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E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ]
NATURA
Gianni Micheli — NATURA pag .4
Gianni Micheli — CAOS/COSMO pag.9
INFINITO pag.18
M ACROCOSMO /M I C R O C O S M O pag.38
MONDO pag.50
NATURA pag.62
Luigi Besana — OSSERVAZIONE pag.84
Gianni Micheli — REALE pag.93
UNITA pag.103
Natura I84 Natura
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ambiguità codice
competenza/esecuzione immagine
avanguardia Natura
Natura fonetica metafora
classico
grammatica segno critica
concetto / analogia emetafora ~ lessico significato
biologia bello/brutto
csilitclizs l argomentszàone lingua simbolo
letteratwa creatività
essere interpretazione lingua/parola maniera
fenomeno
espressione
linguaggio poetica fantastico
«strstto/concreto forma metrica alfabeto retorica
dialettica idea semantica
girato
ascolto imitazione
idendtà/differensa proposizione egluillzlo sens%ignificato gesto immaginazione anthropos
mediazione traduzione lettura progetto cultura/culture
opposizione/contraddizione universali(particolari luogo comune nprodimone/nproducibihtà etnocentrismi
qualità/quantità atti linguistici orale/scritto discorso sensibilità natura/cultura
totalità dicibil%ndicihile parola finzione SPszmlltà
unojmolti
decisione enunciazione comunicazione flttnù generi
scrittura
artigianato
distribuzione statistica presupposizione e allusione errore narrazione/narratività artista
dato acculturazione
giochi referente informazione voce stile attribuzione
etica
induzione statistica tema/motivo civiltà
oggetto
futuro
probabilità
filosofia/fdosofie t CStn produzione artistica
ragione antico/moderno selvaggio/barbaro/mvdiszato
rappresentazione statistica
razionai%rrazionsle catastrofi calendario
teoria/pratica armonia colore
soggetto/oggetto decadenza escrementimelodia disegno/progetto
uguaglianza evento escatologia fertilitàritmica/metrica
caos/cosmo valori periodizzazione visione
età mitiche abbigliamento nascita educazione
scala
infinitocurve e superlici vero/falso tempo/tempornlita genesi canto sensi generazioni
suon%umoremacrocosmo/microcosmo coltivazione
geometria e topologia volontà passsto/presente corpo sessualità infanzia
tonale/atonale
rnonclo danza cultura materialevecchiaia morte
invariante alchimia progress%eazione
amore
~natutvs storia maschera vita/morte industria rurale
astrologia atlante moda desiderio materiali
osservazione cabala / collezione eros
deduzione/prova
/' ornamento
reale / credenze prodotti
/ elementi r documento/monumento isteria clinica
dialetto sccm
equivalenza unità armi
differenziale I
esoterico/essoterico >< fossile pulsione angoscia/colpa cura/normalizzazione
formalizzazione frontiera enigma
memoria soma/psiche castrazione e complesso esclusion%ntegrazione
funzioni fiabalogica fuoco
rovina/restauro
guerra sonn%ogno censura farmaco/droga
inlinitesimale mostro cannibalismo
possibilità(necessità analisi/sintesi imperi identificazione e transfert follia/delirio homo
locale/globale referenza/verità anticipazione fumione nazione popolare dèi
inconscio
illVillo
medicina/medicalizzazione mano/manufatto
sistemi di riferimento ricorsività ipotesi misura tattica/strategia proverbi nevrosi/psicosi normale/anormale tecnica
stabihtà/instabilità matematiche ',.'//nodello tradizioni eroi utensile
alienazione
piacere salute/malattia
variazionc iniziazione
metodo „«ti, struttura
coscienza/autocoscienza
sintomo/diagnosi
centrato/ac«ntrato rgj/è',il,. teoria/modello
demagogia magia
demoniicombinatoria
immaginazione sociale discriminazione ateo messia alimentazione/
d ivinaz ione agonismo
animale
grafo
pace repressione chierico/laico millennio cerimoniale casta
applicazioni
labirinto
serv%ignore terrore mito/rito donna cucina
chiesa persona I festa
assioma/postulato casojprobabilità domesticamentouomo
rete
tolleranza/intolleranza diavolo
'i rnythos/legna
puro/impuro feticcio endogamia/esogamia
continuo/discreto causajeffetto utopia tortura
originieresia religione famiglia fame
dipendenza/indipendenza abaco certezza/dubbio
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violenza libertino sogno/visione lutto incesto vegetale
divisibilità algoritmo cocrcnza libro stregoneria maschile/femminile
dualità approssimazione
regalità
convenzione matrimoniopeccato rito
insieme calcolo
categorie/categorizzazione
determinat%ndetenninato elaconoscenza sacro/profano pare nt
razionai%1gebrico/irascendente numero empiria jesperiema
caccia/raccolta
santità borghesi/borghesia tote
dottosimmetria zero
coppie filosofiche
esperimento disciplina/discipline burocrazia economia uomo/donna eccedentestrrstture mntemntichc legge enciclopedia classi formazionc economico-somale
trasformazioni naturali / categorie libertit/necessità
pastorizia
innovszion%coperta contadini lavoro
metafisica consenso/dissenso primitivo
+ control1%etvoazione à insegnamento ideologia modo di produzione
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reciprocità/ridistribuzione
naturale/artificiale egemonia/dittatura
/ energia invenzione masse proprietà
operatività intellettuali
analogico/digitale / eq uilibrio/squilibrio rappresentazione proletariato riproduzione
paradigma libertà
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ricerca rivoluzione transizione abbondanza/scarsità
/ previsione e posfiibilità maggioranza/minoranza
intelligenza artifiiciale i ordine/disordine àátmii@èa bclassificazione bisogno
/ riduzione partiti
macchina I organizzazione / COIISulllo
ripetizione politica ccumulazione
programma semplic%omplesso amministrazione a imposta
scisma .
simulazione sistema / lussoapprendimento comunità capitale
spiegazione
strumento q soglia bilità jfalsifimbilità cervello autoregolazion%quilibrazione conflitto CI'Isi oro e argento
costituzione
vincolo comportamento cognizione consuetudine élite distribuzione pesie misure
democrazia/dittatura fabbrica
e condizionamento induzione/deduzione diritto gergo produzione/distribuzione
norma
controllo sociale innat%cquisito giustizia gestione ricchezzagruppo
astronoinia emozione/motivazione istinto istituzioni patto marginalità imperialismo scambio
cosmologie
atomo e molecola mente operazioni responsabilità potere opinione impresa spreco
gravitaffione
potere/autorità
conservazione/invarianza percezione povertà mercato
luce pubblico/privato
entropia quoziente intellettuale propaganda merce
società civilemateria moneta
fisicn ruolo/status
abitazionespazio-tempo atmosfera
stato
cellula socializzazione pianificazione
forza/campo
litosfera adattamento differenziamento
acqua società profitto
moto ambienteevoluzione immunità spazio sociale rendita
particella mutazione/selezione città
plasma
individualità biologica salario
polimorfismo clima utilitàintegrazione
propsgazione ecumene
ij i ri,
SPCCIC invecchiamento valore(plusvalore
qumti insediamento agricoltura
relatività
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migrazione città/campagna
reversibilità/irreversibilità regolazione
colonie
catalisi
paesaggio
stato fisico
sviluppo e morfogenesi
commercio
macromolecole
popolazione
industria
metabolismo
regione
risorse spazio economicoomeostasi
eredità suolo
organico/inorgaruco sviluppo/sottosviluppo
terra
OSIIIOS1 gene
territorio
vita
genotipo/fenotipo
razza villaggio
sangue
435 Natura
Natura dei termini considerati. I concetti riuniti in questo gruppo hanno la peculiarità
di essere dotati di generalità massima; in essi è inerente, come elemento essen
Caos/cosmo, Infinito, Macrocosmo/microcosmo, Mondo,
ziale e costitutivo, la nozione di totalità. Alcuni termini, come +infinito+, +na
Natura, Osservazione, Reale, Unità
tura+ e+mondo+, +reale+ e eunitàe, sono, in sé, mere espressioni linguistiche
che designano, a diverso titolo, l'insieme delle cose esistenti, che funge da re
ferente esterno. Si tratta, per 'infinito', dell'assoluto in quanto tale, cioè l'insie
La trattazione di questi concetti, che qui vengono considerati unitariamente, me degli enti esistenti inteso in modo incondizionato, dell'insieme delle cose
è preceduta da una breve discussione di carattere terminologico atta a definire come oggetto dato ('mondo') e con riferimento ai suoi principi costitutivi es
nel modo piu preciso possibile i vari significati dei singoli concetti, e a giustifi senziali ('natura'), del modo di essere generale degli enti dati, considerati essen
care la scelta e i limiti della trattazione stessa. La discussione non è una mera ziali o no (' reale' ), del principio aggregante che tiene insieme le cose ('unità').
premessa estrinseca; la delimitazione, infatti, determina l'oggetto della tratta Tali concetti acquistano significato determinato in relazione ai modi con cui
zione, dato che il significato di ciascun termine non può essere colto che all'in sono formulati, alle prospettive in cui sono inseriti, alle funzioni cui devono
terno dell'ambito di riferimento in cui si pone. La delimitazione è finalizzata a adempiere, ma è il referente esterno, meramente rifiesso nel concetto astratto
evidenziare l'elemento caratteristico che lega fra di loro il gruppo dei termini: generalissimo, in sé vuoto di significato determinato, che costituisce il «sogget
la relazione conoscitiva che si attua fra l'uomo e l'insieme delle cose esistenti. to» a cui sono legate le varie formulazioni dei concetti stessi. Perciò, esse pos
Le estensioni, nella trattazione dei singoli termini, a un campo semantico piu sono essereposte in relazione e confrontate, possono cioèessere considerate u
ampio, sono motivate dall'esigenza di esporre in modo chiaro e sistematico l'ar nitariamente, in sviluppo. Di qui i'attenzione posta, nella stesura degli arti
gomento centrale. È il caso, per esempio, dell'articolo +Infinito+ e dell'articolo coli, alle variazioni fondamentali che si sono avute nel significato dei concetti
+Reale+. stessi; tali variazioni costituiscono altrettante acquisizioni conoscitive, che sca
Il metodo che si è costantemente seguito nella trattazione è consono con il turiscono da concezioni della realtà radicalmente diverse, ma che possono es
modo con cui si è delineato l'oggetto. Esso vuole combinare l'esigenza di una sere messe in rapporto di continuità fra di loro, proprio perché storicamente
sistemazione organica e complessiva della conoscenza razionale delle cose esi sono collegate col referente esterno che è posto come finalità immanente al pro
stenti, con l'esposizione delle varie forme concrete, storicamente determinate, cesso conoscitivo.
con cui si è espressa tale conoscenza. Non si è voluto quindi presentare una mera Una diversa collocazione hanno subito invece le coppie +caos/cosmo+ e
storia dei concetti presi in esame, né un'analisi logica delle loro caratteristiche +macrocosmo/microcosmo+, concetti che sono già di per sé sufficientemente de
strutturali, della loro funzione e dell'uso che ne è stato fatto. Si è cercato invece terminati, almeno nell'accezione propria considerata, dalla relazione di disposi
di concepire sistematicamente lo sviluppo di tali concetti e di cogliere il loro zione e di corrispondenza. Esse si situano entro un ambito storicamente deli
progressivo arricchimento all'interno di una concezione generale della cono neato e concettualmente definito. In questo caso lo sviluppo si riduce ad essere
scenza e della realtà. Le fasi particolari dello sviluppo dei concetti sono cosi in una serie di accentuazioni e di articolazioni diverse di uno stesso tema fonda
tese come momenti e articolazioni del processo conoscitivo generale, In questo mentale variamente formulato e riformulato. L'analisi ha tenuto conto di questo
contesto, l'analisi storica è condotta sempre sui testi e tenendo sempre presente elemento e di conseguenza è stata svolta in modo statico e non dinamico ; è stata
l'ambito di riferimento temporale in cui sono maturate le varie formulazioni dei indirizzata a cogliere le distinzioni di tipo concettuale ed operativo interne alla
concetti presi in esame, che sono spiegati, nella loro determinata e specifica medesima prospettiva in cui le coppie in questione si situano.
particolarità, in quanto sono inseriti nel processo conoscitivo generale. Assume Un posto a parte occupa eOsservazionee. Il termine è inteso come uno dei
il ruolo di un necessario supporto al discorso che altrimenti resterebbe astratto presupposti generali di ogni atto conoscitivo: il discorso sull'osservazione nella
e privo di riferimenti reali. Gli argomenti trattati non sono pertanto mere esem ricerca storica sottolinea la generalità dell'accezione che è stata data al termine.
plificazioni, volte a chiarire e a illustrare il quadro teorico delineato; sono scelti
L'esposizione ha carattere problematico ed è potenziata da una ricca serie di ri
con il preciso intento di evidenziare le variazioni significative che si sono avute ferimenti storici scelti con il criterio della tipicità rappresentativa; va vista co
nei concetti, nel corso del loro sviluppo. Per porre in risalto il carattere pecu me l'anello di congiunzione con il gruppo di articoli che considerano il problema
liare di questo tipo di trattazione che al discorso teorico vuole associare la forma conoscitivo sotto il profilo metodico.
del discorso storico, si sono a volte sottoposte a discussione alcune analisi dei L'impostazione sistematica della trattazione dei singoli concetti si fonda su
concetti presi in esame, condotte secondo un criterio d'indagine di tipo logico, alcuni principi teorici generali che qui vengono posti in evidenza. Essi fanno
divenuto oggi usuale, sulla scorta dell'esperienza neopositivistica (cfr. gli arti perno sulla nozione di razionalità, intesa come un tipo di conoscenza che pre
coli «Reale» e «Unità»). senta i caratteri dell'universalità, della necessità e dell'obiettività: i suoi conte
L'esposizione è stata articolata in modo differenziato in relazione alla natura nuti sono cioè comprensibili, almeno in linea di principio, da tutti gli uomini,
Sistematica locale 436 437 Natura
sono vincolanti in virtu della loro stessa intelligibilità e presumono di svelare in una fase piu avanzata, tutti i fenomeni presi nella loro globalità, con la crea
aspetti della realtà naturale e umana. La conoscenza razionale è sorta nell'am zione di una nozione astratta generalissima, quella di ordine. Nell'altro assume
bito della cultura occidentale come un superamento della conoscenza religiosa la dimensione di una entità concettuale determinata che raggruppa ed unifica
e della conoscenza empirica, e si è in seguito affermata e sviluppata, ma non in classi di fenomeni o di aspetti specifici di fenomeni. Si è mostrato in+Caos/
modo omogeneo e continuo. La conoscenza razionale della realtà è, infatti, solo cosmo+ e in +Mondo+ che entrambe le componenti della concezione raziona
una delle componenti della cultura occidentale, anche se per certi aspetti ne è listica traggono origine, nell'ambito della cultura greca, dal superamento della
la componente caratteristica; essa ha sempre dovuto, oggi come nel periodo spiegazione mitica del mondo, fondata su raffigurazioni o personi6cazioni spe
delle origini, cimentarsi e confrontarsi con le concomitanti esigenze rappresen ciali estrinsecamente collegate da un racconto, e da quella empirica, fondata sulla
tate dalla conoscenza empirica e dalla conoscenza religiosa; sempre risorgenti e mera osservazione di eventi iterati. Si tratta di un processo che ha portato alla
mai sopite o controllate in modo totale. Si spiega cosi come la conoscenza razio creazione delle filosofie naturalistiche dei cosiddetti pensatori presocratici e alle
nale non sia mai stata un dato acquisito una volta per sempre : ha avuto periodi prime formulazioni di conoscenze rigorose e precise riunite in corpi disciplinari
di preminenza e di larga accettazione, ma anche lunghi periodi di stagnazione e ben de6niti, di cui i piu ampi furono il sistema delle conoscenze geometriche
di regresso, in cui è prevalso l'approccio religioso ed empirico nell'indagine sul ed astronomiche.
la realtà. E si spiega anche come nella civiltà greca sia esistita, e sia rimasta in Per chiarire ulteriormente il processo di evoluzione della conoscenza, si è
modo concomitante e parallelo alla conoscenza razionale, la dimensione irra introdotta, nell'ambito della conoscenza scienti6ca, la partizione tra concezioni
zionale della conoscenza. Le radici del razionalismo e dell'irrazionalismo occi speciali e generali della scienza. La conoscenza scientifica, per il modo stesso
dentale ed europeo emergono da un medesimo humus culturale. I numerosi con cui è formulata, è particolare ; si riferisce ad aspetti delimitati e astratti delle
studi, alcuni ormai classici, che hanno esaltato ora l'uno ora l'altro aspetto, van cose esistenti, e si frantuma in una serie di discipline speciali, rigorose, ma ina
no considerati unitariamente: sono un indice significativo della presenza nel datte a dare una spiegazione esauriente della realtà. Di qui la necessità di creare
l'ambito della civiltà greca di entrambi gli aspetti del fenomeno. Essi, del resto, concezioni generali della scienza per adeguare i principi della spiegazione scien
non fanno che porre in risalto la peculiarità che la cultura occidentale manifesta tifica alla complessità del mondo reale. La concezione generale della scienza an
fin dall'inizio, quella di essere profondamente divisa e dilacerata; questo fatto, tica rappresentata dall'aristotelismo e quella della scienza moderna hanno la ca
lungi dall'essere un elemento di debolezza, è la ragione principale della sua ratteristica di porsi come prospettive volte a dare una spiegazione valida in linea
straordinaria fecondità ed efficacia. di principio per tutta la realtà da realizzarsi secondo i criteri della conoscenza
La nozione di razionalità è stata inoltre precisata introducendo la distinzio precisa e determinata dei singoli fenomeni, tipica del sapere scientifico. I prin
ne tra conoscenza filosofica e conoscenza scienti6ca della realtà. La conoscenza cipi generali sono costruiti in modo da essere idonei a comprendere nella loro
filoso6caviene definita come quella conoscenza che mira a rappresentare global specificità tutti i singoli fenomeni. Su questo punto si vedano+Infinito+ e +Na
mente l'insieme delle cose esistenti sotto un profilo definito da uno o piu assunti tura+. Assume importanza primaria il rapporto che s'instaura con il mondo.
fondamentali, la cui intelligibilità deriva dal fatto di essere tratti, mercé il pro La fisica aristotelica, fondata sul principio della materia-forma, che è di per sé
cesso dell'astrazione e della generalizzazione, da elementi ben noti all'esperien un principio generale ma differenziato secondo i vari campi di riferimento,
za di tutti gli uomini. La rappresentazione è di per sé una spiegazione. Cono spiega ogni fenomeno suscettibile di spiegazione scientifica nella sua caratteri
scenza scientifica è invece quella conoscenza che tende alla comprensione di una stica propria ed essenziale, cioè nella sua interezza; le discipline scientifiche par
classe specifica e determinata di entità concettuali, o di fenomeni o di singoli ticolari sono inglobate, nella concezione aristotelica della scienza, come discipli
aspetti di fenomeni che vengono delimitati in modo preciso da alcune assun ne che affrontano la spiegazione di aspetti particolari degli oggetti reali delimitati
zioni generali poste come premesse condizionali. Sulla base di tali premesse e mercé l'astrazione. Nella fisica aristotelica dunque il rapporto esplicativo che si
di regole di derivazione stabilite in modo altrettanto preciso, si traggono delle pone con l'oggetto è diretto e l'assunto finalistico dà una garanzia intrinseca di
proposizioni che descrivono analiticamente gli oggetti cosi costruiti. L'intelligi realtà. La scienza moderna sorge invece come una estensione dei principi e dei
bilità dell'operazione è piena, dato che le premesse e le regole di derivazione metodi delle discipline scientifiche particolari (della matematica in special mo
sono delineate con la maggior chiarezza possibile e hanno il ruolo di assunzioni do) che vengono ritenuti idonei a spiegare progressivamente i fenomeni in tutta
liberamente scelte e comprese. la loro complessità. Diversamente che nella concezione aristotelica della scienza,
Conoscenza filosofica e conoscenza scientifica sono quindi articolazioni di il rapporto con il mondo reale è indiretto e problematico. La diinensione reali
verse della razionalità che hanno una matrice comune. Il punto di partenza è . stica della scienza va ricuperata dall'esterno, se non si vuole accettare una vedu
costituito dalla trasfigurazione del referente concreto acquisito tramite l'espe ta meramente pragmatistica. Di qui l'importanza e la necessità della metafisica
rienza. Nell'un caso, con il procedimento dell'astrazione, diventa una entità per la nuova sciènza meccanicistica. Cfr. +Infinito+ e +Natura+.
concettuale riferibile a settori piu o meno ampi di realtà, 6no a comprendere, La concezione generale della scienza antica e quella moderna sono omoge
Sistematica locale 438 Natura439
nee fra di loro, in quanto entrambe propugnano un'indagine scientifica della società civili, di presupposizioni a favore dell'empirismo e di esperienze mistico
realtà in senso proprio, anche se divergono radicalmente nelle modalità di rea religiose. Basti pensare al proliferare di sette mistiche di ogni sorta, al revival
lizzazione di tale indagine. La sostanziale omogeneità dei due approcci giustifica che hanno avuto in questi ultimi tempi l'astrologia, la magia e le altre specie di
la possibilità di una loro connessione, in linea di diritto e non solo di fatto, e sapere occulto, le condanne radicali della moderna società industriale, fatte in
consente di spiegare le diversità che sussistono fra di loro ponendoli in relazione nome di un irrazionale primitivismo, le innumerevoli manifestazioni di ottuso
sotto il profilo della continuità e dello sviluppo progressivo. Nelle concezioni fanatismo, i piu svariati esercizi di sfrenato empirismo presenti in ogni attività
filosofiche del mondo, l'elemento della continuità e dello sviluppo va visto inve economica, politica, sociale.
ce in relazione ad aree culturali definite dalla concomitanza degli scopi generali È sul piano dell'acquisizione umana della realtà, si è detto, che si misura
che s'intendono perseguire con quel tipo di approccio e dal tipo di principi a l'efficacia dell'approccio razionalista. La stretta connessione che viene stipulata
cui s'intende ridurre tutta la realtà. Un'analisi settoriale di questo genere è sta tra la dimensione razionale della conoscenza e l'apprensione della realtà, è in
ta fatta in+Natura+ per quanto concerne l'evoluzione di quelle concezioni in cui fatti il presupposto che sta alla base della trattazione di tutti gli articoli. In+Rea
il punto di riferimento centrale è costituito dal sensualismo e dalla nozione di le+ si è posta la distinzione tra reale come modo di essere proprio degli oggetti
autonomia e di spontaneità della natura. È stata fatta anche un'analisi evolutiva esistenti indipendentemente dall'uomo, e reale come essenziale. Mentre 'reale'
relativamente a un oggetto di estremo interesse storico, quello della genesi del nel primo significato è una qualificazione dell'assoluto, dell'incondizionato, del
mondo. In questo caso concreto emerge con chiarezza non solo la differenza l'infinito, ed è quindi il punto di riferimento, l'oggetto del rapporto conoscitivo,
concettuale che sussiste tra l'approccio globale del mito e delle concezioni filoso la relazione dicotomica essenziale/non-essenziale è una caratteristica dell'atto
fiche e quello descrittivo scientifico, ma anche la necessità di una diversa matu conoscitivo in quanto tale, determinato appunto dal modo con cui si pone la
razione storica del problema nei due settori di ricerca. La nascita del mondo relazione. Ogni dottrina razionalistica è qualificata dall'accezione che dà al ter
secondo il mito e la filosofia è un problema relativamente semplice; diventa mine essenziale, dal modo, cioè, con cui sono discriminati quegli elementi della
enormemente complesso quando viene considerato come un fatto specifico da realtà nel primo significato che sono suscettibili di un'indagine riconducibile
descrivere secondo l'ottica scientifica ; i primi tentativi di far diventare la cosmo entro l'ambito di una spiegazione chiara, comprensibile e intrinsecamente vin
gonia un fatto scientifico risalgono infatti al secolo xvtii, dopo che si era già colante. La formulazione hegeliana dell'identità tra reale e razionale, a lungo
conseguitauna conoscenza soddisfacente delmondo formato, e dopo che l'ap analizzata in +Reale+, va interpretata come un'asserzione-limite, nel senso che
proccio genetico come strumento metodico funzionale era diventato abituale. la razionalità chiarifica progressivamente la realtà nel primo significato. Le ac
Cfr. +Mondo+. quisizioni della conoscenza razionale si pongono quindi su di un piano di di
Tutta la complessa articolazione storico-critica della conoscenza razionale svelamento progressivo della realtà. Rientrano nel campo delle appropriazioni
che appare in questo gruppo di articoli ha la pretesa di mostrare che l'approccio progressive della realtà anche i risultati della riflessione filosofica pura, che può
razionale è il modo piu corretto ed efFicace di apprensione della realtà che si sia portare a dominare concettualmente in modo sempre piu pieno anche la realtà
avuto. Di qui l'insistenza nel confrontare tale approccio con quello mistico-reli massima e suprema. Si veda l'analisi delle grandi scoperte che si sono avute
gioso ed empirico. Ciò deriva dalla convinzione piu volte espressa che la pro nella comprensione dell'infinito, svolta nell'articolo relativo.
