Per una cultura politecnica nelI'urbanistica. le tecnologie di processo (leggi, piani, valutazione strategica e altre tecnologie di controllo, programmazione delle attuazioni) e tecnologie di prodotto (le condizioni generali, le infrastrutture, le opere pubbliche, gli insediamenti).
2016 Another way to talk about planning. Technologies and environment are the...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Perchè nel titolo del corso QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI - PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA QUALITÀ AMBIENTALE compare “progettazione” e non “pianificazione”? Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Città Tecnologie Ambiente. Le tecnologie per la sostenibilità e la protezione ambientale. Nelle diapositive sono riportati estratti del testo Nelle lezioni tratteremo della RICERCA DI RELAZIONI TRA GLI ELEMENTI DEL TERRITORIO, attraverso le analisi (GIS, elaborazioni statistiche) a supporto della pianificazione. Nella formazione della conoscenza scientifica dell’urbanistica è necessario riflettere sulle modalità con cui altre discipline leggono territorio e ambiente; bisogna essere consci che per superare il riduzionismo e per approntare una visione generale nella scienza e nelle teorie, si dovrà aprire la discussione sul controllo delle risorse territoriali, sull’ammodernamento delle pubbliche amministrazioni, sull’armonia delle strategie nella ripartizione delle competenze. Tutto questo per offrire un approccio pragmatico e tecnologico alla produzione del territorio e alla protezione ambientale.
2016 Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking a...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Urbanistica. Fondamenti e teoria e nelle diapositive sono riportati estratti del testo. La vita nelle città è esperienza urbana: l'abitare su questa terra è vivere in pace assieme agli “altri” e aver cura della terra: questa è l'esperienza ambientale. Io sono l'altro! FIRENZE, per esempio, della Firenze romana ricostruisco il disegno il suo orientamento rispetto alla centuriazione, ma qual era l'esperienza urbana dei cittadini di quell'insediamento che sarebbe diventato Firenze? Dalla carta non traggo nessuna spiegazione! Il piano urbanistico si riassumeva nella rete stradale, nelle zone da demolire, ma l'esperienza umana riguarda i cittadini. DI LORO RESTANO POCHE TRACCE. SPESSO LE LORO STORIE NON TROVARONO VOCI PER NARRARLE. Il 40% delle terre emerse è stato modificato dagli esseri umani, anche se solo lo 0,6% è suolo artificiale. Il paesaggio è nello stesso tempo prodotto (ambiente costruito) e registro/archivio delle azioni umane.
2016 I fondamenti dell'urbanistica. Parte prima: antichità e modernità.Luca Marescotti
L’organizzazione del territorio è oggetto di azioni politiche, rispecchia determinati rapporti sociali, implica ordinanze, leggi, decreti, richiede risorse e richiama investimenti. La forma dell’organizzazione territoriale costituisce solo uno schema, senza vita e senza significato, se non viene riempita da questi contenuti. L'urbanistica riguarda tutta l’organizzazione del territorio e non solo la città le pietre e i mattoni; il paesaggio attuale è composto da opere antiche di secoli, insediamenti e strade, monti disboscati e terre bonificate. La suddivisione modulare del territorio fatta dai Romani permane ancora nell’organizzazione di certe campagne, testimoniando un passato lontano di ben duemila anni. Tuttavia, anche quella certa forma di organizzazione del territorio è testimonianza, ma non ovviamente permanenza e imposizione, di quell’ordine
sociale.
Ecologia e urbanistica, sistemi per governare sistemi complessi socio-ecologi...Luca Marescotti
“Strane storie” per avviarci alle conclusioni vuol dire “sveglia!, guarda il mondo intorno a te e reagisci! Tu sai che cosa puoi fare!”.
L'inizio riguarda la società come una mente collettiva, un sistema sociale capace di andare oltre ai paradigmi convenzionali della politica, dei partiti e dell'anarchia, richiamando responsabilità, ascolto e partecipazione. Le tre caratteristiche fondamentali sono la conoscenza condivisa, la condivisione delle strategie e la cooperazione.
Conoscenza, coordinamento e cooperazione sono le strade da integrare in una maturazione del concetto di democrazia.
2016 Fundamentals of Planning. 4 - The history of urbanism and the protection...Luca Marescotti
La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La sequenza dei nomi (come questi per esempio: Numa Denis Fustel de Coulange, Werner Hegemann, Lewis Mumford, Pierre Lavedan e Marcel Poete fine alle storie di Leonardo Benevolo, Michel Ragon, Ernst Egli, Paolo Sica, Erwin Gutkind, fino a Emanuele Greco e Mario Liverani) non è una storia lineare, si combinano le diverse definizioni di urbanistica con le visioni politiche e con l'impegno politico.
2016 Science and urban planning theory 5. Economy and planning, interesting b...Luca Marescotti
Science and urban planning theory. Economy and planning, interesting but threatening marriage. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica. Economia e urbanistica, un'unione interessante ma pericolosa. L'originalità del caso italiano negli studi e nelle polemiche sui rapporti tra l'urbanistica moderna e l'impegno politico. Gli studi degli economisti sul valore-prezzo della terra: dalla rendita fondiaria agricola assoluta e differenziale a quella urbana. Dall'idea del libero mercato e della sua forza di regolatore allo sviluppo dei concetti di rendita quasi-rendita, monopolio, oligopolio collusivo.
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality Luca Marescotti
[revised: slide 10 has been changed]
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality.
Il contesto dell'urbanistica è fornito dall'analisi degli squilibri dell'urbanisimo mondiale e dalla discussine sui limiti dello sviluppo o della crescita demografica. La costruzione di una teoria in ambito ecologico privilegia le analisi della capacità di carico di una regione, dei fattori limitanti la crescita di una popolazione (anche umana), del metabolismo urbano e dell'impronta ecologica, esplicitando i legami tra i metodi. Il caso degli studi sull'impronta ecologica di Londra è utile per vedere quattro aspetti: l'esigenza di protocolli trasparenti, la questione etica della responsabilità disciplinare e politica, i rapporti con la politica, le scelte in condizioni di incertezza.
2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. La lunga strada per passare dal fatto al diritto nella consapevolezza delle crisi sociali e ambientali del XX secolo.
Le principali lezioni dell'urbanistica del Novecento riguardano sia la pianificazione territoriale (Ruur, TVA), sia la pianificazione metropolitana (London), sia i confronti internazionali (Bauhaus, CIAM). La crescita dell'urbanismo spinge molte discipline a indagare le città e cresce la necessità di passare dai singoli episodi (il fatto) a leggi generali capaci di controllare e governare la crescita urbana.
2016 Another way to talk about planning. Technologies and environment are the...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Perchè nel titolo del corso QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI - PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA QUALITÀ AMBIENTALE compare “progettazione” e non “pianificazione”? Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Città Tecnologie Ambiente. Le tecnologie per la sostenibilità e la protezione ambientale. Nelle diapositive sono riportati estratti del testo Nelle lezioni tratteremo della RICERCA DI RELAZIONI TRA GLI ELEMENTI DEL TERRITORIO, attraverso le analisi (GIS, elaborazioni statistiche) a supporto della pianificazione. Nella formazione della conoscenza scientifica dell’urbanistica è necessario riflettere sulle modalità con cui altre discipline leggono territorio e ambiente; bisogna essere consci che per superare il riduzionismo e per approntare una visione generale nella scienza e nelle teorie, si dovrà aprire la discussione sul controllo delle risorse territoriali, sull’ammodernamento delle pubbliche amministrazioni, sull’armonia delle strategie nella ripartizione delle competenze. Tutto questo per offrire un approccio pragmatico e tecnologico alla produzione del territorio e alla protezione ambientale.
2016 Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking a...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Urbanistica. Fondamenti e teoria e nelle diapositive sono riportati estratti del testo. La vita nelle città è esperienza urbana: l'abitare su questa terra è vivere in pace assieme agli “altri” e aver cura della terra: questa è l'esperienza ambientale. Io sono l'altro! FIRENZE, per esempio, della Firenze romana ricostruisco il disegno il suo orientamento rispetto alla centuriazione, ma qual era l'esperienza urbana dei cittadini di quell'insediamento che sarebbe diventato Firenze? Dalla carta non traggo nessuna spiegazione! Il piano urbanistico si riassumeva nella rete stradale, nelle zone da demolire, ma l'esperienza umana riguarda i cittadini. DI LORO RESTANO POCHE TRACCE. SPESSO LE LORO STORIE NON TROVARONO VOCI PER NARRARLE. Il 40% delle terre emerse è stato modificato dagli esseri umani, anche se solo lo 0,6% è suolo artificiale. Il paesaggio è nello stesso tempo prodotto (ambiente costruito) e registro/archivio delle azioni umane.
2016 I fondamenti dell'urbanistica. Parte prima: antichità e modernità.Luca Marescotti
L’organizzazione del territorio è oggetto di azioni politiche, rispecchia determinati rapporti sociali, implica ordinanze, leggi, decreti, richiede risorse e richiama investimenti. La forma dell’organizzazione territoriale costituisce solo uno schema, senza vita e senza significato, se non viene riempita da questi contenuti. L'urbanistica riguarda tutta l’organizzazione del territorio e non solo la città le pietre e i mattoni; il paesaggio attuale è composto da opere antiche di secoli, insediamenti e strade, monti disboscati e terre bonificate. La suddivisione modulare del territorio fatta dai Romani permane ancora nell’organizzazione di certe campagne, testimoniando un passato lontano di ben duemila anni. Tuttavia, anche quella certa forma di organizzazione del territorio è testimonianza, ma non ovviamente permanenza e imposizione, di quell’ordine
sociale.
Ecologia e urbanistica, sistemi per governare sistemi complessi socio-ecologi...Luca Marescotti
“Strane storie” per avviarci alle conclusioni vuol dire “sveglia!, guarda il mondo intorno a te e reagisci! Tu sai che cosa puoi fare!”.
