1. News 52/A/2017
Lunedì, 25 Dicembre 2017
Caldaie & Co., è arrivata la certificazione ambientale.
E’ stato pubblicato il Dm Ambiente che ai sensi dell’articolo 290 del Dlgs 152/2006
fissa le regole per ottenere la certificazione ambientale per i generatori di calore,
norme in vigore dal 2 gennaio 2018.
Il Dm 7 novembre 2017, n.186 stabilisce i requisiti, nonché le procedure che i
produttori devono seguire ai fini del rilascio di una certificazione ambientale per i
generatori di calore alimentati con legna da ardere, carbone di legna e biomasse
combustibili come individuati dalle lettere f), g), e h) della Parte I, Sezione 2
dell’allegato X alla Parte Quinta del Dlgs 152/2006. I generatori di calore sono
certificati sulla base delle classi di prestazioni emissive indicate nella tabella allegata
al decreto.
In particolare, potranno fregiarsi della certificazione ambientale secondo le regole
del Dm 186/2017 i camini chiusi e aperti, le stufe a legna, le stufe ad accumulo, le
cucine a legna, le caldaie fino a 500 kW, le stufe, inserti e cucine a pellet. La
certificazione ambientale sarà rilasciata da un organismo notificato che per il
rilascio dovrà effettuare le relative prove secondo le indicazioni del decreto.
Rispettando i requisiti di legge la certificazione verrà rilasciata per la pertinente
classe di qualità del generatore di calore, altrimenti verrà negata. (Articolo di
Francesco Petrucci)
Fonte: reteambiente.it
Sistri, Camera vaglia ampia proroga a fine 2018.
E’ allo studio della Camera dei Deputati la norma del Ddl “legge di Bilancio 2018”
che prevede la proroga al 31 dicembre 2018 del termine di definitiva entrata in
operatività del Sistri.
L’emendamento presentato in sede di Commissione bilancio prevede la proroga di
2. un anno (ossia fino al 31 dicembre 2018) del periodo di transizione, previsto dal Dl
101/2013, in cui continuano ad applicarsi gli adempimenti e gli obblighi di
tracciamento tradizionale dei rifiuti (formulari di identificazione rifiuti, registri di
carico/scarico e Mud) e relative sanzioni ex Dlgs 152/2006 nella versione ante
sistema Sistri (ossia precedente alle modifiche introdotte dal Dlgs 205/2010); nel
periodo in questione, in base a quanto si legge dal verbale della Commissione
Bilancio della Camera 11 dicembre 2017, lo stesso emendamento prevede che
“non si applicano le sanzioni relative al sistema medesimo”.
L’emendamento presentato, infine, prevede anche la proroga fino a fine 2018 del
termine finale di efficacia del contratto con l’attuale concessionaria del Sistri.
L’inizio dell’esame in Aula del Ddl “legge di Bilancio 2018” è calendarizzato per il 20
dicembre 2017.
Fonte: reteambiente.it
Beni ambientali. Art. 734 codice penale natura di reato di danno.
Cass. Sez. III n. 56085 del 15 dicembre 2017 (Ud 18 ott 2017)
Presidente: Di Nicola Estensore: Gai Imputato: Cassiano ed altri
La contravvenzione di cui all'art. 734 cod. pen., stante la sua natura di reato di
danno, è configurabile in presenza di un'effettiva compromissione delle bellezze
protette, il cui accertamento è rimesso alla concreta valutazione del giudice
penale, e prescinde sia dallo stato in cui si trovano i lavori sia dalla valutazione
effettuata dalla pubblica amministrazione.
Fonte: lexambiente.it
Ambiente in genere. VAS e svolgimento analisi di fattibilità economica.