spettiva razionalistica deve sempre e comunque giustificarsi e misurarsi con le Negli articoli che qui si esaminano si dànno indicazioni anche su di un pro
sempre rinascenti concezioni mistiche, religiose ed empiriche del sapere, sul blema di grande importanza, quello della conoscenza razionale della storia e
piano dei risultati conoscitivi. Tale atteggiamento appare oggi quanto mai ne dei rapporti che essa ha con la conoscenza razionale della natura. Si tratta per
cessarioed opportuno, dato che emergono e si diffondono forme apparente la verità di un problema non pertinente con l'argomento generale in questione,
mente nuove, ma in realtà assai vecchie, d'irrazionalismo, critiche radicali del ma di cui si è voluto far cenno per ragioni di coerenza sistematica. Si è sostenuto
cosiddetto razionalismo classico fondate su distorsioni e travisamenti, ricerche il carattere specifico che ha la comprensione storica degli eventi; essa produce
storiche che esaltano un approccio ultraerudito e ultradelimitato dimenticando giudizi determinati e concreti, in cui però si fa appello direttamente alla cate
che la grande erudizione settecentesca e ottocentesca che ha creato le basi ma goria della totalità. Cfr. le considerazioni svolte in +Natura+, in particolare la
teriali della moderna ricerca storica era permeata dall'esigenza razionalistica, distinzione fra totalità assoluta e relativa. Il giudizio storico differisce dalla co
illuministica e positivistica, di spiegare le linee di sviluppo dell'attività umana, noscenza filosofica della natura che vuole rappresentare in ogni fenomeno la
e molte altre manifestazioni in ogni campo del sapere che sono la testimonianza totalità della natura e dalla conoscenza scientifica che vede la totalità assoluta
di un nuovo rigoglio di tendenze irrazionali ed empiriche non mai sopite. Si come punto di riferimento della ricerca che procede per mezzo di una serie di
tratta peraltro di espressioni culturali che rifiettono elementi presenti in modo totalità relative che rappresentano aspetti parziali della realtà naturale. La ri
massiccio nella società in cui viviamo; sono consone con l'assunzione, sempre cerca storica può essere anche estremamente selettiva, può presentare un qua
piu diffusa a livello di massa, nella società italiana e nella maggior parte delle dro molto delimitato degli eventi considerati in base agli assunti posti, e perciò
Sistematica locale 44i Natura
aspirare a una conoscenza obiettiva, se gli assunti iniziali sono ben motivati e di quella hegeliana. Si può solo osservare che la mancanza di un'elaborata teoria
delineati e la documentazione presentata li concreta in modo adeguato e soddi dello sviluppo storico della scienza, basata su presupposti e su criteri atti a va
sfacente. Sussiste, infatti, una correlazione stretta fra le premesse e i fatti da lutare intrinsecamente le variazioni che si sono avute nella concezione e nella
esse organizzati : il risultato è la delimitazione di un oggetto di ricerca artifi pratica della scienza, ha condizionato e condiziona pesantemente ancor oggi la
ciale e parziale, come quello della ricerca scientifica, e provato dai dati selezio nozione di storia della scienza. Solo l'integrazione del metodo tradizionale di
nati. Determinate ricerche condotte sulla base di assunti diversi e diversamente trattare la storia della scienza con gli strumenti di analisi maturati dallo storici
selezionanti gli eventi, possono ampliare e articolare i risultati raggiunti, se le smo, integrazione che si è cercato di realizzare nella stesura degli articoli, per
nuove premesse sono compatibili con le precedenti. Occorre però tener presen mette, a parere di chi scrive, di situare temporalmente in modo piu congruo e
te che, diversamente che nella ricerca scientifica, nei giudizi storici è presente in intrinseco le ricerche scientifiche che si sono svolte fino ad oggi. Può permette
modo diretto, come si è detto, la categoria della totalità: gli assunti che guidano re inoltre di affrontare teoricamente il problema della conoscenza su basi piu
la ricerca storica, che selezionano l'evento e la massa degli eventi non sono che concrete ; l'uso dei mezzi dell'analisi storica è, tra l'altro, una via eflicace per
dei punti di vista che rimandano necessariamente alla totalità dell'evento o degli giungere a conclusioni obiettive, inquantoché i risultati possono essere sottopo
eventi che permangono nella loro interezza. Il particolare punto di vista con cui sti ai criteri di dimostrazione, di verifica e di critica tipici della ricerca stori
si valuta l'evento e lo si connette con altri eventi in linee di sviluppo significative ca. [G. M.].
costituisce l'interpretazione storica. L'interpretazione o il punto di vista par
ticolare, quando è motivato razionalmente e coordinato sistematicamente, co
stituisce la conoscenza razionale della storia, anch' essa soggetta ad evoluzione
progressiva. Burnet, J.
Per ultimo, alcune considerazioni conclusive volte a chiarire e a giustificare
t 892 Ea rty GreehPhilosophy, Black, London ; ed. Black, London t 963 (ristampa dell'ed.
t 930 ).
ulteriormente il modo con cui sono state trattate le voci in questione. Esso sca Burtt, E. A.
turisce da una concezione filosofica che privilegia il problema gnoseologico, non 1925 Th e M e taphysiccd Foundations of Modem Physical Sciences, Harcourt Brace, New
inteso però nel suo aspetto logico-formale o in quello psicologico o sociologico. York; ed. riv. Doubleday, New York tg3a.
Tale concezione pone come campo di ricerca d'elezione la problematica scatu Cassirer, E.
rita dalla filosofia d'impronta razionalistica e soprattutto dalla scienza, inquan
tgo6-5o Da sErhenntnisprobtem in der Philosophie und Wissenschaft der neuerenZeit,
+ voli.,
Bruno Casairer, Herlin (trad. it. Einaudi, Torino tgy8).
toché l'indagine scientifica, per i modi con cui si svolge e le finalità che si pro Cornford, F. M.
pone, costituisce il piu avanzato esercizio della razionalità. Gli studi che hanno t95z Pri n cipium sapientiae; the Origins of GreehPhilosophiccd Thought, Cambridge University
portato alla formulazione della cosiddetta dottrina gnoseologica moderna na Presa, London.
scono da una esperienza psicologica tipizzata in un'astratta teoria delle facoltà Dodds, E. R.
conoscitive dell'uomo, e si sono evolute, dal Settecento ad oggi, accentuando t95t The Gr eehsand the Irrational, University of California Presa, Berkeley Cal. (trad. it.
ora la componente logico-formale, ora la componente psicologica in senso stret
La Nuova Italia, Firenze t969 ).
to, specialmente da quando la psicologia ha assunto, a partire dalla seconda metà
Duhem, P.
1903 L év olution dela mécanique, in «Revue générale dea sciences pures et appliquées», XIV.r J
dell'Ottocento, un assetto disciplinare ben definito, o introducendo, in tempi tgo8 Z Q Z E I N T A @A I N O M E NA . Es sai surla notion de théorie physique de Platonà
recenti, la prospettiva sociologica. La ricerca gnoseologica ha sentito, in certo Galilée, in «Annales de philosophie chrétienne», LXXIX , a, pp. tt3-39.
qual modo fin dalle origini, ma in modo netto a partire dal Settecento, l'esi [1913 —t6] Le s ystème du monde; histoire des doctrines cosmotogiques de Ptaton à Copernic,to
genza vivissima di situare temporalmente come errore o pregiudizio o esperien
voli., Hermann, Paris z913-59.
za primigenia necessaria le conoscenze passate rispetto all'astratta teoria delle
Gomperz, T.
facoltà, considerata l'elemento normativo tipo. Gli studi di storia della scienza,
t8g6-t909 Gri e chischeDenker. Eine Geschichte der antiken Philosophie, 4 voli., Veit, Leipzig
(trad. it. La Nuova Italia, Firenze t967s).
fin dal loro nascere e nelle piu elaborate e classiche formulazioni, si sono svolti (luthrie, W. K. C.
in modo consono con l'impostazione gnoseologica di cui si è detto. Hanno perciò t96a-78 Ui s tory ofGreehPhiiosophy, 5 voli., Cambridge University Press,New York.
per lo piu valutato i risultati conseguiti antecedentemente alla luce di astratte Jaeger, W.
concezioni della scienza, costruite in modo differenziato, secondo le idee gene 1934-$7 Pa ideia, die Formttngdesgriechischen Menschen, 3 voli., De Gruyter, Berlin-Leipzig
rali di scienza emergenti e accettate di volta in volta nei vari periodi storici, ma
(trad. it. La Nuova Italia, Firenze r953-59 ).
sempre e comunque considerate la norma su cui confrontare ogni tipo d'inda
Ig53 Di e T heolorie der fruhen griechischen Denher, Kohlhammer,Stuttgart (trad. it. La Nuo
va Italia Firenze t96t )
gine passata. Non è il caso di analizzare qui i motivi che hanno tenuto lontano liirk, G. S., e Raven, J. E.
gli studiosi di storia della scienza dalla veduta storicistica degli eventi, in specie 1957 The Presocratic Phiiosophers, Cambridge University Press, London t964s.
Sistematica locale
442
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573 Caos/cosmo
stanza quindi la coppia caos/cosmo evidenzia con efficacia e chiarezza una con
Caos/cosmo nessione che si riscontra effettivamente, 6n dalle origini, nel pensiero greco. La
questione si presenta meno chiara se si considerano le cose da un punto di vista
linguistico, in quanto che le due parole nascono in contesti diversi. Cosmo è un
La nascita del concetto di cosmo, avvenuta nell'ambito del pensiero greco,
termine che ha, originariamente, diverse accezioni, tutte però riferibili a cose che
operò unatrasformazione profonda nell'evoluzione dell'umanità,paragonabile,
scaturiscono dall'attività umana o a momenti particolari di quella stessa attività.
a detta di Alexandre Koyré [r939, trad. it. p. 5], solo alla rivoluzione scienti6ca
Nel senso piu comune e piu significativo, designa non tanto degli oggetti con
del secolo xvn. La connessione rilevata da Koyré è interessante, ma necessita di
creti quanto lo stato, la condizione di un insieme regolato di cose o di uomini ; il
alcune precisazioni, legate al fatto che la nozione di cosmo presenta una duplice
significato di mondo, come insieme organizzato delle cose, gli viene attribuito
connotazione, per cui, anche rispetto alla rivoluzione scientifica, si pone su piani
piu tardi [cfr. Kerschensteiner r96z, pp. i-rz ]. Caos è invece uno dei termini
diversi. La concezione che il mondo è un cosmo, è cioè formato da un insieme di
tecnici del mito e si trova nelle primitive cosmogonie greche con un significato
elementi ordinati o suscettibili di ordinamento, è, infatti, da un lato la fase preli
che non ècomunque quello di disordine. L'interpretazione di caos come «con
minare della scienza, la condizione che determina la possibilità stessa di una in
fusione e disordine di tutte le cose» — ha sostenuto uno studioso — è assai diffu
dagine scienti6ca in quanto tale, e, dall'altro, il momento essenziale e quali6
sa, ma errata. Anche l'antitesi di caos e cosmo, fondata su questa falsa concezio
cante della prima grande concezione scientifica organica che sia stata elaborata,
ne del caos, è una invenzione moderna. «Vi si è inserita forse di straforo l'idea
quella che venne demolita in modo radicale nel corso del secolo xvii. Il concetto
della confusione, dell'arruffio, del bailamme (tohueabohu) del racconto biblico
di cosmo è quindi ad un tempo ciò che fonda la scienza, il punto di demarcazione
della Genesi» [Jaeger I953, trad. it. p. i6 ].
netto tra la conoscenza mitica e quella razionale, e ciò che costituisce, nel suo
Caos, nella mitologia greca primitiva, è una delle figurazioni con le quali si
aspetto specifico e peculiare, la scienza greca classica. Non è solo, cioè, il presup
cercava di dare una risposta al problema della genesi delle cose. È certo difficile
posto o lo schema di riferimento formale di ogni indagine razionale, ma è anche
dare un significato concettuale preciso alle entità primitive del mito. Sta di fatto
il fondamento ontologico primario e il principale strumento metodologico ed
che una o piu figurazioni primigenie, comunque designate, e correlate, mediante
operativo per la scienza che divenne prevalente nel mondo greco e che fu in se
l'intervento di una o molteplici divinità, alla costituzione del mondo, è quasi una
guito, per parecchi secoli, paradigmatica. Ci sono pertanto due aspetti nella no
costante anche di tutte le altre cosmogonie primitive (egiziane, mesopotamiche,
zione di cosmo : uno formale, tipico di ogni scienza (ogni scienza, infatti, pone o
ecc.). La figurazione di una genesi del mondo è, infatti, uno dei momenti essen
ritrova un ordine nell'universo) e uno proprio di una scienza, quella che fa del
ziali dell'esplicazione mitica di esso ; si tratta di un processo che parte dalla as
l'ordine uno dei suoi principi esplicativi essenziali. Il concetto di cosmo, nel suo
sunzione di dati tratti da esperienze concrete che vengono trasfigurati e posti in
aspetto formale, nasce e si sviluppa nel mito ed emerge, in un contesto che ri
un contesto generale (quello di tutte le cose conosciute). Le motivazioni sono
mane a lungo permeato di una componente religiosa, nel vt e nel v secolo a. C.,
essenzialmente religiose e lo sbocco (la spiegazione del mondo ) è pienamente
tra quei pensatori che vengono designati con il termine di 'fisiologi' (indagatori adeguato al presupposto iniziale; l'ordine che si ritrova nell'universo non è co
della natura) ; nel suo aspetto specifico, sorge solo in seguito e si manifesta con
struito secondo mediazioni razionali. Da questo punto di vista, i miti greci non
chiarezza dopo che venne interpretato in senso 6nalistico, mediante un processo
si differenziano molto da quelli di altre tradizioni culturali; è peculiare però il
di rigorizzazione che culmina nell'opera di Aristotele. La trasformazione pro
fattoche da essinascano leconcezioni successive (quelle dei fisiologi appunto),
fonda che arreca la rivoluzione scienti6ca si collega quindi direttamente a questa
accentrate non tanto sulla descrizione di particolari ordini del mondo, quanto
seconda nozione di cosmo ; ma la critica di essa da parte della scienza meccanici
sui principi astratti costitutivi del mondo stesso.
stica secentesca portò un tale rinnovamento nei contenuti, nei metodi, e nei fon
Aristotele pone il Caos tra le entità che venivano indicate come prime nel
damenti filosofici della ricerca, che anche il quadro di riferimento formale della
tempo, accanto alla Notte, al Cielo e all'Oceano [Metafisica, io9ib, y ]. Nell'o
scienza stessa subi una profonda evoluzione. Si tratta di una evoluzione verso
pera fondamentale della mitologia greca, la Teogonia di Esiodo, il Caos è la fi
una immagine della realtà, del cosmo, piu vera, piu adeguata, piu feconda di
gurazione iniziale; è seguita poi da Gaia (Terra), dal Tartaro e da Eros. Si di
quella elaborata dalla scienza greca classica,
ce subitodopo che dalCaos nacquero Erebo e la Notte e che dallaloro unione
'Cosmo' viene inteso correntemente come termine correlativo di caos : la
( T,
nacquero l'Etere e il giorno (vv. ri6-zy). Il termine 'caos' (yáoc) deriva da
nozione di un mondo composto di un aggregato ordinato di elementi rimanda a
yéoxstv, yx<vs<v 'spalancarsi', 'aprirsi' e significa quindi 'abisso', 'baratro'. In
quella di un momento antecedente o susseguente, in cui tale aggregazione non
un altro luogo del poema esiodeo, probabilmente un'aggiunta successiva al testo
sussiste e si ha solo un insieme informe di elementi, senza alcuna coesione intel
originario, il Caos è descritto come tenebroso ed è ad esso riferibile il senso di
ligibile. In questo senso la contrapposizione è la variante fisica del problema
una grande voragine, quella forse che separa il cielo dalla terra [Kirk e Raven
fondamentale di tutta la filosofia greca: il rapporto unità-molteplicità. Nella so i957, p. 3 i]. Va osservato anzitutto che in Esiodo il Caos non è posto come inizio
Caos/cosmo 574 575 Caos/cosmo
assoluto,ma come qualcosa che nasce,e che non c'èderivazione dellealtre figu rimenti derivanti da riflessioni sui caratteri di certi istituti politici e giuridici
razioni da esso('H cot, lxèv xrpenrrtx yxoq pavia',@ut&p àrcsnx l'n7.'supucrwsp della xráhp sono presenti in modo evidente già in Anassimandro, il quale parla,
vog..., «in primo luogo nacque Caos, e poi Gaia dall'ampio petto»: vv. xx6-x7) ; in un famoso frammento, di una contemperanza, mediante l'espiazione recipro
e inoltre che il Caos è collegabile, mediante un rapporto di dipendenza con ca, delle ingiustizie che le cose si fanno le une verso le altre, in un quadro com
l'oscurità, la Notte (sx Xxsoq l' "Eps[láq ws psXxtvá ws NuF kyévovvo... «Dal plessivo in cui è giudice il tempo [Diels e Kranz x95x, xz, B.x]. Si è pertanto
Caos nacquero Erebo e la nera Notte»: v. xz3 ). Il riferimento è significativo, sottolineato che le connessioni fra gli esseri naturali delle primitive cosmologie
dato chel'oscuritàcome fonte e origine delle cose sembra essere un elemento
vanno valutate sotto il profilo della normatività giuridica, piu che della legalità
emblematico della mitologia primitiva ; si ritrova nella cosmogonia orfica e anche causale. Ordinamenti della realtà sono suggeriti anche da particolari tecniche
in molti miti non greci [Zeller e Mondolfo x93z, pp. 88 sgg.]. La preminenza produttive che vengono trasposte per illustrare fenomeni particolari o, piu in
della Notte come principio primario nel mito si può rilevare anche da un passo generale, la struttura stessa del mondo. Il movimento della ruota, della fionda,
di Aristotele che ne fa un principio comune dei teologi, analogo a quello dello del mantice, le tecniche di lavorazione dei tessuti, dei metalli, del vetro, i vari
stato di confusione originario delle cose sostenuto dai fisici. Al di là di possibili processi di trasformazione che opera il fuoco, ecc. vengono proiettati nella natura
concordanze tra la Notte-Caos dei mitologi e l' appai dei fisici, la connessione
e costituiscono ilprocedimento metodico che porta a dare forme organizzate a
proposta da Aristotele [Metafisica, xo7xb, z7-z8] è innegabile, dato che il pro porzioni piu o meno ampie di realtà [Mondolfo x94z, capp. x-xx]. Ma accanto a
blema essenziale dei mitografi e dei fisici è simile, almeno nell'impostazione ge
trasposizioni nella natura di ordini concreti derivati dalle varie forme della vita
nerale: è quello di dare una spiegazione del mondo in termini genetici. Alcuni umana, si venne ben presto formulando, ad opera soprattutto dei pitagorici e di
studiosimoderni, come lo Jaeger, hanno poiesteso laconnessione, riscontrando Eraclito, una concezione astratta, generalizzata e rigorosa dell'ordine del mondo.
nei presocratici una tematica permeata di motivi teologici e religiosi, e, contro le
Significativo è il fatto che a Pitagora viene attribuito, secondo la testimonianza
interpretazioni dei positivisti che li avevano considerati come scienziati tout di Aezio, l'introduzione del termine 'cosmo' per indicare la sfera di tutte le cose
court, hanno parlato di una filiazione diretta del pensiero dei fisiologi dal mito. in relazione all'ordineche esiste in essa [Diels e Kranz x95x, x4 A.zx]. Fu in
È certo comunque che la transizione si situa nel senso di una progressiva razio
fatti nell ambito del pitagorismo che si elaborò la nozione di armonia, con la
nalizzazione e concettualizzazione delle entità e figure mitiche e religiose, che quale il problema dell'ordine naturale fu posto in una dimensione nuova. Alla
sfocia in una trasformazione radicale. Già Aristotele sottolineava le insufficienze
base ci sono due presupposti : che il numero è Papy j delle cose e che particolari
esplicative dei teologi. «Essi hanno stabilito che i principi sono dei e derivano rapporti, quelli tra i suoni, potevano essere espressi mediante i numeri in modo
dagli dei,e hanno detto che coloro che non hanno gustato nettare e ambrosia perfettamente adeguato.La nozione generale diarmonia, che nasce dallafusione
sono diventati mortali. È chiaro che essi sapevano che cosa volevano dire questi
di questi due assunti, viene definita da Filolao come «unificazione di molti ter
nomi; tuttavia dell'azione di queste cause hanno parlato in modo che va al di là mini mescolati e accordo di elementi discordanti» [ibid., 44, B.xo]. Essa è vista
delle nostre capacità. Infatti, se gli dei prendono nettare e ambrosia soltanto per
come l'elemento strutturale necessario del mondo: «Non essendo i principi né
provarne piacere, nettare e ambrosia non sono causa della loro esistenza; ma
uguali né della stessa specie, non si sarebbero potuti ordinare in un cosmo, se
se essisono causa dellaloro esistenza, come mai esserieterniavrebbero bisogno non si fosse aggiunta l'armonia, in qualunque modo vi si sia aggiunta. Se fossero
di nutrimento? Ma non val la pena d'indagare con cura sulle sottigliezze mitolo
stati simili e d'egual specie, non avrebbero avuto bisogno dell'armonia: ma gli
giche; bisogna invece cercare presso coloro che hanno usato dimostrazioni...»
