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QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI
PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA
QUALITÀ AMBIENTALE
Luca Marescotti
Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni.
L'importanza dell'urbanistica come scienza
DOI: 10.13140/RG.2.1.4719.1924
2015-2016 2° semestre
Luca Marescotti 2 / 95
IL SENSO DELLE PAROLE
THE MEANING OF WORDS
Le lezioni seguono il libro di testo:
Luca Marescotti, Città Tecnologie Ambiente. Le tecnologie
per la sostenibilità e la protezione ambientale
Nelle diapositive sono riportati estratti del testo
Luca Marescotti 3 / 95
INFLUENZA DELLE CARTE EUROPEE NELLE LEGISLAZIONI
NAZIONALI
MA CHE COSA è
L'URBANISTICA?
Luca Marescotti 4 / 95
MA NON PUÒ FINIRE QUI …. BISOGNA CONTINUAMENTE
STUDIARE E DISCUTERE QUANTO SI STA STUDIANDO
Luca Marescotti 5 / 95
DISCUSSIONI E DOMANDE?
QUALI RAPPORTI CI SONO TRA CAMPI DI STUDIO, SISTEMI
SOCIO-ECOLOGICI, ATTIVITÀ AMMINISTRATIVE
Urbanistica, territorio e il sistema aria-acqua-suolo
Regione urbana pianificazione territoriale
Luca Marescotti 6 / 95
DISCUSSIONI E DOMANDE
SONO EMERSI QUESTI ELEMENTI
La frammentazione dei decisori, le diversità dei linguaggi: una babele
urbanistica? La presenza di troppi decisori (in Italia gli 8000 comuni) e
l'incapacità di una pianificazione territoriale regionale e di indirizzi forti
(cogenti?) dello stato.
Occorre armonizzare le leggi urbanistiche regionali e tutti gli strumenti
urbanistici.
Occorre individuare strategie territoriali e rafforzare i livelli superiori di
pianificazione.
E POI ….
Luca Marescotti 7 / 95
DISCUSSIONI E DOMANDE
... E QUESTI ALTRI
E la Legge Urbanistica nazionale? Non andrebbe rivista?
(a) una questione costituzionale da mettere a posto: le competenze.
(b) Colmare le lacune senza stravolgere l'impianto di legge generale:
per esempio:
(b1) l'assoluta mancanza nella 1150/1942 dell'ambiente: questa sarebbe la
modernizzazione della legge urbanistica (e poi che cosa mancherebbe?);
(b2) gli aspetti economici (oneri di urbanizzazione e altro);
(b3) le opere pubbliche.
Tutto questo rimette in discussione l'assenza (o la latitanza?) dello
Stato: un effetto dell'arretramento dello stato richiesto dal liberalismo
mondiale.
Luca Marescotti 8 / 95
DISCUSSIONI E DOMANDE
E POI È STATO CHIESTO
CHE SPERANZE ABBIAMO DI CAMBIARE?
Luca Marescotti 9 / 95
LA STORIA NON È LINEARE
L'UMANITÀ NON È OMOGENEA
NON ESISTONO GOVERNI CAPACI DI AUTORITÀ ASSOLUTA E DURATURA
IL TEMPO È POCO
LE POSSIBILITÀ DI CAMBIAMENTO SONO TANTISSIME
MOLTI AGISCONO SOLO PER SOLDI (O SERVILISMO) MA MOLTI AGISCONO PER ALTRE E
DIVERSE MOTIVAZIONI:
NESSUNO HA PAGATO LE RICERCHE DI ARISOTELE, DI PLATONE, DI CONFUCIO, DI
GALILEO, DI LAPLACE O DI PASTEUR, DI RABINDRANATH TAGORE, DI PABLO NERUDA….
NON È FORSE QUESTA LA NOSTRA STORIA?
DIFFICILE È FARE PREVISIONI: IL FUTURO NON È
MAI QUELLO CHE PENSAVAMO!
Luca Marescotti 10 / 95
Scienze e tecnologie
nel governo delle trasformazioni territoriali
L'URBANISTICA PER PROTEGGERE LA TERRA
Luca Marescotti 11 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Nel passato la lunghezza di vita media attesa era inferiore a
quella attuale, accompagnata da malattie carestie e guerre.
Alla base delle migliori condizioni attuali di vita su aree
geografiche sempre più vaste, stanno molte rivoluzioni e
innovazioni tecnologiche; eppure proprio alla scienza e alla
tecnologia si stanno imputando forti impatti sociali e
ambientali che ampliano gli squilibri territoriali e minacciano
addirittura la stessa salute umana.
Luca Marescotti 12 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Le forti contraddizioni tra i diversi aspetti che caratterizzano la
vita sul pianeta Terra, aiutano a rafforzare posizioni così
ideologiche da far rinnegare i più evidenti benefici delle molte
rivoluzioni (agronomiche, industriali, sanitarie e sociali) a favore
di inesistenti passati arcadici, con il risultato di mettere a rischio
molti processi politici e conoscitivi
[DECRESCITA FELICE?]
Per affrontare correttamente il rapporto tra scienze e tecnologie
nel governo del territorio bisogna sciogliere il groviglio di luoghi
comuni che stanno alla base di queste apparenti contraddizioni
e indeboliscono ogni capacità di azione.
Luca Marescotti 13 / 95
Le culture
“Due secoli fa, tutti i guineani vivevano «ancora nell’età della pietra»,
cioè usavano attrezzi di pietra simili a quelli che in Europa furono
soppiantati dagli utensili di metallo migliaia di anni fa, e abitavano in
villaggi autonomi senza alcuna struttura politica organizzata. I bianchi
erano arrivati, avevano imposto un governo centrale, e avevano portato
beni materiali il cui valore era apparso subito evidente ai guineani
medesimi: asce di acciaio, fiammiferi, medicine, vestiti, bibite,
ombrelli….(…). (…) Eppure (…) sapevamo benissimo che i locali, in
media, erano abili e capaci almeno quanto i colonizzatori. ”
[fonte: Jared Diamond 1998, p. 4.]
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 14 / 95
Il benessere dell'Occidente
Per indagare correttamente il primo tema, riguardante l’incontestabile
miglioramento delle condizioni attuali di vita su aree geografiche sempre
più vaste, si devono condurre analisi storiche e geografiche e un poco
anche urbanistiche, in termini relativi, rispetto al passato di quelle stesse
regioni di cui si parla e rispetto al presente nel confronto con tutta la
popolazione umana.
Per quanto la questione sia una questione di squilibri territoriali su aree
vaste, di domini su basi economiche politiche o militari, esiste senz’altro
un aspetto incontrovertibile che riconosce l’importanza di condizioni di
vita più salubri, il che riguarda le relazioni tra tutti gli esseri umani con
l’ambiente, il territorio e, soprattutto, le città.
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 15 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 16 / 95
Il benessere dell'Occidente
Neil Irwin, Quoctrung Bui, “The Rich Live Longer Everywhere. For the
Poor, Geography Matters (Life expectancy of 40-year-olds with
household incomes below $28,000, adjusted for race)”. The New Yorker
Times, April 11, 2016
For poor Americans, the place they call home can be a matter of life or death.
The poor in some cities — big ones like New York and Los Angeles, and also
quite a few smaller ones like Birmingham, Ala. — live nearly as long as their
middle-class neighbors or have seen rising life expectancy in the 21st century.
But in some other parts of the country, adults with the lowest incomes die on
average as young as people in much poorer nations like Rwanda, and their life
spans are getting shorter.
[Fonte: The New Yorker Times, April 11, 2016]
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 17 / 95
Il benessere dell'Occidente
In those differences, documented in sweeping new research, lies an optimistic
message: The right mix of steps to improve habits and public health could help
people live longer, regardless of how much money they make.
[Fonte: The New Yorker Times, April 11, 2016]
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 18 / 95
Il benessere dell'Occidente: Italia 2016
ISTAT: “Per la prima volta in Italia è possibile disporre delle tavole di mortalità e
delle speranze di vita secondo il livello di istruzione, della popolazione residente
per genere ed età. Si tratta di un rilevante contributo nell'analisi dell'impatto che
le condizioni socio-economiche hanno sulla mortalità.”
[Fonte: http://www.istat.it/it/archivio/184896]
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 19 / 95
Il benessere dell'Occidente: Italia 2016
ISTAT: “Tra gli uomini, rispetto alle donne, è più netto lo svantaggio per diseguaglianze
nel titolo di studio. Le distanze più marcate nella speranza di vita alla nascita rispetto a chi
ha conseguito una laurea o titoli superiori si osservano tra gli uomini con un titolo di studio
basso (nessun titolo o licenza elementare) con una differenza di 5,2 anni. Per le donne la
differenza nella speranza di vita per titolo di studio, sempre alla nascita, è invece di 2,7
anni. L'effetto del titolo di studio si mantiene rilevante anche in età anziana (65 anni) con
un vantaggio per uomini e donne con titolo di studio elevato rispettivamente di 2,2 e 1,3
anni di vita.
Il lavoro fin qui svolto costituisce il primo passo per studiare le diseguaglianze sociali nella
mortalità. Avvalendosi delle informazioni presenti nel censimento saranno possibili
ulteriori analisi per studiare l'impatto sulla mortalità di altri fattori socio-economici.”
[Fonte: http://www.istat.it/it/archivio/184896]
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 20 / 95
E quindi?
A che punto siamo?
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 21 / 95
A che punto siamo?
Il modello mentale con cui interpretare il mondo cambia
locale-globale: il modello locale si apre a confronti internazionali;
nuove visioni: i modelli interpretativi della natura e dei cicli ecologici si
modificano attraverso un continuo processo di verifica e di
approfondimento delle conoscenze in tutte le discipline;
nuove potenzialità: l'accelerazione tecnologica porta problemi prima
ignoti, ma anche visioni globali delle dinamiche dell’espansione umana.
