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RICERCA SCIENZE
UN NUOVO MODELLO GEOLOGICO
PER
LA DINAMICA VELOCE DELLE
PLACCHE
Vitalba, I.C. San Bernardino Siena
3D 2014/2015
Brenci, Daja, Oliviero, Pinelli
LE PLACCHE
Le placche,o zolle,sono le
porzioni che suddividono
la litosfera (la parte
superficiale della Terra) e
galleggiano su uno strato
plastico, in un movimento
continuo. Le principali
placche della costa
terrestre e oceanica sono
sei: africana,euroasiatica,
pacifica,sudamericana
PERCHE’ SONO PIU’ VELOCI?
La spiegazione si basa
essenzialmente
sull’azione di due
fattori: margini crustali
spessi e grana dei
minerali. Tali effetti,
verificandosi assieme,
possono spiegare una
serie di movimenti
relativamente veloci tra
placche tettoniche.
LA VIVIBILITÀ DELLA TERRA
La Terra è un pianeta formato
da materia solida; è costituito
dall’aria, dalla luce e dal calore
del Sole, e dall’acqua, questi
sono gli elementi grazie ai quali
sulla Terra c’è vita. La Terra è
avvolta da un involucro gassoso
chiamata atmosfera, un
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mari, fiumi e laghi (idrosfera) e
L’ ATMOSFERA
L’atmosfera è l’involucro gassoso
che circonda la Terra. L’atmosfera
si estende per circa 1.500 km
sopra la superficie terrestre. La
parte atmosfera più vicina si
chiama troposfera ,la parte più
bassa e densa dell’atmosfera. La
parte più esterna si chiama
esosfera è lo strato più estremo
dell’atmosfera. Tra la troposfera e
l’esosfera ci sono altri strati
denominati mesosfera, termosfera,
ionosfera. La Terra è circondata da
uno schermo invisibile chiamato
magnetosfera, che la protegge
L’IDROSFERA
Sulla crosta terrestre si
distendono le acque del
pianeta che occupano
due terzi di tutta la
superficie. L’idrosfera
comprende anche le
acque allo stato solido,
come i ghiacciai, e
quelle allo stato
gassoso,come il vapore
acqueo presente
DENTRO LA TERRA
La Terra al suo interno è formato da:
● Una coltre rocciosa che ricopre la
superficie della Terra.
● Dalla crosta che divide lo strato
superficiale della coltre
● Dalla litosfera che sarebbe lo strato a
maggiore profondità
● Dall’astenosfera che è costituita da rocce
semifluide: l’astenosfera fa parte del
mantello che ha uno spessore complessivo
di circa 2.900 km;
● Dal nucleo che è diviso in due parti: il
nucleo esterno è costituito da un
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LA TEORIA DI WEGENER
Alfred wegener formulò la teoria della
deriva dei continenti, che espose nel 1912 a
Francoforte .Wegener supponeva che 200
milioni di anni fa esistesse un unico grande
continente, la Pangèa, circondato
dall'oceanoPanthàlassa, che si sarebbe
suddiviso in blocchi. In realtà all'inizio la
Pangea era distinta in due grandi blocchi:
uno boreale, detto Laurasia e comprendente
Nord America, Europa e Asia, e uno
australe, dettoGondwana. Questi blocchi
continentali avrebbero iniziato a “migrare”
sulla superficie terrestre, comportandosi
come delle zattere di crosta che galleggiano
sul mantello andando alla deriva.A causa
LO SPOSTAMENTO DEI CONTINENTI E ORIGINE
DELLE CATENE MONTUOSE
Per deriva dei continenti si
intende lo spostamento delle
zolle, o placche, che
costituiscono la crosta
terrestre. Secondo la teoria
della “tettonica a zolle”,
queste porzioni di crosta
(che non sempre coincidono
con i continenti geografici)
si spostano l’una rispetto
all’altra, come se
LE PLACCHE E LE CATENE MONTUOSE
Una catena montuosa si
può formare in due modi:
-quando una placca
litosferica (parte rigida
esterna della Terra) va sotto
un’altra placca;
-quando due continenti
entrano in collisione ed un
scivola sopra l’altro.
