Le misurazioni della sostenibilità per l'urbanistica / Sustainability Measurements for Country and Town Planning: International Vocabulary of Metrology (VIM), Carring Capacity, Urban Metabolism, Ecological Footprint with reference to London (Girardet and the Majors K.Livingston and B. Johnson).
2016 Science and technology in land use and governance 2. The importance of p...Luca Marescotti
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
Gli impatti umani sull'ambiente. Una premessa alla valutazione economica dei servizi ecologici.
Finora per le esercitazioni del corso “Progettazione ecologica per la qualità ambientale” ho esposto:
Alcuni aspetti della VAS e del Pgt Vigevano 2010
Alcuni aspetti dei sistemi di misurazione della qualità dell'aria-acqua-suolo.
E ora allarghiamo la visione sugli impatti a scala vasta
Human Impacts on environment: a forward to understand ecoservices economic assessments.
So far for the exercises of the course "Progettazione ecologica per la qualità ambientale" I explained:
Some aspects of the SEA and the Pgt-Piano di governo del territorio of Vigevano Municipality 2010
Some aspects of the measurement systems of air quality-water-soil .. And now we expand the vision on the impacts on a large scale
la prima parte su un laboratorio pedagogico-didattico tenuto da me per l'Università degli Studi di Catania al fine di educare/formare al tema della sostenibilità ambientale e come coinvolgere gli studenti dalla scuola dell'infanzia alle secondarie
2016 Science and technology in land use and governance 2. The importance of p...Luca Marescotti
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
Gli impatti umani sull'ambiente. Una premessa alla valutazione economica dei servizi ecologici.
Finora per le esercitazioni del corso “Progettazione ecologica per la qualità ambientale” ho esposto:
Alcuni aspetti della VAS e del Pgt Vigevano 2010
Alcuni aspetti dei sistemi di misurazione della qualità dell'aria-acqua-suolo.
E ora allarghiamo la visione sugli impatti a scala vasta
Human Impacts on environment: a forward to understand ecoservices economic assessments.
So far for the exercises of the course "Progettazione ecologica per la qualità ambientale" I explained:
Some aspects of the SEA and the Pgt-Piano di governo del territorio of Vigevano Municipality 2010
Some aspects of the measurement systems of air quality-water-soil .. And now we expand the vision on the impacts on a large scale
la prima parte su un laboratorio pedagogico-didattico tenuto da me per l'Università degli Studi di Catania al fine di educare/formare al tema della sostenibilità ambientale e come coinvolgere gli studenti dalla scuola dell'infanzia alle secondarie
2016 Science, Technology and Governance in Land Use Change. Exercise on a case study: the Municipality of Vigevano
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
Introduzione al Piano di Governo del territorio. Le relazioni tra urbanistica e ambiente e la Vas come strumento della pianificazione (cioè dell'urbanistica come tecnologia di processo). Il governo del territorio
coinvolge una molteplicità di azioni, si deve
legare alla programmazione -economica e temporale- delle opere pubbliche, per realizzare infrastrutture adeguate,
per valutare disponibilità di risorse ambientali e gli impatti.
Lanciata dallo Spazio l’edizione 2012 del ‘Living Planet Report’, l’indagine biennale del WWF sulla salute della Terra illustrata in orbita dall’astronauta dell’ESA, André Kuipers.
Le cifre: meno 30% di biodiversità in circa 40 anni, fino a -60% nei Tropici. In 1 anno consumiamo nel mondo le risorse di 1 Pianeta e mezzo; in Italia di 2,5 Pianeti ogni anno
Siamo talmente avidi che in un anno ‘divoriamo’ le risorse naturali di un Pianeta e mezzo (in parole povere utilizziamo risorse oltre la capacità che i sistemi naturali hanno di rigenerarle attraverso i loro cicli vitali). Una voracità che ha provocato, solo fra il 1970 e il 2008, la perdita del 30% di biodiversità a livello globale con punte del 60% nei Tropici, tra le aree geografiche più colpite del mondo. Un trend di sovrasfruttamento confermato anche dai dati sull’impronta ecologica degli ultimi anni: nel 2008, infatti, a fronte di una biocapacità (cioè della capacità che i sistemi naturali hanno di produrre risorse biologiche utilizzabili dagli esseri umani) della Terra di 12 miliardi di ettari globali (Gha) , corrispondenti ad una ‘porzione’ pro capite media di 1,8 gha – che nel 1961 era di 3,2 ettari globale, quasi il triplo - si è registrata un’impronta ecologica umana di 18,2 miliardi di gha complessivi per una quota procapite di 2,7 gha. In Italia superiamo addirittura la media mondiale con un consumo annuale di ben 2,5 Pianeti e una quota pro capite di 4,5 gha. http://bit.ly/JRAlVB
CRISI ECOLOGICA E SOCIALE - UN FUTURO SOSTENIBILE IN EUROPA? M. Morosini, ...morosini1952
Come ospitare degnamente 9-10 miliardi di abitanti della Terra, quanti arriveremo a essere nel 2050, senza stravolgere gli equilibri ecologici su cui si fondano l’alimentazione, il benessere e l’intera economia? Il progetto «Futuro sostenibile» da cui è scaturito un rapporto 1 del Wuppertal Institut 2 (cfr la scheda a p. XXX) vuole dare una risposta a questa domanda drammatica, offrendo un’opportunità di condurre anche in Italia una campagna per una svolta del nostro Paese verso la sostenibilità sociale ed ecologica secondo criteri d’equità globale. In questo momento storico il conflitto tra ecologia e giustizia palesa la sostenibilità come vero programma di sopravvivenza, perché la drammatica alternativa è tra la sostenibilità o l’autodistruzione. Lungi dal servire solo alla protezione dei panda e delle balene, l’ecologia è l’unica opzione per garantire sulla Terra il diritto d’ospitalità a un numero crescente di esseri umani. «Dobbiamo portare davanti agli occhi dell’opinione pubblica due ingiustizie: che i beni di questo mondo siano ripartiti in modo così sproporzionato e che quest’iniqua distribuzione non venga modificata». Quando nel 1958 il cardinale Joseph Frings pronunciò queste parole nel discorso di fondazione di Misereor, l’organizzazione tedesca cattolica per la cooperazione allo sviluppo che finanziò lo studio del 1996, forse non immaginava che 50 anni dopo i numeri di miliardari e di malnutriti nonché il grado di disuguaglianza che li separa avrebbero raggiunto record storici su un pianeta che già oggi potrebbe nutrire tutti i suoi abitanti. Fedele a quella consegna del 1958, lo scienziato tedesco Wolfgang Sachs Sachs, curatore del progetto, documenta l’evoluzione globale di povertà e ricchezza, constata l’inadeguatezza di molte ricette di sviluppo e conclude che «voler mitigare la povertà senza mitigare la ricchezza è ipocrisia» 3. Quel fuoco d’artificio di risorse che l’Europa brucia non è ripetibile nel mondo, non di certo con un numero crescente d’esseri umani. I due patrimoni che permisero l’ascesa dell’Europa non sono più a disposizione all’infinito: i combustibili fossili destabilizzano il clima e vanno esaurendosi, e per le materie prime biotiche 4 non sono più disponibili colonie oltreoceano. È questa la tragedia attuale: l’immaginario dei Paesi emergenti s’ispira alla civiltà euroatlantica, ma i mezzi per la sua realizzazione non sono più a disposizione. I ceti dei consumatori globali nel Nord e nel Sud, degli imprenditori e degli investitori sono chiamati a cedere alla natura e a chi sta peggio nel mondo una parte del loro potere in termini di capitale e confort. Se non lo faranno, resterà ben poco di ciò che ora rende la loro posizione così desiderabile. Il vero problema non è se vi sono risorse sufficienti, ma a chi sono destinate e per che cosa esse sono ripartite quando diventano scarse. Una politica ambientale che non si occupi anche di politica sociale non avrà successo.
