3. La Terra è uno dei pochi pianeti
nell’universo a poter ospitare la vita.
E’ composta dal 21% di terra e dal 79%
di acqua.
La Terra non è sempre stata così come
la conosciamo, infatti nel corso della
sua esistenza ha subito enormi
cambiamenti.
Difatti prima i continenti non erano nella
loro posizione attuale, ma erano tutti
uniti formando così la Pangea mentre
gli oceani formavano la Panthalassa.
6. Come si forma un vulcano?
• Il vulcano ha origine dallo scontro tra due placche. Una di
esse va sopra mentre l'altra va sotto creando vulcani che sono
delle spaccature della crosta terrestre da cui esce la lava.
Questa, quando si raffredda diventa pietra che,
accumulandosi, forma una montagna. La tipica forma a cono
è dovuta al fatto che, sulla sommità, c'è l'apertura del cratere.
7. I VULCANI
I vulcani sono delle montagne
particolari, le quali hanno un cratere
che può avere varie dimensioni, e a
volte possono avere anche più di un
cratere.
I vulcani sono sparsi in tutto il
mondo, hanno origini e dimensioni
diverse e hanno varie classificazioni.
8. Camino
Cratere
vulcanico
vulcanico
Cono
vulcanico
Camera
magmatica
9.
10. La camera magmatica
I vulcani hanno una parte non
visibile all’esterno: essa è la
camera magmatica in cui è
contenuto il magma un
insieme di materiale
incandescente che fuoriesce
durante le eruzioni.
11.
12. E’ la parte esterna del vulcano, sul quale scende la
lava in eruzione; solidificando, crea nuovi strati del
cono rendendolo più alto, largo, ecc (in questo
modo si identificano i vari tipi di vulcani)
13. I VULCANI
Esso è formato da: camera
Un vulcano è una struttura magmatica, cratere,
geologica complessa formatasi camino,condotti secondari e
per la risalita del magma. fessure laterali.
Possono essere:
A Scudo A Cono Sottomarino
14. Vulcano a scudo
Un vulcano a scudo presenta fianchi con pendenza
moderata; è costruito dall’eruzione di lava basaltica fluida.
Essa tende a costruire enormi coni a bassa
pendenza, in quanto la sua scarsa viscosità le consente di
scorrere agevolmente sul terreno o sotto di esso, nei tubi di
lava, fino ad arrivare a molti chilometri di distanza, senza
consistente il raffreddamento. I maggiori vulcani del pianeta
sono a scudo. Il nome deriva dalla geometria degli stessi,
che li fa assomigliare a scudi posti sul terreno.
Esempi di vulcani a scudo sono: il Mauna Loa e il Mauna
Kea delle Hawaii.
15. Vulcano a cono
Troviamo un vulcano a cono quando le lave sono acide. In questi casi il
magma è molto viscoso e trova difficoltà nel risalire, solidificando
velocemente. Alle emissioni laviche si alternano emissioni di piroclasti,
materiale solido violentemente eruttato che, alternandosi con le colate,
forma gli strati dell'edificio. Eruzioni di questo tipo possono essere molto
violente (come quella del Vesuvio che seppellì Pompei), poiché il magma
tende ad ostruire il camino vulcanico creando un “tappo”; solo quando le
pressioni interne sono sufficienti a superare l'ostruzione l'eruzione
riprende (eruzione di tipo vulcaniano), ma nei casi estremi ci può essere
un'esplosione che può arrivare a distruggere l'intero vulcano (eruzione di
tipo peleèano). Il vulcanismo di questo tipo è presente lungo il margine
continentale delle fosse o dei sistemi arco-fossa, dove il magma proviene
dalla crosta, dove le rocce sono di composizione più esogena.
Esempi sono: Vesuvio, Etna e Popocatepeti in Messico.
