi di adattamento dell’organismo alla rottura dell’equilibrio a riposo, che, nei soggetti più allenati sono ridotti rispetto a quelli sedentari; • FASE 2: il consumo di O2 si stabilizza raggiungendo la fase di Steady state in cui c’è equilibrio tra ATP utilizzata e ATP resintetizzata, non ci dovrebbe essere accumulo di acido lattico, ma qual’ora ci fosse, sarebbe subito riconvertito in glicogeno nel fegato; • FASE 3: fine seduta allenamento, EPOC, il consumo di O2 rimane alto per un certo periodo di tempo per ripristinare la situazione di equilibrio di partenza.
  • 39. TEMPI DELL’EPOC Dipendono da 2 variabili: 1. TEMPO di durata della seduta di allenamento 2. INTENSITà di lavoro Non è stato possibile isolare le 2 variabili durante gli esperimenti condotti, ma si è giunti alla conclusione generale che quanto più intenso e lungo è un allenamento, maggiori saranno i tempi di EPOC, pur prestando una certa attenzione a dosare bene i 2 ingredienti che risultano essere inversamente proporzionali tra loro.
  • 40. TECNICHE PER AUMENTARE LA RESISTENZA MUSCOLARE
  • 41. ALTA INTENSITA’ DI LAVORO • Esercizi multiarticolari o monoarticolari con alta stabilizzazione • PLIOMETRIA (contrazioni di tipo concentrico/esplosivo; • CONTRAZIONI ECCENTRICHE A CARICO ALTO (ad esempio atterraggio da salti); • TECNICA P.T. (PIEDI/TERRA: si passa dalla stazione eretta ad esercizi eseguiti al suolo, cosicchè aumenta il carico di lavoro cardiovascolare; • P.H.A. (PERIFERIC HEART ACTION): si alternano esercizi per la parte alta ad esercizi per la parte bassa, in questo modo aumenta la vascolarizzazione periferica ed aumenta il metabolismo.
  • 42. TECNICHE DI RTP Applicate in sala attrezzi ma che sono state importate anche nelle lezioni di gruppo.
  • 43. • SUPERSET: esecuzione di 2 esercizi, eseguiti senza pausa, uno per il muscolo agonista ed uno per l’antagonista • SET COMPOSTO: esecuzione di 2 esercizi, eseguiti senza pausa, per lo stesso gruppo muscolare • TRISET: esecuzione di 3 esercizi, eseguiti senza pausa 1. TOP/DOWN/TOP 2. DOWN/TOP/DOWN • SET GIGANTE: esecuzione di 4 esercizi, eseguiti senza pausa
  • 44. • CIRCUITO: esecuzione di più di 6 esercizi, eseguiti senza pausa • TECNICA 24: si eseguono 3 esercizi per gruppo muscolare, in cui nel 1° esercizio l’escursione del movimento si esegue a metà e si ritorna; nel 2° da metà si completa e nel 3° si procede con l’escursione completa. • PREESAURIMENTO: si allena prima il gruppo piccolo per poi lavorare con quello grande in sinergia col piccolo. • PREESAURIMENTO INVERSO: si allena prima il muscolo grande, poi il piccolo in sinergia col grande. • PEAK CONTRACTION: alla fine della fase concentrica si fa un’ ulteriore contrazione per completare.
  • 45. METABOLISMO E SISTEMI DI MISURAZIONE
  • 46. METABOLISMO BASALE (MB oppure BMR= basal metabolic rate) • Costituisce l’energia di cui un organismo a riposo necessita per svolgere le sue funzioni metaboliche vitali (respirazione, circolazione sanguigna, digestione, attività nervosa, ecc…) • E’ pari al 45-75% del dispendio energetico totale giornaliero • Si esprime in chilocalorie • Il suo calcolo è tanto più preciso quanto più si rispettano le CONDIZIONI BASALI
  • 47. CONDIZIONI BASALI per il calcolo dell’MB • stato di riposo, ma di veglia; • digiuno da 12 ore; • riposo notturno; • assenza di pratica di attività fisica intensa nell’ora che precede la misurazione • assenza di fattori che possano provocare stati di eccitazione fisica o mentale • temperatura ambientale compresa tra 20 e 27°C
  • 48. INDIVIDUALITA’ MB Il metabolismo basale di un soggetto dipende da molti fattori concatenati tra loro (sesso, età, massa magra, stati patologici, assunzione di farmaci, fumo, regime alimentare, attività sportiva, ecc…) per questo motivo il calcolo di esso è sempre molto soggettivo ed il suo valore reale varia da individuo ad individuo.
