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2015 Workshop
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza
in urbanistica
Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience
in Planning
Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti,
Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani
Cover
2014
2015 Workshop
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e
la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate
Technologies for Sustainability and Resilience in Planning
urbanistica e protezione ambientale per la
sostenibilità delle trasformazioni territoriali
Annapaola Canevari
2 marzo 2015
URBANISTICA
E
GOVERNO DEL
TERRITORIO
D.P.R. N. 616 24 LUGLIO 1977
Titolo V - ASSETTO ED
UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Capo II - URBANISTICA
Art. 80. URBANISTICA
Le funzioni amministrative relative alla
materia urbanistica concernono la
disciplina dell'uso del territorio
comprensiva di tutti gli aspetti
conoscitivi,
normativi
gestionali
riguardanti le operazioni di
salvaguardia
trasformazione del suolo
nonché
la protezione dell'ambiente.
SOSTENIBILITA'
E
SVILUPPO
SOSTENIBILE
alcuni concetti per uno
sviluppo sostenibile
Our Common Future
(Rapporto Bruntland), 1987
“l'umanità dovrà impegnarsi per
rendere lo sviluppo sostenibile
# assicurando il soddisfacimento
dei bisogni della generazione
presente
# senza compromettere
la possibilità delle generazioni
future di realizzare i propri”
World Conservation Union,
Programma delle Nazioni Unite per
l‛Ambiente,
World Wildlife Fund for Nature,1991
Lo sviluppo sostenibile è un
miglioramento delle condizioni
di vita delle comunità umane
che
rispetta i limiti delle
capacità di carico
(carrying capacity)
degli ecosistemi
Capacità di carico degli
ecosistemi
capacità naturale di un
ecosistema di produrre
stabilmente le risorse
necessarie alle specie viventi,
senza rischi per la
sopravvivenza.
r
Immaginiamo di racchiudere una città sotto una
cupola emisferica di vetro trasparente, che lasciasse
entrare la luce ma impedisse alle cose materiali di
qualunque genere di entrare e uscire.
Perché i cittadini di questa città possano
continuare a vivere, la cupola dovrebbe
coprire una quantità di terreno (composto
di zone agricole, foreste, fiumi ed altri
ecosistemi) contenente le risorse necessarie
per produrre energia, alimenti ed altri beni
nonché per assorbire i rifiuti e l’inquinamento
prodotto
Simmons C., Wackernagel M.,
Manuale delle impronte Ecologiche,
Edizioni Ambiente, Milano 2002
La quantità di superficie coperta dalla
cupola corrisponde alla “impronta
ecologica”della comunità che vive sotto
di essa.
Se i cittadini che vivono sotto la cupola
consumano molte risorse (ad esempio
mangiando molto di più del necessario o
consumando molto carburante) l’impronta
ecologica di ognuno di essi aumenta
notevolmente.
Consideriamo la carrying capacity non
come il massimo di popolazione, bensì
come il massimo "carico" che l'umanità
può imporre stabilmente all'ecosfera,
senza correre rischi.
IMPRONTA ECOLOGICA
Un metodo per calcolare la capacità di carico
è quello del calcolo della
Come i nostri piedi lasciano un’orma sul terreno
così
i nostri stili di vita lasciano un’impronta
sulla terra
in quanto ne consumano le risorse.
Che cos’è un’impronta ecologica?
"strumento" di misurazione dell’impatto
delle attività antropiche
(comprese quelle urbanistiche)
di una città o di un paese, sugli ecosistemi
locali, regionali e mondiali
Analizzando le "impronte" che lasciamo sulla
Terra possiamo studiare i modi per
trasformare da negativi a positivi questi
impatti.
L’ Impronta Ecologica riguarda
 il cibo,
 la mobilità,
 l'energia consumata,
 il tipo di casa in cui viviamo,
cioè tutto il nostro stile di vita.
l’impronta ecologica si concentra sulle
dimensioni dei nostri “piedi”, cioè quanto il
nostro stile di vita "pesa" sulle risorse
prodotte dalla terra.
La questione, quindi, non riguarda soltanto il
- numero di persone,
ma soprattutto
- il tipo di popolazione, i consumi e le
tecnologie utilizzate.
Secondo la commissione mondiale dell’ambiente
ogni uomo ha a disposizione solo 1,78 ettari pro
capite. erano 2,7 nel 2005
1,78 ha
valore di riferimento per mettere a confronto
le impronte ecologiche delle varie popolazioni.
alcune popolazioni possono avere maggiori
necessità,
di conseguenza
perché non ci sia il degrado ecologico
altre devono consumare meno della media a loro
disposizione
confronto fra le impronte ecologiche nazionali
medie di alcune Nazioni 2008
STATI UNITI 9,6 ettari pro capite
AUSTRALIA 9,4 ettari pro capite
ITALIA 4,8 ettari pro capite
GERMANIA 4,2 ettari pro capite
FRANCIA 4,9 ettari pro capite
SVEZIA 5,1 ettari pro capite
CILE 2,3 ettari pro capite
EGITTO 1,4 ettari pro capite
THAILANDIA 1,9 ettari pro capite
ETIOPIA 0,7 ettari pro capite
BANGLADESH 0,6 ettari pro capite
CINA 1,4 ettari pro capite
INDIA 1,0 ettari pro capite
Pagina 1 di 1
07/03/2013http://4.bp.blogspot.com/-tqVXH9QeLwo/Tk5XdT7uT7I/AAAAAAAAADA/kqizLL...
86
Fonte: WWF Living Planet Report 2006
http://assets.panda.org/downloads/living_planet_report.pdf
L’impronta ecologica
A CHI COMPETE
PROMUOVERE
E
ASSICURARE
LO SVILUPPO
SOSTENIBILE?
 
Costituzione della Repubblica Italiana
7 dicembre 1947
Art. 1.
art. 114 art. 114
Art. 4.
art. 118 Art. 118
• sussidiarietà,
• differenziazione
• adeguatezza.
Spettano alla Regione le funzioni
amministrative....
Modifiche al titolo V della parte seconda della
Costituzione
Legge costituzionale 18 ottobre 2001,n.3
L'articolo 114 della Costituzione è sostituito dal
seguente:
L'articolo 118 della Costituzione è sostituito dal
seguente:
La repubblica si riparte in Regioni, Province e
Comuni
La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province,
dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.
Le funzioni amministrative sono attribuite ai
Comuni…. sulla base dei principi di
PRINCIPIO GERARCHICO
STATO
REGIONI
PROVINCE
COMUNI
PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’
REGIONE
PROVINCIA
COMUNE
La sostenibilità dello sviluppo è
un obiettivo che va localizzato
poiché
•la capacità di carico
•le potenzialità
di ogni contesto locale
sono elementi caratteristici e
specifici
Pensare globalmente
e
agire localmente
LA SALVAGUARDIA
 La disciplina
 I Piani
Legge 1497/1939
“Protezione delle bellezze naturali”
sono soggette alla presente legge a causa del loro notevole
interesse pubblico:
• le bellezze panoramiche considerate come quadri
naturali, e così pure i punti di vista o di belvedere
accessibili al pubblico, dai quali si goda lo
spettacolo di quelle bellezze
prevista la possibilità di
“disporre un piano territoriale paesistico, da redigersi
secondo le norme dettate dal regolamento ..... al fine di
impedire che le aree di quelle località siano utilizzate in
modo pregiudizievole alle bellezze panoramiche”
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA
ITALIANA
27 dicembre 1947
PRINCIPI FONDAMENTALI
art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico
della Nazione.
TITOLO V
MISURE DI SALVAGUARDIA PER LA TUTELA
DEL PATRIMONIO NATURALE-PAESAGGISTICO
articolo 39 - Sponde dei laghi e dei fiumi
sono vietate:
1. ogni nuova edificazione
2. l' esecuzione di opere di urbanizzazione,
per una fascia di profondità dal limite del demanio, di:
mt. 50 per fiumi e canali nei territori
compresi nelle Comunità montane;
mt. 100 per i laghi, nonchè per i fiumi e
canali nei restanti territori.
articolo 40 - Zone a vincolo idrogeologico
sono vietate nuove costruzioni ed opere di
urbanizzazione
articolo 41 - Boschi, cave e torbiere
vietata l' apertura di nuove cave e torbiere
i tagli dei boschi devono essere autorizzati
LEGGE REGIONALE (Lombardia)51/75
Disciplina urbanistica del territorio regionale
e misure di salvaguardia per la tutela del
patrimonio naturale e paesistico
Legge 8 agosto 1985, n. 431 (Galasso)
Conversione in legge con modificazioni del dl 312/85,
disposizioni urgenti per la tutela delle zone
di particolare interesse ambientale.
Art. 1.
Sono sottoposti a vincolo paesaggistico ai sensi della
legge 29-6-1939, n. 1497:
i territori costieri … profondità di 300 m.
i territori contermini ai laghi … profondità di 300 m.
i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua …. 150 metri
le montagne ( 1.600 m. s.l.m. per la catena alpina e
1.200 m.s.l.m. per la catena appenninica )
i ghiacciai e i circhi glaciali;
i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i
territori di protezione esterna dei parchi;
i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché
percorsi o danneggiati dal fuoco
le aree assegnate alle università agrarie
le zone umide
i vulcani
le zone di interesse archeologico.