Le storie e le analisi delle città moderne occidentali sono solo una
parte della storia.
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 22 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 23 / 95
A che punto siamo?
Le trasformazioni territoriali e la “produzione” di territorio adatto a
nuove funzioni ha implicato consumo e inquinamento di suolo, di acqua
e di aria, limitando ulteriormente le capacità di metabolizzazione.
Sarebbe profondamente errato ritenere che questo non accadesse nel
passato, anche se probabilmente interessava aree di minore estensione e
anche se, comunque, si era in grado raramente di comprendere i processi
in atto o già accaduti.
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 24 / 95
A che punto siamo?
Se è vero che nel passato, la crescita demografica e la velocità di
aumento dei consumi nei paesi industrializzati comportò “di necessità”
l’esigenza di trasformare lo sfruttamento delle risorse e spinse la ricerca
di nuove risorse e di nuove tecnologie di sfruttamento,
è anche vero che le risorse non sono infinite e che si consumano nella
dispersione combinata di materia e di energia, influenzando
probabilmente anche l’uso di future risorse oggi ignote.
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 25 / 95
A che punto siamo?
La ricerca tecnologica deve essere indirizzata a conoscere nuove risorse,
a utilizzare meglio quelle note, a ridurre gli impatti negativi: proprio per
la complessità del sistema ambientale e per l’entità degli impatti
ambientali “umani”, si evince la necessità di individuare i problemi a
carattere globale e planetario assieme a quelli di carattere locale, nella
consapevolezza che anche, ma non solo, la somma di azioni locali e
individuali può generare impatti globali.
Non esiste un’area neutrale per l’urbanistica.
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
Luca Marescotti 26 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA:
misurare le risorse
Luca Marescotti 27 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Urbanistica: da tecniche amministrative a scienza e
tecnologia
Luca Marescotti 28 / 95
COMPRENSIONE DELL’ENTITÀ DEL PROBLEMA
IN TERMINI CORRETTI E VALUTABILI
TRAMITE L’USO APPROPRIATO DI
STRUMENTI CONOSCITIVI
GIS & ELABORAZIONE STATISTICHE DEI DATI (ANALISI MULTICRITERI, ANALSI
MULTIVARIATA, ...)
ANALIZZARE LA PARTE GIOCATA DALLE TECNOLOGIE
IN GENERALE
E TRASFERIRLAAGLI ASPETTI TECNOLOGICI PROPRI DELLA PROFESSIONE,
COSÌ COME È MATURATA NELL’AMBITO DI MOLTE DISCIPLINE
INGEGNERIA ARCHITETTURA URBANISTICA
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 29 / 95
L’impatto delle opere civili sul territorio non è una
questione estetica
nessun giardino e nessun bosco mitigherà insediamenti, fabbriche o
discariche non certificate ambientalmente
nessun vaso di fiori ai balconi trasformerà una città e il suo traffico
OCCORRE UN NUOVO MODO DI PENSARE L'URBANISTICA
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 30 / 95
IN QUESTO CONTESTO OGNI OPERA “RILEVANTE” DEVE
ESSERE STUDIATA PER TUTTO CIÒ CHE RIGUARDA
●
INQUINAMENTI
●
CONSERVAZIONE DELL’AMBIENTE & CICLI
BIOLOGICI/ GEOLOGICI/ CHIMICI E SERVIZI
ECOLOGICI
●
CICLI PRODUTTIVI
●
EFFETTI SULLA SALUTE DEGLI ESSERI VIVENTI
BISOGNA COMPRENDERE QUALE PROGETTO SIA
EFFICACE E APPLICABILE NEL TEMPI NECESSARI E CON
LE RISORSE EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI.
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 31 / 95
CONOSCENZA DELLO STATO DELLE RISORSE SU
BASE CATASTALE
Le analisi delle caratteristiche del suolo (per esempio di
geologia o pedologia finalizzati alle caratteristiche meccaniche, nutritive e
produttive del suolo)
Le analisi delle acque, dalle produzioni agro alimentari e
forestali (per esempio con il catasto delle produzioni agricole e il catasto dei
boschi e delle foreste)
Lo stato delle discariche e dei siti contaminati (con il
catasto dei siti, delle possibilità di bonifica e di riutilizzazione)
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 32 / 95
UNIFICAZIONE DELLE STRATEGIE DI
PIANIFICAZIONE E DI PROGRAMMAZIONE
piani di zona agricoli, nei piani di assetto forestale, nei piani di area vasta, nei
piani territoriali di coordinamento e nei piani paesistici (di aree più o meno vaste,
ovvero provinciali o regionali),
programmi di raccolta e smaltimento dei rifiuti,
piani e programmi per la mobilità e le infrastrutture (dalle strade alla fornitura di
energia e acqua, dalla rete dei reflui alle telecomunicazioni).
In questi orizzonti si devono collocare i piani urbanistici attraverso una
revisione profonda dell’attività urbanistica degli enti pubblici
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 33 / 95
Il processo di pianificazione diviene una tecnologia di processo
integrato nel processo di programmazione e di progettazione
delle opere pubbliche.
organizzazione territoriale = tecnologie di prodotto appropriate alla
sostenibilità.
Le discipline che si occupano delle trasformazioni del suolo e della costruzione
delle opere di supporto alle attività umane debbono, pertanto, intrecciarsi con le
discipline che si occupano della conoscenza del pianeta Terra, delle coltivazioni
legnose e agricole, degli allevamenti zootecnici!
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 34 / 95
PROCESSO DI PIANIFICAZIONE
ELEMENTI DI BASE DELLE CONOSCENZE E DEI PROCESSI LOGICI
DEL CONTROLLO
quattro fasi definitorie
delimitazione dell’oggetto o del fenomeno su cui si intende intervenire per
modificarlo
individuazione dei suoi caratteri quantitativi e qualitativi
scelta degli idonei strumenti con le opportune metodiche di misura
scelta degli intervalli temporali di controllo per descrivere i mutamenti e
l’efficacia delle azioni intraprese
trattamento statistico dei dati
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 35 / 95
PROCESSO DI PIANIFICAZIONE
IMPOSTAZIONE DEL PROBLEMA
corretta circoscrizione dell’intervento, delle motivazioni e degli obiettivi e
degli effetti attesi
La delimitazione del campo di intervento individua anche le possibili
relazioni e i possibili impatti diretti e indiretti con il contesto e con
l’ambiente, in modo da predisporre eventuali azioni di mitigazione
compensazione
DOCUMENTO DI SCOPING = DOCUMENTO PER LA DEFINIZIONE
DEL CAMPO DI APPLICAZIONE
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 36 / 95
PROCESSO DI PIANIFICAZIONE COME TECNOLOGIA
DI PROCESSO
La tecnologia è applicazione di scoperte scientifiche al raggiungimento di fini
pratici, un’accezione ben compresa in antichità, quando si intuiva l’utilità
delle macchine per la liberazione dalla schiavitù del lavoro fisico, cioè da
attività non più degne di un essere libero
(Aristotele, Bacone, Bruno, …)
NON DOBBIAMO FARE A MENO DELLE TECNOLOGIE,
DOBBIAMO SVILUPPARE TECNOLOGIE UTILI ALLA
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DELLE TRASFORMAZIONI
TERRITORIALI
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 37 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Non sempre le tecnologie sono
comprese e si diffondono nel momento
dell'invenzione
I caratteri mobili e il disco di Festòs
[Fonte: Diamond 1998, pp. 187/188]
Nelle tecnologie di protezione
ambientale SI DEVE RIDURRE il rischio
di non sviluppare tecnologie appropriate
con la stessa velocità CON CUI SI
ATTUIAMO trasformazioni ambientali
dannose per la vita
Luca Marescotti 38 / 95
PROCESSO DI PIANIFICAZIONE COME TECNOLOGIA
DI PROCESSO
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 39 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Centri di ricerca nel Regno Unito
The Ecos Millennium Environmental Centre is a unique project
in Ireland that opened on 7 th August 2000. Ecos is set in a
150-acre Country Park, which has been created from previously
disused land that is the River Braid flood plain.
Luca Marescotti 40 / 95
ISPRA e i Joint Research Centre
Ispra Comitato Nazionale per l'Energie Nucleare (CNEN)
officially transferred to the Community on March 1, 1961.
Since 1973, non-nuclear research evolved rapidly, especially in topics
related to safety and the environment.
After 16 years of research, the nuclear reactor at JRC Ispra was shut
down in 1983.
In 1992, the results of a study led to a proposal to convert the JRC
Ispra site into an environmentally-optimised model site; the "ECO
Centre"
At the beginning of the 1980s, re-examination of the mandate and
evaluation of the activities of the JRC began. Future activities were to
continue to support the Commission's implementations of Community
policies.
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 41 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 42 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
A sinistra: EnviroMission in Australia (Fonte: www.wentworth.nsw.gov.au).
A destra: torre solare nel laboratorio del Weizmann Institute of Science (Fonte: www_weizmann_ac).
Luca Marescotti 43 / 95
UE: Joint Research Centres
The JRC is located across six different sites within the EU.
Brussels is home to the headquarters and also to the Directorate-General,
the Scientific Policy and Stakeholder Relations Directorate and the
Resources Directorate.
The JRC's site in Ispra, Italy is home to the JRC Visitors' Centre where
you can learn about the many areas of our research via our interactive
exhibits.
The Ispra site also hosts the Institute for the Protection and Security of
the Citizen (IPSC), the Institute for Environment and Sustainability
(IES), and the Institute for Health and Consumer Protection (IHCP), as
well as the Ispra Site Management (ISM) Directorate.
