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Notiziario 01/SSL/2018
Lunedì, 01 gennaio 2018
Sicurezza negli uffici: affrontare lo stress e i problemi organizzativi.
Uno strumento per migliorare salute e sicurezza negli uffici si sofferma su aspetti che
riguardano l’organizzazione di lavoro e i rischi psicosociali: efficienza, obiettivi,
gestione del tempo, mansione, carichi, cultura aziendale e comunicazione.
Lucerna, 21 Dic –Molti dei rischi lavorativi correlati alle attività d’ufficio sono spesso
correlati a problemi, a carenze nell’organizzazione di lavoro aziendale, ad esempio
con riferimento all’assegnazione ai lavoratori di mansioni inadeguate e carichi di
lavoro eccessivi, alla presenza di fattori di rischio stress o a conflittualità e mancanza
di un’idonea comunicazione tra colleghi di lavoro.
Proprio per raccogliere materiale su questo tema, anche in relazione alle possibili
azioni di prevenzione che può applicare l’azienda e il singolo lavoratore, facciamo
riferimento ad uno strumento online elaborato in Svizzera dalla Commissione
federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro in relazione alla campagna
“Prevenzione in ufficio”.
Stiamo parlando del Box CFSL, uno strumento di prevenzione che illustra in modo
divertente e attraverso semplici video come, con il minimo sforzo, si può migliorare la
sicurezza e la tutela della salute sul posto di lavoro.
Ci soffermiamo su alcuni contenuti del Box CFSL - come sintetizzati nel documento
CFSL “Consigli pratici per una maggiore sicurezza sul lavoro e la tutela della salute in
ufficio” - che riguardano alcune utili azioni di auto management che possono
mettere in atto i lavoratori e alcuni suggerimenti per l’organizzazione di lavoro negli
uffici.
Riguardo alle azioni di “auto-management” il documento, rivolto ai lavoratori, si
sofferma su vari aspetti:
- efficienza: “l’efficienza sul posto di lavoro ha molto a che fare con la tecnica di
lavoro personale. Immaginate che ogni compito sia come un viaggio: bisogna
precisare prima dove si sta andando e tutto ciò di cui si ha bisogno. Una buona
preparazione è importante. Prima di ogni attività, dovreste sapere cosa fare
esattamente, entro quando e per chi. Poi, fate un passo dopo l’altro: gestite una
cosa alla volta e terminatela, prima di passare alla successiva. E non vi lasciate
distogliere: riducete disturbi e distrazioni al minimo possibile. Vedrete che in questo
modo lavorerete in modo molto più efficiente e giungerete alla meta anche più
rilassati”;
- conosci te stesso: “gli ormoni dello stress alterano la percezione di noi stessi. Di
conseguenza, in condizioni di stress permanente, tendiamo a non renderci più conto
di quanto siamo profondamente esausti. Spesso, dunque, sintomi di esaurimento,
come difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno o perdita di appetito, non
vengono percepiti oppure ciò avviene quando è ormai troppo tardi. Rafforzate la
percezione di voi stessi. Per esempio, annotate nella vostra agenda il tipo e la
frequenza dei sintomi di affaticamento. E fidatevi della valutazione di chi vi sta
intorno. Non perdetevi di vista e fate in modo che pressione e stress siano un
argomento da gestire in modo aperto e naturale”.
Per ogni operatore è poi importante fissare gli obiettivi e gestire correttamente il
tempo:
- fissare obiettivi: “gli obiettivi ci avvicinano ai nostri sogni. Ma sogni e obiettivi non
sono la stessa cosa, bensì si completano a vicenda: gli obiettivi vi aiutano a
realizzare i vostri sogni. Se, per esempio, volete adottare uno stile di vita più sano,
ponetevi l’obiettivo di praticare sport due volte a settimana. Se, invece, auspicate
maggiore ordine, prefiggetevi magari di evadere la posta quotidiana sempre prima
delle 10. Prefissatevi degli obiettivi e metteteli per iscritto: sono il presupposto più
importante per una gestione del tempo efficace”;
- gestione del tempo: “immaginate che la vostra agenda sia una caraffa vuota. Voi
pianificate gli appuntamenti e riempite la caraffa fino al bordo con grandi pietre.
Ma non è ancora del tutto piena: in mezzo, ci possono stare un sacco di ciottoli. E
c’è ancora spazio per un’ulteriore ottimizzazione! Tuttavia, una buona gestione del
tempo non dipende molto da quanto si mette dentro la caraffa, mentre è
determinante l’ordine sequenziale: se prima non si mettono le pietre più grandi nella
caraffa, dopo non rimane spazio per queste. Redigete un programma settimanale e
mettete prima le pietre più grandi, ossia i compiti importanti. E solo dopo i ciottoli!”.
Come messo in rilevo anche da molti articoli del nostro giornale in materia di
promozione della salute, per ogni lavoratore è importante fare movimento,
alimentarsi correttamente e raggiungere un buon equilibrio psicofisico.
Anche in questo caso i suggerimenti del Box CFSL si rivolgono direttamente ai
lavoratori:
- movimento e alimentazione: “non importa che danziate, facciate jogging o
passeggiate all’aria aperta: il movimento contribuisce ad alleviare le tensioni, a
pensare in maniera più lucida e a dormire meglio. Muoversi aiuta anche sul posto di
lavoro: per esempio, alzandovi in piedi quando telefonate o camminando un po’
all’aria aperta durante la pausa pranzo. Altrettanto importante è un’alimentazione
sana ed equilibrata. Il modello ottimale prevede l’assunzione di tre pasti al giorno,
secondo le calorie necessarie e scegliendo solo cibo di qualità. Del resto, il
movimento è un rimedio efficace anche per peccati di gola grandi e piccoli”;
- equilibrio fisico, mentale o emotivo: “qualunque carico costante protratto nel
tempo diventa fattore di stress per il nostro organismo. Per quanto possibile, cercate
un equilibrio in termini di lavoro: variate il più spesso possibile tra lavoro di routine e
lavoro di concetto; durante le pause, muovetevi, se lavorate tutto il giorno seduti.
L’ideale sarebbe avere, aldilà del lavoro, degli interessi che siano altrettanto
importanti per voi. Qualcosa che vi dia gioia e vi ricarichi, come un hobby o la
famiglia”.
Veniamo ora ad argomenti correlati al delicato tema dell’organizzazione del
lavoro.
A livello organizzativo è necessario fare attenzione alle mansioni e ai carichi di
lavoro assegnati:
- mansioni adeguate: “se le mansioni di lavoro sono in linea con le capacità di un
collaboratore, egli può impegnarsi per la vostra azienda con serietà e fiducia in se
stesso. Se invece le mansioni non coincidono con le capacità, il collaboratore si
sente sovraccaricato, o magari anche sottoutilizzato, ma in entrambi i casi si può
generare uno stato di stress che, nel tempo, può far perdere la motivazione.
