2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social and environmental crisis -Fondamenti di urbanistica. Passare dal fatto al diritto per risolvere crisi sociali e ambientali
Fondamenti di urbanistica. La lunga strada per passare dal fatto al diritto nella consapevolezza delle crisi sociali e ambientali del XX secolo.
Le principali lezioni dell'urbanistica del Novecento riguardano sia la pianificazione territoriale (Ruur, TVA), sia la pianificazione metropolitana (London), sia i confronti internazionali (Bauhaus, CIAM). La crescita dell'urbanismo spinge molte discipline a indagare le città e cresce la necessità di passare dai singoli episodi (il fatto) a leggi generali capaci di controllare e governare la crescita urbana.
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2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social and environmental crisis -Fondamenti di urbanistica. Passare dal fatto al diritto per risolvere crisi sociali e ambientali
1. URBANISTICA
PROGETTAZIONE URBANA SOSTENIBILE
Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. La lunga strada per passare dal fatto al diritto nella
consapevolezza delle crisi sociali e ambientali del XX secolo
DOI: 10.13140/RG.2.1.4765.9925
2015-2016 2° semestre
2. Luca Marescotti 2 / 78
IL SENSO DELLE PAROLE
THE MEANING OF WORDS
Le lezioni seguono il libro di testo:
Luca Marescotti, Urbanistica. Fondamenti e teoria.
Nelle diapositive sono riportati estratti del testo
3. Luca Marescotti 3 / 78
Ciò che non ci è stato insegnato
Alla fine del paragrafo 3.5.6. Verso la pianificazione territoriale accennavo alle
potenzialità della pianificazione territoriale dimostrata da alcuni esempi del XX secolo:
1) Ruhr ;
2) TVA;
3) Greter London Plan di Patrick Abercrombie;
4) per tacere delle intuizioni di Patrick Geddes sul rapporto locale-
globale nel testo Le città in evoluzione.
4. Luca Marescotti 4 / 78
Greater London Plan: Patrick Abercrombie + gruppo di lavoro
interno alla pubblica amministrazione
William Ashworth colse l’eccezionalità del
piano per la Grande Londra, ponendolo
come passaggio dall’arte urbana alla
pianificazione in virtù dell’uso di criteri
quantitativi (e in questo “scientifici”) per
organizzare il territorio, ma quel piano
segnò definitivamente la conquista del
passaggio di scala, dall’urbano al
territoriale, e concretamente fornì un
importante allargamento della definizione di
urbanistica Nel piano si affrontava la
dimensione metropolitana, individuando
quattro anelli territoriali concentrici ai quali
erano collegate specifiche indicazioni di
pianificazione,puntando ad un
azzonamento funzionale senza effetti di
esclusione sociale, per evitare ghetti.
5. Luca Marescotti 5 / 78
Greater London Plan: Patrick Abercrombie + gruppo di lavoro
interno alla pubblica amministrazione
6. Luca Marescotti 6 / 78
Greater London Plan: Patrick Abercrombie + gruppo di lavoro
interno alla pubblica amministrazione
Il primo anello (Inner Urban Ring) è esterno al County of London e aveva
un’elevata densità edilizia destinata soprattutto a funzioni residenziali. Su di
esso si sarebbe dovuto intervenire con azioni di decentramento.
Il secondo anello (Suburban Urban Ring) corrispondeva alla periferia
londinese, abitata dai lavoratori della City, un’area urbana allora non
congestionata e reputata dal piano non idonea ad incrementi della densità,
ma con la possibilità di riqualificazione delle aree libere al fine di compensare
la carenza di zone verdi nell’area centrale.
7. Luca Marescotti 7 / 78
Greater London Plan: Patrick Abercrombie + gruppo di lavoro
interno alla pubblica amministrazione
Il terzo anello (Green Belt Ring) attuava la legge del 1938 per l’istituzione di
una cintura verde attorno a Londra (The Green Belt Act), con cui si rendeva
possibile l’acquisizione di terreni da parte dell’amministrazione pubblica per
completare una fascia verde attorno alla città. Il Green Belt era quindi
destinato a polmone verde della Grande Londra e a funzioni agricole per
sostenere adeguatamente le necessità alimentari della città centrale. La
cintura verde, segnando il confine dell’urbanizzato, avrebbe impedito
l’espandersi della conurbazione attraverso un’edificazione a macchia d’olio.
Il quarto anello (Outer Country Ring) costituiva l’area esterna, utile per il
decentramento di abitanti e di funzioni dai primi due anelli centrali più
congestionati, offrendo nello stesso tempo maggiori opportunità di sviluppo per
nuove industrie.
8. Luca Marescotti 8 / 78
Ciò che ci è stato insegnato
La sensibilità per l'urbanistica nel XX secolo aveva una dimensione internazionale:
Congressi Internazionale d’Architettura Moderna CIAM fondati
nel 1928 da Hélène de Mandrot*, Sigfried Giedion** e Le
Corbusier
Di cui tutti ricorderete quello del 1933
CARTA DI ATENE
* Cofondatrice de la Société du Musée romand au château de La Sarraz en 1911 (dont elle fut la
dernière châtelaine après la mort de son mari Henri de Mandrot, fondateur en 1911 de la Société du
Musée romand), collectionneuse d'art, promotrice du mouvement moderne; ** in Spazio tempo
architettura l'anali di Roma sotto Sisto V.
