1. News 28/A/2014
Lunedì,08 dicembre 2014
Nuova Aia, le prime indicazioni del MinAmbiente
Sparizione del "rinnovo periodico", presentazione della "relazione di riferimento". Sono alcuni
chiarimenti che il MinAmbiente dà nella circolare 29 ottobre 2014, prot. n. 22295/Gab in
merito alla nuova disciplina dell'Aia post Dlgs 46/2014.
Il Dlgs 46/2014 ha modificato notevolmente il Titolo III-bis, parte seconda, Dlgs 152/2006
introducendo diverse novità e il documento ministeriale chiarisce alcuni punti della
normativa in modo da consentire agli Uffici una applicazione omogenea della stessa. Il
Dicastero ambientale, tra l'altro precisa che le nuove norme cancellano il rinnovo periodico
ogni 5, 6 o 8 anni dell'Aia prima disciplinato dall'articolo 29-octies, commi 1, 2 e 3, del Dlgs
152/2006. I procedimenti di rinnovo periodico avviati dopo il 7 gennaio 2013 ed in corso,
sono convertiti in procedimenti di riesame.
Quanto poi alla relazione di riferimento che va presentata in sede di richiesta o rinnovo
dell'autorizzazione integrata ambientale se l'attività comporta l'utilizzo, la produzione o lo
scarico di sostanze pericolose (articolo 29-ter, comma 1, lettera m) Dlgs 152/2006), il
Ministero precisa che la validazione di tale relazione non costituisce parte integrante
dell'Aia, né elemento necessario alla chiusura dei procedimenti di rilascio
dell'autorizzazione poiché essa può essere effettuata dall'Autorità competente con tempi
indipendenti da quelli necessari alla definizione delle condizioni di esercizio dell'impianto,
anche prima del primo aggiornamento dell'Aia.
Fonte: http://www.reteambiente.it/
Sistema “231”, modello organizzativo salva se concretamente valido
L'adozione un modello organizzativo – la cui efficacia è valutata in concreto dal Giudice -
salva la società da responsabilità per il reato presupposto commesso dal dipendente ex
Dlgs 231/2001.
Il Tribunale di Milano nella sentenza 24 settembre 2014, n. 7017/14 ha escluso la
responsabilità amministrativa di una società per il reato presupposto (omicidio colposo)
commesso da alcuni suoi dipendenti in supposta violazione di norme sulla sicurezza sul
lavoro. La società aveva sviluppato un sistema di gestione della sicurezza secondo lo
standard OHSAS 18001 del 2007, analogo al modello richiesto dall'articolo 30 Dl 81/2008 (Tu
sicurezza sul lavoro) e la valutazione in concreto dell'efficacia del modello, ritenuta
opportuna dal Giudice, ha consentito di verificarne l'effetto esimente ex articolo 7, Dlgs
231/2001 esonerando da responsabilità l'Ente.
2. In secondo luogo il Tribunale ha anche sottolineato che nessuna prova era stata fornita sul
fatto che gli imputati abbiano commesso il reato presupposto nell'interesse (requisito da
accertarsi ex ante) o a vantaggio (requisito da verificarsi ex post) della società, condizione
necessaria per il perfezionarsi della responsabilità dell'Ente.
Fonte: http://www.reteambiente.it
Lombardia, contributo incenerimento rifiuti di altre regioni
Per incenerire rifiuti urbani di altre Regioni in Lombardia si paga un contributo. La Regione
con Dgr 21 novembre 2014, n. X/2687 attua subito le disposizioni dello "Sblocca Italia" (Dl
133/2014 convertito in legge 164/2014).
L'articolo 35, comma 7 del Dl n. 133/2014 convertito dalla legge 164/2014 prevede che i
gestori degli impianti di recupero energetico di rifiuti urbani debbano versare alla Regione
un contributo per i rifiuti smaltiti proveniente da altre Regioni. Il contributo si applica
dall'entrata in vigore della legge 164/2014 (12 novembre 2014).
La Lombardia ha stabilito che il contributo è pari a 20 euro per ogni tonnellata di rifiuto
urbano indifferenziato (codice CER 200301) di provenienza extraregionale trattato in
impianti di recupero energetico (impianti con operazione autorizzata R1). Il contributo da
parte dei gestori degli impianti di recupero energetico va versato alla Regione Lombardia
per il quantitativo di rifiuti ricevuti
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Ddl “Green Economy” avanza al Senato
Dopo l'approvazione da parte della Camera il 13 novembre 2014, il Ddl "Green Economy" è
passato al Senato che ha iniziato l'esame aprendo dal 26 novembre la consultazione sul
provvedimento agli operatori interessati.
Il disegno di legge — ex "collegato ambientale alla legge di stabilità 2014" – interviene a
tutto campo in materia ambientale. Tra le disposizioni di spicco quelle che "spingono" gli
acquisti "verdi" della pubblica Amministrazione, la modifiche al "sistema Conai" della
gestione degli imballaggi, gli incentivi per l'acquisto di prodotti derivati da materiali post
consumo recuperati dalla raccolta differenziata.