Pertanto, verificate regolarmente con i vostri collaboratori la descrizione di lavori e
funzioni. Se necessario, offrite adeguato supporto o la possibilità di seguire un corso
di aggiornamento, tanto più in un’epoca di forti cambiamenti”;
- carichi di lavoro realistici: “collaboratori motivati non sono solo più forti ed
equilibrati, ma anche più efficienti e commettono meno errori. Per esempio, se una
persona lavora ogni week-end, nelle settimane successive sarà meno riposata.
Diminuisce la produttività, aumentano pendenze ed errori, generando un circolo
vizioso. Puntate su collaboratori rilassati e concentrati. Definite obiettivi realistici e
verificateli regolarmente. E fate in modo che le ore straordinarie possano essere
recuperate il più presto possibile, perché collaboratori stanchi producono meno”.
A livello di organizzazione è bene che ci sia una cultura aziendale condivisa e che ci
sia una progettazione personalizzata del posto di lavoro:
- cultura aziendale percepita e recepita: “se i collaboratori si identificano con la
visione e gli obiettivi della vostra azienda, il loro lavoro acquista maggiore
significato. Tuttavia, molti dipendenti non sanno nemmeno quali siano le posizioni
della loro azienda e quali valori abbiano un ruolo importante. Se manca
l’identificazione, la motivazione diminuisce. Fate in modo che i vostri dipendenti
diventino i più grandi fan della vostra azienda. Alla base di questo vi è una cultura
aziendale compresa e vissuta in modo credibile”;
- progettazione personalizzata del posto di lavoro: “un lavoro sempre vario come
pure un elevato grado di competenza e di responsabilità personale sono al tempo
stesso una sfida e un incentivo. I collaboratori che hanno la possibilità di ripartire in
modo autonomo e diversificato il proprio lavoro sono più motivati e più preparati ad
affrontare situazioni di stress e pressione. Al contrario, attività ripetitive e scarsa
responsabilità personale hanno un effetto demotivante. Ciò aumenta l’ansia da
prestazione e porta rapidamente allo stress. Ci si sente impotenti e in balìa della
situazione. Lasciate che i vostri collaboratori organizzino il più autonomamente
possibile il loro lavoro. Lavorate in base a obiettivi concordati e consentite che
ognuno possa adottare il proprio stile di lavoro”.
Bisogna poi evitare negli uffici le collaborazioni conflittuali.
Infatti un buon team “può fare cose straordinarie e andare ben oltre i propri limiti.
Viceversa, un team male assortito compromette produttività e ambiente di lavoro.
Esso mette in pericolo sia l’azienda, sia la salute di tutti i membri del team, con
possibili conseguenze di burnout o mobbing. Pertanto, un team deve trovarsi bene
insieme non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. Rafforzate lo
spirito di collaborazione all’interno del team. Fate attenzione a malumori e conflitti e
affrontateli con tempestività. Una comunicazione aperta vi aiuterà a creare le basi
necessarie per farlo”.
Il Box CFSL sottolinea poi che è necessaria una gestione competente e una
comunicazione improntata alla valorizzazione:
- gestione competente: “una buona gestione riesce a creare un ambiente di lavoro
produttivo, sano e motivante. Viceversa, una cattiva gestione può creare un
ambiente di lavoro improduttivo e malsano, dannoso sia per l’azienda che per le
persone coinvolte. La cattiva gestione è dannosa per il personale, anche dal punto
di vista della salute. Saper gestire non è una dote naturale, si impara. Puntate su
manager adeguatamente formati, che posseggano uno stile di gestione
competente. Si tratta di un investimento proficuo sotto ogni punto di vista”;
- comunicazione improntata alla valorizzazione: “parole di apprezzamento o di
ringraziamento al momento giusto sono motivanti e hanno un effetto positivo
sull’ambiente di lavoro, mentre critiche e rimproveri continui comportano
solitamente stress e insicurezza. Nel vostro ruolo di manager, le parole che
pronunciate hanno un impatto importante: allenatevi alla critica costruttiva e
all’apprezzamento per le buone prestazioni. La valorizzazione dovrebbe essere alla
base di ogni conversazione”.
Concludiamo segnalando che a livello organizzativo il Box si sofferma anche su
alcune disposizioni speciali, ad esempio in relazione alle lavoratrici in gravidanza,
con riferimento a quanto indicato nella normativa elvetica.
N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento riguardano la realtà
svizzera, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori.
RTM
Fonte: puntosicuro.it
Ispettorato nazionale del lavoro, dati vigilanza 2017.
ROMA – Vigilanza. Sono stati pubblicati dall’Ispettorato del Lavoro i dati relativi ai
controlli effettuati nel 2017 fino al 30 novembre. Dati presentati nel corso di una
conferenza stampa che si è tenuta il 21 dicembre nella sede del Ministero del
Lavoro in via Veneto a Roma e alla quale hanno preso parte Ministero Lavoro,
Ispettorato, Inps, Guardia di Finanza, Carabinieri.
150.651 sono state al 30 novembre 2017 le aziende controllate, nel 65% dei casi,
ovvero 95.006 aziende, sono state riscontrate irregolarità. 43.792 lavoratori in nero, in
rapporto al numero di aziende risultate irregolari, un lavoratore in nero ogni due
aziende.
L’attività di vigilanza è stata eseguita tenendo conto del Documento di
programmazione dell’attività di
vigilanza approvato nel dicembre 2016 che ha previsto per il 2017 controlli su appalti
e logistica nelle cooperative e controlli sui fenomeni di caporalato.
In merito alle cooperative è stata posta “particolare attenzione ai comportamenti
elusivi realizzati dalle c.d. cooperative spurie, con l’attivazione di verifiche in sinergia
con le altre Amministrazioni competenti, specificamente il Ministero dello Sviluppo
economico (Osservatori cooperazione, vademecum condiviso per accertamenti e
operazione, Warehouse sulla logistica Ndr)”. I dati su appalti e subappalti nelle
cooperative si riferiscono in questo caso al biennio 2016-2017. Nel lasso temporale
segnalato sono stati 22.342 i i lavoratori coinvolti in fenomeni interpositori illeciti e
tutelati dall’attività dell’Ispettorato.
Contrasto al caporalato. Nel 2017 nel settore agricolo sono stati 6.600 gli
accertamenti, irregolarità in più del 50% dei casi, 4.400 lavoratori irregolari e di questi
3.000 in nero.