L'inizio riguarda la società come una mente collettiva, un sistema sociale capace di andare oltre ai paradigmi convenzionali della politica, dei partiti e dell'anarchia, richiamando responsabilità, ascolto e partecipazione. Le tre caratteristiche fondamentali sono la conoscenza condivisa, la condivisione delle strategie e la cooperazione.
Conoscenza, coordinamento e cooperazione sono le strade da integrare in una maturazione del concetto di democrazia.
2016 Fundamentals of Planning. 4 - The history of urbanism and the protection...Luca Marescotti
La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La sequenza dei nomi (come questi per esempio: Numa Denis Fustel de Coulange, Werner Hegemann, Lewis Mumford, Pierre Lavedan e Marcel Poete fine alle storie di Leonardo Benevolo, Michel Ragon, Ernst Egli, Paolo Sica, Erwin Gutkind, fino a Emanuele Greco e Mario Liverani) non è una storia lineare, si combinano le diverse definizioni di urbanistica con le visioni politiche e con l'impegno politico.
2016 Science and urban planning theory 5. Economy and planning, interesting b...Luca Marescotti
Science and urban planning theory. Economy and planning, interesting but threatening marriage. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica. Economia e urbanistica, un'unione interessante ma pericolosa. L'originalità del caso italiano negli studi e nelle polemiche sui rapporti tra l'urbanistica moderna e l'impegno politico. Gli studi degli economisti sul valore-prezzo della terra: dalla rendita fondiaria agricola assoluta e differenziale a quella urbana. Dall'idea del libero mercato e della sua forza di regolatore allo sviluppo dei concetti di rendita quasi-rendita, monopolio, oligopolio collusivo.
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality Luca Marescotti
[revised: slide 10 has been changed]
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality.
Il contesto dell'urbanistica è fornito dall'analisi degli squilibri dell'urbanisimo mondiale e dalla discussine sui limiti dello sviluppo o della crescita demografica. La costruzione di una teoria in ambito ecologico privilegia le analisi della capacità di carico di una regione, dei fattori limitanti la crescita di una popolazione (anche umana), del metabolismo urbano e dell'impronta ecologica, esplicitando i legami tra i metodi. Il caso degli studi sull'impronta ecologica di Londra è utile per vedere quattro aspetti: l'esigenza di protocolli trasparenti, la questione etica della responsabilità disciplinare e politica, i rapporti con la politica, le scelte in condizioni di incertezza.
2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. La lunga strada per passare dal fatto al diritto nella consapevolezza delle crisi sociali e ambientali del XX secolo.
Le principali lezioni dell'urbanistica del Novecento riguardano sia la pianificazione territoriale (Ruur, TVA), sia la pianificazione metropolitana (London), sia i confronti internazionali (Bauhaus, CIAM). La crescita dell'urbanismo spinge molte discipline a indagare le città e cresce la necessità di passare dai singoli episodi (il fatto) a leggi generali capaci di controllare e governare la crescita urbana.
2016 An Ecological Planning Theory 1 Science and land use planning theory. Le...Luca Marescotti
2016 Science and land use planning theory. Learning from ecology and reality. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica: imparare dall'ecologia e dalla realtà. Tra tutti i documenti disponibili abbiamo selezionato nei fondamenti quelli che maggiormente permettevano di individuare i principi guida dell'urbanistica, ma abbiamo trovato definizioni contrastanti (una disciplina o un insieme di discipline complementari? oppure tecniche operative senza autonomia disciplinare?) Nonostante vi fosse un unico oggetto di interesse (le città, le loro espansioni e trasformazioni), l'urbanistica appare deformata da una visione classica e convenzionale che non tiene conto di condizioni generali, indirizzi giuridici, questione ambientale. Da qui si inizia per fondare una visione scientifica e una teoria in ambito ecologico.
2016 Fundamentals of urban planning. The paradigms of our training in urban p...Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. I paradigmi della nostra formazione nelle azioni urbanistiche e nelle riforme legislative e amministrative tra XIX e XX secolo. Il diritto di proprietà, i beni comuni, la pubblica utilità e i grandi piani che hanno fatto da sfondo culturale alla nostra formazione di urbanistiche, accentuando il ruolo di proposte commerciali come garden city e mettendo in secondo piano molte risposte concrete delle pubbliche amministrazioni -ma anche di industriali- al problema delle abitazioni popolari.
2016 Environmental technologies. Basic knowledge: the breath of the biosphere...Luca Marescotti
Concetti base: rifiuti, scarti, pericolo, risorse, equilibrio, equilibrio stabile instabile metastabile. Catastrofe. Cicli ecologici. Tecnologie e gestione del rischio.
Le dinamiche delll'atmosfera e gli impatti: inquinamento e danni diretti e indiretti alla salute e al benessere di persone animali e vegetali.
Prima lezione 2016: Controlla ciò che sai e libri di testo. Check your Knowle...Luca Marescotti
[definitivo]
Di che cosa si parlerà in questo corso? già ma è necessario che tutti si possano capire: quindi verifichiamo per prima cosa se sono tutte chiare le parole che usiamo in urbanistica?
Sprattutto dovete comprendere la nostra storia nella storia del pianeta, nel contesto delle condizioni ambientali, sotto la pressione delle nostre tecnologie e del nostro numero. E poi, guardate le immagine che seguono. Guardatele una, due, tre volte, dieci volte se necessario, finchè siete in grado di vederle come connesse da comuni denominatori. Quali? Questi sono i messaggi di quelle immagini, che l'urbanistica serve per ridurre i rischi e serve per costruire un'identà sociale, una memoria condivisa dei luoghi.
10 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: per una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: for a general theory. Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come i limiti della prassi, che impediscono la costruzione di una teoria generale (le tre costanti), impediscano di comprendere i limiti dello sviluppo e i rischi di questo modello in un pianeta sempre più urbano. L'aumentare dei rischi dipende della crescita demografica e della maggior esposizione di popolazione a eventi catastrofici e sistemici. In questa lezione si parlerà dei modelli giuridici e di cinque postulati necessari per impostare una teoria urbanistica in ambito ecologico. Rafforzare teoreticamente l’urbanistica significa conoscere il processo e il suo controllo: dunque, saper amministrare l’urbanistica? AMMINISTRARE significa valutare e controllare il processo “pianificazione-attuazione-gestione” nella sua interezza e complessità, significa quindi possedere anche la capacità di spiegazione e controllo degli effetti indotti, e quindi anche la capacità di entrare nel merito delle questioni sociali e ambientali ben consci che queste dipendono largamente dalle caratteristiche politiche degli Stati. La contiguità con il mondo sociale rende evidente che l'urbanistica e le opere pubbliche non sono solo opere materiali.
Alcuni approfondimenti su:
Planetary Boundaries, The Economics of Ecosystems and Biodiversity (TEEB), e discussione in classe sui corsi. 13-16-20 giugno 2016.
11 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: il dominio dell'etica in una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: the ethical foundation of a general theory. Leggere e rileggere le commemorazioni nei calendari non solo l'importanza delle memorie civili (del proprio paese come il 25 aprile o il 2 giugno e quelle di tutti i paesi), ma anche le ricorrenze “mondiali” istituite per dare al futuro possibilità di esistere: il giorno dell'Acqua (Water Day 22 marzo), il giorno della Terra (Earth Day 22 aprile), il giorno dell'ambiente (World Environment Day 5 giugno). In una delle prime lezioni abbiamo accennato alle esercitazioni per l'emergenza della piena della Senna e ora in questi giorni si assiste alla gestione reale dell'emergenza; nella lezione precedente abbiamo discusso di cinque postulati alla base di una teoria generale e ora vedremo l'importanza dell'etica (ricordate l'etica per gli eletti?) nell'impegno politico e scientifico per l'urbanistica vedendo l'attualità dei dipinti di Ambrogio Lorenzetti a Siena.
2016 Science and technology in land use and governance 2. The importance of p...Luca Marescotti
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
12 Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni - Le potenzialità dell'urbanistica come scienza / Science and technology for the governance of land use transformations - The potential of planning as a science La produzione di territorio e le tecnologie di prodotto dalle infrastrutture come condizioni generali per trasformare e sfruttare le risorse naturali agli insediamenti. Le infrastrutture sono mezzo e strumento per trasformare l’ambiente naturale in ambiente antropico, per produrre cibo e ricavare materie prime. Tra gli obiettivi principali stanno innovazione e sicurezza: le innovazioni tecnologiche nelle reti infrastrutturali, necessarie su tutte le infrastrutture, dagli impianti elettrici alle fognature o all’approvvigionamento idrico per le coltivazioni e per l’energia, non sono simbolo di ricchezza, ma di sicurezza, efficienza e affidabilità dei servizi; non sono un’opzione facoltativa, ma una necessità per fornire le condizioni generali adeguate e sostenibili allo sviluppo sociale e economico di un paese. Al termine si afferma che solo una cultura che combina coscienza collettiva e conoscenza delle relazioni reciproche tra organismi, oggetti e ambiente, potrà affrontare criticamente i temi dell’equità, del benessere e dei valori, per risolvere problemi generali, per mantenere il rapporto tra teoria e prassi nell’urbanistica, per ricostruire l’agire umano in armonia con l’ambiente.
2016 Science, Technology and Governance in Land Use Change. Exercise on a case study: the Municipality of Vigevano
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
Misurare che cosa? efficacia, efficienza, sostenibilità, resilienza? USA vs U...Luca Marescotti
Un tempo, non molto tempo fa e con leggi tuttora valide, l'urbanistica si misurava in termini molto semplici: il fabbisogno abitativo, la capacità insediativa, il rapporto tra edilizia pubblica e edilizia privata (per calmierare il mercato, si diceva), gli standard urbanistici, la realizzazione di servizi. Gradualmente, sotto una spinta più o meno sotterranea, sono prevalse altre idee.
