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3 marzo 2014 - 02

2014 Workshop
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza
in urbanistica
Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience
in Planning

Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti,
Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani
LAUREA MAGISTRALE DELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA E SOCIETÀ
Laboratorio organizzato da Luca Marescotti
Cover

2014 Workshop
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e
la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate
Technologies for Sustainability and Resilience in Planning

urbanistica e protezione ambientale per la
sostenibilità delle trasformazioni territoriali
Annapaola Canevari
2014
3 marzo 2014
URBANISTICA
E
GOVERNO DEL
TERRITORIO
D.P.R. N. 616 24 LUGLIO 1977
Titolo V - ASSETTO ED
UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Capo II - URBANISTICA

Art. 80. URBANISTICA

Le funzioni amministrative relative alla
materia urbanistica concernono la

disciplina dell'uso del territorio
comprensiva di tutti gli aspetti

conoscitivi,
normativi
gestionali

riguardanti le operazioni di

salvaguardia
trasformazione del suolo

nonché

la protezione dell'ambiente.
SOSTENIBILITA'
E
SVILUPPO
SOSTENIBILE
alcuni concetti per uno

sviluppo sostenibile
Our Common Future
(Rapporto Bruntland), 1987

“l'umanità dovrà impegnarsi per
rendere lo sviluppo sostenibile
# assicurando il soddisfacimento
dei bisogni della generazione
presente
# senza compromettere
la possibilità delle generazioni
future di realizzare i propri”
World Conservation Union,

Programma delle Nazioni Unite per
l‛Ambiente,

World Wildlife Fund for Nature,1991

Lo sviluppo sostenibile è un
miglioramento delle condizioni
di vita delle comunità umane
che
rispetta i limiti delle
capacità di carico
(carrying capacity)
degli ecosistemi
Capacità di carico degli
ecosistemi
capacità naturale di un
ecosistema di produrre
stabilmente le risorse
necessarie alle specie viventi,
senza rischi per la
sopravvivenza.
Immaginiamo di racchiudere una città sotto una
cupola emisferica di vetro trasparente, che lasciasse
entrare la luce ma impedisse alle cose materiali di
qualunque genere di entrare e uscire.

Simmons C., Wackernagel M.,
Manuale delle impronte Ecologiche,
Edizioni Ambiente, Milano 2002
r

Perché i cittadini di questa città possano
continuare a vivere, la cupola dovrebbe
coprire una quantità di terreno (composto
di zone agricole, foreste, fiumi ed altri
ecosistemi) contenente le risorse necessarie
per produrre energia, alimenti ed altri beni
nonché per assorbire i rifiuti e l’inquinamento
prodotto
La quantità di superficie coperta dalla
cupola corrisponde alla “impronta
ecologica”della comunità che vive sotto
di essa.
Se i cittadini che vivono sotto la cupola
consumano molte risorse (ad esempio
mangiando molto di più del necessario o
consumando molto carburante) l’impronta
ecologica di ognuno di essi aumenta
notevolmente.
Consideriamo la carrying capacity non
come il massimo di popolazione, bensì
come il massimo "carico" che l'umanità
può imporre stabilmente all'ecosfera,
senza correre rischi.
Un metodo per calcolare la capacità di carico
è quello del calcolo della

IMPRONTA ECOLOGICA
Come i nostri piedi lasciano un’orma sul terreno
così
i nostri stili di vita lasciano un’impronta
sulla terra
in quanto ne consumano le risorse.

Che cos’è un’impronta ecologica?
"strumento" di misurazione dell’impatto
delle attività antropiche
(comprese quelle urbanistiche)
di una città o di un paese, sugli ecosistemi
locali, regionali e mondiali
Analizzando le "impronte" che lasciamo sulla
Terra possiamo studiare i modi per
trasformare da negativi a positivi questi
impatti.
L’ Impronta Ecologica riguarda
 il

cibo,
 la mobilità,
 l'energia consumata,
 il tipo di casa in cui viviamo,
cioè tutto il nostro stile di vita.

l’impronta ecologica si concentra sulle
dimensioni dei nostri “piedi”, cioè quanto il
nostro stile di vita "pesa" sulle risorse
prodotte dalla terra.
La questione, quindi, non riguarda soltanto il
- numero di persone,
ma soprattutto
- il tipo di popolazione, i consumi e le
tecnologie utilizzate.
confronto fra le impronte ecologiche nazionali
medie di alcune Nazioni 2008
STATI UNITI

9,6 ettari pro capite

AUSTRALIA

9,4 ettari pro capite

ITALIA

4,8 ettari pro capite

GERMANIA

4,2 ettari pro capite

FRANCIA

4,9 ettari pro capite

SVEZIA

5,1 ettari pro capite

CILE

2,3 ettari pro capite

EGITTO

1,4 ettari pro capite

THAILANDIA

1,9 ettari pro capite

ETIOPIA

0,7 ettari pro capite

BANGLADESH

0,6 ettari pro capite

CINA

1,4 ettari pro capite

INDIA

1,0 ettari pro capite
Pagina 1 di 1

http://4.bp.blogspot.com/-tqVXH9QeLwo/Tk5XdT7uT7I/AAAAAAAAADA/kqizLL... 07/03/2013
L’impronta ecologica

Fonte: WWF Living Planet Report 2006
http://assets.panda.org/downloads/living_planet_report.pdf

Prof.ssa Valentina Dessì

86
A CHI COMPETE
PROMUOVERE
E
ASSICURARE
LO SVILUPPO
SOSTENIBILE?
Costituzione della Repubblica Italiana
7 dicembre 1947

Legge costituzionale 18 ottobre 2001,n.3
Modifiche al titolo V della parte seconda della
Costituzione
Art. 1.

L'articolo 114 della Costituzione è sostituito dal
seguente:
art. 114
La repubblica si riparte in Regioni, Province e
Comuni

art. 114
La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province,
dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.
Art. 4.

L'articolo 118 della Costituzione è sostituito dal
seguente:
art. 118
Spettano alla Regione le funzioni
amministrative....

Art. 118
Le funzioni amministrative sono attribuite ai
Comuni…. sulla base dei principi di

• sussidiarietà,
• differenziazione
• adeguatezza.
PRINCIPIO GERARCHICO

STATO

REGIONI
PROVINCE

COMUNI

PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’

REGIONE

PROVINCIA

COMUNE
La sostenibilità dello sviluppo è
un obiettivo che va localizzato
poiché
• la capacità di carico
• le potenzialità
di ogni contesto locale
sono elementi caratteristici e
specifici
Pensare globalmente
e

agire localmente
LA SALVAGUARDIA
 La disciplina
 I Piani
LEGGE REGIONALE (Lombardia)51/75

Disciplina urbanistica del territorio regionale
e misure di salvaguardia per la tutela del
patrimonio naturale e paesistico
TITOLO V
MISURE DI SALVAGUARDIA PER LA TUTELA
DEL PATRIMONIO NATURALE-PAESAGGISTICO
articolo 39 - Sponde dei laghi e dei fiumi
sono vietate:
1. ogni nuova edificazione
2. l' esecuzione di opere di urbanizzazione,
per una fascia di profondità dal limite del demanio, di:

mt. 50 per fiumi e canali nei territori
compresi nelle Comunità montane;
mt. 100 per i laghi, nonchè per i fiumi e
canali nei restanti territori.
articolo 40 - Zone a vincolo idrogeologico
sono vietate nuove costruzioni ed opere di
urbanizzazione

articolo 41 - Boschi, cave e torbiere
vietata l' apertura di nuove cave e torbiere
i tagli dei boschi devono essere autorizzati
Legge 8 agosto 1985, n. 431 (Galasso)
Conversione in legge con modificazioni del dl 312/85,

disposizioni urgenti per la tutela delle zone
di particolare interesse ambientale.
Art. 1.

