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La ricerca
del Principio

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MILETO


         2
Talete, Anassimandro, Anassimene:
Indagano la natura (physis) con lo scopo di individuare
l’archè, il principio di tutte le cose.
L’archè è ciò che non muta e rende possibile e pensabile il
divenire, scovato sotto l’apparire delle cose attraverso il
pensiero razionale. Ciò che esiste ed è “visibile” è passeggera
manifestazione dell’unica realtà eterna.
L’archè è sia la materia da cui tutte le cose derivano sia la
legge/forza che spiega la loro nascita e morte. La loro
dottrina è: ilozoismo (la materia primordiale è mossa da una
forza intrinsca) panteismo (tutto è dio) e monismo
(un’unica legge).

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Politico, astronomo, matematico, fisico e filosofo.
Ebbe fama di saggio continuamente assorto nella
speculazione, vedi aneddoto riferito da Platone: la
caduta nel pozzo con il seguente riso della
servetta tracia.
Aristotele (Metafisica) ci tramanda la sua abilità
come uomo d’affari e la sua dottrina principale:
il principio è l’acqua.
Altra dottrina: Tutto è pieno di dei.

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Politico, astronomo e filosofo.
Opera: Intorno alla natura.
Per primo chiamò la sostanza unica principio.
Esso è l’apeiron (infinito o indeterminato) che abbraccia e
governa ogni cosa secondo una legge ciclica.
Immortale e indistruttibile, quindi divino. Paragonabile a
una materia indefinita.
Le cose derivano dal principio per separazione, in quanto
animato da un eterno movimento che separa i contrari. Si
generano mondi infiniti che si succedono in un ciclo eterno
dovendo espiare un’ingiustizia (adikìa). Ma quale? La stessa
separazione (nascita) è ingiustizia poiché rompe l’unità
originaria dell’infinito. La diversità e molteplicità, quindi
il contrasto, rompe l’armonia del principio.
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Il principio è l’aria.

Infinita e incessantemente in movimento: la
forza che anima il mondo.
Essa origina tutte le cose (anche gli dei e le cose
divine) attraverso la rarefazione e la
condensazione.
Il mondo ha un destino ciclico: dissolversi nel
principio e rigenerarsi da esso.

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Talete: acqua
                          Anassimandro: apeiron
Principio di tutte le       Anassimene: aria
       cose
                                                     Talete: umidità
                              Eraclito: logos     Anassimandro: lotta dei
                                                         contrari
                                                       Anassimene:
                                                     raref./condens.
                            Generazione del
                                cosmo               Eraclito: guerra dei
                                                          contrari
                          Anassimandro:
                        legge necessaria di
                           vita e morte
     Giustizia
                          Eraclito: legge
                          necessaria del
                              Logos

                                                         Eraclito:
                                   Uomo               Anima = Logos
                                                   Saggezza = ascoltare il
                                                          Logos
                                                                             7
8
Fondò la sua scuola a Crotone, era associazione
religiosa e politica. A lui si attribuisce la dottrina
della metempsicosi: trasmigrazione dell’amina
dopo la morte in corpi di animali o uomini.
Il corpo è prigione dell’anima e la vita in esso è
una punizione. La filosofia è liberazione e via di
purificazione (sapienza e riti di purificazione).
I suoi discepoli lo considerarono depositario di
una scienza divina che non poteva permettere la
modifica della sua dottrina (ipse dixit).
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I pitagorici fondarono la matematica come scienza,
elaborando concettualmente i suoi termini fondamentali
(punto, linea, superficie …), astraendo dalle sue applicazioni
pratiche e donandole il carattere di rigorosa dimostrazione.
Il numero è la sostanza delle cose: esso è insieme di unità
e le unità sono punti geometrici. Un numero è nello stesso
tempo una figura geometrica, ciò una particolare disposizione
nello spazio.
                                       Esempio:
                                       Numero 10 = tetraktìs
                                       considerato come un
                                       triangolo

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Se le cose sono numeri, sono ordinate in modo misurabile.
La natura del mondo consiste in un ordinamento
geometrico esprimibile in numeri. Tutto è riconducibile ad
una struttura quantitativa e misurabile: dunque la natura
diviene qualcosa di oggettivo; un ordine che dà al mondo
unità, armonia, bellezza.
Le opposizioni tra cose sono opposizioni tra numeri:
dispari e pari. Il mondo è diviso in due parti:
Dispari: entità limitata, terminata, compiuta
Pari: entità illimitata, non compiuta e non terminata



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Il pitagorismo è una filosofia dualistica poiché spiega la
realtà in base alla contrapposizione tra limite e illimitato.
               Bene, perfezione   Disordine, imperfezione
                    Limite               Illimitato
                   Dispari                  Pari
                    Unità               Molteplicità
                    Destra                Sinistra
                   Maschio               Femmina
                    Quiete              Movimento
                    Retta                 Curva
                    Luce                  Tenebra
                    Bene                   Male
Gli opposti sono conciliati da un principio di armonia. La
musica è scienza dell’armonia e la esprime con la sua armonia.
                                                                12
La matematica pitagorica entrò in crisi con la
scoperta delle grandezze incommensurabili che
generarono nei filosofi una scoperta drammatica:
esse ponevano il problema dell’infinito
matematico.
I pitagorici sostennero la sfericità della terra e dei
corpi celesti, poiché la sfera è la forma più perfetta.
Filolao anticipò alcune intuizioni copernicane,
Ecfanto riconobbe il movimento di rotazione
terrestre


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Teorie antropologiche e morali

L’anima umana è armonia poiché composizione
degli elementi che costituiscono il corpo.

