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IIS via Copernico, Pomezia                                                              Associazione culturale Proteus
  progetto NaSci600                                                                     diretta da Luciano Garofalo




               L‟età di Federico II




                 convegno, IIS via Copernico di Pomezia, 28 febbraio 2012
                               da un’idea di Silvia Palombi
                                      con la collaborazione di Carla Tirdi
                                                                                                                     1
                  e spunti tratti da L‟esagramma mistico, di L. Garofalo, in corso di pubblicazione
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    progetto NaSci600                                                 diretta da Luciano Garofalo




                L‟età di Federico II
                l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo
                               Da “Il Parlamento”, di Giosuè Carducci
                             Sta Federico imperatore in Como. Ed ecco un messaggero
                             entra in Milano da Porta Nova a briglie abbandonate."Popolo
                             di Milano", ei passa e chiede, "fatemi scorta al console
                             Gherardo.― Il consolo era in mezzo de la piazza, e il
                             messagger piegato in su l’arcione parlò brevi parole e spronò
                             via. Allor fe’ cenno il console Gherardo, e squillaron le trombe
                             a parlamento… Vi sovvien" dice alberto di Giussano "la
                             domenica triste de gli ulivi? Ahi passion di Cristo e di
                             Milano!Da i quattro Corpi santi ad una ad una crosciar
                             vedemmo le trecento torri de la cerchia; ed al fin per la ruina
polverosa ci apparvero le case spezzate, smozzicate, sgretolate:parean file di scheltri in
cimitero. Di sotto, l’ossa ardean de’ nostri morti.― Così dicendo alberto di Giussano con
tutt’e due le man copriasi gli occhi, e singhiozzava: in mezzo al parlamento singhiozzava
e piangea come un fanciullo. Ed allora per tutto il parlamento trascorse quasi un fremito
di belve. Da le porte le donne e dai veroni,pallide, scarmigliate, con le braccia tese e gli
occhi sbarati al parlamento, urlavano — Uccidete il Barbarossa —.                          2
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                L‟età di Federico II
                l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo

  Divina Commedia, Paradiso, canto III
    Anime di coloro che non compirono i voti -
   apparizione delle anime del cielo della Luna -
     Piccarda Donati – Costanza imperatrice
             «O ben creato spirito, che a' rai
                di vita etterna la dolcezza senti
            che, non gustata, non s'intende mai,
              grazioso mi fia se mi contenti
              del nome tuo e de la vostra sorte».
                             ........
         ―I' fui nel mondo vergine sorella;
          e se la mente tua ben sé riguarda,
          non mi ti celerà l'esser più bella,
 ma riconoscerai ch'i' son Piccarda, che, posta qui con questi altri beati, beata sono in la
spera più tarda. E quest'altro splendor che ti si mostra da la mia destra …è la luce de la
gran Costanza che del secondo vento di Soave generò 'l terzo e l'ultima possanza»‖ 3
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              L‟età di Federico II
              l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo


                                 L‟Italia e l‟Europa centrale
                                        nel XIII secolo
                                Sacro Romano Impero
                                Regno di Germania
                                Ducato di Svevia
                                Regno d‟Italia
                                Stato della Chiesa
                                Regno di Sicilia
                                                                                             4
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               L‟età di Federico II
               l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo
           Lo scontro tra l‟Impero e il Papato, che si
 riaccese violento nel XII e XIII secolo, fu reso più
 complicato dall‟ascesa dei Comuni italiani che
 lottavano contro l‟Impero per la difesa della propria
 economia. Con l‟avvento della Casa di Svevia sul
 trono di Germania, ci fu un periodo di conflitti che
 può essere suddiviso in tre fasi:
 PRIMA FASE: XII SECOLO Federico I scende in
 Italia con tre obiettivi: riaffermare il primato
 dell‟Impero sul Papato; assoggettare i Comuni la
 cui autonomia diventava pericolosa; impadronirsi
dell‟Italia meridionale. Riuscì solo , ricorrendo alla diplomazia, e cioè al matrimonio
tra il figlio Enrico e Costanza d‟Altavilla, a estendere la sovranità imperiale sul Regno
di Sicilia. SECONDA FASE: XIII SECOLO (1198-1216) Si afferma il programma
teocratico del Papa Innocenzo III che, nella crisi dinastica dell‟Impero, vede le
premesse per realizzare il grande sogno della sovranità universale della Chiesa. 5
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               L‟età di Federico II
               l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo
                                        TERZA FASE: XIII SECOLO (1212-1250)
                                     Federico II, figlio di Enrico VI e di Costanza
                                     d‟Altavilla, rinnova il grande sogno di
                                     restaurare il prestigio dell‟Impero in Italia, e
                                     quindi riprende la lotta contro il Papato e i
                                     Comuni. La sua politica fallisce, ma
                                     stabilitosi in Sicilia, organizza il suo Regno in
                                     modo moderno, costruendo uno Stato fondato
                                     sull‟esclusivismo del potere regio.
Egli può considerarsi l‟ultimo grande imperatore medievale.
Il potere della Casa di Svevia, al tempo di Federico II, diede
vigore per qualche tempo alle forze ghibelline all‟interno delle
città italiane. Il nome di Guelfi e Ghibellini era lo schermo di
forze locali avverse, politiche ed economiche, che miravano
alla supremazia mediante la distruzione delle potenze rivali.                                   6
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              L‟età di Federico II
              l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo
                                La Svevia è una regione storica e linguistica della
                                Germania. La maggior parte della regione storica
                                della Svevia fa oggi parte del Baden-Württemberg
                                (lo stato storico del Württemberg e la provincia di
                                Hohenzollern e del distretto governativo bavarese di
                                Svevia).
                                Nel Medioevo la Svevia comprendeva anche il
                                Baden, lo stato federato austriaco del Vorarlberg, il
                                Liechtenstein, i cantoni svizzeri di lingua tedesca e
                                la regione francese dell'Alsazia.
                                La regione linguistica comprende le zone in cui è
                                parlato il tedesco alemanno e più propriamente
                                quelle in cui è parlato lo Schwäbisch, lo svevo.
                                Coincide più o meno con la zona storica, arrivando
                                a lambire anche l'Italia, e più precisamente la Valle
                                                                                    7
                                d'Aosta e la provincia del Verbano Cusio Ossola.
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               L‟età di Federico II
               l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo

Gli Altavilla (in francese Hauteville) furono
una delle famiglie più importanti e influenti
del popolo dei Normanni. La dinastia reale
prese origine da Tancredi conte di Hauteville
(oggi Hauteville-la-Guichard, in Normandia)
nel XI secolo, i cui figli intrapresero la
conquista e l'unificazione politica dell'Italia
meridionale, conclusa nel 1130 da Ruggero
II, terzo conte di Sicilia e quarto duca di
Puglia e Calabria della stirpe, che unì al
proprio dominio tutti i feudi normanni nel
Mezzogiorno (Principato di Capua, Ducato di
Napoli etc.) costituendo il Regno di Sicilia,
che si estendeva fino a Corfù, Malta, Gozo e a
tutta la costa dell'Africa settentrionale, compreso l'entroterra tra Bona e Tripoli.
                                                                                                8
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               L‟età di Federico II
               l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo




Federico II del Sacro Romano Impero, conosciuto anche come Federico I di Sicilia o
Federico VII Hohenstaufen di Svevia, duca di Puglia, principe di Capua, re d'Italia,
         di Germania, di Gerusalemme e di Sicilia, Imperatore dei Romani,
     nacque nel 1194 da Enrico VI (a sua volta figlio di Federico Barbarossa I
        di Svevia), e da Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggero II il Normanno
a Jesi, nella Marca anconitana, mentre l'imperatrice stava raggiungendo il marito9a
   Palermo, incoronato appena il giorno prima, il giorno di Natale, re di Sicilia.
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               L‟età di Federico II
               l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo
                                  Secondo la tradizione popolare, trasmessa da
                                  Giovanni Villani e ripresa da Dante, Costanza
                                  avrebbe manifestato in gioventù interesse per la
                                  vita monastica e sarebbe entrata in convento, ma di
                                  questa presunta scelta manca qualsiasi riscontro
                                  reale; tuttavia è certo che Costanza, all'età di
                                  trent'anni, era ancora nubile, e per il suo rango di
                                  principessa la cosa poteva sembrare al tempo
                                  piuttosto irrituale. Grazie all'interessamento del
                                  nipote, re Guglielmo II di Sicilia, Costanza sposò a
Milano, il 27 gennaio 1186, Enrico VI di Svevia, figlio di Federico I Barbarossa.
La dote della sposa ammontava a 14 tonnellate d'oro. Con questa unione gli intenti
dei principali fautori erano chiari: Guglielmo aveva l'interesse a mantenere salda la
dinastia, ormai in declino, rafforzandola con l'ingresso degli Svevi, allora in ascesa,
mentre Federico Barbarossa ambiva fortemente ampliare il suo “Sacro” Romano
                                                                                    10
Impero, inglobando in esso le ricchezze dell'Italia meridionale.
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               L‟età di Federico II
               l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo
           Nel 1189 Guglielmo II, in punto di morte, non
 avendo discendenti diretti, indicò la zia Costanza
 d‟Altavilla come erede, obbligando i cavalieri a
 giurarle fedeltà nella speranza di appianare le
 divergenze che opponevano la nobiltà siciliana ed il
 clero alla casata degli Hohenstaufen. Tuttavia i
 siciliani ed il papato non amavano la politica
 eccessivamente autoritaria degli Svevi, preferendo
 eleggere Re di Sicilia Tancredi di Lecce, cugino di
 Guglielmo e nipote di Costanza.
La scelta era giustificata sia dalla stima di cui godeva Tancredi come comandante
militare, sia dal fatto che era l'unico discente maschio, per quanto illegittimo, di stirpe
normanna. Il momento era favorevole, perché Costanza e il marito erano costretti a
rimanere in Germania per l‟assenza di Federico Barbarossa, impegnato nella crociata
in Terra Santa. Tancredi fu incoronato a Palermo con l‟approvazione del Papa
Clemente III, che non vedeva di buon occhio un unico sovrano della casata degli        11
Hohenstaufen dalla Germania alla Sicilia.
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               L‟età di Federico II
               l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo
                             Alla morte del Barbarossa Enrico partì per la riconquista
                             della Sicilia, supportato anche dalla flotta pisana, da sempre
                             fedele all'imperatore. Tuttavia Tancredi riuscì a battere
                             l'esercito di Enrico e a catturare Costanza, che venne
                             imprigionata a Salerno. Nel febbraio del 1194 però Tancredi
                             morì e la sua successione apparve subito problematica a
                             causa dell'età infantile del figlio. In questo contesto Enrico
                             tornò in Italia e riuscì a sottomettere il Regno di Sicilia, dove
                             fu incoronato il giorno di Natale. Il giorno dopo, come detto,
                             Costanza diede alla luce Federico II, a Jesi.
La nascita di Federico II fu avvolta da dicerie ed illazioni: Federico fu considerato da
alcuni detrattori una sorta di Anticristo, che una leggenda medievale sosteneva sarebbe
nato da una vecchia monaca. Del resto Costanza d'Altavilla al momento del parto aveva
40 anni e, prima del matrimonio, si diceva, aveva vissuto in un convento. Inoltre a causa
dell'età avanzata, molti non credevano alla sua gravidanza. Per questo motivo sarebbe
stato allestito un baldacchino al centro della piazza di Jesi, dove Costanza partorì
                                                                                           12
pubblicamente, al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita del futuro imperatore.
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               L‟età di Federico II
               meraviglia e stupore del mondo
           Costanza fece battezzare il figlio ad Assisi, allo stesso
 fonte presso il quale era stato battezzato San Francesco,
 imponendogli il nome di Costantino, poi lo portò a Foligno,
 affidandolo alla duchessa di Urslingen, moglie del duca di
 Spoleto e uomo di fiducia dell'imperatore. Col nome di
 Costantino, nell'estate del 1196, il piccolo venne eletto Rex
 Romanorum dai principi tedeschi, durante la Dieta Imperiale
 di Francoforte. Qualche mese dopo il nome del futuro sovrano
 venne mutato dal padre in Federico Ruggero Costantino.
Federico nasceva già pretendente di molte corone. Quella imperiale non era ereditaria,
ma il neonato era un valido candidato a re di Germania che comprendeva anche le
corone d'Italia e di Borgogna. Questi titoli assicuravano diritti e prestigio, ma non un
potere effettivo, possibile solo se si era forti e in grado di far valere i diritti regi sui
feudatari e sui Comuni italiani. Per via materna Federico ereditava anche la corona di
Sicilia, dove invece esisteva un apparato amministrativo ben strutturato a garantire che
la volontà del sovrano venisse applicata, secondo la tradizione di governo centralistico.
                                                                                        13
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               L‟età di Federico II
               meraviglia e stupore del mondo
                              Alla morte del marito Costanza affidò il figlio a Pietro di Celano
                              conte della Marsica e a Berardo di Laureto, appartenente alla
                              famiglia degli Altavilla conti di Conversano, facendo in modo di
                              farlo incoronare re di Sicilia a soli quattro anni. L‟anno dopo,
                              prima di morire, lo pose sotto la tutela del nuovo papa, Innocenzo
                              III, a favore del quale costituì un appannaggio di 30.000 talenti
                              d'oro per l'educazione del figlio. Federico risiedeva nella reggia di
                              Palermo, nel Castello della Favara, il Castello a Mare, seguendo
                              Gentile di Manopello fratello di Gualtiero. Suo primo maestro fu
frate Guglielmo Francesco, che ne rispondeva al vescovo Rinaldo di Capua, il quale
informava il papa dei progressi scolastici, della crescita e della salute di Federico.
A quattordici anni Federico uscì dalla tutela papale assumendo il potere nelle sue mani.
Intanto però Ottone IV era stato eletto imperatore del Sacro Romano Impero, ma appena
tre anni dopo una fazione ribelle sostenuta da Innocenzo III, che aveva scomunicato
Ottone, incoronò al suo posto Federico “re dei romani” nel duomo di Magonza. Tuttavia
la sua effettiva sovranità poté essere tale solo dal 27 luglio 1214 quando Filippo Augusto
                                                                                           14
re di Francia, alleato della casa di Svevia, sbaragliò Ottone IV, sostenuto dagli inglesi.
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               L‟età di Federico II
               meraviglia e stupore del mondo
                                In Germania resistevano al dominio di Federico soltanto
                                Colonia, la città più ricca e popolosa della Germania del
                                tempo, i cui mercanti vantavano particolari diritti
                                commerciali e di traffico con l'Inghilterra di Enrico II ed
                                Aquisgrana, dove erano conservate le spoglie di Carlo
                                Magno. Aquisgrana cadde nel luglio 1215.
                                Pochi mesi dopo venne aperto da Innocenzo III il IV
                                Concilio Lateranense cui partecipò anche Federico.
                                Finché fu in vita il suo protettore Innocenzo III,
                                Federico evitò di condurre una politica personale troppo
pronunziata. Morto Innocenzo III salì al soglio pontificio Onorio III, che incalzò un
titubante Federico a dare corso ad una nuova crociata. Per convincerlo lo nominò
imperatore incoronandolo in San Pietro nel 1220. Nello stesso anno Federico lasciò la
Germania al figlio Enrico, mantenendo però la suprema autorità. Essendo stato allevato
in Sicilia è probabile che Federico si sentisse più italo-normanno che tedesco, e inoltre
conosceva assai bene il potenziale del regno siciliano, con una fiorente agricoltura, città
                                                                                       15
grandi, buoni porti e una straordinaria posizione strategica al centro del Mediterraneo.
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               L‟età di Federico II
               meraviglia e stupore del mondo
           Federico II era dotato di una personalità poliedrica
 e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato
 l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una
 lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male.
 Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte
 attività legislativa e di innovazione tecnologica e culturale,
 volte ad unificare le terre ed i popoli, fortemente contrastata
 dalla Chiesa. Egli stesso apprezzabile letterato, fu convinto
 protettore di artisti e studiosi. La sua corte fu luogo di
 incontro fra le culture greca, latina, araba ed ebraica.
Generoso mecenate, ospitò alla sua corte numerosi artisti che ebbero modo di
spostarsi con lui nei suoi soggiorni in Germania da dove importarono lo stile gotico
tedesco, che proprio in quegli anni produceva opere di rinnovato naturalismo.
Federico invitò nel sud-Italia i cistercensi già nel 1224. Ad essi si deve la diffusione di
questo stile sobrio nell'architettura (le abbazie laziali di Fossanova e Casamari
                                                                                       16
probabilmente costituiscono i primi esempi di applicazione italiana dello stile gotico).
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               L‟età di Federico II
               arte gotica ai primi del 1200

                                      L'abbazia di Fossanova è sita nei pressi di
                                      Priverno, in provincia di Latina. L'abitato sito
                                      tutt'intorno ha l'aspetto di vicus e prende il nome
                                      da una cloaca che nei primi tempi del piccolo
                                      borgo (ora frazione di Priverno) era chiamata
                                      Fossa Nova. L'abbazia, la cui fabbrica durò dal
                                      1187 al 1206, in stile romanico, ma più
                                      precisamente in una visibile forma di transizione
                                      fra il romanico ed il gotico, ha l'interno spoglio o
                                      quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al
                                      1998, alcuni brandelli sulle pareti) secondo
                                      l'austero memento mori dei monaci cistercensi.
Nella foresteria vi è la stanza ove visse, pregò e meditò san Tommaso d'Aquino negli
ultimi giorni della sua vita e dove morì nel 1274; ancora oggi in chiesa se ne
conserva la semplice tomba vuota, il corpo fu trasferito dai domenicani a Tolosa alla
fine del XIV secolo, composta da una lastra di marmo o travertino rettangolare. 17
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               L‟età di Federico II
               arte gotica ai primi del 1200

L'abbazia di Casamari è uno dei più
importanti monasteri italiani di architettura
gotica cistercense. Fu costruita nel 1203 e
consacrata nel 1217. Si trova nel territorio del
comune di Veroli, in provincia di Frosinone.
Essa fu edificata sulle rovine dell'antico
municipio romano chiamato Cereatae, perché
dedicato alla dea Cerere. Il nome Casamari
deriva dal latino e significa "Casa di Mario",
patria di Caio Mario, celebre condottiero, sette volte console e avversario di Silla
nella guerra civile dell'88 a.C., ricordato anche nel nome della strada lungo la quale
sorge l'abbazia (che collega Frosinone con Sora): via Mària.
Con la decadenza dell'Impero romano e le susseguenti invasioni barbariche
Cereatae-Casa Marii subì le stesse sorti del decadimento di Roma, fino a quando i
monaci benedettini nell'XI secolo s'insediarono nel luogo e vi fondarono l'abbazia.
                                                                                  18
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               L‟età di Federico II
               attività edilizia e territorio
                                         L‟attività edilizia occupò un posto fondamentale nel
                                         programma di governo di Federico II. Gli interventi
                                         sul territorio legati all‟iniziativa imperiale vanno
                                         visti come uno dei molteplici aspetti del suo
                                         atteggiamento culturale, incentrato tanto sul
                                         recupero delle strutture esistenti ed ereditate dai
                                         normanni, quanto su nuove fondazioni legate alla
                                         sistemazione strategica del territorio. L‟attività
                                         edilizia federiciana va dunque vista nell‟ottica di una
                                         più vasta e radicale opera di revisione del sistema
difensivo, che comportò, al di là della grandiosità del progetto oneri non indifferenti.
Le proporzioni del programma furono tali da generare preoccupazione, timore ed anche
pacato biasimo per la pesante pressione fiscale imposta per reperire i fondi necessari al
faraonico programma. L‟attività edilizia di Federico è concentrata soprattutto sui cantieri dei
castelli e dei palatia, e molto spesso si è sottolineata la sua disaffezione verso le fabbriche
religiose. Per ragioni esclusivamente politiche fece costruire la cattedrale di Altamura e
presenziò alla consacrazione della cattedrale di Cosenza. Pare poi che si sia occupato
                                                                                              19
personalmente solo della basilica cistercense del Murgo presso Lentini nel 1220.
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                L‟età di Federico II
                tipologie architettoniche
 La tipologia delle costruzioni federiciane si esplica attraverso il
 rigore delle forme geometriche che viene meno solo in caso di
 strutture preesistenti. Le caratteristiche più evidenti sono la
 simmetria e la regolarità geometrica, , che si basano
 generalmente su una pianta quadrangolare munita di torri
 angolari cilindriche o quadrate ed eventuali torri mediane
 anche poligonali; l‟interno ha il suo fulcro nel cortile, attorno
 al quale si organizzano gli ambienti coperti disposti lungo
 l‟intero perimetro. (a lato: Pianta del Castello Maniace di Siracusa)
Questi criteri sono osservati nelle costruzioni ex novo, come Lagopesole, Augusta, Siracusa,
Catania e Prato. Tutti rivelano caratteristiche simili e tipiche e come alla base della concezione
architettonica ci sia il quadrato. Dal quadrato si passa all‟ottagono con Castel del Monte e
Lucera. Il quadrato ed il cerchio rappresentano gli elementi vitali: la terra ed il cielo, l‟uomo e il
divino, l‟ottagono è il simbolo stesso dell‟imperatore che fa da mediatore. Non bisogna
meravigliarsi se ci si imbatte in un accentuato gusto geometrico, che è frutto della razionalità del
tempo e dell‟interesse matematico del periodo. La matrice del quadrato è antica e risale al
castrum romano, schema geometrico sopravvissuto nel mondo arabo, bizantino e crociato
                                                                                                 20
attraverso il quale si spiegano le connessioni tra modelli federiciani e costruzioni orientali.
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              L‟età di Federico II
              attività edilizia e territorio