Sono sottoposti a vincolo paesaggistico ai sensi della
legge 29-6-1939, n. 1497:
i territori costieri … profondità di 300 m.
i territori contermini ai laghi … profondità di 300 m.
i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua …. 150 metri
le montagne ( 1.600 m. s.l.m. per la catena alpina e
1.200 m.s.l.m. per la catena appenninica )
i ghiacciai e i circhi glaciali;
i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i
territori di protezione esterna dei parchi;
i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché
percorsi o danneggiati dal fuoco
le aree assegnate alle università agrarie
le zone umide
i vulcani
le zone di interesse archeologico.
Il vincolo di cui al precedente comma non si applica

Art. 1-bis.
… le regioni sottopongono a specifica normativa d'uso
e di valorizzazione ambientale il relativo territorio
mediante la redazione di piani paesistici o
di piani urbanistico-territoriali con specifica
considerazione dei valori paesistici ed ambientali

Art. 1-quinquies

Le aree e i beni individuati sono inclusi tra quelli in cui è

vietata ogni modificazione dell'assetto del territorio
nonché ogni opera edilizia

Art. 1-sexies
per la violazione delle disposizioni di cui al presente
decreto con la sentenza di condanna viene ordinato il
ripristino dello stato originario dei luoghi a spese del
condannato.
LEGGE N. 183/89
NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO
E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO
art. 1 – finalità della legge

…assicurare la difesa del suolo,
il risanamento delle acque,
la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per
gli usi di razionale sviluppo economico e sociale,
la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi.

Piani di bacino
LEGGE N. 183/89 - 493/93
NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO
E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO

art. 17 – valore finalità e contenuti del Piano di Bacino
6 -ter I piani di bacino possono essere redatti e approvati
anche per sottobacini o stralci relativi a settori funzionali

Piani assetto idrogeologico PAI
Edizione 2011

 
ATTUAZIONE DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE
2000/60/CE
Recepimento della direttiva in Italia
La direttiva 2000/60/CE è stata recepita in Italia nel 2006, (dgls n.152).
il territorio nazionale è ripartito in
8 distretti idrografici

* utilizzo idrico e prevenzione
delle alluvioni

prevede per ogni distretto la redazione di un piano di gestione*, di
competenza delle Autorità di distretto idrografico.
http://www.direttivaacque.minambiente.it/recepimento_MAPPA.html
IL LIVELLO
COMUNALE
IL PGT
IL PRG
IL PSC
......
Legge regione Lombardia n.12/5005
per il governo del territorio
Pianificazione comunale (art. 6)
Il PGT definisce l’assetto dell’intero territorio comunale
è articolato in tre "atti":
• il documento di piano
- di tipo strategico
• il piano dei servizi
- carattere prescrittivo e vincolante
• il piano delle regole
- carattere vincolante
Valutazione ambientale dei piani (art. 4)
1. Al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed
assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente, la
Regione e gli enti locali, …., provvedono alla valutazione
ambientale degli effetti derivanti dall’attuazione di piani
e programmi.
2. Sono sottoposti alla valutazione ..il piano territoriale
regionale, i piani territoriali regionali d’area e i piani
territoriali di coordinamento provinciali, il documento di
piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi.
La valutazione ambientale di cui al presente articolo è
effettuata durante la fase preparatoria del piano o del
programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio
della relativa procedura di approvazione
Documento di Piano (art. 8)
Il documento di piano definisce

# il quadro conoscitivo del territorio comunale
individuando:
- i grandi sistemi territoriali
- il sistema della mobilità
- le aree a rischio o vulnerabili
- i beni di interesse paesistico o storico-monumentale

# l'assetto geologico, idrogeologico e sismico
Piano delle regole (art. 10)
1. Il piano delle regole:
a
b

...
...

c individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione
o degrado e a rischio di incidente rilevante
d contiene in ordine alla componente geologica,
idrogeologica e sismica, quanto previsto dall'art 57
§ recepimento e verifica di coerenza con PTCP e Piano di Bacino
§ individuazione delle aree a pericolosità e vulnerabilità geologica
idrogeologica e sismica
§ norme e prescrizioni a cui le medesime aree sono assoggettate
La componente geologica, idrogeologica e
sismica nel Documento di piano
del Piano di governo del territorio
ex art. 8 della Lr. 12/2005
La funzione della componente geologica nella pianificazione urbanistica
L.r. 24 novembre 1997, n.41
L.r. 11 marzo 2005, n.12

Verifica di compatibilità fra le previsioni urbanistiche e le
condizioni geologiche del territorio
Elemento di valutazione per individuare (a monte della pianificazione):
- gli obiettivi di sviluppo
- gli obiettivi di conservazione
- le condizioni di sostenibilità ambientale

FASE DI ANALISI
• Caratterizzazione geologica e geomorfologica;
• Caratterizzazione idrografica (acque
superficiali);
• Caratterizzazione idrogeologica (acque
sotterranee);
• Caratterizzazione dei suoli;
• Vulnerabilità dell’acquifero superficiale;
• Caratterizzazione sismica.

FASE DI VALUTAZIONE
Individuazione delle componenti di
vulnerabilità e criticità del territorio

FASE PROPOSITIVA
Propensione del territorio a subire modifiche di
destinazione d’uso e individuazione delle azioni
atte a minimizzare il rischio
QUINDI GLI
STRUMENTI
CI SAREBBERO
MA…..
stato a
approvazio
one pgt al 1
12/2013 
Avviati

Ad
dottati

Approva
ati

15%
16%
69%
Province

Comuni
delle
Province

Comuni che hanno
adottato dal 2006 al
30.09.2010 il PGT

Percentuale dei Comuni
che hanno adottato dal
2006 al 30.09.2010 il
PGT

BERGAMO

244

99

15%

BRESCIA

206

111

17%

COMO

162

55

8%

CREMONA

115

82

13%

LECCO

90

30

5%

LODI

61

28

4%

MANTOVA

70

36

6%

MILANO

134

54

8%

MONZA
BRIANZA

55

28

4%

PAVIA

190

71

11%

SONDRIO

78

15

2%

VARESE

141

49

7%

1546

658

100%

Relazione 2010

Province

Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale

Totale
Comuni

Comuni che hanno
adottato dal 2006 al
30.09.2010 il PGT

Valore percentuale sul
totale dei Comuni della
Provincia

2013

BERGAMO

244

99

166

40%

68%

BRESCIA

206

111

162

54%

79%

COMO

162

55

84

34%

53%

CREMONA

115

82

102

71%

89%

LECCO

90

30

58

33%

64%

LODI

61

28

40

46%

66%

MANTOVA

70

36

54

51%

77%

MILANO

134

54

97

40%

72%

MONZA
BRIANZA

55

28

42

51%

76%

PAVIA

190

71

138

37%

73%

SONDRIO

78

15

38

19%

49%

VARESE

141

49

80

35%

57%

TOTALE

1546

658

1061

43%

69%

56
Figura 9.27: Stato di attuazione del Progetto CARG (Carta
Geologica d’Italia alla scala 1:50.000 (marzo 2013)52 fonte ISP A
Le risorse assegnate al Progetto CARG non sono state costanti. Solo
due sono stati i finanziamenti più consistenti, nel 1989 e nel 1999. Dal
1999 non sono state emanate norme che prevedevano nuovi
finanziamenti per il proseguimento del Progetto. Alla luce di quanto
sopra illustrato, si configura pertanto la necessità per i prossimi anni di
un nuovo intervento normativo, con la necessaria copertura finanziaria,
per avviare una seconda fase del Progetto in modo da realizzare i
restanti fogli a copertura dell’intero territorio nazionale e la loro
informatizzazione. Sarebbe inoltre necessario dare seguito alla
produzione, oltre che della carta geologica di base, anche di cartografia
geotematica, che fornisce ulteriori informazioni di carattere
morfologico, idrogeologico, gravimetrico, di stabilità dei versanti
quindi essenziale soprattutto per la conoscenza delle condizioni
generali di rischio e di vulnerabilità del territorio. La sua realizzazione
dovrà in ogni caso seguire quella della carta geologica a pari scala, che
ne costituisce il presupposto fondamentale.