Il piano è troppo vincolistico, non è flessibile, gli standard urbanistici non misurano tutti i servizi (quelli commerciali, in particolare) o forse non sono altro che un'urbanistica da ragionieri, le programmazioni sono frutto di una mentalità sovietica, e poi ci sono altri problemi: il piano si modifica per generazioni, il piano si concreta con la progettazione urbana a scala architettonica, che poi diventa semplicemente non il termine di Jan Lubicz-Nycz ripreso da Bruno Zevi la urbatecture/urbatettura (Zanelli 2 0 1 0) (Zevi 1973), ma la progettazione urbanistica.
Intanto, la disciplina si sposta verso altri livelli e mentre il piano si fa racconto e narrazione, urge riprendere altri temi per valutare funzionalità, vivibilità e sostenibilità non solo delle città, ma del territorio.
Introduction to 2013 Workshop - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability in Planning Docente referente: Luca Marescotti - Workshop
For more information: polimi.academia.edu/LucaMarescotti
Luca Marescotti, Maria Mascione, Scira Menoni: Moduli 12-14-17-18-19-20-21Luca Marescotti
Testi di supporto al workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning
con due allegati di Herbert Girardet:
URBAN METABOLISM: LONDON SUSTAINABILITY SCENARIOS 2006
REGENERATIVE CITIES 2010
Estratto del libro in corso di pubblicazione: Luca Marescotti, L'urbanistica e il piccolo pianeta, a supporto del modulo 008 delle slide per la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio
2016 An Ecological Planning Theory 1 Science and land use planning theory. Le...Luca Marescotti
2016 Science and land use planning theory. Learning from ecology and reality. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica: imparare dall'ecologia e dalla realtà. Tra tutti i documenti disponibili abbiamo selezionato nei fondamenti quelli che maggiormente permettevano di individuare i principi guida dell'urbanistica, ma abbiamo trovato definizioni contrastanti (una disciplina o un insieme di discipline complementari? oppure tecniche operative senza autonomia disciplinare?) Nonostante vi fosse un unico oggetto di interesse (le città, le loro espansioni e trasformazioni), l'urbanistica appare deformata da una visione classica e convenzionale che non tiene conto di condizioni generali, indirizzi giuridici, questione ambientale. Da qui si inizia per fondare una visione scientifica e una teoria in ambito ecologico.
2016 Fundamentals of urban planning. The paradigms of our training in urban p...Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. I paradigmi della nostra formazione nelle azioni urbanistiche e nelle riforme legislative e amministrative tra XIX e XX secolo. Il diritto di proprietà, i beni comuni, la pubblica utilità e i grandi piani che hanno fatto da sfondo culturale alla nostra formazione di urbanistiche, accentuando il ruolo di proposte commerciali come garden city e mettendo in secondo piano molte risposte concrete delle pubbliche amministrazioni -ma anche di industriali- al problema delle abitazioni popolari.
2016 Environmental technologies. Basic knowledge: the breath of the biosphere...Luca Marescotti
Concetti base: rifiuti, scarti, pericolo, risorse, equilibrio, equilibrio stabile instabile metastabile. Catastrofe. Cicli ecologici. Tecnologie e gestione del rischio.
Le dinamiche delll'atmosfera e gli impatti: inquinamento e danni diretti e indiretti alla salute e al benessere di persone animali e vegetali.
Prima lezione 2016: Controlla ciò che sai e libri di testo. Check your Knowle...Luca Marescotti
[definitivo]
Di che cosa si parlerà in questo corso? già ma è necessario che tutti si possano capire: quindi verifichiamo per prima cosa se sono tutte chiare le parole che usiamo in urbanistica?
Sprattutto dovete comprendere la nostra storia nella storia del pianeta, nel contesto delle condizioni ambientali, sotto la pressione delle nostre tecnologie e del nostro numero. E poi, guardate le immagine che seguono. Guardatele una, due, tre volte, dieci volte se necessario, finchè siete in grado di vederle come connesse da comuni denominatori. Quali? Questi sono i messaggi di quelle immagini, che l'urbanistica serve per ridurre i rischi e serve per costruire un'identà sociale, una memoria condivisa dei luoghi.
10 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: per una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: for a general theory. Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come i limiti della prassi, che impediscono la costruzione di una teoria generale (le tre costanti), impediscano di comprendere i limiti dello sviluppo e i rischi di questo modello in un pianeta sempre più urbano. L'aumentare dei rischi dipende della crescita demografica e della maggior esposizione di popolazione a eventi catastrofici e sistemici. In questa lezione si parlerà dei modelli giuridici e di cinque postulati necessari per impostare una teoria urbanistica in ambito ecologico. Rafforzare teoreticamente l’urbanistica significa conoscere il processo e il suo controllo: dunque, saper amministrare l’urbanistica? AMMINISTRARE significa valutare e controllare il processo “pianificazione-attuazione-gestione” nella sua interezza e complessità, significa quindi possedere anche la capacità di spiegazione e controllo degli effetti indotti, e quindi anche la capacità di entrare nel merito delle questioni sociali e ambientali ben consci che queste dipendono largamente dalle caratteristiche politiche degli Stati. La contiguità con il mondo sociale rende evidente che l'urbanistica e le opere pubbliche non sono solo opere materiali.
Alcuni approfondimenti su:
Planetary Boundaries, The Economics of Ecosystems and Biodiversity (TEEB), e discussione in classe sui corsi. 13-16-20 giugno 2016.
11 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: il dominio dell'etica in una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: the ethical foundation of a general theory. Leggere e rileggere le commemorazioni nei calendari non solo l'importanza delle memorie civili (del proprio paese come il 25 aprile o il 2 giugno e quelle di tutti i paesi), ma anche le ricorrenze “mondiali” istituite per dare al futuro possibilità di esistere: il giorno dell'Acqua (Water Day 22 marzo), il giorno della Terra (Earth Day 22 aprile), il giorno dell'ambiente (World Environment Day 5 giugno). In una delle prime lezioni abbiamo accennato alle esercitazioni per l'emergenza della piena della Senna e ora in questi giorni si assiste alla gestione reale dell'emergenza; nella lezione precedente abbiamo discusso di cinque postulati alla base di una teoria generale e ora vedremo l'importanza dell'etica (ricordate l'etica per gli eletti?) nell'impegno politico e scientifico per l'urbanistica vedendo l'attualità dei dipinti di Ambrogio Lorenzetti a Siena.
2016 Science and technology in land use and governance 2. The importance of p...Luca Marescotti
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
12 Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni - Le potenzialità dell'urbanistica come scienza / Science and technology for the governance of land use transformations - The potential of planning as a science La produzione di territorio e le tecnologie di prodotto dalle infrastrutture come condizioni generali per trasformare e sfruttare le risorse naturali agli insediamenti. Le infrastrutture sono mezzo e strumento per trasformare l’ambiente naturale in ambiente antropico, per produrre cibo e ricavare materie prime. Tra gli obiettivi principali stanno innovazione e sicurezza: le innovazioni tecnologiche nelle reti infrastrutturali, necessarie su tutte le infrastrutture, dagli impianti elettrici alle fognature o all’approvvigionamento idrico per le coltivazioni e per l’energia, non sono simbolo di ricchezza, ma di sicurezza, efficienza e affidabilità dei servizi; non sono un’opzione facoltativa, ma una necessità per fornire le condizioni generali adeguate e sostenibili allo sviluppo sociale e economico di un paese. Al termine si afferma che solo una cultura che combina coscienza collettiva e conoscenza delle relazioni reciproche tra organismi, oggetti e ambiente, potrà affrontare criticamente i temi dell’equità, del benessere e dei valori, per risolvere problemi generali, per mantenere il rapporto tra teoria e prassi nell’urbanistica, per ricostruire l’agire umano in armonia con l’ambiente.
2016 Science, Technology and Governance in Land Use Change. Exercise on a case study: the Municipality of Vigevano
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
Misurare che cosa? efficacia, efficienza, sostenibilità, resilienza? USA vs U...Luca Marescotti
Un tempo, non molto tempo fa e con leggi tuttora valide, l'urbanistica si misurava in termini molto semplici: il fabbisogno abitativo, la capacità insediativa, il rapporto tra edilizia pubblica e edilizia privata (per calmierare il mercato, si diceva), gli standard urbanistici, la realizzazione di servizi. Gradualmente, sotto una spinta più o meno sotterranea, sono prevalse altre idee.
Il piano è troppo vincolistico, non è flessibile, gli standard urbanistici non misurano tutti i servizi (quelli commerciali, in particolare) o forse non sono altro che un'urbanistica da ragionieri, le programmazioni sono frutto di una mentalità sovietica, e poi ci sono altri problemi: il piano si modifica per generazioni, il piano si concreta con la progettazione urbana a scala architettonica, che poi diventa semplicemente non il termine di Jan Lubicz-Nycz ripreso da Bruno Zevi la urbatecture/urbatettura (Zanelli 2 0 1 0) (Zevi 1973), ma la progettazione urbanistica.
Intanto, la disciplina si sposta verso altri livelli e mentre il piano si fa racconto e narrazione, urge riprendere altri temi per valutare funzionalità, vivibilità e sostenibilità non solo delle città, ma del territorio.
