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Sustainability?
Attività Umane
e
Ambiente
Pancrazio Bertaccini
Istituto di ricerche Interdisciplinari sulla sostenibilità
1962 1972 1987
Premessa
Rapporto Bruntland 1987
“La terra è una sola ma il mondo no. Tutti
dipendiamo dalla biosfera ma ogni comunità
combatte per se a scapito delle altre.
Alcuni consumano ad un ritmo forsennato...
Altri consumano troppo poco e vivono con lo
spettro della fame...”
Preoccupazioni comuni
Un futuro minacciato
Verso uno sviluppo sostenibile
Il ruolo dell'economia internazionale
Sfide collettive
Popolazione e risorse umane
Sicurezza alimentare: sostenere le potenzialità
Specie ed ecosistemi: risorse per lo sviluppo
Energia: scelte per l'ambiente e lo sviluppo
Industria: produrre più con meno
Il problema urbano
Di Johann Dréo
Sviluppo sostenibile
rapporto bruntland 1987
«quello sviluppo che consente alla generazione presente di
soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità
delle generazioni future di soddisfare i propri»
«La Terra è un pianeta limitato governato da logiche di
espansione illimitata, dalla volontà del superamento di ogni
limite, dalla dinamica della dismisura.»
Sono state sottoscritte 2 convenzioni e 3 dichiarazioni di principi:
La Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo, definisce in 27 principi diritti e responsabilità delle
nazioni nei riguardi dello sviluppo sostenibile
L'Agenda 21: il Programma d'Azione per il XXI secolo, pone lo sviluppo sostenibile come una
prospettiva da perseguire per tutti i popoli del mondo.
La Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste sancisce il diritto degli Stati di
utilizzare le foreste secondo le proprie necessità, senza ledere i principi di conservazione e sviluppo
delle stesse.
La Convenzione quadro sui cambiamenti climatici cui seguirà la Convenzione sulla
Desertificazione - pone obblighi di carattere generale miranti a contenere e stabilizzare la
produzione di gas che contribuiscono all'effetto serra.
La Convenzione quadro sulla biodiversità, con l'obiettivo di tutelare le specie nei loro habitat naturali
e riabilitare quelle in via di .estinzione.
Conferenza di Rio - 1992
2007: Sostenibilità dopo 20 anni
Per garantire benessere, qualità della vita e sostenibilità,
si fa spazio la nuova concezione dello sviluppo
sostenibile attraverso l'approccio “sustainable stocks”
per l'economia, la società e l'ambiente.
Necessaria una valutazione più efficace per andare oltre i
limiti del PIL come indicatore della performance
economica e del progresso sociale.
2007 - Rapporto Stiglitz
Superare il concetto di “bisogno”
Il Rapporto propone di utilizzare a tale fine il livello netto
degli investimenti, per mettere sotto controllo gli stock
della ricchezza economica e ambientale, piuttosto che il
flusso dei redditi o dei consumi.
La sostenibilità è definita come “la capacità di assicurare alle
generazioni future standard di benessere almeno pari ai
nostri attuali mediante il trasferimento a loro di un
adeguato ammontare degli asset da cui tale benessere
dipende”
2007 - Rapporto Stiglitz
La Green Economy
Introdotta tra 2008 e 2011 dall’Unep nel pieno
della crisi, «si traduce in un miglioramento del
benessere umano e dell’equità sociale,
riducendo significativamente i rischi
ambientali e le scarsità ecologiche».
Può essere pensata come «un’economia a
basso contenuto di carbonio, efficiente in
termini di risorse e socialmente inclusiva».
La Green Economy
3 Approcci teorici:
Comportamenti, dotazioni e politiche Verdi: Azioni
e obiettivi SMART: Specific, Measurable,
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crescita infinita attraverso nuovi, sostenibili
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di sviluppo sociale diverso da quello che ha
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Agenda 2030 dell’ONU – firmata da 193 paesi (inclusa l’italia) nel 2015
22 Maggio – 7 giugno
18
Economia circolare
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Ripartiamo dall’economia lineare
http://www.eea.europa.eu
SOER 2015 — The European environment — state and outlook 2015
Economia circolare
Cittadino europeo: 14 Ton di materie prime
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Es 1: Case di paglia
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Es 1: Case di paglia
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materials
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Case di paglia
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(??)
