1. Davoli
Il castello di felluso
Il Castello di Felluso venne costruito nel 1750 e appartenne alla
famiglia Fieschi-Filangeri i primi di origine genovese, e i secondi di
origine napoletana, cognomi di persone che ebbero a che fare
con il potere politico, militare, religioso, economico, filosofico e
letterario negli anni che vanno dal 1000 al 1800. Alla famiglia
Fieschi appartenne Papa Innocenzo IV che venne eletto nel 1243
e andò esule a Lione nella lotta contro l’imperatore Federico II;
che indisse il Concilio di Lione nel quale lo scomunicò e lo dichiarò
deposto; il Papa che indisse la VII crociata per liberare il Sacro
Sepolcro.
Invece, alla famiglia dei Filangeri appartenne Gaetano Filangeri,
grande filosofo, giurista ed economista del Regno di Napoli. Il suo
2. capolavoro di dottrina giuridica è contenuta nei 7 volumi che
trattano la “Scienza della legislazione”, un compendio di saggezza
nel governo di un popolo. A lui si deve il nome di Filadelfia, oggi in
provincia di Vibo Valentia, all’antica Castel Monardo, distrutta dal
terremoto del 1783. Alla famiglia dei Filangeri appartenne anche
Carlo Filangeri che fu un militare al fianco di Napoleone fino a
coseguire il grado di generale. Nel tessuto dei Fieschi-Filangeri
entrò a far parte la famiglia dei Ravashieri, principi di Satriano,
aggiungendo altri blasoni a quelli già esistenti.
Il castello di Felluso è stato costruito su una collina, che offriva,
una visuale a 360 gradi su tutto il territorio circostante, dal mare
ai monti, è una struttura rettangolare sviluppata su due piani, all’
altezza delle finestre del primo piano sono poste quattro torri
dalle quali si possono vedere delle feritoie che avevano
probabilmente uno scopo di avvistamento e di difesa. L’entrata
del castello era posta sul lato ovest della struttura, appena
oltrepassato si accedeva ad un ampio atrio con a destra l’ingresso
alle scuderie e a sinistra l’alloggio per gli scudieri, dall’atrio si può
accedere anche al cortile interno diviso a destra e a sinistra da
piccole pietre che servivano, forse, per distinguere lo spazio
adibito agli ospiti a quello riservato ai signori del castello. Al piano
terra si poteva accedere a due oleifici, all’esterno del castello
c’era lo stallone, ampio locale adibito all’allevamento e alla
custodia del bestiame, inoltre all’esterno vi erano anche due
sorgenti per l’approvvigionamento idrico tutt’ ora esistenti, ma
inutilizzate.
Purtroppo, per colpa dell’abusivismo edilizio e dei disastri
ecologici e ambientali quello che resta del castello non è molto,
3. però se quel poco che resta verrà curato e salvaguardato si potrà
salvare un pezzo di storia del nostro territorio.
Il castello Felluso visto dall’alto (oggi).