Ecologia e urbanistica, sistemi per governare sistemi complessi socio-ecologici. Opere pubbliche, servzi pubblici e standard urbanistico ambientali.
Ecology and Plannin, sytem for complex socio-ecological system governance. Public Works, social facilities and environmental and planning standards.
Temi e pratiche di resilienza urbana e territoriale - Servizi ecosistemici e ...Gianmarco Paris
Pubblichiamo l'interessante intervento dei colleghi Luca Bisogni e Giovanna Fontana presentato al convegno dell’Ordine Nazionale dei Biologi all’Expo il 28 giugno.
Luca Marescotti, Maria Mascione, Scira Menoni: Moduli 12-14-17-18-19-20-21Luca Marescotti
Testi di supporto al workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning
con due allegati di Herbert Girardet:
URBAN METABOLISM: LONDON SUSTAINABILITY SCENARIOS 2006
REGENERATIVE CITIES 2010
Agenda per Mestre Resiliente: Scenari al 2050M+A Architects
Pensare ad una città resiliente significa non solo dare delle risposte fisiche, ma soprattutto avviare una serie di processi di sviluppo a lungo termine, supportati da risorse flessibili, che sappiano rispondere alla complessità dei cambiamenti, alle culture e allo sviluppo ambientale, gestendo e preservando il capitale naturale per ricollegare ad esso la nostra società.Per realizzare questi presupposti, per la terraferma veneziana, e nello specifico per la città di Mestre, si propone un nuovo programma di gestione con orizzonte al 2050, che indirizzi la città verso la resilienza urbana, ma più nello specifico verso il controllo del rischio generato dai cambiamenti climatici, verso l’aumento della biodiversità all’interno del tessuto urbano, e verso il disegno di un nuovo ciclo delle risorse idriche.
Per l'urbanistica oltrepassare la soglia è uscire dal riduzionismo, passare dal fatto al diritto.
Per l'urbanistica si tratta di riconoscere gli ambiti in cui finora è stata confinata: ambiti chiusi entro il fatto -in quanto scelta discrezionale dell'uso del suolo nella maggior parte dei casi- e il riduzionismo -in quanto mero strumento amministrativo della politica, tecnica senza scienza, cioè senza processi conoscitivi in grado di interpretare gli impatti e le conseguenze delle scelte e in grado di fare e trasmettere conoscenza.
Oltrepassare la soglia è affrontare in termine di scienza la disciplina, di collocarla nell'ambito dell'ecologia e di derivarne appropriate tecnologie attraverso il diritto, quindi attraverso un processo governabile di scelte e attuazioni.
Le tecnologie di processo e le tecnologie di prodotto nella produzione del territorio antropico sono inquadrate nel contesto disciplinare dell’ecologia applicata all’urbanistica. Come l'apparato definitorio della sostenibilità influenza teoria e prassi dell'urbanistica non solo rispetto a questioni generali come la capacità di carico e sostenibilità, il metabolismo urbano, l’impronta ecologica e la qualità dell'ambiente costruito, ma anche nello specifico dei principali aspetti geologici e fisici dei terremoti. Alcune osservazioni sul terremoto del 6 aprile 2009 a L'Aquila serviranno a mostrare l’interazione con la geologia in situazioni dei grandi fenomeni naturali (i terremoti), mentre in altri casi studio si illustreranno le questioni legati alla stabilità dei versanti e più in generale al concetto di vulnerabilità fisica e sistemica nella valutazione dei rischi naturali a supporto di scelte urbanistiche finalizzate alla prevenzione.
Lo scopo, a partire dalle responsabilità e competenze nel governo del territorio, indaga le potenzialità dell’urbanistica nella protezione ambientale e nella sostenibilità delle trasformazioni territoriali, evidenziando come il territorio e l’ambiente costituiscano un sistemi con specifiche proprietà sistemiche: da qui scaturiscono i diversi ruoli della ricerca, della politica e dell'amministrazione nel governare gli effetti.
Le responsabilità della disciplina urbanistica e della politica a fronte di cambiamenti globali. L'importanza della conoscenza quantitativa, di infrastrutture dei dati territoriali, di protocolli standard e delle certificazioni nell'uso dei dati. Il ruolo delle tecnologie dell'informazione e della conoscenza nelle trasformazioni degli usi del suolo.
The responsibilities of the discipline of urban planning and policy in the face of global change. The importance of quantitative knowledge, spatial data infrastructure, protocol standards and certification in the use of data. The role of information technology and knowledge in the transformation of land uses.
Temi e pratiche di resilienza urbana e territoriale - Servizi ecosistemici e ...Gianmarco Paris
Pubblichiamo l'interessante intervento dei colleghi Luca Bisogni e Giovanna Fontana presentato al convegno dell’Ordine Nazionale dei Biologi all’Expo il 28 giugno.
Luca Marescotti, Maria Mascione, Scira Menoni: Moduli 12-14-17-18-19-20-21Luca Marescotti
Testi di supporto al workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning
con due allegati di Herbert Girardet:
URBAN METABOLISM: LONDON SUSTAINABILITY SCENARIOS 2006
REGENERATIVE CITIES 2010
Agenda per Mestre Resiliente: Scenari al 2050M+A Architects
Pensare ad una città resiliente significa non solo dare delle risposte fisiche, ma soprattutto avviare una serie di processi di sviluppo a lungo termine, supportati da risorse flessibili, che sappiano rispondere alla complessità dei cambiamenti, alle culture e allo sviluppo ambientale, gestendo e preservando il capitale naturale per ricollegare ad esso la nostra società.Per realizzare questi presupposti, per la terraferma veneziana, e nello specifico per la città di Mestre, si propone un nuovo programma di gestione con orizzonte al 2050, che indirizzi la città verso la resilienza urbana, ma più nello specifico verso il controllo del rischio generato dai cambiamenti climatici, verso l’aumento della biodiversità all’interno del tessuto urbano, e verso il disegno di un nuovo ciclo delle risorse idriche.
Per l'urbanistica oltrepassare la soglia è uscire dal riduzionismo, passare dal fatto al diritto.
Per l'urbanistica si tratta di riconoscere gli ambiti in cui finora è stata confinata: ambiti chiusi entro il fatto -in quanto scelta discrezionale dell'uso del suolo nella maggior parte dei casi- e il riduzionismo -in quanto mero strumento amministrativo della politica, tecnica senza scienza, cioè senza processi conoscitivi in grado di interpretare gli impatti e le conseguenze delle scelte e in grado di fare e trasmettere conoscenza.
Oltrepassare la soglia è affrontare in termine di scienza la disciplina, di collocarla nell'ambito dell'ecologia e di derivarne appropriate tecnologie attraverso il diritto, quindi attraverso un processo governabile di scelte e attuazioni.
Le tecnologie di processo e le tecnologie di prodotto nella produzione del territorio antropico sono inquadrate nel contesto disciplinare dell’ecologia applicata all’urbanistica. Come l'apparato definitorio della sostenibilità influenza teoria e prassi dell'urbanistica non solo rispetto a questioni generali come la capacità di carico e sostenibilità, il metabolismo urbano, l’impronta ecologica e la qualità dell'ambiente costruito, ma anche nello specifico dei principali aspetti geologici e fisici dei terremoti. Alcune osservazioni sul terremoto del 6 aprile 2009 a L'Aquila serviranno a mostrare l’interazione con la geologia in situazioni dei grandi fenomeni naturali (i terremoti), mentre in altri casi studio si illustreranno le questioni legati alla stabilità dei versanti e più in generale al concetto di vulnerabilità fisica e sistemica nella valutazione dei rischi naturali a supporto di scelte urbanistiche finalizzate alla prevenzione.
Lo scopo, a partire dalle responsabilità e competenze nel governo del territorio, indaga le potenzialità dell’urbanistica nella protezione ambientale e nella sostenibilità delle trasformazioni territoriali, evidenziando come il territorio e l’ambiente costituiscano un sistemi con specifiche proprietà sistemiche: da qui scaturiscono i diversi ruoli della ricerca, della politica e dell'amministrazione nel governare gli effetti.
Le responsabilità della disciplina urbanistica e della politica a fronte di cambiamenti globali. L'importanza della conoscenza quantitativa, di infrastrutture dei dati territoriali, di protocolli standard e delle certificazioni nell'uso dei dati. Il ruolo delle tecnologie dell'informazione e della conoscenza nelle trasformazioni degli usi del suolo.