TAR Toscana Sez. I n.1383 del 15 novembre 2017
L’art. 4 comma 3 del d.lgs. n. 152/2006 prescrive che la valutazione di piani,
programmi e progetti, ha la finalità di assicurare che l’attività antropica sia
compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile e, quindi, nel rispetto di
un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica. E’ necessario,
pertanto, che detta valutazione presupponga lo svolgimento di un’analisi di
3. fattibilità economica, comportando lo svolgimento di una complessa e
approfondita analisi comparativa tesa a valutare il sacrificio ambientale imposto
rispetto all'utilità socio - economica, tenuto conto anche delle alternative possibili e
dei riflessi sulla cosiddetta opzione - zero, vagliando quindi tutte le possibili
interrelazioni che la scelta urbanistica può arrecare alla salute umana, al
paesaggio, all'ambiente in genere, al traffico ed anche all'economia di tutto il
territorio coinvolto.
Fonte: lexambiente.it
Rifiuti. Omessa individuazione del responsabile dell’inquinamento.
TAR Emilia Romagna (PR) Sez. I n. 346 del 3 novembre 2017
Il testo unico in materia ambientale - d.lgs. n. 152/2006 (successivo alla modifica
dell'art. 117 Cost. che, al comma 2, lett.s, attribuisce allo Stato la potestà legislativa
esclusiva in materia ambientale), all'art. 250, individua in capo al Comune e, in caso
di sua inerzia, in capo alla Regione, l'obbligo di procedere alla bonifica, messa in
sicurezza e ripristino ambientale dei siti contaminati, nell'ipotesi in cui non ne assuma
l'iniziativa il responsabile dell'inquinamento, disciplinando tutto l'iter all'art. 242.
Fonte: lexambiente.it
Cambiano le migliori tecniche disponibili (Bat) per l’industria dei prodotti chimici
organici.
Nuovi standard Ue pubblicati in Gazzetta ufficiale per plastiche, pesticidi, prodotti
farmaceutici e molti altri prodotti
Nuovi livelli emissivi e standard di efficienza aiuteranno le autorità nazionali a ridurre
l’impatto ambientale dei 3.200 impianti che producono prodotti chimici organici di
grande volume (Lvoc) e rappresentano il 63% dell’intera industria chimica dell’Ue.
Le nuove specifiche derivano da una revisione condotta dal Centro comune di
ricerche (Jrc) della Commissione europea, sul Best reference techniques document
(Bref) per Lvoc. Le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (best available
techniques – Bat) della revisione sono state pubblicate nella Gazzetta ufficiale
dell’Ue.
Oltre alla loro importanza per l’industria chimica europea, i Lvoc hanno un ruolo
chiave nel processo di fabbricazione di molti dei nostri prodotti di uso quotidiano. Gli
impianti Lvoc convertono i prodotti di raffinazione e le altre materie prime in
4. intermedi chimici di grandi quantità che sono necessari per produrre:
- Polimeri come la gomma, il Pvc e la plastica più comune al mondo: il polietilene,
che si trova negli imballaggi per alimenti e bevande
- Sostanze chimiche organiche come pesticidi, prodotti farmaceutici e coloranti
organici utilizzati in articoli come vestiti, vernici e materiali stampati.
Mentre l’obiettivo principale delle Bat Lvoc è quello di ridurre le emissioni da processi
chimici, ci sono anche effetti su altri problemi ambientali – come l’efficienza
energetica, l’efficienza delle risorse, rifiuti e residui.
Il documento contiene 90 singole conclusioni sulle Bat. Di queste, 19 si applicano
all’intero settore e 71 si applicano ai processi di produzione Lvoc più comuni, tra cui
olefine inferiori, aromatici, etilbenzene, stirene, formaldeide e altri.
Queste conclusioni sulle Bat sono progettate per essere lette in combinato disposto
con le conclusioni sulle Bat relative ai sistemi di trattamento/gestione dei rifiuti solidi
urbani e dei rifiuti nel settore chimico (Cww) che coprono tutti i settori chimici e sono
state pubblicate nel 2016.
Le Bat approvate forniscono alle autorità nazionali le basi tecniche per stabilire le
condizioni di autorizzazione per gli impianti.
di Arpat – Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana
Fonte: greenreport.it