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1
Periodo dal 1 al 31 Marzo 2021
STUDI E DOCUMENTI UFFICIALI(1
) SU
TEMATICHE AMBIENTALI
MARZO 2021
A cura del Dott. Marco Grondacci
1
Ministeri ed Enti Tecnici Nazionali, Regioni, Istituzioni UE, Organizzazioni ONU
2
Sommario
ACQUA........................................................................................................................................................... 4
Statistiche ISTAT sulla gestione dell’acqua in Italia (Documentazione Nazionale)................................ 4
AREE PROTETTE – BIODIVERSITÀ ................................................................................................................. 5
Le conseguenze economiche della conservazione o del ripristino dei siti per la natura
(Documentazione Internazionale)............................................................................................................ 5
Contaminazione da piombo nei tessuti di aquile e avvoltoi nell'Europa centro-meridionale
(Documentazione Internazionale)............................................................................................................ 5
ARIA............................................................................................................................................................... 7
Risoluzione Parlamento UE su attuazione direttive qualità aria (Documentazione Comunitaria)........ 7
CACCIA......................................................................................................................................................... 11
Covid-19: indicazioni per la redazione dei piani di prelievo di ungulati e galliformi (Documentazione
Nazionale) ............................................................................................................................................... 11
EFFETTO SERRA ........................................................................................................................................... 12
Stime Ispra emissioni gas serra nel 2020 (Documentazione Nazionale)............................................... 12
Indagine sul clima (Documentazione Internazionale)........................................................................... 12
Revisione globale dell'energia: emissioni di CO2 nel 2020 (Documentazione Internazionale)........... 12
Cambiamenti nella durata delle stagioni ed effetto serra (Documentazione Internazionale)............ 13
Variabilità climatica impatto su agricoltura e alimentazione rischio aumento conflitti armati
(Documentazione Internazionale).......................................................................................................... 14
ENERGIA ...................................................................................................................................................... 15
Studio sull’impatto del Superbonus per l’efficienza energetica in edilizia (Documentazione
Nazionale) ............................................................................................................................................... 15
La nuova legge tedesca sulle fonti rinnovabili EEG 2021 (Documentazione Internazionale) .............. 15
Il rischio gas nella generazione elettrica in Italia (Documentazione Nazionale).................................. 15
INCENTIVI E POLITICHE SOSTENIBILI .......................................................................................................... 17
Il Rapporto sul Benessere equo sostenibile in Italia (Documentazione Nazionale)............................. 17
Verso la transizione ecologica favorendo i comportamenti individuali (Documentazione Nazionale)18
Rapporto sulla economia circolare in Italia (Documentazione Nazionale).......................................... 18
Agroecologia (Documentazione Comunitaria)....................................................................................... 18
INFORMAZIONE PARTECIPAZIONE............................................................................................................. 19
Dichiarazione su Conferenza sul futuro dell’Europa (Documentazione Comunitaria)......................... 19
MARE........................................................................................................................................................... 20
Proteggere l'oceano globale per la biodiversità, il cibo e il clima (Documentazione Internazionale). 20
Le emergenze ambientali in mare. Il caso della M/N "Costa Concordia" (Documentazione Nazionale)
................................................................................................................................................................. 20
MOBILITÀ SOSTENIBILE .............................................................................................................................. 22
Comunicato bonus mobilità (Documentazione nazionale) .................................................................. 22
3
RIFIUTI ......................................................................................................................................................... 24
Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia: i dati regionali (Documentazione Nazionale).. 24
L'esposizione dei bambini all'inquinamento da piombo (Documentazione Internazionale)............... 26
Riesame dei tassi di miglioramento della tecnologia delle batterie agli ioni di litio e calo dei costi
(Documentazione Internazionale).......................................................................................................... 28
Strumenti economici per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti (Documentazione Nazionale)29
Impatto mascherine usate per l’epidemia COVID-19 (Documentazione Internazionale).................... 30
Metodologie per redigere il rapporto annuale Rifiuti Speciali (Documentazione Nazionale)............. 31
Primi orientamenti per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani e
assimilati (documentazione nazionale).................................................................................................. 31
Pagamento TARI-TEFA mediante l’utilizzo della piattaforma pagoPA ................................................. 31
(Documentazione Nazionale) ................................................................................................................. 31
4
ACQUA
Statistiche ISTAT sulla gestione dell’acqua in Italia (Documentazione Nazionale)
Istat ha pubblicato i dati sullo stato dell’uso della risorsa idrica nel nostro Paese.
In sintesi: nel 2018, non sono collegati al servizio pubblico di depurazione 18 milioni di residenti.
Le perdite idriche in distribuzione sono in costante aumento (42,0% nel 2018). Nel 2020 una quota
pari all’87,4% delle famiglie è molto o abbastanza soddisfatta del servizio idrico. In 9 comuni
capoluogo di provincia/città metropolitana, tutti nel Mezzogiorno, sono adottate nel 2019 misure
di razionamento nella distribuzione dell’acqua. Nel 2020 il 67,4% di persone di 14 anni e più è
attenta a non sprecare acqua.
TESTO DEL REPORT ISTAT:
https://www.istat.it/it/files/2021/03/Report-Giornata-mondiale-acqua.pdf
5
AREE PROTETTE – BIODIVERSITÀ
Le conseguenze economiche della conservazione o del ripristino dei siti per la natura
(Documentazione Internazionale)
Studio pubblicato su Nature Sustainability (2)
La natura offre molti vantaggi alle persone, ma ci sono pochi dati su come i cambiamenti nei
singoli siti hanno un impatto sul valore netto della fornitura di servizi ecosistemici. Una
ricostruzione del 2002 ha rilevato solo cinque studi analitici che confrontano i benefici economici
netti della conservazione della natura rispetto al perseguimento di un uso umano alternativo e più
intensivo.
Il nuovo studio rivisita questo confronto, sintetizzando i dati recenti di 62 siti in tutto il mondo. In
24 casi, con stime economiche dei servizi, i benefici per la conservazione o il ripristino (ad
esempio, la regolazione dei gas a effetto serra, la protezione dalle inondazioni) tendono a
superare i benefici privati (ad esempio, profitti derivanti dall'agricoltura o dal disboscamento) che
guidano il cambiamento allo Stato alternativo. I benefici netti aumentano rapidamente con
l'aumento del costo sociale del carbonio. I dati qualitativi di tutti i siti 62 suggeriscono che la
monetizzazione di servizi aggiuntivi aumenterebbe ulteriormente la differenza. Sebbene la
conservazione e il restauro naturalistico non forniscano universalmente un valore netto maggiore
rispetto allo stato alternativo, in un campione ampio, geograficamente e contestualmente
diversificato, i risultati dello studio indicano che agli attuali livelli di conversione, conservazione e
ripristino dell'habitat i siti in genere avvantaggiano la prosperità umana.
TESTO STUDIO:
https://www.nature.com/articles/s41893-021-00692-9
Contaminazione da piombo nei tessuti di aquile e avvoltoi nell'Europa centro-
meridionale (Documentazione Internazionale)
Studio pubblicato su Science Direct (3).
I rapaci sono particolarmente vulnerabili all'ingestione di piombo nelle aree con caccia intensiva e
sono buoni indicatori del rischio di avvelenamento da munizioni al piombo. Per valutare quanto
queste specie subiscano la contaminazione da piombo nell'Europa centro-meridionale, tra il 2005
e il 2019 gli autori dello studio hanno raccolto e analizzato 595 campioni di tessuto di 252 carcasse
di 4 specie (aquila reale, avvoltoio barbuto, avvoltoio grifone, avvoltoio cinereo). Le concentrazioni
di piombo negli organi hanno mostrato un andamento simile tra le specie con ossa lunghe e
piccole che rivelano i valori mediani più elevati (rispettivamente 5,56 e 6,8 mg/kg di p.c.), il
cervello il più basso (0,12) e il fegato e il rene intermedi (rispettivamente 0,47 e 0,284).
Complessivamente, 111 individui (44,0%) ha avuto concentrazioni di piombo al di sopra delle
soglie di fondo in almeno un tessuto (cioè >2 mg/kg di p.c. nei tessuti molli, >8,33 nell'osso) e 66
(26,2%) aveva valori che indicavano avvelenamento clinico (>6 mg/kg di p.c. nel fegato, >4 nei reni,
>16,6 nell'osso). Le concentrazioni di piombo nei tessuti e l'incidenza di avvelenamento clinico e
subclinico erano più elevate nelle aquile reali e negli avvoltoi grifone che negli avvoltoi barbuto e
cinereosi, probabilmente a causa delle diverse abitudini alimentari. In tutte le specie abbiamo
riscontrato un rapido aumento dei valori di piombo con l'età, ma le differenze tra le classi di età
2
https://www.nature.com/natsustain/
3
https://www.sciencedirect.com/
6
erano significative solo nell'aquila reale. Gli uccelli con frammenti di piombo nel loro tratto
digestivo, come rilevato dai raggi X, avevano concentrazioni mediane più elevate di piombo,
suggerendo che le munizioni da caccia sono la principale fonte di avvelenamento da piombo. I
risultati implicano che il piombo influisce sulla demografia di queste specie longeve con maturità
sessuale ritardata e basso tasso di riproduzione. È quindi necessaria una rapida transizione verso
proiettili e spari senza piombo in tutta Europa.
TESTO STUDIO:
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0048969721011979?via%3Dihub
7
ARIA
Risoluzione Parlamento UE su attuazione direttive qualità aria (Documentazione
Comunitaria)
Si tratta della Risoluzione del Parlamento europeo approvata il 25 marzo 2021 sull'attuazione delle
direttive sulla qualità dell'aria ambiente: direttiva 2004/107/CE (4) e direttiva 2008/50/CE (5).
LE CRITICITA’ CHE EMERGONO DALLA RISOLUZIONE
1. evidenzia che le direttive sulla qualità dell'aria ambiente dell'Unione europea, pur essendo
state efficaci nel fissare norme comuni a livello dell'UE in materia di qualità dell'aria e
nell'agevolare lo scambio di informazioni sulla qualità dell'aria, sono riuscite solo in parte a
ridurre effettivamente l'inquinamento atmosferico e a limitarne le ripercussioni negative
sulla salute, la qualità della vita e l'ambiente;
2. incoraggia la Commissione a tener conto della complessa natura dell'inquinamento
atmosferico (ad esempio la formazione di particolato secondario, il trasferimento
dell'inquinamento atmosferico su scala globale e dell'UE) nell'elaborazione di una nuova
politica in materia di qualità dell'aria, così da garantire un approccio integrato e olistico;
3. prende atto del fatto che le misure di confinamento per controllare la diffusione della
pandemia hanno portato a una drastica riduzione temporanea del traffico e delle attività
industriali, che di conseguenza ha portato a un calo senza precedenti delle emissioni e
dell'inquinamento atmosferico su scala continentale, con concentrazioni di inquinanti ben
al di sotto dei limiti legali e delle raccomandazioni dell'OMS, dimostrando dunque in modo
chiaro l'impatto delle attività umane sull'ambiente
ADEGUARE I VALORI LIMITE DEGLI INQUINANTI NELLA QUALITÀ DELL’ARIA ALLE LINEE GUIDA
DELL’OMS
La Risoluzione chiede di rivedere le norme sulla qualità dell'aria e invita la Commissione ad
allineare i valori di PM10, PM2,5, SO2 e O3 alle linee guida dell'OMS, e i valori del benzene (C6H6)
e del benzo(a)pirene (BaP) ai livelli di riferimento dell'OMS, apportando modifiche legislative alle
direttive sulla qualità dell'aria ambiente a seguito di una valutazione d'impatto globale sugli
aspetti sanitari, ambientali, sociali ed economici.
COLMARE LE LACUNE NORMATIVE SULLE EMISSIONI ACUSTICHE
La Risoluzione chiede alla Commissione di proporre atti normativi nel caso in cui si riscontrino
lacune giuridiche, esaminando altresì i benefici collaterali per altre dimensioni di inquinamento,
per esempio quello acustico; chiede alla Commissione di analizzare le conseguenze
dell'inquinamento dell'aria interna e i possibili rimedi legislativi per tutte le fonti rilevanti di
inquinamento dell'aria interna.
4
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:02004L0107-
20150918&qid=1617366603031&from=IT
5
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:02008L0050-
20150918&qid=1617366669243&from=IT
8
MONITORARE ANCHE GLI INQUINANTI NON REGOLAMENTATI
La Risoluzione chiede che nel monitoraggio siano inclusi, se del caso, sulla base di una valutazione
dei più recenti dati scientifici, anche altri inquinanti non regolamentati che hanno comprovate
ripercussioni negative sulla salute e sull'ambiente nell'UE, come le particelle ultrafini, il particolato
carbonioso, il mercurio e l'ammoniaca.
ADEGUARE LA NORMATIVA AI PICCHI DI CONCENTRAZIONE DEL PARTICOLATO FINE
La Risoluzione sottolinea che gli standard annuali permettono ai picchi di concentrazione degli
inquinanti di passare inosservati, in particolare nel caso del PM2,5.
CREARE ELENCHI DI SOSTANNZE PERICOLOSE PER LA SALUTE
La Risoluzione invita la Commissione a stilare un elenco di controllo riguardante sostanze o
composti che destano preoccupazioni per la salute presso l'opinione pubblica o la comunità
scientifica ("elenco di controllo"), ad esempio le microplastiche, al fine di consentire di dare
seguito alle nuove conoscenze sull'importanza per la salute umana di tali composti e sostanze
emergenti e sui metodi e gli approcci di monitoraggio più adeguati.
NUOVE LINEE GUIDA SULLA COSTRUZIONE DELLE RETI DI CAMPIONAMENTO DELLA QUALITÀ
DELL’ARIA
La Risoluzione sottolinea che le disposizioni relative all'ubicazione dei siti prevedono una
molteplicità di criteri e offrono un grado di flessibilità che può rendere più difficile la verifica, il che
spesso comporta situazioni in cui le reti di monitoraggio nelle città non forniscono informazioni sui
luoghi in cui si verificano le maggiori concentrazioni di inquinanti atmosferici, con il rischio che i
superamenti dei valori limite passino inosservati; esorta la Commissione, mediante un atto di
esecuzione in conformità dell'articolo 28 della direttiva 2008/50/CE, a fornire senza indugio agli
Stati membri linee guida sulle modalità di creazione delle reti di monitoraggio; invita la
Commissione, nel quadro delle proposte di revisione delle direttive sulla qualità dell'aria
ambiente, a rivedere e stabilire nuove regole obbligatorie per l'ubicazione delle stazioni di
monitoraggio e dei punti di campionamento.
INDIVIDUARE INDICATORI CHE TENGANO CONTO DELLA SALUTE UMANA
La Risoluzione:
1. sottolinea a questo proposito la necessità che la legislazione dell'UE tenga maggiormente e
opportunamente conto dell'esposizione umana all'inquinamento atmosferico ed esorta la
Commissione a includere nuovi indicatori negli indici di qualità dell'aria, come la densità
della popolazione nei pressi delle stazioni di monitoraggio e dei punti di campionamento,
in modo da stabilire criteri di "esposizione generale della popolazione" e disposizioni per la
rappresentatività dei siti di monitoraggio;
2. sottolinea la necessità di integrare nell'elaborazione delle nuove politiche gli insegnamenti
sull'inquinamento atmosferico tratti dalla pandemia di COVID-19.
9
NECESSITÀ DI APPROCCIO OLISTICO TRA INQUINAMENTO ARIA E MUTAMENTI CLIMATICI
sottolinea il crescente legame tra l'inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici, come
dimostrato dalle crescenti concentrazioni di ozono provocate dall'aumento delle temperature e
dalle ondate di calore più frequenti; ritiene che un approccio olistico per contrastare
l'inquinamento atmosferico sia compatibile con un'analisi caso per caso delle caratteristiche
specifiche di ciascun inquinante, ad esempio per l'ozono, un gas incolore e di odore pungente che
non è un inquinante primario e la cui prevenzione richiede misure di riduzione dei precursori (NOx
e COV) a lungo termine;
NECESSITÀ DI DISCIPLINARE LE EMISSIONI DI METANO
La Risoluzione sottolinea che le emissioni di metano non sono disciplinate dalla legislazione dell'UE
sull'inquinamento atmosferico e non sono specificamente disciplinate dalla politica climatica
dell'UE; accoglie con favore la recentemente pubblicata strategia dell'UE per ridurre le emissioni di
metano e incoraggia la Commissione ad affrontare in modo efficace la necessità di per ridurre al
minimo le emissioni di metano, soprattutto quelle derivanti dall'agricoltura e dai rifiuti.
ATTUARE MISURE CONCRETE CON L’INQUINAMENTO DA AMMONIACA
La Risoluzione rileva con preoccupazione che, mentre le emissioni della maggior parte degli
inquinanti atmosferici continuano a diminuire in tutta l'Unione europea, le emissioni di
ammoniaca (NH3), soprattutto quelle derivanti dal settore agricolo, continuano ad aumentare, e
costituiscono una difficoltà per gli Stati membri dell'UE in quanto ostacolano l'osservanza dei limiti
dell'UE rispetto agli inquinanti atmosferici; sottolinea che, nelle aree urbane, le emissioni di
ammoniaca rappresentano circa il 50% dell'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla salute, in
quanto l'ammoniaca è un precursore fondamentale del particolato; invita gli Stati membri a
sfruttare i propri piani strategici nazionali nell'ambito della PAC come un'opportunità per
combattere l'inquinamento atmosferico proveniente dal settore agricolo; chiede alla Commissione
e agli Stati membri di valutare altresì le opzioni per mitigare queste emissioni nell'ambito della
direttiva sulle emissioni industriali1 ;
AMPLIARE LA APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA SULLE EMISSIONI DAI GRANDI IMPIANTI
INDUSTRIALI
La Risoluzione esprime preoccupazione per la pratica di costruire nuovi impianti industriali con una
capacità appena inferiore alle soglie stabilite nella direttiva sulle emissioni industriali, in modo da
porli deliberatamente al di fuori dal campo di applicazione della direttiva stessa; accoglie con
favore a questo proposito l'annunciata revisione della direttiva sulle emissioni industriali per
affrontare più efficacemente la questione dell'inquinamento dei grandi impianti industriali,
promuovere le attività industriali aventi il più ridotto impatto ambientale e per renderli
pienamente coerenti con le politiche dell'UE in materia di ambiente, clima, energia ed economia
circolare.
REGOLAMENTARE IN MODO EFFICACE LE EMISSIONI DELLE NAVI NEI PORTI
La Risoluzione richiama l'attenzione sul fatto che le città portuali esposte a un ulteriore
inquinamento dovuto alla navigazione, alle gru, alle crociere e a vari veicoli di trasporto devono
affrontare questi aspetti per migliorare la qualità dell'aria; osserva con preoccupazione che
l'impatto dannoso delle navi sulla qualità dell'aria continua ad aumentare parallelamente alla
crescita del settore; invita la Commissione a rispettare urgentemente il proprio impegno di
10
regolamentare l'accesso ai porti delle navi più inquinanti e di obbligare le navi attraccate a
utilizzare le infrastrutture di ricarica e rifornimento disponibili, ad esempio l'elettricità erogata da
reti elettriche terrestri, per diminuire le emissioni inquinanti nell'aria, proteggendo così le zone
costiere e le loro popolazioni; invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare uno "standard di
emissioni zero per le navi ormeggiate" in tutti i porti europei
RIVEDERE REQUISITI E DURATA PIANI PER LA QUALITÀ DELL’ARIA
La Risoluzione:
1. invita la Commissione, mediante un atto di esecuzione in conformità dell'articolo 28 della
direttiva 2008/50/CE, a fissare quanto prima una serie di requisiti minimi e di migliori
pratiche sia per la redazione che per l'attuazione dei piani per la qualità dell'aria per far sì
che tali piani stabiliscano un'azione limitata nel tempo, che sia commisurata al problema
dell'inquinamento cui devono far fronte;
2. si rammarica tuttavia del fatto che le direttive sulla qualità dell'aria ambiente non
impongano agli Stati membri di riferire alla Commissione in merito all'attuazione dei piani
per la qualità dell'aria, né di aggiornare tali piani quando vengono adottate nuove misure o
se i progressi sono insufficienti; sottolinea inoltre che la Commissione non analizza né
fornisce alcun riscontro ai piani per la qualità dell'aria presentati e alle misure ivi
contenute; invita la Commissione a introdurre un sistema più trasparente e reattivo per lo
scambio di informazioni e l'obbligo di una rendicontazione annuale sull'attuazione dei piani
per la qualità dell'aria, nonché una procedura di valutazione dei piani presentati, in modo
da garantire che le misure degli Stati membri intese a migliorare la qualità dell'aria siano
rapide ed efficaci.