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 44 / 95
JRC sites
The Institute for Reference Materials and Measurements
IRMM: Geel in Belgium
The Institute for Energy and Transport IET: Petten in the
Netherlands
The Institute for Transuranium Elements ITU: Karlsruhe in
Germany,
The Institute for Prospective Technological Studies IPTS:
Seville in Spain
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 45 / 95
La tecnologia si lega dunque intimamente alla scienza e questa alla
formazione e alla natura delle teorie nelle scienze, aprendo nuovi modi di
intendere la stessa economia che potrebbe divenire strumento per
minimizzare il consumo di risorse e per costruire bilanci basati sulla
sostenibilità.
È, dunque, a partire sia dagli sviluppi delle teorie, sia dalla comprensione
dei significati pertinenti all’ambito dell’urbanistica, che il tema delle
tecnologie deve essere ampliato
per sviluppare criticamente
●
tecniche urbanistiche
●
processi di realizzazione delle opere
●
la qualità e l’innovazione tecnologica nell’organizzazione
territoriale
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 46 / 95
VIA valutazione di impatto ambientale, definita a livello internazionale
dagli anni settanta e nazionale dagli anni ottanta
VAS valutazione di impatto ambientale strategico, definita a
livello europeo
dall’impegno di controllo per alcune opere alla loro applicazione
generalizzata secondo definiti protocolli
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 47 / 95
Dalle grandi opere all’enorme impatto delle trasformazioni piccole ma
capillari, legate allo sfruttamento delle risorse naturali e
all’urbanizzazione.
Nell’ambiente le microtrasformazioni diffuse si sommano ai fenomeni di
grandi dimensioni, inducendo cambiamenti climatici urbani,
contaminando intere regioni vaste, riducendo le capacità di
metabolizzazione e di rigenerazione del sistema aria acqua suolo
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 48 / 95
PER DEFINIRE L'URBANISTICA
DUE CONCETTI
RISORSA LIMITATA & BENE PUBBLICO
SIGNIFICATO MODERNO DELLO STATO E DELLE SUE
FUNZIONI
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 49 / 95
“Senza un sistema giuridico, economico, politico, burocratico, scolastico,
finanziario, urbanistico, sanitario sufficientemente sviluppati, gli strumenti
più potenti della tecnologia fisicomatematica non potrebbero funzionare.
D’altra parte, nelle società industrialmente avanzate il tipo di regole secondo
cui si costituiscono l’economia, la burocrazia, il diritto, il sistema scolastico,
ecc., è sempre più simile al tipo di regole che presiedono alla formazione del
sapere scientifico e alla sua applicazione all’industria.”
[Emanuele Severino 1988, pp. 39/40]
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 50 / 95
“La scienza e la tecnologia scientifica si integrano dunque a quell’insieme di sistemi
che rendono possibile il funzionamento degli strumenti portati alla luce dal sistema
scientifico-tecnologico. (…) Nella sua essenza, questo Apparato è una struttura
progettante (ad-paratus, ad-parare); ossia è una capacità –anzi la capacità massima
che mai sia apparsa nella storia dell’uomo- di disporre dei mezzi che sono idonei allo
scopo. (…). Ciò vuol dire che qualunque possa essere il fine assegnato dall’esterno
all’Apparato, quest’ultimo possiede di per se stesso un fine supremo: quello di
riprodursi e di accrescere indefinitamente la propria capacità di realizzare fini.”
[Emanuele Severino 1988, pp. 39/40]
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 51 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 52 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Traffico a New York, Milano, Manila: non segni di
qualità, forse nemmeno di ricchezza,
ma di precarietà e di alti rischi per la salute.
Luca Marescotti 53 / 95
I termini di “geografia umana” e “paesaggio antropico” o di
“antropizzazione del pianeta” in linguaggio urbanistico sono sinonimi della
cosiddetta “produzione di territorio”.
ALLA PRODUZIONE DEL TERRITORIO SI DANNO
SPECIFICI MEZZI E MODI
tecnologie specifiche di processo
&
tecnologie specifiche di prodotto.
[Emanuele Severino 1988, pp. 39/40]
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 54 / 95
La “dimensione planetaria” comporta il rifiuto cosciente che l’impronta ecologica
urbana di una singola nazione possa essere estesa su gran parte del pianeta,
soffocando il resto del mondo
PER UN NUOVO MODO DI PRODUZIONE DEL TERRITORIO
non processo spontaneo, ma volontà politica
attraverso intese tra le istituzioni
attraverso obblighi condivisi per i cittadini delle nazioni
PER DIVENTARE
pratica comune di comportamento individuale e di governo sociale
FINO A DIVENIRE
pratica comune nell’urbanistica
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 55 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
CENTRALITÀ DELL’URBANISTICA NELLE QUESTIONI
AMBIENTALI
Luca Marescotti 56 / 95
A livello internazionale si possono prendere, come base di discussione sulla
valenza generale delle questioni disciplinari, le conferenze Habitat promosse
dall’ONU come luoghi di confronto e di accordo su dichiarazioni di principio
Habitat Vancouver - 1975
Habitat II Istanbul – 1996
Habitat III? ..
Habitat III is the United Nations Conference on Housing and Sustainable Urban
Development, taking place in Quito, Ecuador, 17–20 October 2016
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 57 / 95
Il testo approvato a Istanbul proclama il diritto di tutti gli esseri umani a possedere
adeguate abitazioni.
Nelle premesse sono ripresi i risultati espressi nella precedente conferenza
internazionale di Vancouver e, soprattutto, quelli elaborati nel 2000, in esecuzione
degli indirizzi espressi dedicando l’anno 2000 ai senza casa (International Year of
Shelter for the Homeless and the Global Strategy for Shelter to the Year 2000) e
alle Conferenze “Ambiente e sviluppo” (tra cui la Conferenza di Rio del 1992).
Per il raggiungimento dei diversi obiettivi si rafforzano ruoli e risorse dello United
Nation Centre for Human Settlements (UN-HABITAT).
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 58 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Habitat III? ..
In Resolution 66/207 and in line with the bi-
decennial cycle (1976, 1996 and 2016), the
United Nations General Assembly decided to
convene the Habitat III Conference to
reinvigorate the global commitment to
sustainable urbanization, to focus on the
implementation of a New Urban Agenda,
building on the Habitat Agenda of Istanbul
in 1996.
Luca Marescotti 59 / 95
E la Carta di Atene, ma quale? ..
Sempre a livello internazionale si ricorda la nuova Carta d’Atene, discussa dal
Consiglio europeo degli urbanisti (Ectp - European Country and Town Planning) e
approvata a Atene il 30 maggio del 1998, in cui nella redazione dei piani sono
state messe al centro dell’attenzione la compatibilità economica, quella sociale e
quella ambientale.
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 60 / 95
E la Carta di Atene, quella del 1998!
1. sviluppo della città multifunzionale per superare l’applicazione rigida
dell’azzonamento nei piani urbanistici;
2. fattibilità economica sociale e ambientale dei piani urbanistici;
3. sviluppo urbano e territoriale sostenibile;
4. integrazione dei trasporti nell’urbanistica;
5. partecipazione pubblica alle scelte urbanistiche;
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 61 / 95
E la Carta di Atene, quella del 1998!
6. risposte concrete ai nuovi bisogni sociali nelle questioni emergenti, per esempio
rispetto agli immigrati, ai cambiamenti nei nuclei familiari (singoli e famiglie
nucleari) e agli studenti;
7. miglioramento e aumento degli spazi e delle aree pubbliche;
8. conservazione dell’identità storica delle città;
9. applicazione delle innovazioni tecnologiche per il controllo del traffico, per il
telelavoro, per la gestione delle pratiche e della burocrazia;
10. innalzamento della sicurezza rispetto ai pericoli derivanti da criminalità,
disastri naturali e guerre.
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 62 / 95
I limiti di simili dichiarazioni consistono non solo nella loro carenza
operativa e, quindi, nel loro valore ideologico di affermazione di principio,
ma anche nella ricerca di affermazioni generali rispetto a situazioni
particolari presenti in ciascuno stato
BISOGNA RENDERLE OPERATIVE! È URGENTE!
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 63 / 95
Questo sfondo è quanto costituisce la questione generale.
È ormai difficile non riconoscere la questione urbana come una questione
planetaria non tanto per gli squilibri e le tensioni che possono generare lotte
(non che questi aspetti siano marginali, ma spesso sono negati perché troppo
politici), quanto per la dimensione che le città assumono e assumeranno
LA QUESTIONE URBANA È DUNQUE CONNESSAAL TEMA
GENERALE DELL’AMBIENTE E ALLA CONSAPEVOLEZZA
CHE NON SI TRATTA DI UN SINGOLO CASO DA ESAMINARE
QUANTO
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 64 / 95
Protocollo di Montreal 1987: messa al bando dei clorofluorocarburi (CFC) per
proteggere l’ozonosfera
Protocollo di Kyoto 1997: riduzione delle emissioni dei sei principali gas
maggiormente responsabili dell’effetto serra
anidride carbonica (CO2
) - metano (CH4
) - protossido di azoto (N2
O)
esafluoruro di zolfo (SF6
) - idrofluorocarburi (HFC) - perfluorocarburi (PFC)
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 65 / 95
1. Fonti rinnovabili e gas. Le analisi di economicità delle fonti energetiche
dovrebbero essere sviluppate considerando il costo complessivo, inclusi quindi
anche i costi esterni ambientali. In questo modo sarebbe più corretto valutare fonti
rinnovabili, fonti fossili e fonti atomiche.
