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News 21/SA/2016
Lunedì, 23 maggio 2016
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi
Nella settimana n.21 del 2016 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta
europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 51 (13 quelle inviate dal Ministero
della salute italiano).
Tra i casi di allerta l'Italia segnala:
- istamina (i filetti di tonno albacora congelati provenienti dalla Spagna;
- mercurio in lombi di pesce spada fresco (Xiphias gladius) dalla Spagna;
- mercurio in fette di Verdesca congelata (Prionace glauca) proveniente dal
Portogallo;
- solfito non dichiarato in gamberi in salamoia (Litopenaeus vannamei) dai
Paesi Bassi;
- focolaio di origine alimentare (sindrome scombroid) causata da tonno
scongelato dalla Spagna;
- formaggio italiano prodotto con latte contaminato con aflatossine.
Quattro i casi di respingimenti alle frontiere:
migrazione di cromo in forbici da cucina in acciaio provenienti dalla Cina;
migrazione di cromo, di nichel e di manganese in ampolle di acciaio inox
provenienti da Hong Kong; aflatossine in arachidi con le bucce dall'Egitto; alto livello
di citrinina in lievito rosso di riso dalla Cina.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un
intervento urgente troviamo: due casi di elevato numedo di Escherichia coli in
vongole refrigerate dall'Italia; E 251 – nitrato di sodio autorizzato nelle bistecche di
calamaro gigante in salamoia provenienti dalla Spagna:
Questa settimana non ci sono segnalazione da parte degli altri Stati aventi ad
oggetto esportazioni italiane.
Fonte: rasff.eu
Influenza aviaria: due focolai nel ferrarese, oltre 50.000 capi abbattuti. Nessun
pericolo dal consumo di carne e uova.
Due focolai di influenza aviaria sono stati individuati nell’arco di 15 giorni in provincia
di Ferrara. Responsabile dell’epidemia è il virus A ceppo H7N7 è stato identificato sia
dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Forlì sia dall’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Venezie (IZSVe). Tra i vari ceppi che caratterizzano l’influenza
aviaria questo è considerato ad alta patogenicità.
Il primo focolaio è stato individuato il 29 aprile scorso in un allevamento biologico di
galline ovaiole, dopo che il veterinario aziendale aveva notato un aumento inusuale
della mortalità e un calo della produzione di uova. Come misure di contenimento è
stata disposto immediatamente l’abbattimento dei 17.000 capi e si è costituita
subito una zona di protezione e una di sorveglianza, rispettivamente di 3 km e 10 km,
per individuare nuovi possibili focolai negli allevamenti della zona. All’interno del
perimetro delineat0 il 13 maggio è stato individuato un secondo focolaio
nell’allevamento industriale di tacchini da carne della società
commerciale Vicentina srl, che fa parte della Filiera Amadori. Anche in questo caso
la segnalazione è partita dal veterinario aziendale, che ha notato un aumento della
mortalità all’interno del capannone. Anche in questo caso si è proceduto
all’abbattimento di circa 50.000 tacchini presenti e per gli allevamenti limitrofi
considerati “a contatto” è stato posto il vincolo sanitario, che prevede limitazioni
alla movimentazione degli animali. E’ stato disposto l’abbattimento degli animali di
un terzo allevamento, per motivi preventivi.
Secondo le analisi effettuate dall’IZSVe, classificato come centro di referenza
nazionale per l’influenza aviaria, il virus è stato trasmesso da uccelli selvatici infetti
giunti nel primo allevamento. Come emerso da indagini filogenetiche ed
epidemiologiche, il ceppo di H7N7 incriminato sarebbe correlato a quelli africani e
asiatici isolati in uccelli selvatici. L’analisi filogenetica ha mostrato una
corrispondenza del 98% tra i ceppi dei due focolai lasciando così capire che si tratta
dello stesso tipo di virus. I veterinari invece escludono una relazione con un focolaio
di H7N7 a bassa patogenicità verificatosi il 15 aprile scorso sempre in provincia di
Ferrara.