Il vincolo di cui al precedente comma non si applica
Art. 1-bis.
… le regioni sottopongono a specifica normativa d'uso
e di valorizzazione ambientale il relativo territorio
mediante la redazione di piani paesistici o
di piani urbanistico-territoriali con specifica
considerazione dei valori paesistici ed ambientali
Art. 1-quinquies
Le aree e i beni individuati sono inclusi tra quelli in cui è
vietata ogni modificazione dell'assetto del territorio
nonché ogni opera edilizia
Art. 1-sexies
per la violazione delle disposizioni di cui al presente
decreto con la sentenza di condanna viene ordinato il
ripristino dello stato originario dei luoghi a spese del
condannato.
LEGGE N. 183/89
NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO
E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO
art. 1 – finalità della legge
…assicurare la difesa del suolo,
il risanamento delle acque,
la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per
gli usi di razionale sviluppo economico e sociale,
la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi.
Piani di bacino
LEGGE N. 183/89 - 493/93
NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO
E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO
art. 17 – valore finalità e contenuti del Piano di Bacino
6 -ter I piani di bacino possono essere redatti e approvati
anche per sottobacini o stralci relativi a settori funzionali
Piani assetto idrogeologico PAI
Edizione 2011
ATTUAZIONE DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE
2000/60/CE
Recepimento della direttiva in Italia
La direttiva 2000/60/CE è stata recepita in Italia nel 2006, (dgls n.152).
il territorio nazionale è ripartito in
8 distretti idrografici
prevede per ogni distretto la redazione di un piano di gestione*, di
competenza delle Autorità di distretto idrografico.
http://www.direttivaacque.minambiente.it/recepimento_MAPPA.html
* utilizzo idrico e prevenzione
delle alluvioni
IL LIVELLO
COMUNALE
IL PGT
IL PRG
IL PSC
......
Il PGT definisce l’assetto dell’intero territorio comunale
è articolato in tre "atti":
• il documento di piano
- di tipo strategico
• il piano dei servizi
- carattere prescrittivo e vincolante
• il piano delle regole
- carattere vincolante
Pianificazione comunale (art. 6)
Legge regione Lombardia n.12/5005
per il governo del territorio
Valutazione ambientale dei piani (art. 4)
1. Al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed
assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente, la
Regione e gli enti locali, …., provvedono alla valutazione
ambientale degli effetti derivanti dall’attuazione di piani
e programmi.
2. Sono sottoposti alla valutazione ..il piano territoriale
regionale, i piani territoriali regionali d’area e i piani
territoriali di coordinamento provinciali, il documento di
piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi.
La valutazione ambientale di cui al presente articolo è
effettuata durante la fase preparatoria del piano o del
programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio
della relativa procedura di approvazione
Documento di Piano (art. 8)
Il documento di piano definisce
# il quadro conoscitivo del territorio comunale
individuando:
- i grandi sistemi territoriali
- il sistema della mobilità
- le aree a rischio o vulnerabili
- i beni di interesse paesistico o storico-monumentale
# l'assetto geologico, idrogeologico e sismico
Piano delle regole (art. 10)
1. Il piano delle regole:
a ...
b ...
c individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione
o degrado e a rischio di incidente rilevante
d contiene in ordine alla componente geologica,
idrogeologica e sismica, quanto previsto dall'art 57
§ recepimento e verifica di coerenza con PTCP e Piano di Bacino
§ individuazione delle aree a pericolosità e vulnerabilità geologica
idrogeologica e sismica
§ norme e prescrizioni a cui le medesime aree sono assoggettate
La componente geologica, idrogeologica e
sismica nel Documento di piano
del Piano di governo del territorio
ex art. 8 della Lr. 12/2005
La funzione della componente geologica nella pianificazione urbanistica
• Caratterizzazione geologica e geomorfologica;
• Caratterizzazione idrografica (acque
superficiali);
• Caratterizzazione idrogeologica (acque
sotterranee);
• Caratterizzazione dei suoli;
• Vulnerabilità dell’acquifero superficiale;
• Caratterizzazione sismica.
L.r. 24 novembre 1997, n.41
Verifica di compatibilità fra le previsioni urbanistiche e le
condizioni geologiche del territorio
L.r. 11 marzo 2005, n.12 Elemento di valutazione per individuare (a monte della pianificazione):
- gli obiettivi di sviluppo
- gli obiettivi di conservazione
- le condizioni di sostenibilità ambientale
FASE DI ANALISI
FASE DI VALUTAZIONE
FASE PROPOSITIVA
Individuazione delle componenti di
vulnerabilità e criticità del territorio
Propensione del territorio a subire modifiche di
destinazione d’uso e individuazione delle azioni
atte a minimizzare il rischio
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ambientali e
Pubblicazio
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47/2014
ISBN: 978-8
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tali - Edizione 2013
le schede indicato
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ore popolate nel co
dizione-2013
orso del 2013, orgaanizzate per settori produttivi, condizioni
STRUMENTI PER LA
PIANIFICAZIONE AMBIENTALE
1
Capitolo 18
Autori:
VAS-PatriziaLorenzaFIORLETTI1
,StefanoPRANZO1
,GiulioVULCANO1
Aria-PatriziaBONANNI1
,MariacarmelaCUSANO1
,CristinaSARTI1
Acque-AndreaBIANCO1
,SaverioVENTURELLI1
Rumore-SalvatoreCURCURUTO1
,FrancescaSACCHETTI1
,RosalbaSILVAGGIO1
,LuisaVaccaro1
Biosfera - Serena D’AMBROGI1
, Michela GORI1
, Matteo GUCCIONE1
, Maria Cecilia NATALIA1
, Luisa
NAZZINI1
,ClaudioPICCINI1
Coste-AngelaBARBANO1
,LauraSINAPI1
Pericolosità naturale - Annamaria BLUMETTI1
, Valerio COMERCI1
, Luca GUERRIERI1
, Raimondo
POLICICCHIO1
,FrancescoTRAVERSA1
,EutizioVITTORI1
,GiorgioVIZZINI1
Coordinatorestatistico:
CristinaFRIZZA1
Coordinatoretematico:
Angela BARBANO1
(Coste), Patrizia BONANNI1
(Aria), Salvatore CURCURUTO1
(Rumore), Saverio
VENTURELLI1
(Acque), Patrizia Lorenza FIORLETTI1
(VAS), Claudio PICCINI1
(Biosfera), Eutizio VITTORI1
(Pericolositànaturale)conlacollaborazionediValerioCOMERCI1
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ISPRA
QUINDI GLI
STRUMENTI
CI SAREBBERO
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Avviati Ad
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12/2013 
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Relazione 2010 Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale
56
Province
Comuni
delle
Province
Comuni che hanno
adottato dal 2006 al
30.09.2010 il PGT
Percentuale dei Comuni
che hanno adottato dal
2006 al 30.09.2010 il
PGT
BERGAMO 244 99 15%
BRESCIA 206 111 17%
COMO 162 55 8%
CREMONA 115 82 13%
LECCO 90 30 5%
LODI 61 28 4%
MANTOVA 70 36 6%
MILANO 134 54 8%
MONZA
BRIANZA
55 28 4%
PAVIA 190 71 11%
SONDRIO 78 15 2%
VARESE 141 49 7%
1546 658 100%
Province
Totale
Comuni
Comuni che hanno
adottato dal 2006 al
30.09.2010 il PGT
Valore percentuale sul
totale dei Comuni della
Provincia
BERGAMO 244 99 166 40% 68%
BRESCIA 206 111 162 54% 79%
COMO 162 55 84 34% 53%
CREMONA 115 82 102 71% 89%
LECCO 90 30 58 33% 64%
LODI 61 28 40 46% 66%
MANTOVA 70 36 54 51% 77%
MILANO 134 54 97 40% 72%
MONZA
BRIANZA
55 28 42 51% 76%
PAVIA 190 71 138 37% 73%
SONDRIO 78 15 38 19% 49%
VARESE 141 49 80 35% 57%
TOTALE 1546 658 1061 43% 69%
2013
34 Annuario dei dati ambientali
Fonte: ISPRA
Figura 18.1b: Distribuzione gografica dei piani completi e vigenti con eventuale processo VAS
374
Figura 9.27: Stato di attuazione del Progetto CARG (Carta
Geologica d’Italia alla scala 1:50.000 (marzo 2013)52
fonte ISP A
Le risorse assegnate al Progetto CARG non sono state costanti. Solo
due sono stati i finanziamenti più consistenti, nel 1989 e nel 1999. Dal
1999 non sono state emanate norme che prevedevano nuovi
finanziamenti per il proseguimento del Progetto. Alla luce di quanto
sopra illustrato, si configura pertanto la necessità per i prossimi anni di
un nuovo intervento normativo, con la necessaria copertura finanziaria,
per avviare una seconda fase del Progetto in modo da realizzare i
restanti fogli a copertura dell’intero territorio nazionale e la loro
informatizzazione. Sarebbe inoltre necessario dare seguito alla
produzione, oltre che della carta geologica di base, anche di cartografia
geotematica, che fornisce ulteriori informazioni di carattere
morfologico, idrogeologico, gravimetrico, di stabilità dei versanti
quindi essenziale soprattutto per la conoscenza delle condizioni
generali di rischio e di vulnerabilità del territorio. La sua realizzazione
dovrà in ogni caso seguire quella della carta geologica a pari scala, che
ne costituisce il presupposto fondamentale.