VULCANI E TERREMOTI
Per molto tempo
vulcani e terremoti
furono considerati
fenomeni indipendenti,
fino a quando si
cominciò a capire che
un grande motore
termico, situato
all’interno della Terra,
era responsabile
LE PLACCHE E I VULCANI
Sono aperture naturali della crosta terrestre, dal quale esce magma che
all’esterno si trasforma in lava. Nell'astenosfera e nella crosta terrestre,
in seguito ai processi tettonici, si creano grosse masse magmatiche a
causa delle forze tettoniche, degli attriti e dei conseguenti livelli di
pressione e temperatura. Tali fattori rappresentano poi anche le cause
stesse della risalita e fuoriuscita di magma sulla superficie terrestre
dando vita alle eruzioni e ai vulcani stessi. Si possono distinguere
vulcani -esplosivi, molto pericolosi per l’uomo e per le sue attività Il
magma esplosivo è molto ricco in silice, motivo per il quale risulta molto
viscoso e riesce così a intrappolare i gas che forniscono la forza
propulsiva alle esplosioni. Le condizioni per generare questo tipo di
magma si trovano nelle zone di subduzione, quando la crosta
continentale (molto acida) si fonde e risale in superficie.
PLACCHE E TERREMOTISi verificano solo in determinate aree dette
sismiche, che si distribuiscono
prevalentemente lungo le catene montuose,
le dorsali, le fosse… Un terremoto è una
vibrazione della terra prodotta dalla
rapida liberazione di energia meccanica in
qualche punto al suo interno. I terremoti
avvengono lungo le faglie dei margini delle
placche, in particolare nei margini
convergenti e trasformi. Mentre i margini
si muovono lungo la faglia le rocce restano
incastrate l’una nell’altra. Si accumula così
un’energia sempre più grande, che deforma
ma non muove i materiali, che mette
sempre più in tensione la faglia. Quando le
I MARGINI DELLE PLACCHE
Le placche interagiscono
reciprocamente attraverso i
margini ed è lungo queste
linee di confine instabili che si
focalizzano i vari fenomeni
interni. A seconda del tipo di
interazione che avviene fra
due placche in contatto, si
possono distinguere tre diversi
tipi di margine:
-costruttivi, o divergenti;
(allontanamento)
- distruttivi, o convergenti;
(scontro)
MARGINI COSTRUTTIVI,O DIVERGENTI
In corrispondenza di questo tipo di
margini si genera una nuova crosta
terrestre a causa della
solidificazione del magma che risale
dalla sottostante astenosfera (per
questo sono detti costruttivi). Nello
stesso tempo, le due placche
adiacenti divergono fra loro (per
questo sono detti anche divergenti).
Il classico esempio di
allontanamento è la Rift Valley, in
Africa, dove il distacco fra le due
placche ha creato una fessura nella
crosta oceanica o nella terraferma
dove si è creata una depressione.