  • 49. CALCOLO MB Nell’ottica di quanto detto in precedenza, la tecnica più precisa per misurare il METABOLISMO BASALE consiste nella CALORIMETRIA che calcola il calore generato da un soggetto come effetto di reazioni biochimiche che avvengono all’interno del suo organismo. La CALORIMETRIA può essere: DIRETTA INDIRETTA
  • 50. CALORIMETRIA DIRETTA Permette di valutare la spesa energetica a partire dalla misurazione della dispersione di calore di un individuo posto all’interno di una camera adeguatamente attrezzata, detta CAMERA CALORIMETRICA. Il soggetto viene posto all'interno di questa camera chiusa nelle cui pareti scorre dell'acqua. Il calore emanato da questo viene assorbito da quest'acqua. Conoscendone il volume per minuto e il cambiamento termico dell'acqua prima, durante e dopo l'ingresso del soggetto è possibile calcolare la produzione di calore r risalire così al suo metabolismo basale.
  • 51. CALORIMETRIA INDIRETTA • Permette di valutare il consumo energetico tramite la misurazione dei cambiamenti di concentrazione di ossigeno e anidrite carbonica nei gas respiratori e di calcolare l'ossidazione dei substrati energetici (carboidrati, proteine e lipidi). • Le costanti su cui si basa questa tecnica, permettono di trasformare i litri di ossigeno in Kcal consumate. Essi ottengono dalle misurazioni effettuate all'interno di una "bomba calorica", uno speciale contenitore di metallo al cui interno è possibile consumare proteine, grassi e carboidrati, il tutto in un'atmosfera piena di ossigeno. • Tramite questo metodo si può calcolare la quantità di calore prodotta da carboidrati (4,0), proteine (5,6) e lipidi (9,0).
  • 52. CALCOLO MB Il calcolo del MB attraverso la CALORIMETRIA è sicuramente la più attendibile, ma è anche la più difficile e costosa da mettere in pratica. Per questo motivo molti studiosi si sono ingegnati a mettere in pratica alcune formule che permettessero di avvicinarsi ai valori reali seppur con un sicuro scarto. Queste formule si servono di alcuni coefficienti standard e di alcune caratteristiche del soggetto quali: Età, ALTEZZA E PESO CORPOREO o PESO DELLA MASSA MAGRA IN KG. Chiaramente le formule che si servono di quest’ultima sono le più attendibili.