                             Pianta del Castello di Gravina, Puglia
                                                                                                  21
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              L‟età di Federico II
              attività edilizia e territorio




                                               Il Castello di Gioia del Colle, Basilicata
                                                                                                   22
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              attività edilizia e territorio




                                                                                        23
                                               Il Castello di Bari
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              L‟età di Federico II
              attività edilizia e territorio




                                                                                         24
                                               Il Castello di Catania
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              attività edilizia e territorio




                                                                                        25
                                               Il Castello di Trani
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                                                                                             26
                                               Il Castello di Prato, Toscana
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                                                                                              27
                                               Il Castello di Melfi, Basilicata
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              attività edilizia e territorio




                                                                                           28
                                               Il Castello di Lagopesole
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              L‟età di Federico II
              attività edilizia e territorio




                                               Casteldelmonte, Andria, Puglia
                                                                                             29
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               L‟età di Federico II
               stupor mundi
                                       Federico fu chiamato ai suoi tempi Stupor Mundi,
                                       appellativo che deriva dalla sua inestinguibile
                                       curiosità intellettuale, un eclettismo che lo portò ad
                                       approfondire la filosofia, l'astrologia, la
                                       matematica (fu in amicizia con il matematico
                                       pisano Leonardo Fibonacci - scopritore della
                                       celebre successione numerica che esamineremo -
                                       che gli dedicò il suo famoso Liber quadratorum), e
l'algebra in particolare, ma anche la medicina e le scienze naturali.
Federico scrisse anche un libro, un manuale sull'arte della falconeria, il De arte venandi
cum avibus di cui molte copie illustrate nel XIII e XIV secolo ancora sopravvivono.
Il trattato nasce dall'osservazione personale del sovrano, e non ha nulla delle enciclopedie
zoologiche fino ad allora redatte, intrise di mitologia, teologia e superstizione). In esso i
problemi di ornitologia, di allevamento, di addestramento e di caccia sono trattati con
attenzione al principio dell'esperienza e con un assoluto spirito di indipendenza rispetto
alla trattatistica precedente. Per questo motivo il De arte venandi rappresenta 30          un
fondamentale passo verso la nascita della scienza "moderna".
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               L‟età di Federico II
               l‟arte medica ai primi del 1200

 All‟epoca di Federico II i principali centri di cultura medica
 erano Salerno e le università di Bologna (fondata nel 1088)
 e di Padova. Tra questi, il più importante fu la famosa
 scuola di Salerno, di cui sono ricche di informazioni le
 cronache medievali, che raggiunse nel XII sec. il culmine
 dello splendore. La leggenda vuole che sia stata fondata da
 quattro medici, che sono personaggi-simbolo: l‟arabo Adela,
 l‟ebreo Helinus, il greco Pontus e il latino Salernus, volendo
 significare che lì confluivano le tradizioni mediche di
 quattro diverse culture. Certo vi fu una iniziale influenza
dell‟Abbazia di Montecassino, dove si erano conservate alcune conoscenze mediche
dell‟antichità. La scuola di Salerno comunque, era laica, anche se composta da credenti.
Aveva un atteggiamento umile e consapevole della fragilità umana, sia fisica che
psicologica, principio che valeva anche per il medico. Figure importanti del periodo
iniziale della scuola furono Alfano (1010-1085), monaco benedettino e studioso di
medicina, e Costantino Africano (1015-1087), medico ippocratico, studioso della scienza
                                                                                    31
dei Caldei, degli Arabi, dei Persiani, degli Indiani e degli Etiopi.
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               L‟età di Federico II
               l‟arte medica ai primi del 1200
                                            Il retroterra culturale del pensiero medico
                                            medievale era costituito dall‟intreccio tra
                                            l‟eredità greca di Ippocrate (460-377 a.C.),
                                            Teofrasto (371-288 a.C.), Galeno (131-202 d.C.) e
                                            Dioscoride (40-90 d.C.), e quella araba di al
                                            Rhazi (865-925) e Avicenna (980-1037). In
                                            ambedue i filoni è facile evidenziare lo stretto
                                            intreccio tra dimensione sacra, divina, simbolica,
                                            e dimensione “naturale”, tanto che quest‟ultima
                                            risulta di continuo permeata dalla prima, quasi
                                            ad illuminarla e renderla intellegibile.
In Occidente, dopo il crollo dell‟Impero Romano, la medicina regredì in certi settori, mentre
gli Arabi, al contrario, mantennero viva la disciplina dando vita a una cultura complessa
che fu sia luogo di sintesi di varie scuole mediche, sia luogo di ricerca autonoma nel campo
sanitario. Essi raccolsero l‟eredità di greci e latini, ma anche di assiri, ebrei e indiani e
diedero un contributo al progresso medico introducendo nuove piante medicinali, come
l‟anice, la cannella, la rosa, il sandalo, la zucca e la noce moscata, mentre con l‟alcool 32 lo
                                                                                           e
zucchero di canna venivano preparati sciroppi, conserve ed elisir.
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               L‟età di Federico II
               l‟arte medica ai primi del 1200
                                      Nel Medio Evo vigeva il principio del “contraria
                                      contrariis curentur” inteso nel senso di usare
                                      farmaci di origine animale, vegetale o minerale, con
                                      qualità (freddo, caldo, umido, secco) opposte a
                                      quelle della patologia che si voleva curare,
                                      ipotizzando un meccanismo di “contrappeso e
                                      bilanciamento” rispetto al disequilibrio presente nel
                                      malato. Inoltre ci si basava sulla dottrina della
                                      “segnatura” (analogia), secondo cui, specie nel caso
di analogie nella forma tra piante e corpo umano, si dovevano usare specifiche parti
vegetali per curare quelle con cui vi era una presunta similitudine formale. Ma ciò valeva
anche per l‟uso terapeutico degli animali, di cui, ad esempio, si mangiava il cervello per
aumentare la memoria. Il tutto doveva comunque servire solo di ausilio alla capacità
innata della natura di ridare la salute al malato (vis sanatrix naturae), dopo che la
malattia aveva superato le sue quattro fasi classiche: principium, augmentum, status,
declinatio. La guarigione si aveva con la cottura della materia peccans e con la sua
                                                                                           33
espulsione dal corpo (da cui l‟uso dei diuretici, dei purganti, degli emetici e del salasso.
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               L‟età di Federico II
               l‟impegno politico e culturale
                              Nel 1224, all'età di trent'anni, Federico istituì con editto
                              formale, a Napoli, la prima universitas studiorum statale e laica
                              della storia d'Occidente, in contrapposizione all'ateneo di
                              Bologna, nato come aggregazione privata di studenti e docenti e
                              poi finito sotto il controllo papale. L'università, polarizzata
                              intorno allo studio del diritto e della retorica, contribuì
                              all'affermazione di Napoli quale capitale della scienza giuridica.
                              Napoli non era ancora la capitale del Regno, ma Federico la
                              scelse per la sua posizione strategica ed il suo già forte ruolo di
                              polo     culturale     ed    intellettuale    di    quei     tempi.
                              Non meno importante, in ambito letterario, fu l‟affermarsi, tra il
                              1230 e il 1250, della Scuola Siciliana, nella quale confluirono
poeti ed intellettuali che, ruotando intorno alla sua figura, erano parte integrante della sua
corte. I poeti Siciliani, funzionari di corte o burocrati dell‟alta borghesia, contribuirono
in modo significativo al patrimonio letterario italiano, in particolar modo con un chiaro
influsso sulla produzione culturale delle città ghibelline dell'Italia centrale, come per
esempio Bologna, città dove visse Guido Guinizzelli, padre del Dolce Stil Novo.          34
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               L‟età di Federico II
               l‟attività legislativa
          Federico II conosceva ben nove lingue ed era un
governante molto moderno per i suoi tempi, visto che favorì
la scienza e professò punti di vista piuttosto avanzati in
economia, dove abolì i dazi interni ed i freni alle
importazioni all'interno del suo impero. Condusse anche
un'intensa attività legislativa: a Capua, a Catania, a
Messina, Melfi e Siracusa promulgò una raccolta organica
di leggi armonizzate secondo le sue direttive, avvalendosi di
un gruppo di giuristi quali Roffredo di Benevento, Pier delle
Vigne, l'arcivescovo Giacomo di Capua ed Andrea Bonello da Barletta. Questo corpo
organico, preso lungamente a modello come base per la fondazione di uno stato moderno,
è passato alla storia col nome di Costituzioni di Melfi anche se il titolo originale
Constitutiones Regni Utriusque Siciliae rende più esplicita la volontà di Federico di
riorganizzare il Regno di Sicilia che fu ripartito in undici distretti territoriali detti
giustizierati. I giustizieri, funzionari di sua nomina, rispondevano del loro operato in
campo amministrativo, penale e religioso ad un maestro giustiziere, referente diretto
dell'imperatore che stava al vertice di questa struttura gerarchica di tipo piramidale. 35
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               L‟età di Federico II
               e le vicende politiche tra il 1230 e il 1250
                                       Mentre Federico era impegnato nel riordino
                                       amministrativo del Regno di Sicilia era risorta nel
                                       nord Italia la Lega Lombarda, e l‟imperatore,
                                       pressato dal successore di Onorio III, papa Gregorio
                                       IX, di organizzare una crociata pena la scomunica,
                                       venne a trovarsi nella condizione di non poter
                                       disporre di un esercito sufficiente a contrastare i
                                       Comuni ribelli. Nella primavera 1228, decise tuttavia
                                       di partire per la Terrasanta, pur sapendo che durante
                                       la sua assenza il Papa avrebbe cercato di riunire tutti
i suoi oppositori in Germania e in Sicilia, minacciando la Lombardia e il suo Regno
Meridionale. Durante la sua assenza truppe germaniche scesero in difesa della Sicilia. Il
Papa assoldò altre truppe per contrastarle, bandendo una paradossale crociata contro
Federico II . Quando l‟imperatore ritornò in Italia riuscì ad avere ragione delle forze
papali ma ritenne opportuno, in quel momento, riconciliarsi col pontefice e con la Pace di
Ceprano del 23 luglio 1230. Intanto però nella diatriba fra papa e imperatore si erano
inserite le città della Lega ed era ripresa la secolare divisione fra guelfi e ghibellini. 36
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               L‟età di Federico II
               e le vicende politiche tra il 1230 e il 1250
          Federico seppe abilmente favorire l'instaurarsi di
signorie ghibelline a lui amiche (la più potente fu quella che
governava su Padova, Vicenza, Verona e Treviso) e nel novembre
del 1237 colse una notevole vittoria sulla Lega Lombarda a
Cortenuova, conquistando il Carroccio che inviò in omaggio al
papa. Questo però non gli evitò la scomunica causata dalla
nomina a Re di Sardegna del figlio Enzo, cosa che il pontefice
non poteva tollerare. Federico, per impedire lo svolgimento del
Concilio che avrebbe confermato solennemente la sua scomunica,
bloccò allora le vie di terra per Roma e fece catturare i cardinali
stranieri in viaggio per mare nel corso di una battaglia navale presso l'isola del Giglio.
Finalmente, nel marzo del 1244, fu stilata in Laterano una bozza di accordo fra Federico
e il nuovo papa Innocenzo IV che prevedeva, in cambio del ritiro della scomunica, la
restituzione di tutte le terre pontificie occupate dall'imperatore, ma nulla diceva sulle
pretese imperiali in Lombardia. Quello del papa era però un inganno ordito contro
Federico nell‟intento di prendere tempo e trovare in Germania nuovi alleati ed elettori
disposti a schierarsi al suo fianco contro l‟imperatore, allo scopo di deporlo.      37
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               L‟età di Federico II
               e le vicende politiche tra il 1230 e il 1250
                                La nuova scomunica fu un duro colpo al prestigio di
                                Federico, ma gli eventi cominciavano a precipitare. Nel
                                febbraio del 1248 subì una grave sconfitta nella battaglia
                                di Parma. Dopo un assedio durato oltre sei mesi i
                                parmigiani uscirono dalla città e attaccarono le truppe
                                imperiali, distruggendole. L'imperatore riuscì a stento a
                                rifugiarsi a San Donnino, da dove raggiunse poi la fedele
                                alleata Cremona. L'anno seguente il figlio Enzo, battuto
                                nella battaglia di Fossalta, fu catturato dai bolognesi che
                                lo tennero prigioniero fino alla morte. Poco dopo
                                Federico subì il tradimento di uno dei suoi più fidati
                                consiglieri, il già citato Pier delle Vigne, celebrato in un
                                passo dell'Inferno di Dante Alighieri.
La vittoria militare dell‟altro figlio Corrado su Guglielmo d'Olanda, avvenuta nel 1250,
non portò alcun vantaggio politico per Federico il quale, nel dicembre dello stesso anno,
non è chiaro se per un attacco di dissenteria o per avvelenamento, morì a Fiorentino di
Puglia, un borgo fortificato non lontano dalle amate sedi imperiali di Foggia e Lucera.   38
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               L‟età di Federico II
               e la sua amicizia con Leonardo Fibonacci
          Si è accennato in precedenza all‟amore di Federico per
l‟algebra e all‟amicizia col più grande fra i matematici del suo
tempo, Leonardo Pisano, detto Fibonacci. Con altri matematici
del tempo, Leonardo contribuì alla rinascita delle scienze esatte
dopo la decadenza dell'ultima parte dell'età classica e del primo
Medioevo. Assieme al padre Guglielmo dei Bonacci, facoltoso
uomo d‟affari e rappresentante dei mercanti della Repubblica
marinara di Pisa, passò alcuni anni in Algeria, dove studiò i
procedimenti aritmetici che studiosi musulmani stavano
diffondendo nelle varie regioni del mondo islamico.
Qui apprese tecniche matematiche sconosciute in Occidente. Alcuni di tali procedimenti
erano stati introdotti per la prima volta dagli Indiani, portatori di una cultura molto diversa
da quella mediterranea. Proprio per perfezionare queste conoscenze, Fibonacci si spinse
fino a Costantinopoli, alternando il commercio con gli studi matematici. Molto dovette alle
opere di Al-Khwarizmi e ai maestri arabi, senza però essere mero diffusore della loro opera.
Ritornato in Italia, la sua notorietà giunse anche alla corte di Federico II, soprattutto dopo
che risolse brillantemente alcuni problemi del matematico presso la corte imperiale.       39
Questo gli valse un vitalizio che gli permise di dedicarsi completamente ai suoi studi…
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              L‟età di Federico II
              la successione di Fibonacci
                             Come è noto, la successione di Fibonacci, costituita dalla sequenza
 1                           1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 89 144 233 377 610 ….
                          è generata sommando in diagonale, dal basso verso l‟alto, i numeri
 1       1                che formano il triangolo di Tartaglia, usato, fino all‟avvento di Pascal
                          prima, e Newton poi, per lo sviluppo delle potenze di un binomio.
 1       2      1
                             Ad esempio, se volessimo calcolare (a+b)5 basterebbe prendere
 1       3      3       1      come coefficienti dello sviluppo i coefficienti della riga del 5
 1       4      6       4     1
                                                         ottenendo
                                               (a+b)5 = a5+5a4b+10a3b2+10a2b3+5ab4+b5
 1       5      10     10       5    1
                                                        La caratteristica della successione, nella
 1       6      15     20       15   6    1             quale ciascun termine è formato dalla
                                                        somma dei due che lo precedono, è che,
 1       7      21     35       35   21   7     1       da un certo punto in poi, il rapporto tra
                                                        un termine e il suo antecedente tende al
 1       8      28     56       70   56   28    8   1   numero aureo irrazionale 1,618…         40
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               L‟età di Federico II
               il numero aureo