Introduction to 2013 Workshop - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability in Planning Docente referente: Luca Marescotti - Workshop
For more information: polimi.academia.edu/LucaMarescotti
Luca Marescotti, Maria Mascione, Scira Menoni: Moduli 12-14-17-18-19-20-21Luca Marescotti
Testi di supporto al workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning
con due allegati di Herbert Girardet:
URBAN METABOLISM: LONDON SUSTAINABILITY SCENARIOS 2006
REGENERATIVE CITIES 2010
Estratto del libro in corso di pubblicazione: Luca Marescotti, L'urbanistica e il piccolo pianeta, a supporto del modulo 008 delle slide per la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio
Ecologia e urbanistica, sistemi per governare sistemi complessi socio-ecologi...Luca Marescotti
Aprire nuove prospettive significa un doppio salto: il primo per rimodulare discipline, competenze e formazione e il secondo per integrare i settori operativi della pubblica amministrazione.
Aprire nuove prospettive per l'urbanistica, significa usare proprio gli standard urbanistici per mantenere l'ambiente in una situazione favorevole -localmente e globalmente- per le società umane.
Il primo passo consiste nel dovere prima di tutto cambiare noi stessi, il nostro modo di governare e amministrare il territorio, di usare la pianificazione nelle città, con le città, per le città, che altro non sono che le loro genti, e i loro luoghi dove si giocano comportamenti, strategie finanziarie, acquisizioni di risorse. Questo vuol dire saper leggere le differenze sul significato delle parole, sul modo, per esempio, di usare il termine resilienza non tanto in diversi contesti scientifici, quanto nello stesso contesto ma con significati affatto diversi (Vale 2005), (Randall 2011), (Spirn 2012).
Allora aprire nuove prospettive è prendere coscienza sulla realtà territoriale e sull'esistenza di interrelazioni assai più complesse come è rappresentato nelle regioni urbane, che sarebbero del tutto invisibili se viste arroccati nell'interno dei confini di ciascun singolo comune (Forman 2008).
2016 Slides per il corso di 094933 GEOLOGIA, tenuto dalla prof.a PergalaniLuca Marescotti
Politecnico di Milano, 2015-2016 - secondo semestre.
Materiale di supporto alla didattica usato nel corso tenuto dalla prof.a Floriana Pergalani: 094933 Geologia.
Il corso è tenuto all'interno del corso integrato:
096345 - CI QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI
Docenti Marescotti Luca Piero , Pergalani Floriana
Pier Luigi Paolillo: Il ruolo della conoscenza in una visione integrata della...Luca Marescotti
Lezione del 04/02/2016:
Sistemi informativi geografici, tecniche di valutazione e protocolli di elaborazione per la
costruzione e la gestione del piano.
In queste pagine prosegue il filo del discorso (mio, ma sotto le influenze di scambi di idee con Alfonso Santoriello e Fausto Longo, archeologi e docenti presso l'Università di Salerno) che con voci diverse mi hanno orientato.
In precedenza avevo scritto e pubblicato:
Luca Marescotti, “Luoghi e identità: bene pubblico, patrimonio culturale, memoria e identità sociale”, in Territorio, n. 42, 2007, pp. 7181.
Marescotti Luca, Mascione Maria, “Letture del paesaggio per la pianificazione” in: Casonato Camilla, Salerno Rossella (a cura di), Paesaggi culturali. Cultural Landscape, rappresentazioni. Esperienze. Prospettive, Gangemi editore, Roma, 2008, pp. 123130.
Luca Marescotti, “Patrimonio y memoria. Planificar la conservación para la sustentabilidad y la identidad social”, in: Revista de Arquitectura (numero monografico: Ser Sustentable III) n.250, agosto 2013, pp. 8489.
e poi avevo scritto ma non è ancora pubblicato:
Esperienza umana, paesaggi della biosfera, urbanistica (Redavalle, 10 settembre 2013) con risposte alle domande (3 dubbi e 11 risposte).
Luca Marescotti
IL RUOLO DELL'URBANISTICA E IL RUOLO DELLA CULTURA POLITECNICA NELLA COMPRENSIONE E NELLA GESTIONE DEI FATTORI LOCALI E GLOBALI DI MODIFICAZIONE DEI SISTEMI SOCIO-ECOLOGICI
THE ROLE OF PLANNING AND THE ROLE OF A POLYTECHNIC CULTURE FOR UNDERSTANDING AND MANAGE MAIN DRIVERS IN GLOBAL AND LOCAL CHANGE OF SOCIO-ENVIRONMENTAL SYSTEMS
Slide dell'intervento realizzato da Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Complexity Literacy Meeting Udine: La scheda del libro pubblicato da Paolo De...Complexity Institute
Scheda del libro pubblicato da Paolo Dell'Aversana: “Complessità, ecosistemi, creatività: una visione organica della conoscenza e della mente nella natura” presentato al Complexity Literacy Meeting organizzato dal Complexity Institute a Udine per Conoscenza in Festa dal 1 al 2 luglio 2016
L’unità di Ricerca applica due strategie di design. La prima - principale - attiene alla possibilità di garantire ad ogni persona l’utilizzo di luoghi, beni e servizi, secondo i principi dello Universal Design; la seconda - in sinergia con la prima - attiene alla predisposizione di specifici dispositivi di sostegno e di specifiche tecnologie (Assistive Technologies/Adaptive Technologies) volti a consentire a persone con particolari esigenze di tipo fisico, senso-percettivo o cognitivo una migliore qualità della vita.
2016 Science and technology to govern the land uses. 2 The importance of land...Luca Marescotti
Science and technology to govern the land uses. The importance of land use planning as a science. Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni: l'importanza dell'urbanistica come scienza. Le forti contraddizioni tra i diversi aspetti che caratterizzano la vita sul pianeta Terra, aiutano a rafforzare posizioni così ideologiche da far rinnegare i più evidenti benefici delle molte rivoluzioni (agronomiche, industriali, sanitarie e sociali) a favore di inesistenti passati arcadici, con il risultato di mettere a rischio molti processi politici e conoscitivi. [ma che cosa vuol dire: DECRESCITA FELICE?]. Per affrontare correttamente il rapporto tra scienze e tecnologie nel governo del territorio bisogna sciogliere il groviglio di luoghi comuni che stanno alla base di queste apparenti contraddizioni e indeboliscono ogni capacità di azione.
Use of advanced Technologies to support Planning in
hazardous Areas: an Introduction / Vulnerability vs urban and regional Resilience.
Lesson 2: How Spatial Planning can contribute to Prevention Policies. L'uso delle innovazioni tecnologiche per supportare la pianificazione nelle regioni con elevati rischi di catastrofi naturali: un'introduzione / La vulnerabilità in rapporto alla resilienza urbana e territoriale.
Lezione 2: Come la pianificazione territoriale e urbana possono rafforzare le politiche di prevenzione.
Scira Menoni: Vulnerabilità e resilienza urbana e territoriale: come l’urbanistica e la pianificazione territoriale possono contribuire a politiche di prevenzione.- Urban vulnerability and resilience: how planning may contribute to mitigation policies. Lesson 1: unfortunately negative examples.
What can be done to mitigate risks? Risk assessment / Risk mitigation measures: structural and non structural, long and
short term / Implementation tools: laws, regulations, directives, economic tools –insurance, incentives, taxes- voluntary….
Ulrich Beck reminds us of the fact the in risks imply a tightly coupled combination of “facts” and “values” that make any risk related decision neither purely technical nor purely political.
The complexity of risk conditions requires a suitable approach for a world of infrastructures and settlements built as a sole system.
Che cosa abbiamo tra le mani, quando vediamo una cartografia di un piano urbanistico, un GIS, una pagina di Google Maps? O Street View?
[Mauro Salvemini, professore Università La sapienza Roma, presidente AMFM Gis Italia.]
Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni Esercitazione sull'applicazione degli studi sui servizi ambientali nella pianificazione. In questa esercitazione si parlerà su come mappare e
valutare i servizi svolti dagli ecosistemi
EEA Mapping and assessing the condition of Europe's ecosystems & The Economics of Ecoservices and iosphere TEEB & Common International Classification of Ecosystem Services CICES.
MOVIMENTO PER LA DIGNITA’ DELLA DOCENZA
UNIVERSITARIA: le motivazioni dello scipopero del 20 maggio 2016. Le risorse del sistema pubblico universitario italiano.
Introduzione al Piano di Governo del territorio. Le relazioni tra urbanistica e ambiente e la Vas come strumento della pianificazione (cioè dell'urbanistica come tecnologia di processo). Il governo del territorio
coinvolge una molteplicità di azioni, si deve
legare alla programmazione -economica e temporale- delle opere pubbliche, per realizzare infrastrutture adeguate,
per valutare disponibilità di risorse ambientali e gli impatti.
2016 Environmental Technologies: Fundamentals in the biosphere knowledge. The...Luca Marescotti
Come le Carte Europee dell'ARia, del suolo e dell'acqua hanno imposto regole ai paesi membri. Le caratteristiche fisiche dell'acqua, le quantità nel ciclo delle acque fino ai metodi di uso - sfruttamento - distruzione della risorsa. Alcuni esempi. I bacini idrografici: misure non strutturali (come la pianificazione territoriale) e misure strutturali (le opere).
2016 Environmental Technologies: Fundamentals in Biosphere Knowledge. Soil, S...Luca Marescotti
2016 Environmental Technologies: Fundaqmentals in Biosphere Knowledge. Soil, Support and Feeding - Tecnologie ambientali: le basi nella conoscenza della biosfera. Il suolo, sostegno e nutrizione
Maria Mascione: Strumenti, obiettivi e potenzialità della gestione delle info...Luca Marescotti
Le tecnologie dell'informazione e le capacità di rilievo e registrazione dei dati sono strumenti di lavoro consueti per l'elaborazione di dati relativi ai fenomeni ambientali e antropici che descrivono lo stato del territorio e le sue trasformazioni. L'uso dei sistemi informativi è ormai una prassi acquisita e condivisa in organizzazioni e ambiti di ricerca che si occupino di analisi, pianificazione, gestione, tutela e valorizzazione del territorio. Rispondono a specifiche esigenze di acquisizione, elaborazione, aggiornamento e visualizzazione di dati. Tra questi sono compresi anche gli inventari e i cataloghi dei beni culturali promossi a livello centrale e dagli enti territoriali. Sono set di dati che rispondono per la maggior parte a standard comuni di contenuti e formati di archiviazione la cui disponibilità attraverso la rete sta migliorando proprio in questi ultimi anni. L'utilizzo diffuso di sistemi webGIS pubblici permette infatti di accedere a mappe che rappresentano indagini e indicatori e di effettuare ricerche in modo molto amichevole su basi dati di diverso dettaglio.