100 deferiti all’Autorità giudiziaria tra novembre 2016 (entrata in vigore della Legge
29 ottobre 2016, n. 199) e novembre 2017 per reato di intermediazione illecita e
sfruttamento del lavoro, 28 in arresto. (Articolo di Corrado De Paolis)
Info: Inl dati vigilanza sul lavoro gennaio – novembre 2017
Fonte: quotidianosicurezza.it
La prevenzione del rischio di investimento dei lavoratori.
I fattori di rischio e le misure preventive per il rischio di investimento dei lavoratori
tratti da una scheda prodotta dall’Inail.
Pubblichiamo i fattori di rischio e le misure preventive per il rischio di investimento dei
lavoratori tratti dalla scheda n. 8 “Investimento dei lavoratori in ambienti di lavoro”
pubblicata da INAIL. Nella scheda sono fornite anche tabelle e dati descrittivi degli
infortuni tratti dalla Banca dati del Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali sul
lavoro.
FATTORI DI RISCHIO
In quasi la metà degli eventi, congiuntamente all’errata condotta dei mezzi (anche
da parte di soggetti estranei all’ambito lavorativo, vedi disamina dei cantieri
stradali) sono stati identificati elementi di criticità sulle attrezzature di lavoro o sulla
predisposizione corretta dell’area di lavoro.
Nella restante casistica i fattori causali degli investimenti hanno riguardato
esclusivamente inappropriati comportamenti dei lavoratori poi deceduti, o di loro
colleghi, in tre casi su quattro, di soggetti esterni all’area di lavoro negli altri eventi.
L’analisi delle dinamiche infortunistiche ha consentito la suddivisione degli eventi
per luogo di accadimento:
- area di pertinenza dell’azienda 41%
- cantiere stradale 24%
- area ferroviaria 14%
- cantiere edile 11%
- altro luogo 10%
In relazione alle diverse aree interessate, tenuto conto delle specifiche modalità
operative e organizzative degli ambienti, si evidenziano di seguito i fattori di rischio
rilevanti.
Area di pertinenza dell’azienda
Per gli investimenti avvenuti in aree aziendali, i fattori di rischio prevalenti sono
costituiti dalle manovre in retromarcia effettuate con scarsa visibilità ed in assenza di
coordinamento con il personale a terra nelle vicinanze che hanno interessato il 65%
degli eventi infortunistici.
Le cause di tali condotte sono ascrivibili principalmente a pratiche abituali (e
tollerate) nonché ad inadeguata formazione, informazione ed addestramento dei
conducenti dei mezzi. Si rileva altresì un problema di comunicazione tra gli operatori
coinvolti nell’incidente. Nel 59% dei casi mortali è emerso quale fattore causale la
presenza dell’infortunato nell’area di manovra dei mezzi al di fuori della zona di
sicurezza. Tali comportamenti sono spesso frutto di abitudini ricorrenti favorite anche
dalla scarsa percezione del rischio durante la specifica fase lavorativa.
Anche la problematica dell’organizzazione dell’ambiente di lavoro è ricorrente
(47%), vista la mancata definizione di una adeguata viabilità nelle aree di lavoro per
i mezzi ed i pedoni.
Si evidenzia che in taluni casi è stata ravvisata anche la mancanza sui mezzi dei
richiesti dispositivi di segnalazione del movimento e di retro visione.
Cantiere stradale
L’analisi puntuale degli investimenti occorsi nei cantieri stradali evidenzia il pericolo
costituito dal traffico veicolare esterno.
Infatti, in un terzo dei casi, pur in presenza di un cantiere correttamente allestito e
segnalato, l’infortunio mortale è stato causato dall’invasione dello stesso da parte di
veicoli circolanti su strada in prossimità del cantiere. La causa è stata
prevalentemente l’elevata velocità alla guida.
In un altro terzo dei casi, al mancato rispetto dei limiti di velocità si associa una
carenza di segnaletica di sicurezza, talvolta anche in fase di allestimento o
rimozione del cantiere stradale.
Negli investimenti in cui non è stata riscontrata una criticità dovuta a traffico
esterno, sono stati rilevati frequentemente problemi legati alla comunicazione tra i
lavoratori durante le operazioni di movimentazione mezzi (es. stazionamento
dell’infortunato in area pericolosa) oppure alla carenza di alcuni dispositivi di
sicurezza sui mezzi di lavoro (segnalatori acustici, ottici).
Area ferroviaria
L’area ferroviaria interessa sia i binari di transito per i treni passeggeri che quelli
destinati ad altri mezzi rotabili (carrelli ferroviari, locomotori senza vagoni,
motocarrello ferroviario).
Sia sui binari destinati al passaggio di veicoli ferroviari o mezzi d’opera che su quelli
che hanno coinvolto treni passeggeri (in transito sul binario oggetto d’intervento o su
binari adiacenti), le criticità più ricorrenti nelle dinamiche analizzate sono costituite
da:
- mancata o errata comunicazione circa il sopraggiungere dei convogli;
- mancato rispetto delle procedure di sicurezza per lo stazionamento ed il
movimento degli operatori all’interno dell’area di lavoro;
- insufficiente delimitazione del cantiere di lavoro.
In particolare, si è riscontrata più volte la mancata interruzione, ove previsto, delle
operazioni in previsione del passaggio del treno per l’inefficacia del sistema
comunicativo tra le diverse figure operanti nel cantiere.
Cantiere edile
Nell’ambito dei cantieri edili per gli incidenti esaminati la movimentazione dei mezzi
costituisce un rilevante fattore di rischio. Infatti, dalle ricostruzioni delle dinamiche
infortunistiche emergono errori procedurali consistenti nella mancata verifica
dell’assenza di operatori a terra da parte del conducente del mezzo oppure nel
posizionamento, nell’area di manovra, dei lavoratori a terra.
In concomitanza con gli errori procedurali richiamati, sono state riscontrate carenze
nei dispositivi di sicurezza dei mezzi di lavoro (specchietti retrovisori, avvisatori
acustici di retromarcia) ed inadeguatezza nella segnaletica delle vie di transito
pedonale.
MISURE PREVENTIVE
Fermo restando che deve essere assicurata un’adeguata informazione e
formazione dei lavoratori e che debbono essere utilizzati veicoli appropriati e
conformi alle norme, si riportano alcune delle possibili misure preventive da mettere
in atto per ridurre o eliminare il rischio di investimento degli operatori da parte di
mezzi in movimento.
Misure specifiche per le diverse aree di lavoro
Nelle aree di pertinenza dell’azienda è necessaria l’adozione di accorgimenti per
ridurre la probabilità di investimento, tra i quali:
- realizzare, ove possibile, percorsi separati per la circolazione di mezzi e pedoni.