The responsibilities of the discipline of urban planning and policy in the face of global change. The importance of quantitative knowledge, spatial data infrastructure, protocol standards and certification in the use of data. The role of information technology and knowledge in the transformation of land uses.
Luca Marescotti
IL RUOLO DELL'URBANISTICA E IL RUOLO DELLA CULTURA POLITECNICA NELLA COMPRENSIONE E NELLA GESTIONE DEI FATTORI LOCALI E GLOBALI DI MODIFICAZIONE DEI SISTEMI SOCIO-ECOLOGICI
THE ROLE OF PLANNING AND THE ROLE OF A POLYTECHNIC CULTURE FOR UNDERSTANDING AND MANAGE MAIN DRIVERS IN GLOBAL AND LOCAL CHANGE OF SOCIO-ENVIRONMENTAL SYSTEMS
The Commons: Garret Hardin vs Elinor Ostrom
European Environmental Agency Landscape fragmentation and Territorial Cohesion
Maastricht 1992 and the European Environment
Monica Turner et al., Landscape Ecology
Christopher Alexander, The Nature of Order
Carmine Benincasa e Bruno Zevi, Venti monumenti / Venti complessi edilizi / Venti spazi aperti italiani.
Use of advanced Technologies to support Planning in
hazardous Areas: an Introduction / Vulnerability vs urban and regional Resilience.
Lesson 2: How Spatial Planning can contribute to Prevention Policies. L'uso delle innovazioni tecnologiche per supportare la pianificazione nelle regioni con elevati rischi di catastrofi naturali: un'introduzione / La vulnerabilità in rapporto alla resilienza urbana e territoriale.
Lezione 2: Come la pianificazione territoriale e urbana possono rafforzare le politiche di prevenzione.
11 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: il dominio dell'etica in una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: the ethical foundation of a general theory. Leggere e rileggere le commemorazioni nei calendari non solo l'importanza delle memorie civili (del proprio paese come il 25 aprile o il 2 giugno e quelle di tutti i paesi), ma anche le ricorrenze “mondiali” istituite per dare al futuro possibilità di esistere: il giorno dell'Acqua (Water Day 22 marzo), il giorno della Terra (Earth Day 22 aprile), il giorno dell'ambiente (World Environment Day 5 giugno). In una delle prime lezioni abbiamo accennato alle esercitazioni per l'emergenza della piena della Senna e ora in questi giorni si assiste alla gestione reale dell'emergenza; nella lezione precedente abbiamo discusso di cinque postulati alla base di una teoria generale e ora vedremo l'importanza dell'etica (ricordate l'etica per gli eletti?) nell'impegno politico e scientifico per l'urbanistica vedendo l'attualità dei dipinti di Ambrogio Lorenzetti a Siena.
10 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: per una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: for a general theory. Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come i limiti della prassi, che impediscono la costruzione di una teoria generale (le tre costanti), impediscano di comprendere i limiti dello sviluppo e i rischi di questo modello in un pianeta sempre più urbano. L'aumentare dei rischi dipende della crescita demografica e della maggior esposizione di popolazione a eventi catastrofici e sistemici. In questa lezione si parlerà dei modelli giuridici e di cinque postulati necessari per impostare una teoria urbanistica in ambito ecologico. Rafforzare teoreticamente l’urbanistica significa conoscere il processo e il suo controllo: dunque, saper amministrare l’urbanistica? AMMINISTRARE significa valutare e controllare il processo “pianificazione-attuazione-gestione” nella sua interezza e complessità, significa quindi possedere anche la capacità di spiegazione e controllo degli effetti indotti, e quindi anche la capacità di entrare nel merito delle questioni sociali e ambientali ben consci che queste dipendono largamente dalle caratteristiche politiche degli Stati. La contiguità con il mondo sociale rende evidente che l'urbanistica e le opere pubbliche non sono solo opere materiali.
Magazine Protezione Civile - Anno 4 - n. 14 - gennaio-marzo 2014angerado
Magazine "Protezione Civile"
Il magazine che il Dipartimento della Protezione Civile rivolge a volontariato e istituzioni, componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Tra i temi di questo numero: emergenza e disabilità, il nuovo Meccanismo Unionale di Protezione Civile e il convegno "Protezione civile e social media: comunicare il rischio e il rischio di comunicare" a cui è dedicato l'inserto staccabile.
Il magazine è aperto a opinioni, segnalazioni di iniziative e richieste di chiarimenti da parte dei lettori. Per informazioni, richieste o invio di contributi scrivi a: magazine@protezionecivile.it
La rete delle agenzie di protezione ambientale: una cultura pubblicaMarco Talluri
Intervento sull’esperienza delle rete dei comunicatori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, all'incontro del 28 luglio 2021, nell’ambito dei “Sentieri di escursionismo ambientale” dal titolo: La rete delle agenzie di protezione ambientale: una cultura pubblica.
La prevenzione e la manutenzione sistematica del territorio e del costruito possono diventare processi ordinari. Tuttavia oltre ad “orientare” popolazione, tecnici e Pubbliche Amministrazioni, è necessario che ci sia una Legge di Riferimento Nazionale per i Disastri Naturali. È certo vero che nel nostro Paese non mancano leggi per il Governo del Territorio, per la tutela ambientale e del suolo a cui corrispondono strumenti specifici (programmi, piani, etc) redatti e monitorati, di volta in volta, da diversi Enti Pubblici (Stato, Regioni, Provincie e Comuni). Partendo dal caso aquilano, dove molti errori sono stati fatti, si intende predisporre un’Agenda Strategica come canovaccio per la legge che, a fronte dei problemi riscontrati nella cattiva gestione delle fase emergenziale, contenga obiettivi strategici atti a creare un modello, facilmente replicabile, che permetta di assicurare una buona organizzazione nella prima fase emergenziale e che, contestualmente , permetta di prevenire i danni al patrimonio edilizio e garantisca uno sviluppo sostenibile e di qualità per il tutto il territorio nazionale.
Misurare che cosa? efficacia, efficienza, sostenibilità, resilienza? USA vs U...Luca Marescotti
Un tempo, non molto tempo fa e con leggi tuttora valide, l'urbanistica si misurava in termini molto semplici: il fabbisogno abitativo, la capacità insediativa, il rapporto tra edilizia pubblica e edilizia privata (per calmierare il mercato, si diceva), gli standard urbanistici, la realizzazione di servizi. Gradualmente, sotto una spinta più o meno sotterranea, sono prevalse altre idee.
Il piano è troppo vincolistico, non è flessibile, gli standard urbanistici non misurano tutti i servizi (quelli commerciali, in particolare) o forse non sono altro che un'urbanistica da ragionieri, le programmazioni sono frutto di una mentalità sovietica, e poi ci sono altri problemi: il piano si modifica per generazioni, il piano si concreta con la progettazione urbana a scala architettonica, che poi diventa semplicemente non il termine di Jan Lubicz-Nycz ripreso da Bruno Zevi la urbatecture/urbatettura (Zanelli 2 0 1 0) (Zevi 1973), ma la progettazione urbanistica.
Intanto, la disciplina si sposta verso altri livelli e mentre il piano si fa racconto e narrazione, urge riprendere altri temi per valutare funzionalità, vivibilità e sostenibilità non solo delle città, ma del territorio.
La comunicazione del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA)Marco Talluri
Intervento nell’ambito dell’iniziativa promossa da Arpa, Ordine dei giornalisti della Puglia ed Università degli Studi di Bari il 24 settembre 2021 presso l’Aula Magna dell’Ateneo, nell’ambito della serie di eventi “Venerdì della comunicazione ambientale”
Nuove imprese al servizio dei bisogni di Milano in vista di Expo 2015. Crowdsourcing Social Innovation è un percorso che mira a stimolare ed accompagnare la nascita di prodotti-servizi innovativi in vista di Expo Milano 2015 e candidabili per il bando MIUR Smart Cities & Social Innovation. Se siete under 30 e avete delle buone idee, non è proprio il caso di perdere questa occasione.
I servizi su cui si concentrerà il percorso di riflessione e emersione saranno quelli in grado di rispondere a bisogni (sociali e ambientali) emergenti in relazione a grandi eventi (mobilità, ospitalità, pressione sulle risorse naturali, fruizione di beni culturali, etc.).
Ricerca Fondazione Ottimisti e Razionali, in collaborazione con gli studenti della Luiss Business School, sugli output comunicativi del settore energetico.
