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E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ]
SVILUPPO SOT TO SV ILU P PO
Marco Bianchini — SVILUPPO/SOTTOSVILUPPO p ag .4
Paul Bairoch — AGRICOLTURA pag.9
CITTÁ/CAMPAGNA pag.25
COLONIE Pag.37
COMMERCIO pag.49
INDUSTRIA pag.64
Immanuel Wallerstein — S PAZIO E C O N O M I C O pag.85
Paul Bairoch — SVILUPPO/SOTTOSVILUPPO pag.91
ambiguità allegoria
competenza/esecuzione codice
Sviluppo(sottosviluppo fonetica immagine avanguardia Sviluppo/sottosviluppo
grammatica metafora classico
concetto analogiae metafora lessico segno critica
esistenza argomentazione lingua significato filologia bello/brutto
essere interpretazione lingua/parola simbolo letteratura creatività
fenomeno linguaggio maniera espressione
forma metrica
astratto/concreto poetica fantastico
idea semantica
dialettica alfabeto retorica gusto
proposizione e giudizio senso/significato
identità/differenza ascolto imitazione
traduzione
mediazione gesto immaginmione anthropos
universali/particolariopposizione/contraddizione lettura progetto cultura/culture
qualits/quanuta
etnocentnsmi
atti linguistici
luogo comune riproduzione/ripmducibilità
totalità natura/cultura
dicibil%ndicibde
orale/scritto discorso sensibilità
uno/molti comunicazioneenunciazione parola finzione spaziahta
decisione ritmo
distribuzionestatistica
presupposizione e allusione errore generi aftlghllato
dato scritturareferente informazione narrazione/narratività artista
giochi acculturazione
etica voce stile attribuzione
induzione statistica civiltà
filoaofia/filosofie tema/motivo
probabilità
oggeno
ragione antico/moderno futuro
testo
rsppr«sentszioncstatistica calendario produzioneartistica selvaggio/barbaro/civilizzato
razionale/irrazionale catastrofi,
teoria/pratica ciclo decadenza
soggetto/oggetto armonia colore escrementiuguaglianza evento escatologia
melodia
periodizaazione età mitiche disegno/progetto fertilità
caos/cosmo valori ritmica/metrica visiono educazione
infinito
curve e superlici vero/falso
tempo/temporalità . genesi abbighamento nascita
scala canto sensi generazioni
macrocosmo/micromsmo volontà passato/presente
geometria e topologia suon%umore coltivazione
mondo
progress%eszione corpo sessualità infanzia
invarisnte alchimia storia tonale/atonale cultura materialedanza vecchiaia morte
• Intera astrologia atlante maschera
amore industria rurale
osservazione vita/morte
cabala collezione desideriomoda materiali
deduzione/prova reale elementi documento/monumento credenze erosornamento prodotti
equivalenza unità armi clinica
esoterico/essoterico fossile isteria
frontiera dialetto scena
difierenziale formalizzazione memoria pulsione angoscia/colpa cura/normabzzazione
funzioni guerra enigma
logica rovina/restauro soma/psiche castrazione ecomplesso esclusion%ntegrazione
fiaba fuoco
infinitcsimale
imperi
possibilità/necessità analisi/sintesi sonno/sogno censura farmaco/droga
nazione mostro cannibalismo homo
locale/globale identificazione etransfert follia/delirio
referenza/verità anticipazione funzione
sistemi di riferimento misura tanica/strategia popolare dei inconscio mano(manufatto
ricorsività
medicina/medicalizzazione
ipotesi divino tecnica
stabilità/instabilità matematiche modello proverbi nevrosi/psicosi normale/anormale
alienazione tradizioni eroi utensile
variazione metodo struttura piacere salute/malattia
coscienza/autocoscienza . demagogia
centrat%centrato teoria/modello
miziazione
immsginazione sociale discriminazione
sintomo/diagnosi
magia
combinatoria demoni alimentaeione
pace repressione ateo messia divinazionc agonismo
animale
applicazioni grafo serv%ignore terrore millennio castacerimoniale
labirinto chierico/laico cucina
assioma/postulato caso/probabilità mito/ritouorno tolleranza/intolleranza donna
chiesa persona festa
rete mylhee/legna 'domesticamento
continuo /discreto causa/elfetto utopia tortura diavolo pur%mpuro feticcio
endogamia/esogamia
origini fame
dipendenza/mdipendenza abaco certezza/dubbio violenza eresia religione famiglia
gloCO
divisibilità algoritmo coerenza vegetale
libertino sogno/visione incesto
lutto
dualità approssimazione convenzione categori%ategorizzazione libro stregoneria maschile/femminile
regalità
insieme calcolo determinato/indeterminata matrimonioconoscenza peccato rito
razionale/algebrico/trascendente numero empiria/esperienza coppie filosofiche pare nte la
sacro/profano cacma/raccolta
stmmetria zero esperimenta disciplina/discipline santità
borghesi/borghesia tote
dona
strutture matematiche legge enciclopedia burocrazia ècoriomia' uomo/donna eccedente
trasformazioni naturali / categorie libertà/necessità innovazion%coperta classi formmioneeconomico-sociale pastorizia
metafisica insegnamento contadini lavoro
controll%etroazione ,primitivo
natural%rtificiale invenzione consenso/dissenso ideologia 'modo di prodludone
energia reciprocità/ridistribuzione
operatività rappresentazione egemonia/dittatura masse proptlctà
analogico/digitale equilibri%quilibrio paradigma intellettualiricerca proletariato riproduzione
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previsione e possibilità libertà
sistematicae classificazione rivoluzione trsmizionc abbondanra/scarsità
intelligenzaartihciale ordine/disordine nduzione maggioranza/minoranza bisogno
macchina organimazione ripetizione partiti consumo
programma semplic%omplesso scienza politica
amministrazione ccumulazione imposta
simulazione sistema apprendimento
spiegazione comunità capittsle lusso
strumento soglia autoregolazion%quilibrazione
rificsbilità/falsificabilità cervello
vincolo comportamento cognizione confiitto CflSI oro e argento
consuetudine costituzione Site distnbumone
e condizionamento induzione/deduzione
pesi e misure
fabbrica
controllo sociale innato/acquisito diritto democrazia/dittatura prodtmione/distribuzionegergonorma ricchezza
astronomia emozione/motivazione istinto giustizia gmppo gestione
scambiocosmologie atomo e molecola mente operazioni istituzioni patto marginalità imperialismo
gravitazione percezione responsabilità potere opiniáne impresa sptcco
conservazion%nvarianza
luce quoziente intellettuale potere/autorità povertà mercato
entropia pubblico/privato merce
materia propaganda
fisica società civile moneta
spazio-tempo atmosfera cellula ruolo/status
forza/campo
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moto
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particella
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Sviluppo/sottosviluppo 299 Sviluppo/sottosviluppo
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Sviluppo/sottosviluppo
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Agricoltura, Città/campagna, Colonie, Commercio, Industria,
Spazio economico, Sviluppo/sottosviluppo
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-p-zeri.
r. D o minanti e dominati.
L'insieme dei concetti imperniati sul tema +sviluppo /sottosviluppo+ pro
pone una lettura dei fatti economici in termini di spazio geografico, +spazio
economico+ e spazio politico. Attraverso antinomie come+città/campagna+, ma
drepatria/colonie, industria/agricoltura, mercato internazionale / mercato locale
vengono, infatti, segnalate particolari forme di occupazione del suolo e, nello
stesso tempo, determinate modalità organizzative degli scambi fra uomo e uo
mo, nonché fra uomo e ambiente fisico. Per esprimersi piu precisamente, con
trapporre l'insieme dei concetti costituiti da città, madrepatria, industria, svi
luppo, commercio internazionale a quello dei concetti rappresentati da campa
gna, colonia, agricoltura, sottosviluppo, commercio interno, significa descri
vere, ma, implicitamente, spiegare e connotare complessi rapporti esistenti fra
popolazioni dominanti e popolazioni dominate, Tali rapporti sembrano riferirsi
esplicitamente all'ormai secolare supremazia esercitata dalle potenze industriali
ad economia di mercato, vale a dire, soprattutto, alla posizione egemonica te
nuta dagli Europei sparsi lungo le zone temperate del globo, che rappresenta
una delle caratteristiche piu vistose del mondo contemporaneo.
Se cosi è, il genere di dominio al quale si fa riferimento non è semplice
mente esprimibile, come invece si usa, in termini di prodotto lordo pro capite,
ossia di capacità d'acquisto mediamente disponibile dagli abitanti di un'area geo
grafica. In tal caso, infatti, fra i dominanti andrebbero oggi annoverate entità
geografico-politiche come gli Emirati arabi, il Qatar o il Kuwait i cui popoli
hanno goduto, nella seconda metà degli anni 'po, di un potere d'acquisto medio
superiore a quello di potenze industriali quali la Repubblica federale tedesca, la
Francia, gli Stati Uniti o il Giappone. È dubbio però che i piu ricchi paesi me
diorientali possano figurare fra quelli solitamente indicati come sviluppati, an
che se, indubbiamente, non è facile, sulla base degli indici tradizionalmente usati
per valutare il grado di sviluppo di un paese, distinguere nazioni semplicemente
ricche da altre «sviluppate». Oltre a dar conto dei risultati quantitativi raggiunti
dai processi economici, tali indici informano, infatti, sul grado di benessere mi
surato dai dati riguardanti la speranza di vita, la mortalità infantile, i tassi di
scolarizzazione e cosi via: la loro struttura, in altri termini, pare essere organiz
zata nell'esclusiva preoccupazione di offrire l'idea del benessere collettivo rag
giunto, come se il concetto di sviluppo fosse coincidente con quello di «bene
comune». Cosi facendo, tuttavia, tali indicatori segnalano, fra tutti, solo i piu
encomiabili dei risultati raggiunti dagli Europei nel corso di un lungo processo
storico, non privo di risvolti discutibili. Ora, poiché i medesimi, auspicabili,
obiettivi sociali appaiono oggi — almeno da un punto di vista quantitativo — alla
Sistematica locale 646 647 Sviluppo/sottosviluppo
portata di mano di popolazioni «sottosviluppate», il concetto e gli indicatori di
sviluppo richiedono di esser de6niti con maggior chiarezza e minore ipocrisia. z. Sp irito d'industria eforme di scambio.
Al riguardo l'equivoco di cui occorre liberarsi pare essere proprio quello che
identifica lo sviluppo con il benessere collettivo: se infatti, da un lato, appare Per capire cosa significhi civiltà industriale in opposizione, ad esempio, ai
impossibile affermare con sicurezza quali siano, in astratto, gli obiettivi piu de concetti di civiltà rurale, nomade o di caccia e pesca, non è inutile ripercorrere,
siderabili per una nazione, dall'altro non vi è alcuna prova che le varie vie allo sia pur sommariamente, l'evoluzione del termine+industria+. Traduzione lette
sviluppo siano state percorse con il principale intento di rendere piu felici i po rale di un'espressione greca, industria ha, alle sue origini latino-arcaiche, il si
poli. Si può ragionevolmente supporre, al contrario, che lo sviluppo, vale a dire gnificato di 'costruire di nascosto', 'ordire macchinazioni' ma, collegata succes
il miglioramento progressivo dei tradizionali modi di vivere e di produrre, sia sivamente a labor, assume il significato positivo di 'diligenza', 'zelo', 'accortez
stato raggiunto — spesso involontariamente — avendo semplicemente di mira una za', 'operosità', 'perseveranza'.Nel corso delmedioevo, di nuovo, essa sica
maggiore potenza e una maggiore autonomia politica. Tali erano le 6nalità co rica di connotati negativi, essendo usata come sinonimo di malitia. Connotati
scienti dei gruppi sociali dell'Europa nord-occidentale che hanno vissuto da pro che 6nisce col perdere quando, col Settecento europeo, viene affiancata al ter
tagonisti la prima rivoluzione industriale e non diverse sono state le motivazioni mine +commercio+ per segnalarne la qualità di fonte di ricchezza legata princi
che hanno spinto i late-comersad incamminarsi sulla medesima strada. Se Cina, palmente, ma non esclusivamente, alle manifatture: è in tale secolo che se ne
Giappone, Unione Sovietica e molti paesi del Terzo Mondo hanno tardivamente nota il carattere «contenzioso», vale a dire concorrenziale, e, distinta nettamen
cercato di modificare i propri modi di produrre, ispirandosi a modelli occiden te dalla « fatica del mercenario», viene indicata come «attività libera del padro
tali, è stato per difendere o riconquistare l'indipendenza nazionale e non già ne». Si ritiene, allora, che essa si animi «avvicinando l'uomo all'uomo mediante
perché i modi di vita delle popolazioni europee, sovente considerati estranei se
buone strade, canali navigabili e cosi via» e che non possa essere utilmente rego
non barbari, apparissero particolarmente desiderabili, Ciò non signi6ca che be lata se non attraverso provvedimenti indiretti che valgano a «moltiplicare gli
nessere e sviluppo debbano essere considerati antitetici ma, semplicemente, che stimoli ed aprirle tutte le facilità». Piu che ramo particolare di attività essa è so
essi non ammettono di essere identificati senza ulteriori qualificazioni. Nessun prattutto intesa come modo di fare: si parla di spirito d'+industria+ al quale, se
paese, del resto, né fra i primi né fra gli ultimi arrivati, ha potuto conquistare
sono costretti i diseredati, è auspicabile che si conformino anche le parti sociali
sicurezza e potenza politica senza pagare prezzi elevatissimi in termini di san garantite. Si pensa, infatti, che lo spirito d'industria possa utilmente sostituirsi,
gue o di feroci privazioni, a riprova del fatto che indipendenza economica e po nei ricchi, alla rapacità, all'oziosità e all'oppressione; nella gente comune, al
litica non significa, di per sé, benessere collettivo.
l'indolenza, all'inerzia, all'incapacità, alla pigrizia e all'inettitudine. Solo alla fi
Se il concetto tradizionale di sviluppo è meglio definibile nel senso di po ne del xviii secolo, in Gran Bretagna, la parola si avvia ad assumere il moderno
tenziamento politico-militare e di supremazia economico-finanziaria perché in significato di produzione di merci su larga scala mediante costosi macchinari
tal modo si può distinguere chiaramente l'esperienza europea da altre forme di mossi da energia non animale. Nella sua lunga storia europea, quindi, la parola
potenziamento e di arricchimento, è anche vero che una definizione del genere
'industria' è sempre stata sinonimo di operosità, tenacia, astuzia e calcolo, vale
dà conto, meglio di altre, della stretta connessione tracciata fra sviluppo, da un a dire, di una razionalità antagonistica usata da un individuo (e non da una
lato, urbanesimo e industrializzazione, dall'altro. Essa infatti spiega la grande collettività) per trasformare a proprio favore i dati ambientali. In questo sen
importanza strategica attribuita alle concentrazioni industriali di notevoli dimen so, l'industria appare come l'immagine speculare di quell'altra attività, tipica
sioni in base alla capacità di queste di trasformarsi, all'occasione, in efficienti mente occidentale, che è la scienza. Alle radici dell'una e dell'altra sta lo stesso
produttrici di armi so6sticate; nello stesso tempo, la medesima definizione ri
sentimento di «decentrazione» dall'ambiente, la medesima volontà di rnanipo
corda come le manifatture di massa si siano accompagnate, storicamente, al larlo a proprio vantaggio: un genere di comportamento che, se ha attirato su di
moltiplicarsi di quelle strutture bancarie, 6nanziarie e di mercato che costitui sé il biasimo di etiche solidaristiche come quella greco-arcaica e quella medieva
scono, a loro volta, efficaci strumenti di potere. In questo senso assume allora le, ha significativamente incontrato tolleranza e persino incoraggiamento nel cor
rilevanza non tanto la manifattura di per sé quanto l'attitudine di un'intera or so della latinità classica prima, nel Settecento europeo poi, vale a dire, in socie
ganizzazioneeconomica esociale a farsistrumento di potere: in altre parole un tà nelle quali alla morale comunitaria si era andato sovrapponendo il diritto ci
paese è potente dal punto di vista economico e militare non perché possieda
vile. Quando poi si è individuato nell'industria uno dei piu sicuri strumenti di
manifatture ma perché ha una civiltà industriale. I complessi rapporti che lega potenziamento di una nazione, si è scoperto che essa cresceva rigogliosa con
no +svilupp%ottosviluppo+ vanno quindi chiariti, oggi, alla luce di un attribu l'intensificarsi delle occasioni di scambio, che a nulla valevano i provvedimenti
to di civiltà, l'industrialismo, e non delle caratteristiche e delle esigenze tecnico diretti a farla nascere mentre opportune si rivelavano sia le misure di stimolo
economiche di un settore produttivo, l'+industria+, e successivamente delle sue sia quelle di controllo e di guida. Evidentemente, perché l'industria facesse
«estensioni s(+ colonie+, +commercio+). spontaneamente la sua comparsa occorreva una società che coltivasse l'indivi
Sistematica locale 648 649 Sviluppo/sottosviluppo
dualismo, che lasciasse spazio alla competizione, che consentisse mobilità a uo dere rendite parassitarie sono, in questo settore, piu elevate che in altri, come
mini ed idee, che abbandonasse una parte della popolazione a se stessa e alla nel caso del commercio che si attua tra madrepatria e+colonie+. A maggior ra
libera iniziativa padronale e, soprattutto, che permettesse ai «padroni » di godere gione l'attività agricola che, come avevano notato i fisiocratici, moltiplica mate
i frutti delle proprie «macchinazioni ». Una condizione, l'ultima, di breve durata, rialmente i beni, non è da considerarsi né meno produttiva di benessere né me
se l'industria non avesse dato prove inconfutabili della propria capacità di po no esigente di spirito d'industria delle manifatture. Superati i tempi in cui la
tenziare ed arricchire, oltre agli imprenditori, anche gli uomini di governo e le produzione era impacciata da proprietari assenteisti e da contadini abbruttiti
nazioni nella loro globalità. Ebbene, verso la fine del Settecento, nessuna attivi dall'isolamento e dalla fatica, acquisiti altresi le cognizioni scientifiche e i capi
tà economica poteva meglio della manifattura assommare in sé tutti gli attributi tali fissi necessari al dominio sulla natura, non è impossibile ipotizzare un'+agri
che, nel corso del tempo, avevano arricchito la parola 'industria': non il +com coltura+ altrettanto versatile della grande+industria+. È vero che, per definizio
mercio+ la cui opera d'intermediazione giovava a un mercante che il popolo ne, né il +commercio+ né l'agricoltura possono materialmente produrre quei
vedeva piu come parassita che come produttore di valori, e non l'+agricoltura+ mezzi espliciti di potenza e di dominio che sono gli armamenti: non si può tut
che era sottoposta, da un lato, a complessi vincoli sociali sull'uso della terra e, tavia negare che, all'occasione, un monopolio commerciale o la grande dispo
dall'altro, agli incontrollabili condizionamenti dei ritmi vegetativi e meteorolo nibilità di beni di sussistenza possano diventare armi non meno efficaci degli
gici. Ed è proprio nella necessità di adattare il lavoro alle esigenze dei cicli bio strumenti di morte. Per contro, quando il commercio e l'agricoltura hanno in
logici e stagionali che l'agricoltura si è differenziata piu marcatamente dall'at contrato forti ostacoli al proprio progresso nella difficoltà dei trasporti e delle
tivitàmanifatturiera, la quale, invece, è sempre statacaratterizzata da un eleva comunicazioni, la piccola manifattura ha potuto trasformarsi in grande+indu
to grado di libertà nell'organizzare i fattori produttivi. stria+ grazie alla semplice concentrazione degli opifici nei pressi delle città che
Della contrapposizione fra agricoltura e manifattura, che riecheggia, in tem fornivano nel contempo gli sbocchi commerciali e una parte rilevante dei fat
pi moderni, la dicotomia +città/campagna+, non è detto, però, che non abbia tori di produzione. In tal modo l'industria non solo ha potuto risparmiare sui
giocato un'altra importante caratteristica della vita, rurale, ossia l'insediamento costi di trasporto e d'intermediazione, ma ha potuto godere dei vantaggi di tipo
sparso. Questo, soprattutto in epoche dominate dalla difficoltà dei trasporti e sociologico-politico offerti dalla città. È noto, infatti, perché tutti i pensatori
delle comunicazioni sembra aver sempre favorito forme di organizzazione po vissuti in civiltà urbane lo hanno ricordato, che l'ammassamento stabile di una7
litica di tipo tribale o feudale, con ruoli sociali rigidamente vincolati all età e al
7
numerosa popolazione in poco spazio produce emulazione, corruzione dei segni
sesso e con una mobilità riservata agli ambiti della guerra e della religione nei di distinzione sociale, degradazione delle morali tradizionali, anonimato, forte
quali le doti individuali debbono avere la preponderanza sui privilegi. In tali disgregazione delle solidarietà parentali, accesa conflittualità e intenso dinami
società, pare quasi che lo spirito d'+industria+ si potesse applicare esclusiva smo sociale. In altri termini, la contiguità fisica degli uomini ha sempre fun
mente alle attività estranee alla produzione materiale dei beni. A questo riguar zionato da catalizzatore, accelerando i processi sociali in atto e rompendo gli or
do, per contro, non si può fare a meno di notare come, nelle società urbane ad dini fondati sulla distanza, l'ignoranza e l'isolamento : un catalizzatore che è di
economia di,mercato, l'imprenditore industriale sia andato assumendo uno sta ventato motivo di progresso economico allorché i vuoti del vecchio ordine han
tus assai vicino a quello che poteva avere, nelle società tradizionali, il capo reli no potuto essere occupati dallo «spirito d'industria» di ceti emergenti. Quando
gioso o il condottiero. Il capitano d'industria, infatti, domina su uomini e ri invece uno spazio geografico è stato in prevalenza occupato da piccoli nuclei
sorse che organizza al fine di giovare sia a se stesso sia alla comunità nel suo in stanziali e sparsi, allora il dinamismo economico-sociale è stato minimo. Il no
sieme, contribuisce ad assicurare e a diffondere l'ordine e la disciplina, sollecita, madismo, d'altraparte, se ha imposto, per ragioni di sopravvivenza, forme di
infine, la continua espansione e il sicuro dominio degli ambiti controllati da una acceso individualismo, e quindi una forte dinamica sociale, ha tuttavia impedito
società. Per molti versi l'imprenditore, affermatosi in concomitanza con il mer sempre, per sua natura, la formazione di quelle dotazioni fisse che paiono indi
cato, lo Stato di diritto ed il pensiero scientifico, si è sostituito al capo religioso spensabili al progresso economico e scientifico : si è trattato, quindi, di un modo
e militare delle società tradizionali, diventando una sorta di sacerdote laico o di di occupare il territorio piu adatto al dominio sui popoli che non sulla natura.
guerriero dei tempi di pace. In questo senso, però, occorre dire che l'«attività
libera del padrone» delle manifatture si differenzia dall'attività mercantile o dal
l'imprenditorialità agricola solo per la maggiore versatilità, la maggiore libertà 3. Gli srrumenti del comunicare e le vie di sviluppo.
