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PLATONE
UN UOMO DAI MOLTEPLICI INTERESSI
SPECULATIVI
LA CRISI DI   ATENE
Platone registra la crisi della sua epoca:
 Atene è in decadenza e la vita politica è scaduta (399
ac morte di Socrate!), così come la vita culturale della
città dominata da una sofistica ormai esasperata.
 La crisi investe l’uomo nella sua totalità, il malessere
della società ateniese è giunto al suo culmine.
La crisi è registrata e affrontata in modo filosofico:
 occorre una riforma globale dell’esistenza umana, una
rinnovata filosofia che ridoni certezze e stabilità per una
rinnovata rivoluzione culturale
LA RINASCITA
Evidente è la connessione tra filosofia e passione
politica:

 La “filosofia politica ideale” rigenera la politica intesa
come condizione preliminare di ogni politica concreta
che voglia migliorare lo stato.

 La politica deve essere rifondata alla luce del sapere
per evitare che accada ancora che un uomo giusto
come Socrate venga ingiustamente accusato e ucciso.
LA VITA
427 aC – 347 aC (visse 80 anni)
Di famiglia aristocratica

Dai 20 anni fu discepolo di Socrate

Avrebbe voluto dedicarsi alla vita politica (Lettera VII)
ma la morte ingiusta di Socrate lo segnò profondamente:
la filosofia unicamente poteva riformare profondamente
la pratica politica!
Conobbe le comunità pitagoriche dell’Italia
meridionale.
Fondò l’Accademia (ginnasio fondato da Accademo)
sul modello delle comunità pitagoriche (Tiaso,
organizzazione religiosa).
LE OPERE
Apologia di Socrate
34 dialoghi, 13 lettere (tra cui la fondamentale Lettera
VII).
1. Giovanili: Apologia, Critone, Repubblica I,
                 Protagora.
2. Maturità: Menone, Fedone, Convito, Repubblica II-X,
                 Fedro.
3. Vecchiaia: Parmenide, Teeteto, Sofista Timeo,
                 Crizia, Leggi.

I Corsi intitolati “Intorno al Bene”: le Dottrine non scritte
(metafisica Uno-Diade)
DISCEPOLO DI SOCRATE
La fedeltà al maestro è cifra fondamentale del suo
filosofare: l’interpretazione costante dello spirito e
dell’eredità del maestro anima la filosofia platonica
anche quando questa si discosta espressamente dalle
dottrine professate da Socrate:
Il dialogo come forma letteraria è espressione fedele al
silenzio letterario di Socrate (filosofia sapere aperto):
riproduce l’andamento della ricerca che è lenta, faticosa,
sociale, comunitaria e solidale.
La vita filosofica di Platone fu un continuo sforzo
inesauribile di ricerca riflessiva della verità che, pur
assoluta, l’uomo non possiede mai totalmente e
definitivamente.
MITO E FILOSOFIA
Platone usa i miti (racconti fantastici) in uno stretto
legame con il discorso filosofico:

  Sono strumento per comunicare in modo
  intuitivo e accessibile le dottrine
  all’interlocutore

  • Modalità didattico - espositiva

  Sono mezzi per poter parlare di realtà che
  vanno al di là dei limiti della semplice
  indagine razionale (ai confini della
  pensabilità)
  • Modalità allusivo - metaforica
LA DIFESA DI SOCRATE
Apologia: esaltazione e difesa della vita consacrata alla
ricerca filosofica:
Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta
dall’uomo (38).
L’esame di se stessi e degli altri per rintracciare la via
del sapere è compito divino.
Critone: Socrate accetta sereno il suo destino e ciò è
prova della serietà del suo insegnamento. La ricerca è
missione che non può essere tradita.
Socrate ha insegnato:
1) La virtù è una sola (scienza)

2) Essa è insegnabile in quanto è scienza

3) In essa consiste la felicità dell’uomo
PLATONE: APOLOGIA 37-38
XXVII - SOCRATE NON HA FATTO TORTO A NESSUNO E PERCIÒ
NON PUÒ PROPORSI ALCUNA PENA
Forse penserete che queste mie parole siano dettate da quello stesso
sentimento di orgoglio cui feci cenno parlandovi delle lacrime e delle
suppliche. No, o Ateniesi, non è così! Piuttosto è che io sono persuaso di non
avere mai fatto torto a nessuno volontariamente; ma di questo non riesco a
persuadere voi, giacché è poco tempo che conversiamo insieme. Se presso di
voi fosse una legge, come è presso altri popoli, che imponesse di non
terminare in un sol giorno un processo di condanna a morte ma in più
giorni, sarei certo riuscito a persuadervi. Invece in così poco tempo non è
facile dissipare così grandi calunnie. Convinto quindi di non avere fatto
torto a nessuno, tanto meno voglio fare torto a me stesso col riconoscermi
degno di patire la pena e assegnarmela da me stesso. E per quale timore
dovrei fare ciò? Per timore forse della pena che Melèto ha proposto per me, e
che io non so se sia un bene o un male? Per scegliermi in cambio una pena
che so essere sicuramente un male? Dovrei propormi forse la pena del
carcere? E perché mai dovrei vivere in prigione, schiavo della magistratura
degli Undici21?
PLATONE: APOLOGIA 37-38
Fissarmi allora un'ammenda e stare in carcere, perché denari
non ne ho? Propormi l'esilio? Forse voi l'accettereste. Ma dovrei
essere davvero preso da una cieca brama di vivere, o Ateniesi,
se fossi così irragionevole da non comprendere che se voi,
nonostante concittadini miei, non siete riusciti a tollerare la
mia compagnia e i miei discorsi, divenuti tanto gravi ed odiosi
da liberarvene, non riusciranno certo a tollerarli gli altri. E
quale vita menerei io a quest’età, passando da una città
all'altra, sempre d'ogni parte cacciato via? Perché so bene che
dovunque andrò io terrò gli stessi discorsi e i giovani, come
succede qui, mi ascolteranno. E se provassi ad allontanarli da
me, loro stessi mi farebbero bandire dalla città, intercedendo
presso gli anziani; se invece li richiamassi a me, mi
caccerebbero via i loro padri e parenti preoccupati per i loro
figli.
PLATONE: APOLOGIA 37-38
XXVIII - SOCRATE PUÒ PROPORRE PER SÉ TUTT'AL PIÙ
L'AMMENDA DI UNA MINA D'ARGENTO
A questo punto qualcuno potrebbe dirmi: -Ma non sei capace,
Socrate, andato che sei in esilio, di vivere tranquillo tacendo? - Ecco
ciò di cui mi pare veramente difficile persuadere alcuno di voi. Se vi
dico che ciò per me è disubbidire a Dio e che, di conseguenza, io non
posso astenermene, voi non mi credete e pensate che parli con ironia.
Tanto meno mi crederete se vi dico che il più gran bene per un uomo
è fare ogni dì ragionamenti intorno alla virtù e ad altri argomenti su
cui mi avete udito parlare ed esaminare me e gli altri; e se aggiungo
ancora che una vita senza esame non merita di essere vissuta, voi mi
crederete ancora meno. Tuttavia, o Ateniesi, questa è la verità:
solamente non è facile persuadervene. D'altro canto io non sono
capace d'assuefarmi all'idea di assegnarmi una qualsiasi pena.
Ciononostante, se avessi del denaro, mi multerei per un'ammenda
tale da poterla pagare: perché non me ne verrebbe danno. Ma non ne
ho. A meno che non vi contentiate di quel tanto che posso pagare:
una mina d'argento. Ebbene propongo per me dunque come
ammenda una mina. Platone qui presente, o Ateniesi, e con lui
Critone, Critòbulo e Apollodoro insistono perché io proponga
un'ammenda di trenta mine di cui si rendono garanti. Ebbene, io mi
multo di tanto. Voi avete in loro garanti degni di ogni fiducia.
LE IDEE
Il giovane Platone difese le teorie del maestro
Socrate (conosci te stesso, la virtù è scienza,
l’ironia, la maieutica, l’arte del dialogo),
filtrandole alla luce dei suoi interessi (metodo
socratico delle definizioni) e nell’ottica della
battaglia antisofistica.