2. Efficienza energetica. In alcuni studi per un uso razionale dell’energia si rende
evidente il margine di inefficienza nelle apparecchiature e nell’uso dell’energia. La
riduzione dei consumi nell’edilizia, nei motori a combustione o dei computer nel corso
degli ultimi dieci anni mostra nel concreto una delle possibili strade da seguire; una
possibile linea di ricerca dovrebbe riguardare con urgenza il costo energetico delle
concentrazioni urbane in relazione alle densità e alle tipologie edilizie. L’uso razionale
delle risorse significa però non solo efficienza, ma ridurre anche i consumi superflui.
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 66 / 95
3. Produzione di energia elettrica. La ricerca punta al miglioramento del
rendimento delle centrali, allo sviluppo della cogenerazione e del teleriscaldamento
e all’introduzione di nuove tecnologie come le celle a combustibile, la micro-
cogenerazione.
4. Modificazione e razionalizzazione del settore dei trasporti. Le politiche in
questo campo riguardano la logistica, come nel caso del fattore di carico dei vettori
per il trasporto delle merci o il telelavoro per ridurre il pendolarismo, e soprattutto
l’urbanistica per una migliore ubicazione degli insediamenti e con l’adozione di
piani urbani del traffico, di mobility manager, di trasporti pubblici e di sistemi
telematici di gestione del traffico urbano.
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 67 / 95
E ora CoP 21
It was the 21st yearly session of the Conference of the Parties (COP) to
the 1992 United Nations Framework Convention on Climate Change
(UNFCCC) and the 11th session of the Meeting of the Parties to the
1997 Kyoto Protocol.
The overarching goal of the convention is to reduce greenhouse gas
emissions to limit the global temperature increase.
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 68 / 95
E ora CoP 21
On 12 December 2015, the participating 195 countries agreed, by
consensus, to the final global pact, the Paris Agreement, to reduce
emissions as part of the method for reducing greenhouse gas.
In the 12-page document, the members agreed to reduce their carbon
output "as soon as possible" and to do their best to keep global
warming "to well below 2 degrees C"
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 69 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
ECOLOGIA DELLA CITTÀ E IMPRONTA ECOLOGICA
Luca Marescotti 70 / 95
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Figura 78. Smokey Mountain e risaie a Manila
(A destra fonte: Basil Pao, pubblicata nel sito Web Palin’s Travels Londra).
Luca Marescotti 71 / 95
Le città
Le città sono flussi di energia, ma il loro bilancio non si chiude certo nei
conti semplicistici relativi alla produzione e al consumo di energia
elettrica
[energia erogata e energia consumata per la gestione degli insediamenti residenziali
industriali e commerciali e per le infrastrutture]
Seguire l’impostazione dei cicli ecologici
Indagare la dimensione del nuovo rapporto tra città e risorse
non il dualismo e gli squilibri tra città e campagna
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 72 / 95
Le città
Le città sono devono essere lette come parte dell’ambiente per sostenere
di averle comprese appieno nel loro significato e nel loro impatto
ambientale, nelle risorse che necessitano per essere approvvigionate,
ma anche per smaltire le scorie che producono: si intuisce per la prima
volta che si devono definire dei limiti, delle soglie di tolleranza,
estendendo i concetti dalle singole sostanze alla questione ambientale,
la carrying capacity anticipa la sustainability.
LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
Luca Marescotti 73 / 95
Come funziona una città?
Per comprendere quindi gli impatti delle
azioni urbanistiche sul pianeta, bisogna
prima capire come funziona una città
Metabolismo urbano:
la definizione (1965)
Luca Marescotti 74 / 95
Metabolismo urbano:
la definizione (1965)
Abel Wolman, “ The metabolism of cities”, Scientific American,
Vol. 213, 1965, pp. 179/190.
“In the US today attemption is focused on shortages of water and
the pollution of water and air. There is plenty of water, but
supplying it requires foresight. Pollution calls for public economic
decisions.”
Luca Marescotti 75 / 95
Reflui urbani
Acque bianche
Acque nere
Metabolismo urbano:
la definizione (1965)
Luca Marescotti 76 / 95
“The metabolic requirements of a city can be defined as all
the materials and commodities needed to sustain the city's
inhabitants at home, at work and at play. Over a period of time
these requirements include even the construction materials
needed to build and rebuild the city itself.
The metabolic cycle is not completed until the waste and
residues of daily life have been removed and disposed with a
minimum of nuisance and hazard.”
Abel Wolman 1965, p.179.
Metabolismo urbano:
la definizione (1965)
Luca Marescotti 77 / 95
“As man has come to appreciate that earth
is a closed ecological system, casual
method that once appeared satisfactory for
disposal of wastes no longer seem
acceptable.”
Abel Wolman 1965, p.179.
Metabolismo urbano:
la definizione (1965)
Luca Marescotti 78 / 95
Come funziona una città?
Da cinquant'anni si risponde a questa
domanda studiando casi concreti!
Metabolismo urbano:
gli studi dopo il 1965
Luca Marescotti 79 / 95
Come funziona una città?
http://www.urbanmetabolism.org
Metabolismo urbano:
gli studi dopo il 1965
Luca Marescotti 80 / 95
Metabolismo urbano: gli studi dopo il 1965
Bruxelles
Luca Marescotti 81 / 95 8111/10/09
i
IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
Luca Marescotti 82 / 95 82Marescotti11/10/09
i
IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
Luca Marescotti 83 / 95 83Marescotti11/10/09
i
IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
Luca Marescotti 84 / 95 84Marescotti11/10/09
i
IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
Luca Marescotti 85 / 95
BIOMASSE
MATERIE
PRIME
ENERGIA
SUPPLEMENTARE
ENERGIA
NATURALE
IRRADIATA
E RIFLESSA
EMISSIONI
URBANE
GASSOSE
SCARTI E
RIFIUTI
SOLIDI
LIQUIDI
CICLO DELL’ACQUA
IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
Luca Marescotti 86 / 95
BIOMASSE
EMISSIONI
URBANE
GASSOSE
Nella città vi sono insediamenti
per abitare, per produrre,
per ricrearsi,
ma anche insediamenti per
gestire la città.
La città ripara dalla natura,
dalle incursioni di altri,
offre servizi.
Abitanti, animali e verde
non sono solo
biomasse.
IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
Luca Marescotti 87 / 95
MATERIE
PRIME
ENERGIA
SUPPLEMENTARE
EMISSIONI
URBANE
GASSOSE
MA:
Da dove vengono
le energie supplementari?
Da dove vengono
le materie prime?
IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
Luca Marescotti 88 / 95
Dal metabolismo urbano all'impronta ecologica di
una nazione: quanto territorio occorre ...
Quanto territorio occorre per disporre delle
energie supplementari e delle materie
prime necessarie alle attività produttive
direzionali abitative e ricreative della città?
Luca Marescotti 89 / 95
AVETE VISTO IL DOCUMENTARIO
HOME La terra vista dal cielo? ...
L'esportazione di frutta e verdura da Israele significa
esportare anche l'acqua del Giordano.
Costruire città nel deserto del Dubai significa
importare da altre parti del mondo materiali e alimenti.
La produzione di energia dal sole fino a che punto
compensa le energie incorporate?
Home, documentario di Yann Arthus-Bertrand 2010.
Dal metabolismo urbano all'impronta ecologica di
una nazione: quanto territorio occorre ...
Luca Marescotti 90 / 95
L'uso umano del suolo e il consumo dei prodotti
consumo netto = produzione + importazione - esportazione
Per calcolare la superficie pro-capite necessaria per la
produzione di ciascuno dei principali beni di consumo, si divide il
consumo medio annuale pro-capite di quel bene (kg/per persona)
per la sua produttività, cioè per la superficie di terreno necessaria
a produrre quel bene (kg/ha)
superficie necessaria per un certo bene = consumo medio
annuale pro-capite / produttività media annuale per ettaro
Dal metabolismo urbano all'impronta ecologica di
una nazione: quanto territorio occorre ...
Luca Marescotti 91 / 95
METABOLISMO CIRCOLARE
Recupero di scarti e
rifiuti per il
miglioramento
del metabolismo urbano
[Fonte: elaborazioni di Rogers (Rogers 2000, p.31)
da Girardet 1996]
Dal metabolismo urbano all'impronta ecologica di
una nazione: quanto territorio occorre ...
Luca Marescotti 92 / 95
METABOLISMO CIRCOLARE
Recupero di scarti e
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da Girardet 1996]
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una nazione: quanto territorio occorre ...
Luca Marescotti 93 / 95
DISCUSSIONI E DOMANDE?
IL CUSCINETTO A SFERA
LA VOLTA SCORSA
13 APRILE 2016
Luca Marescotti 94 / 95
DISCUSSIONI E DOMANDE
Urbanistica, territorio e il sistema aria-acqua-suolo
Regione urbana pianificazione territoriale
Luca Marescotti 95 / 95
DISCUSSIONI E DOMANDE?
... E QUESTI ALTRI
E la Legge Urbanistica nazionale? Non andrebbe rivista?
(a) una questione costituzionale da mettere a posto: le competenze.
(b) Colmare le lacune senza stravolgere l'impianto di legge generale:
per esempio: (b1) l'assoluta mancanza nella 1150/1942 dell'ambiente:
questa sarebbe la modernizzazione della legge urbanistica (e poi che
cosa mancherebbe?); (b2) gli aspetti economici (oneri di
urbanizzazione e altro); (b3) le opere pubbliche.
Tutto questo rimette in discussione l'assenza (o la latitanza?) dello
Stato: un effetto dell'arretramento dello stato richiesto dal liberalismo
mondiale.

