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E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ]
STATO
Salvat o r e Ve c a — ST ATO p a g . 5
J osé Gi l — COSTITUZIO NE p a g . 9
Norbert o Bob b i o — DEMOCRAZIA/D I T T A TURA p a g . 2 1
NORMA pag.34
Ettore A. Albertoni — PATTO pag.50
José Gil — POTERE pag.67
Giancarlo Trentini — POTERE/AUTORITÁ pag.90
Norbert o Bob b i o — PUBBLICO/PRIV ATO p ag . 9 7
SOCIETÁ CIVILE pag.105
STATO p ag.1 1 4
ambiguità allegoria
competenza/esecuzione codice
Stato fonetica immagine
Statogrammatica
avanguardia
metafora
concetto analogia e metafora lessico classico
• egno critica
esistenza argomentazione lingua significato
essere interpretazione lingua/parola
filologia
simbolo bello/brutto
fenomeno linguaggio letteratura creatività
maniera
forma metrica espressione
astratto/concreto
idea semantica poetica fantastico
dialettica alfabeto retorica
identità/differenza proposizionee giudizio sens%ignificato gusto
traduzione ascolto imitazione zmediazione
universah jpartlcolan gesto immaginazione / anthropqs
opposizione/contraddizione lettura progetto cultura/culture 'i
qualità/quantità atti linguistici luogo comune
. Inproduzione/riproducibilità
totalità
etnocentrismi l
dicibil%ndicibile orafo/scriffo iliscolso sensibilità natura/cultura f
uno /molti comunicazioneenunciazione
decisione parola Finzione spa 'ziahtà y
alti
distribuzione statistica
presupposizione e allusione errore ritmo
dato informazione generi
referente
artigianato
scnttura
giochi narrazione/narratività artista
etica voce acculturazione
induzione statistica stile attribuzione
filosofiu/Slosofie civiltà
probabilità tema/motivo
ragione antico/moderno oggetto futuro
rappresentsrione statistica catastrofi calendario testo
razionale/irraaionale
produzione artistica selvaggio/barbaro/civibzzato
teoria/pratica ciclo decadenza
soggettojoggetta
armonia
uguaglianza evento escatologia calore escrementi
età mitiche melodia
caos/cosmo valari periodizzazione disegno/progetto fertilità
infinito
curve e superlici
vero/falsa tempo/temporulità genesi ritmica/metrica abbigliamento visione nascita , educazione
scala
geometria c lopologia
macrocosmo/microcosmo volontà passato/presente canto sensi generazioni
mondo progress%eazione suon%umore infanzia coltivazione
invariante alchimia
corpo sessualità
a'tol'Ianatura tonale/atonale danza morte cultura materiale
astrologia atlante vecchiaia
amoreosservazione maschera industria rurale
cabala collezione desiderio
vita/morte
deduzione/prova reale moda materiali
elementi documento/monumento
equivalenza unità armi eros
esoterico/essoteriao fossile credenze ornamento prodotti
frontiera isteria clinica
difierenziale formalizzazione nsemoria dialetto scena
angoscia/colpa cura/normalizzazione
funzioni
guerra pulsione
logiaa rovina/reslauro enigma
infinitesimale
imperi • orna/psiche castrazione e complesso esclusion%ntegrazione
possibilità/necessità analisi/sintesi. fiaba fuoco
nazione sonno/sogno censura farmaco/droga
locale/globale cannibalismoreferenza/verità anticipazione funzione mosti o homo
sistemi di riferimento misura tattica/strategia identificazione e transfert follia/delirio
rico rsività ipotesi popolare dèi
inconscio medicina/medicalizzazione mano/manufatta
stabilità/instabilità matematiche modello
slienezionc
proverbi divino
nevrosi/psicosi normale/anormale tecnica
variazione metodo struttura tradizioni
coscienza/autocoscienza demagogia
Cl'Ol
piacerc salute/malattia utensile
centrsto/acentrato teoria/modello ln)zhzlollC
immaginazionesociale discriminazione sintomo/diagnosi
combinatoria magia
pace repressione demoni alimentazione
messia
applicazioni grafo serv%ignore
, ateoterrore divinazionc agonismo animale
labirinto millennio cerimoniale
casta
assioma/postulato caso/probabilità uomo tolleranza/intolleranza
chierico/laico mit%ito donna cucina
rete festacontinuo/discreto causa/efietto utopia tartul'a ,l chiesa persona
mythos/fogna endogamia/esogamia domesticamcnto
,"";diavolo puro/impuro feticciodipendenza/indipendenza abaco certezza/dubbio violenza origini fame
eresia religione famiglia
divisibilità algoritmo coerenza gioco
sogno/visione incestolutto
vegetale
dualità approssimazione convenzione ,I/balticocategorie/categorizzazione
'/ibro stregoneria maschile/femminile
insieme calcolo determinat%ndeterminato regalità
conoscenza matrimoniol'ito
razionai%lgebrico/trascendente numero empiria/esperienza coppie Filosofichc
peccato
parcntcle
simmetria zero esperimento
' ' acero/profano
disciplina(discipline caccia/raccolta
santità borghesi/borghesia totem
strutture mutemutichc legge enciclopedia ,l dono
burocrazia economia uomo/donna
trasformazioni naturali / categorie libertà/necessità eceedcntcmnovazion%coperta classi formazione economico-sociale
metafisica insegnamento contadini pastorizia
contro11%etroazione
lavoro
natural%rtificiale invenzione consenso/dissenso primitivo
energia
ideologia modo di produzione
operatività rappresentazione ' egemonia/dittatura reciprocità/ridistribuzione
•nasse proprietàanalogico/digitale equilibri%quilibrio paradigma ricerca .,i, mtellettusli proletariatoautoma interazione
riproduzione
previsione e possibilità sistematica e damificazione
'
,',libertà rivoluzione transizione
intelligenza artiTiciale ordine/disordine abbondanza/scarsità
riduzione maggiaranza/minoranza
macchina organizzazione bisogno
ripetizione partiti Callfmllla
programma semplic%omplesso scienza politicasimulmione sistema apprendimento anuninistrazione ccumulszione imposta
spiegazione lusso
s1fUIuento soglia cervello autoregolazion%quilibrazione càmunità capitale
Verificabilità/falsificabilità
vincolo comportamento cognizionc confiitto citai ofo c a+culo
e condizionamento induzione/deduzione costlttlzlane
consuetudme èlite distribuzione posi e nusure
controllo sociale innat%cquisito diritto
democrazia/dittatura
fabbricagergo produzione/distribuzione
astronomia emozione/motivazione istinto nonna
' giustizia gestione ricchezza
gruppo
cosmologie patto
atomo e molecola mente operazioni ' bi isfinffioni marginalità imperialismo SCSIllblo
gravitazione percezione potcfc
conservazion%nvarianza
fijàpsoèsabilità opinione impresa spreco
luce quoziente intellettuale poffre/autorità mercatoentropia povertà
materia pubblico/privato mercefisica società civile propaganda
spazio-tempo atmosfera cellula monetaforza/campo ruolo/status
litosfera adattamcnto differenziamento 'onc
moto socializzazione pianificazionc
oceani evoluziono immunità
particella
acqua • oclctà profitto
pianeti mutazione/selezione individualità biologica rendltil
plasma spaziosociale
sole polimorfismo integrazione città salariopropagazione
unlveluo SPCCIC invecchiamento utilità
quanti
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organismo ecumene
relatività
valere/plusvalore
regolazione insediamento agrimltura
reversibilità/irreversibilità
catalisi sviluppo e morfogenesi migrsziane ffttà /campagna
stato fisico
macromolecole paesaggio colonie
metabolismo popolazione commercio
omeostasi regione industria
eredità
organico/inorganico risolse spazio economico
geneOSIIIOSI suolo avfiuppo/sottosviluppo
vita genotipo/fenotipo terra
razza territorio
sangue Vfilaggio
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costituzione 6 5 6
democrazia/dittatura 3 6 2 ' 2 z 6 4 3
norma 3 4 4 4 4 S 3 4 5 5 3 3 3 r 3 7 2 9 3 2 3 6 4
patto 3 3 5 2
potere • 6 7 3 8 S 4 r 4 6 z 4 5 2 3 5 • 8 5 7 6 4 3
potere/autorità 4 3 6 3 7 3 • 6 4 ' 5 4 6 3 3 5 6 r
63
• 7 6 z 6 4 3
pubblico/privato 3 5 7 3 2 3 3 4 4 2 3 4 S 5
società civile 4 4 3
stato 9 3 z 8 4 • 5 4 3 6 6 2 ' 5 t 4 8 8 4 6 4 3
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norma 3 2 3 • 8 4 2 2 5 S S S 4 5 6 S 7 7 3 5 4 2 5 2 4 6 3 5
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potere x 6 6 3 8 6 • z 8 •
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potere/autorità 5 ' 4 2 2 5 5 ' 3 7 7 3 7 7 7 6 7 4 8 6 6 8
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5 2 4 6 3 6 2 5
pubblico/privato 4 ' 4 5 5 6 z 6 5 3 3 5 4 7 z 2 7 4 4 ' 3 2 6 5
società civile 3 4 7 3 6 7 3 4
stato 4 ' 7 S 9 4 7 8 6 7 ' 5 8 6 9 7 5 7 8 z 6 3 8
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patto potere/ norma pubblico/
costituzione • 6 4 z 3 5 3 3 autorità privato
stato 6 • 5 z 4 6 s 6 s
norma 6 4 2 2 I 3
potere/autorità 4 6 s 5 3 4 2 2
costituzione
potere 6 • 4 6 6 5 5 5
democrazia/dittatura 6 3 3 4 società
pubblico/privato 3 5 3 2 5 2 civile
società civile 3 6 • 3 3 2
statorpatto 4
6I9 Stato
Stato sono uno degli ingredienti della giustificazione per lo Stato come condizione se
Costituzione, Democrazia /dittatura, Norma,
non preferibile in assoluto, preferibile rispetto all'anarchia. È possibile identifi
Patto, Potere, Potere/autorità, Pubblico/privato, care una complessa gamma di motivi, argomenti e giustificazioni per la scelta ra
Società civile, Stato zionale «Stato», rispetto all'anarchia. La complessità dipende semplicemente
dalle differenti concettualizzazioni dell'anarchia. In generale, si può mostrare
che quest'ultima genera costi eccessivi perché individui e gruppi possano perse
guire con successo o con una ragionevole aspettativa di successo i loro piani di
i. U n modo familiare per pensare lo+Stato+ è quello che lo giustifica ri azione, quali che essi siano. I costi si possono per esempio rappresentare come
spetto all'anarchia. Differenti concettualizzazioni dell'anarchia generano difle l'inconveniente di meccanismi generatori di paura, associati alla composizione
renti concettualizzazioni dello Stato. Storicamente, questa opposizione fonda di conflitti e divergenze; oppure, come la condizione di isolamento che pone in
mentale fra Stato e anarchia è stata colta e indagata nel programma contrattua dividui e gruppi nella classica situazione che nella teoria dei giochi si usa chiama
lista che ha accompagnato i processi paradigmatici di formazione di alcuni Stati re «dilemma del prigioniero». Le anarchie coincidono cosi con «sprechi » sociali.
territoriali moderni in Europa. Politicamente, la tensione fra Stato e anarchia è Si osservi inoltre che i loro costi possono in ogni caso generare qualcosa come
declinata ogni volta che il+patto+ sociale è sottoposto a laceranti tensioni: chi un «male pubblico», in analogia con la teoria dei beni pubblici. Un male pubbli
difende lo Stato pone l'accento sui costi troppo alti dall'anarchia; chi lo attacca, co è un costo per tutti, come effetto non atteso di possibili azioni e mali di alcuni.
segnala i costi eccessivi dello Stato sostenendone la sostanziale ingiustificabilità. Il male pubblico deteriora o inquina l'ambiente in cui hanno luogo interazioni e
Filosoficamente, l'opposizione consente di generare il principio dell'obbligo po vige interdipendenza fra individui e gruppi. Nella sua versione catastrofica, il
litico, di giustificare o meno lo schema di autorità in cui un certo disegno delle male pubblico è la distruzione di qualsiasi opportunità di successo atteso nel
istituzioni, definito nel «contenitore-Stato», modella le relazioni di potere fra perseguimento di qualsiasi fine privato. Hobbes ha per questo concettualizzato
individui e gruppi. Dal punto di vista della scienza politica, infine, le funzioni e l'anarchia nei termini di uno schema di conflitto puro in cui è presumibile la ca
le organizzazioni, gli attori che compongono l'apparato «Stato» sono considerati tastrofe massima per l'identità minima, la morte. Le guerre dei privati inquinano
in relazione a ciò che non è Stato. Un esempio importante in proposito è costi l'ambiente pubblico. Jean-Jacques Rousseau ha prospettato piuttosto uno sche
tuito dai rapporti Stato / società civile, +pubblico/privato+, cosi come fra aree di ma di coordinazione instabile, con possibilità di uscita o di defezione a costi bas
pertinenza differenti delle norme. Particolarmente significativa è oggi la tipolo si : tuttavia, le prospettive dell'anarchia sono piu o meno le stesse che per il piu
gia dei rapporti fra ciò che è Stato e ciò che non lo è, nell'analisi dei principali pessimista racconto di Hobbes. Come ha indicato Cari Schmitt, la soluzione
modelli di arrangiamento fra Stato e società civile in cui si coniuga, in modi pro Stato è la soluzione del conflitto distruttivo per le interazioni : le condizioni della
fondamente mutati rispetto alla venerabile storia semantica dei termini, la distin «pace» umana si basano sulla realtà o sulla minaccia, sulla virtualità della guerra.
zione tra sistemi che sono democratici e sistemi che non lo sono e si definisce In questa prospettiva, lo Stato sembra essere generato da un trattato di pace, un
l'opposizione +democrazia/dittatura+. patto di riconciliazione degli interessi per la cooperazione.
z. Una pluralità di individui e gruppi può essere concettualizzata alterna 3. Differenti concettualizzazioni dell'anarchia generano differenti concet
tivamente in anarchia o in+Stato+. Le differenze riguardano le condizioni per tualizzazioni del+patto+. Diverse, infatti, possono risultare le identità delle parti
l'interazione e lo scambio. Esse hanno sostanzialmente a che vedere con requisiti contraenti; diverse le ragioni per l'uscita dall'anarchia; diversi, infine, gli am
di stabilità nello spazio e nel tempo. Requisiti di stabilità nello spazio coincidono bienti o le condizioni di scelta per i decisori, In ogni caso, si tratta di scene costi
con i confini o le frontiere che definiscono una condizione dell'identità o dell'ap tuzionali. In esse il problema è quello di definire via accordo regole o norme
partenenza di individui e gruppi. Requisiti di stabilità nel tempo coincidono con costitutive, la +norma+ fondamentale.
la maggiore o minore reciprocità nelle aspettative mutue riguardo ai comporta Il patto è basato su una catena di promesse. Nella sua forma elementare, si
menti attesi : si trova qui una ulteriore condizione per l'identità degli attori. tratta di un patto di non aggressione formulato nei termini di regole del gioco,
L'osservazione antropologica ha mostrato quale complessa famiglia di anar grazie alle quali e all'osservanza delle quali da parte degli attori è generata una
chie sia possibile descrivere. Thomas Hobbes esagerava evidentemente nel suo condizione di stabilità per l'identità. Il patto soggiacente alla+costituzione+, de
giudizio sulle società senza Stato. Una scienza politica eccessivamente giuridico finendo le regole fondamentali, definisce infatti anche le identità. Esso classifica
statuale ha dovuto da tempo rinunziare alla pretesa di identificare lo Stato coii g1i attori, le risorse e le mosse ammissibili. È facile trovare a questo proposito un
l'unica condizione per l'interazione stabile, nello spazio e nel tempo. Tuttavia, [particolare rompicapo che è sullo sfondo delle tensioni, dei conflitti e dei muta
anarchie ben ordinate presuppongono spesso l'opportunità di uscita da parte di uicnti, negli slittamenti del patto, tacito o esplicito, che definisce le condizioni
individui o gruppi. Il venir meno di questa opportunità o i suoi costi troppo alti liasc per l'interazione e lo scambio sociale. Il +patto+ deve per principio essere
Sistematica locale 6zo 6zr Stato
formulato «a bocce ferme». In quanto catena di promesse, è in qualche modo in e naturale a soffermarsi su un protagonista inevitabile di ogni concettualizzazione
dipendente dal tempo. Assume una condizione di stabilità per la quale del resto è dello Stato, sia nell'opposizione con l'anarchia sia nell'opposizione con la società
istituito da individui e gruppi che si accordano sullo schema di ingresso volonta civile. Questo protagonista invadente è il +potere+.
rio in società politica. (Si osservi di sfuggita come la condizione di stabilità nella
durata sembra confermarsi come una posta cruciale per ogni concettualizzazione La scienza politica non sembra disporre di qualcosa come una soddisfa
dello Stato, quale che esso sia). cente teoria del valore politico. In una eventuale teoria di questo tipo, analoga
Il tempo, com'è noto, è fonte di grattacapi ed enigmi. Lo è anche per il caso alla costruzione concettuale degli economisti, si potrebbe parlare di regole che
del patto che definisce le regole costitutive per l'interazione e lo scambio fra in presiedono alla produzione e distribuzione di potere. Si ripensi al rapporto fra
dividui e gruppi interdipendenti, nello spazio e nel tempo. Se si assume che nel anarchia e Stato: un'anarchia è concettualizzabile come uno schema in cui inte
lo Stato, a differenza che nell'anarchia, le opportunità di uscita sono praticamen ragiscono attori, dotati di risorse-potere, di fini, interessi, bisogni differenti e di
te quasi zero, se non zero, allora si può prevedere che individui e gruppi possano vergenti. Si è già accennato, implicitamente, all'insieme delle relazioni che ne
nel tempo ricorrere ad altri strumenti per dare voce a domande non soddisfatte derivano, nei termini di instabilità, nello spazio e nel tempo, relativa alle identità
o a pretese non previste nel patto costituzionale o, infine, a cali di efficienza del degli attori. Una teoria relazionale del potere sottolinea con particolare enfasi
l'organizzazione politica. Questo dipende semplicemente dal fatto elementare la sua struttura proprio nei termini del controllo sulla risorsa «certezza», relati
che le cose sono cambiate nel tempo. È facile vedere come ciò sia rappresentabile va alle mutue aspettative sul comportamento (in questo senso associato all'iden
come minacciaper lacondizione base dell'interazione: l'anarchia è in costante tità). Come aveva pionieristicamente sostenuto Max Weber, se le relazioni o si
tensione con lo Stato. È quindi possibile pensare a una serie di «stati di natura» tuazioni di potere sono considerate dal punto di vista degli attori, un ruolo cru
generati dalle tensioni cui è sottoposto, nel tempo, lo Stato politico. Molti arran ciale è svolto dalle aspettative sul comportamento atteso degli altri. Anche il po
giamenti costituzionali hanno cercato di incorporare nel patto regole per il mu tere attiene quindi al campo delle decisioni e linee di azione interdipendenti degli
tamento. Ma, come ogni costrutto umano, anche lo Stato è un'impresa precaria, attori. Una teoria del valore politico dovrebbe perciò disporre di una nozione
una soluzione di problemi che ne genera di nuovi. Ciò spiega come, per esempio, inevitabilmente strategica di potere.
un secolo come il xvII europeo che scrive una storia con un vettore che dall'anar Ora, il patto di non aggressione che definisce le regole costitutive per l'inte
chia conduce allo Stato, abbia conosciuto eredi come il xvtn e soprattutto il xrx razione e lo scambio sociale si può interpretare come una catena di promesse
che hanno invertito la direzione della freccia e posposto, in termini assiologici, sulle mosse ammissibili nelle partite di potere per individui e gruppi. In questo
l'anarchia allo Stato. senso preciso, le regole sono regole del gioco. Si genera in tal modo uno schema
La questione si può presentare anche nei termini della opposizione fra+so di lealtà. La rottura delle forme o dei motivi tradizionali di credenza nell'autori
cietà civilea e+Stato+. Essa costituisce una variante di grande importanza della tà, da cui è originata la storia moderna della statualità, coincide con un diverso
opposizione tra anarchia e Stato. Come è noto, questa variante è piuttosto recen modo di concettualizzare e giustificare la lealtà a regole, nonché con un diver
te, nella storia delle forme di Stato. L'analogia con l'opposizione fondamentale so modo di concettualizzaree giustificare le regole stesse. Il patto genera uno
dipende dal fatto che la società civile è concettualizzabile come uno schema di schema di +potere/autorità+. È ancora a Weber che si deve la trattazione cano
interazione e scambio per individui e gruppi, indipendente dallo Stato. La diffe nica di questo slittamento nelle ragioni di credenza nello schema di autorità. Si
renza, naturalmente, risiede nel fatto che, contrariamente al caso dell'anarchia, allude qui alla differenza fra la legittimità legale-razionale e quella tradizionale
la società civile presuppone la condizione dello Stato. Hegel ha trattato in modo (il caso carismatico non è interessante a questo proposito perché estraneo per
influente questo argomento nella sua confutazione del programma contrattuali principio alla condizione di stabilità intorno a cui ruota inevitabilmente l'area dei
sta e l'ha affidato agli sviluppi cui Marx l'ha sottoposto. La società civile, come discorsi su Stato, patto, costituzione, norma).
il mercato, presuppone il «contenitore Stato». Gli economisti classici — e con essi Lo schema di autorità coincide con lo schema di autorizzazione: è fatto di
Marx — sono probabilmente e plausibilmente rimasti troppo influenzati dall'ef norme che attribuiscono poteri;in altri termini, è uno schema di autorizzazione
fetto mercato, assumendolo come unico principio di organizzazione dell'azione di sanzioni. È questo elemento che in realtà consente l'azione collettiva, l'intera
collettiva. Il mercato, per cosi dire, non galleggia nel vuoto pneumatico. Esso zione non necessariamente votata al fallimento fra individui e gruppi. Questi ul
presuppone condizioni di sfondo. Queste ultime coincidono con quello spazio timi trovano vantaggioso un comportamento conforme al patto, piuttosto che un
che è oggetto della scienza politica. È quindi vero che la società civile, come il comportamento nonconforme (anarchia) in quanto sanno che tutti vi si confor
mercato, non è concettualizzabile indipendentemente dal presupposto statuale; mano. Si è di nuovo in presenza di una dimensione di pubblicità, propria dello
tuttavia, gli slittamenti e le tensioni, i mutamenti nel tempo cui sono sottoposti i schema di lealtà alla condizione statuale. Quest'ultima è preferibile all'anarchia
patti e le costituzioni hanno a che vedere con il rapporto tra regole del gioco e do in quanto consente di impegnarsi in partite di potere per il conseguimento di
mande o voci degli attori sociali. Questa considerazione conduce in modo piano obiettivi privati, altrimenti non conseguibili. In questa prospettiva, che è quella
Sistematica locale 6zz 6zg Stato
suggerita di una possibile teoria del valore politico, il patto appare come accordo a quelli in cui è strutturalmente debole, è possibile concettualizzare intuitiva
su regole fra «potenti » privati che identificano un punto di intersezione fra inte mente un'oscillazione fra autonomia della società e autonomia dello Stato. Una
ressi divergenti e confliggenti. L'elemento monopolistico che è inseparabile da oscillazione che, data la possibile e non esaustiva equivalenza fra Stato e politica,
qualsiasi concettualizzazione dello Stato è cosi facilmente spiegabile: l'anarchia si può pensare fra autonomia dalla politica e autonomia della politica. Come
prevede una molteplicità di centri e di attori dotati della risorsa potere-autorità spesso accade, i sistemi politico-sociali reali sembrano occupare la fascia inter
sanzione in una sorta di concorrenza, Lo Stato si genera a partire dal monopolio media di questo spettro. Sono i casi di mescolanza piu frequenti. Essi si trovano,
di tale risorsa, considerato come un bene comune o pubblico per i potenti priva per dir cosi, equidistanti tra una particolare versione limite dell'anarchia altrui
ti. Esso annunzia di essere monopolista; definisce in tal modo le condizioni di stica e una particolare versione limite del Leviatano.