In caso contrario regolamentare la circolazione con adeguata segnaletica;
- prevedere adeguati attraversamenti pedonali sui percorsi destinati ai mezzi;
- far rispettare i limiti di velocità previsti per i mezzi, in particolare nelle zone con
intensa e rumorosa attività;
- mantenere sgombre le vie di transito dei mezzi da ostacoli e rifiuti;
- adottare opportuni provvedimenti affinché i conducenti che lasciano il mezzo
possano muoversi e/o stazionare in sicurezza;
- impedire al conducente, durante le operazioni di carico/ scarico mezzi, di sostare
nell’area circostante il mezzo e di servirsi, senza autorizzazione, di attrezzature
dell’azienda;
- in caso di operazioni notturne e comunque in condizioni di scarsa visibilità nelle
aree di transito, sia veicolare che pedonale, segnalare le zone di pericolo e gli
ostacoli (es.
collocare degli specchi per offrire ai conducenti dei mezzi o ai pedoni una visibilità
completa).
All’interno dei cantieri stradali adottare, fra le altre, le seguenti precauzioni:
- recintare il cantiere, anche nel caso di scavi di breve durata e di piccole
dimensioni;
- predisporre e mantenere adeguata segnaletica ed idonee opere provvisionali di
sconfinamento del cantiere stradale, sia fisso che mobile, come prescritto dal
Codice della strada ed approvato dall’ente proprietario della strada;
- nei cantieri, in prossimità di corsie non chiuse al traffico, dovranno essere
predisposte delle barriere fisiche prima dell’area di cantiere, ad esempio utilizzando
automezzi opportunamente segnalati;
- indossare abbigliamento ad alta visibilità, conformemente a quanto previsto dalla
normativa vigente, oltre a scarpe di sicurezza e casco;
- fornire assistenza alle manovre dei mezzi da una distanza di sicurezza (fuori
dall’area operativa del mezzo) coordinandosi a voce e con segnaletica gestuale
convenzionale;
- consentire le manovre di accesso ed uscita dai cantieri situati lungo le tratte
stradali solo al personale autorizzato e previa adozione delle cautele necessarie alla
sicurezza dell’operatore e del traffico veicolare;
- limitare gli attraversamenti della sede stradale e comunque, ove necessario,
garantirne le migliori condizioni di sicurezza (massima visibilità, perpendicolarmente
alla carreggiata, nel minore tempo possibile, in un’unica soluzione, senza soste
intermedie, con margine di sicurezza rispetto ai veicoli sopraggiungenti);
- in caso di nebbia, di precipitazioni nevose o, comunque, condizioni che possano
limitare notevolmente la visibilità o le caratteristiche di aderenza della
pavimentazione, non effettuare operazioni che comportino l’esposizione al traffico
di operatori e di veicoli nonché l’’installazione di cantieri stradali e relativa
segnaletica di preavviso e di delimitazione salvo che si effettuino lavori ed interventi
di emergenza o aventi carattere di indifferibilità. Laddove le condizioni negative
dovessero sopraggiungere successivamente all’inizio delle attività sospendere i
lavori.
Nelle aree ferroviarie, ai fini dell’esecuzione dei lavori in regime di sicurezza si
devono adottare i provvedimenti occorrenti in relazione alla natura dei lavori da
eseguire e dei mezzi d’opera da impiegare, alle caratteristiche della circolazione
sulla linea, nonché alle esigenze particolari di determinate fasi di lavoro.
Nel dettaglio, tra le indicazioni si segnalano:
- il preposto all’organizzazione della protezione deve stabilire ed indicare,
preventivamente all’inizio dei lavori, le mansioni di avvisatore, avvistatore e di
vedetta a seconda delle caratteristiche del cantiere;
- nei lavori svolti in regime di segnalazione di liberazione del binario, le segnalazioni
devono essere date mediante segnale acustico convenzionale e conosciuto da
tutti gli operatori impiegati nel cantiere. Se necessario, può essere adottato anche
un sistema tecnologico per le segnalazioni;
- nelle linee a doppio binario, quando la circolazione è interrotta sul solo binario in
lavorazione, dovranno essere adottate le necessarie cautele (es. distanze di
sicurezza al passaggio dei treni) rispetto al binario che resta in esercizio e che può
essere percorso da treni circolanti nei due sensi. Se nel cantiere operano macchine
con operatore a bordo, per evitare il pericolo di salita o discesa dal lato intervia
dovranno essere chiuse e bloccate, ove possibile, le relative porte di accesso ai
macchinari;
- i mezzi acustici adottati (fischietto a trillo, sirene, ecc.) devono risultare efficaci
rispetto alle caratteristiche e all’estensione del cantiere. Se operano macchinari
rumorosi si dovrà accertare che lo strumento acustico impiegato sia di intensità e
tono adatto ad essere percepito da tutti i lavoratori e si potrà ricorrere,
eventualmente, all’impiego di più figure di avvisatori;
- quando le squadre di lavoro utilizzano attrezzi manuali, questi vanno riposti in aree
di sicurezza rispetto al passaggio dei treni. Inoltre, non creare depositi di materiali tali
da compromettere l’adeguata visibilità per la protezione del cantiere;
- per la protezione dei cantieri che operano nell’ambito delle stazioni, i
provvedimenti ed i criteri per la sicurezza dei lavoratori vanno condivisi tra l’agente
preposto alla protezione del cantiere ed il dirigente movimento.
In ultimo si sottolinea che in tutte le aree di lavoro è necessaria una corretta e
programmata manutenzione per tutti i mezzi che operano verificando in particolare
l’efficienza di tutti i dispositivi di sicurezza (es. segnalatori acustici e luminosi, impianto
frenante, ecc.).
INAIL – InforMO Sorveglianza degli infortuni mortali - Scheda n. 8 “Investimento dei lavoratori in
ambienti di lavoro” (formato PDF, 752 Kb).
Fonte: puntosicuro.it
Progetto Riesco della Regione Lazio.
ROMA – È stato presentato dalla Regione Lazio il progetto Riesco, 600 euro per i
giovani tra i 18 e i 29 anni disoccupati e che si trovano attualmente fuori dai
programmi formativi.
I 600 euro verranno erogati tutti i mesi per un anno su Carta Riesco – Poste Italiane.
Potranno essere spesi per attività culturali 280 euro, formative 120 euro e 200 euro
rimanenti rappresentato un’indennità di partecipazione.
I servizi acquistabili saranno pubblicati dalla Regione su due cataloghi:
 “Catalogo regionale dei servizi di orientamento alla formazione e al lavoro e dei
servizi di formazione;
 “Catalogo delle attività di cultura, creatività e cura del sé” è costituito da attività
che stimolano l’apprendimento, la creatività e la cittadinanza attiva come
libri, ingresso a teatro, musei, mostre, altri eventi”.