52

Fonte: ISPRA

374
LE
CONSEGUENZE
…..
ECOSISTEMA RISCHIO 2011
Monitoraggio sulle attività
delle amministrazioni comunali
per la mitigazione del rischio idrogeologico

Indagine legata a “Operazione Fiumi 2011”
campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione
del rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del
Dipartimento della Protezione Civile

Dicembre 2011
ECOSISTEMA RISCHIO 2013
Monitoraggio sulle attività
delle amministrazioni comunali
per la mitigazione del rischio idrogeologico

Indagine legata alla X edizione di “Operazione Fiumi 2013”
campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione del
rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del
Dipartimento della Protezione Civile

Febbraio 2014
LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO
IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2011
Lavoro svolto

Percentuale
comuni

Positivo

29%

Negativo

71%

Classe di
merito
Ottimo
Buono
Sufficiente
Scarso
Insufficiente

Fonte: Legambiente

Numero Percentuale
comuni comuni
0
119
268
536
393

0%
9%
20%
41%
30%

LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO
IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2013
Lavoro svolto

Percentuale
comuni

Positivo

49%

Negativo

51%

Fonte: Legambiente

Classe di
merito
Ottimo
Buono
Sufficiente
Scarso
Insufficiente

Numero Percentuale
comuni comuni
7
311
346
472
218

1%
23%
26%
35%
16%
di frane e alluvioni e non sono state avviate sufficienti attività mirate alla mitigazione del rischio, né dal
punto di vista della manutenzione del territorio, né nell’organizzazione di un efficiente sistema comunale di
protezione civile.

LE MAGLIE NERE ASSEGNATE AI COMUNI
PER LA MANCATA ATTIVITA’ CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

San Pietro di
Carità
Varsi

RC
PR

San Giuseppe
NA
Vesuviano
Fonte: Legambiente

Voto

Esercitazioni

Informazione

Struttura h24

Presidi Territoriali

Allertamento Regionale

Piano Emergenza
Aggiornato

Monitoraggio

Allertamento e Pianificazione

Recepimento PAI

Delocalizzazioni

Messa in sicurezza

Gestione del
territorio

Manutenzione

Ultimi 10 anni

Strutture sensibili

Abitazioni - Quartieri

Industrie

Provincia

Comune

Urbanizzazione sul
territorio

          
          
          

0,75
0,5
0

Legenda







Presenza industrie in area a rischio
idrogeologico
Presenza case in area a rischio idrogeologico
Case
Presenza quartieri in area a rischio
idrogeologico
Presenza strutture sensibili, turistiche o
commerciali in area a rischio
Manutenzione ordinaria sponde e opere difesa
idraulica
Opere di messa in sicurezza






Monitoraggio

 Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi
due anni
 Recepimento sistema allertamento regionale
Presidi territoriali


Struttura h24

 Attività di informazione e sensibilizzazione alla
popolazione

 Delocalizzazione case e/o fabbricati industriali  Esercitazioni
da aree a rischio
Recepimento del PAI

Le problematiche connesse al rischio idrogeologico non coinvolgono solo i piccoli e medi comuni, ma
anche le grandi città e le metropoli. Tra i capoluoghi di regione e delle due province autonome sono 14
quelli che hanno risposto in modo completo al questionario di Legambiente, grandi centri che certamente
devono gestire un territorio molto più ampio rispetto alle piccole città, quindi con maggiori problemi rispetto
ai piccoli comuni, ma che possono d’altro canto anche disporre di maggiori risorse.
Tra i capoluoghi intervistati la città prima classificata è Bolzano, che ottiene un 8 in pagella. La città di
Bolzano conferma il risultato positivo ottenuto anche nella precedente edizione della nostra indagine, dovuto
12
La somma matematica del punteggio ottenuto rispondendo, positivamente o negativamente, ai quesiti di
ogni area tematica fornisce il punteggio finale del comune interessato dall’iniziativa compreso tra 0 e 10.
Nella graduatoria finale vengono così create cinque categorie di merito:

La classifica completa

I PRIMI 10 CLASSIFICATI

Calenzano

FI

Agnana Calabra

RC

Monastero
Bormida
Castelveccana

AT

Figline Valdarno

FI

Gruaro

VE

Quinzano
d'Oglio
Bruino

BS

Calci

PI

Capodimonte

VT

Cinto
Caomaggiore
Forgaria nel
Friuli
Montefalco

VE

Peveragno

CN

Roccabianca

PR

Serra De'Conti

AN

Caldarola

MC

Castel Viscardo

TR

Cervignano
D'Adda
Courmayeur

LO

VA

TO

UD
PG

AO

  
   
  
   
   
   
   
  
  
  
  
  
  
 
  
  
  
   
   


Gestione del
territorio

  
  
  
   
   
   
   
    
   
   
    
    
   
  
   
   
    
   
     
  

Voto

Esercitazioni

Informazione

Struttura h24

Presidi Territoriali

Allertamento Regionale

Piano Emergenza
Aggiornato

Monitoraggio

Allertamento e Pianificazione

Recepimento PAI

Manutenzione

Ultimi 10 anni

Strutture sensibili

Abitazioni - Quartieri

Industrie

Provincia

Comune

Urbanizzazione sul
territorio

Delocalizzazioni

7.

Comuni che svolgono un insufficiente lavoro di mitigazione del rischio
Comuni che svolgono uno scarso lavoro di mitigazione del rischio
Comuni che svolgono un sufficiente lavoro di mitigazione del rischio
Comuni che svolgono un buon lavoro di mitigazione del rischio
Comuni che svolgono un ottimo lavoro di mitigazione del rischio

Messa in sicurezza

Da 0 a 3,75
Da 4 a 5,75
Da 6 a 6,75
da 7 a 8,75
da 9 a 10


















 



9,75
9,5
9,25
9
9
9
9
8,75
8,75
8,75
8,75
8,75
8,75
8,75
8,75
8,75
8,5
8,5
8,5
8,5

41
Paolisi

BN

Pievebovigliana

MC

Pisticci

MT

Prata di
Pordenone
San Mauro La
Bruca
Torre De' Passeri

PN

Val Masino

SO

Alcamo

TP

Bojano

CB

Cicciano

NA

Frasso Telesino

BN

Luogosano

AV

Morlupo

RM

Poggio Moiano

RI

Raddusa

CT

San Mauro
Castelverde
Sant'Agapito

PA

Trevi nel Lazio

FR

Vespolate

NO

Moschiano

AV

Elice

PE

Fiamignano

RI

Gorgoglione

MT

Lucera

FG

Molini di Triora

IM

San Martino in
Pensilis
Tertenia

CB

Villa Literno

CE

Baselice

BN

Battipaglia

SA

Villaputzu

CA

San Pietro di
Caridà
Varsi

RC

San Giuseppe
Vesuviano

NA

SA
PE

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OG

PR

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  
  

Legenda
Presenza industrie in area a rischio
idrogeologico
Presenza case in area a rischio idrogeologico
Case




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       
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       
      
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       
GLI ULTIMI 10 CLASSIFICATI
       
       
       
       



2
2
2
2
2
2
1,75
1,75
1,75
1,75
1,75
1,75
1,75
1,75
1,75
1,75
1,75
1,75
1,5
1,25
1,25
1,25
1,25
1,25
1,25
1,25
1,25
1
1
1
0,75
0,5
0

Monitoraggio



2

Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi
due anni

76
Sei milioni di italiani abitano in territori
ad alto rischio idrogeologico
Studio del Consiglio Nazionale dei Geologi: dal 1944 il dissesto è costato 213
miliardi di euro
14/10/2010 - Sei milioni di italiani abitano in territori ad alto rischio idrogeologico, tre milioni in aree ad
alto rischio sismico e 22 milioni in zone a rischio medio; dal 1944 al 2009 il costo del dissesto
idrogeologico e dei terremoti è stato di 213 miliardi di euro.