Il corpo è prigione dell’anima, in esso l’anima
sconta una colpa originaria: visione antropologica
tragicamente dualistica.

La giustizia è remunerare meriti o punire colpe
con il criterio dell’uguaglianza.
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EFESO




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Di nobili natali e fiere tendenze aristocratiche nemiche della
tendenza democratica legata al démos.
Scrisse: Intorno alla natura, aforismi e brevi sentenze.
Chiamato oscuro per la sua enigmaticità.
La filosofia è verità e si contrappone alla mentalità degli
uomini, fonte di errore. I più vivono come in un sogno,
incapaci di comprendere le autentiche leggi che governano il
mondo: sono dormienti, contrapposti ai filosofi definiti
svegli poiché riflettono in solitudine , scandagliando se
stessi, ed evitano le false evidenze del mondo. Filosofo vero è
chi possiede una visione profonda degli argomenti, chi ha
una visione complessiva dell’essere.

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Il fuoco è principio del mondo, energia in perpetuo
cambiamento. Il mondo è incessante divenire, scorrere,
mutare, cambiare … come un fiume in cui non ci si bagna mai
due volte.
Il conflitto che cambia e distrugge tutte le cose (polemos) è
padre di tutte le cose. La realtà non è pacifica e statica, ma
perenne “lotta tra i contrari”: armonia contrastante.
Essa è legge della REALTA’ e del PENSIERO.
Ogni concetto esclude il suo contrario, ma ne ha bisogno per
esistere ed essere pensato.
L’opposizione è sempre reciproca implicazione: per
determinare una cosa devo escludere, negare, ciò che la
cosa non è.
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Le cose divengono perché hanno tra loro un rapporto di
opposizione-implicazione. I contrari trapassano uno
nell’altro: l’opposto concorde e dai discordi bellissima
armonia.
Questo divenire, trapassare dei contrari, questa armonia
discorde è la legge immutabile che governa la realtà: la
verità ama nascondersi. Tutto scorre ma lo scorrere non passa,
il divenire non diviene.
Quest’ordine universale sempre era, è e sarà. Questa
visione cosmologica sfocia nell’identificazione panteistica
dell’universo con Dio che unità di tutti i contrari,m Dio-tutto
che comprende in sé ogni cosa secondo fasi alterne di
produzione e distruzione.
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Solo chi esce dal sonno comune può intendere le leggi
oggettive della realtà.
L’esperienza immediata è affidabile e i sensi sono veritieri.

Nel corso della storia il suo pensiero risulterà fondamentale
in occidente: divenire cosmico e teoria dei contrari
(dialettica).




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ELEA




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Di Elea, colonia greca sulla costa campana.
Tra il 550 e il 450.
Probabile appartenenza ad un ambiente aristocratico.
La sua opera: Intorno alla natura, scritta in versi (rimasti 154
versi).
Trasportato al cospetto al cospetto di una dea che gli rivela “il
solido cuore della ben rotonda verità”.




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Due vie di fronte all’uomo:
              VERITA’                     OPINIONE
              Alètheia                       Doxa
              Ragione                        Sensi
               Il vero                    L’apparente
         Propria del filosofo          Propria dell’uomo
                                            comune

La ragione ci dice fondamentalmente una casa:
               L’essere è e non può non essere,
            il non essere non è e non può essere.
Solo l’essere esiste, il non essere non esiste e non può essere
pensato. Mente e parole si riferiscono solo all’essere.        22
Intorno alla natura
La riflessione filosofica passa dal piano fisico al piano meta-
fisico: è il fondatore dell’ontologia, cioè la riflessione
sull’essere in quanto nozione astratta e generale.

Nella mentalità arcaica non è prevista la distinzione tra:
Ontologia – sfera dell’essere (realtà)
      Logica – sfera del pensiero (pensiero)
             Linguistica – sfera del linguaggio (parola)
Una cosa è vera ed è esprimibile (pensabile e dicibile) solo
quando è reale; è reale solo quando è pensabile e dicibile.

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Nel suo orizzonte culturale c’è indistinzione tra:
               REALTA’ – VERITA’ – PAROLA
Ma è oggetto di analisi critica che solleva alcuni dubbi:

   Non a tutti i nomi corrispondono cose materiali e visibili …
   Il linguaggio formula affermazioni e negazioni, ma nella realtà
   vi sono solo cose che sono …
   La sua indagine verte intorno alle varie accezioni del verbo
   essere (estì).