Scira Menoni: Vulnerabilità e resilienza urbana e territoriale: come l’urbanistica e la pianificazione territoriale possono contribuire a politiche di prevenzione.- Urban vulnerability and resilience: how planning may contribute to mitigation policies. Lesson 1: unfortunately negative examples.
What can be done to mitigate risks? Risk assessment / Risk mitigation measures: structural and non structural, long and
short term / Implementation tools: laws, regulations, directives, economic tools –insurance, incentives, taxes- voluntary….
Ulrich Beck reminds us of the fact the in risks imply a tightly coupled combination of “facts” and “values” that make any risk related decision neither purely technical nor purely political.
The complexity of risk conditions requires a suitable approach for a world of infrastructures and settlements built as a sole system.
Luca Marescotti
IL RUOLO DELL'URBANISTICA E IL RUOLO DELLA CULTURA POLITECNICA NELLA COMPRENSIONE E NELLA GESTIONE DEI FATTORI LOCALI E GLOBALI DI MODIFICAZIONE DEI SISTEMI SOCIO-ECOLOGICI
THE ROLE OF PLANNING AND THE ROLE OF A POLYTECHNIC CULTURE FOR UNDERSTANDING AND MANAGE MAIN DRIVERS IN GLOBAL AND LOCAL CHANGE OF SOCIO-ENVIRONMENTAL SYSTEMS
The Commons: Garret Hardin vs Elinor Ostrom
European Environmental Agency Landscape fragmentation and Territorial Cohesion
Maastricht 1992 and the European Environment
Monica Turner et al., Landscape Ecology
Christopher Alexander, The Nature of Order
Carmine Benincasa e Bruno Zevi, Venti monumenti / Venti complessi edilizi / Venti spazi aperti italiani.
Use of advanced Technologies to support Planning in
hazardous Areas: an Introduction / Vulnerability vs urban and regional Resilience.
Lesson 2: How Spatial Planning can contribute to Prevention Policies. L'uso delle innovazioni tecnologiche per supportare la pianificazione nelle regioni con elevati rischi di catastrofi naturali: un'introduzione / La vulnerabilità in rapporto alla resilienza urbana e territoriale.
Lezione 2: Come la pianificazione territoriale e urbana possono rafforzare le politiche di prevenzione.
11 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: il dominio dell'etica in una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: the ethical foundation of a general theory. Leggere e rileggere le commemorazioni nei calendari non solo l'importanza delle memorie civili (del proprio paese come il 25 aprile o il 2 giugno e quelle di tutti i paesi), ma anche le ricorrenze “mondiali” istituite per dare al futuro possibilità di esistere: il giorno dell'Acqua (Water Day 22 marzo), il giorno della Terra (Earth Day 22 aprile), il giorno dell'ambiente (World Environment Day 5 giugno). In una delle prime lezioni abbiamo accennato alle esercitazioni per l'emergenza della piena della Senna e ora in questi giorni si assiste alla gestione reale dell'emergenza; nella lezione precedente abbiamo discusso di cinque postulati alla base di una teoria generale e ora vedremo l'importanza dell'etica (ricordate l'etica per gli eletti?) nell'impegno politico e scientifico per l'urbanistica vedendo l'attualità dei dipinti di Ambrogio Lorenzetti a Siena.
10 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: per una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: for a general theory. Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come i limiti della prassi, che impediscono la costruzione di una teoria generale (le tre costanti), impediscano di comprendere i limiti dello sviluppo e i rischi di questo modello in un pianeta sempre più urbano. L'aumentare dei rischi dipende della crescita demografica e della maggior esposizione di popolazione a eventi catastrofici e sistemici. In questa lezione si parlerà dei modelli giuridici e di cinque postulati necessari per impostare una teoria urbanistica in ambito ecologico. Rafforzare teoreticamente l’urbanistica significa conoscere il processo e il suo controllo: dunque, saper amministrare l’urbanistica? AMMINISTRARE significa valutare e controllare il processo “pianificazione-attuazione-gestione” nella sua interezza e complessità, significa quindi possedere anche la capacità di spiegazione e controllo degli effetti indotti, e quindi anche la capacità di entrare nel merito delle questioni sociali e ambientali ben consci che queste dipendono largamente dalle caratteristiche politiche degli Stati. La contiguità con il mondo sociale rende evidente che l'urbanistica e le opere pubbliche non sono solo opere materiali.
Magazine Protezione Civile - Anno 4 - n. 14 - gennaio-marzo 2014angerado
Magazine "Protezione Civile"
Il magazine che il Dipartimento della Protezione Civile rivolge a volontariato e istituzioni, componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Tra i temi di questo numero: emergenza e disabilità, il nuovo Meccanismo Unionale di Protezione Civile e il convegno "Protezione civile e social media: comunicare il rischio e il rischio di comunicare" a cui è dedicato l'inserto staccabile.
Il magazine è aperto a opinioni, segnalazioni di iniziative e richieste di chiarimenti da parte dei lettori. Per informazioni, richieste o invio di contributi scrivi a: magazine@protezionecivile.it
La rete delle agenzie di protezione ambientale: una cultura pubblicaMarco Talluri
Intervento sull’esperienza delle rete dei comunicatori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, all'incontro del 28 luglio 2021, nell’ambito dei “Sentieri di escursionismo ambientale” dal titolo: La rete delle agenzie di protezione ambientale: una cultura pubblica.
La prevenzione e la manutenzione sistematica del territorio e del costruito possono diventare processi ordinari. Tuttavia oltre ad “orientare” popolazione, tecnici e Pubbliche Amministrazioni, è necessario che ci sia una Legge di Riferimento Nazionale per i Disastri Naturali. È certo vero che nel nostro Paese non mancano leggi per il Governo del Territorio, per la tutela ambientale e del suolo a cui corrispondono strumenti specifici (programmi, piani, etc) redatti e monitorati, di volta in volta, da diversi Enti Pubblici (Stato, Regioni, Provincie e Comuni). Partendo dal caso aquilano, dove molti errori sono stati fatti, si intende predisporre un’Agenda Strategica come canovaccio per la legge che, a fronte dei problemi riscontrati nella cattiva gestione delle fase emergenziale, contenga obiettivi strategici atti a creare un modello, facilmente replicabile, che permetta di assicurare una buona organizzazione nella prima fase emergenziale e che, contestualmente , permetta di prevenire i danni al patrimonio edilizio e garantisca uno sviluppo sostenibile e di qualità per il tutto il territorio nazionale.
Misurare che cosa? efficacia, efficienza, sostenibilità, resilienza? USA vs U...Luca Marescotti
Un tempo, non molto tempo fa e con leggi tuttora valide, l'urbanistica si misurava in termini molto semplici: il fabbisogno abitativo, la capacità insediativa, il rapporto tra edilizia pubblica e edilizia privata (per calmierare il mercato, si diceva), gli standard urbanistici, la realizzazione di servizi. Gradualmente, sotto una spinta più o meno sotterranea, sono prevalse altre idee.
Il piano è troppo vincolistico, non è flessibile, gli standard urbanistici non misurano tutti i servizi (quelli commerciali, in particolare) o forse non sono altro che un'urbanistica da ragionieri, le programmazioni sono frutto di una mentalità sovietica, e poi ci sono altri problemi: il piano si modifica per generazioni, il piano si concreta con la progettazione urbana a scala architettonica, che poi diventa semplicemente non il termine di Jan Lubicz-Nycz ripreso da Bruno Zevi la urbatecture/urbatettura (Zanelli 2 0 1 0) (Zevi 1973), ma la progettazione urbanistica.
Intanto, la disciplina si sposta verso altri livelli e mentre il piano si fa racconto e narrazione, urge riprendere altri temi per valutare funzionalità, vivibilità e sostenibilità non solo delle città, ma del territorio.
La comunicazione del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA)Marco Talluri
Intervento nell’ambito dell’iniziativa promossa da Arpa, Ordine dei giornalisti della Puglia ed Università degli Studi di Bari il 24 settembre 2021 presso l’Aula Magna dell’Ateneo, nell’ambito della serie di eventi “Venerdì della comunicazione ambientale”
Nuove imprese al servizio dei bisogni di Milano in vista di Expo 2015. Crowdsourcing Social Innovation è un percorso che mira a stimolare ed accompagnare la nascita di prodotti-servizi innovativi in vista di Expo Milano 2015 e candidabili per il bando MIUR Smart Cities & Social Innovation. Se siete under 30 e avete delle buone idee, non è proprio il caso di perdere questa occasione.