Maria Mascione: Strumenti, obiettivi e potenzialità della gestione delle info...
2016 Per una cultura politecnica
1. QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI
PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA
QUALITÀ AMBIENTALE
Luca Marescotti
Per una cultura delle tecnologie ambientali
DOI: 10.13140/RG.2.1.1567.1449
2015-2016 2° semestre
2. Luca Marescotti 2 / 91
IL SENSO DELLE PAROLE
THE MEANING OF WORDS
Le lezioni seguono il libro di testo:
Luca Marescotti, Città Tecnologie Ambiente. Le tecnologie
per la sostenibilità e la protezione ambientale
Nelle diapositive sono riportati estratti del testo
3. Luca Marescotti 3 / 91
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
UNA CULTURA POLITECNICA
4. Luca Marescotti 4 / 91
I confini disciplinari dell’urbanistica sono compresi tra l’architettura,
l’ingegneria, l’ecologia, le scienze agrarie e quelle forestali.
Il territorio è l’oggetto di intervento dell’urbanistica, in quanto supporto fisico delle
attività umane, che con il tempo è stato radicalmente trasformato. Si è mutato l’ambiente
naturale originale in un ambiente antropizzato, cioè costruito e organizzato dagli esseri
umani attraverso opere di bonifica e costruzione di insediamenti e infrastrutture, selezione
di colture agrarie e addomesticamento di animali.
Il territorio degli urbanisti è il luogo degli insediamenti, delle infrastrutture e delle culture,
è il suolo lambito dalle acque, che insieme interagiscono direttamente e indirettamente,
coinvolgendo l’atmosfera nei processi vitali: biosfera, ambiente e territorio sono definizioni
sviluppate secondo punti di vista diversi, ma identificano sempre i luoghi del vivere umano.
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
5. Luca Marescotti 5 / 91
urbanistica al politecnico
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
8. Luca Marescotti 8 / 91
“La Psicologia è lo studio delle facultà del pensiero.
La più adulta e perfetta forma del nostro pensiero è la contemplazione
scientifica, - la contemplazione dell'ordine universale, - dell'ordine nella
natura e nell'umanità.”
...
“Come dunque si spiega codesto splendido privilegio del pensiero
scientifico? S'è un produtto spontaneo e immediato delle facultà umane,
perchè non si offre egualmente in tutti i popoli? Quali sono le condizioni
necessarie affinchè le facultà che si affermano eguali in tutto il genere
umano, si esaltino fino a questo ápice della loro potenza? Come nascono
in seno ai popoli le scienze? V'è una Psicologia delle scienze?”
[Carlo Cattaneo, Psicologia delle menti associate. Idea d'una Psicologia
delle scienze. Appunti delle cinque lezioni di psicologia da lui tenute tra
il 1859 e il 1866 al Regio istituto lombardo di scienze, lettere e arti.]
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
9. Luca Marescotti 9 / 91
“Talete vide nell'acqua l'elemento per eccellenza. Noi vediamo nell'aqua
una combinazione; noi ne siamo certi, perché possiamo disfarla e rifarla: il
vero è il fatto, dice Vico.
Avrebbe potuto Talete ne' tempi suoi pervenire a tanto? Da Talete a
Lavoisier corsero ventiquattro secoli, seco portando tutto il lavoro della
scienza degli antichi Greci, delli Arabi e dei moderni. La scoperta dei
componenti dell'aqua era un ultimo gradino in una lunga scala di pensieri,
a edificar la quale avevano collaborato molte generazioni. Essa non era
l'opera delle facultà solitarie d'un uomo, bensì quella delle facultà
associate di più individui e di più nazioni.”
[Carlo Cattaneo, Psicologia delle menti associate. Idea d'una Psicologia
delle scienze. Appunti delle cinque lezioni di psicologia da lui tenute tra il
1859 e il 1866 al Regio istituto lombardo di scienze, lettere e arti.]
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
10. Luca Marescotti 10 / 91
“È dunque una necessità della costruzione scientifica ch'essa
surga nel seno d'una società, anzi di molte società, dimodoché al
mancar dell'una per qualche avversità l'opera possa venir
continuata da un'altra.
All'elaborazione della scienza non basterebbero dunque tutte le
facultà dell'intelletto, se l'uomo non fosse già per istinto di natura
un essere socievole, s'egli avesse, non l'istinto del castoro, ma
quello dell'aragno il quale abita solitario nel centro della sua
tela. Ecco dunque l'istinto entrare nell'opera scientifica come un
necessario coefficiente.”
[Carlo Cattaneo, Psicologia delle menti associate. Idea d'una Psicologia
delle scienze. Appunti delle cinque lezioni di psicologia da lui tenute tra
il 1859 e il 1866 al Regio istituto lombardo di scienze, lettere e arti.]
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
11. Luca Marescotti 11 / 91
URBANISTICA AL POLITECNICO
cultura
scienza tra le scienze
tecnica per la protezione dell'ambiente
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
12. Luca Marescotti 12 / 91
L’ecologia applicata studia le relazioni nell’ambiente tra i sistemi viventi e
l’urbanistica si occupa della pianificazione dell’organizzazione delle
attività umane sul territorio, a volte tramite pianificazione e
programmazione, a volte tramite realizzazione diretta di opere pubbliche
o di insediamenti, a volte trasformando colture e usi del suolo.
I modi di intervento dell’urbanistica sono quindi molteplici.
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
13. Luca Marescotti 13 / 91
Si è soliti affrontare lo studio dell’urbanistica come studio (o analisi) del
territorio e come pianificazione delle trasformazioni, ma limitandosi a
tutto ciò che è edificato, all’edificare e all’edificabile, dunque agli
insediamenti e in parte alle infrastrutture.
Nei piani territoriali e nelle applicazioni delle tecniche di valutazione
ambientale troppo spesso domina l’interesse verso la “costruzione fisica”
del territorio, trascurando la continuità dei fenomeni e la loro dimensione
ambientale.
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
14. Luca Marescotti 14 / 91
Urban population
Urban population refers to people living in urban areas as defined by national statistical
offices. It is calculated using World Bank population estimates and urban ratios from the
United Nations World Urbanization Prospects. Aggregation of urban and rural population
may not add up to total population because of different country coverages.
World Bank Staff estimates based on United Nations, World Urbanization Prospects.
The World Bank Group, License Open
Catalog Sources World Development Indicators
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
18. Luca Marescotti 18 / 91
Vi sono due argomenti che mostrano la debolezza di una visione
meramente locale:
1) l’estensione mondiale del processo di urbanizzazione
2) l’estensione planetaria dell’impatto urbano sull’ambiente
Per non dire di un terzo argomento:
L’esplosione dell’urbanesimo mondiale si manifesta nei paesi del sud del
mondo, mostrando una dimensione totalmente nuova del processo di
antropizzazione dell’ambiente
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
20. Luca Marescotti 20 / 91
Qual era la differenza nelle precedenti immagini?
Urban population [The World Bank Group]
Nella prima & nella seconda immagine: la quantità di popolazione
urbana nel mondo per nazione (1981-1985 & 2011-2015)
Nella terza immagine: la percentuale di popolazione urbana per nazione
Nella quarta immagine: il tasso annuale di crescita della popolazione
urbana per nazione
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
21. Luca Marescotti 21 / 91
Il terzo mondo, con altre parole i paesi in via di sviluppo o PVS, è
caratterizzato dalla crescita dall’urbanesimo accelerato e dall’aumento
del numero delle grandi città.
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
22. Luca Marescotti 22 / 91
Architetti e urbanisti alterano l’ambiente, modellano i luoghi della
residenza, del lavoro e dei servizi, danno forma agli insediamenti e
indirizzano lo sfruttamento del territorio.
Per quanto con le loro opere portino effetti macroambientali e planetari,
finora le loro attività di progettazione e di pianificazione sono state
alimentate da una visione vecchia di risorse quasi illimitate.
È necessaria una nuova coscienza collettiva, che si può formare a
partire da un nuovo modello conoscitivo, capace di realizzare nuovi
strumenti di misura e di controllo, ma anche di modificare le
responsabilità individuali e soprattutto sociali verso il patrimonio
collettivo.
IL POLITECNICO E LA CULTURA POLITECNICA
23. Luca Marescotti 23 / 91
ORGANIZZAZIONE DELLE CITTÀ
abitare
le città come strumenti?
le città come officine?
TECNOLOGIE DI PRODOTTO E TECNOLOGIE DI PROCESSO
24. Luca Marescotti 24 / 91
Il tema della tecnologia è al centro della cultura moderna, è nel cuore
stesso dell’istituzione Politecnico; da questo nucleo di discipline tese a
trasferire le scoperte scientifiche nella produzione industriale può e deve
scaturire l’attenzione alle responsabilità disciplinari, dall’urbanistica
all’architettura fino al disegno industriale.
TECNOLOGIE DI PRODOTTO E TECNOLOGIE DI PROCESSO
25. Luca Marescotti 25 / 91
“Ed è con la presa di possesso della teoria sulla pratica che si potrebbe
caratterizzare la tecnica della seconda rivoluzione industriale, per
servirci dell’espressione di Friedmann, quella dell’industria neotecnica
dell’età dell’elettricità e della scienza applicata.