2016 Environmental Technologies: Fundamentals in Biosphere Knowledge. Soil, S...Luca Marescotti
2016 Environmental Technologies: Fundaqmentals in Biosphere Knowledge. Soil, Support and Feeding - Tecnologie ambientali: le basi nella conoscenza della biosfera. Il suolo, sostegno e nutrizione
Impatto ambientale e sviluppo sostenibile - Francesco CufariImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
Impronta ecologica della Valle di Sole - i risultatiAlessio Migazzi
L’impronta Ecologica è un indicatore di pressione ambientale con il quale è possibile misurare la “quantità di territorio” necessaria a soddisfare i consumi ed assorbire i rifiuti di una popolazione in un determinato territorio.
2016 Environmental technologies. Basic knowledge: the breath of the biosphere...Luca Marescotti
Concetti base: rifiuti, scarti, pericolo, risorse, equilibrio, equilibrio stabile instabile metastabile. Catastrofe. Cicli ecologici. Tecnologie e gestione del rischio.
Le dinamiche delll'atmosfera e gli impatti: inquinamento e danni diretti e indiretti alla salute e al benessere di persone animali e vegetali.
WWF Italia : Quanta natura sprechiamo: ottobre 2013WWF ITALIA
Lo spreco alimentare non è solo un problema di alimenti: per produrre tutto il cibo che sprechiamo, ogni anno in Italia buttiamo nel cestino fino a 1.226 milioni di metri cubi di acqua, 24,5 milioni di tonnellate di CO2e e il 36% dell’azoto da fertilizzanti, utilizzati inutilmente con tutti gli impatti e i costi ambientali che ne conseguono. La responsabilità è dei consumatori, che spendono in media 316 € euro l’anno in cibo che per disattenzione o negligenza viene buttato senza essere consumato, ma anche di un sistema produttivo che troppo spesso perde cibo e risorse lungo la filiera, fino al 50% delle perdite totali, prima ancora che arrivino in tavola.
E’ il quadro che emerge dal rapporto WWF “Quanta natura sprechiamo” e dall’indagine realizzata da GfK Eurisko con la collaborazione di Auchan e Simply, presentati oggi all’evento WWF “Ridurre lo spreco alimentare: una ricetta per salvare il pianeta”, che insieme a esperti italiani e internazionali.
Ecologia e urbanistica, sistemi per governare sistemi complessi socio-ecologici. Opere pubbliche, servzi pubblici e standard urbanistico ambientali.
Ecology and Plannin, sytem for complex socio-ecological system governance. Public Works, social facilities and environmental and planning standards.
2016 Fundamentals of urban planning. The paradigms of our training in urban p...Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. I paradigmi della nostra formazione nelle azioni urbanistiche e nelle riforme legislative e amministrative tra XIX e XX secolo. Il diritto di proprietà, i beni comuni, la pubblica utilità e i grandi piani che hanno fatto da sfondo culturale alla nostra formazione di urbanistiche, accentuando il ruolo di proposte commerciali come garden city e mettendo in secondo piano molte risposte concrete delle pubbliche amministrazioni -ma anche di industriali- al problema delle abitazioni popolari.
2016 Science, Technology and Governance in Land Use Change. Exercise on a case study: the Municipality of Vigevano
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
Introduzione al Piano di Governo del territorio. Le relazioni tra urbanistica e ambiente e la Vas come strumento della pianificazione (cioè dell'urbanistica come tecnologia di processo). Il governo del territorio
coinvolge una molteplicità di azioni, si deve
legare alla programmazione -economica e temporale- delle opere pubbliche, per realizzare infrastrutture adeguate,
per valutare disponibilità di risorse ambientali e gli impatti.
Lanciata dallo Spazio l’edizione 2012 del ‘Living Planet Report’, l’indagine biennale del WWF sulla salute della Terra illustrata in orbita dall’astronauta dell’ESA, André Kuipers.
Le cifre: meno 30% di biodiversità in circa 40 anni, fino a -60% nei Tropici. In 1 anno consumiamo nel mondo le risorse di 1 Pianeta e mezzo; in Italia di 2,5 Pianeti ogni anno
Siamo talmente avidi che in un anno ‘divoriamo’ le risorse naturali di un Pianeta e mezzo (in parole povere utilizziamo risorse oltre la capacità che i sistemi naturali hanno di rigenerarle attraverso i loro cicli vitali). Una voracità che ha provocato, solo fra il 1970 e il 2008, la perdita del 30% di biodiversità a livello globale con punte del 60% nei Tropici, tra le aree geografiche più colpite del mondo. Un trend di sovrasfruttamento confermato anche dai dati sull’impronta ecologica degli ultimi anni: nel 2008, infatti, a fronte di una biocapacità (cioè della capacità che i sistemi naturali hanno di produrre risorse biologiche utilizzabili dagli esseri umani) della Terra di 12 miliardi di ettari globali (Gha) , corrispondenti ad una ‘porzione’ pro capite media di 1,8 gha – che nel 1961 era di 3,2 ettari globale, quasi il triplo - si è registrata un’impronta ecologica umana di 18,2 miliardi di gha complessivi per una quota procapite di 2,7 gha. In Italia superiamo addirittura la media mondiale con un consumo annuale di ben 2,5 Pianeti e una quota pro capite di 4,5 gha. http://bit.ly/JRAlVB
CRISI ECOLOGICA E SOCIALE - UN FUTURO SOSTENIBILE IN EUROPA? M. Morosini, ...morosini1952
Come ospitare degnamente 9-10 miliardi di abitanti della Terra, quanti arriveremo a essere nel 2050, senza stravolgere gli equilibri ecologici su cui si fondano l’alimentazione, il benessere e l’intera economia? Il progetto «Futuro sostenibile» da cui è scaturito un rapporto 1 del Wuppertal Institut 2 (cfr la scheda a p. XXX) vuole dare una risposta a questa domanda drammatica, offrendo un’opportunità di condurre anche in Italia una campagna per una svolta del nostro Paese verso la sostenibilità sociale ed ecologica secondo criteri d’equità globale. In questo momento storico il conflitto tra ecologia e giustizia palesa la sostenibilità come vero programma di sopravvivenza, perché la drammatica alternativa è tra la sostenibilità o l’autodistruzione. Lungi dal servire solo alla protezione dei panda e delle balene, l’ecologia è l’unica opzione per garantire sulla Terra il diritto d’ospitalità a un numero crescente di esseri umani. «Dobbiamo portare davanti agli occhi dell’opinione pubblica due ingiustizie: che i beni di questo mondo siano ripartiti in modo così sproporzionato e che quest’iniqua distribuzione non venga modificata». Quando nel 1958 il cardinale Joseph Frings pronunciò queste parole nel discorso di fondazione di Misereor, l’organizzazione tedesca cattolica per la cooperazione allo sviluppo che finanziò lo studio del 1996, forse non immaginava che 50 anni dopo i numeri di miliardari e di malnutriti nonché il grado di disuguaglianza che li separa avrebbero raggiunto record storici su un pianeta che già oggi potrebbe nutrire tutti i suoi abitanti. Fedele a quella consegna del 1958, lo scienziato tedesco Wolfgang Sachs Sachs, curatore del progetto, documenta l’evoluzione globale di povertà e ricchezza, constata l’inadeguatezza di molte ricette di sviluppo e conclude che «voler mitigare la povertà senza mitigare la ricchezza è ipocrisia» 3. Quel fuoco d’artificio di risorse che l’Europa brucia non è ripetibile nel mondo, non di certo con un numero crescente d’esseri umani. I due patrimoni che permisero l’ascesa dell’Europa non sono più a disposizione all’infinito: i combustibili fossili destabilizzano il clima e vanno esaurendosi, e per le materie prime biotiche 4 non sono più disponibili colonie oltreoceano. È questa la tragedia attuale: l’immaginario dei Paesi emergenti s’ispira alla civiltà euroatlantica, ma i mezzi per la sua realizzazione non sono più a disposizione. I ceti dei consumatori globali nel Nord e nel Sud, degli imprenditori e degli investitori sono chiamati a cedere alla natura e a chi sta peggio nel mondo una parte del loro potere in termini di capitale e confort. Se non lo faranno, resterà ben poco di ciò che ora rende la loro posizione così desiderabile. Il vero problema non è se vi sono risorse sufficienti, ma a chi sono destinate e per che cosa esse sono ripartite quando diventano scarse. Una politica ambientale che non si occupi anche di politica sociale non avrà successo.