Per rientrare nel progetto occorrerà candidarsi su www.regione.lazio.it/riesco. Dal 20
dicembre 2017 e fino alle ore 17:00 del 10 gennaio 2018.
5.000 saranno i giovani coinvolti a partire da questa prima fase sperimentale che ne
accoglierà i primi 1.000.
Info: Regione Lazio progetto Riesco
Fonte: quotidianosicurezza.it

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  • 1. Notiziario 01/SSL/2018 Lunedì, 01 gennaio 2018 Sicurezza negli uffici: affrontare lo stress e i problemi organizzativi. Uno strumento per migliorare salute e sicurezza negli uffici si sofferma su aspetti che riguardano l’organizzazione di lavoro e i rischi psicosociali: efficienza, obiettivi, gestione del tempo, mansione, carichi, cultura aziendale e comunicazione. Lucerna, 21 Dic –Molti dei rischi lavorativi correlati alle attività d’ufficio sono spesso correlati a problemi, a carenze nell’organizzazione di lavoro aziendale, ad esempio con riferimento all’assegnazione ai lavoratori di mansioni inadeguate e carichi di lavoro eccessivi, alla presenza di fattori di rischio stress o a conflittualità e mancanza di un’idonea comunicazione tra colleghi di lavoro. Proprio per raccogliere materiale su questo tema, anche in relazione alle possibili azioni di prevenzione che può applicare l’azienda e il singolo lavoratore, facciamo riferimento ad uno strumento online elaborato in Svizzera dalla Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro in relazione alla campagna “Prevenzione in ufficio”. Stiamo parlando del Box CFSL, uno strumento di prevenzione che illustra in modo divertente e attraverso semplici video come, con il minimo sforzo, si può migliorare la sicurezza e la tutela della salute sul posto di lavoro. Ci soffermiamo su alcuni contenuti del Box CFSL - come sintetizzati nel documento CFSL “Consigli pratici per una maggiore sicurezza sul lavoro e la tutela della salute in ufficio” - che riguardano alcune utili azioni di auto management che possono mettere in atto i lavoratori e alcuni suggerimenti per l’organizzazione di lavoro negli uffici. Riguardo alle azioni di “auto-management” il documento, rivolto ai lavoratori, si sofferma su vari aspetti: - efficienza: “l’efficienza sul posto di lavoro ha molto a che fare con la tecnica di lavoro personale. Immaginate che ogni compito sia come un viaggio: bisogna precisare prima dove si sta andando e tutto ciò di cui si ha bisogno. Una buona preparazione è importante. Prima di ogni attività, dovreste sapere cosa fare
  • 2. esattamente, entro quando e per chi. Poi, fate un passo dopo l’altro: gestite una cosa alla volta e terminatela, prima di passare alla successiva. E non vi lasciate distogliere: riducete disturbi e distrazioni al minimo possibile. Vedrete che in questo modo lavorerete in modo molto più efficiente e giungerete alla meta anche più rilassati”; - conosci te stesso: “gli ormoni dello stress alterano la percezione di noi stessi. Di conseguenza, in condizioni di stress permanente, tendiamo a non renderci più conto di quanto siamo profondamente esausti. Spesso, dunque, sintomi di esaurimento, come difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno o perdita di appetito, non vengono percepiti oppure ciò avviene quando è ormai troppo tardi. Rafforzate la percezione di voi stessi. Per esempio, annotate nella vostra agenda il tipo e la frequenza dei sintomi di affaticamento. E fidatevi della valutazione di chi vi sta intorno. Non perdetevi di vista e fate in modo che pressione e stress siano un argomento da gestire in modo aperto e naturale”. Per ogni operatore è poi importante fissare gli obiettivi e gestire correttamente il tempo: - fissare obiettivi: “gli obiettivi ci avvicinano ai nostri sogni. Ma sogni e obiettivi non sono la stessa cosa, bensì si completano a vicenda: gli obiettivi vi aiutano a realizzare i vostri sogni. Se, per esempio, volete adottare uno stile di vita più sano, ponetevi l’obiettivo di praticare sport due volte a settimana. Se, invece, auspicate maggiore ordine, prefiggetevi magari di evadere la posta quotidiana sempre prima delle 10. Prefissatevi degli obiettivi e metteteli per iscritto: sono il presupposto più importante per una gestione del tempo efficace”; - gestione del tempo: “immaginate che la vostra agenda sia una caraffa vuota. Voi pianificate gli appuntamenti e riempite la caraffa fino al bordo con grandi pietre. Ma non è ancora del tutto piena: in mezzo, ci possono stare un sacco di ciottoli. E c’è ancora spazio per un’ulteriore ottimizzazione! Tuttavia, una buona gestione del tempo non dipende molto da quanto si mette dentro la caraffa, mentre è determinante l’ordine sequenziale: se prima non si mettono le pietre più grandi nella caraffa, dopo non rimane spazio per queste. Redigete un programma settimanale e mettete prima le pietre più grandi, ossia i compiti importanti. E solo dopo i ciottoli!”. Come messo in rilevo anche da molti articoli del nostro giornale in materia di
  • 3. promozione della salute, per ogni lavoratore è importante fare movimento, alimentarsi correttamente e raggiungere un buon equilibrio psicofisico. Anche in questo caso i suggerimenti del Box CFSL si rivolgono direttamente ai lavoratori: - movimento e alimentazione: “non importa che danziate, facciate jogging o passeggiate all’aria aperta: il movimento contribuisce ad alleviare le tensioni, a pensare in maniera più lucida e a dormire meglio. Muoversi aiuta anche sul posto di lavoro: per esempio, alzandovi in piedi quando telefonate o camminando un po’ all’aria aperta durante la pausa pranzo. Altrettanto importante è un’alimentazione sana ed equilibrata. Il modello ottimale prevede l’assunzione di tre pasti al giorno, secondo le calorie necessarie e scegliendo solo cibo di qualità. Del resto, il movimento è un rimedio efficace anche per peccati di gola grandi e piccoli”; - equilibrio fisico, mentale o emotivo: “qualunque carico costante protratto nel tempo diventa fattore di stress per il nostro organismo. Per quanto possibile, cercate un equilibrio in termini di lavoro: variate il più spesso possibile tra lavoro di routine e lavoro di concetto; durante le pause, muovetevi, se lavorate tutto il giorno seduti. L’ideale sarebbe avere, aldilà del lavoro, degli interessi che siano altrettanto importanti per voi. Qualcosa che vi dia gioia e vi ricarichi, come un hobby o la famiglia”. Veniamo ora ad argomenti correlati al delicato tema dell’organizzazione del lavoro. A livello organizzativo è necessario fare attenzione alle mansioni e ai carichi di lavoro assegnati: - mansioni adeguate: “se le mansioni di lavoro sono in linea con le capacità di un collaboratore, egli può impegnarsi per la vostra azienda con serietà e fiducia in se stesso. Se invece le mansioni non coincidono con le capacità, il collaboratore si sente sovraccaricato, o magari anche sottoutilizzato, ma in entrambi i casi si può generare uno stato di stress che, nel tempo, può far perdere la motivazione. Pertanto, verificate regolarmente con i vostri collaboratori la descrizione di lavori e funzioni. Se necessario, offrite adeguato supporto o la possibilità di seguire un corso di aggiornamento, tanto più in un’epoca di forti cambiamenti”;