MARGINI DISTRUTTIVI O CONVERGENTI
In corrispondenza di questo tipo di
margini, la litosfera si consuma e si
distrugge (perciò sono detti
distruttivi), andando in subduzione,
cioè immergendosi nella sottostante
astenosfera. Contemporaneamente le
due placche adiacenti si avvicinano
reciprocamente (perciò sono detti
convergenti), cioè si scontrano. I
fenomeni che si manifestano in
seguito allo scontro di due placche
sono diversi, a seconda che la
collisione coinvolga due placche
oceaniche, due placche continentali o
una placca oceanica e una
MARGINI CONSERVATIVI,O
TRASCORRENTI
In corrispondenza di questo tipo di
margini, la litosfera non si accresce
né si consuma (perciò sono detti
conservativi), mentre le placche
adiacenti scivolano, scorrono l'una
rispetto all'altra generando fratture
sia sui continenti, sia sui fondali
oceanici, a cui si dà il nome di
faglie trasformi e che sono sede di
terremoti (perciò i margini
conservativi sono anche detti
trascorrenti) Le faglie trasformi si
osservano lungo le dorsali
oceaniche. Un esempio è la faglia di
Ci sono 3 casi di incontro tra
placca e placca:
1. fra una zolla continentale e
una oceanica, in questo caso
quest’ultima andrà sotto
all’altra; formando i vulcani
2. tra due zolle continentali
che scontrandosi formano una
catena montuosa
3.fra due zolle oceaniche che
se si scontrano provocano una
spinta che crea un arco
caratterizzato da vulcani
SCONTRI TRA LE PLACCHE
LE RICERCHE DEL NOVECENTO
Le ricerche oceanografiche della seconda metà del
Novecento avevano dimostrato che:
1) i fondali oceanici sono costituiti da un sottile strato di
sedimenti che appoggiano su roccia
basaltica;
2) il fondo oceanico non è molto movimentato, ma è
percorso da una elevata catena di rilievi (dorsale
oceanica), un grande vulcano lineare che deve la sua
esistenza a profonde fratture della litosfera, dalle quali
fuoriesce la lava basaltica che va a costituire il fondo
degli oceani;
3) effettuando un rilievo magnetico sull'oceano si ottiene
una distribuzione delle anomalie magnetiche a bande
simmetriche rispetto alla dorsale;
4) le età delle rocce del fondo oceanico sono
LA TEORIA DEL FONDALE OCEANICO
Questi dati, insieme, portarono
all'elaborazione della teoria
dell'espansione dei fondi oceanici
elaborata da H. H. Hess nel 1960,
secondo la quale dalle dorsali
oceaniche fuoriesce lava basaltica che,
espandendosi lateralmente e
raffreddandosi, costituisce, a mano a
mano, un nuovo fondale oceanico.
Questa teoria fu avvalorata dalla
brillante intuizione di Vine e
Matthews che spiegavano le anomalie
magnetiche dei fondali oceanici come
dovute a ripetute inversioni della
LA TEORIA DELLA TETTONICA DELLE
PLACCHE
La teoria della tettonica delle placche è oggi la
teoria globale accettata dalla maggior parte degli
studiosi. Essa prevede che la litosfera sia
frammentata in sei grandi placche (Americana,
Eurasiatica, Indiana, Africana, Antartica,
Pacifica) più sei placche minori (Nazca, Somalia,
Filippine, Arabia, Cocos, Caribi) e un numero
ancora imprecisato di microplacche (Cina,
Persia, Turchia, Tonga, Egea, Adriatica, Nuove
Ebridi, Scozia, Juan de Fuca, Rivera) che si
spostano reciprocamente, “galleggiando” sulla
astenosfera più densa e plastica. Ciascuna di
queste placche può essere costituita sia da sola
litosfera oceanica che da litosfera oceanica e/o
continentale. Spostandosi sull'astenosfera, nel
un problema ancora aperto riguardo alla teoria della tettonica delle
placche è quello del meccanismo che aziona i movimenti relativi tra le
placche. Per studiare le cause che stanno alla base della suddivisione della
litosfera in placche in movimento relativo l'una rispetto all'altra, è stato
attivato un Progetto geodinamico internazionale che riunisce e coordina
gli sforzi di centinaia di ricercatori. Si è concordi nel ritenere che il
movimento delle placche e i fenomeni che si verificano in corrispondenza
dei loro margini, siano legati alla natura plastica dell'astenosfera e
all'esistenza di movimenti convettivi. Partendo da questa base, fino a oggi
sono stati costruiti diversi modelli, secondo questi modelli il movimento
delle placche sarebbe dovuto: a una spinta data dal peso dei materiali che
fuoriescono dalle dorsali; dalla forza di trascinamento operata dalla
subduzione della litosfera fredda e pesante all'interno del mantello; dal
circuito stesso delle celle convettive dell'astenosfera; dall'esistenza di
pennacchi termici (in corrispondenza delle dorsali) che causerebbero
l'innescarsi delle celle convettive del mantello. Forse nei prossimi anni una
migliore conoscenza della dinamica del mantello superiore, grazie alle

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Vitalba placche terrestri

  • 1. RICERCA SCIENZE UN NUOVO MODELLO GEOLOGICO PER LA DINAMICA VELOCE DELLE PLACCHE Vitalba, I.C. San Bernardino Siena 3D 2014/2015 Brenci, Daja, Oliviero, Pinelli
  • 2. LE PLACCHE Le placche,o zolle,sono le porzioni che suddividono la litosfera (la parte superficiale della Terra) e galleggiano su uno strato plastico, in un movimento continuo. Le principali placche della costa terrestre e oceanica sono sei: africana,euroasiatica, pacifica,sudamericana
  • 3. PERCHE’ SONO PIU’ VELOCI? La spiegazione si basa essenzialmente sull’azione di due fattori: margini crustali spessi e grana dei minerali. Tali effetti, verificandosi assieme, possono spiegare una serie di movimenti relativamente veloci tra placche tettoniche.