d'azione, la maggiore varietà e quantità delle produzioni che la contraddistin
guono. Ove si constati, infatti, che il commerciante è in grado di produrre valori Le considerazioni svolte fino ad ora s'ispirano ai problemi di uno sviluppo
nell'aumentare l'utilità delle merci che trasporta nel tempo e nello spazio, non endogeno e hanno come riferimento epoche nelle quali gli strumenti di comu
si vede perché gli si debbano negare i meriti produttivistici e imprenditoriali nicazione e di trasporto, avvalendosi principalmente della fatica dell'uomo o de
delle manifatture anche se, indubbiamente, le tentazioni e le possibilità di go gli animali, erano estremamente lenti e costosi. Oggi, a parte il fatto che già
Sistematica locale 6go 6gx Sviluppo/sottosvduppo
esistono sul pianeta numerose realtà industriali le cui conquiste possono essere vilegi che comportano distruzione rituale di rilevanti quote di ricchezza. Ora,
imitate senza dover necessariamente ricorrere alla trasformazione dei sistemi po abolire privilegi e vincoli di sesso, d'età, di casta, di confessione religiosa, di
litici, la rivoluzione dei sistemi di trasporto, di comunicazione, di raccolta e tra razza, per larghi strati di popolazione, significa, in molte realtà locali, imboccare
smissione delle informazioni insieme con l'accelerazione dei progressi tecnici e l'imprevedibile strada della rivoluzione. Un altro e non meno grave ostacolo
scientifici, hanno mutato radicalmente i termini del problema. Sia il nomadismo che si oppone a un graduale ed incruento cammino verso lo sviluppo è poi
(degli individui e non già d'intere popolazioni), sia l'insediamento sparso, non rappresentato dalla pressione demografica. In quei paesi, soprattutto asiatici,
appaiono piu, ad esempio, incompatibili con forti dinamiche economico-sociali. dove il successo delle agricolture tradizionali aveva accresciuto le popolazioni
I rapporti simbiotici che, nel passato, legavano gli uomini agli strumenti di pro fino al limite di rottura con le capacità portanti dell'ambiente, miglioramenti
duzione, vincolando insediamenti e trasferimenti, si sono in buona parte dis anche modesti nei trasporti, nelle comunicazioni e nelle misure sanitarie hanno
solti. L'allentarsi di quel determinismo geografico che era stato imposto dalle fatto crollare repentinamente i tassi di mortalità senza, con questo, rallentare i
esigenze delle produzioni materiali ha favorito, su tutto il pianeta, una duplice tassi di natalità. In tali paesi, l'interrogativo drammatico che si pone non ri
riorganizzazione dei modi di occupare lo spazio geografico: da un lato, ha con guarda, semplicemente, l'abbandono dei tradizionali modi di vivere e di gover
sentito la proliferazione di strutture fisse destinate sia alla produzione, sia al nare ma, ancor prima di questi, la garanzia di uno dei piu elementari diritti uma
tempo libero, sia alla difesa; dall'altro ha accelerato enormemente i fenomeni ni, cioè il diritto alla vita e alla riproduzione che vincola, nella migliore delle
d'inurbamento. Ad orientare quest'ultima scelta sembra essere stata, e non solo ipotesi, la quasi totalità delle risorse disponibili. Come dimenticare, del resto,
nei paesi tecnologicamente avanzati, l'esigenza (o l'illusoria speranza) di soddi che le popolazioni europee, pur disponendo di spazi e tempi notevolmente piu
sfare una gamma di bisogni superiori, inaccessibili in aggregati di modeste di ampi di quelli delle moderne nazioni emergenti, hanno incontrato, nel loro cam
mensioni. Vita civile, attività produttive, tempo libero, difesa si sono, quindi, mino verso l'industrializzazione, drammi e disastri non dissimili da quelli che
specializzate, anche geograficamente, secondo logiche ad esse piu congeniali. oggi si paventano? Guerre civili, dittature, guasti gravi alle economie di sussi
Tale processo di trasformazione è andato di pari passo con la creazione, di fat stenza, decadenza delle manifatture e dei commerci, mendicità, disgregazione
to, di un unico sistema economico mondiale che va sollecitando la creazione di sociale, inettitudine delle classi dirigenti, colonizzazioni, sono sciagure familiari
un sistema politico omologo: ogni nazione, nessuna esclusa, è stata chiamata allo storico dell'Europa. A differenza di ieri, tuttavia, ogni fallimento e ogni er
prepotentemente alla ribalta della scena mondiale e si è trovata costretta, per rore commesso oggi, in qualunque parte del mondo, è destinato a ripercuotersi
competere, ad adeguare il proprio patrimonio, materiale ed umano, agli stan sugli equilibri dell'intero pianeta. [M.a.].
dard raggiunti dalle nazioni piu ricche e potenti. Le medesime conquiste che
hanno portato l'uomo ad estendere i confini dei propri domini fisici e mentali
hanno, d'altra parte, contratto gli spazi a disposizione dei singoli. Di fronte a
un'umanità che, nel complesso, diventa di giorno in giorno piu potente, sta un Amin, S,
mondo che si faquotidianamente piu piccolo, uniforme e avaro, uno +spazio
? 973 1.e développement inégal. Essai sur Icsfvrniations socialss du capitalisme pér~pherique,
Minuit, Paris (trad. it. Einaudi, Torino 1977).
economico+ che tende a uniformizzare tutte le attività umane: a nessun mer Bairoch P
cante dei nostri tempi, per fare un esempio, verrebbe piu in mente di scrivere zg63 Reeolution indastrielle et sous-déveloPPement,Sedes, Paris (trad. it. Einaudi, 'l'orino
io~v'-).
qualcosa di simile al Milione di Marco Polo. r v7r Le Tiers-monde dans l'impasse;le démarrageéconomigue du xvtzI' au xx' siècle,Gallimard,
Per quanto il passato fornisca ancor oggi preziosi insegnamenti, è inevitabile, Paris (trad. it. Einaudi, Torino xvp6).
quindi, che le moderne politiche di sviluppo adeguino la lezione della storia ai Balogh, Th.
profondi mutamenti dello scenario mondiale. E la prima, preoccupante consta ts6s Un equal Partners,Blackwell, oxford (trad. it. Einaudi, 'l'orino rcyp4~).
tazione che la moderna realtà suggerisce è l'impraticabilità, sempre piu evidente,
Braudel, F.
di politiche ispirate al protezionismo, all'autarchia, alle trasformazioni lente e
ivyg ci v ilisation materiale, économia et capitalisme, xv'-xvrtr' siècle,III. Les temps du monde,
Colin, Paris (trad. it. Einaudi, Torino >g8a).
graduali. Non vi è zona della Terra, infatti, che non rientri, in qualche modo, Clark, C.
nella strategia delle grandi potenze e che possa sottrarsi all'occhiuta ed interes 1955 The Conditions of Economie Progress,St, Martin's Press, New Yorl<.
sata attenzione di queste. In secondo luogo, nessun mutamento economico-so Coates, B, E„e altri
ciale riuscirebbe incisivo sulla nuova scena mondiale, che decide del destino dei
?977 Geography andInequality, Oxford University Press, London.
popoli, se non coinvolgendo imponenti strati di popolazione. Per di piu, seb
Emmanuel, A,
zv6g Lé c hange inégal. Essai sur Ics antagonismes dans les rapportséconomiques internationaux,
J
bene non si possa affermare, in assoluto, quale sia il regime politico piu adatto Maspero, Paris (trad. it. Einaudi, Torino r v7s).
allo sviluppo economico, è certo che questo deve in ogni caso assicurare, da un Folloni, G., e Pm ra, P.
lato, la certezza del diritto, dall'altro, l'abolizione degli automatismi e dei pri zv78 (a cura di) La crisi contemporanea,Jaca Book, Milano.
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242
Agricoltura
Introduzione.
svi uppati occidentali — n1 pn d
Oggigiorno nelle socleta iperurbanlzzate quelle h
t
mordiale che l'agricoltura conserva nelle s ' t ' d 1 T
M
pp ' 'd '
— non mancano validi motivi per ignorare il posto pri
e c e costituiscono i paesi
che deteneva nelle società occidentali non pi ' d' t
t'
e socie à e erzo ivtondo, o quello
parlare di uno o due secoli fa. Limitatissimo è infatti il posto occupato dall'a
grico tura nella vita economica dei paesi sviluppati occidentali dove, nel trlpg,
6o per cento in città di oltre duecentomila b t
t'. Gl' ' I
il po per cento circa della popolazione vive in agglomerati urbani, e di questa il
tano appena il q per cento della popolazione attiva
(negli Stati Uniti addirit
a i an i. i agrico tori vi rappresen
tura meno del y per cento). Infine, ultimo indicatore signif
icativo, la produzio
ta e i beni e servizi.
ne agricolavi rappresenta meno del g per cento del
1 d 11 de va ore e a pro uzione to
nomia e nella vita sociale dei
aesi
'ppure, proprio mentre il posto dell'agricoltura va restringendosi nell'eco
popolazione si preoccupa del cibo unicamente per trovare il modo di ridurne il
' p e i sviluppati, dove in grande maggioranza la
consumo, nella rnaggior parte dei paesi del Terzo Mondo la fame e la carestia
continuano a essere una delle forme dominanti nei rap orti fra a
' Ii à. ' pro a i e c e opo il t ogo il rischio di carestia passi in primo piano
fra i problemi che l'u inanità dovrà risolvere e che in tal modo l'agricoltura ac
ritroverebbe cosi uel l
quisti un posto privilegiato nella problematica dell'economia mondiale
essa
la storia dell'umanità.
' q
ruolo di protagonista che è stato una delle costanti del
Non è casuale che la nascita dell'agricoltura si fonda intimamente nella sto
fon
ria con quella delle civiltà antiche e del fenomeno urbano. Qu
t' t fondamentali sono cosi strettamente intrecc' t' h '
' l' .
ano. u esti tre enomeni
ia i c e sempre piu ii si riconduce auna comune origine, definita come «rivoluzione neolitica». Questa — che cer
tamente, cosi come la parola suggerisce, apri l'età della pietra levigata — se na
soprattutto la prima intrusione dell'agricoltura nella storia dell'
umanità; infatti
chiamare l'invenzione dell'agricoltura. L'
bb d
la componente piu importante della rivoluzione neolitica è quella che possiamo
economia in cui tutto il nutrimento gli proveniva dalla raccolta di frutti, baccheuomo a an onò cioè un sistema di
cui per a prima volta cercava sistematicamente di volgere a
r o rio vanta i o
a ca ura o caccia di animali e pesci, per passare a un sistema in
le risorse naturali.
Dove e quando sipone questa invenzione dell'
agricoltura> Anche se permangono ampi margini di incertezza, le scoperte fatte hanno permesso di retrocedere
notevolmente la data piu tradizionalmente accolt : d 1
. C.a ooo, all 8ooo, se non oltre. Ma fissarsi su una d t '
'
'fi
o a : a gooo a. ~. si è passati
ili problema dell'unicità o della molteplicità de' f
I ' d'
a a unica signinca travisare
ei oco ai i «scoperta». L'agricol
Agricoltura z44 z45 Agricoltura
tura nacque nel Medio Oriente o nell'Asia sudorientale per trasmettersi di là alle produzioni agricole. Ora, anche su scala nazionale, queste superano in media
altre regioni, o vi furono invece diversi centri? Per quanto si sia ben lungi da un il z5 per cento. Tanto basta perché vengano irrimediabilmente a prodursi crisi
consenso generale, tuttavia la tesi di un centro unico appare sempre meno plau cicliche di sussistenza piu o meno acute, di cui le piu gravi possono provocare il
sibile" ,il che peraltro nulla toglie alla realtà della propagazione di questa agri declino della vita economica e talvolta delle civiltà che questa sostiene. Ecco per
coltura da una regione all'altra. I focolai autonomi di scoperta o invenzione del ché fino a quando la produttività agricola non superò questa soglia era material
l'agricoltura sarebbero stati quattro o cinque, situati storicamente in momen mente impossibile qualsiasi progresso continuato dello sviluppo economico e
ti assai diversi: Medio Oriente (8ooo, 7ooo a. C.) ; Asia (5ooo, 4ooo a. C.) ; Fu delle civiltà stesse, e ancor meno quell'accelerazione dei progressi scientifici
ropa e Mediterraneo occidentale (55oo, 45oo a. C.) ; America (4ooo, 35oo a.C.). e tecnici che costituisce una delle caratteristiche dell'epoca contemporanea.
Identiche domande e risposte si applicano alle origini delle civiltàantiche e, I profondi cambiamenti nel sistema di produzione agricola che precedettero
in particolare, dell'urbanizzazione, due fenomeni molto strettamente collegati. la rivoluzione industriale hanno spezzato queste catene. L'aumento di produtti
Se dunque agricoltura, civiltà e urbanizzazione sono fenomeni interdipendenti, vità che ne è risultato ha portato nell'arco di quaranta-sessant' anni al passaggio
e molteplici le loro interazioni, il ruolo dell'agricoltura appare incontestabil da un eccedente medio dell'ordine del z5 per cento a un eccedente superiore al
mente quello predominante e, in particolare, tale da determinare in larga misura 5o per cento, sorpassando in tal modo — per la prima volta nella storia dell'uma
gli altri due. L'adozione dell'agricoltura aveva consentito, per la prima volta nità — quella che potremmo chiamare soglia di potenziale libertà dalle minacce
nella storia dell'umanità, un eccedente durevole di produzione alimentare per di carestia, cioè la soglia oltre la quale un raccolto molto scarso non comporta
persona attiva, rendendo in tal modo possibile un consumo rilevante di prodotti piu, come accadeva inprecedenza, una forte penuria oppure una carestia.Spez
non strettamente alimentari. A loro volta queste circostanze portarono ad una zando queste catene, eliminando questa strozzatura, la rivoluzione agricola — a
prima specializzazione del lavoro e alla creazione di una vita urbana in cui si buon diritto si è dato questo nome ai profondi cambiamenti intervenuti nella
raccoglievano alcuni produttori non agricoli ; vita urbana che a sua volta favori vita rurale — doveva innescare la rivoluzione industriale, rivoluzione che proba
quello sviluppo intellettuale e tecnico da cui nacquero le civiltà dell'antichità. bilmente si colloca fra i massimi rivolgimenti che l'umanità abbia mai vissuto.
Il detto biblico«dove manca la farina non trova posto la scienza» è forse la Fra l'ossessione della fetta di pane che non bisogna mangiare per non ingras
prima presa di coscienza del ruolo svolto dall'eccedente agricolo. Finché in se sare e quella della ciotola di riso indispensabile per non morire, fra la minaccia
no a una società la produzione media di generi alimentari di una famiglia agri all'equilibrio ecologico dovuta al troppo esiguo numero di agricoltori rispetto
cola media basta appena al suo nutrimento, è impossibile qualsiasi valido svilup alla superficie coltivabile o viceversa a un'altissima densità di popolamento, fra
po di altre attività economiche o intellettuali. L'adozione o l'invenzione dell'agri queste opposte situazioni aberranti passa essenzialmente la linea che separa il
coltura è stata una tappa fondamentale nella creazione di un simile eccedente mondo sviluppato dal Terzo Mondo. Per l'essenziale, questa frattura ha avuto
e soprattutto nellarelativa regolarità della sua disponibilità. inizio con la rivoluzione agricola. Dunque, prima di ritornare al problema del
Eppure, nonostante gli ulteriori progressi delle civiltà antiche e occidentali, l'agricoltura di quest'ultimo quarto di XX secolo, è importante porsi un duplice
l'eccedente agricolo restava pur sempre molto scarso, cosicché alla vigilia della interrogativo che può chiarire tali problemi : che cosa è stata questa rivoluzione
rivoluzione industriale, cioè ai primi del xvni secolo, le società piu sviluppate agricola? E perché non si è comunicata ai paesi del Terzo Mondo? Sarà questo
dovevano ancora mantenere nell'agricoltura fra il p5 e l'8o per cento della l'argomento dei due paragrafi successivi, mentre il quarto sarà dedicato al forte
popolazione attiva. D'altra parte, il consumo medio di prodotti alimentari non incremento dei rendimenti e della produttività agricola nel mondo sviluppato
solo era molto scarso in termini calorici, ma era costit!!ito quasi esclusivamen che ne ha recentemente sconvolto l'economia. Nel quinto tratteremo il grave
te di calorie dirette, ossia di origine vegetale. Il consumo di calorie superiori problema del Terzo Mondo su cui incombe la minaccia della fame. Nell'ultimo,
(carne, latticini ) era ridotto al minimo dal suo costo, giacché occorrevano cir infine, ci porremo il problema dell'avvenire.
ca otto calorie vegetali per produrre una caloria animale. Tuttavia, prima di affrontare i vari argomenti, non è affatto superfluo insi
Dunque, semplificando, si può dire che nelle società tradizionali ogni perso stere sulla distinzione, troppo spesso ignorata, che va fatta fra i concetti di ren
na attiva nell'agricoltura forniva in media una quantità di prodotti alimentari dimento e di produttività. Senza entrare in particolari di ordine tecnico, ricor
che non superava di oltre il zo-3o per cento il consumo della sua unità familiare. diamo che, in agricoltura, s'intende per rendimento il rapporto esistente sia fra
Diciamo dal zo al 8o per cento (anziché dal !5 al z5 per cento come si ricave la superficie di terreni agricoli e la produzione da essi consentita, sia anche fra la
rebbe dallaproporzione di persone occupate) per tener conto dei consumi ali quantità di sementi e la produzione che ne deriva. Cosi, per esempio, si dirà
mentari, nettamente piu importanti, della maggior parte degli altri gruppi so che, fra il !948-52 e il I97I-73, il rendimento del grano nell'Europa occidentale
ciali. Questi valori —eccedente del zo-3o per cento — acquistano tutto il loro è passato da!5,g quintaliper ettaro (ro ooo metri quadri ) a 30,2 quintali per
significato quando si consideri un elemento spesso omesso negli schemi espli ettaro. Oppure si dirà (soprattutto in riferimento a epoche preindustriali ) che in
cativi dello sviluppo economico, cioè le fiuttuazioni annuali dei rendimenti delle Europa, nel medioevo, il rendimento del grano era di quattro volte la semente.
Agricoltura zy6
Agricoltura
La produttività, viceversa, misura il prodotto che si ottiene con una quantità popolamento nettamente superiore a quelladel resto dell'Luropa, ovvero se
data di lavoro o di altri fattori produttivi (capitali, tecniche, ecc.). In generale, proprio tale densità abbia portato a quella politica economica. La domanda si
la nozione di produttività si riferisce soprattutto al rapporto fra produzione e può estendereanche all'agricoltura, ma in questo caso pare assaiprobabile che
quantità di lavoro erogato per ottenere tale produzione, per cui si potrà parlare nei Paesi Bassi, dove gli scambi esterni consentirono di svincolarsi dal freno delle
di numero di ore di lavoro necessarie per produrre una tonnellata di grano. F. disponibilità alimentari (il paese era diventato importatore netto di cereali ), l'in
evidentemente la produttività a dare la misura del progresso economico. Inoltre cremento di popolazione abbia portato a un'intensificazione della domanda, che
è importante ricordare che in agricoltura può esservi, e spesso vi è, opposizione a sua volta favori un graduale sviluppo delle tecniche agricole. Ritroviamo
fra situazione (e talora evoluzione) dei rendimenti e situazione (e talora evolu cosi riferita al xvt e xvtt secolo e alle società occidentali una tesi sviluppata so
zione) della produttività. Possono esservi coltivazioni (o regioni, o paesi) che prattutto per il xx secolo e le società asiatiche dalla Boserup, che individua nella
presentano rendimenti elevati e bassi livelli di produttività o viceversa. I sistemi pressione demografica un importante fattore di sostegno all'introduzione di
di coltivazione intensiva sono generalmente caratterizzati da alti rendimenti e tecniche nuove in agricoltura. È chiaro che quando parliamo di terre piu o meno
bassi livelli di produttività, mentre al contrario i sistemi di coltivazione estensi densamente popolate ci riferiamo a un concetto relativo, che deve tener conto
va sono generalmente caratterizzati da rendimenti bassi e livelli di produttività non soltanto delle tecniche impiegate, ma altresi delle condizioni climatiche,
elevati. Cosi, per esempio, negli Stati Uniti, nel periodo I97I-73, i rendimenti pedologighe e anche sociali : comunque in questo contesto si può ritenere signi
del grano raggiungevano appena i zz quintali per ettaro, sicché i rendimenti ficativa la differenza di densità fra i Paesi Bassi e la maggior parte dei paesi del
del grano nell'Europa occidentale li superavano quasi del 5o per cento, mentre l'Europa occidentale. Si tratti di questi o altri fattori, fermo rimane che a partire
è risaputo che negli Stati Uniti la produttività è molto superiore a quella euro dal xvt secolo le pianure ad altissima densità di popolamento delle Fiandre e del
pea, per lo meno da quattro a sei volte tanto. Brabante erano diventate, come osserva Slicher van Bath, la Mecca degli esperti
europei di agricoltura.
Nel Sei e Settecento è l'intera Inghilterra che in qualche modo fa propria la
z. La r i v oluzione agricola in Occidente. lezione della scuola fiamminga e che, applicandone le tecniche agricole a terre
assai meno densamente popolate di quelle dei Paesi Bassi, ottiene un notevolis
Verso il principio del xvttt secolo la struttura degli scambi internazionali simo incremento di produttività in questo settore vitale dell'economia. Se infatti
subi profonde modificazioni. L'Inghilterra — che cinquant' anni prima occupava
un posto trascurabile nel commercio dei prodotti «coloniali» — non soltanto
l'agricoltura dei Paesi Bassi (come del resto quella dell'Italia settentrionale)aveva raggiunto un livello tecnico relativamente elevato, con rese due o tre
avanzò al primo posto in questo campo, soppiantando i Paesi Bassi che a loro volte superiori che nel resto dell'Europa, tuttavia lo scarto nel livello della pro
volta si erano già sostituiti al Portogallo un secolo prima, ma, accanto al nuovo duttività non era direttamente proporzionale a quello dei.rendimenti, giacché
ruolo di mercante europeo delle spezie e dello zucchero, assunse progressiva la scarsa disponibilità di terre per persona attiva nell'agricoltura determinava un
mente quello di «granaio d'Europa», fornendo ai paesi del continente quantità livello di produttività relativamente prossimo a quello degli altri paesi dell'Eu
crescenti di cereali. Verso il r7go le esportazioni inglesi di cereali raggiunsero un ropa occidentale e centrale. Infatti, come abbiamo visto, bisogna evitare l'erro
massimo di circa duecentomila tonnellate, pari al t3-t5 per cento del consumo re comunissimo di confondere «rendimento» e «produttività»: in agricoltura è
interno. Questo ragguardevole eccedente era uno degli indici dei profondi rivol possibile, grazie a un sistema di coltivazione estensiva, raggiungere un elevato
gimenti intervenuti nel settore. A partire dal t7oo, e anche un po' prima, se livello di produttività malgrado rendimenti piuttosto bassi, e viceversa.
condo alcuni ricercatori, l'agricoltura inglese iniziava dunque la sua «rivolu Siamo tornati su questa distinzione in quanto probabilmente essa è l'ele
zione agricola», detta anche «seconda rivoluzione agricola» per distinguerla mento che ci permette di comprendere perché, nonostante lo stadio avanzato
dall'altra che nove-diecimila anni prima accompagnò la rivoluzione neolitica. delle loro tecniche agricole, la rivoluzione industriale non sia nata nelle Fiandre
o nel Brabante: qui il livello della produttività era probabilmente insufficiente
z.t. 1 Paesi Bassi: la Mecca degli agronomi. per suscitare uno sviluppo industriale consistente. Resta da chiedersi perché fu
proprio l'Inghilterra il paese in cui tali nuove tecniche si diffusero piu rapida
Schematizzando, si può dire che, all'inizio, la rivoluzione agricola consisté mente, ma questa è «un'altra storia», che esula dall'argomento qui trattato e i
nell'applicazione accelerata, su terre relativamente poco popolate, di tecniche cui interrogativi superano di gran lunga ogni affermazione, per quanto cauta.
agricole lentamente perfezionate in regioni ad alta densità di popolamento, cioè Diremo solo che in ciò bisogna forse ravvisare una delle conseguenze dei fre
nel trasferimento di tali tecniche dai Paesi Bassi all'Inghilterra. quenti contatti fra i due paesi, grazie in primo luogo al rilevante movimento di
È difficile stabilire se fu lo sviluppo dei Paesi Bassi nel xvt e xvtr secolo, emigranti protestanti espulsi dalle Fiandre sotto la dominazione spagnola. Cen
largamente imperniato sugli scambi internazionali, a consentire una densità di tocinquant'anni piu tardi i cattolici inglesi svolsero un ruolo analogo nell'espor
Agricoltura z48 z49 Agricoltura
tazione della rivoluzione industriale sul continente dove gli imprenditori e, so dell'allevamento, a sua volta resa possibile dalle colture foraggere introdotte
prattutto, i tecnici inglesi contribuirono notevolmente all'industrializzazione, nella rotazione. Questa forma di sfruttamento delle terre, che in qualche modo
senza che peraltro il loro numero fosse molto elevato. comportava per la prima volta una reale integrazione di agricoltura e alleva
Fra le cause probabili della permeabilità dell'Inghilterra alle tecniche nuove mento, portòallaprogressiva scomparsa del maggese e, di conseguenza, a un
e della loro rapida diffusione per tutto il paese, occorre anzitutto citare la strut aumento della produttività, se non del lavoro agricolo, per lo meno delle terre.
tura sociale, meno rigida che in molti altri paesi europei, nella quale i grandi E qui conviene affrontare, sia pure in pochi accenni, il problema della tra
proprietari terrieri non costituivano una casta, e segnalare altresi una loro effet sformazione dei sistemi di proprietà fondiaria e, in particolare, quello della
tiva presenza sulle terre. Non va inoltre neppure trascurato il ruolo svolto dalla scomparsa, avvenuta in tempi diversi ma comune a tutta l'Europa, di talune
domanda interna favorita, come nei Paesi Bassi, dall'espansione commerciale forme semicollettive di proprietà e di lavoro che interessavano una frazione di
imperniata sui mercati extraeuropei, a partire dalla seconda metà del xe secolo. terre piu o meno importante secondo i paesi. Sebbene queste trasformazioni non
A questo proposito, non è superfluo ricordare come, fin dal t7oo, la piu grande siano state provocate nella totalità dei casi dalla modificazione dei sistemi di
cittàd'Europa fosse probabilmente Londra che, con isuoi circa gino ooo abi coltura,è però evidente che ne furono ovunque fortemente favorite,cosi come
tanti, aveva triplicato in un secolo la sua popolazione. è chiaro che a loro volta favorirono l'introduzione di nuove tecniche agricole.