I servizi su cui si concentrerà il percorso di riflessione e emersione saranno quelli in grado di rispondere a bisogni (sociali e ambientali) emergenti in relazione a grandi eventi (mobilità, ospitalità, pressione sulle risorse naturali, fruizione di beni culturali, etc.).
Ricerca Fondazione Ottimisti e Razionali, in collaborazione con gli studenti della Luiss Business School, sugli output comunicativi del settore energetico.
Scira Menoni: Vulnerabilità e resilienza urbana e territoriale: come l’urbanistica e la pianificazione territoriale possono contribuire a politiche di prevenzione.- Urban vulnerability and resilience: how planning may contribute to mitigation policies. Lesson 1: unfortunately negative examples.
What can be done to mitigate risks? Risk assessment / Risk mitigation measures: structural and non structural, long and
short term / Implementation tools: laws, regulations, directives, economic tools –insurance, incentives, taxes- voluntary….
Ulrich Beck reminds us of the fact the in risks imply a tightly coupled combination of “facts” and “values” that make any risk related decision neither purely technical nor purely political.
The complexity of risk conditions requires a suitable approach for a world of infrastructures and settlements built as a sole system.
Che cosa abbiamo tra le mani, quando vediamo una cartografia di un piano urbanistico, un GIS, una pagina di Google Maps? O Street View?
[Mauro Salvemini, professore Università La sapienza Roma, presidente AMFM Gis Italia.]
Alcuni approfondimenti su:
Planetary Boundaries, The Economics of Ecosystems and Biodiversity (TEEB), e discussione in classe sui corsi. 13-16-20 giugno 2016.
12 Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni - Le potenzialità dell'urbanistica come scienza / Science and technology for the governance of land use transformations - The potential of planning as a science La produzione di territorio e le tecnologie di prodotto dalle infrastrutture come condizioni generali per trasformare e sfruttare le risorse naturali agli insediamenti. Le infrastrutture sono mezzo e strumento per trasformare l’ambiente naturale in ambiente antropico, per produrre cibo e ricavare materie prime. Tra gli obiettivi principali stanno innovazione e sicurezza: le innovazioni tecnologiche nelle reti infrastrutturali, necessarie su tutte le infrastrutture, dagli impianti elettrici alle fognature o all’approvvigionamento idrico per le coltivazioni e per l’energia, non sono simbolo di ricchezza, ma di sicurezza, efficienza e affidabilità dei servizi; non sono un’opzione facoltativa, ma una necessità per fornire le condizioni generali adeguate e sostenibili allo sviluppo sociale e economico di un paese. Al termine si afferma che solo una cultura che combina coscienza collettiva e conoscenza delle relazioni reciproche tra organismi, oggetti e ambiente, potrà affrontare criticamente i temi dell’equità, del benessere e dei valori, per risolvere problemi generali, per mantenere il rapporto tra teoria e prassi nell’urbanistica, per ricostruire l’agire umano in armonia con l’ambiente.
Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni Esercitazione sull'applicazione degli studi sui servizi ambientali nella pianificazione. In questa esercitazione si parlerà su come mappare e
valutare i servizi svolti dagli ecosistemi
EEA Mapping and assessing the condition of Europe's ecosystems & The Economics of Ecoservices and iosphere TEEB & Common International Classification of Ecosystem Services CICES.
MOVIMENTO PER LA DIGNITA’ DELLA DOCENZA
UNIVERSITARIA: le motivazioni dello scipopero del 20 maggio 2016. Le risorse del sistema pubblico universitario italiano.
Introduzione al Piano di Governo del territorio. Le relazioni tra urbanistica e ambiente e la Vas come strumento della pianificazione (cioè dell'urbanistica come tecnologia di processo). Il governo del territorio
coinvolge una molteplicità di azioni, si deve
legare alla programmazione -economica e temporale- delle opere pubbliche, per realizzare infrastrutture adeguate,
per valutare disponibilità di risorse ambientali e gli impatti.
2016 Science, Technology and Governance in Land Use Change. Exercise on a case study: the Municipality of Vigevano
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
2016 Science and technology in land use and governance 2. The importance of p...Luca Marescotti
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
2016 Science and technology to govern the land uses. 2 The importance of land...Luca Marescotti
Science and technology to govern the land uses. The importance of land use planning as a science. Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni: l'importanza dell'urbanistica come scienza. Le forti contraddizioni tra i diversi aspetti che caratterizzano la vita sul pianeta Terra, aiutano a rafforzare posizioni così ideologiche da far rinnegare i più evidenti benefici delle molte rivoluzioni (agronomiche, industriali, sanitarie e sociali) a favore di inesistenti passati arcadici, con il risultato di mettere a rischio molti processi politici e conoscitivi. [ma che cosa vuol dire: DECRESCITA FELICE?]. Per affrontare correttamente il rapporto tra scienze e tecnologie nel governo del territorio bisogna sciogliere il groviglio di luoghi comuni che stanno alla base di queste apparenti contraddizioni e indeboliscono ogni capacità di azione.
2016 Environmental Technologies: Fundamentals in the biosphere knowledge. The...Luca Marescotti
Come le Carte Europee dell'ARia, del suolo e dell'acqua hanno imposto regole ai paesi membri. Le caratteristiche fisiche dell'acqua, le quantità nel ciclo delle acque fino ai metodi di uso - sfruttamento - distruzione della risorsa. Alcuni esempi. I bacini idrografici: misure non strutturali (come la pianificazione territoriale) e misure strutturali (le opere).
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality Luca Marescotti
[revised: slide 10 has been changed]
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality.
Il contesto dell'urbanistica è fornito dall'analisi degli squilibri dell'urbanisimo mondiale e dalla discussine sui limiti dello sviluppo o della crescita demografica. La costruzione di una teoria in ambito ecologico privilegia le analisi della capacità di carico di una regione, dei fattori limitanti la crescita di una popolazione (anche umana), del metabolismo urbano e dell'impronta ecologica, esplicitando i legami tra i metodi. Il caso degli studi sull'impronta ecologica di Londra è utile per vedere quattro aspetti: l'esigenza di protocolli trasparenti, la questione etica della responsabilità disciplinare e politica, i rapporti con la politica, le scelte in condizioni di incertezza.
2016 An Ecological Planning Theory 1 Science and land use planning theory. Le...Luca Marescotti
2016 Science and land use planning theory. Learning from ecology and reality. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica: imparare dall'ecologia e dalla realtà. Tra tutti i documenti disponibili abbiamo selezionato nei fondamenti quelli che maggiormente permettevano di individuare i principi guida dell'urbanistica, ma abbiamo trovato definizioni contrastanti (una disciplina o un insieme di discipline complementari? oppure tecniche operative senza autonomia disciplinare?) Nonostante vi fosse un unico oggetto di interesse (le città, le loro espansioni e trasformazioni), l'urbanistica appare deformata da una visione classica e convenzionale che non tiene conto di condizioni generali, indirizzi giuridici, questione ambientale. Da qui si inizia per fondare una visione scientifica e una teoria in ambito ecologico.
2016 Science and urban planning theory 5. Economy and planning, interesting b...Luca Marescotti
Science and urban planning theory. Economy and planning, interesting but threatening marriage. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica. Economia e urbanistica, un'unione interessante ma pericolosa. L'originalità del caso italiano negli studi e nelle polemiche sui rapporti tra l'urbanistica moderna e l'impegno politico. Gli studi degli economisti sul valore-prezzo della terra: dalla rendita fondiaria agricola assoluta e differenziale a quella urbana. Dall'idea del libero mercato e della sua forza di regolatore allo sviluppo dei concetti di rendita quasi-rendita, monopolio, oligopolio collusivo.
2016 Fundamentals of Planning. 4 - The history of urbanism and the protection...Luca Marescotti
La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La sequenza dei nomi (come questi per esempio: Numa Denis Fustel de Coulange, Werner Hegemann, Lewis Mumford, Pierre Lavedan e Marcel Poete fine alle storie di Leonardo Benevolo, Michel Ragon, Ernst Egli, Paolo Sica, Erwin Gutkind, fino a Emanuele Greco e Mario Liverani) non è una storia lineare, si combinano le diverse definizioni di urbanistica con le visioni politiche e con l'impegno politico.
