3. Umanesimo: quale datazione?
Sabatini- • Dalla metà del Trecento
• Fino a tutto il Quattrocento
Coletti
• Dalla metà del Trecento
Repubblica • Culmine nel Quattrocento
• Dalla fine del XIV (Trecento)
Treccani • Al secolo XVI (Cinquecento).
A cura di Anna Rita Vizzari
4. Umanesimo e Rinascimento:
elementi comuni
Sviluppo della Filologia, riscoperta del Greco.
Centralità dell’uomo e non più di Dio.
Idea di una continuità rispetto al mondo classico dopo la cosiddetta “età
buia” del Medioevo (che è uno stereotipo).
Temi laici e non più mistici; manifestazione della gioia di vivere.
Ripresa degli studi scientifici.
Crisi delle certezze della fede assoluta.
A cura di Anna Rita Vizzari
5. La Questione della Lingua nel ‘500
• Esponenti principali: Castiglione, Trissino.
Sostenitori della
• Teoria: utilizzo di una sorta di koinè fatta dagli apporti
«lingua italiana regionali presso le corti da parte della classe dirigente.
o cortigiana».
• Punto debole: la difficoltà di creare una grammatica comune.
• Esponente principale: Bembo e altri veneti.
Sostenitori della
lingua dei • Teoria dell’imitazione: una norma precisa che voleva Petrarca
come modello per la poesia e Boccaccio per la prosa.
«classici» (il
• Punto debole: nessuno, fu l’orientamento che alla lunga ebbe
volgare illustre)
la meglio, divenendo la base della lingua nazionale, a discapito
del Trecento. delle realtà territoriali.
• Esponente principale: Machiavelli e altri toscani.
Sostenitori del
• Teoria: l’utilizzo del fiorentino e del toscano parlato in quel
Toscano e del
periodo dalle persone di cultura (il volgare fiorentino vivo).
Fiorentino del
• Punto debole: la Toscana nel Rinascimento perde man mano
periodo. l’egemonia culturale, soppiantata da Roma.
6. Critiche reciproche
La lingua usata da Dante e Petrarca era un fiorentino
con l’apporto lessicale di altre regioni.
Sostenitori Sostenitori della
della «lingua lingua dei
La lingua cortigiana non è accettabile in quanto
italiana o «classici» (il
non codificata in opere letterarie.
cortigiana». volgare illustre)
del Trecento.
Sostenitori del
Toscano e del
Fiorentino del
periodo.
7. Il Petrarchismo
Sotto l’influsso del Bembo si diffuse il
Petrarchismo, movimento poetico che imita lo
stile, i temi e la spiritualità della lirica petrarchesca.
Punto di debolezza:
mancanza d’originalità,
difficoltà a elaborare
nuove espressioni.
Punto di forza:
armonia e purezza
stilistica e formale.