elementi, che sono dissimili e di specie diversa e diversamente ordinati, devo
[ibid., xoooa, zz sgg.]. Il linguaggio e i contenuti diventano diversi; «invece no essere conchiusi dall'armonia che li può tenere stretti in un cosmo» [ibid.,
di raccontare le nascite successive, la cosmologia definisce i principi primi, B.6]. La generalizzazione dei risultati conseguiti nella teoria musicale è evidente :
costitutividell'essere ;da racconto storico sitrasforma in un sistema che espone il procedimento che si era usato per l'analisi degli intervalli musicali concordanti
la struttura profonda del reale. Il problema della ysvsotq, del divenire, si muta
viene esteso a tutta la natura risolvendo in un rapporto reciproco preciso la tra
in una ricerca che mira a cogliere, al di là del mutevole, lo stabile, il permanente,
dizionale opposizione delle qualità e degli elementi sostanziali [Burnet.x930,
Pidentico» [Vernant x965, trad. it. p. z56]. Piu propriamente, il problema della p. xxz]. La legittimità dell'operazione risulta dal fatto che viene postulata una
genesi delle cose si risolve in quello della ricerca del principio o dei principi da
affinità profonda tra il mondo e l'attività esplicante dell'uomo che pone e ritrova
cui derivano e secondo cui si costituiscono le cose. Risulta naturale che l'indagi nello stesso tempo i rapporti numerici delle cose. « I pitagorici, — afferma Sesto
ne dei presocratici si sia quindi orientata essenzialmente verso l'individuazione
Empirico, — dicono che [guida] è la ragione, non la ragione in generale, ma quella
delle regole secondo le quali si realizza lo svolgimento di tale duplice processo. che trae il suo fondamento dalla matematica. Cosi anche Filolao diceva che la ra
Si trattava di trovare un modo di valutare le relazioni reciproche delle cose. gione, contemplando la natura dell'universo, ha una certa affinità con essa, se
I primi ordinamenti rinvenuti nella realtà furono, in generale, trasposizioni
condo il principio che il simile è compreso dal simile» [Diels e Kranz x95x, 44,
di elementi tratti dalle esperienze della vita sociale, economica e politica. Sugge A.z9]. Ma la visione di un mondo strutturato in una serie di relazioni matemati
Caos/cosmo 576 577 Caos/cosmo
che precise si ricollega ad una prospettiva originaria religiosa, legata alla creden analisi dei momenti costitutivi stessi del processo di armonizzazione delle cose.
za nella trasmigrazione delle anime e ai riti di purificazione, per la quale tutte le La razionalità, sostanziale e profonda, della natura si cela dietro la varietà e la
cose sonoconnesse daun vincolo disuperiore unificazione, opera dell'anima di molteplicità inesauribile di forme in perenne contrasto : la ragione umana apumana, ap
vina eterna e universale. «Pitagora ed Empedocle, come pure tutta la restante prendendola grazie all'intuizione, fonda la conoscenza e, confondendosi con
schiera dei filosofi italici, — afferma Sesto Empirico, — ritengono che vi sia una essa, realizza se stessa.
comunanza non solo reciproca e rispetto agli dei, ma anche rispetto agli animali L'L interpretazione generale della natura dei pitagorici e di Eraclito si presenta
che non hanno il dono della parola. Vi è infatti un unico spirito, come un'anima, ad uno stadio teorico avanzato, ma è sostanzialmente quella che si trova anche
diffuso per tutto l'universo e che ci unifica con essi »[ibid., gr, B.rg6]. Abbiamo negli altri presocratici in quanto tutti si servono come strumento concettuale, a
qui le origini di quella concezione organicistica di un universo animato e divino livelli diversi e differenziati, della nozione di cosmo : l'ordine è il concetto con
che troverà il suo sbocco nel Timeodi Platone e che costituirà poi lo strumento sono al carattere piu proprio dell'uomo greco (o forse dell'uomo tout court>' h) c e
concettuale essenziale di ogni platonico per l'interpretazione della natura. à, in linea di principio, razionalità ai processi naturali, li rende conoscibili e atti
Una stretta unione tra razionalità e afflato religioso si riscontra anche nell'o ad accogliere un piu ampio dispiegamento della razionalità stessa. Ma la con
pera di Eraclito, nella quale la nozione di cosmo assume una connotazione in quista della nozione di cosmo è opera della ragione solo in quanto ha un riscon
trinseca e rigorosa. Diversamente dai pitagorici, la concezione dell'ordine dell'u tro diretto nella realtà: è naturale quindi che congiuntamente al probi d l
niverso che prospetta Eraclito non trae lo spunto da una riflessione sulla natura ana isi degli elementi costitutivi dell'ordine del mondo, i fisiologi si ponessero
delle relazioni matematiche, ma è frutto di una intuizione originaria e globale, il problema della sua formazione. La soluzione che diedero ha dei caratteri pecu
capace di cogliere nel suo insieme il tutto della natura e dell'uomo. Solo con tale liari che occorre porre in evidenza. Innanzitutto non c'è alcun intento esplicati
intuizione intellettuale si è in grado di afferrare quel nesso intimo che lega le cose vo, nel senso di una ricostruzione dei singoli enti naturali in modo che la com
fra di loro, che Eraclito designa con il termine Xáyoc. La sua opera inizia, se prensione dello stadio finale e organizzato possa scaturire dalla cognizione dei
condo Aristotele e Sesto Empirico, con queste significative espressioni : «Di que suoi momenti costitutivi: si procede per affermazioni generali e per passaggi
sto logos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo senza mediazioni. L'ente viene valutato e analizzato esclusivamente nella sua di
ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato; benché infatti tutte le cose accadano mensione costituita o in figure intermedie, senza alcuna connessione evolutiva;
secondo questologos,essiassomigliano a persone inesperte,pur provandosi in è inteso effettivamente solo nella sua relazione generale con gli altri enti. In se
parole e in opere tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natu condo luogo, lo sviluppo è autonomo, e si svolge nei termini di uno sbocco verso
ra ciascuna cosa e dicendo com' è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fan una condizione che ha caratteristiche opposte a quella originaria. Dato che una
no da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo» struttura ordinata della realtà era considerata il presupposto di ogni conoscenza
[ibid., zz, B.x]. L'apprensione del Aáyop è legata quindi ad una presa di coscien della medesima, lo stato anteriore all'organizzazione regolata delle cose doveva
za iniziale e continua ed implica, in via preliminare, il superamento dell'espe necessariamente essere visto come qualcosa di non ordinato. Il non-ordine inte
rienza quotidiana, frammentaria e individuale. Pur essendo comune a tutti, alla so come momento di non-intelligibilità del reale, appare in varie forme : la notte,
maggior parte degli uomini rimane celato [ibid., B.z, x7, 3y, ecc.]; ma com il vuoto, 1 infinito, il non-essere, il miscuglio delle cose. La notte e il vuoto sono1>'
prenderlo, cioè «comprendere la ragione per la quale tutto è governato attra presenti, come si è visto, fin dall'inizio, nel mito, e l'infinito si trova già in Anassi
verso tutto»,è la sola saggezza degna di questo nome [4r, 4o, e ro8]. È quindi mandro, il maggior esponente della scuola milesia. Ma è soprattutto nei pitagori
impossibile dare una definizione esplicita e razionale del Xáyoq; pertanto, per ci che l'infinito o l'illimitato, contrapposto all'ordine, viene interpretato esplici
esprimere la sua concezione Eraclito deve servirsi di esemplificazioni che sfidano tamente in termini di non-intelligibilità [cfr. Guthrie r962, I, pp. r99 sgg., z78].
il senso comune(«Maestro dei piu è Esiodo : credono infatti che questi conoscesse L'infinito è un punto di riferimento fondamentale della loro cosrnolo ' . «T tt'
moltissime cose, lui che non sapeva neppure cosa fossero il giorno e la notte ; sono que i che si sono occupati seriamente di tale ricerca, hanno discorso dell'infinito,Il' h
infatti un'unica cosa» [57]) o metafore, come la guerra, per indicare il perenne e tutti l'hanno considerato un principio delle cose che sono. Alcuni, come i pita
contrasto fra le cose. Grosso modo, il Xáyog è il principio che lega fra di loro le gorici e Platone, credono che l'infinito sia principio per se stesso, non come attri
cose, molteplici e mutevoli, in una dimensione unitaria, in cui gli opposti si com buto di altro, ma come sostanza esso medesimo» [Aristotele, Fisica, zona, r-5 ;
penetrano e si bilanciano reciprocamente. È armonia («l'opposto discorde e dai iels e Kranz 195I, 58, B.z8]. Esso, secondo la testimonianza di Stobeo, è all'o
discordi bellissima armonia» [8]), ma nascosta («l'armonia nascosta vale piu di rigine del tempo, del respiro e del vuoto [ibid,, B.8o; cfr. ibid. anche il passo
quella che appare»[5y]), unità di cose contrastanti, ma in tensione fra di loro, co della Fisica di Aristotele, zr5b, zz ]. Per Filolao è componente essenziale del
me nell'arco e nella lira [5r]. L'acquisizione e la chiarificazione del concetto di mondo, nel senso che è ciò su cui si esercita la potenza ordinatrice del numero :
cosmo raggiunge con Eraclito il massimo di astrattezza: la nozione dell'ordine «Tutte le cose sono necessariamente o limitanti o illimitate (nspmvovwx j
del mondo non nasce infatti da una generalizzazione di idee o di dati, ma da una o!rrs<px) o limitanti e illimitate. Soltanto cose illimitate (o soltanto cose limitanti)
Caos/cosmo 578 579 Caos/cosmo
non cipotrebbero essere.Ordunque, essendo evidente che lecose che sono non dificazioni sostanziali nella cosmologia greca, in quanto in esse viene considerata
possono essere composte soltanto da elementi limitanti né soltanto da elementi in modo distinto la potenza ordinatrice che fa scaturire il mondo dal composto,
illimitati, è anche evidente che il cosmo e tutte le cose che sono in esso furono originario. È una potenza che ha in sé delle capacità conoscitive pienamente ade
composte da elementi limitanti e da elementi illimitati. Lo prova quanto accade guate al compito, cioè all'ordinata armonizzazione del reale. Lo Sfero empedocleo
nei fatti : perché ciò che è formato da elementi limitanti è limitato, ciò che è com si presenta come la completa unione delle quattro radici di tutte le cose, fuoco,
posto da elementi limitanti e da elementi illimitati è illimitato e limitante, ciò aria, terra, acqua, in un tutto armonico : «Là né del sole si scorgono le agili mem
che è composto da e]ementi illimitati apparirà illimitato» [Diels e Kranz I95I, bra, né la potenza vellosa della terra né il mare; cosi nei compatti recessi di Ar
44, B.z]. «È assolutamente impossibile che ci sia oggetto conoscibile, se tutti gli monia sta saldo lo Sfero circolare, che gode della solitudine che tutto Pavvolge»
elementi sono illimitati» [ibid., B.5]. «Bisogna esaminare i compimenti e la so [ibid., gr, B.z7] ; «ma dappertutto eguale a sé stesso e assolutamente infinito è lo
stanza del numero in rapporto alla potenza che è nel dieci. Perché grande è, e Sfero circolare» [ibid., B.z8]. L'armonizzazione della realtà, opera di una specia
perfettissima e onnipotente e principio e guida della vita divina e celeste e di le entità, l'amicizia, è solo l'inizio di un processo che evolve verso un momento di
quella umana, la natura del numero, partecipando della potenza del dieci. Sen disaggregazione delle cose, retto da una entità opposta, la contesa, e si compie
za di essa tutte le cose sarebbero illimitate e oscure e incomprensibili... Nessu nel ritorno all'unità originaria. È evidente che la nascita del cosmo può avveni
na menzogna accolgono in sé la natura del numero e l'armonia: non è cosa loro re solo nel tempo del trapasso dall'amicizia alla contesa o viceversa (è possi
la menzogna. La menzogna e l'invidia partecipano della natura dell'illimitato e bile pensare anche alla nascita e alla dissoluzione di un primo cosmo e alla sus
dell'inintelligibile e dell'irrazionale. Nel numero non penetra menzogna: perché seguente nascita e dissoluzione di un secondo cosmo [Bignone x9r6, pp. 545
la menzogna è avversa e nemica alla natura, cosi come la verità è connaturata e 98 ; e cfr. Zeller e Mondolfo r969, pp. 78-79]. Ancor piu esplicitamente Anas
propria alla specie dei numeri » [ibid., B. r r]. Nella lista delle diadi fondamenta sagora parla di un miscuglio originario di tutte le cose : « Insieme erano tutte le
li, all'infinito sono connessi la pluralità e il male in contrapposizione al limitato, cose, illimiti per quantità e per piccolezza, perché anche il piccolo era illimite.
all'uno e al bene [ibid., 58, B.5; Aristotele, Metafisica, 986a] ; altrove è ribadito E stando tutte insieme, nessuna era discernibile a causa della piccolezza ; su tutte
che il male partecipa dell'infinito, il bene del limitato [Diels e Kranz I95I, 58, predominava l'aria e l'etere, essendo entrambi illi miti : sono infatti queste nella
B.7; Aristotele, Etica a Nicomaco, r ro6b, z9]. Questi testi, soprattutto quelli di massa totale le piu grandi per quantità e per grandezza» [Diels e Kranz r95I,
Filolao, mostrano con estrema chiarezza che l'attività limitante-intelligibile del 59, B.r]. Dal miscuglio originario nasce poi il cosmo, in virtu di una entità ordi
l'uomo è vista come una continua conquista nei confronti dell'illimitato-inintel natrice, distinta e separata dalle altre cose, il vouq, l'intelletto. « È alcunché di
ligibile entro cui si muove ; l'evidenziazione di relazioni numeriche effettive por illimite e di autocrate e a nessuna cosa è mischiato, ma è solo, lui in se stesso. Se
ta entro l'ambito della ragione le cose naturali che altrimenti resterebbero nella non fosse in se stesso, ma fosse mescolato a qualcos'altro, parteciperebbe di tutte
loro infinita e multiforme varietà, e ci resterebbero sconosciute. La conoscenza le cose, se fosse mescolato a una qualunque... Perché è la piu sottile di tutte le
razionale comporta pertanto una delimitazione : la nozione di cosmo risulta quin cose e la piu pura: ha cognizione completa di tutto e il piu grande dominio e di
di essere il correlato necessario alla infinita possibilità di porre oggetti di cono quante cose hanno vita, quelle maggiori e quelle minori, su tutte ha potere l'in
scenza all'attività armonizzatrice dell'uomo. telletto. E sull'intera rivoluzione l'intelletto ebbe potere si da avviarne l'inizio.
La relazione inintelligibile-intelligibile venne anche posta nel pensiero greco, E dapprima ha dato inizio a tale rivolgimento dal piccolo, poi la rivoluzione di
da Parmenide in particolare, in una forma talmente radicale da escludere ogni venta piu grande e diventerà piu grande. E le cose che si mescolano insieme e si
possibilità di connessione tra i due momenti. Parmenide identificò l'inintelligibi separano e si dividono, tutte l intelletto ha conosciute» [ibid., B.rz]. È opportuno
le con il non-essere. Dato che si può parlare solo di ciò che è, non si può neppure rilevare che le potenze originarie ordinatrici sono parti integranti della realtà stes
parlare di una genesi dell'essere. «Difatti quale origine gli vuoi cercare> Come e sa e sono pienamente adeguate ad intenderla. L'intelligenza, cioè la capacità or
donde il suo nascere > Dal non-essere non ti permetterò né di dirlo né di pensar dinatrice, viene attribuita ad una potenzialità avente gli stessi caratteri di infinità
lo. Infatti non si può né dire né pensare ciò che non è» [Diels e Kranz I95I, del composto originario. L'opposizione inintelligibile-intelligibile veniva risolta
z8, B.8, vv. ro rg]. La contrapposizione conoscibile-inconoscibile viene superata sul piano della realtà stessa, in quanto era una entità naturale infinita (voup) che
facendo coincidereessere e pensiero ;permane solo a livello di una trattazione rendeva conoscibili le cose nel loro processo evolutivo. Una simile asserzione,
non rigorosa(via della 8ága) e viene esposta nei modi tradizionali dell'opposizio esplicitamente affermata da Anassagora, risultava incomprensibile agli interpreti
ne fuoco-notte. antichi, i quali ritenevano non fosse concepibile una entità capace di comprende
Ma le concezioni piu interessanti dal nostro punto di vista sono quelle che, re l'infinito. Aristotele affermò, infatt' che «se i principi sono infiniti secondo il
pur in forme diverse, pongono il problema in termini di derivazione del mondo numero e laspecie,è impossibile conoscere ciò che da essideriva,perché suppo
da una mescolanza originaria di tutti gli elementi primari. Alcune di tali conce niamo di conoscere il composto solo quando conosciamo la natura e il numero
zioni, quella di Empedocle e di Anassagora soprattutto, introdussero delle mo dei suoi elementi »[ibid., 59, A.5z ; Eisica, r87a] e giunse a formulare la posizione
Caos/cosmo 58o 58i Caos/cosmo
anassagorea in una forma piu accettabile, in cui v'è un principio, l'uno semplice, sca l'azione dell'infinito e viceversa [Del cielo, zpyb]. La confutazione di questo
non mescolato, correlato con l'altro posto come indefinito, prima che sia de6nito assunto si lega direttamente alla critica dell'altro presupposto della fisica preso
e partecipi di una forma [Diels e Kranz I95I, 59, A.6i ; 1VIetafisica,989a]. Cosi cratica, la teoria della nascita del mondo. L'argomentazione si sviluppa nel senso
Simplicio diede questa signi6cativa testimonianza: «Forse dice che l'infinito è che l'ingenerabilità e l'incorruttibilità sono visti come una coppia di termini cor
incomprensibile e inconoscibile per noi — questo viene dimostrato da ciò: Di relativi alla coppia generabile-corruttibile (intermedi tra ciò che è sempre e ciò
conseguenza, delle cose che siformano per separazione, non si conosce la quantità né che non è mai) a cui è connessa, in virtu della de6nizione stessa, la connotazione
in teoria né in pratica. Che poi le pensasse limitate per la forma lo dimostra dicen dell'eternità [ibid., zp9b sgg.]. La critica aristotelica colpisce anche la posizione
do che l'intelletto le conosce tutte:ora se fossero veramente infinite,sarebbero di Platone che nel Timeo aveva sostenuto, secondo lo stagirita, la dottrina di un
del tutto inconoscibili ; la conoscenza infatti delimita e definisce il conosciuto» mondo nato, ma dotato di una durata eterna. A parte questo aspetto, la cosmo
[Diels e Kranz i95i, 59, B.7]. In effetti, la cosa piu probabile è che Anassagora logia platonica è estremamente interessante, sia perché la dottrina del derivante
affermasselacomprensione assolutadellecose a livello del vouq cosmico e man derivato è presentata in una forma nuova, molto elaborata e analitica e sia perché
tenesse invece la tradizionale opposizione illimitato-limitante, inconoscibile-co viene prospettata in modo tale da superare, in virtu del radicato teleologismo, le
noscibile a livello dell'intelletto umano. In tal modo veniva associata all'intelletto antinomie dei fisiologi.
umano solo la comprensione del mondo organizzato, del cosmo limitato ; una tale Il mondo, secondo il Platone del Timeo,consta di tre realtà essenziali: le
comprensione era legittimata da una entità che dava una qualche spiegazione idee archetipe, immutabili, non soggette alla nascita e alla morte, che non
circa i modi di derivazione del conoscibile per noi. L'intelligenza umana si fon ammettono in sé alcun elemento estraneo, che non si trasformano in altro e
dava sul presupposto di una intelligenza cosmica. Da questo punto di vista, la sono attingibili solo con l'intelletto; gli enti soggetti al divenire, copie visibili
concezione atomistica è piu tradizionale. Si sostiene, sulla scorta di Melisso, delle forme essenziali, sottoposti al movimento e percepibili con i sensi; e inol
l'infinità dell'universo; staccandosi dall'infinito contenente, alcuni atomi si ag tre il luogo (yoipx), il ricettacolo di tutte le cose, afferrabile con una specie di ra
gregano nel vuoto, identificato con il non-essere, e dànno origine ai corpi. gionamento [Timeo, 5za, b], entro cui appaiono e spariscono le figure, esemplate
Dai testi considerati, è risultato che, in generale, il pensiero greco, alle origi sul modello eterno [ibid., 5oc], Il luogo, la nutrice di ciò che nasce, denso degli
ni, tende a spiegare la genesi delle cose sulla base di un derivante entro cui o da elementi ancora allo stato grezzo, è, all'origine, sottoposto all'azione di forze
cui si viene costituendo un derivato, il cosmo ; e che il rapporto tra la materia in squilibrate e irregolari, che dànno al tutto un assetto informe e diversificato.
forme e primordiale e la materia organizzata si mutua continuamente in quello tra Gli elementi, a questo stadio, hanno una qualche traccia della loro forma pro
inintelligibile e intelligibile (il piano ontologico e logico si compenetrano recipro pria, che realizzano pienamente solo in seguito, grazie all'azione ordinatrice del
camente e tendono a confondersi ). Se la molteplicità delle soluzioni date pone la divinità; tale forma è una struttura geometrica, per la quale gli elementi si co
va in evidenza le difficoltà che si trovavano nel dare una trattazione soddisfacente stituiscono secondo un ordine e una misura esatti [ibid., 55a-b]. È stato notato
del passaggio dal derivante al derivato, dal non-conosciuto al conosciuto, la pos che la descrizione platonica si riferisce «a ciò che sarebbe lo stato delle cose se
sibilità di tale passaggio era assunta come implicita. Ora, Aristotele si chiese se non ci fosse alcuna struttura definita dei corpuscoli del corpo e non ci fossero
era legittima la formulazione stessa del problema come l'avevano posto i 6siologi movimenti ritmici periodici... Attraverso tutta l'esposizione del caos immagina
e anche Platone, nella misura in cui si collegava ad essi. Nella Fisica e in Del rio c'è una tacita venatura critica nei confronti.di certe primitive idee dei fisici.
cielo sottopone ad una critica serrata le argomentazioni sul derivante e sulla gene Il punto principale è che una moltitudine di tali movimenti caotici non potrebbe
si. Tali critiche avevano il compito di contribuire a fondare la tesi di cui Aristo sfociare, senza la direzione di una intelligenza, nella formazione di ciò che
tele si fece deciso assertore, quella dell'eternità e della finitezza del cosmo. Il nu chiamiamo un oupzváp o xá crei.oc,un sistema che è in equilibrio stabile (looppo
cleo del suo discorso è volto a dimostrare l'impossibilità dell'esistenza di un co wsi) e caratterizzato dalla prevalenza di ritmi di movimento periodici» [Taylor
smo in una realtà in6nita, in quanto verrebbe a mancare un sistema di riferimen 19z8, p. 55z]. In effetti Platone ha portato a compimento quelle dottrine
to preciso (non si potrebbe distinguere un centro, un alto, un basso, ecc.). Ari antecedenti che davano un rilievo predominante al principio di intelligibilità;
stotele ha ben presente l'importanza che ha la credenza in un infinito materiale; nella sua prospettiva, il momento della non-intelligibilità viene ad assumere
da esso si possono trarre delle conseguenze meravigliose [Del cielo, z7ib ]. Tra un ruolo subordinato e pienamente integrato nella struttura razionale del
le ragioni che inducono a credere ad un corpo in6nito si pone quella, tipica del mondo. Questo aspetto della natura viene definito con il termine necessità
pensiero presocratico, per la quale esso è una fonte inesauribile per la generazio (xváyxq) ; la divinità, nella sua azione, riesce a dominarla, ma mai ad elimi
ne degli enti [Fisica, zo5b]. Ma non solo tale assunto non è necessario, dato che narla del tutto, riesce cioè ad orientare verso il meglio la maggior parte delle
si può pensare che la generazione di una cosa sia la corruzione di un'altra, il cose che nascono [48a]. È naturale quindi che la dottrina della intelligibilità
tutto restando finito [ibid., zo8a], ma anche assurdo. Aristotele ritiene, infatti, di completa o quasi del mondo si manifesti come alternativa alle teorie della
avere dato la dimostrazione logica dell'impossibilità che qualcosa di finito subi maggior parte dei fisici antecedenti, fondate su di una concezione puramente
Caos/cosmo 58z 583 Caos/cosmo
meccanica dell'ordinamento naturale. L'avversione di Platone nei confronti di che si possa chiamare scientifico in senso proprio. Le concezioni precedenti pre
simili concezioni è radicale. Egli vede in esse un tentativo di spiegare tutto il sentavano questo aspetto peculiare : tra i principi generali di interpretazione del
mondo, a partire dagli elementi e dagli astri fino agli animali e alle piante, sulla la realtà e le spiegazioni particolari di singoli eventi, sussisteva un nesso molto
base di una serie di combinazioni casuali, senza l'intervento di alcun principio lato.Non c'era cioè una correlazione strettatra ipresupposti astratti(elementi
costitutivo. I 'fisiologi' considerano l'intelligenza, la divinità, le arti umane come primordiali e loro condizione originaria) e i modi con cui si procedeva a spiegare
l'ultimo anello di una catena di produzioni regolate dalla natura e dal caso : il vi la derivazione e la costituzione delle cose, che erano per lo piu fondati su metafo
zio fondamentale è quello di non riconoscere la priorità assoluta, logica e ontolo re, analogie,associazioni. Non a caso l'espressione, talvolta poetica, è permeata
gica, dell'anima nella natura, priorità che si fonda sul fatto che l'anima è l'unico di immagini fantasiose, è spesso oscura o non-determinata. In genere, quindi,
principio capace di originare il movimento [Leggi, 88gb-c, 8qpc]. Nell'ambito del la ricerca sulla natura prearistotelica ha una connotazione prevalentemente filo
platonismo, la relazione caos/cosmo ha cosi assunto un significato nuovo, soprat sofica o teologica, piu che scientifica.