2016 Environmental Technologies: Fundamentals in Biosphere Knowledge. Soil, S...Luca Marescotti
2016 Environmental Technologies: Fundaqmentals in Biosphere Knowledge. Soil, Support and Feeding - Tecnologie ambientali: le basi nella conoscenza della biosfera. Il suolo, sostegno e nutrizione
2016 Environmental technologies. Basic knowledge: the breath of the biosphere...Luca Marescotti
Concetti base: rifiuti, scarti, pericolo, risorse, equilibrio, equilibrio stabile instabile metastabile. Catastrofe. Cicli ecologici. Tecnologie e gestione del rischio.
Le dinamiche delll'atmosfera e gli impatti: inquinamento e danni diretti e indiretti alla salute e al benessere di persone animali e vegetali.
2016 Environmental technologies. Basic knowledge: the breath of the biosphere...
19 lm our-communplanning_ws 2015
1. Luca Marescotti 1 / 85
2015 Workshop
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza
in urbanistica
Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience
in Planning
Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti,
Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani
6 marzo 2015 - 19
2. Luca Marescotti 2 / 85
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate
Technologies for Sustainability and Resilience in Planning
LAUREA MAGISTRALE DELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA E SOCIETÀ
3. Cover
6 marzo 2015
Luca Marescotti
Ecologia e urbanistica, sistemi per governare sistemi complessi socio-ecologici.
Opere pubbliche, servzi pubblici e standard urbanistico ambientali
2015 Workshop
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la
resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies
for Sustainability and Resilience in Planning
4. Luca Marescotti 4 / 85
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
Predisporsi per le emergenze e le crisi:
opere pubbliche, lavori pubblici e urbanistica
5. Luca Marescotti 5 / 85
Di che cosa si parla
quando si parla in
Italia di standard
urbanistici?
ENVIRONMENT IS “ALL” BUILT
Servizi al
cittadino, servizi
commerciali?
6. Luca Marescotti 6 / 85
Opere pubbliche, lavori
pubblici,
capitale fisso sociale
La città come infrastrutture e
insediamenti
costruita
dalla “collettività”
UN AMBIENTE “TUTTO” COSTRUITO
Public Works,
Works for Public
Administration,
Social Capital
Cities as infrastructures,
services and settlements
built by “people”
7. Luca Marescotti 7 / 85
UN AMBIENTE “TUTTO” COSTRUITO
Redistribuzione del reddito?
Libertà sul territorio?
8. Luca Marescotti 8 / 85
In the real world there is no one, ideal structure for a public works operation. Even though
some public works services are considered “must haves” in every community”, they may not be
readily identified on a city organizational chart, or delivered in the same way, or to the same
level, from one community to the next. In fact, some municipalities may not even have a
department named public works.
Although some functions are not common to every community, each of them will have such
things as water, utilities, and trash collection—unquestionably.
What IS in question is by whom they are delivered. The traditional concept of public works is
that governmental units provide the services, own the facilities, and are usually funded through
taxation. However, the situation often is not that clear-cut today, and other models also exist,
which include publicly owned corporations and partial outsourcing. It’s not uncommon for the
private sector to be involved in delivering public works services as well. For instance, some
communities may own a fleet of trash collection vehicles, but other communities will contract
out that service to private companies. It’s also common for a municipal engineering division to
plan and design large construction projects but to contract out the actual construction work.
The American Public Works Association (APWA)
Public works - many points of views (APWA)
9. Luca Marescotti 9 / 85
Public works is a multi-dimensional concept in economics and politics,
touching on multiple arenas
They include public buildings (municipal buildings, schools, hospitals),
transport infrastructure (roads, railroads, bridges, pipelines, canals, ports,
airports), public spaces (public squares, parks, beaches), public services (water
supply, sewage, electrical grid, dams), and other, usually long-term, physical
assets and facilities. .
...
Municipal infrastructure, urban infrastructure, and rural development usually
represent the same concept (of public works), but imply either large cities or
developing nations' concerns respectively.
Public works - many points of views (Wikipedia)
10. Luca Marescotti 10 / 85
Public works is a multi-dimensional concept in economics and politics,
touching on multiple arenas
The terms public infrastructure or critical infrastructure are at times used
interchangeably.
However, critical infrastructure includes public works (dams, waste water
systems, bridges, etc.) as well as facilities like hospitals, banks, and
telecommunications systems and views them from a national security
viewpoint and the impact on the community that the loss of such facilities
would entail.
Public works - many points of views
11. Luca Marescotti 11 / 85
how much can we spend on public works? And for what?
Ma quanto possiamo spendere in lavori pubblici? E per fare che cosa?
Una controversia infinita, ma semplicemente politica.
An endless controversy, but merely a political one.
Public works
Precaution, prevention, emergency
12. Luca Marescotti 12 / 85
Per rispondere a questa
domanda,
dobbiamo saper rispondere
anche a queste altre:
a che cosa servono le opere
pubbliche?
chi le paga?
Perché?
UN AMBIENTE “TUTTO” COSTRUITO
… e poi …
Quei servizi e infrastrutture
proteggono tutti allo stesso
modo? Servono tutti allo
stesso modo?
Pareggiano le
diseguaglianze?
13. Luca Marescotti 13 / 85
The Novelty of Crises: How to Prepare for the Unprecedented
by Arnold M. Howitt and Herman B. “Dutch” Leonard
[draws on work previously published: Fletcher Forum of World Affairs, Vol. 30:1, Winter 2006, pp.
215-221; Crisis/Response Journal, Vol. 2, No. 2 (June 2006), pp. 52-53, and No.3 (September 2006),
pp. 54-56].
IN THIS ARTICLE
Howitt and Leonard discuss the difficulties of preparing for unprecedented
crises.
While routine emergencies require enormous strength, the novelty of a crisis
may call upon the creativity and improvisation of emergency responders to
marshal personnel and supplies, reduce immediate dangers, and save lives.
Public works
Precaution, prevention, emergency
14. Luca Marescotti 14 / 85
Arnold Howitt is the executive director of the Ash Institute for Democratic Governance and
Innovation, an adjunct lecturer in Public Policy, co-director of the Program on Crisis Leadership at
Harvard Kennedy School, and an instructor at Harvard Extension School. He is also the co-editor of
the book Managing Crises: Responses to Large-Scale Emergencies, which details how to effectively
lead a crisis management team and understand emergency preparedness.
Public works
Precaution, prevention, emergency
15. Luca Marescotti 15 / 85
“Managing Crises” features a case study on Hurricane Katrina and what went wrong
in the handling of the disaster. Fundamentally, disasters on the level of Katrina are
chaotic, hard to manage, and unpredictable. A common characteristic of natural
disasters is that half of what emergency response teams think they know about the
emergency turns out to be wrong.
One of the challenges of crisis management is that governments spend a lot of money
and time on events that may not happen and are vulnerable to funding cuts.
The Federal Emergency Management Agency (FEMA) provided a lot of money to
prepare “Hurricane Pam,” an emergency response plan for a potential category three
storm in New Orleans. Though Hurricane Pam did address some of the scenarios
later experienced in Katrina, funding was cut before responders were able to execute
all of the practice scenarios.
Public works
Precaution, prevention, emergency
One of the challenges of crisis management is
that governments spend a lot of money and
time on events that may not happen and are
vulnerable to funding cuts.
16. Luca Marescotti 16 / 85
Arnold Howitt
“routine emergencies”
not because they are in some sense “easy,” but because the predictability of the general situation permits
agencies to prepare in advance and apply lessons from prior experience.
“crises”
The novel features may result from threats never before encountered: from a more familiar event occurring
at an unprecedented scale, outstripping available resources; or from a confluence of forces, which, though
not new, pose unique challenges in combination.
Public works
Precaution, prevention, emergency
17. Luca Marescotti 17 / 85
Arnold Howitt / “crises”
Scalability and Surge Capacity - Scalabilità e capacità di gestire sovratensioni
Maintaining Situational Awareness- mantenere il controllo della situazione
Integrated Execution in Real Time – attività integrate in tempo reale
Addressing these core problems, particularly when the novel demands of a crisis must
be met, means moving forward effectively in four realms - Affrontare questi problemi
fondamentali, in particolare quando bisogna affrontare nuove esigenze generate da una
crisi, significa efficacia in quattro settori:
capabilities – capacità,
structures and systems - strutture e sistemi,
people - persone,
coordination - coordinamento.