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Solo l’è esprime la realtà di qualcosa e non può essere
mescolato con il non è.
“… né infatti potresti mai pensare ciò che non è (non è infatti
possibile), né potresti esprimerlo”.
Due vie si aprono allora:
                L’essere è – l’essere non è
1 – l’essere è da interpretare come una realtà di cui si predica o non
predica l’esistenza.
2 – l’essere è un elemento logico-verbale: è = affermazione della
presenza di qualcosa nel pensiero (verità); non è = forma verbale
che non si può dire o pensare (via dell’errore). L’unico logos
(pensiero, parola, discorso) è quello che dice e pensa in modo non
contraddittorio, cioè un è assolutamente indeterminato.
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Dire è significa affermare la .realtà di un contenuto mentale.
Opposizione linguistica: è - non è
                        corrispondente
Opposizione ontologica: essere - non essere

Verità: riconosce la realtà che una parola indica.

Il verbo essere diventa un sostantivo neutro che indica un
concetto astratto.
L’ontologia diviene lo studio dell’essere nelle sue
caratteristiche generali.

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Sul divieto di mescolare essere e non essere si fondano gli
attributi dell’essere:
oIngenerato e imperituro, dal nulla non può venire e nel nulla non può finire
oEterno, solo presente, atemporale, senza passato e futuro
oImmutabile e immobile, non si muove e non diviene
oUnico, non molteplice poiché ogni cosa non sarebbe le altre
oOmogeneo, ogni sua frattura o vuoto sarebbe non essere
oFinito, ben rotonda sfera, finitezza sinonimo di compiutezza e perfezione
Parmenide continua ad argomentare muovendosi in modo
complesso tra il divieto linguistico di mescolare è e non è e il
divieto ontologico di mescolare essere e nulla.

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La sua ontologia rimanda alla gnoseologia: il discorso
sull’essere rimanda alla conoscenza della verità.

               ESSERE                         NON ESSERE
        Pensiero razionale                        Sensi
                Verità                          Opinione
   Essere vero pensato secondo il Essere apparente , attestato
   principio del logos: la filosofia dai sensi che mescolano essere
      è discorso vero, scienza,               e non essere.
      sull’essere che acquista il        L’esperienza sensibile è
      carattere della necessità.         apparenza ingannevole:
      Ontologia dell’Assoluto.            parole vuote e fasulle


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29
Discepolo di Parmenide. Esperto di arte nautica e
comandante della flotta che sconfisse Pericle nel 442 ac.
Importante per la deduzione rigorosa degli attributi
dell’essere vero.
“nulla viene dal nulla”: evidente e incontrovertibile verità: il
nulla è un “luogo” impensabile e dunque è impossibile che
l’essere vi derivi: dunque l’essere è ingenerato.
L’essere è anche infinito (novità rispetto a Parmenide!):
poiché non ha né principio né fine. L’essere è sempre, non ha
limiti nel passato e nel futuro: l’eternità è totale estensione
nel tempo (in Parmenide era estraneità al tempo).
L’essere è infinito (non definito – ben rotonda sfera – come
in Parmenide), è dotato di piena unità che è totalità.
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L’essere è totalità che non ammette nulla fuori di sé.

L’essere, poichè è uno e infinito, è dunque indiveniente.
Non incontra mai altro da sé (non essere), non è affetto da
alcuna forma di divenire:
•mutamento, movimento,
•morte, nascita
Il logos, il ragionamento filosofico, esclude categoricamente il
mondo dei sensi (divenire), negando legittimità all’esperienza
e all’apparenza ( il logos esclude tutto ciò che non si dispone
secondo le sue leggi).

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Il pensiero filosofico si trova di fronte ad una aporia (senza via
d’uscita):
             Principio del logos                     Principio d’esperienza
    Esclude e nega l’esperienza diveniente     Esclude e nega il principio razionale
    e molteplice che risulta irreale e opera   del logos con l’asserzione che nessun
        illusoria dell’opinione comune              essere può nascere e morire

Occorrerebbe per assurdo che:
L’essere fosse molteplice pur permanendo eterno e
immutabile. Tanti, ma ciascuno con le caratteristiche
dell’essere vero!
I fisici pluralisti teorizzano un fondamento della realtà
plurimo, molteplice, ma in ogni suo componente con le
caratteristiche dell’eternità e della incorruttibilità.
                                                                                       32
Politico, medico, scienziato.
Sulla natura: cosmologico. Purificazioni: teologico.
L’uomo ha poteri conoscitivi limitati e la vita sfugge subito:
occorre sfruttare i sensi e l’intelletto per vedere ogni cosa con
chiarezza.
L’essere non può nascere o perire, ma le cose “sembrano”
nascere o perire poiché “gli elementi” primi si combinano
(nascita) o si separano (morte).
“Le radici di tutte le cose” sono 4: fuoco, acqua, terra,
aria, e sono animate da due forze cosmiche di natura divina:
Amore che unisce, Odio/Contesa che separa che
avvicendandosi determinano le fasi del ciclo cosmico.
                                                               33
Si forma il
                                                molteplice del
                                  Contesa tra
                                    amore e     nostro mondo,
                                   odio: vita      ricco e
                                                  variegato