La repubblica - 2010
Edizione 2011

 

R3 = rischio elevato
R4 = rischio molto elevato
Statistiche nazionali ed elaborazione dati

In Figura 3.4 è riportato l’indice di franosità su base provinci ale. Le province con più elevato
indice di franosità sono Sondrio, Lecco, Chieti, Pesaro e Urbino e Ancona.

Figura 3.4 Indice di franosità su base provinciale.

Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007

35
Rapporto sulle frane in Italia

3.3.4

Livelli di attenzione su base comunale

Utilizzando le informazioni contenute nella banca dati del Progetto IFFI e del Progetto Corine
Land Cover 2000 è stata effettuata d alla Seg reteria tecnica d el Prog etto IFFI una prima
valutazione del livello di attenzione, relativamente al rischio da frana, su base comunale.
Il livello di attenzione è stato definito:
molto elevato quando le geometrie puntuali, poligonali e lineari del livello frane (Progetto
IFFI) intersecano il te ssuto urbano continuo e discontinuo (CLC 1.1.1. e 1.1.2.), le are e
industriali o commerciali (CLC 1.2.1.) estratti dal Corine Land Cover 2000;
elevato, relativamente ad intersezioni con la rete autostradale, ferroviaria e stradale, le
aree estrattive, discariche e cantieri (CLC 1.3.1., 1.3.2. e 1.3.3.);
medio, per superfici agricole (CLC 2.), territori boscati e ambienti semi naturali (CLC 3.),
aree verdi urbane e aree sportive e ricreative (CLC 1.4.1. e 1.4.2.);
trascurabile, per i comuni nei quali non è stata censita alcuna frana.
In Figura 3.3 6 è rip ortato uno stralcio dell’area dei comu ni di Sarno e Quin dici colpiti dall e
colate rapide di fango e detrito il 5 maggio 1998. Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007

TerraItaly it2000TM – © C.G.R. S.p.A. – PARMA

Figura 3.36 Colate rapide (in rosso) e urbanizzato (in giallo) nelle aree di Sarno (SA) e Quindici (AV).

60
Statistiche nazionali ed elaborazione dati

40000
35000
30000
39070

25000
20000
15000
10000

14188

5000
693

IZ
ZA

O
VI
E
B

A

N

R
R
U

D

E

FE
R

A
ST
R

D
R
A
TO
ST
U
A

TO

1754

E

0

a)

c)

b)

d)

Figura 3.35 a) Istogramma degli elementi a rischio; b) Distribu zione dei punti di criticità nei c entri abitati, c) lungo la re te
autostradale e d) ferroviaria.

Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007

59
Edizione 2011

 

R3 = rischio elevato
R4 = rischio molto elevato
ALCUNE
DELLE
CAUSE
……..
SPESSO PREVALE ESCLUSIVAMENTE LA
DIMENSIONE PRIVATISTICA E INDIVIDUALE
MANCATA
E/O SCORRETTA
PIANIFICAZIONE
E GESTIONE
DEL TERRITORIO
RICORDIAMO I
PRINCIPI BASE DELLA
SOSTENIBILITA'
PRINCIPI BASE
Le risorse necessarie all’uomo
non sono illimitate
Le nostre attività hanno un
effetto sull'ambiente
oggi
ma hanno anche implicazioni
nel futuro.
1966

Chi crede che una
crescita esponenziale
possa durare all’infinito è …
1966

Chi crede che una
crescita esponenziale
possa durare all’infinito è …

…un pazzo
1966

Chi crede che una
crescita esponenziale
possa durare all’infinito è …

…un pazzo
oppure
…un economista

Kenneth Boulding (economista)
1966
Chi crede che una crescita
esponenziale possa continuare
all’infinito in un mondo finito è
un pazzo
oppure
un economista.
Kenneth Boulding (economista statunitense)

2007

La Repubblica – sabato 10 novembre 2007
ESPANSIONI
INCONTROLLATE
CHE CANCELLANO
LE TRACCE
SUL/DEL
TERRITORIO
i.g.m.i. 1888
CINISELLO BALSAMO 2000
REALIZZAZIONE DI
INFRASTRUTTURE
AD ALTO IMPATTO
AMBIENTALE
VARIANTE ALLA S.S. 38 - MORBEGNO
MILIONI DI METRI
CUBI DI CEMENTO
RIVERSATI SUL
NOSTRO
TERRITORIO A
SCAPITO DEL
PAESAGGIO
Albergo Fuenti a Vietri sul mare
 

                                        3 ottobre 2010

Dopo il Fuenti, il “Fuentino”: nuovi sigilli dove 
un tempo sorgeva l’ecomostro 

Vietri sul mare (Salerno) Più lo butti giù, più si tira su. E se 
credevate che la testa del Fuenti fosse stata definitivamente tagliata 
nel...  
….. «17 mila metri quadrati di superficie dove era stato realizzato 
un edificio, articolato su nove livelli, per 30 mila metri cubi di 
volume, equivalenti a 100 appartamenti di 100 metri quadrati 
ciascuno», recita il comunicato ufficiale della Gdf. 
ISTAT CENSIMENTO ABITAZIONI 1991, 2001, 2011
DATI NAZIONALI

Totale

Non occupate

%

1991

24.802.884

19.509.362

5.293.522

21

2001

27.291.993

21.653.288

5.638.705

21

2011

ITALIA

Occupate

28.863.604

23.998.381

4.865.223

17

Non occupate

%

DATI COMUNALI 2011

Totale

Occupate

APRICA (SO)

4.004

673

3.331

83

PINZOLO (TN)

6.685

1.227

5.458

82

35.653

7.919

27.734

78

8.170

2.392

5.778

71

24.711

6.661

18.050

73

1.635

332

1.303

80

COMACCHIO (FE)
ROSOLINA (RO)
CASTEL VOLTURNO (CE)
ALFEDENA (AQ)
leftlt .

...

-

•

Affondati .dal mattone
a notizia dell'inchiesta del 24 febbraio scorso dal Guanlian, storico quotidiano dei laburisti inglesi, suJJa dimensione quantitativa degli alloggi non utilizzati in Europa non è stata ripresa dalla carta stampata come avrebbe meritato. Colpa forse del contemporaneo appuntamento per la fiducia al governo Renzi, il fatto è stato
per lo più relegato nelle pagine on line dei maggiori quotidiani, ma non ha guadagnato evidenza
suJJe edizioni astampa
Eppure la notizia meritava grande attenzione. Afferma il Guanlian che nell'intera Europa, Gran
Bretagna compresa, esistono oltre 11 milioni di
case non utilizzate, in parte conseguenza della
crisi iniziata nel 2007 ma anche frutto delle politiche urbanistiche ed economiche poste in essere da molti Paesi in sintonia con gli Stati Uniti.
Quelli che presentano il numero maggiore di alloggi vuoti sono la Spagna e J'Italia La prima ha
3 milioni e 400mila alloggi vuoti mentre il nostro