Public works
Precaution, prevention, emergency
18. Luca Marescotti 18 / 85
Arnold Howitt references:
the early 1990s,
California established the Standardized Emergency Management System (SEMS),
2002
statutory requirement for a National Incident Management System (NIMS)
compatible with SEMS.
Public works
Precaution, prevention, emergency
19. Luca Marescotti 19 / 85
The Coastal Emergency Risks Assessment (CERA)
Public works
Precaution, prevention, emergency
20. Luca Marescotti 20 / 85
Public works -Precaution, prevention, emergency
USA-Italia, a comparison
The United States has approximately 19,400 municipalities of varying sizes,
and Canada is home to nearly 3,700 more. In each community, whatever its
size, there are needs common to all human beings that must be met through
the provision of public works services. These needs are met on a daily basis by
visionary, values-driven, and hardworking men and women who provide and
sustain public works services in the best interests of their communities.
The American Public Works Association (APWA)
21. Luca Marescotti 21 / 85
UN AMBIENTE “TUTTO” COSTRUITO
… 8047?
Con più di 50.000 abitanti?
Più o meno di 150?
Con meno di 5.000
abitanti?
Più o meno di 5630?
… e l'Italia quanti
comuni ha?
22. Luca Marescotti 22 / 85
UE: un continente urbano
European Union can be seen as a Union of cities:
80% urban inhabitants by 2020.
Approximately 1.600 urban areas with more than
50.000 inhabitants are defined as functional urban areas
Barcelona is becoming a leader in solar energy use,
Malmö is developing a carbon neutral residential area
London is setting ambitious greenhouse gas reduction targets.
Cities are joining in the fight against climate change.
http://www.eea.europa.eu/articles/urban-frontrunners-2013-cities-and-the-fight-against-global-
warming
23. Luca Marescotti 23 / 85
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
INTEGRARE I PROCESSI
integrare i settori operativi della pubblica amministrazione
24. Luca Marescotti 24 / 85
ON CHECKING FOR PLANNING PROCESSES
Capacità di pianificazione e di attuazione
In primo luogo: integrare i processi,
normalmente separati in settori non
comunicanti
In secondo luogo: descrivere dettagliatamente i
processi e le intersezioni
25. Luca Marescotti 25 / 85
RICORDATE:
misure non strutturali
(Tecnologie di processo nell'urbanistica)
misure strutturali
(Tecnologie di prodotto nell'urbanistica)
ON CHECKING FOR PLANNING PROCESSES
26. Luca Marescotti 26 / 85
HOW CHECK PLANNING PROCESSES?
Processi di pianificazione
Valutazione e gestione degli impatti
Integrazione dei punti di vista e integrità ambientale
(aria-acqua-suolo sistemi interagenti)
Processi certificati e controllati da terze parti specializzate, assieme
a stampa, a minoranze politiche, alla popolazione.
27. Luca Marescotti 27 / 85
analisi
piano
progetto
Programmazione economica
Progettazione definitiva
Studio di fattibilità
Progettazione preliminare
Progettazione esecutiva
Esecuzione e collaudo
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA
28. Luca Marescotti 28 / 85
analisi
piano
progetto
Prima
LE ANALISI DEVONO
RENDERE COERENTE IL
QUADRO PROGRAMMATICO
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA
Programmazione economica
Progettazione definitiva
Studio di fattibilità
Progettazione preliminare
Progettazione esecutiva
Esecuzione e collaudo
Durante il processo
LE ANALISI possono
RIORIENTARE IL PIANO
29. Luca Marescotti 29 / 85
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA: UN UNICO PROCESSO
30. Luca Marescotti 30 / 85
Ridurre i rischi sul territorio
Rischi di incidenti rilevanti (RIR)
Predisporsi per l'emergenza
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA ... and risk prevention, and precaution
31. Luca Marescotti 31 / 85
Rivedere il processo
Revise whole process
Dal piano alle opere
From planning to designing and making
purchè le opere pubbliche siano (uso o
proprietà?) un capitale fisso sociale, cioè beni
comuni.
Public works as commons
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA: UN UNICO PROCESSO
32. Luca Marescotti 32 / 85
La definizione delle opere pubbliche
GOVERNANCE
Una visione integrata,
Transcalare
Transcisciplinare
Gli obiettivi si formano nell'iterazione tra istanze generali e locali
Global and local interaction
33. Luca Marescotti 33 / 85
L’INNOVAZIONE
È DISPORRE DI STRUMENTI PER RI-
ORIENTARE IL PROCESSO DI
PIANIFICAZIONE E DI PROGETTAZIONE
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA: UN UNICO PROCESSO
34. Luca Marescotti 34 / 85
L’INNOVAZIONE
È ORIENTARE RICERCA E OPERE
PUBBLICHE NELLA COSTRUZIONE DI UN
CAPITALE FISSO SOCIALE, UN BENE
SOSTENIBILE E DUREVOLE
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA: UN UNICO PROCESSO
35. Luca Marescotti 35 / 85
VAS
VIA
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA: I CONTROLLI DI PROCESSO
36. Luca Marescotti 36 / 85
sistemi di relazioni multiple tra piani
ipotesi di sviluppo
aspetti congiunturali
SCENARIO DI RIFERIMENTO
E SCENARI DI PROGETTO
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA: I CONTROLLI DI PROCESSO
37. Luca Marescotti 37 / 85
SCENARIO 2
tendenze
attuabilità dei piani
efficienza degli interventi
SCENARIO 1
tendenze --
attuabilità dei piani
efficienza degli interventi
SCENARIO “n”
tendenze ++
attuabilità dei piani
efficienza degli interventi
SCENARIO 0
riferimento
pianificazione
programmazione
viabilità
insediamenti
Suolo - acqua - aria
agricoltura
ricettori antropici
rumore
S C E L T A
VALUTAZIONE INTEGRATA
MULTICRITERI
COERENZA
TRA ENTI DI GOVERNO
SOSTENIBILITÀ
ECONOMICA
SOCIALE
AMBIENTALE
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
INTEGRATA: I CONTROLLI DI PROCESSO
38. Luca Marescotti 38 / 85
GOVERNARE AZIONI DI
LUNGA DURATA
PER COSTRUIRE
città, quartieri, case, zone industriali (o
capannoni?), chiese, scuole, ospedali,
biblioteche, parcheggi, parchi e
parchetti, …
oppure
…..............
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
GOVERNARE AZIONI DI
LUNGA DURATA
Pianificare il nostro comune
futuro
PER SAPER RISPONDERE A
“routine emergencies”
“crises” threats never before
encountered,
modifying our wellknown
environment
39. Luca Marescotti 39 / 85
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
La normalità è la crisi?
40. Luca Marescotti 40 / 85
Emergency, Indirect and Cumulative Impacts
European Commission/ L. J. Walker,
J. Johnston, Guidelines for the
Assessment of Indirect and
Cumulative Impacts as well as
Impact Interactions. May 1999,
Luxembourg, Office for Official
Publications of the European
Communities, 2001
44. Luca Marescotti 44 / 85
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
Standard urbanistici: nuove prospettive per l'urbanistica
proprio dall'Italia? possibile?
45. Luca Marescotti 45 / 85
La storia degli standard urbanistici in Italia
PREMESSA AGLI STANDARD
46. Luca Marescotti 46 / 85
PREMESSA AGLI STANDARD: LA CIRCOLARE DEL
MINISTERO LLPP n. 425/1967
ITALIA
1967 20 gennaio:
Ministero dei Lavori Pubblici - servizio studi e
programmazione
Definizione di un insieme sistematico di standard edilizi e urbanistici.
Per gli standard urbanistici questa circolare ne fornì il dimensionamento
per funzioni
[vedi tabella nella seguente immagine tratta dall'appendice (c)]
47. Luca Marescotti 47 / 85
1: funzioni; 2: abitanti serviti da un’attrezzatura;
3: max raggio di influenza; 4: area media ad abitante (mq/ab)
48. Luca Marescotti 48 / 85
STANDARD URBANISTICI
Italia
Legge Ponte 1967 e Decreti ministeriali di
attuazione [1 e 2 aprile] 1968
si codifica la quantità minima (mq/ab) di territorio per
abitante esistente e previsto da riservare alla realizzazione di
servizi sociali e attrezzature collettive.
Quantità minima: ogni comune può ampliarla!
