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News 17/A/2014
Lunedì,11 agosto 2014
Piano nazionale efficienza energetica 2014, in vigore approvazione
Arriva in Gazzetta ufficiale il Dm 17 luglio 2014 che approva il Piano nazionale
efficienza energetica 2014. Il documento è stato trasmesso all’Ue come prevede il
Dlgs 115/2008 nonché la nuova direttiva 2012/27/Ue.
Nella redazione del Piano 2014 si è tenuto conto anche delle nuove indicazioni della
direttiva 2012/27/Ue sull'efficienza energetica, recepita con Dlgs 4 luglio 2014, n. 102.
Ai sensi della direttiva 2012/27/Ue il Piano andava inviato alla Commissione europea
entro il 30 aprile 2014 (con upgrade ogni 3 anni).
Il Piano d'azione per l'efficienza energetica riporta gli obiettivi di efficienza
energetica fissati dall'Italia al 2020 e le misure di policy attivate per il loro
raggiungimento. In particolare il Piano, in coerenza con le linee guida per la
compilazione della Commissione europea e in accordo con quanto espresso nella
Strategia energetica nazionale (Sen), riporta gli obiettivi nazionali di riduzione dei
consumi di energia primaria e finale, e specifica i risparmi negli usi finali di energia
attesi al 2020 per singolo settore economico.
Fonte: http://www.reteambiente.it
Discariche abusive, i tempi non contano
La Cassazione ribadisce che il reato di discaricata non autorizzata o abusiva
(articolo 256 del Dlgs 152/2006) ricorre nel caso di abbandono reiterato di
rifiuti, anche quando il loro deposito abbia durata inferiore ad un anno.
La protrazione del deposito dei rifiuti per un periodo superiore all'anno, precisa
la Suprema Corte nella sentenza 30583/2014, “non individua un elemento costitutivo
della fattispecie”.
La Cassazione ribadisce così un principio già sancito dalla sentenza 9849/2009,
secondo il quale l'equiparazione del deposito temporaneo protrattosi per oltre un
anno alla realizzazione di una discarica, contenuta nell'articolo 2 del Dlgs 36/2013
(“discariche”), non può incidere in alcun modo sulla configurabilità del reato di
discarica abusiva, ove si sia in presenza di un abbandono reiterato e prolungato di
ingenti quantità di rifiuti.
Fonte: http://www.reteambiente.it/
Rifiuti univocamente pericolosi, non serve la classificazione
Nel caso di rifiuti pericolosi in relazione ai quali non è individuabile alcuna “voce
specchio”, è esclusa la necessità di accertamenti analitici tesi a verificare il
superamento delle soglie di concentrazione.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza 27478/2014) con riferimento ai “fondi
e residui di reazione, alogenati” (Cer 070707 *), tipologia di rifiuto pericoloso in
relazione alla quale l'elenco dei rifiuti (allegato D del Dlgs 152/2006) non prevede
alcuna “voce specchio” (cioé una voce riconducibile alla medesima tipologia di
rifiuto ma classificata come non pericolosa).
Nella stessa sentenza, la Suprema Corte sottolinea come lo smaltimento illegale nel
terreno di fusti contenenti rifiuti pericolosi, con possibile sversamento sul suolo,
costituisce attività del tutto idonea a configurare il delitto di danneggiamento
(articolo 635 C.p.), “anche se il risultato di tale attività comporti un aggravamento
ulteriore delle precedenti condizioni dell'area”.
L'attività di decontaminazione dei trasformatori, si legge infine in un successivo
passaggio, “può collocarsi pacificamente tra le attività di recupero di un rifiuto” (ai
sensi del Dlgs 209/1999).
Fonte: http://www.reteambiente.it
Sviluppo sostenibile. Illegittimità diniego prorofa permesso di costruire impianto di
cogenerazione alimentato a biomasse
Qualora la normativa urbanistica non sia mutata rispetto al momento del rilascio del
titolo, non v’è dubbio che il medesimo progetto, se ripresentato, verrebbe
nuovamente assentito: di conseguenza, negare la proroga di un progetto che
rimane urbanisticamente valido equivale a costringere il proprietario del suolo ad
una nuova richiesta di permesso a costruire, che si risolverebbe in una inutile
formalità ed un corrispondente aggravamento del procedimento, non avendo
infatti iniziato i lavori rispetto al precedente permesso a costruire, i relativi oneri di
urbanizzazione sarebbero ripetibili, per cui neppure sul piano finanziario
conseguirebbero vantaggi di alcun genere per l’Ente.