UNIFICARE GLI INDICI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA
La Risoluzione richiama l'attenzione sul fatto che gli Stati membri, le regioni e le città definiscono
gli indici di qualità dell'aria in modo diverso e che le informazioni e le soglie di allarme per alcuni
inquinanti sono al momento mancanti; esorta la Commissione e gli Stati membri a stabilire un
sistema standardizzato di classificazione della qualità dell'aria applicabile in tutta l'UE.
MIGLIORARE LA INFORMAZIONE DEL PUBBLICO SULLA QUALITÀ DELL’ARIA E L’IMPATTO SULLA
SALUTE
La Risoluzione:
1. invita la Commissione, gli Stati membri e le pertinenti amministrazioni regionali e locali a
lanciare campagne aggiornate di informazione pubblica e di sensibilizzazione su temi quali i
diversi tipi di inquinanti atmosferici e il loro impatto sulla salute umana o gli esistenti livelli
di inquinamento atmosferico nel territorio, ivi incluse informazioni rivolte ai gruppi
vulnerabili, e a pubblicare classifiche dalle quali risultino i maggiori e i peggiori progressi
conseguiti per zona di qualità dell'aria;
2. invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare e promuovere strumenti per
incoraggiare la partecipazione del pubblico all'attuazione delle direttive sulla qualità
dell'aria ambiente, quali la creazione da parte degli Stati membri di uno strumento online
e/o un'applicazione che informi i cittadini sulla qualità dell'aria e sul relativo impatto sulla
salute umana, che consenta loro di richiedere stazioni di monitoraggio dell'aria o punti di
campionamento.
TESTO RISOLUZIONE:
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2021-0107_IT.pdf
11
CACCIA
Covid-19: indicazioni per la redazione dei piani di prelievo di ungulati e galliformi
(Documentazione Nazionale)
Le misure restrittive della circolazione delle persone adottate dal Governo italiano per il contrasto
della pandemia di Covid-19 potrebbero avere ricadute dirette ed indirette sulla gestione
faunistica, soprattutto sulle attività che prevedono la partecipazione in forma aggregata di
numerosi operatori volontari (ad esempio i conteggi di ungulati o galliformi). Di conseguenza,
qualora le norme restrittive alla mobilità delle persone fisiche e all’aggregazione delle stesse per
motivi non professionali dovessero rendere impossibile la conduzione di conteggi che prevedono
assembramenti di volontari (ad esempio i censimenti in battuta per il Capriolo), ISPRA valuterà i
piani secondo le modalità definite nella nota
TESTO NOTA ISPRA:
https://www.isprambiente.gov.it/files2021/notizie/notastagionevenatoria.pdf
12
EFFETTO SERRA
Stime Ispra emissioni gas serra nel 2020 (Documentazione Nazionale)
Nel complesso si può notare che per il 2020 è prevista una notevole riduzione delle emissioni di
gas serra come conseguenza del blocco della mobilità e delle attività economiche a causa della
pandemia COVID19. Sulla base dei dati disponibili per il 2020, il PIL è previsto diminuire su base
annua del 8.9%, mentre per le emissioni tendenziali di gas serra si stima una riduzione del 9.8%
per lo stesso periodo. La riduzione delle emissioni avviene nella maggior parte dei settori ed in
particolare per la produzione di energia (-12.6%), dall’industria (-9.9%), dai trasporti (-16.8%) e dal
riscaldamento domestico (-5.8%).
LINK ALLE STIME:
https://www.isprambiente.gov.it/it/news/emissioni-gas-serra-nel-2020-stimata-riduzione-del-
9-8-rispetto-al-2019
Indagine sul clima (Documentazione Internazionale)
Indagine della Banca Europea per gli investimenti. La terza versione dell'Indagine BEI sul clima
2020-2021 esplora le aspettative delle persone in termini di politiche pubbliche per affrontare il
cambiamento climatico. I risultati si concentrano su quali misure la gente ritiene possa aiutare il
passaggio a un'economia verde.
Gli europei affermano che i cambiamenti di comportamento sarebbero più efficaci nella lotta al
cambiamento climatico. Ma gli intervistati americani e cinesi sono leggermente più fiduciosi
nell'innovazione tecnologica.
Secondo l’indagine in Europa, il 39% vede nel cambiamento radicale delle proprie abitudini
(consumo, trasporti, ecc.) il modo più appropriato per combattere il cambiamento climatico. Per
gli intervistati cinesi (32%) e americani (31%), questa opzione è classificata come il secondo modo
più efficace per limitare il cambiamento climatico. D'altra parte, le persone in Cina (35%) e gli Stati
Uniti (34%) ritengono che i miglioramenti tecnologici (ad esempio innovazione, digitalizzazione,
sviluppo di energia rinnovabile) siano il modo più efficace per combattere il cambiamento
climatico. Nel frattempo, il 29% degli europei nomina questa opzione come il modo migliore per
affrontare la crisi climatica.
LINK ALLA INDAGINE:
https://www.eib.org/en/surveys/climate-survey/3rd-climate-survey/best-ways-to-fight-climate-change#
Revisione globale dell'energia: emissioni di CO2 nel 2020 (Documentazione
Internazionale)
Rapporto della Agenzia Internazionale per l’Energia .
LA TENDENZA GENERALE
Secondo il Rapporto la pandemia di Covid-19 e la conseguente crisi economica hanno avuto un
impatto su quasi tutti gli aspetti di come l'energia viene prodotta, fornita e consumata in tutto il
mondo. La pandemia ha definito le tendenze energetiche ed emissioni nel 2020: ha ridotto il
consumo di combustibili fossili per gran parte dell'anno, mentre le energie rinnovabili e i veicoli
elettrici, due dei principali elementi costitutivi delle transizioni di energia pulita, erano in gran
parte immuni.
13
Poiché la domanda di energia primaria è diminuita di quasi il 4% nel 2020, le emissioni globali di
CO2 legate all'energia sono diminuite del 5,8% secondo gli ultimi dati statistici, il più grande calo
percentuale annuale dalla seconda guerra mondiale. In termini assoluti, il calo delle emissioni di
quasi 2 000 milioni di tonnellate di CO2 non ha precedenti nella storia dell'umanità – in linea di
massima, questo è l'equivalente di eliminare tutte le emissioni dell'Unione europea dal totale
globale. La domanda di combustibili fossili è stata la più colpita nel 2020, in particolare il petrolio,
che è crollato dell'8,6%, e il carbone, che è sceso del 4%. Il calo annuale del petrolio è stato il più
grande di sempre, rappresentando oltre la metà del calo delle emissioni globali. Le emissioni
globali derivanti dall'uso di petrolio sono crollate di ben oltre 1 100 Mt CO2, in calo rispetto ai circa
11 400 Mt del 2019. Il calo dell'attività di trasporto su strada ha registrato il 50% del calo della
domanda globale di petrolio e il crollo del settore dell'aviazione di circa il 35%. Nel frattempo, i
combustibili e le tecnologie a basse emissioni di carbonio, in particolare il fotovoltaico e l'eolico,
hanno raggiunto la loro quota annuale più alta del mix energetico globale, aumentandolo di oltre
un punto percentuale a oltre il 20%.
LE CONTROTENDENZE REGIONALI
A livello regionale, le diverse risposte alla pandemia hanno influito sulle emissioni in modi diversi.
In media, le economie avanzate hanno registrato il calo più forte delle emissioni annuali nel 2020,
con una media di cali di quasi il 10%, mentre le emissioni dei mercati emergenti e delle economie
in via di sviluppo sono diminuite del 4% rispetto al 2019. La maggior parte delle economie ha
registrato un calo di cinque-dieci punti percentuali rispetto ai recenti tassi di crescita delle
emissioni, con minori cali in Brasile e, in particolare, in Cina. L'unica grande economia a registrare
un aumento delle emissioni annuali di CO2 nel 2020, la crescita delle emissioni cinesi è rallentata
di un solo punto percentuale rispetto al suo tasso medio nel periodo 2015-2019.
I dati mensili mostrano una rapida ripresa dell'attività economica e un rimbalzo delle emissioni di
CO2
LINK AL RAPPORTO:
https://www.iea.org/articles/global-energy-review-co2-emissions-in-2020
Cambiamenti nella durata delle stagioni ed effetto serra (Documentazione
Internazionale)
Studio pubblicato su Advancing Earth and Space Science (6). Lo studio parte da una domanda:
quanto tempo ci saranno le quattro stagioni entro il 2100?
Secondo lo studio prove crescenti suggeriscono che la durata di una singola stagione o su scala
regionale è cambiata sotto il riscaldamento globale, ma una risposta su scala emisferica delle
quattro stagioni nel passato e nel futuro rimane sconosciuta.
Lo studio rileva come l'estate nell'emisfero settentrionale si è allungata, mentre l'inverno si è
accorciato, il tutto accompagnato da primavera e autunno più brevi. Tali cambiamenti nelle
lunghezze e negli esordi (delle stagioni) possono essere attribuiti principalmente al riscaldamento
atmosferico. Anche se l'attuale tasso di riscaldamento non accelera, i cambiamenti nelle stagioni
saranno ancora esacerbati in futuro. Secondo lo scenario business as-usual, si prevede che l'estate
durerà quasi sei mesi, mentre l'inverno meno di 2 mesi entro il 2100. Il cambiamento dell'orologio
stagionale significa danni alle stagioni agricole e al ritmo delle attività delle specie, ondate di
calore più frequenti, tempeste e incendi, pari a maggiori rischi per l'umanità.
LINK ALLO STUDIO:
https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1029/2020GL091753
6
https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/
14
Variabilità climatica impatto su agricoltura e alimentazione rischio aumento conflitti
armati (Documentazione Internazionale)
Studio pubblicato su Journal of Peace (7)
Sebbene esista un accordo sostanziale sul ruolo della variabilità climatica e della scarsità di cibo
nell'aumentare i conflitti, solo un numero limitato di studi ha analizzato scientificamente come
come l’aumento della scarsità di risorse alimentari influenzi i conflitti violenti.
Lo studio esplora i complessi collegamenti tra variabilità climatica, produzione agricola e
insorgenza dei conflitti, concentrandosi sulla distribuzione spaziale della produzione vegetale in un
contesto internazionale.
Lo studio ipotizza come le differenze spaziali nella produzione vegetale all'interno dei paesi siano
un fattore rilevante per modellare l'impatto della variabilità climatica sui conflitti nei paesi
dipendenti dall'agricoltura.
Per testare la suddetta ipotesi, lo studio si affida a dati aggregati globali ad alta risoluzione sulla
resa locale di quattro colture principali per il periodo 1982-2015 aggregando le informazioni grid-
cell sulla produzione vegetale per calcolare un indicatore empirico della concentrazione spaziale
della produzione agricola all'interno dei paesi.
I risultati dello studio mostrano che gli impatti negativi della variabilità climatica portano ad un
aumento della concentrazione spaziale della produzione agricola all'interno dei paesi. A sua volta,
l'effetto combinato degli estremi climatici e della concentrazione della produzione vegetale
aumenta la probabilità prevista di insorgenza di conflitti fino al 14% nei paesi dipendenti
dall'agricoltura.
LINK ALLO STUDIO:
https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/0022343320971020
7
https://journals.sagepub.com/home/jpr
15
ENERGIA
Studio sull’impatto del Superbonus per l’efficienza energetica in edilizia
(Documentazione Nazionale)
Luiss Business School e OpenEconomics hanno stimato a livello preliminare l’impatto
macroeconomico del Superbonus del 110% sulle spese per interventi antisismici e di
efficientamento energetico sugli edifici, decise con il Decreto Rilancio del 17 marzo 2020 (D.L. n.
34/2020; convertito con modificazioni dalla Legge n. 77/2020 del 16 luglio 2020)
L’articolo 119 (8) della legge 77/2020 rivede le detrazioni fiscali già previste dalla legge 90/2013
articolo 14 (9)nella misura del 110 per cento per le spese documentate e rimaste a carico del
contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi
diritto in cinque quote annuali di pari importo, nei casi elencati da detto articolo 119 della legge
77/2020 sia al comma 1 che al comma 2.
Una misura identica di detrazione è prevista per la installazione di impianti solari fotovoltaici
connessi alla rete elettrica su edifici come pure di sistemi di accumulo, dal comma 5 dell’articolo
119 della legge 77/2020
TESTO STUDIO LUISS:
http://www.programmazioneeconomica.gov.it/2021/03/10/executive-summary-impatto-
superbonus-110/
La nuova legge tedesca sulle fonti rinnovabili EEG 2021 (Documentazione
Internazionale)
La nuova legge tedesca sulle fonti rinnovabili EEG 2021 è entrata in vigore dal 1 gennaio 2021
fissando legalmente l’obiettivo delle zero emissioni nel settore elettrico prima del 2050 e
aumentando la capacità da fonti rinnovabili al 2030 con l’obiettivo del 65%.
Per una analisi puntuale della legge vedi a questo LINK:
https://www.cleanenergywire.org/factsheets/whats-new-germanys-renewable-energy-act-
2021
Il rischio gas nella generazione elettrica in Italia (Documentazione Nazionale)
Studio di Carbon Tracker Initiative (10), un think tank finanziario indipendente.
Lo studio analizza l’attuabilità finanziaria di nuove centrali a gas in Italia, confrontandone il costo
con quello di un portafoglio di rinnovabili che offra gli stessi servizi garantiti dalla rete (quantità
mensile di energia, capacità di picco e flessibilità). A tal fine, i portafogli di rinnovabili combinano
tecnologie a zero emissioni – parchi eolici onshore e offshore, impianti fotovoltaici su scala
industriale, batterie di accumulo dell’energia – e meccanismi per l’efficienza energetica e servizi
di demand response. I risultati dello studio indicano che un portafoglio di rinnovabili è già più
competitivo di nuovi impianti termoelettrici a ciclo combinato (CCGT). Concludiamo quindi
che investimenti in nuovi CCGT non solo sarebbero dannosi riguardo al conseguimento degli
obiettivi sulle emissioni, ma comporterebbero anche bollette comparativamente più costose
8
Vedi modifiche introdotte dalla legge 126/2020 articolo 51 commi 3-quater e 3-quinquies
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=
2020-10-13&atto.codiceRedazionale=20A05541&elenco30giorni=false
9
https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2013_0090.htm
10
https://carbontracker.org/
16
e il rischio di stranded asset. Questi ultimi sono definiti, dagli esperti di finanza, come attività che
hanno subito svalutazioni, deprezzamenti o trasformazioni in passività inattesi o prematuri. Gli
stranded assets sono un fenomeno molto importante anche in tema di sostenibilità. La transizione
energetica, la conversione ad attività ad impatto zero, novità a livello normativo comportano un
rischio per le società esposte a settori o attività non sostenibili: quella della perdita di valore dei
propri assets, che dunque devono essere svalutati con una conseguente perdita sui bilanci delle
società interessate
TESTO STUDIO:
https://carbontracker.org/reports/il-rischio-di-andare-a-tutto-gas-perche-litalia-dovrebbe-investire-nel-
settore-dellenergia-pulita/
17
INCENTIVI E POLITICHE SOSTENIBILI
Il Rapporto sul Benessere equo sostenibile in Italia (Documentazione Nazionale)
Rapporto BES dell’Istat per il 2020.
In questa nuova edizione del Rapporto , si è dato corso all’arricchimento del panorama
informativo sui temi che più di altri hanno impatto oggi sul benessere dei cittadini: la salute e i
servizi sanitari, le risorse digitali, il cambiamento climatico e il capitale umano, quest’ultimo sia in
termini di formazione che di potenziale produttivo. Le valorizzazioni e gli approfondimenti tematici
sono stati costruiti in modo da offrire riferimenti oggettivi per orientare l’azione di policy con la
quale l’Europa intende attuare la propria visione strategica per l’inclusione e la crescita. A dieci
anni dall’avvio del progetto, gli indicatori proposti mostrano chiaramente come i cambiamenti nel
profilo del benessere in Italia siano stati molti: tanto nella direzione del progresso, quanto nella
persistenza di aree di criticità, anche profonde. Per effetto dei tagli continui lungo tutto il
decennio, il nostro sistema sanitario è arrivato a disporre di meno posti letto, di medici di età
mediamente più elevata, per il blocco del turnover, con l’effetto complessivo di una maggiore
disuguaglianza nell’accesso alle cure. I bambini iscritti al nido e i giovani che si laureano sono
ancora troppo pochi, e il divario con l’Europa sull’istruzione continua ad allargarsi. La distanza dagli
altri partner europei non diminuisce nemmeno per gli investimenti in ricerca e sviluppo, che
restano troppo bassi, né, malgrado i progressi, per l’incidenza di lavoratori della conoscenza. Nel
contempo si è accresciuto il numero di ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono inseriti
in programmi di formazione professionale. La qualità del lavoro in Italia resta critica, e l’incidenza
della povertà assoluta, che per sette anni si era mantenuta su livelli doppi rispetto ai valori del
2009, solo nel 2019 mostra, per la prima volta, una leggera flessione, per poi aumentare
nuovamente nel 2020.
Quanto alla digitalizzazione, l’uso di internet è cresciuto, ma permane lo svantaggio del
Mezzogiorno, delle donne e dei più anziani. Gli investimenti per la tutela e la valorizzazione di beni
e attività culturali, già storicamente inadeguati, sono in diminuzione.
Sul fronte dell’ambiente, molti sono i segnali di allarme: crescono infatti le criticità sulle risorse
idriche, resta allarmante la qualità dell’aria, avanza il consumo di suolo e l’abusivismo edilizio
torna a livelli preoccupanti nel Mezzogiorno. La pandemia ha rappresentato una frenata, o
addirittura un arretramento, in più di un settore. Gli indicatori del Bes hanno registrato impatti
particolarmente violenti su alcuni progressi raggiunti in dieci anni sul fronte della salute, annullati
in un solo anno. L’emergenza sanitaria ha avuto conseguenze pesanti su un mercato del lavoro già
poco dinamico e segmentato e ha imposto una battuta di arresto nella partecipazione culturale. In
questo contesto, aumentano comprensibilmente i timori dei cittadini per la propria sit 
ua zione
futura e resta bassa la quota di persone molto soddisfatte per la vita. Dal lato delle buone notizie,
dopo anni di declino, l’interesse dei cittadini per i temi civici e politici ha mostrato segnali di
ripresa e la loro sensibilità per i cambiamenti climatici continua ad aumentare.
TESTO RAPPORTO:
https://www.istat.it/it/files/2021/03/BES_2020.pdf
18
Verso la transizione ecologica favorendo i comportamenti individuali
(Documentazione Nazionale)
Studio del Ref ricerche (11) che si fonda sull’assunto per cui i cittadini hanno un ruolo decisivo per
il successo delle politiche. Senza la loro risposta e quindi in assenza di comportamenti responsabili,
il successo delle scelte di orientamento e di governo resta limitato. Armonizzare i comportamenti
individuali è dunque un passaggio necessario: un’azione aggregata e armonica figlia dei
comportamenti dei singoli. Il nudge permette tale armonizzazione senza obbligare nessuno.
Il nudge – letteralmente “spinta gentile”, è uno strumento, prima della psicologia e poi
dell’economia comportamentale, che permette di indirizzare il comportamento delle persone in
modo prevedibile e auspicabilmente verso il “meglio”, senza restringere la libertà personale né

modificare gli incen Zvi1 . Tale strumento si può tradurre in forma di azioni, parole, oggetti in
grado di spingere, senza imposizione alcuna, il cittadino verso comportamenti preferibili, almeno
nelle intenzioni di chi lo progetta e lo attua
TESTO STUDIO:
https://laboratorioref.it/wp-content/uploads/ref-attachments/Position_paper_174_nudge.pdf
Rapporto sulla economia circolare in Italia (Documentazione Nazionale)
Rapporto della Fondazione Sviluppo Sostenibile (12)
L’Italia conserva tra le principali economie dell’Unione europea la medaglia d’oro per
l’economia circolare ma questo primato è a rischio. Nella produzione circolare il nostro Paese
ottiene 26 punti, con un distacco di 5 punti dalla Francia. Rispetto al 2020 l’Italia è stabile al primo
posto ma senza miglioramenti significativi, al contrario, la Francia nello stesso periodo cresce di 1
punto. Il vantaggio si accorcia. Vediamo perché attraverso alcuni dati.