  • 4. - carichi di lavoro realistici: “collaboratori motivati non sono solo più forti ed equilibrati, ma anche più efficienti e commettono meno errori. Per esempio, se una persona lavora ogni week-end, nelle settimane successive sarà meno riposata. Diminuisce la produttività, aumentano pendenze ed errori, generando un circolo vizioso. Puntate su collaboratori rilassati e concentrati. Definite obiettivi realistici e verificateli regolarmente. E fate in modo che le ore straordinarie possano essere recuperate il più presto possibile, perché collaboratori stanchi producono meno”. A livello di organizzazione è bene che ci sia una cultura aziendale condivisa e che ci sia una progettazione personalizzata del posto di lavoro: - cultura aziendale percepita e recepita: “se i collaboratori si identificano con la visione e gli obiettivi della vostra azienda, il loro lavoro acquista maggiore significato. Tuttavia, molti dipendenti non sanno nemmeno quali siano le posizioni della loro azienda e quali valori abbiano un ruolo importante. Se manca l’identificazione, la motivazione diminuisce. Fate in modo che i vostri dipendenti diventino i più grandi fan della vostra azienda. Alla base di questo vi è una cultura aziendale compresa e vissuta in modo credibile”; - progettazione personalizzata del posto di lavoro: “un lavoro sempre vario come pure un elevato grado di competenza e di responsabilità personale sono al tempo stesso una sfida e un incentivo. I collaboratori che hanno la possibilità di ripartire in modo autonomo e diversificato il proprio lavoro sono più motivati e più preparati ad affrontare situazioni di stress e pressione. Al contrario, attività ripetitive e scarsa responsabilità personale hanno un effetto demotivante. Ciò aumenta l’ansia da prestazione e porta rapidamente allo stress. Ci si sente impotenti e in balìa della situazione. Lasciate che i vostri collaboratori organizzino il più autonomamente possibile il loro lavoro. Lavorate in base a obiettivi concordati e consentite che ognuno possa adottare il proprio stile di lavoro”. Bisogna poi evitare negli uffici le collaborazioni conflittuali. Infatti un buon team “può fare cose straordinarie e andare ben oltre i propri limiti. Viceversa, un team male assortito compromette produttività e ambiente di lavoro. Esso mette in pericolo sia l’azienda, sia la salute di tutti i membri del team, con possibili conseguenze di burnout o mobbing. Pertanto, un team deve trovarsi bene insieme non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. Rafforzate lo
  • 5. spirito di collaborazione all’interno del team. Fate attenzione a malumori e conflitti e affrontateli con tempestività. Una comunicazione aperta vi aiuterà a creare le basi necessarie per farlo”. Il Box CFSL sottolinea poi che è necessaria una gestione competente e una comunicazione improntata alla valorizzazione: - gestione competente: “una buona gestione riesce a creare un ambiente di lavoro produttivo, sano e motivante. Viceversa, una cattiva gestione può creare un ambiente di lavoro improduttivo e malsano, dannoso sia per l’azienda che per le persone coinvolte. La cattiva gestione è dannosa per il personale, anche dal punto di vista della salute. Saper gestire non è una dote naturale, si impara. Puntate su manager adeguatamente formati, che posseggano uno stile di gestione competente. Si tratta di un investimento proficuo sotto ogni punto di vista”; - comunicazione improntata alla valorizzazione: “parole di apprezzamento o di ringraziamento al momento giusto sono motivanti e hanno un effetto positivo sull’ambiente di lavoro, mentre critiche e rimproveri continui comportano solitamente stress e insicurezza. Nel vostro ruolo di manager, le parole che pronunciate hanno un impatto importante: allenatevi alla critica costruttiva e all’apprezzamento per le buone prestazioni. La valorizzazione dovrebbe essere alla base di ogni conversazione”. Concludiamo segnalando che a livello organizzativo il Box si sofferma anche su alcune disposizioni speciali, ad esempio in relazione alle lavoratrici in gravidanza, con riferimento a quanto indicato nella normativa elvetica. N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori. RTM Fonte: puntosicuro.it Ispettorato nazionale del lavoro, dati vigilanza 2017. ROMA – Vigilanza. Sono stati pubblicati dall’Ispettorato del Lavoro i dati relativi ai controlli effettuati nel 2017 fino al 30 novembre. Dati presentati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta il 21 dicembre nella sede del Ministero del
  • 6. Lavoro in via Veneto a Roma e alla quale hanno preso parte Ministero Lavoro, Ispettorato, Inps, Guardia di Finanza, Carabinieri. 150.651 sono state al 30 novembre 2017 le aziende controllate, nel 65% dei casi, ovvero 95.006 aziende, sono state riscontrate irregolarità. 43.792 lavoratori in nero, in rapporto al numero di aziende risultate irregolari, un lavoratore in nero ogni due aziende. L’attività di vigilanza è stata eseguita tenendo conto del Documento di programmazione dell’attività di vigilanza approvato nel dicembre 2016 che ha previsto per il 2017 controlli su appalti e logistica nelle cooperative e controlli sui fenomeni di caporalato. In merito alle cooperative è stata posta “particolare attenzione ai comportamenti elusivi realizzati dalle c.d. cooperative spurie, con l’attivazione di verifiche in sinergia con le altre Amministrazioni competenti, specificamente il Ministero dello Sviluppo economico (Osservatori cooperazione, vademecum condiviso per accertamenti e operazione, Warehouse sulla logistica Ndr)”. I dati su appalti e subappalti nelle cooperative si riferiscono in questo caso al biennio 2016-2017. Nel lasso temporale segnalato sono stati 22.342 i i lavoratori coinvolti in fenomeni interpositori illeciti e tutelati dall’attività dell’Ispettorato. Contrasto al caporalato. Nel 2017 nel settore agricolo sono stati 6.600 gli accertamenti, irregolarità in più del 50% dei casi, 4.400 lavoratori irregolari e di questi 3.000 in nero. 100 deferiti all’Autorità giudiziaria tra novembre 2016 (entrata in vigore della Legge 29 ottobre 2016, n. 199) e novembre 2017 per reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, 28 in arresto. (Articolo di Corrado De Paolis) Info: Inl dati vigilanza sul lavoro gennaio – novembre 2017 Fonte: quotidianosicurezza.it La prevenzione del rischio di investimento dei lavoratori. I fattori di rischio e le misure preventive per il rischio di investimento dei lavoratori tratti da una scheda prodotta dall’Inail. Pubblichiamo i fattori di rischio e le misure preventive per il rischio di investimento dei lavoratori tratti dalla scheda n. 8 “Investimento dei lavoratori in ambienti di lavoro” pubblicata da INAIL. Nella scheda sono fornite anche tabelle e dati descrittivi degli infortuni tratti dalla Banca dati del Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali sul
