1. News 24/A/2014
Lunedì,20 ottobre 2014
Import/Export sostanze chimiche, UE aggiorna elenchi
Si applicano a partire dal 1° dicembre 2014 le novità previste dal regolamento
1078/2014/Ue, provvedimento che integra e modifica gli elenchi delle sostanze
chimiche pericolose soggette alla procedura di assenso preliminare.
Più precisamente, il regolamento 1078/2014/Ue da un lato ritocca la disciplina per
alcune sostanze già presenti negli elenchi (azinfos-metile, perfluorottani sulfonati e
Clorato), dall’altro introduce undici nuove voci – dall’Azocyclotin alla Warfarina —
sia nella parte 1 dell’allegato 1 (Elenco delle sostanze soggette all'obbligo di notifica
di esportazione), sia nella parte 2 (Elenco di sostanze assoggettabili alla notifica Pic).
Gli allegati oggetto della modifica sono quelli stabiliti dal regolamento 649/2014/Ue,
provvedimento che stabilisce la procedura dell'assenso preliminare in conoscenza
di causa (cd. " Pic") delle esportazioni e delle importazioni di sostanze chimiche
pericolose, approvato dall’Ue al fine di garantire l’applicazione del “Reach”
(regolamento 1907/2006/Ce) anche alle sostanze esportate.
Fonte: http://www.reteambiente.it
Discariche, Italia condannata per mancato tratta memento rifiuti
L’Italia non ha adottato le misure necessarie al fine di evitare che parte dei rifiuti
urbani, conferiti nelle discariche laziali, non venga sottoposto al “trattamento
adeguato” richiesto a tutela della salute e dell’ambiente.
Così facendo, secondo la Corte di Giustizia (sentenza 15 ottobre 2014, causa C-
323/13), l’Italia ha violato la direttiva discariche (1999/31/Ce) e la direttiva rifiuti
(2008/98/Ce), che obbligano gli Stati membri a mettere in atto il trattamento “più
idoneo” sui rifiuti, al fine di ridurre le ripercussioni negative delle discariche
sull’ambiente e sulla salute umana.
Tale trattamento, che comunque comprende la stabilizzazione organica, non è
stato invece applicato nel Lazio, dove i rifiuti indifferenziati venivano conferiti previa
una mera triturazione e/o compressione, senza alcuna attività di selezione e
stabilizzazione.
2. L ’Italia è stata condannata anche per il deficit di trattamento meccanico-biologico
(Tmb) registrato nella stessa Regione Lazio, confermato anche dagli
accordi formalizzati nel corso del 2013 al fine di portare i rifiuti fuori Regione.
Fonte: http://www.reteambiente.it/
Rumore, potenzialità di disturbo da valutare in concreto
Per configurarsi il reato ex articolo 659, Codice penale, il disturbo alla quiete delle
persone deve tenere conto in concreto dell'incidenza del rumore sulla media
sensibilità del gruppo sociale in cui tale rumore si verifica.
Lo ricorda la Cassazione nella sentenza 30 settembre 2014, n. 40329 che mette sotto
esame la fattispecie penale normata dall'articolo 659 del Codice penale. I Supremi
Giudici da un lato ribadiscono che il reato in questione è un reato di pericolo: basta
che il rumore sia potenzialmente idoneo a disturbare in modo "intollerabile" un
numero indeterminato di persone a prescindere dall'effettivo disturbo arrecato alle
stesse.
Ma deve trattarsi di pericolo "concreto". Ai fini della configurazione dell'illecito
penale non basta che il denunciante vicino di casa si senta "esasperato" dal rumore.
Il Giudice deve valutare oggettivamente il luogo da cui proviene il rumore (abitazioni
isolate o no), quanto sono vicine le abitazioni, la continuità o meno dell'emissione
sonora, la presenza o meno di altri rumori di fondo. In altre parole il rumore va messo
in rapporto con la media sensibilità del gruppo sociale in cui esso si verifica, essendo
irrilevanti o comunque insufficienti le lamentele di una o più persone.
Fonte: http://www.reteambiente.it
Bonifiche benzinai, semplificazioni in arrivo
Via libera - ma con tante osservazioni – del Consiglio di Stato alla bozza di decreto,
presentata dal MinAmbiente, che stabilisce le procedure semplificate per le
operazioni di bonifica collegate alla rete dei carburanti.