stabilità dell'identità come appartenenza spaziale (per cui vale il monopolio di un
ordinamento) e produce le condizioni per la stabilità nel tempo dei vincoli sulle L'L insieme delle caratterizzazioni ora presentate e delle categorie che sono
strategie degli attori. La storia della statualità è la storia di una progressiva esten state definite nella costellazione+ Stato+ sembra presentare un carattere per dir
sione delle arene su cui lo Stato avanza la pretesa del monopolista. Ma questa cosi sfumato, se si considera lo stadio attuale delle questioni. Si è infatti preva
storia non coincide con uno schema di azione intenzionale cui associare una lo entemente e quasi esclusivamente considerato il versante «interno» della vicen
gica mezzi-fini imputabile a un soggetto o a un attore. Essa è piuttosto concettua da territoriale degli Stati moderni. Ma questa stessa vicenda può essere consi
lizzabile nei termini di una rete di conseguenze non attese. L'altra faccia di que erata dal punto di vista «esterno». Si tratta sempre del problem d ' fio ema ei con ni o
sta storia è la pressione e la voce di nuovi attori, di nuovi «potenti» privati che, e e frontiere. Una realtà statuale è difficilmente concettualizzabile indipen
non potendo ricorrere all'uscita, hanno avanzato pretese in forma di protesta, dentemente da altre realtà statuali. È nel sistema delle relazioni interstatuali che
unita alla minaccia di defezione e di ritiro della lealtà. Lo Stato minimo, indiffe va messo a fuoco il sistema «Stato». Esso appare come un individuo in interazio
rente ai bisogni privati e ai poteri, è solo una prima fase del processo a mano in ne con altri individui, Come è facile vedere, una considerazione analoga a quella
visibile della trasformazione dei rapporti fra Stato e società civile che interessa svolta per l'opposizione anarchia/Stato si ripropone ora a proposito della condi
la riflessione sul «tempo» dello Stato;- Questa riflessione incontra due processi zione per l'interazione di Stati-individui. Né a caso la grande co tgran e cos ruzione gius
inversi e, come dire, conosce una tensione essenziale nell'opposizione+pubblicoi' pu ic i stica del diritto naturale prende corpo dalla considerazione di conflitti
privato t. Da un lato le estensioni del pubblico sull'arena della società civile che fra Stati sovrani. Per Kant, l'idea stessa del diritto internazionale presuppone
accompagnano il passaggio dallo Stato minimo allo Stato meno che minimo (dal una pluralità di Stati che, come individui sono l'uno dall' lt d' t' t' l'7 a ro i si n i e uno
lo Stato di diritto allo Stato sociale)segnalano una progressivatendenza alla pub a a tro indipendenti. Come nel versante interno sono possibili coalizioni di
blicizzazione di arene e spazi prima sottratti allo schema di autorità. Dall'altro gruppi di potenti privati, cosi sul versante esterno la vicenda degli Stati è vicen
l'espansione di organizzazioni di potenti privati, organizzazioni di rappresentan a i coalizioni, conflitti e dipendenze. Ma, a differenza che nel caso domestico,
za degli interessi e coalizioni, indica una tendenza alla privatizzazione progressi 'i ea di un patto di conciliazione degli interessi divergenti per la cooperazione
va di elementi, strumenti e istituti originariamente concettualizzati come pro volontaria è appunto, a tutt' oggi, rimasta un'idea (non propriamente nel senso
priamente pubblici. Lo Stato appare, in questa vicenda, come l'arena delle mute in cui Kant avrebbe condiviso questa affermazione). Il secolo attuale ha cono
voli composizioni di conflitti, negoziazioni e accordi fra i gruppi di potenti pri sciuto, di fronte alle catastrofi belliche planetarie, una rinnovata tensione verso
vatiche caratterizzano societàmodernizzate, a scarsitàmoderata ea composizio 'ipotesi di «governo mondiale» cui sul finire del xvtn secolo Kant dedicava il
ne poliarchica. Se lo Stato minimo è superiore o indipendente rispetto a poteri classico scritto sulla acep pe r petua. Pace e guerra sono inevitabilmente associate
e bisogni di parti sociali, lo Stato sociale è soddisfattore di bisogni, interpretati al versante interno e a quello esterno. L'età nucleare ha introdotto in quest'oriz
attraverso poteri, a loro volta concettualizzabili in termini di risorse di minaccia zonte una costellazione di problemi inediti. D'altra parte le realtà statuali sono
che hanno a oggetto la stabilità o la condizione organizzativa fondamentale cui venute disponendosi nel corso del secolo in una combinazione di coalizioni e di
lo Stato, come la politica, è associato. pendenze che albipolarismo proprio dellametà delxx sembra veder succedere
Naturalmente, nelle diflerenti configurazioni dello Stato differente è il ruolo, una poliarchia o multipolarismo planetario. Forti e crescenti processi di interdi
lo spazio e la voce di ciò che non è Stato, della società civile ; cosi come differente pendenza e integrazione, spesso autonomi e trasversali rispetto ai confini delle
è il disegno delle principali istituzioni economiche. Una >societàcivile+cheha grandi coalizioni, hanno reso quanto meno problematica un'ampia serie di cate
buoni e intensi elementi che consentono l'interazione e lo scambio, ha una ine gorie tradizionalmente impiegate per identificare, in senso pieno, realtà statua
vitabile vocazione antistatuale. Diverso è il caso di una società che vede minac i. La statualità, questo artefatto culturale del progetto moderno, sembra ina
ciata la coesione e poco vantaggioso lo scambio grazie al doppio effetto di scarsità deguata come dimensione significativa di fronte ai processi ui storia naturale
e paura: essa avrà una persistente vocazione all'appello allo Stato. Su questo planetaria. Per altro verso, riportando la riflessione al versante interno, i com
spettro continuo che va da casi in cui l'azione collettiva è autonomamente forte plessi Stat%ocietà che ci sono contemporanei rendono difficile, per la loro fisio
Sistematica locale 6zg 6zg Stato
nomia, un impiego univoco di categorie di cui è intessuto il pensiero dello Stato.
+Pubblico/privato+, economico e politico, Stato e mercato, scelte collettive e Aron, R,
scelte individuali, sono alcuni fra gli elementi che richiedono costanti ridefini
9 z aisset guerre entre !es Nativns,Calmann-Lévy, paris (trad. it. ( omunità Mi l o )
Bobbio, N,
zioni.
Alla luce di queste considerazioni, la stessa tipologia classica delle forme di
i979 1lproblema della guerra ele vie della pace, II Mulino Bologna
Bottomore, Th, B,
governo subisce una drastica semplificazione e conosce un marcato slittamento x979 Political Sociology, Hutchinson, London (trad. it. Il Mulino Bologna i98o)
semantico. E possibile sostanzialmente distinguere regimi o sistemi politico-so Buchanan, J. M.
ciali sulla base della venerabile distinzione+ democrazia/dittatura+, ove entrambi 975 The Limits of Liberty. Bettceen Anarchy and Leviathan Un i v ersity oI Chica o Pre
i termini assumono significati per dir cos( deboli, rispetto alle principali accezioni
C icago (trad it p arziale Bibhoteca della Liberta To n no i9 7 8)
classiche. La demarcazione si avvale di un criterio fondato sul monopolio o sul
Dahl, R. A.
l'oligopolio o sulla concorrenza nell'impiego della voce, in assenza della oppor
r97i. Pol yarchy; Participation and Opposition Ya le Un i versity P N H Cr esa, ew aven onn .
tunità di uscita. Si può cosi definire democratico un sistema politico in cui indi Hirschman, A. O.
vidui hanno l'opportunità di esprimere lealtà o fiducia a piu di un'organizzazio i97o Es sit, Voice, and Loyalty; Responses to Decline in Firms, Organizations, and States,
ne di rappresentanza agente nel sistema politico ; si definisce in caso contrario non
Harvard University Presa, Cambridge Mass. (trad. it. Bompiani, Milano i98z).
democratico (o autocratico o dittatoriale) un sistema politico in cui individui non
Kelsen, H.
hanno questa opportunità, essendovi un'organizzazione monopolista della risor
i945 Generai Theory of Late and State, Harvard University Presa, Cambridge Mass. (trad.
it. Comunità, Milano i967 ).
sa+potere+. Nel primo caso la società, nell'articolazione plurale dei suoi interes Lasswell, H. D., e Kaplan, A.
si, dispone della risorsa «voce» per formulare domande al sistema politico. Nel i952 Po i « er and Society; a Frameuorkfor Political fnquiry, Routledge and Kegan Paul, Lon
secondo,lasocietàè priva diquesta risorsa,è senza voce. Non lerestache laleal
don 1952 (trad. it. Etas Kompass, Milano i969).
tà, quando non l'uscita a costi altissimi se non nei casi in cui essa è favorita dal
Neumann, F.
monopolista del potere. Nella teoria économica della democrazia, cui è dovuta in
1957 Th e Democratic and the Authoritarian State,Free Presa, Glencoe III. ( trad. it. Il M u
lino, Bologna i973 ).
parte questa reinterpretazione debole, si assume che i consumatori politici scel Nozick, R.
gano fra prodotti di imprese politiche in concorrenza fra loro. È stato suggerito 1974 Anarchy, State and Utopia, Basic Books, New York (trad. it. Le M onnier F i renze
che si potrebbe anche pensare a un caso limite in cui le imprese politiche prati
I
19 I
cano un comportamento collusivo, ingaggiando una competizione solo «appa
Pizzorno, A.
rente», perseguendo per fini, vincoli e imperativi associati alla propria riprodu
i98o I soggetti del Pluralismo. Classi, Partiti, sindacati,Il Mulino, Bologna.
Poggi, G.
zione l'ipotesi del consumatore politico «ingannato». Tuttavia, anche in questo i978 Z a vi c enda dello stato moderno. Una prospettiva sociologica,II Mulino, Bologna.
caso limite (che serve a gettar luce sul criterio di demarcazione tra un sistema Sartori, G.
che èdemocratico e uno che non loè) resta la possibilità per individui di formu 1957 Democrazia e definizioni, II Mulino, Bologna i976
lare opzioni tra piu agenzie cui esprimere fiducia. I comportamenti di individui Schumpeter, J. A.
in regimi non democratici sono una buona prova del fatto che anche questa sem i94z Ca p italism, Socialism and Democracy,Harper, New York (trad. it. Comunità Mi l ano1
plice possibilità di esprimere fiducia a piu agenzie (certo ben lontana dall'idea
'955 .
classicadella democrazia come autogoverno) è tenacemente preferita alla im
Weber, M.
possibilità di disporre di questa opportunità. Questo non implica che non sia
[t9o8-zo] Wi r ts chaft und Gesellschaft. Grundriss der verstehenden Soziologie, Mohr, Tiibin ens e en en ozi o ogie, o r, Tiibingen
I922 (trad. it. Comunità, Milano i96i ).
no possibili, all'interno di Stati/società caratterizzati da poliarchie, un esercizio
della democrazia in piu arene dell'azione collettiva e individuale e una estensione
della stessa; né che il disegno delle istituzioni fondamentali della società non sia
modellabile nel quadro dei lineamenti di società migliori perché giuste. Il crite
rio di demarcazione vuole soltanto indicare una definizione minima tra un modo
e l'altro di arrangiare e modellare i rapporti tra sistema politico e società. Come
qualcosa da cui pensare la possibile versione di un progresso. Verso una condi
zione meno che minima della democrazia, in un caso ; nell'altro, verso la sua con
dizione minima. [s.v.j.
Costituzione
r. La Co stituzione e lo Stato moderno.
Ogni volta che in una società l'insieme delle funzioni garantite dalle isti
tuzioni, ag i usi e dalle consuetudini entra in una fase critica, un certo nu
mero di forzein talmodo liberate va ad occupare un preciso spazio sociale:
la sfera del «politico». Simile ambito si definisce solo per differenza; è quanto,
infatti, non resta integrato, in un campo sociale considerato nella sua totalità,
dal funzionamento normale delle sue attività, il che costituisce un «surplus»
i forze sottratto all'organizzazione sociale per completare la sua coesione. Du
p ice è il modo, dunque, con cui si determina. In una dimensione negativa,
all'opposto di qualsiasi altra funzione sociale, esso non ha uno spazio definito,
non svolge un ruolo negli scambi simbolici, non s'integra nella struttura so
cia e su medesimo piano delle altre istituzioni e consuetudini. Né economico,
né re igioso, né giuridico, né magico, il politico non si comprende se non nel
suo rapporto con l'insieme stesso della società. E tuttavia lo si può trovare dif
fuso (in modo visibile o ancora latente) in altre forme dell'organizzazione so
ciale; il religioso o il giuridico, ad esempio, possono celare il politico nella mi
sura in cui esercitano delle funzioni di generale controllo sociale. Ma se tali
forme rompono gli equilibri o tendono a disgregarsi, allora il politico mostra
la tendenza a rendersi autonomo e a costituirsi come un insieme che si pone
a fronte dell'intera società e , soprattutto, a rendersi autonomo come potere,
un fenomeno ovunque comprensibile eche non mostra alcuna difficoltà ad
essere inteso. Infatti, che la sfera del politico abbia attitudine ad organizzar
si (e a essere organizzata) in potere mediante rapporti di controllo da arte
di alcuni su altri o tramite il controllo dei meccanismi sociali ciò pot bb
p icemente attribuirsi al fatto che il dominio e lo sfruttamento dell'uomo
su 'uomo costituisce il mezzo piu economico, piu facile
(ma anche piu preca
rio) i ottenere la coesione del tessuto sociale quando quest'ultimo è sul pun
to i in rangersi. In tal modo il potere politico, se stabile e forte, finisce col
supplire alle deficienze nell'integrazione sociale.
Cio significa, in termini positivi, che il politico si caratterizza per la sua
inclinazione a costituirsi in potere e, in quanto tale, a porsi quale funzione so
cia e primordiale, quella stessa che si considera generica della stessa società. Il
potere politicoporta pertanto a sostituire le forme, per cosi dire «n t 1
di or an'i organizzazione delle società con legami sociali imposti. Contro simile ten
denza a società primitiva si dota di opportuni strumenti di contropotere: la
chefferie non vi svolge alcun ruolo specifico; estranea agli scambi sociali, non
, conserva che una funzione generale: rappresentare la comunità nel procurare
' viveri nel caso di carestie, per esempio, o nel garantire la pace. Che i primitivi
' abbiano intuito il ericolo h '1
p o c e il politico si costituisse quale forza dominante
è attestato dalle interdizioni poste al potere dei capi.
Costituzione
Costituzione
Si dimostra pertanto inutile chiedersi se il politico sia il fondamento stesso
Dove dunque cercare la garanzia e il fondamento del potere del nuovo Stato?
del sociale o se non ne costituisca che un aspetto: cosi facendo si prescinde
Indubbiamente, l'ideologia giuridica, da Grotius a d'Holbach (cioè il diritto na
dalla sua evoluzione, non si considera cioè la storia dell'edificazione dello Sta
turale razionalista), aveva elaborato nel lungo lavoro l'idea di un sistema giu
to. Poiché la storia del politico si confonde con questa edificazione: è la storia
ridico dedotto interamente e con metodo geometrico da alcuni principi fon
del suo costituirsi quale potere autonomo, e quindi della sua egemonia su tutte
damentali desunti dalla morale naturale. Si trattava di conciliare l'ordine na
le altre forme di relazioni sociali.
turale con la ragione, al fine di concepire un ordine sociale ad un tempo razio
Il politico non è certo l'essenza o il fondamento del sociale; la relazione
nale, coerente e fondato, cioè legittimato. Occorreva distinguere quello spazio
che si stabilisce in primo luogo tra gli uomini non è politica, tranne che non
sociale in cui fosse possibile esercitare i diritti naturali: spazio che, attraverso
si veda ovunque il politico: nella parentela, nel rapporto matrimoniale, nella
l'idea di un «patto» o «contratto sociale», sfocia nella «nazione», intesa in senso
divisione sessuale del lavoro. Ma tale estensione del significato del concetto
giuridico. Da allora, il principio della sovranità del potere politico dello Stato
finirebbe allora col renderlo privo di contenuto. Tuttavia quando il politico,
veniva assicurato nel diritto positivo; mancava solo la sua attestazione in un
approfittando dello smembramento di una o piu funzioni sociali, si libera sotto
testo fondamentale. L'a priori costituzionale aveva cosi trovato il suo punto di
la specie di forze libere e disponibili, senza una precisa determinazione — in
ap phcazione.
balia delle tensioni che percorrono il corpo sociale abbandonato alla deriva —,
L'idea di «nazione» offriva al diritto positivo un fondamento altrettanto so
prima o poi verrà agglutinato e trasformato in potere. In tal caso il politico
lido e originario quanto quella di «natura». La nazione, «naturale», come la
si pone come modello generico e privilegiato, universale del rapporto sociale;
stessa natura, riuniva gli attributi necessari alla definizione del nuovo Stato.
mira a sostituirsi a tutte le altre forme di rapporti sociali, a dominarle e a sot
Cosi, le prime Costituzioni francesi conciliano il principio dei diritti naturali
tometterle. Tutto ciò può accadere col rifiuto del potere nelle società primitive
dei cittadini con quello della sovranità politica. In tal modo, per quella sottile
o attraverso il dispotismo di un significante religioso o monarchico o, in ma
osmosi di cui la Déclaration des droits de l'homme et du citoyendel rp8g rimane
niera ben piu chiara, col voto solenne che lo Stato moderno formula per iscritto
l'esempio piu illustre, il fondamento naturale del diritto si combina stretta
nella sua Costituzione. In ogni caso, comunque, il politico si orienta sempre
mente con quello del potere dello Stato. La nazione si pone quale termine
verso il sociale inteso allo stato assoluto, verso l'occupazione di uno spazio la
di unione che sostituisce il principio divino, oramai ridotto nella Costituzione
sciato vacante dal venir meno di una funzione particolare. E allora, certamente,
del r7gr ad Essere supremo, e come tale non piu principio attivo e garanzia
esso tende a divenire l'essenza stessa dei rapporti sociali.
del diritto. Ragione e Natura hanno cosi prodotto il piu grande mito politico
La storia della formazione dello Stato richiama le tappe e le vicissitudini
moderno: il mito nazionale.
che il potere politico ha dovuto attraversare per essere in grado, alfine, di appa
Che cos'è questa nazione che la Costituzione eleva insieme a ricettacolo
rire nella sua forma pura, senza una determinazione particolare, con una fatti
ed a beneficiario dell'azione dello Stato> Essa è definita da un territorio al
specie che trascende il campo sociale pur essendo ovunque infiltrata, e si pone
l'interno del quale i rapporti primordiali tra gli uomini divengono i legami politici
nei confronti di quest'ultimo come suo asse e suo contrario, e che è sgombra
formali fissati con precisione dalla Costituzione. La nazione non implica, sul
di qualsiasi commistione con altre forme di potere. È in questa storia che va piano costituzionale, relazioni determinate fra i cittadini; non prescrive com
situato il fatto costituzionale, se si vuoi coglierne il senso e la portata, compren
portamenti specifici e di contenuto specifico (il che significherebbe andare con
dere come, in un dato momento dell'evoluzione dello Stato, scaturisca l'idea
tro la libertà naturale); non considera — o subordina in modo radicale — i diritti
di poter ricomporre nella realtà (e non piu nella sfera dell'utopia soltanto) la tradizionali e consuetudinari nei confronti della ragion di Stato; assicura sola
struttura stessa della società dalle fondamenta e come questa idea si fissi in un
mente l'esercizio formale della libertà. E dato che la Costituzione regola que
testo solenne che regolamenta il funzionamento delle istituzioni politiche.
sto stesso esercizio — che la libertà di ciascuno e quella di tutti siano ad un tem
Tutte le moderne Costituzioni sono nate in seguito a uno sconvolgimento po assicurate —, ne consegue che solo nel porre in pratica la Costituzione (ap
piu o meno violento del regime politico che le precedeva. Quelle americana
plicandola e sottomettendovisi) i rapporti sociali raggiungeranno l'armonia, at
e francese — modelli della maggior parte delle costituzioni che sono seguite ne
traverso cioè il politico, che domina cosi nella nazione. Il diritto e il potere
gli altri paesi — segnano una netta rottura con il tipo di potere antecedente.
di legiferare si trovano ormai sottoposti a simile ordine che identifica il politi
Queste due costituzioni instaurano uno spazio sociale vergine là dove la « liber
co con la libertà, e sussistono solo per difenderlo e perpetuarlo. La «nazione»
tà» e i «diritti del cittadino» trovano il loro terreno di elezione.
tace sui rapporti concreti tra gli uomini perché li riduce al puro politico: il suo
Fatto nuovo nella storia dello Stato, per la prima volta l'azione statuale non
territorio è vuoto, come vuota si rivelerà la «libertà» ch' essa presuppone.
ricerca una propria legittimazione in un significante di origine divina. Il prin
Indubbiamente, per gli uomini del xvnr secolo la libertà costituiva di per
cipio stesso della sovranità dello Stato, della sua autorità, del suo potere, non
sé un'evidenza che rinviava a comportamenti concreti ed a sicuri contenuti:
rinvia piu alla sacralità degli dèi, ma si rivolge invece verso la terra e gli uomini.
ciò dipende dal fatto che il campo sociale delimitato dalla Costituzione è fe
Costituzione Costituzione
condato anche da un altro elemento, che crea ed esige la «libertà»: il denaro. Stato, tale funzione, lasciata vacante, si scinde per essere ormai riempita dalla
Si vedrà in seguito come la sua circolazione contribuisca a dare forma al po Nazione e dalla Costituzione. Di queste, la prima definisce un territorio, men
litico puro quale si presenta nel potere dello Stato moderno e come i due ele tre la seconda ne garantirà l'unità politica. In assenza di un referente visibile,
menti entrino in conflitto. scomparso con l'evizione del significante supremo, occorre ricrearne la memo
La nazione non èdunque né ilpopolo né coloro che logovernano, ma quel ria, provocare la rappresentazione della Nazione con riti appropriati: sarà ap
corpo sociale futuro che si produrrà con l'azione dello Stato; infatti col termi punto la Costituzione scritta, duratura quanto dev' essere stabile il potere dello
ne 'nazione' le costituzioni designano mille popoli reali le cui culture, tradi Stato. La Costituzione prende dunque il posto del testo sacro e del referente
zioni e lingue possiedono tutti i requisiti per renderli estranei al potere centra immemorabile.
le che li domina. È sufficiente leggere la Costituzione dell'Urss o quella degli Non esiste pertanto alcun rapporto «verticale» con un significante, se non
Stati africani per rendersene conto: lo spazio sociale, delimitato in basso da il rinvio al testo della Costituzione. Ma questa offre garanzie solo in quanto la
un territorio artificiale che racchiude numerose territorialità culturali e in alto si applichi: riferirvisi vuoi dire tradurla in pratica. Avviene cosi che, nel ter
da un potere statuale imposto ai diversi popoli che le abitano, è puramente ideo ritorio delimitato dalla Nazione, il rapporto verticale sarà anch' esso destinato
logico, irreale — o «immaginario», come preferisce qualificarlo Legendre [xg76] a scomparire. Il fenomeno costituzionale, almeno nel suo progetto, abolisce la
— e non corrisponde alle società concrete che la «nazione» ha la pretesa di trascendenza del potere politico: lo Stato deve completamente realizzarsi nei
abbracciare e unificare. La nazione nasconde un progetto politico dello Stato rapporti sociali.
che si fonda sulla liquidazione futura delle culture particolari dei popoli. Ed Ritorniamo all'esempio della parentela: se la dinastia tendeva a ricreare un
è quanto intende dire, sia pure involontariamente, Burdeau, quando parla di sistema di lignaggi e di rapporti parentelari, lo Stato costituzionale deve neces
«nazione» quale «sogno di un avvenire diviso» [x949, ed. x967 p. xx5]. In de sariamente sfuggirvi poiché ha definitivamente escluso dal fondamento del po
finitiva si prefigura come un'entità mitica, rinsaldata da un nesso privilegia tere la persona del capo. Altri elementi lo rimpiazzano; la Nazione avrà i suoi
to (il legame politico) cui tutti gli altri rapporti sociali devono essere subor figli, naturali e adottivi, ma tutti legittimati dalla legge; diverrà oggetto di un
dinati. La nascita e lo sviluppo della nazione si trovano iscritti nella Costitu culto, al pari dell'antenato comune; costituirà il mitico territorio in cui i morti
zione: come tutrice della sovranità dello Stato, essa garantisce il suo obiettivo (per la patria) riposano, assicurando la riproduzione della verità costituzionale,
che consiste nel costruire una società politica libera e pacifica, armoniosa. I ad un tempo sacrario, pantheon e tribuna da cui i martiri parlano soverchiando
legami sociali cosi creati sono destinati a divenire — per lo Stato — l'essenza la voce dei vivi. Occorre a tale proposito sottolineare che sin dall'inizio fu col
stessa di ciò che deve legare un uomo (un cittadino) a un altro uomo (un altro to il pericolo di questo aspetto del fenomeno costituzionale; nella Costituzione
cittadino). francese del x793, ad esempio, le procedure di revisione della Costituzione si
Tale tendenza del potere politico ad occupare lo spazio della società è ge fondavano infatti su un principio radicale: «Un popolo ha sempre il diritto di
nerale: la monarchia aveva già instaurato un complesso sistema di regole di rivedere,riformare e cambiare lapropria costituzione. Una generazione non ha
filiazione e di matrimoni, destinato a tessere, a livello dei gruppi dominanti, il diritto di sottomettere alle proprie leggi le generazioni future ed ogni ere
un altro corpo sociale, un'altra società, con proprie norme, cerimoniali, isti ditarietà delle funzioni è assurda e tirannica» [art. 33].
