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News 08/A/2017
Lunedì, 20 Febbraio 2017
Sottoprodotti, nuove regole per biomasse “residuali” dal 2 marzo 2017.
Il MinAmbiente ha pubblicato i criteri indicativi che, in attuazione del Dlgs. 152/2006,
agevolano la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui
di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti.
Il nuovo regolamento (Dm 13 ottobre 2016, n.264), composto da 11 articoli e 2
allegati, definisce “alcune modalità” – fatto salvo “ogni mezzo” alternativo – con le
quali il detentore può dimostrare di soddisfare le condizioni generali previste
dall’articolo 184-bis, comma 2, Dlgs 152/2006 (relative a certezza del riutilizzo,
normale pratica industriale e requisiti di impiego e qualità ambientale), con
riferimento alle categorie “specifiche” delle biomasse “residuali” destinate
all’impiego per la produzione di biogas e di energia mediante combustione.
Tra le novità del provvedimento, si segnalano regole ad hoc per deposito e
movimentazione, l’istituzione di elenchi pubblici presso le Camere di Commercio,
l’obbligo di conservazione della documentazione (tre anni) e la scheda tecnica da
utilizzare per dimostrare la certezza del riutilizzo, in assenza di impegni contrattuali
(allegato 2). L’allegato 1 del decreto contiene un elenco delle norme che
regolamentano l’utilizzo dei residui e delle possibili “normali pratiche industriali”.
(Articolo di Alessandro Geremei)
Fonte: reteambiente.it
Impianto a biomassa, “insalubrità” va accertata in concreto.
Proroghe per certificati bianchi e sconto Iva su vendite di case efficienti nel Ddl di
conversione del Dl 244/2016 (Milleproroghe 2017) approvato dal Senato il 16
febbraio 2017. Il testo passa alla Camera.
Il Ddl di conversione proroga fino al 31 dicembre 2017 gli incentivi (certificati
bianchi) per grandi progetti di efficienza energetica non inferiori a 35.000 TEP/anno, il
cui periodo di riconoscimento dei certificati bianchi termina entro il 2014, a fronte di
progetti presentati dallo stesso proponente e avviati sempre entro fine 2017 (vedi
articolo 14, comma 11, del Dlgs. 102/2014).
Spazio anche alla proroga al 31 dicembre 2015 dello sconto Iva del 50% per
l’acquisto direttamente dal costruttore di immobili in classe di efficienza energetica
A o B (articolo 1, comma 56, legge 208/2015). Confermato lo slittamento al 30
giugno 2017 (prima era 31 dicembre 2016) del termine entro il quale installare nei
condomini sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore (sempre che
sia efficiente ed economico farlo). Altra proroga confermata riguarda i nuovi edifici
o quelli sottoposti a ristrutturazioni rilevanti. L’obbligo di coprire con impianti a fonti
rinnovabili termiche almeno il 50% dei consumi di acqua calda sanitaria,
riscaldamento e raffrescamento scatterà dal 1°gennaio 2018 (allegato 3, Dlgs.
28/2011) (Articolo di Francesco Petrucci)
Fonte: reteambiente.it
Urbanistica. Opere in violazione di una convenzione di lottizzazione.
Cass. Sez. III n. 3911 del 27 gennaio 2017 (Cc 5 lug 2016)
Presidente: Amoreano Estensore: Aceto Imputato: Christoph
Integra il reato di lottizzazione abusiva di cui all'art. 44, comma 1, lett. c, d.P.R. 6
giugno 2001, n. 380, l'esecuzione di opere in violazione di una convenzione di
lottizzazione, in quanto quest'ultima, inserendosi nel procedimento di pianificazione
urbanistica che si conclude con l'approvazione del piano di lottizzazione, configura
un modulo organizzativo attraverso cui si imprime un determinato statuto ai beni che
ne formano oggetto.
Fonte: lexambiente.it
Rifiuti. Centro di raccolta differenziata.
TAR Sicilia (CT) Sez. I n. 18 del 9 gennaio 2017
Il centro di raccolta differenziata, ai sensi dell’art. 183 lettera mm) D.lgs. 152/2006 e
del D.M. 8 aprile 2008, costituisce un area presidiata ed allestita in conformità alle
specifiche disposizioni tecniche ministeriali, ove, lungi dall’essere effettuato alcun
tipo di trattamento dei rifiuti, viene posta in essere mera attività di raccolta dei rifiuti
urbani, mediante raggruppamento differenziato per sezioni omogenee ai fini del
successivo trasporto presso gli impianti (e cioè presso i veri e propri centri di
recupero, trattamento e smaltimento oggettivamente diversamente dei ccr). Invero,
secondo le prescrizioni del Decreto Ministeriale citato, centri comunali di raccolta
non sono soggetti a tutte le prescrizioni cautelative che invece informano la
disciplina centri di trattamento e smaltimento dei rifiuti (cd discariche), essendo
viceversa prescritti taluni requisiti che attengono alla localizzazione dell’area di
raccolta e alla sua costruzione secondo specifiche tecniche stabilite
(impermeabilizzazione, gestione delle acque, recinzione e barriere di contenimento,
interventi, questi, tutti contemplati progetto preliminare).