Il provvedimento, che attua quanto disposto dall’articolo 252 del “Codice
ambientale” (ma dovrebbe essere applicabile anche fuori dei Sin), definisce i criteri
semplificati per caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei suoli e delle
acque sotterranee dei punti vendita carburanti (fino a 5mila mq).
3. Secondo il Consiglio di Stato (parere 3052 del 7 ottobre 2014), chiamato a esprimere
un parere consultivo sulla bozza del decreto dal MinAmbiente, il provvedimento così
come concepito “introdurrebbe un ulteriore elemento di complicazione in una
normativa già di per sé abbastanza complicata”.
La procedura semplificata andrebbe infatti ad affiancarsi a quella delle “aree
contaminate di ridotte dimensioni” (meno di 1000 mq) dell’articolo 249 del Dlgs
152/2006, con l’effetto di tripartire – invece che semplificare – il regime per gli
impianti in questione (sopra i 5mila mq si applicherebbero comunque le regole
generali del Titolo V). Andrebbe inoltre chiarito, sempre secondo il CdS, che in ogni
caso la rete dei benzinai non è un “oggetto estraneo” a tale disciplina generale.
Fonte:www.reteambiente.it
Terre da scavo, ancora bocciate semplificazioni regionali
Dopo quelle del Friuli-Venezia Giulia e di Trento, cadono sotto la mannaia della
Corte Costituzionale anche le semplificazioni per i piccoli cantieri adottate dal
Veneto: “la materia è interamente attratta nell’ambito delle competenze dello
Stato”.
La Consulta (sentenza 10 ottobre 2014, n. 232) ha così deciso di annullare la delibera
della Giunta regionale veneta 11 febbraio 2013, n. 179, recante “Procedure
operative per la gestione delle terre e rocce da scavo per i quantitativi indicati
all'articolo 266, comma 7, del Dlgs n. 152 del 2006”.
Pedissequamente a quanto già stabilito in occasione della declaratoria di
incostituzionalità di due previsioni regionali dello stesso tenore, contenute nella Lr del
Friuli-Venezia Giulia 26/2012 (sentenza 300/2013) e nella Lp 4/2013 di Trento
(sentenza 70/2014), la Consulta ha ribadito che per quel che riguarda la
semplificazione delle procedure da applicarsi ai cantieri di piccole dimensioni
(attesa da quasi 10 anni ai sensi dell’articolo 266, comma 7, Dlgs 152/2006), in capo
alle Regioni e alle Province autonome non residua alcuna competenza, “neppure di
carattere suppletivo e cedevole”.
Fonte:www.reteambiente.it
4. Sviluppo sostenibile. Illegittimità assoggettamento a procedura di VIA per impianto
di produzione di energia da fonte eolica.
Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 4566, del 9 settembre 2014
Sviluppo sostenibile
La priorità dei principi di sostenibilità energetica e di prevalenza dell'utilità derivante
dalla realizzazione di impianti di energia a fonti rinnovabili di cui alla direttiva Ce n.
2001/77 ed al d.lgs. n. 387 del 2003, comporta che sia illegittimo imporre limiti alla
produzione di energia elettrica derivante da fonte eolica sia per via legislativa in
ragione della prevalenza del diritto comunitario su quello nazionale sia utilizzando il
pregiudiziale e sistematico rinvio alla valutazione VIA come strumento di
ostruzionismo per rinviare ulteriormente la definizione delle richieste di autorizzazione
unica per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di energia elettrica di fonte
eolica. Tale comportamento procedimentale si pone infatti in diretta violazione del
"favor" della normativa europea, emanata anche in relazione agli impegni assunti
con il protocollo di Kyoto, per lo sviluppo, l'incremento e la promozione delle fonti
energetiche rinnovabili
Fonte:www.lexambiente.it
Rifiuti. Abbruciamento in terra di scarti vegetali
Cass. Sez. III n. 39203 del 24 settembre 2014 (Cc 9 lug 2014)
Pres. Fiale Est. Graziosi Ric. PM in proc. Urciuoli
Rifiuti. Abbruciamento in terra di scarti vegetali
L'articolo 14, comma 8, lettera b), d.I.24 giugno 2014 n.91 ha inserito nell'articolo 256
bis del Codice dell'ambiente il comma 6 bis. La suddetta norma, dovendosi
interpretare nel suo complesso, senza isolare artificialmente il primo periodo dai
seguenti, alla luce degli ordinari canoni ermeneutici, non depenalizza tout court
l'abbruciamento in terra di scarti vegetali come rifiuti, bensì prevede ("...è consentita
la combustione ecc.") un margine di irrilevanza della condotta ai fini del reato di cui
all'articolo 256 specificamente determinato a livello quantitativo e temporale,
anche a mezzo dell'individuazione amministrativa di parte di tali modalità scriminanti
mediante appunto una ordinanza sindacale ad hoc, e fatto salvo il limite imposto
dalle regioni per tutelare dal rischio degli incendi boschivi.