29
31
Se puoi misurarlo - Puoi migliorarlo
https://www.footprintnetwork.org
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33
Servizi ecosistemici
Ecological footprint – Biocapacity
Embodied energy
34
Servizi ecosistemici
Living planet report – WWF GFN – 2016
Dalla definizione del millennium ecosystem assessment 2005
Servizi Ecosistemici
I servizi ecosistemici svolgono un ruolo fondamentale nella società: le
caratteristiche degli ecosistemi e la produttività del capitale naturale
che generano sono elementi fondamentali al funzionamento del
sistema di supporto della vita sulla Terra.
Il Millennium Ecosystem Assessment ha calcolato che la perdita di
servizi ecosistemici contribuisce all'insicurezza alimentare ed
energetica, aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali, come
inondazioni o tempeste tropicali, diminuisce il livello di salute, riduce
la disponibilità e la qualità delle risorse idriche e intacca l'eredità
culturale.
I servizi ecosistemici rappresentano inoltre una porzione notevole del
valore economico totale del pianeta. Questi servizi però non sono
completamente inclusi nel mercato e non sono nemmeno quantificati
adeguatamente, in termini comparabili con i servizi economici e il
capitale manifatturiero. Per questo motivo si dà spesso loro un peso
ridotto nelle politiche decisionali.
« Siccome i servizi ecosistemici non vengono ‘catturati’ dai mercati e non
vengono quantificati in termini comparabili con i servizi economici ed i
prodotti industriali molto spesso questi servizi non vengono neanche
considerati nelle decisioni politiche. » (Robert_Costanza)
40
Biocapacity
Ecological footprint
41
Biocapacity: capacità biologica di un ecosistema è
la stima della sua produzione di materiali in
termini di risorse naturali, e l’assorbimento o la
depurazione di scarti, quali rifiuti, acque reflue
anidride carbonica ecc.
Ecological footprint: è la superficie biologicamente
produttiva di cui c’é bisogno per fonire I beni
necessary alla popolazione: frutta e verdura,
pesce, legna, fibre, assorbimento di anidride
carbonica da combustibili fossili, spazio per gli
edifice, strade ecc....
41
42Immagine da: Manuale delle Impronte
Ecologiche, Edizioni Ambiente, 2002
Tipologie di Territorio
12% per la protezione della biodiversità:
Convenzione sulla Biodiversità (Rio 1992)
La CBD è un trattato internazionale giuridicamente
vincolante con tre principali obiettivi:
– conservazione della biodiversità
– uso sostenibile della biodiversità
– giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti
dall'utilizzo delle risorse genetiche.
La convenzione nasce per la conservazione
della biodiversità ma con l'aumento della
consapevolezza dei forti legami fra le
necessità delle popolazioni umane e il
funzionamento degli ecosistemi, cresce il
concetto di tutela dei servizi ecosistemici, per
integrarsi con le politiche sociali ed
economiche.
Perchè è importante la
biodiversità?
• Rafforza la produttività di un qualsiasi ecosistema (di un suolo agricolo, di una
foresta, di un lago, ecc…)
• La sua diminuzione può avere un impatto per la stabilità dell’habitat
• Garantisce la fornitura di servizi di supporto, di fornitura, di regolazione e
culturali, di cui beneficiano direttamente o indirettamente tutte le comunità umane,
animali e vegetali del pianeta
• Una più vasta varietà di specie significa una più vasta varietà di colture, una
maggiore diversità di specie assicura la naturale sostenibilità di tutte le forme di
vita, un ecosistema in buona salute ha maggiore resilienza, verso malattie,
variazioni climatiche o eventi meteorici, ecc...
http://www.isprambiente.gov.it/
WWF - Living planet report 2014
Livingplanetreport.com
Living planet report – WWF GFN - 2016
48
Circa 10,3 Mld ha, il 68% delle
terre emerse (15 Mld ha),
sono terre bio-produttive
Immagine da: Manuale delle Impronte
Ecologiche, Edizioni Ambiente, 2002
Tipologie di Territorio
49
4 ha
1950 -> 2,5 Mld abitanti
50
2,7 ha
1970 -> 3,6 Mld abitanti
51
1,9 ha
1990 -> 5,2 Mld abitanti
52
1,4 ha
2015 -> 7,3 Mld abitanti
53
Biocapacità:
disponiblità media
attuale di suolo
bioproduttivo
54
55
Se puoi misurarlo - Puoi migliorarlo
https://www.footprintnetwork.org
Impronta ecologica
57
Calcolo dei consumi medi Cn, (espressi in kg/anno) per ogni bene o prodotto n
consumato dalla popolazione residente nella regione in esame.