9. Luca Marescotti 9 / 78
CIAM – LE CORBUSIER – PRIMA DELLA CARTA D'ATENE
Rio de Janeiro, prospettiva, 1929-1930 (da V.R., p.225)
"Ora, però, dall'alto di Rio, ho preso in mano il mio carnet da disegno; ho disegnato le montagne e,
tra di esse, la futura autostrada e la grande cintura architettonica che la sostiene; e i vostri picchi, il
vostro Pão de Açucar, il vostro Corcovado, la vostra Gavea, il vostro Gigante Tendido, erano
esaltati da questa impeccabile linea orizzontale. I piroscafi che passavano, edifici magnifici e
mobili creati dall'età moderna, trovavano là sospesa nello spazio al di sopra della città. quasi
una risposta, un'eco, una replica. Il sito intero si metteva a parlare, sull'acqua, per terra e nell'aria;
parlava architettura"
[Le Cobusier, Precisazioni sullo stato attuale dell'architettura e dell'urbanistica, Roma-
Bari 1979 (1930), p.269]
10. Luca Marescotti 10 / 78
CIAM – LE CORBUSIER – CARTA D'ATENE
UNA PRECISAZIONE
1931 Carta del restauro di Atene
1933 Carta di Atene (CIAM)
1998-2004 Nuova Carta di Atene
11. Luca Marescotti 11 / 78
Gustavo Giovannoni – CARTA D'ATENE
Carta d'Atene 1931 in 10 punti
(restauro di tipo filologico, uso di materiali moderni per il consolidamento, quali il
cemento armato, restauro archeologico e anastilosi)
"Carta del Restauro" Italia 1932
(Gustavo Giovannoni e il restauro scientifico)
[http://www.sbapge.liguria.beniculturali.it/index.php?it/175/carta-del-restauro-di-
atene-1931]
12. Luca Marescotti 12 / 78
CIAM – LE CORBUSIER – CARTA D'ATENE
Le Corbusier
La charte d’Athènes. Urbanisme des CIAM
Avec un discours liminaire de Jean
Giraudoux. Paris, Plon, 1943. 242 pages,
broché, couverture imprimée.
Édition originale, imprimée en noir et rouge.
En 1933, à Athènes, lors d’une assemblée du
CIAM, les principes d’une Charte
d’Urbanisme furent établi. Quelques années
plus tard, paraissait à Paris, en pleine
occupation allemande, l’ouvrage «La Charte
d’Athènes», sans nom d’auteur sur la
couverture : la réputation de Le Corbusier
risquant alors de compromettre les idées qu’il
défendait.
13. Luca Marescotti 13 / 78
CIAM – LE CORBUSIER – CARTA D'ATENE
QUATTRO FUNZIONI E UN PATRIMONIO
Habitation / Loisirs / Travail / Circulation / Patrimoine
historique
Generalità (§ 1-8) Città e territorio.
Stato attuale delle città, critica e rimedi (§ 9-29) Abitazioni;
(§ 30-40) Divertimento; (§ 41- 50) Lavoro; (§ 51-64) Circolazione;
(§ 65-70) Patrimonio storico.
Conclusioni (§ 71-95) Punti della dottrina
14. Luca Marescotti 14 / 78
FUNDAMENTALS OF PLANNING
Il terzo capitolo riguarda
“FONDAMENTI DI URBANISTICA”
[ovviamente fondamenti della scienza urbanistica]
TENENDO BEN PRESENTE QUANTO SPIEGATO NELLA PRECEDENTE
LEZIONE
ORAAPPROFONDIREMO Il paragrafo 3.6
“STUDI STORICO CRITICI SULL’URBANESIMO E
SULLE METROPOLI” PER APPROFONDIRE IL
SIGNIFICATO DELLA TRANSIZIONE DAL FATTO AL
DIRITTO IN URBANISTICA
15. Luca Marescotti 15 / 78
Studi storico critici sull’urbanesimo e
sulle metropoli
COME L'URBANISTICA GUARDA LE NUOVE
DIMENSIONI DELLE CITTÀ
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
16. Luca Marescotti 16 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
1890
151 città con più di 10.000 abitanti (Europa: 123 / USA: 28)
7 città con più di un milione
Gli effetti dei miglioramenti nelle condizioni igieniche e sanitarie e soprattutto dell’enorme
spinta delle tecnologie nella produzione industriale in mezzo secolo 1850-1900:
tasso di crescita demografica mondiale = 37%,
1800-1850 = 29%.
La crescita, però, nelle città con più di 100.000 abitanti era mediamente 6 volte più alta,
nonostante in tale fascia siano comprese anche città stazionarie come Napoli e Dublino o in
decremento come Madras: nelle città milionarie si ebbe un ritmo 5-10 volte superiore a
quello mondiale, superato in maniera eccezionale da Chicago che, passando da 30.000
abitanti nel 1850 a 1.700.000 nel 1900, registrò un incremento di 150 volte superiore a
quello medio mondiale.