L

esi che più degli altri hanno fondato le loro momentanee fortune suJJa mono cultura del mattone, e cioè Spagna e Italia, sono quelli che, insieme
alla Grecia e al Portogallo, soffrono di più gli ef~

fetti r~cessivi della crisi economica e finanziaria
innescata dai mutui immobiliari statunitensi. Gli
altri Paesi della ricca Europa che hanno saputo
indirizzare gli investimenti anche in altri settori
produttivi godono oggi di maggiori possibilità di
uscita dalla recessione. La Germania ha un milione e 800mila alloggi vuoti, mentre la Grari Bretagnane ha "appena" 700mila Come è noto, l'indu~
stria tedesca si sta affermando a livello mondiale
mentre il sistema finanziario londinese ha un ruolo fondamentale nello scacchiere internazionale.
I:Italia ostaggio della rendita immobiliare speculativa annaspa nella crisi. Scontiamo oggi i nodi
non risolti dei decenni passati: aver puntato tutto
suJJ'effimera crescita dei valori immobiliari è stato un tragico errore e oggi ne paghiamo le conse-

Paese arriva a circa 2 milioni, quasi quanti ne ha

guenze con un'economia renna e anche con una

la Francia che ha però una popolazione superiore a quella dell'Italia Si comprende meglio allora il motivo del prudente silenzio che è stato riservato alla damorosa notizia.Proprio i due Pa-

diminuzione dei prezzi delle abitazioni nell'Italia
minore. Ci vorrebbe da parte del nuovo governo
il coraggio per invertire la rotta e cancellare per
sempre 1a dissennata crescita urbana

LarendH:a
immobiluare
ha blocciato
l'economia
CENSIMENTO POPOLAZIONE E ABITAZIONI 2001 -2011

ABITANTI

207

FAMIGLIE

98

ABITAZIONI TOTALI
ABITAZIONI OCCUPATE
ABITAZIONI NON OCCUPATE

1.568
98
1.470

94 %
Cervinia
INDIFFERENZA
AL
“LUOGO”
Napoli, Vomero
MA ANCHE
GLI STRUMENTI DI
ATTUAZIONE DEL
PIANO......
...SOPRATTUTTO
RICONVERSIONE
AREE INDUSTRIALI
PLC Sacelit Italcementi – Senigallia
La demolizione