Quota di riciclo complessiva 68% (media europea: 57%)
Tasso di uso circolare di materia 19.3% (media europea: 11,9%)
Il focus del rapporto di quest’anno riguarda il contributo che l’economia circolare dà alla lotta ai
cambiamenti climatici. Secondo il Circularity Gap Report 2021 del Circle Economy – che misura la
circolarità dell’economia mondiale – raddoppiando l’attuale tasso di circolarità dall’8,6% (dato
2019) al 17%, si possono ridurre i consumi dei materiali dalle attuali 100 a 79 gigatonnellate
e tagliare le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno.
- per ogni kg di risorsa consumata 3.3€ di PIL (media europea: 1,98 €)
- impiegati nel settore dell'economia circolare 519mila , 1,71% del totale dell'occupazione
TESTO RAPPORTO:
https://circulareconomynetwork.it/wp-content/uploads/2021/03/3%C2%B0-Rapporto-
economia-circolare_CEN.pdf
Agroecologia (Documentazione Comunitaria)
Parere del Comitato Europeo delle Regioni su Agroecologia dove si afferma la necessità di passare
da una logica agricola estrattiva a una circolare, in particolare per il ciclo del carbonio, del fosforo
e dell’azoto, e di orientarsi verso una gestione sobria ed efficiente delle risorse.
TESTO PARERE:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020IR3137from=IT
11
https://www.refricerche.it/
12
https://circulareconomynetwork.it/
19
INFORMAZIONE PARTECIPAZIONE
Dichiarazione su Conferenza sul futuro dell’Europa (Documentazione Comunitaria)
In data 10 Marzo 2021 è stata resa pubblica la Dichiarazione comune del Parlamento europeo,
del Consiglio e della Commissione europea sulla conferenza sul futuro dell’Europa (13)
relativamente al tema: Dialogo con i cittadini per la democrazia — Costruire un’Europa più
resiliente.
Secondo la Dichiarazione Comune la conferenza sul futuro dell’Europa è un processo «dal basso
verso l’alto», incentrato sui cittadini, che consente agli europei di esprimere la loro opinione su ciò
che si aspettano dall’Unione europea. Conferirà ai cittadini un ruolo più incisivo nella definizione
delle future politiche e ambizioni dell’Unione, migliorandone la resilienza. Ciò avverrà
attraverso molteplici eventi e dibattiti organizzati in tutta l’Unione, nonché attraverso
una piattaforma digitale multilingue interattiva.
Secondo la Dichiarazione Comune i cittadini avranno al possibilità di esprimersi sulle questioni che
li riguardano.
Sulla scorta dell’agenda strategica del Consiglio europeo, degli orientamenti politici 2019-2024
della Commissione europea e in considerazione delle sfide poste dalla pandemia di COVID-19, le
discussioni riguarderanno, tra l’altro: la costruzione di un continente sano, la lotta contro i
cambiamenti climatici e le sfide ambientali, un’economia al servizio delle persone, l’equità sociale,
l’uguaglianza e la solidarietà intergenerazionale, la trasformazione digitale dell’Europa, i diritti e
valori europei tra cui lo Stato di diritto, le sfide migratorie, la sicurezza, il ruolo dell’UE nel mondo,
le fondamenta democratiche dell’Unione e come rafforzare i processi democratici che governano
l’Unione europea.
Le discussioni potranno riguardare anche questioni trasversali connesse alla capacità dell’UE di
realizzare le priorità politiche, tra cui legiferare meglio, l’applicazione dei principi di sussidiarietà e
proporzionalità, l’attuazione e applicazione dell’acquis e la trasparenza.
La portata della conferenza dovrebbe riflettere i settori in cui l’Unione europea ha la competenza
ad agire o in cui l’azione dell’Unione europea sarebbe stata vantaggiosa per i cittadini europei.
I cittadini restano liberi di sollevare ulteriori questioni che li riguardano.
TESTO DELLA DICHIARAZIONE COMUE:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021C0318(01)from=IT
13
https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2021/03/25/la-conferenza-sul-futuro-delleuropa-muove-i-
primi-passi_d223a85a-0b83-41f7-a314-6a055eba51f9.html
https://www.eunews.it/2021/04/01/blocco-dei-dodici-sulla-conferenza-sul-futuro-delleuropa-salvaguardare-
lequilibrio-istituzionale/145750
20
MARE
Proteggere l'oceano globale per la biodiversità, il cibo e il clima (Documentazione
Internazionale)
Studio pubblicato su Nature (14).
L'oceano contiene una biodiversità unica, fornisce preziose risorse alimentari ed è un importante
assorbitore del carbonio antropogenico.
Le aree marine protette (MPA) sono uno strumento efficace per ripristinare la biodiversità
oceanica e i servizi ecosistemici, ma attualmente solo il 2,7% dell'oceano è altamente protetto.
Questo basso livello di protezione degli oceani è dovuto in gran parte ai conflitti con la pesca e ad
altri usi estrattivi.
Per affrontare questo limite lo studio sviluppa un framework di pianificazione della conservazione
per dare la priorità alle MPA.
Lo studio dimostra come un aumento sostanziale della protezione degli oceani potrebbe avere
tripli benefici, proteggendo la biodiversità, aumentando la resa della pesca e garantendo gli stock
di carbonio marino a rischio a causa delle attività umane.
I risultati dello studio dimostrano che la maggior parte delle nazioni costiere contiene aree
prioritarie che possono contribuire in modo sostanziale al raggiungimento di questi tre obiettivi di
protezione della biodiversità, approvvigionamento alimentare e stoccaggio del carbonio. Uno
sforzo coordinato a livello globale potrebbe valere in termini di efficacia quasi il doppio di una
pianificazione della conservazione non coordinata a livello nazionale.
Il quadro flessibile individuato dallo studio per la definizione delle priorità potrebbe contribuire a
informare sia i piani spaziali marini nazionali che gli obiettivi globali per la conservazione marina, la
sicurezza alimentare e l'azione per il clima.
LINK ALLO STUDIO:
https://www.nature.com/articles/s41586-021-03371-z
Le emergenze ambientali in mare. Il caso della M/N Costa Concordia
(Documentazione Nazionale)
Rapporto pubblicato da Ispra sulle attività che i ricercatori, i tecnologi e i tecnici dell’ISPRA/SNPA
hanno supportato nella gestione dell’emergenza “Concordia” e dove si evidenziano i controlli
ambientali effettuati nonché i pareri e le indicazioni da questi forniti alle istituzioni deputate al
coordinamento degli interventi, per ridurre, per quanto possibile, le conseguenze ambientali del
naufragio.
LE NUOVE REGOLE FRUTTO DELLA ESPERIENZA DELL’INCIDENTE COSTA CONCORDIA
Il Rapporto nelle sue conclusioni ricorda come dopo l’incidente Concordia l’IMO (15) ha elaborato

raccomandazioni volte a regolare la naviga zione delle grandi navi da crociera. In parZcolare, con
una risoluzione del maggio 2012, il Maritime Safety Committee (MSC), comitato dell’IMO, ha
raccomandato alle compagnie di navigazione una serie di misure volte ad aumentare il livello di
sicurezza delle navi passeggere (MSC Resolution, 2012). Le raccomandazioni sono indirizzate a
garantire una maggiore sicurezza per il personale e i passeggeri imbarcati (es. aumento delle
dotazioni di sicurezza quali i giubbotti di salvataggio nelle aree comuni) e facilitare il recupero dei
naufraghi in mare. A valle della risoluzione dell’MSC, è stata redatta anche la SOLAS regulation
14
https://www.nature.com/
15
https://www.imo.org/
21
III/17-1, che specifica ancor di più il contenuto dei piani e delle procedure da seguire per il
recupero in mare dei naufraghi (SOLAS, 1974). A livello nazionale, è stato elaborato un Decreto
interministeriale del Ministero dei Trasporti di concerto con il Ministero dell’ambiente per
limitare o vietare il transito delle navi nelle cosiddette aree sensibili nel territorio nazionale. Si
tratta di una regola nazionale per limitare l’uso della pratica del cosiddetto “inchino” considerata
la causa della deviazione della Concordia dalla sua rotta programmata la notte del 13 gennaio
2012 (Decreto “anti-inchino” del 2 marzo 2012). L’emergenza che si è determinata dopo
l’incidente Concordia e gli interventi che ne sono conseguiti hanno permesso di apprezzare e
rafforzare l’idea che una risposta efficace da parte delle istituzioni coinvolte in un’emergenza
ambientale in mare non può prescindere da altre due azioni che devono svolgersi nel periodo
ordinario, ovvero: la prevenzione e la preparazione
MODALITÀ GESTIONALE EMERSE DALLA ESPERIENZA DELL’INCIDENTE COSTA CONCORDIA
La gestione dell’emergenza Concordia ha permesso di apprezzare due aspetti positivi e peculiari
che è utile tenere in conto in eventuali futuri eventi emergenziali:
• le istituzioni coinvolte sono state riunite prima nel Comitato tecnico-scientifico e poi

nell’Osserva torio ambientale: ciò ha permesso, da un lato una consistente riduzione dei tempi
necessari a esprimere un parere, in questa circostanza rilasciato in pochi giorni, dall’altro, la

possibilità di di scutere insieme in sedute plenarie tu`e le peculiarità, i punZ di forza e di
debolezza delle proposte, nonché la necessità di integrazione e/o modifica di alcuni specifici
aspetti;
• nel corso della realizzazione degli interventi progettati, ISPRA, come altre istituzioni, ha avuto la
possibilità di verificare sul campo il procedere delle operazioni, molte delle quali del tutto inedite e
specifiche. Ciò ha permesso anche di capire l’efficacia dei metodi proposti e di suggerire
alt 
er naZve e varianZ che potessero garanZre una maggiore tutela per l’ambiente.
LA QUESTIONE DI COME COPRIRE I COSTI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INCIDENTALI IN
MARE
il caso Concordia è peculiare anche per quanto riguarda l’aspetto dei costi che sono stati necessari
sostenere per la realizzazione dei progetti di rimozione, allontanamento e smaltimento del relitto,
nonché per il ripristino e il recupero dei luoghi danneggiati. L’enorme valore economico di queste
attività è stato sostenuto dalle associazioni delle assicurazioni marittimistiche (PI clubs –
Protection and Indemnity insurance); la capacità del Commissario Straordinario è stata quella di
indirizzare, con il supporto del Comitato e dell’Osservatorio ambientale, le attività secondo una

stra tegia ritenuta vincente ed efficace. Ciò, però, è di più difficile realizzazione nei casi in cui non
vi sia la disponibilità a sostenere i costi da parte di chi ha causato l’inquinamento; il passato
mostra molti esempi in cui il responsabile non sia stato disponibile a partecipare ai costi di

intervento. In que st’oaca il caso Concordia dovrebbe servire per spingere l’Italia, in
collaborazione con gli altri Paesi e le istituzioni internazionali ad aumentare gli sforzi per garantire
un sistema di indennizzo 
soddisfa cente che a`ualmente può essere considerato ben stru`urato

solo per le petroliere o altre imbar cazioni che trasportano idrocarburi come carico. Quest’ulZmo
caso, infatti, è previsto dal sistema di indennizzo dell’International Oil Pollution Compensation
Funds (IOPC Funds).
LINK AL RAPPORTO:
https://www.isprambiente.gov.it/files2021/pubblicazioni/documenti-tecnici/costa-
concordia_def-17-marzo-21.pdf
22
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Comunicato bonus mobilità (Documentazione nazionale)
CHE COSA È IL BONUS MOBILITÀ
Il comma 1 dell’articolo 2 della legge 141/2019 (16) ha istituito nello stato di previsione del
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il fondo denominato “Programma
sperimentale buono mobilità”, con una dotazione pari a euro 5 milioni per l'anno 2019, euro 70
milioni per l'anno 2020, euro 70 milioni per l'anno 2021, euro 55 milioni per l'anno 2022, euro 45
milioni per l'anno 2023 e euro 10 milioni per l'anno 2024.
Ai residenti nei comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria n. 2014/2147 del 10
luglio 2014 (17) e n.2015/2043 del 28 maggio 2015 (18) per la non ottemperanza dell'Italia agli
obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE (QUI) che rottamano, entro il 31 dicembre 2021,
autovetture omologate fino alla classe Euro 3 o motocicli omologati fino alla classe Euro 2 ed
Euro 3 a due tempi, è riconosciuto, nei limiti della dotazione del fondo suddetto e fino ad
esaurimento delle risorse, un buono mobilità pari ad euro 1.500 per ogni autovettura e ad euro
500 per ogni motociclo rottamati da utilizzare, entro i successivi tre anni, per l'acquisto, anche a
favore di persone conviventi, di abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale nonché di
biciclette anche a pedalata assistita o per l'utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso
individuale.
Il Decreto Ministero Ambiente 14 agosto 2020 (19) definisce le modalità e i termini per
l'ottenimento e l'erogazione del buono mobilità di cui al «Programma sperimentale buono
mobilità»
Il buono mobilità può essere utilizzato per: a) l'acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita; b)
l'acquisto di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica di cui all'art.
33-bis del decreto-legge 30 dicembre 2019, n.162, convertito con modificazioni dalla legge 28
febbraio 2020, n. 8 (20); c) l'utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli
mediante autovetture.
COMUNICATO DEL MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA SULL’AGGIORNAMENTO
SECONDA FASE DEI RIMBORSI
Sale a 663.710 il totale dei cittadini beneficiari dell’incentivo a favore della mobilità a basso
impatto ambientale
Si avvia alla conclusione, con gli ultimi bonifici in fase di verifica da parte della Consap, anche la
seconda e ultima fase del programma sperimentale per la mobilità sostenibile 2020.
Questa finestra di rimborsi ha riguardato 104.985 cittadini che hanno acquistato una bici o un
monopattino tra il 4 maggio e il 2 novembre 2020 o hanno usufruito dei servizi di mobilità
condivisa a uso individuale e hanno inserito la richiesta di rimborso tra il 14 gennaio e il 15
febbraio 2021, per richiedere fino a un massimo di 500 euro per il 60% della spesa sostenuta.
16https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/12/13/19A07885/SG
17
per non aver rispettato, tra il 2008 e il 2012, in 19 zone ed agglomerati, i valori limite giornalieri (50μ/m3 da non superare più di 35 volte in un
anno civile) e annuali (40 μ/m3) stabiliti nell'allegato XI, della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria.
18
mancato rispetto dei valori limite di biossido di azoto (NO2) in 15 zone e agglomerati localizzati nel territorio delle regioni Lazio, Liguria,
Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia e Toscana. La Commissione contesta anche la mancata attuazione di misure appropriate per garantire la
conformità ai pertinenti valori limite di NO2 (in particolare, per mantenere il periodo di superamento il più breve possibile).
19
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-09-
05atto.codiceRedazionale=20A04737elenco30giorni=false
20
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/29/20A01353/sg
23
Ad oggi sono state elaborate e liquidate tutte le richieste pervenute per un valore complessivo di
oltre 31,5 milioni. I pagamenti sono stati smaltiti con una media di oltre 5 milioni di euro di
rimborsi al giorno.
Rimangono in sospeso gli ultimi 150 bonifici, stornati per un errore di inserimento dei dati, che al
momento sono al vaglio della Consap per le necessarie verifiche.
Infine per quanto riguarda la liquidazione in favore degli esercenti, ad oggi sono state liquidate
circa 12.200 fatture pari a oltre 60 milioni di euro.
Con questi ultimi rimborsi volge a conclusione il Programma sperimentale per la mobilità
sostenibile, la misura introdotta dal Ministero della Transizione Ecologica (ex Ministero
dell’Ambiente) nel Decreto Rilancio, con l’obiettivo di incentivare la mobilità privata a basso
impatto ambientale. Un’iniziativa che complessivamente ha favorito l’acquisto di 663.710
biciclette e monopattini sovvenzionati con i 215 milioni di euro previsti dal Programma.
24
RIFIUTI
Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia: i dati regionali (Documentazione
Nazionale)
Rapporto di Ispra sullo stato che illustra i dati del 2020, riferiti a tutti i procedimenti di bonifica
censiti dalle regioni/province autonome al 31.12.2019, che oltre ad essere quelli più recenti,
costituiscono il set di maggiore completezza ed affidabilità.
LE SUPERFICI INTERESSATE DALLE PROCEDURE DI BONIFICA
I dati sono relativi a tutti i procedimenti di bonifica censiti dalle Regioni/PA nelle proprie
anagrafi/banche dati, anche quelli avviati e/o conclusi ai sensi del previgente D.M. 471/99. Il
numero totale, aggiornato al 31/12/2019, è pari a 34.478 procedimenti di cui 16.264 in corso e
17.862 conclusi.
La superficie interessata dai procedimenti di bonifica è nota solo per una parte di essi (67%), è pari
a 66.561 ettari (666 kmq) e rappresenta lo 0,22 % della superficie del territorio italiano; di questi
37.816 ettari sono relativi a procedimenti in corso e 28.745 ettari sono relativi a procedimenti
conclusi.
Pur nella limitatezza dell’informazione disponibile si può affermare che allo stato delle conoscenze
attuali una superficie corrispondente all’estensione del comune di Arezzo (22° comune d’Italia per
estensione territoriale) risulta attualmente implicata in procedimenti di bonifica regionali, quella
equivalente al comune di Modica (43° comune d’Italia per estensione territoriale) è stata
bonificata o svincolata.
A livello nazionale:
• la bonifica/messa in sicurezza è approvata o conclusa in attesa di certificazione in quasi la metà
delle superfici (11.755 ettari pari al 31% dei siti per i quali sono note le aree);
• si trovano in fase di notifica, quindi nel primo step dell’iter procedurale, 12.927 ettari (34% dei
siti per i quali sono note le aree). Tra le aree restituite agli usi a seguito della chiusura dei
procedimenti, quasi quattro ettari su cinque sono restituiti senza necessità di alcun intervento di
bonifica.
Un ulteriore interessante confronto è quello con i dati di superficie dei Siti di Interesse Nazionale
(SIN), la cui superficie complessiva a terra è pari a 1.721 kmq e rappresenta lo 0,57% della
superficie del territorio italiano.
Il dato nazionale riferito al numero di siti mostra che più della metà dei procedimenti in corso
(9.151, 56%) si trova nella prima fase, quella relativa alla attivazione del procedimento; si tratta
principalmente di siti il cui stato della contaminazione non è noto o lo è in modo preliminare. Le
successive fasi “modello concettuale” e “bonifica” sono equamente distribuite (rispettivamente
3.397 procedimenti pari al 21% e 3.184 procedimenti, pari al 20%); il restante 3% (532 siti) è
costituito da procedimenti per i quali l’informazione non è disponibile. In termini di superfici, è
possibile ascrivere ai 16.264 procedimenti in corso un’estensione complessiva di 37.816 ettari
(superfici note nel 66% dei procedimenti). Di questi:
• 12.927 ettari sono relativi a procedimenti in fase di notifica;
• 13.125 ettari sono relativi a procedimenti in fase di modello concettuale;
• 11.755 ettari sono relativi a procedimenti in fase di bonifica;
• 9 ettari sono privi di informazione sull’iter.
25
In sintesi in termini percentuali risultano:
• in fase di notifica il 56% del numero di siti e il 34% delle superfici;
• in fase di modello concettuale il 21% del numero di siti e il 35% delle superfici;
• in fase di bonifica il 20% del numero di siti e il 31% delle superfici;
• il 3% del numero di siti senza informazioni sull’iter del procedimento.
È interessante notare come la maggiore percentuale del numero dei siti con procedimento in
corso sia relativa a quelli che si trovano nella fase di notifica.
LO STATO DELLA CONTAMINAZIONE
Lo stato della contaminazione è noto per una significativa percentuale dei siti con procedimento in
corso (15.732, pari al 97%). Il dato nazionale mostra un sostanziale equilibrio tra i siti in attesa di
accertamenti (35%), quelli potenzialmente contaminati (33%) e quelli contaminati (29%).