  • 4. LA VIVIBILITÀ DELLA TERRA La Terra è un pianeta formato da materia solida; è costituito dall’aria, dalla luce e dal calore del Sole, e dall’acqua, questi sono gli elementi grazie ai quali sulla Terra c’è vita. La Terra è avvolta da un involucro gassoso chiamata atmosfera, un involucro acqueo formato dai mari, fiumi e laghi (idrosfera) e
  • 5. L’ ATMOSFERA L’atmosfera è l’involucro gassoso che circonda la Terra. L’atmosfera si estende per circa 1.500 km sopra la superficie terrestre. La parte atmosfera più vicina si chiama troposfera ,la parte più bassa e densa dell’atmosfera. La parte più esterna si chiama esosfera è lo strato più estremo dell’atmosfera. Tra la troposfera e l’esosfera ci sono altri strati denominati mesosfera, termosfera, ionosfera. La Terra è circondata da uno schermo invisibile chiamato magnetosfera, che la protegge
  • 6. L’IDROSFERA Sulla crosta terrestre si distendono le acque del pianeta che occupano due terzi di tutta la superficie. L’idrosfera comprende anche le acque allo stato solido, come i ghiacciai, e quelle allo stato gassoso,come il vapore acqueo presente
  • 7. DENTRO LA TERRA La Terra al suo interno è formato da: ● Una coltre rocciosa che ricopre la superficie della Terra. ● Dalla crosta che divide lo strato superficiale della coltre ● Dalla litosfera che sarebbe lo strato a maggiore profondità ● Dall’astenosfera che è costituita da rocce semifluide: l’astenosfera fa parte del mantello che ha uno spessore complessivo di circa 2.900 km; ● Dal nucleo che è diviso in due parti: il nucleo esterno è costituito da un fluido(ferro e nichel)e dal nucleo interno
  • 8. LA TEORIA DI WEGENER Alfred wegener formulò la teoria della deriva dei continenti, che espose nel 1912 a Francoforte .Wegener supponeva che 200 milioni di anni fa esistesse un unico grande continente, la Pangèa, circondato dall'oceanoPanthàlassa, che si sarebbe suddiviso in blocchi. In realtà all'inizio la Pangea era distinta in due grandi blocchi: uno boreale, detto Laurasia e comprendente Nord America, Europa e Asia, e uno australe, dettoGondwana. Questi blocchi continentali avrebbero iniziato a “migrare” sulla superficie terrestre, comportandosi come delle zattere di crosta che galleggiano sul mantello andando alla deriva.A causa
  • 9. LO SPOSTAMENTO DEI CONTINENTI E ORIGINE DELLE CATENE MONTUOSE Per deriva dei continenti si intende lo spostamento delle zolle, o placche, che costituiscono la crosta terrestre. Secondo la teoria della “tettonica a zolle”, queste porzioni di crosta (che non sempre coincidono con i continenti geografici) si spostano l’una rispetto all’altra, come se
  • 10. LE PLACCHE E LE CATENE MONTUOSE Una catena montuosa si può formare in due modi: -quando una placca litosferica (parte rigida esterna della Terra) va sotto un’altra placca; -quando due continenti entrano in collisione ed un scivola sopra l’altro.