2016 Environmental Technologies: Fundamentals in Biosphere Knowledge. Soil, S...Luca Marescotti
2016 Environmental Technologies: Fundaqmentals in Biosphere Knowledge. Soil, Support and Feeding - Tecnologie ambientali: le basi nella conoscenza della biosfera. Il suolo, sostegno e nutrizione
Impatto ambientale e sviluppo sostenibile - Francesco CufariImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
Impronta ecologica della Valle di Sole - i risultatiAlessio Migazzi
L’impronta Ecologica è un indicatore di pressione ambientale con il quale è possibile misurare la “quantità di territorio” necessaria a soddisfare i consumi ed assorbire i rifiuti di una popolazione in un determinato territorio.
2016 Environmental technologies. Basic knowledge: the breath of the biosphere...Luca Marescotti
Concetti base: rifiuti, scarti, pericolo, risorse, equilibrio, equilibrio stabile instabile metastabile. Catastrofe. Cicli ecologici. Tecnologie e gestione del rischio.
Le dinamiche delll'atmosfera e gli impatti: inquinamento e danni diretti e indiretti alla salute e al benessere di persone animali e vegetali.
WWF Italia : Quanta natura sprechiamo: ottobre 2013WWF ITALIA
Lo spreco alimentare non è solo un problema di alimenti: per produrre tutto il cibo che sprechiamo, ogni anno in Italia buttiamo nel cestino fino a 1.226 milioni di metri cubi di acqua, 24,5 milioni di tonnellate di CO2e e il 36% dell’azoto da fertilizzanti, utilizzati inutilmente con tutti gli impatti e i costi ambientali che ne conseguono. La responsabilità è dei consumatori, che spendono in media 316 € euro l’anno in cibo che per disattenzione o negligenza viene buttato senza essere consumato, ma anche di un sistema produttivo che troppo spesso perde cibo e risorse lungo la filiera, fino al 50% delle perdite totali, prima ancora che arrivino in tavola.
E’ il quadro che emerge dal rapporto WWF “Quanta natura sprechiamo” e dall’indagine realizzata da GfK Eurisko con la collaborazione di Auchan e Simply, presentati oggi all’evento WWF “Ridurre lo spreco alimentare: una ricetta per salvare il pianeta”, che insieme a esperti italiani e internazionali.
Ecologia e urbanistica, sistemi per governare sistemi complessi socio-ecologici. Opere pubbliche, servzi pubblici e standard urbanistico ambientali.
Ecology and Plannin, sytem for complex socio-ecological system governance. Public Works, social facilities and environmental and planning standards.
2016 Fundamentals of urban planning. The paradigms of our training in urban p...Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. I paradigmi della nostra formazione nelle azioni urbanistiche e nelle riforme legislative e amministrative tra XIX e XX secolo. Il diritto di proprietà, i beni comuni, la pubblica utilità e i grandi piani che hanno fatto da sfondo culturale alla nostra formazione di urbanistiche, accentuando il ruolo di proposte commerciali come garden city e mettendo in secondo piano molte risposte concrete delle pubbliche amministrazioni -ma anche di industriali- al problema delle abitazioni popolari.
Ecologia e urbanistica, sistemi per governare sistemi complessi socio-ecologi...Luca Marescotti
Aprire nuove prospettive significa un doppio salto: il primo per rimodulare discipline, competenze e formazione e il secondo per integrare i settori operativi della pubblica amministrazione.
Aprire nuove prospettive per l'urbanistica, significa usare proprio gli standard urbanistici per mantenere l'ambiente in una situazione favorevole -localmente e globalmente- per le società umane.
Il primo passo consiste nel dovere prima di tutto cambiare noi stessi, il nostro modo di governare e amministrare il territorio, di usare la pianificazione nelle città, con le città, per le città, che altro non sono che le loro genti, e i loro luoghi dove si giocano comportamenti, strategie finanziarie, acquisizioni di risorse. Questo vuol dire saper leggere le differenze sul significato delle parole, sul modo, per esempio, di usare il termine resilienza non tanto in diversi contesti scientifici, quanto nello stesso contesto ma con significati affatto diversi (Vale 2005), (Randall 2011), (Spirn 2012).
Allora aprire nuove prospettive è prendere coscienza sulla realtà territoriale e sull'esistenza di interrelazioni assai più complesse come è rappresentato nelle regioni urbane, che sarebbero del tutto invisibili se viste arroccati nell'interno dei confini di ciascun singolo comune (Forman 2008).
2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. La lunga strada per passare dal fatto al diritto nella consapevolezza delle crisi sociali e ambientali del XX secolo.
Le principali lezioni dell'urbanistica del Novecento riguardano sia la pianificazione territoriale (Ruur, TVA), sia la pianificazione metropolitana (London), sia i confronti internazionali (Bauhaus, CIAM). La crescita dell'urbanismo spinge molte discipline a indagare le città e cresce la necessità di passare dai singoli episodi (il fatto) a leggi generali capaci di controllare e governare la crescita urbana.
2016 Another way to talk about planning. Technologies and environment are the...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Perchè nel titolo del corso QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI - PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA QUALITÀ AMBIENTALE compare “progettazione” e non “pianificazione”? Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Città Tecnologie Ambiente. Le tecnologie per la sostenibilità e la protezione ambientale. Nelle diapositive sono riportati estratti del testo Nelle lezioni tratteremo della RICERCA DI RELAZIONI TRA GLI ELEMENTI DEL TERRITORIO, attraverso le analisi (GIS, elaborazioni statistiche) a supporto della pianificazione. Nella formazione della conoscenza scientifica dell’urbanistica è necessario riflettere sulle modalità con cui altre discipline leggono territorio e ambiente; bisogna essere consci che per superare il riduzionismo e per approntare una visione generale nella scienza e nelle teorie, si dovrà aprire la discussione sul controllo delle risorse territoriali, sull’ammodernamento delle pubbliche amministrazioni, sull’armonia delle strategie nella ripartizione delle competenze. Tutto questo per offrire un approccio pragmatico e tecnologico alla produzione del territorio e alla protezione ambientale.
Ecologia e urbanistica, sistemi per governare sistemi complessi socio-ecologi...Luca Marescotti
“Strane storie” per avviarci alle conclusioni vuol dire “sveglia!, guarda il mondo intorno a te e reagisci! Tu sai che cosa puoi fare!”.