tuzioni, cultura, che sovrastava le comunità sottomesse, rurali e primitive; un Questo nuovo sistema reinterpretato di parentela (puramente politico ) sup
corpo sociale che, in quanto potere, tendeva a sostituirsi a quello da cui traeva pone (ed annunzia) la rottura dei legami reali della parentela tradizionale, poi
alimento. La persona del re costituisce il supporto visibile e simbolico dell'uni ché la totalità dei morti e dei vivi non si inserisce concretamente e culturalmente
ca sovranità; in quanto tale è il referente che garantisce le frontiere del regno, in un suolo, non lavora simbolicamente una terra, ma si trova ad essere del
esse stesse definite molto spesso dai rapporti parentelari, cioè dalla collocazio tutto subordinato ai tempi dell'azione dello Stato. E quest'ultima, permetten
ne del re in un sistema di parentela. Questa subordinazione del territorio e del do che si stabilisca e sviluppi tutto ciò che, in un regime capitalista, può di
potere politico alla parentela ha suscitato guerre e testimonia un conflitto in struggere la famiglia, preannunzia i suoi propositi di devastazione: non lasciare
terno alla forma stessa del potere monarchico, tra società primitiva e storia. tra gli uomini, in luogo del loro antico legame col corpo primitivo della terra
Cosi il potere monarchico non solo comportava una dimensione orizzontale degli avi — quindi del legame loro imposto con la persona del capo — altro che
— società di casta in embrione, separata dalla sua base popolare — ma implicava un vincolo temporale(o, quanto meno, temporalizzato) con un territorio irreale.
un legame con lapersona delcapo, rapporto a metà parentelare e a metà poli È il trionfo sulla geografia (o, meglio, sulla topografia) della storia, che consa
tico, verticale con la persona fisica del re. cra questo tipo di «parentela nazionale», completamente astratta, destinata a
La Costituzione moderna modifica considerevolmente questo sistema, fa «regnare» tra i cittadini di un medesimo paese. Parentela senza filiazione reale,
cendo scomparire il significante monarchico. E inoltre, una volta abolita la per sempre delegata, massificata nella genealogia degli eroi, gelosa allo stesso modo
sona del re quale unico referente della sovranità politica e del territorio dello di un dio che esige sacrifici, in nome della quale si compiono massacri su scala
Costttuztone
Costituzione
nazionale e internazionale. Parentela diffusa, senza altro rapporto reale che il ganizzazione sociale che sovente non offre piu spazio al loro esercizio. E dato
ricordo stesso della parentela, degli avi e dei vivi dispersi ovunque nell'anoni che nulla nel frattempo è venuto a sostituire il loro ruolo non-economico, da
mato sociale dello Stato moderno. Si libera cosi la strada alla realizzazione della questo spazio lasciato vuoto si libera un'energia, fluida, disponibile, che divie
Nazione sul piano storico. ne politica quando, sul suo terreno, lo Stato moderno del capitalismo preleva
Tuttavia, poiché con la Costituzione lo Stato deve realizzarsi quale potere il proprio potere.
politico puro, l'insieme dei poteri, prima raggruppati sotto i significanti mo Di fronte a questa quadratura del campo sociale operata dal denaro, il cam
narchici e religiosi, e le forze proprie delle antiche funzioni sociali si disag po del politico si dilata. Si sviluppa un doppio processo : da una parte, la for
gregano per essere ulteriormente redistribuiti in nuove forme sociali; e con
ma denaro contamina con ampiezza sempre maggiore tutti i settori di cui si im
ciò si libera il politico, che può rendersi autonomo, allo stato puro, nel potere padronisce e li controlla sempre di piu, comprendendoli nel proprio circuito;
democratico moderno. dall'altra, il potere politico estende la propria egemonia e, in quanto potere
Una delle forme intorno alle quali si organizza il rapporto sociale è il de dello Stato, si prende cura di tutta una serie di funzioni distrutte dalla nuova
naro. È stato sufficientemente descritto il legame che collega la libertà bor economia: dalla salute pubblica all'educazione, dalle strade all'urbanizzazione.
ghese alla pratica capitalistica perché sia necessario insistervi. Qui si cercherà Di conseguenza lo Stato tende a divenire il creatore dell'intero edificio socia
di mostrare come operi la complementarità tra gli effetti del denaro e l'azione le. Di qui cercherà di realizzarsi la vocazione dello Stato — presente già in poten
dello Stato sul campo sociale. Sostituendosi progressivamente alle forme so za nella Costituzione — a ricostruire ex nihilo la società. Il testo costituzionale,
ciali tradizionali, l'economia borghese non ha lasciato sussistere «fra uomo e in quanto consacra l'avvento dello Stato politico puro, apre completamente il
uomo altro vincolo che il nudo interesse, il freddo "pagamento in contanti" », campo alla forma di potere del denaro; la libertà politica, anonima e priva di
il «puro rapporto di denaro», come afferma Marx [Marx e Engels r848, trad. contenuto, che esso garantisce, si accorda perfettamente alle esigenze della cir
it. p. rog], Essa dissolve le altre forme di attività, influenzandone dall'esterno colazione della forma denaro. Il suo carattere solenne permette allo Stato di
l'organizzazione e la rilevanza sociale delle funzioni. Il denaro non corrode dal esercitare un genere di azione adeguato allo stesso progetto dell'economia ca
di dentro la morale o il lavoro artigianale, bensi «ha tramutato il medico, il pitalistica: riprodurre una società e un mondo artificiali che forniscano l'ali
giurista, il prete, il poeta, l'uomo della scienza in salariati» [ibid.], ha tolto loro, mento di cui esso si nutre.
a poco a poco, ogni valore simbolico, ogni vitalità propria del loro rapporto con Può avvenire però che questa complementarità non sia armoniosa quanto
l'insieme della società. Contrariamente alla forma di potere religioso, il denaro si potrebbe credere. In particolare, la distribuzione dei poteri tra il denaro e
non passa attraverso il tessuto dei comportamenti e degli usi sociali, ponendosi lo Stato è dall'inizio destinata all'instabilità o al confiitto per il fatto che tutti
come condizione stessa del loro significato, della loro rilevanza negli scambi e due traggono il loro potere da un certo terreno comune e l'azione dell'uno
simbolici, della loro essenza. Il denaro opera in piena indipendenza: assorbe usurpa quella dell'altro. Avendo entrambi la vocazione a rifare, a ricreare nuove
le funzioni sociali, ne diviene una condizione della stessa esistenza. Le liquida funzioni sociali, viene a determinarsi un equilibrio tra la tendenza interventi
dall'esterno: senza il ricorso al denaro nessuna attività è piu possibile. Esso sta dello Stato e la sua inclinazione ad arroccarsi in un ruolo passivo di fronte
corrode il loro tacito diritto a esistere quali simboli ed impone loro un'esisten al capitalismo; equilibrio potenzialmente già iscritto nell'organizzazione del
za subordinata agli imperativi del mercato. potere politico quale l'intende ogni Costituzione moderna.
Ma la produzione capitalistica, pur tendendo a svuotare il campo sociale Per di piu viene alla luce un altro conflitto interno all'azione dello Stato.
delle sue attività simboliche tradizionali e a sottomettere ogni attività alla Se da un lato quest'ultima consiste essenzialmente nell'instaurare su tutto il
categoria dell'economia, vive al tempo stesso sulla liquidazione di questi set territorio nazionale il proprio potere politico, aprendo la via alla circolazione
tori, cioè sull'appropriazione del campo di potere proprio delle altre attività del denaro — due aspetti di un medesimo gesto che liquida le strutture tradizio
sociali: è quindi necessario che, in un modo o in un altro, essa le conservi, le
nali —, dall'altro si manifesta nel riorganizzare del tutto il nuovo tessuto sociale.
mantenga, le faccia riprodurre. Cosi si crea la produzione di «nuovi bisogni», Ora, questi due tipi di azione non sono sincroni; si è scoperto subito che la
la creazione di attività nuove, artificiali, non simboliche. Ora, tale funzione tlibertà» era anche lo scarto tra il processo di liquidazione delle forme sociali
creatrice sarà devoluta, allo Stato, nel suo ruolo di Welfare State moderno. caduche e la loro sostituzione con altre nuove, scaturite dall'azione del denaro
Esso si impadronisce in questo modo di una parte del politico liberato dalla o dalla volontà dello Stato. Questo scarto è inevitabile, inerente alla produ
disaggrcgazione delle tradizionali forme di socialità. zione capitalista e all'incapacità dello Stato liberale di poter operare previsioni :
Liberato, ma come> Poiché simili attività sono intaccate nella loro esistenza esso deve cioè attendere che un bisogno, una carenza, si manifesti per poterla
naturale, il loro legame col campo sociale si assottiglia, si contrae, la loro fina fronteggiare. È in questo spazio, dunque, che sorgeranno, si organizzeranno
lità si disgiunge dal loro potere sociale. Non si tratta solo di attività che non e si svilupperanno le lotte sociali: la libertà divenne quella di queste lotte, lad
svolgono piu alcuna funzione in un campo simbolico, ma dell'insieme dell'or dove si forgiava un diverso contenuto di questo termine, che l'ideologia socia
Costituzione
Costituzione
IO
lista andava elaborando. Il politico, liberato in questo intervallo, acquista un
mia conduce anche alla sua impotenza e al suo isolamento al di sopra del cam
senso nuovo, di cui si impadroniranno l'ideologia e gli organi di direzione po po sociale. Cosi il progetto politico della Costituzione liberale si ritorce contro
litica del proletariato.
se stesso : lungi dall'abbracciare e dal permeare tutta quanta la società, dal tra
Questi due conflitti — tra gli altri — smembrano l'organizzazione dei poteri sformarla radicalmente, è. la società, con le sue forze e le sue lotte, a scuotere
fissata dalla Costituzione democratica liberale e divengono uno dei fattori di
l'organizzazione del politico puro.
maggiore instabilità dello Stato. Instabilità che, a sua volta, prova l'inadegua
La Costituzione socialista, scaturita da queste lotte sociali, si sforzerà di ri
tezza della reale ridistribuzione dei poteri. Il potere politico dello Stato — in mediare a questi difetti, dando allo Stato tutto quel potere che gli sfuggiva in
altre parole il potere destinato in origine ad essere utilizzato in modo sociale regime capitalista. Se si può afFermare che la Costituzione democratica liberale
perché tutta la società ne sia beneficiaria — soffre ad un tempo di un difetto e
consacra l'autonomia del politico puro — liberando cosi il quadro definitivo nel
di un eccesso: non rappresenta tutto il potere politico ed agisce invece come se quale si delinea nei suoi contorni il potere dello Stato, acquistando sul piano
fosse il solo, esercitando tutta la sua forza sul campo sociale nel suo insieme e
della sua essenza la sua configurazione pura, realizzando in un certo senso l'irn
presentandosi quale sua emanazione. In breve, non è né realmente unificato
magine stessa dello Stato —, le leggi fondamentali del potere statuale socialista
né equamente distribuito. A partire da questa frattura si esprime quella logica suggellano il dominio del politico su tutte le altre forme di vita sociale.
che sfocerà nell'avvento degli Stati socialisti. Cosi la dinamica sociale secerne
In un simile progetto, tuttavia, non bisogna vedere le tappe di una sto
un politico, che non è conquistato né dal denaro né dallo Stato: si instaura allo ria lineare, ma piuttosto un orientamento generale che si diparte da una storia
ra un'oscillazione del politico che rimane da fissare. complessa dove le differenze culturali, gli scavalcamenti e gli slittamenti delle
La Costituzione democratica lo prevedeva già, implicitamente: non iscri «fasi» le une sulle altre rendono particolarmente difFicoltosa la concettualiz
veva forse all'interno stesso delle istituzioni politiche, nel suo funzionamento zazione. Cosi, per esempio, circa il ruolo della «nazione» nelle Costituzioni
interno, una libertà, uno spazio libero non occupato da alcui. potere> Per lo
sovietiche che si confonde con quello di «società socialista». Ma perché? Per
Stato liberale questa oscillazione della libertà «politica» doveva armonizzarsi ragioni storiche, proprie della società russa del IgI7. Infatti, se si è d' accordo
con l'indeterminatezza della libertà economica, ambedue motrici della dinami con Lenin che la rivoluzione del riloga apra la fase storica borghese prima della
ca sociale, che motiva gli uomini e fa avanzare la storia. La formulazione so rivoluzione socialista, è però certo che da questa data all'ottobre 19I7 la socie
lenne della costituzione di una libertà in tutti i gradi della vita sociale suppone tà russa non ha subito le trasformazioni capitalistiche necessarie al manife
va la realizzazione di un'aspirazione alla massima libertà. Integrando all'in
starsi delle contraddizioni che avrebbero prodotto la rivoluzione proletaria. Una
terno della sfera dello Stato, in virtu della separazione dei poteri, dell'organiz concezione cosi sommaria della rivoluzione bolscevica impedirebbe di vedere
zazione democratica del potere legislativo e giudiziario e della natura formale
che l'impero degli zar abbracciava una molteplicità di società feudali, semifeu
delle leggi costituzionali, tale margine assoluto di indeterminatezza che dovreb
dali e primitive; e che una delle condizioni primordiali dell'edificazione dello
be riflettere come un'eco la libertà sociale, la Costituzione democratica cre Stato sovietico fu l'unificazione del potere federale, come è attestato dai primi
deva d'essersi dotata di un dispositivo che pareva poter far fronte ad ogni di testi costituzionali del iilI8 e del I924. Da allora questo Stato avrebbe avuto
sfunzione sociale, a qualsiasi tentativo di impadronirsi del potere politico con due obiettivi confusi in un unico: realizzare la società socialista in tutto il ter
tro lasocietà civile.Infatti,se lo stesso potere è attraversato in ogni senso da ritorio nazionale sovietico, imponendo alle Repubbliche federate il potere cen
questa libertà, la democrazia non potrà allora che produrre sempre democrazia
trale. Ciò spiega perché per i movimenti di resistenza nazionali il potere so
e la libertà politica istituzionalizzata non potrà che divenire l'elemento che, cialista si identifichi con il potere «russo». Se si adottasse invece la teoria delle
con la massima facilità, dissolve quel che non le è pertinente. Questa libertà tappe storiche, ciò porterebbe a concludere che si realizza uno scopo politico
che sideve difendere e trasformare nel principio organizzatore del potere po
di una fase avanzata partendo da una realtà economica invece arretrata, e svol
litico era destinata anche a rappresentare una difesa indistruttibile contro il gendo quindi, in effetti, un compito proprio di una fase intermedia: edificare7
sorgere di quel male politico la cui eliminazione definitiva era la ragione stessa alla fine, una realta sociale omogenea e nuova, e cioè la «nazione» socialista.
della Costituzione. Male politico che compariva, ad esempio, nella Costituzio Ma per realizzare tale disegno occorreva prelevare il politico laddove in
ne francese del Ipgr come risultato della personalizzazione e parcellizzazione del regime capitalistico sfuggiva, cioè almeno su tre terreni fondamentali, tre spazi
potere. Secondo tale concetto, la supremazia del politico e dello Stato è inno lasciati vuoti dalla «libertà» : all'interno delle istituzioni politiche dello Stato, tra'
cente, solo le volontà umane possono essere colpevoli. È chiaro che l'abuso le infrastruttureeconomiche e ilpotere statuale e nello scarto che corre fra la
del potere che cosi si definiva traeva modello dall'ancieII régime; e in questo liquidazione delle forme sociali primitive e la loro sostituzione con forme nuo
senso ogni Costituzione è in ritardo di un'epoca. ve. Il compito di prelevare il politico e colmare queste lacune con del potere
Scopo e strumento della sua stessa realizzazione, la libertà ha natura essen fu conseguito tramite l'apporto dell'ideologia, vale a dire con ciò che precisa
zialmente formale: di conseguenza il pervenire del potere politico all'autono
mente catturava il politico in questo spazio. È cosi che l'economia fu sotto
Costituzione Iz I3 Costituzione
messa e controllata dal potere dello Stato; che questo non dovette piu subire torità dello Stato, la cui applicazione è resa obbligatoria con la forza dell'appa
l'instabilità interna, poiché le forze politiche che potevano scuoterlo furono li rato dello Stato allo scopo di salvaguardare, mantenere e sviluppare i rapporti
quidate, unificate, sottomesse al regime del partito unico; e, infine, che sorse sociali e l'ordine sociale profittevole e opportuno per la classe dominante» [ibid.,
la politica di pianificazione, che consentiva di prevedere e anticipare le future p. zz9]. Entrambe pongono il principio di una normatività delle leggi che ne
trasformazioni sociali. fa dei «doveri» sottomessi all'ideologia. L'articolo iz della Costituzione af
Tutti questiprincipi dello Stato socialista sovietico sono iscritti nella sua ferma, ad esempio, che «il lavoro nell'Urss è un dovere e un impegno d'onore
Costituzione e obbediscono all'ideologia. Per rendersene conto è sufficiente ri per ogni cittadino idoneo al lavoro» [cfr. anche gli artt. i3o e I32 ].
farsi al testo costituzionale del I936, dove si trovano enunciati con chiarezza. Questa normatività si distingue nettamente da quella delle leggi capitaliste
E che la Costituzione del i936 sia staliniana non contraddice queste argomen che non prescrivono se non col sanzionare e col riempire progressivamente il
tazioni. Gli effetti della democratizzazione della legge, la fine del terrore gene vuoto campo della libertà sociale di limiti che ne restringono l' ambito. Ma,
ralizzato, il lavoro giuridico svolto dopo la morte di Stalin non hanno sconvolto teoricamente (secondo la Costituzione), la libertà rimane in circolazione sia
l'orientamento autoritario del diritto sovietico. Se dei mutamenti sono osser nella vita pubblica sia in quella individuale; la sanzione giuridica non intacca
vabili dopo Vysinskij, la storia del diritto costituzionale sovietico successiva la coscienza morale ; la separazione tra pubblico e privato è, almeno formalmente,
alla rivoluzione mostra come la giustificazione del potere dello Stato tragga garantita. Il che, d'altra parte, significa che il fossato tra morale e diritto non
alimento dalla definizione dei periodi di transizione (dal capitalismo al socia sarà mai colmato e che anche il terreno pubblico, che è il terreno politico, ri
lismo, dal socialismo al comunismo). L'attuale timido ritorno alle tesi di Pa mane per l'individuo come impregnato di una certa irresponsabilità necessa
sukanis e di Lenin sul deperimento dello Stato significa semplicemente che le ria che lo rende in certo qual modo estraneo alla sua stessa vita.
funzioni delle organizzazioni dello Stato — che operano con la coercizione Per il diritto socialista avviene invece il contrario. La normatività delle leggi
devono essere trasferite progressivamente a organizzazioni sociali volontarie si accompagna a una costrizione morale: cosf almeno vorrebbe il testo costi
— che operano invece con la persuasione —, quali i Komsomol [cfr. Berman tuzionale; anche se poi, lungi dal mettere il politico al servizio della morale,
i963, p. 945]. Lo Stato deve dunque scomparire mentre si va realizzando; si produce la degenerazione dell'uno e dell'altra e la subordinazione della mo
nell'attesa detiene, con il partito, tutto il potere. rale al politico-ideologico. «Con la morale e il diritto sovietici si è in presenza
In tal modo l'ideologico ha finito con l'impadronirsi del politico ma ne è di due sistemi di norme che hanno ciascuno una sola e medesima base ideo
divenuto la degenerazione: invece di svolgere una funzione generica della so logica: la concezione marxista-leninista del mondo» [Chambre r974, p. z5z]. E
cietà, senz'altra finalità che l'organizzazione puramente formale delle funzioni ancora: «Ne risulta che non è in pratica, defacto, considerato quale morale per
sociali, esso agisce come un significante dispotico che si infiltra dappertutto l'insieme della popolazione sovietica (non parliamo qui del "comunismo ter
e condiziona non solo le istituzioni ma le azioni e i pensieri individuali. Pur minale" ) ciò che è oggetto di una regola giuridica. È l'impressione che si attin
tuttavia la sua azione differisce da quella del significante religioso; in un certo ge dall'osservazione dell'attuale vita sociale in Unione sovietica» [ibid., p. 253].
senso l'ideologico è molto piu repressivo perché non lascia alcun margine al Ma in e8etti, poiché fallisce nel sottomettere efficacemente la politica alla
di fuori del proprio dominio. Per meglio comprendere il carattere ad un tem morale — a meno di non provocare, a livello di milioni di persone, un fervore
po moderno ed antico del potere socialista, che combina vecchie forme dispo fanatico per il servizio dello Stato —, il potere socialista capovolge la gerarchia
tiche di Stato con una nuova concezione del politico, occorre prendere in con dell'ideologia umanista: il potere politico agirà come una morale, creerà una
siderazione il diritto sovietico. coscienza politica a immagine della coscienza morale, finendo col contaminare
Le leggi socialiste, che si organizzano in sistemi e sottosistemi gerarchici, anche il minimo settore della vita pubblica e privata. I valori politici e ideolo
devono accordarsi tutte con quelle emanate dall'organo supremo dello Stato gici'non diverranno, tuttavia, altrettanti valori morali, cioè una particolare sfe
— il Presidium del Soviet Supremo — che costituiscono «atti normativi dello ra dei valori sociali: la maggiore degenerazione del dominio dell'ideologia con
Stato» [cfr. Chambre r974, p. 226]. La definizione ufficiale piu recente del di siste precisamente nel fatto che il politico rimane politico, anche quando pren
ritto sovietico afferma che il diritto è «il sistema di norme (regole di condotta) de la forma della coercizione morale. Cosi il cerchio totalitario si chiude; si
obbligatorie per tutti, stabilite o sanzionate e garantite dallo Stato, che espri regolerà la vita privata come quella pubblica, dando allo Stato un diritto di
mono la volontà della classe dominante (volontà di tutti i lavoratori nello Stato introspezione quasi assoluta sugli individui; e si farà funzionare la vita pub
socialista di tutto il popolo), che sono il regolatore statico dei rapporti sociali» blica a colpi di colpevolezza — e di repressione. (Tutto ciò darà vita, d'altra
[ibid., p. z39]. Definizione che, malgrado le difformità, non si discosta, in fon parte, alla burocrazia dello Stato, con la proliferazione dei servizi destinati a
do, da quella di Vysinskij, per cui «il diritto è l'insieme delle regole di condotta regolare tutti gli aspetti della vita). Non ci sarà piu una demarcazione precisa
umana stabilite dallo Stato in quanto potere della classe dominante nella so tra il pubblico ed il privato, non piu un comportamento che non possa cade
cietà, e anche dei costumi e delle regole di condotta di vita sanzionate dall'au re sotto i colpi della legge. Il tutto è aggravato dal fatto che, identificandosi
Costituzione I4 IS Costituzione
lo Stato con la società, ogni atto «asociale» può divenire un crimine contro lo permettevano lo sviluppo ulteriore di nuove forme di dominazione e di sfrut
Stato. Ma chi decide del carattere asociale delle azioni? Il Partito, «che è all'a tamento sociale, Ciò pare inerente al fatto costituzionale, anche se quest'ulti
vanguardia dei lavoratori nella loro lotta per la costruzione della società co mo — se si vuole — costituisce l'espressione di un consenso.
munista e costituisce il nucleo direttivo di tutte le organizzazioni dei lavoratori, La Costituzione moderna rappresenta una svolta nella storia dello Stato.
sia sociali che statali », come dice la Costituzione [art. rz6]. Questo articolo con Segna l'avvento del potere politico dello Stato che si è finalmente sbarazzato
tiene il principiodella supremazia del Partito su tutta la vita sociale; consacra della commistione con altri tipi di potere; e dalla storia rapidamente abbozzata
il suo potere politico al di sopra di tutte le libertà « formali» e ne fa l'organo su del rapporto tra Stato e Costituzione si può dedurre una generale tendenza
premo del potere al di fuori dello Stato.