Il numero aureo è presente in molteplici culture antiche, si pensi al rapporto tra le
dimensione delle piramidi egizie, ad esempio, o al rinascimentale uomo vitruviano di
Leonardo da Vinci, la cui altezza è appunto pari a 1,618 volte la distanza tra
l‟ombelico e la base di appoggio, ma anche alla sequenza, in genetica, con cui si
riproducono moltissime specie vegetali che obbediscono alla successione di
Fibonacci…è presente anche nel rapporto tra le spire di una chiocciola, o del
Nautilus, o tra due onde consecutive durante una marea, senza contare il significato
esoterico che la successione ha ispirato in alcune sette, come ad esempio, si dice, la
massoneria, o molti autori di thrilling matematici come Il Codice da Vinci…




                                                                                             41
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               L‟età di Federico II
               numero aureo e successione di Fibonacci

           Immaginiamo ora una serie di
quadrati ciascuno dei quali di lato pari alla
somma dei due precedenti, proprio come nella
successione di Fibonacci…se in ciascuno di
questi quadrati tracciamo idealmente un
quarto di circonferenza di raggio uguale al
lato e quindi li accostiamo uno all‟altro in
ordine crescente dando continuità alla figura
curvilinea, ottieniamo una spirale logaritmica,
ovvero una linea curva che, ruotando attorno a
un punto centrale, se ne              allontana
progressivamente…viene definita spirale di
crescita poiché è un tipo particolare di spirale
che si ritrova spesso in natura, come ad
esempio, ma non solo, nei semi di girasole, che
crescono proprio lungo due spire contrapposte
di spirali logaritmiche…                                                             42
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               L‟età di Federico II
               numero aureo e successione di Fibonacci

                                                   Addirittura la sistemazione dei fiori
                                                   all'interno del disco di un girasole
                                                   avviene secondo uno schema a spirali
                                                   in cui il numero di quelle orarie e di
                                                   quelle antiorarie sono due numeri di
                                                   Fibonacci consecutivi, di solito 34 in
                                                   un senso e 55 nell'altro, ma in girasoli
                                                   molto grandi si possono trovare anche
                                                   89 e rispettivamente 144 spirali...
                                                   La spirale logaritmica venne introdotta
                                                   per la prima volta, pare, da Cartesio e
                                                   rettificata da Evangelista Torricelli,
                                                   ma lo studio delle sue notevolissime
proprietà si deve a Jakob Bernoulli, che la definì spira mirabilis, e dispose perché fosse
incisa sulla sua lapide accanto alla scritta eadem mutata resurgo, ossia più o meno
rinasco sempre uguale pur attraverso (infinite, aggiungiamo noi) trasformazioni… 43
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               L‟età di Federico II
               numero aureo e sezione aurea
           Si definisce sezione aurea di un segmento AB quella parte (la maggiore) del
segmento (AP) media proporzionale tra l‟intero segmento e la sua parte rimanente PB.
                                              (a+b):a = a:b
risolvendo la proporzione si ottiene la seguente equazione di secondo grado:a2 - ab - b2 = 0
le cui soluzioni sono a1 = 1,618 a2 = - 0,618 vale a dire il numero aureo di Fibonacci.
Su questa equazione l'architettura classica e rinascimentale fondava il principio
compositivo della sua armonia proporzionale. In tutti i canoni classici dell'architettura la
sezione aurea costituisce lo strumento principe con cui vengono scanditi e proporzionati
le basi, le colonne, i capitelli e le trabeazioni. Nell'architettura rinascimentale veniva
comunemente usato il rapporto aureo sia per suddividere e partizionare armonicamente
sia le facciate dell'edificio che per proporzionare volumetricamente gli ambienti.
La Grande Piramide, Il Tempio di Luxor, la Cattedrale di Chartres, il Tempio di
Salomone, la Moschea di Al Aqsa, Anhkor Vat in Cambogia, le zigurrat babilonesi, il
Partenone, Castel del Monte in Puglia, Magioni Templari, antiche Abbazie cistercensi e
benedettine, sono solo alcuni dei tanti edifici di culto costruiti secondo i dettami della
                                                                                        44
Sacra Geometria di Thot, divinità della religione egizia, dio della luna e delle arti…
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               L‟età di Federico II
               numero aureo e successione di Fibonacci
                                È probabilmente nell‟antica stella a cinque punte, o
                                pentagramma, che fa per la prima volta la comparsa il
                                numero aureo. Pentagramma è una parola che deriva dal
                                greco „pente‟ e „gramma‟, rispettivamente cinque e segno;
                                e in effetti la figura è formata proprio da cinque linee
                                che, incrociandosi, formano la stella a cinque punte dai
                                greci chiamata pentalpha, perché rappresenta i cinque
                                principi (i quattro esposti da Empedocle: terra, acqua,
                                aria e fuoco, cui Pitagora ne aggiunse un quinto, quello
                                che, animando le leggi intime della natura, riportava
                                tutto all‟unità, la quintessenza o essenza vitale).
Detto questo, se consideriamo un pentagono come in figura e tracciamo le diagonali,
ottenendo un pentagramma, ci accorgiamo che queste si intersecano tra loro generando
altrettante sezioni auree, riproducibili infinite volte. Nell‟antichità, Egizi e Greci avevano
scoperto la divina proporzione in natura, e la utilizzarono nell‟arte, in architettura e nella
filosofia. Ritenevano che il rapporto aureo rappresentasse la proporzione da usare come
                                                                                           45
guida per riprodurre accuratamente la figura umana nella pittura e nella scultura.
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               L‟età di Federico II
               numero aureo e sezione aurea
         Un     largo     contributo    alla
conoscenza ed alla divulgazione di questo
metodo di suddivisione armonica venne nel
Rinascimento dal matematico Luca Pacioli
(1445 – 1517) con la pubblicazione del libro
De divina Proportione, testo illustrato con
disegni di Leonardo da Vinci.
         A fianco       viene proposta la
riproduzione     dell‟enigmatico     dipinto
conservato nella Pinacoteca del Museo di
Capodimonte, a Napoli, raffigurante il
frate matematico autore, tra l‟altro, anche
della Summa de Arithmetica), attribuito in maniera controversa al pittore
rinascimentale Jacopo de' Barbari.
Ci piace, nel concludere queste note, pensare che Federico II, cui è dedicata questa
monografia, avrebbe gradito ospitare questo dipinto nella sua pinacoteca.       46