  • 53. ESEMPI DI FORMULE PER IL CALCOLO DEL MB UOMO DONNA HARRIS & BENEDICT 66,4730 + (13,7156*peso)+(5,033*h)- (6,775*età) 655,095 + (9,5634 * peso) + (1,849 * H) - (4,6756 * età) KATCH & MC ARDLE 370 + (21.6 X massa magra) 370 + (21.6 X massa magra) MIFFLIN 5 + (10 * peso) + (6,25 * H) - (5*età) - 161 + (10 * peso) + (6,25 * H) - (5 * età) SCHOFIELD (63*peso + 2896) ÷ 4,186 (48*peso + 3653) ÷ 4,186 (62*peso + 2036) ÷ 4,186 (34*peso + 3538) ÷ 4,186
  • 54. TABELLA CALCOLO MB IN BASE AL PESO ETA’ DONNA UOMO 18-29 14,7*P+496 15,3*P+679 30-59 8,7*P+829 11,6*P+879 60-74 9,2*P+688 11,9*P+700 >74 9,8*P+624 8,4*P+819
  • 55. TABELLA CALCOLO MB IN BASE ALLA MASSA MAGRA (FMM)
  • 56. ALLENAMENTO • insieme degli interventi e stimoli di tipo fisico e psicologico finalizzati al miglioramento di una prestazione. Ogni prestazione è assoggettata ad un margine di miglioramento definito “ALLENABILITA’” • L’allenabilità dipende da fattori genetici ed organici e corrisponde al limite massimo di ADATTAMENTO dell’organismo (RISERVA ATTUALE DI ADATTAMENTO)
  • 57. Il corpo reagisce allo stimolo allenante con modificazioni • MORFOLOGICHE che provocano CAPACITA’ CONDIZIONALI • METABOLICHE CAPACITA’ COORDINATIVE • FUNZIONALI miglioramenti ESTETICA Tali modificazioni portano ad essere più ricettivi ad una somministrazione periodica di stimoli allenanti, rendendo, lo stesso organismo, più adattabile a carichi sempre maggiori, così da produrre una prestazione atletica sempre più elevata.
  • 58. CAPACITA’ CONDIZIONALI (organico-muscolari) • FORZA: - la forza massimale (il max reclutamento neuro-muscolare volontario, effettuato per vincere o resistere a un carico esterno); - la forza resistente (capacità di resistere a un’attività di forza muscolare quando si prolunga lo sforzo nel tempo); - la forza veloce (superamento di resistenze esterne che avviene con la massima velocità di contrazione muscolare); • RESISTENZA: espressa per mezzo di un lavoro di durata che mette in moto grosse masse muscolari e sollecita in modo notevole l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio (es.: maratona); • VELOCITA’: espressa attraverso la capacità di eseguire azioni motorie nel minor tempo possibile.
  • 59. CAPACITA’ COORDINATIVE (percettivo-cinetiche) Sono determinate dal controllo e dalla regolazione del movimento da parte del sistema nervoso. Permettono di realizzare azioni motorie efficaci, dalle più semplici alle più complesse.
  • 60. SUPERCOMPENSAZIONE • E’ il processo attraverso il quale si ottengono dei miglioramenti nelle prestazioni • L’iter che si svolge è il seguente: SOMMINISTRAZIONE DELLO STRESS ALTERAZIONE DELL’EQUILIBRIO ADATTAMENTO E COMPENSAZIONE RAGGIUNGIMENTO DI UN LIVELLO FUNZIONALE PIU’ ELEVATO (SUPERCOMPENSAZIONE)
  • 62. • La distanza temporale tra un allenamento e l’altro è un parametro estremamente importante affinchè si possa sopraggiungere alla SUPERCOMPENSAZIONE. • Allenamenti troppo ravvicinati portano al SOVRALLENAMENTO o SUPERALLENAMENTO ossia ad una situazione deficitaria che si manifesta con un calo delle prestazioni con continuo peggioramento se i tempi di recupero non vengono adeguatamente ripristinati
  • 63. ORMONI • sono messaggeri chimici generalmente prodotti e immessi in circolo da ghiandole endocrine • hanno la funzione di stimolazione e regolazione dei processi fisiologici di altre cellule o tessuti • le ghiandole versano gli ormoni direttamente nel sangue per mezzo del quale raggiungono le cellule bersaglio (poste a breve o a grande distanza dalla ghiandola che ha prodotto l’ormone)
  • 64. Gli ormoni innescano i processi di adattamento della crescita e dello sviluppo muscolare, della produzione, dell’utilizzazione e dello stoccaggio dei metaboliti energetici.