Calcolo della superficie Sn (espressa in ha) necessaria per la produzione dello
specifico bene n, ottenuta dividendo il consumo medio annuale di quel bene Cn
per la produttività o rendimento medio annuale pn del terreno necessario a
produrlo, espresso in kg/(ha anno)
Calcolo dell’Impronta Ecologica F (espressa in ha):
Calcolo dell’Impronta Ecologica pro capite f :
(espressa in ha/persona)
Sn=
Cn
pn
F= ∑
n
tutti i beni
Sn
f=
F
P
CALCOLO DEI CONSUMI
58
Es. 1: Produzione orticola
Confronto tra aumento
Produzione e Aumento EF
Immagine da: Manuale delle Impronte
Ecologiche, Edizioni Ambiente, 2002
59
Es. 2: Produzione carne bovina
Confronto tra allevamento intensivo (9,34
gha/Ton) e estensivo (8,97 gha/Ton)
Consumo medio procapite di carne 80 kg
EF = 0,74 gha
Consumo medio di pasta 24 kg
EF = 0.03 gha
Es. 3: Pasta
62
Es. 4: Abitazioni
Confronto tra Legno-Paglia (35,66 kgCO2/m3),
Laterocemento (45.78 kgCO2/m3) e Legno-
LanaRoccia (36,39 kg CO2/m3)
65
c
http://www.footprintcalculator.org/
www.footprintnetwork.org
Fonte: Living Planet 2014
Fonte: Living Planet Report 2014
Fonte: Living Planet Report 2014
Carbon from burning fossil fuels has been the
dominant component of humanity’s Ecological
Footprint for more than half a century, and remains
on an upward trend. In 1961, carbon was 36 per
cent of our total footprint; by 2010, it comprised 53
per cent.
Carbon Footprint
si può vedere che lo squilibrio a livello mondiale è principalmente determinato dalle emissioni
di CO2, espresse in ettari di foresta necessari per il loro assorbimento. Per definizione, la
domanda mondiale in termini di terreni coltivati, di terreni edificati e di pascoli non può
superare la biocapacità mondiale.
di conseguenza, impronte ecologiche meno generali, ma più rigorosamente definite, come la
"Carbon Footprint" (CF), sembrerebbero più adatte, poiché sono più chiaramente misure
fisiche di stock che non si basano su ipotesi specifiche sulla produttività o su fattori di
equivalenza.
per quanto riguarda la comunicazione, quest ultimo indicatore è in grado di inviare messaggi
altrettanto forti in termini di eccesso di utilizzazione della capacità di assorbimento del
pianeta. Il CF ha anche la caratteristica interessante di essere calcolabile a qualsiasi livello
di disaggregazione. Questo lo rende uno strumento potente per monitorare il
comportamento dei singoli soggetti emettitori.
Il Rapporto Stiglitz
Living Planet Report 2014
Fonte: Living Planet Report 2006
Le impronte ecologiche delle nazioni
Living Planet Report 2014
Impronta ecologica – Biocapacità - Produzione
76
Water footprint
http://www.dailymail.co.uk/indiahome/indianews/article-2324538/VISUAL-EDIT-Your-water-footprint-.html
Why turn it off?
Fonte: Living Planet Report 2014
Sustainability: 3 Base Points
• Self preservation: Air, water, food
• Understanding and measure
• Doing more with less
Sustainability Is a catalyst of innovation
Perché:
I problemi di questo mondo non possono
essere risolti allo stesso livello di pensiero
che li ha generati
Albert Einstein
The favourable state of the planet during the
Holocene made it possible for settled human
communities to evolve and eventually
develop into the modern societies of today,
by profiting from the natural capital offered
by a stable biosphere.
However, advancements in Earth system
science suggest that the world has entered a
new period – the “Anthropocene” – in which
human activities are the largest drivers of
change at the planetary scale (Zalasiewicz
et al., 2008)
9 Planetary Boundary by the Stockholm Resilience Centre
20180508 selvatica sost_v7

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Presentazione fineprogetto v6
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20140128 Comunità Concrete Alice Castello
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20131206 semi transizione_ss
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Pb ties09 io_analysis
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20180508 selvatica sost_v7

  • 1. Sustainability? Attività Umane e Ambiente Pancrazio Bertaccini Istituto di ricerche Interdisciplinari sulla sostenibilità
  • 2.