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Convegno federico ii

  • 1. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II convegno, IIS via Copernico di Pomezia, 28 febbraio 2012 da un’idea di Silvia Palombi con la collaborazione di Carla Tirdi 1 e spunti tratti da L‟esagramma mistico, di L. Garofalo, in corso di pubblicazione
  • 2. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo Da “Il Parlamento”, di Giosuè Carducci Sta Federico imperatore in Como. Ed ecco un messaggero entra in Milano da Porta Nova a briglie abbandonate."Popolo di Milano", ei passa e chiede, "fatemi scorta al console Gherardo.― Il consolo era in mezzo de la piazza, e il messagger piegato in su l’arcione parlò brevi parole e spronò via. Allor fe’ cenno il console Gherardo, e squillaron le trombe a parlamento… Vi sovvien" dice alberto di Giussano "la domenica triste de gli ulivi? Ahi passion di Cristo e di Milano!Da i quattro Corpi santi ad una ad una crosciar vedemmo le trecento torri de la cerchia; ed al fin per la ruina polverosa ci apparvero le case spezzate, smozzicate, sgretolate:parean file di scheltri in cimitero. Di sotto, l’ossa ardean de’ nostri morti.― Così dicendo alberto di Giussano con tutt’e due le man copriasi gli occhi, e singhiozzava: in mezzo al parlamento singhiozzava e piangea come un fanciullo. Ed allora per tutto il parlamento trascorse quasi un fremito di belve. Da le porte le donne e dai veroni,pallide, scarmigliate, con le braccia tese e gli occhi sbarati al parlamento, urlavano — Uccidete il Barbarossa —. 2
  • 3. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo Divina Commedia, Paradiso, canto III Anime di coloro che non compirono i voti - apparizione delle anime del cielo della Luna - Piccarda Donati – Costanza imperatrice «O ben creato spirito, che a' rai di vita etterna la dolcezza senti che, non gustata, non s'intende mai, grazioso mi fia se mi contenti del nome tuo e de la vostra sorte». ........ ―I' fui nel mondo vergine sorella; e se la mente tua ben sé riguarda, non mi ti celerà l'esser più bella, ma riconoscerai ch'i' son Piccarda, che, posta qui con questi altri beati, beata sono in la spera più tarda. E quest'altro splendor che ti si mostra da la mia destra …è la luce de la gran Costanza che del secondo vento di Soave generò 'l terzo e l'ultima possanza»‖ 3
  • 4. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo L‟Italia e l‟Europa centrale nel XIII secolo Sacro Romano Impero Regno di Germania Ducato di Svevia Regno d‟Italia Stato della Chiesa Regno di Sicilia 4
  • 5. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo Lo scontro tra l‟Impero e il Papato, che si riaccese violento nel XII e XIII secolo, fu reso più complicato dall‟ascesa dei Comuni italiani che lottavano contro l‟Impero per la difesa della propria economia. Con l‟avvento della Casa di Svevia sul trono di Germania, ci fu un periodo di conflitti che può essere suddiviso in tre fasi: PRIMA FASE: XII SECOLO Federico I scende in Italia con tre obiettivi: riaffermare il primato dell‟Impero sul Papato; assoggettare i Comuni la cui autonomia diventava pericolosa; impadronirsi dell‟Italia meridionale. Riuscì solo , ricorrendo alla diplomazia, e cioè al matrimonio tra il figlio Enrico e Costanza d‟Altavilla, a estendere la sovranità imperiale sul Regno di Sicilia. SECONDA FASE: XIII SECOLO (1198-1216) Si afferma il programma teocratico del Papa Innocenzo III che, nella crisi dinastica dell‟Impero, vede le premesse per realizzare il grande sogno della sovranità universale della Chiesa. 5
  • 6. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo TERZA FASE: XIII SECOLO (1212-1250) Federico II, figlio di Enrico VI e di Costanza d‟Altavilla, rinnova il grande sogno di restaurare il prestigio dell‟Impero in Italia, e quindi riprende la lotta contro il Papato e i Comuni. La sua politica fallisce, ma stabilitosi in Sicilia, organizza il suo Regno in modo moderno, costruendo uno Stato fondato sull‟esclusivismo del potere regio. Egli può considerarsi l‟ultimo grande imperatore medievale. Il potere della Casa di Svevia, al tempo di Federico II, diede vigore per qualche tempo alle forze ghibelline all‟interno delle città italiane. Il nome di Guelfi e Ghibellini era lo schermo di forze locali avverse, politiche ed economiche, che miravano alla supremazia mediante la distruzione delle potenze rivali. 6
  • 7. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo La Svevia è una regione storica e linguistica della Germania. La maggior parte della regione storica della Svevia fa oggi parte del Baden-Württemberg (lo stato storico del Württemberg e la provincia di Hohenzollern e del distretto governativo bavarese di Svevia). Nel Medioevo la Svevia comprendeva anche il Baden, lo stato federato austriaco del Vorarlberg, il Liechtenstein, i cantoni svizzeri di lingua tedesca e la regione francese dell'Alsazia. La regione linguistica comprende le zone in cui è parlato il tedesco alemanno e più propriamente quelle in cui è parlato lo Schwäbisch, lo svevo. Coincide più o meno con la zona storica, arrivando a lambire anche l'Italia, e più precisamente la Valle 7 d'Aosta e la provincia del Verbano Cusio Ossola.
  • 8. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo Gli Altavilla (in francese Hauteville) furono una delle famiglie più importanti e influenti del popolo dei Normanni. La dinastia reale prese origine da Tancredi conte di Hauteville (oggi Hauteville-la-Guichard, in Normandia) nel XI secolo, i cui figli intrapresero la conquista e l'unificazione politica dell'Italia meridionale, conclusa nel 1130 da Ruggero II, terzo conte di Sicilia e quarto duca di Puglia e Calabria della stirpe, che unì al proprio dominio tutti i feudi normanni nel Mezzogiorno (Principato di Capua, Ducato di Napoli etc.) costituendo il Regno di Sicilia, che si estendeva fino a Corfù, Malta, Gozo e a tutta la costa dell'Africa settentrionale, compreso l'entroterra tra Bona e Tripoli. 8
  • 9. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo Federico II del Sacro Romano Impero, conosciuto anche come Federico I di Sicilia o Federico VII Hohenstaufen di Svevia, duca di Puglia, principe di Capua, re d'Italia, di Germania, di Gerusalemme e di Sicilia, Imperatore dei Romani, nacque nel 1194 da Enrico VI (a sua volta figlio di Federico Barbarossa I di Svevia), e da Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggero II il Normanno a Jesi, nella Marca anconitana, mentre l'imperatrice stava raggiungendo il marito9a Palermo, incoronato appena il giorno prima, il giorno di Natale, re di Sicilia.
  • 10. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo Secondo la tradizione popolare, trasmessa da Giovanni Villani e ripresa da Dante, Costanza avrebbe manifestato in gioventù interesse per la vita monastica e sarebbe entrata in convento, ma di questa presunta scelta manca qualsiasi riscontro reale; tuttavia è certo che Costanza, all'età di trent'anni, era ancora nubile, e per il suo rango di principessa la cosa poteva sembrare al tempo piuttosto irrituale. Grazie all'interessamento del nipote, re Guglielmo II di Sicilia, Costanza sposò a Milano, il 27 gennaio 1186, Enrico VI di Svevia, figlio di Federico I Barbarossa. La dote della sposa ammontava a 14 tonnellate d'oro. Con questa unione gli intenti dei principali fautori erano chiari: Guglielmo aveva l'interesse a mantenere salda la dinastia, ormai in declino, rafforzandola con l'ingresso degli Svevi, allora in ascesa, mentre Federico Barbarossa ambiva fortemente ampliare il suo “Sacro” Romano 10 Impero, inglobando in esso le ricchezze dell'Italia meridionale.
  • 11. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo Nel 1189 Guglielmo II, in punto di morte, non avendo discendenti diretti, indicò la zia Costanza d‟Altavilla come erede, obbligando i cavalieri a giurarle fedeltà nella speranza di appianare le divergenze che opponevano la nobiltà siciliana ed il clero alla casata degli Hohenstaufen. Tuttavia i siciliani ed il papato non amavano la politica eccessivamente autoritaria degli Svevi, preferendo eleggere Re di Sicilia Tancredi di Lecce, cugino di Guglielmo e nipote di Costanza. La scelta era giustificata sia dalla stima di cui godeva Tancredi come comandante militare, sia dal fatto che era l'unico discente maschio, per quanto illegittimo, di stirpe normanna. Il momento era favorevole, perché Costanza e il marito erano costretti a rimanere in Germania per l‟assenza di Federico Barbarossa, impegnato nella crociata in Terra Santa. Tancredi fu incoronato a Palermo con l‟approvazione del Papa Clemente III, che non vedeva di buon occhio un unico sovrano della casata degli 11 Hohenstaufen dalla Germania alla Sicilia.
  • 12. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟Italia e l‟Europa alle soglie del XIII secolo Alla morte del Barbarossa Enrico partì per la riconquista della Sicilia, supportato anche dalla flotta pisana, da sempre fedele all'imperatore. Tuttavia Tancredi riuscì a battere l'esercito di Enrico e a catturare Costanza, che venne imprigionata a Salerno. Nel febbraio del 1194 però Tancredi morì e la sua successione apparve subito problematica a causa dell'età infantile del figlio. In questo contesto Enrico tornò in Italia e riuscì a sottomettere il Regno di Sicilia, dove fu incoronato il giorno di Natale. Il giorno dopo, come detto, Costanza diede alla luce Federico II, a Jesi. La nascita di Federico II fu avvolta da dicerie ed illazioni: Federico fu considerato da alcuni detrattori una sorta di Anticristo, che una leggenda medievale sosteneva sarebbe nato da una vecchia monaca. Del resto Costanza d'Altavilla al momento del parto aveva 40 anni e, prima del matrimonio, si diceva, aveva vissuto in un convento. Inoltre a causa dell'età avanzata, molti non credevano alla sua gravidanza. Per questo motivo sarebbe stato allestito un baldacchino al centro della piazza di Jesi, dove Costanza partorì 12 pubblicamente, al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita del futuro imperatore.