16. Vulcani sottomarini
• Un terzo tipo di apparati vulcanici sono i vulcani
sottomarini nella forma di semplici spaccature
della crosta oceanica da cui fuoriescono magma
e gas. Rappresentano i vulcani più diffusi sulla
Terra ed hanno dato vita nel corso della storia
geologica della Terra alle dorsali oceaniche e
alle isole o arcipelaghi di origine vulcanica.
Vulcani di questo tipo, oltre che semplici
spaccature della crosta, possono essere sia
vulcani a scudo sia vulcani a cono.
17.
18. • Numerosi vulcani sottomarini sono stati scoperti attorno al 1980 per mezzo di un
sistema sonar a visione laterale, chiamato GLORIA, trainato da una nave
oceanografica vicino alla superficie, che riusciva a coprire un'area molto vasta del
fondo oceanico.
• La maggior parte delle eruzioni vulcaniche sul nostro pianeta si verificano al di
sotto del livello del mare; si calcola che il 75% del magma annuo sia prodotto da
vulcani sottomarini. Il magma, originato dal mantello terrestre, viene eruttato
sulla crosta oceanica.
19. IL VULCANO SOTTOMARINO PIU’ GRANDE
è il Marsili, localizzato nel Tirreno meridionale
e appartenente all’arco insulare Eoliano.
Secondo gli esperti di tutta Italia una sua
eventuale eruzione potrebbe scatenare un
maremoto che “laverebbe” tutta la costa
tirrenica meridionale.
21. Perché avviene un’eruzione vulcanica?
Perché i gas contenuti all'interno del magma
cominciano a muoversi spingendo la massa di roccia
fusa verso l'alto.
Esistono due tipi di attività vulcanica:
effusiva ed esplosiva
22. Eruzione effusiva
Una eruzione effusiva è una eruzione vulcanica
in cui il magma viene espulso dal vulcano sotto
forma di fiumi di lava, detti anche colate laviche.
Per avere una eruzione di questo tipo è
necessario che i gas contenuti nel magma
vengano espulsi in modo da evitare che la
pressione del gas conduca ad una esplosione
23. Eruzione esplosiva
Le eruzioni esplosive spruzzano magma,
cenere e gas. Quando spruzzano cenere e
gas, la lava sale su a forma d'ombrello; si
può alzare fino a raggiungere i 10 km di
altezza. Durante le eruzioni esplosive, può
accumularsi così tanta cenere da far
cadere i tetti delle case. Quando la colonna
eruttiva crolla su se stessa si formano i
piroclastici.
24. Il Vulcanesimo Secondario
Gli aspetti più comuni del vulcanesimo
secondario sono :
le solfatare
I Soffioni
le fumarole
I Geyser
Il Bradisismo
25. Le Solfatare
• SOLFATARA O ZOLFATARA
• Esalazione vulcanica che consiste in emissione di vapore acqueo, biossido di carbonio,
idrogeno solforato, dalla cui ossidazione si forma zolfo che si deposita, spesso in
cristalli. Sono manifestazioni legate a vulcani in stato di quiescenza o prossimi
all'estinzione. Alcune possono dare origine a depositi di zolfo, sfruttabili. Le solfatare
sono diffuse in tutte le aree vulcaniche della Terra, soprattutto in Islanda, in
California, in Messico, nelle Antille, in Cile, in Giappone, nell'isola di Milo. Numerose
sono anche in Italia: nei Campi Flegrei (con la famosa solfatara di Pozzuoli), e inoltre
sull'Etna e nell'isola di Vulcano.
26. I Soffioni
• I soffioni boraciferi sono fluidi e fuoriescono dal terreno da spaccature naturali o
perforazioni artificiali.
I fluidi sono costituiti per il 95% da vapore acqueo, e per la parte restante da anidride
carbonica, idrogeno solforato (a cui si deve il leggero odore di uovo marcio), metano
ed altre sostanze, tra cui sali di boro.
Le emissioni possono raggiungere una temperatura di 130°-160° ed una pressione
compresa tra 4 e 14 atmosfere.