tutto perché viene inserita in un contesto pienamente adeguato a risolvere le pre Si cercherà ora di enucleare i motivi per cui è ragionevole sostenere che la
cedenti aporie. Le istanze, presenti in Anassagora, a favore di una piena intelli dottrina aristotelica è stata la prima interpretazione scientifica sistematica della
gibilità della natura, a livello delle forze cosmiche che agiscono in essa, vengono natura e di porre in rilievo il ruolo essenziale che ha giocato in essa la nozione di
fuse con la dottrina pitagorica che vedeva nella struttura geometrica la realizza cosmo. Si può dire che la riflessione aristotelica abbia operato una sorta di inte
zione della razionalità nel mondo. Il risultato è un sistema cosmologico omoge riorizzazione e di rigorizzazione del principio finalistico introdotto da Platone.
neo e atto a spiegare in modo sufficientemente analitico la produzione delle cose, L'approccio è, infatti, non piu estrinseco, ma intrinseco; il discorso si sposta
sulla base di principi che manifestano immediatamente l'intelligibilità. Onde cioè da una considerazione complessiva dei fini del mondo ad una visione parti
l'emergere di uno strumento interpretativo antropomorfico (priorità dell'anima colare dei singoli fini ; non è tanto l'azione della divinità o della natura che inte
e conseguente assunzione dell'anima del mondo come entità cosmologica prima ressa, quanto la realizzazione concreta di tale attività. Il punto di partenza è dato
ria). Il sistema cosmologico platonico è importante però soprattutto perché in dall'analisi dell'oggetto nella sua peculiarità ; le parti costituenti vengono consi
troduce in modo consapevole il principio teleologico (la divinità dispone le cose derate sotto il profilo dell'aderenza ad una determinata configurazione globale.
in vista del meglio). L'interpretazione razionale del mondo (che tende a ritrovare Il riscontro che se ne ricava, cioè la constatazione che la cosa che si analizza è
una struttura comprensibile nelle cose) si identifica con quella finalistica (che si formata di parti conformi alla costituzione essenziale della cosa stessa, è la spie
prefigge di rinvenire gli scopi introdotti dalla divinità nella costituzione degli gazione. Tale entità unificante viene designata con il termine 'forma'. La forma
enti ) ; la struttura geometrica del cosmo è razionale non solo perché è conoscibi è una pura astrazione concettuale che viene tratta dall'analisi degli oggetti : indi
le, ma anche perché è la migliore. In tal modo il processo di derivazione delle ca quel complesso di fattori che determina la materia (la nozione astratta corre
cose, il passaggio dal derivante al derivato è pienamente risolto sul piano cosmo lativa alla forma) in un ente concreto e individuo. Ma la forma di per sé non
logico, data la completa fusione di razionalità e finalità nella divinità. La com avrebbe alcun senso se non designasse in modo inscindibile il fine specifico che
prensione del processo da parte dell'uomo è diversa: si realizza solo mediante essa in sé realizza. Identificata con il fine, la forma perde quella caratterizzazione
una progressiva adeguazione al modello archetipo, essendo il mondo un insieme meramente descrittiva che avrebbe; considerata a sé stante, diventa uno stru
di enti mutevoli esemplati sui modelli eterni. mento interpretativo della realtà. Permette di fare dei discorsi significativi sui
La raggiunta consapevolezza da parte di Platone della realtà della dimen singoli oggetti, di verificare l'adeguamento delle parti di ogni oggetto alla deter
sione teleologica della natura segna il trapasso dalla concezione generale e minazione essenziale, specifica e globale, che lo qualifica, e di trovare la relazione
formale di cosmo a quella piu specifica, di cui si era parlato all'inizio. Lo dell'ente particolare che si considera con gli altri enti e quindi con la natura come
sbocco è costituito dalla dottrina aristotelica, che assume come principio fon tutto. La forma è qualcosa di dato, di pienamente determinato; l'acquisizione
damentale la nozione di ordine e di fine. L'assunzione di questo presuppo di essa, tramite l'astrazione concettuale, coincide con il rinvenimento del princi
sto, con tutte le conseguenze che la riflessione di Aristotele rende esplicite, pio che guida la realizzazione degli esseri, secondo l'ordine stabilito dalla natura.
fa si che tutta la problematica relativa alla genesi del mondo sia priva di Considerare un oggetto sotto il profilo del fine, vuoi dire rilevarne l'intrinseca
senso. Il cosmo è limitato, è formato in modo rigido, fisso e determinato, ed è necessità. Ovunque ci sia il fine, i termini antecedenti e i conseguenti sono fat
intelligibile, almeno nelle sue componenti normali, all'uomo. L'importanza del ti in vista del fine. La produzione della cosa sviluppa il fine dell'agente e tale
discorso aristotelico non sta però nell'avere affermato in modo energico e rei sviluppo è determinato in modo stretto e univoco in relazione al termine fina
terato questo principio generale : risiede soprattutto nella creazione di strumenti le, sia esso stabilito dall'uomo o dalla natura. Se una casa nascesse per na
di indagine adeguati all'assunto proposto e suscettibili di dare una comprensione tura, essa si svilupperebbe nello stesso modo in cui si sviluppa per l'arte e se
rigorosa dei singoli fenomeni. Questo punto differenzia in modo radicale Aristo «le cose naturali'fossero generate non solo per natura, ma anche per arte, es
tele da tutti i suoi predecessori e fa si che il sistema da lui costruito sia il primo se sarebbero prodotte allo stesso modo di come lo sono per natura. Ché l'una
Caos/cosmo 584 585 Caos/cosmo
cosa ha come fine l'altra» [Fisica, 199a, 12-I5], Questo passo, osserva Augustin che la nozione di fine può porre in luce. Solo cosi è possibile conseguire delle
Mansion [x945, p. z55], «mette in luce la sobria concezione della finalità di Ari relazioni rigorose negli oggetti, analoghe a quelle che si pongono in evidenza
stotele:correlazione tral'essenza dell'essere di natura, lasua operazione e ilter negli enti matematici, e avere una visione veramente deterministica della natura
mine in cui sfocia». La necessità che emerge dall'analisi degli eventi naturali è di [cfr. Mansion I945, Ix ].
tipo funzionale e operativo; è chiamata da Aristotele necessità condizionale od Il sistema aristotelico, formato da un insieme di proposizioni espresse nella
ipotetica(sE„urro8ácscop) ed è distinta dalla necessità assoluta(zarÀ.up), quella per forma della necessità ipotetica, collegate direttamente a principi generali da cui
cui una cosa non può essere altrimenti che ciò che è. Quest'ultima appartiene in discendono, è quindi un sistema scientifico, formulato certo con una logica radi
senso proprio all'essere primo, motore immobile perfettamente in atto, poi agli calmente diversa da quella della scienza moderna, ma analoga nella sostanza. La
esseri eterni della natura, come gli astri e in generale ai fenomeni costanti [ibid., scienza aristotelica,come la scienza moderna, come la scienza tout court,co
p. z84]. Non c'è quindi alcuna separazione tra le due forme della necessità, tanto struisce infatti dei sistemi di proposizioni aventi il carattere della necessità con
piu che i modi in cui si articola sono i medesimi. In ogni relazione necessaria dizionale. Il successo dell'aristotelismo non fu subitaneo, né mai del tutto globa
l'anterioree ilposteriore conseguono necessariamente, ma la necessità del po le. In effetti, nell'ambito della cultura greca si erano sviluppate anche analisi ri
steriore non deriva dall'antecedente : è prima, all'inizio (il processo è continuo). gorose di fenomeni particolari condotte con criteri e metodi diversi da quelli
È il primo elemento che condiziona tutta la serie delle relazioni, in quanto si aristotelici. Si trattava di procedimenti che, nella considerazione dei fenomeni,
ricollega ad un elemento unificante, l'ipotesi o il fine fDella generazione e corru non trasferivano i principi costitutivi essenziali delle proposizioni matematiche
zione, 55yb]. Nei casi in cui si ha una necessità assoluta, nei quali manca l'inizio all'indagine sulla realtà, mediante un processo di adattamento, necessario per la
del condizionamento, si può dire che l'ipotesi viene estesa a tutto il processo che comprensione adeguata e concreta delle cose, ma usavano direttamente, per l'in
si considera: in tal modo l'ipotesi perde la sua condizionalità, la sua delimita dagine, gli strumenti propri della geometria. Il fenomeno che si voleva conside
zione, esirealizza in maniera che cisia una reciprocità necessaria tra anteceden rare veniva cioèspogliato dituttele sue caratteristiche concrete e ridotto entro
te e conseguente. La riflessione aristotelica si sviluppa quindi a partire dalle rela l'ambito di una proposizione geometrica; ne risultava ovviamente un oggetto
zioni in cui si manifesta la necessità ipotetica, e in particolare dalle proposizioni astratto che aveva solo un rapporto molto generale e mediato con il corpo o i cor
matematiche, in cui traspare con la massima evidenza. «Vi è una certa somi pi reali. Tale processo di matematizzazione, le cui origini si trovano nei pitago
glianza, — dice Aristotele, — tra il necessario nelle scienze e il necessario nelle cose rici, assume una forma molto elaborata nelle classiche ricerche di Archimede
naturali. Ad esempio, 'poiché l'angolo retto ha una tale proprietà, è necessario sull'equilibrio dei pesi e sul comportamento dei solidi in un liquido. La tratta
che il triangolo abbia angoli eguali a due retti ; ma ciò non vuoi dire che l'angolo zione archimedea riduce i corpi reali a corpi geometrici (tali sono in effetti i pesi
rettosiauna conseguenza del triangolo, bensi che, se questa conseguenza non si di cui parla e le linee che li collegano sono delle pure linee geometriche) che, ap
verifica, non c'è neppure l'angolo retto. Nelle cose che son prodotte in virtu di un punto perché sottopostialla riduzione geometrica, possono essere trattatinel
fine, avviene il contrario : cioè se il fine sarà o è, anche ciò che lo precede sarà o è ; modo preciso e rigoroso proprio delle proposizioni della matematica. Le ricerche
altrimenti no, — come nel caso su esposto, — se non vi è la conclusione, non vi sarà archimedee ebbero degliapprofondimenti (nell'ambito esclusivo della statica)principio, e quindi neppure il fine e la causa finale. Anche quest'ultima, infatti, è nel mondo greco e nell'età medievale, ma non furono realmente ampliate e svi
il principio, non del fatto, ma del concetto (e inquel caso sitratta di concetto, luppate se non a partire dal Rinascimento. Se si vuole, la scienza fisica moderna
giacché fatti non ve ne sono)» [Fisica, zooa, r5-z4]. La novità e l'originalità del si caratterizzaessenzialmente come un recupero delleistanze presenti nelleopere
discorso aristotelico sono racchiuse essenzialmente in questi elementi: l'acquisi di Archimede, maturate alla fine del lungo processo di critica dell'aristotelismo.
zione di un principio esplicativo generale, ma differenziato, atto ad essere appli Galileo è, tra i grandi scienziati del Seicento, quello che piu ha rilevato il con
cato ai singoli oggetti e l'evidenziazione di una necessità specifica nella costitu trasto che sussiste tra l'impostazione scientifica aristotelica, ancora prevalente
zione'dei singoli oggetti. Il mondo ordinato, il cosmo, che rappresenta la totalità ai suoi tempi, e l'impostazione scientifica archimedea, di cui egli aveva scoperto
dei fini della natura, è si il principio generale che regola ogni indagine, ma esso ha o riscoperto la straordinaria fecondità. Nel Dialogo dei JIIassimi Sistemi [r632],
senso solo in quanto è in grado di porre in rilievo le molteplici necessità partico alla fine di una dimostrazione geometrica relativa alla caduta di un mobile, Sa
lari che si riscontrano nell'analisi degli oggetti. Cosi il dominio della necessità gredo, l'interlocutore che rappresenta l'uomo aperto alla comprensione del modo
condizionale tende a confondersi con il dominio della necessità assoluta, quella nuovo di trattare i fenomeni, resta stupito che Salviati (Galileo) qualifichi come
che regola il cosmo in generale; la conoscenza dei molteplici fini della natura probabile la conclusione del suo ragionamento : «Se voi chiamate questo un di
tende a divenire la conoscenza della natura come tutto. È evidente l'indubbio scorso probabile, quali saranno le dimostrazioni necessarie? Volesse Dio che in
vantaggio della posizione aristotelica rispetto a quelle antecedenti e contempo tutta la comune filosofia se ne trovasse pur una delle si concludenti!» Significa
ranee. Quel che importa cogliere non è la necessità generale della natura (onde tiva è l'osservazione che Galileo pone in bocca all'aristotelico Simplicio: «Non
la critica al determinismo meccanico dei fisici ), ma le varie necessità particolari bisogna nella scienza naturale ricercar la esquisita evidenza matematica» (p. 279).
Caos/cosmo 586 587 Caos/cosmo
«Simplicio, ovverosia Aristotele, — osserva Koyré [z gg'], — non ha del tutto torto. nell'analisi della loro configurazione intrinseca ; è piuttosto una conseguenza in
Il reale è complesso, non si piega ai semplici schemi della geometria, o anche del diretta cui si giunge in virtu dell'efficacia e della plausibilità che deriva dall'ipo
la cinematica. I corpi reali che cadono in uno spazio reale sono tutt'altra cosa di tesi interpretativa meccanicistica e soprattutto in virtu della convinzione che
un corpoastrattoche cade in uno spazio geometrico» (trad. it. p. r4q ). La com emerge dall'assunto costruttivistico, quello di aver svelato uno strato piu pro
prensione diretta del fenomeno reale è ormai completamente abbandonata a fa fondo delreale,ripercorrendo la stessa strada seguita dal costruttore della na
vore di un approccio indiretto e astratto (di un'astrazione completamente di tura, Dio. Se si muove da una prospettiva finalistica (l'assunto della semplicità
versa da quella aristotelica). della natura era un presupposto essenziale del meccanicismo), essa non ha piu il
La generalizzazione del metodo archimedeo, fondato sulla matematizzazione senso direttamente metodologico di Aristotele. È appunto sotto il profilo del
dei fenomeni implica una concezione generale della realtà, quella meccanicistica, maggior rigore e della maggiore fecondità che si misura la nuova scienza nei con
in cui domina l'elemento costruttivistico. Si tratta di ricostruire tutta la realtà fronti della scienza tradizionale. La proposizione scientifica meccanicistica ha,
sulla base di una nozione di materia (essenzialmente corpuscolare) adeguata ad come la proposizione scientifica aristotelica, il carattere della necessità condi
esprimere solo le relazioni quantitative, e di principi razionali pienamente intel zionale e del rigore ; ma la sua condizionalità è piu chiaramente determinata (in
ligibili. I caratteri fondamentali del nuovo cosmo meccanicistico sono stati com quanto è univoca, è basata esclusivamente su dati interpretabili in senso meccani
presi in tutta la loro generalità e chiaramente delineati soprattutto da Descartes. cistico) ed è piu rigorosa, in quanto è direttamente o indirettamente esprimibile
Nel famoso capitolo vi del Monde, in cui viene esposta l'immaginaria creazione in termini geometrici. In effetti, la nuova via meccanicistica non è che uno svi
di un nuovo mondo da parte di Dio, Descartes si preoccupa di osservare che luppo della via aristotelica, nel senso che si muove verso un approfondimento
«poiché ci prendiamo la libertà di immaginare a nostro piacimento questa mate della conoscenza della realtà che va al di là delle apparenze(per la cui compren
ria, attribuiamole, se cosi preferite, una natura in cui non vi sia nulla che ciascu sione era pienamente adeguato lo strumento della forma-fine). La scoperta del
no non sia in grado di conoscere quanto piu perfettamente possibile». Questa l'essenza della vera realtà, insieme con quella della sua infinita complessità (ri
materia è sottoposta esclusivamente all'azione delle leggi ordinarie della natura, flesso dell'infinita potenza del creatore, Dio) impone l'uso di metodi piu potenti,
stabilite da Dio «in modo cosi meraviglioso che anche se supponessimo che non suscettibili di progressività; sarà possibile infatti scoprire porzioni sempre piu
crei se non ciò che ho detto, e che egli non vi metta ordine né proporzione alcu ampie e complesse di realtà, formulando proposizioni scientifiche aventi condi
na, ma che ne componga il caos piu confuso e intricato che i poeti possano de zioni matematiche e sperimentali piu ampie e complesse. [G. M.].
scrivere : tali leggi sono tuttavia sufficienti a far si che le varie parti di questo caos
si districhino da sole e si dispongano in cosi buon ordine da assumere la forma
di un mondo perfettissimo nel quale si potranno vedere non solo la luce, ma an
che tutte le altre cose, generali e particolari, che appaiono in questo vero mondo» Bignone, E.
zc>r6 I poetifilosofidella Grecia: Empedocle, Bocca, Torino.
[Descartes x664, trad. it. pp. 5z e 53-54].
La relazione caos/cosmo assume qui una nuova luce: l'antica contrapposi
Burnet, J.
sgelo Early Greek Philosophy, Black, London zg63 (ristampa dell'ed. 1930 ).
zione tra inintelligibile e intelligibile è completamente dissolta. Il cosmo è pie Descartes, R.
namente comprensibile in quanto è costruito dall'uomo in base a presupposti che x66y Le M o nde de Descartes, ou Traité dela lumière et des autres principaux objetsdes sens,
fanno perno esclusivamente sulle capacità conoscitive della ragione, e quindi su Bobin et Le Gras, Paris (trad. it. Boringhieri, Torino I959).
strutture semplici e chiare (fondate essenzialmente sulla materia e sul movimen Diels, H,, e Kranz, W.
to) tali da poter essere intese da tutti. Il fenomeno reale è raggiungibile solo in
tgsz (a cura di) Die Fragmente der vorsokratiker, weidemann, Berlin zgsz~ (trad. it. Laterza,
Bari rg6v).
direttamente, partendo dal fenomeno ricostruito razionalmente, Nella sostanza, Galilei, G.
la nuova via della scienza meccanicistica non risulta essere altro che un nuovo i632 Di a logo soprai due Massimi Sistemi del mondo, Landini, Firenze; ed. Einaudi, Torino
mezzo per raggiungere una realtà piu profonda di quella dell'apparenza sensibi 1970.
le, sistematizzata dalla scienza aristotelica. Infatti, la credenza nella sostanziale
Guthrie, W, K. C,
xg6z Hi s tory of Greeh Philosophy,I. Rarlier Presocratics and tbc Pythagoreans,Cambridge Uni
identità fra mondo reale e mondo razionale era un presupposto comune a tutti i versity Press, New York.
grandi scienziati meccanicisti. A tale presupposto realista fu anche data una for Jaeger, W.
mulazione critica generale da Descartes con la sua costruzione filosofica fondata 1953 Die Theologie der Fruhen griechischen Denker, Kohlhammer, Stuttgart (trad. it. La Nuova
sulla radicale distinzione tra anima e corpo.
Italia, Firenze zg6rl.
E evidente che la nuova concezione del cosmo teorizzata da Descartes impli
Kerschensteiner, J.
rg6z Ko smos.Quellenhzitische Untersuchungen au den Vorsokratikern, Beck, Munchen.
ca l'abbandono del principio fondamentale cui si ispirava Aristotele, la nozione Kirk, G, S., e Raven, J. E.
di forma-fine. Il conseguimento della struttura delle cose non è piu implicito I957 The Presocratic Philosophers, Cambridge University Press, London.
Caos/cosmo g88
Koyré, A.
i939 Etudes galiléennes,Hermann, Paris x966 (trad. it. Einsudi, Torino x9y6 ).
Mansion, A.
I945 Introductionà laphysiquearistotelicienne, Vrin, Paris 1945
Mondo)fo, R.
i942 En los origines de la filosofia de la cultura, Imán, Buenos Aires x9552(trad. it. il Mulino,
Bologna i.956)
Taylor, A. E.
x928 A Co mmentary on Piato's Timaeus,Oxford University Prese, New York x962.
Vernant, J.-P.
1965 My t he et pensée chez les Grecs. Etudes de psychologie historique,Maspero, Paris (trad. it.
Einaudi, Torino i9yo).
Zeller, E., e Mondolfo, R.
x932 La filosofia dei greci nel suo sviluppo storico, I, voi. I, La Nuova Italia, Firenze x96y.
x969 La fi l o sofi dei greci nel suo sviluppo storico,I, voi. V, La Nuova Italia, Firenze.
Caos/cosmo (l'unione dei due termini implica inevitabilmente un nesso derivativo o
genetico tra l'uno e l'altro ) sono concetti piu limitati e determinati che non ordine/di
sordine, dei quali solo metaforicamente si possono considerare sinonimi. Ordine e di
sordine hanno infatti un significato piu generale, per la ricchezza delle connotazioni che
hanno anche al di fuori del campo fisico, dove del resto si possono riferire a qualsiasi
insieme di enti strutturati o no. I concetti di caos e cosmo, intesi in riferimento alle di
scipline storico-antropologiche, rinviano ovviamente al problema della genesi, delle ori
gini del mondo, nel quadro del passaggio da concezioni mitiche a concezioni razionali
(cfr. mythos/logos). Per quanto concerne l'implicito riferimento cosmologico cfr. co
smologie, dove però si aifronta un problema insieme piu generale e piu determinato,
quello di una spiegazione razionale ed analitica del mondo. Per le implicazioni filosofiche
generali di questa tematica, cfr. anche infinito, natura.
