L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è il principale evento eruttivo verificatosi sul Vesuvio in epoca storica. L'eruzione, che ha profondamente modificato la morfologia del vulcano, ha provocato la distruzione delle città di Ercolano, Pompei e Stabia, le cui rovine, rimaste sepolte sotto strati di pomici, sono state riportate alla luce a partire dal XVIII secolo.
L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è il principale evento eruttivo verificatosi sul Vesuvio in epoca storica. L'eruzione, che ha profondamente modificato la morfologia del vulcano, ha provocato la distruzione delle città di Ercolano, Pompei e Stabia, le cui rovine, rimaste sepolte sotto strati di pomici, sono state riportate alla luce a partire dal XVIII secolo.
Deriva dei continenti / Tettonica delle placcheiperclasse
DERIVA DEI CONTINENTI in italiano per scuola media
Continental drift in Italian
Presentazione breve e senza pretese, a supporto di una spiegazione di geografia
Deriva dei continenti e la tettonica a placchePaolo Balocchi
deriva dei continenti, tettonica a placche, margini di placca, divergenti, convergenti, trasformi, tipi di collisione, oceano-oceano, continente-oceano, continente-continente, motore della tettonica, celle convettive, trascinamento, spinta, flusso astenosferico
Per affrontare l'argomento vengono proposte, all'interno del power point, delle mappe concettuali utili a collegare gli argomenti e tutte le immagini necessarie ad una migliore comprensione delle spiegazioni e a catturare, si spera, l'attenzione degli alunni
Deriva dei continenti / Tettonica delle placcheiperclasse
DERIVA DEI CONTINENTI in italiano per scuola media
Continental drift in Italian
Presentazione breve e senza pretese, a supporto di una spiegazione di geografia
Deriva dei continenti e la tettonica a placchePaolo Balocchi
deriva dei continenti, tettonica a placche, margini di placca, divergenti, convergenti, trasformi, tipi di collisione, oceano-oceano, continente-oceano, continente-continente, motore della tettonica, celle convettive, trascinamento, spinta, flusso astenosferico
Per affrontare l'argomento vengono proposte, all'interno del power point, delle mappe concettuali utili a collegare gli argomenti e tutte le immagini necessarie ad una migliore comprensione delle spiegazioni e a catturare, si spera, l'attenzione degli alunni
Cosa spinge le persone ad iscriversi a Facebook?Quanto c’è di realistico e quanto di idealistico nei profili di Facebook? Questa grande quantità di informazioni ci dice qualcosa della vita reale e sul modo di essere delle persone? Esistono ripercussioni negative a livello psicologico e comportamentale nella vita reale?.
Questa analisi, condotta dal Dr. Ambrogio Pennati (Medico Psichiatra, psicoterapeuta) e dalla Dr.ssa Samantha Bernardi (Psicologa) risponde a questi interrogativi.
presentazione realizzata dal geologo Daniele Cinti, ricercatore presso l'INGV, nell'abito del progetto eTwinning "Nous et le tremblement de terre" 2016-17
Definizione e misure della durezza dell'acqua, gradi francesi e altre misure, addolcitori, ecc.
Realizzazione di Manuel T., 2^ isitituto tecnico turistico.
Pile, batterie, accumulatori: chi li ha inventati, come funzionano, usi, vantaggi e svantaggi dei diversi tipi. Presentazione di Alessandro Z., 2^ ist. tecn. A.F.&M., 2016.
I principali tipi di rocce, la loro origine, il loro aspetto, descritti da un giovanissimo appassionato scalatore. Le foto sono dell'autore, Elio C., 1^ liceo musicale, anno scolastico 2014/15.
2. La terra e la sua struttura
sono un argomento che da
sempre ha affascinato gli
uomini di tutte le epoche,
tanto da portarli a
formulare numerose ipotesi
e teorie, pero’ prive di
fondamento e
attendibilita’…
3. In questa data, l’astronomo sir Francis Bacon
scrisse di una sorprendente conformita’
dei margini continentali che si presentavano
da entrambi i lati dell’oceano Atlantico,
concludendo che i due continenti
erano come le tessere di un puzzle,
un tempo assemblate, ma che in qualche modo
si erano successivamente smembrate e allontanate.
4. Da quel momento in
poi numerose furono
le teorie
sull’argomento, fino
ad arrivare a quella
di Wegener della
“Deriva dei
continenti” che
unificava e
migliorava dati e
ipotesi gia’ note e
discusse.
5. Secondo questa teoria geologica, i continenti
sarebbero sottoposti ad un movimento di deriva
che li farebbe spostare uno rispetto all’altro.