52
Fonte: ISPRA
LE
CONSEGUENZE
…..
ECOSISTEMA RISCHIO 2011
Monitoraggio sulle attività
delle amministrazioni comunali
per la mitigazione del rischio idrogeologico
Indagine legata a “Operazione Fiumi 2011”
campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione
del rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del
Dipartimento della Protezione Civile
Dicembre 2011
ECOSISTEMA RISCHIO 2013
Monitoraggio sulle attività
delle amministrazioni comunali
per la mitigazione del rischio idrogeologico
Indagine legata alla X edizione di “Operazione Fiumi 2013”
campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione del
rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del
Dipartimento della Protezione Civile
Febbraio 2014
Lavoro svolto
Classe di
merito
Numero
comuni
Percentuale
comuni
Ottimo 0 0%
Buono 119 9%
Sufficiente 268 20%
Scarso 536 41%
Insufficiente 393 30%
Fonte: Legambiente
Lavoro svolto
Classe di
merito
Numero
comuni
Percentuale
comuni
Ottimo 7 1%
Buono 311 23%
Sufficiente 346 26%
Scarso 472 35%
Insufficiente 218 16%
Fonte: Legambiente
LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO
IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2013
LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO
IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2011
Percentuale
comuni
Positivo 29%
Negativo 71%
Positivo
Negativo
49%
51%
Percentuale
comuni
12
di frane e alluvioni e non sono state avviate sufficienti attività mirate alla mitigazione del rischio, né dal
punto di vista della manutenzione del territorio, né nell’organizzazione di un efficiente sistema comunale di
protezione civile.
LE MAGLIE NERE ASSEGNATE AI COMUNI
PER LA MANCATA ATTIVITA’ CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO
Comune
Provincia
Urbanizzazione sul
territorio
Gestione del
territorio
Allertamento e Pianificazione
Voto
Industrie
Abitazioni-Quartieri
Strutturesensibili
Ultimi10anni
Manutenzione
Messainsicurezza
Delocalizzazioni
RecepimentoPAI
Monitoraggio
PianoEmergenza
Aggiornato
AllertamentoRegionale
PresidiTerritoriali
Strutturah24
Informazione
Esercitazioni
San Pietro di
Carità
RC
          
0,75
Legenda
 Presenza industrie in area a rischio
idrogeologico
 Monitoraggio
 Presenza case in area a rischio idrogeologico
Case  Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi
due anni
 Presenza quartieri in area a rischio
idrogeologico  Recepimento sistema allertamento regionale
 Presenza strutture sensibili, turistiche o
commerciali in area a rischio
Presidi territoriali
 Manutenzione ordinaria sponde e opere difesa
idraulica
 Struttura h24
Opere di messa in sicurezza
 Attività di informazione e sensibilizzazione alla
popolazione
 Delocalizzazione case e/o fabbricati industriali
da aree a rischio  Esercitazioni
Recepimento del PAI
ai piccoli comuni, ma che possono d’altro canto anche disporre di maggiori risorse.
Tra i capoluoghi intervistati la città prima classificata è Bolzano, che ottiene un 8 in pagella. La città di
Bolzano conferma il risultato positivo ottenuto anche nella precedente edizione della nostra indagine, dovuto
41
La somma matematica del punteggio ottenuto rispondendo, positivamente o negativamente, ai quesiti di
ogni area tematica fornisce il punteggio finale del comune interessato dall’iniziativa compreso tra 0 e 10.
Nella graduatoria finale vengono così create cinque categorie di merito:
Da 0 a 3,75 Comuni che svolgono un insufficiente lavoro di mitigazione del rischio
Da 4 a 5,75 Comuni che svolgono uno scarso lavoro di mitigazione del rischio
Da 6 a 6,75 Comuni che svolgono un sufficiente lavoro di mitigazione del rischio
da 7 a 8,75 Comuni che svolgono un buon lavoro di mitigazione del rischio
da 9 a 10 Comuni che svolgono un ottimo lavoro di mitigazione del rischio
7. La classifica completa
Comune
Provincia
Urbanizzazione sul
territorio
Gestione del
territorio
Allertamento e Pianificazione
Voto
Industrie
Abitazioni-Quartieri
Strutturesensibili
Ultimi10anni
Manutenzione
Messainsicurezza
Delocalizzazioni
RecepimentoPAI
Monitoraggio
PianoEmergenza
Aggiornato
AllertamentoRegionale
PresidiTerritoriali
Strutturah24
Informazione
Esercitazioni
Calenzano FI
       9,75
Agnana Calabra RC
        9,5
Monastero
Bormida
AT
      
9,25
Castelveccana VA
         9
Figline Valdarno FI
         9
Gruaro VE
         9
Quinzano
d'Oglio
BS
        
9
Bruino TO
         8,75
Calci PI
        8,75
Capodimonte VT
        8,75
Forgaria nel
Friuli
UD
        
8,75
Montefalco PG
        8,75
Peveragno CN
      8,75
Roccabianca PR
        8,75
Serra De'Conti AN
        8,75
Caldarola MC
         8,5
Castel Viscardo TR
          8,5
Cervignano
D'Adda
LO
          
8,5
Courmayeur AO
     8,5
I PRIMI 10 CLASSIFICATI
76
Paolisi BN
            2
Pievebovigliana MC
           2
Pisticci MT
           2
Prata di
Pordenone
PN
       
2
San Mauro La
Bruca
SA
           
2
Torre De' Passeri PE
            2
Val Masino SO
            2
Alcamo TP
            1,75
Bojano CB
            1,75
Cicciano NA
             1,75
Frasso Telesino BN
             1,75
Luogosano AV
            1,75
Morlupo RM
             1,75
Poggio Moiano RI
           1,75
Raddusa CT
             1,75
San Mauro
Castelverde
PA
          
1,75
Sant'Agapito IS
            1,75
Trevi nel Lazio FR
            1,75
Vespolate NO
             1,75
Moschiano AV
           1,5
Elice PE
            1,25
Fiamignano RI
            1,25
Gorgoglione MT
            1,25
Lucera FG
           1,25
Molini di Triora IM
            1,25
San Martino in
Pensilis
CB
           
1,25
Tertenia OG
            1,25
Villa Literno CE
             1,25
Baselice BN
         1
Battipaglia SA
           1
Villaputzu CA
          1
San Pietro di
Caridà
RC
          
0,75
Varsi PR
           0,5
San Giuseppe
Vesuviano
NA
          
0
Legenda
 Presenza industrie in area a rischio
idrogeologico
 Monitoraggio
 Presenza case in area a rischio idrogeologico
Case  Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi
due anni
GLI ULTIMI 10 CLASSIFICATI
Sei milioni di italiani abitano in territori
ad alto rischio idrogeologico
Studio del Consiglio Nazionale dei Geologi: dal 1944 il dissesto è costato 213
miliardi di euro
14/10/2010 - Sei milioni di italiani abitano in territori ad alto rischio idrogeologico, tre milioni in aree ad
alto rischio sismico e 22 milioni in zone a rischio medio; dal 1944 al 2009 il costo del dissesto
idrogeologico e dei terremoti è stato di 213 miliardi di euro.
La repubblica - 2010
Edizione 2011
R3 = rischio elevato
R4 = rischio molto elevato
Statistiche nazionali ed elaborazione dati
35
In Figura 3.4 è riportato l’indice di franosità su base provinci ale. Le province con più elevato
indice di franosità sono Sondrio, Lecco, Chieti, Pesaro e Urbino e Ancona.
Figura 3.4 Indice di franosità su base provinciale. Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007
Rapporto sulle frane in Italia
60
3.3.4 Livelli di attenzione su base comunale
Utilizzando le informazioni contenute nella banca dati del Progetto IFFI e del Progetto Corine
Land Cover 2000 è stata effettuata d alla Seg reteria tecnica d el Prog etto IFFI una prima
valutazione del livello di attenzione, relativamente al rischio da frana, su base comunale.
Il livello di attenzione è stato definito:
- molto elevato quando le geometrie puntuali, poligonali e lineari del livello frane (Progetto
IFFI) intersecano il tessuto urbano continuo e discontinuo (CLC 1.1.1. e 1.1.2.), le aree
industriali o commerciali (CLC 1.2.1.) estratti dal Corine Land Cover 2000;
- elevato, relativamente ad intersezioni con la rete autostradale, ferroviaria e stradale, le
aree estrattive, discariche e cantieri (CLC 1.3.1., 1.3.2. e 1.3.3.);
- medio, per superfici agricole (CLC 2.), territori boscati e ambienti semi naturali (CLC 3.),
aree verdi urbane e aree sportive e ricreative (CLC 1.4.1. e 1.4.2.);
- trascurabile, per i comuni nei quali non è stata censita alcuna frana.