È interessante osservarecome in Europa, centocinquanta-duecento anni piu
z.z. L'Inghilterra, modello della rivoluzione agricola.
tardi, la comparsa di macchine agricole — redditizie soltanto su superfici molto
vaste — sia stata di stimolo all'adozione di forme piu collettive per certi lavori
Se però in tutta la sua prima fase (diciamo dal i69o al i73o) la rivoluzione (mietitura,trebbiatura, ecc.) o di impianti di prima trasformazione (caseifici,
agricola inglese si limitò a copiare i metodi fiamminghi, ben presto subentrarono frantoi, ecc.) proprio perché qui le aziende erano piccole in confronto a quelle
innovazioni locali. A partire dal I730 circa e fino alla metà del xtx secolo la degli Stati Uniti, dove la maggior parte di queste attrezzature era stata messa a
Mecca degli esperti di agricoltura sarà l' Inghilterra:la rivoluzione agricola s'i punto. Va segnalato infine un certo sincronismo fra la rivoluzione agricola e la
spirerà all'esempio inglese, che servirà da modello all'Europa nonché agli Sta scomparsa delservaggio nelle regioni europee dove ancora sopravviveva.
ti Uniti. z) Introduzione o estensione di colture nuove.
Vediamo adesso in che consistevano le nuove tecniche della rivoluzione agri Osserviamo anzitutto che questo aspetto della rivoluzione agricola fu in
cola, di cui abbiamo in qualche modo ripercorso le prime tappe geografiche. Le buona parte una diretta conseguenza del punto precedente : infatti la rotazione
fasi iniziali furono caratterizzate dalle modalità che presentiamo molto schema continua implicava l'integrazione delle colture nuove nei cicli. Siccome la di
ticamente qui di seguito, raggruppandole in sei punti. L'ordine di esposizione stinzione fra estensione delle colture e introduzione di colture nuove (ma a
non è cronologico — da un punto di vista storico, infatti, la maggior parte di tali partire da che data >) è molto difficile da stabilire e comunque piuttosto arbitraria,
innovazioni fu introdotta simultaneamente — ma tiene conto piuttosto dell'in e dato che gli effetti economici sono in ogni caso gli stessi, tralascererno qui tale
fluenza relativa di ogni fattore, senza peraltro che vi si debba attribuire troppa distinzione. Fra le piante alimentari nuove (nuove, conviene precisarlo, per la
importanza dal momento che il loro peso reale è assai difficile da determinare. maggior parte dell'Europa) o che conobbero allorauna fortediffusione, ricor
t ) Soppressioneprogressivadel maggese (terra coltivabile lasciata a riposo), diamo in particolare la «famosa» rapa, il trifoglio e alcune altre piante foraggere
sostituito da un sistema di avvicendamento continuo delle colture. meno importanti, la colza, il luppolo, il grano saraceno, il mais, la carota, il
Nella maggior parte dell'Europa l'agricoltura tradizionale si basava su due cavolo e, infine, la patata, sulla cui importanza economica non si è ancora insi
tipi principali di avvicendamenti, al fine di scongiurare l'esaurimento dei ter stito a sufficienza.
reni : l'avvicendamento biennale, con un anno di coltivazione seguito da uno di 3) Miglioramento delle attrezzature tradizionali e introduzione di attrez
maggese, e l'avvicendamento triennale, ossia due anni a coltura seguiti da un zature nuove.
anno di maggese. L'avvicendamento triennale, introdotto in Europa occidenta Bisogna parlare prima di tutto e soprattutto del miglioramento dell'aratro
le prima del medioevo dalle invasioni germaniche, dominava nel Nord, e quello (e anche, per certe regioni piu arretrate, della sua sostituzione alla zappa),
biennale nel Sud. Costitui progresso la diffusione di un sistema di rotazione delle giacché proprio qui furono compiuti i maggiori sforzi. I progressi avanzarono
colture distribuito generalmente lungo un periodo di tre o di quattro anni su due fronti, peraltro complementari : miglioramento della forma e della strut
(ma anche dai sei ai dodici anni ) nel quale il maggese scompare del tutto. Qui tura dell'attrezzo e sempre piu largo impiego del ferro. Occorre inoltre segna
la funzione di rigenerazione del suolo viene realizzata tramite una successione lare l'introduzione della falce che sostitui gradualmente il falcetto, quella del
di colture che consumano elementi chimici del suolo diversi e situati a profon seminatoio che sostitui la semina a spaglio e quella della zappa trainata. Tali
dità variabili; tramite l'introduzione di piante dagli effetti rigeneratori e, so innovazioni contribuirono ad accrescere la produttività del lavoro agricolo, ma
prattutto, tramite una concimazione piu abbondante, favorita dalla diffusione l'ora della meccanizzazione sarebbe venuta solo piu tardi.
Agricoltura 250 2SI Agricoltura
4) Selezione delle sementi e degli animali da riproduzione. Tabella I.
In questo periodo siavvia uno sforzo metodico, lungo e paziente, che pro Indice di diAusione della rivoluzione agricola in Europa (Russia esclusa).
segue ancor oggi, per la selezione delle sementi e degli animali da riproduzione.
Fonti : stime dell'autore.
Nelle primefasi i progressi furono notevoli soprattutto per questi ultimi; ne
derivò un rapido aumento nel peso dei capi e nei rendimenti della produzione di Percentuale
latte. della popolazione europea
5) Estensione e miglioramento delle terre arative.
rappresentata dai paesi Percentuale
con meno del 60 % di agricoltori
I dissodamenti sono evidentemente una costante della storia agraria, ma in della popolazione attiva rispetto alla popolazione
questo periodo si segnala un'accelerazione di tale processo unita a un impulso in agricoltura attiva totaLe dell'Eriropa
alle bonifiche delle regioni paludose grazie all'impiego di tecniche nuove. Alla
stessa epoca risale anche l'introduzione o la diffusione del drenaggio. I700 75-8o
6) Estensione dell'impiego dei cavalli nei lavori agricoli. I750 5 75
I8oo
Poiché la velocità di trazione del cavallo è in media del go per cento superiore a z3 73
I85o
quella del bue, l'estensione del suo impiego in agricoltura fece aumentare in mi 38 59
I88o
sura analoga la produttività di una grande parte dei lavori. Cosi, laddove nel xvil 77 55
secolo era possibile arare con i buoi circa o,4 ettari di terra al giorno, con i ca I900 77 50
valli questa cifra passa a o,g-o,6 ettari ; verso la fine del xvtn secolo il perfeziona
I9I O 89 47
mento dell'aratro la farà salire fino a o,8 ettari e, con la trazione a vapore, a me
tà del xlx secolo sarà possibile arare ben g ettari al giorno (oggi un buon trattori si può affermare che nella quasi totalità dei paesi oggi considerati sviluppati
sta con equipaggiamento modernissimo può arare anche rio ettari in dodici ore). la diffusione delle nuove tecniche aveva raggiunto gran parte delle imprese
Ecco tratteggiate — sia pure, lo ricordiamo, in maniera molto schematica agricole (cfr. tab. I ). Da un punto di vista storico, si osserva che, come regola
le principali innovazioni che caratterizzarono la rivoluzione agricola. Un se generale, tale propagazione si realizzò, grosso modo, in rapporto diretto alla di
condo gruppo di innovazioni sarà introdotto in agricoltura piu tardi: si tratterà stanza di ogni paese dall'Inghilterra: i piu vicini vennero infatti raggiunti per
di macchine agricole nuove (in particolare mietitrici e trebbiatrici ), del miglio primi. Qui evidentemente va chiarito subito che la vicinanza non si misura solo
ramento di attrezzi piu tradizionali, dell'inizio dell'impiego di una trazione di in chilometri. Per fare un solo esempio, il flusso migratorio dall'Inghilterra agli
versa da quella animale, e dell'introduzione di concimi chimici. D'altronde allora Stati Uniti implica una forma di vicinanza.
il centro di queste innovazioni si sposterà, geograficamente, dall'Inghilterra agli La rivoluzione agricola, anche solo per il fatto di toccare direttamente il
Stati Uniti (tranne per i concimi, settore nel quale la Germania svolgerà un 7o-8o per cento di tutta la popolazione e, quindi, il 7o-8o per cento dei produtto
ruolo trainante); le immense disponibilità di terre di questo paese favoriranno ri e dei consumatori, doveva necessariamente determinare rivolgimenti profondi
infatti la meccanizzazione, destinata a sconvolgere per una seconda volta le con nell'economia intera, e in particolare nell'industria manifatturiera. In pratica
dizioni del lavoro agricolo e quelle della produttività. Si calcola che, nel t8oo, avrebbe suscitato, attraverso tutta una serie di interazioni, l'inizio della rivolu
fossero necessarie negli Stati Uniti in media 373 ore di lavoro per produrre Ioo zione industriale in Inghilterra, facilitandone altresi il trasferimento agli altri
bushel (z,7 tonnellate) di grano; nelle economie tradizionali europee la cifra paesi con un conseguente impulso all'urbanizzazione.
corrispondente era certamente superiore in media alle quattromila ore.
È probabile, appunto in ragione di questa enorme disponibilità di terre e
della loro qualità, che anche verso il I7oo tale valore fosse nettamente piu basso 3. Cau se della mancata propagazione della rivoluzione agricola al Terzo
negli Stati Uniti che in Europa: probabilmente inferiore a mille ore. Esso, poi, 1VIondo.
subirà una nuova, forte caduta nel xlx secolo (e anche nel xx, ma su questo ar
gomento ritorneremo nel ) 4). Negli Stati Uniti, a partire dal x 8yo, le ore neces Abbiamo visto come la rivoluzione agricola si sia propagata dall'Inghilterra
sarieinmedia per produrre too bushel digrano passano a 233 ;nel t88o sono verso il resto dell'Europa, grosso modo in funzione della distanza. Dunque, nella
scese a r pz, per arrivare a 87 nel Isizo. misura in cui non si presentavano altri ostacoli specifici, c'era da aspettarsi che,
Sul piano spaziale, tale rivoluzione agricola si è propagata, piu o meno rapi verso la fine del xtx secolo o all'inizio del xx, essa raggiungesse le principali
damente, all'insieme dei paesi sviluppati. Indubbiamente, nei diversi paesi, la regioni di quello che oggi si chiama Terzo itlondo. Diciamo principali regioni
forma e il «tempo» delle trasformazioni subite dall'agricoltura sono ben lungi perché non va dimenticato che all'inizio delPOttocento una parte dell'attuale
dall'essere identici, ma se ci si riferisce alla vigilia della prima guerra mondiale T erzo Mondo non conosceva ancoral'agricoltura, anche seda un punto di vista
Agricoltura 252 z53 Agricoltura
demografico tali regioni rappresentavano soltanto una piccola parte del Ter tutti questi elementi non era certo tale da favorire quella maggiore erogazione
zo Mondo, probabilmente meno di un sesto. Per quanto riguarda le altre re di lavoro richiesta dalle nuove tecniche della rivoluzione agricola, giacché in fin
gioni, l'agricoltura vi aveva raggiunto un livello tecnico pari o superiore a dei conti si trattava allora di accelerare l'opera della natura con uno sforzo umano
quello delle regioni progredite dell'Europa di prima della rivoluzione agricola: supplementare. Dunque la differenza climatica dovette costituire un importante
queste appunto avrebbero potuto essere raggiunte dalla rivoluzione agricola fattore limitativo per certe sue caratteristiche negative, ma incise in maniera
occidentale verso la fine del xix secolo. ancor piu sostanziale in ragione delle differenze nei tipi di colture richieste da
Ora, come prima constatazione, possiamo osservare che, a quel punto, quasi climi cosi diversi.
la totalità di tali regioni era già passata sotto un regime coloniale o semicoloniale.
In che misura la colonizzazione europea costitui dunque un ostacolo al tra
3.2. I tipi di agricoltura.
sferimento della rivoluzione agricola? Il problema è piuttosto delicato e solleva
interrogativi ai quali non sempre si trovano risposte del tutto chiare. Comun Siamo giunti cosi alla seconda serie di ostacoli. Poiché la rivoluzione agricola
que, in definitiva, il loro valore è poco piu che marginale rispetto all'interroga aveva avuto luogo in zone temperate, era naturale che portasse a un migliora
tivo fondamentale, cioè le cause della mancata propagazione. Vi è infatti tutta mento dei rendimenti e della produttività di un tipo di colture proprie di quei
una serie di ragioni obiettive di importanza decisiva. climi. Le nuove varietà di colture introdotte o diffuse, i tipi di sementi perfezio
nate, gli obiettivi perseguiti nella selezione delle specie animali, ecc. erano
3.i. Il clima. adattati ai climi temperati. Pertanto, la loro trasmissione spontanea a territori
climaticamente assai diversi poneva problemi molto complessi e una problema
La maggior parte dei geografi e degli economisti che si sono occupati della tica del tutto diversa dai casi di propagazione da una regione all'altra entro una
distribuzione spaziale delle aree sviluppate ha notato come da un tale esame zona a condizioni climatiche omogenee. La disponibilità di una varietà di grano
emerga un'importante constatazione: l'insieme dei paesi che hanno conosciu a piu alte rese o piu resistente ai geli primaverili non poteva sortire alcun effet
to la rivoluzione agricola e quella industriale durante il xviir e xix secolo è si to di rilievo in un'economia basata sul riso e in un clima dove le basse tempera
tuato in regioni temperate, mentre la quasi totalità dei paesi oggi sottosviluppati ture erano sconosciute; è perciò perfettamente naturale che non se ne sia rea
si trova in regioni non temperate, nelle zone intertropicali o tropicali. Regioni lizzata la diffusione in tali economie. Benché come principio abbia valore uni
sviluppate e zone temperate combaciano quasi alla perfezione sulla carta geogra versale, il perfezionamento dei metodi di avvicendamento basato su una rota
fica e questa ripartizione si ritrova non soltanto a livello dei grandi continenti, zione di colture favorevoli in clima temperato non trovò alcuna giustificazione
ma anche all'interno di questi. Per citare solo due esempi diremo che, persino nelle risaie dell'India. Anche tralasciando i tabu religiosi (nei confronti del ma
in Europa, le regioni meno sviluppate sono situate nel Sud e che in America iale nel mondo musulmano e della carne in generale in gran parte del Sud
latina le zone piu temperate (Argentina, Uruguay, Cile) sono anche le piu svi Est asiatico), molto difficilmente gli animali selezionati potevano adattarsi ai
luppate. climi tropicali o semitropicali. In breve, le innovazioni compiute all'interno e
Se ci si limita all'ambito della rivoluzione agricola, cioè all'adozione di tec a favore di un'agricoltura di zone temperate erano di utilità molto limitata nelle
niche altamente produttive nella produzione agricola e soprattutto alimentare, regioni tropicali o intertropicali, e non potevano in ogni caso espandervisi né
la sovrapposizione delle aree risulta ancora piu perfetta. Una frattura cosi netta rapidamente né, soprattutto, spontaneamente. Ci troviamo qui dunque in pre
e pronunciatanon può evidentemente essere puro frutto del caso. Dunque è senza di un elemento primigenio nella spiegazione della mancata diffusione
importantericercarne lacause, che possiamo raggruppare in due serie. della rivoluzione agricola ai paesi attualmente sottosviluppati.
La prima è legata al fatto stesso degli effetti deleteri dei climi tropicali tanto
sulla fertilità del suolo quanto sulle condizioni di salubrità generale, sfavorevoli
3.3. La densita di popolamento.all'uomo e soprattutto all'intensificazione delle sue attività. Non si tratta di fare
del rigido determinismo geografico, ma il rifiuto di qualunque determinismo, Vi è ancora daconsiderare un altrofattore, che contribui a ostacolare tale
secondo l'atteggiamento oggi di moda, è altrettanto assurdo quanto in passato lo diffusione. Infatti sembra assai probabile che la densità di popolamento agri
era la convinzione di un'influenza determinante e irrevocabile del clima. È colo fosse molto piu alta in buona parte dei paesi del Terzo Mondo che nei paesi
certo che i suoli lungamente esposti all'azione del calore e dell'acqua risultano europei di quel tempo. Le cause di una tale differenza di popolamento agricolo,
molto impoveriti e che in queste regioni, molto piu che in quelle temperate, o semplicemente di popolamento, sarebbero evidentemente molto interessanti
regnano allo stato endemico malattie capaci di rallentare il ritmo di attività da studiare. Probabilmente sono collegate al rendimento energetico per super
umana; infine è altrettanto certo che, al di sopra di una certa temperatura, lo ficie coltivata, piu elevato per il riso che per il grano; tuttavia questa non è
sforzo fisico si fa fisiologicamente e psicologicamente piu faticoso. L'insieme di certo una spiegazione sufficiente, e le cause reali, oggi come oggi, sono difficili
Agricoltura z54 z55 Agricoltura
da spiegare. Comunque, in questo contesto poco importano le cause. Nell'in
sieme, i paesi asiatici, che, in condizioni normali, avrebbero potuto mirare piu La colonizzazione.
o meno facilmente, sulla base del loro livello tecnico, all'avvio di una rivoluzione
agricola e industriale nel xrx secolo, presentavano densità di popolamento agri Abbiamo appena visto come il principale ostacolo alla propagazione della ri
colo molto superiori a quelle dei paesi europei. Nell'Inghilterra del rpoo il voluzione agricola ai paesi del Terzo Mondo fosse di natura climatica. Ciò però
rapporto fra popolazione totale e superficie coltivata era di r,5 abitanti per ettaro non significa che la colonizzazione sia stata priva di conseguenze per l'agricol
e, per la Francia, di r,r. Per la Cina nel suo insieme si calcola che verso il rg5o tura del Terzo Mondo. Del resto, uno dei motivi fondamentali che favorirono
la superficie coltivata fosse pari a 95 milioni di ettari ; ora, supponendo di poter la colonizzazione fu appunto la domanda di prodotti agricoli tropicali, che per la
applicare lo stesso valore anche alla Cina degli anni intorno al r8ro, otteniamo loro stessa natura è praticamente impossibile coltivare in Europa. La coloniz
per questa data un valore di oltre 3 abitanti per ettaro. Per l'India (Repubblica zazione provocò nella maggior parte delle regioni del Terzo Mondo un note
indiana) avremmo una superficie assai simile : 93 milioni di ettari, corrisponden volissimo aumento nella produzione di colture da esportazione. Ora, nell'in
ti, per il rg5o, a 3,8 abitanti per ettaro, e, per il r888, a 3,6 abitanti per ettaro. sieme, le conseguenze dell'allargamento di tali colture — i cui profitti sono andati
La Birmania, paese peraltro considerato poco popolato, contava nel rg4t circa per la maggior parte a piantatori o imprese non autoctone — sono state negati
z,3 abitanti per ettaro di coltivo. In Corea fin dal xvttr secolo la densità era al ve per la produzione di generi di sussistenza. Infatti, non solo le terre migliori
l'incirca di 4 o 5 abitanti per ettaro. Una densità di 3-4 abitanti per ettaro di sono state sottratte alla produzione alimentare, ma l'impiego di tecniche talora
coltivo si puo considerare come una media approssimativa per tutta l'Asia. assai sofisticate nell'agricoltura di esportazione è stato privo di qualsiasi so
Si tratta dunque di una densità da tre a quattro volte superiore a quella del stanziale ripercussione sull'agricoltura di sussistenza.
l'agricoltura occidentale prima della rivoluzione agricola. Ora, come si è visto Oltre a ciò, fin dagli anni rgoo-zo (e anche prima in alcune regioni ) si assiste
nel ( r, che ne esamina le modalità, l'inizio della rivoluzione agricola può essere a una modificazione del ritmo di crescita della popolazione dovuto all'introdu
descrittoschematicamente come un'applicazione accelerata,su terrescarsamen zione in società tradizionali di tecniche mediche occidentali assai avanzate, Que
te popolate, di tecniche agricole lentamente perfezionatesi in regioni che dove sta crescita si trasformerà progressivamente in una vera e propria inflazione de
vano fronteggiare un problema di alte densità di popolamento. Gli ulteriori mografica: con l'inizio degli anni '5o l'aumento naturale della popolazione del
sviluppi delle tecniche agricole, e in particolare la messa a punto di nuove Terzo Mondo ha raggiunto un ritmo in precedenza sconosciuto a qualsiasi
attrezzature, non solo implicavano l'ampliamento delle superfici, ma potevano vasta regione. Di conseguenza la popolazione totale del Terzo Mondo è pratica
essere economicamente vantaggiosi unicamente su terre meno densamente po mente triplicata fra il rgoo e il 1975, facendo per lo meno raddoppiare il numero
polate. Cosi, per una frazione importante del Terzo Mondo, la diversa densità di agricoltori su terre agricole già densamente popolate (soprattutto in Asia ).
di popolamento costitui un ostacolo supplementare a una diffusione dei progressi È evidente che una simile espansione, unita a una scarsa disponibilità di terre
nel corso del xrx secolo. di mediocre fertilità, pone problemi pressoché insolubili, e in proposito merita
Dunque nell'8o per. cento circa del Terzo Mondo — che in ragione del suo ricordare che, durante la rivoluzione industriale, l'agricoltura si sviluppò in
livello tecnico agricolo avrebbe potuto sperare di beneficiare di un trasferimento presenza di una popolazione attiva relativamente stabile (cfr. tab. z), giacché
spontaneo delle nuove tecniche — il processo di propagazione fu ostacolato da la moderataprogressione demografica (da quattro a cinque volte meno densa di
una serie di fattori naturali. Questi sono la distanza geografica, la densità di po quella dei paesi sottosviluppati ) fu compensata dal trasferimento di una parte
polamento e, soprattutto, la differenza climatica, che ha influito non solo in ra della popolazione attiva dall'agricoltura all'industria.
gione del prevalere di climi negativi propri quasi della totalità dei paesi sottosvi Pertanto, come abbiamo appena visto, la profonda frattura fra le condizioni
luppati, ma soprattutto perché la rivoluzione agricola si è prodotta in climi tem dell'agricoltura nei paesi sviluppati e in quelli del Terzo Mondo deriva da un
perati eattraverso tecniche adattate a taliclimi. Tuttavia queste cause essen deterioramento delle condizioni generali della produzione agricola in quest'ul
ziali non ci devono indurre a considerare inesistenti o trascurabili i probabili timo. Tuttavia, questo deterioramento spiega solo in piccola parte tale pro
effetti di un insieme di fattori di tipo sociale spesso invocati per spiegare le dif fonda frattura, che per il resto deriva dai grandi rivolgimenti subiti dall'agri
ficoltà di propagazione delle tecniche. È certo che in numerose società del Terzo coltura dei paesi sviluppati nell'ultimo quarto di secolo. Tali rivolgimenti, ai
Mondo esistevano (ed esistono tuttora) strutture sociali o religiose capaci di co quali non si è prestata abbastanza attenzione, furono causati da una combina
stituire un freno alle innovazioni tecniche. Può trattarsi, secondo le regioni, di zione di fattori: da un lato i continui progressi tecnici, avviati dalla rivoluzione
sistemi di casta, di tabu, di forme comunitarie di lavoro agricolo, ecc. Ma la agricola nel xvm secolo e dalla meccanizzazione e dai concimi chimici nel xrx
relativa varietà delle società europee, che adottarono tecniche agricole nuove, secolo, dall'altro l'impiego degli antiparassitari e l'introduzione del calcolo eco
lascia pensare che non si tratti di ostacoli insormontabili, il che però evidente nomico nel lavoro agricolo. Esamineremo ora tali rivolgimenti e, soprattutto, le
mente non significa che siano trascurabili. loro conseguenze.
Agricoltura z56 257 Agricoltura
Tabella 2. cimo intorno al 1975 (cfr. tab. g). In altre parole, verso il 195o l'agricoltura occu
Evoluzione della popolazione attiva maschile in agricoltura (cifre arrotondate; migliaia pava braccia in numero quasi pari all'insieme di tutti i settori dell'industria,
di persone attive). mentre intorno al 1975 rappresenta piu o meno un quarto soltanto dell'occupa
Fonti: T. Deldycke, H. Gelders e J.-M. Limbor, in P. Bairoch (a cura di), I.a population
zione industriale complessiva. Questo declino assoluto e relativo nel numero di
active et sa structure, Bruxelles — New York 1968 ; «Annuaire staxistique du travail»,Bit, attivi in agricoltura non è stato accompagnato da regressioni o stagnazioni pro
Genève (annate varie) ; Statisti«tue de la population active, r962-r973, Ocde, Paris 1975 ; duttive, anzi si può valutare che durante lo stesso periodo il volume della produ
inoltre, dati forniti dal Bit. zione agricola dei paesi sviluppati sia all'incirca raddoppiato.