La nuova viabilità
IL PRU
ZUCCHERIFICIO DI CESENA
L'EX INNOCENTI - MILANO
il PRU di via Rubattino (ex Innocenti)
tangenziale/parco grande Rubattino
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  • 1. 3 marzo 2014 - 02 2014 Workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti, Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani
  • 2. LAUREA MAGISTRALE DELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA E SOCIETÀ Laboratorio organizzato da Luca Marescotti
  • 3. Cover 2014 Workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning urbanistica e protezione ambientale per la sostenibilità delle trasformazioni territoriali Annapaola Canevari 2014 3 marzo 2014
  • 5. D.P.R. N. 616 24 LUGLIO 1977 Titolo V - ASSETTO ED UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO Capo II - URBANISTICA Art. 80. URBANISTICA Le funzioni amministrative relative alla materia urbanistica concernono la disciplina dell'uso del territorio comprensiva di tutti gli aspetti conoscitivi, normativi gestionali riguardanti le operazioni di salvaguardia trasformazione del suolo nonché la protezione dell'ambiente.
  • 7. alcuni concetti per uno sviluppo sostenibile
  • 8. Our Common Future (Rapporto Bruntland), 1987 “l'umanità dovrà impegnarsi per rendere lo sviluppo sostenibile # assicurando il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente # senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”
  • 9. World Conservation Union, Programma delle Nazioni Unite per l‛Ambiente, World Wildlife Fund for Nature,1991 Lo sviluppo sostenibile è un miglioramento delle condizioni di vita delle comunità umane che rispetta i limiti delle capacità di carico (carrying capacity) degli ecosistemi
  • 10. Capacità di carico degli ecosistemi capacità naturale di un ecosistema di produrre stabilmente le risorse necessarie alle specie viventi, senza rischi per la sopravvivenza.
  • 11. Immaginiamo di racchiudere una città sotto una cupola emisferica di vetro trasparente, che lasciasse entrare la luce ma impedisse alle cose materiali di qualunque genere di entrare e uscire. Simmons C., Wackernagel M., Manuale delle impronte Ecologiche, Edizioni Ambiente, Milano 2002 r Perché i cittadini di questa città possano continuare a vivere, la cupola dovrebbe coprire una quantità di terreno (composto di zone agricole, foreste, fiumi ed altri ecosistemi) contenente le risorse necessarie per produrre energia, alimenti ed altri beni nonché per assorbire i rifiuti e l’inquinamento prodotto
  • 12. La quantità di superficie coperta dalla cupola corrisponde alla “impronta ecologica”della comunità che vive sotto di essa. Se i cittadini che vivono sotto la cupola consumano molte risorse (ad esempio mangiando molto di più del necessario o consumando molto carburante) l’impronta ecologica di ognuno di essi aumenta notevolmente. Consideriamo la carrying capacity non come il massimo di popolazione, bensì come il massimo "carico" che l'umanità può imporre stabilmente all'ecosfera, senza correre rischi.
  • 13. Un metodo per calcolare la capacità di carico è quello del calcolo della IMPRONTA ECOLOGICA
  • 14. Come i nostri piedi lasciano un’orma sul terreno così i nostri stili di vita lasciano un’impronta sulla terra in quanto ne consumano le risorse. Che cos’è un’impronta ecologica? "strumento" di misurazione dell’impatto delle attività antropiche (comprese quelle urbanistiche) di una città o di un paese, sugli ecosistemi locali, regionali e mondiali Analizzando le "impronte" che lasciamo sulla Terra possiamo studiare i modi per trasformare da negativi a positivi questi impatti.
  • 15. L’ Impronta Ecologica riguarda  il cibo,  la mobilità,  l'energia consumata,  il tipo di casa in cui viviamo, cioè tutto il nostro stile di vita. l’impronta ecologica si concentra sulle dimensioni dei nostri “piedi”, cioè quanto il nostro stile di vita "pesa" sulle risorse prodotte dalla terra. La questione, quindi, non riguarda soltanto il - numero di persone, ma soprattutto - il tipo di popolazione, i consumi e le tecnologie utilizzate.
  • 16. confronto fra le impronte ecologiche nazionali medie di alcune Nazioni 2008 STATI UNITI 9,6 ettari pro capite AUSTRALIA 9,4 ettari pro capite ITALIA 4,8 ettari pro capite GERMANIA 4,2 ettari pro capite FRANCIA 4,9 ettari pro capite SVEZIA 5,1 ettari pro capite CILE 2,3 ettari pro capite EGITTO 1,4 ettari pro capite THAILANDIA 1,9 ettari pro capite ETIOPIA 0,7 ettari pro capite BANGLADESH 0,6 ettari pro capite CINA 1,4 ettari pro capite INDIA 1,0 ettari pro capite
  • 17. Pagina 1 di 1 http://4.bp.blogspot.com/-tqVXH9QeLwo/Tk5XdT7uT7I/AAAAAAAAADA/kqizLL... 07/03/2013
  • 18. L’impronta ecologica Fonte: WWF Living Planet Report 2006 http://assets.panda.org/downloads/living_planet_report.pdf Prof.ssa Valentina Dessì 86
  • 20. Costituzione della Repubblica Italiana 7 dicembre 1947 Legge costituzionale 18 ottobre 2001,n.3 Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione Art. 1. L'articolo 114 della Costituzione è sostituito dal seguente: art. 114 La repubblica si riparte in Regioni, Province e Comuni art. 114 La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Art. 4. L'articolo 118 della Costituzione è sostituito dal seguente: art. 118 Spettano alla Regione le funzioni amministrative.... Art. 118 Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni…. sulla base dei principi di • sussidiarietà, • differenziazione • adeguatezza.
  • 21. PRINCIPIO GERARCHICO STATO REGIONI PROVINCE COMUNI PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ REGIONE PROVINCIA COMUNE
  • 22. La sostenibilità dello sviluppo è un obiettivo che va localizzato poiché • la capacità di carico • le potenzialità di ogni contesto locale sono elementi caratteristici e specifici
  • 24. LA SALVAGUARDIA  La disciplina  I Piani
  • 25. LEGGE REGIONALE (Lombardia)51/75 Disciplina urbanistica del territorio regionale e misure di salvaguardia per la tutela del patrimonio naturale e paesistico TITOLO V MISURE DI SALVAGUARDIA PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO NATURALE-PAESAGGISTICO articolo 39 - Sponde dei laghi e dei fiumi sono vietate: 1. ogni nuova edificazione 2. l' esecuzione di opere di urbanizzazione, per una fascia di profondità dal limite del demanio, di: mt. 50 per fiumi e canali nei territori compresi nelle Comunità montane; mt. 100 per i laghi, nonchè per i fiumi e canali nei restanti territori. articolo 40 - Zone a vincolo idrogeologico sono vietate nuove costruzioni ed opere di urbanizzazione articolo 41 - Boschi, cave e torbiere vietata l' apertura di nuove cave e torbiere i tagli dei boschi devono essere autorizzati
  • 26. Legge 8 agosto 1985, n. 431 (Galasso) Conversione in legge con modificazioni del dl 312/85, disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale. Art. 1. Sono sottoposti a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29-6-1939, n. 1497: i territori costieri … profondità di 300 m. i territori contermini ai laghi … profondità di 300 m. i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua …. 150 metri le montagne ( 1.600 m. s.l.m. per la catena alpina e 1.200 m.s.l.m. per la catena appenninica ) i ghiacciai e i circhi glaciali; i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco le aree assegnate alle università agrarie le zone umide i vulcani le zone di interesse archeologico.
  • 27. Il vincolo di cui al precedente comma non si applica Art. 1-bis. … le regioni sottopongono a specifica normativa d'uso e di valorizzazione ambientale il relativo territorio mediante la redazione di piani paesistici o di piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesistici ed ambientali Art. 1-quinquies Le aree e i beni individuati sono inclusi tra quelli in cui è vietata ogni modificazione dell'assetto del territorio nonché ogni opera edilizia Art. 1-sexies per la violazione delle disposizioni di cui al presente decreto con la sentenza di condanna viene ordinato il ripristino dello stato originario dei luoghi a spese del condannato.
  • 28. LEGGE N. 183/89 NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO art. 1 – finalità della legge …assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo economico e sociale, la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi. Piani di bacino
  • 29. LEGGE N. 183/89 - 493/93 NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO art. 17 – valore finalità e contenuti del Piano di Bacino 6 -ter I piani di bacino possono essere redatti e approvati anche per sottobacini o stralci relativi a settori funzionali Piani assetto idrogeologico PAI
  • 31. ATTUAZIONE DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE 2000/60/CE Recepimento della direttiva in Italia La direttiva 2000/60/CE è stata recepita in Italia nel 2006, (dgls n.152). il territorio nazionale è ripartito in 8 distretti idrografici * utilizzo idrico e prevenzione delle alluvioni prevede per ogni distretto la redazione di un piano di gestione*, di competenza delle Autorità di distretto idrografico. http://www.direttivaacque.minambiente.it/recepimento_MAPPA.html
  • 33. IL PGT IL PRG IL PSC ......