Tutto è uno e
  legato in
  armonia;       Solo amore
                  non vita
                                  Il Ciclo            Solo odio:     È il puro
  divinità in                                          non vita     dominio del
 solitudine        Sfero!        cosmico                           caos che tutto
                                                                     dissolve


                  Ricomincia
                  l’azione di
                                  Contesa tra
                amore per la        odio e
                riunificazione    amore: vita

                                                                              34
35
Visse nell’Atene di Pericle, ove per primo vi introdusse la
filosofia.
Sulla natura: pochi frammenti.
Da Parmenide: nulla nasce e nulla perisce. Ma nascere
significa riunirsi e morire separarsi. Gli elementi
primordiali sono semi, particelle piccolissime e invisibili di
materia.
Da esse si generano tutte le cose: Aristotele le chiamò
omeomerie (parti simili): sono tutte in tutto e hanno gli
stessi caratteri del tutto che entrano a costituire.
Sono infinitamente divisibili, e non hanno una grandezza
massima (osservò biologicamente il modo in cui l’uomo si
nutre: tutto deve essere contenuto nel cibo).
                                                             36
Per primo introduce la distinzione tra i semi e la forza che li
muove e ordina: è intelligenza divina (Noùs) che ordina i
semi e determina l’ordinamento del mondo che non è mai
perfetto.
Intelligenza     caos primordiale come movimento turbinoso
e rapido dei semi     divisione delle sostanze secondo opposti
    dall’aria sono nati l’uomo e gli animali.
L’intelligenza è separata dal mondo dei semi, eppure appare
più vicina alla materia e non ha un’azione di tipo
provvidenziale o finalistico.
Per primo teorizzò la Mente ordinatrice: teoria destinata ad
avere grande fortuna nella storia della filosofia!
                                                            37
38
Presentato come un pre-socratico, ma in realtà fu
contemporaneo di Socrate e anche di Platone. La sua filosofia
infatti è aperta ai problemi della natura ma anche della
morale, della storia e del linguaggio.
Fondatore dell’atomismo fu Leucippo di Mileto.
Democrito è di Abdera, di famiglia agiata, fece viaggi Egitto,
Etiopia … Fu anche ad Atene ma nessuno lo riconobbe.
È stato un sapiente completamente assorto nella speculazione
e nella ricerca.




                                                           39
Il filosofo deve superare la variopinta e mutevole scena del
mondo per raggiungere la realtà autentica delle cose e la verità
che dimora nel profondo (vedi la distinzione di Parmenide tra
verità e apparenza).

Dunque:
Conoscenza sensibile = oscura, superficiale, illusoria

Conoscenza razionale = genuina, veritiera, reale



                                                             40
Fisicizzazione della distinzione eleatica:
Essere = pieno = la materia: composta da atomi, particelle
indecomponibili, “non divisibili”
Non essere = vuoto = lo spazio in cui la materia si muove.

La scoperta dell’atomo è frutto di una deduzione razionale:
la realtà materiale attestata dai sensi non può essere
assolutamente divisa all’infinito, altrimenti, a furia di
dividerla, si dissolverebbe (la materia, essere, diverrebbe
nulla!). Se il nulla fosse il fondamento della natura non si
spiegherebbe il venire della realtà dal niente (la somma di
tanti zero dà sempre zero).

                                                          41
La realtà che appare si spiega razionalmente ammettendo
l’esistenza di costituenti ultimi, particelle minime
indecomponibili.
Gli atomi sono pieni, immutabili, ingenerati, eterni
(alcuni attributi dell’essere parmenideo)
Non sono diversificati qualitativamente.
Sono diversi solo per grandezza e forma geometrica
(differenze quantitative).
Nascita = aggregazione di atomi
Morte = disgregazione di atomi
Mutamento = diversificazione dei rapporti d’ordine e
posizione
                                                          42
Le qualità dei corpi (apparenze) dipendono da strutture e
rapporti quantitativi (atomi).
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Essi sono immersi nello spazio vuoto che non può che essere
tale per permettere il loro movimento.

Volteggiare caotico in tutte le direzioni che orina
incessanti contatti e continue aggregazioni (vortici atomici).
Infiniti sono gli atomi
Infinite sono le loro combinazioni = infiniti sono i mondi
                                       che continuamente
                                       nascono e muoiono
                                                            43
Eterno è il movimento
Eterna è la materia complessiva nell’universo (= Parmenide)

           Prima e radicale forma di materialismo
La materia è l’unica sostanza e unica causa delle cose.
Alla base della realtà non vi è nessuna intelligenza ordinatrice

                          Ateismo
È una visione meccanicista: le cose vengono spiegate in virtù
delle cause efficienti che le producono e non in vista di una
scopo che governerebbe la loro esistenza (finalismo).