Paesi sviluppati
Già di per sé queste tendenze lasciano intravvedere il fenomeno essen
ziale che ha caratterizzato l'agricoltura dei paesi sviluppati in quest'ultimo quar
Belgio Francia Italia G ran B r etagna to di secolo, cioè un progresso estremamente rapido della produttività. Una pro
1700 c. (zooo) «
duzione raddoppiata fornita da un numero di lavoratori tre volte minore signi
fica, grosso modo, una produttività moltiplicata per sei. Però, siccome in realtà
x8oo c. (45on) I 7OO
x85o c. 69o (55oo) 1820
la diminuzione del numero di persone attive e l'aumento della produzione sono
5100
stati leggermente inferiori a quanto indicano questi valori arrotondati, si può
1900 c. 62o 5520 645o 1390
6200
calcolare che la produttività agricola durante questi venticinque anni sia aumen
1950 c. 330 3900 1130
tata di circa cinque volte anziché sei.
1970 c. 120 x95o 2250 570
Ciò vuoi dire che nell'arco di poco meno di una generazione la quantità di
1975 c." 90 1590 x85o 550
cibo prodotta da un contadino medio dei paesi sviluppati è risultata xnoltipli
cata percinque. Nel periodo precedente a questo furono necessari duecento
Paesi sottosviluppati
cinquant' anni circa per triplicare soltanto tale produttività. Durante gli ultimi
totale « Egitto India e Messico venticinque anni, cioè, i progressi della produttività sono stati probabilmente
Pal«istan maggiori di quelli realizzati dalla rivoluzione neolitica agli anni '5o.
x 900 c. 139 000 2300 63 000 3100
1930 c. x68 ooo 3100 72 000 36oo 4.1. Un aumento dei rendimenti senza precedenti.
1950 c. 205 000 3700 85 ooo 4900
Quest'autentica esplosione della produttività agricola è stata resa possibile
1960 c. 242 000 4100 107 000 5500
1970 c. 270 000 48oo (116 ooo) (63oo)
dalla combinazione di un insieme di fattori, fra cui bisogna citare in primo luogo
i rendimenti : infatti questa produzione raddoppiata di beni agricoli non soltanto
l e cifre fra parentesi comportano un piu ampio margine di errore che gli altri dati ri è stata fornita da un numero di agricoltori tre volte minore, ma è stata raccol
feriti allo stesso periodo. ta su una superficie agricola ridotta.
s Proiezione; cifre provvisorie. Laddove, dall'inizio della rivoluzione agricola fino agli anni '5o, i rendimen
«Esclusi i paesi comunisti. ti di grano sono cresciuti, per esempio nei paesi sviluppati, all'incirca dello
o,4-o,5 per cento l'anno (il che equivale a un raddoppiamento ogni centocin
quant'anni circa), tali rendimenti, a partire dagli anni '5o, crescono annualmen
Il balzoin avanti dei rendimenti e della produttività agricola nei paesi svi te del g,o per cento circa, vale a dire che raddoppiano ogni venticinque anni
luppati durante l'ultimo quarto di secolo. (cfr. tab. 4). Persino in paesi quali gli Stati Uniti, dove l'enorme disponibilità di
terre ha portato per almeno un secolo e mezzo alla stagnazione dei rendimenti,
In un periodo in cuiben di rado, nel campo del progresso tecnico ed eco nell'ultimo quarto di secolo questi sono raddoppiati. La stessa brusca svolta nel
nomico, si è dato rilievo all'agricoltura, questo settore ha conosciuto nei paesi la curva dei rendimenti che abbiamo appena rilevato per il grano si riscontra
sviluppati un rivolgimento senza precedenti nella storia per ampiezza e rapidità, in maniera piu o meno accentuata anche per diversi cereali e altri prodotti
La tabella z ce ne ha già lasciato intravvedere una delle manifestazioni : il for agricoli (cfr. tab. 5). In alcuni paesi e per certe colture i progressi nei rendi
tissimo declino del numero di agricoltori. In molti paesi sviluppati nel i975 vx menti sono stati estremamente rapidi: cosi, per esempio, in Francia i ren
era un numero di agricoltori circa tre volte minore che verso il 195o. La caduta dimenti del mais sono passati da 18,6 a 49,4 quintali per ettaro fra il 1948-52
è ancora piu forte in termini relativi : il settore agricolo, che nei paesi sviluppati e il 1971-75.
occupava quasi un terzo degli attivi verso il 195o, ne occupava meno di un de Questa autentica esplosione dei rendimenti deriva da un insieme di molti
Agricoltura 258 z59 Agricoltura
Tabella 3. Tabella 4.
Dati generali sull'agricoltura nei paesi sviluppati occidentali (I950-73)<).
Evoluzione dei rendimenti del grano in alcuni grandi paesi sviluppati <).
Fonti: Popolazione attiva: Statistiquede la main-d'auvre, I95o-r96z e I954-Ig64, Ocde, Fonti : per il periodo I700-1902 : «Annuaire statistique de la France», voi. XLVII
(I93I),Paris Ig63 e x965 ; Statistique de la population active, I96o-r97I e I96z-r973, Ocde, Paris Paris 1932, parte retrospettiva (pp. 54-55 e z4I) ; Historical Statistics of the United States,
I973 e x975. Washington xg6I, p. 297' G. Porisini,Produttività e agricoltura: i rendimenti del fru
Pil e spesa per consumi privati : Comptes nationaur. des pays de l'Ocde, I95o-r968, Ig6o mento in Italia dal r8xo al rgaz, Ilte, Torino x g7I (particolarmente a p. xxxv) ; inoltre, dati
r97o e I962-I973 (voli. I e II), Ocde, Paris xg7o, xo7z e Ig75 ; inoltre, annuari statistici raccolti per il nostro studio Révolution industrielle et sous-développement, Mouton, Paris
nazionali. La Haye I974< (trad. it. Einaudi, Torino Ig67).
P roduzione agricola: «Annuaire de la production», voi. XXVI I I (<974), parte I, Fao, Per il periodo 1948-75: cfr. tabella 3, produzione agricola.
Roma xg75 (e diverse annate precedenti ) ; «Bulletin Mensuel. Economie et Statistiques
Agricoles», voi. XXIV (x975), n. 7-8; inoltre, annuari statistici nazionali. Stati Regno
Uniti F ranci a I tal ia Unito Urss
EuroPa Stati
occidentale " Uniti
Rendimenti del grano (quintali per
Giappone ettaro )
Parte spettante all'agricoltura nella popo I700 C. 6,o 9>0
lazione attiva civile occupata (in percen
x8oo c. (xo,o) 8,otuale) (7,o) I3 S (5,0)
x85o c. I 0>0 Io>3 (7,0) x7,5 (5 o)I950 30>4 I3>5 47>0 I898-I902 9>4 I3>5 8,I 2 I,5 6,z
I960 zx>3 8,3 30>2
x948-I95z I x>2 I8,3 '5>2 27) 2 7,8
I970 I3,6 4)4 I7 )4 x97I-I975 21> I 43,6 25>3 44,8 I4>7
I973 I 1) 9 4)x I3)4
Tasso d'increxnento annuo dei ren
Parte spettante all'agricoltura nel prodotto dimenti
interno lordo (in percentuale) x7oo-xgoo 0>3 0>4
1950 I4> I 7>o 24)0 x8oo-I85o 0>0 0>5 (0,0) o,S (o,o)
1960 9>4 3>9 14>9 x85o-Igoo — 0 I 0,5 (0,3) o,4 (o,4)
I970 6,o 2,g 7,8 Igoo-I950 0) 4 o,6 I>3 0>5 0>5
I973 5>0 4>0 6,o I950-I973 z,8 o,8 2)2 2>2 z,g
Parte spettante all'alimentazione nella spesa
Le cifre tra parentesi sono dati approssimativi che comportano un considerevole mar
gine di errore.
per consumi privati (in percentuale)
1950 36,6 27>9 55>0
1960 34>x 22>2 43> I elementi. Abbiamo innanzitutto la continuazione di quei progressi che possia
1970 29>7 I9,2 34>4 mo definire tradizionali, nel senso che sono gli stessi che già ebbero una parte
I973 30> I I8,x 32>4 importante nella rivoluzione agricola: metodi colturali piu efficaci e soprattutto
selezione delle sementi. Si possono anche considerare come progressi tradiziona
Evoluzione del volume della produzione li l'estensione della meccanizzazione e l'impiego di concimi artificiali la cui uti
agricola (I96x-65 = xoo ) lizzazione ebbe inizio, come abbiamo visto, nella seconda metà del xxx secolo.
x g48-52 66,8 83,3 55>5 A questi quattro fattori si sono aggiunti, dalla fine della seconda guerra mon
xg58-6z 92>5 95 I 8x,8 diale, l'impiego massiccio degli antiparassitari : insetticidi, erbicidi, funghicidi o
Ig68-72 II6,8 I I3>2 Ixg,O prodotti contro i roditori. Certo non sempre si tratta di mezzi nuovi, ma l'am
I970-74 I22)2 I I7>0 II8,2 piezza del loro impiego attuale è incommensurabilmente maggiore di quella di
due o tre decenni fa.
In certi casi i dati relativi al IgSo sono stati ottenuti per interpolazione. Inoltre, e ciò è piu nuovo per l >Europa che per il Nordamerica, bisognerà
<) Turchia esclusa. pensare alla trasformazione del contadino in un produttore di merci. Ciò espri
me e traduce in pratica una molteplicità di modificazioni dominate dal passag
gio accelerato da un sistema economico di tipo agricolo — in cui l'autoconsumo e
Agricoltura z6o z6I Agricoltura
Tabella 5. striale. Si tratta di una trasformazione troppo poco apprezzata e ben di rado
Evoluzione dei rendimenti di alcune colture in Europa iUrss esclusa ; quintali per ettaro). inclusa nelle spiegazioni di fenomeni economici contemporanei. Sta di fatto che,
Fonti : cfr. tabella 3, produzione agricola.
dall'inizio della rivoluzione industriale fin verso il I94o negli Stati Uniti, e
fino all'inizio degli anni '5o in Europa, la produttività era aumentata molto piu
Tasso
d'incremento
rapidamente nell'industria che nell'agricoltura. Il settore agricolo era (ed è
annuo
talvolta) considerato come quello in cui i progressi della produttività avveniva
I94tx-5z r97I-75 (%)
no assai lentamente, senza comune misura con quelli dell'industria o dei tra
sporti,o anche delresto dell'economia presa nel suo complesso. Cosi,per esem
Grano I4,6 3c»9 3>3 pio, negli Stati Uniti — paese per il quale disponiamo di buone serie statistiche
Mais »>4 36,4 4,8 a questo riguardo — la produttività del lavoro è aumentata fra il I869-79 e il
Orzo x6,g 3z>t z,8 I924-29 di un po' meno dell'I per cento all'anno nell'agricoltura, rispetto al
Patate I37>o I86,5 ' t>4
2,3 per cento nel resto dell'economia e al 2,2 per cento nell'industria manifat
Barbabietole
da zucchero z4g,8 36S,I 1>7
turiera. Fra il 1924-29 e il x966-7o, questa stessa produttività è aumentata del
3,8 per cento in agricoltura contro il z,3 per cento nel resto dell'economia e il z,6
t97o-74. per cento nell'industria manifatturiera. Se ci si limita al dopoguerra, gli scarti
sono ancor piu sensibili, giacché fra il I946-5o e il I966-7o la produttività del
lavoro è cresciuta del 5,8 per cento all'anno nell'agricoltura,,contro il z,7 per
persino il baratto trovavano ancora largo spazio — aun sistema economico di mer cento nel resto dell'economia e il 3,4 per cento nell'industria manifatturiera.
cato pressoché puro che ha trasformato il contadino in un produttore non molto Dunque, mentre fino al decennio x94o-5o la produttività del lavoro agricolo
diverso (a parte le incertezze climatiche) da quello degli altri settori dell'eco aumentava a un ritmo due volte inferiore che nel resto dell'economia, da allora
nomia. Di conseguenza, il contadino è diventato un imprenditore che soggiace si è verificato l'opposto: essa cresce due volte piu rapidamente che nel resto
agli stessi vincoli di chi opera nel settore dell'industria. Ciò significa che il dell'economia, cioè a un ritmo che, come abbiamo già osservato, costituisce una
calcolo economico e finanziario ha sostituito gli usi e le tradizioni, tanto piu in novità assoluta.
quanto l'elevato costo unitario di certe attrezzature (trattori, ecc.) implica spes Utilizziamo qualche dato piu concreto per esprimere questa forte espansio
so un ricorso al prestito. Le esigenze del calcolo economico spingono a loro ne della produttività agricola. Abbiamo visto come, intorno al I92o, negli Stati
volta in direzione di una specializzazione agricola in sostituzione di quella po Uniti fosseronecessarie circa 87 ore di lavoro per produrre xoo bushel
(2,7
licoltura che era vantaggiosa non solo all'autoconsumo ma anche all'ambiente. tonnellate) di grano ; verso il I937 si trattava pur sempre di 67 ore; ma verso il
Tale specializzazione agricola favorisce dal canto suo accorpamenti di proprie I975 tale valore si avvicinava a 8 ore soltanto. Per il mais i progressi sono stati
tà che spesso si sono realizzati a svantaggio non soltanto del paesaggio rurale, ancora piu rapidi (xo8 ore intorno al I937 e 5 ore verso il x975). Nel settore non
ma anche del sistema ecologico. Evidentemente, tutte queste modificazioni sono alimentare, se si prende un prodotto che ha svolto un ruolo determinante nel
state facilitate dai progressi nel campo dell'istruzione : verso il I95o l'istruzione commercio estero degli Stati Uniti, vediamo che per I balla (zx8 chili) di coto
obbligatoria vigeva da almeno trentacinque anni in tutti i paesi sviluppati. In ne si è scesi da oltre zoo a meno di 4o ore. Nel campo dell'allevamento i progressi
fine i progressi agricoli sono stati agevolati anche dallo sviluppo dei mezzi di sono stati anche piu rapidi. Cosi, per esempio, verso il I937, per produrre un
comunicazione, dal miglioramento delle previsioni meteorologiche e dalla dif hundredweight (circa 5o litri ) di latte erano necessarie 3,4 ore di lavoro, ma solo
fusione dell'irrigazione. mezz' ora verso il I975, e per «produrre» circa 5o chilogrammi di carne di tac
chino si è passati da 24 a meno di I ora.
Gli scarti sono un po' meno accentuati se invece di limitare il confronto alla
4.2. Un totale rovesciamento del rapporto fra il ritmo di crescita della pro sola produttività del lavoro lo si estende a quella di tutti i fattori di produzione.
duttività agricola e quello della produttività industriale. .
D'altra parte, nonostante l'impiego sempre piu massiccio di altri elementi, la
manodopera resta ancora di gran lunga il principale fattore produttivo. Persino
I rogressi nel campo dei rendimenti e della produttività delle colture sonoprogressx ne negli Stati Uniti, le spese per attrezzature agricole (compresa la manutenzione),stati accompagnati da progressi quasi altrettanto importanti nel campo d pcr concimi e antiparassitari rappresentavano, nel I97x-73, il zz per cento sol
levamento, dimodoché ne è uscito sconvolto tutto l'insieme del settore agricolo. tanto del totale dei costi di produzione in agricoltura. Ma, anche tenendo conto
L'aumento della produttività agricola che ne è derivato è stato tale da sconvol <li questi fattori produttivi, da due o tre decenni la crescita della produttività
gere totalmente il rapporto con il ritmo di crescita della produttività indu rimane nettamente piu elevata nell'agricoltura che nell'industria o, a maggior
Agricoltura z6z z63
Agricoltura
ragione, nel resto dell'economia, e questo vale praticamente per tutti i paesi guerra mondiale, nonché del livello arretrato dell'agricoltura russa
l
sviluppati occidentali. D'altronde, come regola generale, la produttività del pro ema è di sapere se questi progressi siano stati piu ra idi o i u 1 ' d'
l ilssa velso 1 i9I3 .
lavoro agricolo è aumentata ancor piu rapidamente negli altri paesi occidentali que i occidentali. Diciamo subito che, se non si tien conto degli effetti delleuelli occ'
ad alto livello di sviluppo (Germania, Belgio, Francia e Regno Unito) che non guerre, si ha l'impressione che il divario si sia accentuato. In base ai nostri cal
negli Stati Uniti ; ma, grosso modo, il rapporto fra il ritmo di crescita della pro co i, certo approssimativi, la produttività dell'agricoltura americana era, intorno
duttività agricola e della produttività industriale è lo stesso. Ecco un elemento al i9i3, circa quattro volte superiore a quella della Russia degli zar. Un calcolo
importante che, in particolare, permette di spiegare vuoi il deteriorarsi dei ter grossolano, basato sul postulato arbitrario — ma non lontano d 1
— h l
mini di scambiodei prodotti agricoli delle zone temperate rispetto ai beni ma guerre a iano fatto perdere alla Russia circa quindici anni e che il tasso mediouerre abbi
nufatti, vuoi anche la rapidissima regressione della quota riservata all'agricol d'incremento della produttività sia stato pari al 3
11'
tura tanto nelle spese di consumo quanto nella formazione del valore aggiunto quello registrato dagli Stati Uniti fra il i9o9-r3 e il i968-74
), darebbe uno scarto
globale dell'economia.
Prima di passare al caso dei paesi del Terzo Mondo, conviene soffermarci
a r a 6 intorno al i968-74. Ora, poiché lo scarto è per lo meno di z a x6, si
educe che in Urss i progressi sono stati molto meno rapidi.
sull'evoluzione dei paesi sviluppati dell'Est per sfumare un poco il quadro Non si puo dunque attribuire l'attuale ritardo della produtt' 't' ' l
estremamente positivo che abbiamo appena tracciato per i paesi sviluppati oc e rs sa effetto congiunto del basso livello degli anni intorno al i
r e d I
cidentali, È un argomento in cui gli apprezzamenti variano generalmente in ritardo ac lcumulato in due guerre. In altri termini gli sv
t
mo a i9r3 e e
funzione del colore politico di chi compie l'analisi, per cui le conclusioni possono
', g an aggi rappresentati
suonare in termini di «grandioso successo» cosi come di «bruciante sconfitta».
a asso ivello dell'agricoltura russa al momento della presa del potere da
arpresa e po ere a par
Per semplificare un po' il problema ci limiteremo al caso dell'Urss.
te dei soviet e dalle perturbazioni profonde portate in questo campo dalle due
Non vi è dubbio che, in questo momento, i livelli dei rendimenti e soprat
guerre mondiali non costituiscono elementi sufficienti per spiegare del tutto il
ritardo odierno dell'agricoltura sovietica.
tutto della produttività sono assai bassi nell'agricoltura sovietica in confronto ai
paesi sviluppati occidentali. Il paragone risulta poi ancor piu sfavorevole quando
La sola spiegazione, al di fuori di quella di un fallimento almeno parziale
della pianificazione in questo settore sarebbe h d'
si confrontino Urss e Stati Uniti, cioè due paesi che beneficiano entrambi di
c e i rapi i progressi registrati
a agricoltura dei paesi sviluppati occidentali siano dovuti al suo livello avan
una vasta disponibilità di terre agricole: 6ro milioni di ettari in Urss contro 44o zato. n altre parole, a partire da una determinata soglia, i progressi della
romilioni negli Stati Uniti verso il 1970. duttività verrebbero a Igevolati. Tuttavia, questa spiegazione non sembra molto
Vediamo anzitutto qualche dato sui rendimenti. Nel periodo x968-74 questi convincente; infatti nei paesi sviluppati occidentali il tasso di incremento della
ammontavano, per il grano, a i4,7 quintali per ettaro in Urss e zo,g negli Stati
Uniti ; per il mais, rispettivamente 5z,5 e z8, i ; per le patate z56,9 e i i 5,4.
produttività del lavoro agricolo è stato molto elevato anche nelle zone ad agri
coltura scarsamente sviluppata. Per esempi
d t I d
'
6
Molto piu importanti e significativi sono però i dati sulla produttività. In
pio, uran e i ec ennio i96o-7o, in
Italia come in Spagna e in Grecia la produttività è aumentata con ritmo su eri
questo campo si può effettuare un confronto abbastanza semplice che offre il
vantaggio di non deformare troppo la realtà. Se ci limitiamo alla produzione
q o eg i Stati Uniti (ma leggermente inferiore a quello dei paesi iu
sviluppati dell'Europa occidentale).
o ei paesi piu
complessiva di cereali e di carne, vediamo che, per gli anni i968-74, gli Stati In definitiva, appare che il ritardo attuale dell'agricoltura sovietica sia do
Uniti avevano prodotto annualmente zita milioni di tonnellate di cereali e x6
milioni di tonnellate di carne (bovina, ovina e suina), mentre i rispettivi valori per
vuto alPeffetto combinato del basso livello di partenza, delle conseguenze delle
guerre e anche di un ritmo piu lento di sviluppo. Ciò mostra
se ve ne fo b'
l'Urss erano di r76 e xr milioni di tonnellate: insomma una produzione ame g , agricoltura è, o per lo meno è stata fino ad oggi, un settore molto
ricana che supera di circa un quarto quella sovietica. Ma questa produzione ag i a ri, ne quale hanno un posto importantissimo innanzitutto i
statunitense — superiore dunque di circa un quarto a quella dell'Urss — era for
nita da tre milioni di agricoltori soltanto, contro i 39 milioni dell'Urss, da cui si
fattori umani e sociali. Tuttavia, il parziale insuccesso dell'agricoltura sovietica
non imp ica che la collettivizzazione delle terre sia, di per sé, un fattore frenante
ricava che, grosso modo, un agricoltore americano produce una massa di beni
alimentari almeno sedici volte superiore a quella del suo collega sovietico, c
rispetto a progresso Ciò equivarrebbe a semplificare il problema all'estremo
e i successo dellagricoltura cinese per far rivedere attentamen 1
per di piu su una superficie sensibilmente minore, In questo modo, approssi una simile affe re a en amente
a ermazione. Questo ci porta ovviamente al problema d 11' ' l
mativamente, si può calcolare che negli Stati Uniti la produttività del lavoro tura nele Terzo Mondo, problema che ora affronteremo. a e agrico
agricolo siasedici volte superiore a quella dell'Urss.