all'unificazione di tutti i poteri sociali sotto la supremazia del potere politico
E il Partito da dove proviene? Esso scaturisce come un'eredità diretta di dello Stato. Si sarebbe tentati di vedere in questa tendenza un obiettivo finale :
questa formazione che, nello spazio della libertà definito dalle costituzioni li che la realizzazione di un campo sociale stabile, per l'attivazione di meccani
berali e fuori dallo Stato, fissa il politico e lo trasforma in potere. E in questa smi disciplinari sempre piu raffinati e complessi sfocianti nella diluizione dello
dimensione si deve immaginare — ma per un solo istante — la Costituzione so Stato all'interno della società civile, porti alla costruzione di una società cosi
cialista come una variante strutturale della Costituzione democratica liberale. perfettamente autocontrollata da far scomparire ogni differenza tra il cittadino
In quanto tale, il Partito deve assumere le stesse funzioni che aveva la libertà ed il funzionario.
nel precedente regime, creerà la dinamica sociale, motiverà l'agire dei citta Qualunque sia l'origine di un tale sogno, questo è ben lungi dal realiz
dini. Il Partitodirige la grande attività creatrice del popolo sovietico, si legge zarsi. Infatti non è per nulla certo che lo Stato moderno sia in grado di darsi
nello Statuto, imprime un carattere organizzato, armonioso, scientificamente i dispositivi che gli permettano di integrare (e non solo di «recuperare») tutto
fondato alla lotta che il popolo conduce per raggiungere il suo scopo finale: il politico che si sviluppa dalla sua stessa attività. Esso è di conseguenza coin
la vittoria del comunismo. volto in un processo senza fine, in cui la «giuridicità» della sua potenza disci
In tal modo il Partito, con la sua organizzazione e i suoi militanti disci plinare ècondannata a trovarsi sempre superata dal sorgere del nuovo «po
plinati, diviene l'anima e l'immagine stessa della futura società comunista. Co litico» scaturito dalla distruzione delle antiche strutture sociali. La produzione
stituisce il perfetto complemento del potere dello Stato, perché la Costituzione del politico non cesserà mai ; essa accompagnerà la storia dello Stato, obbligan
— e tutto il diritto che ne discende, con le leggi «normative» ed «educative» dolo a impegnarsi in una folle corsa per la sua conquista. Tanto che si po
si limita a credere alla realizzazione spontanea, quasi automatica, di una società trebbe pensare che la vocazione dello Stato sia la produzione del politico al
socialista a partire dalla completa trasformazione dei rapporti di produzione. fine di alimentare ed accrescere il proprio potere. Vocazione d'altra parte sem
Ma questa spontaneità del processo supponeva un'illimitata forza di attra pre contrastata: nuove resistenze si mostrano all'azione statuale, nuovi spo
zione a quell'ideologia che doveva assicurare, in virtu delle sue sole forze, il stamenti di poteri che lo Stato non è ugualmente in grado di controllare.
consenso generale intorno all'obiettivo fissato. Ora, tutto ciò non si è verifi
cato, ma, paradossalmente, è lo scacco dell'ideologia che ha permesso all'or
ganizzazione del Partito di divenire dispotica e parassitaria in tutti i settori z. Il p roblema del fondamento della Costituzione.
della vita pubblica e privata. È ancora lo scacco dell'ideologia nel divenire cul
tura che ha reso possibile l'ultima degenerazione del potere socialista: per Con la Costituzione democratica, lo Stato moderno contempla in traspa
mettere che l'apparato prenda il sopravvento sui valori ideologici e che il po renza la sua struttura interna. Osserva i suoi organi: da questo «corpo poli
tere divenga il semplice esercizio del suo dominio. Col che lo Stato socialista tico» — di cui parlava Hobbes — crede di aver fugato ogni segreto e mistero.
perviene alla pura dominazione del politico nella sua espressione piu brutale. La Costituzione è ad un tempo il suo specchio e quello della società. Parados
Tutto ciò, insieme alla coesistenza delle due strutture di potere — lo Stato e il salmente vi si riflette un'immagine pacifica, laddove sua genesi furono violen
Partito, anchese quest'ultimo sfugge a qualsiasi controllo legale —, spiega in par za e guerra. Genesi peraltro cassata nel testo costituzionale, fatto per la pace,
te la solidità del potere politico socialista. Per contro, l'assenza di una Costitu e cancellata dall'azione di un'altra violenza che rinnova la prima (quella della
zione nazista si spiega con la tendenza dell'apparato di quel partito ad assor guerra aperta) e che presiede alla redazione stessa della «Costituzione». Il Di
bire lo Stato e in fondo a subordinare tutto alla volontà del Fuhrer : questi, per ritto si pone cosi come autocreazione, senza altra origine che se stesso,
sonificazione diretta del popolo tedesco — secondo i giuristi nazisti —, non ri Questo offuscamento delle origini del diritto ha posto un grave problema
chiede alcuna mediazione. ai giuristi che pretesero di fondare l'ordine giuridico democratico: una volta
eliminato il significante divino, si era trattato di trovare, nell'uomo stesso, l'ele
Si è cercato di mostrare che la Costituzione moderna, concepita per pro mento fondatore del diritto come appunto afferma Kelsen. Al pari di Kant nel
teggere i cittadini dagli abusi del potere, aveva già in sé tutti gli elementi che campo della conoscenza, «la dottrina pura del diritto pone il quesito di come
Costituzione t6 i7 Costituzione
sia possibile un'interpretazione del senso soggettivo di certe fattispecie (senza
Cosi ogni ordine giuridico si fonda su una Costituzione che a sua volta si
far riferimento ad autorità metagiuridiche come Dio o la Natura) come sistema
fonda sulla norma fondamentale. E qual è l'espressione, l'«enunciato» della
di norme giuridiche oggettivamente valide e descrivibili in proposizioni giu
norma fondamentale? «Trattandosi della norma fondamentale di un ordina
ridiche» [tg6o, trad. it. p. 227]. mento giuridico — cioè di un ordinamento che statuisce atti coercitivi — la pro
La scuola positivista di Hans Kelsen, in particolare, per il modo con cui posizione che descrive questa norma, cioè la proposizione fondamentale del
o
ha posto il problema generale della fondazione del diritto, rende particolar
l ordinamento giuridico statale in questione, suona cosi: "Si devono porre in
mente difficile la posizione di coloro che situano l'autorità politica all'origine
essere atti coercitivi in presenza delle condizioni e nel modo stabilito dalla co
del diritto. Cosi, l'idea qui sopra avanzata di un'autonomizzazione del politico
stituzione che sia storicamente la prima e dalle norme poste conformemente
nello Stato moderno va contro tutta la concezione di Kelsen, e pare cadere
ad essa ;ovvero, in forma piu breve: Bisogna comportarsicosi come prescri7>, j
'
, tt
sotto i colpi di una facile critica. Le si potrebbe rimproverare di stemperare il
ve la costituzione" » [ibid.,pp.zzg-z6].
diritto nel politico — negando cosi la possibilità di rendersi conto della validità
Per sapere se una norma particolare è valida, è sufficiente verificare tramite
specifica della norma giuridica, che non si saprebbe come fondare: né sulla
un sillogismo se essa è conforme a questo enunciato. Cosi, «la norma enunciata
costrizione morale, né sulla paura o il rispetto, né sull'obbedienza, né sull'effi
come oggettivamente valida nella premessa maggiore, che fornisce il fondamento
cacia della norma. Astraendo la sfera del diritto quale un dover-essere proprio,
stesso, è una norma fondamentale, se la sua validità oggettiva non viene ulte
Kelsen pone la questione del suo fondamento.
riormente discussa. Non la si discute piu se la sua validità non può essere fon
Questo fondamento deve essere, innanzitutto, unico e fornire l'unità a una
d ata con un procedimento sillogistico. E non la si può fondare a questo modo
pluralità di norme che formano cosi un sistema coerente. Deve, quindi, tro
quando non è possibile usare come premessa minore di un sillogismo l'afferma
varsi alla sommità di una «piramide normativa», costituita in particolare da
zione che questa norma è stata posta in essere dall'atto di volontà di una per
questo sistema in cui le norme discendono le une dalle altre e ciascuna pone
sona» [ibid., p, zz8] (la persona, qui, è il «costituente primo storicamente>)).
la propria validità nelle norme che la precedono. Cosi, partendo dall'alto verso Questo testo mostra che se la formula della norma fondamentale è : «Si deve
il basso, la Costituzione è il fondamento delle leggi generali, che sono il fon
ubbidire ai precetti del costituente», per sapere se lo sia anche una norma parti
damento dei regolamenti, che sono a loro volta il fondamento delle azioni giu
colare, scaturita dalla volontà di una certa persona (per esempio un tribunale)'I />
ridiche individuali.
e suffiiiciente impostare il seguente sillogismo e verificarne la correttezza:
Ne consegue che il problema del fondamento del diritto ritorna a essere x) si deve ubbidire ai precetti del costituente;
quello del fondamento della Costituzione positiva. Da dove deriva la sua va z) i precetti del costituente dicono che bisogna ubbidire ai precetti di tale
lidità? Se si considera il problema in rapporto allo Stato, il problema si pone persona;
in questi termini: da dove lo Stato trae il suo diritto, per esempio di creare le 3) si deve ubbidire ai precetti di tale persona, dunque a quella norma.
leggi> Certamente dalla Costituzione e non il contrario: perché il dover-essere
(Sollen) non saprà mai fondersi con l'essere (Sein), poiché la validità delle leggi
Kelsen, mentre descrive cosi il processo che permette di verificare la vali
promulgate dallo Stato non può derivare che dal diritto che lo Stato ha di cre
dità di una norma, fornisce il meccanismo di coerenza della piramide norma
arle; e da dove viene questo diritto se non dalla Costituzione positiva> Il pro
tiva. Cos'è questa «logica giuridica» che fa si che un sistema di norme formi un
blema riguarda quindi nuovamente il fondamento della Costituzione positiva.
ordine gerarchico tale che una norma piu vicina al vertice sia il fondamento
Ora, poiché ur.a norma non può trarre la sua validità che da un'altra norma,
di un'altra che ne sia piu lontanta e cosi di seguito sino alla base
(gli atti giu
occorre ammettere l'esistenza di una norma primaria su cui si possa fondare
ridici individuali)? Come il dover-essere non può essere fondato che su un
la Costituzione, perché il processo di fondazione non potrebbe indietreggiare
altro dover-essere, cosi la validità di una norma si fonda su quella di un'altra
all'infinito, col rischio di non raggiungere piu la base. Questa norma è la norma
che la precede nell'ordine gerarchico.
fondamentale(Grundnorm). È una norma ultima che non è a sua volta fondata,
T uttavia, il sillogismo di Kelsen non dice anche altro, facendo intervenire
che non è posta ma presupposta : «La sua validità non può piu essere dedotta
la «persona», la sua «volontà»? Cosa significa comportarsi in conformità alla
da una norma superiore»; e ancora: «La norma fondamentale è la fonte co
Costituzione se non agire «conformemente al senso soggettivo dell'atto costi
mune della validità di tutte le norme appartenenti allo stesso ordinamento»
tuente, alle prescrizioni del costituente»> [ibid., p. zz7]. In questo caso l'ordi
[ibid., p. zr']. Per meglio cogliere, dunque, la natura non positiva, ma logico
ne giuridico, il sistema di norme
trascendentale della norma fondamentale, conviene intendere per Costituzione N ()~N, ~ N , ~ .. . ~ N
non solo le norme fondamentali positive, ma, quand' anche queste non esista
n
no, il sistema presupposto dalle norme date, «nel senso logico-giuridico» della
non implica una coerenza diretta tra norma e norma, una conformità immedia
piramide normativa [iud., pp. 223-2$].
ta, una logica uguale a quella con cui si concatenano le proposizioni matemati
Costituzione r8 I9 Costituzione
che o logiche. Come, dunque, si passa da una norma particolare, che stabilisce
do l'ordine logico-trascendentale (esso soddisfa infatti i requisiti della norma
solo un'«imputazione», un rapporto ipotetico (se A è, B deve essere), alla for
fondamentale), non si applica all'ordine empirico. Manca a Kelsen una teoria
mula fondamentale : «Occorre comportarsi come la Costituzione prevede». Ke!>)K 1 dell'a priori giuridico che permetta il passaggio all'ordine empirico. Allo stesso
sen propone un completo meccanismo di riconversione delle norme (in pro
modo che Dio esiste non perché l'esistenza è un attributo di Dio, cosi il dover
posizioni giuridiche) [cfr. ibid., pp. 89-9o]. Ed ecco come la riconversione de
essere supposto, pensato, non si trasferisce all'ordine empirico senza difficoltà:
ve porre la volontà e gli atti coercitivi : «Una norma però non è né vera né
curiosamente, il legame tra i due dover-essere (della maggiore e della conclusio
falsa, bensi valida o non valida. Ma l'affermazione con cui si descrive un ordi ne) è un dato di fatto (Sein). Ed è questo che opera lacostrizione logica del sil
namento normativo secondo cui una certa norma è in vigore in conformità logismo che articola la costrizione logico-giuridica della maggiore a quella della
con questo ordinamento, e particolarmente la proposizione giuridica con cui
conclusione. Non è questo il segno che la validità dell'ordine giuridico positivo
si descrive un ordinamento giuridico secondo il quale, conformemente a questo
si fonda su altro che il trascendentale>
ordinamento giuridico stesso, si deve o non si deve porre in essere un certo È anche agevole affrontare il problema sotto un angolo differente. «Si deve
atto coercitivo in presenza di certe condizioni, può — come si è dimostrato
ubbidire a ciò che la Costituzione prescrive»: ma cosa prescrive? Prima di tutto
essere vera o falsa. Quindi i principi logici in generale ed il principio di non
— a volte esplicitamente — che occorre «ubbidire a ciò ch' essa prescrive», cosi
contraddizione in particolare si possono applicare... anche alle norme giuridi
chiaramente che la formula fondamentale si può anche leggere: «Si deve ubbi
che» [ibid., p. 232].
dire a ciò che la Costituzione prescrive, cioè "si deve ubbidire a ciò che la
Tramite il suddetto meccanismo si deve dedurre la necessità di porre «atti
Costituzione prescrive" ». Indubbiamente, la Costituzione prescrive anche al
di volontà» di «persone», cioè organi che hanno l'autorità di creare delle norme.
tro da quel che non è precisamente prescritto su questo sfondo tautologico e
L'autorità viene loro, beninteso, da una norma e, in ultima istanza, dalla norma ridondante, in questo silenzio fondamentale che avvolge il testo costituzionale.
fondamentale che «si limita a delegare un'autorità legiferante, cioè ad istitui In definitiva è l'a priori giuridico che si pone come fondatore.
re una regola in base alla quale'si devono produrre le norme di questo sistema»
Se la coerenza del sistema normativo fa intervenire delle «persone», questo
[ibid., p. zzr] ; ma se ne deduce che, per stabilire la coerenza «logico-giuridica»
può essere allora descritto piu esattamente come
del sistema occorre far intervenire, come diceva Kant, dati «empirici», o, come N p P, N , P»~ N , ... ~ N ~ .
dirà Kelsen, degli elementi dell'ordine del fatto o dell'essere (Sein). La conver
sione di una norma che stabilisce il semplice rapporto ipotetico «se A è, B deve Queste «P» sono dunque necessarie. Supponiamo per un istante un sistema
essere» che contiene tutta una normativa del diritto, in una «proposizione di
normativo senza persone che detengano un potere (di crearee di fare eseguire
7
diritto» [cfr. ibid., pp. 89-9o] che possa essere vera o falsa, fa dipendere questa
le norme) ; per esempio, una ipotetica società «primitiva», un utopico ordine
normatività (del diritto) da dati empirici (di fatto) : notoriamente dall'esistenza
sociale dove le norme non si accompagnano ad «atti coercitivi », a sanzioni,
d'organi creatori di norme. Il che è illegittimo. Consideriamo, per esempio, ecc. In questo ordine ildover-essere normativo diverrebbe cosi immanente
il «sillogismo normativo che fonda la legittimità di un ordine giuridico»:
alla vita sociale da confondervisi, da trasformarsi in essere. Non si avrebbero
dunque piu norme, non una «logica giuridica». Perché questa esista nella sua
r) è necessario muoversi conformemente alla Costituzione di fatto in vigore forma specifica (che non è quella della ragione matematica) è necessario porre
ed efficace (Sollen); persone detentrici di un'autorità. Per esempio: dove trova validità ed esecu
z) la Costituzione è stata di fatto emanata ed essa è efficace (Sein) ; torietà quel bando municipale concernente l'acqua del villaggio? Dalla sua con
3) è necessario comportarsi in conformità all'ordine giuridico «considera formità alla Costituzione; ma per ricostruire la catena di norme che va dal
to» (Sollen). bando municipale alle leggi costituzionali, bisogna passare per alcuni «nodi»,
Nella maggiore, «la Costituzione di fatto in vigore ed efficace» è un concetto, per organi creatori di diritto che hanno il diritto (secondo la Costituzione) di
in quella minore è un dato empirico. L'attributo «di fatto», se è pensato non
emanare leggi, regolamenti, ecc. La funzione di questi «nodi» è, a ciascun li
rende altrettanto la reale effettualità (l'esistenza) al soggetto. vello della gerarchia piramidale, di fornire il principio unificatore delle norme.
I.a norma fondamentale non fornisce la corretta articolazione tra il livello
Soltanto questa unificazione, infatti, operata in molteplici momenti strategici
logico trascendentale e il livello empirico. Si potrebbe rivolgere a Kelsen i
'l del sistema giuridico, permette la coerenza dell'insieme, la sua logica. E poiché
rimprovero che Kant fa all'assunto ontologico: l'esistenza di individui che crea
è essastessa,secondo Kelsen, la funzione dellanorma fondamentale (fondare
no il diritto (e che detengono anche il potere di esercitare gli atti coercitivi ) il diritto assicurando al sistema normativo l'unità e la validità di tutte le sue
non è un attributo. Non è in quanto si ritiene che occorre obbedire alla «Costi
norme) occorre ben ammettere queste «persone», questi organi detentori d'au
tuzione di fatto effettivamente posta» che lo si deve realmentefare, perche il
I
torità che fondano — o ripetono l'atto di fondare — le norme di diritto. Donde
rapporto di dover-essere della proposizione maggiore, se rimane valido secon
viene questa funzione? Dal loro potere politico.
Costituzione 20 2I Costttuztone
Infatti, solo il potere politico unifica; esso fornisce al diritto il principio Certamente, questa potenza detenuta dall organo legtslatrvo gh e stata ac
di unificazione, senza il quale non si avrebbe l'autorità giuridica. Un sistema cordata da una norma costituzionale; ma come può questa delegare un'auto
puro di norme, senza «persone», non contiene nulla in se stesso che possa rità giuridica ad agire sul terreno «materiale», definito da « tutto ciò che ecceda
fondare il loro dover-essere e la norma fondamentale non vi aggiungerebbe l'esecuzione delle leggi», cioè fuori del diritto? Pare che il testo di Carré de
assolutamente nulla; ma se si ammette che questi organi creatori di diritto Malberg supponga implicitamente un sistema normativo per il quale il «pas
(come lo Stato), questi «nodi» situati in certi luoghi dell'ordine giuridico de saggio» da una legge a un'altra si faccia riempiendo progressivamente il cam
tengono il privilegio di fornire le norme di una loro propria potenza, allora se po «materiale» della prima legge con la seconda; quest'ultima introduce in
ne deve concludere che quest'ultima promani da altro che una struttura tra questo campo una nuova forma che restringe il campo della materia della pri
scendentale della «conoscenza giuridica» [ibid., p. 233]. ma. Cosi è la materia delle leggi che le collega tra loro e che ne costituisce il
Cosi, la Costituzione(logico-giuridica) non costituisce quell'assiomatica com dominio proprio — legame e dominio invisibili nella forma della norma appun
pleta (meno un assioma fondamentale) come si potrebbe ritenere secondo Kel to che le svuota. Chi unifica questo dominio> La potenza legislativa di un or
sen. È piuttosto un'assiomatica lacunosa, a meno di includervi anche ciò che gano. Potenza anch'essa formale, regolata da una norma costituzionale, che
permette di riempire i passaggi mancanti: le istituzioni previste da questi prin offre una materia sulla quale andrà ad applicarsi la potenza dell'organo legi
cipi, cioè il potere politico che collega tra loro le norme fondamentali, e queste slativo. Qual è la materia delle norme costituzionali> Tutto ciò che eccede l'e
ad altre ancora che saranno create dagli organi dello Stato. secuzione delle leggi della Costituzione: cioè un terreno che è l'opposto di
D'altra parte, come si ordinano i comportamenti in conformità al sistema questo spazio libero, vuoto, definito dalla Costituzione e sul quale essa si ap
di norme? Lo spazio dei comportamenti sociali che si può mettere in rapporto plica; spazio che, al contrario, si trova riempito, colmato, dal vecchio diritto,
con il diritto è triplice: esiste in primo luogo lo spazio dei comportamenti in dalle norme e dagli usi che il nuovo ordine costituzionale vuole rimpiazzare,
dotti negativamente dalle norme (se A è, B deve essere, dunque non-A deve e che questo, dunque, ricusa. Se la norma costituzionale delega in tal modo
essere: cioè il contrario della condotta sanzionabile) ; esiste quindi lo spazio questo potere all'organo legislativo, ciò accade perché essa ha la possibilità di
dei comportamenti direttamente prescritti (notoriamente da regole ammini accordargli il diritto generale di dettare norme su tutto un campo definito in
strative ed atti giuridici individuali) ; esiste infine lo spazio «minimo di libertà» origine inmodo puramente formale; campo non organizzato da norme ma an
(secondo l'espressione di Kelsen) dove nessun comportamento è indotto né cora puramente generico, spazio vuoto di cui saranno le future norme giuridi
positivamente né negativamente da una norma. Come si armonizzano tutte le che a stendere la tacheografia. Ma questo campo originario non costituisce la
norme? Perché bisogna prendere in considerazione i tre spazi, e non escludere materia, l'oggetto, il contenuto delle leggi costituzionali, poiché è definito dal
il terzo: anch' esso è compreso su una superficie che le norme limitano come l assenza di ogni contenuto. Dove si situa questa materia> Nel passato in tutto
1I
delle frontiere. cio che è stato spazzato via dalla nuova Costituzione: l'opposto originario dello1
Una nota di Carré de Malberg permette di scorgere la risposta al problema : spazio di libertà delimitato dalle norme. guesto spazio pieno e negato definisce
«Nel diritto francese, l'oggetto della legge non è esso stesso suscettibile di una innansitutto la sfera deisanzionabileperché sanzionato.
definizione formale: non consiste, infatti, in un oggetto dalla natura determi Il problema del fondamento della Costituzione positiva può dunque porsi
nata; ma, comprendendo indistintamente tutto ciò che eccede l'esecuzione del nel modo seguente: come si costituisce questo spazio vergine dall'iscrizione
le leggi, coincide con la potenza formale dell'organo legislativo e non può essere delle norme> Come si opera il passaggio dallo spazio «negativo», pieno, alla
definito che in un modo extraobiettivo dal grado della potenza f ormale propria nuova, levigata superficie definita dalla Costituzione? Se si vuole vedervi la
di quest'organo» [tgzo-zz, p. 36r, nota t8 ]. Che cos'è questa potenza formale? funzione di una qualche «norma fondamentale», il suo enunciato non direbbe :
È «la potenza legislativa o "potere legislativo" secondo l'espressione della legge «Si deve ubbidire a ciò che la Costituzione prevede», bensi: «Ogni condotta
costituzionale del z5 febbraio t875, articolo t. Occorre comprendere che solo contraria alla Costituzione è sanzionabile», ovvero, per ciò che concerne la po
il corpo legislativo ha il potere di statuire in modo originale, autonomo, li tenza legislativa: «Tale organo ha il diritto di creare leggi perché può sanzio
bero» [ibid., p. 36r]. O, detto in altri termini, lo spazio non coperto dalle leggi, nare la loro mancata esecuzione». Ma questo è precisamente l'enunciato del
definito dal minimo di libertà, «coincide» con la potenza formale dell'organo potere,ilqualepuò operare questo passaggio perché è generico e senza oggetto,
legislativo. Sia: a ) l'«oggetto» delle leggi non esiste che.là dove le leggi non cioè politico. La differenza tra il campo di applicazione del diritto e quello
esistono ancora, ma in uno spazio che si definisce solo in rapporto alle leggi del potere politico è che il primo può svuotare tutti i terreni della vita sociale
già emanate; b) questo spazio corrisponde alla possibilità che la potenza legi sovrapponendovi e introducendovi norme; il politico, invece, non ha oggetto,
slativa ha di crearvi delle leggi; c) questa potenza si esercita sottraendo il lato non svuota un terreno (o tutti ) ; ma si pone quale funzione generica dell'insieme
«materiale» ai comportamenti per limitarli con il lato «formale» delle leggi di tutti i terreni.