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Natura - Enciclopedia Einaudi [1982]

  • 1. E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ] NATURA Gianni Micheli — NATURA pag .4 Gianni Micheli — CAOS/COSMO pag.9 INFINITO pag.18 M ACROCOSMO /M I C R O C O S M O pag.38 MONDO pag.50 NATURA pag.62 Luigi Besana — OSSERVAZIONE pag.84 Gianni Micheli — REALE pag.93 UNITA pag.103
  • 2. Natura I84 Natura iooal CP Q Q, o o o o ccl «I VlN ca 4o otoN lc o Ncù alal o g V al al g o o el o Q ca O o 6 -' ™Q o ò0 al NCP + V v .Q a! al N al CP N cc! ccp o o E ca • a! cp Zl gg cù O oOlcù ca o ca J VOo oO NQOO oQoO oooV al P cp +QCPP CPP cpp Q al oò0 o O4O o o CP o o cct CP al . 2 O O + O 00 AVVat et al al cp "6 CI O cp .4 o o O O V O Cl cù cP C«t CQ à 0 00 00 00 at et ca O V O V caos/cosmo 6 5 I 4 5 4 I 4 4 3 infinito 8 63 S 3 3 5 35 7 2 2 5 7 3 3 4 macrocosmo/microcosmo 2 3 3 4 43 3 3S3 4 2 4 mondo 67 2 5 3 7 S 4 6 6 5 7 8 4 3 4 4 6 7 6 6 7 S 4 6 4 7 5 7 natura 8 5 2 S 6 S S 6 6 7 7 6 4 5 6S 6 6 7 6 6 6 4 5 5 4 osservazione 4 2 2 4 3 5 5 3 4 4 776 5 2 S 3 5 7 8 4 4 2 S S 4 6S 7 reale 63 5 5 4 4 2 3 6 4 5 4 7758 8 4 2 4 6 6 5 5 4 7 2 S S 3 S unità 5 3 6 6 6 I 5 4 5 6 6 76 7 8 5 2 S 4 6 4 4 5 2 5 5 6 6 5 5 Oca d g ccl E al 00 Cl O Q o CP 'a o 4 CP cct Vl o«4 Q00 O 0 o «4 Q + al tù ctl cp o Q CP o al .+ o4cl oa! o al cù ò + go o o4 Q 'Q 4V oN o al oNal o Nccl ap al Eo 'g o ca al H 2 ca o E Oal «4 al o Q cp V o o às Q V el al cù Vtcp 4 4 g o el 00 ò0 o Q Q V á al O ap Q al al Q 4 cc oO «4 4l O 2 o .H E V CP CP o o o «4 o«4 «4 «4 cpp N ap V V + V caos/cosmo 4 ' 6 7 2 4 3 2 5 3 5 3 3 5 4 3 4 infinito 6 3 ' 3 I 7 3 2 3 2 macrocosmo/microcosmo 3 4 4 3 2 2 4 4 43 655 2 4 3 3 mondo 7 S 3 7 8 6 6 6 8 8 6 6 6 8 6 8 7 7 6 5 4 7 7 8 natura 6 6 8 5 8 6 5 6 7 65 5 776 6 6 6 988 S 6 S 6 7 • 4 6 5 7 S osservazione 82 5 I 5 4 6 6 6 4 6 563 2 4 3 4 5 6 7 3 4 3 reale 3 5 5 6 7 6 6 4 5 I 4. 655S 6 6 46 65 S S 6 5 6 6 3 7 6 unità S 6 5 5 7 6 6 6 5 4 7 6 6 6 I3 4 4 5 S 4 5 6 4 Q osservazione E QVoO C natura o E cpp QVo QoNccl o oV 2 alCP ap + V O C c a O al g g cp ca V E o infinltO natura 5 5 4 5 4 unità caos/ macrocosmo/mondo 6 5 5 5 cosmo m!crocosmo infinito 4 4 4 4 2 reale 6 re 3 caos/cosmo 4 4 2 macrocosmo/microcosmo 3 2 unità 4 osservazione 3 2 mondo
  • 3. allegoria ambiguità codice competenza/esecuzione immagine avanguardia Natura Natura fonetica metafora classico grammatica segno critica concetto / analogia emetafora ~ lessico significato biologia bello/brutto csilitclizs l argomentszàone lingua simbolo letteratwa creatività essere interpretazione lingua/parola maniera fenomeno espressione linguaggio poetica fantastico «strstto/concreto forma metrica alfabeto retorica dialettica idea semantica girato ascolto imitazione idendtà/differensa proposizione egluillzlo sens%ignificato gesto immaginazione anthropos mediazione traduzione lettura progetto cultura/culture opposizione/contraddizione universali(particolari luogo comune nprodimone/nproducibihtà etnocentrismi qualità/quantità atti linguistici orale/scritto discorso sensibilità natura/cultura totalità dicibil%ndicihile parola finzione SPszmlltà unojmolti decisione enunciazione comunicazione flttnù generi scrittura artigianato distribuzione statistica presupposizione e allusione errore narrazione/narratività artista dato acculturazione giochi referente informazione voce stile attribuzione etica induzione statistica tema/motivo civiltà oggetto futuro probabilità filosofia/fdosofie t CStn produzione artistica ragione antico/moderno selvaggio/barbaro/mvdiszato rappresentazione statistica razionai%rrazionsle catastrofi calendario teoria/pratica armonia colore soggetto/oggetto decadenza escrementimelodia disegno/progetto uguaglianza evento escatologia fertilitàritmica/metrica caos/cosmo valori periodizzazione visione età mitiche abbigliamento nascita educazione scala infinitocurve e superlici vero/falso tempo/tempornlita genesi canto sensi generazioni suon%umoremacrocosmo/microcosmo coltivazione geometria e topologia volontà passsto/presente corpo sessualità infanzia tonale/atonale rnonclo danza cultura materialevecchiaia morte invariante alchimia progress%eazione amore ~natutvs storia maschera vita/morte industria rurale astrologia atlante moda desiderio materiali 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coscienza/autocoscienza sintomo/diagnosi centrato/ac«ntrato rgj/è',il,. teoria/modello demagogia magia demoniicombinatoria immaginazione sociale discriminazione ateo messia alimentazione/ d ivinaz ione agonismo animale grafo pace repressione chierico/laico millennio cerimoniale casta applicazioni labirinto serv%ignore terrore mito/rito donna cucina chiesa persona I festa assioma/postulato casojprobabilità domesticamentouomo rete tolleranza/intolleranza diavolo 'i rnythos/legna puro/impuro feticcio endogamia/esogamia continuo/discreto causajeffetto utopia tortura originieresia religione famiglia fame dipendenza/indipendenza abaco certezza/dubbio giOCO violenza libertino sogno/visione lutto incesto vegetale divisibilità algoritmo cocrcnza libro stregoneria maschile/femminile dualità approssimazione regalità convenzione matrimoniopeccato rito insieme calcolo categorie/categorizzazione determinat%ndetenninato elaconoscenza sacro/profano pare nt razionai%1gebrico/irascendente numero empiria jesperiema caccia/raccolta santità borghesi/borghesia tote dottosimmetria zero coppie filosofiche esperimento disciplina/discipline burocrazia economia uomo/donna eccedentestrrstture mntemntichc legge enciclopedia classi formazionc economico-somale trasformazioni naturali / categorie libertit/necessità pastorizia innovszion%coperta contadini lavoro metafisica consenso/dissenso primitivo + control1%etvoazione à insegnamento ideologia modo di produzione / reciprocità/ridistribuzione naturale/artificiale egemonia/dittatura / energia invenzione masse proprietà operatività intellettuali analogico/digitale / eq uilibrio/squilibrio rappresentazione proletariato riproduzione paradigma libertà automa interazione / ricerca rivoluzione transizione abbondanza/scarsità / previsione e posfiibilità maggioranza/minoranza intelligenza artifiiciale i ordine/disordine àátmii@èa bclassificazione bisogno / riduzione partiti macchina I organizzazione / COIISulllo ripetizione politica ccumulazione programma semplic%omplesso amministrazione a imposta scisma . simulazione sistema / lussoapprendimento comunità capitale spiegazione strumento q soglia bilità jfalsifimbilità cervello autoregolazion%quilibrazione conflitto CI'Isi oro e argento costituzione vincolo comportamento cognizione consuetudine élite distribuzione pesie misure democrazia/dittatura fabbrica e condizionamento induzione/deduzione diritto gergo produzione/distribuzione norma controllo sociale innat%cquisito giustizia gestione ricchezzagruppo astronoinia emozione/motivazione istinto istituzioni patto marginalità imperialismo scambio cosmologie atomo e molecola mente operazioni responsabilità potere opinione impresa spreco gravitaffione potere/autorità conservazione/invarianza percezione povertà mercato luce pubblico/privato entropia quoziente intellettuale propaganda merce società civilemateria moneta fisicn ruolo/status abitazionespazio-tempo atmosfera stato cellula socializzazione pianificazione forza/campo litosfera adattamento differenziamento acqua società profitto moto ambienteevoluzione immunità spazio sociale rendita particella mutazione/selezione città plasma individualità biologica salario polimorfismo clima utilitàintegrazione propsgazione ecumene ij i ri, SPCCIC invecchiamento valore(plusvalore qumti insediamento agricoltura relatività ofgaiilsmo migrazione città/campagna reversibilità/irreversibilità regolazione colonie catalisi paesaggio stato fisico sviluppo e morfogenesi commercio macromolecole popolazione industria metabolismo regione risorse spazio economicoomeostasi eredità suolo organico/inorgaruco sviluppo/sottosviluppo terra OSIIIOS1 gene territorio vita genotipo/fenotipo razza villaggio sangue
  • 4. 435 Natura Natura dei termini considerati. I concetti riuniti in questo gruppo hanno la peculiarità di essere dotati di generalità massima; in essi è inerente, come elemento essen Caos/cosmo, Infinito, Macrocosmo/microcosmo, Mondo, ziale e costitutivo, la nozione di totalità. Alcuni termini, come +infinito+, +na Natura, Osservazione, Reale, Unità tura+ e+mondo+, +reale+ e eunitàe, sono, in sé, mere espressioni linguistiche che designano, a diverso titolo, l'insieme delle cose esistenti, che funge da re ferente esterno. Si tratta, per 'infinito', dell'assoluto in quanto tale, cioè l'insie La trattazione di questi concetti, che qui vengono considerati unitariamente, me degli enti esistenti inteso in modo incondizionato, dell'insieme delle cose è preceduta da una breve discussione di carattere terminologico atta a definire come oggetto dato ('mondo') e con riferimento ai suoi principi costitutivi es nel modo piu preciso possibile i vari significati dei singoli concetti, e a giustifi senziali ('natura'), del modo di essere generale degli enti dati, considerati essen care la scelta e i limiti della trattazione stessa. La discussione non è una mera ziali o no (' reale' ), del principio aggregante che tiene insieme le cose ('unità'). premessa estrinseca; la delimitazione, infatti, determina l'oggetto della tratta Tali concetti acquistano significato determinato in relazione ai modi con cui zione, dato che il significato di ciascun termine non può essere colto che all'in sono formulati, alle prospettive in cui sono inseriti, alle funzioni cui devono terno dell'ambito di riferimento in cui si pone. La delimitazione è finalizzata a adempiere, ma è il referente esterno, meramente rifiesso nel concetto astratto evidenziare l'elemento caratteristico che lega fra di loro il gruppo dei termini: generalissimo, in sé vuoto di significato determinato, che costituisce il «sogget la relazione conoscitiva che si attua fra l'uomo e l'insieme delle cose esistenti. to» a cui sono legate le varie formulazioni dei concetti stessi. Perciò, esse pos Le estensioni, nella trattazione dei singoli termini, a un campo semantico piu sono essereposte in relazione e confrontate, possono cioèessere considerate u ampio, sono motivate dall'esigenza di esporre in modo chiaro e sistematico l'ar nitariamente, in sviluppo. Di qui i'attenzione posta, nella stesura degli arti gomento centrale. È il caso, per esempio, dell'articolo +Infinito+ e dell'articolo coli, alle variazioni fondamentali che si sono avute nel significato dei concetti +Reale+. stessi; tali variazioni costituiscono altrettante acquisizioni conoscitive, che sca Il metodo che si è costantemente seguito nella trattazione è consono con il turiscono da concezioni della realtà radicalmente diverse, ma che possono es modo con cui si è delineato l'oggetto. Esso vuole combinare l'esigenza di una sere messe in rapporto di continuità fra di loro, proprio perché storicamente sistemazione organica e complessiva della conoscenza razionale delle cose esi sono collegate col referente esterno che è posto come finalità immanente al pro stenti, con l'esposizione delle varie forme concrete, storicamente determinate, cesso conoscitivo. con cui si è espressa tale conoscenza. Non si è voluto quindi presentare una mera Una diversa collocazione hanno subito invece le coppie +caos/cosmo+ e storia dei concetti presi in esame, né un'analisi logica delle loro caratteristiche +macrocosmo/microcosmo+, concetti che sono già di per sé sufficientemente de strutturali, della loro funzione e dell'uso che ne è stato fatto. Si è cercato invece terminati, almeno nell'accezione propria considerata, dalla relazione di disposi di concepire sistematicamente lo sviluppo di tali concetti e di cogliere il loro zione e di corrispondenza. Esse si situano entro un ambito storicamente deli progressivo arricchimento all'interno di una concezione generale della cono neato e concettualmente definito. In questo caso lo sviluppo si riduce ad essere scenza e della realtà. Le fasi particolari dello sviluppo dei concetti sono cosi in una serie di accentuazioni e di articolazioni diverse di uno stesso tema fonda tese come momenti e articolazioni del processo conoscitivo generale, In questo mentale variamente formulato e riformulato. L'analisi ha tenuto conto di questo contesto, l'analisi storica è condotta sempre sui testi e tenendo sempre presente elemento e di conseguenza è stata svolta in modo statico e non dinamico ; è stata l'ambito di riferimento temporale in cui sono maturate le varie formulazioni dei indirizzata a cogliere le distinzioni di tipo concettuale ed operativo interne alla concetti presi in esame, che sono spiegati, nella loro determinata e specifica medesima prospettiva in cui le coppie in questione si situano. particolarità, in quanto sono inseriti nel processo conoscitivo generale. Assume Un posto a parte occupa eOsservazionee. Il termine è inteso come uno dei il ruolo di un necessario supporto al discorso che altrimenti resterebbe astratto presupposti generali di ogni atto conoscitivo: il discorso sull'osservazione nella e privo di riferimenti reali. Gli argomenti trattati non sono pertanto mere esem ricerca storica sottolinea la generalità dell'accezione che è stata data al termine. plificazioni, volte a chiarire e a illustrare il quadro teorico delineato; sono scelti L'esposizione ha carattere problematico ed è potenziata da una ricca serie di ri con il preciso intento di evidenziare le variazioni significative che si sono avute ferimenti storici scelti con il criterio della tipicità rappresentativa; va vista co nei concetti, nel corso del loro sviluppo. Per porre in risalto il carattere pecu me l'anello di congiunzione con il gruppo di articoli che considerano il problema liare di questo tipo di trattazione che al discorso teorico vuole associare la forma conoscitivo sotto il profilo metodico. del discorso storico, si sono a volte sottoposte a discussione alcune analisi dei L'impostazione sistematica della trattazione dei singoli concetti si fonda su concetti presi in esame, condotte secondo un criterio d'indagine di tipo logico, alcuni principi teorici generali che qui vengono posti in evidenza. Essi fanno divenuto oggi usuale, sulla scorta dell'esperienza neopositivistica (cfr. gli arti perno sulla nozione di razionalità, intesa come un tipo di conoscenza che pre coli «Reale» e «Unità»). senta i caratteri dell'universalità, della necessità e dell'obiettività: i suoi conte L'esposizione è stata articolata in modo differenziato in relazione alla natura nuti sono cioè comprensibili, almeno in linea di principio, da tutti gli uomini,
  • 5. Sistematica locale 436 437 Natura sono vincolanti in virtu della loro stessa intelligibilità e presumono di svelare in una fase piu avanzata, tutti i fenomeni presi nella loro globalità, con la crea aspetti della realtà naturale e umana. La conoscenza razionale è sorta nell'am zione di una nozione astratta generalissima, quella di ordine. Nell'altro assume bito della cultura occidentale come un superamento della conoscenza religiosa la dimensione di una entità concettuale determinata che raggruppa ed unifica e della conoscenza empirica, e si è in seguito affermata e sviluppata, ma non in classi di fenomeni o di aspetti specifici di fenomeni. Si è mostrato in+Caos/ modo omogeneo e continuo. La conoscenza razionale della realtà è, infatti, solo cosmo+ e in +Mondo+ che entrambe le componenti della concezione raziona una delle componenti della cultura occidentale, anche se per certi aspetti ne è listica traggono origine, nell'ambito della cultura greca, dal superamento della la componente caratteristica; essa ha sempre dovuto, oggi come nel periodo spiegazione mitica del mondo, fondata su raffigurazioni o personi6cazioni spe delle origini, cimentarsi e confrontarsi con le concomitanti esigenze rappresen ciali estrinsecamente collegate da un racconto, e da quella empirica, fondata sulla tate dalla conoscenza empirica e dalla conoscenza religiosa; sempre risorgenti e mera osservazione di eventi iterati. Si tratta di un processo che ha portato alla mai sopite o controllate in modo totale. Si spiega cosi come la conoscenza razio creazione delle filosofie naturalistiche dei cosiddetti pensatori presocratici e alle nale non sia mai stata un dato acquisito una volta per sempre : ha avuto periodi prime formulazioni di conoscenze rigorose e precise riunite in corpi disciplinari di preminenza e di larga accettazione, ma anche lunghi periodi di stagnazione e ben de6niti, di cui i piu ampi furono il sistema delle conoscenze geometriche di regresso, in cui è prevalso l'approccio religioso ed empirico nell'indagine sul ed astronomiche. la realtà. E si spiega anche come nella civiltà greca sia esistita, e sia rimasta in Per chiarire ulteriormente il processo di evoluzione della conoscenza, si è modo concomitante e parallelo alla conoscenza razionale, la dimensione irra introdotta, nell'ambito della conoscenza scienti6ca, la partizione tra concezioni zionale della conoscenza. Le radici del razionalismo e dell'irrazionalismo occi speciali e generali della scienza. La conoscenza scientifica, per il modo stesso dentale ed europeo emergono da un medesimo humus culturale. I numerosi con cui è formulata, è particolare ; si riferisce ad aspetti delimitati e astratti delle studi, alcuni ormai classici, che hanno esaltato ora l'uno ora l'altro aspetto, van cose esistenti, e si frantuma in una serie di discipline speciali, rigorose, ma ina no considerati unitariamente: sono un indice significativo della presenza nel datte a dare una spiegazione esauriente della realtà. Di qui la necessità di creare l'ambito della civiltà greca di entrambi gli aspetti del fenomeno. Essi, del resto, concezioni generali della scienza per adeguare i principi della spiegazione scien non fanno che porre in risalto la peculiarità che la cultura occidentale manifesta tifica alla complessità del mondo reale. La concezione generale della scienza an fin dall'inizio, quella di essere profondamente divisa e dilacerata; questo fatto, tica rappresentata dall'aristotelismo e quella della scienza moderna hanno la ca lungi dall'essere un elemento di debolezza, è la ragione principale della sua ratteristica di porsi come prospettive volte a dare una spiegazione valida in linea straordinaria fecondità ed efficacia. di principio per tutta la realtà da realizzarsi secondo i criteri della conoscenza La nozione di razionalità è stata inoltre precisata introducendo la distinzio precisa e determinata dei singoli fenomeni, tipica del sapere scientifico. I prin ne tra conoscenza filosofica e conoscenza scienti6ca della realtà. La conoscenza cipi generali sono costruiti in modo da essere idonei a comprendere nella loro filoso6caviene definita come quella conoscenza che mira a rappresentare global specificità tutti i singoli fenomeni. Su questo punto si vedano+Infinito+ e +Na mente l'insieme delle cose esistenti sotto un profilo definito da uno o piu assunti tura+. Assume importanza primaria il rapporto che s'instaura con il mondo. fondamentali, la cui intelligibilità deriva dal fatto di essere tratti, mercé il pro La fisica aristotelica, fondata sul principio della materia-forma, che è di per sé cesso dell'astrazione e della generalizzazione, da elementi ben noti all'esperien un principio generale ma differenziato secondo i vari campi di riferimento, za di tutti gli uomini. La rappresentazione è di per sé una spiegazione. Cono spiega ogni fenomeno suscettibile di spiegazione scientifica nella sua caratteri scenza scientifica è invece quella conoscenza che tende alla comprensione di una stica propria ed essenziale, cioè nella sua interezza; le discipline scientifiche par classe specifica e determinata di entità concettuali, o di fenomeni o di singoli ticolari sono inglobate, nella concezione aristotelica della scienza, come discipli aspetti di fenomeni che vengono delimitati in modo preciso da alcune assun ne che affrontano la spiegazione di aspetti particolari degli oggetti reali delimitati zioni generali poste come premesse condizionali. Sulla base di tali premesse e mercé l'astrazione. Nella fisica aristotelica dunque il rapporto esplicativo che si di regole di derivazione stabilite in modo altrettanto preciso, si traggono delle pone con l'oggetto è diretto e l'assunto finalistico dà una garanzia intrinseca di proposizioni che descrivono analiticamente gli oggetti cosi costruiti. L'intelligi realtà. La scienza moderna sorge invece come una estensione dei principi e dei bilità dell'operazione è piena, dato che le premesse e le regole di derivazione metodi delle discipline scientifiche particolari (della matematica in special mo sono delineate con la maggior chiarezza possibile e hanno il ruolo di assunzioni do) che vengono ritenuti idonei a spiegare progressivamente i fenomeni in tutta liberamente scelte e comprese. la loro complessità. Diversamente che nella concezione aristotelica della scienza, Conoscenza filosofica e conoscenza scientifica sono quindi articolazioni di il rapporto con il mondo reale è indiretto e problematico. La diinensione reali verse della razionalità che hanno una matrice comune. Il punto di partenza è . stica della scienza va ricuperata dall'esterno, se non si vuole accettare una vedu costituito dalla trasfigurazione del referente concreto acquisito tramite l'espe ta meramente pragmatistica. Di qui l'importanza e la necessità della metafisica rienza. Nell'un caso, con il procedimento dell'astrazione, diventa una entità per la nuova sciènza meccanicistica. Cfr. +Infinito+ e +Natura+. concettuale riferibile a settori piu o meno ampi di realtà, 6no a comprendere, La concezione generale della scienza antica e quella moderna sono omoge