In Figura 3.36 è riportato uno stralcio dell’area dei comuni di Sarno e Quindici colpiti dall e
colate rapide di fango e detrito il 5 maggio 1998.
Figura 3.36 Colate rapide (in rosso) e urbanizzato (in giallo) nelle aree di Sarno (SA) e Quindici (AV).
TTeerrrraaIIttaallyy iitt22000000TTMM
–– ©© CC..GG..RR.. SS..pp..AA.. –– PPAARRMMAA
Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007
Statistiche nazionali ed elaborazione dati
59
693
39070
1754
14188
0
5000
10000
15000
20000
25000
30000
35000
40000
A
U
TO
STR
A
D
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A
D
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O
VIEU
R
B
A
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IZZA
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Figura 3.35 a) Istogramma degli elementi a rischio; b) Distribuzione dei punti di criticità nei centri abitati, c) lungo la rete
autostradale e d) ferroviaria.
a) b)
c) d)
Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007
Edizione 2011
R3 = rischio elevato
R4 = rischio molto elevato
ALCUNE
DELLE
CAUSE
……..
SPESSO PREVALE ESCLUSIVAMENTE LA
DIMENSIONE PRIVATISTICA E INDIVIDUALE
MANCATA
E/O SCORRETTA
PIANIFICAZIONE
E GESTIONE
DEL TERRITORIO
RICORDIAMO I
PRINCIPI BASE DELLA
SOSTENIBILITA'
PRINCIPI BASE
Le risorse necessarie all’uomo
non sono illimitate
Le nostre attività hanno un
effetto sull'ambiente
oggi
ma hanno anche implicazioni
nel futuro.
1966
Chi crede che una
crescita esponenziale
possa durare all’infinito è …
1966
Chi crede che una
crescita esponenziale
possa durare all’infinito è …
…un pazzo
1966
Chi crede che una
crescita esponenziale
possa durare all’infinito è …
…un pazzo
oppure
…un economista
Kenneth Boulding (economista)
1966
Chi crede che una crescita
esponenziale possa continuare
all’infinito in un mondo finito è
un pazzo
oppure
un economista.
2007
La Repubblica – sabato 10 novembre 2007
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gran
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di ANDREA M
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ESPANSIONI
INCONTROLLATE
CHE CANCELLANO
LE TRACCE
SUL/DEL
TERRITORIO
i.g.m.i. 1888
CINISELLO BALSAMO 2000
REALIZZAZIONE DI
INFRASTRUTTURE
AD ALTO IMPATTO
AMBIENTALE
VARIANTE ALLA S.S. 38 - MORBEGNO
Indice
Perché questo libro pag. 5
Informazione e democrazia pag. 9
Paolo Maddalena
Fuori dalla Costituzione pag. 13
Giovanni Losavio
Una legge illegale pag. 19
Massimo Bray
Sblocca-regole pag. 23
Edoardo Salzano
Il cemento: un vizio di famiglia pag. 29
Paolo Berdini
Mani sulla città pag. 35
Vezio De Lucia
Bagnoli negata pag. 39
Salvatore Settis
Silenzio-assenso pag. 45
Tomaso Montanari
Svendi-Italia pag. 53
Luca Martinelli
Il diavolo nel comma: la Orte-Mestre pag. 59
Anna Donati
Blocca-città pag. 64
Maria Pia Guermandi
I predatori del territorio perduto pag. 69
Pietro Dommarco
Come raschiare il fondo del barile pag. 77
Domenico Finiguerra
Sblocca-inceneritori pag. 83
Anna Maria Bianchi
Carne da mattone pag. 89
Antonello Caporale
Sblocca-corruzione pag. 93
Carlo Petrini
Un’altra idea di sviluppo pag. 97
Gli autori pag. 106
CRCS | infrastrutture
+751ha
+517ha
+297ha (+20%) = 356ha
+14ha
1.600ha suoli interessati da processi di infrastrutturazione
Silvia Ronchi | CRCS
Desio, 28.02.2014
CRCS | Quali suoli vengono consumati?
Silvia Ronchi | CRCS
Desio, 28.02.2014
27,7
2,2
45,4
24,7
Pedemontana
occupazione del suolo (%)
8,6
1,2
87,3
2,9
TEEM
occupazione del suolo (%)
CRCS | Quali suoli vengono consumati?
Silvia Ronchi | CRCS
Desio, 28.02.2014
13,3
0,9
83,1
2,7
BreBeMi
occupazione del suolo (%)
12,3 0,6
74,4
12,7
SS 33
occupazione del suolo (%)
MILIONI DI METRI
CUBI DI CEMENTO
RIVERSATI SUL
NOSTRO
TERRITORIO A
SCAPITO DEL
PAESAGGIO
Albergo Fuenti a Vietri sul mare
3 ottobre 2010
Dopo il Fuenti, il “Fuentino”: nuovi sigilli dove 
un tempo sorgeva l’ecomostro 
Vietri sul mare (Salerno) Più lo butti giù, più si tira su. E se 
credevate che la testa del Fuenti fosse stata definitivamente tagliata 
nel...  
….. «17 mila metri quadrati di superficie dove era stato realizzato 
un edificio, articolato su nove livelli, per 30 mila metri cubi di 
volume, equivalenti a 100 appartamenti di 100 metri quadrati 
ciascuno», recita il comunicato ufficiale della Gdf. 
Totale Occupate Non occupate %
ITALIA 1991 24.802.884 19.509.362 5.293.522 21
2001 27.291.993 21.653.288 5.638.705 21
2011 28.863.604 23.998.381 4.865.223 17
Totale Occupate Non occupate %
APRICA (SO) 4.004 673 3.331 83
PINZOLO (TN) 6.685 1.227 5.458 82
COMACCHIO (FE) 35.653 7.919 27.734 78
ROSOLINA (RO) 8.170 2.392 5.778 71
CASTEL VOLTURNO (CE) 24.711 6.661 18.050 73
ALFEDENA (AQ) 1.635 332 1.303 80
DATI COMUNALI 2011
ISTAT CENSIMENTO ABITAZIONI 1991, 2001, 2011
DATI NAZIONALI
leftlt . ... - •
Affondati .dal mattone
L a notizia dell'inchiesta del 24 febbraio scor-
so dal Guanlian, storico quotidiano dei la-
buristi inglesi, suJJa dimensione quantitativa de-
gli alloggi non utilizzati in Europa non è stata ri-
presa dalla cartastampata come avrebbe merita-
to. Colpaforse del contemporaneo appuntamen-
to per la fiducia al governo Renzi, il fatto è stato
per lo più relegato nelle pagine on line dei mag-
giori quotidiani, ma non haguadagnato evidenza
suJJe edizioniastampa
Eppure lanotiziameritavagrande attenzione. Af-
ferma il Guanlian che nell'intera Europa, Gran
Bretagna compresa, esistono oltre 11 milioni di
case non utilizzate, in parte conseguenza della
crisi iniziata nel 2007 ma anche frutto delle po-
litiche urbanistiche ed economiche poste in es-
sere da molti Paesi in sintonia con gli Stati Uniti.
Quelli che presentano il numero maggiore di al-
loggi vuoti sono la Spagna e J'Italia La prima ha
3 milioni e 400mila alloggi vuoti mentre il nostro
Paese arriva a circa 2 milioni, quasi quanti ne ha
la Francia che ha però una popolazione superio-
re a quella dell'Italia Si comprende meglio allo-
ra il motivo del prudente silenzio che è stato ri-
servato alla damorosa notizia.Proprio i due Pa-
esi che più degli altri hanno fondato le loro mo-
mentanee fortune suJJa mono cultura del matto-
ne, e cioè Spagnae Italia, sono quelli che, insieme
alla Grecia e al Portogallo, soffrono di più gli ef~
fetti r~cessivi della crisi economica e finanziaria
innescata dai mutui immobiliari statunitensi. Gli
altri Paesi della ricca Europa che hanno saputo
indirizzare gli investimenti anche in altri settori
produttivi godono oggi di maggiori possibilità di
uscitadalla recessione. LaGermaniaha un milio-
ne e 800mila alloggi vuoti, mentre la Grari Breta-
gnane ha"appena" 700mila Come è noto, l'indu~
stria tedescasistaaffermando a livello mondiale
mentreil sistemafinanziario londinesehaun ruo-
lo fondamentale nello scacchiere internazionale.
I:Italia ostaggio della rendita immobiliare specu-
lativa annaspa nella crisi. Scontiamo oggi i nodi
non risolti dei decenni passati: averpuntato tutto
suJJ'effimera crescitadei valori immobiliari è sta-
to un tragico errore e oggi ne paghiamo le conse-
guenze con un'economia renna e anche con una
diminuzione dei prezzi delle abitazioni nell'Italia
minore. Ci vorrebbe da parte del nuovo governo
il coraggio per invertire la rotta e cancellare per
sempre 1adissennatacrescitaurbana
LarendH:a
immobiluare
ha blocciato
l'economia
2014
CENSIMENTO POPOLAZIONE E ABITAZIONI 2001 -2011
ABITANTI 207
FAMIGLIE 98
ABITAZIONI TOTALI 1.568
ABITAZIONI OCCUPATE 98
ABITAZIONI NON OCCUPATE 1.470
94 %
Cervinia
INDIFFERENZA
AL
“LUOGO”
Napoli, Vomero
MA ANCHE
GLI STRUMENTI DI
ATTUAZIONE DEL
PIANO......