Di rilievo anche la proroga del vigore delle sanzioni Sistri (che mantiene però tutta la sua
operatività) e il divieto dal 1° luglio 2015 di abbandonare mozziconi di sigaretta e gomme
da masticare sul suolo, nelle acque e negli scarichi. Completano il quadro le norme sul
servizio idrico integrato, gli scarichi delle acque reflue dei frantoi oleari e le disposizioni
"energetiche" sugli impianti di energia a biomassa e quelli ibridi alimentati da rifiuti
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3. Acque reflue frantoi, da Ddl “Green Economy” assimilazione a domestiche.
Le acque reflue di vegetazione dei frantoi oleari sono assimilate alle acque reflue
domestiche ai fini dello scarico in fognatura. Lo prevede il Ddl sulla "Green Economy" (ex
"collegato ambientale") approvato dalla Camera il 13 novembre 2014 e in discussione al
Senato.
L'articolo 48 del provvedimento modificando l'articolo 101, Dlgs 152/2006 introduce tra le
acque "assimilate" alle domestiche ai fini dell'autorizzazione allo scarico in pubblica
fognatura anche le acque reflue di vegetazione dei frantoi oleari. Il tutto però a una serie di
condizioni.
Per tutelare il corpo idrico recettore e rispettare la disciplina degli scarichi delle acque reflue
urbane, lo scarico delle acque reflue di vegetazione dei frantoi è ammesso ad alcune
condizioni: i Sindaci dei Comuni dei comprensori non devono ravvisare criticità nel sistema
di depurazione; i frantoi devono trattare olive provenienti esclusivamente dalla Regione;
l'azienda agricola ha i terreni in aree scoscese o terrazzate; i sistemi di smaltimento tramite
fertilizzazione o irrigazione non siano praticabili. In ogni caso è necessario un previo
trattamento dei reflui che garantisca il rispetto dei valori limite adottati dal gestore del
servizio idrico integrato.
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Rifiuti. Trasporto illecito e confisca
Cass. Sez. III n. 45927 del 6 novembre 2014 (Ud 9 ott 2014)
Pres. Squassoni Est. Pezzella Ric. Memetel
Rifiuti. Trasporto illecito e confisca del mezzo
Ove la condotta sanzionata dall'art. 6 del D.L. n. 172 del 2008 si sovrapponga a quella
indicata dall'art. 256 o dall'art. 258, comma 4 D.Igs 152/06, poiché per queste ultime l'art. 259
dello stesso testo unico prevede che la confisca debba trovare applicazione anche nel
caso di patteggiamento, tale disposizione dovrà operare anche con riferimento al più
grave reato indicato dall'art. 6. Diversamente la confisca - nei casi indicati dall'art. 6 - potrà
seguire solo alla sentenza di condanna
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Rimodulazione degli incentivi per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili diverse dal
fotovoltaico spettanti ai soggetti che aderiscono all'opzione di cui all'articolo 1, comma 3,
del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito con modificazioni, in legge 21
febbraio 2014, n. 9.
Fonte: Gazzetta ufficiale: n. 268 del 18 novembre 2014
4. Gas serra
Le comunicazioni annuali in merito alle emissioni di gas serra – di cui all’articolo 7-bis del D.
Lgs. n. 66 del 21 marzo 2005, dovranno essere inviate, esclusivamente per via telematica, al
Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A., al fine di semplificare gli adempimenti a carico
degli operatori (articolo 33, comma 5-septies del D. Lgs. n. 28/2011).
Per l’anno 2015, tale comunicazione deve essere effettuata dall’1 al 31 gennaio, tramite
l’applicativo Biocar, presente sul sito Gse, come si evince dal comunicato del Gse del 24
novembre 2014. Tale autodichiarazione è obbligatoria per gli operatori nei confronti dei
quali sussistono i presupposti per il pagamento dell’accisa sulla benzina ed il gasolio immessi
in consumo sul territorio, i quali dovranno anche indicare i codici dei certificati di sostenibilità
in relazione alle immissioni ed i quantitativi di biocarburanti sostenibili immessi nell’anno
precedente. Per i fornitori di Gpl o metano è necessaria, ai fini della comunicazione, la
creazione di un deposito fiscale aggregato, che rappresenta un insieme virtuale dei depositi
fiscali, ma privo di qualsiasi valenza di carattere fiscale, al quale il sistema informatico
assegna automaticamente un identificativo ed un codice accisa fittizio. Solo coloro che
entro il 31 gennaio 2015 hanno dichiarato di aver immesso il metano potranno modificare la
proprio autodichiarazione entro e non oltre il 31 marzo 2015.
Fonte:tuttoambiente.it
Inquinamento luminoso
La Regione Veneto ha stanziato 4 milioni di euro per un bando a sostegno della
realizzazione di progetti finalizzati al contenimento del fenomeno luminoso e che, in base
all’art. 10 della legge regionale 17 del 2009, consente di ottenere contributi a copertura
dell’80% della spesa ammissibile, fino ad un massimo di 100 euro. I comuni della regione
Veneto possono presentare istanza entro il 10 dicembre 2014, a mezzo di raccomandata o
Posta elettronica certificata, per finanziare interventi di bonifica e adeguamento degli
impianti alla legge, nonché per la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione pubblica e
stradale. Il contributo è previsto esclusivamente per spese relative alla fornitura e istallazione
dei beni, dei materiali, dei componenti necessari alla realizzazione dell’intervento e per le
spese tecniche, tra cui la progettazione dei lavori. (RT)
Fonte:tuttoambiente.it