  • 11. VULCANI E TERREMOTI Per molto tempo vulcani e terremoti furono considerati fenomeni indipendenti, fino a quando si cominciò a capire che un grande motore termico, situato all’interno della Terra, era responsabile
  • 12. LE PLACCHE E I VULCANI Sono aperture naturali della crosta terrestre, dal quale esce magma che all’esterno si trasforma in lava. Nell'astenosfera e nella crosta terrestre, in seguito ai processi tettonici, si creano grosse masse magmatiche a causa delle forze tettoniche, degli attriti e dei conseguenti livelli di pressione e temperatura. Tali fattori rappresentano poi anche le cause stesse della risalita e fuoriuscita di magma sulla superficie terrestre dando vita alle eruzioni e ai vulcani stessi. Si possono distinguere vulcani -esplosivi, molto pericolosi per l’uomo e per le sue attività Il magma esplosivo è molto ricco in silice, motivo per il quale risulta molto viscoso e riesce così a intrappolare i gas che forniscono la forza propulsiva alle esplosioni. Le condizioni per generare questo tipo di magma si trovano nelle zone di subduzione, quando la crosta continentale (molto acida) si fonde e risale in superficie.
  • 13. PLACCHE E TERREMOTISi verificano solo in determinate aree dette sismiche, che si distribuiscono prevalentemente lungo le catene montuose, le dorsali, le fosse… Un terremoto è una vibrazione della terra prodotta dalla rapida liberazione di energia meccanica in qualche punto al suo interno. I terremoti avvengono lungo le faglie dei margini delle placche, in particolare nei margini convergenti e trasformi. Mentre i margini si muovono lungo la faglia le rocce restano incastrate l’una nell’altra. Si accumula così un’energia sempre più grande, che deforma ma non muove i materiali, che mette sempre più in tensione la faglia. Quando le
  • 14. I MARGINI DELLE PLACCHE Le placche interagiscono reciprocamente attraverso i margini ed è lungo queste linee di confine instabili che si focalizzano i vari fenomeni interni. A seconda del tipo di interazione che avviene fra due placche in contatto, si possono distinguere tre diversi tipi di margine: -costruttivi, o divergenti; (allontanamento) - distruttivi, o convergenti; (scontro)
  • 15. MARGINI COSTRUTTIVI,O DIVERGENTI In corrispondenza di questo tipo di margini si genera una nuova crosta terrestre a causa della solidificazione del magma che risale dalla sottostante astenosfera (per questo sono detti costruttivi). Nello stesso tempo, le due placche adiacenti divergono fra loro (per questo sono detti anche divergenti). Il classico esempio di allontanamento è la Rift Valley, in Africa, dove il distacco fra le due placche ha creato una fessura nella crosta oceanica o nella terraferma dove si è creata una depressione.
  • 16. MARGINI DISTRUTTIVI O CONVERGENTI In corrispondenza di questo tipo di margini, la litosfera si consuma e si distrugge (perciò sono detti distruttivi), andando in subduzione, cioè immergendosi nella sottostante astenosfera. Contemporaneamente le due placche adiacenti si avvicinano reciprocamente (perciò sono detti convergenti), cioè si scontrano. I fenomeni che si manifestano in seguito allo scontro di due placche sono diversi, a seconda che la collisione coinvolga due placche oceaniche, due placche continentali o una placca oceanica e una
  • 17. MARGINI CONSERVATIVI,O TRASCORRENTI In corrispondenza di questo tipo di margini, la litosfera non si accresce né si consuma (perciò sono detti conservativi), mentre le placche adiacenti scivolano, scorrono l'una rispetto all'altra generando fratture sia sui continenti, sia sui fondali oceanici, a cui si dà il nome di faglie trasformi e che sono sede di terremoti (perciò i margini conservativi sono anche detti trascorrenti) Le faglie trasformi si osservano lungo le dorsali oceaniche. Un esempio è la faglia di