che li indicano. È dunque il potere politico che fonda la possibilità dell'esistenza di quello
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  • 1. E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ] STATO Salvat o r e Ve c a — ST ATO p a g . 5 J osé Gi l — COSTITUZIO NE p a g . 9 Norbert o Bob b i o — DEMOCRAZIA/D I T T A TURA p a g . 2 1 NORMA pag.34 Ettore A. Albertoni — PATTO pag.50 José Gil — POTERE pag.67 Giancarlo Trentini — POTERE/AUTORITÁ pag.90 Norbert o Bob b i o — PUBBLICO/PRIV ATO p ag . 9 7 SOCIETÁ CIVILE pag.105 STATO p ag.1 1 4
  • 2. ambiguità allegoria competenza/esecuzione codice Stato fonetica immagine Statogrammatica avanguardia metafora concetto analogia e metafora lessico classico • egno critica esistenza argomentazione lingua significato essere interpretazione lingua/parola filologia simbolo bello/brutto fenomeno linguaggio letteratura creatività maniera forma metrica espressione astratto/concreto idea semantica poetica fantastico dialettica alfabeto retorica identità/differenza proposizionee giudizio sens%ignificato gusto traduzione ascolto imitazione zmediazione universah jpartlcolan gesto immaginazione / anthropqs opposizione/contraddizione lettura progetto cultura/culture 'i qualità/quantità atti linguistici luogo comune . Inproduzione/riproducibilità totalità etnocentrismi l dicibil%ndicibile orafo/scriffo iliscolso sensibilità natura/cultura f uno /molti comunicazioneenunciazione decisione parola Finzione spa 'ziahtà y alti distribuzione statistica presupposizione e allusione errore ritmo dato informazione generi referente artigianato scnttura giochi narrazione/narratività artista etica voce acculturazione induzione statistica stile attribuzione filosofiu/Slosofie civiltà probabilità tema/motivo ragione antico/moderno oggetto futuro rappresentsrione statistica catastrofi calendario testo razionale/irraaionale produzione artistica selvaggio/barbaro/civibzzato teoria/pratica ciclo decadenza soggettojoggetta armonia uguaglianza evento escatologia calore escrementi età mitiche melodia caos/cosmo valari periodizzazione disegno/progetto fertilità infinito curve e superlici vero/falsa tempo/temporulità genesi ritmica/metrica abbigliamento visione nascita , educazione scala geometria c lopologia macrocosmo/microcosmo volontà passato/presente canto sensi generazioni mondo progress%eazione suon%umore infanzia coltivazione invariante alchimia corpo sessualità a'tol'Ianatura tonale/atonale danza morte cultura materiale astrologia atlante vecchiaia amoreosservazione maschera industria rurale cabala collezione desiderio vita/morte deduzione/prova reale moda materiali elementi documento/monumento equivalenza unità armi eros esoterico/essoteriao fossile credenze ornamento prodotti frontiera isteria clinica difierenziale formalizzazione nsemoria dialetto scena angoscia/colpa cura/normalizzazione funzioni guerra pulsione logiaa rovina/reslauro enigma infinitesimale imperi • orna/psiche castrazione e complesso esclusion%ntegrazione possibilità/necessità analisi/sintesi. fiaba fuoco nazione sonno/sogno censura farmaco/droga locale/globale cannibalismoreferenza/verità anticipazione funzione mosti o homo sistemi di riferimento misura tattica/strategia identificazione e transfert follia/delirio rico rsività ipotesi popolare dèi inconscio medicina/medicalizzazione mano/manufatta stabilità/instabilità matematiche modello slienezionc proverbi divino nevrosi/psicosi normale/anormale tecnica variazione metodo struttura tradizioni coscienza/autocoscienza demagogia Cl'Ol piacerc salute/malattia utensile centrsto/acentrato teoria/modello ln)zhzlollC immaginazionesociale discriminazione sintomo/diagnosi combinatoria magia pace repressione demoni alimentazione messia applicazioni grafo serv%ignore , ateoterrore divinazionc agonismo animale labirinto millennio cerimoniale casta assioma/postulato caso/probabilità uomo tolleranza/intolleranza chierico/laico mit%ito donna cucina rete festacontinuo/discreto causa/efietto utopia tartul'a ,l chiesa persona mythos/fogna endogamia/esogamia domesticamcnto ,"";diavolo puro/impuro feticciodipendenza/indipendenza abaco certezza/dubbio violenza origini fame eresia religione famiglia divisibilità algoritmo coerenza gioco sogno/visione incestolutto vegetale dualità approssimazione convenzione ,I/balticocategorie/categorizzazione '/ibro stregoneria maschile/femminile insieme calcolo determinat%ndeterminato regalità conoscenza matrimoniol'ito razionai%lgebrico/trascendente numero empiria/esperienza coppie Filosofichc peccato parcntcle simmetria zero esperimento ' ' acero/profano disciplina(discipline caccia/raccolta santità borghesi/borghesia totem strutture mutemutichc legge enciclopedia ,l dono burocrazia economia uomo/donna trasformazioni naturali / categorie libertà/necessità eceedcntcmnovazion%coperta classi formazione economico-sociale metafisica insegnamento contadini pastorizia contro11%etroazione lavoro natural%rtificiale invenzione consenso/dissenso primitivo energia ideologia modo di produzione operatività rappresentazione ' egemonia/dittatura reciprocità/ridistribuzione •nasse proprietàanalogico/digitale equilibri%quilibrio paradigma ricerca .,i, mtellettusli proletariatoautoma interazione riproduzione previsione e possibilità sistematica e damificazione ' ,',libertà rivoluzione transizione intelligenza artiTiciale ordine/disordine abbondanza/scarsità riduzione maggiaranza/minoranza macchina organizzazione bisogno ripetizione partiti Callfmllla programma semplic%omplesso scienza politicasimulmione sistema apprendimento anuninistrazione ccumulszione imposta spiegazione lusso s1fUIuento soglia cervello autoregolazion%quilibrazione càmunità capitale Verificabilità/falsificabilità vincolo comportamento cognizionc confiitto citai ofo c a+culo e condizionamento induzione/deduzione costlttlzlane consuetudme èlite distribuzione posi e nusure controllo sociale innat%cquisito diritto democrazia/dittatura fabbricagergo produzione/distribuzione astronomia emozione/motivazione istinto nonna ' giustizia gestione ricchezza gruppo cosmologie patto atomo e molecola mente operazioni ' bi isfinffioni marginalità imperialismo SCSIllblo gravitazione percezione potcfc conservazion%nvarianza fijàpsoèsabilità opinione impresa spreco luce quoziente intellettuale poffre/autorità mercatoentropia povertà materia pubblico/privato mercefisica società civile propaganda spazio-tempo atmosfera cellula monetaforza/campo ruolo/status litosfera adattamcnto differenziamento 'onc moto socializzazione pianificazionc oceani evoluziono immunità particella acqua • oclctà profitto pianeti mutazione/selezione individualità biologica rendltil plasma spaziosociale sole polimorfismo integrazione città salariopropagazione unlveluo SPCCIC invecchiamento utilità quanti ,'l',~i»/èi clima organismo ecumene relatività valere/plusvalore regolazione insediamento agrimltura reversibilità/irreversibilità catalisi sviluppo e morfogenesi migrsziane ffttà /campagna stato fisico macromolecole paesaggio colonie metabolismo popolazione commercio omeostasi regione industria eredità organico/inorganico risolse spazio economico geneOSIIIOSI suolo avfiuppo/sottosviluppo vita genotipo/fenotipo terra razza territorio sangue Vfilaggio
  • 3. Stato z8o 28z Stato CJ Q O ONal O Q O OO CJ M 4 4 al M Q caCJ O N V N O V V ca Q O g + g O Clat al O ,O Q O N O Q Q .c at o n O à0Cl V O g O n + o at N P M CJ + M al N al CJ N ca O O áJ M Q V ClIJ 4 Ob0 '4 r/J O O MCl à0 E p V O + O gV p g ~ cJ O ca P O Il O V cà o Cl O Q V Q Q Oal al àJ O O O O O O Q Q g CJ M M at O 4 Q O ccl ct al V O O O V V V V O CJ V V "Q CJ 4 lU . OCJ CJ CJ CJ cQ cn b0 b 0 b0 b0 E E costituzione 6 5 6 democrazia/dittatura 3 6 2 ' 2 z 6 4 3 norma 3 4 4 4 4 S 3 4 5 5 3 3 3 r 3 7 2 9 3 2 3 6 4 patto 3 3 5 2 potere • 6 7 3 8 S 4 r 4 6 z 4 5 2 3 5 • 8 5 7 6 4 3 potere/autorità 4 3 6 3 7 3 • 6 4 ' 5 4 6 3 3 5 6 r 63 • 7 6 z 6 4 3 pubblico/privato 3 5 7 3 2 3 3 4 4 2 3 4 S 5 società civile 4 4 3 stato 9 3 z 8 4 • 5 4 3 6 6 2 ' 5 t 4 8 8 4 6 4 3 V Cl al M I NOO E ca + b0 E M 4 Q OO at Ol O + Oà0 Onat O G Cl ca .ca ca CJ O OO g Oo CJ ccl IIJ O al OQ CJ N +'4 O 'tl v c M N O, Cl O W O OOOM Cl al Q, N 4 Q E g Cl c o Q ca E al O ,+ A 5 Q Ocl at O O O E Ct MI0 al Cl V p4 +at O O + ca à0 à0 O O b0 O IIJ V al Q +Cl cl E O cl O v at OO O H , O 4 O O 2 O M P O O O a Q. CJ v CJI I CJ + + + costituzione 2 3 2 3 7 7 3 z democrazia /dittatura 5 z 8 5 2 2 2 6 z z 7 S 3 3 7 5 norma 3 2 3 • 8 4 2 2 5 S S S 4 5 6 S 7 7 3 5 4 2 5 2 4 6 3 5 patto z 4 ' 4 4 2 5 5 2 4 potere x 6 6 3 8 6 • z 8 • 8 8 7 5 4 8 6 6 5 6 9 8 6 potere/autorità 5 ' 4 2 2 5 5 ' 3 7 7 3 7 7 7 6 7 4 8 6 6 8 33 5 2 4 6 3 6 2 5 pubblico/privato 4 ' 4 5 5 6 z 6 5 3 3 5 4 7 z 2 7 4 4 ' 3 2 6 5 società civile 3 4 7 3 6 7 3 4 stato 4 ' 7 S 9 4 7 8 6 7 ' 5 8 6 9 7 5 7 8 z 6 3 8
  • 4. 28g StatoStato 282 potere al al o+ al la lù lù o ++al o democ+ razia/ o Nal o dittatura N 2 lù O la o E o 75 i i oai + l l» p • V o o O l ù o cz o patto potere/ norma pubblico/ costituzione • 6 4 z 3 5 3 3 autorità privato stato 6 • 5 z 4 6 s 6 s norma 6 4 2 2 I 3 potere/autorità 4 6 s 5 3 4 2 2 costituzione potere 6 • 4 6 6 5 5 5 democrazia/dittatura 6 3 3 4 società pubblico/privato 3 5 3 2 5 2 civile società civile 3 6 • 3 3 2 statorpatto 4
  • 5. 6I9 Stato Stato sono uno degli ingredienti della giustificazione per lo Stato come condizione se Costituzione, Democrazia /dittatura, Norma, non preferibile in assoluto, preferibile rispetto all'anarchia. È possibile identifi Patto, Potere, Potere/autorità, Pubblico/privato, care una complessa gamma di motivi, argomenti e giustificazioni per la scelta ra Società civile, Stato zionale «Stato», rispetto all'anarchia. La complessità dipende semplicemente dalle differenti concettualizzazioni dell'anarchia. In generale, si può mostrare che quest'ultima genera costi eccessivi perché individui e gruppi possano perse guire con successo o con una ragionevole aspettativa di successo i loro piani di i. U n modo familiare per pensare lo+Stato+ è quello che lo giustifica ri azione, quali che essi siano. I costi si possono per esempio rappresentare come spetto all'anarchia. Differenti concettualizzazioni dell'anarchia generano difle l'inconveniente di meccanismi generatori di paura, associati alla composizione renti concettualizzazioni dello Stato. Storicamente, questa opposizione fonda di conflitti e divergenze; oppure, come la condizione di isolamento che pone in mentale fra Stato e anarchia è stata colta e indagata nel programma contrattua dividui e gruppi nella classica situazione che nella teoria dei giochi si usa chiama lista che ha accompagnato i processi paradigmatici di formazione di alcuni Stati re «dilemma del prigioniero». Le anarchie coincidono cosi con «sprechi » sociali. territoriali moderni in Europa. Politicamente, la tensione fra Stato e anarchia è Si osservi inoltre che i loro costi possono in ogni caso generare qualcosa come declinata ogni volta che il+patto+ sociale è sottoposto a laceranti tensioni: chi un «male pubblico», in analogia con la teoria dei beni pubblici. Un male pubbli difende lo Stato pone l'accento sui costi troppo alti dall'anarchia; chi lo attacca, co è un costo per tutti, come effetto non atteso di possibili azioni e mali di alcuni. segnala i costi eccessivi dello Stato sostenendone la sostanziale ingiustificabilità. Il male pubblico deteriora o inquina l'ambiente in cui hanno luogo interazioni e Filosoficamente, l'opposizione consente di generare il principio dell'obbligo po vige interdipendenza fra individui e gruppi. Nella sua versione catastrofica, il litico, di giustificare o meno lo schema di autorità in cui un certo disegno delle male pubblico è la distruzione di qualsiasi opportunità di successo atteso nel istituzioni, definito nel «contenitore-Stato», modella le relazioni di potere fra perseguimento di qualsiasi fine privato. Hobbes ha per questo concettualizzato individui e gruppi. Dal punto di vista della scienza politica, infine, le funzioni e l'anarchia nei termini di uno schema di conflitto puro in cui è presumibile la ca le organizzazioni, gli attori che compongono l'apparato «Stato» sono considerati tastrofe massima per l'identità minima, la morte. Le guerre dei privati inquinano in relazione a ciò che non è Stato. Un esempio importante in proposito è costi l'ambiente pubblico. Jean-Jacques Rousseau ha prospettato piuttosto uno sche tuito dai rapporti Stato / società civile, +pubblico/privato+, cosi come fra aree di ma di coordinazione instabile, con possibilità di uscita o di defezione a costi bas pertinenza differenti delle norme. Particolarmente significativa è oggi la tipolo si : tuttavia, le prospettive dell'anarchia sono piu o meno le stesse che per il piu gia dei rapporti fra ciò che è Stato e ciò che non lo è, nell'analisi dei principali pessimista racconto di Hobbes. Come ha indicato Cari Schmitt, la soluzione modelli di arrangiamento fra Stato e società civile in cui si coniuga, in modi pro Stato è la soluzione del conflitto distruttivo per le interazioni : le condizioni della fondamente mutati rispetto alla venerabile storia semantica dei termini, la distin «pace» umana si basano sulla realtà o sulla minaccia, sulla virtualità della guerra. zione tra sistemi che sono democratici e sistemi che non lo sono e si definisce In questa prospettiva, lo Stato sembra essere generato da un trattato di pace, un l'opposizione +democrazia/dittatura+. patto di riconciliazione degli interessi per la cooperazione. z. Una pluralità di individui e gruppi può essere concettualizzata alterna 3. Differenti concettualizzazioni dell'anarchia generano differenti concet tivamente in anarchia o in+Stato+. Le differenze riguardano le condizioni per tualizzazioni del+patto+. Diverse, infatti, possono risultare le identità delle parti l'interazione e lo scambio. Esse hanno sostanzialmente a che vedere con requisiti contraenti; diverse le ragioni per l'uscita dall'anarchia; diversi, infine, gli am di stabilità nello spazio e nel tempo. Requisiti di stabilità nello spazio coincidono bienti o le condizioni di scelta per i decisori, In ogni caso, si tratta di scene costi con i confini o le frontiere che definiscono una condizione dell'identità o dell'ap tuzionali. In esse il problema è quello di definire via accordo regole o norme partenenza di individui e gruppi. Requisiti di stabilità nel tempo coincidono con costitutive, la +norma+ fondamentale. la maggiore o minore reciprocità nelle aspettative mutue riguardo ai comporta Il patto è basato su una catena di promesse. Nella sua forma elementare, si menti attesi : si trova qui una ulteriore condizione per l'identità degli attori. tratta di un patto di non aggressione formulato nei termini di regole del gioco, L'osservazione antropologica ha mostrato quale complessa famiglia di anar grazie alle quali e all'osservanza delle quali da parte degli attori è generata una chie sia possibile descrivere. Thomas Hobbes esagerava evidentemente nel suo condizione di stabilità per l'identità. Il patto soggiacente alla+costituzione+, de giudizio sulle società senza Stato. Una scienza politica eccessivamente giuridico finendo le regole fondamentali, definisce infatti anche le identità. Esso classifica statuale ha dovuto da tempo rinunziare alla pretesa di identificare lo Stato coii g1i attori, le risorse e le mosse ammissibili. È facile trovare a questo proposito un l'unica condizione per l'interazione stabile, nello spazio e nel tempo. Tuttavia, [particolare rompicapo che è sullo sfondo delle tensioni, dei conflitti e dei muta anarchie ben ordinate presuppongono spesso l'opportunità di uscita da parte di uicnti, negli slittamenti del patto, tacito o esplicito, che definisce le condizioni individui o gruppi. Il venir meno di questa opportunità o i suoi costi troppo alti liasc per l'interazione e lo scambio sociale. Il +patto+ deve per principio essere
  • 6. Sistematica locale 6zo 6zr Stato formulato «a bocce ferme». In quanto catena di promesse, è in qualche modo in e naturale a soffermarsi su un protagonista inevitabile di ogni concettualizzazione dipendente dal tempo. Assume una condizione di stabilità per la quale del resto è dello Stato, sia nell'opposizione con l'anarchia sia nell'opposizione con la società istituito da individui e gruppi che si accordano sullo schema di ingresso volonta civile. Questo protagonista invadente è il +potere+. rio in società politica. (Si osservi di sfuggita come la condizione di stabilità nella durata sembra confermarsi come una posta cruciale per ogni concettualizzazione La scienza politica non sembra disporre di qualcosa come una soddisfa dello Stato, quale che esso sia). cente teoria del valore politico. In una eventuale teoria di questo tipo, analoga Il tempo, com'è noto, è fonte di grattacapi ed enigmi. Lo è anche per il caso alla costruzione concettuale degli economisti, si potrebbe parlare di regole che del patto che definisce le regole costitutive per l'interazione e lo scambio fra in presiedono alla produzione e distribuzione di potere. Si ripensi al rapporto fra dividui e gruppi interdipendenti, nello spazio e nel tempo. Se si assume che nel anarchia e Stato: un'anarchia è concettualizzabile come uno schema in cui inte lo Stato, a differenza che nell'anarchia, le opportunità di uscita sono praticamen ragiscono attori, dotati di risorse-potere, di fini, interessi, bisogni differenti e di te quasi zero, se non zero, allora si può prevedere che individui e gruppi possano vergenti. Si è già accennato, implicitamente, all'insieme delle relazioni che ne nel tempo ricorrere ad altri strumenti per dare voce a domande non soddisfatte derivano, nei termini di instabilità, nello spazio e nel tempo, relativa alle identità o a pretese non previste nel patto costituzionale o, infine, a cali di efficienza del degli attori. Una teoria relazionale del potere sottolinea con particolare enfasi l'organizzazione politica. Questo dipende semplicemente dal fatto elementare la sua struttura proprio nei termini del controllo sulla risorsa «certezza», relati che le cose sono cambiate nel tempo. È facile vedere come ciò sia rappresentabile va alle mutue aspettative sul comportamento (in questo senso associato all'iden come minacciaper lacondizione base dell'interazione: l'anarchia è in costante tità). Come aveva pionieristicamente sostenuto Max Weber, se le relazioni o si tensione con lo Stato. È quindi possibile pensare a una serie di «stati di natura» tuazioni di potere sono considerate dal punto di vista degli attori, un ruolo cru generati dalle tensioni cui è sottoposto, nel tempo, lo Stato politico. Molti arran ciale è svolto dalle aspettative sul comportamento atteso degli altri. Anche il po giamenti costituzionali hanno cercato di incorporare nel patto regole per il mu tere attiene quindi al campo delle decisioni e linee di azione interdipendenti degli tamento. Ma, come ogni costrutto umano, anche lo Stato è un'impresa precaria, attori. Una teoria del valore politico dovrebbe perciò disporre di una nozione una soluzione di problemi che ne genera di nuovi. Ciò spiega come, per esempio, inevitabilmente strategica di potere. un secolo come il xvII europeo che scrive una storia con un vettore che dall'anar Ora, il patto di non aggressione che definisce le regole costitutive per l'inte chia conduce allo Stato, abbia conosciuto eredi come il xvtn e soprattutto il xrx razione e lo scambio sociale si può interpretare come una catena di promesse che hanno invertito la direzione della freccia e posposto, in termini assiologici, sulle mosse ammissibili nelle partite di potere per individui e gruppi. In questo l'anarchia allo Stato. senso preciso, le regole sono regole del gioco. Si genera in tal modo uno schema La questione si può presentare anche nei termini della opposizione fra+so di lealtà. La rottura delle forme o dei motivi tradizionali di credenza nell'autori cietà civilea e+Stato+. Essa costituisce una variante di grande importanza della tà, da cui è originata la storia moderna della statualità, coincide con un diverso opposizione tra anarchia e Stato. Come è noto, questa variante è piuttosto recen modo di concettualizzare e giustificare la lealtà a regole, nonché con un diver te, nella storia delle forme di Stato. L'analogia con l'opposizione fondamentale so modo di concettualizzaree giustificare le regole stesse. Il patto genera uno dipende dal fatto che la società civile è concettualizzabile come uno schema di schema di +potere/autorità+. È ancora a Weber che si deve la trattazione cano interazione e scambio per individui e gruppi, indipendente dallo Stato. La diffe nica di questo slittamento nelle ragioni di credenza nello schema di autorità. Si renza, naturalmente, risiede nel fatto che, contrariamente al caso dell'anarchia, allude qui alla differenza fra la legittimità legale-razionale e quella tradizionale la società civile presuppone la condizione dello Stato. Hegel ha trattato in modo (il caso carismatico non è interessante a questo proposito perché estraneo per influente questo argomento nella sua confutazione del programma contrattuali principio alla condizione di stabilità intorno a cui ruota inevitabilmente l'area dei sta e l'ha affidato agli sviluppi cui Marx l'ha sottoposto. La società civile, come discorsi su Stato, patto, costituzione, norma). il mercato, presuppone il «contenitore Stato». Gli economisti classici — e con essi Lo schema di autorità coincide con lo schema di autorizzazione: è fatto di Marx — sono probabilmente e plausibilmente rimasti troppo influenzati dall'ef norme che attribuiscono poteri;in altri termini, è uno schema di autorizzazione fetto mercato, assumendolo come unico principio di organizzazione dell'azione di sanzioni. È questo elemento che in realtà consente l'azione collettiva, l'intera collettiva. Il mercato, per cosi dire, non galleggia nel vuoto pneumatico. Esso zione non necessariamente votata al fallimento fra individui e gruppi. Questi ul presuppone condizioni di sfondo. Queste ultime coincidono con quello spazio timi trovano vantaggioso un comportamento conforme al patto, piuttosto che un che è oggetto della scienza politica. È quindi vero che la società civile, come il comportamento nonconforme (anarchia) in quanto sanno che tutti vi si confor mercato, non è concettualizzabile indipendentemente dal presupposto statuale; mano. Si è di nuovo in presenza di una dimensione di pubblicità, propria dello tuttavia, gli slittamenti e le tensioni, i mutamenti nel tempo cui sono sottoposti i schema di lealtà alla condizione statuale. Quest'ultima è preferibile all'anarchia patti e le costituzioni hanno a che vedere con il rapporto tra regole del gioco e do in quanto consente di impegnarsi in partite di potere per il conseguimento di mande o voci degli attori sociali. Questa considerazione conduce in modo piano obiettivi privati, altrimenti non conseguibili. In questa prospettiva, che è quella