49. Luca Marescotti 49 / 85
STANDARD URBANISTICI - D.M. 1444 del 2 aprile 1968
All'art. 3 si impone l'obbligo di prevedere nei piani urbanistici 18 mq di servizi
urbani per ogni abitante:
4,50 mq/ab destinati all’istruzione
2,00 mq/ab destinati alle attrezzature di interesse comune
9,00 mq/ab destinati agli spazi pubblici attrezzati
2,50 mq/ab destinati a parcheggi
50. Luca Marescotti 50 / 85
STANDARD URBANISTICI - D.M. 1444 del 2 aprile 1968
Inoltre, nel successivo art. 4 sono prescritti 17,5 mq di attrezzature pubbliche di interesse
generale in zona F per ogni abitante:
1,5 mq/ab per attrezzature scolastiche (istruzione superiore all'obbligo,
istituti universitari esclusi);
1 mq/ab per le attrezzature sanitarie ed ospedaliere;
15 mq/ab per i parchi pubblici urbani e territoriali.
51. Luca Marescotti 51 / 85
STANDARD URBANISTICI AMBIENTALI
Attraverso protocolli, valori attuali, limiti, programmazione temporale
e priorità:
●
PROTEZIONE E PREVENZIONE
●
EFFICIENZA NEL METABOLISMO URBANO
●
RIDUZIONE DELL'ISOLA DI CALORE URBANA
●
RIDUZIONE DEI CONSUMI DI TERRITORIO (EF)
●
RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO
●
INTEGRAZIONE CITTÀ-CAMPAGNA
●
DIFESA DELLA BIODIVERSITÀ
…. suggerimenti?
[vediamo ancora altre strade...]
52. Luca Marescotti 52 / 85
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
RESILIENZA
Nuove prospettive per l'urbanistica
scienza e tecnica
53. Luca Marescotti 53 / 85
Nuove prospettive per l'urbanistica (scienza e tecnica).
Lawrence J. Vale, Thomas J. Campanella (a cura di), The Resilient City: How Modern
Cities Recover from Disaster, Oxford University Press, Oxford-New York, 2005.
Alan Randall, Risk and Precaution, Cambridge Press,
Anne Whiston Spirn, “Ecological Urbanism: A Framework For The Design Of Resilient
Cities”, in: Steward T. A. Pickett, Mary L. Cadenasso, and Brian P. McGrathn (a cura
di), Resilience in Ecology and Urban Design, Springer Verlag, 2013.
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
54. Luca Marescotti 54 / 85
Resilience as the capability to rise from the
destruction.
Lawrence J. Vale, Thomas J. Campanella (a cura di), The Resilient City: How Modern
Cities Recover from Disaster, Oxford University Press, Oxford-New York, 2005.
In 1871, the city of Chicago was almost entirely destroyed by what became known as The
Great Fire. Thirty-five years later, San Francisco lay in smoldering ruins after the catastrophic
earthquake of 1906. Or consider the case of the Jerusalem, the greatest site of physical
destruction and renewal in history, which, over three millennia, has suffered wars,
earthquakes, fires, twenty sieges, eighteen reconstructions, and at least eleven transitions
from one religious faith to another. Yet this ancient city has regenerated itself time and again,
and still endures.
Throughout history, cities have been sacked, burned, torched, bombed, flooded, besieged,
and leveled. And yet they almost always rise from the ashes to rebuild.
Viewing a wide array of urban disasters in global historical perspective The Resilient City
traces the aftermath of such cataclysms as:
--the British invasion of Washington in 1814
--the devastation wrought on Berlin, Warsaw, and Tokyo during World War II
--the late-20th century earthquakes that shattered Mexico City and the Chinese city of Tangshan
--Los Angeles after the 1992 riots
--the Oklahoma City bombing
--the destruction of the World Trade Center
55. Luca Marescotti 55 / 85
Alan Randall, Risk and Precaution, Cambridge University Press, Cambridge, 2011.
➢
Uncertainty about harmful consequences does not justify failure to take
precautionary action (Bergen Declaration 1990).
➢
Plausible but uncertain harm justifies precautionary intervention (UNESCO
2005).
➢
Uncertain harm requires intervention, and the burden of proof is shifted to the
proponent of the proposed risky action (Wingspread Statement).1
Resilience as the capability to adopt the precautionary
principle to prevent hazards
56. Luca Marescotti 56 / 85
Anne Whiston Spirn, “Ecological Urbanism: A Framework For The Design Of Resilient
Cities”, in: Steward T. A. Pickett, Mary L. Cadenasso, and Brian P. McGrathn (a cura
di), Resilience in Ecology and Urban Design, Springer Verlag, 2013.
“Humans’ survival as a species depends upon adapting ourselves and our…
settlements in new, life-sustaining ways, shaping contexts that acknowledge
connections to air, earth, water, life, and to each other, and that help us feel and
understand these connections, landscapes that are functional, sustainable,
meaningful, and artful” (Spirn 1998, 26).
Ecological urbanism aims to advance this goal. It weds the theory and practice
of city design and planning, as a means of adaptation, with the insights of
ecology – the study of the relationships between living organisms and their
environment and the processes that shape both – and other environmental
disciplines, such as climatology, hydrology, geography, psychology, history,
and art. Ecological urbanism has an aesthetic dimension, but it is not a style;
the works of its practitioners may be radically different in appearance even
though based on the same principles.
Ecology Urbanisme as new approach to planning
58. Luca Marescotti 58 / 85
European Environment Agency, Urban adaptation to climate change in Europe.
Challenges and opportunities for cities together with supportive national and
European policies, EEA, 2012
La strada da fare …. un problema politico generale
RIO+20 from an european point of view
59. Luca Marescotti 59 / 85
Climate change — the risk to cities and Europe
Climate change is happening, projected to continue and poses serious challenges for cities. Extreme
weather events resulting in hazards such as heatwaves, floods and droughts are expected to happen
more frequently in many parts of Europe.
…
Urbanisation, population ageing and other socio-economic trends interact with climate
change
Climate change is strongly intertwined with other socio-economic changes. Demographic trends such as
on-going urbanisation and competing demand for
water from the public and sectors such as industry and agriculture leads to regional water scarcity. An
ageing population increases the share of people vulnerable to heatwaves. Urbanisation also reduces the
area available for natural flood management or increases the number of homes and businesses actually
in flood-prone areas.
….
Cities face specific climate change challenges …
Three quarters of the population of Europe live in urban areas and this is where climate change will be
most apparent in everyday life.
La strada da fare …. un problema politico generale
RIO+20 from an european point of view
60. Luca Marescotti 60 / 85
… and depend highly on other regions in Europe and beyond
Cities depend heavily on other cities and regions to provide them with indispensable services such as food,
water and energy and the infrastructure to deliver them. Ecosystem services from surrounding regions
provide fresh air, store or drain flood water as well as drinking water.
…
Climate change challenges: from risk management to opportunity seizing.
Acting now ensures adaptation in time and at lower cost.
Maintaining the functioning of urban infrastructure requires massive investments.
Investment goes beyond 'grey' infrastructure.
Urban adaptation relies on action beyond cities' borders.
Support from a national and European framework is crucial in assisting cities to adapt.
Europe's future depends on strong and resilient cities — towards a joint, multi level‑
approach to cope with climate change.
La strada da fare …. un problema politico generale
RIO+20 from an european point of view
61. Luca Marescotti 61 / 85
La strada da fare …. un problema politico generale
RIO+20 from an european point of view
62. Luca Marescotti 62 / 85
L'urbanistica, oggi.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
Urban Resilience Young Researchers
Network (URBNet)
Young researchers community with interest in
multidisciplinary perspectives on urban resilience. Our
interest fields cover ecosystem services, sustainability
transitions, social adaptive capacity, sustainable planning,
climate change adaptation and mitigation, urban
infrastructural network safety...
La complessità della resilienza
rispecchia la complessità
dell'urbanistica
64. Luca Marescotti 64 / 85
Temporal scale of urban resilience.
This figure represents the encompassed processes of urban development
following a shock.
Urban resilience is a multidisciplinary framework to explore the reactive,
recovery and adaptive capacities and also the transformability of (and within)
urban systems.
This is achieved by making punctual or progressive adjustments to the urban
system (or subsystems) at operational or structural levels.
Furthermore, the figure attempts to encapsulate the timeline of resilience
definitions framed in two areas of research: socio-ecological systems (SESs)
and sociotechnical systems (STSs).