...SOPRATTUTTO
RICONVERSIONE
AREE INDUSTRIALI
PLC Sacelit Italcementi – Senigallia
La demolizione
La nuova viabilità
IL PRU
ZUCCHERIFICIO DI CESENA
il PRU di via Rubattino (ex Innocenti)
tangenziale/parco grande Rubattino
BONIFICHE?

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2016 I fondamenti dell'urbanistica. Parte prima: antichità e modernità.
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2016 Per una cultura politecnica
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09 apc planning-environmental protection-ws2015

  • 1. 2015 Workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti, Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani
  • 2. Cover 2014 2015 Workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning urbanistica e protezione ambientale per la sostenibilità delle trasformazioni territoriali Annapaola Canevari 2 marzo 2015
  • 4. D.P.R. N. 616 24 LUGLIO 1977 Titolo V - ASSETTO ED UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO Capo II - URBANISTICA Art. 80. URBANISTICA Le funzioni amministrative relative alla materia urbanistica concernono la disciplina dell'uso del territorio comprensiva di tutti gli aspetti conoscitivi, normativi gestionali riguardanti le operazioni di salvaguardia trasformazione del suolo nonché la protezione dell'ambiente.
  • 6. alcuni concetti per uno sviluppo sostenibile
  • 7. Our Common Future (Rapporto Bruntland), 1987 “l'umanità dovrà impegnarsi per rendere lo sviluppo sostenibile # assicurando il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente # senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”
  • 8. World Conservation Union, Programma delle Nazioni Unite per l‛Ambiente, World Wildlife Fund for Nature,1991 Lo sviluppo sostenibile è un miglioramento delle condizioni di vita delle comunità umane che rispetta i limiti delle capacità di carico (carrying capacity) degli ecosistemi
  • 9. Capacità di carico degli ecosistemi capacità naturale di un ecosistema di produrre stabilmente le risorse necessarie alle specie viventi, senza rischi per la sopravvivenza.
  • 10. r Immaginiamo di racchiudere una città sotto una cupola emisferica di vetro trasparente, che lasciasse entrare la luce ma impedisse alle cose materiali di qualunque genere di entrare e uscire. Perché i cittadini di questa città possano continuare a vivere, la cupola dovrebbe coprire una quantità di terreno (composto di zone agricole, foreste, fiumi ed altri ecosistemi) contenente le risorse necessarie per produrre energia, alimenti ed altri beni nonché per assorbire i rifiuti e l’inquinamento prodotto Simmons C., Wackernagel M., Manuale delle impronte Ecologiche, Edizioni Ambiente, Milano 2002
  • 11. La quantità di superficie coperta dalla cupola corrisponde alla “impronta ecologica”della comunità che vive sotto di essa. Se i cittadini che vivono sotto la cupola consumano molte risorse (ad esempio mangiando molto di più del necessario o consumando molto carburante) l’impronta ecologica di ognuno di essi aumenta notevolmente. Consideriamo la carrying capacity non come il massimo di popolazione, bensì come il massimo "carico" che l'umanità può imporre stabilmente all'ecosfera, senza correre rischi.
  • 12. IMPRONTA ECOLOGICA Un metodo per calcolare la capacità di carico è quello del calcolo della
  • 13. Come i nostri piedi lasciano un’orma sul terreno così i nostri stili di vita lasciano un’impronta sulla terra in quanto ne consumano le risorse. Che cos’è un’impronta ecologica? "strumento" di misurazione dell’impatto delle attività antropiche (comprese quelle urbanistiche) di una città o di un paese, sugli ecosistemi locali, regionali e mondiali Analizzando le "impronte" che lasciamo sulla Terra possiamo studiare i modi per trasformare da negativi a positivi questi impatti.
  • 14. L’ Impronta Ecologica riguarda  il cibo,  la mobilità,  l'energia consumata,  il tipo di casa in cui viviamo, cioè tutto il nostro stile di vita. l’impronta ecologica si concentra sulle dimensioni dei nostri “piedi”, cioè quanto il nostro stile di vita "pesa" sulle risorse prodotte dalla terra. La questione, quindi, non riguarda soltanto il - numero di persone, ma soprattutto - il tipo di popolazione, i consumi e le tecnologie utilizzate.
  • 15. Secondo la commissione mondiale dell’ambiente ogni uomo ha a disposizione solo 1,78 ettari pro capite. erano 2,7 nel 2005 1,78 ha valore di riferimento per mettere a confronto le impronte ecologiche delle varie popolazioni. alcune popolazioni possono avere maggiori necessità, di conseguenza perché non ci sia il degrado ecologico altre devono consumare meno della media a loro disposizione
  • 16. confronto fra le impronte ecologiche nazionali medie di alcune Nazioni 2008 STATI UNITI 9,6 ettari pro capite AUSTRALIA 9,4 ettari pro capite ITALIA 4,8 ettari pro capite GERMANIA 4,2 ettari pro capite FRANCIA 4,9 ettari pro capite SVEZIA 5,1 ettari pro capite CILE 2,3 ettari pro capite EGITTO 1,4 ettari pro capite THAILANDIA 1,9 ettari pro capite ETIOPIA 0,7 ettari pro capite BANGLADESH 0,6 ettari pro capite CINA 1,4 ettari pro capite INDIA 1,0 ettari pro capite
  • 17. Pagina 1 di 1 07/03/2013http://4.bp.blogspot.com/-tqVXH9QeLwo/Tk5XdT7uT7I/AAAAAAAAADA/kqizLL...
  • 18. 86 Fonte: WWF Living Planet Report 2006 http://assets.panda.org/downloads/living_planet_report.pdf L’impronta ecologica
  • 20.   Costituzione della Repubblica Italiana 7 dicembre 1947 Art. 1. art. 114 art. 114 Art. 4. art. 118 Art. 118 • sussidiarietà, • differenziazione • adeguatezza. Spettano alla Regione le funzioni amministrative.... Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione Legge costituzionale 18 ottobre 2001,n.3 L'articolo 114 della Costituzione è sostituito dal seguente: L'articolo 118 della Costituzione è sostituito dal seguente: La repubblica si riparte in Regioni, Province e Comuni La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni…. sulla base dei principi di
  • 21. PRINCIPIO GERARCHICO STATO REGIONI PROVINCE COMUNI PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ REGIONE PROVINCIA COMUNE
  • 22. La sostenibilità dello sviluppo è un obiettivo che va localizzato poiché •la capacità di carico •le potenzialità di ogni contesto locale sono elementi caratteristici e specifici
  • 24. LA SALVAGUARDIA  La disciplina  I Piani
  • 25. Legge 1497/1939 “Protezione delle bellezze naturali” sono soggette alla presente legge a causa del loro notevole interesse pubblico: • le bellezze panoramiche considerate come quadri naturali, e così pure i punti di vista o di belvedere accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze prevista la possibilità di “disporre un piano territoriale paesistico, da redigersi secondo le norme dettate dal regolamento ..... al fine di impedire che le aree di quelle località siano utilizzate in modo pregiudizievole alle bellezze panoramiche” COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 27 dicembre 1947 PRINCIPI FONDAMENTALI art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
  • 26. TITOLO V MISURE DI SALVAGUARDIA PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO NATURALE-PAESAGGISTICO articolo 39 - Sponde dei laghi e dei fiumi sono vietate: 1. ogni nuova edificazione 2. l' esecuzione di opere di urbanizzazione, per una fascia di profondità dal limite del demanio, di: mt. 50 per fiumi e canali nei territori compresi nelle Comunità montane; mt. 100 per i laghi, nonchè per i fiumi e canali nei restanti territori. articolo 40 - Zone a vincolo idrogeologico sono vietate nuove costruzioni ed opere di urbanizzazione articolo 41 - Boschi, cave e torbiere vietata l' apertura di nuove cave e torbiere i tagli dei boschi devono essere autorizzati LEGGE REGIONALE (Lombardia)51/75 Disciplina urbanistica del territorio regionale e misure di salvaguardia per la tutela del patrimonio naturale e paesistico
  • 27. Legge 8 agosto 1985, n. 431 (Galasso) Conversione in legge con modificazioni del dl 312/85, disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale. Art. 1. Sono sottoposti a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29-6-1939, n. 1497: i territori costieri … profondità di 300 m. i territori contermini ai laghi … profondità di 300 m. i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua …. 150 metri le montagne ( 1.600 m. s.l.m. per la catena alpina e 1.200 m.s.l.m. per la catena appenninica ) i ghiacciai e i circhi glaciali; i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco le aree assegnate alle università agrarie le zone umide i vulcani le zone di interesse archeologico.
  • 28. Il vincolo di cui al precedente comma non si applica Art. 1-bis. … le regioni sottopongono a specifica normativa d'uso e di valorizzazione ambientale il relativo territorio mediante la redazione di piani paesistici o di piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesistici ed ambientali Art. 1-quinquies Le aree e i beni individuati sono inclusi tra quelli in cui è vietata ogni modificazione dell'assetto del territorio nonché ogni opera edilizia Art. 1-sexies per la violazione delle disposizioni di cui al presente decreto con la sentenza di condanna viene ordinato il ripristino dello stato originario dei luoghi a spese del condannato.