  • 34. Legge regione Lombardia n.12/5005 per il governo del territorio Pianificazione comunale (art. 6) Il PGT definisce l’assetto dell’intero territorio comunale è articolato in tre "atti": • il documento di piano - di tipo strategico • il piano dei servizi - carattere prescrittivo e vincolante • il piano delle regole - carattere vincolante
  • 35. Valutazione ambientale dei piani (art. 4) 1. Al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente, la Regione e gli enti locali, …., provvedono alla valutazione ambientale degli effetti derivanti dall’attuazione di piani e programmi. 2. Sono sottoposti alla valutazione ..il piano territoriale regionale, i piani territoriali regionali d’area e i piani territoriali di coordinamento provinciali, il documento di piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi. La valutazione ambientale di cui al presente articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione
  • 36. Documento di Piano (art. 8) Il documento di piano definisce # il quadro conoscitivo del territorio comunale individuando: - i grandi sistemi territoriali - il sistema della mobilità - le aree a rischio o vulnerabili - i beni di interesse paesistico o storico-monumentale # l'assetto geologico, idrogeologico e sismico
  • 37. Piano delle regole (art. 10) 1. Il piano delle regole: a b ... ... c individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante d contiene in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica, quanto previsto dall'art 57 § recepimento e verifica di coerenza con PTCP e Piano di Bacino § individuazione delle aree a pericolosità e vulnerabilità geologica idrogeologica e sismica § norme e prescrizioni a cui le medesime aree sono assoggettate
  • 38. La componente geologica, idrogeologica e sismica nel Documento di piano del Piano di governo del territorio ex art. 8 della Lr. 12/2005
  • 39. La funzione della componente geologica nella pianificazione urbanistica L.r. 24 novembre 1997, n.41 L.r. 11 marzo 2005, n.12 Verifica di compatibilità fra le previsioni urbanistiche e le condizioni geologiche del territorio Elemento di valutazione per individuare (a monte della pianificazione): - gli obiettivi di sviluppo - gli obiettivi di conservazione - le condizioni di sostenibilità ambientale FASE DI ANALISI • Caratterizzazione geologica e geomorfologica; • Caratterizzazione idrografica (acque superficiali); • Caratterizzazione idrogeologica (acque sotterranee); • Caratterizzazione dei suoli; • Vulnerabilità dell’acquifero superficiale; • Caratterizzazione sismica. FASE DI VALUTAZIONE Individuazione delle componenti di vulnerabilità e criticità del territorio FASE PROPOSITIVA Propensione del territorio a subire modifiche di destinazione d’uso e individuazione delle azioni atte a minimizzare il rischio
  • 42. Province Comuni delle Province Comuni che hanno adottato dal 2006 al 30.09.2010 il PGT Percentuale dei Comuni che hanno adottato dal 2006 al 30.09.2010 il PGT BERGAMO 244 99 15% BRESCIA 206 111 17% COMO 162 55 8% CREMONA 115 82 13% LECCO 90 30 5% LODI 61 28 4% MANTOVA 70 36 6% MILANO 134 54 8% MONZA BRIANZA 55 28 4% PAVIA 190 71 11% SONDRIO 78 15 2% VARESE 141 49 7% 1546 658 100% Relazione 2010 Province Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Totale Comuni Comuni che hanno adottato dal 2006 al 30.09.2010 il PGT Valore percentuale sul totale dei Comuni della Provincia 2013 BERGAMO 244 99 166 40% 68% BRESCIA 206 111 162 54% 79% COMO 162 55 84 34% 53% CREMONA 115 82 102 71% 89% LECCO 90 30 58 33% 64% LODI 61 28 40 46% 66% MANTOVA 70 36 54 51% 77% MILANO 134 54 97 40% 72% MONZA BRIANZA 55 28 42 51% 76% PAVIA 190 71 138 37% 73% SONDRIO 78 15 38 19% 49% VARESE 141 49 80 35% 57% TOTALE 1546 658 1061 43% 69% 56
  • 43. Figura 9.27: Stato di attuazione del Progetto CARG (Carta Geologica d’Italia alla scala 1:50.000 (marzo 2013)52 fonte ISP A Le risorse assegnate al Progetto CARG non sono state costanti. Solo due sono stati i finanziamenti più consistenti, nel 1989 e nel 1999. Dal 1999 non sono state emanate norme che prevedevano nuovi finanziamenti per il proseguimento del Progetto. Alla luce di quanto sopra illustrato, si configura pertanto la necessità per i prossimi anni di un nuovo intervento normativo, con la necessaria copertura finanziaria, per avviare una seconda fase del Progetto in modo da realizzare i restanti fogli a copertura dell’intero territorio nazionale e la loro informatizzazione. Sarebbe inoltre necessario dare seguito alla produzione, oltre che della carta geologica di base, anche di cartografia geotematica, che fornisce ulteriori informazioni di carattere morfologico, idrogeologico, gravimetrico, di stabilità dei versanti quindi essenziale soprattutto per la conoscenza delle condizioni generali di rischio e di vulnerabilità del territorio. La sua realizzazione dovrà in ogni caso seguire quella della carta geologica a pari scala, che ne costituisce il presupposto fondamentale. 52 Fonte: ISPRA 374
  • 45. ECOSISTEMA RISCHIO 2011 Monitoraggio sulle attività delle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio idrogeologico Indagine legata a “Operazione Fiumi 2011” campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione del rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile Dicembre 2011
  • 46. ECOSISTEMA RISCHIO 2013 Monitoraggio sulle attività delle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio idrogeologico Indagine legata alla X edizione di “Operazione Fiumi 2013” campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione del rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile Febbraio 2014
  • 47. LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2011 Lavoro svolto Percentuale comuni Positivo 29% Negativo 71% Classe di merito Ottimo Buono Sufficiente Scarso Insufficiente Fonte: Legambiente Numero Percentuale comuni comuni 0 119 268 536 393 0% 9% 20% 41% 30% LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2013 Lavoro svolto Percentuale comuni Positivo 49% Negativo 51% Fonte: Legambiente Classe di merito Ottimo Buono Sufficiente Scarso Insufficiente Numero Percentuale comuni comuni 7 311 346 472 218 1% 23% 26% 35% 16%
  • 48. di frane e alluvioni e non sono state avviate sufficienti attività mirate alla mitigazione del rischio, né dal punto di vista della manutenzione del territorio, né nell’organizzazione di un efficiente sistema comunale di protezione civile. LE MAGLIE NERE ASSEGNATE AI COMUNI PER LA MANCATA ATTIVITA’ CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO San Pietro di Carità Varsi RC PR San Giuseppe NA Vesuviano Fonte: Legambiente Voto Esercitazioni Informazione Struttura h24 Presidi Territoriali Allertamento Regionale Piano Emergenza Aggiornato Monitoraggio Allertamento e Pianificazione Recepimento PAI Delocalizzazioni Messa in sicurezza Gestione del territorio Manutenzione Ultimi 10 anni Strutture sensibili Abitazioni - Quartieri Industrie Provincia Comune Urbanizzazione sul territorio                                  0,75 0,5 0 Legenda     Presenza industrie in area a rischio idrogeologico Presenza case in area a rischio idrogeologico Case Presenza quartieri in area a rischio idrogeologico Presenza strutture sensibili, turistiche o commerciali in area a rischio Manutenzione ordinaria sponde e opere difesa idraulica Opere di messa in sicurezza    Monitoraggio  Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi due anni  Recepimento sistema allertamento regionale Presidi territoriali  Struttura h24  Attività di informazione e sensibilizzazione alla popolazione  Delocalizzazione case e/o fabbricati industriali  Esercitazioni da aree a rischio Recepimento del PAI  Le problematiche connesse al rischio idrogeologico non coinvolgono solo i piccoli e medi comuni, ma anche le grandi città e le metropoli. Tra i capoluoghi di regione e delle due province autonome sono 14 quelli che hanno risposto in modo completo al questionario di Legambiente, grandi centri che certamente devono gestire un territorio molto più ampio rispetto alle piccole città, quindi con maggiori problemi rispetto ai piccoli comuni, ma che possono d’altro canto anche disporre di maggiori risorse. Tra i capoluoghi intervistati la città prima classificata è Bolzano, che ottiene un 8 in pagella. La città di Bolzano conferma il risultato positivo ottenuto anche nella precedente edizione della nostra indagine, dovuto 12
  • 49. La somma matematica del punteggio ottenuto rispondendo, positivamente o negativamente, ai quesiti di ogni area tematica fornisce il punteggio finale del comune interessato dall’iniziativa compreso tra 0 e 10. Nella graduatoria finale vengono così create cinque categorie di merito: La classifica completa I PRIMI 10 CLASSIFICATI Calenzano FI Agnana Calabra RC Monastero Bormida Castelveccana AT Figline Valdarno FI Gruaro VE Quinzano d'Oglio Bruino BS Calci PI Capodimonte VT Cinto Caomaggiore Forgaria nel Friuli Montefalco VE Peveragno CN Roccabianca PR Serra De'Conti AN Caldarola MC Castel Viscardo TR Cervignano D'Adda Courmayeur LO VA TO UD PG AO                                                                 Gestione del territorio                                                                                  Voto Esercitazioni Informazione Struttura h24 Presidi Territoriali Allertamento Regionale Piano Emergenza Aggiornato Monitoraggio Allertamento e Pianificazione Recepimento PAI Manutenzione Ultimi 10 anni Strutture sensibili Abitazioni - Quartieri Industrie Provincia Comune Urbanizzazione sul territorio Delocalizzazioni 7. Comuni che svolgono un insufficiente lavoro di mitigazione del rischio Comuni che svolgono uno scarso lavoro di mitigazione del rischio Comuni che svolgono un sufficiente lavoro di mitigazione del rischio Comuni che svolgono un buon lavoro di mitigazione del rischio Comuni che svolgono un ottimo lavoro di mitigazione del rischio Messa in sicurezza Da 0 a 3,75 Da 4 a 5,75 Da 6 a 6,75 da 7 a 8,75 da 9 a 10                      9,75 9,5 9,25 9 9 9 9 8,75 8,75 8,75 8,75 8,75 8,75 8,75 8,75 8,75 8,5 8,5 8,5 8,5 41