  • 65. ADATTAMENTI ORMONALI ALL’ ALLENAMENTO • incrementa la sintesi degli ormoni • migliora il trasporto degli ormoni • riduce il tempo necessario a penetrare nei tessuti • incrementa il numero dei recettori ormonali nei tessuti • incrementa la portata dei segnali inviati alle cellule
  • 66. GHIANDOLE ENDOCRINE • IPOTALAMO • IPOFISI ORMONI PRODOTTI • RELASING HORMONES (RH) GnRH ( IPOFISI LH/FSH) TRH ( TIROIDE) GHRH( GH) CRH ( CORTISOLO) • TROPINE FSH ( FOLLICOLI) LH ( = O. LUTEINIZZANTE) ICSH( TESTICOLI) PROLATTINA ( GH. MAMMARIA) TSH ( TIROIDE) ACTH ( CORTICALE DEL SURRENE) GH ( ACCRESCIMENTO CORPOREO)
  • 67.
  • 68. TIROIDE IPOTALAMO TRH IPOFISI TSH TIROIDE T3 T4 • T3 e T4 (TIROXINA) - Regolano lo sviluppo del feto e del lattante; - AZIONE TERMOGENETICA: aumentano il consumo di ossigeno a riposo, innalzando il metabolismo basale, la temperatura corporea ed il fabbisogno calorico quotidiano - EFFETTI SUL METABOLISMO GLUCIDICO: favoriscono la glicogenolisi e la gluconeogenesi, aumentano inoltre l'attività degli enzimi coinvolti nell' ossidazione del glucosio - LIPOLISI E LIPOGENESI: stimolano sia la lipolisi (utilizzo di grasso a scopo energetico), sia la lipogenesi (sintesi di tessuto adiposo), con effetto prevalente sulla lipolisi - SINTESI PROTEICA: aumentano la sintesi proteica ed hanno pertanto un effetto trofico sul muscolo; se sintetizzati in eccesso provocano l'effetto contrario (catabolismo muscolare) - EFFETTI SUL SISTEMA CARDIOVASCOLARE: aumentano la contrattilità miocardica, innalzano la frequenza cardiaca ed aumentano il ritorno venoso al cuore - ALTRI EFFETTI METABOLICI: aumentano la motilità intestinale, favoriscono l'assorbimento della vit. B12 e del ferro; aumentano la sintesi di eritropoietina, la filtrazione renale; stimolano la produzione di altri ormoni (GH); hanno ruolo permissivo sulle funzioni riproduttive e regolano il trofismo di cute ed annessi. • CALCITONINA (prodotte dalle cellule C o parafollicolari della tiroide) che interviene nell'abbassamento della concentrazione di calcio nel sangue , contrastando gli effetti dell'ormone paratiroideo paratormone ; agisce anche a livello renale, stimolando l'eliminazione tubulare di calcio.
  • 69.
  • 70. GHIANDOLE ENDOCRINE • PARATIROIDE ORMONI PRODOTTI • PARATORMONE (PTH), importante regolatore del livello del calcio nel sangue. Esso, assieme alla calcitonina ed alla vitamina D, concorre al conseguimento dell'omeostasi del calcio nel sangue. Infatti, in caso di alterazioni nei valori di calcemia, la calcitonina indurrà il deposito di calcio nelle ossa aumentandone il riassorbimento renale ed il paratormone, al contrario, attiverà la vitamina D a livello renale per favorire l'assorbimento intestinale di calcio, mobiliterà il minerale dalle riserve del tessuto osseo favorendo la produzione di osteoclasti ed aumenterà l'eliminazione urinaria dei fosfati
  • 71.