Fonte: lexambiente.it
Rifiuti. Gestione di rifiuti e buona fede.
Cass. Sez. III n. 2996 del 20 gennaio 2017 (Ud 13 lug 2016)
Presidente: Andreazza Estensore: Aceto Imputato: Niemen
Onde evitare che ciascun consociato si faccia misura dell'ambito di applicabilità
della legge penale, è necessario che il dubbio sul precetto si trasformi in granitica
certezza della liceità del proprio agire tale da escludere ogni benché minimo
margine di dubbio. E' altresì necessario che tale certezza sia instillata esclusivamente
dall'esterno e non costituisca, invece, il frutto, ragionato o meno, di un personale
convincimento. In presenza anche solo di un minimo dubbio, l'azione resta il frutto di
un'opzione interiore ben precisa che tiene in conto la possibilità della natura
antidoverosa dell'azione stessa.
Fonte: lexambiente.it
Gli eurodeputati chiedono norme Ue per robot e intelligenza artificiale.
Contro democristiani, liberali e destra ecoscettica Ecr
Con una risoluzione approvata con 396 voti in favore, 123 voti contrari e 85
astensioni, il Parlamento europeo chiede alla Commissione Ue di «proporre norme in
materia di robotica e di intelligenza artificiale per sfruttarne appieno il potenziale
economico e garantire un livello standard di sicurezza e protezione».
La relatrice Mady Delvaux, del Parti ouvrier socialiste luxembourgeois, ha detto:
«Sono lieta per l’approvazione della mia relazione sulla robotica, ma mi rammarico
che la coalizione di destra formata da Alleanza dei democratici e liberali per
l’Europa (Alde), Partito popolare europeo (Ppe) e Conservatori e riformisti europei
(Ecr) si sia rifiutata di prendere in considerazione le possibili conseguenze negative
sul mercato del lavoro. La coalizione ha quindi rifiutato un dibattito aperto e
lungimirante, ignorando le preoccupazioni dei nostri cittadini».
Secondo la Federation of Robotics, le vendite di robot sono aumentate in media del
17% all’anno tra il 2010 e il 2014 e del 29% in tutto il mondo nel solo 2014. Gli
eurodeputati sottolineano che «In diversi Paesi sono previsti standard normativi per i
robot» e che «Spetta all’Ue prendere l’iniziativa su come impostare questi standard,
in modo da non essere costretti a seguire quelli eventualmente stabiliti da Paesi
terzi».
I deputati sottolineano inoltre che un progetto di legge è urgentemente necessario
per chiarire le questioni di responsabilità, in particolare per le auto senza
conducenti. Chiedono, quindi, con urgenza un regime di assicurazione obbligatoria
e un fondo integrativo al fine di garantire che le vittime di incidenti che coinvolgono
auto senza conducente siano completamente risarcite.
Invece, nel lungo termine il Parlamento europeo chiede alla Commissione di
«Prendere in considerazione la creazione di uno status giuridico specifico per i robot,
per stabilire di chi sia la responsabilità in caso di danni».
Gli eurodeputati ricordano che «Il rapido sviluppo dei robot potrebbe comportare
cambiamenti nel mercato del lavoro attraverso la creazione, lo spostamento e la
perdita di posti di lavoro» e per questo «esortano quindi la Commissione a seguire
da vicino tali sviluppi».
Poi ci sono anche le questioni etiche sollevate dal crescente utilizzo della robotica,
come quelle riguardanti la privacy e alla sicurezza. I deputati europei propongono
«un codice di condotta volontario sulla robotica per ricercatori e progettisti, volto a
garantire che essi operino nel rispetto delle norme legali ed etiche e che il design
del robot e il suo utilizzo rispettino la dignità umana». Inoltre, hanno inoltre chiesto
alla Commissione di «prendere in considerazione la creazione di un’Agenzia
europea per la robotica e l’intelligenza artificiale, per dare alle autorità pubbliche
competenze tecniche, etiche e normative».