Però questo basso livello relativo della produttività agricola dell'Urss non
implica affatto l'assenza di grandi progressi in questo settore, soprattutto se si
tien conto delle enormi devastazioni causate dalla guerra civile e dalla seconda
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  • 1. E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ] SVILUPPO SOT TO SV ILU P PO Marco Bianchini — SVILUPPO/SOTTOSVILUPPO p ag .4 Paul Bairoch — AGRICOLTURA pag.9 CITTÁ/CAMPAGNA pag.25 COLONIE Pag.37 COMMERCIO pag.49 INDUSTRIA pag.64 Immanuel Wallerstein — S PAZIO E C O N O M I C O pag.85 Paul Bairoch — SVILUPPO/SOTTOSVILUPPO pag.91
  • 2. ambiguità allegoria competenza/esecuzione codice Sviluppo(sottosviluppo fonetica immagine avanguardia Sviluppo/sottosviluppo grammatica metafora classico concetto analogiae metafora lessico segno critica esistenza argomentazione lingua significato filologia bello/brutto essere interpretazione lingua/parola simbolo letteratura creatività fenomeno linguaggio maniera espressione forma metrica astratto/concreto poetica fantastico idea semantica dialettica alfabeto retorica gusto proposizione e giudizio senso/significato identità/differenza ascolto imitazione traduzione mediazione gesto immaginmione anthropos universali/particolariopposizione/contraddizione lettura progetto cultura/culture qualits/quanuta etnocentnsmi atti linguistici luogo comune riproduzione/ripmducibilità totalità natura/cultura dicibil%ndicibde orale/scritto discorso sensibilità uno/molti comunicazioneenunciazione parola finzione spaziahta decisione ritmo distribuzionestatistica presupposizione e allusione errore generi aftlghllato dato scritturareferente informazione narrazione/narratività artista giochi acculturazione etica voce stile attribuzione induzione statistica civiltà filoaofia/filosofie tema/motivo probabilità oggeno ragione antico/moderno futuro testo rsppr«sentszioncstatistica calendario produzioneartistica selvaggio/barbaro/civilizzato razionale/irrazionale catastrofi, teoria/pratica ciclo decadenza soggetto/oggetto armonia colore escrementiuguaglianza evento escatologia melodia periodizaazione età mitiche disegno/progetto fertilità caos/cosmo valori ritmica/metrica visiono educazione infinito curve e superlici vero/falso tempo/temporalità . genesi abbighamento nascita scala canto sensi generazioni macrocosmo/micromsmo volontà passato/presente geometria e topologia suon%umore coltivazione mondo progress%eszione corpo sessualità infanzia invarisnte alchimia storia tonale/atonale cultura materialedanza vecchiaia morte • Intera astrologia atlante maschera amore industria rurale osservazione vita/morte cabala collezione desideriomoda materiali deduzione/prova reale elementi documento/monumento credenze erosornamento prodotti equivalenza unità armi clinica esoterico/essoterico fossile isteria frontiera dialetto scena difierenziale formalizzazione memoria pulsione angoscia/colpa cura/normabzzazione funzioni guerra enigma logica rovina/restauro soma/psiche castrazione ecomplesso esclusion%ntegrazione fiaba fuoco infinitcsimale imperi possibilità/necessità analisi/sintesi sonno/sogno censura farmaco/droga nazione mostro cannibalismo homo locale/globale identificazione etransfert follia/delirio referenza/verità anticipazione funzione sistemi di riferimento misura tanica/strategia popolare dei inconscio mano(manufatto ricorsività medicina/medicalizzazione ipotesi divino tecnica stabilità/instabilità matematiche modello proverbi nevrosi/psicosi normale/anormale alienazione tradizioni eroi utensile variazione metodo struttura piacere salute/malattia coscienza/autocoscienza . demagogia centrat%centrato teoria/modello miziazione immsginazione sociale discriminazione sintomo/diagnosi magia combinatoria demoni alimentaeione pace repressione ateo messia divinazionc agonismo animale applicazioni grafo serv%ignore terrore millennio castacerimoniale labirinto chierico/laico cucina assioma/postulato caso/probabilità mito/ritouorno tolleranza/intolleranza donna chiesa persona festa rete mylhee/legna 'domesticamento continuo /discreto causa/elfetto utopia tortura diavolo pur%mpuro feticcio endogamia/esogamia origini fame dipendenza/mdipendenza abaco certezza/dubbio violenza eresia religione famiglia gloCO divisibilità algoritmo coerenza vegetale libertino sogno/visione incesto lutto dualità approssimazione convenzione categori%ategorizzazione libro stregoneria maschile/femminile regalità insieme calcolo determinato/indeterminata matrimonioconoscenza peccato rito razionale/algebrico/trascendente numero empiria/esperienza coppie filosofiche pare nte la sacro/profano cacma/raccolta stmmetria zero esperimenta disciplina/discipline santità borghesi/borghesia tote dona strutture matematiche legge enciclopedia burocrazia ècoriomia' uomo/donna eccedente trasformazioni naturali / categorie libertà/necessità innovazion%coperta classi formmioneeconomico-sociale pastorizia metafisica insegnamento contadini lavoro controll%etroazione ,primitivo natural%rtificiale invenzione consenso/dissenso ideologia 'modo di prodludone energia reciprocità/ridistribuzione operatività rappresentazione egemonia/dittatura masse proptlctà analogico/digitale equilibri%quilibrio paradigma intellettualiricerca proletariato riproduzione automa interazione previsione e possibilità libertà sistematicae classificazione rivoluzione trsmizionc abbondanra/scarsità intelligenzaartihciale ordine/disordine nduzione maggioranza/minoranza bisogno macchina organimazione ripetizione partiti consumo programma semplic%omplesso scienza politica amministrazione ccumulazione imposta simulazione sistema apprendimento spiegazione comunità capittsle lusso strumento soglia autoregolazion%quilibrazione rificsbilità/falsificabilità cervello vincolo comportamento cognizione confiitto CflSI oro e argento consuetudine costituzione Site distnbumone e condizionamento induzione/deduzione pesi e misure fabbrica controllo sociale innato/acquisito diritto democrazia/dittatura prodtmione/distribuzionegergonorma ricchezza astronomia emozione/motivazione istinto giustizia gmppo gestione scambiocosmologie atomo e molecola mente operazioni istituzioni patto marginalità imperialismo gravitazione percezione responsabilità potere opiniáne impresa sptcco conservazion%nvarianza luce quoziente intellettuale potere/autorità povertà mercato entropia pubblico/privato merce materia propaganda fisica società civile moneta spazio-tempo atmosfera cellula ruolo/status forza/campo litosfera adattamento differenziamento abitazione stato socializzazione pianificazion moto oceani evoluzione immunità acqua società profitto particella pianeti mutazion%elezione ambiente fcnifitamdlvidualità biologica spazio sociale plasma sole polimorfismo città salariointegrazione propagazione llnlverso specie climainvecchiamento utilità quanti organismo ecumene valore/plusvalore relatività agricohura regolazione lgtncnto reversibilità/irreversibilità città/campagna catalisi cmorfogenesi ' ,'zrifgfazione stato fisico sviluppo colonie macromolecole '»' /lt/Qesaggio commercio metabolismo popolazione industria omeostasi regione eredità risorse spazio economico organico/inorganico osmosi gene suolo avffuppojsoffosvifuppo vita genotipo/fenotipo terra razza tCljltotlo sangue villaggio
  • 3. Sviluppo/sottosviluppo 299 Sviluppo/sottosviluppo zti8 I CP V O O QQ O Q W W W O tò N Q Cl Clcò ON Q OQOcò c ò O Ct V O O atW O QO E Cl NQ E O EQNal Cl b0 ttl V V at V . Cl + ò0 Q Q O + W Q Q ' + V + ' 4 N ctz Q N al clO E + + Q '4 Cl O cò n P o PVctl 4 E V V tù Q Cl OOV òl + W O g O O O Q O O O V+' b0 'v cò WWctt à0 Cl V W W tù O Il òt • Q4 I cò cò cp Q Q Q Q c4 ù0 b0 ò0 ò0 w .E E ECl Ctl Cò O O O V V OV 8 8 v OOV V V agricoltura 4 7 7 S3 ' 4 73 3 7 3 città/campagna 4 7 2 76 4 3 4 55 33 35 colonie 3 3 3 2 4 5 commercio 3 ' 5 68 4 3 46 3 3 5 industria 3 478 3 2 3 3 3 5 3 4 4 4 4 4 ' 2 7 9S 4 7 3 3 spazio economico 46 3 3 sviluppo/sottosviluppo 6 3 6 6 4 é 3 4 4 4 6 3 I 4 I 3 6 4 I 9 5 3 3 3 7 NQ E Cl Q O àòt Q O + ' o O4 W I Q tò O Q, Q O O 0 O cò Q à0 4 òl AVCl Q Ctl O O O cò O n O òP Cl O E Ct Q Q, Cl N Q, E Q Ct N vW E o ONaOQ O w Q O Q Q Cl o E cò G O Cl EO 'O O Cl W ò0 O Cl 4 E Q O O Q 'v E Q V O cp O VO cò O & O + al O 4 E o Cl Q CP O P 4 b0 O O O Q +" + V át O Q cl Ecl O Ct O I-t ch al W V QI I + + + O O O Q agricoltura 85 3 3 3 3 S 4 3 4 S 5 3 4 5 3 4 città/campagna 6 4 85 4 6 3 4 4 3 3 2 4 55 95 2 colonie 3 6 2 5 commercio 4 2 5 4 3 S 2 4 35 ' 7 2 3 5 3 3 2 4 66 industria 8 5 ' 4 4 ' 46 3 5 5 2 2 4 4 2 76 77 4 spazio economico 2 3 63 3 785 2 ' 33 2 4 sviluppo/sottosviluppo 8 46 78 5 2 4 7 4 6 z 8 I 4 3 4 3 I 42 4 5 2 4 7 OQQ O spazio economico OO Eò0 O Q Cl OQQ E sviluppo/cò V O Q OOI sottosviluppo Q O O OOV + Cl b0 al città/ sviluppo/sottosviluppo 6 6 4 3 industria 43 campagna ~ J 76S 6 43 4 colonie 1n<lustria ag ricoltura commercio 4 colonie 3 3 agricoltura 6 5 2 città/campagna 4 33 44 commercio spazio economico
  • 4. Sviluppo/sottosviluppo 4erg —New York Agricoltura, Città/campagna, Colonie, Commercio, Industria, Spazio economico, Sviluppo/sottosviluppo '. it. in V. -p-zeri. r. D o minanti e dominati. L'insieme dei concetti imperniati sul tema +sviluppo /sottosviluppo+ pro pone una lettura dei fatti economici in termini di spazio geografico, +spazio economico+ e spazio politico. Attraverso antinomie come+città/campagna+, ma drepatria/colonie, industria/agricoltura, mercato internazionale / mercato locale vengono, infatti, segnalate particolari forme di occupazione del suolo e, nello stesso tempo, determinate modalità organizzative degli scambi fra uomo e uo mo, nonché fra uomo e ambiente fisico. Per esprimersi piu precisamente, con trapporre l'insieme dei concetti costituiti da città, madrepatria, industria, svi luppo, commercio internazionale a quello dei concetti rappresentati da campa gna, colonia, agricoltura, sottosviluppo, commercio interno, significa descri vere, ma, implicitamente, spiegare e connotare complessi rapporti esistenti fra popolazioni dominanti e popolazioni dominate, Tali rapporti sembrano riferirsi esplicitamente all'ormai secolare supremazia esercitata dalle potenze industriali ad economia di mercato, vale a dire, soprattutto, alla posizione egemonica te nuta dagli Europei sparsi lungo le zone temperate del globo, che rappresenta una delle caratteristiche piu vistose del mondo contemporaneo. Se cosi è, il genere di dominio al quale si fa riferimento non è semplice mente esprimibile, come invece si usa, in termini di prodotto lordo pro capite, ossia di capacità d'acquisto mediamente disponibile dagli abitanti di un'area geo grafica. In tal caso, infatti, fra i dominanti andrebbero oggi annoverate entità geografico-politiche come gli Emirati arabi, il Qatar o il Kuwait i cui popoli hanno goduto, nella seconda metà degli anni 'po, di un potere d'acquisto medio superiore a quello di potenze industriali quali la Repubblica federale tedesca, la Francia, gli Stati Uniti o il Giappone. È dubbio però che i piu ricchi paesi me diorientali possano figurare fra quelli solitamente indicati come sviluppati, an che se, indubbiamente, non è facile, sulla base degli indici tradizionalmente usati per valutare il grado di sviluppo di un paese, distinguere nazioni semplicemente ricche da altre «sviluppate». Oltre a dar conto dei risultati quantitativi raggiunti dai processi economici, tali indici informano, infatti, sul grado di benessere mi surato dai dati riguardanti la speranza di vita, la mortalità infantile, i tassi di scolarizzazione e cosi via: la loro struttura, in altri termini, pare essere organiz zata nell'esclusiva preoccupazione di offrire l'idea del benessere collettivo rag giunto, come se il concetto di sviluppo fosse coincidente con quello di «bene comune». Cosi facendo, tuttavia, tali indicatori segnalano, fra tutti, solo i piu encomiabili dei risultati raggiunti dagli Europei nel corso di un lungo processo storico, non privo di risvolti discutibili. Ora, poiché i medesimi, auspicabili, obiettivi sociali appaiono oggi — almeno da un punto di vista quantitativo — alla
  • 5. Sistematica locale 646 647 Sviluppo/sottosviluppo portata di mano di popolazioni «sottosviluppate», il concetto e gli indicatori di sviluppo richiedono di esser de6niti con maggior chiarezza e minore ipocrisia. z. Sp irito d'industria eforme di scambio. Al riguardo l'equivoco di cui occorre liberarsi pare essere proprio quello che identifica lo sviluppo con il benessere collettivo: se infatti, da un lato, appare Per capire cosa significhi civiltà industriale in opposizione, ad esempio, ai impossibile affermare con sicurezza quali siano, in astratto, gli obiettivi piu de concetti di civiltà rurale, nomade o di caccia e pesca, non è inutile ripercorrere, siderabili per una nazione, dall'altro non vi è alcuna prova che le varie vie allo sia pur sommariamente, l'evoluzione del termine+industria+. Traduzione lette sviluppo siano state percorse con il principale intento di rendere piu felici i po rale di un'espressione greca, industria ha, alle sue origini latino-arcaiche, il si poli. Si può ragionevolmente supporre, al contrario, che lo sviluppo, vale a dire gnificato di 'costruire di nascosto', 'ordire macchinazioni' ma, collegata succes il miglioramento progressivo dei tradizionali modi di vivere e di produrre, sia sivamente a labor, assume il significato positivo di 'diligenza', 'zelo', 'accortez stato raggiunto — spesso involontariamente — avendo semplicemente di mira una za', 'operosità', 'perseveranza'.Nel corso delmedioevo, di nuovo, essa sica maggiore potenza e una maggiore autonomia politica. Tali erano le 6nalità co rica di connotati negativi, essendo usata come sinonimo di malitia. Connotati scienti dei gruppi sociali dell'Europa nord-occidentale che hanno vissuto da pro che 6nisce col perdere quando, col Settecento europeo, viene affiancata al ter tagonisti la prima rivoluzione industriale e non diverse sono state le motivazioni mine +commercio+ per segnalarne la qualità di fonte di ricchezza legata princi che hanno spinto i late-comersad incamminarsi sulla medesima strada. Se Cina, palmente, ma non esclusivamente, alle manifatture: è in tale secolo che se ne Giappone, Unione Sovietica e molti paesi del Terzo Mondo hanno tardivamente nota il carattere «contenzioso», vale a dire concorrenziale, e, distinta nettamen cercato di modificare i propri modi di produrre, ispirandosi a modelli occiden te dalla « fatica del mercenario», viene indicata come «attività libera del padro tali, è stato per difendere o riconquistare l'indipendenza nazionale e non già ne». Si ritiene, allora, che essa si animi «avvicinando l'uomo all'uomo mediante perché i modi di vita delle popolazioni europee, sovente considerati estranei se buone strade, canali navigabili e cosi via» e che non possa essere utilmente rego non barbari, apparissero particolarmente desiderabili, Ciò non signi6ca che be lata se non attraverso provvedimenti indiretti che valgano a «moltiplicare gli nessere e sviluppo debbano essere considerati antitetici ma, semplicemente, che stimoli ed aprirle tutte le facilità». Piu che ramo particolare di attività essa è so essi non ammettono di essere identificati senza ulteriori qualificazioni. Nessun prattutto intesa come modo di fare: si parla di spirito d'+industria+ al quale, se paese, del resto, né fra i primi né fra gli ultimi arrivati, ha potuto conquistare sono costretti i diseredati, è auspicabile che si conformino anche le parti sociali sicurezza e potenza politica senza pagare prezzi elevatissimi in termini di san garantite. Si pensa, infatti, che lo spirito d'industria possa utilmente sostituirsi, gue o di feroci privazioni, a riprova del fatto che indipendenza economica e po nei ricchi, alla rapacità, all'oziosità e all'oppressione; nella gente comune, al litica non significa, di per sé, benessere collettivo. l'indolenza, all'inerzia, all'incapacità, alla pigrizia e all'inettitudine. Solo alla fi Se il concetto tradizionale di sviluppo è meglio definibile nel senso di po ne del xviii secolo, in Gran Bretagna, la parola si avvia ad assumere il moderno tenziamento politico-militare e di supremazia economico-finanziaria perché in significato di produzione di merci su larga scala mediante costosi macchinari tal modo si può distinguere chiaramente l'esperienza europea da altre forme di mossi da energia non animale. Nella sua lunga storia europea, quindi, la parola potenziamento e di arricchimento, è anche vero che una definizione del genere 'industria' è sempre stata sinonimo di operosità, tenacia, astuzia e calcolo, vale dà conto, meglio di altre, della stretta connessione tracciata fra sviluppo, da un a dire, di una razionalità antagonistica usata da un individuo (e non da una lato, urbanesimo e industrializzazione, dall'altro. Essa infatti spiega la grande collettività) per trasformare a proprio favore i dati ambientali. In questo sen importanza strategica attribuita alle concentrazioni industriali di notevoli dimen so, l'industria appare come l'immagine speculare di quell'altra attività, tipica sioni in base alla capacità di queste di trasformarsi, all'occasione, in efficienti mente occidentale, che è la scienza. Alle radici dell'una e dell'altra sta lo stesso produttrici di armi so6sticate; nello stesso tempo, la medesima definizione ri sentimento di «decentrazione» dall'ambiente, la medesima volontà di rnanipo corda come le manifatture di massa si siano accompagnate, storicamente, al larlo a proprio vantaggio: un genere di comportamento che, se ha attirato su di moltiplicarsi di quelle strutture bancarie, 6nanziarie e di mercato che costitui sé il biasimo di etiche solidaristiche come quella greco-arcaica e quella medieva scono, a loro volta, efficaci strumenti di potere. In questo senso assume allora le, ha significativamente incontrato tolleranza e persino incoraggiamento nel cor rilevanza non tanto la manifattura di per sé quanto l'attitudine di un'intera or so della latinità classica prima, nel Settecento europeo poi, vale a dire, in socie ganizzazioneeconomica esociale a farsistrumento di potere: in altre parole un tà nelle quali alla morale comunitaria si era andato sovrapponendo il diritto ci paese è potente dal punto di vista economico e militare non perché possieda vile. Quando poi si è individuato nell'industria uno dei piu sicuri strumenti di manifatture ma perché ha una civiltà industriale. I complessi rapporti che lega potenziamento di una nazione, si è scoperto che essa cresceva rigogliosa con no +svilupp%ottosviluppo+ vanno quindi chiariti, oggi, alla luce di un attribu l'intensificarsi delle occasioni di scambio, che a nulla valevano i provvedimenti to di civiltà, l'industrialismo, e non delle caratteristiche e delle esigenze tecnico diretti a farla nascere mentre opportune si rivelavano sia le misure di stimolo economiche di un settore produttivo, l'+industria+, e successivamente delle sue sia quelle di controllo e di guida. Evidentemente, perché l'industria facesse «estensioni s(+ colonie+, +commercio+). spontaneamente la sua comparsa occorreva una società che coltivasse l'indivi
  • 6. Sistematica locale 648 649 Sviluppo/sottosviluppo dualismo, che lasciasse spazio alla competizione, che consentisse mobilità a uo dere rendite parassitarie sono, in questo settore, piu elevate che in altri, come mini ed idee, che abbandonasse una parte della popolazione a se stessa e alla nel caso del commercio che si attua tra madrepatria e+colonie+. A maggior ra libera iniziativa padronale e, soprattutto, che permettesse ai «padroni » di godere gione l'attività agricola che, come avevano notato i fisiocratici, moltiplica mate i frutti delle proprie «macchinazioni ». Una condizione, l'ultima, di breve durata, rialmente i beni, non è da considerarsi né meno produttiva di benessere né me se l'industria non avesse dato prove inconfutabili della propria capacità di po no esigente di spirito d'industria delle manifatture. Superati i tempi in cui la tenziare ed arricchire, oltre agli imprenditori, anche gli uomini di governo e le produzione era impacciata da proprietari assenteisti e da contadini abbruttiti nazioni nella loro globalità. Ebbene, verso la fine del Settecento, nessuna attivi dall'isolamento e dalla fatica, acquisiti altresi le cognizioni scientifiche e i capi tà economica poteva meglio della manifattura assommare in sé tutti gli attributi tali fissi necessari al dominio sulla natura, non è impossibile ipotizzare un'+agri che, nel corso del tempo, avevano arricchito la parola 'industria': non il +com coltura+ altrettanto versatile della grande+industria+. È vero che, per definizio mercio+ la cui opera d'intermediazione giovava a un mercante che il popolo ne, né il +commercio+ né l'agricoltura possono materialmente produrre quei vedeva piu come parassita che come produttore di valori, e non l'+agricoltura+ mezzi espliciti di potenza e di dominio che sono gli armamenti: non si può tut che era sottoposta, da un lato, a complessi vincoli sociali sull'uso della terra e, tavia negare che, all'occasione, un monopolio commerciale o la grande dispo dall'altro, agli incontrollabili condizionamenti dei ritmi vegetativi e meteorolo nibilità di beni di sussistenza possano diventare armi non meno efficaci degli gici. Ed è proprio nella necessità di adattare il lavoro alle esigenze dei cicli bio strumenti di morte. Per contro, quando il commercio e l'agricoltura hanno in logici e stagionali che l'agricoltura si è differenziata piu marcatamente dall'at contrato forti ostacoli al proprio progresso nella difficoltà dei trasporti e delle tivitàmanifatturiera, la quale, invece, è sempre statacaratterizzata da un eleva comunicazioni, la piccola manifattura ha potuto trasformarsi in grande+indu to grado di libertà nell'organizzare i fattori produttivi. stria+ grazie alla semplice concentrazione degli opifici nei pressi delle città che Della contrapposizione fra agricoltura e manifattura, che riecheggia, in tem fornivano nel contempo gli sbocchi commerciali e una parte rilevante dei fat pi moderni, la dicotomia +città/campagna+, non è detto, però, che non abbia tori di produzione. In tal modo l'industria non solo ha potuto risparmiare sui giocato un'altra importante caratteristica della vita, rurale, ossia l'insediamento costi di trasporto e d'intermediazione, ma ha potuto godere dei vantaggi di tipo sparso. Questo, soprattutto in epoche dominate dalla difficoltà dei trasporti e sociologico-politico offerti dalla città. È noto, infatti, perché tutti i pensatori delle comunicazioni sembra aver sempre favorito forme di organizzazione po vissuti in civiltà urbane lo hanno ricordato, che l'ammassamento stabile di una7 litica di tipo tribale o feudale, con ruoli sociali rigidamente vincolati all età e al 7 numerosa popolazione in poco spazio produce emulazione, corruzione dei segni sesso e con una mobilità riservata agli ambiti della guerra e della religione nei di distinzione sociale, degradazione delle morali tradizionali, anonimato, forte quali le doti individuali debbono avere la preponderanza sui privilegi. In tali disgregazione delle solidarietà parentali, accesa conflittualità e intenso dinami società, pare quasi che lo spirito d'+industria+ si potesse applicare esclusiva smo sociale. In altri termini, la contiguità fisica degli uomini ha sempre fun mente alle attività estranee alla produzione materiale dei beni. A questo riguar zionato da catalizzatore, accelerando i processi sociali in atto e rompendo gli or do, per contro, non si può fare a meno di notare come, nelle società urbane ad dini fondati sulla distanza, l'ignoranza e l'isolamento : un catalizzatore che è di economia di,mercato, l'imprenditore industriale sia andato assumendo uno sta ventato motivo di progresso economico allorché i vuoti del vecchio ordine han tus assai vicino a quello che poteva avere, nelle società tradizionali, il capo reli no potuto essere occupati dallo «spirito d'industria» di ceti emergenti. Quando gioso o il condottiero. Il capitano d'industria, infatti, domina su uomini e ri invece uno spazio geografico è stato in prevalenza occupato da piccoli nuclei sorse che organizza al fine di giovare sia a se stesso sia alla comunità nel suo in stanziali e sparsi, allora il dinamismo economico-sociale è stato minimo. Il no sieme, contribuisce ad assicurare e a diffondere l'ordine e la disciplina, sollecita, madismo, d'altraparte, se ha imposto, per ragioni di sopravvivenza, forme di infine, la continua espansione e il sicuro dominio degli ambiti controllati da una acceso individualismo, e quindi una forte dinamica sociale, ha tuttavia impedito società. Per molti versi l'imprenditore, affermatosi in concomitanza con il mer sempre, per sua natura, la formazione di quelle dotazioni fisse che paiono indi cato, lo Stato di diritto ed il pensiero scientifico, si è sostituito al capo religioso spensabili al progresso economico e scientifico : si è trattato, quindi, di un modo e militare delle società tradizionali, diventando una sorta di sacerdote laico o di di occupare il territorio piu adatto al dominio sui popoli che non sulla natura. guerriero dei tempi di pace. In questo senso, però, occorre dire che l'«attività libera del padrone» delle manifatture si differenzia dall'attività mercantile o dal l'imprenditorialità agricola solo per la maggiore versatilità, la maggiore libertà 3. Gli srrumenti del comunicare e le vie di sviluppo. d'azione, la maggiore varietà e quantità delle produzioni che la contraddistin guono. Ove si constati, infatti, che il commerciante è in grado di produrre valori Le considerazioni svolte fino ad ora s'ispirano ai problemi di uno sviluppo nell'aumentare l'utilità delle merci che trasporta nel tempo e nello spazio, non endogeno e hanno come riferimento epoche nelle quali gli strumenti di comu si vede perché gli si debbano negare i meriti produttivistici e imprenditoriali nicazione e di trasporto, avvalendosi principalmente della fatica dell'uomo o de delle manifatture anche se, indubbiamente, le tentazioni e le possibilità di go gli animali, erano estremamente lenti e costosi. Oggi, a parte il fatto che già
  • 7. Sistematica locale 6go 6gx Sviluppo/sottosvduppo esistono sul pianeta numerose realtà industriali le cui conquiste possono essere vilegi che comportano distruzione rituale di rilevanti quote di ricchezza. Ora, imitate senza dover necessariamente ricorrere alla trasformazione dei sistemi po abolire privilegi e vincoli di sesso, d'età, di casta, di confessione religiosa, di litici, la rivoluzione dei sistemi di trasporto, di comunicazione, di raccolta e tra razza, per larghi strati di popolazione, significa, in molte realtà locali, imboccare smissione delle informazioni insieme con l'accelerazione dei progressi tecnici e l'imprevedibile strada della rivoluzione. Un altro e non meno grave ostacolo scientifici, hanno mutato radicalmente i termini del problema. Sia il nomadismo che si oppone a un graduale ed incruento cammino verso lo sviluppo è poi (degli individui e non già d'intere popolazioni), sia l'insediamento sparso, non rappresentato dalla pressione demografica. In quei paesi, soprattutto asiatici, appaiono piu, ad esempio, incompatibili con forti dinamiche economico-sociali. dove il successo delle agricolture tradizionali aveva accresciuto le popolazioni I rapporti simbiotici che, nel passato, legavano gli uomini agli strumenti di pro fino al limite di rottura con le capacità portanti dell'ambiente, miglioramenti duzione, vincolando insediamenti e trasferimenti, si sono in buona parte dis anche modesti nei trasporti, nelle comunicazioni e nelle misure sanitarie hanno solti. L'allentarsi di quel determinismo geografico che era stato imposto dalle fatto crollare repentinamente i tassi di mortalità senza, con questo, rallentare i esigenze delle produzioni materiali ha favorito, su tutto il pianeta, una duplice tassi di natalità. In tali paesi, l'interrogativo drammatico che si pone non ri riorganizzazione dei modi di occupare lo spazio geografico: da un lato, ha con guarda, semplicemente, l'abbandono dei tradizionali modi di vivere e di gover sentito la proliferazione di strutture fisse destinate sia alla produzione, sia al nare ma, ancor prima di questi, la garanzia di uno dei piu elementari diritti uma tempo libero, sia alla difesa; dall'altro ha accelerato enormemente i fenomeni ni, cioè il diritto alla vita e alla riproduzione che vincola, nella migliore delle d'inurbamento. Ad orientare quest'ultima scelta sembra essere stata, e non solo ipotesi, la quasi totalità delle risorse disponibili. Come dimenticare, del resto, nei paesi tecnologicamente avanzati, l'esigenza (o l'illusoria speranza) di soddi che le popolazioni europee, pur disponendo di spazi e tempi notevolmente piu sfare una gamma di bisogni superiori, inaccessibili in aggregati di modeste di ampi di quelli delle moderne nazioni emergenti, hanno incontrato, nel loro cam mensioni. Vita civile, attività produttive, tempo libero, difesa si sono, quindi, mino verso l'industrializzazione, drammi e disastri non dissimili da quelli che specializzate, anche geograficamente, secondo logiche ad esse piu congeniali. oggi si paventano? Guerre civili, dittature, guasti gravi alle economie di sussi Tale processo di trasformazione è andato di pari passo con la creazione, di fat stenza, decadenza delle manifatture e dei commerci, mendicità, disgregazione to, di un unico sistema economico mondiale che va sollecitando la creazione di sociale, inettitudine delle classi dirigenti, colonizzazioni, sono sciagure familiari un sistema politico omologo: ogni nazione, nessuna esclusa, è stata chiamata allo storico dell'Europa. A differenza di ieri, tuttavia, ogni fallimento e ogni er prepotentemente alla ribalta della scena mondiale e si è trovata costretta, per rore commesso oggi, in qualunque parte del mondo, è destinato a ripercuotersi competere, ad adeguare il proprio patrimonio, materiale ed umano, agli stan sugli equilibri dell'intero pianeta. [M.a.]. dard raggiunti dalle nazioni piu ricche e potenti. Le medesime conquiste che hanno portato l'uomo ad estendere i confini dei propri domini fisici e mentali hanno, d'altra parte, contratto gli spazi a disposizione dei singoli. Di fronte a un'umanità che, nel complesso, diventa di giorno in giorno piu potente, sta un Amin, S, mondo che si faquotidianamente piu piccolo, uniforme e avaro, uno +spazio ? 973 1.e développement inégal. Essai sur Icsfvrniations socialss du capitalisme pér~pherique, Minuit, Paris (trad. it. Einaudi, Torino 1977). economico+ che tende a uniformizzare tutte le attività umane: a nessun mer Bairoch P cante dei nostri tempi, per fare un esempio, verrebbe piu in mente di scrivere zg63 Reeolution indastrielle et sous-déveloPPement,Sedes, Paris (trad. it. Einaudi, 'l'orino io~v'-). qualcosa di simile al Milione di Marco Polo. r v7r Le Tiers-monde dans l'impasse;le démarrageéconomigue du xvtzI' au xx' siècle,Gallimard, Per quanto il passato fornisca ancor oggi preziosi insegnamenti, è inevitabile, Paris (trad. it. Einaudi, Torino xvp6). quindi, che le moderne politiche di sviluppo adeguino la lezione della storia ai Balogh, Th. profondi mutamenti dello scenario mondiale. E la prima, preoccupante consta ts6s Un equal Partners,Blackwell, oxford (trad. it. Einaudi, 'l'orino rcyp4~). tazione che la moderna realtà suggerisce è l'impraticabilità, sempre piu evidente, Braudel, F. di politiche ispirate al protezionismo, all'autarchia, alle trasformazioni lente e ivyg ci v ilisation materiale, économia et capitalisme, xv'-xvrtr' siècle,III. Les temps du monde, Colin, Paris (trad. it. Einaudi, Torino >g8a). graduali. Non vi è zona della Terra, infatti, che non rientri, in qualche modo, Clark, C. nella strategia delle grandi potenze e che possa sottrarsi all'occhiuta ed interes 1955 The Conditions of Economie Progress,St, Martin's Press, New Yorl<. sata attenzione di queste. In secondo luogo, nessun mutamento economico-so Coates, B, E„e altri ciale riuscirebbe incisivo sulla nuova scena mondiale, che decide del destino dei ?977 Geography andInequality, Oxford University Press, London. popoli, se non coinvolgendo imponenti strati di popolazione. Per di piu, seb Emmanuel, A, zv6g Lé c hange inégal. Essai sur Ics antagonismes dans les rapportséconomiques internationaux, J bene non si possa affermare, in assoluto, quale sia il regime politico piu adatto Maspero, Paris (trad. it. Einaudi, Torino r v7s). allo sviluppo economico, è certo che questo deve in ogni caso assicurare, da un Folloni, G., e Pm ra, P. lato, la certezza del diritto, dall'altro, l'abolizione degli automatismi e dei pri zv78 (a cura di) La crisi contemporanea,Jaca Book, Milano.