Quando si parla di ceppi ad alta e bassa patogenicità si fa riferimento alla gravità
dei sintomi mostrati dagli animali. I ceppi a bassa patogenicità (LPAI) colpiscono gli
uccelli senza sintomi apparenti o con una sintomatologia lievissima. Al contrario i
ceppi ad alta patogenicità (HPAI), come quello che ha colpito i due allevamenti
ferraresi, provocano sintomi gravi a carico del sistema respiratorio, di quello
digerente e nervoso e possono provocare la morte. Gli allevamenti più sensibili al
virus sono quelli dei tacchini.
Il rischio per le persone rimane comunque molto basso, anche se è vero che la
trasmissione del virus dai volatili all’uomo è possibile. Le persone più a rischio sono gli
operatori del settore avicolo, che possono scongiurare la trasmissione utilizzando
correttamente i dispositivi di protezione. In ogni caso nel caso di un contagio a
carico dei lavoratori che operano negli allevamenti, il rischio di un’epidemia è
bassissimo. Il ceppo isolato non è in grado di trasmettersi da persona a persona. Va
inoltre ricordato che non è possibile contrarre la malattia consumando carne di
pollo o tacchino oppure uova.
Sulla vicenda è intervenuto ieri il Ministero della Salute con unprovvedimento firmato
da Silvio Borrello che ha disposto un accurato monitoraggio straordinario di tutti gli
allevamenti industriali di tacchini da carne delle Regioni Veneto, Lombardia, Emilia-
Romagna e Piemonte per identificare eventuali focolai di infezione. Il piano prevede
di effettuare in tutti gli allevamenti di tacchini da carne, entro 3 settimane controlli
virologici con prelievo di 10 tamponi tracheali per ogni capannone fino ad un
massimo di 60 campioni per allevamento. Per la zona interessata dall’epidemia i
controlli sugli allevamenti verranno ripetuti ogni 15 giorni.
In Italia l’influenza aviaria fa molta paura perché quando scoppiò nel 2005
l’epidemia di influenza A H5N1 il Ministero della Salute e i media gestirono le notizie
provenienti dall’Asia in modo allarmistico. L’allarmismo ha generato il panico tra i
consumatori non supportato da alcun dato scientifico ed epidemiologico. La
vicenda si chiuse dopo diversi mesi con un bilancio incredibile: in Italia, infatti, non
morì neanche un pollo per l’influenza. In compenso il settore avicolo fu sconvolto
perché molti consumatori avevano smesso di mangiare carne di pollo e tacchino.
(Articolo di Giulia Crepaldi)
Fonte: ilfattoalimentare.it
TTIP, perché ci deve interessare: sicurezza alimentare
Il settore agro-alimentare è il cuore dell’accordo e i cittadini devono essere
informati sui risvolti futuri del TTIP.
Nel 2013 iniziano ufficialmente i negoziati tra Bruxelles e Washington per la
Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), il più importante accordo
commerciale della storia. Da allora si sono tenuti 13 incontri, l'ultimo dei quali a fine
aprile 2016. Ma l'ombra della segretezza fa sempre più discutere. Per 3 anni i
negoziatori hanno taciuto alle Camere dei Rappresentanti molti punti dell'accordo.
Si è parlato dei vantaggi strategici per i cittadini e per le imprese, ma sono sempre
più evidenti i motivi per cui si è stata imposta la segretezza degli accordi.
Da un lato si promettono vantaggi per entrambe le sponde dell'Atlantico - crescita
del PIL e dell'occupazione; dall'altra, economisti ed esperti di fama mondiale, come
il Nobel Joseph Stiglitz, hanno evidenziato gli aspetti più controversi - irischi per
l'ambiente e per la sicurezza alimentare, ma anche per i diritti dei consumatori e
delle piccole imprese europee.
