4. • Un TERREMOTO (o SISMA) è una vibrazione della superficie
terrestre.
• Esso è provocato dallo spostamento improvviso di MASSE
ROCCIOSE nel sottosuolo (cioè nella LITOSFERA: crosta terrestre +
astenosfera o “parte superiore del mantello”).
• Tale spostamento libera la massima quantità di energia in un punto
che si chiama IPOCENTRO. Esso si trova lungo una FAGLIA, cioè
una “spaccatura” o “taglio” che coinvolge la litosfera.
• Le ONDE SISMICHE si propagano intorno all’ipocentro. Il punto
sulla superficie in cui vengono avvertite con la massima intensità è
perfettamente verticale rispetto all’ipocentro e si chiama
EPICENTRO.
• Lo TSUNAMI (dal giapponese TSU, porto + NAMI, grande onda) è un
terremoto il cui epicentro si trova nelle profondità marine. Esso
provoca grandi onde assai pericolose per i centri abitati sulle zone
costiere.
1. IL TERREMOTO
6. • Un VULCANO è una spaccatura della crosta terrestre.
• Il MAGMA (costituito da rocce fuse, presenti nell’astenosfera o parte
superiore del mantello) si accumula nel SERBATOIO MAGMATICO e
risale la superficie attraverso il CAMINO VULCANICO.
• Il magma, una volta giunto alla superficie, diventa LAVA e fuoriesce
da un’apertura detta CRATERE.
• La lava raffreddata e solidificata e si ammassa progressivamente
dando luogo a un rilievo, detto CONO o EDIFICIO VULCANICO.
• Non tutti i vulcani sono ATTIVI, cioè eruttano lava: alcuni sono
QUIESCENTI (eruttano solo in alcuni periodi, spesso a distanza di
molti anni) o addirittura SPENTI (hanno cessato la loro attività).
1. IL VULCANO
8. • I continenti si spostano molto lentamente.
• Ciò dipende dalle fratture che “tagliano” la litosfera (crosta terrestre
+ astenosfera o parte superiore del mantello) in più parti.
• Queste “parti” di litosfera, dette PLACCHE o ZOLLE, si muovono sul
mantello: alcune placche si avvicinano, altre si allontanano, altre
scorrono l’una a fianco dell’altra.
• Ecco perché la Terra è un pianeta in costante trasformazione: in
origine le terre emerse costituivano probabilmente un unico grande
continente detto Pangea. In seguito essa si è spezzata in più blocchi
e ancora oggi è in atto una forte frammentazione.
2, 3. LA DERIVA DEI CONTINENTI
11. • I terremoti e i vulcani tendono a coinvolgere le medesime zone:
1. Le coste occidentali delle due Americhe;
2. Le isole dell’Oceano Pacifico;
3. Le isole dell’estremo oriente asiatico (Giappone, Filippine,
Singapore, Indonesia, Papua Nuova Guinea eccetera);
4. L’Eurasia meridionale, soprattutto lungo la linea che congiunge le
Alpi all’Himalaya passando per il Caucaso;
5. l’Africa centro-meridionale (in particolare la Rift Valley);
6. Il centro dell’Oceano Atlantico.
4. DISTRIBUZIONE
DI TERREMOTI E VULCANI
13. • I moti convettivi avvengono ovunque ci sia un fluido riscaldato.
• Il fluido più caldo è meno denso e più leggero: quindi tende a
muoversi verso l’alto.
• Il fluido più freddo è più denso e più pesante: quindi tende a
muoversi verso il basso.
• Ciò provoca un continuo movimento circolare: il fluido più caldo,
che raggiunge la superficie, si raffredda e precipita verso il basso;
viceversa, il fluido più freddo, a contatto con la fonte di calore (che
nel caso della Terra o della fiamma del fornello è in basso), si scalda
e risale verso la superficie.
6. I MOTI CONVETTIVI
DEL MANTELLO
15. • Una PLACCA o ZOLLA è una porzione di litosfera che può essere in
parte emersa e in parte sommersa da un mare o da un oceano.
• Le PLACCHE si muovono poiché il MANTELLO è fluido, viscoso, e al
suo interno avvengono forti moti convettivi.
• Ogni placca ha dei confini, detti MARGINI.
1. I margini delle placche possono avvicinarsi (MARGINI CONVERGENTI):
in tal caso si possono formare delle MONTAGNE (OROGENESI).
Oppure, un margine può scivolare al di sotto dell’altro margine e,
fondendosi, dare origine a una catena di VULCANI.
2. I margini possono allontanarsi (MARGINI DIVERGENTI): in tal caso
fuoriuscirà del magma (lava) e si origineranno dei VULCANI.
3. Infine, i margini possono scorrere l’uno a fianco dell’altro (MARGINI
TRASCORRENTI): in tal caso si osserveranno grandi fratture lungo la
superficie terrestre (dette “faglie trasformi”).
• In ciascuno di questi casi i movimenti sono accompagnati da terremoti.
7. LA TETTONICA
DELLE PLACCHE
17. • Una faglia è una frattura della litosfera che può essere visibile
anche in superficie.
• Essa, come i margini delle placche, può essere di tre tipi: diretta,
inversa o trascorrente.
8. LA FAGLIA
20. • Lo strumento che misura le onde sismiche si chiama SISMOGRAFO.
• Per misurare l’intensità di un terremoto ricorriamo a due scale
diverse:
1. La scala RICHTER, che misura l’effettiva intensità delle onde
sismiche.
2. La scala MERCALLI, che misura l’ammontare dei danni provocati da
un terremoto (p. es. un terremoto che avviene nel deserto può
essere di magnitudo 8 per la scala Richter, ma – poiché non viene
avvertito da nessuno e non fa alcun danno – di grado I per la scala
Mercalli).
9. LA MISURAZIONE
DEL TERREMOTO