  • 8. Sistematica locale 6)7, Furtado, C. '97 6 Prefácio a nova economia politica, Paz e erra, i o ePaz e Terra, Rio de Janeiro (trad. it. Jaca Book, Milano ig77). Gerschenkron, A. 6z Ec onomieBacktcardness in Historical Perspective, e e n'cal Pers ective, The Belknap Press of Harvard Uni versity Presa, am ri g e aP , C b 'd e Mass. (trad. it. Einaudi, Torino zg 5). Higgins, B. H. r959 Economie Developmenti Principles, Problems an oicies,Problems and Polic ies, Norton, New York (trad. it. Feltrinelli, Milano ig7z). Hla Myint, U. 6 Th Economicsof the Developing Countries, utc inson,C tri es Hu t c hinson, London tg67 ( t r ad. it. Il 19 4 e Mulino Bologna t g73) Kindleberger, Ch. P. sg58 EconomieDevelopment, McGraw-Hill, New Yor .ork. Kuznets, S. S. tg65 Economie Groroth and Structure: Se ecte ssays, or: S l e d E ssa s No rton, New York (trad. it. Il Sag giatore, Milano i g6g). Lacoste, Y. sg6 Géographiedu sous-développement, Presses niversitaires ePresses Universitaires de France, Paris(trad. it. Il Saggiatore, Milano tg8o). .Lewis, W. A. 1955 Theory of Economie Groicth, Allen an n win, o nh All d Un win L ond on (trad. it. Feltrinelli, Milano t 97o). McLuhan, M. 6 U ders tanding Media; the Extensions o an, c rawof Man Mc G r aw-Hill, New York (trad. it. Il rg 4 n er Saggiatore, Milano tg79 ). Myrdal, G. sg7o The Challenge of World Poverty; a Wor nti- over yW rld Anti-Poverty Program in Outline, Pantheon Books, New York. i g53 ro ems o a ' U d d lop e d Counlries Blackwell Lo ndon (trad. 1953 Problemsof Capitai Format ion in Under eve ope oun ries, it Einaudi To rino tg74 ). Romano, R. I976 Industria: storia e problemi, Einaudi, Torino. Rostow, W. W. tg78 The World Economy, University of Texas Press, ustin.ess Austin. rgrz The oriedertcirtschaftlichen Entseicklung, unc er un u' kl , Duncker und Humblot, Leipzig(trad. it. San soni, Firenze tg7s). Vilar, P. t970 vi uppo ecoS l p p con omico e analisi storica,Laterza, ari 1973 .
  • 9. 242 Agricoltura Introduzione. svi uppati occidentali — n1 pn d Oggigiorno nelle socleta iperurbanlzzate quelle h t mordiale che l'agricoltura conserva nelle s ' t ' d 1 T M pp ' 'd ' — non mancano validi motivi per ignorare il posto pri e c e costituiscono i paesi che deteneva nelle società occidentali non pi ' d' t t' e socie à e erzo ivtondo, o quello parlare di uno o due secoli fa. Limitatissimo è infatti il posto occupato dall'a grico tura nella vita economica dei paesi sviluppati occidentali dove, nel trlpg, 6o per cento in città di oltre duecentomila b t t'. Gl' ' I il po per cento circa della popolazione vive in agglomerati urbani, e di questa il tano appena il q per cento della popolazione attiva (negli Stati Uniti addirit a i an i. i agrico tori vi rappresen tura meno del y per cento). Infine, ultimo indicatore signif icativo, la produzio ta e i beni e servizi. ne agricolavi rappresenta meno del g per cento del 1 d 11 de va ore e a pro uzione to nomia e nella vita sociale dei aesi 'ppure, proprio mentre il posto dell'agricoltura va restringendosi nell'eco popolazione si preoccupa del cibo unicamente per trovare il modo di ridurne il ' p e i sviluppati, dove in grande maggioranza la consumo, nella rnaggior parte dei paesi del Terzo Mondo la fame e la carestia continuano a essere una delle forme dominanti nei rap orti fra a ' Ii à. ' pro a i e c e opo il t ogo il rischio di carestia passi in primo piano fra i problemi che l'u inanità dovrà risolvere e che in tal modo l'agricoltura ac ritroverebbe cosi uel l quisti un posto privilegiato nella problematica dell'economia mondiale essa la storia dell'umanità. ' q ruolo di protagonista che è stato una delle costanti del Non è casuale che la nascita dell'agricoltura si fonda intimamente nella sto fon ria con quella delle civiltà antiche e del fenomeno urbano. Qu t' t fondamentali sono cosi strettamente intrecc' t' h ' ' l' . ano. u esti tre enomeni ia i c e sempre piu ii si riconduce auna comune origine, definita come «rivoluzione neolitica». Questa — che cer tamente, cosi come la parola suggerisce, apri l'età della pietra levigata — se na soprattutto la prima intrusione dell'agricoltura nella storia dell' umanità; infatti chiamare l'invenzione dell'agricoltura. L' bb d la componente piu importante della rivoluzione neolitica è quella che possiamo economia in cui tutto il nutrimento gli proveniva dalla raccolta di frutti, baccheuomo a an onò cioè un sistema di cui per a prima volta cercava sistematicamente di volgere a r o rio vanta i o a ca ura o caccia di animali e pesci, per passare a un sistema in le risorse naturali. Dove e quando sipone questa invenzione dell' agricoltura> Anche se permangono ampi margini di incertezza, le scoperte fatte hanno permesso di retrocedere notevolmente la data piu tradizionalmente accolt : d 1 . C.a ooo, all 8ooo, se non oltre. Ma fissarsi su una d t ' ' 'fi o a : a gooo a. ~. si è passati ili problema dell'unicità o della molteplicità de' f I ' d' a a unica signinca travisare ei oco ai i «scoperta». L'agricol
  • 10. Agricoltura z44 z45 Agricoltura tura nacque nel Medio Oriente o nell'Asia sudorientale per trasmettersi di là alle produzioni agricole. Ora, anche su scala nazionale, queste superano in media altre regioni, o vi furono invece diversi centri? Per quanto si sia ben lungi da un il z5 per cento. Tanto basta perché vengano irrimediabilmente a prodursi crisi consenso generale, tuttavia la tesi di un centro unico appare sempre meno plau cicliche di sussistenza piu o meno acute, di cui le piu gravi possono provocare il sibile" ,il che peraltro nulla toglie alla realtà della propagazione di questa agri declino della vita economica e talvolta delle civiltà che questa sostiene. Ecco per coltura da una regione all'altra. I focolai autonomi di scoperta o invenzione del ché fino a quando la produttività agricola non superò questa soglia era material l'agricoltura sarebbero stati quattro o cinque, situati storicamente in momen mente impossibile qualsiasi progresso continuato dello sviluppo economico e ti assai diversi: Medio Oriente (8ooo, 7ooo a. C.) ; Asia (5ooo, 4ooo a. C.) ; Fu delle civiltà stesse, e ancor meno quell'accelerazione dei progressi scientifici ropa e Mediterraneo occidentale (55oo, 45oo a. C.) ; America (4ooo, 35oo a.C.). e tecnici che costituisce una delle caratteristiche dell'epoca contemporanea. Identiche domande e risposte si applicano alle origini delle civiltàantiche e, I profondi cambiamenti nel sistema di produzione agricola che precedettero in particolare, dell'urbanizzazione, due fenomeni molto strettamente collegati. la rivoluzione industriale hanno spezzato queste catene. L'aumento di produtti Se dunque agricoltura, civiltà e urbanizzazione sono fenomeni interdipendenti, vità che ne è risultato ha portato nell'arco di quaranta-sessant' anni al passaggio e molteplici le loro interazioni, il ruolo dell'agricoltura appare incontestabil da un eccedente medio dell'ordine del z5 per cento a un eccedente superiore al mente quello predominante e, in particolare, tale da determinare in larga misura 5o per cento, sorpassando in tal modo — per la prima volta nella storia dell'uma gli altri due. L'adozione dell'agricoltura aveva consentito, per la prima volta nità — quella che potremmo chiamare soglia di potenziale libertà dalle minacce nella storia dell'umanità, un eccedente durevole di produzione alimentare per di carestia, cioè la soglia oltre la quale un raccolto molto scarso non comporta persona attiva, rendendo in tal modo possibile un consumo rilevante di prodotti piu, come accadeva inprecedenza, una forte penuria oppure una carestia.Spez non strettamente alimentari. A loro volta queste circostanze portarono ad una zando queste catene, eliminando questa strozzatura, la rivoluzione agricola — a prima specializzazione del lavoro e alla creazione di una vita urbana in cui si buon diritto si è dato questo nome ai profondi cambiamenti intervenuti nella raccoglievano alcuni produttori non agricoli ; vita urbana che a sua volta favori vita rurale — doveva innescare la rivoluzione industriale, rivoluzione che proba quello sviluppo intellettuale e tecnico da cui nacquero le civiltà dell'antichità. bilmente si colloca fra i massimi rivolgimenti che l'umanità abbia mai vissuto. Il detto biblico«dove manca la farina non trova posto la scienza» è forse la Fra l'ossessione della fetta di pane che non bisogna mangiare per non ingras prima presa di coscienza del ruolo svolto dall'eccedente agricolo. Finché in se sare e quella della ciotola di riso indispensabile per non morire, fra la minaccia no a una società la produzione media di generi alimentari di una famiglia agri all'equilibrio ecologico dovuta al troppo esiguo numero di agricoltori rispetto cola media basta appena al suo nutrimento, è impossibile qualsiasi valido svilup alla superficie coltivabile o viceversa a un'altissima densità di popolamento, fra po di altre attività economiche o intellettuali. L'adozione o l'invenzione dell'agri queste opposte situazioni aberranti passa essenzialmente la linea che separa il coltura è stata una tappa fondamentale nella creazione di un simile eccedente mondo sviluppato dal Terzo Mondo. Per l'essenziale, questa frattura ha avuto e soprattutto nellarelativa regolarità della sua disponibilità. inizio con la rivoluzione agricola. Dunque, prima di ritornare al problema del Eppure, nonostante gli ulteriori progressi delle civiltà antiche e occidentali, l'agricoltura di quest'ultimo quarto di XX secolo, è importante porsi un duplice l'eccedente agricolo restava pur sempre molto scarso, cosicché alla vigilia della interrogativo che può chiarire tali problemi : che cosa è stata questa rivoluzione rivoluzione industriale, cioè ai primi del xvni secolo, le società piu sviluppate agricola? E perché non si è comunicata ai paesi del Terzo Mondo? Sarà questo dovevano ancora mantenere nell'agricoltura fra il p5 e l'8o per cento della l'argomento dei due paragrafi successivi, mentre il quarto sarà dedicato al forte popolazione attiva. D'altra parte, il consumo medio di prodotti alimentari non incremento dei rendimenti e della produttività agricola nel mondo sviluppato solo era molto scarso in termini calorici, ma era costit!!ito quasi esclusivamen che ne ha recentemente sconvolto l'economia. Nel quinto tratteremo il grave te di calorie dirette, ossia di origine vegetale. Il consumo di calorie superiori problema del Terzo Mondo su cui incombe la minaccia della fame. Nell'ultimo, (carne, latticini ) era ridotto al minimo dal suo costo, giacché occorrevano cir infine, ci porremo il problema dell'avvenire. ca otto calorie vegetali per produrre una caloria animale. Tuttavia, prima di affrontare i vari argomenti, non è affatto superfluo insi Dunque, semplificando, si può dire che nelle società tradizionali ogni perso stere sulla distinzione, troppo spesso ignorata, che va fatta fra i concetti di ren na attiva nell'agricoltura forniva in media una quantità di prodotti alimentari dimento e di produttività. Senza entrare in particolari di ordine tecnico, ricor che non superava di oltre il zo-3o per cento il consumo della sua unità familiare. diamo che, in agricoltura, s'intende per rendimento il rapporto esistente sia fra Diciamo dal zo al 8o per cento (anziché dal !5 al z5 per cento come si ricave la superficie di terreni agricoli e la produzione da essi consentita, sia anche fra la rebbe dallaproporzione di persone occupate) per tener conto dei consumi ali quantità di sementi e la produzione che ne deriva. Cosi, per esempio, si dirà mentari, nettamente piu importanti, della maggior parte degli altri gruppi so che, fra il !948-52 e il I97I-73, il rendimento del grano nell'Europa occidentale ciali. Questi valori —eccedente del zo-3o per cento — acquistano tutto il loro è passato da!5,g quintaliper ettaro (ro ooo metri quadri ) a 30,2 quintali per significato quando si consideri un elemento spesso omesso negli schemi espli ettaro. Oppure si dirà (soprattutto in riferimento a epoche preindustriali ) che in cativi dello sviluppo economico, cioè le fiuttuazioni annuali dei rendimenti delle Europa, nel medioevo, il rendimento del grano era di quattro volte la semente.