L'inizio riguarda la società come una mente collettiva, un sistema sociale capace di andare oltre ai paradigmi convenzionali della politica, dei partiti e dell'anarchia, richiamando responsabilità, ascolto e partecipazione. Le tre caratteristiche fondamentali sono la conoscenza condivisa, la condivisione delle strategie e la cooperazione.
Conoscenza, coordinamento e cooperazione sono le strade da integrare in una maturazione del concetto di democrazia.
2016 Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking a...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Urbanistica. Fondamenti e teoria e nelle diapositive sono riportati estratti del testo. La vita nelle città è esperienza urbana: l'abitare su questa terra è vivere in pace assieme agli “altri” e aver cura della terra: questa è l'esperienza ambientale. Io sono l'altro! FIRENZE, per esempio, della Firenze romana ricostruisco il disegno il suo orientamento rispetto alla centuriazione, ma qual era l'esperienza urbana dei cittadini di quell'insediamento che sarebbe diventato Firenze? Dalla carta non traggo nessuna spiegazione! Il piano urbanistico si riassumeva nella rete stradale, nelle zone da demolire, ma l'esperienza umana riguarda i cittadini. DI LORO RESTANO POCHE TRACCE. SPESSO LE LORO STORIE NON TROVARONO VOCI PER NARRARLE. Il 40% delle terre emerse è stato modificato dagli esseri umani, anche se solo lo 0,6% è suolo artificiale. Il paesaggio è nello stesso tempo prodotto (ambiente costruito) e registro/archivio delle azioni umane.
Luca Marescotti
IL RUOLO DELL'URBANISTICA E IL RUOLO DELLA CULTURA POLITECNICA NELLA COMPRENSIONE E NELLA GESTIONE DEI FATTORI LOCALI E GLOBALI DI MODIFICAZIONE DEI SISTEMI SOCIO-ECOLOGICI
THE ROLE OF PLANNING AND THE ROLE OF A POLYTECHNIC CULTURE FOR UNDERSTANDING AND MANAGE MAIN DRIVERS IN GLOBAL AND LOCAL CHANGE OF SOCIO-ENVIRONMENTAL SYSTEMS
L. Zavattero, G. Capotorti, C. Blasi, R. Chiocchini, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Fonti e metodi innovativi per la misurazione dell'ambiente e la lettura territoriale
Titolo: Classificazione dei comuni secondo le Ecoregioni: supporto della statistica ufficiale allo sviluppo sostenibile del territorio
Sustainability from the Rio conference to the recent technologies. Ecological footprint and waste management. A seminar during the Selvatica Event in Biella. Palazzo Gromo Losa.
The Commons: Garret Hardin vs Elinor Ostrom
European Environmental Agency Landscape fragmentation and Territorial Cohesion
Maastricht 1992 and the European Environment
Monica Turner et al., Landscape Ecology
Christopher Alexander, The Nature of Order
Carmine Benincasa e Bruno Zevi, Venti monumenti / Venti complessi edilizi / Venti spazi aperti italiani.
Materiale didattico del progetto "Il Risparmio Energetico comincia da Scuola" - Regione Piemonte
Maggiori info su
http://risparmioenergeticoascuola.com
THEORIES HYPOTHESES AND EXPERIMENTS. What kind of theories in urban and regional planning?
L'esercitazione come applicazione di una teoria dell'urbanistica. Ma quale teoria?
You must analyse the plan of Comune di Vigevano (PGT Piano di Governo del Territorio, Plan for land use government) so to understand in practice the meanings of the knowledge learned in both our courses
Applied Geology to Urban Planning & Applied Ecology to Urban Planning
Per garantire che la strategia sostenibile abbia successo non bastano i render o i calcoli sull'efficienza energetica. E' necessario...
1. ...fare un progetto di bella architettura che coinvolga tutti gli attori del processo.
2. ...fare conoscere il progetto, in modo sia segnalato a tutti come progetto è sostenibile, ma anche come un punto di riferimento architettonico, un'icona come il nuovo Guggenheim di Bilbao e che dovrebbe dare ispirazione allo sviluppo urbano.
3. …applicare un controllo esterno della qualità al concept, alla progettazione e alla realizzazione. Non è di grande aiuto se il progetto guida nella pratica è di scarso rendimento. Una realizzazione convincente è virtuosa per lo sviluppo futuro.
4. …preparare il team di persone coinvolte ad affrontare un sostenibile. Per un progetto di qualità devono essere preparati tutti gli attori coinvolti: il responsabile del procedimento pubblico, gli investitori privati, i progettisti, i costruttori e anche gli utenti finali1.
5. ...immaginare la prevedibile classe di sostenibilità del futuro. Usare un sistema di valutazione dei rendimenti ambientali di progetti esistenti e la certificazione volontaria per verificare il funzionamento del progetto.2
6. ...dare dati precisi sul prezzo per i consumatori finali e rendendo gli utenti consapevoli delle proprie emissioni e dei quanta energia producono3.
7. ...considerare il ciclo di vita dell'edificio complessivo durante la fase di progettazione e costruzione, includendo la valutazione dei costi sull'intero ciclo di vita. Si prevede la presenza di un professionista di gestione ambientale nelle fasi di progettazione, costruzione e inizio di occupazione per garantire che il progetto sia eseguito4.
8. ...progettare e costruire l'edificio per soddisfare le esigenze ambientali, ma è altrettanto importante che l'operazione di costruzione e manutenzione venga condotta nel modo giusto. Le prestazioni dell'edificio nella fase d'uso dovrebbero facili da monitorare, migliorare e gestire. Nella fase d'uso ci sarà un periodo di monitoraggio che valuterà le azioni correttive è possibili5.
9. ...gli strumenti a disposizione per la fase d'uso comprendono la certificazione di sostenibilità per gli edifici esistenti (ad esempio LEED di costruzione e manutenzione), le politiche di manutenzione ambientale, contratti con gli inquilini che comprendono requisiti ambientali (Lease verde) e di fornire gli inquilini di supporto operativo ambientale (ad esempio, Ufficio Verde).
10. ...coinvolgere il personale della manutenzione e gli utenti per raggiungere e per migliorare gli obiettivi che sono stati fissati. Questo sarà fatto, fornendo formazione e informazioni in tempo reale circa le prestazioni ambientali per il personale di manutenzione degli edifici e per gli occupanti.
Le alberate stradali: servizi ecosistemici e criteri di pianificazione e gest...TommasoSitzia
Relazione tenuta da Tommaso Sitzia a Padova, il giorno 22 novembre 2019 al convegno "Le alberate stradali: una risorsa per l’ambiente e il paesaggio urbano.
Annapaola Canevari
Urbanistica e protezione ambientale per la sostenibilità delle trasformazioni ambientali.
Urban planning and environmental protection for the sustainability of environmental change.
Presenta i vantaggi dell'Ecologia Partecipativa, ovvero dell'uso dei social network per promuovere lo sviluppo sostenibile e una coscienza ecologica collettiva
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Use of advanced Technologies to support Planning in
hazardous Areas: an Introduction / Vulnerability vs urban and regional Resilience.
Lesson 2: How Spatial Planning can contribute to Prevention Policies. L'uso delle innovazioni tecnologiche per supportare la pianificazione nelle regioni con elevati rischi di catastrofi naturali: un'introduzione / La vulnerabilità in rapporto alla resilienza urbana e territoriale.
Lezione 2: Come la pianificazione territoriale e urbana possono rafforzare le politiche di prevenzione.
Scira Menoni: Vulnerabilità e resilienza urbana e territoriale: come l’urbanistica e la pianificazione territoriale possono contribuire a politiche di prevenzione.- Urban vulnerability and resilience: how planning may contribute to mitigation policies. Lesson 1: unfortunately negative examples.