Di particolare interesse è la verifica di quanto si sta facendo nei siti definiti come contaminati per
ricondurre lo stato ambientale ad un livello di accettabilità per la salute dell’uomo e per la qualità
delle matrici suolo, sottosuolo e acque sotterranee. Ciò è possibile confrontando il numero di siti
contaminati con quello dei siti con intervento di bonifica e/o messa in sicurezza approvato o
concluso in attesa di certificazione. Questo confronto mostra che a fronte di 4.689 siti contaminati,
risultano 2.505 interventi di bonifica e/o messa in sicurezza approvati (pari al 53% dei siti
contaminati), 679 interventi di bonifica e/o messa in sicurezza conclusi in attesa di certificazione
(pari al 14% dei siti contaminati) e infine 1.505 siti (pari al 32% dei siti contaminati) per i quali
ancora non è stata avviata la fase di intervento. Di questi ultimi, 533 (pari all’11% dei siti
contaminati) hanno analisi di rischio approvata con certificazione di sito contaminato, i rimanenti
972 (pari al 21% dei contaminati) sono in una fase dell’iter precedente a quella dell’approvazione
dell’analisi di rischio. In conclusione sul 32% dei siti riconosciuti come contaminati non risultano
avviati interventi e sul 21% non è noto lo stato di avanzamento procedurale.
I LIMITI CHE EMERGONO DAL RAPPORTO
La raccolta dei dati sulle bonifiche dei siti contaminati regionali effettuata da SNPA mediante la
Rete dei Referenti dei Siti Contaminati, con il decisivo contributo delle Regioni e delle Province
Autonome, ha permesso di avere una conoscenza sullo stato dell’arte a livello nazionale ad oggi
senza precedenti. Fatta questa premessa, è evidente che i dati ad oggi disponibili presentano dei
limiti quali:
• la mancanza di informazioni relative ai Siti di Interesse Nazionale (SIN);
• il dato è di tipo aggregato, non permette cioè l’analisi di ogni singolo procedimento, mentre
consente la valutazione degli stessi a diversi livelli territoriali (comunale, provinciale, regionale e
nazionale);
• il dato non permette il monitoraggio temporale, cioè la definizione di eventuali trend;
• i dati di superficie sono eterogenei (superficie tecnica e superficie amministrativa) e in alcuni casi
assenti o con disponibilità limitata;
• alcuni indicatori risentono della eterogeneità di popolamento e gestione delle banche
dati/anagrafi regionali;
• non è possibile ad oggi formulare valutazioni sull’applicazione dei diversi procedimenti di
bonifica né sulle tecnologie e sulle relative performance in termini di efficacia ambientale e di
costi;
• non sono disponibili le informazioni relative ai contaminanti e alla loro diffusione.
26
I TEMI DA APPROFONDIRE
Sulla scorta di quanto fin qui illustrato si ritiene si possano quindi individuare dei temi da
approfondire o affrontare “ex novo” per i quali è necessario portare a termine una serie di azioni:
• estendere la raccolta e analisi dei dati anche ai procedimenti di bonifica in ambito SIN,
omogeneizzando le informazioni relative ai procedimenti nei Siti di Interesse Nazionale con quelle
a livello regionale consentendo di costruire un quadro esaustivo della contaminazione e dello stato
di avanzamento delle bonifiche in Italia;
• abbandonare l’analisi del dato aggregato ed avviare quanto prima quella relativa ai singoli
procedimenti che permetterebbe tra l’altro il monitoraggio temporale;
• distinguere le superfici amministrative che riguardano i vincoli amministrativi, da quelle tecniche
che si riferiscono a dati ambientali;
• acquisire le informazioni relative ai contaminanti presenti nei siti;
• monitorare la durata della progettazione (analisi di rischio, progetto di bonifica, messa in
sicurezza) e la durata degli interventi nelle diverse modalità procedurali (ordinaria, semplificata)
previste dalla norma; • censire e monitorare le tecnologie di bonifica utilizzate;
• monitorare tempi e costi relativi agli interventi di bonifica;
• approfondire le informazioni in corrispondenza dei siti che necessitano maggior dettaglio (siti
contaminati, siti in bonifica) rispetto a quelli meno rappresentativi (siti con sola attivazione).
LINK AL RAPPORTO:
https://www.isprambiente.gov.it/files2021/pubblicazioni/rapporti/rapporto_bonifiche_siti_loc
ali.pdf
L'esposizione dei bambini all'inquinamento da piombo (Documentazione
Internazionale)
Studio dell’UNICEF che dimostra come centinaia di milioni di bambini sono avvelenati dal piombo
emesso o abbandonato nell’ambiente. La maggior parte di questi bambini influenzati dal piombo
vive in Africa e in Asia, ma molti sono anche l'America centrale e meridionale e l'Europa orientale.
Le emissioni e i rilasci derivano:
- dalla inalazione di polvere e fumi derivante dal riciclaggio informale delle batterie al
piombo-acido usate,
- dalle operazioni e fonderie all'aperto,
- dalla alimentazione di alimenti contaminati da ceramiche glassate al piombo e spezie
infuse di piombo,
- dalla presenza in case con vernice al piombo,
- giocando e frequentando nelle discariche di rifiuti elettronici contenenti al piombo
- piombo nell'acqua dall'uso di tubi con piombo
- saldatura di piombo nelle lattine alimentari
- Genitori le cui occupazioni possono comportare il lavoro con piombo che trasferiscono a
casa polvere contaminata sui loro vestiti, capelli, mani e scarpe, esponendo così
inavvertitamente i loro figli
- Piombo nell’utero già in fase di gestazione.
27
Una delle fonti maggiori è nel riciclaggio delle batterie usate al piombo-acido (UAB), la maggior
parte delle quali si trovano in auto, camion e altri veicoli. Le attività di riciclaggio sono spesso
svolte in operazioni informali, senza licenza e spesso illegali all'aperto vicino alle case
e scuole.
In particolare lo studio riporta un dato significativo un bambino su 3 - fino a circa 800 milioni a
livello globale - ha piombo nel sangue con livelli superiori o superiori a 5 microgrammi per decilitro
(μg/dL).
Secondo l'OMS, non esiste un livello sicuro noto di esposizione al piombo, anche a bassi livelli di
esposizione al piombo precedentemente considerati sicuri sono stati riscontrati danni alla salute
con compromissione dello sviluppo cognitivo e favorendo alla lunga comportamenti criminali.
I bambini di età inferiore ai 5 anni sono maggiore rischio di subire danni neurologici, cognitivi e
fisici per tutta la vita se non la morte per avvelenamento da piombo.
Affrontare l'inquinamento da piombo e l'esposizione tra i bambini richiede un coordinamento e
approccio concertato su sei punti nei seguenti settori:
1. Sistemi di monitoraggio e segnalazione: test del piombo nel sangue; rafforzare il ruolo del
settore sanitario nella prevenzione, diagnosi e gestione dell'esposizione al piombo
infantile; introdurre il monitoraggio del livello di piombo nel sangue sulle famiglie; analisi
della ripartizione delle fonti inquinanti a livello locale per determinare come i bambini
vengono esposti; identificare i siti contaminati da piombo.
2. Misure di prevenzione e controllo: la prevenzione dell'esposizione dei bambini a siti ad
alto rischio; prevenire la esposizione in gravidanza a prodotti che contengono piombo (ad
es. ceramiche, vernici, giocattoli e spezie); garantire che i bambini, le donne incinte e le
madri in allattamento ricevono adeguati servizi sanitari e nutrizione, che può contribuire a
mitigare gli impatti dell'esposizione al piombo; miglioramento delle pratiche di riciclaggio
e sistemi di raccolta degli UAB; sostituzione del piombo in ceramica smalti e pentole con
alternative più sicure; eliminando l'adulterazione delle spezie con cromato di piombo;
eliminare la produzione e la vendita di vernici al piombo adottando leggi sulle vernici al
piombo; eliminare completamente il potenziale di esposizione al piombo nelle aree in cui i
bambini vivono, giocano.
3. Gestione, trattamento e bonifica: rafforzamento assistenza sanitaria, compresa la
formazione degli operatori sanitari su come identificare, gestire e trattare l'esposizione al
piombo nei bambini e nelle donne in gravidanza; fornire ai bambini servizi nutrizionali e
sanitari migliori per aiutare a trattare la esposizione; fornire interventi educativi potenziati
e comportamenti cognitivi terapia ai bambini che hanno comportamenti di tipo ADHD e
alti livelli di piombo nel sangue; bonifica siti contaminati.
4. Sensibilizzazione del pubblico e cambiamento di comportamento: campagne di educazione
pubblica sui pericoli e le fonti di esposizione al piombo con appelli diretti a genitori e
caregiver, scuole, associazioni giovanili, comunità leader e operatori sanitari utilizzando i
media e le comunicazioni esistenti risorse e mezzi per raggiungere un pubblico che
potrebbe non essere consapevole dei rischi di esposizione al piombo ai bambini e alle
donne incinte; educare lavoratori e proprietari celle industrie legate al piombo (ad esempio
riciclatori e fonderie ULAB, ceramiche, adulteratori di spezie) sui rischi derivanti dalle
esposizioni al piombo e sui modi per proteggere sia le loro famiglie e le loro comunità;
28
educare la classe insegnanti e bambini stessi circa i rischi come parte della salute della
scuola.
5. Legislazione e politica: sviluppo, l'attuazione e applicazione di norme ambientali, sanitarie
e di sicurezza per la produzione e il riciclaggio di batterie al piombo-acido, rifiuti elettronici
e altre sostanze che contengono piombo; fare rispettare norme ambientali e di qualità
dell'aria per le operazioni di fusione; eliminazione dell'uso di composti di piombo nella
vernice e nella benzina (nei luoghi in cui è ancora in uso), eliminando l'uso del piombo in
ceramica e ceramica, giocattoli per bambini, cosmetici, spezie e medicinali; adozione di
limiti giuridicamente vincolanti per la vernice al piombo; legittimare riciclatori ULAB
informali in modo che siano conformi agli standard; eliminare il lavoro minorile nella
raccolta dei rifiuti elettronici o nell'estrazione dei metalli; ridurre l'accesso a siti tossici,
soprattutto per i bambini e le donne incinte; gestione della sicurezza dell'acqua potabile in
modo che gli standard di qualità abbiano parametri rigorosi sul piombo.
6. Azione globale e regionale: creazione di unità standard globali di misure per verificare e
monitorare i risultati dell'intervento sull'inquinamento sulla salute pubblica, l'ambiente e le
economie locali; la creazione di un registro internazionale dei risultati anonimizzati sugli
studi sul livello di piombo nel sangue; creazione di standard internazionali e norme sul
riciclaggio e il trasporto delle batterie usate al piombo-acido, compreso il movimento
transfrontaliero; stabilire partenariati che mobilitano risorse e assistenza tecnica, anche da
parte del settore privato e dell'industria; affrontare il riciclaggio inadeguato dell'ULAB e
altre fonti di piombo; promuovere ricerca in aree in cui vi sono lacune in termini di
prove/ricerche.
TESTO DELLO STUDIO:
https://www.unicef.org/sites/default/files/2020-07/The-toxic-truth-children%E2%80%99s-
exposure-to-lead-pollution-2020.pdf
Riesame dei tassi di miglioramento della tecnologia delle batterie agli ioni di litio e
calo dei costi (Documentazione Internazionale)
Studio pubblicato su Publishing (21)
Le tecnologie agli ioni di litio sono sempre più utilizzate per elettrificare il trasporto e fornire
stoccaggio di energia stazionaria per le reti elettriche, e come tali il loro sviluppo ha attirato molta
attenzione. Tuttavia, la loro implementazione è ancora relativamente limitata e la loro adozione
più ampia dipenderà dal loro potenziale di riduzione dei costi e miglioramento delle prestazioni.
Comprendere questo potenziale può informare le strategie critiche di mitigazione dei
cambiamenti climatici, comprese le politiche pubbliche e gli sforzi di sviluppo tecnologico.
Tuttavia, molte stime esistenti del declino dei costi passati, che spesso fungono da punto di
partenza per i modelli previsionali, si basano su serie di dati limitate.
Lo studio raccoglie e sistematizza varie serie di dati di prezzo, dimensioni del mercato, ricerca e
sviluppo e prestazioni delle tecnologie agli ioni di litio.
Lo studio dimostra che il prezzo reale delle celle agli ioni di litio, ridimensionato dalla loro capacità
energetica, è diminuito di circa il 97 per cento dalla loro introduzione commerciale nel 1991. Lo
studio stima che tra il 1992 e il 2016 il prezzo reale per capacità energetica sia diminuito del 13%
all'anno sia per tutti i tipi di cellule che per le cellule cilindriche, e con un raddoppio delle
21
https://pubs.rsc.org/
29
dimensioni cumulative del mercato, sia diminuito del 20% per tutti i tipi di cellule e del 24% per le
cellule cilindriche.
Lo studio considera anche ulteriori caratteristiche prestazionali tra cui la densità energetica e
l'energia specifica. Quando la densità energetica è incorporata nella definizione di servizio fornita
da una batteria agli ioni di litio, i tassi di miglioramento tecnologico stimati aumentano
considerevolmente. Il calo annuo del prezzo reale per servizio aumenta dal 13 al 17% sia per tutti i
tipi di cellule che per le cellule cilindriche, mentre i tassi di apprendimento aumentano dal 20 al
27% per tutte le forme cellulari e dal 24 al 31% per le cellule cilindriche. Questi aumenti
suggeriscono che i tassi di miglioramento precedentemente riportati potrebbero sottovalutare il
tasso di cambiamento delle tecnologie agli ioni di litio. Inoltre, le stime dello studio sul tasso di
miglioramento suggeriscono fino a che punto il calo dei prezzi delle tecnologie agli ioni di litio
potrebbe essere stato limitato da requisiti prestanti diversi dal costo per capacità energetica.
Questi tassi suggeriscono anche che le tecnologie delle batterie sviluppate per applicazioni
stazionarie, in cui le restrizioni sul volume e sulla massa sono allentate, potrebbero ottenere cali
dei costi più rapidi, sebbene sia necessaria una modellazione dei costi meccanicistica basata
sull'ingegneria per caratterizzare ulteriormente questo potenziale. I metodi utilizzati per
raccogliere i dati e stimare i tassi di miglioramento sono concepiti, nello studio, per servire da
modello per come lavorare con dati scarsi quando si effettuano misurazioni consequenziali di
canali tecnologici.
LINK ALLO STUDIO:
https://pubs.rsc.org/en/content/articlelanding/2021/EE/D0EE02681F#!divAbstract
Strumenti economici per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti
(Documentazione Nazionale)
Documento di FISE Ambiente (22) contenente 5 pacchetti:
1. TARI: dal tributo alla tariffa purché ben regolati da ARERA
2. 2. Rafforzare la responsabilità estesa del produttore (EPR)
3. L’anello mancante: i nuovi “Certificati del Riciclo” (23)
4. Il recupero energetico per la riduzione dello smaltimento (24)
5. ripensare la tassazione ambientale (25)
TESTO DOCUMENTO:
http://assoambiente.org/pubblicazioni_file/FISE_Assoambiente_Strategia_Strumenti_economic
i.pdf
22
http://www.fise.org/index.php/fise/associazioni/assoambiente
23
che attestano l’effettivo riciclo di una tonnellata di imballaggio. Gli obblighi generali di riciclaggio (per imballaggi,
rifiuti inerti) devono diventare obiettivi individuali del singolo produttore, usando il Registro nazionale dei produttori.
24
Confermare gli incentivi per il biometano, estendendo i programmi di ammissione degli impianti agli incentivi del
GSE oltre il 2022, ma anche aumentando le percentuali di biocombustibili, così da sostenere la trasformazione green
dei trasporti
25
Destinare tutto il gettito della tassazione sui rifiuti (inclusi i sacchetti di plastica), per finanziare impianti di recupero
e non più per finanziare spesa corrente della pubblica amministrazione, costituendo un Fondo Nazionale per gli
investimenti green
30
Impatto mascherine usate per l’epidemia COVID-19 (Documentazione Internazionale)
Articolo pubblicato (26) dal quale si evince come studi recenti citati nel testo stimano in 129
miliardi al mese il numero delle mascherine facciali monouso (sono la stragrande maggioranza in
questa cifra) realizzate in microfibre in plastica che devono essere gestite una volta abbandonate.
Ad oggi non esistono studi certi sulle modalità di smaltimento di dette mascherine.
LA COMPOSIZIONE MATERIALE DELLA MASCHERE
Le comuni maschere chirurgiche usa e getta sono composto da tre strati:
1. Lo strato esterno è costituito da materiale non assorbente (ad esempio poliestere) che
protegge spruzzi di liquido;
2. Lo strato intermedio sono i tessuti non tessuti (e.g., polipropilene e polistirolo) creati
utilizzando un processo di fusione, che previene goccioline e aerosol tramite un effetto
elettrostatico;
3. Lo strato interno è fatto di assorbente materiale come il cotone per assorbire il vapore
INQUINAMENTO DA DEGRADO MASCHERINE RILASCIATE NELL’AMBIENTE
Diversi polimeri sono utilizzati nella produzione di maschere, e tessuto in particolare il
polipropilene quello più usato. Una volta nell'ambiente, la maschera è sottoposta a radiazioni
solari e calore, la degradazione del polipropilene è ritardato a causa della sua elevata idrofobicità,
alto peso molecolare, privo di un gruppo funzionale attivo, catena continua di unità ripetitive di
metilene. Queste proprietà resistenti portano alla persistenza e all'accumulo nell'ambiente. Tutto
questo può generare un gran numero di polipropilene di dimensioni micro particelle ( 5 mm)
durante un periodo relativamente breve (settimane) e ulteriore frammento in nanoplastiche ( 1
mm).
Come altri detriti di plastica usa e getta, se abbandonate nell’ambiente, le maschere possono
accumulare e rilasciare sostanze chimiche dannose e sostanze biologiche, come il bisfenolo A, i
metalli pesanti, microrganismi patogeni. Inoltre, è noto che l'assorbimento di piccole particelle di
plastica causa effetti sulla salute con tre mezzi principali possibili: particella tossicità, tossicità
chimica e microrganismo patogeno vettori.
COME GESTIRE LO SMALTIMENTO DELLE MASCHERE MONOUSO
I programmi possono essere:
1. Prevedere raccoglitori specifici solo per maschere
2. Standardizzazione di linee guida nella gestione dei rifiuti da mascherine
3. Maschere facciali riutilizzabili come maschere di cotone al posto di quelle usa e getta
4. Produrre maschere biodegradabili.
Tutto questo è ancora più necessario perché come avverte l’OMS il coronavirus potrebbe
diventare endemico e richiedere per un lungo periodo l’uso delle mascherine (fonte: Il
Coronavirus potrebbe non andare mai via, L'Organizzazione Mondiale della Sanità avverte: Su
BBC News, 14 maggio 2020).
Quindi secondo gli autori dell’articolo è indispensabile avviare sforzi coordinati da parte
scienziati ambientali, agenzie mediche e gestori trattamento rifiuti con il coinvolgimento del
grande pubblico al fine di ridurre al minimo gli impatti negativi dello smaltimento delle mascherine
per evitare che diventi un altro problema troppo grande da gestire.
TESTO ARTICOLO:
https://link.springer.com/content/pdf/10.1007/s11783-021-1413-7.pdf
26
https://link.springer.com/
31
Metodologie per redigere il rapporto annuale Rifiuti Speciali (Documentazione
Nazionale)
Le linee guida (prodotte dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e da ISPRA)
forniscono un quadro sui principali riferimenti normativi in materia di rifiuti, comunitaria e
nazionale, individua 18 indicatori necessari alla redazione del Rapporto Rifiuti Speciali e ne
fornisce una puntuale descrizione, specificando lo scopo, la metodologia di costruzione e le
motivazioni delle scelte metodologiche.
La condivisione della LG, tra ISPRA e il Sistema Agenziale, assicura una omogeneità di lavoro circa
la metodologia da adottare per la bonifica e l’elaborazione dei dati necessari alla costruzione degli
indicatori, con la finalità di rendere i risultati delle elaborazioni dei dati ambientali maggiormente
confrontabili.
TESTO LINEE GUIDA:
https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2021/03/LG_SNPA_MetologieIndicatori_n-
30_2021.pdf
Primi orientamenti per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti
urbani e assimilati (documentazione nazionale)
Si tratta del documento (portato alla consultazione a partire dallo scorso fine febbraio) che
inquadra nell’ambito del procedimento avviato con la deliberazione dell’Autorità di Regolazione
per Energia Reti e Ambiente 5 aprile 2018, 226/2018/R/RIF, l’adozione di provvedimenti di
regolazione della qualità del servizio nel ciclo dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati, ai
sensi dell’articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante “Bilancio di
previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”.