Il Platone maturo formula la Teoria delle idee che è
il cuore pulsante della sua ricerca filosofica: dopo
averla abbracciata pensò di aver risolto i massimi
problemi filosofici (Fedone).
LA GENESI DELLA DOTTRINA DELLE IDEE

  La scienza è epistéme, sophia: sapienza
                              Stabilità, immutabilità,
 Sue caratteristiche sono:
                                     perfezione



           Il pensiero riflette l’essere
“Realismo gnoseologico”       la mente riproduce l’essere




Quale sarà l’oggetto proprio della scienza
  La mente avrà allora:      Un suo contenuto specifico
IN UN LUOGO DIVERSO

         • Le cose del mondo sono mutevoli
 Sensi     e imperfette: DOXA



        • Le idee che sono immutabili e
Scienza   perfette


         • Una “zona” diversa dell’essere,
           chiamata Iperuranio, luogo di
Ousia      perfezione
I RAPPORTI TRA IDEE E COSE


   Le idee son il
  modello unico e
     perfetto

delle cose molteplici
    e imperfette
  (sono imitazioni,
        copie)
RIASSUNTO


           Gnoseologico                  Ontologico
Dualismo




                              Dualismo
           Due tipi di                   Due tipi di
           sapere:                       realtà
           1- Scienza                    1- Idee


           2- Opinione                   2- Cose del
                                         mondo
UNA SINTESI

          •L’esser platonico è immutabile,
           eterno e perfetto, anche se le idee
           sono molteplici. Permane il
Parmenide
           dualismo ontologico tra cose ed
           essere e gnoseologico tra
           sensibilità e ragione.



             •Il mondo possiede però in
              Platone una specifica anche se
              imperfetta realtà e
 Eraclito
              conoscibilità , dunque non è
              pura apparenza illusoria e
              irrazionale
QUALI IDEE?
Nel pensiero della maturità ha una concezione
matematico-etica delle idee:
 matematiche           valori           oggetti
                                       naturali o
 •Entità          •Supremi             artificiali
  aritmetiche e    principi etici,
  geometriche.     estetici e        •Umanità,
  Principi         politici (bene,    letto …
  matematici       giustizio,
  (uguaglianza,    bellezza…)
  quadrato,
  circolo…)
QUALI IDEE?
In seguito Platone propenderà per una concezione
logico-ontologica delle idee:
l‟idea platonica diviene forma unica e perfetta di
qualsiasi gruppo o classe di cose che vengono
designate con uno stesso nome e che possono
essere fatte oggetto di scienza.


                          Umanità


              Uomo 1      Uomo 2       Uomo 3
L’ESSERE IN ORDINE GERARCHICO


                 Bene
                               Ambito
                               del divino
Ambito del
DEMIURGO       Idee Valori

             Cose del mondo
        Materia primordiale
I RAPPORTI IDEE -COSE
Le idee sono:

 Criteri di giudizio
                              Causa delle cose
      delle cose

     Giudichiamo                   Le cose
       in base ad                 imitano le
     esse che sono                 essenze
        modelli                   archetipe

      Condizioni                   Ragion
         delle                    d’essere
      pensabilità               dell’esistenza
       delle cose                delle cose
QUALI RAPPORTI TRA IDEE E MONDO?
Un problema quello del rapporto mai interamente
risolto …..
                                • La presenza
                 parusia          delle idee
                                  nelle cose
                                • le cose
                 metessi          partecipano
                                  delle idee
                                • Le cose
                 mimesi           imitano le
                                  idee
QUALI RAPPORTI TRA IDEE E MONDO?




              Imitazione


              Presenza
COME E DOVE LE IDEE?
Esse sono Trascendenti: oltre la mente e oltre le cose
(Iperuranio).
Esistono indipendentemente dalla nostra mente

Hanno una realtà oggettiva a sé stante

Non sono super-cose in un cielo metafisico

Sono un ordine eterno di forme, fuori dallo spazio e dal
tempo.



Una  “zona” d’essere diversa dalle cose, mentre
risulta più problematico definire come esistano le
idee
LA GNOSEOLOGIA
Come possiamo conoscere le idee (eterne e
immutabili) con l’intelletto se viviamo in un
mondo diveniente e molteplice?

Nei dialoghi: Menone, Fedone e Fedro.

Noi conosciamo poiché
       il conoscere umano è ricordare
               (reminiscenza).
PLATONE: LA GNOSEOLOGIA
     Metempsicosi orfico
     pitagorica:
     L’anima, prima di essere nel
     corpo, era disincarnata
     nell’Iperuranio, dove ha
     contemplato le idee perfette


         Nel corpo l’anima
         conserva un ricordo
         sopito che a contatto con
         le cose dell’esperienza
         riemerge e permette la
         conoscenza
LA GNOSEOLOGIA
La teoria platonica è una forma di (vedi il celebre
esempio dello schiavo del Menone):

                      •Dall’idea, già
                       presente nella mente
    Innatismo          come ricordo sopito,
                       alle cose conosciute



                      •Dalle cose, attraverso
                       l’esperienza della loro
    Empirismo          molteplice diversità,
                       all’idea
LA VERITÀ    ….
Apprendere non significa partire da zero bensì
ricordare ciò che si era obliato:
                              L’uomo non possiede già
                               tutta interla la verità
                                 (altrimenti non la
                                    cercherebbe)



     L’uomo non ignora la verità
         completamente (non
        inizierebbe neppure a
                cercala

L‟uomo parte da una condizione di pre-conoscenza,
ignoranza gravida di sapere, da cui deve tirar fuori
la conoscenza vera …
REMINESCENZA E IMMORTALITÀ DELL'ANIMA
SOCRATE - Capisco ciò che vuoi dire, Menone. vedi
come ci riduci a quel ragionamento eristico, secondo
il quale ad un uomo non è possibile cercare né ciò
che sa né ciò che non sa? Non cerca ciò che sa,
perché lo sa e non ha affatto bisogno di cercarlo, né
cerca ciò che non sa; perché non sa neppure cosa
cercare. [...] Poiché tutta la natura è congenere e
l'anima ha appreso tutto, nulla impedisce che chi si
ricordi di una sola cosa - che è poi quello che si
chiama apprendimento -, trovi da sé tutto il resto se
è coraggioso e instancabile nella ricerca, perché il
ricercare e l'apprendere, nella loro interezza, non
sono che reminiscenza. Non bisogna, dunque,
prestar fede a quel ragionamento eristico: esso ci
renderebbe pigri ed ascoltarlo è un piacere che
fiacchi; mentre questo rende alacri alla ricerca.
(Platone, Menone, 80d5-81c)
CONOSCERE È RICORDARE
L’anima, dunque, poiché immortale e più volte rinata,
avendo veduto il mondo di qua e quello dell’Ade, in una
parola tutte quante le cose, non c’è nulla che non abbia
appreso. Non v’è, dunque, da stupirsi se può fare
riemergere alla mente ciò che prima conosceva della
virtù e di tutto il resto. Poiché, d’altra parte, la natura
tutta è imparentata con se stessa e l’anima ha tutto
appreso, nulla impedisce che l’anima, ricordando
(ricordo che gli uomini chiamano apprendimento) una
sola cosa, trovi da sé tutte le altre, quando uno sia
coraggioso e infaticabile nella ricerca. Sì, cercare ed
apprendere sono, nel loro complesso, reminiscenza
[anamnesi]! Non dobbiamo dunque affidarci al
ragionamento eristico: ci renderebbe pigri ed esso suona
dolce solo alle orecchie della gente senza vigore; il
nostro, invece, rende operosi e tutti dediti alla ricerca;
convinto d’essere nel vero, desidero cercare con te cosa
sia virtù.
(Platone, Menone, 79e-82b)
LE PROVE DELL’IMMORTALITÀ DELL’ANIMA
Fedone: le prove dell‟immortalità …
              • In natura ogni cosa si genera dal suo contrari
 contrari     • L’anima rivive dopo la morte del corpo