  • 29. LEGGE N. 183/89 NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO art. 1 – finalità della legge …assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo economico e sociale, la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi. Piani di bacino
  • 30. LEGGE N. 183/89 - 493/93 NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO art. 17 – valore finalità e contenuti del Piano di Bacino 6 -ter I piani di bacino possono essere redatti e approvati anche per sottobacini o stralci relativi a settori funzionali Piani assetto idrogeologico PAI
  • 32. ATTUAZIONE DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE 2000/60/CE Recepimento della direttiva in Italia La direttiva 2000/60/CE è stata recepita in Italia nel 2006, (dgls n.152). il territorio nazionale è ripartito in 8 distretti idrografici prevede per ogni distretto la redazione di un piano di gestione*, di competenza delle Autorità di distretto idrografico. http://www.direttivaacque.minambiente.it/recepimento_MAPPA.html * utilizzo idrico e prevenzione delle alluvioni
  • 34. IL PGT IL PRG IL PSC ......
  • 35. Il PGT definisce l’assetto dell’intero territorio comunale è articolato in tre "atti": • il documento di piano - di tipo strategico • il piano dei servizi - carattere prescrittivo e vincolante • il piano delle regole - carattere vincolante Pianificazione comunale (art. 6) Legge regione Lombardia n.12/5005 per il governo del territorio
  • 36. Valutazione ambientale dei piani (art. 4) 1. Al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente, la Regione e gli enti locali, …., provvedono alla valutazione ambientale degli effetti derivanti dall’attuazione di piani e programmi. 2. Sono sottoposti alla valutazione ..il piano territoriale regionale, i piani territoriali regionali d’area e i piani territoriali di coordinamento provinciali, il documento di piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi. La valutazione ambientale di cui al presente articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione
  • 37. Documento di Piano (art. 8) Il documento di piano definisce # il quadro conoscitivo del territorio comunale individuando: - i grandi sistemi territoriali - il sistema della mobilità - le aree a rischio o vulnerabili - i beni di interesse paesistico o storico-monumentale # l'assetto geologico, idrogeologico e sismico
  • 38. Piano delle regole (art. 10) 1. Il piano delle regole: a ... b ... c individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante d contiene in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica, quanto previsto dall'art 57 § recepimento e verifica di coerenza con PTCP e Piano di Bacino § individuazione delle aree a pericolosità e vulnerabilità geologica idrogeologica e sismica § norme e prescrizioni a cui le medesime aree sono assoggettate
  • 39. La componente geologica, idrogeologica e sismica nel Documento di piano del Piano di governo del territorio ex art. 8 della Lr. 12/2005
  • 40. La funzione della componente geologica nella pianificazione urbanistica • Caratterizzazione geologica e geomorfologica; • Caratterizzazione idrografica (acque superficiali); • Caratterizzazione idrogeologica (acque sotterranee); • Caratterizzazione dei suoli; • Vulnerabilità dell’acquifero superficiale; • Caratterizzazione sismica. L.r. 24 novembre 1997, n.41 Verifica di compatibilità fra le previsioni urbanistiche e le condizioni geologiche del territorio L.r. 11 marzo 2005, n.12 Elemento di valutazione per individuare (a monte della pianificazione): - gli obiettivi di sviluppo - gli obiettivi di conservazione - le condizioni di sostenibilità ambientale FASE DI ANALISI FASE DI VALUTAZIONE FASE PROPOSITIVA Individuazione delle componenti di vulnerabilità e criticità del territorio Propensione del territorio a subire modifiche di destinazione d’uso e individuazione delle azioni atte a minimizzare il rischio
  • 41. http://www Istituto S Tu sei qui:H Annua ambientali e Pubblicazio ISPRA Stato dell'Am 47/2014 ISBN: 978-8 w.isprambiente Superiore pe ome › Pubblicazio rio dei Dat Ann e risposte. one disponibile in mbiente 88-448-0662-0 e.gov.it/it/pubbl er la Protezio oni › Stato dell'Am ti Ambienta nuario dei dati amb n formato elettron icazioni/stato-d one e la Rice mbiente › Annuario ali - Edizio ientali - versione in ico dellambiente/an erca Ambien o dei Dati Ambient one 2013 ntegrale, presenta nnuario-dei-dat ntale tali - Edizione 2013 le schede indicato ti-ambientali-ed 3 ore popolate nel co dizione-2013 orso del 2013, orgaanizzate per settori produttivi, condizioni
  • 42. STRUMENTI PER LA PIANIFICAZIONE AMBIENTALE 1 Capitolo 18 Autori: VAS-PatriziaLorenzaFIORLETTI1 ,StefanoPRANZO1 ,GiulioVULCANO1 Aria-PatriziaBONANNI1 ,MariacarmelaCUSANO1 ,CristinaSARTI1 Acque-AndreaBIANCO1 ,SaverioVENTURELLI1 Rumore-SalvatoreCURCURUTO1 ,FrancescaSACCHETTI1 ,RosalbaSILVAGGIO1 ,LuisaVaccaro1 Biosfera - Serena D’AMBROGI1 , Michela GORI1 , Matteo GUCCIONE1 , Maria Cecilia NATALIA1 , Luisa NAZZINI1 ,ClaudioPICCINI1 Coste-AngelaBARBANO1 ,LauraSINAPI1 Pericolosità naturale - Annamaria BLUMETTI1 , Valerio COMERCI1 , Luca GUERRIERI1 , Raimondo POLICICCHIO1 ,FrancescoTRAVERSA1 ,EutizioVITTORI1 ,GiorgioVIZZINI1 Coordinatorestatistico: CristinaFRIZZA1 Coordinatoretematico: Angela BARBANO1 (Coste), Patrizia BONANNI1 (Aria), Salvatore CURCURUTO1 (Rumore), Saverio VENTURELLI1 (Acque), Patrizia Lorenza FIORLETTI1 (VAS), Claudio PICCINI1 (Biosfera), Eutizio VITTORI1 (Pericolositànaturale)conlacollaborazionediValerioCOMERCI1 . 1 ISPRA
  • 45. Relazione 2010 Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale 56 Province Comuni delle Province Comuni che hanno adottato dal 2006 al 30.09.2010 il PGT Percentuale dei Comuni che hanno adottato dal 2006 al 30.09.2010 il PGT BERGAMO 244 99 15% BRESCIA 206 111 17% COMO 162 55 8% CREMONA 115 82 13% LECCO 90 30 5% LODI 61 28 4% MANTOVA 70 36 6% MILANO 134 54 8% MONZA BRIANZA 55 28 4% PAVIA 190 71 11% SONDRIO 78 15 2% VARESE 141 49 7% 1546 658 100% Province Totale Comuni Comuni che hanno adottato dal 2006 al 30.09.2010 il PGT Valore percentuale sul totale dei Comuni della Provincia BERGAMO 244 99 166 40% 68% BRESCIA 206 111 162 54% 79% COMO 162 55 84 34% 53% CREMONA 115 82 102 71% 89% LECCO 90 30 58 33% 64% LODI 61 28 40 46% 66% MANTOVA 70 36 54 51% 77% MILANO 134 54 97 40% 72% MONZA BRIANZA 55 28 42 51% 76% PAVIA 190 71 138 37% 73% SONDRIO 78 15 38 19% 49% VARESE 141 49 80 35% 57% TOTALE 1546 658 1061 43% 69% 2013
  • 46. 34 Annuario dei dati ambientali Fonte: ISPRA Figura 18.1b: Distribuzione gografica dei piani completi e vigenti con eventuale processo VAS
  • 47. 374 Figura 9.27: Stato di attuazione del Progetto CARG (Carta Geologica d’Italia alla scala 1:50.000 (marzo 2013)52 fonte ISP A Le risorse assegnate al Progetto CARG non sono state costanti. Solo due sono stati i finanziamenti più consistenti, nel 1989 e nel 1999. Dal 1999 non sono state emanate norme che prevedevano nuovi finanziamenti per il proseguimento del Progetto. Alla luce di quanto sopra illustrato, si configura pertanto la necessità per i prossimi anni di un nuovo intervento normativo, con la necessaria copertura finanziaria, per avviare una seconda fase del Progetto in modo da realizzare i restanti fogli a copertura dell’intero territorio nazionale e la loro informatizzazione. Sarebbe inoltre necessario dare seguito alla produzione, oltre che della carta geologica di base, anche di cartografia geotematica, che fornisce ulteriori informazioni di carattere morfologico, idrogeologico, gravimetrico, di stabilità dei versanti quindi essenziale soprattutto per la conoscenza delle condizioni generali di rischio e di vulnerabilità del territorio. La sua realizzazione dovrà in ogni caso seguire quella della carta geologica a pari scala, che ne costituisce il presupposto fondamentale. 52 Fonte: ISPRA
  • 49. ECOSISTEMA RISCHIO 2011 Monitoraggio sulle attività delle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio idrogeologico Indagine legata a “Operazione Fiumi 2011” campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione del rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile Dicembre 2011
  • 50. ECOSISTEMA RISCHIO 2013 Monitoraggio sulle attività delle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio idrogeologico Indagine legata alla X edizione di “Operazione Fiumi 2013” campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione del rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile Febbraio 2014