Con la loro fusione si caratterizza l’epoca contemporanea, quella degli
strumenti che hanno la dimensione di officine, e di officine che hanno
tutta la precisione di strumenti.”
[Georges Friedmann, Dove va il lavoro umano?, Edizioni di Comunita, 1950.]
TECNOLOGIE DI PRODOTTO E TECNOLOGIE DI PROCESSO
26. Luca Marescotti 26 / 91
Dallo studio delle tecnologia come modi e mezzi della produzione
industriale è necessario passare a osservare e utilizzare la tecnologia
nell’organizzazione territoriale in senso lato, cioè nell’urbanistica, intesa
nella duplice accezione di pianificazione urbana e di pianificazione
territoriale,
sia come tecnologie di processo (i mezzi con cui “produrre territorio”, e
nello specifico delle tecnologie di processo quelle per produrre le opere
pubbliche che sono alla base dell’organizzazione territoriale),
sia come tecnologie di prodotto, cioè la città e il territorio come prodotti
tecnologici.
TECNOLOGIE DI PRODOTTO E TECNOLOGIE DI PROCESSO
27. Luca Marescotti 27 / 91
Non è immediato trasferire analoghe valutazioni sull’organizzazione
territoriale: la sostanza tecnologica contenuta non sempre traspare
oppure è talmente entrata nell’abitudine da non essere più percepibile,
se non per confronti con altre situazioni urbane.
TECNOLOGIE DI PRODOTTO E TECNOLOGIE DI PROCESSO
28. Luca Marescotti 28 / 91
TECNOLOGIE DI PRODOTTO E TECNOLOGIE DI PROCESSO
Per chiudere il processo
bisogna farsi carico di tutto il
ciclo di vita del prodotto.
Life Cycle Assessment
Riduzione degli impatti
ambientali, chiusura dei cicli
produttivi, valutazione
complessiva della
“produzione di territorio”
(per esempio, considerando
globalmente i recuperi delle aree
dismesse e le riqualificazioni
urbane e infrastrutturali).
30. Luca Marescotti 30 / 91
“PRODUZIONE” DI TERRITORIO
attraverso “trasformazioni” delle coperture del suolo
utilizza tecnologie di processo e di prodotto
spesso non facilmente individuabili e valutabili.
Per esempio, nelle attività agro silvo pastorali sono presenti da sempre le tecnologie di
processo: la rivoluzione agricola ne è un esempio, ma è parziale, perché lo sviluppo in
questo settore è stato anche nella produzione di prodotti nuovi e di altre tecnologie:
la scelta delle specie addomesticabili, la selezione genetica, gli incroci, la green
revolution, le biotecnologie.
Le tecnologie assumono una funzione enorme per la loro capacità di orientare il segno
dell’impatto ambientale: dunque si richiede di vedere come efficacia di un intervento
non solo il prodotto realizzato, ma complessivamente il prodotto assieme agli scarti e
all’impatto ambientale. La presa di coscienza concreta e completa del processo
produttivo permetterà di sviluppare tecnologie appropriate e idonee per ridurre
complessivamente gli impatti negativi.
TECNOLOGIE DI PRODOTTO E TECNOLOGIE DI PROCESSO
31. Luca Marescotti 31 / 91
ORGANIZZAZIONE DELLE CITTÀ
L'urbanistica e le funzioni dello stato e
dei pubblici poteri
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE, RISORSE, BENI PUBBLICI
32. Luca Marescotti 32 / 91
CONOSCENZE FONDAMENTALI
elementi propri dell’urbanistica, a cui legare le possibili azioni di intervento sul
territorio,
elementi propri dell'ecologia, “conoscenze ambientali” geobiochimiche, cicli,
equilibri, protezione e ripristino
PER POTER FORMULARE
correttamente e approfonditamente obiettivi e procedure operative
L'URBANISTICA E LE FUNZIONI DELLO STATO E DEI PUBBLICI POTERI
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE, RISORSE, BENI PUBBLICI
33. Luca Marescotti 33 / 91
bene pubblico
opera pubblica e lavori pubblici,
pubblica amministrazione
diritto amministrativo
governo di azioni di lunga durata
tecniche & normative
efficienza e efficacia.
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE, RISORSE, BENI PUBBLICI
34. Luca Marescotti 34 / 91
L’urbanistica come tecnica comporta una sottomissione disciplinare
all’azione amministrativa; l’urbanistica come scienza formula teorie, che
permettono di indagare effetti e efficacia.
I piani e le loro attuazioni sono esperimenti che verificano le teorie e
anche la correttezza del rapporto tra obiettivi e politiche.
L’URBANISTICA COME SCIENZA
CON PARI DIGNITÀ
TRA LE SCIENZE AMMINISTRATIVE
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE, RISORSE, BENI PUBBLICI
35. Luca Marescotti 35 / 91
L’introduzione degli standard urbanistici o l'istituzione dei parchi ha
avuto
spesso finalità molto ristrette nella pianificazione (il benessere dei
cittadini, il benessere di un solo gruppo di cittadini)
raramente visioni vaste del concetto di “risorse”
Le risorse naturali, quelle note e quelle ancora non note, devono
essere considerate come beni pubblici
lo stesso territorio costituisce un bene pubblico e in quanto tale la
proprietà privata del suolo dovrebbe essere concepita in riferimento alle
caratteristiche del bene pubblico
la formazione e la fruizione del territorio
oggetti di pianificazione e amministrazione secondo un diritto pubblico
comprensivo dell'istituto di “bene pubblico”.
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE, RISORSE, BENI PUBBLICI
36. Luca Marescotti 36 / 91
INQUADRAMENTO SCIENTIFICO E
TEORICO
SUPPORTI ALLE DECISIONI E AL
CONTROLLO
LINEAMENTI TEORICI PER TECNOLOGIE APPROPRIATE
37. Luca Marescotti 37 / 91
PIANIFICAZIONE DELL'USO DEL SUOLO ALLE SCALE NAZIONALI,
REGIONALI, PROVINCIALI E LOCALI
PIANI DI EMERGENZA PER LA PRODUZIONE DELL’ENERGIA, PER
LA GESTIONE DI INCIDENTI INDUSTRIALI RILEVANTI, Di DISASTRI
NATURALI ECCEZIONALI
PIANI DI BONIFICA DI TERRENI INDUSTRIALI DISMESSI, DI CAVE,
DI SITI INQUINATI
PIANI DI REGIMENTAZIONE E SFRUTTAMENTO DELLE ACQUE
LINEAMENTI TEORICI PER TECNOLOGIE APPROPRIATE
38. Luca Marescotti 38 / 91
LINEAMENTI TEORICI PER TECNOLOGIE APPROPRIATE
La teoria deve andare oltre il piano e
rielaborare tutta la questione ambientale
e territoriale.
In questo primo percorso sarà
necessario dimostrare la centralità, e
dunque le responsabilità, dell’urbanistica
nella sua complessità di scienza e di
insieme di tecnologia nella protezione
dell’ambiente.
39. Luca Marescotti 39 / 91
I confini amministrativi e politici non circoscrivono l’ambiente, questa è la
patria di tutti gli esseri viventi.
Le tecnologie forniscono non solo soluzioni concrete nella progettazione
e realizzazione delle opere, ma sono anche strumenti di supporto al
processo decisionale e offrono possibilità di controllo delle trasformazioni
un tempo impensabili, aspetti questi ultimi che sono intimamente legati
all’analisi e alla misurazione dei fenomeni territoriali, sociali ed economici
nel processo decisionale attraverso definizione delle metodologie
operative e delle modalità con cui effettuare le misurazioni.
LINEAMENTI TEORICI PER TECNOLOGIE APPROPRIATE
40. Luca Marescotti 40 / 91
La questione ambientale è complessa perché combina le dinamiche
naturali con gli impatti antropici, spinti dalla questione demografica e
l’urbanesimo, dalla questione tecnologica (tecnologie pesanti e
tecnologie dolci), dalla questione dello sviluppo basato sui consumi e
sulle ineguaglianze.
LINEAMENTI TEORICI PER TECNOLOGIE APPROPRIATE
41. Luca Marescotti 41 / 91
L’urbanistica è l’insieme degli atti di pianificazione e di
programmazione delle trasformazioni territoriali.
Ogni azione tendente a modificare l’organizzazione del territorio, sia
mutando la distribuzione della popolazione e delle strutture produttive e
delle infrastrutture di servizio, sia alterando le relazioni tra esse, è un
atto urbanistico.
La pianificazione di queste azioni e del loro attuarsi nel tempo è
urbanistica. La storia dell’urbanistica è quindi la storia del modo con cui
queste azioni sono state decise e attuate.
LINEAMENTI TEORICI PER TECNOLOGIE APPROPRIATE
42. Luca Marescotti 42 / 91
Così la pianificazione di tutti quegli atti urbanistici diviene urbanistica,
facendo attenzione che non tutti gli atti urbanistici rientrano o possono
rientrare nella sfera disciplinare dell’urbanistica e che l’urbanistica non si
sostanzia, né può sostanziarsi solo attraverso piani.
L'urbanistica come scienza deve osservare il territorio e comprendere il
modo umano di “produrlo” per organizzarlo secondo interessi sociali e
produttivi.
LINEAMENTI TEORICI PER TECNOLOGIE APPROPRIATE
43. Luca Marescotti 43 / 91
URBANISTICA E AMBIENTE
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
44. Luca Marescotti 44 / 91
La parola ambiente rimanda con immediatezza all’ecologia, i cui primi elementi compaiono
alla fine del XIX secolo a proposito delle ricerche biologiche sull’evoluzione, sulle relazioni
interne tra gli esseri viventi e sulle relazioni esterne tra esseri viventi e ambiente
circostante.