              • L’anima è simile alle idee che sono eterne
              • Dunque essendo semplice come quelle non può venir
somiglianza     né creata né distrutta


              • Essa è soffio vitale che partecipa dell’Idea di Vita.
              • Non può dunque partecipare dell’idea opposta: la
  vitalità      Morte
PLATONE: BIFRONTE
Fedone…



    La filosofia è
 preparazione alla         Fortissimo è
   morte: il filosofo     l’interesse per
 prepara l’anima al     l’ambito politico
  distacco dal corpo     e mondano che
  per potersi unire     non viene escluso
  direttamente alle        dallo slancio
         Idee             religioso della
                              dottrina
                         dell’immortalità
IL DESTINO DI CIASCUNO
Repubblica: il mito di Er …
La nostra sorte attuale dipende da una scelta
precedentemente compiuta nel mondo delle idee:
“… ognuno è responsabile del proprio destino, la
divinità nen ne è responsabile”


                         Ma non deve
                                              La scelta è
   L’uomo sceglie il        lasciarsi
                                             guidata dalle
    modello di vita       abbagliare
                                            esperienze fatte
    che incarnerà      dall’apparenza di
                                           precedentemente
                         certe vite …
PLATONE: CONTRO IL RELATIVISMO


Protagora: l’uomo è      Socrate:il criterio è
 misura di tutte le         la virtù come
cose, ma il criterio è   scienza cercata nel
  l’utilità comune              dialogo


        Entrambe non cercavano però
        realtà extraumane o eternità
        già date. Era negata qualsiasi
        filosofia che cercasse punti di
            vista assoluti e stabili.
CRITERI ASSOLUTI!
Egli cerca criteri e punti di vista
assoluti, indipendenti
dall’arbitrio dell’individuo:
strutture oggettive e universali

    È di nuovo qualcosa di extra
    umano a regolare l’uomo: le idee
    sono la misura della verità. Esse
    forniscono le regole del pensare e
    del vivere

        Il relativismo conoscitivo e morale
        dei sofisti crolla totalmente: nel
        conoscere, nell’agire e nel
        linguaggio ritornano criteri assolti
        di riferimento
LE IDEE E LA POLITICA
Teorie sofistiche        vs     Teoria platonica

      Relativismo             Conoscenza delle
  conoscitivo e morale             idee

                                 Fondazione di
        Anarchia
                                  una scienza
        sociale e
                                    politica
         politica
                                  universale


          Lotta e                   Pace e
      violenza tra i             giustizia tra
      diversi punti               gli uomini
      di vista: legge
       del più forte
L’AMORE E L’ANIMA
L„il sapere stabilisce un rapporto molto particolare
tra l‟uomo e le idee…

                                     Idee


                Un rapporto che
                impegna la totalità
 Uomo           dell’uomo, anche la
                sua volontà !
SIMPOSIO

                      Pausania
Éros volgare che si rivolge   Éros celeste che si rivolge
         ai corpi                     alle anime



                    Erissimaco
                              Determina le proporzioni
  Amore è forza cosmica
                                      di tutto



                     Aristofane
L’essere primitivo diviso
                              L’insufficienza dell’uomo
  a metà per punizione
SIMPOSIO



                            La bellezza è il
                            fine dell’amore:
L’amore è    È un demone    La bellezza e
desiderio      (figlio di   l’amore hanno
                Penia e     vari gradi:
di ciò che     Poros): è    Corpo
non si ha,      filosofo
                poiché      Anima
ma di cui      desidera     Leggi
   si ha      sapienza e
                            Scienze
 bisogno       bellezza
                            Bellezza in sè
FEDRO
                      Come l‟anima
                    percorre i gradi
                    della bellezza ?



                    Cavallo nero
                    (pessimo)

            Cavallo
Auriga      bianco
            (eccellente)
FEDRO
Iperuranio: sede dell‟essere vero, vera sostanza,
 contemplabile solo con la ragione, ma per poco
                    tempo …




              L‟anima cade in un corpo
             che sarà in base a ciò che
                     essa ha visto.
           La bellezza di ciò che un uomo
            vede risveglia in lui il ricordo
                 delle sostanze ideali
FEDRO
FEDRO
PSICAGOGIA                             • Si fa guida e
                                         ricerca lucida
•Risvegliato                             e rigorosa
 dalla                                   dell’essere in
 bellezza che           con la vista     sé. Guida
                                         l’anima verso
 evoca il                                il suo vero
 ricordo delle      •Partendo            destino. Essa
 Idee                dalla               è anche la
                     bellezza dei        vera
                     corpi e non         Retorica:
                     fermandosi          scienza
                     ad essa             dell’idea e
                                         dell’anima
             eros
                                           dialettica
SULLA BELLEZZA
L'anima se ne sta smarrita per la stranezza della
sua condizione e, non sapendo che fare, smania e
fuor di se non trova sonno di notte né riposo di
giorno, ma corre, anela là dove spera di poter
rimirare colui che possiede la bellezza. E appena
l'ha riguardato, invasa dall'onda del desiderio
amoroso, le si sciolgono i canali ostruiti: essa prende
respiro, si riposa delle trafitture e degli affanni, e di
nuovo gode, per il momento almeno, questo
soavissimo piacere. [...] Perché, oltre a venerare
colui che possiede la bellezza, ha scoperto in lui
l'unico medico dei suoi dolorosi affanni. Questo
patimento dell'anima, mio bell'amico a cui sto
parlando, è ciò che gli uomini chiamano amore.

(Platone, Fedro)
LA CONTEMPLAZIONE           DELLA VERITÀ
Poiché dunque il pensiero di un dio si nutre di intelletto
e di scienza pura, anche quello di ogni anima che abbia
a cuore di accogliere quanto le si addice, quando col
tempo abbia scorto l'essere, ne gioisce e, contemplando la
verità, se ne nutre e si trova in buona condizione, finché
la rotazione circolare non riconduca allo stesso punto.
Durante l'evoluzione esso vede la giustizia in sé, vede la
saggezza, vede la scienza, non quella alla quale è
connesso il divenire, né quella che è diversa perché è nei
diversi oggetti che noi ora chiamiamo enti, ma quella
che è realmente scienza nell'oggetto che è realmente
essere. E dopo aver contemplato allo stesso modo le altre
entità reali ed essersene saziata, si immerge nuovamente
nell'interno del cielo e torna a casa. E una volta
arrivata, l'auriga, arrestati i cavalli davanti alla
mangiatoia, li foraggia di ambrosia e dopo questa li
abbevera di nettare.
(Platone, Fedro, 247 c-e)
LA   REPUBBLICA: LA GIUSTIZIA
La comunità perfetta in cui il singolo trova la
sua perfetta formazione:

    “Se i filosofi non governano la città o
    se i re e governanti non coltiveranno
          seriamente la filosofia …”

Il fondamento di una tale comunità è la
Giustizia: essa è condizione della nascita e
della vita dello Stato.
LA   REPUBBLICA
Tipi di        Concupiscibile   Irascibile   Razionale
anima


Tipologia di   Temperanza       Coraggio     Saggezza
virtù


Tipologia di    Produttori      Guerrieri    Governanti
classi


Simboli        Cavallo nero      Cavallo      Auriga
                                 bianco
DIVERSITÀ DI CLASSI …
In uno stato vi          L’anima
 sono compiti          dell’uomo è
    diversi             tripartita

                          Vi saranno
      Devono               individui
       essere               diversi a
   esercitati da         seconda della
     individui           prevalenza
      diversi              del tipo di
                         anima in loro
LA CITTÀ IDEALE
Nella città ideale di Platone gli uomini si distinguono
per differenze e attitudini naturali, non per i loro
diritti di nascita.
La società non è divisa in un sistema di caste chiuse
e immobili, ma gli uomini occuperanno il posto che
gli spetta in base alla loro natura (aurea, argentea,
ferrea/bronzea) .