Nel presente documento sono illustrati gli elementi di inquadramento generale e i primi
orientamenti che l’Autorità intende seguire nella regolazione della qualità contrattuale e tecnica
del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
TESTO DOCUMENTO:
https://www.arera.it/allegati/docs/21/072-21.pdf
Pagamento TARI-TEFA mediante l’utilizzo della piattaforma pagoPA
(Documentazione Nazionale)
Comunicato del Ministero della Economica delle Finanze nel quale si chiarisce che Il D. M. 21
ottobre 2020 del Ministero dell’economia e delle finanze ha definito le modalità di versamento
unificato, per le annualità 2021 e seguenti, della tassa sui rifiuti (TARI), della tariffa corrispettiva e
del tributo per l'esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell'ambiente (TEFA)
mediante la piattaforma pagoPA.
In considerazione di quanto stabilito da tale provvedimento, PagoPA spa ha introdotto una nuova
modalità di pagamento “multi-beneficiario” per il versamento automatico delle somme ai
rispettivi Enti impositori - Comuni per la TARI e Province/Città Metropolitane per il TEFA.
Per l'incasso congiunto delle suddette entrate, quindi, i Comuni, le Città Metropolitane e le
Province – tramite i loro Partner tecnologici – e i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP),
dovranno prevedere un piano di adeguamento delle proprie procedure per l’attuazione delle
misure di cui sopra.
TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:
https://www.finanze.it/it/inevidenza/Comunicato-8-marzo-2021-Pagamento-TARI-TEFA-
mediante-lutilizzo-della-piattaforma-pagoPA-D.M.-21-ottobre-2020/
32

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  • 1. 1 Periodo dal 1 al 31 Marzo 2021 STUDI E DOCUMENTI UFFICIALI(1 ) SU TEMATICHE AMBIENTALI MARZO 2021 A cura del Dott. Marco Grondacci 1 Ministeri ed Enti Tecnici Nazionali, Regioni, Istituzioni UE, Organizzazioni ONU
  • 2. 2 Sommario ACQUA........................................................................................................................................................... 4 Statistiche ISTAT sulla gestione dell’acqua in Italia (Documentazione Nazionale)................................ 4 AREE PROTETTE – BIODIVERSITÀ ................................................................................................................. 5 Le conseguenze economiche della conservazione o del ripristino dei siti per la natura (Documentazione Internazionale)............................................................................................................ 5 Contaminazione da piombo nei tessuti di aquile e avvoltoi nell'Europa centro-meridionale (Documentazione Internazionale)............................................................................................................ 5 ARIA............................................................................................................................................................... 7 Risoluzione Parlamento UE su attuazione direttive qualità aria (Documentazione Comunitaria)........ 7 CACCIA......................................................................................................................................................... 11 Covid-19: indicazioni per la redazione dei piani di prelievo di ungulati e galliformi (Documentazione Nazionale) ............................................................................................................................................... 11 EFFETTO SERRA ........................................................................................................................................... 12 Stime Ispra emissioni gas serra nel 2020 (Documentazione Nazionale)............................................... 12 Indagine sul clima (Documentazione Internazionale)........................................................................... 12 Revisione globale dell'energia: emissioni di CO2 nel 2020 (Documentazione Internazionale)........... 12 Cambiamenti nella durata delle stagioni ed effetto serra (Documentazione Internazionale)............ 13 Variabilità climatica impatto su agricoltura e alimentazione rischio aumento conflitti armati (Documentazione Internazionale).......................................................................................................... 14 ENERGIA ...................................................................................................................................................... 15 Studio sull’impatto del Superbonus per l’efficienza energetica in edilizia (Documentazione Nazionale) ............................................................................................................................................... 15 La nuova legge tedesca sulle fonti rinnovabili EEG 2021 (Documentazione Internazionale) .............. 15 Il rischio gas nella generazione elettrica in Italia (Documentazione Nazionale).................................. 15 INCENTIVI E POLITICHE SOSTENIBILI .......................................................................................................... 17 Il Rapporto sul Benessere equo sostenibile in Italia (Documentazione Nazionale)............................. 17 Verso la transizione ecologica favorendo i comportamenti individuali (Documentazione Nazionale)18 Rapporto sulla economia circolare in Italia (Documentazione Nazionale).......................................... 18 Agroecologia (Documentazione Comunitaria)....................................................................................... 18 INFORMAZIONE PARTECIPAZIONE............................................................................................................. 19 Dichiarazione su Conferenza sul futuro dell’Europa (Documentazione Comunitaria)......................... 19 MARE........................................................................................................................................................... 20 Proteggere l'oceano globale per la biodiversità, il cibo e il clima (Documentazione Internazionale). 20 Le emergenze ambientali in mare. Il caso della M/N "Costa Concordia" (Documentazione Nazionale) ................................................................................................................................................................. 20 MOBILITÀ SOSTENIBILE .............................................................................................................................. 22 Comunicato bonus mobilità (Documentazione nazionale) .................................................................. 22
  • 3. 3 RIFIUTI ......................................................................................................................................................... 24 Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia: i dati regionali (Documentazione Nazionale).. 24 L'esposizione dei bambini all'inquinamento da piombo (Documentazione Internazionale)............... 26 Riesame dei tassi di miglioramento della tecnologia delle batterie agli ioni di litio e calo dei costi (Documentazione Internazionale).......................................................................................................... 28 Strumenti economici per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti (Documentazione Nazionale)29 Impatto mascherine usate per l’epidemia COVID-19 (Documentazione Internazionale).................... 30 Metodologie per redigere il rapporto annuale Rifiuti Speciali (Documentazione Nazionale)............. 31 Primi orientamenti per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati (documentazione nazionale).................................................................................................. 31 Pagamento TARI-TEFA mediante l’utilizzo della piattaforma pagoPA ................................................. 31 (Documentazione Nazionale) ................................................................................................................. 31
  • 4. 4 ACQUA Statistiche ISTAT sulla gestione dell’acqua in Italia (Documentazione Nazionale) Istat ha pubblicato i dati sullo stato dell’uso della risorsa idrica nel nostro Paese. In sintesi: nel 2018, non sono collegati al servizio pubblico di depurazione 18 milioni di residenti. Le perdite idriche in distribuzione sono in costante aumento (42,0% nel 2018). Nel 2020 una quota pari all’87,4% delle famiglie è molto o abbastanza soddisfatta del servizio idrico. In 9 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, tutti nel Mezzogiorno, sono adottate nel 2019 misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua. Nel 2020 il 67,4% di persone di 14 anni e più è attenta a non sprecare acqua. TESTO DEL REPORT ISTAT: https://www.istat.it/it/files/2021/03/Report-Giornata-mondiale-acqua.pdf
  • 5. 5 AREE PROTETTE – BIODIVERSITÀ Le conseguenze economiche della conservazione o del ripristino dei siti per la natura (Documentazione Internazionale) Studio pubblicato su Nature Sustainability (2) La natura offre molti vantaggi alle persone, ma ci sono pochi dati su come i cambiamenti nei singoli siti hanno un impatto sul valore netto della fornitura di servizi ecosistemici. Una ricostruzione del 2002 ha rilevato solo cinque studi analitici che confrontano i benefici economici netti della conservazione della natura rispetto al perseguimento di un uso umano alternativo e più intensivo. Il nuovo studio rivisita questo confronto, sintetizzando i dati recenti di 62 siti in tutto il mondo. In 24 casi, con stime economiche dei servizi, i benefici per la conservazione o il ripristino (ad esempio, la regolazione dei gas a effetto serra, la protezione dalle inondazioni) tendono a superare i benefici privati (ad esempio, profitti derivanti dall'agricoltura o dal disboscamento) che guidano il cambiamento allo Stato alternativo. I benefici netti aumentano rapidamente con l'aumento del costo sociale del carbonio. I dati qualitativi di tutti i siti 62 suggeriscono che la monetizzazione di servizi aggiuntivi aumenterebbe ulteriormente la differenza. Sebbene la conservazione e il restauro naturalistico non forniscano universalmente un valore netto maggiore rispetto allo stato alternativo, in un campione ampio, geograficamente e contestualmente diversificato, i risultati dello studio indicano che agli attuali livelli di conversione, conservazione e ripristino dell'habitat i siti in genere avvantaggiano la prosperità umana. TESTO STUDIO: https://www.nature.com/articles/s41893-021-00692-9 Contaminazione da piombo nei tessuti di aquile e avvoltoi nell'Europa centro- meridionale (Documentazione Internazionale) Studio pubblicato su Science Direct (3). I rapaci sono particolarmente vulnerabili all'ingestione di piombo nelle aree con caccia intensiva e sono buoni indicatori del rischio di avvelenamento da munizioni al piombo. Per valutare quanto queste specie subiscano la contaminazione da piombo nell'Europa centro-meridionale, tra il 2005 e il 2019 gli autori dello studio hanno raccolto e analizzato 595 campioni di tessuto di 252 carcasse di 4 specie (aquila reale, avvoltoio barbuto, avvoltoio grifone, avvoltoio cinereo). Le concentrazioni di piombo negli organi hanno mostrato un andamento simile tra le specie con ossa lunghe e piccole che rivelano i valori mediani più elevati (rispettivamente 5,56 e 6,8 mg/kg di p.c.), il cervello il più basso (0,12) e il fegato e il rene intermedi (rispettivamente 0,47 e 0,284). Complessivamente, 111 individui (44,0%) ha avuto concentrazioni di piombo al di sopra delle soglie di fondo in almeno un tessuto (cioè >2 mg/kg di p.c. nei tessuti molli, >8,33 nell'osso) e 66 (26,2%) aveva valori che indicavano avvelenamento clinico (>6 mg/kg di p.c. nel fegato, >4 nei reni, >16,6 nell'osso). Le concentrazioni di piombo nei tessuti e l'incidenza di avvelenamento clinico e subclinico erano più elevate nelle aquile reali e negli avvoltoi grifone che negli avvoltoi barbuto e cinereosi, probabilmente a causa delle diverse abitudini alimentari. In tutte le specie abbiamo riscontrato un rapido aumento dei valori di piombo con l'età, ma le differenze tra le classi di età 2 https://www.nature.com/natsustain/ 3 https://www.sciencedirect.com/
  • 6. 6 erano significative solo nell'aquila reale. Gli uccelli con frammenti di piombo nel loro tratto digestivo, come rilevato dai raggi X, avevano concentrazioni mediane più elevate di piombo, suggerendo che le munizioni da caccia sono la principale fonte di avvelenamento da piombo. I risultati implicano che il piombo influisce sulla demografia di queste specie longeve con maturità sessuale ritardata e basso tasso di riproduzione. È quindi necessaria una rapida transizione verso proiettili e spari senza piombo in tutta Europa. TESTO STUDIO: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0048969721011979?via%3Dihub
  • 7. 7 ARIA Risoluzione Parlamento UE su attuazione direttive qualità aria (Documentazione Comunitaria) Si tratta della Risoluzione del Parlamento europeo approvata il 25 marzo 2021 sull'attuazione delle direttive sulla qualità dell'aria ambiente: direttiva 2004/107/CE (4) e direttiva 2008/50/CE (5). LE CRITICITA’ CHE EMERGONO DALLA RISOLUZIONE 1. evidenzia che le direttive sulla qualità dell'aria ambiente dell'Unione europea, pur essendo state efficaci nel fissare norme comuni a livello dell'UE in materia di qualità dell'aria e nell'agevolare lo scambio di informazioni sulla qualità dell'aria, sono riuscite solo in parte a ridurre effettivamente l'inquinamento atmosferico e a limitarne le ripercussioni negative sulla salute, la qualità della vita e l'ambiente; 2. incoraggia la Commissione a tener conto della complessa natura dell'inquinamento atmosferico (ad esempio la formazione di particolato secondario, il trasferimento dell'inquinamento atmosferico su scala globale e dell'UE) nell'elaborazione di una nuova politica in materia di qualità dell'aria, così da garantire un approccio integrato e olistico; 3. prende atto del fatto che le misure di confinamento per controllare la diffusione della pandemia hanno portato a una drastica riduzione temporanea del traffico e delle attività industriali, che di conseguenza ha portato a un calo senza precedenti delle emissioni e dell'inquinamento atmosferico su scala continentale, con concentrazioni di inquinanti ben al di sotto dei limiti legali e delle raccomandazioni dell'OMS, dimostrando dunque in modo chiaro l'impatto delle attività umane sull'ambiente ADEGUARE I VALORI LIMITE DEGLI INQUINANTI NELLA QUALITÀ DELL’ARIA ALLE LINEE GUIDA DELL’OMS La Risoluzione chiede di rivedere le norme sulla qualità dell'aria e invita la Commissione ad allineare i valori di PM10, PM2,5, SO2 e O3 alle linee guida dell'OMS, e i valori del benzene (C6H6) e del benzo(a)pirene (BaP) ai livelli di riferimento dell'OMS, apportando modifiche legislative alle direttive sulla qualità dell'aria ambiente a seguito di una valutazione d'impatto globale sugli aspetti sanitari, ambientali, sociali ed economici. COLMARE LE LACUNE NORMATIVE SULLE EMISSIONI ACUSTICHE La Risoluzione chiede alla Commissione di proporre atti normativi nel caso in cui si riscontrino lacune giuridiche, esaminando altresì i benefici collaterali per altre dimensioni di inquinamento, per esempio quello acustico; chiede alla Commissione di analizzare le conseguenze dell'inquinamento dell'aria interna e i possibili rimedi legislativi per tutte le fonti rilevanti di inquinamento dell'aria interna. 4 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:02004L0107- 20150918&qid=1617366603031&from=IT 5 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:02008L0050- 20150918&qid=1617366669243&from=IT
  • 8. 8 MONITORARE ANCHE GLI INQUINANTI NON REGOLAMENTATI La Risoluzione chiede che nel monitoraggio siano inclusi, se del caso, sulla base di una valutazione dei più recenti dati scientifici, anche altri inquinanti non regolamentati che hanno comprovate ripercussioni negative sulla salute e sull'ambiente nell'UE, come le particelle ultrafini, il particolato carbonioso, il mercurio e l'ammoniaca. ADEGUARE LA NORMATIVA AI PICCHI DI CONCENTRAZIONE DEL PARTICOLATO FINE La Risoluzione sottolinea che gli standard annuali permettono ai picchi di concentrazione degli inquinanti di passare inosservati, in particolare nel caso del PM2,5. CREARE ELENCHI DI SOSTANNZE PERICOLOSE PER LA SALUTE La Risoluzione invita la Commissione a stilare un elenco di controllo riguardante sostanze o composti che destano preoccupazioni per la salute presso l'opinione pubblica o la comunità scientifica ("elenco di controllo"), ad esempio le microplastiche, al fine di consentire di dare seguito alle nuove conoscenze sull'importanza per la salute umana di tali composti e sostanze emergenti e sui metodi e gli approcci di monitoraggio più adeguati. NUOVE LINEE GUIDA SULLA COSTRUZIONE DELLE RETI DI CAMPIONAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA La Risoluzione sottolinea che le disposizioni relative all'ubicazione dei siti prevedono una molteplicità di criteri e offrono un grado di flessibilità che può rendere più difficile la verifica, il che spesso comporta situazioni in cui le reti di monitoraggio nelle città non forniscono informazioni sui luoghi in cui si verificano le maggiori concentrazioni di inquinanti atmosferici, con il rischio che i superamenti dei valori limite passino inosservati; esorta la Commissione, mediante un atto di esecuzione in conformità dell'articolo 28 della direttiva 2008/50/CE, a fornire senza indugio agli Stati membri linee guida sulle modalità di creazione delle reti di monitoraggio; invita la Commissione, nel quadro delle proposte di revisione delle direttive sulla qualità dell'aria ambiente, a rivedere e stabilire nuove regole obbligatorie per l'ubicazione delle stazioni di monitoraggio e dei punti di campionamento. INDIVIDUARE INDICATORI CHE TENGANO CONTO DELLA SALUTE UMANA La Risoluzione: 1. sottolinea a questo proposito la necessità che la legislazione dell'UE tenga maggiormente e opportunamente conto dell'esposizione umana all'inquinamento atmosferico ed esorta la Commissione a includere nuovi indicatori negli indici di qualità dell'aria, come la densità della popolazione nei pressi delle stazioni di monitoraggio e dei punti di campionamento, in modo da stabilire criteri di "esposizione generale della popolazione" e disposizioni per la rappresentatività dei siti di monitoraggio; 2. sottolinea la necessità di integrare nell'elaborazione delle nuove politiche gli insegnamenti sull'inquinamento atmosferico tratti dalla pandemia di COVID-19.