Greenpeace Olanda, con la pubblicazione di 3/4 dei documenti del trattato, ci ha
dato uno strumento per capire di cosa si tratta (è possibile scaricare i documenti del
trattato dal sito che Greenpeace ha aperto). Questi evidenziano come il trattato
non si esaurisca con il libero scambio di merci, ma c'è molto di più. La vera posta in
gioco sono le norme per la sicurezza alimentare e per la tutela dell'ambiente, che
secondo i più pessimisti, favoriranno soltanto le grandi multinazionali non il benessere
collettivo.
Il settore agro-alimentare è il cuore pulsante dell'accordo ed è l'aspetto che
interessa maggiormente i cittadini. Un paese come l'Italia, la cui industria agro-
alimentare è un'eccellenza riconosciuta da tutto il mondo, rischia di esportare a
costi bassi, ma senza guadagnarci. Prendiamo come esempio il celebre Parmigiano
Reggiano, per analizzare le due facce del TTIP.
L'UE difende i cosiddetti DOP, DOC, DOCG perché in questo modo garantisce ai
consumatori un prodotto controllato e sano, seguendo anche il principio di
precauzione. In pratica, quando le ricerche scientifiche sono insufficienti a
certificare la salubrità di un prodotto, nel dubbio questo non è approvato.
Negli USA, invece se non ci sono prove scientifiche certe sulla nocività di un
prodotto, quest'ultimo può essere commercializzato (esempi sono gli OGM e
l'ormone della crescita).
Quindi da un lato, l'Italia potrà esportare il Parmigiano senza pagare i dazi
americani (sui prodotti caseari sono al 140%), ma dall'altro rischia di liberalizzare
l'importazione di prodotti americani, che non soddisfano i requisiti che proteggono
la genuinità del prodotto italiano. Tra qualche anno, potremmo quindi trovarci a
scegliere tra il Parmigiano Reggiano DOP o un Parmesan Made in USA, che costa
molto meno, ma non ha niente del formaggio se non il nome.
Questo primo esempio dimostra l'ambigua natura dell'accordo. Per i cittadini è
vitale essere informati, perché è in gioco anche il Made in Italy e, soprattutto, le
informazioni sugli alimenti nei nostri supermercati che ci aiutano a scegliere il
prodotto migliore. Il capitolo sulla sicurezza alimentare mette in discussione
anche l'etichettatura dei prodotti. L'UE garantisce una trasparenza sulla
provenienza di tutti gli ingredienti, per tutelare i consumatori e assicurarsi che non vi
siano sostanze nocive.
Ci sono ancora troppe differenze tra i due sistemi, per cui nessuno deve aver fretta
a chiudere l'accordo - basti pensare che nella lista delle sostanze nocive l'UE ha
inserito più di 1200 nomi, negli USA è ferma a 11. Queste differenze devono andare
incontro al benessere dei cittadini, non al lassismo sfrenato. La sicurezza alimentare è
uno dei tanti settori che il TTIP cerca di uniformare, ma non è l'unico. Proprio per la
complessità dell'accordo sarà necessaria un'analisi approfondita per argomento,
perché il cittadino informato vive meglio e sceglie bene.
Fonte:http://it.blastingnews.com
anche l'etichettatura dei prodotti. L'UE garantisce una trasparenza sulla
provenienza di tutti gli ingredienti, per tutelare i consumatori e assicurarsi che non vi
siano sostanze nocive.
Ci sono ancora troppe differenze tra i due sistemi, per cui nessuno deve aver fretta
a chiudere l'accordo - basti pensare che nella lista delle sostanze nocive l'UE ha
inserito più di 1200 nomi, negli USA è ferma a 11. Queste differenze devono andare
incontro al benessere dei cittadini, non al lassismo sfrenato. La sicurezza alimentare è
uno dei tanti settori che il TTIP cerca di uniformare, ma non è l'unico. Proprio per la
complessità dell'accordo sarà necessaria un'analisi approfondita per argomento,
perché il cittadino informato vive meglio e sceglie bene.
Fonte:http://it.blastingnews.com

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  • 1. News 21/SA/2016 Lunedì, 23 maggio 2016 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi Nella settimana n.21 del 2016 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 51 (13 quelle inviate dal Ministero della salute italiano). Tra i casi di allerta l'Italia segnala: - istamina (i filetti di tonno albacora congelati provenienti dalla Spagna; - mercurio in lombi di pesce spada fresco (Xiphias gladius) dalla Spagna; - mercurio in fette di Verdesca congelata (Prionace glauca) proveniente dal Portogallo; - solfito non dichiarato in gamberi in salamoia (Litopenaeus vannamei) dai Paesi Bassi; - focolaio di origine alimentare (sindrome scombroid) causata da tonno scongelato dalla Spagna; - formaggio italiano prodotto con latte contaminato con aflatossine. Quattro i casi di respingimenti alle frontiere: migrazione di cromo in forbici da cucina in acciaio provenienti dalla Cina; migrazione di cromo, di nichel e di manganese in ampolle di acciaio inox provenienti da Hong Kong; aflatossine in arachidi con le bucce dall'Egitto; alto livello di citrinina in lievito rosso di riso dalla Cina. Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: due casi di elevato numedo di Escherichia coli in vongole refrigerate dall'Italia; E 251 – nitrato di sodio autorizzato nelle bistecche di calamaro gigante in salamoia provenienti dalla Spagna: Questa settimana non ci sono segnalazione da parte degli altri Stati aventi ad oggetto esportazioni italiane. Fonte: rasff.eu
  • 2. Influenza aviaria: due focolai nel ferrarese, oltre 50.000 capi abbattuti. Nessun pericolo dal consumo di carne e uova. Due focolai di influenza aviaria sono stati individuati nell’arco di 15 giorni in provincia di Ferrara. Responsabile dell’epidemia è il virus A ceppo H7N7 è stato identificato sia dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Forlì sia dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe). Tra i vari ceppi che caratterizzano l’influenza aviaria questo è considerato ad alta patogenicità. Il primo focolaio è stato individuato il 29 aprile scorso in un allevamento biologico di galline ovaiole, dopo che il veterinario aziendale aveva notato un aumento inusuale della mortalità e un calo della produzione di uova. Come misure di contenimento è stata disposto immediatamente l’abbattimento dei 17.000 capi e si è costituita subito una zona di protezione e una di sorveglianza, rispettivamente di 3 km e 10 km, per individuare nuovi possibili focolai negli allevamenti della zona. All’interno del perimetro delineat0 il 13 maggio è stato individuato un secondo focolaio nell’allevamento industriale di tacchini da carne della società commerciale Vicentina srl, che fa parte della Filiera Amadori. Anche in questo caso la segnalazione è partita dal veterinario aziendale, che ha notato un aumento della mortalità all’interno del capannone. Anche in questo caso si è proceduto all’abbattimento di circa 50.000 tacchini presenti e per gli allevamenti limitrofi considerati “a contatto” è stato posto il vincolo sanitario, che prevede limitazioni alla movimentazione degli animali. E’ stato disposto l’abbattimento degli animali di un terzo allevamento, per motivi preventivi. Secondo le analisi effettuate dall’IZSVe, classificato come centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria, il virus è stato trasmesso da uccelli selvatici infetti giunti nel primo allevamento. Come emerso da indagini filogenetiche ed epidemiologiche, il ceppo di H7N7 incriminato sarebbe correlato a quelli africani e asiatici isolati in uccelli selvatici. L’analisi filogenetica ha mostrato una corrispondenza del 98% tra i ceppi dei due focolai lasciando così capire che si tratta dello stesso tipo di virus. I veterinari invece escludono una relazione con un focolaio di H7N7 a bassa patogenicità verificatosi il 15 aprile scorso sempre in provincia di Ferrara. Quando si parla di ceppi ad alta e bassa patogenicità si fa riferimento alla gravità dei sintomi mostrati dagli animali. I ceppi a bassa patogenicità (LPAI) colpiscono gli uccelli senza sintomi apparenti o con una sintomatologia lievissima. Al contrario i ceppi ad alta patogenicità (HPAI), come quello che ha colpito i due allevamenti ferraresi, provocano sintomi gravi a carico del sistema respiratorio, di quello
  • 3. digerente e nervoso e possono provocare la morte. Gli allevamenti più sensibili al virus sono quelli dei tacchini. Il rischio per le persone rimane comunque molto basso, anche se è vero che la trasmissione del virus dai volatili all’uomo è possibile. Le persone più a rischio sono gli operatori del settore avicolo, che possono scongiurare la trasmissione utilizzando correttamente i dispositivi di protezione. In ogni caso nel caso di un contagio a carico dei lavoratori che operano negli allevamenti, il rischio di un’epidemia è bassissimo. Il ceppo isolato non è in grado di trasmettersi da persona a persona. Va inoltre ricordato che non è possibile contrarre la malattia consumando carne di pollo o tacchino oppure uova. Sulla vicenda è intervenuto ieri il Ministero della Salute con unprovvedimento firmato da Silvio Borrello che ha disposto un accurato monitoraggio straordinario di tutti gli allevamenti industriali di tacchini da carne delle Regioni Veneto, Lombardia, Emilia- Romagna e Piemonte per identificare eventuali focolai di infezione. Il piano prevede di effettuare in tutti gli allevamenti di tacchini da carne, entro 3 settimane controlli virologici con prelievo di 10 tamponi tracheali per ogni capannone fino ad un massimo di 60 campioni per allevamento. Per la zona interessata dall’epidemia i controlli sugli allevamenti verranno ripetuti ogni 15 giorni. In Italia l’influenza aviaria fa molta paura perché quando scoppiò nel 2005 l’epidemia di influenza A H5N1 il Ministero della Salute e i media gestirono le notizie provenienti dall’Asia in modo allarmistico. L’allarmismo ha generato il panico tra i consumatori non supportato da alcun dato scientifico ed epidemiologico. La vicenda si chiuse dopo diversi mesi con un bilancio incredibile: in Italia, infatti, non morì neanche un pollo per l’influenza. In compenso il settore avicolo fu sconvolto perché molti consumatori avevano smesso di mangiare carne di pollo e tacchino. (Articolo di Giulia Crepaldi) Fonte: ilfattoalimentare.it TTIP, perché ci deve interessare: sicurezza alimentare Il settore agro-alimentare è il cuore dell’accordo e i cittadini devono essere informati sui risvolti futuri del TTIP. Nel 2013 iniziano ufficialmente i negoziati tra Bruxelles e Washington per la Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), il più importante accordo commerciale della storia. Da allora si sono tenuti 13 incontri, l'ultimo dei quali a fine aprile 2016. Ma l'ombra della segretezza fa sempre più discutere. Per 3 anni i
  • 4. negoziatori hanno taciuto alle Camere dei Rappresentanti molti punti dell'accordo. Si è parlato dei vantaggi strategici per i cittadini e per le imprese, ma sono sempre più evidenti i motivi per cui si è stata imposta la segretezza degli accordi. Da un lato si promettono vantaggi per entrambe le sponde dell'Atlantico - crescita del PIL e dell'occupazione; dall'altra, economisti ed esperti di fama mondiale, come il Nobel Joseph Stiglitz, hanno evidenziato gli aspetti più controversi - irischi per l'ambiente e per la sicurezza alimentare, ma anche per i diritti dei consumatori e delle piccole imprese