  Occorre ricordare che Platone evidenzia però che i
  figli assomigliano ai propri genitori e dunque quasi
    sempre rimangono nella classe di appartenenza.
COMUNISMO PLATONICO ?
 Sia la ricchezza che la povertà
   sono nocive alla città: non
  dovranno esistere entrambe.


                      Comunanza
 Eliminazione                                 Lo stato
                       dei beni e
      della                                   funziona
                      superamento
   proprietà                                 bene e la
 privata per le           degli
                                            giustizia è
 classi superiori       interessi
                                             realizzata
                        personali
La classe al potere non avrà famiglia.
Le donne godranno di totale uguaglianza
I figli saranno allevati come figli della
comunità.
UN MONASTERO SENZA CELIBATO ?
I guardiani sono felici, visto il tipo di vita che
dovrebbero condurre?
La felicità per loro risiede nella giustizia, cioè
l‟adempimento del loro compito per l‟armonia
complessiva dello stato.
    I filosofi godono già della beatitudine più alta:
             la conoscenza dell‟essere vero
       e non hanno bisogno di ricchezze terrene.

          Essi assumono un volto e un ruolo ascetico
         che avrà tanta fortuna nei secoli successivi.
LE DEGENERAZIONI DELLO STATO

  Forma       •Aristocrazia dei
fisiologica        filosofi


              • Timocrazia: l’onore
              • Oligarchia: il censo
  Forme       • Democrazia: i
                cittadini liberi
patologiche   • Tirannide: gli
                individui peggiori
LA DEMOCRAZIA
Platone riteneva che la vita pubblica ateniese fosse
degenerata in seguito all‟avvento della democrazia.
Il clima politico e sociale era sicuramente instabile e
tale situazione (lotta tra aristoi e demos) si
trascinava ormai da lungo tempo.
      “Pericle, allora non era un buon politico”
                  (Gorgia, 516 c. ss.)
Nella concezione aristocratica devono governare i
migliori per nascita, ricchezza, conoscenza e virtù
personale. Platone è sicuramente più vicino a
questa visione e dunque la sua concezione è
antidemocratica.
IL CONTROLLORE DEI CUSTODI ?


            Essi sono in                       Addestrati                          Un’educazio
            grado di                           fin dalla                           ne che



                           Sistema educativo




                                                             Le classi dirigenti
            custodire                          nascita a                           riguarda
            innanzitutto                       cercare il                          solo le classi
            se stessi                          bene                                dei migliori
                                               collettivo:                         e non tutti
I custodi




                                               essi hanno
                                               natura
                                               aurea
COSA È LA CONOSCENZA ?
I vari gradi della conoscenza: vi è corrispondenza
perfetta tra il grado d‟essere e i grado del
conoscere – il sapere fotografa l‟oggetto.
I GRADI DELLA CONOSCENZA
               Congettura                       Ombre delle
             Immaginazione                          cose:
                (eikasia)                        impressioni
                                                superficiali e
Conoscenza                         Mondo           slegate
 sensibile       Credenza        sensibile e    Cose sensibili
  DOXA          (postis )la       mutevole     nei loro rapporti
                percezione                       scambievoli
             chiara delle cose
              degna di fede
                 Ragione                           Idee
               matematica                       matematiche
                (dianoia)


Conoscenza                          Mondo
               Intelligenza                      Idee – valori
 razionale                         ideale e
                filosofica
EPISTEME         (noesis)        immutabile
LA FILOSOFIA !

 Essa è la scienza suprema
  Suo oggetto sono le    Si occupa dei problemi
    Idee e il Bene       dell’uomo e della città




    La matematica è inferiore
Ancora legata al mondo   Astratta dalle questioni
      sensibile            politiche ed etiche
IL CAMMINO PEDAGOGICO


    Il governo      • I migliori
                      assumeranno tale
    dello stato       compito



                    • La scienza delle
   La dialettica      idee


                    • Aritmetica
   Propedeutica     • Geometria
   alla filosofia   • Astronomia
                    • Musica
IL MITO DELLA CAVERNA   SIGNIFICATI FILOSOFICI




 Immagini
 metaforiche
L’ULTIMO PLATONE
I dialoghi della vecchiaia:

Come pensare adeguatamente il mondo
delle idee?
        Risponde soprattutto il Sofista
Come concepire il rapporto tra le Idee e il
mondo sensibile?
        Risponde soprattutto il Timeo
PARMENIDE:
La critica alla teoria delle idee:
L’idea è UNO gli oggetti sono MOLTI: come può
parteciparsi a molti non distruggendosi e
moltiplicandosi?
Ma al centro vi è il confronto – scontro con l’ontologia
parmenidea: solo l’essere è mentre il non essere non è:
l’assenza di ogni forma di non essere pregiudica
radicalmente la teoria delle idee a cui Platone non
intende rinunciare (Teeteto) per superare il relativismo
gnoseologico dei sofisti.
Platone dovrà allora rinunciare al principio eleatico
attuando un vero e prorpio parmenicidio filosofico
(Sofista).
I GENERI DELL’ESSERE
Vi sono attributi fondamentali delle idee, generi sommi,
I.   Essere - ogni idea è o esiste
II. Identico – è identica a se stessa

III. Diverso – è diversa dalle altre

L’errore di Parmenide è stato confondere il diverso
     con il nulla: nella molteplicità delle cose la
     molteplicità e diversità non coincide con il nulla,
     ma è un niente relativo. Il non essere allora può
     esistere come diverso, che è un modo d’essere.
Si risolve anche il problema dell’errore: esso consiste
     nel dire le cose in modo diversa da come esse
     effettivamente stanno
I GENERI DELL’ESSERE
Essere, identico e diverso giustificano la pluralità delle
idee che possono:
Restarsene in sé – quiete
Entrare in comunicazione con le altre – movimento.
Cosa è allora l’essere per Platone?
Non semplice corporeità, non solo idea, ma
                   l’essere è possibilità.
È sottointeso il concetto di relazione: esiste tutto ciò che
è capace di entrare in un campo di relazione qualsiasi,
in una rete di connessioni possibili. Il nulla che non può
entrare in rapporto è inesistente per definizione.
Questa definizione di attua anche alle cose, alle idee e
all’uomo.
LA DIALETTICA
È la suprema scienza delle ide e consiste nello stabilire
la mappa delle loro relazioni.
Repubblica: scienza delle Idee – valori.
Fedro: la tecnica del discorso filosofico come
determinazione/definizione di una idea e sua divisione
nelle articolazioni interne.
Sofista:il presupposto della dialettica è la possibile
comunicazione tra le idee:
Se tutte comunicano con tutte (eristi) allora ogni
discorso sarebbe vero
Se nessuna non comunicano le altre (cinici) allora
nessun discorso sarà possibile se non il tautologico
(l’uomo è uomo)
LA DIALETTICA
Allora:
alcune idee sono combinabili tra loro altre no.
La dialettica è unificare o distinguere le idee tra
loro, cioè definire un’idea mediante successive
identificazioni o diversificazioni:
               processo dicotomico
che avanza dividendo per due un’idea sino a
giungere a un’idea indivisibile.
Cosa è la filosofia?
COSA È LA FILOSOFIA
                                             Idee
                                             valori
                             Come
                           oggetto le
                              idee
           intellettuali                     Idee
                              Come        matematiche
attività                    oggetto le
                           cose fisiche
           manuali


La filosofia è un’attività intellettuale che ha come
oggetto le idee valori.
LA DIALETTICA
La definizione proposta non è univoca,
perché si possono costruire molte mappe
dicotomiche diverse.

La definizione di partenza è ipotetica cioè
scelta per vedere se essa è veramente in
grado di stringere ciò di cui si parla.