  • 51. Lavoro svolto Classe di merito Numero comuni Percentuale comuni Ottimo 0 0% Buono 119 9% Sufficiente 268 20% Scarso 536 41% Insufficiente 393 30% Fonte: Legambiente Lavoro svolto Classe di merito Numero comuni Percentuale comuni Ottimo 7 1% Buono 311 23% Sufficiente 346 26% Scarso 472 35% Insufficiente 218 16% Fonte: Legambiente LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2013 LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2011 Percentuale comuni Positivo 29% Negativo 71% Positivo Negativo 49% 51% Percentuale comuni
  • 52. 12 di frane e alluvioni e non sono state avviate sufficienti attività mirate alla mitigazione del rischio, né dal punto di vista della manutenzione del territorio, né nell’organizzazione di un efficiente sistema comunale di protezione civile. LE MAGLIE NERE ASSEGNATE AI COMUNI PER LA MANCATA ATTIVITA’ CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO Comune Provincia Urbanizzazione sul territorio Gestione del territorio Allertamento e Pianificazione Voto Industrie Abitazioni-Quartieri Strutturesensibili Ultimi10anni Manutenzione Messainsicurezza Delocalizzazioni RecepimentoPAI Monitoraggio PianoEmergenza Aggiornato AllertamentoRegionale PresidiTerritoriali Strutturah24 Informazione Esercitazioni San Pietro di Carità RC            0,75 Legenda  Presenza industrie in area a rischio idrogeologico  Monitoraggio  Presenza case in area a rischio idrogeologico Case  Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi due anni  Presenza quartieri in area a rischio idrogeologico  Recepimento sistema allertamento regionale  Presenza strutture sensibili, turistiche o commerciali in area a rischio Presidi territoriali  Manutenzione ordinaria sponde e opere difesa idraulica  Struttura h24 Opere di messa in sicurezza  Attività di informazione e sensibilizzazione alla popolazione  Delocalizzazione case e/o fabbricati industriali da aree a rischio  Esercitazioni Recepimento del PAI ai piccoli comuni, ma che possono d’altro canto anche disporre di maggiori risorse. Tra i capoluoghi intervistati la città prima classificata è Bolzano, che ottiene un 8 in pagella. La città di Bolzano conferma il risultato positivo ottenuto anche nella precedente edizione della nostra indagine, dovuto
  • 53. 41 La somma matematica del punteggio ottenuto rispondendo, positivamente o negativamente, ai quesiti di ogni area tematica fornisce il punteggio finale del comune interessato dall’iniziativa compreso tra 0 e 10. Nella graduatoria finale vengono così create cinque categorie di merito: Da 0 a 3,75 Comuni che svolgono un insufficiente lavoro di mitigazione del rischio Da 4 a 5,75 Comuni che svolgono uno scarso lavoro di mitigazione del rischio Da 6 a 6,75 Comuni che svolgono un sufficiente lavoro di mitigazione del rischio da 7 a 8,75 Comuni che svolgono un buon lavoro di mitigazione del rischio da 9 a 10 Comuni che svolgono un ottimo lavoro di mitigazione del rischio 7. La classifica completa Comune Provincia Urbanizzazione sul territorio Gestione del territorio Allertamento e Pianificazione Voto Industrie Abitazioni-Quartieri Strutturesensibili Ultimi10anni Manutenzione Messainsicurezza Delocalizzazioni RecepimentoPAI Monitoraggio PianoEmergenza Aggiornato AllertamentoRegionale PresidiTerritoriali Strutturah24 Informazione Esercitazioni Calenzano FI        9,75 Agnana Calabra RC         9,5 Monastero Bormida AT        9,25 Castelveccana VA          9 Figline Valdarno FI          9 Gruaro VE          9 Quinzano d'Oglio BS          9 Bruino TO          8,75 Calci PI         8,75 Capodimonte VT         8,75 Forgaria nel Friuli UD          8,75 Montefalco PG         8,75 Peveragno CN       8,75 Roccabianca PR         8,75 Serra De'Conti AN         8,75 Caldarola MC          8,5 Castel Viscardo TR           8,5 Cervignano D'Adda LO            8,5 Courmayeur AO      8,5 I PRIMI 10 CLASSIFICATI
  • 54. 76 Paolisi BN             2 Pievebovigliana MC            2 Pisticci MT            2 Prata di Pordenone PN         2 San Mauro La Bruca SA             2 Torre De' Passeri PE             2 Val Masino SO             2 Alcamo TP             1,75 Bojano CB             1,75 Cicciano NA              1,75 Frasso Telesino BN              1,75 Luogosano AV             1,75 Morlupo RM              1,75 Poggio Moiano RI            1,75 Raddusa CT              1,75 San Mauro Castelverde PA            1,75 Sant'Agapito IS             1,75 Trevi nel Lazio FR             1,75 Vespolate NO              1,75 Moschiano AV            1,5 Elice PE             1,25 Fiamignano RI             1,25 Gorgoglione MT             1,25 Lucera FG            1,25 Molini di Triora IM             1,25 San Martino in Pensilis CB             1,25 Tertenia OG             1,25 Villa Literno CE              1,25 Baselice BN          1 Battipaglia SA            1 Villaputzu CA           1 San Pietro di Caridà RC            0,75 Varsi PR            0,5 San Giuseppe Vesuviano NA            0 Legenda  Presenza industrie in area a rischio idrogeologico  Monitoraggio  Presenza case in area a rischio idrogeologico Case  Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi due anni GLI ULTIMI 10 CLASSIFICATI
  • 55. Sei milioni di italiani abitano in territori ad alto rischio idrogeologico Studio del Consiglio Nazionale dei Geologi: dal 1944 il dissesto è costato 213 miliardi di euro 14/10/2010 - Sei milioni di italiani abitano in territori ad alto rischio idrogeologico, tre milioni in aree ad alto rischio sismico e 22 milioni in zone a rischio medio; dal 1944 al 2009 il costo del dissesto idrogeologico e dei terremoti è stato di 213 miliardi di euro. La repubblica - 2010
  • 56.
  • 57. Edizione 2011 R3 = rischio elevato R4 = rischio molto elevato
  • 58. Statistiche nazionali ed elaborazione dati 35 In Figura 3.4 è riportato l’indice di franosità su base provinci ale. Le province con più elevato indice di franosità sono Sondrio, Lecco, Chieti, Pesaro e Urbino e Ancona. Figura 3.4 Indice di franosità su base provinciale. Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007
  • 59. Rapporto sulle frane in Italia 60 3.3.4 Livelli di attenzione su base comunale Utilizzando le informazioni contenute nella banca dati del Progetto IFFI e del Progetto Corine Land Cover 2000 è stata effettuata d alla Seg reteria tecnica d el Prog etto IFFI una prima valutazione del livello di attenzione, relativamente al rischio da frana, su base comunale. Il livello di attenzione è stato definito: - molto elevato quando le geometrie puntuali, poligonali e lineari del livello frane (Progetto IFFI) intersecano il tessuto urbano continuo e discontinuo (CLC 1.1.1. e 1.1.2.), le aree industriali o commerciali (CLC 1.2.1.) estratti dal Corine Land Cover 2000; - elevato, relativamente ad intersezioni con la rete autostradale, ferroviaria e stradale, le aree estrattive, discariche e cantieri (CLC 1.3.1., 1.3.2. e 1.3.3.); - medio, per superfici agricole (CLC 2.), territori boscati e ambienti semi naturali (CLC 3.), aree verdi urbane e aree sportive e ricreative (CLC 1.4.1. e 1.4.2.); - trascurabile, per i comuni nei quali non è stata censita alcuna frana. In Figura 3.36 è riportato uno stralcio dell’area dei comuni di Sarno e Quindici colpiti dall e colate rapide di fango e detrito il 5 maggio 1998. Figura 3.36 Colate rapide (in rosso) e urbanizzato (in giallo) nelle aree di Sarno (SA) e Quindici (AV). TTeerrrraaIIttaallyy iitt22000000TTMM –– ©© CC..GG..RR.. SS..pp..AA.. –– PPAARRMMAA Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007
  • 60. Statistiche nazionali ed elaborazione dati 59 693 39070 1754 14188 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000 A U TO STR A D E STR A D E FER R O VIEU R B A N IZZA TO Figura 3.35 a) Istogramma degli elementi a rischio; b) Distribuzione dei punti di criticità nei centri abitati, c) lungo la rete autostradale e d) ferroviaria. a) b) c) d) Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007
  • 61. Edizione 2011 R3 = rischio elevato R4 = rischio molto elevato
  • 63. SPESSO PREVALE ESCLUSIVAMENTE LA DIMENSIONE PRIVATISTICA E INDIVIDUALE
  • 65. RICORDIAMO I PRINCIPI BASE DELLA SOSTENIBILITA'
  • 66. PRINCIPI BASE Le risorse necessarie all’uomo non sono illimitate Le nostre attività hanno un effetto sull'ambiente oggi ma hanno anche implicazioni nel futuro.