  • 7. Sistematica locale 6zz 6zg Stato suggerita di una possibile teoria del valore politico, il patto appare come accordo a quelli in cui è strutturalmente debole, è possibile concettualizzare intuitiva su regole fra «potenti » privati che identificano un punto di intersezione fra inte mente un'oscillazione fra autonomia della società e autonomia dello Stato. Una ressi divergenti e confliggenti. L'elemento monopolistico che è inseparabile da oscillazione che, data la possibile e non esaustiva equivalenza fra Stato e politica, qualsiasi concettualizzazione dello Stato è cosi facilmente spiegabile: l'anarchia si può pensare fra autonomia dalla politica e autonomia della politica. Come prevede una molteplicità di centri e di attori dotati della risorsa potere-autorità spesso accade, i sistemi politico-sociali reali sembrano occupare la fascia inter sanzione in una sorta di concorrenza, Lo Stato si genera a partire dal monopolio media di questo spettro. Sono i casi di mescolanza piu frequenti. Essi si trovano, di tale risorsa, considerato come un bene comune o pubblico per i potenti priva per dir cosi, equidistanti tra una particolare versione limite dell'anarchia altrui ti. Esso annunzia di essere monopolista; definisce in tal modo le condizioni di stica e una particolare versione limite del Leviatano. stabilità dell'identità come appartenenza spaziale (per cui vale il monopolio di un ordinamento) e produce le condizioni per la stabilità nel tempo dei vincoli sulle L'L insieme delle caratterizzazioni ora presentate e delle categorie che sono strategie degli attori. La storia della statualità è la storia di una progressiva esten state definite nella costellazione+ Stato+ sembra presentare un carattere per dir sione delle arene su cui lo Stato avanza la pretesa del monopolista. Ma questa cosi sfumato, se si considera lo stadio attuale delle questioni. Si è infatti preva storia non coincide con uno schema di azione intenzionale cui associare una lo entemente e quasi esclusivamente considerato il versante «interno» della vicen gica mezzi-fini imputabile a un soggetto o a un attore. Essa è piuttosto concettua da territoriale degli Stati moderni. Ma questa stessa vicenda può essere consi lizzabile nei termini di una rete di conseguenze non attese. L'altra faccia di que erata dal punto di vista «esterno». Si tratta sempre del problem d ' fio ema ei con ni o sta storia è la pressione e la voce di nuovi attori, di nuovi «potenti» privati che, e e frontiere. Una realtà statuale è difficilmente concettualizzabile indipen non potendo ricorrere all'uscita, hanno avanzato pretese in forma di protesta, dentemente da altre realtà statuali. È nel sistema delle relazioni interstatuali che unita alla minaccia di defezione e di ritiro della lealtà. Lo Stato minimo, indiffe va messo a fuoco il sistema «Stato». Esso appare come un individuo in interazio rente ai bisogni privati e ai poteri, è solo una prima fase del processo a mano in ne con altri individui, Come è facile vedere, una considerazione analoga a quella visibile della trasformazione dei rapporti fra Stato e società civile che interessa svolta per l'opposizione anarchia/Stato si ripropone ora a proposito della condi la riflessione sul «tempo» dello Stato;- Questa riflessione incontra due processi zione per l'interazione di Stati-individui. Né a caso la grande co tgran e cos ruzione gius inversi e, come dire, conosce una tensione essenziale nell'opposizione+pubblicoi' pu ic i stica del diritto naturale prende corpo dalla considerazione di conflitti privato t. Da un lato le estensioni del pubblico sull'arena della società civile che fra Stati sovrani. Per Kant, l'idea stessa del diritto internazionale presuppone accompagnano il passaggio dallo Stato minimo allo Stato meno che minimo (dal una pluralità di Stati che, come individui sono l'uno dall' lt d' t' t' l'7 a ro i si n i e uno lo Stato di diritto allo Stato sociale)segnalano una progressivatendenza alla pub a a tro indipendenti. Come nel versante interno sono possibili coalizioni di blicizzazione di arene e spazi prima sottratti allo schema di autorità. Dall'altro gruppi di potenti privati, cosi sul versante esterno la vicenda degli Stati è vicen l'espansione di organizzazioni di potenti privati, organizzazioni di rappresentan a i coalizioni, conflitti e dipendenze. Ma, a differenza che nel caso domestico, za degli interessi e coalizioni, indica una tendenza alla privatizzazione progressi 'i ea di un patto di conciliazione degli interessi divergenti per la cooperazione va di elementi, strumenti e istituti originariamente concettualizzati come pro volontaria è appunto, a tutt' oggi, rimasta un'idea (non propriamente nel senso priamente pubblici. Lo Stato appare, in questa vicenda, come l'arena delle mute in cui Kant avrebbe condiviso questa affermazione). Il secolo attuale ha cono voli composizioni di conflitti, negoziazioni e accordi fra i gruppi di potenti pri sciuto, di fronte alle catastrofi belliche planetarie, una rinnovata tensione verso vatiche caratterizzano societàmodernizzate, a scarsitàmoderata ea composizio 'ipotesi di «governo mondiale» cui sul finire del xvtn secolo Kant dedicava il ne poliarchica. Se lo Stato minimo è superiore o indipendente rispetto a poteri classico scritto sulla acep pe r petua. Pace e guerra sono inevitabilmente associate e bisogni di parti sociali, lo Stato sociale è soddisfattore di bisogni, interpretati al versante interno e a quello esterno. L'età nucleare ha introdotto in quest'oriz attraverso poteri, a loro volta concettualizzabili in termini di risorse di minaccia zonte una costellazione di problemi inediti. D'altra parte le realtà statuali sono che hanno a oggetto la stabilità o la condizione organizzativa fondamentale cui venute disponendosi nel corso del secolo in una combinazione di coalizioni e di lo Stato, come la politica, è associato. pendenze che albipolarismo proprio dellametà delxx sembra veder succedere Naturalmente, nelle diflerenti configurazioni dello Stato differente è il ruolo, una poliarchia o multipolarismo planetario. Forti e crescenti processi di interdi lo spazio e la voce di ciò che non è Stato, della società civile ; cosi come differente pendenza e integrazione, spesso autonomi e trasversali rispetto ai confini delle è il disegno delle principali istituzioni economiche. Una >societàcivile+cheha grandi coalizioni, hanno reso quanto meno problematica un'ampia serie di cate buoni e intensi elementi che consentono l'interazione e lo scambio, ha una ine gorie tradizionalmente impiegate per identificare, in senso pieno, realtà statua vitabile vocazione antistatuale. Diverso è il caso di una società che vede minac i. La statualità, questo artefatto culturale del progetto moderno, sembra ina ciata la coesione e poco vantaggioso lo scambio grazie al doppio effetto di scarsità deguata come dimensione significativa di fronte ai processi ui storia naturale e paura: essa avrà una persistente vocazione all'appello allo Stato. Su questo planetaria. Per altro verso, riportando la riflessione al versante interno, i com spettro continuo che va da casi in cui l'azione collettiva è autonomamente forte plessi Stat%ocietà che ci sono contemporanei rendono difficile, per la loro fisio
  • 8. Sistematica locale 6zg 6zg Stato nomia, un impiego univoco di categorie di cui è intessuto il pensiero dello Stato. +Pubblico/privato+, economico e politico, Stato e mercato, scelte collettive e Aron, R, scelte individuali, sono alcuni fra gli elementi che richiedono costanti ridefini 9 z aisset guerre entre !es Nativns,Calmann-Lévy, paris (trad. it. ( omunità Mi l o ) Bobbio, N, zioni. Alla luce di queste considerazioni, la stessa tipologia classica delle forme di i979 1lproblema della guerra ele vie della pace, II Mulino Bologna Bottomore, Th, B, governo subisce una drastica semplificazione e conosce un marcato slittamento x979 Political Sociology, Hutchinson, London (trad. it. Il Mulino Bologna i98o) semantico. E possibile sostanzialmente distinguere regimi o sistemi politico-so Buchanan, J. M. ciali sulla base della venerabile distinzione+ democrazia/dittatura+, ove entrambi 975 The Limits of Liberty. Bettceen Anarchy and Leviathan Un i v ersity oI Chica o Pre i termini assumono significati per dir cos( deboli, rispetto alle principali accezioni C icago (trad it p arziale Bibhoteca della Liberta To n no i9 7 8) classiche. La demarcazione si avvale di un criterio fondato sul monopolio o sul Dahl, R. A. l'oligopolio o sulla concorrenza nell'impiego della voce, in assenza della oppor r97i. Pol yarchy; Participation and Opposition Ya le Un i versity P N H Cr esa, ew aven onn . tunità di uscita. Si può cosi definire democratico un sistema politico in cui indi Hirschman, A. O. vidui hanno l'opportunità di esprimere lealtà o fiducia a piu di un'organizzazio i97o Es sit, Voice, and Loyalty; Responses to Decline in Firms, Organizations, and States, ne di rappresentanza agente nel sistema politico ; si definisce in caso contrario non Harvard University Presa, Cambridge Mass. (trad. it. Bompiani, Milano i98z). democratico (o autocratico o dittatoriale) un sistema politico in cui individui non Kelsen, H. hanno questa opportunità, essendovi un'organizzazione monopolista della risor i945 Generai Theory of Late and State, Harvard University Presa, Cambridge Mass. (trad. it. Comunità, Milano i967 ). sa+potere+. Nel primo caso la società, nell'articolazione plurale dei suoi interes Lasswell, H. D., e Kaplan, A. si, dispone della risorsa «voce» per formulare domande al sistema politico. Nel i952 Po i « er and Society; a Frameuorkfor Political fnquiry, Routledge and Kegan Paul, Lon secondo,lasocietàè priva diquesta risorsa,è senza voce. Non lerestache laleal don 1952 (trad. it. Etas Kompass, Milano i969). tà, quando non l'uscita a costi altissimi se non nei casi in cui essa è favorita dal Neumann, F. monopolista del potere. Nella teoria économica della democrazia, cui è dovuta in 1957 Th e Democratic and the Authoritarian State,Free Presa, Glencoe III. ( trad. it. Il M u lino, Bologna i973 ). parte questa reinterpretazione debole, si assume che i consumatori politici scel Nozick, R. gano fra prodotti di imprese politiche in concorrenza fra loro. È stato suggerito 1974 Anarchy, State and Utopia, Basic Books, New York (trad. it. Le M onnier F i renze che si potrebbe anche pensare a un caso limite in cui le imprese politiche prati I 19 I cano un comportamento collusivo, ingaggiando una competizione solo «appa Pizzorno, A. rente», perseguendo per fini, vincoli e imperativi associati alla propria riprodu i98o I soggetti del Pluralismo. Classi, Partiti, sindacati,Il Mulino, Bologna. Poggi, G. zione l'ipotesi del consumatore politico «ingannato». Tuttavia, anche in questo i978 Z a vi c enda dello stato moderno. Una prospettiva sociologica,II Mulino, Bologna. caso limite (che serve a gettar luce sul criterio di demarcazione tra un sistema Sartori, G. che èdemocratico e uno che non loè) resta la possibilità per individui di formu 1957 Democrazia e definizioni, II Mulino, Bologna i976 lare opzioni tra piu agenzie cui esprimere fiducia. I comportamenti di individui Schumpeter, J. A. in regimi non democratici sono una buona prova del fatto che anche questa sem i94z Ca p italism, Socialism and Democracy,Harper, New York (trad. it. Comunità Mi l ano1 plice possibilità di esprimere fiducia a piu agenzie (certo ben lontana dall'idea '955 . classicadella democrazia come autogoverno) è tenacemente preferita alla im Weber, M. possibilità di disporre di questa opportunità. Questo non implica che non sia [t9o8-zo] Wi r ts chaft und Gesellschaft. Grundriss der verstehenden Soziologie, Mohr, Tiibin ens e en en ozi o ogie, o r, Tiibingen I922 (trad. it. Comunità, Milano i96i ). no possibili, all'interno di Stati/società caratterizzati da poliarchie, un esercizio della democrazia in piu arene dell'azione collettiva e individuale e una estensione della stessa; né che il disegno delle istituzioni fondamentali della società non sia modellabile nel quadro dei lineamenti di società migliori perché giuste. Il crite rio di demarcazione vuole soltanto indicare una definizione minima tra un modo e l'altro di arrangiare e modellare i rapporti tra sistema politico e società. Come qualcosa da cui pensare la possibile versione di un progresso. Verso una condi zione meno che minima della democrazia, in un caso ; nell'altro, verso la sua con dizione minima. [s.v.j.
  • 9. Costituzione r. La Co stituzione e lo Stato moderno. Ogni volta che in una società l'insieme delle funzioni garantite dalle isti tuzioni, ag i usi e dalle consuetudini entra in una fase critica, un certo nu mero di forzein talmodo liberate va ad occupare un preciso spazio sociale: la sfera del «politico». Simile ambito si definisce solo per differenza; è quanto, infatti, non resta integrato, in un campo sociale considerato nella sua totalità, dal funzionamento normale delle sue attività, il che costituisce un «surplus» i forze sottratto all'organizzazione sociale per completare la sua coesione. Du p ice è il modo, dunque, con cui si determina. In una dimensione negativa, all'opposto di qualsiasi altra funzione sociale, esso non ha uno spazio definito, non svolge un ruolo negli scambi simbolici, non s'integra nella struttura so cia e su medesimo piano delle altre istituzioni e consuetudini. Né economico, né re igioso, né giuridico, né magico, il politico non si comprende se non nel suo rapporto con l'insieme stesso della società. E tuttavia lo si può trovare dif fuso (in modo visibile o ancora latente) in altre forme dell'organizzazione so ciale; il religioso o il giuridico, ad esempio, possono celare il politico nella mi sura in cui esercitano delle funzioni di generale controllo sociale. Ma se tali forme rompono gli equilibri o tendono a disgregarsi, allora il politico mostra la tendenza a rendersi autonomo e a costituirsi come un insieme che si pone a fronte dell'intera società e , soprattutto, a rendersi autonomo come potere, un fenomeno ovunque comprensibile eche non mostra alcuna difficoltà ad essere inteso. Infatti, che la sfera del politico abbia attitudine ad organizzar si (e a essere organizzata) in potere mediante rapporti di controllo da arte di alcuni su altri o tramite il controllo dei meccanismi sociali ciò pot bb p icemente attribuirsi al fatto che il dominio e lo sfruttamento dell'uomo su 'uomo costituisce il mezzo piu economico, piu facile (ma anche piu preca rio) i ottenere la coesione del tessuto sociale quando quest'ultimo è sul pun to i in rangersi. In tal modo il potere politico, se stabile e forte, finisce col supplire alle deficienze nell'integrazione sociale. Cio significa, in termini positivi, che il politico si caratterizza per la sua inclinazione a costituirsi in potere e, in quanto tale, a porsi quale funzione so cia e primordiale, quella stessa che si considera generica della stessa società. Il potere politicoporta pertanto a sostituire le forme, per cosi dire «n t 1 di or an'i organizzazione delle società con legami sociali imposti. Contro simile ten denza a società primitiva si dota di opportuni strumenti di contropotere: la chefferie non vi svolge alcun ruolo specifico; estranea agli scambi sociali, non , conserva che una funzione generale: rappresentare la comunità nel procurare ' viveri nel caso di carestie, per esempio, o nel garantire la pace. Che i primitivi ' abbiano intuito il ericolo h '1 p o c e il politico si costituisse quale forza dominante è attestato dalle interdizioni poste al potere dei capi.
  • 10. Costituzione Costituzione Si dimostra pertanto inutile chiedersi se il politico sia il fondamento stesso Dove dunque cercare la garanzia e il fondamento del potere del nuovo Stato? del sociale o se non ne costituisca che un aspetto: cosi facendo si prescinde Indubbiamente, l'ideologia giuridica, da Grotius a d'Holbach (cioè il diritto na dalla sua evoluzione, non si considera cioè la storia dell'edificazione dello Sta turale razionalista), aveva elaborato nel lungo lavoro l'idea di un sistema giu to. Poiché la storia del politico si confonde con questa edificazione: è la storia ridico dedotto interamente e con metodo geometrico da alcuni principi fon del suo costituirsi quale potere autonomo, e quindi della sua egemonia su tutte damentali desunti dalla morale naturale. Si trattava di conciliare l'ordine na le altre forme di relazioni sociali. turale con la ragione, al fine di concepire un ordine sociale ad un tempo razio Il politico non è certo l'essenza o il fondamento del sociale; la relazione nale, coerente e fondato, cioè legittimato. Occorreva distinguere quello spazio che si stabilisce in primo luogo tra gli uomini non è politica, tranne che non sociale in cui fosse possibile esercitare i diritti naturali: spazio che, attraverso si veda ovunque il politico: nella parentela, nel rapporto matrimoniale, nella l'idea di un «patto» o «contratto sociale», sfocia nella «nazione», intesa in senso divisione sessuale del lavoro. Ma tale estensione del significato del concetto giuridico. Da allora, il principio della sovranità del potere politico dello Stato finirebbe allora col renderlo privo di contenuto. Tuttavia quando il politico, veniva assicurato nel diritto positivo; mancava solo la sua attestazione in un approfittando dello smembramento di una o piu funzioni sociali, si libera sotto testo fondamentale. L'a priori costituzionale aveva cosi trovato il suo punto di la specie di forze libere e disponibili, senza una precisa determinazione — in ap phcazione. balia delle tensioni che percorrono il corpo sociale abbandonato alla deriva —, L'idea di «nazione» offriva al diritto positivo un fondamento altrettanto so prima o poi verrà agglutinato e trasformato in potere. In tal caso il politico lido e originario quanto quella di «natura». La nazione, «naturale», come la si pone come modello generico e privilegiato, universale del rapporto sociale; stessa natura, riuniva gli attributi necessari alla definizione del nuovo Stato. mira a sostituirsi a tutte le altre forme di rapporti sociali, a dominarle e a sot Cosi, le prime Costituzioni francesi conciliano il principio dei diritti naturali tometterle. Tutto ciò può accadere col rifiuto del potere nelle società primitive dei cittadini con quello della sovranità politica. In tal modo, per quella sottile o attraverso il dispotismo di un significante religioso o monarchico o, in ma osmosi di cui la Déclaration des droits de l'homme et du citoyendel rp8g rimane niera ben piu chiara, col voto solenne che lo Stato moderno formula per iscritto l'esempio piu illustre, il fondamento naturale del diritto si combina stretta nella sua Costituzione. In ogni caso, comunque, il politico si orienta sempre mente con quello del potere dello Stato. La nazione si pone quale termine verso il sociale inteso allo stato assoluto, verso l'occupazione di uno spazio la di unione che sostituisce il principio divino, oramai ridotto nella Costituzione sciato vacante dal venir meno di una funzione particolare. E allora, certamente, del r7gr ad Essere supremo, e come tale non piu principio attivo e garanzia esso tende a divenire l'essenza stessa dei rapporti sociali. del diritto. Ragione e Natura hanno cosi prodotto il piu grande mito politico La storia della formazione dello Stato richiama le tappe e le vicissitudini moderno: il mito nazionale. che il potere politico ha dovuto attraversare per essere in grado, alfine, di appa Che cos'è questa nazione che la Costituzione eleva insieme a ricettacolo rire nella sua forma pura, senza una determinazione particolare, con una fatti ed a beneficiario dell'azione dello Stato> Essa è definita da un territorio al specie che trascende il campo sociale pur essendo ovunque infiltrata, e si pone l'interno del quale i rapporti primordiali tra gli uomini divengono i legami politici nei confronti di quest'ultimo come suo asse e suo contrario, e che è sgombra formali fissati con precisione dalla Costituzione. La nazione non implica, sul di qualsiasi commistione con altre forme di potere. È in questa storia che va piano costituzionale, relazioni determinate fra i cittadini; non prescrive com situato il fatto costituzionale, se si vuoi coglierne il senso e la portata, compren portamenti specifici e di contenuto specifico (il che significherebbe andare con dere come, in un dato momento dell'evoluzione dello Stato, scaturisca l'idea tro la libertà naturale); non considera — o subordina in modo radicale — i diritti di poter ricomporre nella realtà (e non piu nella sfera dell'utopia soltanto) la tradizionali e consuetudinari nei confronti della ragion di Stato; assicura sola struttura stessa della società dalle fondamenta e come questa idea si fissi in un mente l'esercizio formale della libertà. E dato che la Costituzione regola que testo solenne che regolamenta il funzionamento delle istituzioni politiche. sto stesso esercizio — che la libertà di ciascuno e quella di tutti siano ad un tem Tutte le moderne Costituzioni sono nate in seguito a uno sconvolgimento po assicurate —, ne consegue che solo nel porre in pratica la Costituzione (ap piu o meno violento del regime politico che le precedeva. Quelle americana plicandola e sottomettendovisi) i rapporti sociali raggiungeranno l'armonia, at e francese — modelli della maggior parte delle costituzioni che sono seguite ne traverso cioè il politico, che domina cosi nella nazione. Il diritto e il potere gli altri paesi — segnano una netta rottura con il tipo di potere antecedente. di legiferare si trovano ormai sottoposti a simile ordine che identifica il politi Queste due costituzioni instaurano uno spazio sociale vergine là dove la « liber co con la libertà, e sussistono solo per difenderlo e perpetuarlo. La «nazione» tà» e i «diritti del cittadino» trovano il loro terreno di elezione. tace sui rapporti concreti tra gli uomini perché li riduce al puro politico: il suo Fatto nuovo nella storia dello Stato, per la prima volta l'azione statuale non territorio è vuoto, come vuota si rivelerà la «libertà» ch' essa presuppone. ricerca una propria legittimazione in un significante di origine divina. Il prin Indubbiamente, per gli uomini del xvnr secolo la libertà costituiva di per cipio stesso della sovranità dello Stato, della sua autorità, del suo potere, non sé un'evidenza che rinviava a comportamenti concreti ed a sicuri contenuti: rinvia piu alla sacralità degli dèi, ma si rivolge invece verso la terra e gli uomini. ciò dipende dal fatto che il campo sociale delimitato dalla Costituzione è fe
  • 11. Costituzione Costituzione condato anche da un altro elemento, che crea ed esige la «libertà»: il denaro. Stato, tale funzione, lasciata vacante, si scinde per essere ormai riempita dalla Si vedrà in seguito come la sua circolazione contribuisca a dare forma al po Nazione e dalla Costituzione. Di queste, la prima definisce un territorio, men litico puro quale si presenta nel potere dello Stato moderno e come i due ele tre la seconda ne garantirà l'unità politica. In assenza di un referente visibile, menti entrino in conflitto. scomparso con l'evizione del significante supremo, occorre ricrearne la memo La nazione non èdunque né ilpopolo né coloro che logovernano, ma quel ria, provocare la rappresentazione della Nazione con riti appropriati: sarà ap corpo sociale futuro che si produrrà con l'azione dello Stato; infatti col termi punto la Costituzione scritta, duratura quanto dev' essere stabile il potere dello ne 'nazione' le costituzioni designano mille popoli reali le cui culture, tradi Stato. La Costituzione prende dunque il posto del testo sacro e del referente zioni e lingue possiedono tutti i requisiti per renderli estranei al potere centra immemorabile. le che li domina. È sufficiente leggere la Costituzione dell'Urss o quella degli Non esiste pertanto alcun rapporto «verticale» con un significante, se non Stati africani per rendersene conto: lo spazio sociale, delimitato in basso da il rinvio al testo della Costituzione. Ma questa offre garanzie solo in quanto la un territorio artificiale che racchiude numerose territorialità culturali e in alto si applichi: riferirvisi vuoi dire tradurla in pratica. Avviene cosi che, nel ter da un potere statuale imposto ai diversi popoli che le abitano, è puramente ideo ritorio delimitato dalla Nazione, il rapporto verticale sarà anch' esso destinato logico, irreale — o «immaginario», come preferisce qualificarlo Legendre [xg76] a scomparire. Il fenomeno costituzionale, almeno nel suo progetto, abolisce la — e non corrisponde alle società concrete che la «nazione» ha la pretesa di trascendenza del potere politico: lo Stato deve completamente realizzarsi nei abbracciare e unificare. La nazione nasconde un progetto politico dello Stato rapporti sociali. che si fonda sulla liquidazione futura delle culture particolari dei popoli. Ed Ritorniamo all'esempio della parentela: se la dinastia tendeva a ricreare un è quanto intende dire, sia pure involontariamente, Burdeau, quando parla di sistema di lignaggi e di rapporti parentelari, lo Stato costituzionale deve neces «nazione» quale «sogno di un avvenire diviso» [x949, ed. x967 p. xx5]. In de sariamente sfuggirvi poiché ha definitivamente escluso dal fondamento del po finitiva si prefigura come un'entità mitica, rinsaldata da un nesso privilegia tere la persona del capo. Altri elementi lo rimpiazzano; la Nazione avrà i suoi to (il legame politico) cui tutti gli altri rapporti sociali devono essere subor figli, naturali e adottivi, ma tutti legittimati dalla legge; diverrà oggetto di un dinati. La nascita e lo sviluppo della nazione si trovano iscritti nella Costitu culto, al pari dell'antenato comune; costituirà il mitico territorio in cui i morti zione: come tutrice della sovranità dello Stato, essa garantisce il suo obiettivo (per la patria) riposano, assicurando la riproduzione della verità costituzionale, che consiste nel costruire una società politica libera e pacifica, armoniosa. I ad un tempo sacrario, pantheon e tribuna da cui i martiri parlano soverchiando legami sociali cosi creati sono destinati a divenire — per lo Stato — l'essenza la voce dei vivi. Occorre a tale proposito sottolineare che sin dall'inizio fu col stessa di ciò che deve legare un uomo (un cittadino) a un altro uomo (un altro to il pericolo di questo aspetto del fenomeno costituzionale; nella Costituzione cittadino). francese del x793, ad esempio, le procedure di revisione della Costituzione si Tale tendenza del potere politico ad occupare lo spazio della società è ge fondavano infatti su un principio radicale: «Un popolo ha sempre il diritto di nerale: la monarchia aveva già instaurato un complesso sistema di regole di rivedere,riformare e cambiare lapropria costituzione. Una generazione non ha filiazione e di matrimoni, destinato a tessere, a livello dei gruppi dominanti, il diritto di sottomettere alle proprie leggi le generazioni future ed ogni ere un altro corpo sociale, un'altra società, con proprie norme, cerimoniali, isti ditarietà delle funzioni è assurda e tirannica» [art. 33]. tuzioni, cultura, che sovrastava le comunità sottomesse, rurali e primitive; un Questo nuovo sistema reinterpretato di parentela (puramente politico ) sup corpo sociale che, in quanto potere, tendeva a sostituirsi a quello da cui traeva pone (ed annunzia) la rottura dei legami reali della parentela tradizionale, poi alimento. La persona del re costituisce il supporto visibile e simbolico dell'uni ché la totalità dei morti e dei vivi non si inserisce concretamente e culturalmente ca sovranità; in quanto tale è il referente che garantisce le frontiere del regno, in un suolo, non lavora simbolicamente una terra, ma si trova ad essere del esse stesse definite molto spesso dai rapporti parentelari, cioè dalla collocazio tutto subordinato ai tempi dell'azione dello Stato. E quest'ultima, permetten ne del re in un sistema di parentela. Questa subordinazione del territorio e del do che si stabilisca e sviluppi tutto ciò che, in un regime capitalista, può di potere politico alla parentela ha suscitato guerre e testimonia un conflitto in struggere la famiglia, preannunzia i suoi propositi di devastazione: non lasciare terno alla forma stessa del potere monarchico, tra società primitiva e storia. tra gli uomini, in luogo del loro antico legame col corpo primitivo della terra Cosi il potere monarchico non solo comportava una dimensione orizzontale degli avi — quindi del legame loro imposto con la persona del capo — altro che — società di casta in embrione, separata dalla sua base popolare — ma implicava un vincolo temporale(o, quanto meno, temporalizzato) con un territorio irreale. un legame con lapersona delcapo, rapporto a metà parentelare e a metà poli È il trionfo sulla geografia (o, meglio, sulla topografia) della storia, che consa tico, verticale con la persona fisica del re. cra questo tipo di «parentela nazionale», completamente astratta, destinata a La Costituzione moderna modifica considerevolmente questo sistema, fa «regnare» tra i cittadini di un medesimo paese. Parentela senza filiazione reale, cendo scomparire il significante monarchico. E inoltre, una volta abolita la per sempre delegata, massificata nella genealogia degli eroi, gelosa allo stesso modo sona del re quale unico referente della sovranità politica e del territorio dello di un dio che esige sacrifici, in nome della quale si compiono massacri su scala