È una ricerca aperta, inesauribile e sempre
aperta a nuove acquisizioni.
IL TIMEO – IL PROBLEMA COSMOLOGICO
Si osserva il tentativo di ricondurre ad unità il rigido
dualismo tra le idee e il mondo delle cose sensibili.
                          Mondo delle idee: modello
                           ideale sul quale sono state
                                plasmate le cose

               Demiurgo       Intermediario,
                              plasmatore
  Divino artefice,
  intelligente e dotato      Mondo delle cose:
  di volontà.buono e           all’inizio è caos
  amante del Bene             informe, materia
                             primordiale (chora)
IL TIMEO – IL PROBLEMA COSMOLOGICO
  Demiurgo


             MONDO MATERIALE
                              Anima del mondo:
                               vivifica e ordina la
                              materia, dando forma
Il mondo è temporale poiché        all’informe
  così assomiglia al modello        La materia è
  ideale: immagine mobile        resistente e ribelle
                                       Mondo
                                 all’opera buona del
 dell’eternità (riproduce nel    Demiurgo: a ciò si
mutamento ordinato, l’ordine     devono attribuire i
    immutabile dell’eterno             mali e le
                                  imperfezioni del
                                        mondo
TIMEO - LA VISIONE MATEMATICA DELLE COSE
Avvicinamento al pitagorismo: un cosmo di tipo
matematico
       Le cose
      vengono
     ridotte ai 4
      elementi          I 4 elementi
     empedoclei       vengono ridotti
                       a poche figure
                                           Esse vengono
                        geometriche
                                             ridotte a
                                              numeri
    I numeri divengono gli schemi
  strutturali, la sintassi del mondo,       Platone combatte
      il codice interpretativo: una     contemporaneamente le
      rielaborazione platonica del       visioni meccaniciste e
               pitagorismo                    naturaliste di
                                        Democrito: dimenticano
                                        la centralità delle cause
                                           finali (Bene, scopo)