27. Le Piccole e grandi Fumarole
• Le fumarole sono emanazioni di vapore e altri gas vulcanici presenti generalmente in
prossimità dei crateri o dei fianchi di vulcani attivi, nonché in aree idrotermali in cui i centri
vulcanici non sono più attivi.
• Sono piccole ma profonde fessure nel suolo nelle quali si ha una risalita di gas emessi a
temperature che, a seconda del tipo di attività vulcanico-idrotermale, vanno da circa 100 fino
a 900 °C.
• La grande fumarola, come si capisce dal nome, è la più grande fumarola di tutto il vulcano e
dalla quale fuoriesce un vapore che ha una temperatura di 160°C. Le rocce che si trovano nei
pressi di questa fumarola sono di un caratteristico colore giallo determinato dal fatto che
all’interno della fumarola condensano alcuni sali come il realgar, il cinabro e
l’orpimento, mentre il caratteristico odore non proprio gradevole è dato dalla presenza di
acido solfridrico.
28. I Geyser
• I Geyser sono potenti getti d’acqua calda mista a vapore che escono periodicamente da
sorgenti termali. Strettamente imparentati con i vulcani sono manifestazioni secondarie di
attività del magma. L’acqua, che si raccoglie nel condotto dei geyser viene riscaldata da
vapori e gas vulcanici fino al punto di ebollizione. La temperatura alla quale ciò avviene
dipende dalla pressione esercitata dalla colonna d’acqua spessa che rimane intrappolata
nel condotto dei geyser.
• I geyser più grandi si trovano in Islanda, negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda. In questo
Paese si trova il geyser Waimangu (in Maori, significa acqua nera ), che nel 1904 lanciò un
getto alto 450 metri.
29. Il Bradisismo
• Un'area caratterizzata da intenso bradisismo in Italia è l'area flegrea (Campania), ed in
particolare la città di Pozzuoli.
Pozzuoli sorge nel cuore di un campo vulcanico attivo: i Campi Flegrei, e al di sopra di una
camera magmatica estremamente superficiale, per tale ragione ad ogni modifica di forma
o volume di tali magmi, corrispondono in superficie fenomeni di sollevamento o
abbassamento del suolo.
• Un luogo simbolo del bradisismo di Pozzuoli è certamente il Serapeo, un antico tempio
pagano, divenuto poi mercato in epoca romana, che conserva nelle sue colonne i segni
delle variazioni relative del livello del mare, causate dal bradisismo, di cui è stato
testimone. Il Serapeo è infatti emerso solo nel 1538 in seguito ad un importante evento di
bradisismo positivo associato all'ultima eruzione dei campi Flegrei: l'eruzione di Monte
Nuovo.
30. I vulcani nel mondo
Fumetto animato dei vulcani nel mondo
35. Impressionante è la vista del KILIMANGIARO in Tanzania, un vulcano in stato
quiescente: la sua vetta innevata fa da sfondo ai safari che si tengono lungo il confine,
e gli erbivori della savana pascolano tranquillamente guardati dal loro sorvegliante.
36. UNA PLINIANA DI UN VULCANO
ATTIVO NELL’ ANTARDIDE:
ISOLE SANDWICH
40. L’Islanda è un’isola di origine vulcanica. Il vulcanismo islandese è
molto particolare. Nelle eruzioni dei vulcani islandesi abbiamo la
eruzione fissurale che non fa uscire la lava da un solo cratere ma da
una spaccatura che si apre nel terreno, spaccatura che può arrivare
ad avere una lunghezza anche di diversi chilometri.
Inoltre, l'Islanda, è spaccata in due da una faglia vulcanica che è
collegata proprio alle varie eruzioni fissurali e che separa le due
parti dell’isola di 2 cm all’anno. L'isola conta circa 130 vulcani attivi.
Alcuni, come Hekla e Krafla, hanno eruzioni circa ogni 10 anni.