  • 11. Agricoltura zy6 Agricoltura La produttività, viceversa, misura il prodotto che si ottiene con una quantità popolamento nettamente superiore a quelladel resto dell'Luropa, ovvero se data di lavoro o di altri fattori produttivi (capitali, tecniche, ecc.). In generale, proprio tale densità abbia portato a quella politica economica. La domanda si la nozione di produttività si riferisce soprattutto al rapporto fra produzione e può estendereanche all'agricoltura, ma in questo caso pare assaiprobabile che quantità di lavoro erogato per ottenere tale produzione, per cui si potrà parlare nei Paesi Bassi, dove gli scambi esterni consentirono di svincolarsi dal freno delle di numero di ore di lavoro necessarie per produrre una tonnellata di grano. F. disponibilità alimentari (il paese era diventato importatore netto di cereali ), l'in evidentemente la produttività a dare la misura del progresso economico. Inoltre cremento di popolazione abbia portato a un'intensificazione della domanda, che è importante ricordare che in agricoltura può esservi, e spesso vi è, opposizione a sua volta favori un graduale sviluppo delle tecniche agricole. Ritroviamo fra situazione (e talora evoluzione) dei rendimenti e situazione (e talora evolu cosi riferita al xvt e xvtt secolo e alle società occidentali una tesi sviluppata so zione) della produttività. Possono esservi coltivazioni (o regioni, o paesi) che prattutto per il xx secolo e le società asiatiche dalla Boserup, che individua nella presentano rendimenti elevati e bassi livelli di produttività o viceversa. I sistemi pressione demografica un importante fattore di sostegno all'introduzione di di coltivazione intensiva sono generalmente caratterizzati da alti rendimenti e tecniche nuove in agricoltura. È chiaro che quando parliamo di terre piu o meno bassi livelli di produttività, mentre al contrario i sistemi di coltivazione estensi densamente popolate ci riferiamo a un concetto relativo, che deve tener conto va sono generalmente caratterizzati da rendimenti bassi e livelli di produttività non soltanto delle tecniche impiegate, ma altresi delle condizioni climatiche, elevati. Cosi, per esempio, negli Stati Uniti, nel periodo I97I-73, i rendimenti pedologighe e anche sociali : comunque in questo contesto si può ritenere signi del grano raggiungevano appena i zz quintali per ettaro, sicché i rendimenti ficativa la differenza di densità fra i Paesi Bassi e la maggior parte dei paesi del del grano nell'Europa occidentale li superavano quasi del 5o per cento, mentre l'Europa occidentale. Si tratti di questi o altri fattori, fermo rimane che a partire è risaputo che negli Stati Uniti la produttività è molto superiore a quella euro dal xvt secolo le pianure ad altissima densità di popolamento delle Fiandre e del pea, per lo meno da quattro a sei volte tanto. Brabante erano diventate, come osserva Slicher van Bath, la Mecca degli esperti europei di agricoltura. Nel Sei e Settecento è l'intera Inghilterra che in qualche modo fa propria la z. La r i v oluzione agricola in Occidente. lezione della scuola fiamminga e che, applicandone le tecniche agricole a terre assai meno densamente popolate di quelle dei Paesi Bassi, ottiene un notevolis Verso il principio del xvttt secolo la struttura degli scambi internazionali simo incremento di produttività in questo settore vitale dell'economia. Se infatti subi profonde modificazioni. L'Inghilterra — che cinquant' anni prima occupava un posto trascurabile nel commercio dei prodotti «coloniali» — non soltanto l'agricoltura dei Paesi Bassi (come del resto quella dell'Italia settentrionale)aveva raggiunto un livello tecnico relativamente elevato, con rese due o tre avanzò al primo posto in questo campo, soppiantando i Paesi Bassi che a loro volte superiori che nel resto dell'Europa, tuttavia lo scarto nel livello della pro volta si erano già sostituiti al Portogallo un secolo prima, ma, accanto al nuovo duttività non era direttamente proporzionale a quello dei.rendimenti, giacché ruolo di mercante europeo delle spezie e dello zucchero, assunse progressiva la scarsa disponibilità di terre per persona attiva nell'agricoltura determinava un mente quello di «granaio d'Europa», fornendo ai paesi del continente quantità livello di produttività relativamente prossimo a quello degli altri paesi dell'Eu crescenti di cereali. Verso il r7go le esportazioni inglesi di cereali raggiunsero un ropa occidentale e centrale. Infatti, come abbiamo visto, bisogna evitare l'erro massimo di circa duecentomila tonnellate, pari al t3-t5 per cento del consumo re comunissimo di confondere «rendimento» e «produttività»: in agricoltura è interno. Questo ragguardevole eccedente era uno degli indici dei profondi rivol possibile, grazie a un sistema di coltivazione estensiva, raggiungere un elevato gimenti intervenuti nel settore. A partire dal t7oo, e anche un po' prima, se livello di produttività malgrado rendimenti piuttosto bassi, e viceversa. condo alcuni ricercatori, l'agricoltura inglese iniziava dunque la sua «rivolu Siamo tornati su questa distinzione in quanto probabilmente essa è l'ele zione agricola», detta anche «seconda rivoluzione agricola» per distinguerla mento che ci permette di comprendere perché, nonostante lo stadio avanzato dall'altra che nove-diecimila anni prima accompagnò la rivoluzione neolitica. delle loro tecniche agricole, la rivoluzione industriale non sia nata nelle Fiandre o nel Brabante: qui il livello della produttività era probabilmente insufficiente z.t. 1 Paesi Bassi: la Mecca degli agronomi. per suscitare uno sviluppo industriale consistente. Resta da chiedersi perché fu proprio l'Inghilterra il paese in cui tali nuove tecniche si diffusero piu rapida Schematizzando, si può dire che, all'inizio, la rivoluzione agricola consisté mente, ma questa è «un'altra storia», che esula dall'argomento qui trattato e i nell'applicazione accelerata, su terre relativamente poco popolate, di tecniche cui interrogativi superano di gran lunga ogni affermazione, per quanto cauta. agricole lentamente perfezionate in regioni ad alta densità di popolamento, cioè Diremo solo che in ciò bisogna forse ravvisare una delle conseguenze dei fre nel trasferimento di tali tecniche dai Paesi Bassi all'Inghilterra. quenti contatti fra i due paesi, grazie in primo luogo al rilevante movimento di È difficile stabilire se fu lo sviluppo dei Paesi Bassi nel xvt e xvtr secolo, emigranti protestanti espulsi dalle Fiandre sotto la dominazione spagnola. Cen largamente imperniato sugli scambi internazionali, a consentire una densità di tocinquant'anni piu tardi i cattolici inglesi svolsero un ruolo analogo nell'espor
  • 12. Agricoltura z48 z49 Agricoltura tazione della rivoluzione industriale sul continente dove gli imprenditori e, so dell'allevamento, a sua volta resa possibile dalle colture foraggere introdotte prattutto, i tecnici inglesi contribuirono notevolmente all'industrializzazione, nella rotazione. Questa forma di sfruttamento delle terre, che in qualche modo senza che peraltro il loro numero fosse molto elevato. comportava per la prima volta una reale integrazione di agricoltura e alleva Fra le cause probabili della permeabilità dell'Inghilterra alle tecniche nuove mento, portòallaprogressiva scomparsa del maggese e, di conseguenza, a un e della loro rapida diffusione per tutto il paese, occorre anzitutto citare la strut aumento della produttività, se non del lavoro agricolo, per lo meno delle terre. tura sociale, meno rigida che in molti altri paesi europei, nella quale i grandi E qui conviene affrontare, sia pure in pochi accenni, il problema della tra proprietari terrieri non costituivano una casta, e segnalare altresi una loro effet sformazione dei sistemi di proprietà fondiaria e, in particolare, quello della tiva presenza sulle terre. Non va inoltre neppure trascurato il ruolo svolto dalla scomparsa, avvenuta in tempi diversi ma comune a tutta l'Europa, di talune domanda interna favorita, come nei Paesi Bassi, dall'espansione commerciale forme semicollettive di proprietà e di lavoro che interessavano una frazione di imperniata sui mercati extraeuropei, a partire dalla seconda metà del xe secolo. terre piu o meno importante secondo i paesi. Sebbene queste trasformazioni non A questo proposito, non è superfluo ricordare come, fin dal t7oo, la piu grande siano state provocate nella totalità dei casi dalla modificazione dei sistemi di cittàd'Europa fosse probabilmente Londra che, con isuoi circa gino ooo abi coltura,è però evidente che ne furono ovunque fortemente favorite,cosi come tanti, aveva triplicato in un secolo la sua popolazione. è chiaro che a loro volta favorirono l'introduzione di nuove tecniche agricole. È interessante osservarecome in Europa, centocinquanta-duecento anni piu z.z. L'Inghilterra, modello della rivoluzione agricola. tardi, la comparsa di macchine agricole — redditizie soltanto su superfici molto vaste — sia stata di stimolo all'adozione di forme piu collettive per certi lavori Se però in tutta la sua prima fase (diciamo dal i69o al i73o) la rivoluzione (mietitura,trebbiatura, ecc.) o di impianti di prima trasformazione (caseifici, agricola inglese si limitò a copiare i metodi fiamminghi, ben presto subentrarono frantoi, ecc.) proprio perché qui le aziende erano piccole in confronto a quelle innovazioni locali. A partire dal I730 circa e fino alla metà del xtx secolo la degli Stati Uniti, dove la maggior parte di queste attrezzature era stata messa a Mecca degli esperti di agricoltura sarà l' Inghilterra:la rivoluzione agricola s'i punto. Va segnalato infine un certo sincronismo fra la rivoluzione agricola e la spirerà all'esempio inglese, che servirà da modello all'Europa nonché agli Sta scomparsa delservaggio nelle regioni europee dove ancora sopravviveva. ti Uniti. z) Introduzione o estensione di colture nuove. Vediamo adesso in che consistevano le nuove tecniche della rivoluzione agri Osserviamo anzitutto che questo aspetto della rivoluzione agricola fu in cola, di cui abbiamo in qualche modo ripercorso le prime tappe geografiche. Le buona parte una diretta conseguenza del punto precedente : infatti la rotazione fasi iniziali furono caratterizzate dalle modalità che presentiamo molto schema continua implicava l'integrazione delle colture nuove nei cicli. Siccome la di ticamente qui di seguito, raggruppandole in sei punti. L'ordine di esposizione stinzione fra estensione delle colture e introduzione di colture nuove (ma a non è cronologico — da un punto di vista storico, infatti, la maggior parte di tali partire da che data >) è molto difficile da stabilire e comunque piuttosto arbitraria, innovazioni fu introdotta simultaneamente — ma tiene conto piuttosto dell'in e dato che gli effetti economici sono in ogni caso gli stessi, tralascererno qui tale fluenza relativa di ogni fattore, senza peraltro che vi si debba attribuire troppa distinzione. Fra le piante alimentari nuove (nuove, conviene precisarlo, per la importanza dal momento che il loro peso reale è assai difficile da determinare. maggior parte dell'Europa) o che conobbero allorauna fortediffusione, ricor t ) Soppressioneprogressivadel maggese (terra coltivabile lasciata a riposo), diamo in particolare la «famosa» rapa, il trifoglio e alcune altre piante foraggere sostituito da un sistema di avvicendamento continuo delle colture. meno importanti, la colza, il luppolo, il grano saraceno, il mais, la carota, il Nella maggior parte dell'Europa l'agricoltura tradizionale si basava su due cavolo e, infine, la patata, sulla cui importanza economica non si è ancora insi tipi principali di avvicendamenti, al fine di scongiurare l'esaurimento dei ter stito a sufficienza. reni : l'avvicendamento biennale, con un anno di coltivazione seguito da uno di 3) Miglioramento delle attrezzature tradizionali e introduzione di attrez maggese, e l'avvicendamento triennale, ossia due anni a coltura seguiti da un zature nuove. anno di maggese. L'avvicendamento triennale, introdotto in Europa occidenta Bisogna parlare prima di tutto e soprattutto del miglioramento dell'aratro le prima del medioevo dalle invasioni germaniche, dominava nel Nord, e quello (e anche, per certe regioni piu arretrate, della sua sostituzione alla zappa), biennale nel Sud. Costitui progresso la diffusione di un sistema di rotazione delle giacché proprio qui furono compiuti i maggiori sforzi. I progressi avanzarono colture distribuito generalmente lungo un periodo di tre o di quattro anni su due fronti, peraltro complementari : miglioramento della forma e della strut (ma anche dai sei ai dodici anni ) nel quale il maggese scompare del tutto. Qui tura dell'attrezzo e sempre piu largo impiego del ferro. Occorre inoltre segna la funzione di rigenerazione del suolo viene realizzata tramite una successione lare l'introduzione della falce che sostitui gradualmente il falcetto, quella del di colture che consumano elementi chimici del suolo diversi e situati a profon seminatoio che sostitui la semina a spaglio e quella della zappa trainata. Tali dità variabili; tramite l'introduzione di piante dagli effetti rigeneratori e, so innovazioni contribuirono ad accrescere la produttività del lavoro agricolo, ma prattutto, tramite una concimazione piu abbondante, favorita dalla diffusione l'ora della meccanizzazione sarebbe venuta solo piu tardi.
  • 13. Agricoltura 250 2SI Agricoltura 4) Selezione delle sementi e degli animali da riproduzione. Tabella I. In questo periodo siavvia uno sforzo metodico, lungo e paziente, che pro Indice di diAusione della rivoluzione agricola in Europa (Russia esclusa). segue ancor oggi, per la selezione delle sementi e degli animali da riproduzione. Fonti : stime dell'autore. Nelle primefasi i progressi furono notevoli soprattutto per questi ultimi; ne derivò un rapido aumento nel peso dei capi e nei rendimenti della produzione di Percentuale latte. della popolazione europea 5) Estensione e miglioramento delle terre arative. rappresentata dai paesi Percentuale con meno del 60 % di agricoltori I dissodamenti sono evidentemente una costante della storia agraria, ma in della popolazione attiva rispetto alla popolazione questo periodo si segnala un'accelerazione di tale processo unita a un impulso in agricoltura attiva totaLe dell'Eriropa alle bonifiche delle regioni paludose grazie all'impiego di tecniche nuove. Alla stessa epoca risale anche l'introduzione o la diffusione del drenaggio. I700 75-8o 6) Estensione dell'impiego dei cavalli nei lavori agricoli. I750 5 75 I8oo Poiché la velocità di trazione del cavallo è in media del go per cento superiore a z3 73 I85o quella del bue, l'estensione del suo impiego in agricoltura fece aumentare in mi 38 59 I88o sura analoga la produttività di una grande parte dei lavori. Cosi, laddove nel xvil 77 55 secolo era possibile arare con i buoi circa o,4 ettari di terra al giorno, con i ca I900 77 50 valli questa cifra passa a o,g-o,6 ettari ; verso la fine del xvtn secolo il perfeziona I9I O 89 47 mento dell'aratro la farà salire fino a o,8 ettari e, con la trazione a vapore, a me tà del xlx secolo sarà possibile arare ben g ettari al giorno (oggi un buon trattori si può affermare che nella quasi totalità dei paesi oggi considerati sviluppati sta con equipaggiamento modernissimo può arare anche rio ettari in dodici ore). la diffusione delle nuove tecniche aveva raggiunto gran parte delle imprese Ecco tratteggiate — sia pure, lo ricordiamo, in maniera molto schematica agricole (cfr. tab. I ). Da un punto di vista storico, si osserva che, come regola le principali innovazioni che caratterizzarono la rivoluzione agricola. Un se generale, tale propagazione si realizzò, grosso modo, in rapporto diretto alla di condo gruppo di innovazioni sarà introdotto in agricoltura piu tardi: si tratterà stanza di ogni paese dall'Inghilterra: i piu vicini vennero infatti raggiunti per di macchine agricole nuove (in particolare mietitrici e trebbiatrici ), del miglio primi. Qui evidentemente va chiarito subito che la vicinanza non si misura solo ramento di attrezzi piu tradizionali, dell'inizio dell'impiego di una trazione di in chilometri. Per fare un solo esempio, il flusso migratorio dall'Inghilterra agli versa da quella animale, e dell'introduzione di concimi chimici. D'altronde allora Stati Uniti implica una forma di vicinanza. il centro di queste innovazioni si sposterà, geograficamente, dall'Inghilterra agli La rivoluzione agricola, anche solo per il fatto di toccare direttamente il Stati Uniti (tranne per i concimi, settore nel quale la Germania svolgerà un 7o-8o per cento di tutta la popolazione e, quindi, il 7o-8o per cento dei produtto ruolo trainante); le immense disponibilità di terre di questo paese favoriranno ri e dei consumatori, doveva necessariamente determinare rivolgimenti profondi infatti la meccanizzazione, destinata a sconvolgere per una seconda volta le con nell'economia intera, e in particolare nell'industria manifatturiera. In pratica dizioni del lavoro agricolo e quelle della produttività. Si calcola che, nel t8oo, avrebbe suscitato, attraverso tutta una serie di interazioni, l'inizio della rivolu fossero necessarie negli Stati Uniti in media 373 ore di lavoro per produrre Ioo zione industriale in Inghilterra, facilitandone altresi il trasferimento agli altri bushel (z,7 tonnellate) di grano; nelle economie tradizionali europee la cifra paesi con un conseguente impulso all'urbanizzazione. corrispondente era certamente superiore in media alle quattromila ore. È probabile, appunto in ragione di questa enorme disponibilità di terre e della loro qualità, che anche verso il I7oo tale valore fosse nettamente piu basso 3. Cau se della mancata propagazione della rivoluzione agricola al Terzo negli Stati Uniti che in Europa: probabilmente inferiore a mille ore. Esso, poi, 1VIondo. subirà una nuova, forte caduta nel xlx secolo (e anche nel xx, ma su questo ar gomento ritorneremo nel ) 4). Negli Stati Uniti, a partire dal x 8yo, le ore neces Abbiamo visto come la rivoluzione agricola si sia propagata dall'Inghilterra sarieinmedia per produrre too bushel digrano passano a 233 ;nel t88o sono verso il resto dell'Europa, grosso modo in funzione della distanza. Dunque, nella scese a r pz, per arrivare a 87 nel Isizo. misura in cui non si presentavano altri ostacoli specifici, c'era da aspettarsi che, Sul piano spaziale, tale rivoluzione agricola si è propagata, piu o meno rapi verso la fine del xtx secolo o all'inizio del xx, essa raggiungesse le principali damente, all'insieme dei paesi sviluppati. Indubbiamente, nei diversi paesi, la regioni di quello che oggi si chiama Terzo itlondo. Diciamo principali regioni forma e il «tempo» delle trasformazioni subite dall'agricoltura sono ben lungi perché non va dimenticato che all'inizio delPOttocento una parte dell'attuale dall'essere identici, ma se ci si riferisce alla vigilia della prima guerra mondiale T erzo Mondo non conosceva ancoral'agricoltura, anche seda un punto di vista
  • 14. Agricoltura 252 z53 Agricoltura demografico tali regioni rappresentavano soltanto una piccola parte del Ter tutti questi elementi non era certo tale da favorire quella maggiore erogazione zo Mondo, probabilmente meno di un sesto. Per quanto riguarda le altre re di lavoro richiesta dalle nuove tecniche della rivoluzione agricola, giacché in fin gioni, l'agricoltura vi aveva raggiunto un livello tecnico pari o superiore a dei conti si trattava allora di accelerare l'opera della natura con uno sforzo umano quello delle regioni progredite dell'Europa di prima della rivoluzione agricola: supplementare. Dunque la differenza climatica dovette costituire un importante queste appunto avrebbero potuto essere raggiunte dalla rivoluzione agricola fattore limitativo per certe sue caratteristiche negative, ma incise in maniera occidentale verso la fine del xix secolo. ancor piu sostanziale in ragione delle differenze nei tipi di colture richieste da Ora, come prima constatazione, possiamo osservare che, a quel punto, quasi climi cosi diversi. la totalità di tali regioni era già passata sotto un regime coloniale o semicoloniale. In che misura la colonizzazione europea costitui dunque un ostacolo al tra 3.2. I tipi di agricoltura. sferimento della rivoluzione agricola? Il problema è piuttosto delicato e solleva interrogativi ai quali non sempre si trovano risposte del tutto chiare. Comun Siamo giunti cosi alla seconda serie di ostacoli. Poiché la rivoluzione agricola que, in definitiva, il loro valore è poco piu che marginale rispetto all'interroga aveva avuto luogo in zone temperate, era naturale che portasse a un migliora tivo fondamentale, cioè le cause della mancata propagazione. Vi è infatti tutta mento dei rendimenti e della produttività di un tipo di colture proprie di quei una serie di ragioni obiettive di importanza decisiva. climi. Le nuove varietà di colture introdotte o diffuse, i tipi di sementi perfezio nate, gli obiettivi perseguiti nella selezione delle specie animali, ecc. erano 3.i. Il clima. adattati ai climi temperati. Pertanto, la loro trasmissione spontanea a territori climaticamente assai diversi poneva problemi molto complessi e una problema La maggior parte dei geografi e degli economisti che si sono occupati della tica del tutto diversa dai casi di propagazione da una regione all'altra entro una distribuzione spaziale delle aree sviluppate ha notato come da un tale esame zona a condizioni climatiche omogenee. La disponibilità di una varietà di grano emerga un'importante constatazione: l'insieme dei paesi che hanno conosciu a piu alte rese o piu resistente ai geli primaverili non poteva sortire alcun effet to la rivoluzione agricola e quella industriale durante il xviir e xix secolo è si to di rilievo in un'economia basata sul riso e in un clima dove le basse tempera tuato in regioni temperate, mentre la quasi totalità dei paesi oggi sottosviluppati ture erano sconosciute; è perciò perfettamente naturale che non se ne sia rea si trova in regioni non temperate, nelle zone intertropicali o tropicali. Regioni lizzata la diffusione in tali economie. Benché come principio abbia valore uni sviluppate e zone temperate combaciano quasi alla perfezione sulla carta geogra versale, il perfezionamento dei metodi di avvicendamento basato su una rota fica e questa ripartizione si ritrova non soltanto a livello dei grandi continenti, zione di colture favorevoli in clima temperato non trovò alcuna giustificazione ma anche all'interno di questi. Per citare solo due esempi diremo che, persino nelle risaie dell'India. Anche tralasciando i tabu religiosi (nei confronti del ma in Europa, le regioni meno sviluppate sono situate nel Sud e che in America iale nel mondo musulmano e della carne in generale in gran parte del Sud latina le zone piu temperate (Argentina, Uruguay, Cile) sono anche le piu svi Est asiatico), molto difficilmente gli animali selezionati potevano adattarsi ai luppate. climi tropicali o semitropicali. In breve, le innovazioni compiute all'interno e Se ci si limita all'ambito della rivoluzione agricola, cioè all'adozione di tec a favore di un'agricoltura di zone temperate erano di utilità molto limitata nelle niche altamente produttive nella produzione agricola e soprattutto alimentare, regioni tropicali o intertropicali, e non potevano in ogni caso espandervisi né la sovrapposizione delle aree risulta ancora piu perfetta. Una frattura cosi netta rapidamente né, soprattutto, spontaneamente. Ci troviamo qui dunque in pre e pronunciatanon può evidentemente essere puro frutto del caso. Dunque è senza di un elemento primigenio nella spiegazione della mancata diffusione importantericercarne lacause, che possiamo raggruppare in due serie. della rivoluzione agricola ai paesi attualmente sottosviluppati. La prima è legata al fatto stesso degli effetti deleteri dei climi tropicali tanto sulla fertilità del suolo quanto sulle condizioni di salubrità generale, sfavorevoli 3.3. La densita di popolamento.all'uomo e soprattutto all'intensificazione delle sue attività. Non si tratta di fare del rigido determinismo geografico, ma il rifiuto di qualunque determinismo, Vi è ancora daconsiderare un altrofattore, che contribui a ostacolare tale secondo l'atteggiamento oggi di moda, è altrettanto assurdo quanto in passato lo diffusione. Infatti sembra assai probabile che la densità di popolamento agri era la convinzione di un'influenza determinante e irrevocabile del clima. È colo fosse molto piu alta in buona parte dei paesi del Terzo Mondo che nei paesi certo che i suoli lungamente esposti all'azione del calore e dell'acqua risultano europei di quel tempo. Le cause di una tale differenza di popolamento agricolo, molto impoveriti e che in queste regioni, molto piu che in quelle temperate, o semplicemente di popolamento, sarebbero evidentemente molto interessanti regnano allo stato endemico malattie capaci di rallentare il ritmo di attività da studiare. Probabilmente sono collegate al rendimento energetico per super umana; infine è altrettanto certo che, al di sopra di una certa temperatura, lo ficie coltivata, piu elevato per il riso che per il grano; tuttavia questa non è sforzo fisico si fa fisiologicamente e psicologicamente piu faticoso. L'insieme di certo una spiegazione sufficiente, e le cause reali, oggi come oggi, sono difficili
  • 15. Agricoltura z54 z55 Agricoltura da spiegare. Comunque, in questo contesto poco importano le cause. Nell'in sieme, i paesi asiatici, che, in condizioni normali, avrebbero potuto mirare piu La colonizzazione. o meno facilmente, sulla base del loro livello tecnico, all'avvio di una rivoluzione agricola e industriale nel xrx secolo, presentavano densità di popolamento agri Abbiamo appena visto come il principale ostacolo alla propagazione della ri colo molto superiori a quelle dei paesi europei. Nell'Inghilterra del rpoo il voluzione agricola ai paesi del Terzo Mondo fosse di natura climatica. Ciò però rapporto fra popolazione totale e superficie coltivata era di r,5 abitanti per ettaro non significa che la colonizzazione sia stata priva di conseguenze per l'agricol e, per la Francia, di r,r. Per la Cina nel suo insieme si calcola che verso il rg5o tura del Terzo Mondo. Del resto, uno dei motivi fondamentali che favorirono la superficie coltivata fosse pari a 95 milioni di ettari ; ora, supponendo di poter la colonizzazione fu appunto la domanda di prodotti agricoli tropicali, che per la applicare lo stesso valore anche alla Cina degli anni intorno al r8ro, otteniamo loro stessa natura è praticamente impossibile coltivare in Europa. La coloniz per questa data un valore di oltre 3 abitanti per ettaro. Per l'India (Repubblica zazione provocò nella maggior parte delle regioni del Terzo Mondo un note indiana) avremmo una superficie assai simile : 93 milioni di ettari, corrisponden volissimo aumento nella produzione di colture da esportazione. Ora, nell'in ti, per il rg5o, a 3,8 abitanti per ettaro, e, per il r888, a 3,6 abitanti per ettaro. sieme, le conseguenze dell'allargamento di tali colture — i cui profitti sono andati La Birmania, paese peraltro considerato poco popolato, contava nel rg4t circa per la maggior parte a piantatori o imprese non autoctone — sono state negati z,3 abitanti per ettaro di coltivo. In Corea fin dal xvttr secolo la densità era al ve per la produzione di generi di sussistenza. Infatti, non solo le terre migliori l'incirca di 4 o 5 abitanti per ettaro. Una densità di 3-4 abitanti per ettaro di sono state sottratte alla produzione alimentare, ma l'impiego di tecniche talora coltivo si puo considerare come una media approssimativa per tutta l'Asia. assai sofisticate nell'agricoltura di esportazione è stato privo di qualsiasi so Si tratta dunque di una densità da tre a quattro volte superiore a quella del stanziale ripercussione sull'agricoltura di sussistenza. l'agricoltura occidentale prima della rivoluzione agricola. Ora, come si è visto Oltre a ciò, fin dagli anni rgoo-zo (e anche prima in alcune regioni ) si assiste nel ( r, che ne esamina le modalità, l'inizio della rivoluzione agricola può essere a una modificazione del ritmo di crescita della popolazione dovuto all'introdu descrittoschematicamente come un'applicazione accelerata,su terrescarsamen zione in società tradizionali di tecniche mediche occidentali assai avanzate, Que te popolate, di tecniche agricole lentamente perfezionatesi in regioni che dove sta crescita si trasformerà progressivamente in una vera e propria inflazione de vano fronteggiare un problema di alte densità di popolamento. Gli ulteriori mografica: con l'inizio degli anni '5o l'aumento naturale della popolazione del sviluppi delle tecniche agricole, e in particolare la messa a punto di nuove Terzo Mondo ha raggiunto un ritmo in precedenza sconosciuto a qualsiasi attrezzature, non solo implicavano l'ampliamento delle superfici, ma potevano vasta regione. Di conseguenza la popolazione totale del Terzo Mondo è pratica essere economicamente vantaggiosi unicamente su terre meno densamente po mente triplicata fra il rgoo e il 1975, facendo per lo meno raddoppiare il numero polate. Cosi, per una frazione importante del Terzo Mondo, la diversa densità di agricoltori su terre agricole già densamente popolate (soprattutto in Asia ). di popolamento costitui un ostacolo supplementare a una diffusione dei progressi È evidente che una simile espansione, unita a una scarsa disponibilità di terre nel corso del xrx secolo. di mediocre fertilità, pone problemi pressoché insolubili, e in proposito merita Dunque nell'8o per. cento circa del Terzo Mondo — che in ragione del suo ricordare che, durante la rivoluzione industriale, l'agricoltura si sviluppò in livello tecnico agricolo avrebbe potuto sperare di beneficiare di un trasferimento presenza di una popolazione attiva relativamente stabile (cfr. tab. z), giacché spontaneo delle nuove tecniche — il processo di propagazione fu ostacolato da la moderataprogressione demografica (da quattro a cinque volte meno densa di una serie di fattori naturali. Questi sono la distanza geografica, la densità di po quella dei paesi sottosviluppati ) fu compensata dal trasferimento di una parte polamento e, soprattutto, la differenza climatica, che ha influito non solo in ra della popolazione attiva dall'agricoltura all'industria. gione del prevalere di climi negativi propri quasi della totalità dei paesi sottosvi Pertanto, come abbiamo appena visto, la profonda frattura fra le condizioni luppati, ma soprattutto perché la rivoluzione agricola si è prodotta in climi tem dell'agricoltura nei paesi sviluppati e in quelli del Terzo Mondo deriva da un perati eattraverso tecniche adattate a taliclimi. Tuttavia queste cause essen deterioramento delle condizioni generali della produzione agricola in quest'ul ziali non ci devono indurre a considerare inesistenti o trascurabili i probabili timo. Tuttavia, questo deterioramento spiega solo in piccola parte tale pro effetti di un insieme di fattori di tipo sociale spesso invocati per spiegare le dif fonda frattura, che per il resto deriva dai grandi rivolgimenti subiti dall'agri ficoltà di propagazione delle tecniche. È certo che in numerose società del Terzo coltura dei paesi sviluppati nell'ultimo quarto di secolo. Tali rivolgimenti, ai Mondo esistevano (ed esistono tuttora) strutture sociali o religiose capaci di co quali non si è prestata abbastanza attenzione, furono causati da una combina stituire un freno alle innovazioni tecniche. Può trattarsi, secondo le regioni, di zione di fattori: da un lato i continui progressi tecnici, avviati dalla rivoluzione sistemi di casta, di tabu, di forme comunitarie di lavoro agricolo, ecc. Ma la agricola nel xvm secolo e dalla meccanizzazione e dai concimi chimici nel xrx relativa varietà delle società europee, che adottarono tecniche agricole nuove, secolo, dall'altro l'impiego degli antiparassitari e l'introduzione del calcolo eco lascia pensare che non si tratti di ostacoli insormontabili, il che però evidente nomico nel lavoro agricolo. Esamineremo ora tali rivolgimenti e, soprattutto, le mente non significa che siano trascurabili. loro conseguenze.