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Platone

  • 1. PLATONE UN UOMO DAI MOLTEPLICI INTERESSI SPECULATIVI
  • 2. LA CRISI DI ATENE Platone registra la crisi della sua epoca:  Atene è in decadenza e la vita politica è scaduta (399 ac morte di Socrate!), così come la vita culturale della città dominata da una sofistica ormai esasperata.  La crisi investe l’uomo nella sua totalità, il malessere della società ateniese è giunto al suo culmine. La crisi è registrata e affrontata in modo filosofico:  occorre una riforma globale dell’esistenza umana, una rinnovata filosofia che ridoni certezze e stabilità per una rinnovata rivoluzione culturale
  • 3. LA RINASCITA Evidente è la connessione tra filosofia e passione politica:  La “filosofia politica ideale” rigenera la politica intesa come condizione preliminare di ogni politica concreta che voglia migliorare lo stato.  La politica deve essere rifondata alla luce del sapere per evitare che accada ancora che un uomo giusto come Socrate venga ingiustamente accusato e ucciso.
  • 4. LA VITA 427 aC – 347 aC (visse 80 anni) Di famiglia aristocratica Dai 20 anni fu discepolo di Socrate Avrebbe voluto dedicarsi alla vita politica (Lettera VII) ma la morte ingiusta di Socrate lo segnò profondamente: la filosofia unicamente poteva riformare profondamente la pratica politica! Conobbe le comunità pitagoriche dell’Italia meridionale. Fondò l’Accademia (ginnasio fondato da Accademo) sul modello delle comunità pitagoriche (Tiaso, organizzazione religiosa).
  • 5. LE OPERE Apologia di Socrate 34 dialoghi, 13 lettere (tra cui la fondamentale Lettera VII). 1. Giovanili: Apologia, Critone, Repubblica I, Protagora. 2. Maturità: Menone, Fedone, Convito, Repubblica II-X, Fedro. 3. Vecchiaia: Parmenide, Teeteto, Sofista Timeo, Crizia, Leggi. I Corsi intitolati “Intorno al Bene”: le Dottrine non scritte (metafisica Uno-Diade)
  • 6. DISCEPOLO DI SOCRATE La fedeltà al maestro è cifra fondamentale del suo filosofare: l’interpretazione costante dello spirito e dell’eredità del maestro anima la filosofia platonica anche quando questa si discosta espressamente dalle dottrine professate da Socrate: Il dialogo come forma letteraria è espressione fedele al silenzio letterario di Socrate (filosofia sapere aperto): riproduce l’andamento della ricerca che è lenta, faticosa, sociale, comunitaria e solidale. La vita filosofica di Platone fu un continuo sforzo inesauribile di ricerca riflessiva della verità che, pur assoluta, l’uomo non possiede mai totalmente e definitivamente.
  • 7. MITO E FILOSOFIA Platone usa i miti (racconti fantastici) in uno stretto legame con il discorso filosofico: Sono strumento per comunicare in modo intuitivo e accessibile le dottrine all’interlocutore • Modalità didattico - espositiva Sono mezzi per poter parlare di realtà che vanno al di là dei limiti della semplice indagine razionale (ai confini della pensabilità) • Modalità allusivo - metaforica
  • 8. LA DIFESA DI SOCRATE Apologia: esaltazione e difesa della vita consacrata alla ricerca filosofica: Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta dall’uomo (38). L’esame di se stessi e degli altri per rintracciare la via del sapere è compito divino. Critone: Socrate accetta sereno il suo destino e ciò è prova della serietà del suo insegnamento. La ricerca è missione che non può essere tradita. Socrate ha insegnato: 1) La virtù è una sola (scienza) 2) Essa è insegnabile in quanto è scienza 3) In essa consiste la felicità dell’uomo
  • 9. PLATONE: APOLOGIA 37-38 XXVII - SOCRATE NON HA FATTO TORTO A NESSUNO E PERCIÒ NON PUÒ PROPORSI ALCUNA PENA Forse penserete che queste mie parole siano dettate da quello stesso sentimento di orgoglio cui feci cenno parlandovi delle lacrime e delle suppliche. No, o Ateniesi, non è così! Piuttosto è che io sono persuaso di non avere mai fatto torto a nessuno volontariamente; ma di questo non riesco a persuadere voi, giacché è poco tempo che conversiamo insieme. Se presso di voi fosse una legge, come è presso altri popoli, che imponesse di non terminare in un sol giorno un processo di condanna a morte ma in più giorni, sarei certo riuscito a persuadervi. Invece in così poco tempo non è facile dissipare così grandi calunnie. Convinto quindi di non avere fatto torto a nessuno, tanto meno voglio fare torto a me stesso col riconoscermi degno di patire la pena e assegnarmela da me stesso. E per quale timore dovrei fare ciò? Per timore forse della pena che Melèto ha proposto per me, e che io non so se sia un bene o un male? Per scegliermi in cambio una pena che so essere sicuramente un male? Dovrei propormi forse la pena del carcere? E perché mai dovrei vivere in prigione, schiavo della magistratura degli Undici21?
  • 10. PLATONE: APOLOGIA 37-38 Fissarmi allora un'ammenda e stare in carcere, perché denari non ne ho? Propormi l'esilio? Forse voi l'accettereste. Ma dovrei essere davvero preso da una cieca brama di vivere, o Ateniesi, se fossi così irragionevole da non comprendere che se voi, nonostante concittadini miei, non siete riusciti a tollerare la mia compagnia e i miei discorsi, divenuti tanto gravi ed odiosi da liberarvene, non riusciranno certo a tollerarli gli altri. E quale vita menerei io a quest’età, passando da una città all'altra, sempre d'ogni parte cacciato via? Perché so bene che dovunque andrò io terrò gli stessi discorsi e i giovani, come succede qui, mi ascolteranno. E se provassi ad allontanarli da me, loro stessi mi farebbero bandire dalla città, intercedendo presso gli anziani; se invece li richiamassi a me, mi caccerebbero via i loro padri e parenti preoccupati per i loro figli.
  • 11. PLATONE: APOLOGIA 37-38 XXVIII - SOCRATE PUÒ PROPORRE PER SÉ TUTT'AL PIÙ L'AMMENDA DI UNA MINA D'ARGENTO A questo punto qualcuno potrebbe dirmi: -Ma non sei capace, Socrate, andato che sei in esilio, di vivere tranquillo tacendo? - Ecco ciò di cui mi pare veramente difficile persuadere alcuno di voi. Se vi dico che ciò per me è disubbidire a Dio e che, di conseguenza, io non posso astenermene, voi non mi credete e pensate che parli con ironia. Tanto meno mi crederete se vi dico che il più gran bene per un uomo è fare ogni dì ragionamenti intorno alla virtù e ad altri argomenti su cui mi avete udito parlare ed esaminare me e gli altri; e se aggiungo ancora che una vita senza esame non merita di essere vissuta, voi mi crederete ancora meno. Tuttavia, o Ateniesi, questa è la verità: solamente non è facile persuadervene. D'altro canto io non sono capace d'assuefarmi all'idea di assegnarmi una qualsiasi pena. Ciononostante, se avessi del denaro, mi multerei per un'ammenda tale da poterla pagare: perché non me ne verrebbe danno. Ma non ne ho. A meno che non vi contentiate di quel tanto che posso pagare: una mina d'argento. Ebbene propongo per me dunque come ammenda una mina. Platone qui presente, o Ateniesi, e con lui Critone, Critòbulo e Apollodoro insistono perché io proponga un'ammenda di trenta mine di cui si rendono garanti. Ebbene, io mi multo di tanto. Voi avete in loro garanti degni di ogni fiducia.
  • 12. LE IDEE Il giovane Platone difese le teorie del maestro Socrate (conosci te stesso, la virtù è scienza, l’ironia, la maieutica, l’arte del dialogo), filtrandole alla luce dei suoi interessi (metodo socratico delle definizioni) e nell’ottica della battaglia antisofistica. Il Platone maturo formula la Teoria delle idee che è il cuore pulsante della sua ricerca filosofica: dopo averla abbracciata pensò di aver risolto i massimi problemi filosofici (Fedone).
  • 13. LA GENESI DELLA DOTTRINA DELLE IDEE La scienza è epistéme, sophia: sapienza Stabilità, immutabilità, Sue caratteristiche sono: perfezione Il pensiero riflette l’essere “Realismo gnoseologico” la mente riproduce l’essere Quale sarà l’oggetto proprio della scienza La mente avrà allora: Un suo contenuto specifico
  • 14. IN UN LUOGO DIVERSO • Le cose del mondo sono mutevoli Sensi e imperfette: DOXA • Le idee che sono immutabili e Scienza perfette • Una “zona” diversa dell’essere, chiamata Iperuranio, luogo di Ousia perfezione
  • 15. I RAPPORTI TRA IDEE E COSE Le idee son il modello unico e perfetto delle cose molteplici e imperfette (sono imitazioni, copie)
  • 16. RIASSUNTO Gnoseologico Ontologico Dualismo Dualismo Due tipi di Due tipi di sapere: realtà 1- Scienza 1- Idee 2- Opinione 2- Cose del mondo
  • 17. UNA SINTESI •L’esser platonico è immutabile, eterno e perfetto, anche se le idee sono molteplici. Permane il Parmenide dualismo ontologico tra cose ed essere e gnoseologico tra sensibilità e ragione. •Il mondo possiede però in Platone una specifica anche se imperfetta realtà e Eraclito conoscibilità , dunque non è pura apparenza illusoria e irrazionale
  • 18. QUALI IDEE? Nel pensiero della maturità ha una concezione matematico-etica delle idee: matematiche valori oggetti naturali o •Entità •Supremi artificiali aritmetiche e principi etici, geometriche. estetici e •Umanità, Principi politici (bene, letto … matematici giustizio, (uguaglianza, bellezza…) quadrato, circolo…)
  • 19. QUALI IDEE? In seguito Platone propenderà per una concezione logico-ontologica delle idee: l‟idea platonica diviene forma unica e perfetta di qualsiasi gruppo o classe di cose che vengono designate con uno stesso nome e che possono essere fatte oggetto di scienza. Umanità Uomo 1 Uomo 2 Uomo 3