  • 9. 9 NECESSITÀ DI APPROCCIO OLISTICO TRA INQUINAMENTO ARIA E MUTAMENTI CLIMATICI sottolinea il crescente legame tra l'inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici, come dimostrato dalle crescenti concentrazioni di ozono provocate dall'aumento delle temperature e dalle ondate di calore più frequenti; ritiene che un approccio olistico per contrastare l'inquinamento atmosferico sia compatibile con un'analisi caso per caso delle caratteristiche specifiche di ciascun inquinante, ad esempio per l'ozono, un gas incolore e di odore pungente che non è un inquinante primario e la cui prevenzione richiede misure di riduzione dei precursori (NOx e COV) a lungo termine; NECESSITÀ DI DISCIPLINARE LE EMISSIONI DI METANO La Risoluzione sottolinea che le emissioni di metano non sono disciplinate dalla legislazione dell'UE sull'inquinamento atmosferico e non sono specificamente disciplinate dalla politica climatica dell'UE; accoglie con favore la recentemente pubblicata strategia dell'UE per ridurre le emissioni di metano e incoraggia la Commissione ad affrontare in modo efficace la necessità di per ridurre al minimo le emissioni di metano, soprattutto quelle derivanti dall'agricoltura e dai rifiuti. ATTUARE MISURE CONCRETE CON L’INQUINAMENTO DA AMMONIACA La Risoluzione rileva con preoccupazione che, mentre le emissioni della maggior parte degli inquinanti atmosferici continuano a diminuire in tutta l'Unione europea, le emissioni di ammoniaca (NH3), soprattutto quelle derivanti dal settore agricolo, continuano ad aumentare, e costituiscono una difficoltà per gli Stati membri dell'UE in quanto ostacolano l'osservanza dei limiti dell'UE rispetto agli inquinanti atmosferici; sottolinea che, nelle aree urbane, le emissioni di ammoniaca rappresentano circa il 50% dell'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla salute, in quanto l'ammoniaca è un precursore fondamentale del particolato; invita gli Stati membri a sfruttare i propri piani strategici nazionali nell'ambito della PAC come un'opportunità per combattere l'inquinamento atmosferico proveniente dal settore agricolo; chiede alla Commissione e agli Stati membri di valutare altresì le opzioni per mitigare queste emissioni nell'ambito della direttiva sulle emissioni industriali1 ; AMPLIARE LA APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA SULLE EMISSIONI DAI GRANDI IMPIANTI INDUSTRIALI La Risoluzione esprime preoccupazione per la pratica di costruire nuovi impianti industriali con una capacità appena inferiore alle soglie stabilite nella direttiva sulle emissioni industriali, in modo da porli deliberatamente al di fuori dal campo di applicazione della direttiva stessa; accoglie con favore a questo proposito l'annunciata revisione della direttiva sulle emissioni industriali per affrontare più efficacemente la questione dell'inquinamento dei grandi impianti industriali, promuovere le attività industriali aventi il più ridotto impatto ambientale e per renderli pienamente coerenti con le politiche dell'UE in materia di ambiente, clima, energia ed economia circolare. REGOLAMENTARE IN MODO EFFICACE LE EMISSIONI DELLE NAVI NEI PORTI La Risoluzione richiama l'attenzione sul fatto che le città portuali esposte a un ulteriore inquinamento dovuto alla navigazione, alle gru, alle crociere e a vari veicoli di trasporto devono affrontare questi aspetti per migliorare la qualità dell'aria; osserva con preoccupazione che l'impatto dannoso delle navi sulla qualità dell'aria continua ad aumentare parallelamente alla crescita del settore; invita la Commissione a rispettare urgentemente il proprio impegno di
  • 10. 10 regolamentare l'accesso ai porti delle navi più inquinanti e di obbligare le navi attraccate a utilizzare le infrastrutture di ricarica e rifornimento disponibili, ad esempio l'elettricità erogata da reti elettriche terrestri, per diminuire le emissioni inquinanti nell'aria, proteggendo così le zone costiere e le loro popolazioni; invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare uno "standard di emissioni zero per le navi ormeggiate" in tutti i porti europei RIVEDERE REQUISITI E DURATA PIANI PER LA QUALITÀ DELL’ARIA La Risoluzione: 1. invita la Commissione, mediante un atto di esecuzione in conformità dell'articolo 28 della direttiva 2008/50/CE, a fissare quanto prima una serie di requisiti minimi e di migliori pratiche sia per la redazione che per l'attuazione dei piani per la qualità dell'aria per far sì che tali piani stabiliscano un'azione limitata nel tempo, che sia commisurata al problema dell'inquinamento cui devono far fronte; 2. si rammarica tuttavia del fatto che le direttive sulla qualità dell'aria ambiente non impongano agli Stati membri di riferire alla Commissione in merito all'attuazione dei piani per la qualità dell'aria, né di aggiornare tali piani quando vengono adottate nuove misure o se i progressi sono insufficienti; sottolinea inoltre che la Commissione non analizza né fornisce alcun riscontro ai piani per la qualità dell'aria presentati e alle misure ivi contenute; invita la Commissione a introdurre un sistema più trasparente e reattivo per lo scambio di informazioni e l'obbligo di una rendicontazione annuale sull'attuazione dei piani per la qualità dell'aria, nonché una procedura di valutazione dei piani presentati, in modo da garantire che le misure degli Stati membri intese a migliorare la qualità dell'aria siano rapide ed efficaci. UNIFICARE GLI INDICI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA La Risoluzione richiama l'attenzione sul fatto che gli Stati membri, le regioni e le città definiscono gli indici di qualità dell'aria in modo diverso e che le informazioni e le soglie di allarme per alcuni inquinanti sono al momento mancanti; esorta la Commissione e gli Stati membri a stabilire un sistema standardizzato di classificazione della qualità dell'aria applicabile in tutta l'UE. MIGLIORARE LA INFORMAZIONE DEL PUBBLICO SULLA QUALITÀ DELL’ARIA E L’IMPATTO SULLA SALUTE La Risoluzione: 1. invita la Commissione, gli Stati membri e le pertinenti amministrazioni regionali e locali a lanciare campagne aggiornate di informazione pubblica e di sensibilizzazione su temi quali i diversi tipi di inquinanti atmosferici e il loro impatto sulla salute umana o gli esistenti livelli di inquinamento atmosferico nel territorio, ivi incluse informazioni rivolte ai gruppi vulnerabili, e a pubblicare classifiche dalle quali risultino i maggiori e i peggiori progressi conseguiti per zona di qualità dell'aria; 2. invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare e promuovere strumenti per incoraggiare la partecipazione del pubblico all'attuazione delle direttive sulla qualità dell'aria ambiente, quali la creazione da parte degli Stati membri di uno strumento online e/o un'applicazione che informi i cittadini sulla qualità dell'aria e sul relativo impatto sulla salute umana, che consenta loro di richiedere stazioni di monitoraggio dell'aria o punti di campionamento. TESTO RISOLUZIONE: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2021-0107_IT.pdf
  • 11. 11 CACCIA Covid-19: indicazioni per la redazione dei piani di prelievo di ungulati e galliformi (Documentazione Nazionale) Le misure restrittive della circolazione delle persone adottate dal Governo italiano per il contrasto della pandemia di Covid-19 potrebbero avere ricadute dirette ed indirette sulla gestione faunistica, soprattutto sulle attività che prevedono la partecipazione in forma aggregata di numerosi operatori volontari (ad esempio i conteggi di ungulati o galliformi). Di conseguenza, qualora le norme restrittive alla mobilità delle persone fisiche e all’aggregazione delle stesse per motivi non professionali dovessero rendere impossibile la conduzione di conteggi che prevedono assembramenti di volontari (ad esempio i censimenti in battuta per il Capriolo), ISPRA valuterà i piani secondo le modalità definite nella nota TESTO NOTA ISPRA: https://www.isprambiente.gov.it/files2021/notizie/notastagionevenatoria.pdf
  • 12. 12 EFFETTO SERRA Stime Ispra emissioni gas serra nel 2020 (Documentazione Nazionale) Nel complesso si può notare che per il 2020 è prevista una notevole riduzione delle emissioni di gas serra come conseguenza del blocco della mobilità e delle attività economiche a causa della pandemia COVID19. Sulla base dei dati disponibili per il 2020, il PIL è previsto diminuire su base annua del 8.9%, mentre per le emissioni tendenziali di gas serra si stima una riduzione del 9.8% per lo stesso periodo. La riduzione delle emissioni avviene nella maggior parte dei settori ed in particolare per la produzione di energia (-12.6%), dall’industria (-9.9%), dai trasporti (-16.8%) e dal riscaldamento domestico (-5.8%). LINK ALLE STIME: https://www.isprambiente.gov.it/it/news/emissioni-gas-serra-nel-2020-stimata-riduzione-del- 9-8-rispetto-al-2019 Indagine sul clima (Documentazione Internazionale) Indagine della Banca Europea per gli investimenti. La terza versione dell'Indagine BEI sul clima 2020-2021 esplora le aspettative delle persone in termini di politiche pubbliche per affrontare il cambiamento climatico. I risultati si concentrano su quali misure la gente ritiene possa aiutare il passaggio a un'economia verde. Gli europei affermano che i cambiamenti di comportamento sarebbero più efficaci nella lotta al cambiamento climatico. Ma gli intervistati americani e cinesi sono leggermente più fiduciosi nell'innovazione tecnologica. Secondo l’indagine in Europa, il 39% vede nel cambiamento radicale delle proprie abitudini (consumo, trasporti, ecc.) il modo più appropriato per combattere il cambiamento climatico. Per gli intervistati cinesi (32%) e americani (31%), questa opzione è classificata come il secondo modo più efficace per limitare il cambiamento climatico. D'altra parte, le persone in Cina (35%) e gli Stati Uniti (34%) ritengono che i miglioramenti tecnologici (ad esempio innovazione, digitalizzazione, sviluppo di energia rinnovabile) siano il modo più efficace per combattere il cambiamento climatico. Nel frattempo, il 29% degli europei nomina questa opzione come il modo migliore per affrontare la crisi climatica. LINK ALLA INDAGINE: https://www.eib.org/en/surveys/climate-survey/3rd-climate-survey/best-ways-to-fight-climate-change# Revisione globale dell'energia: emissioni di CO2 nel 2020 (Documentazione Internazionale) Rapporto della Agenzia Internazionale per l’Energia . LA TENDENZA GENERALE Secondo il Rapporto la pandemia di Covid-19 e la conseguente crisi economica hanno avuto un impatto su quasi tutti gli aspetti di come l'energia viene prodotta, fornita e consumata in tutto il mondo. La pandemia ha definito le tendenze energetiche ed emissioni nel 2020: ha ridotto il consumo di combustibili fossili per gran parte dell'anno, mentre le energie rinnovabili e i veicoli elettrici, due dei principali elementi costitutivi delle transizioni di energia pulita, erano in gran parte immuni.
  • 13. 13 Poiché la domanda di energia primaria è diminuita di quasi il 4% nel 2020, le emissioni globali di CO2 legate all'energia sono diminuite del 5,8% secondo gli ultimi dati statistici, il più grande calo percentuale annuale dalla seconda guerra mondiale. In termini assoluti, il calo delle emissioni di quasi 2 000 milioni di tonnellate di CO2 non ha precedenti nella storia dell'umanità – in linea di massima, questo è l'equivalente di eliminare tutte le emissioni dell'Unione europea dal totale globale. La domanda di combustibili fossili è stata la più colpita nel 2020, in particolare il petrolio, che è crollato dell'8,6%, e il carbone, che è sceso del 4%. Il calo annuale del petrolio è stato il più grande di sempre, rappresentando oltre la metà del calo delle emissioni globali. Le emissioni globali derivanti dall'uso di petrolio sono crollate di ben oltre 1 100 Mt CO2, in calo rispetto ai circa 11 400 Mt del 2019. Il calo dell'attività di trasporto su strada ha registrato il 50% del calo della domanda globale di petrolio e il crollo del settore dell'aviazione di circa il 35%. Nel frattempo, i combustibili e le tecnologie a basse emissioni di carbonio, in particolare il fotovoltaico e l'eolico, hanno raggiunto la loro quota annuale più alta del mix energetico globale, aumentandolo di oltre un punto percentuale a oltre il 20%. LE CONTROTENDENZE REGIONALI A livello regionale, le diverse risposte alla pandemia hanno influito sulle emissioni in modi diversi. In media, le economie avanzate hanno registrato il calo più forte delle emissioni annuali nel 2020, con una media di cali di quasi il 10%, mentre le emissioni dei mercati emergenti e delle economie in via di sviluppo sono diminuite del 4% rispetto al 2019. La maggior parte delle economie ha registrato un calo di cinque-dieci punti percentuali rispetto ai recenti tassi di crescita delle emissioni, con minori cali in Brasile e, in particolare, in Cina. L'unica grande economia a registrare un aumento delle emissioni annuali di CO2 nel 2020, la crescita delle emissioni cinesi è rallentata di un solo punto percentuale rispetto al suo tasso medio nel periodo 2015-2019. I dati mensili mostrano una rapida ripresa dell'attività economica e un rimbalzo delle emissioni di CO2 LINK AL RAPPORTO: https://www.iea.org/articles/global-energy-review-co2-emissions-in-2020 Cambiamenti nella durata delle stagioni ed effetto serra (Documentazione Internazionale) Studio pubblicato su Advancing Earth and Space Science (6). Lo studio parte da una domanda: quanto tempo ci saranno le quattro stagioni entro il 2100? Secondo lo studio prove crescenti suggeriscono che la durata di una singola stagione o su scala regionale è cambiata sotto il riscaldamento globale, ma una risposta su scala emisferica delle quattro stagioni nel passato e nel futuro rimane sconosciuta. Lo studio rileva come l'estate nell'emisfero settentrionale si è allungata, mentre l'inverno si è accorciato, il tutto accompagnato da primavera e autunno più brevi. Tali cambiamenti nelle lunghezze e negli esordi (delle stagioni) possono essere attribuiti principalmente al riscaldamento atmosferico. Anche se l'attuale tasso di riscaldamento non accelera, i cambiamenti nelle stagioni saranno ancora esacerbati in futuro. Secondo lo scenario business as-usual, si prevede che l'estate durerà quasi sei mesi, mentre l'inverno meno di 2 mesi entro il 2100. Il cambiamento dell'orologio stagionale significa danni alle stagioni agricole e al ritmo delle attività delle specie, ondate di calore più frequenti, tempeste e incendi, pari a maggiori rischi per l'umanità. LINK ALLO STUDIO: https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1029/2020GL091753 6 https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/
  • 14. 14 Variabilità climatica impatto su agricoltura e alimentazione rischio aumento conflitti armati (Documentazione Internazionale) Studio pubblicato su Journal of Peace (7) Sebbene esista un accordo sostanziale sul ruolo della variabilità climatica e della scarsità di cibo nell'aumentare i conflitti, solo un numero limitato di studi ha analizzato scientificamente come come l’aumento della scarsità di risorse alimentari influenzi i conflitti violenti. Lo studio esplora i complessi collegamenti tra variabilità climatica, produzione agricola e insorgenza dei conflitti, concentrandosi sulla distribuzione spaziale della produzione vegetale in un contesto internazionale. Lo studio ipotizza come le differenze spaziali nella produzione vegetale all'interno dei paesi siano un fattore rilevante per modellare l'impatto della variabilità climatica sui conflitti nei paesi dipendenti dall'agricoltura. Per testare la suddetta ipotesi, lo studio si affida a dati aggregati globali ad alta risoluzione sulla resa locale di quattro colture principali per il periodo 1982-2015 aggregando le informazioni grid- cell sulla produzione vegetale per calcolare un indicatore empirico della concentrazione spaziale della produzione agricola all'interno dei paesi. I risultati dello studio mostrano che gli impatti negativi della variabilità climatica portano ad un aumento della concentrazione spaziale della produzione agricola all'interno dei paesi. A sua volta, l'effetto combinato degli estremi climatici e della concentrazione della produzione vegetale aumenta la probabilità prevista di insorgenza di conflitti fino al 14% nei paesi dipendenti dall'agricoltura. LINK ALLO STUDIO: https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/0022343320971020 7 https://journals.sagepub.com/home/jpr
  • 15. 15 ENERGIA Studio sull’impatto del Superbonus per l’efficienza energetica in edilizia (Documentazione Nazionale) Luiss Business School e OpenEconomics hanno stimato a livello preliminare l’impatto macroeconomico del Superbonus del 110% sulle spese per interventi antisismici e di efficientamento energetico sugli edifici, decise con il Decreto Rilancio del 17 marzo 2020 (D.L. n. 34/2020; convertito con modificazioni dalla Legge n. 77/2020 del 16 luglio 2020) L’articolo 119 (8) della legge 77/2020 rivede le detrazioni fiscali già previste dalla legge 90/2013 articolo 14 (9)nella misura del 110 per cento per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo, nei casi elencati da detto articolo 119 della legge 77/2020 sia al comma 1 che al comma 2. Una misura identica di detrazione è prevista per la installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici come pure di sistemi di accumulo, dal comma 5 dell’articolo 119 della legge 77/2020 TESTO STUDIO LUISS: http://www.programmazioneeconomica.gov.it/2021/03/10/executive-summary-impatto- superbonus-110/ La nuova legge tedesca sulle fonti rinnovabili EEG 2021 (Documentazione Internazionale) La nuova legge tedesca sulle fonti rinnovabili EEG 2021 è entrata in vigore dal 1 gennaio 2021 fissando legalmente l’obiettivo delle zero emissioni nel settore elettrico prima del 2050 e aumentando la capacità da fonti rinnovabili al 2030 con l’obiettivo del 65%. Per una analisi puntuale della legge vedi a questo LINK: https://www.cleanenergywire.org/factsheets/whats-new-germanys-renewable-energy-act- 2021 Il rischio gas nella generazione elettrica in Italia (Documentazione Nazionale) Studio di Carbon Tracker Initiative (10), un think tank finanziario indipendente. Lo studio analizza l’attuabilità finanziaria di nuove centrali a gas in Italia, confrontandone il costo con quello di un portafoglio di rinnovabili che offra gli stessi servizi garantiti dalla rete (quantità mensile di energia, capacità di picco e flessibilità). A tal fine, i portafogli di rinnovabili combinano tecnologie a zero emissioni – parchi eolici onshore e offshore, impianti fotovoltaici su scala industriale, batterie di accumulo dell’energia – e meccanismi per l’efficienza energetica e servizi di demand response. I risultati dello studio indicano che un portafoglio di rinnovabili è già più competitivo di nuovi impianti termoelettrici a ciclo combinato (CCGT). Concludiamo quindi che investimenti in nuovi CCGT non solo sarebbero dannosi riguardo al conseguimento degli obiettivi sulle emissioni, ma comporterebbero anche bollette comparativamente più costose 8 Vedi modifiche introdotte dalla legge 126/2020 articolo 51 commi 3-quater e 3-quinquies https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta= 2020-10-13&atto.codiceRedazionale=20A05541&elenco30giorni=false 9 https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2013_0090.htm 10 https://carbontracker.org/
  • 16. 16 e il rischio di stranded asset. Questi ultimi sono definiti, dagli esperti di finanza, come attività che hanno subito svalutazioni, deprezzamenti o trasformazioni in passività inattesi o prematuri. Gli stranded assets sono un fenomeno molto importante anche in tema di sostenibilità. La transizione energetica, la conversione ad attività ad impatto zero, novità a livello normativo comportano un rischio per le società esposte a settori o attività non sostenibili: quella della perdita di valore dei propri assets, che dunque devono essere svalutati con una conseguente perdita sui bilanci delle società interessate TESTO STUDIO: https://carbontracker.org/reports/il-rischio-di-andare-a-tutto-gas-perche-litalia-dovrebbe-investire-nel- settore-dellenergia-pulita/
  • 17. 17 INCENTIVI E POLITICHE SOSTENIBILI Il Rapporto sul Benessere equo sostenibile in Italia (Documentazione Nazionale) Rapporto BES dell’Istat per il 2020. In questa nuova edizione del Rapporto , si è dato corso all’arricchimento del panorama informativo sui temi che più di altri hanno impatto oggi sul benessere dei cittadini: la salute e i servizi sanitari, le risorse digitali, il cambiamento climatico e il capitale umano, quest’ultimo sia in termini di formazione che di potenziale produttivo. Le valorizzazioni e gli approfondimenti tematici sono stati costruiti in modo da offrire riferimenti oggettivi per orientare l’azione di policy con la quale l’Europa intende attuare la propria visione strategica per l’inclusione e la crescita. A dieci anni dall’avvio del progetto, gli indicatori proposti mostrano chiaramente come i cambiamenti nel profilo del benessere in Italia siano stati molti: tanto nella direzione del progresso, quanto nella persistenza di aree di criticità, anche profonde. Per effetto dei tagli continui lungo tutto il decennio, il nostro sistema sanitario è arrivato a disporre di meno posti letto, di medici di età mediamente più elevata, per il blocco del turnover, con l’effetto complessivo di una maggiore disuguaglianza nell’accesso alle cure. I bambini iscritti al nido e i giovani che si laureano sono ancora troppo pochi, e il divario con l’Europa sull’istruzione continua ad allargarsi. La distanza dagli altri partner europei non diminuisce nemmeno per gli investimenti in ricerca e sviluppo, che restano troppo bassi, né, malgrado i progressi, per l’incidenza di lavoratori della conoscenza. Nel contempo si è accresciuto il numero di ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in programmi di formazione professionale. La qualità del lavoro in Italia resta critica, e l’incidenza della povertà assoluta, che per sette anni si era mantenuta su livelli doppi rispetto ai valori del 2009, solo nel 2019 mostra, per la prima volta, una leggera flessione, per poi aumentare nuovamente nel 2020. Quanto alla digitalizzazione, l’uso di internet è cresciuto, ma permane lo svantaggio del Mezzogiorno, delle donne e dei più anziani. Gli investimenti per la tutela e la valorizzazione di beni e attività culturali, già storicamente inadeguati, sono in diminuzione. Sul fronte dell’ambiente, molti sono i segnali di allarme: crescono infatti le criticità sulle risorse idriche, resta allarmante la qualità dell’aria, avanza il consumo di suolo e l’abusivismo edilizio torna a livelli preoccupanti nel Mezzogiorno. La pandemia ha rappresentato una frenata, o addirittura un arretramento, in più di un settore. Gli indicatori del Bes hanno registrato impatti particolarmente violenti su alcuni progressi raggiunti in dieci anni sul fronte della salute, annullati in un solo anno. L’emergenza sanitaria ha avuto conseguenze pesanti su un mercato del lavoro già poco dinamico e segmentato e ha imposto una battuta di arresto nella partecipazione culturale. In questo contesto, aumentano comprensibilmente i timori dei cittadini per la propria sit ua zione futura e resta bassa la quota di persone molto soddisfatte per la vita. Dal lato delle buone notizie, dopo anni di declino, l’interesse dei cittadini per i temi civici e politici ha mostrato segnali di ripresa e la loro sensibilità per i cambiamenti climatici continua ad aumentare. TESTO RAPPORTO: https://www.istat.it/it/files/2021/03/BES_2020.pdf