  • 72. PANCREAS • INSULINA (prodotta dalle cellule beta delle isole del Langherans) viene secreta in risposta all’aumento della glicemia e stimola l’ingresso di glucosio nei tessuti (azione ipoglicemizzante); a livello epatico e muscolare, favorisce il deposito di glicogeno; a livello del tessuto adiposo, favorisce il deposito di trigliceridi; la diminuzione della glicemia conseguente all’azione dell’insulina ne inibisce la secrezione. Quindi:
  • 73. AZIONI DELL’INSULINA: • RAPIDISSIME (secondi): Aumentato trasporto di glucosio, aminoacidi e potassio all’interno delle cellule. • RAPIDE (minuti): Stimolo della sintesi proteica e inibizione della degradazione proteica; Attivazione degli enzimi implicati nella glicolisi e nella glicogenosintesi; Inibizione degli enzimi coinvolti nella glicogenolisi e gluconeogenesi. • TARDIVE: Stimolo liposintesi
  • 74. PANCREAS • GLUCAGONE: (prodotto dalle cellule alfa delle isole di Langherans) viene secreto in risposta alla diminuzione della glicemia; a livello epatico si ha liberazione di glucoso dal glicogeno; a livello del tessuto adiposo, si ha liberazione di acidi grassi. Gli effetti del glucagone sono simili (sebbene più limitati come tessuti bersaglio) a quelli dell’adrenalina • SOMATOSTATINA: (prodotta dalle cellule delta delle isole del Langherans) la sua secrezione è indotta da presenza di elevate concentrazioni di glucosio, aminoacidi e acidi grassi nel plasma sanguigno; inibisce la secrezione di glucagone, GH ed insulina, e anche la secrezione e la motilità del sistema gastrointestinale con effetto finale di riduzione dell’assorbimento intestinale ed inibizione dei processi anabolici.
  • 75.
  • 76. ORMONI PANCREATICI: AZIONE DI INSULINA E GLUCAGONE
  • 77. GONADI: ORMONI STEROIDEI OVAIE • ESTRADIOLO: responsabile dei caratteri sessuali femminili; stimola il caratteristico accrescimento osseo a livello delle anche, finalizzato ad agevolare il parto; è il responsabile della maggiore massa adiposa nel sesso femminile rispetto a quello maschile; inibisce il riassorbimento osseo (ed espone a fenomeni osteoporotici post menopausa quando, la presenza di estradiolo, diminuisce drasticamente); promuove il riassorbimento del sodio e la conseguente ritenzione idrica; stimola la produzione di fattori della coagulazione; innalza la temperatura corporea (fenomeno osservabile dopo l'ovulazione). • PROGESTERONE: stimola il mantenimento delle ottimali condizioni di vita per lo zigote. È quindi estremamente importante nella fase di impianto e mantenimento del feto. Il progesterone stimola la sintesi di prolattina ed è precursore per il feto nella sintesi di cortisolo ed aldosterone; ottimizza la ventilazione polmonare materna. TESTICOLI • TESTOSTERONE: effetti molteplici, dalla differenziazione fetale dei caratteri sessuali alla crescita e distribuzione dei peli corporei. Da un punto di vista maggiormente legato all'attività sportiva, il testosterone, stimola la sintesi proteica e il relativo aumento della massa muscolare, aumenta le dimensioni delle fibre muscolari, incrementa la produzione di GH. Anche le eventuali somministrazioni in età adulta stimolano l'anabolismo proteico. Perfino l'emoglobina subisce l'incremento della sintesi, col risultato di accrescere la massa degli eritrociti.
  • 78. ORMONI ED ALLENAMENTO • GH • TESTOSTERONE • ORMONI TIROIDEI • CATECOLAMINE • GLUCOCORTICOIDI • INSULINA • GLUCAGONE
  • 79. GH: ORMONE DELLA CRESCITA O SOMATOTROPINA • RILASCIATO DA IPOFISI • DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO mobilita i grassi e li utilizza a scopi energetici, diminuendo l'utilizzo di carboidrati e proteine. Costruisce i muscoli incrementando la sintesi delle proteine. massa muscolare massa grassa
  • 80. ALLENAMENTO E PRODUZIONE DI GH • Alcuni scienziati pensano che l’aumento della produzione del GH durante l’allenamento con i pesi ed ad un’intensità media sia dovuto alla produzione di acido lattico; altri pensano sia indotto dall’aumento della temperatura corporea • Maggiore risposta GH: carichi di media intensità (70% massimale); serie multiple lunghe (3-4 serie di 10-12 ripetizioni) con periodi di riposo brevi (60-90 secondi) • Gli effetti diretti del GH sul metabolismo energetico sono : incremento della lipolisi e della glicemia. Il muscolo cresce per un successivo incremento dello stock di glicogeno che a sua volta provoca un aumento di acqua nei muscoli.