                                                             44
Materia, movimento e loro leggi sono le uniche spiegazioni
naturali per dare ragione della Natura: tutto ciò che avviene in
natura presuppone un sistema ben preciso di cause che lo
abbia prodotto:
L’universo atomista è nelle mani del caso, inteso però come
assenza di un disegno consapevole di origine divina e
non come assenza di una precisa legge di consequenzialità
causale (causalismo)




                                                             45
Il principio è

           Acqua – Talete
Unico      Apeiron – Anassimandro
           Aria – Anassimene
           Numero – Pitagora
           Fuoco - Eraclito


Molteplice       Radici - Empedocle
                 Semi – Anassagora
                 Atomi - Democrito

                                      46

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La ricerca del principio

  • 2. MILETO 2
  • 3. Talete, Anassimandro, Anassimene: Indagano la natura (physis) con lo scopo di individuare l’archè, il principio di tutte le cose. L’archè è ciò che non muta e rende possibile e pensabile il divenire, scovato sotto l’apparire delle cose attraverso il pensiero razionale. Ciò che esiste ed è “visibile” è passeggera manifestazione dell’unica realtà eterna. L’archè è sia la materia da cui tutte le cose derivano sia la legge/forza che spiega la loro nascita e morte. La loro dottrina è: ilozoismo (la materia primordiale è mossa da una forza intrinsca) panteismo (tutto è dio) e monismo (un’unica legge). 3
  • 4. Politico, astronomo, matematico, fisico e filosofo. Ebbe fama di saggio continuamente assorto nella speculazione, vedi aneddoto riferito da Platone: la caduta nel pozzo con il seguente riso della servetta tracia. Aristotele (Metafisica) ci tramanda la sua abilità come uomo d’affari e la sua dottrina principale: il principio è l’acqua. Altra dottrina: Tutto è pieno di dei. 4
  • 5. Politico, astronomo e filosofo. Opera: Intorno alla natura. Per primo chiamò la sostanza unica principio. Esso è l’apeiron (infinito o indeterminato) che abbraccia e governa ogni cosa secondo una legge ciclica. Immortale e indistruttibile, quindi divino. Paragonabile a una materia indefinita. Le cose derivano dal principio per separazione, in quanto animato da un eterno movimento che separa i contrari. Si generano mondi infiniti che si succedono in un ciclo eterno dovendo espiare un’ingiustizia (adikìa). Ma quale? La stessa separazione (nascita) è ingiustizia poiché rompe l’unità originaria dell’infinito. La diversità e molteplicità, quindi il contrasto, rompe l’armonia del principio. 5
  • 6. Il principio è l’aria. Infinita e incessantemente in movimento: la forza che anima il mondo. Essa origina tutte le cose (anche gli dei e le cose divine) attraverso la rarefazione e la condensazione. Il mondo ha un destino ciclico: dissolversi nel principio e rigenerarsi da esso. 6
  • 7. Talete: acqua Anassimandro: apeiron Principio di tutte le Anassimene: aria cose Talete: umidità Eraclito: logos Anassimandro: lotta dei contrari Anassimene: raref./condens. Generazione del cosmo Eraclito: guerra dei contrari Anassimandro: legge necessaria di vita e morte Giustizia Eraclito: legge necessaria del Logos Eraclito: Uomo Anima = Logos Saggezza = ascoltare il Logos 7
  • 8. 8
  • 9. Fondò la sua scuola a Crotone, era associazione religiosa e politica. A lui si attribuisce la dottrina della metempsicosi: trasmigrazione dell’amina dopo la morte in corpi di animali o uomini. Il corpo è prigione dell’anima e la vita in esso è una punizione. La filosofia è liberazione e via di purificazione (sapienza e riti di purificazione). I suoi discepoli lo considerarono depositario di una scienza divina che non poteva permettere la modifica della sua dottrina (ipse dixit). 9
  • 10. I pitagorici fondarono la matematica come scienza, elaborando concettualmente i suoi termini fondamentali (punto, linea, superficie …), astraendo dalle sue applicazioni pratiche e donandole il carattere di rigorosa dimostrazione. Il numero è la sostanza delle cose: esso è insieme di unità e le unità sono punti geometrici. Un numero è nello stesso tempo una figura geometrica, ciò una particolare disposizione nello spazio. Esempio: Numero 10 = tetraktìs considerato come un triangolo 10
  • 11. Se le cose sono numeri, sono ordinate in modo misurabile. La natura del mondo consiste in un ordinamento geometrico esprimibile in numeri. Tutto è riconducibile ad una struttura quantitativa e misurabile: dunque la natura diviene qualcosa di oggettivo; un ordine che dà al mondo unità, armonia, bellezza. Le opposizioni tra cose sono opposizioni tra numeri: dispari e pari. Il mondo è diviso in due parti: Dispari: entità limitata, terminata, compiuta Pari: entità illimitata, non compiuta e non terminata 11