  • 13. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II meraviglia e stupore del mondo Costanza fece battezzare il figlio ad Assisi, allo stesso fonte presso il quale era stato battezzato San Francesco, imponendogli il nome di Costantino, poi lo portò a Foligno, affidandolo alla duchessa di Urslingen, moglie del duca di Spoleto e uomo di fiducia dell'imperatore. Col nome di Costantino, nell'estate del 1196, il piccolo venne eletto Rex Romanorum dai principi tedeschi, durante la Dieta Imperiale di Francoforte. Qualche mese dopo il nome del futuro sovrano venne mutato dal padre in Federico Ruggero Costantino. Federico nasceva già pretendente di molte corone. Quella imperiale non era ereditaria, ma il neonato era un valido candidato a re di Germania che comprendeva anche le corone d'Italia e di Borgogna. Questi titoli assicuravano diritti e prestigio, ma non un potere effettivo, possibile solo se si era forti e in grado di far valere i diritti regi sui feudatari e sui Comuni italiani. Per via materna Federico ereditava anche la corona di Sicilia, dove invece esisteva un apparato amministrativo ben strutturato a garantire che la volontà del sovrano venisse applicata, secondo la tradizione di governo centralistico. 13
  • 14. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II meraviglia e stupore del mondo Alla morte del marito Costanza affidò il figlio a Pietro di Celano conte della Marsica e a Berardo di Laureto, appartenente alla famiglia degli Altavilla conti di Conversano, facendo in modo di farlo incoronare re di Sicilia a soli quattro anni. L‟anno dopo, prima di morire, lo pose sotto la tutela del nuovo papa, Innocenzo III, a favore del quale costituì un appannaggio di 30.000 talenti d'oro per l'educazione del figlio. Federico risiedeva nella reggia di Palermo, nel Castello della Favara, il Castello a Mare, seguendo Gentile di Manopello fratello di Gualtiero. Suo primo maestro fu frate Guglielmo Francesco, che ne rispondeva al vescovo Rinaldo di Capua, il quale informava il papa dei progressi scolastici, della crescita e della salute di Federico. A quattordici anni Federico uscì dalla tutela papale assumendo il potere nelle sue mani. Intanto però Ottone IV era stato eletto imperatore del Sacro Romano Impero, ma appena tre anni dopo una fazione ribelle sostenuta da Innocenzo III, che aveva scomunicato Ottone, incoronò al suo posto Federico “re dei romani” nel duomo di Magonza. Tuttavia la sua effettiva sovranità poté essere tale solo dal 27 luglio 1214 quando Filippo Augusto 14 re di Francia, alleato della casa di Svevia, sbaragliò Ottone IV, sostenuto dagli inglesi.
  • 15. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II meraviglia e stupore del mondo In Germania resistevano al dominio di Federico soltanto Colonia, la città più ricca e popolosa della Germania del tempo, i cui mercanti vantavano particolari diritti commerciali e di traffico con l'Inghilterra di Enrico II ed Aquisgrana, dove erano conservate le spoglie di Carlo Magno. Aquisgrana cadde nel luglio 1215. Pochi mesi dopo venne aperto da Innocenzo III il IV Concilio Lateranense cui partecipò anche Federico. Finché fu in vita il suo protettore Innocenzo III, Federico evitò di condurre una politica personale troppo pronunziata. Morto Innocenzo III salì al soglio pontificio Onorio III, che incalzò un titubante Federico a dare corso ad una nuova crociata. Per convincerlo lo nominò imperatore incoronandolo in San Pietro nel 1220. Nello stesso anno Federico lasciò la Germania al figlio Enrico, mantenendo però la suprema autorità. Essendo stato allevato in Sicilia è probabile che Federico si sentisse più italo-normanno che tedesco, e inoltre conosceva assai bene il potenziale del regno siciliano, con una fiorente agricoltura, città 15 grandi, buoni porti e una straordinaria posizione strategica al centro del Mediterraneo.
  • 16. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II meraviglia e stupore del mondo Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa e di innovazione tecnologica e culturale, volte ad unificare le terre ed i popoli, fortemente contrastata dalla Chiesa. Egli stesso apprezzabile letterato, fu convinto protettore di artisti e studiosi. La sua corte fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, araba ed ebraica. Generoso mecenate, ospitò alla sua corte numerosi artisti che ebbero modo di spostarsi con lui nei suoi soggiorni in Germania da dove importarono lo stile gotico tedesco, che proprio in quegli anni produceva opere di rinnovato naturalismo. Federico invitò nel sud-Italia i cistercensi già nel 1224. Ad essi si deve la diffusione di questo stile sobrio nell'architettura (le abbazie laziali di Fossanova e Casamari 16 probabilmente costituiscono i primi esempi di applicazione italiana dello stile gotico).
  • 17. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II arte gotica ai primi del 1200 L'abbazia di Fossanova è sita nei pressi di Priverno, in provincia di Latina. L'abitato sito tutt'intorno ha l'aspetto di vicus e prende il nome da una cloaca che nei primi tempi del piccolo borgo (ora frazione di Priverno) era chiamata Fossa Nova. L'abbazia, la cui fabbrica durò dal 1187 al 1206, in stile romanico, ma più precisamente in una visibile forma di transizione fra il romanico ed il gotico, ha l'interno spoglio o quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al 1998, alcuni brandelli sulle pareti) secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi. Nella foresteria vi è la stanza ove visse, pregò e meditò san Tommaso d'Aquino negli ultimi giorni della sua vita e dove morì nel 1274; ancora oggi in chiesa se ne conserva la semplice tomba vuota, il corpo fu trasferito dai domenicani a Tolosa alla fine del XIV secolo, composta da una lastra di marmo o travertino rettangolare. 17
  • 18. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II arte gotica ai primi del 1200 L'abbazia di Casamari è uno dei più importanti monasteri italiani di architettura gotica cistercense. Fu costruita nel 1203 e consacrata nel 1217. Si trova nel territorio del comune di Veroli, in provincia di Frosinone. Essa fu edificata sulle rovine dell'antico municipio romano chiamato Cereatae, perché dedicato alla dea Cerere. Il nome Casamari deriva dal latino e significa "Casa di Mario", patria di Caio Mario, celebre condottiero, sette volte console e avversario di Silla nella guerra civile dell'88 a.C., ricordato anche nel nome della strada lungo la quale sorge l'abbazia (che collega Frosinone con Sora): via Mària. Con la decadenza dell'Impero romano e le susseguenti invasioni barbariche Cereatae-Casa Marii subì le stesse sorti del decadimento di Roma, fino a quando i monaci benedettini nell'XI secolo s'insediarono nel luogo e vi fondarono l'abbazia. 18
  • 19. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio L‟attività edilizia occupò un posto fondamentale nel programma di governo di Federico II. Gli interventi sul territorio legati all‟iniziativa imperiale vanno visti come uno dei molteplici aspetti del suo atteggiamento culturale, incentrato tanto sul recupero delle strutture esistenti ed ereditate dai normanni, quanto su nuove fondazioni legate alla sistemazione strategica del territorio. L‟attività edilizia federiciana va dunque vista nell‟ottica di una più vasta e radicale opera di revisione del sistema difensivo, che comportò, al di là della grandiosità del progetto oneri non indifferenti. Le proporzioni del programma furono tali da generare preoccupazione, timore ed anche pacato biasimo per la pesante pressione fiscale imposta per reperire i fondi necessari al faraonico programma. L‟attività edilizia di Federico è concentrata soprattutto sui cantieri dei castelli e dei palatia, e molto spesso si è sottolineata la sua disaffezione verso le fabbriche religiose. Per ragioni esclusivamente politiche fece costruire la cattedrale di Altamura e presenziò alla consacrazione della cattedrale di Cosenza. Pare poi che si sia occupato 19 personalmente solo della basilica cistercense del Murgo presso Lentini nel 1220.
  • 20. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II tipologie architettoniche La tipologia delle costruzioni federiciane si esplica attraverso il rigore delle forme geometriche che viene meno solo in caso di strutture preesistenti. Le caratteristiche più evidenti sono la simmetria e la regolarità geometrica, , che si basano generalmente su una pianta quadrangolare munita di torri angolari cilindriche o quadrate ed eventuali torri mediane anche poligonali; l‟interno ha il suo fulcro nel cortile, attorno al quale si organizzano gli ambienti coperti disposti lungo l‟intero perimetro. (a lato: Pianta del Castello Maniace di Siracusa) Questi criteri sono osservati nelle costruzioni ex novo, come Lagopesole, Augusta, Siracusa, Catania e Prato. Tutti rivelano caratteristiche simili e tipiche e come alla base della concezione architettonica ci sia il quadrato. Dal quadrato si passa all‟ottagono con Castel del Monte e Lucera. Il quadrato ed il cerchio rappresentano gli elementi vitali: la terra ed il cielo, l‟uomo e il divino, l‟ottagono è il simbolo stesso dell‟imperatore che fa da mediatore. Non bisogna meravigliarsi se ci si imbatte in un accentuato gusto geometrico, che è frutto della razionalità del tempo e dell‟interesse matematico del periodo. La matrice del quadrato è antica e risale al castrum romano, schema geometrico sopravvissuto nel mondo arabo, bizantino e crociato 20 attraverso il quale si spiegano le connessioni tra modelli federiciani e costruzioni orientali.
  • 21. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio Pianta del Castello di Gravina, Puglia 21
  • 22. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio Il Castello di Gioia del Colle, Basilicata 22
  • 23. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio 23 Il Castello di Bari
  • 24. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio 24 Il Castello di Catania
  • 25. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio 25 Il Castello di Trani