Fonte:www.lexambiente.it
5. Aria. Allevamento intensivo di pollame e legittimità diniego A.I.A per immissioni
olfattive maleodoranti oltre i limiti di tollerabilità.
Consiglio di Stato, Sez. V, n. 4588, del 10 settembre 2014
Aria.
Come rilevato dai primi giudici, è stato definitivamente accertato che il
funzionamento dell’impianto in questione ha provocato immissioni olfattive che non
solo hanno superato i limiti di tollerabilità ex art. 844 c.c, in quanto sono risultate
inquinanti e tossiche, essendo irrilevante al riguardo la circostanza del rispetto dei
valori limite fissati per le immissioni inquinanti in atmosfera e la presenza
dell’autorizzazione disciplinata dal D.P.R. 24 maggio 1998, n. 203. E’ corretto
l’operato dell’amministrazione che, ai fini del diniego del rilascio dell’autorizzazione
integrata ambientale, ha tenuto conto di valutazioni scientifiche specifiche, non
irragionevoli, non meramente presuntive, significativamente richiamando sul punto il
principio di precauzione, in applicazione del quale, per qualsiasi attività che
comporti un pericolo, anche solo potenziale, per la salute umana deve essere
previsto un alto livello di protezione.
Fonte:www.retembiente.it
Urbanistica. Concessione edilizia in deroga, struttura alberghiera può rientrare in
categoria: “edificio di interesse pubblico”.
Consiglio di Stato, Sez. V, n. 4518, del 5 settembre 2014
Urbanistica.Concessione edilizia in deroga, struttura alberghiera può rientrare in
categoria: “edificio di interesse pubblico”
La giurisprudenza ha evidenziato che per “edificio di interesse pubblico” ai fini del
rilascio del titolo edilizio in deroga, deve intendersi ogni manufatto edilizio idoneo,
per caratteristiche intrinseche o per destinazione funzionale, a soddisfare interessi di
rilevanza pubblica, potendo in tale categoria ricomprendersi anche una struttura
alberghiera ed il suo ampliamento
Fonte: www.reteambiente.it
6. Aria. Allevamento intensivo di pollame e legittimità diniego A.I.A per immissioni
olfattive maleodoranti oltre i limiti di tollerabilità.
Consiglio di Stato, Sez. V, n. 4588, del 10 settembre 2014
Aria.
Come rilevato dai primi giudici, è stato definitivamente accertato che il
funzionamento dell’impianto in questione ha provocato immissioni olfattive che non
solo hanno superato i limiti di tollerabilità ex art. 844 c.c, in quanto sono risultate
inquinanti e tossiche, essendo irrilevante al riguardo la circostanza del rispetto dei
valori limite fissati per le immissioni inquinanti in atmosfera e la presenza
dell’autorizzazione disciplinata dal D.P.R. 24 maggio 1998, n. 203. E’ corretto
l’operato dell’amministrazione che, ai fini del diniego del rilascio dell’autorizzazione
integrata ambientale, ha tenuto conto di valutazioni scientifiche specifiche, non
irragionevoli, non meramente presuntive, significativamente richiamando sul punto il
principio di precauzione, in applicazione del quale, per qualsiasi attività che
comporti un pericolo, anche solo potenziale, per la salute umana deve essere
previsto un alto livello di protezione.
Fonte:www.retembiente.it
Urbanistica. Concessione edilizia in deroga, struttura alberghiera può rientrare in
categoria: “edificio di interesse pubblico”.
Consiglio di Stato, Sez. V, n. 4518, del 5 settembre 2014
Urbanistica.Concessione edilizia in deroga, struttura alberghiera può rientrare in
categoria: “edificio di interesse pubblico”
La giurisprudenza ha evidenziato che per “edificio di interesse pubblico” ai fini del
rilascio del titolo edilizio in deroga, deve intendersi ogni manufatto edilizio idoneo,
per caratteristiche intrinseche o per destinazione funzionale, a soddisfare interessi di
rilevanza pubblica, potendo in tale categoria ricomprendersi anche una struttura
alberghiera ed il suo ampliamento
Fonte: www.reteambiente.it