3. PERSONAGGI PRINCIPALI
MAX EISENSTEIN e MARTIN SCHULSE
Max Eisenstein è una persona colta e
un uomo d’affari che possiede, assieme
al suo migliore amico Martin, una
galleria d’arte. È di origini ebraiche.
Decide di rimanere negli Stati Uniti per
proseguire i suoi affari.
Martin Schulse è un uomo d’affari socio di
Max, decide di lasciare gli Stati Uniti per
tornare in Germania, la sua madrepatria,
per educare i suoi figli. È sposato con Elsa,
ha cinque figli ed è abbastanza ricco da
permettersi una casa di trenta stanze con
dieci acri di giardino nei pressi di Monaco di
Baviera.
4. TRAMA
Martin Schulse ritorna con la sua famiglia in Germania. Il suo socio in affari,
Max Eisenstein rimane negli Stati Uniti per proseguire con l'attività lavorativa:
a San Francisco, infatti, i due hanno una galleria d'arte in comune e Max, da
lì, tutela anche gli interessi di Martin.
Lontani, i due amici sentono uno la mancanza dell'altro e per questo si
scrivono. La storia è interamente raccontata attraverso 19 lettere, scambiate
tra gli amici nel periodo che va dal 12 novembre 1932 al 3 marzo 1934.
Dalle prime lettere emerge che Martin è tornato in una Germania poverissima,
distrutta dalla prima guerra mondiale. La vita per Martin in Germania è più
agiata di quanto già non fosse in America; ha acquistato una casa con trenta
stanze, e quasi dieci acri di parco, ed i tedeschi lo considerano un miliardario
americano.
5. TRAMA
Martin inizialmente esprime i suoi dubbi su un certo Hitler, un uomo divenuto da poco
capo effettivo del governo e del Terzo Reich, il partito nazista, un uomo che è come
una «scossa elettrica». Tuttavia, in seguito sembra invaghirsene e riferisce che in tutta la
Germania la gente ha ricominciato a sperare, e prevede una rapida ripresa
economica.
Col tempo, però, Martin diventa un vero e proprio sostenitore dell’ideologia nazista e
chiede a Max di smettere di scrivergli perché, nonostante la loro vecchia e profonda
amicizia, non vuole più avere a che fare con lui dato che è un ebreo e lui si è appena
iscritto al partito nazionalsocialista.
All’inizio Max sembra accettare questa condizione, pensando che Martin fosse costretto
a scrivere quelle cose per evitare scontri con i nazisti, ma ben presto capisce che non è
così.
Infatti dopo che Max aveva mandato altre lettere a Martin, viene informato dall’amico
che sua sorella Griselle, che era andata in Germania per uno spettacolo teatrale, era
stata uccisa dai soldati nazisti tedeschi anche per colpa di Martin che non aveva voluto
aiutarla ospitandola a casa sua per non finire nei guai.
6. TRAMA
Dopo quest’ultima lettera di Martin, Max scrive al vecchio amico un
cablogramma e in seguito altre lettere molto strane in cui si trovano delle
indicazioni per nuovi quadri da fare per poi mostrarli nella galleria d’arte dove
lavoravano.
In realtà tutte le misure precise e i colori dei quadri che Max scrive nelle lettere
sembrano un codice che riporta implicitamente alla “loro nonna” inesistente e
inoltre fanno riferimento al fatto che anche Martin sia ebreo come Max.
Tutto ciò è solo la vendetta escogitata da Max nei confronti di Martin per aver
lasciato uccidere sua sorella. Vuole che I nazisti lo credano una spia ebrea.
L’ultima lettera che Max invia all’amico, infatti, viene riportata indietro con il
messaggio di «destinatario sconosciuto», perché Martin è stato ucciso dai
nazisti.
La vendetta di Max è stata compiuta. Lk,mmnfiocia inmvsgb li