  • 26. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio 26 Il Castello di Prato, Toscana
  • 27. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio 27 Il Castello di Melfi, Basilicata
  • 28. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio 28 Il Castello di Lagopesole
  • 29. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II attività edilizia e territorio Casteldelmonte, Andria, Puglia 29
  • 30. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II stupor mundi Federico fu chiamato ai suoi tempi Stupor Mundi, appellativo che deriva dalla sua inestinguibile curiosità intellettuale, un eclettismo che lo portò ad approfondire la filosofia, l'astrologia, la matematica (fu in amicizia con il matematico pisano Leonardo Fibonacci - scopritore della celebre successione numerica che esamineremo - che gli dedicò il suo famoso Liber quadratorum), e l'algebra in particolare, ma anche la medicina e le scienze naturali. Federico scrisse anche un libro, un manuale sull'arte della falconeria, il De arte venandi cum avibus di cui molte copie illustrate nel XIII e XIV secolo ancora sopravvivono. Il trattato nasce dall'osservazione personale del sovrano, e non ha nulla delle enciclopedie zoologiche fino ad allora redatte, intrise di mitologia, teologia e superstizione). In esso i problemi di ornitologia, di allevamento, di addestramento e di caccia sono trattati con attenzione al principio dell'esperienza e con un assoluto spirito di indipendenza rispetto alla trattatistica precedente. Per questo motivo il De arte venandi rappresenta 30 un fondamentale passo verso la nascita della scienza "moderna".
  • 31. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟arte medica ai primi del 1200 All‟epoca di Federico II i principali centri di cultura medica erano Salerno e le università di Bologna (fondata nel 1088) e di Padova. Tra questi, il più importante fu la famosa scuola di Salerno, di cui sono ricche di informazioni le cronache medievali, che raggiunse nel XII sec. il culmine dello splendore. La leggenda vuole che sia stata fondata da quattro medici, che sono personaggi-simbolo: l‟arabo Adela, l‟ebreo Helinus, il greco Pontus e il latino Salernus, volendo significare che lì confluivano le tradizioni mediche di quattro diverse culture. Certo vi fu una iniziale influenza dell‟Abbazia di Montecassino, dove si erano conservate alcune conoscenze mediche dell‟antichità. La scuola di Salerno comunque, era laica, anche se composta da credenti. Aveva un atteggiamento umile e consapevole della fragilità umana, sia fisica che psicologica, principio che valeva anche per il medico. Figure importanti del periodo iniziale della scuola furono Alfano (1010-1085), monaco benedettino e studioso di medicina, e Costantino Africano (1015-1087), medico ippocratico, studioso della scienza 31 dei Caldei, degli Arabi, dei Persiani, degli Indiani e degli Etiopi.
  • 32. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟arte medica ai primi del 1200 Il retroterra culturale del pensiero medico medievale era costituito dall‟intreccio tra l‟eredità greca di Ippocrate (460-377 a.C.), Teofrasto (371-288 a.C.), Galeno (131-202 d.C.) e Dioscoride (40-90 d.C.), e quella araba di al Rhazi (865-925) e Avicenna (980-1037). In ambedue i filoni è facile evidenziare lo stretto intreccio tra dimensione sacra, divina, simbolica, e dimensione “naturale”, tanto che quest‟ultima risulta di continuo permeata dalla prima, quasi ad illuminarla e renderla intellegibile. In Occidente, dopo il crollo dell‟Impero Romano, la medicina regredì in certi settori, mentre gli Arabi, al contrario, mantennero viva la disciplina dando vita a una cultura complessa che fu sia luogo di sintesi di varie scuole mediche, sia luogo di ricerca autonoma nel campo sanitario. Essi raccolsero l‟eredità di greci e latini, ma anche di assiri, ebrei e indiani e diedero un contributo al progresso medico introducendo nuove piante medicinali, come l‟anice, la cannella, la rosa, il sandalo, la zucca e la noce moscata, mentre con l‟alcool 32 lo e zucchero di canna venivano preparati sciroppi, conserve ed elisir.
  • 33. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟arte medica ai primi del 1200 Nel Medio Evo vigeva il principio del “contraria contrariis curentur” inteso nel senso di usare farmaci di origine animale, vegetale o minerale, con qualità (freddo, caldo, umido, secco) opposte a quelle della patologia che si voleva curare, ipotizzando un meccanismo di “contrappeso e bilanciamento” rispetto al disequilibrio presente nel malato. Inoltre ci si basava sulla dottrina della “segnatura” (analogia), secondo cui, specie nel caso di analogie nella forma tra piante e corpo umano, si dovevano usare specifiche parti vegetali per curare quelle con cui vi era una presunta similitudine formale. Ma ciò valeva anche per l‟uso terapeutico degli animali, di cui, ad esempio, si mangiava il cervello per aumentare la memoria. Il tutto doveva comunque servire solo di ausilio alla capacità innata della natura di ridare la salute al malato (vis sanatrix naturae), dopo che la malattia aveva superato le sue quattro fasi classiche: principium, augmentum, status, declinatio. La guarigione si aveva con la cottura della materia peccans e con la sua 33 espulsione dal corpo (da cui l‟uso dei diuretici, dei purganti, degli emetici e del salasso.
  • 34. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟impegno politico e culturale Nel 1224, all'età di trent'anni, Federico istituì con editto formale, a Napoli, la prima universitas studiorum statale e laica della storia d'Occidente, in contrapposizione all'ateneo di Bologna, nato come aggregazione privata di studenti e docenti e poi finito sotto il controllo papale. L'università, polarizzata intorno allo studio del diritto e della retorica, contribuì all'affermazione di Napoli quale capitale della scienza giuridica. Napoli non era ancora la capitale del Regno, ma Federico la scelse per la sua posizione strategica ed il suo già forte ruolo di polo culturale ed intellettuale di quei tempi. Non meno importante, in ambito letterario, fu l‟affermarsi, tra il 1230 e il 1250, della Scuola Siciliana, nella quale confluirono poeti ed intellettuali che, ruotando intorno alla sua figura, erano parte integrante della sua corte. I poeti Siciliani, funzionari di corte o burocrati dell‟alta borghesia, contribuirono in modo significativo al patrimonio letterario italiano, in particolar modo con un chiaro influsso sulla produzione culturale delle città ghibelline dell'Italia centrale, come per esempio Bologna, città dove visse Guido Guinizzelli, padre del Dolce Stil Novo. 34
  • 35. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II l‟attività legislativa Federico II conosceva ben nove lingue ed era un governante molto moderno per i suoi tempi, visto che favorì la scienza e professò punti di vista piuttosto avanzati in economia, dove abolì i dazi interni ed i freni alle importazioni all'interno del suo impero. Condusse anche un'intensa attività legislativa: a Capua, a Catania, a Messina, Melfi e Siracusa promulgò una raccolta organica di leggi armonizzate secondo le sue direttive, avvalendosi di un gruppo di giuristi quali Roffredo di Benevento, Pier delle Vigne, l'arcivescovo Giacomo di Capua ed Andrea Bonello da Barletta. Questo corpo organico, preso lungamente a modello come base per la fondazione di uno stato moderno, è passato alla storia col nome di Costituzioni di Melfi anche se il titolo originale Constitutiones Regni Utriusque Siciliae rende più esplicita la volontà di Federico di riorganizzare il Regno di Sicilia che fu ripartito in undici distretti territoriali detti giustizierati. I giustizieri, funzionari di sua nomina, rispondevano del loro operato in campo amministrativo, penale e religioso ad un maestro giustiziere, referente diretto dell'imperatore che stava al vertice di questa struttura gerarchica di tipo piramidale. 35
  • 36. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II e le vicende politiche tra il 1230 e il 1250 Mentre Federico era impegnato nel riordino amministrativo del Regno di Sicilia era risorta nel nord Italia la Lega Lombarda, e l‟imperatore, pressato dal successore di Onorio III, papa Gregorio IX, di organizzare una crociata pena la scomunica, venne a trovarsi nella condizione di non poter disporre di un esercito sufficiente a contrastare i Comuni ribelli. Nella primavera 1228, decise tuttavia di partire per la Terrasanta, pur sapendo che durante la sua assenza il Papa avrebbe cercato di riunire tutti i suoi oppositori in Germania e in Sicilia, minacciando la Lombardia e il suo Regno Meridionale. Durante la sua assenza truppe germaniche scesero in difesa della Sicilia. Il Papa assoldò altre truppe per contrastarle, bandendo una paradossale crociata contro Federico II . Quando l‟imperatore ritornò in Italia riuscì ad avere ragione delle forze papali ma ritenne opportuno, in quel momento, riconciliarsi col pontefice e con la Pace di Ceprano del 23 luglio 1230. Intanto però nella diatriba fra papa e imperatore si erano inserite le città della Lega ed era ripresa la secolare divisione fra guelfi e ghibellini. 36
  • 37. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II e le vicende politiche tra il 1230 e il 1250 Federico seppe abilmente favorire l'instaurarsi di signorie ghibelline a lui amiche (la più potente fu quella che governava su Padova, Vicenza, Verona e Treviso) e nel novembre del 1237 colse una notevole vittoria sulla Lega Lombarda a Cortenuova, conquistando il Carroccio che inviò in omaggio al papa. Questo però non gli evitò la scomunica causata dalla nomina a Re di Sardegna del figlio Enzo, cosa che il pontefice non poteva tollerare. Federico, per impedire lo svolgimento del Concilio che avrebbe confermato solennemente la sua scomunica, bloccò allora le vie di terra per Roma e fece catturare i cardinali stranieri in viaggio per mare nel corso di una battaglia navale presso l'isola del Giglio. Finalmente, nel marzo del 1244, fu stilata in Laterano una bozza di accordo fra Federico e il nuovo papa Innocenzo IV che prevedeva, in cambio del ritiro della scomunica, la restituzione di tutte le terre pontificie occupate dall'imperatore, ma nulla diceva sulle pretese imperiali in Lombardia. Quello del papa era però un inganno ordito contro Federico nell‟intento di prendere tempo e trovare in Germania nuovi alleati ed elettori disposti a schierarsi al suo fianco contro l‟imperatore, allo scopo di deporlo. 37