La Commissione non sarà obbligata a seguire le raccomandazioni del Parlamento,
ma in caso di rifiuto dovrà indicarne i motivi.
Fonte: greenreport.it

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  • 1. News 08/A/2017 Lunedì, 20 Febbraio 2017 Sottoprodotti, nuove regole per biomasse “residuali” dal 2 marzo 2017. Il MinAmbiente ha pubblicato i criteri indicativi che, in attuazione del Dlgs. 152/2006, agevolano la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti. Il nuovo regolamento (Dm 13 ottobre 2016, n.264), composto da 11 articoli e 2 allegati, definisce “alcune modalità” – fatto salvo “ogni mezzo” alternativo – con le quali il detentore può dimostrare di soddisfare le condizioni generali previste dall’articolo 184-bis, comma 2, Dlgs 152/2006 (relative a certezza del riutilizzo, normale pratica industriale e requisiti di impiego e qualità ambientale), con riferimento alle categorie “specifiche” delle biomasse “residuali” destinate all’impiego per la produzione di biogas e di energia mediante combustione. Tra le novità del provvedimento, si segnalano regole ad hoc per deposito e movimentazione, l’istituzione di elenchi pubblici presso le Camere di Commercio, l’obbligo di conservazione della documentazione (tre anni) e la scheda tecnica da utilizzare per dimostrare la certezza del riutilizzo, in assenza di impegni contrattuali (allegato 2). L’allegato 1 del decreto contiene un elenco delle norme che regolamentano l’utilizzo dei residui e delle possibili “normali pratiche industriali”. (Articolo di Alessandro Geremei) Fonte: reteambiente.it Impianto a biomassa, “insalubrità” va accertata in concreto. Proroghe per certificati bianchi e sconto Iva su vendite di case efficienti nel Ddl di conversione del Dl 244/2016 (Milleproroghe 2017) approvato dal Senato il 16 febbraio 2017. Il testo passa alla Camera. Il Ddl di conversione proroga fino al 31 dicembre 2017 gli incentivi (certificati
  • 2. bianchi) per grandi progetti di efficienza energetica non inferiori a 35.000 TEP/anno, il cui periodo di riconoscimento dei certificati bianchi termina entro il 2014, a fronte di progetti presentati dallo stesso proponente e avviati sempre entro fine 2017 (vedi articolo 14, comma 11, del Dlgs. 102/2014). Spazio anche alla proroga al 31 dicembre 2015 dello sconto Iva del 50% per l’acquisto direttamente dal costruttore di immobili in classe di efficienza energetica A o B (articolo 1, comma 56, legge 208/2015). Confermato lo slittamento al 30 giugno 2017 (prima era 31 dicembre 2016) del termine entro il quale installare nei condomini sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore (sempre che sia efficiente ed economico farlo). Altra proroga confermata riguarda i nuovi edifici o quelli sottoposti a ristrutturazioni rilevanti. L’obbligo di coprire con impianti a fonti rinnovabili termiche almeno il 50% dei consumi di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento scatterà dal 1°gennaio 2018 (allegato 3, Dlgs. 28/2011) (Articolo di Francesco Petrucci) Fonte: reteambiente.it Urbanistica. Opere in violazione di una convenzione di lottizzazione. Cass. Sez. III n. 3911 del 27 gennaio 2017 (Cc 5 lug 2016) Presidente: Amoreano Estensore: Aceto Imputato: Christoph Integra il reato di lottizzazione abusiva di cui all'art. 44, comma 1, lett. c, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, l'esecuzione di opere in violazione di una convenzione di lottizzazione, in quanto quest'ultima, inserendosi nel procedimento di pianificazione urbanistica che si conclude con l'approvazione del piano di lottizzazione, configura un modulo organizzativo attraverso cui si imprime un determinato statuto ai beni che ne formano oggetto. Fonte: lexambiente.it Rifiuti. Centro di raccolta differenziata. TAR Sicilia (CT) Sez. I n. 18 del 9 gennaio 2017 Il centro di raccolta differenziata, ai sensi dell’art. 183 lettera mm) D.lgs. 152/2006 e del D.M. 8 aprile 2008, costituisce un area presidiata ed allestita in conformità alle specifiche disposizioni tecniche ministeriali, ove, lungi dall’essere effettuato alcun