  • 16. Agricoltura z56 257 Agricoltura Tabella 2. cimo intorno al 1975 (cfr. tab. g). In altre parole, verso il 195o l'agricoltura occu Evoluzione della popolazione attiva maschile in agricoltura (cifre arrotondate; migliaia pava braccia in numero quasi pari all'insieme di tutti i settori dell'industria, di persone attive). mentre intorno al 1975 rappresenta piu o meno un quarto soltanto dell'occupa Fonti: T. Deldycke, H. Gelders e J.-M. Limbor, in P. Bairoch (a cura di), I.a population zione industriale complessiva. Questo declino assoluto e relativo nel numero di active et sa structure, Bruxelles — New York 1968 ; «Annuaire staxistique du travail»,Bit, attivi in agricoltura non è stato accompagnato da regressioni o stagnazioni pro Genève (annate varie) ; Statisti«tue de la population active, r962-r973, Ocde, Paris 1975 ; duttive, anzi si può valutare che durante lo stesso periodo il volume della produ inoltre, dati forniti dal Bit. zione agricola dei paesi sviluppati sia all'incirca raddoppiato. Paesi sviluppati Già di per sé queste tendenze lasciano intravvedere il fenomeno essen ziale che ha caratterizzato l'agricoltura dei paesi sviluppati in quest'ultimo quar Belgio Francia Italia G ran B r etagna to di secolo, cioè un progresso estremamente rapido della produttività. Una pro 1700 c. (zooo) « duzione raddoppiata fornita da un numero di lavoratori tre volte minore signi fica, grosso modo, una produttività moltiplicata per sei. Però, siccome in realtà x8oo c. (45on) I 7OO x85o c. 69o (55oo) 1820 la diminuzione del numero di persone attive e l'aumento della produzione sono 5100 stati leggermente inferiori a quanto indicano questi valori arrotondati, si può 1900 c. 62o 5520 645o 1390 6200 calcolare che la produttività agricola durante questi venticinque anni sia aumen 1950 c. 330 3900 1130 tata di circa cinque volte anziché sei. 1970 c. 120 x95o 2250 570 Ciò vuoi dire che nell'arco di poco meno di una generazione la quantità di 1975 c." 90 1590 x85o 550 cibo prodotta da un contadino medio dei paesi sviluppati è risultata xnoltipli cata percinque. Nel periodo precedente a questo furono necessari duecento Paesi sottosviluppati cinquant' anni circa per triplicare soltanto tale produttività. Durante gli ultimi totale « Egitto India e Messico venticinque anni, cioè, i progressi della produttività sono stati probabilmente Pal«istan maggiori di quelli realizzati dalla rivoluzione neolitica agli anni '5o. x 900 c. 139 000 2300 63 000 3100 1930 c. x68 ooo 3100 72 000 36oo 4.1. Un aumento dei rendimenti senza precedenti. 1950 c. 205 000 3700 85 ooo 4900 Quest'autentica esplosione della produttività agricola è stata resa possibile 1960 c. 242 000 4100 107 000 5500 1970 c. 270 000 48oo (116 ooo) (63oo) dalla combinazione di un insieme di fattori, fra cui bisogna citare in primo luogo i rendimenti : infatti questa produzione raddoppiata di beni agricoli non soltanto l e cifre fra parentesi comportano un piu ampio margine di errore che gli altri dati ri è stata fornita da un numero di agricoltori tre volte minore, ma è stata raccol feriti allo stesso periodo. ta su una superficie agricola ridotta. s Proiezione; cifre provvisorie. Laddove, dall'inizio della rivoluzione agricola fino agli anni '5o, i rendimen «Esclusi i paesi comunisti. ti di grano sono cresciuti, per esempio nei paesi sviluppati, all'incirca dello o,4-o,5 per cento l'anno (il che equivale a un raddoppiamento ogni centocin quant'anni circa), tali rendimenti, a partire dagli anni '5o, crescono annualmen Il balzoin avanti dei rendimenti e della produttività agricola nei paesi svi te del g,o per cento circa, vale a dire che raddoppiano ogni venticinque anni luppati durante l'ultimo quarto di secolo. (cfr. tab. 4). Persino in paesi quali gli Stati Uniti, dove l'enorme disponibilità di terre ha portato per almeno un secolo e mezzo alla stagnazione dei rendimenti, In un periodo in cuiben di rado, nel campo del progresso tecnico ed eco nell'ultimo quarto di secolo questi sono raddoppiati. La stessa brusca svolta nel nomico, si è dato rilievo all'agricoltura, questo settore ha conosciuto nei paesi la curva dei rendimenti che abbiamo appena rilevato per il grano si riscontra sviluppati un rivolgimento senza precedenti nella storia per ampiezza e rapidità, in maniera piu o meno accentuata anche per diversi cereali e altri prodotti La tabella z ce ne ha già lasciato intravvedere una delle manifestazioni : il for agricoli (cfr. tab. 5). In alcuni paesi e per certe colture i progressi nei rendi tissimo declino del numero di agricoltori. In molti paesi sviluppati nel i975 vx menti sono stati estremamente rapidi: cosi, per esempio, in Francia i ren era un numero di agricoltori circa tre volte minore che verso il 195o. La caduta dimenti del mais sono passati da 18,6 a 49,4 quintali per ettaro fra il 1948-52 è ancora piu forte in termini relativi : il settore agricolo, che nei paesi sviluppati e il 1971-75. occupava quasi un terzo degli attivi verso il 195o, ne occupava meno di un de Questa autentica esplosione dei rendimenti deriva da un insieme di molti
  • 17. Agricoltura 258 z59 Agricoltura Tabella 3. Tabella 4. Dati generali sull'agricoltura nei paesi sviluppati occidentali (I950-73)<). Evoluzione dei rendimenti del grano in alcuni grandi paesi sviluppati <). Fonti: Popolazione attiva: Statistiquede la main-d'auvre, I95o-r96z e I954-Ig64, Ocde, Fonti : per il periodo I700-1902 : «Annuaire statistique de la France», voi. XLVII (I93I),Paris Ig63 e x965 ; Statistique de la population active, I96o-r97I e I96z-r973, Ocde, Paris Paris 1932, parte retrospettiva (pp. 54-55 e z4I) ; Historical Statistics of the United States, I973 e x975. Washington xg6I, p. 297' G. Porisini,Produttività e agricoltura: i rendimenti del fru Pil e spesa per consumi privati : Comptes nationaur. des pays de l'Ocde, I95o-r968, Ig6o mento in Italia dal r8xo al rgaz, Ilte, Torino x g7I (particolarmente a p. xxxv) ; inoltre, dati r97o e I962-I973 (voli. I e II), Ocde, Paris xg7o, xo7z e Ig75 ; inoltre, annuari statistici raccolti per il nostro studio Révolution industrielle et sous-développement, Mouton, Paris nazionali. La Haye I974< (trad. it. Einaudi, Torino Ig67). P roduzione agricola: «Annuaire de la production», voi. XXVI I I (<974), parte I, Fao, Per il periodo 1948-75: cfr. tabella 3, produzione agricola. Roma xg75 (e diverse annate precedenti ) ; «Bulletin Mensuel. Economie et Statistiques Agricoles», voi. XXIV (x975), n. 7-8; inoltre, annuari statistici nazionali. Stati Regno Uniti F ranci a I tal ia Unito Urss EuroPa Stati occidentale " Uniti Rendimenti del grano (quintali per Giappone ettaro ) Parte spettante all'agricoltura nella popo I700 C. 6,o 9>0 lazione attiva civile occupata (in percen x8oo c. (xo,o) 8,otuale) (7,o) I3 S (5,0) x85o c. I 0>0 Io>3 (7,0) x7,5 (5 o)I950 30>4 I3>5 47>0 I898-I902 9>4 I3>5 8,I 2 I,5 6,z I960 zx>3 8,3 30>2 x948-I95z I x>2 I8,3 '5>2 27) 2 7,8 I970 I3,6 4)4 I7 )4 x97I-I975 21> I 43,6 25>3 44,8 I4>7 I973 I 1) 9 4)x I3)4 Tasso d'increxnento annuo dei ren Parte spettante all'agricoltura nel prodotto dimenti interno lordo (in percentuale) x7oo-xgoo 0>3 0>4 1950 I4> I 7>o 24)0 x8oo-I85o 0>0 0>5 (0,0) o,S (o,o) 1960 9>4 3>9 14>9 x85o-Igoo — 0 I 0,5 (0,3) o,4 (o,4) I970 6,o 2,g 7,8 Igoo-I950 0) 4 o,6 I>3 0>5 0>5 I973 5>0 4>0 6,o I950-I973 z,8 o,8 2)2 2>2 z,g Parte spettante all'alimentazione nella spesa Le cifre tra parentesi sono dati approssimativi che comportano un considerevole mar gine di errore. per consumi privati (in percentuale) 1950 36,6 27>9 55>0 1960 34>x 22>2 43> I elementi. Abbiamo innanzitutto la continuazione di quei progressi che possia 1970 29>7 I9,2 34>4 mo definire tradizionali, nel senso che sono gli stessi che già ebbero una parte I973 30> I I8,x 32>4 importante nella rivoluzione agricola: metodi colturali piu efficaci e soprattutto selezione delle sementi. Si possono anche considerare come progressi tradiziona Evoluzione del volume della produzione li l'estensione della meccanizzazione e l'impiego di concimi artificiali la cui uti agricola (I96x-65 = xoo ) lizzazione ebbe inizio, come abbiamo visto, nella seconda metà del xxx secolo. x g48-52 66,8 83,3 55>5 A questi quattro fattori si sono aggiunti, dalla fine della seconda guerra mon xg58-6z 92>5 95 I 8x,8 diale, l'impiego massiccio degli antiparassitari : insetticidi, erbicidi, funghicidi o Ig68-72 II6,8 I I3>2 Ixg,O prodotti contro i roditori. Certo non sempre si tratta di mezzi nuovi, ma l'am I970-74 I22)2 I I7>0 II8,2 piezza del loro impiego attuale è incommensurabilmente maggiore di quella di due o tre decenni fa. In certi casi i dati relativi al IgSo sono stati ottenuti per interpolazione. Inoltre, e ciò è piu nuovo per l >Europa che per il Nordamerica, bisognerà <) Turchia esclusa. pensare alla trasformazione del contadino in un produttore di merci. Ciò espri me e traduce in pratica una molteplicità di modificazioni dominate dal passag gio accelerato da un sistema economico di tipo agricolo — in cui l'autoconsumo e
  • 18. Agricoltura z6o z6I Agricoltura Tabella 5. striale. Si tratta di una trasformazione troppo poco apprezzata e ben di rado Evoluzione dei rendimenti di alcune colture in Europa iUrss esclusa ; quintali per ettaro). inclusa nelle spiegazioni di fenomeni economici contemporanei. Sta di fatto che, Fonti : cfr. tabella 3, produzione agricola. dall'inizio della rivoluzione industriale fin verso il I94o negli Stati Uniti, e fino all'inizio degli anni '5o in Europa, la produttività era aumentata molto piu Tasso d'incremento rapidamente nell'industria che nell'agricoltura. Il settore agricolo era (ed è annuo talvolta) considerato come quello in cui i progressi della produttività avveniva I94tx-5z r97I-75 (%) no assai lentamente, senza comune misura con quelli dell'industria o dei tra sporti,o anche delresto dell'economia presa nel suo complesso. Cosi,per esem Grano I4,6 3c»9 3>3 pio, negli Stati Uniti — paese per il quale disponiamo di buone serie statistiche Mais »>4 36,4 4,8 a questo riguardo — la produttività del lavoro è aumentata fra il I869-79 e il Orzo x6,g 3z>t z,8 I924-29 di un po' meno dell'I per cento all'anno nell'agricoltura, rispetto al Patate I37>o I86,5 ' t>4 2,3 per cento nel resto dell'economia e al 2,2 per cento nell'industria manifat Barbabietole da zucchero z4g,8 36S,I 1>7 turiera. Fra il 1924-29 e il x966-7o, questa stessa produttività è aumentata del 3,8 per cento in agricoltura contro il z,3 per cento nel resto dell'economia e il z,6 t97o-74. per cento nell'industria manifatturiera. Se ci si limita al dopoguerra, gli scarti sono ancor piu sensibili, giacché fra il I946-5o e il I966-7o la produttività del lavoro è cresciuta del 5,8 per cento all'anno nell'agricoltura,,contro il z,7 per persino il baratto trovavano ancora largo spazio — aun sistema economico di mer cento nel resto dell'economia e il 3,4 per cento nell'industria manifatturiera. cato pressoché puro che ha trasformato il contadino in un produttore non molto Dunque, mentre fino al decennio x94o-5o la produttività del lavoro agricolo diverso (a parte le incertezze climatiche) da quello degli altri settori dell'eco aumentava a un ritmo due volte inferiore che nel resto dell'economia, da allora nomia. Di conseguenza, il contadino è diventato un imprenditore che soggiace si è verificato l'opposto: essa cresce due volte piu rapidamente che nel resto agli stessi vincoli di chi opera nel settore dell'industria. Ciò significa che il dell'economia, cioè a un ritmo che, come abbiamo già osservato, costituisce una calcolo economico e finanziario ha sostituito gli usi e le tradizioni, tanto piu in novità assoluta. quanto l'elevato costo unitario di certe attrezzature (trattori, ecc.) implica spes Utilizziamo qualche dato piu concreto per esprimere questa forte espansio so un ricorso al prestito. Le esigenze del calcolo economico spingono a loro ne della produttività agricola. Abbiamo visto come, intorno al I92o, negli Stati volta in direzione di una specializzazione agricola in sostituzione di quella po Uniti fosseronecessarie circa 87 ore di lavoro per produrre xoo bushel (2,7 licoltura che era vantaggiosa non solo all'autoconsumo ma anche all'ambiente. tonnellate) di grano ; verso il I937 si trattava pur sempre di 67 ore; ma verso il Tale specializzazione agricola favorisce dal canto suo accorpamenti di proprie I975 tale valore si avvicinava a 8 ore soltanto. Per il mais i progressi sono stati tà che spesso si sono realizzati a svantaggio non soltanto del paesaggio rurale, ancora piu rapidi (xo8 ore intorno al I937 e 5 ore verso il x975). Nel settore non ma anche del sistema ecologico. Evidentemente, tutte queste modificazioni sono alimentare, se si prende un prodotto che ha svolto un ruolo determinante nel state facilitate dai progressi nel campo dell'istruzione : verso il I95o l'istruzione commercio estero degli Stati Uniti, vediamo che per I balla (zx8 chili) di coto obbligatoria vigeva da almeno trentacinque anni in tutti i paesi sviluppati. In ne si è scesi da oltre zoo a meno di 4o ore. Nel campo dell'allevamento i progressi fine i progressi agricoli sono stati agevolati anche dallo sviluppo dei mezzi di sono stati anche piu rapidi. Cosi, per esempio, verso il I937, per produrre un comunicazione, dal miglioramento delle previsioni meteorologiche e dalla dif hundredweight (circa 5o litri ) di latte erano necessarie 3,4 ore di lavoro, ma solo fusione dell'irrigazione. mezz' ora verso il I975, e per «produrre» circa 5o chilogrammi di carne di tac chino si è passati da 24 a meno di I ora. Gli scarti sono un po' meno accentuati se invece di limitare il confronto alla 4.2. Un totale rovesciamento del rapporto fra il ritmo di crescita della pro sola produttività del lavoro lo si estende a quella di tutti i fattori di produzione. duttività agricola e quello della produttività industriale. . D'altra parte, nonostante l'impiego sempre piu massiccio di altri elementi, la manodopera resta ancora di gran lunga il principale fattore produttivo. Persino I rogressi nel campo dei rendimenti e della produttività delle colture sonoprogressx ne negli Stati Uniti, le spese per attrezzature agricole (compresa la manutenzione),stati accompagnati da progressi quasi altrettanto importanti nel campo d pcr concimi e antiparassitari rappresentavano, nel I97x-73, il zz per cento sol levamento, dimodoché ne è uscito sconvolto tutto l'insieme del settore agricolo. tanto del totale dei costi di produzione in agricoltura. Ma, anche tenendo conto L'aumento della produttività agricola che ne è derivato è stato tale da sconvol <li questi fattori produttivi, da due o tre decenni la crescita della produttività gere totalmente il rapporto con il ritmo di crescita della produttività indu rimane nettamente piu elevata nell'agricoltura che nell'industria o, a maggior
  • 19. Agricoltura z6z z63 Agricoltura ragione, nel resto dell'economia, e questo vale praticamente per tutti i paesi guerra mondiale, nonché del livello arretrato dell'agricoltura russa l sviluppati occidentali. D'altronde, come regola generale, la produttività del pro ema è di sapere se questi progressi siano stati piu ra idi o i u 1 ' d' l ilssa velso 1 i9I3 . lavoro agricolo è aumentata ancor piu rapidamente negli altri paesi occidentali que i occidentali. Diciamo subito che, se non si tien conto degli effetti delleuelli occ' ad alto livello di sviluppo (Germania, Belgio, Francia e Regno Unito) che non guerre, si ha l'impressione che il divario si sia accentuato. In base ai nostri cal negli Stati Uniti ; ma, grosso modo, il rapporto fra il ritmo di crescita della pro co i, certo approssimativi, la produttività dell'agricoltura americana era, intorno duttività agricola e della produttività industriale è lo stesso. Ecco un elemento al i9i3, circa quattro volte superiore a quella della Russia degli zar. Un calcolo importante che, in particolare, permette di spiegare vuoi il deteriorarsi dei ter grossolano, basato sul postulato arbitrario — ma non lontano d 1 — h l mini di scambiodei prodotti agricoli delle zone temperate rispetto ai beni ma guerre a iano fatto perdere alla Russia circa quindici anni e che il tasso mediouerre abbi nufatti, vuoi anche la rapidissima regressione della quota riservata all'agricol d'incremento della produttività sia stato pari al 3 11' tura tanto nelle spese di consumo quanto nella formazione del valore aggiunto quello registrato dagli Stati Uniti fra il i9o9-r3 e il i968-74 ), darebbe uno scarto globale dell'economia. Prima di passare al caso dei paesi del Terzo Mondo, conviene soffermarci a r a 6 intorno al i968-74. Ora, poiché lo scarto è per lo meno di z a x6, si educe che in Urss i progressi sono stati molto meno rapidi. sull'evoluzione dei paesi sviluppati dell'Est per sfumare un poco il quadro Non si puo dunque attribuire l'attuale ritardo della produtt' 't' ' l estremamente positivo che abbiamo appena tracciato per i paesi sviluppati oc e rs sa effetto congiunto del basso livello degli anni intorno al i r e d I cidentali, È un argomento in cui gli apprezzamenti variano generalmente in ritardo ac lcumulato in due guerre. In altri termini gli sv t mo a i9r3 e e funzione del colore politico di chi compie l'analisi, per cui le conclusioni possono ', g an aggi rappresentati suonare in termini di «grandioso successo» cosi come di «bruciante sconfitta». a asso ivello dell'agricoltura russa al momento della presa del potere da arpresa e po ere a par Per semplificare un po' il problema ci limiteremo al caso dell'Urss. te dei soviet e dalle perturbazioni profonde portate in questo campo dalle due Non vi è dubbio che, in questo momento, i livelli dei rendimenti e soprat guerre mondiali non costituiscono elementi sufficienti per spiegare del tutto il ritardo odierno dell'agricoltura sovietica. tutto della produttività sono assai bassi nell'agricoltura sovietica in confronto ai paesi sviluppati occidentali. Il paragone risulta poi ancor piu sfavorevole quando La sola spiegazione, al di fuori di quella di un fallimento almeno parziale della pianificazione in questo settore sarebbe h d' si confrontino Urss e Stati Uniti, cioè due paesi che beneficiano entrambi di c e i rapi i progressi registrati a agricoltura dei paesi sviluppati occidentali siano dovuti al suo livello avan una vasta disponibilità di terre agricole: 6ro milioni di ettari in Urss contro 44o zato. n altre parole, a partire da una determinata soglia, i progressi della romilioni negli Stati Uniti verso il 1970. duttività verrebbero a Igevolati. Tuttavia, questa spiegazione non sembra molto Vediamo anzitutto qualche dato sui rendimenti. Nel periodo x968-74 questi convincente; infatti nei paesi sviluppati occidentali il tasso di incremento della ammontavano, per il grano, a i4,7 quintali per ettaro in Urss e zo,g negli Stati Uniti ; per il mais, rispettivamente 5z,5 e z8, i ; per le patate z56,9 e i i 5,4. produttività del lavoro agricolo è stato molto elevato anche nelle zone ad agri coltura scarsamente sviluppata. Per esempi d t I d ' 6 Molto piu importanti e significativi sono però i dati sulla produttività. In pio, uran e i ec ennio i96o-7o, in Italia come in Spagna e in Grecia la produttività è aumentata con ritmo su eri questo campo si può effettuare un confronto abbastanza semplice che offre il vantaggio di non deformare troppo la realtà. Se ci limitiamo alla produzione q o eg i Stati Uniti (ma leggermente inferiore a quello dei paesi iu sviluppati dell'Europa occidentale). o ei paesi piu complessiva di cereali e di carne, vediamo che, per gli anni i968-74, gli Stati In definitiva, appare che il ritardo attuale dell'agricoltura sovietica sia do Uniti avevano prodotto annualmente zita milioni di tonnellate di cereali e x6 milioni di tonnellate di carne (bovina, ovina e suina), mentre i rispettivi valori per vuto alPeffetto combinato del basso livello di partenza, delle conseguenze delle guerre e anche di un ritmo piu lento di sviluppo. Ciò mostra se ve ne fo b' l'Urss erano di r76 e xr milioni di tonnellate: insomma una produzione ame g , agricoltura è, o per lo meno è stata fino ad oggi, un settore molto ricana che supera di circa un quarto quella sovietica. Ma questa produzione ag i a ri, ne quale hanno un posto importantissimo innanzitutto i statunitense — superiore dunque di circa un quarto a quella dell'Urss — era for nita da tre milioni di agricoltori soltanto, contro i 39 milioni dell'Urss, da cui si fattori umani e sociali. Tuttavia, il parziale insuccesso dell'agricoltura sovietica non imp ica che la collettivizzazione delle terre sia, di per sé, un fattore frenante ricava che, grosso modo, un agricoltore americano produce una massa di beni alimentari almeno sedici volte superiore a quella del suo collega sovietico, c rispetto a progresso Ciò equivarrebbe a semplificare il problema all'estremo e i successo dellagricoltura cinese per far rivedere attentamen 1 per di piu su una superficie sensibilmente minore, In questo modo, approssi una simile affe re a en amente a ermazione. Questo ci porta ovviamente al problema d 11' ' l mativamente, si può calcolare che negli Stati Uniti la produttività del lavoro tura nele Terzo Mondo, problema che ora affronteremo. a e agrico agricolo siasedici volte superiore a quella dell'Urss. Però questo basso livello relativo della produttività agricola dell'Urss non implica affatto l'assenza di grandi progressi in questo settore, soprattutto se si tien conto delle enormi devastazioni causate dalla guerra civile e dalla seconda