  • 4. Premessa Rapporto Bruntland 1987 “La terra è una sola ma il mondo no. Tutti dipendiamo dalla biosfera ma ogni comunità combatte per se a scapito delle altre. Alcuni consumano ad un ritmo forsennato... Altri consumano troppo poco e vivono con lo spettro della fame...”
  • 5. Preoccupazioni comuni Un futuro minacciato Verso uno sviluppo sostenibile Il ruolo dell'economia internazionale
  • 6. Sfide collettive Popolazione e risorse umane Sicurezza alimentare: sostenere le potenzialità Specie ed ecosistemi: risorse per lo sviluppo Energia: scelte per l'ambiente e lo sviluppo Industria: produrre più con meno Il problema urbano Di Johann Dréo
  • 7. Sviluppo sostenibile rapporto bruntland 1987 «quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri» «La Terra è un pianeta limitato governato da logiche di espansione illimitata, dalla volontà del superamento di ogni limite, dalla dinamica della dismisura.»
  • 8.
  • 9. Sono state sottoscritte 2 convenzioni e 3 dichiarazioni di principi: La Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo, definisce in 27 principi diritti e responsabilità delle nazioni nei riguardi dello sviluppo sostenibile L'Agenda 21: il Programma d'Azione per il XXI secolo, pone lo sviluppo sostenibile come una prospettiva da perseguire per tutti i popoli del mondo. La Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste sancisce il diritto degli Stati di utilizzare le foreste secondo le proprie necessità, senza ledere i principi di conservazione e sviluppo delle stesse. La Convenzione quadro sui cambiamenti climatici cui seguirà la Convenzione sulla Desertificazione - pone obblighi di carattere generale miranti a contenere e stabilizzare la produzione di gas che contribuiscono all'effetto serra. La Convenzione quadro sulla biodiversità, con l'obiettivo di tutelare le specie nei loro habitat naturali e riabilitare quelle in via di .estinzione. Conferenza di Rio - 1992
  • 10.
  • 11.
  • 12. 2007: Sostenibilità dopo 20 anni Per garantire benessere, qualità della vita e sostenibilità, si fa spazio la nuova concezione dello sviluppo sostenibile attraverso l'approccio “sustainable stocks” per l'economia, la società e l'ambiente. Necessaria una valutazione più efficace per andare oltre i limiti del PIL come indicatore della performance economica e del progresso sociale. 2007 - Rapporto Stiglitz
  • 13. Superare il concetto di “bisogno” Il Rapporto propone di utilizzare a tale fine il livello netto degli investimenti, per mettere sotto controllo gli stock della ricchezza economica e ambientale, piuttosto che il flusso dei redditi o dei consumi. La sostenibilità è definita come “la capacità di assicurare alle generazioni future standard di benessere almeno pari ai nostri attuali mediante il trasferimento a loro di un adeguato ammontare degli asset da cui tale benessere dipende” 2007 - Rapporto Stiglitz
  • 14. La Green Economy Introdotta tra 2008 e 2011 dall’Unep nel pieno della crisi, «si traduce in un miglioramento del benessere umano e dell’equità sociale, riducendo significativamente i rischi ambientali e le scarsità ecologiche». Può essere pensata come «un’economia a basso contenuto di carbonio, efficiente in termini di risorse e socialmente inclusiva».
  • 15. La Green Economy 3 Approcci teorici: Comportamenti, dotazioni e politiche Verdi: Azioni e obiettivi SMART: Specific, Measurable, Achievable, Realistic, Time related Capitalismo naturale: risposta ai problemi della crescita infinita attraverso nuovi, sostenibili modelli di consumo e nuovi bisogni Nuovo Sistema di relazioni economico produttive e di sviluppo sociale diverso da quello che ha creato i problemi attuali
  • 17. 22 Maggio – 7 giugno
  • 20. http://www.eea.europa.eu SOER 2015 — The European environment — state and outlook 2015
  • 21. Economia circolare Cittadino europeo: 14 Ton di materie prime e 5 Ton di rifiuti anno. Economia circolare: -- Un eco-design che permette di riparare e riutilizzare i prodotti più facilmente; -- Una maggiore durabilità; -- Una migliore gestione dei rifiuti; -- Un nuovo modello di business basato sul leasing e la condivisione (Sharing Economy) http://www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/20150701STO72956/Economia-circolare-usami-di-nuovo!