  • 12. Costttuztone Costituzione nazionale e internazionale. Parentela diffusa, senza altro rapporto reale che il ganizzazione sociale che sovente non offre piu spazio al loro esercizio. E dato ricordo stesso della parentela, degli avi e dei vivi dispersi ovunque nell'anoni che nulla nel frattempo è venuto a sostituire il loro ruolo non-economico, da mato sociale dello Stato moderno. Si libera cosi la strada alla realizzazione della questo spazio lasciato vuoto si libera un'energia, fluida, disponibile, che divie Nazione sul piano storico. ne politica quando, sul suo terreno, lo Stato moderno del capitalismo preleva Tuttavia, poiché con la Costituzione lo Stato deve realizzarsi quale potere il proprio potere. politico puro, l'insieme dei poteri, prima raggruppati sotto i significanti mo Di fronte a questa quadratura del campo sociale operata dal denaro, il cam narchici e religiosi, e le forze proprie delle antiche funzioni sociali si disag po del politico si dilata. Si sviluppa un doppio processo : da una parte, la for gregano per essere ulteriormente redistribuiti in nuove forme sociali; e con ma denaro contamina con ampiezza sempre maggiore tutti i settori di cui si im ciò si libera il politico, che può rendersi autonomo, allo stato puro, nel potere padronisce e li controlla sempre di piu, comprendendoli nel proprio circuito; democratico moderno. dall'altra, il potere politico estende la propria egemonia e, in quanto potere Una delle forme intorno alle quali si organizza il rapporto sociale è il de dello Stato, si prende cura di tutta una serie di funzioni distrutte dalla nuova naro. È stato sufficientemente descritto il legame che collega la libertà bor economia: dalla salute pubblica all'educazione, dalle strade all'urbanizzazione. ghese alla pratica capitalistica perché sia necessario insistervi. Qui si cercherà Di conseguenza lo Stato tende a divenire il creatore dell'intero edificio socia di mostrare come operi la complementarità tra gli effetti del denaro e l'azione le. Di qui cercherà di realizzarsi la vocazione dello Stato — presente già in poten dello Stato sul campo sociale. Sostituendosi progressivamente alle forme so za nella Costituzione — a ricostruire ex nihilo la società. Il testo costituzionale, ciali tradizionali, l'economia borghese non ha lasciato sussistere «fra uomo e in quanto consacra l'avvento dello Stato politico puro, apre completamente il uomo altro vincolo che il nudo interesse, il freddo "pagamento in contanti" », campo alla forma di potere del denaro; la libertà politica, anonima e priva di il «puro rapporto di denaro», come afferma Marx [Marx e Engels r848, trad. contenuto, che esso garantisce, si accorda perfettamente alle esigenze della cir it. p. rog], Essa dissolve le altre forme di attività, influenzandone dall'esterno colazione della forma denaro. Il suo carattere solenne permette allo Stato di l'organizzazione e la rilevanza sociale delle funzioni. Il denaro non corrode dal esercitare un genere di azione adeguato allo stesso progetto dell'economia ca di dentro la morale o il lavoro artigianale, bensi «ha tramutato il medico, il pitalistica: riprodurre una società e un mondo artificiali che forniscano l'ali giurista, il prete, il poeta, l'uomo della scienza in salariati» [ibid.], ha tolto loro, mento di cui esso si nutre. a poco a poco, ogni valore simbolico, ogni vitalità propria del loro rapporto con Può avvenire però che questa complementarità non sia armoniosa quanto l'insieme della società. Contrariamente alla forma di potere religioso, il denaro si potrebbe credere. In particolare, la distribuzione dei poteri tra il denaro e non passa attraverso il tessuto dei comportamenti e degli usi sociali, ponendosi lo Stato è dall'inizio destinata all'instabilità o al confiitto per il fatto che tutti come condizione stessa del loro significato, della loro rilevanza negli scambi e due traggono il loro potere da un certo terreno comune e l'azione dell'uno simbolici, della loro essenza. Il denaro opera in piena indipendenza: assorbe usurpa quella dell'altro. Avendo entrambi la vocazione a rifare, a ricreare nuove le funzioni sociali, ne diviene una condizione della stessa esistenza. Le liquida funzioni sociali, viene a determinarsi un equilibrio tra la tendenza interventi dall'esterno: senza il ricorso al denaro nessuna attività è piu possibile. Esso sta dello Stato e la sua inclinazione ad arroccarsi in un ruolo passivo di fronte corrode il loro tacito diritto a esistere quali simboli ed impone loro un'esisten al capitalismo; equilibrio potenzialmente già iscritto nell'organizzazione del za subordinata agli imperativi del mercato. potere politico quale l'intende ogni Costituzione moderna. Ma la produzione capitalistica, pur tendendo a svuotare il campo sociale Per di piu viene alla luce un altro conflitto interno all'azione dello Stato. delle sue attività simboliche tradizionali e a sottomettere ogni attività alla Se da un lato quest'ultima consiste essenzialmente nell'instaurare su tutto il categoria dell'economia, vive al tempo stesso sulla liquidazione di questi set territorio nazionale il proprio potere politico, aprendo la via alla circolazione tori, cioè sull'appropriazione del campo di potere proprio delle altre attività del denaro — due aspetti di un medesimo gesto che liquida le strutture tradizio sociali: è quindi necessario che, in un modo o in un altro, essa le conservi, le nali —, dall'altro si manifesta nel riorganizzare del tutto il nuovo tessuto sociale. mantenga, le faccia riprodurre. Cosi si crea la produzione di «nuovi bisogni», Ora, questi due tipi di azione non sono sincroni; si è scoperto subito che la la creazione di attività nuove, artificiali, non simboliche. Ora, tale funzione tlibertà» era anche lo scarto tra il processo di liquidazione delle forme sociali creatrice sarà devoluta, allo Stato, nel suo ruolo di Welfare State moderno. caduche e la loro sostituzione con altre nuove, scaturite dall'azione del denaro Esso si impadronisce in questo modo di una parte del politico liberato dalla o dalla volontà dello Stato. Questo scarto è inevitabile, inerente alla produ disaggrcgazione delle tradizionali forme di socialità. zione capitalista e all'incapacità dello Stato liberale di poter operare previsioni : Liberato, ma come> Poiché simili attività sono intaccate nella loro esistenza esso deve cioè attendere che un bisogno, una carenza, si manifesti per poterla naturale, il loro legame col campo sociale si assottiglia, si contrae, la loro fina fronteggiare. È in questo spazio, dunque, che sorgeranno, si organizzeranno lità si disgiunge dal loro potere sociale. Non si tratta solo di attività che non e si svilupperanno le lotte sociali: la libertà divenne quella di queste lotte, lad svolgono piu alcuna funzione in un campo simbolico, ma dell'insieme dell'or dove si forgiava un diverso contenuto di questo termine, che l'ideologia socia
  • 13. Costituzione Costituzione IO lista andava elaborando. Il politico, liberato in questo intervallo, acquista un mia conduce anche alla sua impotenza e al suo isolamento al di sopra del cam senso nuovo, di cui si impadroniranno l'ideologia e gli organi di direzione po po sociale. Cosi il progetto politico della Costituzione liberale si ritorce contro litica del proletariato. se stesso : lungi dall'abbracciare e dal permeare tutta quanta la società, dal tra Questi due conflitti — tra gli altri — smembrano l'organizzazione dei poteri sformarla radicalmente, è. la società, con le sue forze e le sue lotte, a scuotere fissata dalla Costituzione democratica liberale e divengono uno dei fattori di l'organizzazione del politico puro. maggiore instabilità dello Stato. Instabilità che, a sua volta, prova l'inadegua La Costituzione socialista, scaturita da queste lotte sociali, si sforzerà di ri tezza della reale ridistribuzione dei poteri. Il potere politico dello Stato — in mediare a questi difetti, dando allo Stato tutto quel potere che gli sfuggiva in altre parole il potere destinato in origine ad essere utilizzato in modo sociale regime capitalista. Se si può afFermare che la Costituzione democratica liberale perché tutta la società ne sia beneficiaria — soffre ad un tempo di un difetto e consacra l'autonomia del politico puro — liberando cosi il quadro definitivo nel di un eccesso: non rappresenta tutto il potere politico ed agisce invece come se quale si delinea nei suoi contorni il potere dello Stato, acquistando sul piano fosse il solo, esercitando tutta la sua forza sul campo sociale nel suo insieme e della sua essenza la sua configurazione pura, realizzando in un certo senso l'irn presentandosi quale sua emanazione. In breve, non è né realmente unificato magine stessa dello Stato —, le leggi fondamentali del potere statuale socialista né equamente distribuito. A partire da questa frattura si esprime quella logica suggellano il dominio del politico su tutte le altre forme di vita sociale. che sfocerà nell'avvento degli Stati socialisti. Cosi la dinamica sociale secerne In un simile progetto, tuttavia, non bisogna vedere le tappe di una sto un politico, che non è conquistato né dal denaro né dallo Stato: si instaura allo ria lineare, ma piuttosto un orientamento generale che si diparte da una storia ra un'oscillazione del politico che rimane da fissare. complessa dove le differenze culturali, gli scavalcamenti e gli slittamenti delle La Costituzione democratica lo prevedeva già, implicitamente: non iscri «fasi» le une sulle altre rendono particolarmente difFicoltosa la concettualiz veva forse all'interno stesso delle istituzioni politiche, nel suo funzionamento zazione. Cosi, per esempio, circa il ruolo della «nazione» nelle Costituzioni interno, una libertà, uno spazio libero non occupato da alcui. potere> Per lo sovietiche che si confonde con quello di «società socialista». Ma perché? Per Stato liberale questa oscillazione della libertà «politica» doveva armonizzarsi ragioni storiche, proprie della società russa del IgI7. Infatti, se si è d' accordo con l'indeterminatezza della libertà economica, ambedue motrici della dinami con Lenin che la rivoluzione del riloga apra la fase storica borghese prima della ca sociale, che motiva gli uomini e fa avanzare la storia. La formulazione so rivoluzione socialista, è però certo che da questa data all'ottobre 19I7 la socie lenne della costituzione di una libertà in tutti i gradi della vita sociale suppone tà russa non ha subito le trasformazioni capitalistiche necessarie al manife va la realizzazione di un'aspirazione alla massima libertà. Integrando all'in starsi delle contraddizioni che avrebbero prodotto la rivoluzione proletaria. Una terno della sfera dello Stato, in virtu della separazione dei poteri, dell'organiz concezione cosi sommaria della rivoluzione bolscevica impedirebbe di vedere zazione democratica del potere legislativo e giudiziario e della natura formale che l'impero degli zar abbracciava una molteplicità di società feudali, semifeu delle leggi costituzionali, tale margine assoluto di indeterminatezza che dovreb dali e primitive; e che una delle condizioni primordiali dell'edificazione dello be riflettere come un'eco la libertà sociale, la Costituzione democratica cre Stato sovietico fu l'unificazione del potere federale, come è attestato dai primi deva d'essersi dotata di un dispositivo che pareva poter far fronte ad ogni di testi costituzionali del iilI8 e del I924. Da allora questo Stato avrebbe avuto sfunzione sociale, a qualsiasi tentativo di impadronirsi del potere politico con due obiettivi confusi in un unico: realizzare la società socialista in tutto il ter tro lasocietà civile.Infatti,se lo stesso potere è attraversato in ogni senso da ritorio nazionale sovietico, imponendo alle Repubbliche federate il potere cen questa libertà, la democrazia non potrà allora che produrre sempre democrazia trale. Ciò spiega perché per i movimenti di resistenza nazionali il potere so e la libertà politica istituzionalizzata non potrà che divenire l'elemento che, cialista si identifichi con il potere «russo». Se si adottasse invece la teoria delle con la massima facilità, dissolve quel che non le è pertinente. Questa libertà tappe storiche, ciò porterebbe a concludere che si realizza uno scopo politico che sideve difendere e trasformare nel principio organizzatore del potere po di una fase avanzata partendo da una realtà economica invece arretrata, e svol litico era destinata anche a rappresentare una difesa indistruttibile contro il gendo quindi, in effetti, un compito proprio di una fase intermedia: edificare7 sorgere di quel male politico la cui eliminazione definitiva era la ragione stessa alla fine, una realta sociale omogenea e nuova, e cioè la «nazione» socialista. della Costituzione. Male politico che compariva, ad esempio, nella Costituzio Ma per realizzare tale disegno occorreva prelevare il politico laddove in ne francese del Ipgr come risultato della personalizzazione e parcellizzazione del regime capitalistico sfuggiva, cioè almeno su tre terreni fondamentali, tre spazi potere. Secondo tale concetto, la supremazia del politico e dello Stato è inno lasciati vuoti dalla «libertà» : all'interno delle istituzioni politiche dello Stato, tra' cente, solo le volontà umane possono essere colpevoli. È chiaro che l'abuso le infrastruttureeconomiche e ilpotere statuale e nello scarto che corre fra la del potere che cosi si definiva traeva modello dall'ancieII régime; e in questo liquidazione delle forme sociali primitive e la loro sostituzione con forme nuo senso ogni Costituzione è in ritardo di un'epoca. ve. Il compito di prelevare il politico e colmare queste lacune con del potere Scopo e strumento della sua stessa realizzazione, la libertà ha natura essen fu conseguito tramite l'apporto dell'ideologia, vale a dire con ciò che precisa zialmente formale: di conseguenza il pervenire del potere politico all'autono mente catturava il politico in questo spazio. È cosi che l'economia fu sotto
  • 14. Costituzione Iz I3 Costituzione messa e controllata dal potere dello Stato; che questo non dovette piu subire torità dello Stato, la cui applicazione è resa obbligatoria con la forza dell'appa l'instabilità interna, poiché le forze politiche che potevano scuoterlo furono li rato dello Stato allo scopo di salvaguardare, mantenere e sviluppare i rapporti quidate, unificate, sottomesse al regime del partito unico; e, infine, che sorse sociali e l'ordine sociale profittevole e opportuno per la classe dominante» [ibid., la politica di pianificazione, che consentiva di prevedere e anticipare le future p. zz9]. Entrambe pongono il principio di una normatività delle leggi che ne trasformazioni sociali. fa dei «doveri» sottomessi all'ideologia. L'articolo iz della Costituzione af Tutti questiprincipi dello Stato socialista sovietico sono iscritti nella sua ferma, ad esempio, che «il lavoro nell'Urss è un dovere e un impegno d'onore Costituzione e obbediscono all'ideologia. Per rendersene conto è sufficiente ri per ogni cittadino idoneo al lavoro» [cfr. anche gli artt. i3o e I32 ]. farsi al testo costituzionale del I936, dove si trovano enunciati con chiarezza. Questa normatività si distingue nettamente da quella delle leggi capitaliste E che la Costituzione del i936 sia staliniana non contraddice queste argomen che non prescrivono se non col sanzionare e col riempire progressivamente il tazioni. Gli effetti della democratizzazione della legge, la fine del terrore gene vuoto campo della libertà sociale di limiti che ne restringono l' ambito. Ma, ralizzato, il lavoro giuridico svolto dopo la morte di Stalin non hanno sconvolto teoricamente (secondo la Costituzione), la libertà rimane in circolazione sia l'orientamento autoritario del diritto sovietico. Se dei mutamenti sono osser nella vita pubblica sia in quella individuale; la sanzione giuridica non intacca vabili dopo Vysinskij, la storia del diritto costituzionale sovietico successiva la coscienza morale ; la separazione tra pubblico e privato è, almeno formalmente, alla rivoluzione mostra come la giustificazione del potere dello Stato tragga garantita. Il che, d'altra parte, significa che il fossato tra morale e diritto non alimento dalla definizione dei periodi di transizione (dal capitalismo al socia sarà mai colmato e che anche il terreno pubblico, che è il terreno politico, ri lismo, dal socialismo al comunismo). L'attuale timido ritorno alle tesi di Pa mane per l'individuo come impregnato di una certa irresponsabilità necessa sukanis e di Lenin sul deperimento dello Stato significa semplicemente che le ria che lo rende in certo qual modo estraneo alla sua stessa vita. funzioni delle organizzazioni dello Stato — che operano con la coercizione Per il diritto socialista avviene invece il contrario. La normatività delle leggi devono essere trasferite progressivamente a organizzazioni sociali volontarie si accompagna a una costrizione morale: cosf almeno vorrebbe il testo costi — che operano invece con la persuasione —, quali i Komsomol [cfr. Berman tuzionale; anche se poi, lungi dal mettere il politico al servizio della morale, i963, p. 945]. Lo Stato deve dunque scomparire mentre si va realizzando; si produce la degenerazione dell'uno e dell'altra e la subordinazione della mo nell'attesa detiene, con il partito, tutto il potere. rale al politico-ideologico. «Con la morale e il diritto sovietici si è in presenza In tal modo l'ideologico ha finito con l'impadronirsi del politico ma ne è di due sistemi di norme che hanno ciascuno una sola e medesima base ideo divenuto la degenerazione: invece di svolgere una funzione generica della so logica: la concezione marxista-leninista del mondo» [Chambre r974, p. z5z]. E cietà, senz'altra finalità che l'organizzazione puramente formale delle funzioni ancora: «Ne risulta che non è in pratica, defacto, considerato quale morale per sociali, esso agisce come un significante dispotico che si infiltra dappertutto l'insieme della popolazione sovietica (non parliamo qui del "comunismo ter e condiziona non solo le istituzioni ma le azioni e i pensieri individuali. Pur minale" ) ciò che è oggetto di una regola giuridica. È l'impressione che si attin tuttavia la sua azione differisce da quella del significante religioso; in un certo ge dall'osservazione dell'attuale vita sociale in Unione sovietica» [ibid., p. 253]. senso l'ideologico è molto piu repressivo perché non lascia alcun margine al Ma in e8etti, poiché fallisce nel sottomettere efficacemente la politica alla di fuori del proprio dominio. Per meglio comprendere il carattere ad un tem morale — a meno di non provocare, a livello di milioni di persone, un fervore po moderno ed antico del potere socialista, che combina vecchie forme dispo fanatico per il servizio dello Stato —, il potere socialista capovolge la gerarchia tiche di Stato con una nuova concezione del politico, occorre prendere in con dell'ideologia umanista: il potere politico agirà come una morale, creerà una siderazione il diritto sovietico. coscienza politica a immagine della coscienza morale, finendo col contaminare Le leggi socialiste, che si organizzano in sistemi e sottosistemi gerarchici, anche il minimo settore della vita pubblica e privata. I valori politici e ideolo devono accordarsi tutte con quelle emanate dall'organo supremo dello Stato gici'non diverranno, tuttavia, altrettanti valori morali, cioè una particolare sfe — il Presidium del Soviet Supremo — che costituiscono «atti normativi dello ra dei valori sociali: la maggiore degenerazione del dominio dell'ideologia con Stato» [cfr. Chambre r974, p. 226]. La definizione ufficiale piu recente del di siste precisamente nel fatto che il politico rimane politico, anche quando pren ritto sovietico afferma che il diritto è «il sistema di norme (regole di condotta) de la forma della coercizione morale. Cosi il cerchio totalitario si chiude; si obbligatorie per tutti, stabilite o sanzionate e garantite dallo Stato, che espri regolerà la vita privata come quella pubblica, dando allo Stato un diritto di mono la volontà della classe dominante (volontà di tutti i lavoratori nello Stato introspezione quasi assoluta sugli individui; e si farà funzionare la vita pub socialista di tutto il popolo), che sono il regolatore statico dei rapporti sociali» blica a colpi di colpevolezza — e di repressione. (Tutto ciò darà vita, d'altra [ibid., p. z39]. Definizione che, malgrado le difformità, non si discosta, in fon parte, alla burocrazia dello Stato, con la proliferazione dei servizi destinati a do, da quella di Vysinskij, per cui «il diritto è l'insieme delle regole di condotta regolare tutti gli aspetti della vita). Non ci sarà piu una demarcazione precisa umana stabilite dallo Stato in quanto potere della classe dominante nella so tra il pubblico ed il privato, non piu un comportamento che non possa cade cietà, e anche dei costumi e delle regole di condotta di vita sanzionate dall'au re sotto i colpi della legge. Il tutto è aggravato dal fatto che, identificandosi