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  • 2. Luca Marescotti 2 / 95 IL SENSO DELLE PAROLE THE MEANING OF WORDS Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Città Tecnologie Ambiente. Le tecnologie per la sostenibilità e la protezione ambientale Nelle diapositive sono riportati estratti del testo
  • 3. Luca Marescotti 3 / 95 INFLUENZA DELLE CARTE EUROPEE NELLE LEGISLAZIONI NAZIONALI MA CHE COSA è L'URBANISTICA?
  • 4. Luca Marescotti 4 / 95 MA NON PUÒ FINIRE QUI …. BISOGNA CONTINUAMENTE STUDIARE E DISCUTERE QUANTO SI STA STUDIANDO
  • 5. Luca Marescotti 5 / 95 DISCUSSIONI E DOMANDE? QUALI RAPPORTI CI SONO TRA CAMPI DI STUDIO, SISTEMI SOCIO-ECOLOGICI, ATTIVITÀ AMMINISTRATIVE Urbanistica, territorio e il sistema aria-acqua-suolo Regione urbana pianificazione territoriale
  • 6. Luca Marescotti 6 / 95 DISCUSSIONI E DOMANDE SONO EMERSI QUESTI ELEMENTI La frammentazione dei decisori, le diversità dei linguaggi: una babele urbanistica? La presenza di troppi decisori (in Italia gli 8000 comuni) e l'incapacità di una pianificazione territoriale regionale e di indirizzi forti (cogenti?) dello stato. Occorre armonizzare le leggi urbanistiche regionali e tutti gli strumenti urbanistici. Occorre individuare strategie territoriali e rafforzare i livelli superiori di pianificazione. E POI ….
  • 7. Luca Marescotti 7 / 95 DISCUSSIONI E DOMANDE ... E QUESTI ALTRI E la Legge Urbanistica nazionale? Non andrebbe rivista? (a) una questione costituzionale da mettere a posto: le competenze. (b) Colmare le lacune senza stravolgere l'impianto di legge generale: per esempio: (b1) l'assoluta mancanza nella 1150/1942 dell'ambiente: questa sarebbe la modernizzazione della legge urbanistica (e poi che cosa mancherebbe?); (b2) gli aspetti economici (oneri di urbanizzazione e altro); (b3) le opere pubbliche. Tutto questo rimette in discussione l'assenza (o la latitanza?) dello Stato: un effetto dell'arretramento dello stato richiesto dal liberalismo mondiale.
  • 8. Luca Marescotti 8 / 95 DISCUSSIONI E DOMANDE E POI È STATO CHIESTO CHE SPERANZE ABBIAMO DI CAMBIARE?
  • 9. Luca Marescotti 9 / 95 LA STORIA NON È LINEARE L'UMANITÀ NON È OMOGENEA NON ESISTONO GOVERNI CAPACI DI AUTORITÀ ASSOLUTA E DURATURA IL TEMPO È POCO LE POSSIBILITÀ DI CAMBIAMENTO SONO TANTISSIME MOLTI AGISCONO SOLO PER SOLDI (O SERVILISMO) MA MOLTI AGISCONO PER ALTRE E DIVERSE MOTIVAZIONI: NESSUNO HA PAGATO LE RICERCHE DI ARISOTELE, DI PLATONE, DI CONFUCIO, DI GALILEO, DI LAPLACE O DI PASTEUR, DI RABINDRANATH TAGORE, DI PABLO NERUDA…. NON È FORSE QUESTA LA NOSTRA STORIA? DIFFICILE È FARE PREVISIONI: IL FUTURO NON È MAI QUELLO CHE PENSAVAMO!
  • 10. Luca Marescotti 10 / 95 Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni territoriali L'URBANISTICA PER PROTEGGERE LA TERRA
  • 11. Luca Marescotti 11 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA Nel passato la lunghezza di vita media attesa era inferiore a quella attuale, accompagnata da malattie carestie e guerre. Alla base delle migliori condizioni attuali di vita su aree geografiche sempre più vaste, stanno molte rivoluzioni e innovazioni tecnologiche; eppure proprio alla scienza e alla tecnologia si stanno imputando forti impatti sociali e ambientali che ampliano gli squilibri territoriali e minacciano addirittura la stessa salute umana.
  • 12. Luca Marescotti 12 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA Le forti contraddizioni tra i diversi aspetti che caratterizzano la vita sul pianeta Terra, aiutano a rafforzare posizioni così ideologiche da far rinnegare i più evidenti benefici delle molte rivoluzioni (agronomiche, industriali, sanitarie e sociali) a favore di inesistenti passati arcadici, con il risultato di mettere a rischio molti processi politici e conoscitivi [DECRESCITA FELICE?] Per affrontare correttamente il rapporto tra scienze e tecnologie nel governo del territorio bisogna sciogliere il groviglio di luoghi comuni che stanno alla base di queste apparenti contraddizioni e indeboliscono ogni capacità di azione.
  • 13. Luca Marescotti 13 / 95 Le culture “Due secoli fa, tutti i guineani vivevano «ancora nell’età della pietra», cioè usavano attrezzi di pietra simili a quelli che in Europa furono soppiantati dagli utensili di metallo migliaia di anni fa, e abitavano in villaggi autonomi senza alcuna struttura politica organizzata. I bianchi erano arrivati, avevano imposto un governo centrale, e avevano portato beni materiali il cui valore era apparso subito evidente ai guineani medesimi: asce di acciaio, fiammiferi, medicine, vestiti, bibite, ombrelli….(…). (…) Eppure (…) sapevamo benissimo che i locali, in media, erano abili e capaci almeno quanto i colonizzatori. ” [fonte: Jared Diamond 1998, p. 4.] LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 14. Luca Marescotti 14 / 95 Il benessere dell'Occidente Per indagare correttamente il primo tema, riguardante l’incontestabile miglioramento delle condizioni attuali di vita su aree geografiche sempre più vaste, si devono condurre analisi storiche e geografiche e un poco anche urbanistiche, in termini relativi, rispetto al passato di quelle stesse regioni di cui si parla e rispetto al presente nel confronto con tutta la popolazione umana. Per quanto la questione sia una questione di squilibri territoriali su aree vaste, di domini su basi economiche politiche o militari, esiste senz’altro un aspetto incontrovertibile che riconosce l’importanza di condizioni di vita più salubri, il che riguarda le relazioni tra tutti gli esseri umani con l’ambiente, il territorio e, soprattutto, le città. LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 15. Luca Marescotti 15 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 16. Luca Marescotti 16 / 95 Il benessere dell'Occidente Neil Irwin, Quoctrung Bui, “The Rich Live Longer Everywhere. For the Poor, Geography Matters (Life expectancy of 40-year-olds with household incomes below $28,000, adjusted for race)”. The New Yorker Times, April 11, 2016 For poor Americans, the place they call home can be a matter of life or death. The poor in some cities — big ones like New York and Los Angeles, and also quite a few smaller ones like Birmingham, Ala. — live nearly as long as their middle-class neighbors or have seen rising life expectancy in the 21st century. But in some other parts of the country, adults with the lowest incomes die on average as young as people in much poorer nations like Rwanda, and their life spans are getting shorter. [Fonte: The New Yorker Times, April 11, 2016] LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 17. Luca Marescotti 17 / 95 Il benessere dell'Occidente In those differences, documented in sweeping new research, lies an optimistic message: The right mix of steps to improve habits and public health could help people live longer, regardless of how much money they make. [Fonte: The New Yorker Times, April 11, 2016] LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 18. Luca Marescotti 18 / 95 Il benessere dell'Occidente: Italia 2016 ISTAT: “Per la prima volta in Italia è possibile disporre delle tavole di mortalità e delle speranze di vita secondo il livello di istruzione, della popolazione residente per genere ed età. Si tratta di un rilevante contributo nell'analisi dell'impatto che le condizioni socio-economiche hanno sulla mortalità.” [Fonte: http://www.istat.it/it/archivio/184896] LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 19. Luca Marescotti 19 / 95 Il benessere dell'Occidente: Italia 2016 ISTAT: “Tra gli uomini, rispetto alle donne, è più netto lo svantaggio per diseguaglianze nel titolo di studio. Le distanze più marcate nella speranza di vita alla nascita rispetto a chi ha conseguito una laurea o titoli superiori si osservano tra gli uomini con un titolo di studio basso (nessun titolo o licenza elementare) con una differenza di 5,2 anni. Per le donne la differenza nella speranza di vita per titolo di studio, sempre alla nascita, è invece di 2,7 anni. L'effetto del titolo di studio si mantiene rilevante anche in età anziana (65 anni) con un vantaggio per uomini e donne con titolo di studio elevato rispettivamente di 2,2 e 1,3 anni di vita. Il lavoro fin qui svolto costituisce il primo passo per studiare le diseguaglianze sociali nella mortalità. Avvalendosi delle informazioni presenti nel censimento saranno possibili ulteriori analisi per studiare l'impatto sulla mortalità di altri fattori socio-economici.” [Fonte: http://www.istat.it/it/archivio/184896] LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 20. Luca Marescotti 20 / 95 E quindi? A che punto siamo? LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 21. Luca Marescotti 21 / 95 A che punto siamo? Il modello mentale con cui interpretare il mondo cambia locale-globale: il modello locale si apre a confronti internazionali; nuove visioni: i modelli interpretativi della natura e dei cicli ecologici si modificano attraverso un continuo processo di verifica e di approfondimento delle conoscenze in tutte le discipline; nuove potenzialità: l'accelerazione tecnologica porta problemi prima ignoti, ma anche visioni globali delle dinamiche dell’espansione