17. Luca Marescotti 17 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
AGLI INIZI DEL XX SECOLO
L’urbanesimo non era più solo un fenomeno di inurbamento
specifico verso singole città, ma costituiva una
riorganizzazione sociale più profonda, riguardava tutto il
mondo, ancorché in modo disomogeneo
un diverso modo di produrre
un diverso modo di vivere.
18. Luca Marescotti 18 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
LE CITTÀ PIÙ GRANDI NEL MONDO NEL XIX
SECOLO
Beijing: 1800 (1.100.000 ab) - 1825 (1.350.000 ab)
["London (urban area)" 1825 1.335.000 ab]
London 1841 (1.948.000 ab) – 1900 (6.500.000 ab)
[Beijing 1900 1.000.000 ab]
19. Luca Marescotti 19 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
1899 Con ampio uso della statistica Adna Ferrin Weber
documentò la crescita urbana e le cause
dell’urbanesimo, estendendo il confronto alle città di
tutto il mondo (per quanto i dati disponibili non fossero
completi o con lo stesso livello di attendibilità per tutti i
paesi, soprattutto per Cina e Giappone)
20. Luca Marescotti 20 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Tra il 1904 e il 1915, Patrick Geddes, biologo di
professione, si interessò dell’urbanesimo e lo interpretò
come espressione di un organismo in evoluzione.
A LUI SI DEVE IL TERMINE CONURBAZIONE
[Patrick Geddes, Cities in Evolution, Milano, 1970 (1915)]
21. Luca Marescotti 21 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Adna Ferrin Weber non denunciò la dimensione, ma la
qualità urbana.
Le sue proposte sono riassumibili in due punti:
al primo punto si collocano la diminuzione delle ore di lavoro con il
miglioramento dei trasporti (rapidi e a basso costo) per facilitare il
pendolarismo;
al secondo punto stanno le agevolazioni per la diffusione di case
in proprietà unifamiliare per ampliare la periferia suburbana ed
elevare la qualità dell’ambiente.
22. Luca Marescotti 22 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Per Geddes, che in ogni caso resta nell’accettazione del
sistema politico esistente, la soluzione dei problemi urbani
consisteva principalmente nel metodo scientifico delle analisi
urbane, nella pianificazione territoriale.
Geddes paragonava la città allo scheletro di una colonia, come il
corallo: l’analisi urbanistica doveva dedurre le leggi di crescita per
organizzarle successivamente con la pianificazione.
Per la costruzione delle città prende a modello le città-giardino,
l’unico modello ritenuto capace di garantire maggiori equilibri nella
distribuzione delle funzioni e nei rapporti sociali.
23. Luca Marescotti 23 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Quindi
QUALI SOMIGLIANZE O DIFFERENZE
TRA A. F. WEBER E P. GEDDES?
24. Luca Marescotti 24 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Dal punto di vista istituzionale lo studio sistematico
dell’urbanesimo e delle aree metropolitane fu intrapreso negli
Stati Uniti con il censimento del 1910 dallo United States
Bureau of the Census (Ufficio di Statistica Statunitense).
25. Luca Marescotti 25 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
:
Rilevazioni del censimento negli Stati Uniti d’America
tra il 1910 e il 1940 dei distretti metropolitani (dimensioni e
densità demografiche);
dal 1950 delle aree metropolitane SMA Standard Metropolitan
Areas (Aree metropolitane standard)
area omogenea integrata socialmente ed economicamente: fattori produttivi e
occupazionali, con riferimento allo sviluppo industriale, al pendolarismo, alla
diffusione di quotidiani di informazione e di trasporti pubblici, all’area di attrazione
dei centri commerciali e di quella soggetta alla pianificazione di planning agency
specifiche
nel 1960 definizione delle SMSA Standard Metropolitan
Statistical Areas (Aree statistiche metropolitane standard)
26. Luca Marescotti 26 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
In Europa tale attenzione è sfalsata rispetto agli USA almeno di
quarant’anni con il General Register Office (Ufficio Generale di
Statistica) britannico, che studia le aree metropolitane a partire
dal 1950.
E IN ITALIA?
27. Luca Marescotti 27 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
L’insufficienza di supporti informativi nei processi decisionali
non solo ha portato ad improvvisazioni per gestire le
conseguenze, ma si è accompagnato alla ritirata dello Stato
dai sostegni per la casa e dalla ridistribuzione delle risorse,
condizioni aggravate della congenita debolezza verso il
mercato immobiliare.
[Negli studi italiani è predominante una visione derivata da esperienze locali, senza confronti, senza
una raccolta omogenea di dati]
28. Luca Marescotti 28 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Geografia e sociologia della metropoli
Nel 1916 Robert E. Park con l’articolo “The City: Suggestion for the
Investigation of Human Behaviour in the Urban Environment” pubblicato su
American Journal of Sociology rese nota la scuola di sociologia urbana di
Chicago.
Nel 1922 Paul Vidal de la Blanche inquadrò la città e l’analisi urbana nella
geografia umana.
