L'Astrattismo attraverso le esperienze del Cavaliere Azzurro, del Raggismo, Suprematismo, Costruttivismo e De Stijl
Abstract art seen through the experiences of "Der Blaue Reiter", Rayonism, Suprematism, Costructivism and De Stijl
L'Astrattismo attraverso le esperienze del Cavaliere Azzurro, del Raggismo, Suprematismo, Costruttivismo e De Stijl
Abstract art seen through the experiences of "Der Blaue Reiter", Rayonism, Suprematism, Costructivism and De Stijl
Questa è una presentazione di Arte riguardo Cimabue
1. CIMABUE E LE
SUE OPERE
Realizzato da: Nicolò Fusco & Emanuele
Bucci
Classe: 2°E
Anno scolastico: 2022/2023
2. CHI E' CIMABUE?
Cimabue, pseudonimo di Cenni di Pepo, fu
un celebre pittore del duecento, vissuto dal
1240 al 1302 circa. Con il suo stile personale,
superò i precetti formali del suo tempo e
abbandonò le figure idealizzate dell'icona
bizantina andando verso soggetti sempre più
dotati di umanità e di emozioni. Nel corso
del Duecento la pittura europea iniziava a
distaccarsi degli stilemi bizantineggianti. Il
contesto italiano fu quello più rivoluzionario,
proprio grazie a Cimabue. Perciò fu
considerato nel Rinascimento uno dei padri
della pittura italiana.
3. LA SUA VITA
Della sua vita si sa molto poco ma ciò che è sicuro è
che nel 1272 si trovava a Roma e nel 1301 lavorò ad
un mosaico nel duomo di Pisa. Cimabue nacque a
Firenze da una famiglia nobile che lo mandò a
studiare Lettere nel convento di Santa Maria Novella,
dove conobbe alcuni mastri dell'arte bizantina.
Intorno al 1270 realizzò il Crocifisso di San Domenico
ad Arezzo e nel 1272 dipinse il Crocifisso della Santa
Croce. Il 1280 fu il periodo più attivo di Cimabue, in
cui realizzò la Maestà del Louvre.
4. IL SUO STILE
Il primo modello di Cimabue fu l'iconografia bizantina,
caratterizzata per un astrattismo, idealista, atemporale,
legato all'eternità. Le sue figure si fecero col tempo sempre
più sinuose rispetto a modelli rigidi e si fecero pesanti
rispetto a modelli eterei. Mentre, nella composizione delle
sue opere si evidenzia come le sue figure andavano
debordando fuori dai margini. La sua pittura si spostò
progressivamente verso il naturalismo, con paesaggi più
sfumati e meno netti. Le figure diventano perciò, più
voluminose, vigorose e muscolose. Cimabue è ritenuto il
padre della pittura italiana perché senza il suo contributo e
l'influenza su Giotto, non avremmo avuto il Rinascimento.
5. IL CROCIFISSO DI SAN
DOMENICO
Il Crocifisso di San Domenico è un dipinto di
grande pregio, realizzato ad Arezzo intorno al
1270. Lo schema iconografico riprende il
Christus Patiens introdotto da Giunta Pisano.
Nonostante la schematicità della
rappresentazione si possono notare comunque
degli elementi innovativi. Infatti, aggiornò
l'iconografia classica con il Cristo che deborda
occupando tutta la fascia sinistra della croce,
utilizzò molto pennellate fini per rendere gli
incarnati, restituendo vigore muscolare e
volumi originali. Le figure di Maria Vergine e
San Giovanni hanno la mano sulla guancia per
esprimere la loro sofferenza, ciò evidenzia il
rilievo psicologico che l'artista volle dare ai
personaggi, invitando gli spettatori ad
immedesimarsi con il loro dolore.
6. IL CROCIFISSO DI
SANTA CROCE
Dal Crocifisso di Santa Croce traspare uno
stile più personale con un maggiore
distacco rispetto ai motivi bizantini. Infatti,
con quest'opera Cimabue superò alcuni
elementi: la separazione netta tra i
muscoli, la resa del morbido panneggio, il
colore pieno di sfumature piuttosto che
pennellate dure. Il corpo di Cristo è rivolto
verso sinistra e le braccia sono
completamente distese, i chiodi sono fissati
nel palmo delle mani e dalle ferite
fuoriesce sangue. Il corpo è privo di sensi,
gli occhi sono chiusi e alla radice del naso,
sulla fronte, si forma una ruga di dolore.
7. LA MAESTA' DEL LOUVRE
La tavola che raffigura la Madonna in trono con un
bambino è datata intorno al 1280 e arrivo al Louvre a
seguito delle spoliazioni di Napoleone. Fu esposta nel
museo di Parigi fino al 1814. Il trono è disegnato nella
prospettiva inversa tipica delle icone, gli angeli anche se
sono più piccoli non rendono la prospettiva della
profondità, in quanto sembrano essere l'uno sull'altro,
piuttosto che uno dietro l'altro. Cimabue rese i volti e gli
abiti realistici, grazie alla sua qualità nel chiaroscuro e le
sue figure dotate di un reale volume fisico.
8. LE OPERE DI CIMABUE
AD ASSISI
Gli affreschi della basilica superiore di San
Francesco ad Assisi furono una delle opere
più importanti di Cimabue. Sempre qui,
dipinse storie della Vergine, una serie di
Apostoli e storie dell'apocalisse. Nella
basilica inferiore, affrescò la Maestà di
Assisi. Nell'opera della figura, il Cristo è
inarcato, il perizoma appare volare e gli
angeli sembrano sbattere contro la croce,
mentre intorno regna la disperazione.
9. EREDITA' DI CIMABUE
Cimabue fu un'artista di primo piano della
fine del Duecento italiano, egli seppe
conservare l'antico retaggio bizantino e
allo stesso tempo aggiungere qualcosa di
originale e personale. Il merito di Cimabue
fu quello di aver stabilito un rapporto più
diretto tra la tradizionale immagine
bizantina e la figura umana reale.