umana. Le storie e le analisi delle città moderne occidentali sono solo una parte della storia. LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 22. Luca Marescotti 22 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 23. Luca Marescotti 23 / 95 A che punto siamo? Le trasformazioni territoriali e la “produzione” di territorio adatto a nuove funzioni ha implicato consumo e inquinamento di suolo, di acqua e di aria, limitando ulteriormente le capacità di metabolizzazione. Sarebbe profondamente errato ritenere che questo non accadesse nel passato, anche se probabilmente interessava aree di minore estensione e anche se, comunque, si era in grado raramente di comprendere i processi in atto o già accaduti. LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 24. Luca Marescotti 24 / 95 A che punto siamo? Se è vero che nel passato, la crescita demografica e la velocità di aumento dei consumi nei paesi industrializzati comportò “di necessità” l’esigenza di trasformare lo sfruttamento delle risorse e spinse la ricerca di nuove risorse e di nuove tecnologie di sfruttamento, è anche vero che le risorse non sono infinite e che si consumano nella dispersione combinata di materia e di energia, influenzando probabilmente anche l’uso di future risorse oggi ignote. LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 25. Luca Marescotti 25 / 95 A che punto siamo? La ricerca tecnologica deve essere indirizzata a conoscere nuove risorse, a utilizzare meglio quelle note, a ridurre gli impatti negativi: proprio per la complessità del sistema ambientale e per l’entità degli impatti ambientali “umani”, si evince la necessità di individuare i problemi a carattere globale e planetario assieme a quelli di carattere locale, nella consapevolezza che anche, ma non solo, la somma di azioni locali e individuali può generare impatti globali. Non esiste un’area neutrale per l’urbanistica. LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA
  • 26. Luca Marescotti 26 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E LA VITA SULLA TERRA: misurare le risorse
  • 27. Luca Marescotti 27 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA Urbanistica: da tecniche amministrative a scienza e tecnologia
  • 28. Luca Marescotti 28 / 95 COMPRENSIONE DELL’ENTITÀ DEL PROBLEMA IN TERMINI CORRETTI E VALUTABILI TRAMITE L’USO APPROPRIATO DI STRUMENTI CONOSCITIVI GIS & ELABORAZIONE STATISTICHE DEI DATI (ANALISI MULTICRITERI, ANALSI MULTIVARIATA, ...) ANALIZZARE LA PARTE GIOCATA DALLE TECNOLOGIE IN GENERALE E TRASFERIRLAAGLI ASPETTI TECNOLOGICI PROPRI DELLA PROFESSIONE, COSÌ COME È MATURATA NELL’AMBITO DI MOLTE DISCIPLINE INGEGNERIA ARCHITETTURA URBANISTICA LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 29. Luca Marescotti 29 / 95 L’impatto delle opere civili sul territorio non è una questione estetica nessun giardino e nessun bosco mitigherà insediamenti, fabbriche o discariche non certificate ambientalmente nessun vaso di fiori ai balconi trasformerà una città e il suo traffico OCCORRE UN NUOVO MODO DI PENSARE L'URBANISTICA LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 30. Luca Marescotti 30 / 95 IN QUESTO CONTESTO OGNI OPERA “RILEVANTE” DEVE ESSERE STUDIATA PER TUTTO CIÒ CHE RIGUARDA ● INQUINAMENTI ● CONSERVAZIONE DELL’AMBIENTE & CICLI BIOLOGICI/ GEOLOGICI/ CHIMICI E SERVIZI ECOLOGICI ● CICLI PRODUTTIVI ● EFFETTI SULLA SALUTE DEGLI ESSERI VIVENTI BISOGNA COMPRENDERE QUALE PROGETTO SIA EFFICACE E APPLICABILE NEL TEMPI NECESSARI E CON LE RISORSE EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI. LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 31. Luca Marescotti 31 / 95 CONOSCENZA DELLO STATO DELLE RISORSE SU BASE CATASTALE Le analisi delle caratteristiche del suolo (per esempio di geologia o pedologia finalizzati alle caratteristiche meccaniche, nutritive e produttive del suolo) Le analisi delle acque, dalle produzioni agro alimentari e forestali (per esempio con il catasto delle produzioni agricole e il catasto dei boschi e delle foreste) Lo stato delle discariche e dei siti contaminati (con il catasto dei siti, delle possibilità di bonifica e di riutilizzazione) LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 32. Luca Marescotti 32 / 95 UNIFICAZIONE DELLE STRATEGIE DI PIANIFICAZIONE E DI PROGRAMMAZIONE piani di zona agricoli, nei piani di assetto forestale, nei piani di area vasta, nei piani territoriali di coordinamento e nei piani paesistici (di aree più o meno vaste, ovvero provinciali o regionali), programmi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, piani e programmi per la mobilità e le infrastrutture (dalle strade alla fornitura di energia e acqua, dalla rete dei reflui alle telecomunicazioni). In questi orizzonti si devono collocare i piani urbanistici attraverso una revisione profonda dell’attività urbanistica degli enti pubblici LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 33. Luca Marescotti 33 / 95 Il processo di pianificazione diviene una tecnologia di processo integrato nel processo di programmazione e di progettazione delle opere pubbliche. organizzazione territoriale = tecnologie di prodotto appropriate alla sostenibilità. Le discipline che si occupano delle trasformazioni del suolo e della costruzione delle opere di supporto alle attività umane debbono, pertanto, intrecciarsi con le discipline che si occupano della conoscenza del pianeta Terra, delle coltivazioni legnose e agricole, degli allevamenti zootecnici! LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 34. Luca Marescotti 34 / 95 PROCESSO DI PIANIFICAZIONE ELEMENTI DI BASE DELLE CONOSCENZE E DEI PROCESSI LOGICI DEL CONTROLLO quattro fasi definitorie delimitazione dell’oggetto o del fenomeno su cui si intende intervenire per modificarlo individuazione dei suoi caratteri quantitativi e qualitativi scelta degli idonei strumenti con le opportune metodiche di misura scelta degli intervalli temporali di controllo per descrivere i mutamenti e l’efficacia delle azioni intraprese trattamento statistico dei dati LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 35. Luca Marescotti 35 / 95 PROCESSO DI PIANIFICAZIONE IMPOSTAZIONE DEL PROBLEMA corretta circoscrizione dell’intervento, delle motivazioni e degli obiettivi e degli effetti attesi La delimitazione del campo di intervento individua anche le possibili relazioni e i possibili impatti diretti e indiretti con il contesto e con l’ambiente, in modo da predisporre eventuali azioni di mitigazione compensazione DOCUMENTO DI SCOPING = DOCUMENTO PER LA DEFINIZIONE DEL CAMPO DI APPLICAZIONE LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 36. Luca Marescotti 36 / 95 PROCESSO DI PIANIFICAZIONE COME TECNOLOGIA DI PROCESSO La tecnologia è applicazione di scoperte scientifiche al raggiungimento di fini pratici, un’accezione ben compresa in antichità, quando si intuiva l’utilità delle macchine per la liberazione dalla schiavitù del lavoro fisico, cioè da attività non più degne di un essere libero (Aristotele, Bacone, Bruno, …) NON DOBBIAMO FARE A MENO DELLE TECNOLOGIE, DOBBIAMO SVILUPPARE TECNOLOGIE UTILI ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 37. Luca Marescotti 37 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA Non sempre le tecnologie sono comprese e si diffondono nel momento dell'invenzione I caratteri mobili e il disco di Festòs [Fonte: Diamond 1998, pp. 187/188] Nelle tecnologie di protezione ambientale SI DEVE RIDURRE il rischio di non sviluppare tecnologie appropriate con la stessa velocità CON CUI SI ATTUIAMO trasformazioni ambientali dannose per la vita
  • 38. Luca Marescotti 38 / 95 PROCESSO DI PIANIFICAZIONE COME TECNOLOGIA DI PROCESSO LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 39. Luca Marescotti 39 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA Centri di ricerca nel Regno Unito The Ecos Millennium Environmental Centre is a unique project in Ireland that opened on 7 th August 2000. Ecos is set in a 150-acre Country Park, which has been created from previously disused land that is the River Braid flood plain.
  • 40. Luca Marescotti 40 / 95 ISPRA e i Joint Research Centre Ispra Comitato Nazionale per l'Energie Nucleare (CNEN) officially transferred to the Community on March 1, 1961. Since 1973, non-nuclear research evolved rapidly, especially in topics related to safety and the environment. After 16 years of research, the nuclear reactor at JRC Ispra was shut down in 1983. In 1992, the results of a study led to a proposal to convert the JRC Ispra site into an environmentally-optimised model site; the "ECO Centre" At the beginning of the 1980s, re-examination of the mandate and evaluation of the activities of the JRC began. Future activities were to continue to support the Commission's implementations of Community policies. LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 41. Luca Marescotti 41 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 42. Luca Marescotti 42 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA A sinistra: EnviroMission in Australia (Fonte: www.wentworth.nsw.gov.au). A destra: torre solare nel laboratorio del Weizmann Institute of Science (Fonte: www_weizmann_ac).