  • 12. Il pitagorismo è una filosofia dualistica poiché spiega la realtà in base alla contrapposizione tra limite e illimitato. Bene, perfezione Disordine, imperfezione Limite Illimitato Dispari Pari Unità Molteplicità Destra Sinistra Maschio Femmina Quiete Movimento Retta Curva Luce Tenebra Bene Male Gli opposti sono conciliati da un principio di armonia. La musica è scienza dell’armonia e la esprime con la sua armonia. 12
  • 13. La matematica pitagorica entrò in crisi con la scoperta delle grandezze incommensurabili che generarono nei filosofi una scoperta drammatica: esse ponevano il problema dell’infinito matematico. I pitagorici sostennero la sfericità della terra e dei corpi celesti, poiché la sfera è la forma più perfetta. Filolao anticipò alcune intuizioni copernicane, Ecfanto riconobbe il movimento di rotazione terrestre 13
  • 14. Teorie antropologiche e morali L’anima umana è armonia poiché composizione degli elementi che costituiscono il corpo. Il corpo è prigione dell’anima, in esso l’anima sconta una colpa originaria: visione antropologica tragicamente dualistica. La giustizia è remunerare meriti o punire colpe con il criterio dell’uguaglianza. 14
  • 15. EFESO 15
  • 16. Di nobili natali e fiere tendenze aristocratiche nemiche della tendenza democratica legata al démos. Scrisse: Intorno alla natura, aforismi e brevi sentenze. Chiamato oscuro per la sua enigmaticità. La filosofia è verità e si contrappone alla mentalità degli uomini, fonte di errore. I più vivono come in un sogno, incapaci di comprendere le autentiche leggi che governano il mondo: sono dormienti, contrapposti ai filosofi definiti svegli poiché riflettono in solitudine , scandagliando se stessi, ed evitano le false evidenze del mondo. Filosofo vero è chi possiede una visione profonda degli argomenti, chi ha una visione complessiva dell’essere. 16
  • 17. Il fuoco è principio del mondo, energia in perpetuo cambiamento. Il mondo è incessante divenire, scorrere, mutare, cambiare … come un fiume in cui non ci si bagna mai due volte. Il conflitto che cambia e distrugge tutte le cose (polemos) è padre di tutte le cose. La realtà non è pacifica e statica, ma perenne “lotta tra i contrari”: armonia contrastante. Essa è legge della REALTA’ e del PENSIERO. Ogni concetto esclude il suo contrario, ma ne ha bisogno per esistere ed essere pensato. L’opposizione è sempre reciproca implicazione: per determinare una cosa devo escludere, negare, ciò che la cosa non è. 17
  • 18. Le cose divengono perché hanno tra loro un rapporto di opposizione-implicazione. I contrari trapassano uno nell’altro: l’opposto concorde e dai discordi bellissima armonia. Questo divenire, trapassare dei contrari, questa armonia discorde è la legge immutabile che governa la realtà: la verità ama nascondersi. Tutto scorre ma lo scorrere non passa, il divenire non diviene. Quest’ordine universale sempre era, è e sarà. Questa visione cosmologica sfocia nell’identificazione panteistica dell’universo con Dio che unità di tutti i contrari,m Dio-tutto che comprende in sé ogni cosa secondo fasi alterne di produzione e distruzione. 18
  • 19. Solo chi esce dal sonno comune può intendere le leggi oggettive della realtà. L’esperienza immediata è affidabile e i sensi sono veritieri. Nel corso della storia il suo pensiero risulterà fondamentale in occidente: divenire cosmico e teoria dei contrari (dialettica). 19
  • 20. ELEA 20
  • 21. Di Elea, colonia greca sulla costa campana. Tra il 550 e il 450. Probabile appartenenza ad un ambiente aristocratico. La sua opera: Intorno alla natura, scritta in versi (rimasti 154 versi). Trasportato al cospetto al cospetto di una dea che gli rivela “il solido cuore della ben rotonda verità”. 21
  • 22. Due vie di fronte all’uomo: VERITA’ OPINIONE Alètheia Doxa Ragione Sensi Il vero L’apparente Propria del filosofo Propria dell’uomo comune La ragione ci dice fondamentalmente una casa: L’essere è e non può non essere, il non essere non è e non può essere. Solo l’essere esiste, il non essere non esiste e non può essere pensato. Mente e parole si riferiscono solo all’essere. 22
  • 23. Intorno alla natura La riflessione filosofica passa dal piano fisico al piano meta- fisico: è il fondatore dell’ontologia, cioè la riflessione sull’essere in quanto nozione astratta e generale. Nella mentalità arcaica non è prevista la distinzione tra: Ontologia – sfera dell’essere (realtà) Logica – sfera del pensiero (pensiero) Linguistica – sfera del linguaggio (parola) Una cosa è vera ed è esprimibile (pensabile e dicibile) solo quando è reale; è reale solo quando è pensabile e dicibile. 23
  • 24. Nel suo orizzonte culturale c’è indistinzione tra: REALTA’ – VERITA’ – PAROLA Ma è oggetto di analisi critica che solleva alcuni dubbi: Non a tutti i nomi corrispondono cose materiali e visibili … Il linguaggio formula affermazioni e negazioni, ma nella realtà vi sono solo cose che sono … La sua indagine verte intorno alle varie accezioni del verbo essere (estì). 24