  • 81. FEEDBACK GH/SS • E’ stato più volte dimostrato che gli effetti ipertrofici derivati dall'assunzione supplementare di GH è, in realtà, dovuto ad un aumento di acqua nei muscoli. Il muscolo non cresce come tessuto proteico. L’assunzione di GH non provoca nessun effetto positivo sul muscolo “vero” e gli atleti che lo assumono, rompendo l’equilibrio ormonale dei loro corpi, compromettono inutilmente la propria salute a causa di problemi come deformazioni e ingrossamenti delle ossa (mani, viso e piedi), patologie cardiache , tumori, diabete, malattie epatiche. Inoltre, l’assunzione supplementare di GH non fa altro che bloccare la naturale produzione di GH da parte dell’ipofisi e, un organo che non lavora perde le sue funzioni
  • 82. TESTOSTERONE • Prodotto da TESTICOLI per induzione di altri ormoni rilasciati dall’asse ipotalamo-ipofisi • Stimola la sintesi delle proteine favorendo lo sviluppo della muscolatura: quindi è l’ormone principe per la crescita e potenza muscolare.
  • 83. TESTOSTERONE ED ALLENAMENTO • ALLENAMENTO RAZIONALE = TESTOSTERONE - Esercizi multiarticolari - Carico intenso (90% massimale) - Pochissime ripetizioni - Poche serie • ALLENAMENTO ECCESSIVO = TESTOSTERONE
  • 84. FEEDBACK TESTOSTERONE/GNRH IPOTALAMO GnRH IPOFISI GONADOTROPINE GONADI TESTOSTERONE INIBISCE L’IPOTALAMO A PRODURRE GnRH INIBISCE L’IPOFISI A PRODURRE GONADOTROPINE
  • 85. TESTOSTERONE ESOGENO • Un elevato livello ematico di testosterone è il segnale inibitore della sua produzione. Il risultato è che i testicoli producono meno Testosterone. • Danni cardiocircolatori, ed epatici: si sono verificati un alto numero di casi di cancro epatico tra quelli che facevano uso di sostanze anabolizzanti. • Danno a tendini e alle articolazioni che rimanendo più deboli si rompono facilmente  Una eccessiva restrizione calorica abbassa i livelli di testosterone tanto da farvi ritrovare con molto meno muscoli in poco tempo. Anche la carenza di sonno (meno di 7-8 ore a notte) può abbassare i livelli di Testosterone
  • 86. ORMONI TIROIDEI • T4 (TIROXINA) E T3 (TRI-IODIO-TIRONINA) incrementano (anche se in modo più blando e marginale) la sintesi proteica muscolare • L'allenamento è in grado di indurre la tiroide ad aumentare (di poco) la sintesi di T3 e T4 senza però creare gli effetti catabolici derivati da ipertiroidismo l’aumento di T4 e T3 ha una serie di effetti metabolici:
  • 87. • Aumenta la sintesi proteica ed enzimatica per una maggiore crescita muscolare. • Aumenta il numero dei mitocondri per una maggiore disponibilità energetica. • Aumenta l’utilizzazione del glucosio da parte delle cellule. • Aumento degli acidi grassi liberi in circolo per una più rapida utilizzazione a scopi energetici.
  • 88. CATECOLAMINE: ADRENALINA E NORADRENALINA • Prodotte dai surreni in situazioni che richiedono un alto e rapido impegno energetico e/o emotivo e con esercizio fisico • Effetti dell’aumento delle catecolamine nel sangue: - Aumento del ritmo cardiaco - Aumento della pressione sanguigna - Aumento della glicogenolisi - Aumento del rilascio e dell’ utilizzazione di FFA - Aumento dell'efficienza del sistema neuromuscolare • L’adattamento all’allenamento produce nel tempo una ridotta risposta di incremento delle catecolamine.