What can be done to mitigate risks? Risk assessment / Risk mitigation measures: structural and non structural, long and
short term / Implementation tools: laws, regulations, directives, economic tools –insurance, incentives, taxes- voluntary….
Ulrich Beck reminds us of the fact the in risks imply a tightly coupled combination of “facts” and “values” that make any risk related decision neither purely technical nor purely political.
The complexity of risk conditions requires a suitable approach for a world of infrastructures and settlements built as a sole system.
Che cosa abbiamo tra le mani, quando vediamo una cartografia di un piano urbanistico, un GIS, una pagina di Google Maps? O Street View?
[Mauro Salvemini, professore Università La sapienza Roma, presidente AMFM Gis Italia.]
Alcuni approfondimenti su:
Planetary Boundaries, The Economics of Ecosystems and Biodiversity (TEEB), e discussione in classe sui corsi. 13-16-20 giugno 2016.
11 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: il dominio dell'etica in una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: the ethical foundation of a general theory. Leggere e rileggere le commemorazioni nei calendari non solo l'importanza delle memorie civili (del proprio paese come il 25 aprile o il 2 giugno e quelle di tutti i paesi), ma anche le ricorrenze “mondiali” istituite per dare al futuro possibilità di esistere: il giorno dell'Acqua (Water Day 22 marzo), il giorno della Terra (Earth Day 22 aprile), il giorno dell'ambiente (World Environment Day 5 giugno). In una delle prime lezioni abbiamo accennato alle esercitazioni per l'emergenza della piena della Senna e ora in questi giorni si assiste alla gestione reale dell'emergenza; nella lezione precedente abbiamo discusso di cinque postulati alla base di una teoria generale e ora vedremo l'importanza dell'etica (ricordate l'etica per gli eletti?) nell'impegno politico e scientifico per l'urbanistica vedendo l'attualità dei dipinti di Ambrogio Lorenzetti a Siena.
10 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: per una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: for a general theory. Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come i limiti della prassi, che impediscono la costruzione di una teoria generale (le tre costanti), impediscano di comprendere i limiti dello sviluppo e i rischi di questo modello in un pianeta sempre più urbano. L'aumentare dei rischi dipende della crescita demografica e della maggior esposizione di popolazione a eventi catastrofici e sistemici. In questa lezione si parlerà dei modelli giuridici e di cinque postulati necessari per impostare una teoria urbanistica in ambito ecologico. Rafforzare teoreticamente l’urbanistica significa conoscere il processo e il suo controllo: dunque, saper amministrare l’urbanistica? AMMINISTRARE significa valutare e controllare il processo “pianificazione-attuazione-gestione” nella sua interezza e complessità, significa quindi possedere anche la capacità di spiegazione e controllo degli effetti indotti, e quindi anche la capacità di entrare nel merito delle questioni sociali e ambientali ben consci che queste dipendono largamente dalle caratteristiche politiche degli Stati. La contiguità con il mondo sociale rende evidente che l'urbanistica e le opere pubbliche non sono solo opere materiali.
12 Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni - Le potenzialità dell'urbanistica come scienza / Science and technology for the governance of land use transformations - The potential of planning as a science La produzione di territorio e le tecnologie di prodotto dalle infrastrutture come condizioni generali per trasformare e sfruttare le risorse naturali agli insediamenti. Le infrastrutture sono mezzo e strumento per trasformare l’ambiente naturale in ambiente antropico, per produrre cibo e ricavare materie prime. Tra gli obiettivi principali stanno innovazione e sicurezza: le innovazioni tecnologiche nelle reti infrastrutturali, necessarie su tutte le infrastrutture, dagli impianti elettrici alle fognature o all’approvvigionamento idrico per le coltivazioni e per l’energia, non sono simbolo di ricchezza, ma di sicurezza, efficienza e affidabilità dei servizi; non sono un’opzione facoltativa, ma una necessità per fornire le condizioni generali adeguate e sostenibili allo sviluppo sociale e economico di un paese. Al termine si afferma che solo una cultura che combina coscienza collettiva e conoscenza delle relazioni reciproche tra organismi, oggetti e ambiente, potrà affrontare criticamente i temi dell’equità, del benessere e dei valori, per risolvere problemi generali, per mantenere il rapporto tra teoria e prassi nell’urbanistica, per ricostruire l’agire umano in armonia con l’ambiente.
Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni Esercitazione sull'applicazione degli studi sui servizi ambientali nella pianificazione. In questa esercitazione si parlerà su come mappare e
valutare i servizi svolti dagli ecosistemi
EEA Mapping and assessing the condition of Europe's ecosystems & The Economics of Ecoservices and iosphere TEEB & Common International Classification of Ecosystem Services CICES.
MOVIMENTO PER LA DIGNITA’ DELLA DOCENZA
UNIVERSITARIA: le motivazioni dello scipopero del 20 maggio 2016. Le risorse del sistema pubblico universitario italiano.
2016 Science and technology to govern the land uses. 2 The importance of land...Luca Marescotti
Science and technology to govern the land uses. The importance of land use planning as a science. Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni: l'importanza dell'urbanistica come scienza. Le forti contraddizioni tra i diversi aspetti che caratterizzano la vita sul pianeta Terra, aiutano a rafforzare posizioni così ideologiche da far rinnegare i più evidenti benefici delle molte rivoluzioni (agronomiche, industriali, sanitarie e sociali) a favore di inesistenti passati arcadici, con il risultato di mettere a rischio molti processi politici e conoscitivi. [ma che cosa vuol dire: DECRESCITA FELICE?]. Per affrontare correttamente il rapporto tra scienze e tecnologie nel governo del territorio bisogna sciogliere il groviglio di luoghi comuni che stanno alla base di queste apparenti contraddizioni e indeboliscono ogni capacità di azione.
2016 Environmental Technologies: Fundamentals in the biosphere knowledge. The...Luca Marescotti
Come le Carte Europee dell'ARia, del suolo e dell'acqua hanno imposto regole ai paesi membri. Le caratteristiche fisiche dell'acqua, le quantità nel ciclo delle acque fino ai metodi di uso - sfruttamento - distruzione della risorsa. Alcuni esempi. I bacini idrografici: misure non strutturali (come la pianificazione territoriale) e misure strutturali (le opere).
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality Luca Marescotti
[revised: slide 10 has been changed]
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality.
Il contesto dell'urbanistica è fornito dall'analisi degli squilibri dell'urbanisimo mondiale e dalla discussine sui limiti dello sviluppo o della crescita demografica. La costruzione di una teoria in ambito ecologico privilegia le analisi della capacità di carico di una regione, dei fattori limitanti la crescita di una popolazione (anche umana), del metabolismo urbano e dell'impronta ecologica, esplicitando i legami tra i metodi. Il caso degli studi sull'impronta ecologica di Londra è utile per vedere quattro aspetti: l'esigenza di protocolli trasparenti, la questione etica della responsabilità disciplinare e politica, i rapporti con la politica, le scelte in condizioni di incertezza.
2016 An Ecological Planning Theory 1 Science and land use planning theory. Le...Luca Marescotti
2016 Science and land use planning theory. Learning from ecology and reality. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica: imparare dall'ecologia e dalla realtà. Tra tutti i documenti disponibili abbiamo selezionato nei fondamenti quelli che maggiormente permettevano di individuare i principi guida dell'urbanistica, ma abbiamo trovato definizioni contrastanti (una disciplina o un insieme di discipline complementari? oppure tecniche operative senza autonomia disciplinare?) Nonostante vi fosse un unico oggetto di interesse (le città, le loro espansioni e trasformazioni), l'urbanistica appare deformata da una visione classica e convenzionale che non tiene conto di condizioni generali, indirizzi giuridici, questione ambientale. Da qui si inizia per fondare una visione scientifica e una teoria in ambito ecologico.