  • 18. 18 Verso la transizione ecologica favorendo i comportamenti individuali (Documentazione Nazionale) Studio del Ref ricerche (11) che si fonda sull’assunto per cui i cittadini hanno un ruolo decisivo per il successo delle politiche. Senza la loro risposta e quindi in assenza di comportamenti responsabili, il successo delle scelte di orientamento e di governo resta limitato. Armonizzare i comportamenti individuali è dunque un passaggio necessario: un’azione aggregata e armonica figlia dei comportamenti dei singoli. Il nudge permette tale armonizzazione senza obbligare nessuno. Il nudge – letteralmente “spinta gentile”, è uno strumento, prima della psicologia e poi dell’economia comportamentale, che permette di indirizzare il comportamento delle persone in modo prevedibile e auspicabilmente verso il “meglio”, senza restringere la libertà personale né modificare gli incen Zvi1 . Tale strumento si può tradurre in forma di azioni, parole, oggetti in grado di spingere, senza imposizione alcuna, il cittadino verso comportamenti preferibili, almeno nelle intenzioni di chi lo progetta e lo attua TESTO STUDIO: https://laboratorioref.it/wp-content/uploads/ref-attachments/Position_paper_174_nudge.pdf Rapporto sulla economia circolare in Italia (Documentazione Nazionale) Rapporto della Fondazione Sviluppo Sostenibile (12) L’Italia conserva tra le principali economie dell’Unione europea la medaglia d’oro per l’economia circolare ma questo primato è a rischio. Nella produzione circolare il nostro Paese ottiene 26 punti, con un distacco di 5 punti dalla Francia. Rispetto al 2020 l’Italia è stabile al primo posto ma senza miglioramenti significativi, al contrario, la Francia nello stesso periodo cresce di 1 punto. Il vantaggio si accorcia. Vediamo perché attraverso alcuni dati. Quota di riciclo complessiva 68% (media europea: 57%) Tasso di uso circolare di materia 19.3% (media europea: 11,9%) Il focus del rapporto di quest’anno riguarda il contributo che l’economia circolare dà alla lotta ai cambiamenti climatici. Secondo il Circularity Gap Report 2021 del Circle Economy – che misura la circolarità dell’economia mondiale – raddoppiando l’attuale tasso di circolarità dall’8,6% (dato 2019) al 17%, si possono ridurre i consumi dei materiali dalle attuali 100 a 79 gigatonnellate e tagliare le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno. - per ogni kg di risorsa consumata 3.3€ di PIL (media europea: 1,98 €) - impiegati nel settore dell'economia circolare 519mila , 1,71% del totale dell'occupazione TESTO RAPPORTO: https://circulareconomynetwork.it/wp-content/uploads/2021/03/3%C2%B0-Rapporto- economia-circolare_CEN.pdf Agroecologia (Documentazione Comunitaria) Parere del Comitato Europeo delle Regioni su Agroecologia dove si afferma la necessità di passare da una logica agricola estrattiva a una circolare, in particolare per il ciclo del carbonio, del fosforo e dell’azoto, e di orientarsi verso una gestione sobria ed efficiente delle risorse. TESTO PARERE: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020IR3137from=IT 11 https://www.refricerche.it/ 12 https://circulareconomynetwork.it/
  • 19. 19 INFORMAZIONE PARTECIPAZIONE Dichiarazione su Conferenza sul futuro dell’Europa (Documentazione Comunitaria) In data 10 Marzo 2021 è stata resa pubblica la Dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea sulla conferenza sul futuro dell’Europa (13) relativamente al tema: Dialogo con i cittadini per la democrazia — Costruire un’Europa più resiliente. Secondo la Dichiarazione Comune la conferenza sul futuro dell’Europa è un processo «dal basso verso l’alto», incentrato sui cittadini, che consente agli europei di esprimere la loro opinione su ciò che si aspettano dall’Unione europea. Conferirà ai cittadini un ruolo più incisivo nella definizione delle future politiche e ambizioni dell’Unione, migliorandone la resilienza. Ciò avverrà attraverso molteplici eventi e dibattiti organizzati in tutta l’Unione, nonché attraverso una piattaforma digitale multilingue interattiva. Secondo la Dichiarazione Comune i cittadini avranno al possibilità di esprimersi sulle questioni che li riguardano. Sulla scorta dell’agenda strategica del Consiglio europeo, degli orientamenti politici 2019-2024 della Commissione europea e in considerazione delle sfide poste dalla pandemia di COVID-19, le discussioni riguarderanno, tra l’altro: la costruzione di un continente sano, la lotta contro i cambiamenti climatici e le sfide ambientali, un’economia al servizio delle persone, l’equità sociale, l’uguaglianza e la solidarietà intergenerazionale, la trasformazione digitale dell’Europa, i diritti e valori europei tra cui lo Stato di diritto, le sfide migratorie, la sicurezza, il ruolo dell’UE nel mondo, le fondamenta democratiche dell’Unione e come rafforzare i processi democratici che governano l’Unione europea. Le discussioni potranno riguardare anche questioni trasversali connesse alla capacità dell’UE di realizzare le priorità politiche, tra cui legiferare meglio, l’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, l’attuazione e applicazione dell’acquis e la trasparenza. La portata della conferenza dovrebbe riflettere i settori in cui l’Unione europea ha la competenza ad agire o in cui l’azione dell’Unione europea sarebbe stata vantaggiosa per i cittadini europei. I cittadini restano liberi di sollevare ulteriori questioni che li riguardano. TESTO DELLA DICHIARAZIONE COMUE: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021C0318(01)from=IT 13 https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2021/03/25/la-conferenza-sul-futuro-delleuropa-muove-i- primi-passi_d223a85a-0b83-41f7-a314-6a055eba51f9.html https://www.eunews.it/2021/04/01/blocco-dei-dodici-sulla-conferenza-sul-futuro-delleuropa-salvaguardare- lequilibrio-istituzionale/145750
  • 20. 20 MARE Proteggere l'oceano globale per la biodiversità, il cibo e il clima (Documentazione Internazionale) Studio pubblicato su Nature (14). L'oceano contiene una biodiversità unica, fornisce preziose risorse alimentari ed è un importante assorbitore del carbonio antropogenico. Le aree marine protette (MPA) sono uno strumento efficace per ripristinare la biodiversità oceanica e i servizi ecosistemici, ma attualmente solo il 2,7% dell'oceano è altamente protetto. Questo basso livello di protezione degli oceani è dovuto in gran parte ai conflitti con la pesca e ad altri usi estrattivi. Per affrontare questo limite lo studio sviluppa un framework di pianificazione della conservazione per dare la priorità alle MPA. Lo studio dimostra come un aumento sostanziale della protezione degli oceani potrebbe avere tripli benefici, proteggendo la biodiversità, aumentando la resa della pesca e garantendo gli stock di carbonio marino a rischio a causa delle attività umane. I risultati dello studio dimostrano che la maggior parte delle nazioni costiere contiene aree prioritarie che possono contribuire in modo sostanziale al raggiungimento di questi tre obiettivi di protezione della biodiversità, approvvigionamento alimentare e stoccaggio del carbonio. Uno sforzo coordinato a livello globale potrebbe valere in termini di efficacia quasi il doppio di una pianificazione della conservazione non coordinata a livello nazionale. Il quadro flessibile individuato dallo studio per la definizione delle priorità potrebbe contribuire a informare sia i piani spaziali marini nazionali che gli obiettivi globali per la conservazione marina, la sicurezza alimentare e l'azione per il clima. LINK ALLO STUDIO: https://www.nature.com/articles/s41586-021-03371-z Le emergenze ambientali in mare. Il caso della M/N Costa Concordia (Documentazione Nazionale) Rapporto pubblicato da Ispra sulle attività che i ricercatori, i tecnologi e i tecnici dell’ISPRA/SNPA hanno supportato nella gestione dell’emergenza “Concordia” e dove si evidenziano i controlli ambientali effettuati nonché i pareri e le indicazioni da questi forniti alle istituzioni deputate al coordinamento degli interventi, per ridurre, per quanto possibile, le conseguenze ambientali del naufragio. LE NUOVE REGOLE FRUTTO DELLA ESPERIENZA DELL’INCIDENTE COSTA CONCORDIA Il Rapporto nelle sue conclusioni ricorda come dopo l’incidente Concordia l’IMO (15) ha elaborato raccomandazioni volte a regolare la naviga zione delle grandi navi da crociera. In parZcolare, con una risoluzione del maggio 2012, il Maritime Safety Committee (MSC), comitato dell’IMO, ha raccomandato alle compagnie di navigazione una serie di misure volte ad aumentare il livello di sicurezza delle navi passeggere (MSC Resolution, 2012). Le raccomandazioni sono indirizzate a garantire una maggiore sicurezza per il personale e i passeggeri imbarcati (es. aumento delle dotazioni di sicurezza quali i giubbotti di salvataggio nelle aree comuni) e facilitare il recupero dei naufraghi in mare. A valle della risoluzione dell’MSC, è stata redatta anche la SOLAS regulation 14 https://www.nature.com/ 15 https://www.imo.org/
  • 21. 21 III/17-1, che specifica ancor di più il contenuto dei piani e delle procedure da seguire per il recupero in mare dei naufraghi (SOLAS, 1974). A livello nazionale, è stato elaborato un Decreto interministeriale del Ministero dei Trasporti di concerto con il Ministero dell’ambiente per limitare o vietare il transito delle navi nelle cosiddette aree sensibili nel territorio nazionale. Si tratta di una regola nazionale per limitare l’uso della pratica del cosiddetto “inchino” considerata la causa della deviazione della Concordia dalla sua rotta programmata la notte del 13 gennaio 2012 (Decreto “anti-inchino” del 2 marzo 2012). L’emergenza che si è determinata dopo l’incidente Concordia e gli interventi che ne sono conseguiti hanno permesso di apprezzare e rafforzare l’idea che una risposta efficace da parte delle istituzioni coinvolte in un’emergenza ambientale in mare non può prescindere da altre due azioni che devono svolgersi nel periodo ordinario, ovvero: la prevenzione e la preparazione MODALITÀ GESTIONALE EMERSE DALLA ESPERIENZA DELL’INCIDENTE COSTA CONCORDIA La gestione dell’emergenza Concordia ha permesso di apprezzare due aspetti positivi e peculiari che è utile tenere in conto in eventuali futuri eventi emergenziali: • le istituzioni coinvolte sono state riunite prima nel Comitato tecnico-scientifico e poi nell’Osserva torio ambientale: ciò ha permesso, da un lato una consistente riduzione dei tempi necessari a esprimere un parere, in questa circostanza rilasciato in pochi giorni, dall’altro, la possibilità di di scutere insieme in sedute plenarie tu`e le peculiarità, i punZ di forza e di debolezza delle proposte, nonché la necessità di integrazione e/o modifica di alcuni specifici aspetti; • nel corso della realizzazione degli interventi progettati, ISPRA, come altre istituzioni, ha avuto la possibilità di verificare sul campo il procedere delle operazioni, molte delle quali del tutto inedite e specifiche. Ciò ha permesso anche di capire l’efficacia dei metodi proposti e di suggerire alt er naZve e varianZ che potessero garanZre una maggiore tutela per l’ambiente. LA QUESTIONE DI COME COPRIRE I COSTI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INCIDENTALI IN MARE il caso Concordia è peculiare anche per quanto riguarda l’aspetto dei costi che sono stati necessari sostenere per la realizzazione dei progetti di rimozione, allontanamento e smaltimento del relitto, nonché per il ripristino e il recupero dei luoghi danneggiati. L’enorme valore economico di queste attività è stato sostenuto dalle associazioni delle assicurazioni marittimistiche (PI clubs – Protection and Indemnity insurance); la capacità del Commissario Straordinario è stata quella di indirizzare, con il supporto del Comitato e dell’Osservatorio ambientale, le attività secondo una stra tegia ritenuta vincente ed efficace. Ciò, però, è di più difficile realizzazione nei casi in cui non vi sia la disponibilità a sostenere i costi da parte di chi ha causato l’inquinamento; il passato mostra molti esempi in cui il responsabile non sia stato disponibile a partecipare ai costi di intervento. In que st’oaca il caso Concordia dovrebbe servire per spingere l’Italia, in collaborazione con gli altri Paesi e le istituzioni internazionali ad aumentare gli sforzi per garantire un sistema di indennizzo soddisfa cente che a`ualmente può essere considerato ben stru`urato solo per le petroliere o altre imbar cazioni che trasportano idrocarburi come carico. Quest’ulZmo caso, infatti, è previsto dal sistema di indennizzo dell’International Oil Pollution Compensation Funds (IOPC Funds). LINK AL RAPPORTO: https://www.isprambiente.gov.it/files2021/pubblicazioni/documenti-tecnici/costa- concordia_def-17-marzo-21.pdf
  • 22. 22 MOBILITÀ SOSTENIBILE Comunicato bonus mobilità (Documentazione nazionale) CHE COSA È IL BONUS MOBILITÀ Il comma 1 dell’articolo 2 della legge 141/2019 (16) ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il fondo denominato “Programma sperimentale buono mobilità”, con una dotazione pari a euro 5 milioni per l'anno 2019, euro 70 milioni per l'anno 2020, euro 70 milioni per l'anno 2021, euro 55 milioni per l'anno 2022, euro 45 milioni per l'anno 2023 e euro 10 milioni per l'anno 2024. Ai residenti nei comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 (17) e n.2015/2043 del 28 maggio 2015 (18) per la non ottemperanza dell'Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE (QUI) che rottamano, entro il 31 dicembre 2021, autovetture omologate fino alla classe Euro 3 o motocicli omologati fino alla classe Euro 2 ed Euro 3 a due tempi, è riconosciuto, nei limiti della dotazione del fondo suddetto e fino ad esaurimento delle risorse, un buono mobilità pari ad euro 1.500 per ogni autovettura e ad euro 500 per ogni motociclo rottamati da utilizzare, entro i successivi tre anni, per l'acquisto, anche a favore di persone conviventi, di abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale nonché di biciclette anche a pedalata assistita o per l'utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale. Il Decreto Ministero Ambiente 14 agosto 2020 (19) definisce le modalità e i termini per l'ottenimento e l'erogazione del buono mobilità di cui al «Programma sperimentale buono mobilità» Il buono mobilità può essere utilizzato per: a) l'acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita; b) l'acquisto di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica di cui all'art. 33-bis del decreto-legge 30 dicembre 2019, n.162, convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8 (20); c) l'utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture. COMUNICATO DEL MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA SULL’AGGIORNAMENTO SECONDA FASE DEI RIMBORSI Sale a 663.710 il totale dei cittadini beneficiari dell’incentivo a favore della mobilità a basso impatto ambientale Si avvia alla conclusione, con gli ultimi bonifici in fase di verifica da parte della Consap, anche la seconda e ultima fase del programma sperimentale per la mobilità sostenibile 2020. Questa finestra di rimborsi ha riguardato 104.985 cittadini che hanno acquistato una bici o un monopattino tra il 4 maggio e il 2 novembre 2020 o hanno usufruito dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale e hanno inserito la richiesta di rimborso tra il 14 gennaio e il 15 febbraio 2021, per richiedere fino a un massimo di 500 euro per il 60% della spesa sostenuta. 16https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/12/13/19A07885/SG 17 per non aver rispettato, tra il 2008 e il 2012, in 19 zone ed agglomerati, i valori limite giornalieri (50μ/m3 da non superare più di 35 volte in un anno civile) e annuali (40 μ/m3) stabiliti nell'allegato XI, della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria. 18 mancato rispetto dei valori limite di biossido di azoto (NO2) in 15 zone e agglomerati localizzati nel territorio delle regioni Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia e Toscana. La Commissione contesta anche la mancata attuazione di misure appropriate per garantire la conformità ai pertinenti valori limite di NO2 (in particolare, per mantenere il periodo di superamento il più breve possibile). 19 https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-09- 05atto.codiceRedazionale=20A04737elenco30giorni=false 20 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/29/20A01353/sg
  • 23. 23 Ad oggi sono state elaborate e liquidate tutte le richieste pervenute per un valore complessivo di oltre 31,5 milioni. I pagamenti sono stati smaltiti con una media di oltre 5 milioni di euro di rimborsi al giorno. Rimangono in sospeso gli ultimi 150 bonifici, stornati per un errore di inserimento dei dati, che al momento sono al vaglio della Consap per le necessarie verifiche. Infine per quanto riguarda la liquidazione in favore degli esercenti, ad oggi sono state liquidate circa 12.200 fatture pari a oltre 60 milioni di euro. Con questi ultimi rimborsi volge a conclusione il Programma sperimentale per la mobilità sostenibile, la misura introdotta dal Ministero della Transizione Ecologica (ex Ministero dell’Ambiente) nel Decreto Rilancio, con l’obiettivo di incentivare la mobilità privata a basso impatto ambientale. Un’iniziativa che complessivamente ha favorito l’acquisto di 663.710 biciclette e monopattini sovvenzionati con i 215 milioni di euro previsti dal Programma.
  • 24. 24 RIFIUTI Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia: i dati regionali (Documentazione Nazionale) Rapporto di Ispra sullo stato che illustra i dati del 2020, riferiti a tutti i procedimenti di bonifica censiti dalle regioni/province autonome al 31.12.2019, che oltre ad essere quelli più recenti, costituiscono il set di maggiore completezza ed affidabilità. LE SUPERFICI INTERESSATE DALLE PROCEDURE DI BONIFICA I dati sono relativi a tutti i procedimenti di bonifica censiti dalle Regioni/PA nelle proprie anagrafi/banche dati, anche quelli avviati e/o conclusi ai sensi del previgente D.M. 471/99. Il numero totale, aggiornato al 31/12/2019, è pari a 34.478 procedimenti di cui 16.264 in corso e 17.862 conclusi. La superficie interessata dai procedimenti di bonifica è nota solo per una parte di essi (67%), è pari a 66.561 ettari (666 kmq) e rappresenta lo 0,22 % della superficie del territorio italiano; di questi 37.816 ettari sono relativi a procedimenti in corso e 28.745 ettari sono relativi a procedimenti conclusi. Pur nella limitatezza dell’informazione disponibile si può affermare che allo stato delle conoscenze attuali una superficie corrispondente all’estensione del comune di Arezzo (22° comune d’Italia per estensione territoriale) risulta attualmente implicata in procedimenti di bonifica regionali, quella equivalente al comune di Modica (43° comune d’Italia per estensione territoriale) è stata bonificata o svincolata. A livello nazionale: • la bonifica/messa in sicurezza è approvata o conclusa in attesa di certificazione in quasi la metà delle superfici (11.755 ettari pari al 31% dei siti per i quali sono note le aree); • si trovano in fase di notifica, quindi nel primo step dell’iter procedurale, 12.927 ettari (34% dei siti per i quali sono note le aree). Tra le aree restituite agli usi a seguito della chiusura dei procedimenti, quasi quattro ettari su cinque sono restituiti senza necessità di alcun intervento di bonifica. Un ulteriore interessante confronto è quello con i dati di superficie dei Siti di Interesse Nazionale (SIN), la cui superficie complessiva a terra è pari a 1.721 kmq e rappresenta lo 0,57% della superficie del territorio italiano. Il dato nazionale riferito al numero di siti mostra che più della metà dei procedimenti in corso (9.151, 56%) si trova nella prima fase, quella relativa alla attivazione del procedimento; si tratta principalmente di siti il cui stato della contaminazione non è noto o lo è in modo preliminare. Le successive fasi “modello concettuale” e “bonifica” sono equamente distribuite (rispettivamente 3.397 procedimenti pari al 21% e 3.184 procedimenti, pari al 20%); il restante 3% (532 siti) è costituito da procedimenti per i quali l’informazione non è disponibile. In termini di superfici, è possibile ascrivere ai 16.264 procedimenti in corso un’estensione complessiva di 37.816 ettari (superfici note nel 66% dei procedimenti). Di questi: • 12.927 ettari sono relativi a procedimenti in fase di notifica; • 13.125 ettari sono relativi a procedimenti in fase di modello concettuale; • 11.755 ettari sono relativi a procedimenti in fase di bonifica; • 9 ettari sono privi di informazione sull’iter.
  • 25. 25 In sintesi in termini percentuali risultano: • in fase di notifica il 56% del numero di siti e il 34% delle superfici; • in fase di modello concettuale il 21% del numero di siti e il 35% delle superfici; • in fase di bonifica il 20% del numero di siti e il 31% delle superfici; • il 3% del numero di siti senza informazioni sull’iter del procedimento. È interessante notare come la maggiore percentuale del numero dei siti con procedimento in corso sia relativa a quelli che si trovano nella fase di notifica. LO STATO DELLA CONTAMINAZIONE Lo stato della contaminazione è noto per una significativa percentuale dei siti con procedimento in corso (15.732, pari al 97%). Il dato nazionale mostra un sostanziale equilibrio tra i siti in attesa di accertamenti (35%), quelli potenzialmente contaminati (33%) e quelli contaminati (29%). Di particolare interesse è la verifica di quanto si sta facendo nei siti definiti come contaminati per ricondurre lo stato ambientale ad un livello di accettabilità per la salute dell’uomo e per la qualità delle matrici suolo, sottosuolo e acque sotterranee. Ciò è possibile confrontando il numero di siti contaminati con quello dei siti con intervento di bonifica e/o messa in sicurezza approvato o concluso in attesa di certificazione. Questo confronto mostra che a fronte di 4.689 siti contaminati, risultano 2.505 interventi di bonifica e/o messa in sicurezza approvati (pari al 53% dei siti contaminati), 679 interventi di bonifica e/o messa in sicurezza conclusi in attesa di certificazione (pari al 14% dei siti contaminati) e infine 1.505 siti (pari al 32% dei siti contaminati) per i quali ancora non è stata avviata la fase di intervento. Di questi ultimi, 533 (pari all’11% dei siti contaminati) hanno analisi di rischio approvata con certificazione di sito contaminato, i rimanenti 972 (pari al 21% dei contaminati) sono in una fase dell’iter precedente a quella dell’approvazione dell’analisi di rischio. In conclusione sul 32% dei siti riconosciuti come contaminati non risultano avviati interventi e sul 21% non è noto lo stato di avanzamento procedurale. I LIMITI CHE EMERGONO DAL RAPPORTO La raccolta dei dati sulle bonifiche dei siti contaminati regionali effettuata da SNPA mediante la Rete dei Referenti dei Siti Contaminati, con il decisivo contributo delle Regioni e delle Province Autonome, ha permesso di avere una conoscenza sullo stato dell’arte a livello nazionale ad oggi senza precedenti. Fatta questa premessa, è evidente che i dati ad oggi disponibili presentano dei limiti quali: • la mancanza di informazioni relative ai Siti di Interesse Nazionale (SIN); • il dato è di tipo aggregato, non permette cioè l’analisi di ogni singolo procedimento, mentre consente la valutazione degli stessi a diversi livelli territoriali (comunale, provinciale, regionale e nazionale); • il dato non permette il monitoraggio temporale, cioè la definizione di eventuali trend; • i dati di superficie sono eterogenei (superficie tecnica e superficie amministrativa) e in alcuni casi assenti o con disponibilità limitata; • alcuni indicatori risentono della eterogeneità di popolamento e gestione delle banche dati/anagrafi regionali; • non è possibile ad oggi formulare valutazioni sull’applicazione dei diversi procedimenti di bonifica né sulle tecnologie e sulle relative performance in termini di efficacia ambientale e di costi; • non sono disponibili le informazioni relative ai contaminanti e alla loro diffusione.