Nel 1925 Robert E. Park, Ernest W. Burgess e Roderick McKenzie
curarono una raccolta fondamentale di saggi in cui erano contenuti
obiettivi, principi e risultati del loro lavoro
31. Luca Marescotti 31 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
Il diritto amministrativo organizza i pubblici poteri, la loro organizzazione si
intreccia quindi profondamente con la politica e con la democrazia, con la
regolazione delle attività economiche e con l’erogazione dei servizi pubblici,
temi che riguardano un orizzonte molto ampio e differenziato a secondo dei
reggimenti politici degli Stati, e che andrebbero arricchiti con gli specifici
rapporti tra Stato ed economia delle imprese e dei cittadini, ovvero con la
cosiddetta
costituzione economica,
fondata sulle costituzioni, le leggi e le norme di ciascuno Stato.
[Cassese Sabino, La nuova costituzione economica, Laterza, Bari, 2007 (1995).]
32. Luca Marescotti 32 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
Sabino Cassese, nel ricostruire gli aspetti saliente delle trasformazioni della
costituzione economica, individua quattro periodi storici: lo Stato liberista
dal 1861 alla fine del XIX secolo; lo Stato della prima industrializzazione
fino agli anni Venti del Novecento; lo Stato imprenditore e pianificatore
fino a metà del Novecento; lo Stato del benessere fino al 1970.
L’aspetto di maggior interesse per la comprensione del significato che nel
diritto amministrativo si dà all’urbanistica riguarda il momento istitutivo.
[Cassese Sabino, La crisi dello Stato, Laterza, Bari, 2002.
• Cassese Sabino, La nuova costituzione economica, Laterza, Bari, 2007 (1995).]
33. Luca Marescotti 33 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
«Le istituzioni economiche del periodo che va dagli anni ’20 agli inizi degli
anni ’50 sono caratterizzate dalla nuova codificazione del 1942; dalle
nuove forme di intervento, diretto e indiretto, dello Stato nell’economia;
dalla crescita del numero degli enti pubblici e delle società con
partecipazione pubblica. (...) In quest’epoca si colloca una nuova
codificazione. Nel 1942 viene abbandonata la vecchia distinzione tra
codice civile e codice di commercio e viene adottato il codice civile oggi
esistente. Il codice viene concepito come una norma generale contenente
le “teste di capitolo” delle discipline di settore.
34. Luca Marescotti 34 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
«In altre parole, il codice è scritto come una sorta di costituzione
economica, un atto che contiene non solo gli “statuti” degli istituti di base,
come la proprietà, l’imprenditore e l’azienda, ma anche i principi delle
discipline di settore come quelle della proprietà edilizia, regolata dalla
legislazione urbanistica, quella della proprietà agricola, oggetto di
numerose leggi nel periodo fascista (tra queste, fondamentale le leggi di
bonifica agraria), quella delle società di interesse nazionale, regolate dalla
legge bancaria. (...)
35. Luca Marescotti 35 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
«(…) In questo periodo nasce un nuovo regime di intervento dello Stato
nell’economia: si afferma il dirigismo economico attuato mediante vere e
proprie pianificazioni.
Gli esempi più noti sono: la legge sulla pianificazione urbanistica del 1942;
l’ordinamento sezionale del credito, previsto dalla legge del 1936; il regime
vincolistico su alcuni beni, in particolare sulle cose d’arte e sulle bellezze
paesistiche (1939).
Queste leggi, molte delle quali ancora in vigore, rappresentarono una
grande novità e sono considerate ancora oggi un modello fuori d’Italia (in
particolare, la legge sulla proprietà delle cose d’arte).»
36. Luca Marescotti 36 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
Con l’unificazione amministrativa introdotta dall’Unità Nazionale, il governo
urbanistico era rimasto ancora confinato nei singoli episodi urbani,
risolvendo i primi fenomeni di conurbazione con l’accorpamento. Con la
“Legge Urbanistica” del 1942 si introdussero i nuovi istituti di pianificazione
di area vasta (i piani territoriali e i piani regolatori generali intercomunali),
senza che si trovassero accordi per applicarli.
La lezione che emerge dallo scontro tra principi generali della legislazione
e impedimenti nelle applicazioni non è riducibile ad una semplice anomalia
locale italiana, ma assume un valore paradigmatico generale.
37. Luca Marescotti 37 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
Il primo punto chiave è nella Costituzione della Repubblica Italiana del 1948, con cui si
avviava l’istituzione delle Regioni. Con gli articoli 114, 115 e 116 l’amministrazione del
territorio della Repubblica è ripartita tra Regioni, Province e Comuni.
Il secondo punto chiave è nella “Legge Urbanistica” n. 1150 del 1942: in essa si istituivano i
piani territoriali di coordinamento (Ministero dei Lavori Pubblici d’intesa con le altre
amministrazioni interessate) «allo scopo di orientare e coordinare l’attività urbanistica da
svolgere in determinate parti del territorio nazionale» e i piani regolatori generali
intercomunali.