  • 6. Sistematica locale 438 Natura439 nee fra di loro, in quanto entrambe propugnano un'indagine scientifica della società civili, di presupposizioni a favore dell'empirismo e di esperienze mistico realtà in senso proprio, anche se divergono radicalmente nelle modalità di rea religiose. Basti pensare al proliferare di sette mistiche di ogni sorta, al revival lizzazione di tale indagine. La sostanziale omogeneità dei due approcci giustifica che hanno avuto in questi ultimi tempi l'astrologia, la magia e le altre specie di la possibilità di una loro connessione, in linea di diritto e non solo di fatto, e sapere occulto, le condanne radicali della moderna società industriale, fatte in consente di spiegare le diversità che sussistono fra di loro ponendoli in relazione nome di un irrazionale primitivismo, le innumerevoli manifestazioni di ottuso sotto il profilo della continuità e dello sviluppo progressivo. Nelle concezioni fanatismo, i piu svariati esercizi di sfrenato empirismo presenti in ogni attività filosofiche del mondo, l'elemento della continuità e dello sviluppo va visto inve economica, politica, sociale. ce in relazione ad aree culturali definite dalla concomitanza degli scopi generali È sul piano dell'acquisizione umana della realtà, si è detto, che si misura che s'intendono perseguire con quel tipo di approccio e dal tipo di principi a l'efficacia dell'approccio razionalista. La stretta connessione che viene stipulata cui s'intende ridurre tutta la realtà. Un'analisi settoriale di questo genere è sta tra la dimensione razionale della conoscenza e l'apprensione della realtà, è in ta fatta in+Natura+ per quanto concerne l'evoluzione di quelle concezioni in cui fatti il presupposto che sta alla base della trattazione di tutti gli articoli. In+Rea il punto di riferimento centrale è costituito dal sensualismo e dalla nozione di le+ si è posta la distinzione tra reale come modo di essere proprio degli oggetti autonomia e di spontaneità della natura. È stata fatta anche un'analisi evolutiva esistenti indipendentemente dall'uomo, e reale come essenziale. Mentre 'reale' relativamente a un oggetto di estremo interesse storico, quello della genesi del nel primo significato è una qualificazione dell'assoluto, dell'incondizionato, del mondo. In questo caso concreto emerge con chiarezza non solo la differenza l'infinito, ed è quindi il punto di riferimento, l'oggetto del rapporto conoscitivo, concettuale che sussiste tra l'approccio globale del mito e delle concezioni filoso la relazione dicotomica essenziale/non-essenziale è una caratteristica dell'atto fiche e quello descrittivo scientifico, ma anche la necessità di una diversa matu conoscitivo in quanto tale, determinato appunto dal modo con cui si pone la razione storica del problema nei due settori di ricerca. La nascita del mondo relazione. Ogni dottrina razionalistica è qualificata dall'accezione che dà al ter secondo il mito e la filosofia è un problema relativamente semplice; diventa mine essenziale, dal modo, cioè, con cui sono discriminati quegli elementi della enormemente complesso quando viene considerato come un fatto specifico da realtà nel primo significato che sono suscettibili di un'indagine riconducibile descrivere secondo l'ottica scientifica ; i primi tentativi di far diventare la cosmo entro l'ambito di una spiegazione chiara, comprensibile e intrinsecamente vin gonia un fatto scientifico risalgono infatti al secolo xvtii, dopo che si era già colante. La formulazione hegeliana dell'identità tra reale e razionale, a lungo conseguitauna conoscenza soddisfacente delmondo formato, e dopo che l'ap analizzata in +Reale+, va interpretata come un'asserzione-limite, nel senso che proccio genetico come strumento metodico funzionale era diventato abituale. la razionalità chiarifica progressivamente la realtà nel primo significato. Le ac Cfr. +Mondo+. quisizioni della conoscenza razionale si pongono quindi su di un piano di di Tutta la complessa articolazione storico-critica della conoscenza razionale svelamento progressivo della realtà. Rientrano nel campo delle appropriazioni che appare in questo gruppo di articoli ha la pretesa di mostrare che l'approccio progressive della realtà anche i risultati della riflessione filosofica pura, che può razionale è il modo piu corretto ed efFicace di apprensione della realtà che si sia portare a dominare concettualmente in modo sempre piu pieno anche la realtà avuto. Di qui l'insistenza nel confrontare tale approccio con quello mistico-reli massima e suprema. Si veda l'analisi delle grandi scoperte che si sono avute gioso ed empirico. Ciò deriva dalla convinzione piu volte espressa che la pro nella comprensione dell'infinito, svolta nell'articolo relativo. spettiva razionalistica deve sempre e comunque giustificarsi e misurarsi con le Negli articoli che qui si esaminano si dànno indicazioni anche su di un pro sempre rinascenti concezioni mistiche, religiose ed empiriche del sapere, sul blema di grande importanza, quello della conoscenza razionale della storia e piano dei risultati conoscitivi. Tale atteggiamento appare oggi quanto mai ne dei rapporti che essa ha con la conoscenza razionale della natura. Si tratta per cessarioed opportuno, dato che emergono e si diffondono forme apparente la verità di un problema non pertinente con l'argomento generale in questione, mente nuove, ma in realtà assai vecchie, d'irrazionalismo, critiche radicali del ma di cui si è voluto far cenno per ragioni di coerenza sistematica. Si è sostenuto cosiddetto razionalismo classico fondate su distorsioni e travisamenti, ricerche il carattere specifico che ha la comprensione storica degli eventi; essa produce storiche che esaltano un approccio ultraerudito e ultradelimitato dimenticando giudizi determinati e concreti, in cui però si fa appello direttamente alla cate che la grande erudizione settecentesca e ottocentesca che ha creato le basi ma goria della totalità. Cfr. le considerazioni svolte in +Natura+, in particolare la teriali della moderna ricerca storica era permeata dall'esigenza razionalistica, distinzione fra totalità assoluta e relativa. Il giudizio storico differisce dalla co illuministica e positivistica, di spiegare le linee di sviluppo dell'attività umana, noscenza filosofica della natura che vuole rappresentare in ogni fenomeno la e molte altre manifestazioni in ogni campo del sapere che sono la testimonianza totalità della natura e dalla conoscenza scientifica che vede la totalità assoluta di un nuovo rigoglio di tendenze irrazionali ed empiriche non mai sopite. Si come punto di riferimento della ricerca che procede per mezzo di una serie di tratta peraltro di espressioni culturali che rifiettono elementi presenti in modo totalità relative che rappresentano aspetti parziali della realtà naturale. La ri massiccio nella società in cui viviamo; sono consone con l'assunzione, sempre cerca storica può essere anche estremamente selettiva, può presentare un qua piu diffusa a livello di massa, nella società italiana e nella maggior parte delle dro molto delimitato degli eventi considerati in base agli assunti posti, e perciò
  • 7. Sistematica locale 44i Natura aspirare a una conoscenza obiettiva, se gli assunti iniziali sono ben motivati e di quella hegeliana. Si può solo osservare che la mancanza di un'elaborata teoria delineati e la documentazione presentata li concreta in modo adeguato e soddi dello sviluppo storico della scienza, basata su presupposti e su criteri atti a va sfacente. Sussiste, infatti, una correlazione stretta fra le premesse e i fatti da lutare intrinsecamente le variazioni che si sono avute nella concezione e nella esse organizzati : il risultato è la delimitazione di un oggetto di ricerca artifi pratica della scienza, ha condizionato e condiziona pesantemente ancor oggi la ciale e parziale, come quello della ricerca scientifica, e provato dai dati selezio nozione di storia della scienza. Solo l'integrazione del metodo tradizionale di nati. Determinate ricerche condotte sulla base di assunti diversi e diversamente trattare la storia della scienza con gli strumenti di analisi maturati dallo storici selezionanti gli eventi, possono ampliare e articolare i risultati raggiunti, se le smo, integrazione che si è cercato di realizzare nella stesura degli articoli, per nuove premesse sono compatibili con le precedenti. Occorre però tener presen mette, a parere di chi scrive, di situare temporalmente in modo piu congruo e te che, diversamente che nella ricerca scientifica, nei giudizi storici è presente in intrinseco le ricerche scientifiche che si sono svolte fino ad oggi. Può permette modo diretto, come si è detto, la categoria della totalità: gli assunti che guidano re inoltre di affrontare teoricamente il problema della conoscenza su basi piu la ricerca storica, che selezionano l'evento e la massa degli eventi non sono che concrete ; l'uso dei mezzi dell'analisi storica è, tra l'altro, una via eflicace per dei punti di vista che rimandano necessariamente alla totalità dell'evento o degli giungere a conclusioni obiettive, inquantoché i risultati possono essere sottopo eventi che permangono nella loro interezza. Il particolare punto di vista con cui sti ai criteri di dimostrazione, di verifica e di critica tipici della ricerca stori si valuta l'evento e lo si connette con altri eventi in linee di sviluppo significative ca. [G. M.]. costituisce l'interpretazione storica. L'interpretazione o il punto di vista par ticolare, quando è motivato razionalmente e coordinato sistematicamente, co stituisce la conoscenza razionale della storia, anch' essa soggetta ad evoluzione progressiva. Burnet, J. Per ultimo, alcune considerazioni conclusive volte a chiarire e a giustificare t 892 Ea rty GreehPhilosophy, Black, London ; ed. Black, London t 963 (ristampa dell'ed. t 930 ). ulteriormente il modo con cui sono state trattate le voci in questione. Esso sca Burtt, E. A. turisce da una concezione filosofica che privilegia il problema gnoseologico, non 1925 Th e M e taphysiccd Foundations of Modem Physical Sciences, Harcourt Brace, New inteso però nel suo aspetto logico-formale o in quello psicologico o sociologico. York; ed. riv. Doubleday, New York tg3a. Tale concezione pone come campo di ricerca d'elezione la problematica scatu Cassirer, E. rita dalla filosofia d'impronta razionalistica e soprattutto dalla scienza, inquan tgo6-5o Da sErhenntnisprobtem in der Philosophie und Wissenschaft der neuerenZeit, + voli., Bruno Casairer, Herlin (trad. it. Einaudi, Torino tgy8). toché l'indagine scientifica, per i modi con cui si svolge e le finalità che si pro Cornford, F. M. pone, costituisce il piu avanzato esercizio della razionalità. Gli studi che hanno t95z Pri n cipium sapientiae; the Origins of GreehPhilosophiccd Thought, Cambridge University portato alla formulazione della cosiddetta dottrina gnoseologica moderna na Presa, London. scono da una esperienza psicologica tipizzata in un'astratta teoria delle facoltà Dodds, E. R. conoscitive dell'uomo, e si sono evolute, dal Settecento ad oggi, accentuando t95t The Gr eehsand the Irrational, University of California Presa, Berkeley Cal. (trad. it. ora la componente logico-formale, ora la componente psicologica in senso stret La Nuova Italia, Firenze t969 ). to, specialmente da quando la psicologia ha assunto, a partire dalla seconda metà Duhem, P. 1903 L év olution dela mécanique, in «Revue générale dea sciences pures et appliquées», XIV.r J dell'Ottocento, un assetto disciplinare ben definito, o introducendo, in tempi tgo8 Z Q Z E I N T A @A I N O M E NA . Es sai surla notion de théorie physique de Platonà recenti, la prospettiva sociologica. La ricerca gnoseologica ha sentito, in certo Galilée, in «Annales de philosophie chrétienne», LXXIX , a, pp. tt3-39. qual modo fin dalle origini, ma in modo netto a partire dal Settecento, l'esi [1913 —t6] Le s ystème du monde; histoire des doctrines cosmotogiques de Ptaton à Copernic,to genza vivissima di situare temporalmente come errore o pregiudizio o esperien voli., Hermann, Paris z913-59. za primigenia necessaria le conoscenze passate rispetto all'astratta teoria delle Gomperz, T. facoltà, considerata l'elemento normativo tipo. Gli studi di storia della scienza, t8g6-t909 Gri e chischeDenker. Eine Geschichte der antiken Philosophie, 4 voli., Veit, Leipzig (trad. it. La Nuova Italia, Firenze t967s). fin dal loro nascere e nelle piu elaborate e classiche formulazioni, si sono svolti (luthrie, W. K. C. in modo consono con l'impostazione gnoseologica di cui si è detto. Hanno perciò t96a-78 Ui s tory ofGreehPhiiosophy, 5 voli., Cambridge University Press,New York. per lo piu valutato i risultati conseguiti antecedentemente alla luce di astratte Jaeger, W. concezioni della scienza, costruite in modo differenziato, secondo le idee gene 1934-$7 Pa ideia, die Formttngdesgriechischen Menschen, 3 voli., De Gruyter, Berlin-Leipzig rali di scienza emergenti e accettate di volta in volta nei vari periodi storici, ma (trad. it. La Nuova Italia, Firenze r953-59 ). sempre e comunque considerate la norma su cui confrontare ogni tipo d'inda Ig53 Di e T heolorie der fruhen griechischen Denher, Kohlhammer,Stuttgart (trad. it. La Nuo va Italia Firenze t96t ) gine passata. Non è il caso di analizzare qui i motivi che hanno tenuto lontano liirk, G. S., e Raven, J. E. gli studiosi di storia della scienza dalla veduta storicistica degli eventi, in specie 1957 The Presocratic Phiiosophers, Cambridge University Press, London t964s.
  • 8. Sistematica locale 442 Koyré, A. [x939] Etudes galiléennes,Hermann, Paris xg66 (xrad. it. Einaudi, Torino xg76). x957 From the Closed World to the Infinite Universe, Johns Hopkins Presa, Baltimore (trad. it. Feltrinelli, Milano x974 ). xg65 Ne tctonian Studies,Harvard Universixy Presa, Cambridge Mass. (trad. it. Einaudi, To rino xg7z). Kuhn, Th. S. x957 The Copernican Revolution. Planetary sqstronomy in the Development of Western Thought Harvard University Presa, Cambridge Mass. (trad. it. Einaudi, Torino xg75'). Lenoble, R. xg43 Mersenne ou La naissance du mécanisme, Vrin, Paris. xg6g Histoire de l'idée de nature,Michel, Paris (trad. ix. Guida, Napoli xg74). Mach, E. x883 Die Mechanik in ihrer Entxcickelung historisch-kritisch dargestellt,Brockhaus, Leipzig (xrad. it. Boringhieri, Torino xg68). Mansion, A. x945 Introduction à la physique aristotélicienne, Vrin, Paris x945 s Merz, J. Th. xgo3-go4 sq History of European Thought in the Nineteenth Century,4 voli., Blackwood, Edin burgh; ed. Dover, New York xg65. Mondolfo, R. x956 L'infinito nel pensiero dell'antichità classica, La Nuova Italia, Firenze x956 . Rey, A. xgo7 La théorie de la physique ches les physiciens contemporains, Alcan, Paris. x93o-48 La science dans l'antiquité, 5voli,, La Renaissance du Livre, Paris, Stallo, J. B. x88x Th eConcepts and Theoiqes of Modem Physics, Kegan Paul and Trench, London x88zs; ed. Harvard University Press, Cambridge Mass. xg6o. Vernant, J.-P. x965 Mythe et pensée chez les Grecs. Etudes de psychologie historique, Maspero, Paris (trad. it. Einaudi, Torino xg78). Zeller, E., e Mondolfo, R. x932-74 La filosofia dei Greci nelsuo sviluppo storico, 3 voli., La Nuova Italia, Firenze.
  • 9. 573 Caos/cosmo stanza quindi la coppia caos/cosmo evidenzia con efficacia e chiarezza una con Caos/cosmo nessione che si riscontra effettivamente, 6n dalle origini, nel pensiero greco. La questione si presenta meno chiara se si considerano le cose da un punto di vista linguistico, in quanto che le due parole nascono in contesti diversi. Cosmo è un La nascita del concetto di cosmo, avvenuta nell'ambito del pensiero greco, termine che ha, originariamente, diverse accezioni, tutte però riferibili a cose che operò unatrasformazione profonda nell'evoluzione dell'umanità,paragonabile, scaturiscono dall'attività umana o a momenti particolari di quella stessa attività. a detta di Alexandre Koyré [r939, trad. it. p. 5], solo alla rivoluzione scienti6ca Nel senso piu comune e piu significativo, designa non tanto degli oggetti con del secolo xvn. La connessione rilevata da Koyré è interessante, ma necessita di creti quanto lo stato, la condizione di un insieme regolato di cose o di uomini ; il alcune precisazioni, legate al fatto che la nozione di cosmo presenta una duplice significato di mondo, come insieme organizzato delle cose, gli viene attribuito connotazione, per cui, anche rispetto alla rivoluzione scientifica, si pone su piani piu tardi [cfr. Kerschensteiner r96z, pp. i-rz ]. Caos è invece uno dei termini diversi. La concezione che il mondo è un cosmo, è cioè formato da un insieme di tecnici del mito e si trova nelle primitive cosmogonie greche con un significato elementi ordinati o suscettibili di ordinamento, è, infatti, da un lato la fase preli che non ècomunque quello di disordine. L'interpretazione di caos come «con minare della scienza, la condizione che determina la possibilità stessa di una in fusione e disordine di tutte le cose» — ha sostenuto uno studioso — è assai diffu dagine scienti6ca in quanto tale, e, dall'altro, il momento essenziale e quali6 sa, ma errata. Anche l'antitesi di caos e cosmo, fondata su questa falsa concezio cante della prima grande concezione scientifica organica che sia stata elaborata, ne del caos, è una invenzione moderna. «Vi si è inserita forse di straforo l'idea quella che venne demolita in modo radicale nel corso del secolo xvii. Il concetto della confusione, dell'arruffio, del bailamme (tohueabohu) del racconto biblico di cosmo è quindi ad un tempo ciò che fonda la scienza, il punto di demarcazione della Genesi» [Jaeger I953, trad. it. p. i6 ]. netto tra la conoscenza mitica e quella razionale, e ciò che costituisce, nel suo Caos, nella mitologia greca primitiva, è una delle figurazioni con le quali si aspetto specifico e peculiare, la scienza greca classica. Non è solo, cioè, il presup cercava di dare una risposta al problema della genesi delle cose. È certo difficile posto o lo schema di riferimento formale di ogni indagine razionale, ma è anche dare un significato concettuale preciso alle entità primitive del mito. Sta di fatto il fondamento ontologico primario e il principale strumento metodologico ed che una o piu figurazioni primigenie, comunque designate, e correlate, mediante operativo per la scienza che divenne prevalente nel mondo greco e che fu in se l'intervento di una o molteplici divinità, alla costituzione del mondo, è quasi una guito, per parecchi secoli, paradigmatica. Ci sono pertanto due aspetti nella no costante anche di tutte le altre cosmogonie primitive (egiziane, mesopotamiche, zione di cosmo : uno formale, tipico di ogni scienza (ogni scienza, infatti, pone o ecc.). La figurazione di una genesi del mondo è, infatti, uno dei momenti essen ritrova un ordine nell'universo) e uno proprio di una scienza, quella che fa del ziali dell'esplicazione mitica di esso ; si tratta di un processo che parte dalla as l'ordine uno dei suoi principi esplicativi essenziali. Il concetto di cosmo, nel suo sunzione di dati tratti da esperienze concrete che vengono trasfigurati e posti in aspetto formale, nasce e si sviluppa nel mito ed emerge, in un contesto che ri un contesto generale (quello di tutte le cose conosciute). Le motivazioni sono mane a lungo permeato di una componente religiosa, nel vt e nel v secolo a. C., essenzialmente religiose e lo sbocco (la spiegazione del mondo ) è pienamente tra quei pensatori che vengono designati con il termine di 'fisiologi' (indagatori adeguato al presupposto iniziale; l'ordine che si ritrova nell'universo non è co della natura) ; nel suo aspetto specifico, sorge solo in seguito e si manifesta con struito secondo mediazioni razionali. Da questo punto di vista, i miti greci non chiarezza dopo che venne interpretato in senso 6nalistico, mediante un processo si differenziano molto da quelli di altre tradizioni culturali; è peculiare però il di rigorizzazione che culmina nell'opera di Aristotele. La trasformazione pro fattoche da essinascano leconcezioni successive (quelle dei fisiologi appunto), fonda che arreca la rivoluzione scienti6ca si collega quindi direttamente a questa accentrate non tanto sulla descrizione di particolari ordini del mondo, quanto seconda nozione di cosmo ; ma la critica di essa da parte della scienza meccanici sui principi astratti costitutivi del mondo stesso. stica secentesca portò un tale rinnovamento nei contenuti, nei metodi, e nei fon Aristotele pone il Caos tra le entità che venivano indicate come prime nel damenti filosofici della ricerca, che anche il quadro di riferimento formale della tempo, accanto alla Notte, al Cielo e all'Oceano [Metafisica, io9ib, y ]. Nell'o scienza stessa subi una profonda evoluzione. Si tratta di una evoluzione verso pera fondamentale della mitologia greca, la Teogonia di Esiodo, il Caos è la fi una immagine della realtà, del cosmo, piu vera, piu adeguata, piu feconda di gurazione iniziale; è seguita poi da Gaia (Terra), dal Tartaro e da Eros. Si di quella elaborata dalla scienza greca classica, ce subitodopo che dalCaos nacquero Erebo e la Notte e che dallaloro unione 'Cosmo' viene inteso correntemente come termine correlativo di caos : la ( T, nacquero l'Etere e il giorno (vv. ri6-zy). Il termine 'caos' (yáoc) deriva da nozione di un mondo composto di un aggregato ordinato di elementi rimanda a yéoxstv, yx<vs<v 'spalancarsi', 'aprirsi' e significa quindi 'abisso', 'baratro'. In quella di un momento antecedente o susseguente, in cui tale aggregazione non un altro luogo del poema esiodeo, probabilmente un'aggiunta successiva al testo sussiste e si ha solo un insieme informe di elementi, senza alcuna coesione intel originario, il Caos è descritto come tenebroso ed è ad esso riferibile il senso di ligibile. In questo senso la contrapposizione è la variante fisica del problema una grande voragine, quella forse che separa il cielo dalla terra [Kirk e Raven fondamentale di tutta la filosofia greca: il rapporto unità-molteplicità. Nella so i957, p. 3 i]. Va osservato anzitutto che in Esiodo il Caos non è posto come inizio
  • 10. Caos/cosmo 574 575 Caos/cosmo assoluto,ma come qualcosa che nasce,e che non c'èderivazione dellealtre figu rimenti derivanti da riflessioni sui caratteri di certi istituti politici e giuridici razioni da esso('H cot, lxèv xrpenrrtx yxoq pavia',@ut&p àrcsnx l'n7.'supucrwsp della xráhp sono presenti in modo evidente già in Anassimandro, il quale parla, vog..., «in primo luogo nacque Caos, e poi Gaia dall'ampio petto»: vv. xx6-x7) ; in un famoso frammento, di una contemperanza, mediante l'espiazione recipro e inoltre che il Caos è collegabile, mediante un rapporto di dipendenza con ca, delle ingiustizie che le cose si fanno le une verso le altre, in un quadro com l'oscurità, la Notte (sx Xxsoq l' "Eps[láq ws psXxtvá ws NuF kyévovvo... «Dal plessivo in cui è giudice il tempo [Diels e Kranz x95x, xz, B.x]. Si è pertanto Caos nacquero Erebo e la nera Notte»: v. xz3 ). Il riferimento è significativo, sottolineato che le connessioni fra gli esseri naturali delle primitive cosmologie dato chel'oscuritàcome fonte e origine delle cose sembra essere un elemento vanno valutate sotto il profilo della normatività giuridica, piu che della legalità emblematico della mitologia primitiva ; si ritrova nella cosmogonia orfica e anche causale. Ordinamenti della realtà sono suggeriti anche da particolari tecniche in molti miti non greci [Zeller e Mondolfo x93z, pp. 88 sgg.]. La preminenza produttive che vengono trasposte per illustrare fenomeni particolari o, piu in della Notte come principio primario nel mito si può rilevare anche da un passo generale, la struttura stessa del mondo. Il movimento della ruota, della fionda, di Aristotele che ne fa un principio comune dei teologi, analogo a quello dello del mantice, le tecniche di lavorazione dei tessuti, dei metalli, del vetro, i vari stato di confusione originario delle cose sostenuto dai fisici. Al di là di possibili processi di trasformazione che opera il fuoco, ecc. vengono proiettati nella natura concordanze tra la Notte-Caos dei mitologi e l' appai dei fisici, la connessione e costituiscono ilprocedimento metodico che porta a dare forme organizzate a proposta da Aristotele [Metafisica, xo7xb, z7-z8] è innegabile, dato che il pro porzioni piu o meno ampie di realtà [Mondolfo x94z, capp. x-xx]. Ma accanto a blema essenziale dei mitografi e dei fisici è simile, almeno nell'impostazione ge trasposizioni nella natura di ordini concreti derivati dalle varie forme della vita nerale: è quello di dare una spiegazione del mondo in termini genetici. Alcuni umana, si venne ben presto formulando, ad opera soprattutto dei pitagorici e di studiosimoderni, come lo Jaeger, hanno poiesteso laconnessione, riscontrando Eraclito, una concezione astratta, generalizzata e rigorosa dell'ordine del mondo. nei presocratici una tematica permeata di motivi teologici e religiosi, e, contro le Significativo è il fatto che a Pitagora viene attribuito, secondo la testimonianza interpretazioni dei positivisti che li avevano considerati come scienziati tout di Aezio, l'introduzione del termine 'cosmo' per indicare la sfera di tutte le cose court, hanno parlato di una filiazione diretta del pensiero dei fisiologi dal mito. in relazione all'ordineche esiste in essa [Diels e Kranz x95x, x4 A.zx]. Fu in È certo comunque che la transizione si situa nel senso di una progressiva razio fatti nell ambito del pitagorismo che si elaborò la nozione di armonia, con la nalizzazione e concettualizzazione delle entità e figure mitiche e religiose, che quale il problema dell'ordine naturale fu posto in una dimensione nuova. Alla sfocia in una trasformazione radicale. Già Aristotele sottolineava le insufficienze base ci sono due presupposti : che il numero è Papy j delle cose e che particolari esplicative dei teologi. «Essi hanno stabilito che i principi sono dei e derivano rapporti, quelli tra i suoni, potevano essere espressi mediante i numeri in modo dagli dei,e hanno detto che coloro che non hanno gustato nettare e ambrosia perfettamente adeguato.La nozione generale diarmonia, che nasce dallafusione sono diventati mortali. È chiaro che essi sapevano che cosa volevano dire questi di questi due assunti, viene definita da Filolao come «unificazione di molti ter nomi; tuttavia dell'azione di queste cause hanno parlato in modo che va al di là mini mescolati e accordo di elementi discordanti» [ibid., 44, B.xo]. Essa è vista delle nostre capacità. Infatti, se gli dei prendono nettare e ambrosia soltanto per come l'elemento strutturale necessario del mondo: «Non essendo i principi né provarne piacere, nettare e ambrosia non sono causa della loro esistenza; ma uguali né della stessa specie, non si sarebbero potuti ordinare in un cosmo, se se essisono causa dellaloro esistenza, come mai esserieterniavrebbero bisogno non si fosse aggiunta l'armonia, in qualunque modo vi si sia aggiunta. Se fossero di nutrimento? Ma non val la pena d'indagare con cura sulle sottigliezze mitolo stati simili e d'egual specie, non avrebbero avuto bisogno dell'armonia: ma gli giche; bisogna invece cercare presso coloro che hanno usato dimostrazioni...» elementi, che sono dissimili e di specie diversa e diversamente ordinati, devo [ibid., xoooa, zz sgg.]. Il linguaggio e i contenuti diventano diversi; «invece no essere conchiusi dall'armonia che li può tenere stretti in un cosmo» [ibid., di raccontare le nascite successive, la cosmologia definisce i principi primi, B.6]. La generalizzazione dei risultati conseguiti nella teoria musicale è evidente : costitutividell'essere ;da racconto storico sitrasforma in un sistema che espone il procedimento che si era usato per l'analisi degli intervalli musicali concordanti la struttura profonda del reale. Il problema della ysvsotq, del divenire, si muta viene esteso a tutta la natura risolvendo in un rapporto reciproco preciso la tra in una ricerca che mira a cogliere, al di là del mutevole, lo stabile, il permanente, dizionale opposizione delle qualità e degli elementi sostanziali [Burnet.x930, Pidentico» [Vernant x965, trad. it. p. z56]. Piu propriamente, il problema della p. xxz]. La legittimità dell'operazione risulta dal fatto che viene postulata una genesi delle cose si risolve in quello della ricerca del principio o dei principi da affinità profonda tra il mondo e l'attività esplicante dell'uomo che pone e ritrova cui derivano e secondo cui si costituiscono le cose. Risulta naturale che l'indagi nello stesso tempo i rapporti numerici delle cose. « I pitagorici, — afferma Sesto ne dei presocratici si sia quindi orientata essenzialmente verso l'individuazione Empirico, — dicono che [guida] è la ragione, non la ragione in generale, ma quella delle regole secondo le quali si realizza lo svolgimento di tale duplice processo. che trae il suo fondamento dalla matematica. Cosi anche Filolao diceva che la ra Si trattava di trovare un modo di valutare le relazioni reciproche delle cose. gione, contemplando la natura dell'universo, ha una certa affinità con essa, se I primi ordinamenti rinvenuti nella realtà furono, in generale, trasposizioni condo il principio che il simile è compreso dal simile» [Diels e Kranz x95x, 44, di elementi tratti dalle esperienze della vita sociale, economica e politica. Sugge A.z9]. Ma la visione di un mondo strutturato in una serie di relazioni matemati