  • 26. 26 I TEMI DA APPROFONDIRE Sulla scorta di quanto fin qui illustrato si ritiene si possano quindi individuare dei temi da approfondire o affrontare “ex novo” per i quali è necessario portare a termine una serie di azioni: • estendere la raccolta e analisi dei dati anche ai procedimenti di bonifica in ambito SIN, omogeneizzando le informazioni relative ai procedimenti nei Siti di Interesse Nazionale con quelle a livello regionale consentendo di costruire un quadro esaustivo della contaminazione e dello stato di avanzamento delle bonifiche in Italia; • abbandonare l’analisi del dato aggregato ed avviare quanto prima quella relativa ai singoli procedimenti che permetterebbe tra l’altro il monitoraggio temporale; • distinguere le superfici amministrative che riguardano i vincoli amministrativi, da quelle tecniche che si riferiscono a dati ambientali; • acquisire le informazioni relative ai contaminanti presenti nei siti; • monitorare la durata della progettazione (analisi di rischio, progetto di bonifica, messa in sicurezza) e la durata degli interventi nelle diverse modalità procedurali (ordinaria, semplificata) previste dalla norma; • censire e monitorare le tecnologie di bonifica utilizzate; • monitorare tempi e costi relativi agli interventi di bonifica; • approfondire le informazioni in corrispondenza dei siti che necessitano maggior dettaglio (siti contaminati, siti in bonifica) rispetto a quelli meno rappresentativi (siti con sola attivazione). LINK AL RAPPORTO: https://www.isprambiente.gov.it/files2021/pubblicazioni/rapporti/rapporto_bonifiche_siti_loc ali.pdf L'esposizione dei bambini all'inquinamento da piombo (Documentazione Internazionale) Studio dell’UNICEF che dimostra come centinaia di milioni di bambini sono avvelenati dal piombo emesso o abbandonato nell’ambiente. La maggior parte di questi bambini influenzati dal piombo vive in Africa e in Asia, ma molti sono anche l'America centrale e meridionale e l'Europa orientale. Le emissioni e i rilasci derivano: - dalla inalazione di polvere e fumi derivante dal riciclaggio informale delle batterie al piombo-acido usate, - dalle operazioni e fonderie all'aperto, - dalla alimentazione di alimenti contaminati da ceramiche glassate al piombo e spezie infuse di piombo, - dalla presenza in case con vernice al piombo, - giocando e frequentando nelle discariche di rifiuti elettronici contenenti al piombo - piombo nell'acqua dall'uso di tubi con piombo - saldatura di piombo nelle lattine alimentari - Genitori le cui occupazioni possono comportare il lavoro con piombo che trasferiscono a casa polvere contaminata sui loro vestiti, capelli, mani e scarpe, esponendo così inavvertitamente i loro figli - Piombo nell’utero già in fase di gestazione.
  • 27. 27 Una delle fonti maggiori è nel riciclaggio delle batterie usate al piombo-acido (UAB), la maggior parte delle quali si trovano in auto, camion e altri veicoli. Le attività di riciclaggio sono spesso svolte in operazioni informali, senza licenza e spesso illegali all'aperto vicino alle case e scuole. In particolare lo studio riporta un dato significativo un bambino su 3 - fino a circa 800 milioni a livello globale - ha piombo nel sangue con livelli superiori o superiori a 5 microgrammi per decilitro (μg/dL). Secondo l'OMS, non esiste un livello sicuro noto di esposizione al piombo, anche a bassi livelli di esposizione al piombo precedentemente considerati sicuri sono stati riscontrati danni alla salute con compromissione dello sviluppo cognitivo e favorendo alla lunga comportamenti criminali. I bambini di età inferiore ai 5 anni sono maggiore rischio di subire danni neurologici, cognitivi e fisici per tutta la vita se non la morte per avvelenamento da piombo. Affrontare l'inquinamento da piombo e l'esposizione tra i bambini richiede un coordinamento e approccio concertato su sei punti nei seguenti settori: 1. Sistemi di monitoraggio e segnalazione: test del piombo nel sangue; rafforzare il ruolo del settore sanitario nella prevenzione, diagnosi e gestione dell'esposizione al piombo infantile; introdurre il monitoraggio del livello di piombo nel sangue sulle famiglie; analisi della ripartizione delle fonti inquinanti a livello locale per determinare come i bambini vengono esposti; identificare i siti contaminati da piombo. 2. Misure di prevenzione e controllo: la prevenzione dell'esposizione dei bambini a siti ad alto rischio; prevenire la esposizione in gravidanza a prodotti che contengono piombo (ad es. ceramiche, vernici, giocattoli e spezie); garantire che i bambini, le donne incinte e le madri in allattamento ricevono adeguati servizi sanitari e nutrizione, che può contribuire a mitigare gli impatti dell'esposizione al piombo; miglioramento delle pratiche di riciclaggio e sistemi di raccolta degli UAB; sostituzione del piombo in ceramica smalti e pentole con alternative più sicure; eliminando l'adulterazione delle spezie con cromato di piombo; eliminare la produzione e la vendita di vernici al piombo adottando leggi sulle vernici al piombo; eliminare completamente il potenziale di esposizione al piombo nelle aree in cui i bambini vivono, giocano. 3. Gestione, trattamento e bonifica: rafforzamento assistenza sanitaria, compresa la formazione degli operatori sanitari su come identificare, gestire e trattare l'esposizione al piombo nei bambini e nelle donne in gravidanza; fornire ai bambini servizi nutrizionali e sanitari migliori per aiutare a trattare la esposizione; fornire interventi educativi potenziati e comportamenti cognitivi terapia ai bambini che hanno comportamenti di tipo ADHD e alti livelli di piombo nel sangue; bonifica siti contaminati. 4. Sensibilizzazione del pubblico e cambiamento di comportamento: campagne di educazione pubblica sui pericoli e le fonti di esposizione al piombo con appelli diretti a genitori e caregiver, scuole, associazioni giovanili, comunità leader e operatori sanitari utilizzando i media e le comunicazioni esistenti risorse e mezzi per raggiungere un pubblico che potrebbe non essere consapevole dei rischi di esposizione al piombo ai bambini e alle donne incinte; educare lavoratori e proprietari celle industrie legate al piombo (ad esempio riciclatori e fonderie ULAB, ceramiche, adulteratori di spezie) sui rischi derivanti dalle esposizioni al piombo e sui modi per proteggere sia le loro famiglie e le loro comunità;
  • 28. 28 educare la classe insegnanti e bambini stessi circa i rischi come parte della salute della scuola. 5. Legislazione e politica: sviluppo, l'attuazione e applicazione di norme ambientali, sanitarie e di sicurezza per la produzione e il riciclaggio di batterie al piombo-acido, rifiuti elettronici e altre sostanze che contengono piombo; fare rispettare norme ambientali e di qualità dell'aria per le operazioni di fusione; eliminazione dell'uso di composti di piombo nella vernice e nella benzina (nei luoghi in cui è ancora in uso), eliminando l'uso del piombo in ceramica e ceramica, giocattoli per bambini, cosmetici, spezie e medicinali; adozione di limiti giuridicamente vincolanti per la vernice al piombo; legittimare riciclatori ULAB informali in modo che siano conformi agli standard; eliminare il lavoro minorile nella raccolta dei rifiuti elettronici o nell'estrazione dei metalli; ridurre l'accesso a siti tossici, soprattutto per i bambini e le donne incinte; gestione della sicurezza dell'acqua potabile in modo che gli standard di qualità abbiano parametri rigorosi sul piombo. 6. Azione globale e regionale: creazione di unità standard globali di misure per verificare e monitorare i risultati dell'intervento sull'inquinamento sulla salute pubblica, l'ambiente e le economie locali; la creazione di un registro internazionale dei risultati anonimizzati sugli studi sul livello di piombo nel sangue; creazione di standard internazionali e norme sul riciclaggio e il trasporto delle batterie usate al piombo-acido, compreso il movimento transfrontaliero; stabilire partenariati che mobilitano risorse e assistenza tecnica, anche da parte del settore privato e dell'industria; affrontare il riciclaggio inadeguato dell'ULAB e altre fonti di piombo; promuovere ricerca in aree in cui vi sono lacune in termini di prove/ricerche. TESTO DELLO STUDIO: https://www.unicef.org/sites/default/files/2020-07/The-toxic-truth-children%E2%80%99s- exposure-to-lead-pollution-2020.pdf Riesame dei tassi di miglioramento della tecnologia delle batterie agli ioni di litio e calo dei costi (Documentazione Internazionale) Studio pubblicato su Publishing (21) Le tecnologie agli ioni di litio sono sempre più utilizzate per elettrificare il trasporto e fornire stoccaggio di energia stazionaria per le reti elettriche, e come tali il loro sviluppo ha attirato molta attenzione. Tuttavia, la loro implementazione è ancora relativamente limitata e la loro adozione più ampia dipenderà dal loro potenziale di riduzione dei costi e miglioramento delle prestazioni. Comprendere questo potenziale può informare le strategie critiche di mitigazione dei cambiamenti climatici, comprese le politiche pubbliche e gli sforzi di sviluppo tecnologico. Tuttavia, molte stime esistenti del declino dei costi passati, che spesso fungono da punto di partenza per i modelli previsionali, si basano su serie di dati limitate. Lo studio raccoglie e sistematizza varie serie di dati di prezzo, dimensioni del mercato, ricerca e sviluppo e prestazioni delle tecnologie agli ioni di litio. Lo studio dimostra che il prezzo reale delle celle agli ioni di litio, ridimensionato dalla loro capacità energetica, è diminuito di circa il 97 per cento dalla loro introduzione commerciale nel 1991. Lo studio stima che tra il 1992 e il 2016 il prezzo reale per capacità energetica sia diminuito del 13% all'anno sia per tutti i tipi di cellule che per le cellule cilindriche, e con un raddoppio delle 21 https://pubs.rsc.org/
  • 29. 29 dimensioni cumulative del mercato, sia diminuito del 20% per tutti i tipi di cellule e del 24% per le cellule cilindriche. Lo studio considera anche ulteriori caratteristiche prestazionali tra cui la densità energetica e l'energia specifica. Quando la densità energetica è incorporata nella definizione di servizio fornita da una batteria agli ioni di litio, i tassi di miglioramento tecnologico stimati aumentano considerevolmente. Il calo annuo del prezzo reale per servizio aumenta dal 13 al 17% sia per tutti i tipi di cellule che per le cellule cilindriche, mentre i tassi di apprendimento aumentano dal 20 al 27% per tutte le forme cellulari e dal 24 al 31% per le cellule cilindriche. Questi aumenti suggeriscono che i tassi di miglioramento precedentemente riportati potrebbero sottovalutare il tasso di cambiamento delle tecnologie agli ioni di litio. Inoltre, le stime dello studio sul tasso di miglioramento suggeriscono fino a che punto il calo dei prezzi delle tecnologie agli ioni di litio potrebbe essere stato limitato da requisiti prestanti diversi dal costo per capacità energetica. Questi tassi suggeriscono anche che le tecnologie delle batterie sviluppate per applicazioni stazionarie, in cui le restrizioni sul volume e sulla massa sono allentate, potrebbero ottenere cali dei costi più rapidi, sebbene sia necessaria una modellazione dei costi meccanicistica basata sull'ingegneria per caratterizzare ulteriormente questo potenziale. I metodi utilizzati per raccogliere i dati e stimare i tassi di miglioramento sono concepiti, nello studio, per servire da modello per come lavorare con dati scarsi quando si effettuano misurazioni consequenziali di canali tecnologici. LINK ALLO STUDIO: https://pubs.rsc.org/en/content/articlelanding/2021/EE/D0EE02681F#!divAbstract Strumenti economici per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti (Documentazione Nazionale) Documento di FISE Ambiente (22) contenente 5 pacchetti: 1. TARI: dal tributo alla tariffa purché ben regolati da ARERA 2. 2. Rafforzare la responsabilità estesa del produttore (EPR) 3. L’anello mancante: i nuovi “Certificati del Riciclo” (23) 4. Il recupero energetico per la riduzione dello smaltimento (24) 5. ripensare la tassazione ambientale (25) TESTO DOCUMENTO: http://assoambiente.org/pubblicazioni_file/FISE_Assoambiente_Strategia_Strumenti_economic i.pdf 22 http://www.fise.org/index.php/fise/associazioni/assoambiente 23 che attestano l’effettivo riciclo di una tonnellata di imballaggio. Gli obblighi generali di riciclaggio (per imballaggi, rifiuti inerti) devono diventare obiettivi individuali del singolo produttore, usando il Registro nazionale dei produttori. 24 Confermare gli incentivi per il biometano, estendendo i programmi di ammissione degli impianti agli incentivi del GSE oltre il 2022, ma anche aumentando le percentuali di biocombustibili, così da sostenere la trasformazione green dei trasporti 25 Destinare tutto il gettito della tassazione sui rifiuti (inclusi i sacchetti di plastica), per finanziare impianti di recupero e non più per finanziare spesa corrente della pubblica amministrazione, costituendo un Fondo Nazionale per gli investimenti green
  • 30. 30 Impatto mascherine usate per l’epidemia COVID-19 (Documentazione Internazionale) Articolo pubblicato (26) dal quale si evince come studi recenti citati nel testo stimano in 129 miliardi al mese il numero delle mascherine facciali monouso (sono la stragrande maggioranza in questa cifra) realizzate in microfibre in plastica che devono essere gestite una volta abbandonate. Ad oggi non esistono studi certi sulle modalità di smaltimento di dette mascherine. LA COMPOSIZIONE MATERIALE DELLA MASCHERE Le comuni maschere chirurgiche usa e getta sono composto da tre strati: 1. Lo strato esterno è costituito da materiale non assorbente (ad esempio poliestere) che protegge spruzzi di liquido; 2. Lo strato intermedio sono i tessuti non tessuti (e.g., polipropilene e polistirolo) creati utilizzando un processo di fusione, che previene goccioline e aerosol tramite un effetto elettrostatico; 3. Lo strato interno è fatto di assorbente materiale come il cotone per assorbire il vapore INQUINAMENTO DA DEGRADO MASCHERINE RILASCIATE NELL’AMBIENTE Diversi polimeri sono utilizzati nella produzione di maschere, e tessuto in particolare il polipropilene quello più usato. Una volta nell'ambiente, la maschera è sottoposta a radiazioni solari e calore, la degradazione del polipropilene è ritardato a causa della sua elevata idrofobicità, alto peso molecolare, privo di un gruppo funzionale attivo, catena continua di unità ripetitive di metilene. Queste proprietà resistenti portano alla persistenza e all'accumulo nell'ambiente. Tutto questo può generare un gran numero di polipropilene di dimensioni micro particelle ( 5 mm) durante un periodo relativamente breve (settimane) e ulteriore frammento in nanoplastiche ( 1 mm). Come altri detriti di plastica usa e getta, se abbandonate nell’ambiente, le maschere possono accumulare e rilasciare sostanze chimiche dannose e sostanze biologiche, come il bisfenolo A, i metalli pesanti, microrganismi patogeni. Inoltre, è noto che l'assorbimento di piccole particelle di plastica causa effetti sulla salute con tre mezzi principali possibili: particella tossicità, tossicità chimica e microrganismo patogeno vettori. COME GESTIRE LO SMALTIMENTO DELLE MASCHERE MONOUSO I programmi possono essere: 1. Prevedere raccoglitori specifici solo per maschere 2. Standardizzazione di linee guida nella gestione dei rifiuti da mascherine 3. Maschere facciali riutilizzabili come maschere di cotone al posto di quelle usa e getta 4. Produrre maschere biodegradabili. Tutto questo è ancora più necessario perché come avverte l’OMS il coronavirus potrebbe diventare endemico e richiedere per un lungo periodo l’uso delle mascherine (fonte: Il Coronavirus potrebbe non andare mai via, L'Organizzazione Mondiale della Sanità avverte: Su BBC News, 14 maggio 2020). Quindi secondo gli autori dell’articolo è indispensabile avviare sforzi coordinati da parte scienziati ambientali, agenzie mediche e gestori trattamento rifiuti con il coinvolgimento del grande pubblico al fine di ridurre al minimo gli impatti negativi dello smaltimento delle mascherine per evitare che diventi un altro problema troppo grande da gestire. TESTO ARTICOLO: https://link.springer.com/content/pdf/10.1007/s11783-021-1413-7.pdf 26 https://link.springer.com/
  • 31. 31 Metodologie per redigere il rapporto annuale Rifiuti Speciali (Documentazione Nazionale) Le linee guida (prodotte dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e da ISPRA) forniscono un quadro sui principali riferimenti normativi in materia di rifiuti, comunitaria e nazionale, individua 18 indicatori necessari alla redazione del Rapporto Rifiuti Speciali e ne fornisce una puntuale descrizione, specificando lo scopo, la metodologia di costruzione e le motivazioni delle scelte metodologiche. La condivisione della LG, tra ISPRA e il Sistema Agenziale, assicura una omogeneità di lavoro circa la metodologia da adottare per la bonifica e l’elaborazione dei dati necessari alla costruzione degli indicatori, con la finalità di rendere i risultati delle elaborazioni dei dati ambientali maggiormente confrontabili. TESTO LINEE GUIDA: https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2021/03/LG_SNPA_MetologieIndicatori_n- 30_2021.pdf Primi orientamenti per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati (documentazione nazionale) Si tratta del documento (portato alla consultazione a partire dallo scorso fine febbraio) che inquadra nell’ambito del procedimento avviato con la deliberazione dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente 5 aprile 2018, 226/2018/R/RIF, l’adozione di provvedimenti di regolazione della qualità del servizio nel ciclo dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati, ai sensi dell’articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”. Nel presente documento sono illustrati gli elementi di inquadramento generale e i primi orientamenti che l’Autorità intende seguire nella regolazione della qualità contrattuale e tecnica del servizio di gestione dei rifiuti urbani. TESTO DOCUMENTO: https://www.arera.it/allegati/docs/21/072-21.pdf Pagamento TARI-TEFA mediante l’utilizzo della piattaforma pagoPA (Documentazione Nazionale) Comunicato del Ministero della Economica delle Finanze nel quale si chiarisce che Il D. M. 21 ottobre 2020 del Ministero dell’economia e delle finanze ha definito le modalità di versamento unificato, per le annualità 2021 e seguenti, della tassa sui rifiuti (TARI), della tariffa corrispettiva e del tributo per l'esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell'ambiente (TEFA) mediante la piattaforma pagoPA. In considerazione di quanto stabilito da tale provvedimento, PagoPA spa ha introdotto una nuova modalità di pagamento “multi-beneficiario” per il versamento automatico delle somme ai rispettivi Enti impositori - Comuni per la TARI e Province/Città Metropolitane per il TEFA. Per l'incasso congiunto delle suddette entrate, quindi, i Comuni, le Città Metropolitane e le Province – tramite i loro Partner tecnologici – e i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), dovranno prevedere un piano di adeguamento delle proprie procedure per l’attuazione delle misure di cui sopra. TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO: https://www.finanze.it/it/inevidenza/Comunicato-8-marzo-2021-Pagamento-TARI-TEFA- mediante-lutilizzo-della-piattaforma-pagoPA-D.M.-21-ottobre-2020/
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