  • 7. lavoro. FATTORI DI RISCHIO In quasi la metà degli eventi, congiuntamente all’errata condotta dei mezzi (anche da parte di soggetti estranei all’ambito lavorativo, vedi disamina dei cantieri stradali) sono stati identificati elementi di criticità sulle attrezzature di lavoro o sulla predisposizione corretta dell’area di lavoro. Nella restante casistica i fattori causali degli investimenti hanno riguardato esclusivamente inappropriati comportamenti dei lavoratori poi deceduti, o di loro colleghi, in tre casi su quattro, di soggetti esterni all’area di lavoro negli altri eventi. L’analisi delle dinamiche infortunistiche ha consentito la suddivisione degli eventi per luogo di accadimento: - area di pertinenza dell’azienda 41% - cantiere stradale 24% - area ferroviaria 14% - cantiere edile 11% - altro luogo 10% In relazione alle diverse aree interessate, tenuto conto delle specifiche modalità operative e organizzative degli ambienti, si evidenziano di seguito i fattori di rischio rilevanti. Area di pertinenza dell’azienda Per gli investimenti avvenuti in aree aziendali, i fattori di rischio prevalenti sono costituiti dalle manovre in retromarcia effettuate con scarsa visibilità ed in assenza di coordinamento con il personale a terra nelle vicinanze che hanno interessato il 65% degli eventi infortunistici. Le cause di tali condotte sono ascrivibili principalmente a pratiche abituali (e tollerate) nonché ad inadeguata formazione, informazione ed addestramento dei conducenti dei mezzi. Si rileva altresì un problema di comunicazione tra gli operatori coinvolti nell’incidente. Nel 59% dei casi mortali è emerso quale fattore causale la presenza dell’infortunato nell’area di manovra dei mezzi al di fuori della zona di sicurezza. Tali comportamenti sono spesso frutto di abitudini ricorrenti favorite anche dalla scarsa percezione del rischio durante la specifica fase lavorativa. Anche la problematica dell’organizzazione dell’ambiente di lavoro è ricorrente (47%), vista la mancata definizione di una adeguata viabilità nelle aree di lavoro per
  • 8. i mezzi ed i pedoni. Si evidenzia che in taluni casi è stata ravvisata anche la mancanza sui mezzi dei richiesti dispositivi di segnalazione del movimento e di retro visione. Cantiere stradale L’analisi puntuale degli investimenti occorsi nei cantieri stradali evidenzia il pericolo costituito dal traffico veicolare esterno. Infatti, in un terzo dei casi, pur in presenza di un cantiere correttamente allestito e segnalato, l’infortunio mortale è stato causato dall’invasione dello stesso da parte di veicoli circolanti su strada in prossimità del cantiere. La causa è stata prevalentemente l’elevata velocità alla guida. In un altro terzo dei casi, al mancato rispetto dei limiti di velocità si associa una carenza di segnaletica di sicurezza, talvolta anche in fase di allestimento o rimozione del cantiere stradale. Negli investimenti in cui non è stata riscontrata una criticità dovuta a traffico esterno, sono stati rilevati frequentemente problemi legati alla comunicazione tra i lavoratori durante le operazioni di movimentazione mezzi (es. stazionamento dell’infortunato in area pericolosa) oppure alla carenza di alcuni dispositivi di sicurezza sui mezzi di lavoro (segnalatori acustici, ottici). Area ferroviaria L’area ferroviaria interessa sia i binari di transito per i treni passeggeri che quelli destinati ad altri mezzi rotabili (carrelli ferroviari, locomotori senza vagoni, motocarrello ferroviario). Sia sui binari destinati al passaggio di veicoli ferroviari o mezzi d’opera che su quelli che hanno coinvolto treni passeggeri (in transito sul binario oggetto d’intervento o su binari adiacenti), le criticità più ricorrenti nelle dinamiche analizzate sono costituite da: - mancata o errata comunicazione circa il sopraggiungere dei convogli; - mancato rispetto delle procedure di sicurezza per lo stazionamento ed il movimento degli operatori all’interno dell’area di lavoro; - insufficiente delimitazione del cantiere di lavoro. In particolare, si è riscontrata più volte la mancata interruzione, ove previsto, delle operazioni in previsione del passaggio del treno per l’inefficacia del sistema comunicativo tra le diverse figure operanti nel cantiere.
  • 9. Cantiere edile Nell’ambito dei cantieri edili per gli incidenti esaminati la movimentazione dei mezzi costituisce un rilevante fattore di rischio. Infatti, dalle ricostruzioni delle dinamiche infortunistiche emergono errori procedurali consistenti nella mancata verifica dell’assenza di operatori a terra da parte del conducente del mezzo oppure nel posizionamento, nell’area di manovra, dei lavoratori a terra. In concomitanza con gli errori procedurali richiamati, sono state riscontrate carenze nei dispositivi di sicurezza dei mezzi di lavoro (specchietti retrovisori, avvisatori acustici di retromarcia) ed inadeguatezza nella segnaletica delle vie di transito pedonale. MISURE PREVENTIVE Fermo restando che deve essere assicurata un’adeguata informazione e formazione dei lavoratori e che debbono essere utilizzati veicoli appropriati e conformi alle norme, si riportano alcune delle possibili misure preventive da mettere in atto per ridurre o eliminare il rischio di investimento degli operatori da parte di mezzi in movimento. Misure specifiche per le diverse aree di lavoro Nelle aree di pertinenza dell’azienda è necessaria l’adozione di accorgimenti per ridurre la probabilità di investimento, tra i quali: - realizzare, ove possibile, percorsi separati per la circolazione di mezzi e pedoni. In caso contrario regolamentare la circolazione con adeguata segnaletica; - prevedere adeguati attraversamenti pedonali sui percorsi destinati ai mezzi; - far rispettare i limiti di velocità previsti per i mezzi, in particolare nelle zone con intensa e rumorosa attività; - mantenere sgombre le vie di transito dei mezzi da ostacoli e rifiuti; - adottare opportuni provvedimenti affinché i conducenti che lasciano il mezzo possano muoversi e/o stazionare in sicurezza; - impedire al conducente, durante le operazioni di carico/ scarico mezzi, di sostare nell’area circostante il mezzo e di servirsi, senza autorizzazione, di attrezzature dell’azienda; - in caso di operazioni notturne e comunque in condizioni di scarsa visibilità nelle aree di transito, sia veicolare che pedonale, segnalare le zone di pericolo e gli ostacoli (es. collocare degli specchi per offrire ai conducenti dei mezzi o ai pedoni una visibilità completa).