2016 Science and urban planning theory 5. Economy and planning, interesting b...Luca Marescotti
Science and urban planning theory. Economy and planning, interesting but threatening marriage. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica. Economia e urbanistica, un'unione interessante ma pericolosa. L'originalità del caso italiano negli studi e nelle polemiche sui rapporti tra l'urbanistica moderna e l'impegno politico. Gli studi degli economisti sul valore-prezzo della terra: dalla rendita fondiaria agricola assoluta e differenziale a quella urbana. Dall'idea del libero mercato e della sua forza di regolatore allo sviluppo dei concetti di rendita quasi-rendita, monopolio, oligopolio collusivo.
2016 Fundamentals of Planning. 4 - The history of urbanism and the protection...Luca Marescotti
La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La sequenza dei nomi (come questi per esempio: Numa Denis Fustel de Coulange, Werner Hegemann, Lewis Mumford, Pierre Lavedan e Marcel Poete fine alle storie di Leonardo Benevolo, Michel Ragon, Ernst Egli, Paolo Sica, Erwin Gutkind, fino a Emanuele Greco e Mario Liverani) non è una storia lineare, si combinano le diverse definizioni di urbanistica con le visioni politiche e con l'impegno politico.
2016 I fondamenti dell'urbanistica. Parte prima: antichità e modernità.Luca Marescotti
L’organizzazione del territorio è oggetto di azioni politiche, rispecchia determinati rapporti sociali, implica ordinanze, leggi, decreti, richiede risorse e richiama investimenti. La forma dell’organizzazione territoriale costituisce solo uno schema, senza vita e senza significato, se non viene riempita da questi contenuti. L'urbanistica riguarda tutta l’organizzazione del territorio e non solo la città le pietre e i mattoni; il paesaggio attuale è composto da opere antiche di secoli, insediamenti e strade, monti disboscati e terre bonificate. La suddivisione modulare del territorio fatta dai Romani permane ancora nell’organizzazione di certe campagne, testimoniando un passato lontano di ben duemila anni. Tuttavia, anche quella certa forma di organizzazione del territorio è testimonianza, ma non ovviamente permanenza e imposizione, di quell’ordine
sociale.
Per una cultura politecnica nelI'urbanistica. le tecnologie di processo (leggi, piani, valutazione strategica e altre tecnologie di controllo, programmazione delle attuazioni) e tecnologie di prodotto (le condizioni generali, le infrastrutture, le opere pubbliche, gli insediamenti).
1. 2015 Workshop
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza
in urbanistica
Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience
in Planning
Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti,
Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani
4 marzo 2015 - 12
2. LAUREA MAGISTRALE DELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA E SOCIETÀ
Laboratorio organizzato da Luca Marescotti
3. Cover
4 marzo 2015
Luca Marescotti
Le misurazioni della sostenibilità per l'urbanistica.
Sustainability Measurements for Country and Town Planning
2015 Workshop
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la
resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate
Technologies for Sustainability and Resilience in Planning
4. Luca Marescotti 4 / 52
CAMPI DI FORZA SPAZIO-TEMPORALI
ALLARME!
WARNING!
5. Luca Marescotti 5 / 52
Abbiamo finito le risorse!!!
il messaggio di Ecological Footprint Network
6. Luca Marescotti 6 / 52
CAMPI DI FORZA SPAZIO-TEMPORALI
E ora che si fa?
MISURARE LA TERRA!
MISURARE GLI IMPATTI UMANI!
7. Luca Marescotti 7 / 52
GRANDEZZA
<grandezza> può essere progressivamente specificato come mostrato
nel prospetto che segue. Nella colonna di sinistra sono elencati alcuni
concetti che specificano il più generale concetto di grandezza, i quali
costituiscono altrettanti concetti generali per le singole grandezze
elencate sulla destra.
8. Luca Marescotti 8 / 52
GRANDEZZA DI BASE E SISTEMA DI GRANDEZZE
<grandezza> appartenente a un sottoinsieme convenzionalmente
selezionato di un sistema di grandezze, nel quale nessuna delle
grandezze del sottoinsieme può essere espressa come combinazione
delle altre.
<insieme di grandezze> associato a un insieme di equazioni non
contraddittorie tra le grandezze medesime
NOTA Generalmente le grandezze ordinali, come la durezza Rockwell scala C,
non sono considerate appartenenti a un sistema di grandezze, in quanto
risultano correlate ad altre grandezze unicamente mediante relazioni empiriche.
Nota lm: Scala Mercalli (IT effetti visibili sulle costruzioni), Scala Richter (USA quantità di
energia liberata misurata da un sismografo -ampiezza delle oscillazioni- a 100 km
dall'epicentro).
9. Luca Marescotti 9 / 52
GRANDEZZA DERIVATA
<grandezza>, in un sistema di grandezze, definita come combinazione
delle grandezze di base di tale sistema
ESEMPIO In un sistema di grandezze, avente come grandezze di base
lunghezza e massa, la massa volumica è una grandezza derivata, definita come
il rapporto tra massa e volume (lunghezza alla terza potenza).
<unità di misura di una grandezza derivata>
ESEMPI Il metro al secondo, simbolo m/s, e il centimetro al secondo, simbolo
cm/s, sono unità derivate della velocità nel SI. Il kilometro all'ora, simbolo km/h, è
una unità di misura della velocità al di fuori del SI, ma accettata. Il nodo,
corrispondente a un miglio nautico all'ora, è una unità di misura della velocità al
di fuori del SI.
11. Luca Marescotti 11 / 52
Permiano. Ultimo periodo dell'era paleozoica
300÷250 milioni di anni fa.
12. Luca Marescotti 12 / 52
Terre Piattaforme carbonatica marina Piattaforma marina Oceano profondo Sconosciuto (coperto dal ghiaccio)
bassa profondità
Cretacico o Cretaceo. Ultimo periodo dell'era mesozoica
135÷65 milioni di anni fa.
13. Luca Marescotti 13 / 52
Olocene, ultimo periodo dell'era neozoica (10.000 anni)
[era neozoica da 1,8 milioni di anni fa a oggi]
15. Luca Marescotti 15 / 52
Popolazione e capacità di carico di una regione
http://www.sustainabilitylabs.org/files/images/Sust.%20Diagram%202.preview.jpg
16. Luca Marescotti 16 / 52
Popolazione e capacità di carico di una regione
Disease
Parasites
Accidents
Fire
Floods
Storms
StarvationHunting
Predation
Habitat Loss
Drought
Pollution
Shade
Fattori limitanti: qualsiasi fattore che può incidere sulla demografia di una
determinata specie
●
Defined as a sustainable population level for a species within an environment
●
Influenced by abiotic (non-living) and biotic (living) factors
●
Connecting resource use & availability with population
http://www.sustainabilitylabs.org/files/images/Sust.%20Diagram%202.preview.jpg
17. Luca Marescotti 17 / 52
CAPACITÀ DI CARICO, RIFIUTI E SCARTI, RISORSE NATURALI
CARRING CAPACITY, WASTE, NATURAL RESOURCES
18. Luca Marescotti 18 / 52
“As man has come to
appreciate that earth is a
closed ecological
system, casual method
that once appeared
satisfactory for disposal
of wastes no longer
seem acceptable.”
Abel Wolman 1965, p.179.