  • 11. Caos/cosmo 576 577 Caos/cosmo che precise si ricollega ad una prospettiva originaria religiosa, legata alla creden analisi dei momenti costitutivi stessi del processo di armonizzazione delle cose. za nella trasmigrazione delle anime e ai riti di purificazione, per la quale tutte le La razionalità, sostanziale e profonda, della natura si cela dietro la varietà e la cose sonoconnesse daun vincolo disuperiore unificazione, opera dell'anima di molteplicità inesauribile di forme in perenne contrasto : la ragione umana apumana, ap vina eterna e universale. «Pitagora ed Empedocle, come pure tutta la restante prendendola grazie all'intuizione, fonda la conoscenza e, confondendosi con schiera dei filosofi italici, — afferma Sesto Empirico, — ritengono che vi sia una essa, realizza se stessa. comunanza non solo reciproca e rispetto agli dei, ma anche rispetto agli animali L'L interpretazione generale della natura dei pitagorici e di Eraclito si presenta che non hanno il dono della parola. Vi è infatti un unico spirito, come un'anima, ad uno stadio teorico avanzato, ma è sostanzialmente quella che si trova anche diffuso per tutto l'universo e che ci unifica con essi »[ibid., gr, B.rg6]. Abbiamo negli altri presocratici in quanto tutti si servono come strumento concettuale, a qui le origini di quella concezione organicistica di un universo animato e divino livelli diversi e differenziati, della nozione di cosmo : l'ordine è il concetto con che troverà il suo sbocco nel Timeodi Platone e che costituirà poi lo strumento sono al carattere piu proprio dell'uomo greco (o forse dell'uomo tout court>' h) c e concettuale essenziale di ogni platonico per l'interpretazione della natura. à, in linea di principio, razionalità ai processi naturali, li rende conoscibili e atti Una stretta unione tra razionalità e afflato religioso si riscontra anche nell'o ad accogliere un piu ampio dispiegamento della razionalità stessa. Ma la con pera di Eraclito, nella quale la nozione di cosmo assume una connotazione in quista della nozione di cosmo è opera della ragione solo in quanto ha un riscon trinseca e rigorosa. Diversamente dai pitagorici, la concezione dell'ordine dell'u tro diretto nella realtà: è naturale quindi che congiuntamente al probi d l niverso che prospetta Eraclito non trae lo spunto da una riflessione sulla natura ana isi degli elementi costitutivi dell'ordine del mondo, i fisiologi si ponessero delle relazioni matematiche, ma è frutto di una intuizione originaria e globale, il problema della sua formazione. La soluzione che diedero ha dei caratteri pecu capace di cogliere nel suo insieme il tutto della natura e dell'uomo. Solo con tale liari che occorre porre in evidenza. Innanzitutto non c'è alcun intento esplicati intuizione intellettuale si è in grado di afferrare quel nesso intimo che lega le cose vo, nel senso di una ricostruzione dei singoli enti naturali in modo che la com fra di loro, che Eraclito designa con il termine Xáyoc. La sua opera inizia, se prensione dello stadio finale e organizzato possa scaturire dalla cognizione dei condo Aristotele e Sesto Empirico, con queste significative espressioni : «Di que suoi momenti costitutivi: si procede per affermazioni generali e per passaggi sto logos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo senza mediazioni. L'ente viene valutato e analizzato esclusivamente nella sua di ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato; benché infatti tutte le cose accadano mensione costituita o in figure intermedie, senza alcuna connessione evolutiva; secondo questologos,essiassomigliano a persone inesperte,pur provandosi in è inteso effettivamente solo nella sua relazione generale con gli altri enti. In se parole e in opere tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natu condo luogo, lo sviluppo è autonomo, e si svolge nei termini di uno sbocco verso ra ciascuna cosa e dicendo com' è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fan una condizione che ha caratteristiche opposte a quella originaria. Dato che una no da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo» struttura ordinata della realtà era considerata il presupposto di ogni conoscenza [ibid., zz, B.x]. L'apprensione del Aáyop è legata quindi ad una presa di coscien della medesima, lo stato anteriore all'organizzazione regolata delle cose doveva za iniziale e continua ed implica, in via preliminare, il superamento dell'espe necessariamente essere visto come qualcosa di non ordinato. Il non-ordine inte rienza quotidiana, frammentaria e individuale. Pur essendo comune a tutti, alla so come momento di non-intelligibilità del reale, appare in varie forme : la notte, maggior parte degli uomini rimane celato [ibid., B.z, x7, 3y, ecc.]; ma com il vuoto, 1 infinito, il non-essere, il miscuglio delle cose. La notte e il vuoto sono1>' prenderlo, cioè «comprendere la ragione per la quale tutto è governato attra presenti, come si è visto, fin dall'inizio, nel mito, e l'infinito si trova già in Anassi verso tutto»,è la sola saggezza degna di questo nome [4r, 4o, e ro8]. È quindi mandro, il maggior esponente della scuola milesia. Ma è soprattutto nei pitagori impossibile dare una definizione esplicita e razionale del Xáyoq; pertanto, per ci che l'infinito o l'illimitato, contrapposto all'ordine, viene interpretato esplici esprimere la sua concezione Eraclito deve servirsi di esemplificazioni che sfidano tamente in termini di non-intelligibilità [cfr. Guthrie r962, I, pp. r99 sgg., z78]. il senso comune(«Maestro dei piu è Esiodo : credono infatti che questi conoscesse L'infinito è un punto di riferimento fondamentale della loro cosrnolo ' . «T tt' moltissime cose, lui che non sapeva neppure cosa fossero il giorno e la notte ; sono que i che si sono occupati seriamente di tale ricerca, hanno discorso dell'infinito,Il' h infatti un'unica cosa» [57]) o metafore, come la guerra, per indicare il perenne e tutti l'hanno considerato un principio delle cose che sono. Alcuni, come i pita contrasto fra le cose. Grosso modo, il Xáyog è il principio che lega fra di loro le gorici e Platone, credono che l'infinito sia principio per se stesso, non come attri cose, molteplici e mutevoli, in una dimensione unitaria, in cui gli opposti si com buto di altro, ma come sostanza esso medesimo» [Aristotele, Fisica, zona, r-5 ; penetrano e si bilanciano reciprocamente. È armonia («l'opposto discorde e dai iels e Kranz 195I, 58, B.z8]. Esso, secondo la testimonianza di Stobeo, è all'o discordi bellissima armonia» [8]), ma nascosta («l'armonia nascosta vale piu di rigine del tempo, del respiro e del vuoto [ibid,, B.8o; cfr. ibid. anche il passo quella che appare»[5y]), unità di cose contrastanti, ma in tensione fra di loro, co della Fisica di Aristotele, zr5b, zz ]. Per Filolao è componente essenziale del me nell'arco e nella lira [5r]. L'acquisizione e la chiarificazione del concetto di mondo, nel senso che è ciò su cui si esercita la potenza ordinatrice del numero : cosmo raggiunge con Eraclito il massimo di astrattezza: la nozione dell'ordine «Tutte le cose sono necessariamente o limitanti o illimitate (nspmvovwx j del mondo non nasce infatti da una generalizzazione di idee o di dati, ma da una o!rrs<px) o limitanti e illimitate. Soltanto cose illimitate (o soltanto cose limitanti)
  • 12. Caos/cosmo 578 579 Caos/cosmo non cipotrebbero essere.Ordunque, essendo evidente che lecose che sono non dificazioni sostanziali nella cosmologia greca, in quanto in esse viene considerata possono essere composte soltanto da elementi limitanti né soltanto da elementi in modo distinto la potenza ordinatrice che fa scaturire il mondo dal composto, illimitati, è anche evidente che il cosmo e tutte le cose che sono in esso furono originario. È una potenza che ha in sé delle capacità conoscitive pienamente ade composte da elementi limitanti e da elementi illimitati. Lo prova quanto accade guate al compito, cioè all'ordinata armonizzazione del reale. Lo Sfero empedocleo nei fatti : perché ciò che è formato da elementi limitanti è limitato, ciò che è com si presenta come la completa unione delle quattro radici di tutte le cose, fuoco, posto da elementi limitanti e da elementi illimitati è illimitato e limitante, ciò aria, terra, acqua, in un tutto armonico : «Là né del sole si scorgono le agili mem che è composto da e]ementi illimitati apparirà illimitato» [Diels e Kranz I95I, bra, né la potenza vellosa della terra né il mare; cosi nei compatti recessi di Ar 44, B.z]. «È assolutamente impossibile che ci sia oggetto conoscibile, se tutti gli monia sta saldo lo Sfero circolare, che gode della solitudine che tutto Pavvolge» elementi sono illimitati» [ibid., B.5]. «Bisogna esaminare i compimenti e la so [ibid., gr, B.z7] ; «ma dappertutto eguale a sé stesso e assolutamente infinito è lo stanza del numero in rapporto alla potenza che è nel dieci. Perché grande è, e Sfero circolare» [ibid., B.z8]. L'armonizzazione della realtà, opera di una specia perfettissima e onnipotente e principio e guida della vita divina e celeste e di le entità, l'amicizia, è solo l'inizio di un processo che evolve verso un momento di quella umana, la natura del numero, partecipando della potenza del dieci. Sen disaggregazione delle cose, retto da una entità opposta, la contesa, e si compie za di essa tutte le cose sarebbero illimitate e oscure e incomprensibili... Nessu nel ritorno all'unità originaria. È evidente che la nascita del cosmo può avveni na menzogna accolgono in sé la natura del numero e l'armonia: non è cosa loro re solo nel tempo del trapasso dall'amicizia alla contesa o viceversa (è possi la menzogna. La menzogna e l'invidia partecipano della natura dell'illimitato e bile pensare anche alla nascita e alla dissoluzione di un primo cosmo e alla sus dell'inintelligibile e dell'irrazionale. Nel numero non penetra menzogna: perché seguente nascita e dissoluzione di un secondo cosmo [Bignone x9r6, pp. 545 la menzogna è avversa e nemica alla natura, cosi come la verità è connaturata e 98 ; e cfr. Zeller e Mondolfo r969, pp. 78-79]. Ancor piu esplicitamente Anas propria alla specie dei numeri » [ibid., B. r r]. Nella lista delle diadi fondamenta sagora parla di un miscuglio originario di tutte le cose : « Insieme erano tutte le li, all'infinito sono connessi la pluralità e il male in contrapposizione al limitato, cose, illimiti per quantità e per piccolezza, perché anche il piccolo era illimite. all'uno e al bene [ibid., 58, B.5; Aristotele, Metafisica, 986a] ; altrove è ribadito E stando tutte insieme, nessuna era discernibile a causa della piccolezza ; su tutte che il male partecipa dell'infinito, il bene del limitato [Diels e Kranz I95I, 58, predominava l'aria e l'etere, essendo entrambi illi miti : sono infatti queste nella B.7; Aristotele, Etica a Nicomaco, r ro6b, z9]. Questi testi, soprattutto quelli di massa totale le piu grandi per quantità e per grandezza» [Diels e Kranz r95I, Filolao, mostrano con estrema chiarezza che l'attività limitante-intelligibile del 59, B.r]. Dal miscuglio originario nasce poi il cosmo, in virtu di una entità ordi l'uomo è vista come una continua conquista nei confronti dell'illimitato-inintel natrice, distinta e separata dalle altre cose, il vouq, l'intelletto. « È alcunché di ligibile entro cui si muove ; l'evidenziazione di relazioni numeriche effettive por illimite e di autocrate e a nessuna cosa è mischiato, ma è solo, lui in se stesso. Se ta entro l'ambito della ragione le cose naturali che altrimenti resterebbero nella non fosse in se stesso, ma fosse mescolato a qualcos'altro, parteciperebbe di tutte loro infinita e multiforme varietà, e ci resterebbero sconosciute. La conoscenza le cose, se fosse mescolato a una qualunque... Perché è la piu sottile di tutte le razionale comporta pertanto una delimitazione : la nozione di cosmo risulta quin cose e la piu pura: ha cognizione completa di tutto e il piu grande dominio e di di essere il correlato necessario alla infinita possibilità di porre oggetti di cono quante cose hanno vita, quelle maggiori e quelle minori, su tutte ha potere l'in scenza all'attività armonizzatrice dell'uomo. telletto. E sull'intera rivoluzione l'intelletto ebbe potere si da avviarne l'inizio. La relazione inintelligibile-intelligibile venne anche posta nel pensiero greco, E dapprima ha dato inizio a tale rivolgimento dal piccolo, poi la rivoluzione di da Parmenide in particolare, in una forma talmente radicale da escludere ogni venta piu grande e diventerà piu grande. E le cose che si mescolano insieme e si possibilità di connessione tra i due momenti. Parmenide identificò l'inintelligibi separano e si dividono, tutte l intelletto ha conosciute» [ibid., B.rz]. È opportuno le con il non-essere. Dato che si può parlare solo di ciò che è, non si può neppure rilevare che le potenze originarie ordinatrici sono parti integranti della realtà stes parlare di una genesi dell'essere. «Difatti quale origine gli vuoi cercare> Come e sa e sono pienamente adeguate ad intenderla. L'intelligenza, cioè la capacità or donde il suo nascere > Dal non-essere non ti permetterò né di dirlo né di pensar dinatrice, viene attribuita ad una potenzialità avente gli stessi caratteri di infinità lo. Infatti non si può né dire né pensare ciò che non è» [Diels e Kranz I95I, del composto originario. L'opposizione inintelligibile-intelligibile veniva risolta z8, B.8, vv. ro rg]. La contrapposizione conoscibile-inconoscibile viene superata sul piano della realtà stessa, in quanto era una entità naturale infinita (voup) che facendo coincidereessere e pensiero ;permane solo a livello di una trattazione rendeva conoscibili le cose nel loro processo evolutivo. Una simile asserzione, non rigorosa(via della 8ága) e viene esposta nei modi tradizionali dell'opposizio esplicitamente affermata da Anassagora, risultava incomprensibile agli interpreti ne fuoco-notte. antichi, i quali ritenevano non fosse concepibile una entità capace di comprende Ma le concezioni piu interessanti dal nostro punto di vista sono quelle che, re l'infinito. Aristotele affermò, infatt' che «se i principi sono infiniti secondo il pur in forme diverse, pongono il problema in termini di derivazione del mondo numero e laspecie,è impossibile conoscere ciò che da essideriva,perché suppo da una mescolanza originaria di tutti gli elementi primari. Alcune di tali conce niamo di conoscere il composto solo quando conosciamo la natura e il numero zioni, quella di Empedocle e di Anassagora soprattutto, introdussero delle mo dei suoi elementi »[ibid., 59, A.5z ; Eisica, r87a] e giunse a formulare la posizione
  • 13. Caos/cosmo 58o 58i Caos/cosmo anassagorea in una forma piu accettabile, in cui v'è un principio, l'uno semplice, sca l'azione dell'infinito e viceversa [Del cielo, zpyb]. La confutazione di questo non mescolato, correlato con l'altro posto come indefinito, prima che sia de6nito assunto si lega direttamente alla critica dell'altro presupposto della fisica preso e partecipi di una forma [Diels e Kranz I95I, 59, A.6i ; 1VIetafisica,989a]. Cosi cratica, la teoria della nascita del mondo. L'argomentazione si sviluppa nel senso Simplicio diede questa signi6cativa testimonianza: «Forse dice che l'infinito è che l'ingenerabilità e l'incorruttibilità sono visti come una coppia di termini cor incomprensibile e inconoscibile per noi — questo viene dimostrato da ciò: Di relativi alla coppia generabile-corruttibile (intermedi tra ciò che è sempre e ciò conseguenza, delle cose che siformano per separazione, non si conosce la quantità né che non è mai) a cui è connessa, in virtu della de6nizione stessa, la connotazione in teoria né in pratica. Che poi le pensasse limitate per la forma lo dimostra dicen dell'eternità [ibid., zp9b sgg.]. La critica aristotelica colpisce anche la posizione do che l'intelletto le conosce tutte:ora se fossero veramente infinite,sarebbero di Platone che nel Timeo aveva sostenuto, secondo lo stagirita, la dottrina di un del tutto inconoscibili ; la conoscenza infatti delimita e definisce il conosciuto» mondo nato, ma dotato di una durata eterna. A parte questo aspetto, la cosmo [Diels e Kranz i95i, 59, B.7]. In effetti, la cosa piu probabile è che Anassagora logia platonica è estremamente interessante, sia perché la dottrina del derivante affermasselacomprensione assolutadellecose a livello del vouq cosmico e man derivato è presentata in una forma nuova, molto elaborata e analitica e sia perché tenesse invece la tradizionale opposizione illimitato-limitante, inconoscibile-co viene prospettata in modo tale da superare, in virtu del radicato teleologismo, le noscibile a livello dell'intelletto umano. In tal modo veniva associata all'intelletto antinomie dei fisiologi. umano solo la comprensione del mondo organizzato, del cosmo limitato ; una tale Il mondo, secondo il Platone del Timeo,consta di tre realtà essenziali: le comprensione era legittimata da una entità che dava una qualche spiegazione idee archetipe, immutabili, non soggette alla nascita e alla morte, che non circa i modi di derivazione del conoscibile per noi. L'intelligenza umana si fon ammettono in sé alcun elemento estraneo, che non si trasformano in altro e dava sul presupposto di una intelligenza cosmica. Da questo punto di vista, la sono attingibili solo con l'intelletto; gli enti soggetti al divenire, copie visibili concezione atomistica è piu tradizionale. Si sostiene, sulla scorta di Melisso, delle forme essenziali, sottoposti al movimento e percepibili con i sensi; e inol l'infinità dell'universo; staccandosi dall'infinito contenente, alcuni atomi si ag tre il luogo (yoipx), il ricettacolo di tutte le cose, afferrabile con una specie di ra gregano nel vuoto, identificato con il non-essere, e dànno origine ai corpi. gionamento [Timeo, 5za, b], entro cui appaiono e spariscono le figure, esemplate Dai testi considerati, è risultato che, in generale, il pensiero greco, alle origi sul modello eterno [ibid., 5oc], Il luogo, la nutrice di ciò che nasce, denso degli ni, tende a spiegare la genesi delle cose sulla base di un derivante entro cui o da elementi ancora allo stato grezzo, è, all'origine, sottoposto all'azione di forze cui si viene costituendo un derivato, il cosmo ; e che il rapporto tra la materia in squilibrate e irregolari, che dànno al tutto un assetto informe e diversificato. forme e primordiale e la materia organizzata si mutua continuamente in quello tra Gli elementi, a questo stadio, hanno una qualche traccia della loro forma pro inintelligibile e intelligibile (il piano ontologico e logico si compenetrano recipro pria, che realizzano pienamente solo in seguito, grazie all'azione ordinatrice del camente e tendono a confondersi ). Se la molteplicità delle soluzioni date pone la divinità; tale forma è una struttura geometrica, per la quale gli elementi si co va in evidenza le difficoltà che si trovavano nel dare una trattazione soddisfacente stituiscono secondo un ordine e una misura esatti [ibid., 55a-b]. È stato notato del passaggio dal derivante al derivato, dal non-conosciuto al conosciuto, la pos che la descrizione platonica si riferisce «a ciò che sarebbe lo stato delle cose se sibilità di tale passaggio era assunta come implicita. Ora, Aristotele si chiese se non ci fosse alcuna struttura definita dei corpuscoli del corpo e non ci fossero era legittima la formulazione stessa del problema come l'avevano posto i 6siologi movimenti ritmici periodici... Attraverso tutta l'esposizione del caos immagina e anche Platone, nella misura in cui si collegava ad essi. Nella Fisica e in Del rio c'è una tacita venatura critica nei confronti.di certe primitive idee dei fisici. cielo sottopone ad una critica serrata le argomentazioni sul derivante e sulla gene Il punto principale è che una moltitudine di tali movimenti caotici non potrebbe si. Tali critiche avevano il compito di contribuire a fondare la tesi di cui Aristo sfociare, senza la direzione di una intelligenza, nella formazione di ciò che tele si fece deciso assertore, quella dell'eternità e della finitezza del cosmo. Il nu chiamiamo un oupzváp o xá crei.oc,un sistema che è in equilibrio stabile (looppo cleo del suo discorso è volto a dimostrare l'impossibilità dell'esistenza di un co wsi) e caratterizzato dalla prevalenza di ritmi di movimento periodici» [Taylor smo in una realtà in6nita, in quanto verrebbe a mancare un sistema di riferimen 19z8, p. 55z]. In effetti Platone ha portato a compimento quelle dottrine to preciso (non si potrebbe distinguere un centro, un alto, un basso, ecc.). Ari antecedenti che davano un rilievo predominante al principio di intelligibilità; stotele ha ben presente l'importanza che ha la credenza in un infinito materiale; nella sua prospettiva, il momento della non-intelligibilità viene ad assumere da esso si possono trarre delle conseguenze meravigliose [Del cielo, z7ib ]. Tra un ruolo subordinato e pienamente integrato nella struttura razionale del le ragioni che inducono a credere ad un corpo in6nito si pone quella, tipica del mondo. Questo aspetto della natura viene definito con il termine necessità pensiero presocratico, per la quale esso è una fonte inesauribile per la generazio (xváyxq) ; la divinità, nella sua azione, riesce a dominarla, ma mai ad elimi ne degli enti [Fisica, zo5b]. Ma non solo tale assunto non è necessario, dato che narla del tutto, riesce cioè ad orientare verso il meglio la maggior parte delle si può pensare che la generazione di una cosa sia la corruzione di un'altra, il cose che nascono [48a]. È naturale quindi che la dottrina della intelligibilità tutto restando finito [ibid., zo8a], ma anche assurdo. Aristotele ritiene, infatti, di completa o quasi del mondo si manifesti come alternativa alle teorie della avere dato la dimostrazione logica dell'impossibilità che qualcosa di finito subi maggior parte dei fisici antecedenti, fondate su di una concezione puramente