  • 43. Luca Marescotti 43 / 95 UE: Joint Research Centres The JRC is located across six different sites within the EU. Brussels is home to the headquarters and also to the Directorate-General, the Scientific Policy and Stakeholder Relations Directorate and the Resources Directorate. The JRC's site in Ispra, Italy is home to the JRC Visitors' Centre where you can learn about the many areas of our research via our interactive exhibits. The Ispra site also hosts the Institute for the Protection and Security of the Citizen (IPSC), the Institute for Environment and Sustainability (IES), and the Institute for Health and Consumer Protection (IHCP), as well as the Ispra Site Management (ISM) Directorate. LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 44. Luca Marescotti 44 / 95 JRC sites The Institute for Reference Materials and Measurements IRMM: Geel in Belgium The Institute for Energy and Transport IET: Petten in the Netherlands The Institute for Transuranium Elements ITU: Karlsruhe in Germany, The Institute for Prospective Technological Studies IPTS: Seville in Spain LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 45. Luca Marescotti 45 / 95 La tecnologia si lega dunque intimamente alla scienza e questa alla formazione e alla natura delle teorie nelle scienze, aprendo nuovi modi di intendere la stessa economia che potrebbe divenire strumento per minimizzare il consumo di risorse e per costruire bilanci basati sulla sostenibilità. È, dunque, a partire sia dagli sviluppi delle teorie, sia dalla comprensione dei significati pertinenti all’ambito dell’urbanistica, che il tema delle tecnologie deve essere ampliato per sviluppare criticamente ● tecniche urbanistiche ● processi di realizzazione delle opere ● la qualità e l’innovazione tecnologica nell’organizzazione territoriale LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 46. Luca Marescotti 46 / 95 VIA valutazione di impatto ambientale, definita a livello internazionale dagli anni settanta e nazionale dagli anni ottanta VAS valutazione di impatto ambientale strategico, definita a livello europeo dall’impegno di controllo per alcune opere alla loro applicazione generalizzata secondo definiti protocolli LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 47. Luca Marescotti 47 / 95 Dalle grandi opere all’enorme impatto delle trasformazioni piccole ma capillari, legate allo sfruttamento delle risorse naturali e all’urbanizzazione. Nell’ambiente le microtrasformazioni diffuse si sommano ai fenomeni di grandi dimensioni, inducendo cambiamenti climatici urbani, contaminando intere regioni vaste, riducendo le capacità di metabolizzazione e di rigenerazione del sistema aria acqua suolo LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 48. Luca Marescotti 48 / 95 PER DEFINIRE L'URBANISTICA DUE CONCETTI RISORSA LIMITATA & BENE PUBBLICO SIGNIFICATO MODERNO DELLO STATO E DELLE SUE FUNZIONI LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 49. Luca Marescotti 49 / 95 “Senza un sistema giuridico, economico, politico, burocratico, scolastico, finanziario, urbanistico, sanitario sufficientemente sviluppati, gli strumenti più potenti della tecnologia fisicomatematica non potrebbero funzionare. D’altra parte, nelle società industrialmente avanzate il tipo di regole secondo cui si costituiscono l’economia, la burocrazia, il diritto, il sistema scolastico, ecc., è sempre più simile al tipo di regole che presiedono alla formazione del sapere scientifico e alla sua applicazione all’industria.” [Emanuele Severino 1988, pp. 39/40] LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 50. Luca Marescotti 50 / 95 “La scienza e la tecnologia scientifica si integrano dunque a quell’insieme di sistemi che rendono possibile il funzionamento degli strumenti portati alla luce dal sistema scientifico-tecnologico. (…) Nella sua essenza, questo Apparato è una struttura progettante (ad-paratus, ad-parare); ossia è una capacità –anzi la capacità massima che mai sia apparsa nella storia dell’uomo- di disporre dei mezzi che sono idonei allo scopo. (…). Ciò vuol dire che qualunque possa essere il fine assegnato dall’esterno all’Apparato, quest’ultimo possiede di per se stesso un fine supremo: quello di riprodursi e di accrescere indefinitamente la propria capacità di realizzare fini.” [Emanuele Severino 1988, pp. 39/40] LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 51. Luca Marescotti 51 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 52. Luca Marescotti 52 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA Traffico a New York, Milano, Manila: non segni di qualità, forse nemmeno di ricchezza, ma di precarietà e di alti rischi per la salute.
  • 53. Luca Marescotti 53 / 95 I termini di “geografia umana” e “paesaggio antropico” o di “antropizzazione del pianeta” in linguaggio urbanistico sono sinonimi della cosiddetta “produzione di territorio”. ALLA PRODUZIONE DEL TERRITORIO SI DANNO SPECIFICI MEZZI E MODI tecnologie specifiche di processo & tecnologie specifiche di prodotto. [Emanuele Severino 1988, pp. 39/40] LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 54. Luca Marescotti 54 / 95 La “dimensione planetaria” comporta il rifiuto cosciente che l’impronta ecologica urbana di una singola nazione possa essere estesa su gran parte del pianeta, soffocando il resto del mondo PER UN NUOVO MODO DI PRODUZIONE DEL TERRITORIO non processo spontaneo, ma volontà politica attraverso intese tra le istituzioni attraverso obblighi condivisi per i cittadini delle nazioni PER DIVENTARE pratica comune di comportamento individuale e di governo sociale FINO A DIVENIRE pratica comune nell’urbanistica LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 55. Luca Marescotti 55 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA CENTRALITÀ DELL’URBANISTICA NELLE QUESTIONI AMBIENTALI
  • 56. Luca Marescotti 56 / 95 A livello internazionale si possono prendere, come base di discussione sulla valenza generale delle questioni disciplinari, le conferenze Habitat promosse dall’ONU come luoghi di confronto e di accordo su dichiarazioni di principio Habitat Vancouver - 1975 Habitat II Istanbul – 1996 Habitat III? .. Habitat III is the United Nations Conference on Housing and Sustainable Urban Development, taking place in Quito, Ecuador, 17–20 October 2016 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 57. Luca Marescotti 57 / 95 Il testo approvato a Istanbul proclama il diritto di tutti gli esseri umani a possedere adeguate abitazioni. Nelle premesse sono ripresi i risultati espressi nella precedente conferenza internazionale di Vancouver e, soprattutto, quelli elaborati nel 2000, in esecuzione degli indirizzi espressi dedicando l’anno 2000 ai senza casa (International Year of Shelter for the Homeless and the Global Strategy for Shelter to the Year 2000) e alle Conferenze “Ambiente e sviluppo” (tra cui la Conferenza di Rio del 1992). Per il raggiungimento dei diversi obiettivi si rafforzano ruoli e risorse dello United Nation Centre for Human Settlements (UN-HABITAT). LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 58. Luca Marescotti 58 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA Habitat III? .. In Resolution 66/207 and in line with the bi- decennial cycle (1976, 1996 and 2016), the United Nations General Assembly decided to convene the Habitat III Conference to reinvigorate the global commitment to sustainable urbanization, to focus on the implementation of a New Urban Agenda, building on the Habitat Agenda of Istanbul in 1996.
  • 59. Luca Marescotti 59 / 95 E la Carta di Atene, ma quale? .. Sempre a livello internazionale si ricorda la nuova Carta d’Atene, discussa dal Consiglio europeo degli urbanisti (Ectp - European Country and Town Planning) e approvata a Atene il 30 maggio del 1998, in cui nella redazione dei piani sono state messe al centro dell’attenzione la compatibilità economica, quella sociale e quella ambientale. LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 60. Luca Marescotti 60 / 95 E la Carta di Atene, quella del 1998! 1. sviluppo della città multifunzionale per superare l’applicazione rigida dell’azzonamento nei piani urbanistici; 2. fattibilità economica sociale e ambientale dei piani urbanistici; 3. sviluppo urbano e territoriale sostenibile; 4. integrazione dei trasporti nell’urbanistica; 5. partecipazione pubblica alle scelte urbanistiche; LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 61. Luca Marescotti 61 / 95 E la Carta di Atene, quella del 1998! 6. risposte concrete ai nuovi bisogni sociali nelle questioni emergenti, per esempio rispetto agli immigrati, ai cambiamenti nei nuclei familiari (singoli e famiglie nucleari) e agli studenti; 7. miglioramento e aumento degli spazi e delle aree pubbliche; 8. conservazione dell’identità storica delle città; 9. applicazione delle innovazioni tecnologiche per il controllo del traffico, per il telelavoro, per la gestione delle pratiche e della burocrazia; 10. innalzamento della sicurezza rispetto ai pericoli derivanti da criminalità, disastri naturali e guerre. LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 62. Luca Marescotti 62 / 95 I limiti di simili dichiarazioni consistono non solo nella loro carenza operativa e, quindi, nel loro valore ideologico di affermazione di principio, ma anche nella ricerca di affermazioni generali rispetto a situazioni particolari presenti in ciascuno stato BISOGNA RENDERLE OPERATIVE! È URGENTE! LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 63. Luca Marescotti 63 / 95 Questo sfondo è quanto costituisce la questione generale. È ormai difficile non riconoscere la questione urbana come una questione planetaria non tanto per gli squilibri e le tensioni che possono generare lotte (non che questi aspetti siano marginali, ma spesso sono negati perché troppo politici), quanto per la dimensione che le città assumono e assumeranno LA QUESTIONE URBANA È DUNQUE CONNESSAAL TEMA GENERALE DELL’AMBIENTE E ALLA CONSAPEVOLEZZA CHE NON SI TRATTA DI UN SINGOLO CASO DA ESAMINARE QUANTO LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 64. Luca Marescotti 64 / 95 Protocollo di Montreal 1987: messa al bando dei clorofluorocarburi (CFC) per proteggere l’ozonosfera Protocollo di Kyoto 1997: riduzione delle emissioni dei sei principali gas maggiormente responsabili dell’effetto serra anidride carbonica (CO2 ) - metano (CH4 ) - protossido di azoto (N2 O) esafluoruro di zolfo (SF6 ) - idrofluorocarburi (HFC) - perfluorocarburi (PFC) LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 65. Luca Marescotti 65 / 95 1. Fonti rinnovabili e gas. Le analisi di economicità delle fonti energetiche dovrebbero essere sviluppate considerando il costo complessivo, inclusi quindi anche i costi esterni ambientali. In questo modo sarebbe più corretto valutare fonti rinnovabili, fonti fossili e fonti atomiche. 2. Efficienza energetica. In alcuni studi per un uso razionale dell’energia si rende evidente il margine di inefficienza nelle apparecchiature e nell’uso dell’energia. La riduzione dei consumi nell’edilizia, nei motori a combustione o dei computer nel corso degli ultimi dieci anni mostra nel concreto una delle possibili strade da seguire; una possibile linea di ricerca dovrebbe riguardare con urgenza il costo energetico delle concentrazioni urbane in relazione alle densità e alle tipologie edilizie. L’uso razionale delle risorse significa però non solo efficienza, ma ridurre anche i consumi superflui. LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 66. Luca Marescotti 66 / 95 3. Produzione di energia elettrica. La ricerca punta al miglioramento del rendimento delle centrali, allo sviluppo della cogenerazione e del teleriscaldamento e all’introduzione di nuove tecnologie come le celle a combustibile, la micro- cogenerazione. 4. Modificazione e razionalizzazione del settore dei trasporti. Le politiche in questo campo riguardano la logistica, come nel caso del fattore di carico dei vettori per il trasporto delle merci o il telelavoro per ridurre il pendolarismo, e soprattutto l’urbanistica per una migliore ubicazione degli insediamenti e con l’adozione di piani urbani del traffico, di mobility manager, di trasporti pubblici e di sistemi telematici di gestione del traffico urbano. LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 67. Luca Marescotti 67 / 95 E ora CoP 21 It was the 21st yearly session of the Conference of the Parties (COP) to the 1992 United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) and the 11th session of the Meeting of the Parties to the 1997 Kyoto Protocol. The overarching goal of the convention is to reduce greenhouse gas emissions to limit the global temperature increase. LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 68. Luca Marescotti 68 / 95 E ora CoP 21 On 12 December 2015, the participating 195 countries agreed, by consensus, to the final global pact, the Paris Agreement, to reduce emissions as part of the method for reducing greenhouse gas. In the 12-page document, the members agreed to reduce their carbon output "as soon as possible" and to do their best to keep global warming "to well below 2 degrees C" LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 69. Luca Marescotti 69 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA ECOLOGIA DELLA CITTÀ E IMPRONTA ECOLOGICA
  • 70. Luca Marescotti 70 / 95 LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA Figura 78. Smokey Mountain e risaie a Manila (A destra fonte: Basil Pao, pubblicata nel sito Web Palin’s Travels Londra).