  • 18. Ci sono 3 casi di incontro tra placca e placca: 1. fra una zolla continentale e una oceanica, in questo caso quest’ultima andrà sotto all’altra; formando i vulcani 2. tra due zolle continentali che scontrandosi formano una catena montuosa 3.fra due zolle oceaniche che se si scontrano provocano una spinta che crea un arco caratterizzato da vulcani SCONTRI TRA LE PLACCHE
  • 19. LE RICERCHE DEL NOVECENTO Le ricerche oceanografiche della seconda metà del Novecento avevano dimostrato che: 1) i fondali oceanici sono costituiti da un sottile strato di sedimenti che appoggiano su roccia basaltica; 2) il fondo oceanico non è molto movimentato, ma è percorso da una elevata catena di rilievi (dorsale oceanica), un grande vulcano lineare che deve la sua esistenza a profonde fratture della litosfera, dalle quali fuoriesce la lava basaltica che va a costituire il fondo degli oceani; 3) effettuando un rilievo magnetico sull'oceano si ottiene una distribuzione delle anomalie magnetiche a bande simmetriche rispetto alla dorsale; 4) le età delle rocce del fondo oceanico sono
  • 20. LA TEORIA DEL FONDALE OCEANICO Questi dati, insieme, portarono all'elaborazione della teoria dell'espansione dei fondi oceanici elaborata da H. H. Hess nel 1960, secondo la quale dalle dorsali oceaniche fuoriesce lava basaltica che, espandendosi lateralmente e raffreddandosi, costituisce, a mano a mano, un nuovo fondale oceanico. Questa teoria fu avvalorata dalla brillante intuizione di Vine e Matthews che spiegavano le anomalie magnetiche dei fondali oceanici come dovute a ripetute inversioni della
  • 21. LA TEORIA DELLA TETTONICA DELLE PLACCHE La teoria della tettonica delle placche è oggi la teoria globale accettata dalla maggior parte degli studiosi. Essa prevede che la litosfera sia frammentata in sei grandi placche (Americana, Eurasiatica, Indiana, Africana, Antartica, Pacifica) più sei placche minori (Nazca, Somalia, Filippine, Arabia, Cocos, Caribi) e un numero ancora imprecisato di microplacche (Cina, Persia, Turchia, Tonga, Egea, Adriatica, Nuove Ebridi, Scozia, Juan de Fuca, Rivera) che si spostano reciprocamente, “galleggiando” sulla astenosfera più densa e plastica. Ciascuna di queste placche può essere costituita sia da sola litosfera oceanica che da litosfera oceanica e/o continentale. Spostandosi sull'astenosfera, nel
  • 22. un problema ancora aperto riguardo alla teoria della tettonica delle placche è quello del meccanismo che aziona i movimenti relativi tra le placche. Per studiare le cause che stanno alla base della suddivisione della litosfera in placche in movimento relativo l'una rispetto all'altra, è stato attivato un Progetto geodinamico internazionale che riunisce e coordina gli sforzi di centinaia di ricercatori. Si è concordi nel ritenere che il movimento delle placche e i fenomeni che si verificano in corrispondenza dei loro margini, siano legati alla natura plastica dell'astenosfera e all'esistenza di movimenti convettivi. Partendo da questa base, fino a oggi sono stati costruiti diversi modelli, secondo questi modelli il movimento delle placche sarebbe dovuto: a una spinta data dal peso dei materiali che fuoriescono dalle dorsali; dalla forza di trascinamento operata dalla subduzione della litosfera fredda e pesante all'interno del mantello; dal circuito stesso delle celle convettive dell'astenosfera; dall'esistenza di pennacchi termici (in corrispondenza delle dorsali) che causerebbero l'innescarsi delle celle convettive del mantello. Forse nei prossimi anni una migliore conoscenza della dinamica del mantello superiore, grazie alle

Editor's Notes

  1. La Rift Valley Africana è la più grande depressione delle Rift Valley continentali, depressioni più piccole e meno profonde delle dorsali oceaniche, possono determinare la formazione di nuovi mari e oceani; La costa Perù-Cile si è originata grazie alla subduzione della placca Nazca sotto quella sudamericana; La faglia di S.Andreas si è originata dallo spostamento verso nord-ovest della placca pacifica dallo spostamento inverso della placca nordamericana.