Il Ministero dei Lavori Pubblici, ben dieci anni dopo nel 1952, pubblicò la Metodologia per
la redazione dei piani territoriali di coordinamento, ma la promozione dei piani territoriali
attraverso i Provveditorati Regionali alle Opere Pubbliche non portò alcun risultato.
38. Luca Marescotti 38 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
In conseguenza di questa nuova fase amministrativa, nelle Regioni furono
predisposte specifiche leggi urbanistiche, talvolta accompagnate da
suddivisioni sistematiche del territorio in comprensori: la Regione
Lombardia, precocemente rispetto ad altre Regioni, predispose nel 1975,
per esempio, la Legge urbanistica n. 51 e la Legge sui comprensori n. 52,
senza risultati pratici.
39. Luca Marescotti 39 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
Nel 1990 furono riconosciute con legge nazionale le aree metropolitane,
ma non la loro definizione amministrativa e operativa, né tanto meno le
Regioni hanno successivamente provveduto a quanto loro competeva, cioè
ad emanare i necessari criteri operativi. Il testo della legge resta dunque
soltanto una generica volontà:
«aree metropolitane le zone comprendenti i comuni di Torino, Milano,
Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli e gli altri comuni i
cui insediamenti abbiano con essi rapporti di stretta integrazione in ordine
alle attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, nonché alle
relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali.»
40. Luca Marescotti 40 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
Dopo sessant’anni di “Legge Urbanistica”, arricchita da numerosi leggi regionali e
da successive leggi nazionali, nel 2002 fu sospesa l’istituzione dei comprensori, ma
senza contropartita: la contrapposizione tra la formazione di un nuovo ente di
governo con delega di poteri o la delega di poteri all’ente esistente (la provincia) ha
frenato anche le aree metropolitane, rivelando come i conflitti tra poteri e le
disomogeneità politiche siano assai più forti delle esigenze di governo del
territorio.
…..
41. Luca Marescotti 41 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
E LA STORIA NON È ANCORA FINITA!
42. Luca Marescotti 42 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
GOVERNANCE (strategie e azioni condivise di governo)?
INDAGINI SUL CONSUMO DI SUOLO?
VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI?
43. Luca Marescotti 43 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
ALLA GOVERNANCE SI SONO OPPOSTI
valore economico del suolo (rendita e speculazione)
marketing territoriale
vendita dei patrimoni pubblici per l’autofinanziamento degli enti locali
ampliamento delle aree edificabili
incremento delle tassazioni locali
riduzione delle risorse centrali e regionali per le opere pubbliche locali
44. Luca Marescotti 44 / 78
PERCEZIONE E COMPRENSIONE DEI PROBLEMI URBANI
Ordinamento della pubblica amministrazione e governo
territoriale
LA GOVERNANCE FUNZIONA SOLO NELLE MULTINAZIONALI
la questione non è soltanto italiana
Rafforzamento del liberismo (ideologia del mercato)
Debolezza verso impatti ambientali e squilibri sociali attraverso
l'arretramento dello Stato
Difficoltà di nuovi valori etici e principi operativi (le funzioni dello Stato)
45. Luca Marescotti 45 / 78
Consapevolezza dell’urbanistica
dal fatto al diritto
DAL FATTO AL DIRITTO
46. Luca Marescotti 46 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO
impatti dei processi d’industrializzazione e di quelli successivi
di terziarizzazione
rapidità delle trasformazioni, esigenza di salubrità, potenzialità
delle nuove tecnologie di trasporto
INFLUIVANO SULLA CRESCITA TUMULTUOSA DELLE
CITTÀ E SULLA RIORGANIZZAZIONE TERRITORIALE,
SOLLECITANDO UNA RIFONDAZIONE DELL’URBANISTICA
47. Luca Marescotti 47 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO
RIFONDAZIONE DELL’URBANISTICA
In questo senso si spiega la progressiva accumulazione di
documentazione urbanistica tra Ottocento e Novecento:
analisi, piani e interventi non sono più dettati su base
discrezionale da autorità locali, ma gradualmente sono imposti
da legislazioni nazionali
48. Luca Marescotti 48 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO
EBENEZER HOWARD: LE OPPORTUNITÀ DELLA VITA
URBANA SUPERANO QUELLE DEL MONDO RURALE
Nello schema delle tre calamite, l’aspetto grafico costruisce
una gerarchia di valori tra fattori igienici, sociali, ricreativi ed
estetici, tra cui emergono nell’anello esterno tre coppie di
concetti
50. Luca Marescotti 50 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO
EBENEZER HOWARD: LE OPPORTUNITÀ DELLA VITA
URBANA SUPERANO QUELLE DEL MONDO RURALE
La prima coppia, riferita alla città esistente: l’esclusione della
natura rispetto alla disponibilità di opportunità sociali.
La seconda coppia, riferita alla campagna: la mancanza di
socialità rispetto alla presenza dell’ambiente naturale.
La terza coppia, riferita alla città-giardino: combinazione di
libertà e cooperazione.
I rapporti umani appaiono in primo piano, mentre, concettualmente, gli aspetti fisici
e ambientali quali case e giardini soleggiati, assenza di inquinamento e di aree
degradate sono conseguenti di un ordine sociale, ottenuto dall’urbanistica e
dall’architettura, in questo non dissimile dall’utopismo socialista.