  • 22. Dalla Culla alla Culla - Micheal Braungart e William McDonough
  • 24. Es 1: Case di paglia https://www.ricehouse.it
  • 25. Es 1: Case di paglia https://www.ricehouse.it
  • 26. Es. 2: mycelium-based bio- materials https://www.mogu.bio https://ecovativedesign.com
  • 28. Vasi in lolla di riso Case di paglia Pneumatici in lolla di riso (??)
  • 29. 29
  • 30.
  • 31. 31 Se puoi misurarlo - Puoi migliorarlo https://www.footprintnetwork.org
  • 33. 33 Servizi ecosistemici Ecological footprint – Biocapacity Embodied energy
  • 35.
  • 36. Living planet report – WWF GFN – 2016 Dalla definizione del millennium ecosystem assessment 2005
  • 37. Servizi Ecosistemici I servizi ecosistemici svolgono un ruolo fondamentale nella società: le caratteristiche degli ecosistemi e la produttività del capitale naturale che generano sono elementi fondamentali al funzionamento del sistema di supporto della vita sulla Terra. Il Millennium Ecosystem Assessment ha calcolato che la perdita di servizi ecosistemici contribuisce all'insicurezza alimentare ed energetica, aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali, come inondazioni o tempeste tropicali, diminuisce il livello di salute, riduce la disponibilità e la qualità delle risorse idriche e intacca l'eredità culturale. I servizi ecosistemici rappresentano inoltre una porzione notevole del valore economico totale del pianeta. Questi servizi però non sono completamente inclusi nel mercato e non sono nemmeno quantificati adeguatamente, in termini comparabili con i servizi economici e il capitale manifatturiero. Per questo motivo si dà spesso loro un peso ridotto nelle politiche decisionali. « Siccome i servizi ecosistemici non vengono ‘catturati’ dai mercati e non vengono quantificati in termini comparabili con i servizi economici ed i prodotti industriali molto spesso questi servizi non vengono neanche considerati nelle decisioni politiche. » (Robert_Costanza)
  • 38.
  • 39.
  • 41. 41 Biocapacity: capacità biologica di un ecosistema è la stima della sua produzione di materiali in termini di risorse naturali, e l’assorbimento o la depurazione di scarti, quali rifiuti, acque reflue anidride carbonica ecc. Ecological footprint: è la superficie biologicamente produttiva di cui c’é bisogno per fonire I beni necessary alla popolazione: frutta e verdura, pesce, legna, fibre, assorbimento di anidride carbonica da combustibili fossili, spazio per gli edifice, strade ecc.... 41
  • 42. 42Immagine da: Manuale delle Impronte Ecologiche, Edizioni Ambiente, 2002 Tipologie di Territorio
  • 43. 12% per la protezione della biodiversità: Convenzione sulla Biodiversità (Rio 1992) La CBD è un trattato internazionale giuridicamente vincolante con tre principali obiettivi: – conservazione della biodiversità – uso sostenibile della biodiversità – giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall'utilizzo delle risorse genetiche. La convenzione nasce per la conservazione della biodiversità ma con l'aumento della consapevolezza dei forti legami fra le necessità delle popolazioni umane e il funzionamento degli ecosistemi, cresce il concetto di tutela dei servizi ecosistemici, per integrarsi con le politiche sociali ed economiche.
  • 44. Perchè è importante la biodiversità? • Rafforza la produttività di un qualsiasi ecosistema (di un suolo agricolo, di una foresta, di un lago, ecc…) • La sua diminuzione può avere un impatto per la stabilità dell’habitat • Garantisce la fornitura di servizi di supporto, di fornitura, di regolazione e culturali, di cui beneficiano direttamente o indirettamente tutte le comunità umane, animali e vegetali del pianeta • Una più vasta varietà di specie significa una più vasta varietà di colture, una maggiore diversità di specie assicura la naturale sostenibilità di tutte le forme di vita, un ecosistema in buona salute ha maggiore resilienza, verso malattie, variazioni climatiche o eventi meteorici, ecc... http://www.isprambiente.gov.it/
  • 45. WWF - Living planet report 2014 Livingplanetreport.com
  • 46. Living planet report – WWF GFN - 2016
  • 47.