Metabolismo urbano:
la definizione (1965) e l'applicazione a Bruxelles
19. Luca Marescotti 19 / 52
RIDURRE RIFIUTI E SCARTI
PRODURRE MATERIE PRIME SECONDARIE
21. Luca Marescotti 21 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - Bioproductive Areas
milioni
km2
OCEANI, MARI, LAGHI e FIUMI 361 70,78%
TERRE EMERSE 149 29,22%
totale 510
REGIONI BIOPRODUTTIVE 111 21,76%
di cui SUL TOTALE
pesca in ambiente marino e in acque interne 23 6,37%
colture agro-silvo-pastorale in terre emerse 88 59,06%
foreste 35 39,77%
pascoli 36 40,91%
aree arabili 15 17,05%
22. Luca Marescotti 22 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - Bioproductive Areas
Globally we identify 11.2 billion hectares of distinct bioproductive areas—cropland, forest,
pasture, fisheries, and built-up land—that provide economically useful concentrations of
renewable resources.
These 11.2 billion hectares cover a little under one quarter of the planet and include 2.3 billion
hectares of marine and inland fisheries and 8.8 billion hectares of land. The land area is
comprised of 1.5 billion hectares of cropland, 3.5 billion hectares of grazing land, 3.6 billion
hectares of forest, and an additional 0.2 billion hectares of built-up land assumed to occupy
potential cropland (EEA, 2000; FAO, 2000; SEI, 1998; WRI, 2000).
These areas concentrate the bulk of the biosphere’s regenerative capacity. We have not yet
been able to estimate how much of the total usable annual biomass generation (NBP or Net
Biosphere Production) is concentrated on these 11.2 billion hectares, but would be surprised
if it were less than 80 to 90 percent. While the remaining areas of the planet are also
biologically active, such as the deep oceans or deserts, their renewable resources are not
concentrated enough to be a significant addition to the overall Biocapacity.
[Monfreda, C., Wackernagel, M., Deumling, D., 2004. “Establishing national natural capital accounts based on detailed ecological footprint
and biological capacity accounts.” Land Use Policy, 21 (2004) 231–246.]
23. Luca Marescotti 23 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - The Common Unit: Global Hectare
Ecological Footprint accounts express the use of built-up areas, and the consumption of
energy and renewable resources—crops, animal products, timber, and fish—in
standardized units of biologically productive area, termed global hectares (gha). Each
global hectare represents an equal amount of biological productivity.
One global hectare is equal to one hectare with a productivity equal to the average
productivity of the 11.2 billion bioproductive hectares on Earth. Here productivity does
not refer to a rate of biomass production, such as net primary production (NPP).
[Monfreda, C., Wackernagel, M., Deumling, D., 2004. “Establishing national natural capital accounts based on detailed ecological
footprint and biological capacity accounts.” Land Use Policy, 21 (2004) 231–246.]
24. Luca Marescotti 24 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - criticism
The ecological footprint of the appropriated production is defined as follows (Ewing
etal.,2010) for each of the considered products:
EFp = (P/Yn) × YF × EQF
where
P is the amount of product produced (or carbon dioxide emitted);
YN is the national average yield for P (or the carbon uptake capacity);
YF is the yield factor between the local and world average productivity (it varies by
country); EQF is the equivalence factor used to correct the assessment of the area of a
specific land use type in to units of world average biological productive areas. This factor
will be discussed in detail below, for the moment it is enough to say that in practical terms
it has an egligible impact on the overall assessment.
[Mario Giampietro, AndreaSaltelli,“Footprints tonowhere”, Ecological Indicators 46 (2014) 610–621]
25. Luca Marescotti 25 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA
EFP is the resulting estimate of a virtual area of biosphere’s regenerative capacity,
measured in global hectares, which, according to the protocol, measures nature’s demand
of biocapacity – what would be needed to stabilize the production/consumption of the
considered products and the absorption of CO2.
For example, to find the ecological footprint of the appropriated production (EFP) of crops
at the national level we have to proceed as follows:
(1) P – physical flow of local production (e.g.,kg of crops per year);
(2) YN – local yield (the average yield of crops expressed in kg/ha);
(3) YF–the ratio between the yield of crops in a country (YN) and world average
yield of crops (YW). For example, Ewing etal. (2010) report a ratio of 2.2/1 for
Germany and 0.3/1 for Algeria;
(4) EQF correction factor (having the goal to correct this value by supposedly
making some sort of reference to ecological processes as discussed later on).
[Mario Giampietro, AndreaSaltelli,“Footprints tonowhere”, Ecological Indicators 46 (2014) 610–621]
26. Luca Marescotti 26 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - The Common Unit: Global Hectare
27. Luca Marescotti 27 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - The Common Unit: Global Hectare
28. Luca Marescotti 28 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - The Common Unit: Global Hectare
Footprint (gha) = Area (ha) * Equivalence Factor (gha/ha)
29. Luca Marescotti 29 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA – Area and biocapacity
Footprint of Renewable Resources
Area (ha) = [Production + Imports – Exports (tons)] / Global yield (tons/ha)
Biocapacity, or the supply side of the equation, is the counterpart of the
Footprint, or the demand side. A nation’s total Biocapacity is the sum of its
bioproductive areas, also expressed in global hectares (gha). We transform
each bioproductive area into global hectares by multiplying its area by the
appropriate equivalence factor and the yield factor specific to that country:
Biocapacity (gha) = Area (ha) * Equivalence Factor (gha/ha) * Yield Factor (-)
30. Luca Marescotti 30 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA – Global biocapacity
The global biocapacity can also be expressed as follows:
Σ Pi * Ei = A
Where
P is the actual, physical hectares of bioproductive area of type i,
E is the equivalence factor for each area of type i,
A is global Biocapacity expressed in standardized hectares.
Ecological deficit (gha) = Footprint (gha) - Biocapacity (gha)
Bilancio ecologico = Domanda - Offerta
31. Luca Marescotti 31 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - criticism
EF and BC are tantamount to the concepts demand and supply in Economics. When
used together, they form the EF/BC accounts.
“EF/BC accounting” is frequently referred to only as “EF accounting”. However, we think
the use of “EF/BC accounting” is more appropriate as it considers the fact that the
accounting tool compares demand and supply - and not just demand (as suggested by
the term “EF accounting”).
When the EF is larger than the BC the renewable resource accounting results in a deficit.
A national ecological deficit can be compensated through trade with nations that process
ecological reserves or through liquidation of national ecological assets. In contrast, the
global ecological deficit cannot be compensated through trade, and is therefore equal to
overshoot.
[Florian Schaefer, Ute Luksch, Nancy Steinbach, Julio Cabeça, Jörg
Hanauer, “Ecological Footprint and Biocapacity. The world’s ability to
regenerate resources and absorb waste in a limited time period”]
32. Luca Marescotti 32 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - criticism
“Overall, this means that the Ecological Footprint could at best be an indicator of
instantaneous non-sustainability at the worldwide level. EFs for countries should be used
as indicators of inequality in the exploitation of natural resources and interdependencies
between geographical areas. Moreover, even the worldwide ecological deficit
emphasized by the EF may not convey the message it is said to. Indeed, one can show
that the worldwide imbalance is mostly driven by CO2 emissions, expressed in hectares
of forest needed for storage. By definition, the worldwide demand placed on cropland,
built-up land and pasture cannot exceed world biocapacity.” (CMEPSP, 2009)
In conclusion, we agree with Goldfinger and co-authors about the key importance of
producing easily communicated scientific information; this is essential to make possible
an informed societal deliberation over sustainability issues. However, accounting
methods need to avoid the risk of simplifications typical of reductionism.