Fonte:lexambiente.it
Urbanistica. Illegittimità divieto di prosecuzione attività di allevamento avicolo in
fabbricato in zona agricola comunicata con SCIA
Nella specie, sussiste un’evidente differenza nella tipologia di procedimento
promossa, una tesa ad ottenere l’abilitazione ad eseguire opere edilizie
propedeutiche alla riattivazione dell’allevamento, e l’altra caratterizzata dalla
segnalazione della riattivazione dell’attività di allevamento medesima, procedimenti
differenti negli scopi e nel tipo di istruttoria espletata. Ne consegue che nel
provvedimento inibitorio dell’esercizio dell’attività di allevamento di cui alla S.C.I.A.
potrebbe scorgersi semmai un atto confermativo, autonomamente lesivo ed
impugnabile, ma non un provvedimento meramente confermativo. Si rileva
l’assoluta irrazionalità ed illogicità della normativa di piano, la quale, da un lato
vieta la riattivazione o la prosecuzione dell’attività di allevamento nel compendio
immobiliare degli appellanti, insistente in zona agricola, per natura deputata ad
ospitare tali tipologie di attività e, dall’altro, invece, ne consente l’attivazione ex
novo in aree, sempre a vocazione agricola, non lontane.
Fonte:lexambiente.it
Rumore. Attività di discoteca
Integra il reato previsto dall'art. 659, comma primo, cod. pen., l'esercizio di una
discoteca i cui rumori, in ora notturna, provocano disturbo al riposo delle sole
persone abitanti nell'edificio in cui è ubicato il locale, se il fastidio non è limitato agli
appartamenti attigui alla sorgente rumorosa, in quanto la propagazione delle
emissioni sonore estesa all'intero fabbricato è sintomatica di una diffusa attitudine
offensiva e della idoneità a turbare la pubblica quiete.
Fonte:www.lexambiente.it
Valutazione impatto ambientale (VIA), novità nel decreto Competitività all’esame
della Camera.
La notifica della presentazione dell’istanza di verifica di assoggettabilità dovrà
essere pubblicata sul sito web dell’autorità competente
“Il dl – spiega Galletti – interviene con puntualità sui settori nevralgici della tutela
ambientale: consentendo innanzitutto di superare alcune emergenze come quelle
in tema di gestione dei rifiuti, di semplificare le procedure sulle bonifiche e contro il
dissesto idrogeologico, ma introducendo anche sostanziosi investimenti come i 350
milioni di euro per l’efficienza energetica delle scuole”.
“Di grande rilevanza – osserva il ministro dell'Ambiente – sono le misure per
consentire un futuro di rispetto ambientale e di rilancio produttivo all’Ilva di Taranto,
cosi come le norme per la tutela della fauna e delle acque, tra cui quella innovativa
che estende la responsabilità degli incidenti nel mare anche alle compagnie che si
affidano a barche senza i necessari standard di sicurezza per il trasporto di
idrocarburi”. “Vengono infine – aggiunge Galletti – superate diverse censure e
infrazioni mosse dall’Europa nei confronti dell’Italia, che significa risparmi reali per le
casse dello Stato”.
“Adesso – conclude il ministro – ci attendiamo che la Camera possa dare il ‘via
libera’ definitivo a misure necessarie, che aiutano il Paese a crescere nell’unica
prospettiva possibile: quella del pieno rispetto per l’ambiente”.
Le novità per la verifica di assoggettabilità a VIA
Venerdì scorso, in concomitanza con l'approvazione del decreto da parte del
Senato, la Direzione per le valutazioni ambientali del ministero dell'Ambiente ha
pubblicato una nota che illustra i cambiamenti introdotti dall'articolo 15 del DL n.
91/14 in merito alle misure di pubblicità per la procedura di verifica di
assoggettabilità a VIA – Valutazione di impatto ambientale (art. 20 D.Lgs. 152/2006 e
s.m.i.).
Nell’ambito della razionalizzazione e dello snellimento delle procedure
amministrative, la notifica della presentazione dell’istanza di verifica di
assoggettabilità dovrà essere pubblicata sul sito web dell’autorità competente enon
sarà più necessaria la pubblicazione dell’avviso al pubblico sulla Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana per i progetti di competenza nazionale (o sul
Bollettino Ufficiale della Regione per i progetti regionali) e sull’albo pretorio dei
comuni interessati.
Per quanto riguarda i progetti sottoposti alla verifica di assoggettabilità a VIA di
competenza nazionale, gli avvisi saranno pubblicati sul Portale delle Valutazioni
Ambientali del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Nella sezione Modulistica del Portale delle Valutazioni Ambientali è disponibile il
nuovo modulo dell’avviso al pubblico per la verifica di assoggettabilità a VIA, nel
quale sarà indicata la data di pubblicazione dell’avviso sul Portale dalla quale
decorreranno i 45 giorni per le osservazioni del pubblico.