1749 - le relazioni di tutti gli organismi viventi tra di loro e nel loro
esseri adattati all’ambiente, nelle loro trasformazioni e nelle lotte
per la sopravvivenza furono studiate dal medico botanico Carlo Linneo
(Carl Nilsson Linnaeus) (1707-1778)
Oeconomia naturae (economia della natura)
1866 - “ecologia” ovvero la “scienza dei rapporti dell’organismo con
l’ambiente” un termine introdotto dal biologo Ernst Heinrich Haeckel
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
45. Luca Marescotti 45 / 91
DEGRADO
punto di riferimento
misurazione della trasformazione rispetto a un “prima” “durante” e
“dopo” (ex-ante, cantiere, ex-post)
la “quantità” e la “qualità” della trasformazione
misurata e misurabile
nuovi problemi, nuove tecnologie, nuovi contesti
ri-orientamento del piano
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
46. Luca Marescotti 46 / 91
DEGRADO PROTEZIONE RIPRISTINO
Protezione e ripristino in realtà possono assumere una valenza ambigua,
rispetto sia alla dimensione delle dinamiche ambientali, non sempre note
o circoscritte, sia alle possibilità effettive di ripristinare condizioni
preesistenti, a fronte di processi complessi e di azioni irreversibili.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
47. Luca Marescotti 47 / 91
non basta parlare di
DEGRADO PROTEZIONE RIPRISTINO
occorrono altre priorità a partire dai concetti
RISCHIO PRECAUZIONE PREVENZIONE
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
48. Luca Marescotti 48 / 91
INDICATORE AMBIENTALE
Gli indicatori ambientali possono essere definiti come
variabili; i dati costituiscono le misure delle variabili (nel caso
di indicatori quantitativi) oppure le osservazioni delle variabili
(nel caso di indicatori qualitativi) in tempi differenti, in
differenti luoghi, per differenti popolazioni o come
combinazioni di questi.
Il confronto tra serie storiche mostra la dinamica del
fenomeno in esame.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
49. Luca Marescotti 49 / 91
EMISSIONI
Le emissioni sono le sostanze espulse da specifiche sorgenti
nell’atmosfera (per esempio da edifici, da impianti industriali,
da autoveicoli).
Per la definizione delle soglie di attenzione e di pericolo
esistono valori diversi specifici per singole sostanze; i paesi
che hanno adottato la definizione di soglie, hanno operato
con autonomia definendo non omogeneamente sia le
sostanze sottoposte a controllo, sia le concentrazioni
massime ammissibili di emissione.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
50. Luca Marescotti 50 / 91
TRASMISSIONE
Le sostanze espulse nell’atmosfera o nel suolo o nell'acqua
si diffondono e sono trasportate dalle dinamiche del mezzo in
cui sono emesse in relazione alle loro caratteristiche di peso
e dimensione; soprattutto nei luoghi di lavoro per questa fase
sono stati stabiliti valori massimi ammissibili di
concentrazione.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
51. Luca Marescotti 51 / 91
IMMISSIONI
La fase di ricaduta delle sostanze espulse comporta il loro
inserimento in un altro “mezzo” con possibili reazioni
chimiche. Similmente alle altre fasi di emissione e di
trasmissione possono essere definiti valori massimi di
concentrazione.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
52. Luca Marescotti 52 / 91
TOSSICITÀ
La tossicità di una sostanza implica la misura della quantità
(massa) minima capace a causare effetti dannosi su un
sistema biologico. La quantità minima può essere espressa
in concentrazione di quella sostanza in un mezzo. La
tossicità di una sostanza si misura in termini relativi e in
funzione di quanta poca sostanza (massa o mole con
riferimento alle dimensioni molecolari) occorre per ottenere
effetti dannosi. Tuttavia la tossicità dipende dalla probabilità
che il sistema biologico sia esposto alla sostanza (curve di
risposta – concentrazione - durata oppure di risposta – dose -
durata). Esistono soglie di tossicità, con misure di effetti non
osservati, minimi, non nocivi e nocivi, in base ai quali si
forniscono fattori di incertezza, fattori di sicurezza.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
53. Luca Marescotti 53 / 91
DANNO
I danni possono essere di diverso tipo: in relazione al
soggetto colpito: danno al suolo, da calpestio, da
trasmissione, da immissione o da radiazione; danni ai sensi
(all’udito, alla vista); danno alle basi azotate, alla flora, alla
fauna; in relazione all’entità: danno primario o secondario;
danno temporaneo o permanente o periodico; danno
somatico o biochimico o anatomico.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
54. Luca Marescotti 54 / 91
PERICOLO
Il concetto di pericolo è legato a sostanze pericolose per la
loro tossicità, perché infiammabili o esplosive; inoltre si
riferisce a luoghi in cui sono accumulate sostanze
pericolose. Da questo deriva l’importanza del catasto dei
“carichi antichi” (discariche dismesse, aree industriali con
produzione di sostanze pericolose) e la registrazione di
quanto è in formazione, poiché le tecnologie attuali di
trattamento dei rifiuti pericolosi potrebbero dimostrarsi in un
futuro inefficaci.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
55. Luca Marescotti 55 / 91
PERICOLOSITÀ RELATIVA
La definizione di pericolosità relativa è impiegata per
sottolineare anche l’importanza di classi per marcare il grado
di rischio legato a un sito.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
56. Luca Marescotti 56 / 91
RISCHIO ZERO
In una data condizione non si accetta alcun rischio, ma si tratta di
condizioni rare, difficilmente riscontrabili nella pratica.
RISCHIO ACCETTABILE
In genere, dove vi sono interventi antropici ma non solo
l’obiettivo realistico e perseguibile con successo è la riduzione
del rischio entro soglie accettabili.
La stessa definizione probabilistica del rischio implicitamente presuppone
l’impossibilità di ottenere situazioni a rischio zero, evidenziando così che la
condizione di attività svolte in totale assenza di rischi di per sé non possa
essere accettata teoricamente, né posta come obiettivo di progetto. Dunque,
è ragionevole effettuare interventi, il cui impatto può generare dei rischi, ma si
devono prevedere opere per garantire che le probabilità di rischio e che
l’entità dei danni siano contenute entro soglie accettabili.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
57. Luca Marescotti 57 / 91
RISCHIO, INDUSTRIE A RISCHIO, RISCHIO AMBIENTALE
Il concetto di rischio si configura diversamente da quello di
pericolo e si definisce come probabilità di manifestazione di
un danno, più o meno grave (magnitudo), in relazione
all’esecuzione di determinate attività.
L’impatto può essere primario, se con interferenze dirette, o secondario,
se con eventi successivi nello spazio e nel tempo, oppure può essere
positivo o negativo, reversibile o irreversibile. Dalla definizione di impatto
ambientale si deriva quella di rischio ambientale, esprimibile
possibilmente in termini probabilistici, come può essere nel caso di
studiare gli effetti di eventi inquinanti probabili in seguito a determinati
interventi.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
59. Luca Marescotti 59 / 91
H*P=PhExp
Physical exposure was obtained by modelling the area affected by each recorded event. [Pelling et al.
2004, p.100]
United Nations Development Programme
Bureau for Crisis Prevention and Recovery www.undp.org/bcpr
COMBINAZIONI DI RISCHI, RISCHIO SISTEMICO
60. Luca Marescotti 60 / 91
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
La normalità sarà la crisi?
61. Luca Marescotti 61 / 91
Emergency, Indirect and Cumulative Impacts
European Commission/ L. J.
Walker, J. Johnston, Guidelines
for the Assessment of Indirect
and Cumulative Impacts as well
as Impact Interactions. May
1999, Luxembourg, Office for
Official Publications of the
European Communities, 2001
63. Luca Marescotti 63 / 91
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
Il rischio è una funzione della probabilità che si verifichi un
evento non voluto, da cui derivano danni alle persone e alle
cose assieme a perdite economiche.
Gli impatti si misurano attraverso l’entità probabile del
danno, la quantità di popolazione esposta e la vulnerabilità
(dipende dall'evento: per esempio può dipendere dalla robustezza
delle strutture edilizie o dalla durata dell’esposizione).
64. Luca Marescotti 64 / 91
SITI INQUINATI
L’aggettivo qualitativo inquinato o contaminato si usa per definire
la condizione “non naturale” di un sito. Se tali condizioni
derivassero da azioni umane reversibili, il ripristino ambientale
potrebbe significare il riportare il sito alla sua naturalità (la
condizione in cui era prima) o per lo meno a condizioni accettabili,
tali cioè da non provocare nel tempo danni agli esseri viventi.
La contaminazione deve poter essere misurata come presenza di contaminanti in
concentrazioni superiori a valori predeterminati. La natura dell’inquinante e il
livello della contaminazione, che definiscono le caratteristiche dell’inquinamento,
devono essere associate al carattere del possibile uso del suolo
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
65. Luca Marescotti 65 / 91
SITI PERICOLOSI PER L’IMMISSIONE DI SOSTANZE INQUINANTI
Un sito circoscritto, ove si registri la pericolosità indotta da
interventi esterni è definibile come “sito pericoloso”.
L’individuazione e la delimitazione non implica la necessità
dell’intervento di bonifica, ma la capacità di gestione del rischio.
SITI CON PERICOLOSITÀ INTRINSECA NATURALE
La pericolosità di un sito può talvolta dipendere da cause naturali,
(gas radon, minerali di mercurio o arsenico). Nella maggior parte
dei casi, se non nella generalità, è improponibile la bonifica, mentre
è necessaria la gestione del rischio per eventuali presenze umane o
di altre specie.