  • 14. Caos/cosmo 58z 583 Caos/cosmo meccanica dell'ordinamento naturale. L'avversione di Platone nei confronti di che si possa chiamare scientifico in senso proprio. Le concezioni precedenti pre simili concezioni è radicale. Egli vede in esse un tentativo di spiegare tutto il sentavano questo aspetto peculiare : tra i principi generali di interpretazione del mondo, a partire dagli elementi e dagli astri fino agli animali e alle piante, sulla la realtà e le spiegazioni particolari di singoli eventi, sussisteva un nesso molto base di una serie di combinazioni casuali, senza l'intervento di alcun principio lato.Non c'era cioè una correlazione strettatra ipresupposti astratti(elementi costitutivo. I 'fisiologi' considerano l'intelligenza, la divinità, le arti umane come primordiali e loro condizione originaria) e i modi con cui si procedeva a spiegare l'ultimo anello di una catena di produzioni regolate dalla natura e dal caso : il vi la derivazione e la costituzione delle cose, che erano per lo piu fondati su metafo zio fondamentale è quello di non riconoscere la priorità assoluta, logica e ontolo re, analogie,associazioni. Non a caso l'espressione, talvolta poetica, è permeata gica, dell'anima nella natura, priorità che si fonda sul fatto che l'anima è l'unico di immagini fantasiose, è spesso oscura o non-determinata. In genere, quindi, principio capace di originare il movimento [Leggi, 88gb-c, 8qpc]. Nell'ambito del la ricerca sulla natura prearistotelica ha una connotazione prevalentemente filo platonismo, la relazione caos/cosmo ha cosi assunto un significato nuovo, soprat sofica o teologica, piu che scientifica. tutto perché viene inserita in un contesto pienamente adeguato a risolvere le pre Si cercherà ora di enucleare i motivi per cui è ragionevole sostenere che la cedenti aporie. Le istanze, presenti in Anassagora, a favore di una piena intelli dottrina aristotelica è stata la prima interpretazione scientifica sistematica della gibilità della natura, a livello delle forze cosmiche che agiscono in essa, vengono natura e di porre in rilievo il ruolo essenziale che ha giocato in essa la nozione di fuse con la dottrina pitagorica che vedeva nella struttura geometrica la realizza cosmo. Si può dire che la riflessione aristotelica abbia operato una sorta di inte zione della razionalità nel mondo. Il risultato è un sistema cosmologico omoge riorizzazione e di rigorizzazione del principio finalistico introdotto da Platone. neo e atto a spiegare in modo sufficientemente analitico la produzione delle cose, L'approccio è, infatti, non piu estrinseco, ma intrinseco; il discorso si sposta sulla base di principi che manifestano immediatamente l'intelligibilità. Onde cioè da una considerazione complessiva dei fini del mondo ad una visione parti l'emergere di uno strumento interpretativo antropomorfico (priorità dell'anima colare dei singoli fini ; non è tanto l'azione della divinità o della natura che inte e conseguente assunzione dell'anima del mondo come entità cosmologica prima ressa, quanto la realizzazione concreta di tale attività. Il punto di partenza è dato ria). Il sistema cosmologico platonico è importante però soprattutto perché in dall'analisi dell'oggetto nella sua peculiarità ; le parti costituenti vengono consi troduce in modo consapevole il principio teleologico (la divinità dispone le cose derate sotto il profilo dell'aderenza ad una determinata configurazione globale. in vista del meglio). L'interpretazione razionale del mondo (che tende a ritrovare Il riscontro che se ne ricava, cioè la constatazione che la cosa che si analizza è una struttura comprensibile nelle cose) si identifica con quella finalistica (che si formata di parti conformi alla costituzione essenziale della cosa stessa, è la spie prefigge di rinvenire gli scopi introdotti dalla divinità nella costituzione degli gazione. Tale entità unificante viene designata con il termine 'forma'. La forma enti ) ; la struttura geometrica del cosmo è razionale non solo perché è conoscibi è una pura astrazione concettuale che viene tratta dall'analisi degli oggetti : indi le, ma anche perché è la migliore. In tal modo il processo di derivazione delle ca quel complesso di fattori che determina la materia (la nozione astratta corre cose, il passaggio dal derivante al derivato è pienamente risolto sul piano cosmo lativa alla forma) in un ente concreto e individuo. Ma la forma di per sé non logico, data la completa fusione di razionalità e finalità nella divinità. La com avrebbe alcun senso se non designasse in modo inscindibile il fine specifico che prensione del processo da parte dell'uomo è diversa: si realizza solo mediante essa in sé realizza. Identificata con il fine, la forma perde quella caratterizzazione una progressiva adeguazione al modello archetipo, essendo il mondo un insieme meramente descrittiva che avrebbe; considerata a sé stante, diventa uno stru di enti mutevoli esemplati sui modelli eterni. mento interpretativo della realtà. Permette di fare dei discorsi significativi sui La raggiunta consapevolezza da parte di Platone della realtà della dimen singoli oggetti, di verificare l'adeguamento delle parti di ogni oggetto alla deter sione teleologica della natura segna il trapasso dalla concezione generale e minazione essenziale, specifica e globale, che lo qualifica, e di trovare la relazione formale di cosmo a quella piu specifica, di cui si era parlato all'inizio. Lo dell'ente particolare che si considera con gli altri enti e quindi con la natura come sbocco è costituito dalla dottrina aristotelica, che assume come principio fon tutto. La forma è qualcosa di dato, di pienamente determinato; l'acquisizione damentale la nozione di ordine e di fine. L'assunzione di questo presuppo di essa, tramite l'astrazione concettuale, coincide con il rinvenimento del princi sto, con tutte le conseguenze che la riflessione di Aristotele rende esplicite, pio che guida la realizzazione degli esseri, secondo l'ordine stabilito dalla natura. fa si che tutta la problematica relativa alla genesi del mondo sia priva di Considerare un oggetto sotto il profilo del fine, vuoi dire rilevarne l'intrinseca senso. Il cosmo è limitato, è formato in modo rigido, fisso e determinato, ed è necessità. Ovunque ci sia il fine, i termini antecedenti e i conseguenti sono fat intelligibile, almeno nelle sue componenti normali, all'uomo. L'importanza del ti in vista del fine. La produzione della cosa sviluppa il fine dell'agente e tale discorso aristotelico non sta però nell'avere affermato in modo energico e rei sviluppo è determinato in modo stretto e univoco in relazione al termine fina terato questo principio generale : risiede soprattutto nella creazione di strumenti le, sia esso stabilito dall'uomo o dalla natura. Se una casa nascesse per na di indagine adeguati all'assunto proposto e suscettibili di dare una comprensione tura, essa si svilupperebbe nello stesso modo in cui si sviluppa per l'arte e se rigorosa dei singoli fenomeni. Questo punto differenzia in modo radicale Aristo «le cose naturali'fossero generate non solo per natura, ma anche per arte, es tele da tutti i suoi predecessori e fa si che il sistema da lui costruito sia il primo se sarebbero prodotte allo stesso modo di come lo sono per natura. Ché l'una
  • 15. Caos/cosmo 584 585 Caos/cosmo cosa ha come fine l'altra» [Fisica, 199a, 12-I5], Questo passo, osserva Augustin che la nozione di fine può porre in luce. Solo cosi è possibile conseguire delle Mansion [x945, p. z55], «mette in luce la sobria concezione della finalità di Ari relazioni rigorose negli oggetti, analoghe a quelle che si pongono in evidenza stotele:correlazione tral'essenza dell'essere di natura, lasua operazione e ilter negli enti matematici, e avere una visione veramente deterministica della natura mine in cui sfocia». La necessità che emerge dall'analisi degli eventi naturali è di [cfr. Mansion I945, Ix ]. tipo funzionale e operativo; è chiamata da Aristotele necessità condizionale od Il sistema aristotelico, formato da un insieme di proposizioni espresse nella ipotetica(sE„urro8ácscop) ed è distinta dalla necessità assoluta(zarÀ.up), quella per forma della necessità ipotetica, collegate direttamente a principi generali da cui cui una cosa non può essere altrimenti che ciò che è. Quest'ultima appartiene in discendono, è quindi un sistema scientifico, formulato certo con una logica radi senso proprio all'essere primo, motore immobile perfettamente in atto, poi agli calmente diversa da quella della scienza moderna, ma analoga nella sostanza. La esseri eterni della natura, come gli astri e in generale ai fenomeni costanti [ibid., scienza aristotelica,come la scienza moderna, come la scienza tout court,co p. z84]. Non c'è quindi alcuna separazione tra le due forme della necessità, tanto struisce infatti dei sistemi di proposizioni aventi il carattere della necessità con piu che i modi in cui si articola sono i medesimi. In ogni relazione necessaria dizionale. Il successo dell'aristotelismo non fu subitaneo, né mai del tutto globa l'anterioree ilposteriore conseguono necessariamente, ma la necessità del po le. In effetti, nell'ambito della cultura greca si erano sviluppate anche analisi ri steriore non deriva dall'antecedente : è prima, all'inizio (il processo è continuo). gorose di fenomeni particolari condotte con criteri e metodi diversi da quelli È il primo elemento che condiziona tutta la serie delle relazioni, in quanto si aristotelici. Si trattava di procedimenti che, nella considerazione dei fenomeni, ricollega ad un elemento unificante, l'ipotesi o il fine fDella generazione e corru non trasferivano i principi costitutivi essenziali delle proposizioni matematiche zione, 55yb]. Nei casi in cui si ha una necessità assoluta, nei quali manca l'inizio all'indagine sulla realtà, mediante un processo di adattamento, necessario per la del condizionamento, si può dire che l'ipotesi viene estesa a tutto il processo che comprensione adeguata e concreta delle cose, ma usavano direttamente, per l'in si considera: in tal modo l'ipotesi perde la sua condizionalità, la sua delimita dagine, gli strumenti propri della geometria. Il fenomeno che si voleva conside zione, esirealizza in maniera che cisia una reciprocità necessaria tra anteceden rare veniva cioèspogliato dituttele sue caratteristiche concrete e ridotto entro te e conseguente. La riflessione aristotelica si sviluppa quindi a partire dalle rela l'ambito di una proposizione geometrica; ne risultava ovviamente un oggetto zioni in cui si manifesta la necessità ipotetica, e in particolare dalle proposizioni astratto che aveva solo un rapporto molto generale e mediato con il corpo o i cor matematiche, in cui traspare con la massima evidenza. «Vi è una certa somi pi reali. Tale processo di matematizzazione, le cui origini si trovano nei pitago glianza, — dice Aristotele, — tra il necessario nelle scienze e il necessario nelle cose rici, assume una forma molto elaborata nelle classiche ricerche di Archimede naturali. Ad esempio, 'poiché l'angolo retto ha una tale proprietà, è necessario sull'equilibrio dei pesi e sul comportamento dei solidi in un liquido. La tratta che il triangolo abbia angoli eguali a due retti ; ma ciò non vuoi dire che l'angolo zione archimedea riduce i corpi reali a corpi geometrici (tali sono in effetti i pesi rettosiauna conseguenza del triangolo, bensi che, se questa conseguenza non si di cui parla e le linee che li collegano sono delle pure linee geometriche) che, ap verifica, non c'è neppure l'angolo retto. Nelle cose che son prodotte in virtu di un punto perché sottopostialla riduzione geometrica, possono essere trattatinel fine, avviene il contrario : cioè se il fine sarà o è, anche ciò che lo precede sarà o è ; modo preciso e rigoroso proprio delle proposizioni della matematica. Le ricerche altrimenti no, — come nel caso su esposto, — se non vi è la conclusione, non vi sarà archimedee ebbero degliapprofondimenti (nell'ambito esclusivo della statica)principio, e quindi neppure il fine e la causa finale. Anche quest'ultima, infatti, è nel mondo greco e nell'età medievale, ma non furono realmente ampliate e svi il principio, non del fatto, ma del concetto (e inquel caso sitratta di concetto, luppate se non a partire dal Rinascimento. Se si vuole, la scienza fisica moderna giacché fatti non ve ne sono)» [Fisica, zooa, r5-z4]. La novità e l'originalità del si caratterizzaessenzialmente come un recupero delleistanze presenti nelleopere discorso aristotelico sono racchiuse essenzialmente in questi elementi: l'acquisi di Archimede, maturate alla fine del lungo processo di critica dell'aristotelismo. zione di un principio esplicativo generale, ma differenziato, atto ad essere appli Galileo è, tra i grandi scienziati del Seicento, quello che piu ha rilevato il con cato ai singoli oggetti e l'evidenziazione di una necessità specifica nella costitu trasto che sussiste tra l'impostazione scientifica aristotelica, ancora prevalente zione'dei singoli oggetti. Il mondo ordinato, il cosmo, che rappresenta la totalità ai suoi tempi, e l'impostazione scientifica archimedea, di cui egli aveva scoperto dei fini della natura, è si il principio generale che regola ogni indagine, ma esso ha o riscoperto la straordinaria fecondità. Nel Dialogo dei JIIassimi Sistemi [r632], senso solo in quanto è in grado di porre in rilievo le molteplici necessità partico alla fine di una dimostrazione geometrica relativa alla caduta di un mobile, Sa lari che si riscontrano nell'analisi degli oggetti. Cosi il dominio della necessità gredo, l'interlocutore che rappresenta l'uomo aperto alla comprensione del modo condizionale tende a confondersi con il dominio della necessità assoluta, quella nuovo di trattare i fenomeni, resta stupito che Salviati (Galileo) qualifichi come che regola il cosmo in generale; la conoscenza dei molteplici fini della natura probabile la conclusione del suo ragionamento : «Se voi chiamate questo un di tende a divenire la conoscenza della natura come tutto. È evidente l'indubbio scorso probabile, quali saranno le dimostrazioni necessarie? Volesse Dio che in vantaggio della posizione aristotelica rispetto a quelle antecedenti e contempo tutta la comune filosofia se ne trovasse pur una delle si concludenti!» Significa ranee. Quel che importa cogliere non è la necessità generale della natura (onde tiva è l'osservazione che Galileo pone in bocca all'aristotelico Simplicio: «Non la critica al determinismo meccanico dei fisici ), ma le varie necessità particolari bisogna nella scienza naturale ricercar la esquisita evidenza matematica» (p. 279).
  • 16. Caos/cosmo 586 587 Caos/cosmo «Simplicio, ovverosia Aristotele, — osserva Koyré [z gg'], — non ha del tutto torto. nell'analisi della loro configurazione intrinseca ; è piuttosto una conseguenza in Il reale è complesso, non si piega ai semplici schemi della geometria, o anche del diretta cui si giunge in virtu dell'efficacia e della plausibilità che deriva dall'ipo la cinematica. I corpi reali che cadono in uno spazio reale sono tutt'altra cosa di tesi interpretativa meccanicistica e soprattutto in virtu della convinzione che un corpoastrattoche cade in uno spazio geometrico» (trad. it. p. r4q ). La com emerge dall'assunto costruttivistico, quello di aver svelato uno strato piu pro prensione diretta del fenomeno reale è ormai completamente abbandonata a fa fondo delreale,ripercorrendo la stessa strada seguita dal costruttore della na vore di un approccio indiretto e astratto (di un'astrazione completamente di tura, Dio. Se si muove da una prospettiva finalistica (l'assunto della semplicità versa da quella aristotelica). della natura era un presupposto essenziale del meccanicismo), essa non ha piu il La generalizzazione del metodo archimedeo, fondato sulla matematizzazione senso direttamente metodologico di Aristotele. È appunto sotto il profilo del dei fenomeni implica una concezione generale della realtà, quella meccanicistica, maggior rigore e della maggiore fecondità che si misura la nuova scienza nei con in cui domina l'elemento costruttivistico. Si tratta di ricostruire tutta la realtà fronti della scienza tradizionale. La proposizione scientifica meccanicistica ha, sulla base di una nozione di materia (essenzialmente corpuscolare) adeguata ad come la proposizione scientifica aristotelica, il carattere della necessità condi esprimere solo le relazioni quantitative, e di principi razionali pienamente intel zionale e del rigore ; ma la sua condizionalità è piu chiaramente determinata (in ligibili. I caratteri fondamentali del nuovo cosmo meccanicistico sono stati com quanto è univoca, è basata esclusivamente su dati interpretabili in senso meccani presi in tutta la loro generalità e chiaramente delineati soprattutto da Descartes. cistico) ed è piu rigorosa, in quanto è direttamente o indirettamente esprimibile Nel famoso capitolo vi del Monde, in cui viene esposta l'immaginaria creazione in termini geometrici. In effetti, la nuova via meccanicistica non è che uno svi di un nuovo mondo da parte di Dio, Descartes si preoccupa di osservare che luppo della via aristotelica, nel senso che si muove verso un approfondimento «poiché ci prendiamo la libertà di immaginare a nostro piacimento questa mate della conoscenza della realtà che va al di là delle apparenze(per la cui compren ria, attribuiamole, se cosi preferite, una natura in cui non vi sia nulla che ciascu sione era pienamente adeguato lo strumento della forma-fine). La scoperta del no non sia in grado di conoscere quanto piu perfettamente possibile». Questa l'essenza della vera realtà, insieme con quella della sua infinita complessità (ri materia è sottoposta esclusivamente all'azione delle leggi ordinarie della natura, flesso dell'infinita potenza del creatore, Dio) impone l'uso di metodi piu potenti, stabilite da Dio «in modo cosi meraviglioso che anche se supponessimo che non suscettibili di progressività; sarà possibile infatti scoprire porzioni sempre piu crei se non ciò che ho detto, e che egli non vi metta ordine né proporzione alcu ampie e complesse di realtà, formulando proposizioni scientifiche aventi condi na, ma che ne componga il caos piu confuso e intricato che i poeti possano de zioni matematiche e sperimentali piu ampie e complesse. [G. M.]. scrivere : tali leggi sono tuttavia sufficienti a far si che le varie parti di questo caos si districhino da sole e si dispongano in cosi buon ordine da assumere la forma di un mondo perfettissimo nel quale si potranno vedere non solo la luce, ma an che tutte le altre cose, generali e particolari, che appaiono in questo vero mondo» Bignone, E. zc>r6 I poetifilosofidella Grecia: Empedocle, Bocca, Torino. [Descartes x664, trad. it. pp. 5z e 53-54]. La relazione caos/cosmo assume qui una nuova luce: l'antica contrapposi Burnet, J. sgelo Early Greek Philosophy, Black, London zg63 (ristampa dell'ed. 1930 ). zione tra inintelligibile e intelligibile è completamente dissolta. Il cosmo è pie Descartes, R. namente comprensibile in quanto è costruito dall'uomo in base a presupposti che x66y Le M o nde de Descartes, ou Traité dela lumière et des autres principaux objetsdes sens, fanno perno esclusivamente sulle capacità conoscitive della ragione, e quindi su Bobin et Le Gras, Paris (trad. it. Boringhieri, Torino I959). strutture semplici e chiare (fondate essenzialmente sulla materia e sul movimen Diels, H,, e Kranz, W. to) tali da poter essere intese da tutti. Il fenomeno reale è raggiungibile solo in tgsz (a cura di) Die Fragmente der vorsokratiker, weidemann, Berlin zgsz~ (trad. it. Laterza, Bari rg6v). direttamente, partendo dal fenomeno ricostruito razionalmente, Nella sostanza, Galilei, G. la nuova via della scienza meccanicistica non risulta essere altro che un nuovo i632 Di a logo soprai due Massimi Sistemi del mondo, Landini, Firenze; ed. Einaudi, Torino mezzo per raggiungere una realtà piu profonda di quella dell'apparenza sensibi 1970. le, sistematizzata dalla scienza aristotelica. Infatti, la credenza nella sostanziale Guthrie, W, K. C, xg6z Hi s tory of Greeh Philosophy,I. Rarlier Presocratics and tbc Pythagoreans,Cambridge Uni identità fra mondo reale e mondo razionale era un presupposto comune a tutti i versity Press, New York. grandi scienziati meccanicisti. A tale presupposto realista fu anche data una for Jaeger, W. mulazione critica generale da Descartes con la sua costruzione filosofica fondata 1953 Die Theologie der Fruhen griechischen Denker, Kohlhammer, Stuttgart (trad. it. La Nuova sulla radicale distinzione tra anima e corpo. Italia, Firenze zg6rl. E evidente che la nuova concezione del cosmo teorizzata da Descartes impli Kerschensteiner, J. rg6z Ko smos.Quellenhzitische Untersuchungen au den Vorsokratikern, Beck, Munchen. ca l'abbandono del principio fondamentale cui si ispirava Aristotele, la nozione Kirk, G, S., e Raven, J. E. di forma-fine. Il conseguimento della struttura delle cose non è piu implicito I957 The Presocratic Philosophers, Cambridge University Press, London.
  • 17. Caos/cosmo g88 Koyré, A. i939 Etudes galiléennes,Hermann, Paris x966 (trad. it. Einsudi, Torino x9y6 ). Mansion, A. I945 Introductionà laphysiquearistotelicienne, Vrin, Paris 1945 Mondo)fo, R. i942 En los origines de la filosofia de la cultura, Imán, Buenos Aires x9552(trad. it. il Mulino, Bologna i.956) Taylor, A. E. x928 A Co mmentary on Piato's Timaeus,Oxford University Prese, New York x962. Vernant, J.-P. 1965 My t he et pensée chez les Grecs. Etudes de psychologie historique,Maspero, Paris (trad. it. Einaudi, Torino i9yo). Zeller, E., e Mondolfo, R. x932 La filosofia dei greci nel suo sviluppo storico, I, voi. I, La Nuova Italia, Firenze x96y. x969 La fi l o sofi dei greci nel suo sviluppo storico,I, voi. V, La Nuova Italia, Firenze. Caos/cosmo (l'unione dei due termini implica inevitabilmente un nesso derivativo o genetico tra l'uno e l'altro ) sono concetti piu limitati e determinati che non ordine/di sordine, dei quali solo metaforicamente si possono considerare sinonimi. Ordine e di sordine hanno infatti un significato piu generale, per la ricchezza delle connotazioni che hanno anche al di fuori del campo fisico, dove del resto si possono riferire a qualsiasi insieme di enti strutturati o no. I concetti di caos e cosmo, intesi in riferimento alle di scipline storico-antropologiche, rinviano ovviamente al problema della genesi, delle ori gini del mondo, nel quadro del passaggio da concezioni mitiche a concezioni razionali (cfr. mythos/logos). Per quanto concerne l'implicito riferimento cosmologico cfr. co smologie, dove però si aifronta un problema insieme piu generale e piu determinato, quello di una spiegazione razionale ed analitica del mondo. Per le implicazioni filosofiche generali di questa tematica, cfr. anche infinito, natura.