  • 50. Paolisi BN Pievebovigliana MC Pisticci MT Prata di Pordenone San Mauro La Bruca Torre De' Passeri PN Val Masino SO Alcamo TP Bojano CB Cicciano NA Frasso Telesino BN Luogosano AV Morlupo RM Poggio Moiano RI Raddusa CT San Mauro Castelverde Sant'Agapito PA Trevi nel Lazio FR Vespolate NO Moschiano AV Elice PE Fiamignano RI Gorgoglione MT Lucera FG Molini di Triora IM San Martino in Pensilis Tertenia CB Villa Literno CE Baselice BN Battipaglia SA Villaputzu CA San Pietro di Caridà Varsi RC San Giuseppe Vesuviano NA SA PE IS OG PR                                                                                                                               Legenda Presenza industrie in area a rischio idrogeologico Presenza case in area a rischio idrogeologico Case                                                                                                                                                                                                                                                 GLI ULTIMI 10 CLASSIFICATI                                  2 2 2 2 2 2 1,75 1,75 1,75 1,75 1,75 1,75 1,75 1,75 1,75 1,75 1,75 1,75 1,5 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1 1 1 0,75 0,5 0 Monitoraggio  2 Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi due anni 76
  • 51. Sei milioni di italiani abitano in territori ad alto rischio idrogeologico Studio del Consiglio Nazionale dei Geologi: dal 1944 il dissesto è costato 213 miliardi di euro 14/10/2010 - Sei milioni di italiani abitano in territori ad alto rischio idrogeologico, tre milioni in aree ad alto rischio sismico e 22 milioni in zone a rischio medio; dal 1944 al 2009 il costo del dissesto idrogeologico e dei terremoti è stato di 213 miliardi di euro. La repubblica - 2010
  • 52.
  • 53. Edizione 2011   R3 = rischio elevato R4 = rischio molto elevato
  • 54. Statistiche nazionali ed elaborazione dati In Figura 3.4 è riportato l’indice di franosità su base provinci ale. Le province con più elevato indice di franosità sono Sondrio, Lecco, Chieti, Pesaro e Urbino e Ancona. Figura 3.4 Indice di franosità su base provinciale. Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007 35
  • 55. Rapporto sulle frane in Italia 3.3.4 Livelli di attenzione su base comunale Utilizzando le informazioni contenute nella banca dati del Progetto IFFI e del Progetto Corine Land Cover 2000 è stata effettuata d alla Seg reteria tecnica d el Prog etto IFFI una prima valutazione del livello di attenzione, relativamente al rischio da frana, su base comunale. Il livello di attenzione è stato definito: molto elevato quando le geometrie puntuali, poligonali e lineari del livello frane (Progetto IFFI) intersecano il te ssuto urbano continuo e discontinuo (CLC 1.1.1. e 1.1.2.), le are e industriali o commerciali (CLC 1.2.1.) estratti dal Corine Land Cover 2000; elevato, relativamente ad intersezioni con la rete autostradale, ferroviaria e stradale, le aree estrattive, discariche e cantieri (CLC 1.3.1., 1.3.2. e 1.3.3.); medio, per superfici agricole (CLC 2.), territori boscati e ambienti semi naturali (CLC 3.), aree verdi urbane e aree sportive e ricreative (CLC 1.4.1. e 1.4.2.); trascurabile, per i comuni nei quali non è stata censita alcuna frana. In Figura 3.3 6 è rip ortato uno stralcio dell’area dei comu ni di Sarno e Quin dici colpiti dall e colate rapide di fango e detrito il 5 maggio 1998. Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007 TerraItaly it2000TM – © C.G.R. S.p.A. – PARMA Figura 3.36 Colate rapide (in rosso) e urbanizzato (in giallo) nelle aree di Sarno (SA) e Quindici (AV). 60
  • 56. Statistiche nazionali ed elaborazione dati 40000 35000 30000 39070 25000 20000 15000 10000 14188 5000 693 IZ ZA O VI E B A N R R U D E FE R A ST R D R A TO ST U A TO 1754 E 0 a) c) b) d) Figura 3.35 a) Istogramma degli elementi a rischio; b) Distribu zione dei punti di criticità nei c entri abitati, c) lungo la re te autostradale e d) ferroviaria. Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007 59
  • 57. Edizione 2011   R3 = rischio elevato R4 = rischio molto elevato
  • 59. SPESSO PREVALE ESCLUSIVAMENTE LA DIMENSIONE PRIVATISTICA E INDIVIDUALE
  • 61. RICORDIAMO I PRINCIPI BASE DELLA SOSTENIBILITA'
  • 62. PRINCIPI BASE Le risorse necessarie all’uomo non sono illimitate Le nostre attività hanno un effetto sull'ambiente oggi ma hanno anche implicazioni nel futuro.
  • 63.
  • 64. 1966 Chi crede che una crescita esponenziale possa durare all’infinito è …
  • 65. 1966 Chi crede che una crescita esponenziale possa durare all’infinito è … …un pazzo
  • 66. 1966 Chi crede che una crescita esponenziale possa durare all’infinito è … …un pazzo oppure …un economista Kenneth Boulding (economista)
  • 67. 1966 Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un pazzo oppure un economista. Kenneth Boulding (economista statunitense) 2007 La Repubblica – sabato 10 novembre 2007
  • 72.
  • 73. VARIANTE ALLA S.S. 38 - MORBEGNO
  • 74.
  • 75.
  • 76. MILIONI DI METRI CUBI DI CEMENTO RIVERSATI SUL NOSTRO TERRITORIO A SCAPITO DEL PAESAGGIO
  • 77. Albergo Fuenti a Vietri sul mare
  • 79. ISTAT CENSIMENTO ABITAZIONI 1991, 2001, 2011 DATI NAZIONALI Totale Non occupate % 1991 24.802.884 19.509.362 5.293.522 21 2001 27.291.993 21.653.288 5.638.705 21 2011 ITALIA Occupate 28.863.604 23.998.381 4.865.223 17 Non occupate % DATI COMUNALI 2011 Totale Occupate APRICA (SO) 4.004 673 3.331 83 PINZOLO (TN) 6.685 1.227 5.458 82 35.653 7.919 27.734 78 8.170 2.392 5.778 71 24.711 6.661 18.050 73 1.635 332 1.303 80 COMACCHIO (FE) ROSOLINA (RO) CASTEL VOLTURNO (CE) ALFEDENA (AQ)
  • 80. leftlt . ... - • Affondati .dal mattone a notizia dell'inchiesta del 24 febbraio scorso dal Guanlian, storico quotidiano dei laburisti inglesi, suJJa dimensione quantitativa degli alloggi non utilizzati in Europa non è stata ripresa dalla carta stampata come avrebbe meritato. Colpa forse del contemporaneo appuntamento per la fiducia al governo Renzi, il fatto è stato per lo più relegato nelle pagine on line dei maggiori quotidiani, ma non ha guadagnato evidenza suJJe edizioni astampa Eppure la notizia meritava grande attenzione. Afferma il Guanlian che nell'intera Europa, Gran Bretagna compresa, esistono oltre 11 milioni di case non utilizzate, in parte conseguenza della crisi iniziata nel 2007 ma anche frutto delle politiche urbanistiche ed economiche poste in essere da molti Paesi in sintonia con gli Stati Uniti. Quelli che presentano il numero maggiore di alloggi vuoti sono la Spagna e J'Italia La prima ha 3 milioni e 400mila alloggi vuoti mentre il nostro L esi che più degli altri hanno fondato le loro momentanee fortune suJJa mono cultura del mattone, e cioè Spagna e Italia, sono quelli che, insieme alla Grecia e al Portogallo, soffrono di più gli ef~ fetti r~cessivi della crisi economica e finanziaria innescata dai mutui immobiliari statunitensi. Gli altri Paesi della ricca Europa che hanno saputo indirizzare gli investimenti anche in altri settori produttivi godono oggi di maggiori possibilità di uscita dalla recessione. La Germania ha un milione e 800mila alloggi vuoti, mentre la Grari Bretagnane ha "appena" 700mila Come è noto, l'indu~ stria tedesca si sta affermando a livello mondiale mentre il sistema finanziario londinese ha un ruolo fondamentale nello scacchiere internazionale. I:Italia ostaggio della rendita immobiliare speculativa annaspa nella crisi. Scontiamo oggi i nodi non risolti dei decenni passati: aver puntato tutto suJJ'effimera crescita dei valori immobiliari è stato un tragico errore e oggi ne paghiamo le conse- Paese arriva a circa 2 milioni, quasi quanti ne ha guenze con un'economia renna e anche con una la Francia che ha però una popolazione superiore a quella dell'Italia Si comprende meglio allora il motivo del prudente silenzio che è stato riservato alla damorosa notizia.Proprio i due Pa- diminuzione dei prezzi delle abitazioni nell'Italia minore. Ci vorrebbe da parte del nuovo governo il coraggio per invertire la rotta e cancellare per sempre 1a dissennata crescita urbana LarendH:a immobiluare ha blocciato l'economia
  • 81. CENSIMENTO POPOLAZIONE E ABITAZIONI 2001 -2011 ABITANTI 207 FAMIGLIE 98 ABITAZIONI TOTALI ABITAZIONI OCCUPATE ABITAZIONI NON OCCUPATE 1.568 98 1.470 94 %
  • 85. MA ANCHE GLI STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL PIANO...... ...SOPRATTUTTO RICONVERSIONE AREE INDUSTRIALI
  • 86. PLC Sacelit Italcementi – Senigallia
  • 88.
  • 90.
  • 91.
  • 93. il PRU di via Rubattino (ex Innocenti)
  • 94.
  • 95.
  • 96.
  • 97.