[Mario Giampietro, AndreaSaltelli,“Footprints tonowhere”, Ecological Indicators 46 (2014) 610–621]
[262 Letter to the Editor / Ecological Indicators 46 (2014) 260–263]
33. Luca Marescotti 33 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - critiche
●
Misura le diseguaglianze sociali tra le nazioni, ma non misura il
bilancio tra domanda e offerta (avete capito il perché?)
●
Offre una buona comunicazione scientifica, ma semplifica la
complessità (riduttivismo).
●
●
●
….. ma potrebbe servire alla pianificazione?
34. Luca Marescotti 34 / 52
IMPRONTA ECOLOGICA - critiche
E DAL NOSTRO PUNTO DI VISTA?
●
Il termine “Regioni bioproduttive / Bioproductive areas” pare essere non
tanto una rappresentazione del mondo reale, quanto una
rappresentazione virtuale di un'idea: comunica l'allarme, ma non è chiaro
il livello di precisione con cui rappresenta la realtà.
●
Il termine “Regione bioproduttiva / Bioproductive areas” è definito da
Ecological Footprint Network e usato da WWF, ma non trova riscontro in
altri enti (è una scienza normale?).
●
Usa un'unità di misura (ha), ma la trasforma in ettari globali (gha)
attraverso operazioni poco trasparenti (YF yield factor e EQF equivalence
factor).
●
Grandezze e unità di misura non paiono corrispondere a criteri
ragionevoli della metrologia.
●
….. ma potrebbe servire alla pianificazione?
35. Luca Marescotti 35 / 52
?
flussi informativi – information flows
infrastrutture di dati territoriali – spatial data
infrastructure
modellizzazione e pianificazione – modeling and
planning
?
Metabolismo urbano e impronta ecologica a Londra
The Use of Urban Metabolism and Ecoological Footprint in London Planning
36. Luca Marescotti 36 / 52Luca Marescotti 36 / 52
Quanto è grande l'impronta ecologica di Londra?
Veramente? Un interessante caso studio: le analisi
Diversi protocolli e diversi risultati confermano comunque
una situazione drammatica, che fa sospettare che l'insieme
delle città globali stia risucchiando tutte le regioni
bioproduttive.
Questo non potrebbe essere uno sviluppo di quanto
Malthus intuiva e che nel suo tempo non poteva esprimere
(1798)?
Herbert Girardet nel 1995: stima l'impronta ecologica di Londra
125 volte la sua superficie.
[Fonte: Girardet, Herbert. 1996. “Getting London in Shape”. London First.
Il documento è difficilmente rintracciabile, ma citato in: Girardet, Herbert,
Miguel Mendonca. 2009. A Renewable World: Energy, Ecology, Equality : A
Report for the World Future Council. Green Books.p.177, p.245].
37. Luca Marescotti 37 / 52Luca Marescotti 37 / 52
Quanto è grande l'impronta ecologica di Londra?
Veramente? Un interessante caso studio: le analisi
MA IN POCO TEMPO CAMBIANO LE STIME
Environment Agency e GLA Greater London Administration: 293 volte
[Chartered Institution of Wastes Management Environmental Body; Best Foot
Forward Ltd. 2002. City Limits: A Resource Flow and Ecological Footprint Analysis
of Greater London. Oxford: Best Foot Forward Ltd.; Goode, David, and Ian Yarham.
2003. Green Capital. The Mayor’s State of the Environment Report for London.
Mayor of London. London: Greater London Authority, City Hall, The Queen’s Walk.].
Environment Agency con il modello messo a punto dallo Stockholm
Environment Center: 200 volte (*)
(Environment Agency. “Environment Agency - London’s Ecological Footprint -
Indicator Three.” ),
(*) Anche se già nel febbraio 2014 il documento era difficilmente rintracciabile e
pareva in corso la rimozione delle pagine connesse.
38. Luca Marescotti 38 / 52Luca Marescotti 38 / 52
Quanto è grande l'impronta ecologica di Londra?
Veramente?
Un interessante caso studio: le analisi
39. Luca Marescotti 39 / 52Luca Marescotti 39 / 52
Quanto è grande l'impronta ecologica di Londra?
Veramente? Un interessante caso studio: le analisi
RAPPORTO UFFICIALE 2002
49 milioni di ettari globali (gha), cioè a 42 volte la sua biocapacità, oppure
293 volte la sua dimensione geografica (il doppio di quello disponibile nel
Regno Unito).
Londra è città turistica:
2,4 milioni gha,
TOTALE EF = 51,4 milioni di ettari globali (6,94 gha/ab).
EF media mondiale alla stessa data: 2,18 ettari globali per abitanti
(gha/ab),
EF media inglese: 6,3 gha/ab
Programma di riduzione progressiva:
35% entro il 2020
80% entro il 2050.
40. Luca Marescotti 40 / 52Luca Marescotti 40 / 52
Quanto è grande l'impronta ecologica di Londra?
Veramente? Un interessante caso studio: le risposte
L'impianto logico della politica poneva allora la questione
ineludibile e in due studi si trovano i tentativi di risposta
con l'impostazione di scenari operativi possibili per
ridurre a un quarto l'impronta ecologica entro il 2030:
Lyndhurst, Brook. 2003. London’s Ecological Footprint A
Review. June 2003. London: Greater London Authority,
City Hall, The Queen’s Walk, London SE1 2AA.
Girardet, Herbert, 2006. “Urban Metabolism: London
Sustainability Scenarios.” In IABSE Henderson
Colloquium. Cambridge.
41. Luca Marescotti 41 / 52Luca Marescotti 41 / 52
Quanto è grande l'impronta ecologica di Londra?
Veramente? Un interessante caso studio: le risposte
Il legame tra metabolismo
urbano e impronta
ecologica
42. Luca Marescotti 42 / 52Luca Marescotti 42 / 52
Quanto è grande l'impronta ecologica di Londra?
Veramente? Un interessante caso studio: le risposte
Il legame tra metabolismo urbano e impronta ecologica nella proposta
di Girardet.
43. Luca Marescotti 43 / 52Luca Marescotti 43 / 52
Quanto è grande l'impronta ecologica di Londra?
Veramente?
Un interessante caso studio: le risposte
London Plan 2008 di Ken Livingston
Presentazione della bozza del nuovo London Plan 2010 di
Boris Johnson per la partecipazione e la legittimazione
London Plan 2011 approvazione
non esiste più l'impronta ecologica, ma solo la sostenibilità
come qualità della vita della città finanziaria globale.
48. Luca Marescotti 48 / 52
CAMPI DI FORZA SPAZIO-TEMPORALI
In every case we -planners- need
measurement after defining
quantities and measurements
protocols
49. Luca Marescotti 49 / 52
BEFORE ACTING
WE NEED UNDERSTANDING
GLOBAL AND LOCAL GOVERNANCE
TERRITORY AND ENVIRONMENT ARE
PLANNING FOCAL POINT
PER CONCLUDERE VIVIAMO IN UN MONDO DINAMICO
50. Luca Marescotti 50 / 52
PER OTTENERE EMERGENZE
SISTEMICHE OCCORRONO
VISIONI E STRATEGIE UNITARIE
UN GOVERNARE POSITIVO E PRO-
ATTIVO PER L'URBANISTICA
PER CONCLUDERE VIVIAMO IN UN MONDO DINAMICO
51. Luca Marescotti 51 / 52
Olocene, ultimo periodo dell'era neozoica
[era neozoica da 1,8 milioni di anni fa a oggi]
52. Luca Marescotti 52 / 52
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