  • 15. Costituzione I4 IS Costituzione lo Stato con la società, ogni atto «asociale» può divenire un crimine contro lo permettevano lo sviluppo ulteriore di nuove forme di dominazione e di sfrut Stato. Ma chi decide del carattere asociale delle azioni? Il Partito, «che è all'a tamento sociale, Ciò pare inerente al fatto costituzionale, anche se quest'ulti vanguardia dei lavoratori nella loro lotta per la costruzione della società co mo — se si vuole — costituisce l'espressione di un consenso. munista e costituisce il nucleo direttivo di tutte le organizzazioni dei lavoratori, La Costituzione moderna rappresenta una svolta nella storia dello Stato. sia sociali che statali », come dice la Costituzione [art. rz6]. Questo articolo con Segna l'avvento del potere politico dello Stato che si è finalmente sbarazzato tiene il principiodella supremazia del Partito su tutta la vita sociale; consacra della commistione con altri tipi di potere; e dalla storia rapidamente abbozzata il suo potere politico al di sopra di tutte le libertà « formali» e ne fa l'organo su del rapporto tra Stato e Costituzione si può dedurre una generale tendenza premo del potere al di fuori dello Stato. all'unificazione di tutti i poteri sociali sotto la supremazia del potere politico E il Partito da dove proviene? Esso scaturisce come un'eredità diretta di dello Stato. Si sarebbe tentati di vedere in questa tendenza un obiettivo finale : questa formazione che, nello spazio della libertà definito dalle costituzioni li che la realizzazione di un campo sociale stabile, per l'attivazione di meccani berali e fuori dallo Stato, fissa il politico e lo trasforma in potere. E in questa smi disciplinari sempre piu raffinati e complessi sfocianti nella diluizione dello dimensione si deve immaginare — ma per un solo istante — la Costituzione so Stato all'interno della società civile, porti alla costruzione di una società cosi cialista come una variante strutturale della Costituzione democratica liberale. perfettamente autocontrollata da far scomparire ogni differenza tra il cittadino In quanto tale, il Partito deve assumere le stesse funzioni che aveva la libertà ed il funzionario. nel precedente regime, creerà la dinamica sociale, motiverà l'agire dei citta Qualunque sia l'origine di un tale sogno, questo è ben lungi dal realiz dini. Il Partitodirige la grande attività creatrice del popolo sovietico, si legge zarsi. Infatti non è per nulla certo che lo Stato moderno sia in grado di darsi nello Statuto, imprime un carattere organizzato, armonioso, scientificamente i dispositivi che gli permettano di integrare (e non solo di «recuperare») tutto fondato alla lotta che il popolo conduce per raggiungere il suo scopo finale: il politico che si sviluppa dalla sua stessa attività. Esso è di conseguenza coin la vittoria del comunismo. volto in un processo senza fine, in cui la «giuridicità» della sua potenza disci In tal modo il Partito, con la sua organizzazione e i suoi militanti disci plinare ècondannata a trovarsi sempre superata dal sorgere del nuovo «po plinati, diviene l'anima e l'immagine stessa della futura società comunista. Co litico» scaturito dalla distruzione delle antiche strutture sociali. La produzione stituisce il perfetto complemento del potere dello Stato, perché la Costituzione del politico non cesserà mai ; essa accompagnerà la storia dello Stato, obbligan — e tutto il diritto che ne discende, con le leggi «normative» ed «educative» dolo a impegnarsi in una folle corsa per la sua conquista. Tanto che si po si limita a credere alla realizzazione spontanea, quasi automatica, di una società trebbe pensare che la vocazione dello Stato sia la produzione del politico al socialista a partire dalla completa trasformazione dei rapporti di produzione. fine di alimentare ed accrescere il proprio potere. Vocazione d'altra parte sem Ma questa spontaneità del processo supponeva un'illimitata forza di attra pre contrastata: nuove resistenze si mostrano all'azione statuale, nuovi spo zione a quell'ideologia che doveva assicurare, in virtu delle sue sole forze, il stamenti di poteri che lo Stato non è ugualmente in grado di controllare. consenso generale intorno all'obiettivo fissato. Ora, tutto ciò non si è verifi cato, ma, paradossalmente, è lo scacco dell'ideologia che ha permesso all'or ganizzazione del Partito di divenire dispotica e parassitaria in tutti i settori z. Il p roblema del fondamento della Costituzione. della vita pubblica e privata. È ancora lo scacco dell'ideologia nel divenire cul tura che ha reso possibile l'ultima degenerazione del potere socialista: per Con la Costituzione democratica, lo Stato moderno contempla in traspa mettere che l'apparato prenda il sopravvento sui valori ideologici e che il po renza la sua struttura interna. Osserva i suoi organi: da questo «corpo poli tere divenga il semplice esercizio del suo dominio. Col che lo Stato socialista tico» — di cui parlava Hobbes — crede di aver fugato ogni segreto e mistero. perviene alla pura dominazione del politico nella sua espressione piu brutale. La Costituzione è ad un tempo il suo specchio e quello della società. Parados Tutto ciò, insieme alla coesistenza delle due strutture di potere — lo Stato e il salmente vi si riflette un'immagine pacifica, laddove sua genesi furono violen Partito, anchese quest'ultimo sfugge a qualsiasi controllo legale —, spiega in par za e guerra. Genesi peraltro cassata nel testo costituzionale, fatto per la pace, te la solidità del potere politico socialista. Per contro, l'assenza di una Costitu e cancellata dall'azione di un'altra violenza che rinnova la prima (quella della zione nazista si spiega con la tendenza dell'apparato di quel partito ad assor guerra aperta) e che presiede alla redazione stessa della «Costituzione». Il Di bire lo Stato e in fondo a subordinare tutto alla volontà del Fuhrer : questi, per ritto si pone cosi come autocreazione, senza altra origine che se stesso, sonificazione diretta del popolo tedesco — secondo i giuristi nazisti —, non ri Questo offuscamento delle origini del diritto ha posto un grave problema chiede alcuna mediazione. ai giuristi che pretesero di fondare l'ordine giuridico democratico: una volta eliminato il significante divino, si era trattato di trovare, nell'uomo stesso, l'ele Si è cercato di mostrare che la Costituzione moderna, concepita per pro mento fondatore del diritto come appunto afferma Kelsen. Al pari di Kant nel teggere i cittadini dagli abusi del potere, aveva già in sé tutti gli elementi che campo della conoscenza, «la dottrina pura del diritto pone il quesito di come
  • 16. Costituzione t6 i7 Costituzione sia possibile un'interpretazione del senso soggettivo di certe fattispecie (senza Cosi ogni ordine giuridico si fonda su una Costituzione che a sua volta si far riferimento ad autorità metagiuridiche come Dio o la Natura) come sistema fonda sulla norma fondamentale. E qual è l'espressione, l'«enunciato» della di norme giuridiche oggettivamente valide e descrivibili in proposizioni giu norma fondamentale? «Trattandosi della norma fondamentale di un ordina ridiche» [tg6o, trad. it. p. 227]. mento giuridico — cioè di un ordinamento che statuisce atti coercitivi — la pro La scuola positivista di Hans Kelsen, in particolare, per il modo con cui posizione che descrive questa norma, cioè la proposizione fondamentale del o ha posto il problema generale della fondazione del diritto, rende particolar l ordinamento giuridico statale in questione, suona cosi: "Si devono porre in mente difficile la posizione di coloro che situano l'autorità politica all'origine essere atti coercitivi in presenza delle condizioni e nel modo stabilito dalla co del diritto. Cosi, l'idea qui sopra avanzata di un'autonomizzazione del politico stituzione che sia storicamente la prima e dalle norme poste conformemente nello Stato moderno va contro tutta la concezione di Kelsen, e pare cadere ad essa ;ovvero, in forma piu breve: Bisogna comportarsicosi come prescri7>, j ' , tt sotto i colpi di una facile critica. Le si potrebbe rimproverare di stemperare il ve la costituzione" » [ibid.,pp.zzg-z6]. diritto nel politico — negando cosi la possibilità di rendersi conto della validità Per sapere se una norma particolare è valida, è sufficiente verificare tramite specifica della norma giuridica, che non si saprebbe come fondare: né sulla un sillogismo se essa è conforme a questo enunciato. Cosi, «la norma enunciata costrizione morale, né sulla paura o il rispetto, né sull'obbedienza, né sull'effi come oggettivamente valida nella premessa maggiore, che fornisce il fondamento cacia della norma. Astraendo la sfera del diritto quale un dover-essere proprio, stesso, è una norma fondamentale, se la sua validità oggettiva non viene ulte Kelsen pone la questione del suo fondamento. riormente discussa. Non la si discute piu se la sua validità non può essere fon Questo fondamento deve essere, innanzitutto, unico e fornire l'unità a una d ata con un procedimento sillogistico. E non la si può fondare a questo modo pluralità di norme che formano cosi un sistema coerente. Deve, quindi, tro quando non è possibile usare come premessa minore di un sillogismo l'afferma varsi alla sommità di una «piramide normativa», costituita in particolare da zione che questa norma è stata posta in essere dall'atto di volontà di una per questo sistema in cui le norme discendono le une dalle altre e ciascuna pone sona» [ibid., p, zz8] (la persona, qui, è il «costituente primo storicamente>)). la propria validità nelle norme che la precedono. Cosi, partendo dall'alto verso Questo testo mostra che se la formula della norma fondamentale è : «Si deve il basso, la Costituzione è il fondamento delle leggi generali, che sono il fon ubbidire ai precetti del costituente», per sapere se lo sia anche una norma parti damento dei regolamenti, che sono a loro volta il fondamento delle azioni giu colare, scaturita dalla volontà di una certa persona (per esempio un tribunale)'I /> ridiche individuali. e suffiiiciente impostare il seguente sillogismo e verificarne la correttezza: Ne consegue che il problema del fondamento del diritto ritorna a essere x) si deve ubbidire ai precetti del costituente; quello del fondamento della Costituzione positiva. Da dove deriva la sua va z) i precetti del costituente dicono che bisogna ubbidire ai precetti di tale lidità? Se si considera il problema in rapporto allo Stato, il problema si pone persona; in questi termini: da dove lo Stato trae il suo diritto, per esempio di creare le 3) si deve ubbidire ai precetti di tale persona, dunque a quella norma. leggi> Certamente dalla Costituzione e non il contrario: perché il dover-essere (Sollen) non saprà mai fondersi con l'essere (Sein), poiché la validità delle leggi Kelsen, mentre descrive cosi il processo che permette di verificare la vali promulgate dallo Stato non può derivare che dal diritto che lo Stato ha di cre dità di una norma, fornisce il meccanismo di coerenza della piramide norma arle; e da dove viene questo diritto se non dalla Costituzione positiva> Il pro tiva. Cos'è questa «logica giuridica» che fa si che un sistema di norme formi un blema riguarda quindi nuovamente il fondamento della Costituzione positiva. ordine gerarchico tale che una norma piu vicina al vertice sia il fondamento Ora, poiché ur.a norma non può trarre la sua validità che da un'altra norma, di un'altra che ne sia piu lontanta e cosi di seguito sino alla base (gli atti giu occorre ammettere l'esistenza di una norma primaria su cui si possa fondare ridici individuali)? Come il dover-essere non può essere fondato che su un la Costituzione, perché il processo di fondazione non potrebbe indietreggiare altro dover-essere, cosi la validità di una norma si fonda su quella di un'altra all'infinito, col rischio di non raggiungere piu la base. Questa norma è la norma che la precede nell'ordine gerarchico. fondamentale(Grundnorm). È una norma ultima che non è a sua volta fondata, T uttavia, il sillogismo di Kelsen non dice anche altro, facendo intervenire che non è posta ma presupposta : «La sua validità non può piu essere dedotta la «persona», la sua «volontà»? Cosa significa comportarsi in conformità alla da una norma superiore»; e ancora: «La norma fondamentale è la fonte co Costituzione se non agire «conformemente al senso soggettivo dell'atto costi mune della validità di tutte le norme appartenenti allo stesso ordinamento» tuente, alle prescrizioni del costituente»> [ibid., p. zz7]. In questo caso l'ordi [ibid., p. zr']. Per meglio cogliere, dunque, la natura non positiva, ma logico ne giuridico, il sistema di norme trascendentale della norma fondamentale, conviene intendere per Costituzione N ()~N, ~ N , ~ .. . ~ N non solo le norme fondamentali positive, ma, quand' anche queste non esista n no, il sistema presupposto dalle norme date, «nel senso logico-giuridico» della non implica una coerenza diretta tra norma e norma, una conformità immedia piramide normativa [iud., pp. 223-2$]. ta, una logica uguale a quella con cui si concatenano le proposizioni matemati
  • 17. Costituzione r8 I9 Costituzione che o logiche. Come, dunque, si passa da una norma particolare, che stabilisce do l'ordine logico-trascendentale (esso soddisfa infatti i requisiti della norma solo un'«imputazione», un rapporto ipotetico (se A è, B deve essere), alla for fondamentale), non si applica all'ordine empirico. Manca a Kelsen una teoria mula fondamentale : «Occorre comportarsi come la Costituzione prevede». Ke!>)K 1 dell'a priori giuridico che permetta il passaggio all'ordine empirico. Allo stesso sen propone un completo meccanismo di riconversione delle norme (in pro modo che Dio esiste non perché l'esistenza è un attributo di Dio, cosi il dover posizioni giuridiche) [cfr. ibid., pp. 89-9o]. Ed ecco come la riconversione de essere supposto, pensato, non si trasferisce all'ordine empirico senza difficoltà: ve porre la volontà e gli atti coercitivi : «Una norma però non è né vera né curiosamente, il legame tra i due dover-essere (della maggiore e della conclusio falsa, bensi valida o non valida. Ma l'affermazione con cui si descrive un ordi ne) è un dato di fatto (Sein). Ed è questo che opera lacostrizione logica del sil namento normativo secondo cui una certa norma è in vigore in conformità logismo che articola la costrizione logico-giuridica della maggiore a quella della con questo ordinamento, e particolarmente la proposizione giuridica con cui conclusione. Non è questo il segno che la validità dell'ordine giuridico positivo si descrive un ordinamento giuridico secondo il quale, conformemente a questo si fonda su altro che il trascendentale> ordinamento giuridico stesso, si deve o non si deve porre in essere un certo È anche agevole affrontare il problema sotto un angolo differente. «Si deve atto coercitivo in presenza di certe condizioni, può — come si è dimostrato ubbidire a ciò che la Costituzione prescrive»: ma cosa prescrive? Prima di tutto essere vera o falsa. Quindi i principi logici in generale ed il principio di non — a volte esplicitamente — che occorre «ubbidire a ciò ch' essa prescrive», cosi contraddizione in particolare si possono applicare... anche alle norme giuridi chiaramente che la formula fondamentale si può anche leggere: «Si deve ubbi che» [ibid., p. 232]. dire a ciò che la Costituzione prescrive, cioè "si deve ubbidire a ciò che la Tramite il suddetto meccanismo si deve dedurre la necessità di porre «atti Costituzione prescrive" ». Indubbiamente, la Costituzione prescrive anche al di volontà» di «persone», cioè organi che hanno l'autorità di creare delle norme. tro da quel che non è precisamente prescritto su questo sfondo tautologico e L'autorità viene loro, beninteso, da una norma e, in ultima istanza, dalla norma ridondante, in questo silenzio fondamentale che avvolge il testo costituzionale. fondamentale che «si limita a delegare un'autorità legiferante, cioè ad istitui In definitiva è l'a priori giuridico che si pone come fondatore. re una regola in base alla quale'si devono produrre le norme di questo sistema» Se la coerenza del sistema normativo fa intervenire delle «persone», questo [ibid., p. zzr] ; ma se ne deduce che, per stabilire la coerenza «logico-giuridica» può essere allora descritto piu esattamente come del sistema occorre far intervenire, come diceva Kant, dati «empirici», o, come N p P, N , P»~ N , ... ~ N ~ . dirà Kelsen, degli elementi dell'ordine del fatto o dell'essere (Sein). La conver sione di una norma che stabilisce il semplice rapporto ipotetico «se A è, B deve Queste «P» sono dunque necessarie. Supponiamo per un istante un sistema essere» che contiene tutta una normativa del diritto, in una «proposizione di normativo senza persone che detengano un potere (di crearee di fare eseguire 7 diritto» [cfr. ibid., pp. 89-9o] che possa essere vera o falsa, fa dipendere questa le norme) ; per esempio, una ipotetica società «primitiva», un utopico ordine normatività (del diritto) da dati empirici (di fatto) : notoriamente dall'esistenza sociale dove le norme non si accompagnano ad «atti coercitivi », a sanzioni, d'organi creatori di norme. Il che è illegittimo. Consideriamo, per esempio, ecc. In questo ordine ildover-essere normativo diverrebbe cosi immanente il «sillogismo normativo che fonda la legittimità di un ordine giuridico»: alla vita sociale da confondervisi, da trasformarsi in essere. Non si avrebbero dunque piu norme, non una «logica giuridica». Perché questa esista nella sua r) è necessario muoversi conformemente alla Costituzione di fatto in vigore forma specifica (che non è quella della ragione matematica) è necessario porre ed efficace (Sollen); persone detentrici di un'autorità. Per esempio: dove trova validità ed esecu z) la Costituzione è stata di fatto emanata ed essa è efficace (Sein) ; torietà quel bando municipale concernente l'acqua del villaggio? Dalla sua con 3) è necessario comportarsi in conformità all'ordine giuridico «considera formità alla Costituzione; ma per ricostruire la catena di norme che va dal to» (Sollen). bando municipale alle leggi costituzionali, bisogna passare per alcuni «nodi», Nella maggiore, «la Costituzione di fatto in vigore ed efficace» è un concetto, per organi creatori di diritto che hanno il diritto (secondo la Costituzione) di in quella minore è un dato empirico. L'attributo «di fatto», se è pensato non emanare leggi, regolamenti, ecc. La funzione di questi «nodi» è, a ciascun li rende altrettanto la reale effettualità (l'esistenza) al soggetto. vello della gerarchia piramidale, di fornire il principio unificatore delle norme. I.a norma fondamentale non fornisce la corretta articolazione tra il livello Soltanto questa unificazione, infatti, operata in molteplici momenti strategici logico trascendentale e il livello empirico. Si potrebbe rivolgere a Kelsen i 'l del sistema giuridico, permette la coerenza dell'insieme, la sua logica. E poiché rimprovero che Kant fa all'assunto ontologico: l'esistenza di individui che crea è essastessa,secondo Kelsen, la funzione dellanorma fondamentale (fondare no il diritto (e che detengono anche il potere di esercitare gli atti coercitivi ) il diritto assicurando al sistema normativo l'unità e la validità di tutte le sue non è un attributo. Non è in quanto si ritiene che occorre obbedire alla «Costi norme) occorre ben ammettere queste «persone», questi organi detentori d'au tuzione di fatto effettivamente posta» che lo si deve realmentefare, perche il I torità che fondano — o ripetono l'atto di fondare — le norme di diritto. Donde rapporto di dover-essere della proposizione maggiore, se rimane valido secon viene questa funzione? Dal loro potere politico.
  • 18. Costituzione 20 2I Costttuztone Infatti, solo il potere politico unifica; esso fornisce al diritto il principio Certamente, questa potenza detenuta dall organo legtslatrvo gh e stata ac di unificazione, senza il quale non si avrebbe l'autorità giuridica. Un sistema cordata da una norma costituzionale; ma come può questa delegare un'auto puro di norme, senza «persone», non contiene nulla in se stesso che possa rità giuridica ad agire sul terreno «materiale», definito da « tutto ciò che ecceda fondare il loro dover-essere e la norma fondamentale non vi aggiungerebbe l'esecuzione delle leggi», cioè fuori del diritto? Pare che il testo di Carré de assolutamente nulla; ma se si ammette che questi organi creatori di diritto Malberg supponga implicitamente un sistema normativo per il quale il «pas (come lo Stato), questi «nodi» situati in certi luoghi dell'ordine giuridico de saggio» da una legge a un'altra si faccia riempiendo progressivamente il cam tengono il privilegio di fornire le norme di una loro propria potenza, allora se po «materiale» della prima legge con la seconda; quest'ultima introduce in ne deve concludere che quest'ultima promani da altro che una struttura tra questo campo una nuova forma che restringe il campo della materia della pri scendentale della «conoscenza giuridica» [ibid., p. 233]. ma. Cosi è la materia delle leggi che le collega tra loro e che ne costituisce il Cosi, la Costituzione(logico-giuridica) non costituisce quell'assiomatica com dominio proprio — legame e dominio invisibili nella forma della norma appun pleta (meno un assioma fondamentale) come si potrebbe ritenere secondo Kel to che le svuota. Chi unifica questo dominio> La potenza legislativa di un or sen. È piuttosto un'assiomatica lacunosa, a meno di includervi anche ciò che gano. Potenza anch'essa formale, regolata da una norma costituzionale, che permette di riempire i passaggi mancanti: le istituzioni previste da questi prin offre una materia sulla quale andrà ad applicarsi la potenza dell'organo legi cipi, cioè il potere politico che collega tra loro le norme fondamentali, e queste slativo. Qual è la materia delle norme costituzionali> Tutto ciò che eccede l'e ad altre ancora che saranno create dagli organi dello Stato. secuzione delle leggi della Costituzione: cioè un terreno che è l'opposto di D'altra parte, come si ordinano i comportamenti in conformità al sistema questo spazio libero, vuoto, definito dalla Costituzione e sul quale essa si ap di norme? Lo spazio dei comportamenti sociali che si può mettere in rapporto plica; spazio che, al contrario, si trova riempito, colmato, dal vecchio diritto, con il diritto è triplice: esiste in primo luogo lo spazio dei comportamenti in dalle norme e dagli usi che il nuovo ordine costituzionale vuole rimpiazzare, dotti negativamente dalle norme (se A è, B deve essere, dunque non-A deve e che questo, dunque, ricusa. Se la norma costituzionale delega in tal modo essere: cioè il contrario della condotta sanzionabile) ; esiste quindi lo spazio questo potere all'organo legislativo, ciò accade perché essa ha la possibilità di dei comportamenti direttamente prescritti (notoriamente da regole ammini accordargli il diritto generale di dettare norme su tutto un campo definito in strative ed atti giuridici individuali) ; esiste infine lo spazio «minimo di libertà» origine inmodo puramente formale; campo non organizzato da norme ma an (secondo l'espressione di Kelsen) dove nessun comportamento è indotto né cora puramente generico, spazio vuoto di cui saranno le future norme giuridi positivamente né negativamente da una norma. Come si armonizzano tutte le che a stendere la tacheografia. Ma questo campo originario non costituisce la norme? Perché bisogna prendere in considerazione i tre spazi, e non escludere materia, l'oggetto, il contenuto delle leggi costituzionali, poiché è definito dal il terzo: anch' esso è compreso su una superficie che le norme limitano come l assenza di ogni contenuto. Dove si situa questa materia> Nel passato in tutto 1I delle frontiere. cio che è stato spazzato via dalla nuova Costituzione: l'opposto originario dello1 Una nota di Carré de Malberg permette di scorgere la risposta al problema : spazio di libertà delimitato dalle norme. guesto spazio pieno e negato definisce «Nel diritto francese, l'oggetto della legge non è esso stesso suscettibile di una innansitutto la sfera deisanzionabileperché sanzionato. definizione formale: non consiste, infatti, in un oggetto dalla natura determi Il problema del fondamento della Costituzione positiva può dunque porsi nata; ma, comprendendo indistintamente tutto ciò che eccede l'esecuzione del nel modo seguente: come si costituisce questo spazio vergine dall'iscrizione le leggi, coincide con la potenza formale dell'organo legislativo e non può essere delle norme> Come si opera il passaggio dallo spazio «negativo», pieno, alla definito che in un modo extraobiettivo dal grado della potenza f ormale propria nuova, levigata superficie definita dalla Costituzione? Se si vuole vedervi la di quest'organo» [tgzo-zz, p. 36r, nota t8 ]. Che cos'è questa potenza formale? funzione di una qualche «norma fondamentale», il suo enunciato non direbbe : È «la potenza legislativa o "potere legislativo" secondo l'espressione della legge «Si deve ubbidire a ciò che la Costituzione prevede», bensi: «Ogni condotta costituzionale del z5 febbraio t875, articolo t. Occorre comprendere che solo contraria alla Costituzione è sanzionabile», ovvero, per ciò che concerne la po il corpo legislativo ha il potere di statuire in modo originale, autonomo, li tenza legislativa: «Tale organo ha il diritto di creare leggi perché può sanzio bero» [ibid., p. 36r]. O, detto in altri termini, lo spazio non coperto dalle leggi, nare la loro mancata esecuzione». Ma questo è precisamente l'enunciato del definito dal minimo di libertà, «coincide» con la potenza formale dell'organo potere,ilqualepuò operare questo passaggio perché è generico e senza oggetto, legislativo. Sia: a ) l'«oggetto» delle leggi non esiste che.là dove le leggi non cioè politico. La differenza tra il campo di applicazione del diritto e quello esistono ancora, ma in uno spazio che si definisce solo in rapporto alle leggi del potere politico è che il primo può svuotare tutti i terreni della vita sociale già emanate; b) questo spazio corrisponde alla possibilità che la potenza legi sovrapponendovi e introducendovi norme; il politico, invece, non ha oggetto, slativa ha di crearvi delle leggi; c) questa potenza si esercita sottraendo il lato non svuota un terreno (o tutti ) ; ma si pone quale funzione generica dell'insieme «materiale» ai comportamenti per limitarli con il lato «formale» delle leggi di tutti i terreni. che li indicano. È dunque il potere politico che fonda la possibilità dell'esistenza di quello