L'ultima eruzione di un vulcano islandese si è avuta nell'aprile 2010
quando il vulcano islandese Eyjafjöll ha ripreso la sua attività
sprigionando una nube di cenere che, trasportata dai venti, ha
paralizzato per una settimana i voli di quasi tutta l'Europa;
l'eruzione si è placata soltanto a metà maggio 2010.
41. I vulcani islandesi sono di due tipi:
• Posso essere di tipo fissurale se eruttano da
una fessura e non da un cratere;
• Oppure possono essere esplosivi o effusivi se
eruttano attraverso un cratere.
42. • Questo è un esemplare di un vulcano
Islandese fissurale
43. • Questo è un esemplare di vulcano islandese
esplosivo
44. I VULCANI IN CAMPANIA
In Campania ci sono molti vulcani importanti.
I più noti sono:
IL VESUVIO:
Il Vesuvio è un vulcano esplosivo attivo in stato di quiescenza dal 1944.
La sua altezza,è di 1.281 m, sorge all'interno di una caldera di 4 km di
diametro. Quest'ultima rappresenta ciò che è rimasto dell'ex edificio
vulcanico dopo la grande eruzione del 79 d.C., che determinò il crollo del
fianco sud-orientale in corrispondenza del quale si è successivamente
formato il cratere attuale. È attualmente l'unico vulcano attivo di tutta
l'Europa continentale.
È uno dei vulcani pericolosi più studiati al mondo; ciò è dovuto al fatto
che sulle sue pendici abitano circa 700.000 persone e le conseguenze
dell'eruzione sarebbero estremamente devastanti.
Nel 1997 il Vesuvio è stato eletto dall'Unesco tra le riserve mondiali
della biosfera.
Nel 2007 il Vesuvio è stato proposto alla selezione per eleggere le sette
meraviglie del mondo naturale come Bellezza naturale italiana, non
riuscendo però ad essere eletto dopo essere arrivato in finale.
45. • CAMPI FLEGREI:
L'ampia area dei Campi Flegrei descrive già con il nome, che
deriva dal greco e significa campi ardenti, la sua
caratteristica principale.
• Qui si trova una superficie ribassata che forma un
semicerchio bordato da numerosi coni e crateri vulcanici,
prevalentemente formatisi ognuno nel corso di una sola
eruzione.
Le aree vulcaniche di questo tipo, sono chiamate in
vulcanologia caldere. Le caldere si formano dopo violente
eruzioni, nel corso delle quali sono emessi rapidamente
volumi di magma tali da causare collassi, a profondità di
decine di km, che si propagano fino alla superficie.
L'attività vulcanica dei Campi Flegrei iniziò in
corrispondenza dell'odierna area di Cuma intorno a 50-
45.000 anni fa. Eruzioni molto violente che, in epoche più
vicine al presente, non si sono più ripetute con quelle
dimensioni.
Inoltre, le eruzioni avevano tempi diversi da quelli umani e,
tra un evento e l'altro, intere generazioni potevano
prosperare, costruendo le basi per lo sviluppo di un'area
destinata a diventare il centro vitale del Mediterraneo.
46.
47. Roccamonfina
• Il vulcano spento Roccamonfina, attivo tra 630.000 e
500.000 anni fa, si trova in Campania, in provincia di
Caserta.
Il vulcano nacque come stratovulcano nella depressione
tettonica del Garigliano, dove la crosta terrestre più sottile
favorì la risalita del magma. Inizialmente si aprirono una
serie di bocche eruttive, distribuite su un'area di circa 1.000
km2, quindi l'attività effusiva si concentrò nella parte
centrale, portando alla formazione di un cono vulcanico di
circa 1.800 m di altezza, formato prevalentemente da tefrite
e accompagnato da altre bocche eruttive.
Circa 400.000 anni fa si verificò un collasso del cono
vulcanico nel suo settore orientale.
Lo sprofondamento portò alla creazione di una caldera, che
per qualche tempo fu occupata da un lago vulcanico,
durante una fase di quiescienza.
