Sono usciti due recentissimi studi (IEA e IRENA) sulla maggiore resilienza alla pandemia dei sistemi a rete alimentati da rinnovabili anziché da fonti fossili e sulle prospettive della decarbonizzazione. In base ai dati forniti dai due centri studi, queste slides forniscono ampia documentazione in particolare sui vantaggi climatici e occupazionali delle rinnovabili rispetto alle fonti fossili. Per i riferimenti ai link di IEA e IRENA e al caso di Civitavecchia v. https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/14/energia-rinnovabili-il-covid-19-non-ne-ferma-la-crescita-due-studi-ci-spiegano-perche/6002910/ .
Buone azioni per rispettare la Terra. Energia, effetto serra, cambiamenti climatici, innalzamento dei mari e ispessimento delle foglie: effetti sulla vita!
Sono usciti due recentissimi studi (IEA e IRENA) sulla maggiore resilienza alla pandemia dei sistemi a rete alimentati da rinnovabili anziché da fonti fossili e sulle prospettive della decarbonizzazione. In base ai dati forniti dai due centri studi, queste slides forniscono ampia documentazione in particolare sui vantaggi climatici e occupazionali delle rinnovabili rispetto alle fonti fossili. Per i riferimenti ai link di IEA e IRENA e al caso di Civitavecchia v. https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/14/energia-rinnovabili-il-covid-19-non-ne-ferma-la-crescita-due-studi-ci-spiegano-perche/6002910/ .
Buone azioni per rispettare la Terra. Energia, effetto serra, cambiamenti climatici, innalzamento dei mari e ispessimento delle foglie: effetti sulla vita!
Corso On line «Futuro del pianeta, cambiamenti climatici, cibo, educazione all'ambiente, mitigazione ed adattamento
Seminario online UNIMORE nell'ambito delle iniziative per EXPO 2015
Tesla Revolution 2016 - Rinnovabili e mobilità elettrica: le sfide per il futuroTesla Club Italy
Marco Giunti, Membro di Giunta di assoRinnovabili
Le emissioni legate alla produzione di energia da fonti fossili come petrolio, carbone e gas provocano danni al clima e alla salute umana. In particolare, si può distinguere tra emissioni di gas (come, ad esempio, la CO2), che sono i principali responsabili del riscaldamento climatico discusso alla recente Conferenza Internazionale sul Clima di Parigi, ed emissioni di gas (come, ad esempio, le polveri sottili), che rappresentano un grave problema sanitario soprattutto nelle città. L’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente è allarmante: l’Italia vanta purtroppo il triste primato europeo di 84.000 morti premature all'anno dovute all’inquinamento atmosferico! Come reagire? Siccome circa 1/3 dei consumi energetici è legato ai trasporti, sviluppare e diffondere la mobilità elettrica è certamente un’opportunità. Favorire quindi l’elettrificazione dei consumi energetici grazie a auto elettriche, pompe di calore e piastre a induzione, investire in energie rinnovabili, costruire abitazioni sostenibili, sono le principali risposte.
Per garantire che la strategia sostenibile abbia successo non bastano i render o i calcoli sull'efficienza energetica. E' necessario...
1. ...fare un progetto di bella architettura che coinvolga tutti gli attori del processo.
2. ...fare conoscere il progetto, in modo sia segnalato a tutti come progetto è sostenibile, ma anche come un punto di riferimento architettonico, un'icona come il nuovo Guggenheim di Bilbao e che dovrebbe dare ispirazione allo sviluppo urbano.
3. …applicare un controllo esterno della qualità al concept, alla progettazione e alla realizzazione. Non è di grande aiuto se il progetto guida nella pratica è di scarso rendimento. Una realizzazione convincente è virtuosa per lo sviluppo futuro.
4. …preparare il team di persone coinvolte ad affrontare un sostenibile. Per un progetto di qualità devono essere preparati tutti gli attori coinvolti: il responsabile del procedimento pubblico, gli investitori privati, i progettisti, i costruttori e anche gli utenti finali1.
5. ...immaginare la prevedibile classe di sostenibilità del futuro. Usare un sistema di valutazione dei rendimenti ambientali di progetti esistenti e la certificazione volontaria per verificare il funzionamento del progetto.2
6. ...dare dati precisi sul prezzo per i consumatori finali e rendendo gli utenti consapevoli delle proprie emissioni e dei quanta energia producono3.
7. ...considerare il ciclo di vita dell'edificio complessivo durante la fase di progettazione e costruzione, includendo la valutazione dei costi sull'intero ciclo di vita. Si prevede la presenza di un professionista di gestione ambientale nelle fasi di progettazione, costruzione e inizio di occupazione per garantire che il progetto sia eseguito4.
8. ...progettare e costruire l'edificio per soddisfare le esigenze ambientali, ma è altrettanto importante che l'operazione di costruzione e manutenzione venga condotta nel modo giusto. Le prestazioni dell'edificio nella fase d'uso dovrebbero facili da monitorare, migliorare e gestire. Nella fase d'uso ci sarà un periodo di monitoraggio che valuterà le azioni correttive è possibili5.
9. ...gli strumenti a disposizione per la fase d'uso comprendono la certificazione di sostenibilità per gli edifici esistenti (ad esempio LEED di costruzione e manutenzione), le politiche di manutenzione ambientale, contratti con gli inquilini che comprendono requisiti ambientali (Lease verde) e di fornire gli inquilini di supporto operativo ambientale (ad esempio, Ufficio Verde).
10. ...coinvolgere il personale della manutenzione e gli utenti per raggiungere e per migliorare gli obiettivi che sono stati fissati. Questo sarà fatto, fornendo formazione e informazioni in tempo reale circa le prestazioni ambientali per il personale di manutenzione degli edifici e per gli occupanti.