  • 25. Solo l’è esprime la realtà di qualcosa e non può essere mescolato con il non è. “… né infatti potresti mai pensare ciò che non è (non è infatti possibile), né potresti esprimerlo”. Due vie si aprono allora: L’essere è – l’essere non è 1 – l’essere è da interpretare come una realtà di cui si predica o non predica l’esistenza. 2 – l’essere è un elemento logico-verbale: è = affermazione della presenza di qualcosa nel pensiero (verità); non è = forma verbale che non si può dire o pensare (via dell’errore). L’unico logos (pensiero, parola, discorso) è quello che dice e pensa in modo non contraddittorio, cioè un è assolutamente indeterminato. 25
  • 26. Dire è significa affermare la .realtà di un contenuto mentale. Opposizione linguistica: è - non è corrispondente Opposizione ontologica: essere - non essere Verità: riconosce la realtà che una parola indica. Il verbo essere diventa un sostantivo neutro che indica un concetto astratto. L’ontologia diviene lo studio dell’essere nelle sue caratteristiche generali. 26
  • 27. Sul divieto di mescolare essere e non essere si fondano gli attributi dell’essere: oIngenerato e imperituro, dal nulla non può venire e nel nulla non può finire oEterno, solo presente, atemporale, senza passato e futuro oImmutabile e immobile, non si muove e non diviene oUnico, non molteplice poiché ogni cosa non sarebbe le altre oOmogeneo, ogni sua frattura o vuoto sarebbe non essere oFinito, ben rotonda sfera, finitezza sinonimo di compiutezza e perfezione Parmenide continua ad argomentare muovendosi in modo complesso tra il divieto linguistico di mescolare è e non è e il divieto ontologico di mescolare essere e nulla. 27
  • 28. La sua ontologia rimanda alla gnoseologia: il discorso sull’essere rimanda alla conoscenza della verità. ESSERE NON ESSERE Pensiero razionale Sensi Verità Opinione Essere vero pensato secondo il Essere apparente , attestato principio del logos: la filosofia dai sensi che mescolano essere è discorso vero, scienza, e non essere. sull’essere che acquista il L’esperienza sensibile è carattere della necessità. apparenza ingannevole: Ontologia dell’Assoluto. parole vuote e fasulle 28
  • 29. 29
  • 30. Discepolo di Parmenide. Esperto di arte nautica e comandante della flotta che sconfisse Pericle nel 442 ac. Importante per la deduzione rigorosa degli attributi dell’essere vero. “nulla viene dal nulla”: evidente e incontrovertibile verità: il nulla è un “luogo” impensabile e dunque è impossibile che l’essere vi derivi: dunque l’essere è ingenerato. L’essere è anche infinito (novità rispetto a Parmenide!): poiché non ha né principio né fine. L’essere è sempre, non ha limiti nel passato e nel futuro: l’eternità è totale estensione nel tempo (in Parmenide era estraneità al tempo). L’essere è infinito (non definito – ben rotonda sfera – come in Parmenide), è dotato di piena unità che è totalità. 30
  • 31. L’essere è totalità che non ammette nulla fuori di sé. L’essere, poichè è uno e infinito, è dunque indiveniente. Non incontra mai altro da sé (non essere), non è affetto da alcuna forma di divenire: •mutamento, movimento, •morte, nascita Il logos, il ragionamento filosofico, esclude categoricamente il mondo dei sensi (divenire), negando legittimità all’esperienza e all’apparenza ( il logos esclude tutto ciò che non si dispone secondo le sue leggi). 31
  • 32. Il pensiero filosofico si trova di fronte ad una aporia (senza via d’uscita): Principio del logos Principio d’esperienza Esclude e nega l’esperienza diveniente Esclude e nega il principio razionale e molteplice che risulta irreale e opera del logos con l’asserzione che nessun illusoria dell’opinione comune essere può nascere e morire Occorrerebbe per assurdo che: L’essere fosse molteplice pur permanendo eterno e immutabile. Tanti, ma ciascuno con le caratteristiche dell’essere vero! I fisici pluralisti teorizzano un fondamento della realtà plurimo, molteplice, ma in ogni suo componente con le caratteristiche dell’eternità e della incorruttibilità. 32
  • 33. Politico, medico, scienziato. Sulla natura: cosmologico. Purificazioni: teologico. L’uomo ha poteri conoscitivi limitati e la vita sfugge subito: occorre sfruttare i sensi e l’intelletto per vedere ogni cosa con chiarezza. L’essere non può nascere o perire, ma le cose “sembrano” nascere o perire poiché “gli elementi” primi si combinano (nascita) o si separano (morte). “Le radici di tutte le cose” sono 4: fuoco, acqua, terra, aria, e sono animate da due forze cosmiche di natura divina: Amore che unisce, Odio/Contesa che separa che avvicendandosi determinano le fasi del ciclo cosmico. 33