51. Luca Marescotti 51 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO
Il consolidamento della disciplina si coglie negli studi comparati e negli
approfondimenti storici, indotti dall’esigenza di comprendere in un’unica visione
l’urbanistica e la storia dell’urbanistica.
Attraverso l’urbanesimo si aprono, quindi, altri orizzonti di discussione sul significato
delle città e sulle origini e trasformazioni delle città, non mero fatto fisico, ma centro
di complesse organizzazioni sociali
ALTRE FONTI: Max Weber sulla città, Hannah Arendt sulla politica, questi
studi sono necessari per trovare solide basi alla cultura urbanistica
Il passaggio dell’urbanistica dal fatto al diritto
sotto la pressione di una pluralità eterogenea di indagini, di interessi e di sensibilità:
studi storici sull’architettura e sulle città, analisi sull’origine dello Stato moderno,
ricerche sulle nuove dimensioni e sulle criticità indotte dall’urbanesimo, sulle
trasformazioni sociali nelle metropoli, valutazioni sui risultati della pianificazione
52. Luca Marescotti 52 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO
SOPRAVVALUTAZIONE DELLA FORMA URBANA
Nelle discussioni e nelle ricerche, perché visibile.
DUE CAMBIAMENTI CULTURALI
Il primo cambiamentoIl primo cambiamento è stato introdotto con l’estensione del concetto di paesaggio
alla città, che ha sensibilizzato la percezione degli spazi urbani nella loro integrità e
che, soprattutto, ha influito nella costruzione della città moderna.
Il secondo cambiamentoIl secondo cambiamento è stato indotto non tanto dalle ricerche formali sulla
progettazione urbana, quanto dagli approfondimenti sul significato di paesaggio,
che hanno spinto l’attenzione oltre i confini del costruito, superando così quel vuoto,
quello spazio negativo limitrofo alla città, confondendo la povertà da cui la
popolazione fuggiva con il territorio abbandonato.
53. Luca Marescotti 53 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO
CONTESTO E LINGUAGGIO DELLA DISCIPLINA
la sensibilità delle popolazioni e degli studiosi verso gli aspetti territoriali e verso
quelli ambientali
In ecologia e in urbanistica sono stati affrontati argomenti di interesse reciproco,
ma soprattutto dai fondamenti emerge che certi temi sono stati affrontati da tempo,
che talvolta la loro impostazione è ancora attuale e significativa, ma che
ciononostante resistono tuttora grandi difficoltà nel farne un patrimonio comune di
conoscenza.
Il passaggio dal fatto al diritto dell’urbanistica è graduale, segue i cambiamenti
dello Stato e dei suoi rapporti con i cittadini, attraverso la potente rappresentanza
dei comuni. Le pubbliche amministrazioni sono sollecitate su più fronti: devono
trovare risposte alla domanda abitativa e ambientale, devono ammodernare la
forma, la struttura urbana, l’organizzazione territoriale e nello stesso tempo devono
governare la propria organizzazione interna.
54. Luca Marescotti 54 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
LA NUOVA DIMENSIONE DELLA QUESTIONE URBANA
(ANNI SETTANTA DEL NOVECENTO)
la questione urbana si stava affermando in una dimensione inimmaginabile:
l’espansione mondiale degli slum e delle occupazioni abusive di case e di suoli, a
tutti gli effetti superano e attualizzano, nel senso della generalità del tema,
l’originale questione ottocentesca delle abitazioni
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DAL FATTO AL DIRITTO
QUESTIONE DELLA CASA, QUESTIONE URBANA E
QUESTIONE AMBIENTALE
56. Luca Marescotti 56 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
CONDIZIONI DI VITA IN CAMPAGNA AGLI INIZI DEL NOVECENTO
le miserevoli condizioni di vita non potevano più essere considerate come parte
essenziale dell’industrializzazione o come un semplice primo sacrificio verso
l’affrancamento dalla povertà
Quelle condizioni di mera sopravvivenza erano il massimo della concessione
che quel potere politico alla base dell’industrializzazione era disposto a
concedere.
Max Weber sottolineò che questione agraria e questione della casa non erano
espressione del dualismo città-campagna, quanto impatti di processi
economici e politici generali, che si svolgevano in sinergia nelle città e nelle
campagna.