  • 20. L’ESSERE IN ORDINE GERARCHICO Bene Ambito del divino Ambito del DEMIURGO Idee Valori Cose del mondo Materia primordiale
  • 21. I RAPPORTI IDEE -COSE Le idee sono: Criteri di giudizio Causa delle cose delle cose Giudichiamo Le cose in base ad imitano le esse che sono essenze modelli archetipe Condizioni Ragion delle d’essere pensabilità dell’esistenza delle cose delle cose
  • 22. QUALI RAPPORTI TRA IDEE E MONDO? Un problema quello del rapporto mai interamente risolto ….. • La presenza parusia delle idee nelle cose • le cose metessi partecipano delle idee • Le cose mimesi imitano le idee
  • 23. QUALI RAPPORTI TRA IDEE E MONDO? Imitazione Presenza
  • 24. COME E DOVE LE IDEE? Esse sono Trascendenti: oltre la mente e oltre le cose (Iperuranio). Esistono indipendentemente dalla nostra mente Hanno una realtà oggettiva a sé stante Non sono super-cose in un cielo metafisico Sono un ordine eterno di forme, fuori dallo spazio e dal tempo. Una “zona” d’essere diversa dalle cose, mentre risulta più problematico definire come esistano le idee
  • 25. LA GNOSEOLOGIA Come possiamo conoscere le idee (eterne e immutabili) con l’intelletto se viviamo in un mondo diveniente e molteplice? Nei dialoghi: Menone, Fedone e Fedro. Noi conosciamo poiché il conoscere umano è ricordare (reminiscenza).
  • 26. PLATONE: LA GNOSEOLOGIA Metempsicosi orfico pitagorica: L’anima, prima di essere nel corpo, era disincarnata nell’Iperuranio, dove ha contemplato le idee perfette Nel corpo l’anima conserva un ricordo sopito che a contatto con le cose dell’esperienza riemerge e permette la conoscenza
  • 27. LA GNOSEOLOGIA La teoria platonica è una forma di (vedi il celebre esempio dello schiavo del Menone): •Dall’idea, già presente nella mente Innatismo come ricordo sopito, alle cose conosciute •Dalle cose, attraverso l’esperienza della loro Empirismo molteplice diversità, all’idea
  • 28. LA VERITÀ …. Apprendere non significa partire da zero bensì ricordare ciò che si era obliato: L’uomo non possiede già tutta interla la verità (altrimenti non la cercherebbe) L’uomo non ignora la verità completamente (non inizierebbe neppure a cercala L‟uomo parte da una condizione di pre-conoscenza, ignoranza gravida di sapere, da cui deve tirar fuori la conoscenza vera …
  • 29. REMINESCENZA E IMMORTALITÀ DELL'ANIMA SOCRATE - Capisco ciò che vuoi dire, Menone. vedi come ci riduci a quel ragionamento eristico, secondo il quale ad un uomo non è possibile cercare né ciò che sa né ciò che non sa? Non cerca ciò che sa, perché lo sa e non ha affatto bisogno di cercarlo, né cerca ciò che non sa; perché non sa neppure cosa cercare. [...] Poiché tutta la natura è congenere e l'anima ha appreso tutto, nulla impedisce che chi si ricordi di una sola cosa - che è poi quello che si chiama apprendimento -, trovi da sé tutto il resto se è coraggioso e instancabile nella ricerca, perché il ricercare e l'apprendere, nella loro interezza, non sono che reminiscenza. Non bisogna, dunque, prestar fede a quel ragionamento eristico: esso ci renderebbe pigri ed ascoltarlo è un piacere che fiacchi; mentre questo rende alacri alla ricerca. (Platone, Menone, 80d5-81c)
  • 30. CONOSCERE È RICORDARE L’anima, dunque, poiché immortale e più volte rinata, avendo veduto il mondo di qua e quello dell’Ade, in una parola tutte quante le cose, non c’è nulla che non abbia appreso. Non v’è, dunque, da stupirsi se può fare riemergere alla mente ciò che prima conosceva della virtù e di tutto il resto. Poiché, d’altra parte, la natura tutta è imparentata con se stessa e l’anima ha tutto appreso, nulla impedisce che l’anima, ricordando (ricordo che gli uomini chiamano apprendimento) una sola cosa, trovi da sé tutte le altre, quando uno sia coraggioso e infaticabile nella ricerca. Sì, cercare ed apprendere sono, nel loro complesso, reminiscenza [anamnesi]! Non dobbiamo dunque affidarci al ragionamento eristico: ci renderebbe pigri ed esso suona dolce solo alle orecchie della gente senza vigore; il nostro, invece, rende operosi e tutti dediti alla ricerca; convinto d’essere nel vero, desidero cercare con te cosa sia virtù. (Platone, Menone, 79e-82b)
  • 31. LE PROVE DELL’IMMORTALITÀ DELL’ANIMA Fedone: le prove dell‟immortalità … • In natura ogni cosa si genera dal suo contrari contrari • L’anima rivive dopo la morte del corpo • L’anima è simile alle idee che sono eterne • Dunque essendo semplice come quelle non può venir somiglianza né creata né distrutta • Essa è soffio vitale che partecipa dell’Idea di Vita. • Non può dunque partecipare dell’idea opposta: la vitalità Morte
  • 32. PLATONE: BIFRONTE Fedone… La filosofia è preparazione alla Fortissimo è morte: il filosofo l’interesse per prepara l’anima al l’ambito politico distacco dal corpo e mondano che per potersi unire non viene escluso direttamente alle dallo slancio Idee religioso della dottrina dell’immortalità
  • 33. IL DESTINO DI CIASCUNO Repubblica: il mito di Er … La nostra sorte attuale dipende da una scelta precedentemente compiuta nel mondo delle idee: “… ognuno è responsabile del proprio destino, la divinità nen ne è responsabile” Ma non deve La scelta è L’uomo sceglie il lasciarsi guidata dalle modello di vita abbagliare esperienze fatte che incarnerà dall’apparenza di precedentemente certe vite …
  • 34. PLATONE: CONTRO IL RELATIVISMO Protagora: l’uomo è Socrate:il criterio è misura di tutte le la virtù come cose, ma il criterio è scienza cercata nel l’utilità comune dialogo Entrambe non cercavano però realtà extraumane o eternità già date. Era negata qualsiasi filosofia che cercasse punti di vista assoluti e stabili.
  • 35. CRITERI ASSOLUTI! Egli cerca criteri e punti di vista assoluti, indipendenti dall’arbitrio dell’individuo: strutture oggettive e universali È di nuovo qualcosa di extra umano a regolare l’uomo: le idee sono la misura della verità. Esse forniscono le regole del pensare e del vivere Il relativismo conoscitivo e morale dei sofisti crolla totalmente: nel conoscere, nell’agire e nel linguaggio ritornano criteri assolti di riferimento
  • 36. LE IDEE E LA POLITICA Teorie sofistiche vs Teoria platonica Relativismo Conoscenza delle conoscitivo e morale idee Fondazione di Anarchia una scienza sociale e politica politica universale Lotta e Pace e violenza tra i giustizia tra diversi punti gli uomini di vista: legge del più forte
  • 37. L’AMORE E L’ANIMA L„il sapere stabilisce un rapporto molto particolare tra l‟uomo e le idee… Idee Un rapporto che impegna la totalità Uomo dell’uomo, anche la sua volontà !
  • 38. SIMPOSIO Pausania Éros volgare che si rivolge Éros celeste che si rivolge ai corpi alle anime Erissimaco Determina le proporzioni Amore è forza cosmica di tutto Aristofane L’essere primitivo diviso L’insufficienza dell’uomo a metà per punizione
  • 39. SIMPOSIO La bellezza è il fine dell’amore: L’amore è È un demone La bellezza e desiderio (figlio di l’amore hanno Penia e vari gradi: di ciò che Poros): è Corpo non si ha, filosofo poiché Anima ma di cui desidera Leggi si ha sapienza e Scienze bisogno bellezza Bellezza in sè
  • 40. FEDRO Come l‟anima percorre i gradi della bellezza ? Cavallo nero (pessimo) Cavallo Auriga bianco (eccellente)
  • 41. FEDRO Iperuranio: sede dell‟essere vero, vera sostanza, contemplabile solo con la ragione, ma per poco tempo … L‟anima cade in un corpo che sarà in base a ciò che essa ha visto. La bellezza di ciò che un uomo vede risveglia in lui il ricordo delle sostanze ideali
  • 42. FEDRO
  • 43. FEDRO PSICAGOGIA • Si fa guida e ricerca lucida •Risvegliato e rigorosa dalla dell’essere in bellezza che con la vista sé. Guida l’anima verso evoca il il suo vero ricordo delle •Partendo destino. Essa Idee dalla è anche la bellezza dei vera corpi e non Retorica: fermandosi scienza ad essa dell’idea e dell’anima eros dialettica
  • 44. SULLA BELLEZZA L'anima se ne sta smarrita per la stranezza della sua condizione e, non sapendo che fare, smania e fuor di se non trova sonno di notte né riposo di giorno, ma corre, anela là dove spera di poter rimirare colui che possiede la bellezza. E appena l'ha riguardato, invasa dall'onda del desiderio amoroso, le si sciolgono i canali ostruiti: essa prende respiro, si riposa delle trafitture e degli affanni, e di nuovo gode, per il momento almeno, questo soavissimo piacere. [...] Perché, oltre a venerare colui che possiede la bellezza, ha scoperto in lui l'unico medico dei suoi dolorosi affanni. Questo patimento dell'anima, mio bell'amico a cui sto parlando, è ciò che gli uomini chiamano amore. (Platone, Fedro)
  • 45. LA CONTEMPLAZIONE DELLA VERITÀ Poiché dunque il pensiero di un dio si nutre di intelletto e di scienza pura, anche quello di ogni anima che abbia a cuore di accogliere quanto le si addice, quando col tempo abbia scorto l'essere, ne gioisce e, contemplando la verità, se ne nutre e si trova in buona condizione, finché la rotazione circolare non riconduca allo stesso punto. Durante l'evoluzione esso vede la giustizia in sé, vede la saggezza, vede la scienza, non quella alla quale è connesso il divenire, né quella che è diversa perché è nei diversi oggetti che noi ora chiamiamo enti, ma quella che è realmente scienza nell'oggetto che è realmente essere. E dopo aver contemplato allo stesso modo le altre entità reali ed essersene saziata, si immerge nuovamente nell'interno del cielo e torna a casa. E una volta arrivata, l'auriga, arrestati i cavalli davanti alla mangiatoia, li foraggia di ambrosia e dopo questa li abbevera di nettare. (Platone, Fedro, 247 c-e)