25 settembre 2001 – 16 settembre 2021: Il peso delle variazioni climatiche ne...Luca Lombroso
l Museo della Bilancia giovedì 16 settembre 2021 dalle 18,30 alle 20,00 in modalità mista (in presenza con prenotazione obbligatoria e diretta streaming) Il peso delle variazioni climatiche negli ultimi 20 anni conferenza di Luca Lombroso meteorologo AMPRO, Osservatorio Geofisico UNIMORE e divulgatore ambientale.
Iniziativa nell'ambito di ALL4CLIMATE - Italy 2021, iniziativa nell'ambito della pre-COP di Milano e COP26 del Regno Unito.
Un'occasione per riprendere ed aggiornare i dati presentati esattamente 20 anni fa nell’ambito di due appuntamenti al museo sui cambiamenti climatici a scala globale e locale, con particolare attenzione alla provincia modenese.
Una breve introduzione sull’esperienza educativa del museo sottolinea l’importanza dei dati scientifici come elemento necessario per avvicinarsi al tema del cambiamento climatico.
Partecipazione in presenza a numero chiuso, prenotazione consigliata scrivendo a didattica@museodellabilancia.it
Diretta Youtube https://www.youtube.com/watch?v=Z_7nwaoCSfE
Similar to 3. La crisi e la transizione energetica (20)
Da Lorenzago ad Arcore: federalismo, un affare privato delle destre?
3. La crisi e la transizione energetica
1. La crisi e la transizione energetica a cura di Mario Agostinelli www.marioagostinelli.it www.energiafelice.it
2. Passata la crisi finanziaria ed economica tutto ritornerà come prima? ieri ? visibilità oggi domani
3. LA CRISI ATTUALE (crisi da finanziaria a economica e strutturale) Popolazione mondiale molto elevata Alto consumo di energia fossile Rifiuti, inquinamento e distruzione dell’ambiente Perdita di biodiversità e agricoltura industriale elevatissimi costi di “riparazione” e concentrazione dei danni in aree povere
4. Crisi di sostenibilità Gli attuali modelli di produzione e consumo sprecano più del 90% delle risorse e dell’energia
17. Disoccupazione I dati relativi al 2009 mostrano che i mercati del lavoro continuano a deteriorarsi in reazione alla crisi economica. La disoccupazione è in aumento, le offerte di lavoro sono ancora in calo e le imprese continuano ad annunciare sostanziali riduzioni di posti di lavoro in diversi settori... Le ultime previsioni della Commissione Europea registrano una contrazione dell’occupazione del 2,6% nel 2009 e di un ulteriore 1,4% nel 2010, che equivale a circa 8 milioni e mezzo di perdite di posti di lavoro per i due anni considerati.
33. UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE = RINNOVABILI RETI LUNGHE = RISPARMIO E COLLETTIVO
34. Contratto mondiale sull’energia L’energia è un bene comune Conservare le risorse energetiche e Ridurre i consumi Tecnologie per lo sfruttamento locale Autoproduzione da fonti rinnovabili Controllo pubblico della produzione e distribuzione Nuovi vettori energetici a basso impatto e trasporto collettivo
39. Il potenziale di risparmio in Europa al 2020 (100 mld di euro al 2020) Action Plan for Energy Efficiency: Realising the Potential, EC 19 Ottobre 2006 Settori Consumi (Mtep 2005) Consumi (Mtep 2020) Previsione di crescita (% 2020) Potenziale risparmio (% 2020) Edilizia residenziale 280 338 20% 27% Edilizia commerciale 157 211 34% 30% Trasporti 332 405 22% 26% Industria manifatturiera 297 382 27% 25% TOTALE 1066 1336 25% 26%
47. Possibilità offerte da 20/20/20 Le politiche energetiche del cosiddetto pacchetto Clima - Energia “20-20” entro il 2020 potranno garantire un’opportunità di business e di sviluppo occupazionale. La finestra di investimento in tecnologie rinnovabili nel settore elettrico nello scenario condizionato dalle politiche del pacchetto Clima-Energia raggiunge per l’Italia un valore complessivo di circa 100 miliardi di euro nei prossimi dodici anni, con un valore medio annuo di più di 8 miliardi di euro. Il potenziale occupazionale totale potrebbe raggiungere le 250.000 unità lavorative nel 2020. (GSE-Bocconi)
Per sintetizzare, riteniamo che in Italia non ci sia bisogno di costruire centrali nucleari e che queste serviranno solo a fare aumentare il costo dell’energia elettrica. Investendo in efficienza energetica, in generazione distribuita e in fonti rinnovabili si può ottenere energia 4 volte superiore a quella che produrrebbero quattro reattori atomici, spendendo 6 volte di meno. Se i cittadini sapranno rendersi conto dell’imbroglio che c’è dietro il nucleare, forse riusciranno a reagire, informandosi, cooperando, organizzandosi localmente, minimizzando i consumi senza dover rinunciare agli standard di comfort ai quali sono abituati, sfruttando gli ultimi ritrovati della tecnica, imparando a prodursi la propria energia ed evitare così di dover dipendere dalla “Nuova Energia di Stato”. La globalizzazione è anche questo, e la conoscenza globalizzata può liberarci dalle catene dei grandi impianti centralizzati, siano essi alimentati da carbone, da gas o da nucleare. La generazione diffusa è già una realtà e in fondo, se usata bene, di energia ne basta molto poca; il sole, l’acqua, il vento possono ancora darci quello che ci serve. Le maestose quanto dispendiose centrali atomiche moriranno prima ancora di cominciare a produrre un’energia che nessuno più vorrà.