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DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
LA DIMENSIONE DELLA
QUESTIONE ABITATIVA NEGLI
ANNI VENTI DEL NOVECENTO
EXISTENZMINIMUM
SUSSISTENZA
Bauhaus, gli esempi delle
abitazioni di Dessau o della
Siemensstadt a Berlino, unendo
alla questione delle abitazioni,
l’impegno politico e la ricerca di
soluzioni economicamente
sostenibili: il prototipo Sietö IV del
1928 di Walter Gropius con 57 mq
di superficie su due piani e le case
a ballatoio di Hannes Meyer con
18 appartamenti dotatI di giardino,
sala giochi e lavanderia
condominiali
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DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
MODERNITÀ: TECNOLOGIE E FORME URBANE
Il rinnovo urbano e l’espansione delle città, brevemente la “costruzione della
città”, sin dagli inizi del Novecento è il manifesto della modernità, sostenuto
con forza non solo da architetti e urbanisti con la prospezione delle potenzialità
derivabili dalle tecnologie, ma anche nelle poetiche artistiche, che esaltano nella
città il dinamismo a scapito dell’immobilismo del passato, come fece il futurismo
MOVIMENTO MODERNO
Bauhaus, dall’istituzione nel 1919 a Weimar fino alla sua chiusura imposta dai
nazisti nel 1933
Congrès Internationaux d'Architecture Moderne (CIAM), dal primo congresso a La
Sarraz in Svizzera nel 1928 fino allo scioglimento nel 1956
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DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
60. Luca Marescotti 60 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
Gropius e i colleghi della Bauhaus: essenzialità dell’impegno politico
Le Corbusier sosterrà l’indipendenza dalla politica: da cui deriva la forza e la
debolezza dei congressi a partire dalla famosa Carta d’Atene dibattuta nel 1933,
mai condivisa e pubblicata in una prima versione da Le Corbusier solo nel 1941 in
forma anonima, forse ancora sforzandosi di presentare una visione comune
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DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
LE CORBUSIER: PLAN VOISIN PER PARIGI
«Nella piana disseminata di edifici insignificanti, che s’estende verso Saint-Denis,
lontano dalle testimonianze monumentali raccolte sulle rive della Senna, quattro
grandi fatti architettonici domineranno un vasto spazio, a gloria d’una civiltà che,
lungi dall’abdicare, ha saputo darsi una nuova linea di condotta.»
62. Luca Marescotti 62 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
Unitè d’habitation, Berlino
INTERBAU Internationale
Bauausstellung 1957
«In questo villaggio verticale / per
2000 abitanti / uno non vede il
proprio vicino / uno non sente il
proprio vicino / egli è soltanto una
famiglia collocata / “nelle
condizioni di natura” / sole spazio e
verde / è la libertà conquistata:
1. sul piano della cellula a)
l’individuo / b) il gruppo familiare /
c) la casa /
2) sul piano sociale / è il beneficio
dei servizi / comuni che garantisce
la libertà individuale / binomio
indissolubile / individuo /
collettività.»
63. Luca Marescotti 63 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
64. Luca Marescotti 64 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN ITALIA E LE NUOVE TECNOLOGIE
(INIZI DEL NOVECENTO)
L'inaugurazione della galleria ferroviaria del Sempione nel 1905 (19,8 km: per 76
anni la più lunga galleria del mondo) e l’Esposizione internazionale del Sempione
del 1906.
La prima strada nel mondo dedicata solo ai veicoli a motore: l’Autostrada Milano
Laghi del 1929
65. Luca Marescotti 65 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
INDUSTRIALIZZAZIONE E
CULTURA ITALIA
Espansione di Milano
Prosecuzione dell’urbanizzazione
sui cento ettari dell’Esposizione
internazionale del Sempione 1906
Sviluppo lungo la direttrice
dell’Autostrada Milano Laghi
Impianto razionalista in sintonia con
la cultura internazionale e con le
innovazioni tecnologiche industriali,
Mantenimento della città storica
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DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
INDUSTRIALIZZAZIONE E
CULTURA ITALIA
Sostituire la città storica per
rilanciare Milano
Giuseppe De Finetti, nel secondo
progetto per il rilancio di Milano dopo
la seconda guerra mondiale,
ridisegna una parte non distrutta del
centro urbano tracciando una strada
a più livelli. La collocazione a nord
del Duomo e in asse con il transetto
est ovest della Galleria Vittorio
Emanuele è scelta strategicamente
per rivendicarne la redditività
economica
urbanizzare è valorizzare?
67. Luca Marescotti 67 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
UN CONFRONTO
68. Luca Marescotti 68 / 78
DAL FATTO AL DIRITTO: QUESTIONE DELLA CASA,
QUESTIONE URBANA E QUESTIONE AMBIENTALE
69. Luca Marescotti 69 / 78
POLITICA E MODELLI URBANI
MODERNITÀ: POLITICA E MODELLI URBANI
70. Luca Marescotti 70 / 78
POLITICA E MODELLI URBANI
CONTESTO
1919 Gropius auspicava la città della pace
1929 Bruno Taut scriveva «Dal socialismo nasce un mondo nuovo»
«tra il 1927 e il 1937 vengono costruite, nell’Unione Sovietica, 354 nuove città,
nell’ambito dei primi due piani quinquennali»
«Nel decennio che va dalla tragica presa di coscienza della “violenza istituzionale”
delle società capitalistiche, ormai svelata dall’esperienza bellica, alla grande crisi
economica del 1929 specchio dell’instabilità e, quindi, della permanente
conflittualità sociale del mondo borghese, la Russia sovietica appare alla cultura
radicale europea il “paese dell’avvenire”, in grado, quindi, di ridonare un significato
al lavoro intellettuale stesso.»