  • 71. Luca Marescotti 71 / 95 Le città Le città sono flussi di energia, ma il loro bilancio non si chiude certo nei conti semplicistici relativi alla produzione e al consumo di energia elettrica [energia erogata e energia consumata per la gestione degli insediamenti residenziali industriali e commerciali e per le infrastrutture] Seguire l’impostazione dei cicli ecologici Indagare la dimensione del nuovo rapporto tra città e risorse non il dualismo e gli squilibri tra città e campagna LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 72. Luca Marescotti 72 / 95 Le città Le città sono devono essere lette come parte dell’ambiente per sostenere di averle comprese appieno nel loro significato e nel loro impatto ambientale, nelle risorse che necessitano per essere approvvigionate, ma anche per smaltire le scorie che producono: si intuisce per la prima volta che si devono definire dei limiti, delle soglie di tolleranza, estendendo i concetti dalle singole sostanze alla questione ambientale, la carrying capacity anticipa la sustainability. LA CULTURA POLITECNICA E L'URBANISTICA
  • 73. Luca Marescotti 73 / 95 Come funziona una città? Per comprendere quindi gli impatti delle azioni urbanistiche sul pianeta, bisogna prima capire come funziona una città Metabolismo urbano: la definizione (1965)
  • 74. Luca Marescotti 74 / 95 Metabolismo urbano: la definizione (1965) Abel Wolman, “ The metabolism of cities”, Scientific American, Vol. 213, 1965, pp. 179/190. “In the US today attemption is focused on shortages of water and the pollution of water and air. There is plenty of water, but supplying it requires foresight. Pollution calls for public economic decisions.”
  • 75. Luca Marescotti 75 / 95 Reflui urbani Acque bianche Acque nere Metabolismo urbano: la definizione (1965)
  • 76. Luca Marescotti 76 / 95 “The metabolic requirements of a city can be defined as all the materials and commodities needed to sustain the city's inhabitants at home, at work and at play. Over a period of time these requirements include even the construction materials needed to build and rebuild the city itself. The metabolic cycle is not completed until the waste and residues of daily life have been removed and disposed with a minimum of nuisance and hazard.” Abel Wolman 1965, p.179. Metabolismo urbano: la definizione (1965)
  • 77. Luca Marescotti 77 / 95 “As man has come to appreciate that earth is a closed ecological system, casual method that once appeared satisfactory for disposal of wastes no longer seem acceptable.” Abel Wolman 1965, p.179. Metabolismo urbano: la definizione (1965)
  • 78. Luca Marescotti 78 / 95 Come funziona una città? Da cinquant'anni si risponde a questa domanda studiando casi concreti! Metabolismo urbano: gli studi dopo il 1965
  • 79. Luca Marescotti 79 / 95 Come funziona una città? http://www.urbanmetabolism.org Metabolismo urbano: gli studi dopo il 1965
  • 80. Luca Marescotti 80 / 95 Metabolismo urbano: gli studi dopo il 1965 Bruxelles
  • 81. Luca Marescotti 81 / 95 8111/10/09 i IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
  • 82. Luca Marescotti 82 / 95 82Marescotti11/10/09 i IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
  • 83. Luca Marescotti 83 / 95 83Marescotti11/10/09 i IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
  • 84. Luca Marescotti 84 / 95 84Marescotti11/10/09 i IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
  • 85. Luca Marescotti 85 / 95 BIOMASSE MATERIE PRIME ENERGIA SUPPLEMENTARE ENERGIA NATURALE IRRADIATA E RIFLESSA EMISSIONI URBANE GASSOSE SCARTI E RIFIUTI SOLIDI LIQUIDI CICLO DELL’ACQUA IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
  • 86. Luca Marescotti 86 / 95 BIOMASSE EMISSIONI URBANE GASSOSE Nella città vi sono insediamenti per abitare, per produrre, per ricrearsi, ma anche insediamenti per gestire la città. La città ripara dalla natura, dalle incursioni di altri, offre servizi. Abitanti, animali e verde non sono solo biomasse. IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
  • 87. Luca Marescotti 87 / 95 MATERIE PRIME ENERGIA SUPPLEMENTARE EMISSIONI URBANE GASSOSE MA: Da dove vengono le energie supplementari? Da dove vengono le materie prime? IL FUNZIONAMENTO DI BRUXELLES
  • 88. Luca Marescotti 88 / 95 Dal metabolismo urbano all'impronta ecologica di una nazione: quanto territorio occorre ... Quanto territorio occorre per disporre delle energie supplementari e delle materie prime necessarie alle attività produttive direzionali abitative e ricreative della città?
  • 89. Luca Marescotti 89 / 95 AVETE VISTO IL DOCUMENTARIO HOME La terra vista dal cielo? ... L'esportazione di frutta e verdura da Israele significa esportare anche l'acqua del Giordano. Costruire città nel deserto del Dubai significa importare da altre parti del mondo materiali e alimenti. La produzione di energia dal sole fino a che punto compensa le energie incorporate? Home, documentario di Yann Arthus-Bertrand 2010. Dal metabolismo urbano all'impronta ecologica di una nazione: quanto territorio occorre ...
  • 90. Luca Marescotti 90 / 95 L'uso umano del suolo e il consumo dei prodotti consumo netto = produzione + importazione - esportazione Per calcolare la superficie pro-capite necessaria per la produzione di ciascuno dei principali beni di consumo, si divide il consumo medio annuale pro-capite di quel bene (kg/per persona) per la sua produttività, cioè per la superficie di terreno necessaria a produrre quel bene (kg/ha) superficie necessaria per un certo bene = consumo medio annuale pro-capite / produttività media annuale per ettaro Dal metabolismo urbano all'impronta ecologica di una nazione: quanto territorio occorre ...
  • 91. Luca Marescotti 91 / 95 METABOLISMO CIRCOLARE Recupero di scarti e rifiuti per il miglioramento del metabolismo urbano [Fonte: elaborazioni di Rogers (Rogers 2000, p.31) da Girardet 1996] Dal metabolismo urbano all'impronta ecologica di una nazione: quanto territorio occorre ...
  • 92. Luca Marescotti 92 / 95 METABOLISMO CIRCOLARE Recupero di scarti e rifiuti per il miglioramento del metabolismo urbano [Fonte: elaborazioni di Rogers (Rogers 2000, p.31) da Girardet 1996] Dal metabolismo urbano all'impronta ecologica di una nazione: quanto territorio occorre ...
  • 93. Luca Marescotti 93 / 95 DISCUSSIONI E DOMANDE? IL CUSCINETTO A SFERA LA VOLTA SCORSA 13 APRILE 2016
  • 94. Luca Marescotti 94 / 95 DISCUSSIONI E DOMANDE Urbanistica, territorio e il sistema aria-acqua-suolo Regione urbana pianificazione territoriale
  • 95. Luca Marescotti 95 / 95 DISCUSSIONI E DOMANDE? ... E QUESTI ALTRI E la Legge Urbanistica nazionale? Non andrebbe rivista? (a) una questione costituzionale da mettere a posto: le competenze. (b) Colmare le lacune senza stravolgere l'impianto di legge generale: per esempio: (b1) l'assoluta mancanza nella 1150/1942 dell'ambiente: questa sarebbe la modernizzazione della legge urbanistica (e poi che cosa mancherebbe?); (b2) gli aspetti economici (oneri di urbanizzazione e altro); (b3) le opere pubbliche. Tutto questo rimette in discussione l'assenza (o la latitanza?) dello Stato: un effetto dell'arretramento dello stato richiesto dal liberalismo mondiale.