  • 48. 48 Circa 10,3 Mld ha, il 68% delle terre emerse (15 Mld ha), sono terre bio-produttive Immagine da: Manuale delle Impronte Ecologiche, Edizioni Ambiente, 2002 Tipologie di Territorio
  • 49. 49 4 ha 1950 -> 2,5 Mld abitanti
  • 50. 50 2,7 ha 1970 -> 3,6 Mld abitanti
  • 51. 51 1,9 ha 1990 -> 5,2 Mld abitanti
  • 52. 52 1,4 ha 2015 -> 7,3 Mld abitanti
  • 54. 54
  • 55. 55 Se puoi misurarlo - Puoi migliorarlo https://www.footprintnetwork.org
  • 57. 57 Calcolo dei consumi medi Cn, (espressi in kg/anno) per ogni bene o prodotto n consumato dalla popolazione residente nella regione in esame. Calcolo della superficie Sn (espressa in ha) necessaria per la produzione dello specifico bene n, ottenuta dividendo il consumo medio annuale di quel bene Cn per la produttività o rendimento medio annuale pn del terreno necessario a produrlo, espresso in kg/(ha anno) Calcolo dell’Impronta Ecologica F (espressa in ha): Calcolo dell’Impronta Ecologica pro capite f : (espressa in ha/persona) Sn= Cn pn F= ∑ n tutti i beni Sn f= F P CALCOLO DEI CONSUMI
  • 58. 58 Es. 1: Produzione orticola Confronto tra aumento Produzione e Aumento EF Immagine da: Manuale delle Impronte Ecologiche, Edizioni Ambiente, 2002
  • 59. 59 Es. 2: Produzione carne bovina Confronto tra allevamento intensivo (9,34 gha/Ton) e estensivo (8,97 gha/Ton) Consumo medio procapite di carne 80 kg EF = 0,74 gha
  • 60.
  • 61. Consumo medio di pasta 24 kg EF = 0.03 gha Es. 3: Pasta
  • 62. 62 Es. 4: Abitazioni Confronto tra Legno-Paglia (35,66 kgCO2/m3), Laterocemento (45.78 kgCO2/m3) e Legno- LanaRoccia (36,39 kg CO2/m3)
  • 63.
  • 64.
  • 65. 65
  • 66. c
  • 69. Fonte: Living Planet Report 2014
  • 70. Fonte: Living Planet Report 2014
  • 71. Carbon from burning fossil fuels has been the dominant component of humanity’s Ecological Footprint for more than half a century, and remains on an upward trend. In 1961, carbon was 36 per cent of our total footprint; by 2010, it comprised 53 per cent.
  • 72. Carbon Footprint si può vedere che lo squilibrio a livello mondiale è principalmente determinato dalle emissioni di CO2, espresse in ettari di foresta necessari per il loro assorbimento. Per definizione, la domanda mondiale in termini di terreni coltivati, di terreni edificati e di pascoli non può superare la biocapacità mondiale. di conseguenza, impronte ecologiche meno generali, ma più rigorosamente definite, come la "Carbon Footprint" (CF), sembrerebbero più adatte, poiché sono più chiaramente misure fisiche di stock che non si basano su ipotesi specifiche sulla produttività o su fattori di equivalenza. per quanto riguarda la comunicazione, quest ultimo indicatore è in grado di inviare messaggi altrettanto forti in termini di eccesso di utilizzazione della capacità di assorbimento del pianeta. Il CF ha anche la caratteristica interessante di essere calcolabile a qualsiasi livello di disaggregazione. Questo lo rende uno strumento potente per monitorare il comportamento dei singoli soggetti emettitori. Il Rapporto Stiglitz
  • 74. Fonte: Living Planet Report 2006 Le impronte ecologiche delle nazioni
  • 75. Living Planet Report 2014 Impronta ecologica – Biocapacità - Produzione
  • 76. 76
  • 77.
  • 80.
  • 81. Why turn it off?
  • 82. Fonte: Living Planet Report 2014
  • 83. Sustainability: 3 Base Points • Self preservation: Air, water, food • Understanding and measure • Doing more with less Sustainability Is a catalyst of innovation
  • 84. Perché: I problemi di questo mondo non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero che li ha generati Albert Einstein
  • 85.
  • 86.
  • 87. The favourable state of the planet during the Holocene made it possible for settled human communities to evolve and eventually develop into the modern societies of today, by profiting from the natural capital offered by a stable biosphere. However, advancements in Earth system science suggest that the world has entered a new period – the “Anthropocene” – in which human activities are the largest drivers of change at the planetary scale (Zalasiewicz et al., 2008) 9 Planetary Boundary by the Stockholm Resilience Centre