  • 89. CORTISOLO • Prodotto dalla corticale dei surreni e comandato anch’esso dai feedback negativi sull’asse ipotalamo-ipofisi • La sua produzione aumenta rapidamente per permettere all’organismo di fronteggiare una situazione di stress. • L’esercizio prolungato e intenso rappresenta uno stress per l’organismo e se lo stress è troppo elevato si producano alte concentrazioni di cortisolo nel sangue che hanno come conseguenze: - Demolizione delle proteine muscolari per la sintesi di glucosio via gluconeogenesi - Inibizione di una nuova sintesi delle proteine - aumenta del rilascio e dell’utilizzazione di FFA - riduzione dell’utilizzazione del glucosio da parte dei muscoli • L’adattamento ad un allenamento razionale induce una minore produzione di cortisolo • Allenamenti irrazionali e diete troppo drastiche provocano una iperproduzione di cortisolo con il risultano di autodistruzione della massa muscolare
  • 90. INSULINA GLICEMIA (es. dopo mangiato) INSULINA Toglie lo zucchero dal sangue e 1. Lo stocca nel fegato in GLICOGENO 2. Lo trasforma in grasso e lo stocca in ADIPOCITI QUINDI GLUCONEOGENESI LIPOLISI GLICEMIA
  • 91. GLUCAGONE GLICEMIA (es. Durante allenamento) GLUCAGONE Chiede al fegato di: 1. GLICOGENOLISI (scissione glicogeno in glucosio, poi immesso nel sangue); 2. GLUCONEOGENESI (produzione del glucosio a partire dagli acidi grassi, poi immesso nel sangue) QUINDI GLICOGENOLISI LIPOLISI GLICEMIA
  • 92. • Il muscolo in allenamento utilizza ACIDI GRASSI LIBERI durante la fase aerobica (anche considerata fase di recupero tra una serie e l’altra) se non c’è abbondanza di glicogeno stoccato in precedenza • Se prima dell’allenamento abbiamo ingerito molti carboidrati, allora il muscolo non utilizzerà più gli acidi grassi liberi, ma le riserve di glucosio….
  • 93. ALLENAMENTO/ORMONI/SINTESI PROTEICA SINTESI PROTEICA = CRESCITA MUSCOLARE • GH per vie: - diretta (stimola il rilascio di IGF-1 rilasciato dalle cellule muscolari danneggiate a causa di allenamenti molto intensi) - indiretta (agisce sul metabolismo energetico perché aumenta lo stock di GLICOGENO e ACQUA nei muscoli, in seguito ad allenamenti di media intensità); • TESTOSTERONE: principale responsabile! Esercizio intenso ma di breve durata ed esercizi multiarticolari; • CORTISOLO: attiva la GLUCONEOGENESI (demolisce proteine muscolari per sintetizzare glucosio). Allenamenti irrazionali, tirati al limite (tante ripetizioni, carichi submassimali); • INSULINA: aumenta la captazione di aa nel tessuto muscolare incrementando la sintesi proteica.
  • 94. ALLENAMENTO/ORMONI/METABOLISMO ENERGETICO GLUCOSIO La regolazione della GLICEMIA avviene ad opera di: • In condizioni normali: INSULINA GLUCAGONE •Favorisce utilizzo di glucosio da parte del muscolo; •Aumenta la formazione di glicogeno epatico e muscolare; •Aumenta la formazione di tessuto adiposo •Aumenta la produzione epatica di Glucosio a partire da glicogeno • In condizioni di stress: ADRENALINA CORTISOLO •Aumenta la produzione epatica di Glucosio a partire da glicogeno in condizioni di stress gestibili dall’organismo •Aumenta la produzione di Glucosio ma partire dalle proteine muscolari in condizioni di stress estremo non gestibile dall’organismo GH che induce alla produzione di: