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News 43/SA/2015
Lunedì, 2 Novembre 2015
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi
Corpo estraneo (uccello) in latte in polvere per bambini e aflatossine in biscotti
italiani. Ritirati dal mercato europeo 55 prodotti
Nella settimana n°43 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta
europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 55 (9 quelle inviate dal Ministero
della salute italiano).
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende due casi:
tracce di arachidi in preparato per torta di pistacchio e cioccolato (della Cameo,
leggi approfondimento); aflatossine in mini biscotti contenenti armelline (noccioli di
albicocca 15%) da Italia.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un
intervento urgente troviamo: corpo estraneo (presumibilmente uccello) in latte in
polvere di proseguimento per bambini tedesco.
Aflatossine in mini biscotti contenenti armelline
Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: produzione
impropria e scarsa documentazione per la tracciabilità di distillati alcolici
provenienti dall’Italia; uso non autorizzato di colorante (E102 – tartrazina) in farina
piantaggine dal Ghana; aflatossine in fichi secchi provenienti dalla Turchia; residui di
pesticidi (propargite e tetradifon) in pomodori secchi dalla Tunisia; aflatossine in
granella di nocciole dalla Georgia; residui di pesticida (propargite) in fragole
congelate dall’Egitto. (Articolo di Valeria Nardi)
Fonte:ilfattoalimentare.it
I test di Greenpeace documentano l’abuso di pesticidi nella produzione
europea di mele
Greenpeace ha pubblicato i risultati delle analisi sulle mele acquistate nei
supermercati di 11 Paesi europei, tra cui l’Italia. Mentre i test sulle mele biologiche
non hanno evidenziato tracce di pesticidi, ben l’83 per cento dei frutti coltivati in
modo convenzionale sono risultati contaminati da residui di pesticidi, e nel 60 % di
questi campioni sono state trovate due o più sostanze chimiche.
Metà dei pesticidi rilevati, osserva Greenpeace,hanno effetti tossici noti per
organismi acquatici come i pesci, ma anche per le api e altri insetti utili. Molte di
queste sostanze sono bioaccumulabili, hanno impatti negativi sulla riproduzione o
altre proprietà pericolose. Infine, a causa dell’incompletezza di dati e conoscenze
disponibili soprattutto sugli effetti di residui multipli, non si possono escludere rischi per
la salute.
Le analisi, effettuate da un laboratorio indipendente tedesco, hanno riguardato 126
campioni di mele, di cui 109 prodotte convenzionalmente, acquistate in 23 catene
di supermercati. In Italia le mele sono state acquistate presso le catene Auchan,
Carrefour, Lidl e un campione di mele biologiche presso Naturasì. Nella maggior
parte dei campioni era presente almeno il residuo di un pesticida: in un campione
acquistato presso Lidl sono stati trovati residui di tre composti. La sostanza trovata più
frequentemente è il THPI, un metabolita del fungicida captano.
Greenpeace sottolinea che, anche se tutti i residui individuati rientrano nei limiti
stabiliti dalle normative, la varietà di sostanze chimiche mostra che, dai campi al
piatto, i pesticidi chimici sono una presenza troppo frequente nei nostri alimenti e la
via d‘uscita da questa situazione può essere rappresentata dall’abbandono
dell’attuale modello di agricoltura industriale, favorendo pratiche agricole
ecologiche. Gli sforzi dovrebbero essere diretti a rompere il circolo vizioso imposto
dall’uso di pesticidi, garantire la corretta attuazione della direttiva sul loro uso
sostenibile, revisionare le normative sui controlli e sulla valutazione dei rischi, in
particolare indagando e monitorando gli effetti dell’esposizione a cocktail di
sostanze chimiche sulla salute umana e sull’ambiente. (Articolo di Beniamino
Bonardi)
Fonte:ilfattoalimentare.it
Sicurezza alimentare: ecco come conservare i cibi in frigo
Prosegue il viaggio di Campagna Amica sui temi della Pac. Ecco alcuni consigli
pratici per non mettere a rischio la vostra salute nella vita di tutti i giorni.
Il tema della sicurezza alimentare costituisce per l’Unione Europea una scelta
importante a lungo termine. Nella nuova Pac (Politica agricola comune) si sottolinea
più volte come l’Europa voglia sostenere le comunità agricole che forniscono ai
cittadini europei una grande varietà di derrate alimentari di pregio e qualità
prodotte in modosostenibile, nel rispetto degli obiettivi che l'Unione si è data in
materia di ambiente, acque, salute e benessere degli animali e delle piante e salute
pubblica.
In quest’ottica anche il lavoro di Campagna Amica sul territorio è capillare. Sono
tante le attività che la Fondazione mette in campo per aiutare il consumatore a
orientarsi in maniera corretta e apprendere ogni giorno regole nuove in tema di
sicurezza alimentare. Una di queste riguarda la conservazione dei cibi in frigorifero,
un’operazione a cui quotidianamente ognuno di noi si dedica troppo spesso senza il
giusto criterio e mettendo così a rischio la propria salute.
Mettiamo in fila alcuni “piccoli” accorgimenti che, se seguiti, permetteranno di
garantire al meglio la conservazione dei vostri cibi per voi e le vostre famiglie.
Innanzitutto è bene sapere che il frigo non deve essere mai stracolmo, perché
questo ostacolerebbe una corretta alimentazione e il raffreddamento (se ci fate
caso quando il frigo è troppo pieno gli alimenti non si raffreddano bene). E’
importante controllare con regolarità i cibi ed eliminare quelli scaduti o che
presentano alterazioni di colore e odore. Per quanto riguarda la temperatura, quella
ideale è sui 4 gradi, mentre per il freezer va bene -18 gradi. Quando vedete formarsi
il ghiaccio sulle confezioni di surgelati o sulla carne significa che c’è stata
un’interruzione del freddo. E’ fondamentale pulire periodicamente le superfici a
contatto con gli alimenti e consumare al più presto le confezioni aperte, al massimo
entro un paio di giorni (a meno che le indicazioni non dicano altro).
Per quanto riguarda l’organizzazione del vostro frigo, negli scomparti in alto (meno
freddi), potete sistemare formaggi, affettati sottovuoto e scatolette chiuse o aperte
(per le scatolette aperte è meglio utilizzare contenitori di plastica); in quelli
al centro(temperatura intermedia), carni cotte, minestroni, brodi, paste, affettati,
latticini e uova; in basso (più freddi), carni crude e pesce crudo e cotto mentre per
il cassetto di frutta e verdura è bene di ricordarsi di non lavarle mai prima di riporle
perché questo favorirebbe la crescita di muffe e batteri. Fonte:campagnamica.it
Agricoltura biologica: garantirà la sicurezza alimentare se l’UE non aiuterà le
multinazionali degli OGM
Proprio nel momento in cui l’agricoltura biologica ha un ruolo importante da
svolgere nella nuova politica agricola comune europea, da un portavoce dell’UE
arriva il parere secondo cui essa da sola non può affrontare il problema della
sicurezza alimentare. Si tratta forse di uno stratagemma per dare il via libera alle
coltivazioni di OGM?
Il nuovo programma per l’agricoltura europea è pronto a mettere a disposizione 174
milioni di euro per realizzare progetti nell’ambito dell’agricoltura biologica a partire
dal 2016.
Ecco allora che dall’Europa arrivano le critiche secondo cui al momento sono
troppo pochi i finanziamenti per la ricerca nell’ambito degli OGM a causa
dell’enorme opposizione dell’opinione pubblica UE.
In particolare da Bruxelles si fa riferimento al fatto che in Italia la ricerca sugli
OGM non sia stata permessa per oltre dieci anni. In Gran Bretagna solo l’Inghilterra
ammette la coltivazione di OGM e contro di essa a livello europeo si sono espressi
Germania, Austria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Francia, Italia, Ungheria,
Grecia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Belgio, Lussemburgo, Malta e
Slovenia, respingendo le colture geneticamente modificate.
A favore dell’agricoltura biologica inoltre in Europa si sta diffondendo l’idea che i
responsabili di inquinamento dei terreni dovranno pagare per i danni causati. Marco
Schlüter, direttore della Federazione dei movimenti di agricoltura biologica (IFOAM
UE) sostiene il principio “Chi inquina paga”. Chi utilizza pesticidi e fertilizzanti sintetici
dovrà pagare per l'effetto che questi prodotti hanno sui terreni dei loro vicini,
sull’acqua potabile e sulla biodiversità.
La Commissione Europea, che evidentemente vuole difendere gli interessi delle
multinazionali degli OGM, continua comunque a sostenere che l’agricoltura
biologica da sola non potrà garantire la sicurezza alimentare in UE.
Il mercato del biologico è cresciuto molto negli ultimi anni e ha conquistato la
fiducia dei consumatori. Dunque, per quale motivo dubitare? Semplicemente
perché negli OGM si intravede una nuova fonte di guadagno.
Eppure per la Commissione dovrebbe essere finalmente giunto il momento di dare
ascolto alla volontà dei cittadini UE, sempre più contrari agli OGM, e al crescente
trend che vede il crescente interesse dei consumatori per il biologico e per
l’alimentazione naturale, priva di ingredienti manipolati geneticamente.
Nella situazione attuale, in Europa Monsanto si sente isolata. Perché dunque riaprire
le porte agli OGM quando l’Unione Europea potrebbe distinguersi nel mondo come
culla del biologico e dei prodotti naturali e salutari per l’alimentazione e non come
schiava delle multinazionali degli OGM? (Articolo di Marta Albè)
Fonte:greenbiz.it
Agricoltura: abolite IMU e IRAP. Coldiretti: rispettati gli impegni.
La legge di Stabilità 2016 contiene alcune misure destinate alle imprese agricole. Nel
pacchetto “Tornare alla terra” si prevede l’azzeramento dell’IRAP e la cancellazione
dell’IMU per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali sia nei
terreni in pianura che nelle aree montane, dove è stata tolta a tutti.
Un’operazione che - precisa la Coldiretti - non comporta per il settore un aggravio
dei costi di produzione su voci importanti come il gasolio agricolo agevolato che
invece era stato pesantemente ridimensionato negli ultimi anni.
“La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese agricole professionali di
recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita
dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l'agroalimentare
Made in Italy”, concludono da Coldiretti, con il presidente Moncalvo pronto a
constatare che per la prima volta dal dopoguerra viene tagliata la fiscalità in
agricoltura.
L’abolizione dell’Imu sui terreni riguarda circa 3 milioni e 175 mila soggetti solo nei
comuni di pianura (per un ammontare di imposta pari a 550 milioni di euro). Lo
sgravio riguarda inoltre i contribuenti possessori di terreni situati nei territori montani e
collinari, che dal 2014 non hanno più beneficiato dell’esenzione, per un ulteriore
ammontare di 260 milioni di euro. L’abrogazione dell’Irap riguarda invece oltre 400
mila imprese produttive (il 10% circa dei contribuenti Irap), che attualmente sono
gravate complessivamente per circa 200 milioni di euro all’anno. (Articolo di Anna
Tita Gallo)
Fonte:greenbiz.it
culla del biologico e dei prodotti naturali e salutari per l’alimentazione e non come
schiava delle multinazionali degli OGM? (Articolo di Marta Albè)
Fonte:greenbiz.it
Agricoltura: abolite IMU e IRAP. Coldiretti: rispettati gli impegni.
La legge di Stabilità 2016 contiene alcune misure destinate alle imprese agricole. Nel
pacchetto “Tornare alla terra” si prevede l’azzeramento dell’IRAP e la cancellazione
dell’IMU per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali sia nei
terreni in pianura che nelle aree montane, dove è stata tolta a tutti.
Un’operazione che - precisa la Coldiretti - non comporta per il settore un aggravio
dei costi di produzione su voci importanti come il gasolio agricolo agevolato che
invece era stato pesantemente ridimensionato negli ultimi anni.
“La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese agricole professionali di
recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita
dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l'agroalimentare
Made in Italy”, concludono da Coldiretti, con il presidente Moncalvo pronto a
constatare che per la prima volta dal dopoguerra viene tagliata la fiscalità in
agricoltura.
L’abolizione dell’Imu sui terreni riguarda circa 3 milioni e 175 mila soggetti solo nei
comuni di pianura (per un ammontare di imposta pari a 550 milioni di euro). Lo
sgravio riguarda inoltre i contribuenti possessori di terreni situati nei territori montani e
collinari, che dal 2014 non hanno più beneficiato dell’esenzione, per un ulteriore
ammontare di 260 milioni di euro. L’abrogazione dell’Irap riguarda invece oltre 400
mila imprese produttive (il 10% circa dei contribuenti Irap), che attualmente sono
gravate complessivamente per circa 200 milioni di euro all’anno. (Articolo di Anna
Tita Gallo)
Fonte:greenbiz.it

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  • 1. News 43/SA/2015 Lunedì, 2 Novembre 2015 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi Corpo estraneo (uccello) in latte in polvere per bambini e aflatossine in biscotti italiani. Ritirati dal mercato europeo 55 prodotti Nella settimana n°43 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 55 (9 quelle inviate dal Ministero della salute italiano). L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende due casi: tracce di arachidi in preparato per torta di pistacchio e cioccolato (della Cameo, leggi approfondimento); aflatossine in mini biscotti contenenti armelline (noccioli di albicocca 15%) da Italia. Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: corpo estraneo (presumibilmente uccello) in latte in polvere di proseguimento per bambini tedesco. Aflatossine in mini biscotti contenenti armelline Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: produzione impropria e scarsa documentazione per la tracciabilità di distillati alcolici provenienti dall’Italia; uso non autorizzato di colorante (E102 – tartrazina) in farina piantaggine dal Ghana; aflatossine in fichi secchi provenienti dalla Turchia; residui di pesticidi (propargite e tetradifon) in pomodori secchi dalla Tunisia; aflatossine in granella di nocciole dalla Georgia; residui di pesticida (propargite) in fragole congelate dall’Egitto. (Articolo di Valeria Nardi) Fonte:ilfattoalimentare.it
  • 2. I test di Greenpeace documentano l’abuso di pesticidi nella produzione europea di mele Greenpeace ha pubblicato i risultati delle analisi sulle mele acquistate nei supermercati di 11 Paesi europei, tra cui l’Italia. Mentre i test sulle mele biologiche non hanno evidenziato tracce di pesticidi, ben l’83 per cento dei frutti coltivati in modo convenzionale sono risultati contaminati da residui di pesticidi, e nel 60 % di questi campioni sono state trovate due o più sostanze chimiche. Metà dei pesticidi rilevati, osserva Greenpeace,hanno effetti tossici noti per organismi acquatici come i pesci, ma anche per le api e altri insetti utili. Molte di queste sostanze sono bioaccumulabili, hanno impatti negativi sulla riproduzione o altre proprietà pericolose. Infine, a causa dell’incompletezza di dati e conoscenze disponibili soprattutto sugli effetti di residui multipli, non si possono escludere rischi per la salute. Le analisi, effettuate da un laboratorio indipendente tedesco, hanno riguardato 126 campioni di mele, di cui 109 prodotte convenzionalmente, acquistate in 23 catene di supermercati. In Italia le mele sono state acquistate presso le catene Auchan, Carrefour, Lidl e un campione di mele biologiche presso Naturasì. Nella maggior parte dei campioni era presente almeno il residuo di un pesticida: in un campione acquistato presso Lidl sono stati trovati residui di tre composti. La sostanza trovata più frequentemente è il THPI, un metabolita del fungicida captano. Greenpeace sottolinea che, anche se tutti i residui individuati rientrano nei limiti stabiliti dalle normative, la varietà di sostanze chimiche mostra che, dai campi al piatto, i pesticidi chimici sono una presenza troppo frequente nei nostri alimenti e la via d‘uscita da questa situazione può essere rappresentata dall’abbandono dell’attuale modello di agricoltura industriale, favorendo pratiche agricole ecologiche. Gli sforzi dovrebbero essere diretti a rompere il circolo vizioso imposto dall’uso di pesticidi, garantire la corretta attuazione della direttiva sul loro uso sostenibile, revisionare le normative sui controlli e sulla valutazione dei rischi, in particolare indagando e monitorando gli effetti dell’esposizione a cocktail di sostanze chimiche sulla salute umana e sull’ambiente. (Articolo di Beniamino Bonardi) Fonte:ilfattoalimentare.it
  • 3. Sicurezza alimentare: ecco come conservare i cibi in frigo Prosegue il viaggio di Campagna Amica sui temi della Pac. Ecco alcuni consigli pratici per non mettere a rischio la vostra salute nella vita di tutti i giorni. Il tema della sicurezza alimentare costituisce per l’Unione Europea una scelta importante a lungo termine. Nella nuova Pac (Politica agricola comune) si sottolinea più volte come l’Europa voglia sostenere le comunità agricole che forniscono ai cittadini europei una grande varietà di derrate alimentari di pregio e qualità prodotte in modosostenibile, nel rispetto degli obiettivi che l'Unione si è data in materia di ambiente, acque, salute e benessere degli animali e delle piante e salute pubblica. In quest’ottica anche il lavoro di Campagna Amica sul territorio è capillare. Sono tante le attività che la Fondazione mette in campo per aiutare il consumatore a orientarsi in maniera corretta e apprendere ogni giorno regole nuove in tema di sicurezza alimentare. Una di queste riguarda la conservazione dei cibi in frigorifero, un’operazione a cui quotidianamente ognuno di noi si dedica troppo spesso senza il giusto criterio e mettendo così a rischio la propria salute. Mettiamo in fila alcuni “piccoli” accorgimenti che, se seguiti, permetteranno di garantire al meglio la conservazione dei vostri cibi per voi e le vostre famiglie. Innanzitutto è bene sapere che il frigo non deve essere mai stracolmo, perché questo ostacolerebbe una corretta alimentazione e il raffreddamento (se ci fate caso quando il frigo è troppo pieno gli alimenti non si raffreddano bene). E’ importante controllare con regolarità i cibi ed eliminare quelli scaduti o che presentano alterazioni di colore e odore. Per quanto riguarda la temperatura, quella ideale è sui 4 gradi, mentre per il freezer va bene -18 gradi. Quando vedete formarsi il ghiaccio sulle confezioni di surgelati o sulla carne significa che c’è stata un’interruzione del freddo. E’ fondamentale pulire periodicamente le superfici a contatto con gli alimenti e consumare al più presto le confezioni aperte, al massimo entro un paio di giorni (a meno che le indicazioni non dicano altro). Per quanto riguarda l’organizzazione del vostro frigo, negli scomparti in alto (meno freddi), potete sistemare formaggi, affettati sottovuoto e scatolette chiuse o aperte (per le scatolette aperte è meglio utilizzare contenitori di plastica); in quelli al centro(temperatura intermedia), carni cotte, minestroni, brodi, paste, affettati, latticini e uova; in basso (più freddi), carni crude e pesce crudo e cotto mentre per il cassetto di frutta e verdura è bene di ricordarsi di non lavarle mai prima di riporle perché questo favorirebbe la crescita di muffe e batteri. Fonte:campagnamica.it
  • 4. Agricoltura biologica: garantirà la sicurezza alimentare se l’UE non aiuterà le multinazionali degli OGM Proprio nel momento in cui l’agricoltura biologica ha un ruolo importante da svolgere nella nuova politica agricola comune europea, da un portavoce dell’UE arriva il parere secondo cui essa da sola non può affrontare il problema della sicurezza alimentare. Si tratta forse di uno stratagemma per dare il via libera alle coltivazioni di OGM? Il nuovo programma per l’agricoltura europea è pronto a mettere a disposizione 174 milioni di euro per realizzare progetti nell’ambito dell’agricoltura biologica a partire dal 2016. Ecco allora che dall’Europa arrivano le critiche secondo cui al momento sono troppo pochi i finanziamenti per la ricerca nell’ambito degli OGM a causa dell’enorme opposizione dell’opinione pubblica UE. In particolare da Bruxelles si fa riferimento al fatto che in Italia la ricerca sugli OGM non sia stata permessa per oltre dieci anni. In Gran Bretagna solo l’Inghilterra ammette la coltivazione di OGM e contro di essa a livello europeo si sono espressi Germania, Austria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Francia, Italia, Ungheria, Grecia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Belgio, Lussemburgo, Malta e Slovenia, respingendo le colture geneticamente modificate. A favore dell’agricoltura biologica inoltre in Europa si sta diffondendo l’idea che i responsabili di inquinamento dei terreni dovranno pagare per i danni causati. Marco Schlüter, direttore della Federazione dei movimenti di agricoltura biologica (IFOAM UE) sostiene il principio “Chi inquina paga”. Chi utilizza pesticidi e fertilizzanti sintetici dovrà pagare per l'effetto che questi prodotti hanno sui terreni dei loro vicini, sull’acqua potabile e sulla biodiversità. La Commissione Europea, che evidentemente vuole difendere gli interessi delle multinazionali degli OGM, continua comunque a sostenere che l’agricoltura biologica da sola non potrà garantire la sicurezza alimentare in UE. Il mercato del biologico è cresciuto molto negli ultimi anni e ha conquistato la fiducia dei consumatori. Dunque, per quale motivo dubitare? Semplicemente perché negli OGM si intravede una nuova fonte di guadagno. Eppure per la Commissione dovrebbe essere finalmente giunto il momento di dare ascolto alla volontà dei cittadini UE, sempre più contrari agli OGM, e al crescente trend che vede il crescente interesse dei consumatori per il biologico e per l’alimentazione naturale, priva di ingredienti manipolati geneticamente. Nella situazione attuale, in Europa Monsanto si sente isolata. Perché dunque riaprire le porte agli OGM quando l’Unione Europea potrebbe distinguersi nel mondo come
  • 5. culla del biologico e dei prodotti naturali e salutari per l’alimentazione e non come schiava delle multinazionali degli OGM? (Articolo di Marta Albè) Fonte:greenbiz.it Agricoltura: abolite IMU e IRAP. Coldiretti: rispettati gli impegni. La legge di Stabilità 2016 contiene alcune misure destinate alle imprese agricole. Nel pacchetto “Tornare alla terra” si prevede l’azzeramento dell’IRAP e la cancellazione dell’IMU per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali sia nei terreni in pianura che nelle aree montane, dove è stata tolta a tutti. Un’operazione che - precisa la Coldiretti - non comporta per il settore un aggravio dei costi di produzione su voci importanti come il gasolio agricolo agevolato che invece era stato pesantemente ridimensionato negli ultimi anni. “La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese agricole professionali di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l'agroalimentare Made in Italy”, concludono da Coldiretti, con il presidente Moncalvo pronto a constatare che per la prima volta dal dopoguerra viene tagliata la fiscalità in agricoltura. L’abolizione dell’Imu sui terreni riguarda circa 3 milioni e 175 mila soggetti solo nei comuni di pianura (per un ammontare di imposta pari a 550 milioni di euro). Lo sgravio riguarda inoltre i contribuenti possessori di terreni situati nei territori montani e collinari, che dal 2014 non hanno più beneficiato dell’esenzione, per un ulteriore ammontare di 260 milioni di euro. L’abrogazione dell’Irap riguarda invece oltre 400 mila imprese produttive (il 10% circa dei contribuenti Irap), che attualmente sono gravate complessivamente per circa 200 milioni di euro all’anno. (Articolo di Anna Tita Gallo) Fonte:greenbiz.it
  • 6. culla del biologico e dei prodotti naturali e salutari per l’alimentazione e non come schiava delle multinazionali degli OGM? (Articolo di Marta Albè) Fonte:greenbiz.it Agricoltura: abolite IMU e IRAP. Coldiretti: rispettati gli impegni. La legge di Stabilità 2016 contiene alcune misure destinate alle imprese agricole. Nel pacchetto “Tornare alla terra” si prevede l’azzeramento dell’IRAP e la cancellazione dell’IMU per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali sia nei terreni in pianura che nelle aree montane, dove è stata tolta a tutti. Un’operazione che - precisa la Coldiretti - non comporta per il settore un aggravio dei costi di produzione su voci importanti come il gasolio agricolo agevolato che invece era stato pesantemente ridimensionato negli ultimi anni. “La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese agricole professionali di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l'agroalimentare Made in Italy”, concludono da Coldiretti, con il presidente Moncalvo pronto a constatare che per la prima volta dal dopoguerra viene tagliata la fiscalità in agricoltura. L’abolizione dell’Imu sui terreni riguarda circa 3 milioni e 175 mila soggetti solo nei comuni di pianura (per un ammontare di imposta pari a 550 milioni di euro). Lo sgravio riguarda inoltre i contribuenti possessori di terreni situati nei territori montani e collinari, che dal 2014 non hanno più beneficiato dell’esenzione, per un ulteriore ammontare di 260 milioni di euro. L’abrogazione dell’Irap riguarda invece oltre 400 mila imprese produttive (il 10% circa dei contribuenti Irap), che attualmente sono gravate complessivamente per circa 200 milioni di euro all’anno. (Articolo di Anna Tita Gallo) Fonte:greenbiz.it