europee. Greenpeace Olanda, con la pubblicazione di 3/4 dei documenti del trattato, ci ha dato uno strumento per capire di cosa si tratta (è possibile scaricare i documenti del trattato dal sito che Greenpeace ha aperto). Questi evidenziano come il trattato non si esaurisca con il libero scambio di merci, ma c'è molto di più. La vera posta in gioco sono le norme per la sicurezza alimentare e per la tutela dell'ambiente, che secondo i più pessimisti, favoriranno soltanto le grandi multinazionali non il benessere collettivo. Il settore agro-alimentare è il cuore pulsante dell'accordo ed è l'aspetto che interessa maggiormente i cittadini. Un paese come l'Italia, la cui industria agro- alimentare è un'eccellenza riconosciuta da tutto il mondo, rischia di esportare a costi bassi, ma senza guadagnarci. Prendiamo come esempio il celebre Parmigiano Reggiano, per analizzare le due facce del TTIP. L'UE difende i cosiddetti DOP, DOC, DOCG perché in questo modo garantisce ai consumatori un prodotto controllato e sano, seguendo anche il principio di precauzione. In pratica, quando le ricerche scientifiche sono insufficienti a certificare la salubrità di un prodotto, nel dubbio questo non è approvato. Negli USA, invece se non ci sono prove scientifiche certe sulla nocività di un prodotto, quest'ultimo può essere commercializzato (esempi sono gli OGM e l'ormone della crescita). Quindi da un lato, l'Italia potrà esportare il Parmigiano senza pagare i dazi americani (sui prodotti caseari sono al 140%), ma dall'altro rischia di liberalizzare l'importazione di prodotti americani, che non soddisfano i requisiti che proteggono la genuinità del prodotto italiano. Tra qualche anno, potremmo quindi trovarci a scegliere tra il Parmigiano Reggiano DOP o un Parmesan Made in USA, che costa molto meno, ma non ha niente del formaggio se non il nome. Questo primo esempio dimostra l'ambigua natura dell'accordo. Per i cittadini è vitale essere informati, perché è in gioco anche il Made in Italy e, soprattutto, le informazioni sugli alimenti nei nostri supermercati che ci aiutano a scegliere il prodotto migliore. Il capitolo sulla sicurezza alimentare mette in discussione
  • 5. anche l'etichettatura dei prodotti. L'UE garantisce una trasparenza sulla provenienza di tutti gli ingredienti, per tutelare i consumatori e assicurarsi che non vi siano sostanze nocive. Ci sono ancora troppe differenze tra i due sistemi, per cui nessuno deve aver fretta a chiudere l'accordo - basti pensare che nella lista delle sostanze nocive l'UE ha inserito più di 1200 nomi, negli USA è ferma a 11. Queste differenze devono andare incontro al benessere dei cittadini, non al lassismo sfrenato. La sicurezza alimentare è uno dei tanti settori che il TTIP cerca di uniformare, ma non è l'unico. Proprio per la complessità dell'accordo sarà necessaria un'analisi approfondita per argomento, perché il cittadino informato vive meglio e sceglie bene. Fonte:http://it.blastingnews.com
  • 6. anche l'etichettatura dei prodotti. L'UE garantisce una trasparenza sulla provenienza di tutti gli ingredienti, per tutelare i consumatori e assicurarsi che non vi siano sostanze nocive. Ci sono ancora troppe differenze tra i due sistemi, per cui nessuno deve aver fretta a chiudere l'accordo - basti pensare che nella lista delle sostanze nocive l'UE ha inserito più di 1200 nomi, negli USA è ferma a 11. Queste differenze devono andare incontro al benessere dei cittadini, non al lassismo sfrenato. La sicurezza alimentare è uno dei tanti settori che il TTIP cerca di uniformare, ma non è l'unico. Proprio per la complessità dell'accordo sarà necessaria un'analisi approfondita per argomento, perché il cittadino informato vive meglio e sceglie bene. Fonte:http://it.blastingnews.com