Luca Marescotti 64 / 85
L'urbanistica, oggi.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
65. Luca Marescotti 65 / 85
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
Nuove prospettive per l'urbanistica:
e se proprio usassimo gli standard urbanistici per l'ambiente?
… dovremmo prima di tutto cambiare noi stessi?
Il nostro modo di governare e amministrare il territorio?
nelle città, con le città, per le città
si giocano comportamenti, strategie finanziarie, acquisizioni di
risorse
66. Luca Marescotti 66 / 85
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
67. Luca Marescotti 67 / 85
L'urbanistica, oggi, e il nostro comune futuro.
Perchè rimodulare discipline, competenze e formazione.
QUIZ
68. Luca Marescotti 68 / 85
(1) Conoscete il ponte di Millau?
(2) Vi ricordate le onde di Rosby?
Un treno percorre una linea ferroviaria nord-sud: i binari si
consumano diversamente?
Che legame c'è tra il consumo delle rotaie e le onde di Rosby?
(3) Che cosa si intende per <regione urbana>?
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE INTEGRATA: UN
UNICO PROCESSO
70. Luca Marescotti 70 / 85
TEMPI & COSTI
Efficienza e efficacia
Studi alternative e scelta della soluzione (congestione route
nationale N9 vicino alla città di Millau): 1989
Progettazione: Michel Virlogeux con Norman Foster
Dimensione: lunghezza 2461 m, altezza 341 m
Costi 394 milioni € + 20 mil € (5%)
Avvio della costruzione: 2001
Collaudo e uso: 2004 (in anticipo: un mese)
PROCESSO DI PIANIFICAZIONE E DI PROGETTAZIONE
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE INTEGRATA: UN
UNICO PROCESSO
71. Luca Marescotti 71 / 85
VERSO LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE INTEGRATA: UN
UNICO PROCESSO
Descritta per la prima volta in maniera dettagliata dal fisico francese Gaspard Gustave
de Coriolis nel 1835, la forza di Coriolis dipende, anche come direzione, dalla velocità
del corpo rispetto al sistema di riferimento rotante. È alla base della formazione dei
sistemi ciclonici o anticiclonici nell'atmosfera e ha effetti non trascurabili in tutti i casi
in cui un corpo sulla Terra si muova ad alta velocità su lunghi percorsi, come per
esempio nel caso di proiettili o di missili a lunga gittata.
In un treno che viaggia da nord a sud il binario di destra risulta soggetto a una forza
maggiore. Lo stesso per le sponde dei fiumi.
72. Luca Marescotti 72 / 85
A proposito di Barcellona
Ecologia e pianificazione:
Richard T. T. Forman, Urban Regions, Ecology and
Planning Beyond the City, Cambridge University Press,
2008
Consulente per la pianificazione strategica di Barcellona
73. Luca Marescotti 73 / 85
Richard TT Forman, Urban Regions: Ecology and Planning Beyond the
City, Cambridge University Press, Cambridge, 2008
Forman sostiene...
Nel prossimo futuro l'urbanistica dovrà essere indirizzata
soprattutto alla pianificazione della aree libere interne alle
regioni urbane.
Dal punto di vista di:
relazioni con l'ambiente [ecologia],
valorizzazione delle risorse naturali,
compensazione dell'urbanesimo.
74. Luca Marescotti 74 / 85
FOUR RED THREADS IN FORMAN
“(1) urban regions, rather than cities or all-built metropolitan
areas, are the key big objects today and in our future;
(2) natural systems, or simply nature, and human uses of them in
an urban region are of major importance;
(3) all regional characteristics are changing, driven by growing
populations, more cities, and diverse urbanization patterns;
(4) using principles and a rich array of existing solutions, society
can significantly improve every distinctive urban region.”
75. Luca Marescotti 75 / 85
(a) maintaining diverse productive agricultural landscapes on the
best soils;
(b) concentrating rather than dispersing growth to reduce
infrastructure and servicing costs;
(c) investing in key areas for nature protection and nature-based
tourism;
(d) rethinking floodplain design to reduce flood-damage costs;
(e) targeting a handful of pollution sources, plus creating
stormwater wetlands, to increase a scarce supply of costly clean
water.
Urban Regions: Ecology and Planning Beyond the City
Linee d'azione
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150-200 km
Ma questa è la dimensione della REGIONE LOMBARDIA, per intenderci
78. Luca Marescotti 78 / 85
Ma questa è la dimensione della REGIONE LOMBARDIA, per intenderci,
paragonabile alla regione Île-de-France!
Île-de-France
12.012 km² (tutto in pianura)
1.281 comuni
8 dipartimenti
11.577.000 ab
964 ab/km²
Lombardia
23.863 km²
1.546 comuni
12 province
9.866.104 ab
413 ab/km²
ma:
47% pianeggiante;
12,4%collinare
40,6%montagnosa
Solo pianura e collina: 14.175 km²
696 ab/km²
79. Luca Marescotti 79 / 85
Ma questa è la dimensione della REGIONE LOMBARDIA, per intenderci,
paragonabile alla regione Île-de-France!
Île-de-France!
12.012 km² (tutto in
pianura)
1.281 comuni
8 dipartimenti
11.577.000 ab
964 ab/km²
Lombardia
Pianura(*)
e collina
14.175 km²
696 ab/km²
--------------------------------
--
Solo pianura(*)
11.215 km²
proxi 880 ab/km²
(*)
ma con corpi idrici
(fiumi e laghi)
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REGIONE URBANA LOMBARDA
Una regione urbana
non messa a sistema
Potenzialità ignorate = maggior difficoltà
nell'urbanizzazione
(incoerenza in opere pubbliche e investimenti)
nella produzione industriale
nella valorizzazione dei beni ambientali e culturali
81. Luca Marescotti 81 / 85
REGIONE URBANA LOMBARDA (2002)
Il pendolarismo per motivi di studio e di lavoro assieme ai viaggi
non ripetitivi riflettono l'evidenza di un sistema urbano integrato.
15 milioni di spostamenti di cui il 95%, interno alla regione (*).
5.7 milioni di individui (70% della popolazione regionale): ciascuno fa 2,65 viaggi e occupa
complessivamente (in media) 1 ora e 12 minuti.
7 milioni di ore.
Il 22% di tutti gli spostamenti viene effettuato tra le 7 e le 9 del mattino.
Sono circa 155.000 i non residenti in Lombardia che entrano nel territorio regionale tra le 7.00 e le 19.00. Gli
ingressi dei non residenti sono così distribuiti: 69% in auto, il 18% in treno, il 9% in aereo, il 3% con un mezzo
di navigazione e l’1% in autobus.
(*) In Milano comune gli spostamenti quotidiani circa 5 milioni. Una cifra grosso modo stabile da due/tre decenni
(Fonte AMA 2003).
82. Luca Marescotti 82 / 85
E l'Italia?
E applicando gli stessi criteri alle altre Regioni o all'Italia nel suo insieme:
che densità trovereste?
quante regioni urbane?
PROVATE!
83. Luca Marescotti 83 / 85
E l'Italia?
E applicando gli stessi criteri alle altre Regioni o all'Italia nel suo insieme:
che densità trovereste?
quante regioni urbane?
PROVATE!
84. Luca Marescotti 84 / 85
RIFERIMENTI
Arnold M. Howitt and Herman B. Leonard, editors, with David Giles, Managing Crises:
Responses to Large-Scale Emergencies, Washington: CQ Press, 2009, 978-0872895706.
Marino Folin (a cura di), A. Cagnato, G. Ferrero, M. Folin, G. Hermanin, F. Indovina, M.
Piana, S. Potenza, M. Savoia, Opere pubbliche, Lavori Pubblici, Capitale Fisso sociale,
Angeli, Milano, 1978.
e se i riferimenti fossero:
Il rapporto tra pianificazione e ambiente nella legislazione.
LEGGI NAZIONALI: Codice Ambiente Dlgs 152/2006
Lavori pubblici: Legge 11 febbraio 1994, n. 109 La legge quadro in materia di lavori
pubblici … e s.m.i.
Leggi regionali: Urbanistica Governo del territorio … (!?!?)
PER CONCLUDERE
85. Luca Marescotti 85 / 85
RIFERIMENTI
e se i riferimenti fossero le legislazioni nazionali, come potremmo armonizzarle?
PER CONCLUDERE