Spalma incentivi, estese le opzioni
Quanto all'articolo 26 relativo allo spalma incentivi per gli impianti fotovoltaici, la
novità introdotta con un emendamento dei relatori approvato al Senato prevede
l'ampliamento delle opzioni concesse agli operatori del fotovoltaico per la
rimodulazione dal 1° gennaio 2015 della tariffa incentivante per gli impianti con
potenza nominale superiore a 200 kW. Tra le quattro opzioni concesse c'è anche la
cartolarizzazione degli incentivi nella misura dell'80% presso un operatore finanziario
– “acquirente selezionato tra i primari operatori finanziari europei” - subordinata “alla
verifica da parte del Ministero dell'economia e delle finanze della compatibilità
degli effetti delle operazioni sottostanti sui saldi di finanza pubblica ai fini del rispetto
degli impegni assunti in sede europea” .
Oneri di sistema e SEU
Sono state inoltre apportate modifiche all'articolo 24, e in particolare alla norma che
obbliga al pagamento di parte degli oneri di sistema anche sull'energia
autoconsumata, scaricando gli aumenti di tale quota sui SEU (Sistemi efficienti di
utenza) che entrano in esercizio a partire dal 2015.
L'emendamento approvato al Senato prevede che le eventuali rimodulazioni della
quota di oneri da versare, da effettuare con cadenza biennale, si applicheranno
solamente agli impianti non ancora in esercizio alla data in cui saranno deliberati gli
aumenti. Inoltre, per ogni aggiornamento biennale, la parte da pagare non potrà
aumentare più di 2,5 punti percentuali.
Fonte:casaeclima.com
BUONE PRATICHE
Green Lodges: Fonti rinnovabili e micro-generazione nelle strutture turistiche rurali
Green Lodges è un progetto cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito del
Programma "Energia Intelligente per l'Europa", con lo scopo di promuovere
l'implementazione nelle strutture turistiche rurali di sistemi energetici basati su fonti
rinnovabili e micro-cogenerazione, per contribuire alla copertura dei loro fabbisogni
energetici. Per raggiungere questo obiettivo, è stata condotta un'analisi dettagliata
sull'uso dell'energia nella strutture rurali e sono state definite le relative specifiche di
fabbisogno energetico per identificare, tra le tecnologie disponibili, quelle più
appropriate ad ogni caso. Ogni partner (9 organizzazioni distribuite in 7 paesi
europei) ha realizzato 10 audit energetici in alcune strutture rappresentative di ogni
regione, per un totale di 80 strutture, in grado di prendere in considerazione le
tipologie di edifici più diffuse. Sono state inoltre analizzate le barriere di tipo
amministrativo e legale, nonché gli schemi di supporto finanziario disponibili per
facilitare i processi decisionali dei proprietari o gestori. Tutte le informazioni raccolte
sono state diffuse grazie a workshop dedicati, guide regionali specifiche realizzate
per ogni regione coinvolta nel progetto. E' stata inoltre predisposta una guida di
riferimento per proprietari e gestori di strutture rurali che desiderano adottare sistemi
basati sulle energie rinnovabili o sulla micro-cogenerazione.
Ecoturism, places and tradition
Il progetto nasce nell'ambito dell'iniziativa comunitaria Interreg III C (2003-2006) con il
coinvolgimento di istituzioni ed enti di nove nazioni europee (Italia, Spagna,
Portogallo, Lituania, Cipro, Grecia, Croazia, Svezia e Germania) uniti dal comune
obiettivo di studiare modelli condivisi di ecoturismo e migliorare le strategie di
implementazione delle politiche di sviluppo del turismo sostenibile. Iniziato nel 2003,
nei primi due anni il progetto si è sviluppato attraverso un percorso di condivisione e
scambio di "buone pratiche" tra i partners, mentre la fase finale ha visto la
realizzazione di sei progetti pilota finalizzati alla promozione delle aree minori e alla
tutela e alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse. E proprio a partire da
questi progetti concreti sono nate Le Linee Guida per l'ecoturismo, un vero e proprio
manuale pratico dell'Ecoturismo rivolto agli attori istituzionali e agli operatori di
settore. Il programma si è concluso con la sottoscrizione di un Manifesto per
l'ecoturismo, con il quale i partners si sono impegnati ad adottare politiche di
sviluppo turistico basate sui principi della sostenibilità e del rispetto dell'ambiente.