48. Monte Epomeo
• Il monte Epomeo è la cima più alta dell'Isola
d'Ischia con i suoi 788 metri.
Il monte Epomeo è uno vulcano tettonico
inserito al centro di un complesso sistema di
faglie attive e il cui processo di sollevamento è
iniziato circa 100.000 anni fa. Tutta l'isola di
Ischia è stata interessata più volte, in passato,
da un'intensa attività vulcanica, sia di tipo
effusivo che esplosivo, che ha provocato
l'innalzamento della superficie crostale
nell'area del monte Epomeo.
Altri vulcani molto importanti ad Ischia sono:
San Pancrazio, Barano, Montevezzi, Capogrosso,
Sant'Angelo d'Ischia e Citara.
49.
50. Il Vesuvio
Il monte Vesuvio è un vulcano esplosivo attivo
, situato ,in Campania , nel territorio dell’omonimo
parco nazionale istituito nel 1995. La sua altezza , al
2010, è di 1.281 m , sorge all’interno di una caldera
di 4 km di diametro. Quest’ultima rappresenta ciò
che è rimasto dell’ex edificio
Vulcanico (Monte Somma)
51. La grande eruzione del 79 d.C. determinò il crollo del fianco
sud-orientale in corrispondenza del quale si è
successivamente formato il cratere attuale. È
attualmente l’unico vulcano attivo di tutta l’Europa
continentale. È uno dei vulcani pericolosi più studiato al
mondo; ciò è dovuto al fatto che sulle pendici abitano
circa 700.000 persone e le conseguenze dell’eruzione
sarebbero estremamente devastanti.
Nel 1997 il Vesuvio è stato eletto dall’Unesco tra le riserve
mondiali della biosfera.
52. Fu spettacolare l'eruzione del 1872, che creò una vastissima
nube a forma di pino, e la cui lava distrusse i paesi
di Massa e San Sebastiano al Vesuvio.
53. Dopo l'eruzione del 1944, il Vesuvio è in fase di
quiescenza. Tale periodo di riposo, appare
atipico, per cui la ripresa dell'attività eruttiva
pare fortemente in ritardo. Per questo, si ritiene
che il Vesuvio sia uscito dal tipo di attività
studiato. Per qualche motivo ancora ignoto, il
condotto sempre aperto deve essersi ostruito in
profondità, o devono essersi svuotate le
"sacche" di magma che alimentavano l'attività
ciclica, per cui il vulcano è tornato all'apparenza
inerte, come doveva essere prima del 1631.
54. Nel 2007 il Vesuvio è stato proposto alla selezione per
eleggere le sette meraviglie del mondo naturale
come Bellezza naturale italiana, non riuscendo però ad
essere eletto dopo essere arrivato in finale.
61. Dopo averlo costruito, abbiamo versato il bicarbonato di sodio,
un colorante alimentare e acido acetico…
62.
63.
64.
65.
66.
67. Inoltre il 24 novembre
abbiamo visitato i
Campi Flegrei:
partendo dal pontile di
Coroglio, siamo
passati per il lago
d’Averno e siamo
arrivati a Capo
Miseno.
68.
69.
70.
71. Hanno partecipato:
Gianluca Colimoro, Fabio Fontana, Vincenzo Di Scala, Michele
Spina, Davide Pugliese, Celina Smialek, Marika Di
Nardo, Emanuela Salvatore, Gabriele Di Costanzo, Maria
Sarnataro, Flavia Frattini, Annalisa Portarapillo, Sonia
Crispo, Roberta Mangiapia, Vincenzo Luongo, Antonio De
Vita, Alessandra Del Giudice, Sharon Corvino, Salvatore
Ballabile, Antonio D’Ambrosio, Giovanni Russo, Assunta
Morra, Aurora Martino
Docenti: prof. ssa Patrizia Pace (esperto esterno), Anna
Castaldi, Elena Leone, Francesca Riccardi