[De Michelis Marco, Pasini Ernesto, La città sovietica 1925-1937, Marsilio,
Padova, 1976.]
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POLITICA E MODELLI URBANI
IL NUOVO MONDO
Le Corbusier con grande genialità
anticipa con Une ville
contemporaine, presentata al Salon
d'Automne del 1922, nuovi modelli di
sviluppo urbano integrati con la
ricerca sulla Unitè d’Habitation: le
sue visioni si intersecheranno
forzatamente con quelle sovietiche.
Plan Voisin, per il centro di Parigi
Ville Radieuse per il concorso per
una città verde di 100.000 abitanti
nella periferia di Mosca
73. Luca Marescotti 73 / 78
POLITICA E MODELLI URBANI
CONTESTO
Disurbanisti contro urbanisti: nonostante la somiglianza delle soluzioni, lo scontro
tra Barš, Ginzburg e Le Corbusier era innescato da due visioni contrapposte, la
prima del decentramento, la seconda dell’accentramento. Il dibattito ricco di
proposte sperimentali sulla città socialista proseguì con il concorso del piano
regolatore per Mosca bandito dal Comitato Centrale nel 1931 sotto il coordinamento
dell’APU, l’organizzazione per la pianificazione di Mosca
Nikolai Aleksandrovich Miljutin si basava sui servizi e sulle disponibilità finanziari per
superare il divario città – campagna: contro l’accentramento urbano una “catena”
di sistemi urbani lineari
Ma poi una netta e drammatica svolta: nel Comitato Centrale Lazar M. Kakanovi stroncò il
dibattito degli urbanisti:
«Le città dell’URSS sono già città socialiste»
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POLITICA E MODELLI URBANI
CONTESTO: il disimpegno
1935 LE CORBUSIER
Abile nello scrivere quanto nel progettare, maestro geniale e mostro sacro, violento
e accattivante, al suo progetto La Ville Radieuse, la città splendente, premise:
“Quest’opera è dedicata all’autorità”
proseguendo poi in forma poetica aggiungeva sotto al titolo:
«I piani non appartengono alla politica. / I piani sono il monumento razionale e
lirico eretto al centro delle contingenze. / Le contingenze sono l’ambiente:
regioni, razze, culture, topografia, clima. / Queste sono, d’altra parte, le risorse
portate dalle tecniche moderne. Quelle sono universali. / Le contingenze non
devono essere valutate se in non funzione dell’entità “uomo”, se non in
rapporto all’uomo, / se non in rapporto a noi / a noi altri / una biologia / una
psicologia.»
75. Luca Marescotti 75 / 78
POLITICA E MODELLI URBANI
FERMARE L'URBANESIMO!
NEMMENO L'URSS RIESCE
La dimensione dell’area pianificata
non sarà mai contenuta dalle norme
speciali contro l’urbanesimo, come in
parte mostra il confronto tra il piano
del 1935 e il piano del 1971.
What if ...?
Che cosa sarebbe se..?
Ma forse questo confronto potrebbe
essere utile per un lavoro di
immaginazione, per indagare che
cosa sarebbe Mosca se fosse stata
accettata la proposta di Le
Corbusier, se fosse stata seguita
quell’altra strada prospettata.
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POLITICA E MODELLI URBANI
CONTESTO
1909 Rud Eberstadt, Handbuch des Wohnungswesen und der Wohnungsfrage
(Manuale sulla situazione e questione delle abitazioni)
SOLUZIONE URBANISTICA-ARCHITETTONICA
VINCOLI: frazionamento delle proprietà, interesse del singolo su quello della
collettività, l’effetto distorcente della speculazione fondiaria sul mercato delle
abitazioni, la validità della casa come merce limitata dalla speculazione edilizia
OSSERVAZIONI: il prezzo del suolo non dipende dal rapporto domanda/offerta,
della speculazione fondiaria legata direttamente al regime delle ipoteche, la
speculazione fondiaria come causa della gran quantità di abitazioni non occupate,
la impossibilità degli inquilini di organizzarsi e scioperare
PROPOSTE: convergenza tra interesse privato e pubblico, uso del piano regolatore
come strumento di parcellizzazione fondiaria, l’importanza della qualità dell’edilizia
pubblica non soggetta al gioco della speculazione fondiaria.
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POLITICA E MODELLI URBANI
CONTESTO: DOVE SIAMO ARRIVATI
Dopo una guerra mondiale e il crollo dell’Unione Sovietica, i cambiamenti
sociali e politici mondiali offrono un nuovo quadro di riferimento allo sviluppo
urbano.
L’azione della rendita fondiaria è diffusa a livello internazionale, uniforma le
linee d’azione della competizione urbana con messaggi che hanno carattere
globale e che si fondano sulla spettacolarità e sulla grandiosità degli
interventi.
Nel concetto di autorità il pubblico si ritira e prevale il privato.
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L'URBANISTICA E LA MODERNITÀ
METROPOLI
DIMENSIONE PUBBLICA
GOVERNO DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI
DON'T FORGET
We live in complex social-ecological systems
IMPARARE LEZIONI DAL PASSATO – CONTESTO
DOVE SIAMO ARRIVATI