  • 3. tipo di trattamento dei rifiuti, viene posta in essere mera attività di raccolta dei rifiuti urbani, mediante raggruppamento differenziato per sezioni omogenee ai fini del successivo trasporto presso gli impianti (e cioè presso i veri e propri centri di recupero, trattamento e smaltimento oggettivamente diversamente dei ccr). Invero, secondo le prescrizioni del Decreto Ministeriale citato, centri comunali di raccolta non sono soggetti a tutte le prescrizioni cautelative che invece informano la disciplina centri di trattamento e smaltimento dei rifiuti (cd discariche), essendo viceversa prescritti taluni requisiti che attengono alla localizzazione dell’area di raccolta e alla sua costruzione secondo specifiche tecniche stabilite (impermeabilizzazione, gestione delle acque, recinzione e barriere di contenimento, interventi, questi, tutti contemplati progetto preliminare). Fonte: lexambiente.it Rifiuti. Gestione di rifiuti e buona fede. Cass. Sez. III n. 2996 del 20 gennaio 2017 (Ud 13 lug 2016) Presidente: Andreazza Estensore: Aceto Imputato: Niemen Onde evitare che ciascun consociato si faccia misura dell'ambito di applicabilità della legge penale, è necessario che il dubbio sul precetto si trasformi in granitica certezza della liceità del proprio agire tale da escludere ogni benché minimo margine di dubbio. E' altresì necessario che tale certezza sia instillata esclusivamente dall'esterno e non costituisca, invece, il frutto, ragionato o meno, di un personale convincimento. In presenza anche solo di un minimo dubbio, l'azione resta il frutto di un'opzione interiore ben precisa che tiene in conto la possibilità della natura antidoverosa dell'azione stessa. Fonte: lexambiente.it Gli eurodeputati chiedono norme Ue per robot e intelligenza artificiale. Contro democristiani, liberali e destra ecoscettica Ecr Con una risoluzione approvata con 396 voti in favore, 123 voti contrari e 85 astensioni, il Parlamento europeo chiede alla Commissione Ue di «proporre norme in materia di robotica e di intelligenza artificiale per sfruttarne appieno il potenziale economico e garantire un livello standard di sicurezza e protezione». La relatrice Mady Delvaux, del Parti ouvrier socialiste luxembourgeois, ha detto:
  • 4. «Sono lieta per l’approvazione della mia relazione sulla robotica, ma mi rammarico che la coalizione di destra formata da Alleanza dei democratici e liberali per l’Europa (Alde), Partito popolare europeo (Ppe) e Conservatori e riformisti europei (Ecr) si sia rifiutata di prendere in considerazione le possibili conseguenze negative sul mercato del lavoro. La coalizione ha quindi rifiutato un dibattito aperto e lungimirante, ignorando le preoccupazioni dei nostri cittadini». Secondo la Federation of Robotics, le vendite di robot sono aumentate in media del 17% all’anno tra il 2010 e il 2014 e del 29% in tutto il mondo nel solo 2014. Gli eurodeputati sottolineano che «In diversi Paesi sono previsti standard normativi per i robot» e che «Spetta all’Ue prendere l’iniziativa su come impostare questi standard, in modo da non essere costretti a seguire quelli eventualmente stabiliti da Paesi terzi». I deputati sottolineano inoltre che un progetto di legge è urgentemente necessario per chiarire le questioni di responsabilità, in particolare per le auto senza conducenti. Chiedono, quindi, con urgenza un regime di assicurazione obbligatoria e un fondo integrativo al fine di garantire che le vittime di incidenti che coinvolgono auto senza conducente siano completamente risarcite. Invece, nel lungo termine il Parlamento europeo chiede alla Commissione di «Prendere in considerazione la creazione di uno status giuridico specifico per i robot, per stabilire di chi sia la responsabilità in caso di danni». Gli eurodeputati ricordano che «Il rapido sviluppo dei robot potrebbe comportare cambiamenti nel mercato del lavoro attraverso la creazione, lo spostamento e la perdita di posti di lavoro» e per questo «esortano quindi la Commissione a seguire da vicino tali sviluppi». Poi ci sono anche le questioni etiche sollevate dal crescente utilizzo della robotica, come quelle riguardanti la privacy e alla sicurezza. I deputati europei propongono «un codice di condotta volontario sulla robotica per ricercatori e progettisti, volto a garantire che essi operino nel rispetto delle norme legali ed etiche e che il design del robot e il suo utilizzo rispettino la dignità umana». Inoltre, hanno inoltre chiesto alla Commissione di «prendere in considerazione la creazione di un’Agenzia europea per la robotica e l’intelligenza artificiale, per dare alle autorità pubbliche competenze tecniche, etiche e normative». La Commissione non sarà obbligata a seguire le raccomandazioni del Parlamento, ma in caso di rifiuto dovrà indicarne i motivi. Fonte: greenreport.it