AMBIENTE: QUALE PROTEZIONE, QUALE RIPRISTINO
66. Luca Marescotti 66 / 91
SOCIETÀ UMANE, URBANISTICA,
HABITAT E NICCHIA ECOLOGICA
RIPENSARE L'URBANISTICA
LEGGERE IL PAESAGGIO COME MOSAICI
INTERPRETABILI A DIVERSE SCALE
UNITÀ DI PAESAGGIO
TESSERE DI UN MOSAICO IL CUI SENSO STA
NELL'INTEREZZA E NELLE RECIPROCHE ARMONIE
LEGGERE LE TRASFORMAZIONI
67. Luca Marescotti 67 / 91
PAESAGGIO
In che modo oggi le società umane si relazionano
all’ambiente?
Come si riconoscono le nicchie ecologiche umane?
Quali finalità nelle leggi?
Realtà ecologica e mappe mentali
68. Luca Marescotti 68 / 91
Unità di paesaggio a diverse scale: micropaesaggi
erbosi naturali e artificiali racchiusi in pochi metri
quadrati e macropaesaggi grandi chilometri
quadrati composti da querceti, acquitrini e paludi.
[Fonte: Turner et al.]
Paesaggi urbani a Sun Lakes-Phoenix, Arizona
affiancati a paesaggi agricoli alimentati da falde
freatiche. [Fonte: Google Maps 2015].
UN PAESAGGIO FATTO DI MOSAICI E TESSERE
CON DIVERSE SCALE DI LETTURA
69. Luca Marescotti 69 / 91
Realtà ecologica e mappe mentali
Ernst Haeckel (1834-1919)
ecologia 1866
Il termine «ecologia» (gr. oikía casa, ambiente, e lógos discorso)
venne per la prima volta introdotto in campo biologico da Ernst
Heinrich Haeckel (1834-1919), come «scienza dei rapporti
dell’organismo con l’ambiente» (Morfologia generale degli
organismi, 1866). Dunque una sorta di «economia della natura».
[E. Haeckel, Storia della creazione, 1868.]
70. Luca Marescotti 70 / 91
Realtà ecologica e mappe mentali
Ecologia del paesaggio
Carl Trol, Landscape Ecology, 1939
geografo
Interpretazione delle fotografie aeree per studiare le interazioni tra AMBIENTE
e FLORA.
[ Carl Trol, “Luftbildplan und ökologische Bodenforschung (Aerial
photography and ecological studies of the earth)”, Zeitschrift der
Gesellschaft für Erdkunde, Berlino, 1939, pp.241-298.]
71. Luca Marescotti 71 / 91
Realtà ecologica e mappe mentali
Landscape Ecology 1939
Heterogeneity is the measure of how different parts of a landscape are from one
another.
Landscape ecology looks at how this spatial structure affects organism abundance at
the landscape level, as well as the behavior and functioning of the landscape as a
whole. This includes studying the influence of pattern, or the internal order of a
landscape, on process, or the continuous operation of functions of organisms.
Landscape ecology also includes geomorphology as applied to the design and
architecture of landscapes. Geomorphology is the study of how geological formations
are responsible for the structure of a landscape.
[ Carl Trol, “Luftbildplan und ökologische Bodenforschung (Aerial
photography and ecological studies of the earth)”.]
72. Luca Marescotti 72 / 91
Realtà ecologica e mappe mentali
Modelli di paesaggio (patterns)
Elementi strutturali geografici (patches)
Un insieme di modelli di paesaggio (patterns): tipo, entità, frequenza di eterogeneità
Il paesaggio è un mosaico ambientale.
Una serie di elementi strutturali geograficamente distinti (patches),
omogenei per gli elementi paesaggistici che li compongono,
Tali elementi strutturali
variano per forma, dimensione e disposizione nello spazio considerato in funzione
delle condizioni originali e di sviluppo.
77. Luca Marescotti 77 / 91
UN PAESAGGIO FATTO DI MOSAICI E TESSERE
CON DIVERSE SCALE DI LETTURA
“Che cosa è allora un paesaggio? Suggeriamo una definizione generale
che non richiede una scala assoluta: un paesaggio è una zona che è
territorialmente eterogenea in almeno un fattore di interesse. Sebbene alla
scala umana possiamo osservare ‘un mosaico grande chilometri su cui
ricorrono ecosistemi locali’ [Forman, 1995] è importante riconoscere che
l’ecologia del paesaggio può occuparsi di paesaggi che si estendono per
decine di metri e non chilometri, e che un paesaggio può essere anche
interno a un sistema acquatico. Inoltre, possiamo osservare un paesaggio
rappresentato da un gradiente attraverso cui gli ecosistemi non hanno
caratteri ripetitivi o ricorrenti. Questa nostra definizione è sufficientemente
generale da permettere di considerare entrambi gli aspetti dell’ecologia del
paesaggio prima citati.”
[Fonte: Turner et al, 2001, p.7]
78. Luca Marescotti 78 / 91
UN PAESAGGIO FATTO DI MOSAICI E TESSERE
CON DIVERSE SCALE DI LETTURA
79. Luca Marescotti 79 / 91
UN PAESAGGIO FATTO DI MOSAICI E TESSERE
CON DIVERSE SCALE DI LETTURA
80. Luca Marescotti 80 / 91
UN PAESAGGIO FATTO DI MOSAICI E TESSERE
CON DIVERSE SCALE DI LETTURA
“Quando vediamo un paesaggio, osserviamo la sua composizione e
configurazione territoriale: gli elementi presenti e le loro modalità di
composizione. In un paesaggio agricolo, possiamo osservare foreste che
fiancheggiano torrenti e creste scoscese, mentre coltivi e pascoli
occupano i versanti più morbidi delle aree montane. Nel paesaggio di
una foresta boreale dominata dal fuoco, possiamo osservare grandi aree
contigue di vecchie foreste, giovani foreste, assieme alla vegetazione
iniziale di una fase di successione. In un bosco deciduo, possiamo
osservare piccoli intervalli in quella che sarebbe altrimenti una continuità
tra le chiome degli alberi, e possiamo individuare la transizione tra
comunità forestali dominate da differenti specie di alberi.
[Fonte: Turner et al, 2001, p.71]
81. Luca Marescotti 81 / 91
UN PAESAGGIO FATTO DI MOSAICI E TESSERE
CON DIVERSE SCALE DI LETTURA
“In un paesaggio costiero, possiamo osservare lunghe e strette strisce
di vegetazione simile a uno che si muove dal margine tra terra e acqua
verso l'interno. Nei paesaggi di piccole estensioni (vale a dire di 100 m
per 100 m), possiamo osservare complesse strutture di zone vegetate e
non vegetate. Come si sono sviluppate tutte queste diverse strutture?
Come cambiano nel tempo?”
[Fonte: Turner et al, 2001, p.71]
82. Luca Marescotti 82 / 91
Definition of commonly used terms in landscape ecology
[Fonte: Turner et al, 2001]
Configuration: Specific arrangement of spatial elements; often used
synonymously with spatial structure or patch structure.
Connectivity: Spatial continuity of a habitat or cover type across a
landscape.
Corridor: Relatively narrow strip of a particular type that differs from the
areas adjacent on both sides.
Cover type: Category within a classification scheme defined by the user that
distinguishes among the different habitats, ecosystems, or vegetation types
on a landscape.
Edge: Portion of an ecosystem or cover type near its perimeter and within
which environmental conditions may differ from interior locations in the
ecosystem; also used as a measure of the length of adjacency between
cover types on a landscape.
[Fonte: Turner et al., 2001]
83. Luca Marescotti 83 / 91
Definition of commonly used terms in landscape ecology
Fragmentation: Breaking up of a habitat or cover type into smaller,
disconnected parcels.
Heterogeneity: Quality or state of consisting of dissimilar elements, as with
mixed habitats or cover types occurring on a landscape; opposite of
homogeneity, in which elements are the same.
Landscape: Area that is spatially heterogeneous in at least one factor of
interest.
Matrix: Background cover type in a landscape, characterized by extensive
cover and high connectivity; not all landscapes have a definable matrix.
Patch: Surface area that differs from its surroundings in nature or
appearance.
Scale: Spatial or temporal dimension of an object or process, characterized
by both grain and extent.
[Fonte: Turner et al. 2001]
84. Luca Marescotti 84 / 91
SOCIETÀ UMANE, URBANISTICA,
HABITAT E NICCHIA ECOLOGICA
Un possibile percorso per approfondire le proprie conoscenze:
Richard T. T. Forman, Landscape Ecology, 1986
- Land Mosaics: the Ecology of Landscapes and Regions,
2001
- Urban Ecology: Science of Cities, 2014
Turner, Monica G., Robert H. Gardner, e Robert V. O’Neill.
Landscape Ecology in Theory and Practice: Pattern and
Process. New York: Springer, 2001.
IMPARARE DALL'ECOLOGIA PER
RIPROGRAMMARE IL NOSTRO MODO DI PENSARE
85. Luca Marescotti 85 / 91
Pattern: strutture, modelli, … [The Pattern language]
E ora un breve accenno a Christopher Alexander (… e a Helmut Leitner) e le
quindici proprietà dell'interezza o della vita (vita come ordine; la natura
dell'ordine)
WHOLENESS AND LIFE
89. Luca Marescotti 89 / 91
Pattern: strutture, modelli
QWAN
quality
without a
name /
Lebendigkeit
qualità senza
un nome /
vitalità
90. Luca Marescotti 90 / 91
Pattern: strutture, modelli
QWAN / Lebendigkeit quality without a name, qualità senza nome / vitalità
91. Luca Marescotti 91 / 91
WHOLENESS AND LIFE
Un altro possibile percorso per approfondire le proprie
conoscenze:
Christopher Alexander, The Nature of Order, Berkeley,
Center for Environmental Structure, 2002-2005
Peter Baumgartner, Richard Sickinger, PURPLSOC Pursuit
of Pattern Languages for Societal Change. The Workshop
2014. Designing Lively Scenarios with the Pattern Approach
of Christopher Alexander. Berlino, 2015.
ALTRI PERCORSI PER RIPROGRAMMARE IL
NOSTRO MODO DI PENSARE