  • 67.
  • 68. 1966 Chi crede che una crescita esponenziale possa durare all’infinito è …
  • 69. 1966 Chi crede che una crescita esponenziale possa durare all’infinito è … …un pazzo
  • 70. 1966 Chi crede che una crescita esponenziale possa durare all’infinito è … …un pazzo oppure …un economista Kenneth Boulding (economista)
  • 71. 1966 Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un pazzo oppure un economista. 2007 La Repubblica – sabato 10 novembre 2007
  • 72. Lom gran La nuov maggio Legamb di ANDREA M 21 novemb Una co di territ l’effetto della m dell’Isp suolo p lombar ….. i pr entro d parte, m ….. L’a Legam efficace esigue mbardia nde tre va legge regio oranza di cen biente. "I Co MONTANARI bre 2014 olata di cem torio lomba o più immed maggioranza pra, l’Istituto per i prossim rdi. rogetti in es due anni e m ma non è d aumento de mbiente - ris e. Per para di molti Co , sì del volte M onale sul con ntrodestra. muni potrebb mento grand rdi attualme diato della n a di centrod o superiore mi anni, in b ssere che r mezzo. Il te detto che l’e egli oneri di chia per es adosso, inve omuni che c Pirello Milano nsumo del su bero approfit de tre volte ente non ed nuova legg destra che per la prote base ai Pgt rientrano ne esto uscito d effetto finale urbanizzaz sempio di e ece, potreb confidano d one al c uolo è stata a tarne per far la superfic dificati e do e sul consu governa la ezione e la t, ovvero i P ei Pgt appro dall’aula de e sarà quel zione fino a ssere un bl bbe addirittu di tornare a emento approvata co re cassa" cie di Milano ove nei pros umo del suo Regione. P ricerca am Piani del go ovati potran el Pirellone lo di evitare al 30 per ce lando disinc ura diventa far cassa s o: si po on i soli voti d o. Pari a be ssimi due a olo approva Per renders mbientale, c overno del t nno essere è stato effe e nuovo con ento per le e centivo per re «uno stim sulla svend otrà edif della en oltre mez anni e mezz ata in consi sene conto on quelli su territorio già confermati ettivamente nsumo del edificazione r i privati, tro molatore di ita del territ ficare u zzo miliardo zo si potrà c iglio region basta incro ul potenzial à approvati i da sindaci e modificato suolo. e su suoli li oppo mode appetiti pe torio».  un'area o di metri q costruire. E ale con i so ociare i dati e consumo dai comun i e costrutto o, sia pure i beri - sostie esto per ess er le finanze a uadrati E' oli voti o di ni ori n ene sere e
  • 77.
  • 78. VARIANTE ALLA S.S. 38 - MORBEGNO
  • 79.
  • 80.
  • 81.
  • 82. Indice Perché questo libro pag. 5 Informazione e democrazia pag. 9 Paolo Maddalena Fuori dalla Costituzione pag. 13 Giovanni Losavio Una legge illegale pag. 19 Massimo Bray Sblocca-regole pag. 23 Edoardo Salzano Il cemento: un vizio di famiglia pag. 29 Paolo Berdini Mani sulla città pag. 35 Vezio De Lucia Bagnoli negata pag. 39 Salvatore Settis Silenzio-assenso pag. 45 Tomaso Montanari Svendi-Italia pag. 53 Luca Martinelli Il diavolo nel comma: la Orte-Mestre pag. 59 Anna Donati Blocca-città pag. 64 Maria Pia Guermandi I predatori del territorio perduto pag. 69 Pietro Dommarco Come raschiare il fondo del barile pag. 77 Domenico Finiguerra Sblocca-inceneritori pag. 83 Anna Maria Bianchi Carne da mattone pag. 89 Antonello Caporale Sblocca-corruzione pag. 93 Carlo Petrini Un’altra idea di sviluppo pag. 97 Gli autori pag. 106
  • 83. CRCS | infrastrutture +751ha +517ha +297ha (+20%) = 356ha +14ha 1.600ha suoli interessati da processi di infrastrutturazione Silvia Ronchi | CRCS Desio, 28.02.2014
  • 84. CRCS | Quali suoli vengono consumati? Silvia Ronchi | CRCS Desio, 28.02.2014 27,7 2,2 45,4 24,7 Pedemontana occupazione del suolo (%) 8,6 1,2 87,3 2,9 TEEM occupazione del suolo (%)
  • 85. CRCS | Quali suoli vengono consumati? Silvia Ronchi | CRCS Desio, 28.02.2014 13,3 0,9 83,1 2,7 BreBeMi occupazione del suolo (%) 12,3 0,6 74,4 12,7 SS 33 occupazione del suolo (%)
  • 86. MILIONI DI METRI CUBI DI CEMENTO RIVERSATI SUL NOSTRO TERRITORIO A SCAPITO DEL PAESAGGIO
  • 87. Albergo Fuenti a Vietri sul mare
  • 89. Totale Occupate Non occupate % ITALIA 1991 24.802.884 19.509.362 5.293.522 21 2001 27.291.993 21.653.288 5.638.705 21 2011 28.863.604 23.998.381 4.865.223 17 Totale Occupate Non occupate % APRICA (SO) 4.004 673 3.331 83 PINZOLO (TN) 6.685 1.227 5.458 82 COMACCHIO (FE) 35.653 7.919 27.734 78 ROSOLINA (RO) 8.170 2.392 5.778 71 CASTEL VOLTURNO (CE) 24.711 6.661 18.050 73 ALFEDENA (AQ) 1.635 332 1.303 80 DATI COMUNALI 2011 ISTAT CENSIMENTO ABITAZIONI 1991, 2001, 2011 DATI NAZIONALI
  • 90. leftlt . ... - • Affondati .dal mattone L a notizia dell'inchiesta del 24 febbraio scor- so dal Guanlian, storico quotidiano dei la- buristi inglesi, suJJa dimensione quantitativa de- gli alloggi non utilizzati in Europa non è stata ri- presa dalla cartastampata come avrebbe merita- to. Colpaforse del contemporaneo appuntamen- to per la fiducia al governo Renzi, il fatto è stato per lo più relegato nelle pagine on line dei mag- giori quotidiani, ma non haguadagnato evidenza suJJe edizioniastampa Eppure lanotiziameritavagrande attenzione. Af- ferma il Guanlian che nell'intera Europa, Gran Bretagna compresa, esistono oltre 11 milioni di case non utilizzate, in parte conseguenza della crisi iniziata nel 2007 ma anche frutto delle po- litiche urbanistiche ed economiche poste in es- sere da molti Paesi in sintonia con gli Stati Uniti. Quelli che presentano il numero maggiore di al- loggi vuoti sono la Spagna e J'Italia La prima ha 3 milioni e 400mila alloggi vuoti mentre il nostro Paese arriva a circa 2 milioni, quasi quanti ne ha la Francia che ha però una popolazione superio- re a quella dell'Italia Si comprende meglio allo- ra il motivo del prudente silenzio che è stato ri- servato alla damorosa notizia.Proprio i due Pa- esi che più degli altri hanno fondato le loro mo- mentanee fortune suJJa mono cultura del matto- ne, e cioè Spagnae Italia, sono quelli che, insieme alla Grecia e al Portogallo, soffrono di più gli ef~ fetti r~cessivi della crisi economica e finanziaria innescata dai mutui immobiliari statunitensi. Gli altri Paesi della ricca Europa che hanno saputo indirizzare gli investimenti anche in altri settori produttivi godono oggi di maggiori possibilità di uscitadalla recessione. LaGermaniaha un milio- ne e 800mila alloggi vuoti, mentre la Grari Breta- gnane ha"appena" 700mila Come è noto, l'indu~ stria tedescasistaaffermando a livello mondiale mentreil sistemafinanziario londinesehaun ruo- lo fondamentale nello scacchiere internazionale. I:Italia ostaggio della rendita immobiliare specu- lativa annaspa nella crisi. Scontiamo oggi i nodi non risolti dei decenni passati: averpuntato tutto suJJ'effimera crescitadei valori immobiliari è sta- to un tragico errore e oggi ne paghiamo le conse- guenze con un'economia renna e anche con una diminuzione dei prezzi delle abitazioni nell'Italia minore. Ci vorrebbe da parte del nuovo governo il coraggio per invertire la rotta e cancellare per sempre 1adissennatacrescitaurbana LarendH:a immobiluare ha blocciato l'economia 2014
  • 91. CENSIMENTO POPOLAZIONE E ABITAZIONI 2001 -2011 ABITANTI 207 FAMIGLIE 98 ABITAZIONI TOTALI 1.568 ABITAZIONI OCCUPATE 98 ABITAZIONI NON OCCUPATE 1.470 94 %
  • 95. MA ANCHE GLI STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL PIANO...... ...SOPRATTUTTO RICONVERSIONE AREE INDUSTRIALI
  • 96. PLC Sacelit Italcementi – Senigallia
  • 98.
  • 100.
  • 101.
  • 102. il PRU di via Rubattino (ex Innocenti)
  • 103.
  • 104.
  • 105.
  • 106.