  • 46. LA REPUBBLICA: LA GIUSTIZIA La comunità perfetta in cui il singolo trova la sua perfetta formazione: “Se i filosofi non governano la città o se i re e governanti non coltiveranno seriamente la filosofia …” Il fondamento di una tale comunità è la Giustizia: essa è condizione della nascita e della vita dello Stato.
  • 47. LA REPUBBLICA Tipi di Concupiscibile Irascibile Razionale anima Tipologia di Temperanza Coraggio Saggezza virtù Tipologia di Produttori Guerrieri Governanti classi Simboli Cavallo nero Cavallo Auriga bianco
  • 48. DIVERSITÀ DI CLASSI … In uno stato vi L’anima sono compiti dell’uomo è diversi tripartita Vi saranno Devono individui essere diversi a esercitati da seconda della individui prevalenza diversi del tipo di anima in loro
  • 49. LA CITTÀ IDEALE Nella città ideale di Platone gli uomini si distinguono per differenze e attitudini naturali, non per i loro diritti di nascita. La società non è divisa in un sistema di caste chiuse e immobili, ma gli uomini occuperanno il posto che gli spetta in base alla loro natura (aurea, argentea, ferrea/bronzea) . Occorre ricordare che Platone evidenzia però che i figli assomigliano ai propri genitori e dunque quasi sempre rimangono nella classe di appartenenza.
  • 50. COMUNISMO PLATONICO ? Sia la ricchezza che la povertà sono nocive alla città: non dovranno esistere entrambe. Comunanza Eliminazione Lo stato dei beni e della funziona superamento proprietà bene e la privata per le degli giustizia è classi superiori interessi realizzata personali La classe al potere non avrà famiglia. Le donne godranno di totale uguaglianza I figli saranno allevati come figli della comunità.
  • 51. UN MONASTERO SENZA CELIBATO ? I guardiani sono felici, visto il tipo di vita che dovrebbero condurre? La felicità per loro risiede nella giustizia, cioè l‟adempimento del loro compito per l‟armonia complessiva dello stato. I filosofi godono già della beatitudine più alta: la conoscenza dell‟essere vero e non hanno bisogno di ricchezze terrene. Essi assumono un volto e un ruolo ascetico che avrà tanta fortuna nei secoli successivi.
  • 52. LE DEGENERAZIONI DELLO STATO Forma •Aristocrazia dei fisiologica filosofi • Timocrazia: l’onore • Oligarchia: il censo Forme • Democrazia: i cittadini liberi patologiche • Tirannide: gli individui peggiori
  • 53. LA DEMOCRAZIA Platone riteneva che la vita pubblica ateniese fosse degenerata in seguito all‟avvento della democrazia. Il clima politico e sociale era sicuramente instabile e tale situazione (lotta tra aristoi e demos) si trascinava ormai da lungo tempo. “Pericle, allora non era un buon politico” (Gorgia, 516 c. ss.) Nella concezione aristocratica devono governare i migliori per nascita, ricchezza, conoscenza e virtù personale. Platone è sicuramente più vicino a questa visione e dunque la sua concezione è antidemocratica.
  • 54. IL CONTROLLORE DEI CUSTODI ? Essi sono in Addestrati Un’educazio grado di fin dalla ne che Sistema educativo Le classi dirigenti custodire nascita a riguarda innanzitutto cercare il solo le classi se stessi bene dei migliori collettivo: e non tutti I custodi essi hanno natura aurea
  • 55. COSA È LA CONOSCENZA ? I vari gradi della conoscenza: vi è corrispondenza perfetta tra il grado d‟essere e i grado del conoscere – il sapere fotografa l‟oggetto.
  • 56. I GRADI DELLA CONOSCENZA Congettura Ombre delle Immaginazione cose: (eikasia) impressioni superficiali e Conoscenza Mondo slegate sensibile Credenza sensibile e Cose sensibili DOXA (postis )la mutevole nei loro rapporti percezione scambievoli chiara delle cose degna di fede Ragione Idee matematica matematiche (dianoia) Conoscenza Mondo Intelligenza Idee – valori razionale ideale e filosofica EPISTEME (noesis) immutabile
  • 57. LA FILOSOFIA ! Essa è la scienza suprema Suo oggetto sono le Si occupa dei problemi Idee e il Bene dell’uomo e della città La matematica è inferiore Ancora legata al mondo Astratta dalle questioni sensibile politiche ed etiche
  • 58. IL CAMMINO PEDAGOGICO Il governo • I migliori assumeranno tale dello stato compito • La scienza delle La dialettica idee • Aritmetica Propedeutica • Geometria alla filosofia • Astronomia • Musica
  • 59. IL MITO DELLA CAVERNA SIGNIFICATI FILOSOFICI Immagini metaforiche
  • 60. L’ULTIMO PLATONE I dialoghi della vecchiaia: Come pensare adeguatamente il mondo delle idee? Risponde soprattutto il Sofista Come concepire il rapporto tra le Idee e il mondo sensibile? Risponde soprattutto il Timeo
  • 61. PARMENIDE: La critica alla teoria delle idee: L’idea è UNO gli oggetti sono MOLTI: come può parteciparsi a molti non distruggendosi e moltiplicandosi? Ma al centro vi è il confronto – scontro con l’ontologia parmenidea: solo l’essere è mentre il non essere non è: l’assenza di ogni forma di non essere pregiudica radicalmente la teoria delle idee a cui Platone non intende rinunciare (Teeteto) per superare il relativismo gnoseologico dei sofisti. Platone dovrà allora rinunciare al principio eleatico attuando un vero e prorpio parmenicidio filosofico (Sofista).
  • 62. I GENERI DELL’ESSERE Vi sono attributi fondamentali delle idee, generi sommi, I. Essere - ogni idea è o esiste II. Identico – è identica a se stessa III. Diverso – è diversa dalle altre L’errore di Parmenide è stato confondere il diverso con il nulla: nella molteplicità delle cose la molteplicità e diversità non coincide con il nulla, ma è un niente relativo. Il non essere allora può esistere come diverso, che è un modo d’essere. Si risolve anche il problema dell’errore: esso consiste nel dire le cose in modo diversa da come esse effettivamente stanno
  • 63. I GENERI DELL’ESSERE Essere, identico e diverso giustificano la pluralità delle idee che possono: Restarsene in sé – quiete Entrare in comunicazione con le altre – movimento. Cosa è allora l’essere per Platone? Non semplice corporeità, non solo idea, ma l’essere è possibilità. È sottointeso il concetto di relazione: esiste tutto ciò che è capace di entrare in un campo di relazione qualsiasi, in una rete di connessioni possibili. Il nulla che non può entrare in rapporto è inesistente per definizione. Questa definizione di attua anche alle cose, alle idee e all’uomo.
  • 64. LA DIALETTICA È la suprema scienza delle ide e consiste nello stabilire la mappa delle loro relazioni. Repubblica: scienza delle Idee – valori. Fedro: la tecnica del discorso filosofico come determinazione/definizione di una idea e sua divisione nelle articolazioni interne. Sofista:il presupposto della dialettica è la possibile comunicazione tra le idee: Se tutte comunicano con tutte (eristi) allora ogni discorso sarebbe vero Se nessuna non comunicano le altre (cinici) allora nessun discorso sarà possibile se non il tautologico (l’uomo è uomo)
  • 65. LA DIALETTICA Allora: alcune idee sono combinabili tra loro altre no. La dialettica è unificare o distinguere le idee tra loro, cioè definire un’idea mediante successive identificazioni o diversificazioni: processo dicotomico che avanza dividendo per due un’idea sino a giungere a un’idea indivisibile. Cosa è la filosofia?
  • 66. COSA È LA FILOSOFIA Idee valori Come oggetto le idee intellettuali Idee Come matematiche attività oggetto le cose fisiche manuali La filosofia è un’attività intellettuale che ha come oggetto le idee valori.
  • 67. LA DIALETTICA La definizione proposta non è univoca, perché si possono costruire molte mappe dicotomiche diverse. La definizione di partenza è ipotetica cioè scelta per vedere se essa è veramente in grado di stringere ciò di cui si parla. È una ricerca aperta, inesauribile e sempre aperta a nuove acquisizioni.
  • 68. IL TIMEO – IL PROBLEMA COSMOLOGICO Si osserva il tentativo di ricondurre ad unità il rigido dualismo tra le idee e il mondo delle cose sensibili. Mondo delle idee: modello ideale sul quale sono state plasmate le cose Demiurgo Intermediario, plasmatore Divino artefice, intelligente e dotato Mondo delle cose: di volontà.buono e all’inizio è caos amante del Bene informe, materia primordiale (chora)
  • 69. IL TIMEO – IL PROBLEMA COSMOLOGICO Demiurgo MONDO MATERIALE Anima del mondo: vivifica e ordina la materia, dando forma Il mondo è temporale poiché all’informe così assomiglia al modello La materia è ideale: immagine mobile resistente e ribelle Mondo all’opera buona del dell’eternità (riproduce nel Demiurgo: a ciò si mutamento ordinato, l’ordine devono attribuire i immutabile dell’eterno mali e le imperfezioni del mondo
  • 70. TIMEO - LA VISIONE MATEMATICA DELLE COSE Avvicinamento al pitagorismo: un cosmo di tipo matematico Le cose vengono ridotte ai 4 elementi I 4 elementi empedoclei vengono ridotti a poche figure Esse vengono geometriche ridotte a numeri I numeri divengono gli schemi strutturali, la sintassi del mondo, Platone combatte il codice interpretativo: una contemporaneamente le rielaborazione platonica del visioni meccaniciste e pitagorismo naturaliste di Democrito: dimenticano la centralità delle cause finali (Bene, scopo)