Wegener la riprese a seguito della scoperta di
documenti paleontologici che facevano supporre
un collegamento tra Brasile e Africa.
6. Secondo la sua ipotesi, 225 milioni di anni fa le
acque erano raggruppate in un unico oceano la
Panthalassa, e le terre in un unico continente, la
Pangea.
Circa 200 milioni di anni fa, la Pangea avrebbe
iniziato a frantumarsi in due: a nord la Laurasia e
a sud la Gondwana e l’oceano Thetys.
In seguito, dai 65
milioni di anni in
poi, iniziarono a
frantumarsi in
parti piu’ piccole,
fino ad arrivare
alla situazione
attuale.
7. Attualmente esistono 7 placche corrispondenti ai
continenti, che “galleggiano” ovvero si muovono
in continuazione, motivo per il cui avvengono i
terremoti.
Per Wegener questi movimenti sono causati non
solo da forze di tipo meccanico, dovute al rilascio
di calore proveniente dal centro della terra, ma vi
e’ anche una responsabilita’ climatica.
Tuttavia, nonostante le argomentazioni e le prove
portate da Wegener, la sua teoria non fu subito
ben accolta, perche’ non spiegava quale fossero i
motivi della spaccatura e, scientificamente, la vera
causa dello spostamento; infatti bisognera’
aspettare il 1967 per una sua completa
accettazione.
8. Durante gli anni che corrono
tra il 1950-70 si erano portati
avanti numerosi studi sui
fondali marini, in cui erano
stati scoperte le dorsali
oceaniche, ovvero estese
catene montuose sottomarine,
le pianure abissali e le fosse
abissali.
Ma soprattutto si era
accertato che le rocce
oceaniche non avevano piu’
di 200 milioni di anni, cosa che
indicava il continuo rinnovo
dell’ambiente sottomarino.
9. McKenzie e Parker
ripresero la teoria di
Weger, ed
integrandola con le
ultime scoperte,
enunciarono la
“teoria delle placche
tettoniche”, che in
sintesi si riferisce ai
moti convettivi che si
verificano entro il
mantello e causano il
trascinamento della
litosfera e il continuo
movimento delle
placche.
10. Le placche principali sembra si muovano con una
velocita’ compresa tra 1 e 20 cm l’anno, e i margini
delle placche corrispondono perfettamente alla
distribuzione dei vulcani e dei terremoti sul pianeta.
11.
12. I margini tettonici sono di tre tipi:
• margine divergente,
• margine convergente e
• margine trasforme.
13. Il margine divergente, considerato
costruttivo, è quello in cui le zolle si
allontanano l'una dall'altra.
Lo spazio creatosi viene occupato da
nuova litosfera oceanica: si ha
quindi la creazione di una catena
montuosa chiamata dorsale
oceanica, lunga decine di migliaia di
chilometri e che percorre tutti gli
oceani del globo in modo più o
meno regolare.
Un margine divergente può essere
presente anche su litosfera
continentale, generando quello che
viene definito un rift, di cui un
importante esempio è dato della
"Rift Valley" in Africa orientale.
14. Il margine convergente, considerato
distruttivo, è quel margine lungo il
quale le zolle si avvicinano l'una
all'altra e avvengono fenomeni
diversi a seconda del tipo di zolle
che entrano in collisione.
Se a convergere sono una placca
continentale e una oceanica, la
seconda scorre sotto alla prima
attraverso il cosiddetto fenomeno di
subduzione e la litosfera oceanica
viene trascinata in profondità nel
mantello portando alla formazione
di fosse abissali.
Se a convergere sono due litosfere
oceaniche una delle due scorre sotto
all'altra generando questa volta un
arco vulcanico insulare.
15. Infine il margine trasforme è
quello conservativo: in questo
margine due placche cominciano a
scorrere l’una accanto all’altra
creando delle fratture o faglie, di
cui la più famosa è quella di San
Andreas.
A causa dell'attrito e del
comportamento rigido le placche
possono non scivolare in modo
continuo l'una sull'altra,
accumulando energia elastica sui
margini di zolla che, quando viene
superata la soglia di rottura delle
rocce interessate dal fenomeno,
viene rilasciata istantaneamente
provocando così un terremoto di
magnitudo variabile.
16. Questa teoria riesce a spiegare bene tutti i fenomeni noti sulla
dinamica del nostro pianeta, quindi lo spostamento delle placche
e le manifestazioni che esso comporta.
Tuttavia essa non soddisfa tutti gli scienziati, per via di alcune
incongruenze con i dati che oggi possediamo sul mantello e sulla
litosfera. E’ chiaro quindi che siamo lontani dalla soluzione del
problema e che c’è ancora un oceano di informazioni da
scoprire.