  • 34. Si forma il molteplice del Contesa tra amore e nostro mondo, odio: vita ricco e variegato Tutto è uno e legato in armonia; Solo amore non vita Il Ciclo Solo odio: È il puro divinità in non vita dominio del solitudine Sfero! cosmico caos che tutto dissolve Ricomincia l’azione di Contesa tra amore per la odio e riunificazione amore: vita 34
  • 35. 35
  • 36. Visse nell’Atene di Pericle, ove per primo vi introdusse la filosofia. Sulla natura: pochi frammenti. Da Parmenide: nulla nasce e nulla perisce. Ma nascere significa riunirsi e morire separarsi. Gli elementi primordiali sono semi, particelle piccolissime e invisibili di materia. Da esse si generano tutte le cose: Aristotele le chiamò omeomerie (parti simili): sono tutte in tutto e hanno gli stessi caratteri del tutto che entrano a costituire. Sono infinitamente divisibili, e non hanno una grandezza massima (osservò biologicamente il modo in cui l’uomo si nutre: tutto deve essere contenuto nel cibo). 36
  • 37. Per primo introduce la distinzione tra i semi e la forza che li muove e ordina: è intelligenza divina (Noùs) che ordina i semi e determina l’ordinamento del mondo che non è mai perfetto. Intelligenza caos primordiale come movimento turbinoso e rapido dei semi divisione delle sostanze secondo opposti dall’aria sono nati l’uomo e gli animali. L’intelligenza è separata dal mondo dei semi, eppure appare più vicina alla materia e non ha un’azione di tipo provvidenziale o finalistico. Per primo teorizzò la Mente ordinatrice: teoria destinata ad avere grande fortuna nella storia della filosofia! 37
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  • 39. Presentato come un pre-socratico, ma in realtà fu contemporaneo di Socrate e anche di Platone. La sua filosofia infatti è aperta ai problemi della natura ma anche della morale, della storia e del linguaggio. Fondatore dell’atomismo fu Leucippo di Mileto. Democrito è di Abdera, di famiglia agiata, fece viaggi Egitto, Etiopia … Fu anche ad Atene ma nessuno lo riconobbe. È stato un sapiente completamente assorto nella speculazione e nella ricerca. 39
  • 40. Il filosofo deve superare la variopinta e mutevole scena del mondo per raggiungere la realtà autentica delle cose e la verità che dimora nel profondo (vedi la distinzione di Parmenide tra verità e apparenza). Dunque: Conoscenza sensibile = oscura, superficiale, illusoria Conoscenza razionale = genuina, veritiera, reale 40
  • 41. Fisicizzazione della distinzione eleatica: Essere = pieno = la materia: composta da atomi, particelle indecomponibili, “non divisibili” Non essere = vuoto = lo spazio in cui la materia si muove. La scoperta dell’atomo è frutto di una deduzione razionale: la realtà materiale attestata dai sensi non può essere assolutamente divisa all’infinito, altrimenti, a furia di dividerla, si dissolverebbe (la materia, essere, diverrebbe nulla!). Se il nulla fosse il fondamento della natura non si spiegherebbe il venire della realtà dal niente (la somma di tanti zero dà sempre zero). 41
  • 42. La realtà che appare si spiega razionalmente ammettendo l’esistenza di costituenti ultimi, particelle minime indecomponibili. Gli atomi sono pieni, immutabili, ingenerati, eterni (alcuni attributi dell’essere parmenideo) Non sono diversificati qualitativamente. Sono diversi solo per grandezza e forma geometrica (differenze quantitative). Nascita = aggregazione di atomi Morte = disgregazione di atomi Mutamento = diversificazione dei rapporti d’ordine e posizione 42
  • 43. Le qualità dei corpi (apparenze) dipendono da strutture e rapporti quantitativi (atomi). Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Essi sono immersi nello spazio vuoto che non può che essere tale per permettere il loro movimento. Volteggiare caotico in tutte le direzioni che orina incessanti contatti e continue aggregazioni (vortici atomici). Infiniti sono gli atomi Infinite sono le loro combinazioni = infiniti sono i mondi che continuamente nascono e muoiono 43
  • 44. Eterno è il movimento Eterna è la materia complessiva nell’universo (= Parmenide) Prima e radicale forma di materialismo La materia è l’unica sostanza e unica causa delle cose. Alla base della realtà non vi è nessuna intelligenza ordinatrice Ateismo È una visione meccanicista: le cose vengono spiegate in virtù delle cause efficienti che le producono e non in vista di una scopo che governerebbe la loro esistenza (finalismo). 44
  • 45. Materia, movimento e loro leggi sono le uniche spiegazioni naturali per dare ragione della Natura: tutto ciò che avviene in natura presuppone un sistema ben preciso di cause che lo abbia prodotto: L’universo atomista è nelle mani del caso, inteso però come assenza di un disegno consapevole di origine divina e non come assenza di una precisa legge di consequenzialità causale (causalismo) 45
  • 46. Il principio è Acqua – Talete Unico Apeiron – Anassimandro Aria – Anassimene Numero – Pitagora Fuoco - Eraclito Molteplice Radici - Empedocle Semi – Anassagora Atomi - Democrito 46