  • 38. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II e le vicende politiche tra il 1230 e il 1250 La nuova scomunica fu un duro colpo al prestigio di Federico, ma gli eventi cominciavano a precipitare. Nel febbraio del 1248 subì una grave sconfitta nella battaglia di Parma. Dopo un assedio durato oltre sei mesi i parmigiani uscirono dalla città e attaccarono le truppe imperiali, distruggendole. L'imperatore riuscì a stento a rifugiarsi a San Donnino, da dove raggiunse poi la fedele alleata Cremona. L'anno seguente il figlio Enzo, battuto nella battaglia di Fossalta, fu catturato dai bolognesi che lo tennero prigioniero fino alla morte. Poco dopo Federico subì il tradimento di uno dei suoi più fidati consiglieri, il già citato Pier delle Vigne, celebrato in un passo dell'Inferno di Dante Alighieri. La vittoria militare dell‟altro figlio Corrado su Guglielmo d'Olanda, avvenuta nel 1250, non portò alcun vantaggio politico per Federico il quale, nel dicembre dello stesso anno, non è chiaro se per un attacco di dissenteria o per avvelenamento, morì a Fiorentino di Puglia, un borgo fortificato non lontano dalle amate sedi imperiali di Foggia e Lucera. 38
  • 39. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II e la sua amicizia con Leonardo Fibonacci Si è accennato in precedenza all‟amore di Federico per l‟algebra e all‟amicizia col più grande fra i matematici del suo tempo, Leonardo Pisano, detto Fibonacci. Con altri matematici del tempo, Leonardo contribuì alla rinascita delle scienze esatte dopo la decadenza dell'ultima parte dell'età classica e del primo Medioevo. Assieme al padre Guglielmo dei Bonacci, facoltoso uomo d‟affari e rappresentante dei mercanti della Repubblica marinara di Pisa, passò alcuni anni in Algeria, dove studiò i procedimenti aritmetici che studiosi musulmani stavano diffondendo nelle varie regioni del mondo islamico. Qui apprese tecniche matematiche sconosciute in Occidente. Alcuni di tali procedimenti erano stati introdotti per la prima volta dagli Indiani, portatori di una cultura molto diversa da quella mediterranea. Proprio per perfezionare queste conoscenze, Fibonacci si spinse fino a Costantinopoli, alternando il commercio con gli studi matematici. Molto dovette alle opere di Al-Khwarizmi e ai maestri arabi, senza però essere mero diffusore della loro opera. Ritornato in Italia, la sua notorietà giunse anche alla corte di Federico II, soprattutto dopo che risolse brillantemente alcuni problemi del matematico presso la corte imperiale. 39 Questo gli valse un vitalizio che gli permise di dedicarsi completamente ai suoi studi…
  • 40. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II la successione di Fibonacci Come è noto, la successione di Fibonacci, costituita dalla sequenza 1 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 89 144 233 377 610 …. è generata sommando in diagonale, dal basso verso l‟alto, i numeri 1 1 che formano il triangolo di Tartaglia, usato, fino all‟avvento di Pascal prima, e Newton poi, per lo sviluppo delle potenze di un binomio. 1 2 1 Ad esempio, se volessimo calcolare (a+b)5 basterebbe prendere 1 3 3 1 come coefficienti dello sviluppo i coefficienti della riga del 5 1 4 6 4 1 ottenendo (a+b)5 = a5+5a4b+10a3b2+10a2b3+5ab4+b5 1 5 10 10 5 1 La caratteristica della successione, nella 1 6 15 20 15 6 1 quale ciascun termine è formato dalla somma dei due che lo precedono, è che, 1 7 21 35 35 21 7 1 da un certo punto in poi, il rapporto tra un termine e il suo antecedente tende al 1 8 28 56 70 56 28 8 1 numero aureo irrazionale 1,618… 40
  • 41. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II il numero aureo Il numero aureo è presente in molteplici culture antiche, si pensi al rapporto tra le dimensione delle piramidi egizie, ad esempio, o al rinascimentale uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, la cui altezza è appunto pari a 1,618 volte la distanza tra l‟ombelico e la base di appoggio, ma anche alla sequenza, in genetica, con cui si riproducono moltissime specie vegetali che obbediscono alla successione di Fibonacci…è presente anche nel rapporto tra le spire di una chiocciola, o del Nautilus, o tra due onde consecutive durante una marea, senza contare il significato esoterico che la successione ha ispirato in alcune sette, come ad esempio, si dice, la massoneria, o molti autori di thrilling matematici come Il Codice da Vinci… 41
  • 42. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II numero aureo e successione di Fibonacci Immaginiamo ora una serie di quadrati ciascuno dei quali di lato pari alla somma dei due precedenti, proprio come nella successione di Fibonacci…se in ciascuno di questi quadrati tracciamo idealmente un quarto di circonferenza di raggio uguale al lato e quindi li accostiamo uno all‟altro in ordine crescente dando continuità alla figura curvilinea, ottieniamo una spirale logaritmica, ovvero una linea curva che, ruotando attorno a un punto centrale, se ne allontana progressivamente…viene definita spirale di crescita poiché è un tipo particolare di spirale che si ritrova spesso in natura, come ad esempio, ma non solo, nei semi di girasole, che crescono proprio lungo due spire contrapposte di spirali logaritmiche… 42
  • 43. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II numero aureo e successione di Fibonacci Addirittura la sistemazione dei fiori all'interno del disco di un girasole avviene secondo uno schema a spirali in cui il numero di quelle orarie e di quelle antiorarie sono due numeri di Fibonacci consecutivi, di solito 34 in un senso e 55 nell'altro, ma in girasoli molto grandi si possono trovare anche 89 e rispettivamente 144 spirali... La spirale logaritmica venne introdotta per la prima volta, pare, da Cartesio e rettificata da Evangelista Torricelli, ma lo studio delle sue notevolissime proprietà si deve a Jakob Bernoulli, che la definì spira mirabilis, e dispose perché fosse incisa sulla sua lapide accanto alla scritta eadem mutata resurgo, ossia più o meno rinasco sempre uguale pur attraverso (infinite, aggiungiamo noi) trasformazioni… 43
  • 44. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II numero aureo e sezione aurea Si definisce sezione aurea di un segmento AB quella parte (la maggiore) del segmento (AP) media proporzionale tra l‟intero segmento e la sua parte rimanente PB. (a+b):a = a:b risolvendo la proporzione si ottiene la seguente equazione di secondo grado:a2 - ab - b2 = 0 le cui soluzioni sono a1 = 1,618 a2 = - 0,618 vale a dire il numero aureo di Fibonacci. Su questa equazione l'architettura classica e rinascimentale fondava il principio compositivo della sua armonia proporzionale. In tutti i canoni classici dell'architettura la sezione aurea costituisce lo strumento principe con cui vengono scanditi e proporzionati le basi, le colonne, i capitelli e le trabeazioni. Nell'architettura rinascimentale veniva comunemente usato il rapporto aureo sia per suddividere e partizionare armonicamente sia le facciate dell'edificio che per proporzionare volumetricamente gli ambienti. La Grande Piramide, Il Tempio di Luxor, la Cattedrale di Chartres, il Tempio di Salomone, la Moschea di Al Aqsa, Anhkor Vat in Cambogia, le zigurrat babilonesi, il Partenone, Castel del Monte in Puglia, Magioni Templari, antiche Abbazie cistercensi e benedettine, sono solo alcuni dei tanti edifici di culto costruiti secondo i dettami della 44 Sacra Geometria di Thot, divinità della religione egizia, dio della luna e delle arti…
  • 45. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II numero aureo e successione di Fibonacci È probabilmente nell‟antica stella a cinque punte, o pentagramma, che fa per la prima volta la comparsa il numero aureo. Pentagramma è una parola che deriva dal greco „pente‟ e „gramma‟, rispettivamente cinque e segno; e in effetti la figura è formata proprio da cinque linee che, incrociandosi, formano la stella a cinque punte dai greci chiamata pentalpha, perché rappresenta i cinque principi (i quattro esposti da Empedocle: terra, acqua, aria e fuoco, cui Pitagora ne aggiunse un quinto, quello che, animando le leggi intime della natura, riportava tutto all‟unità, la quintessenza o essenza vitale). Detto questo, se consideriamo un pentagono come in figura e tracciamo le diagonali, ottenendo un pentagramma, ci accorgiamo che queste si intersecano tra loro generando altrettante sezioni auree, riproducibili infinite volte. Nell‟antichità, Egizi e Greci avevano scoperto la divina proporzione in natura, e la utilizzarono nell‟arte, in architettura e nella filosofia. Ritenevano che il rapporto aureo rappresentasse la proporzione da usare come 45 guida per riprodurre accuratamente la figura umana nella pittura e nella scultura.
  • 46. IIS via Copernico, Pomezia Associazione culturale Proteus progetto NaSci600 diretta da Luciano Garofalo L‟età di Federico II numero aureo e sezione aurea Un largo contributo alla conoscenza ed alla divulgazione di questo metodo di suddivisione armonica venne nel Rinascimento dal matematico Luca Pacioli (1445 – 1517) con la pubblicazione del libro De divina Proportione, testo illustrato con disegni di Leonardo da Vinci. A fianco viene proposta la riproduzione dell‟enigmatico dipinto conservato nella Pinacoteca del Museo di Capodimonte, a Napoli, raffigurante il frate matematico autore, tra l‟altro, anche della Summa de Arithmetica), attribuito in maniera controversa al pittore rinascimentale Jacopo de' Barbari. Ci piace, nel concludere queste note, pensare che Federico II, cui è dedicata questa monografia, avrebbe gradito ospitare questo dipinto nella sua pinacoteca. 46