  • 10. All’interno dei cantieri stradali adottare, fra le altre, le seguenti precauzioni: - recintare il cantiere, anche nel caso di scavi di breve durata e di piccole dimensioni; - predisporre e mantenere adeguata segnaletica ed idonee opere provvisionali di sconfinamento del cantiere stradale, sia fisso che mobile, come prescritto dal Codice della strada ed approvato dall’ente proprietario della strada; - nei cantieri, in prossimità di corsie non chiuse al traffico, dovranno essere predisposte delle barriere fisiche prima dell’area di cantiere, ad esempio utilizzando automezzi opportunamente segnalati; - indossare abbigliamento ad alta visibilità, conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente, oltre a scarpe di sicurezza e casco; - fornire assistenza alle manovre dei mezzi da una distanza di sicurezza (fuori dall’area operativa del mezzo) coordinandosi a voce e con segnaletica gestuale convenzionale; - consentire le manovre di accesso ed uscita dai cantieri situati lungo le tratte stradali solo al personale autorizzato e previa adozione delle cautele necessarie alla sicurezza dell’operatore e del traffico veicolare; - limitare gli attraversamenti della sede stradale e comunque, ove necessario, garantirne le migliori condizioni di sicurezza (massima visibilità, perpendicolarmente alla carreggiata, nel minore tempo possibile, in un’unica soluzione, senza soste intermedie, con margine di sicurezza rispetto ai veicoli sopraggiungenti); - in caso di nebbia, di precipitazioni nevose o, comunque, condizioni che possano limitare notevolmente la visibilità o le caratteristiche di aderenza della pavimentazione, non effettuare operazioni che comportino l’esposizione al traffico di operatori e di veicoli nonché l’’installazione di cantieri stradali e relativa segnaletica di preavviso e di delimitazione salvo che si effettuino lavori ed interventi di emergenza o aventi carattere di indifferibilità. Laddove le condizioni negative dovessero sopraggiungere successivamente all’inizio delle attività sospendere i lavori. Nelle aree ferroviarie, ai fini dell’esecuzione dei lavori in regime di sicurezza si devono adottare i provvedimenti occorrenti in relazione alla natura dei lavori da eseguire e dei mezzi d’opera da impiegare, alle caratteristiche della circolazione sulla linea, nonché alle esigenze particolari di determinate fasi di lavoro. Nel dettaglio, tra le indicazioni si segnalano: - il preposto all’organizzazione della protezione deve stabilire ed indicare,
  • 11. preventivamente all’inizio dei lavori, le mansioni di avvisatore, avvistatore e di vedetta a seconda delle caratteristiche del cantiere; - nei lavori svolti in regime di segnalazione di liberazione del binario, le segnalazioni devono essere date mediante segnale acustico convenzionale e conosciuto da tutti gli operatori impiegati nel cantiere. Se necessario, può essere adottato anche un sistema tecnologico per le segnalazioni; - nelle linee a doppio binario, quando la circolazione è interrotta sul solo binario in lavorazione, dovranno essere adottate le necessarie cautele (es. distanze di sicurezza al passaggio dei treni) rispetto al binario che resta in esercizio e che può essere percorso da treni circolanti nei due sensi. Se nel cantiere operano macchine con operatore a bordo, per evitare il pericolo di salita o discesa dal lato intervia dovranno essere chiuse e bloccate, ove possibile, le relative porte di accesso ai macchinari; - i mezzi acustici adottati (fischietto a trillo, sirene, ecc.) devono risultare efficaci rispetto alle caratteristiche e all’estensione del cantiere. Se operano macchinari rumorosi si dovrà accertare che lo strumento acustico impiegato sia di intensità e tono adatto ad essere percepito da tutti i lavoratori e si potrà ricorrere, eventualmente, all’impiego di più figure di avvisatori; - quando le squadre di lavoro utilizzano attrezzi manuali, questi vanno riposti in aree di sicurezza rispetto al passaggio dei treni. Inoltre, non creare depositi di materiali tali da compromettere l’adeguata visibilità per la protezione del cantiere; - per la protezione dei cantieri che operano nell’ambito delle stazioni, i provvedimenti ed i criteri per la sicurezza dei lavoratori vanno condivisi tra l’agente preposto alla protezione del cantiere ed il dirigente movimento. In ultimo si sottolinea che in tutte le aree di lavoro è necessaria una corretta e programmata manutenzione per tutti i mezzi che operano verificando in particolare l’efficienza di tutti i dispositivi di sicurezza (es. segnalatori acustici e luminosi, impianto frenante, ecc.). INAIL – InforMO Sorveglianza degli infortuni mortali - Scheda n. 8 “Investimento dei lavoratori in ambienti di lavoro” (formato PDF, 752 Kb). Fonte: puntosicuro.it
  • 12. Progetto Riesco della Regione Lazio. ROMA – È stato presentato dalla Regione Lazio il progetto Riesco, 600 euro per i giovani tra i 18 e i 29 anni disoccupati e che si trovano attualmente fuori dai programmi formativi. I 600 euro verranno erogati tutti i mesi per un anno su Carta Riesco – Poste Italiane. Potranno essere spesi per attività culturali 280 euro, formative 120 euro e 200 euro rimanenti rappresentato un’indennità di partecipazione. I servizi acquistabili saranno pubblicati dalla Regione su due cataloghi:  “Catalogo regionale dei servizi di orientamento alla formazione e al lavoro e dei servizi di formazione;  “Catalogo delle attività di cultura, creatività e cura del sé” è costituito da attività che stimolano l’apprendimento, la creatività e la cittadinanza attiva come libri, ingresso a teatro, musei, mostre, altri eventi”. Per rientrare nel progetto occorrerà candidarsi su www.regione.lazio.it/riesco. Dal 20 dicembre 2017 e fino alle ore 17:00 del 10 gennaio 2018. 5.000 saranno i giovani coinvolti a partire da questa prima fase sperimentale che ne accoglierà i primi 1.000. Info: Regione Lazio progetto Riesco Fonte: quotidianosicurezza.it