Tra i sei progetti pilota previsti, quello italiano dal titolo "Il Sentiero Adottato: I Frutti
del Bosco", ha avuto come obiettivo la creazione di un Polo Ecoturistico a Padula di
Cortino, piccolo borgo montano nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e
Monti della Laga. Due le azioni progettuali previste: il recupero di un sentiero
escursionistico e l'allestimento del Centro per l'ecoturismo "I frutti del bosco",
realizzato dalla Provincia in collaborazione con l'Ente Parco Gran Sasso Monti della
Laga ed il comune di Cortino. Si tratta di un centro dedicato all'educazione
ambientale e all'accoglienza dei turisti. Ci sono quattro sale allestiste con materiale
didattico e informativo, organizzate per ospitare gruppi di studio e di gioco.
Laboratori didattici, pannelli, e strumenti audio - visivi, consentono ai turisti di scoprire
il bosco e i suoi "frutti", attraverso i "segni" e i colori della natura e a conoscere gli
animali imparando a leggerne le tracce.
Fonte: www.sinanet.isprambiente.it
settore. Il programma si è concluso con la sottoscrizione di un Manifesto per
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News A 17 2014

  • 1. News 17/A/2014 Lunedì,11 agosto 2014 Piano nazionale efficienza energetica 2014, in vigore approvazione Arriva in Gazzetta ufficiale il Dm 17 luglio 2014 che approva il Piano nazionale efficienza energetica 2014. Il documento è stato trasmesso all’Ue come prevede il Dlgs 115/2008 nonché la nuova direttiva 2012/27/Ue. Nella redazione del Piano 2014 si è tenuto conto anche delle nuove indicazioni della direttiva 2012/27/Ue sull'efficienza energetica, recepita con Dlgs 4 luglio 2014, n. 102. Ai sensi della direttiva 2012/27/Ue il Piano andava inviato alla Commissione europea entro il 30 aprile 2014 (con upgrade ogni 3 anni). Il Piano d'azione per l'efficienza energetica riporta gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall'Italia al 2020 e le misure di policy attivate per il loro raggiungimento. In particolare il Piano, in coerenza con le linee guida per la compilazione della Commissione europea e in accordo con quanto espresso nella Strategia energetica nazionale (Sen), riporta gli obiettivi nazionali di riduzione dei consumi di energia primaria e finale, e specifica i risparmi negli usi finali di energia attesi al 2020 per singolo settore economico. Fonte: http://www.reteambiente.it Discariche abusive, i tempi non contano La Cassazione ribadisce che il reato di discaricata non autorizzata o abusiva (articolo 256 del Dlgs 152/2006) ricorre nel caso di abbandono reiterato di rifiuti, anche quando il loro deposito abbia durata inferiore ad un anno. La protrazione del deposito dei rifiuti per un periodo superiore all'anno, precisa la Suprema Corte nella sentenza 30583/2014, “non individua un elemento costitutivo della fattispecie”. La Cassazione ribadisce così un principio già sancito dalla sentenza 9849/2009, secondo il quale l'equiparazione del deposito temporaneo protrattosi per oltre un anno alla realizzazione di una discarica, contenuta nell'articolo 2 del Dlgs 36/2013 (“discariche”), non può incidere in alcun modo sulla configurabilità del reato di discarica abusiva, ove si sia in presenza di un abbandono reiterato e prolungato di ingenti quantità di rifiuti. Fonte: http://www.reteambiente.it/
  • 2. Rifiuti univocamente pericolosi, non serve la classificazione Nel caso di rifiuti pericolosi in relazione ai quali non è individuabile alcuna “voce specchio”, è esclusa la necessità di accertamenti analitici tesi a verificare il superamento delle soglie di concentrazione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza 27478/2014) con riferimento ai “fondi e residui di reazione, alogenati” (Cer 070707 *), tipologia di rifiuto pericoloso in relazione alla quale l'elenco dei rifiuti (allegato D del Dlgs 152/2006) non prevede alcuna “voce specchio” (cioé una voce riconducibile alla medesima tipologia di rifiuto ma classificata come non pericolosa). Nella stessa sentenza, la Suprema Corte sottolinea come lo smaltimento illegale nel terreno di fusti contenenti rifiuti pericolosi, con possibile sversamento sul suolo, costituisce attività del tutto idonea a configurare il delitto di danneggiamento (articolo 635 C.p.), “anche se il risultato di tale attività comporti un aggravamento ulteriore delle precedenti condizioni dell'area”. L'attività di decontaminazione dei trasformatori, si legge infine in un successivo passaggio, “può collocarsi pacificamente tra le attività di recupero di un rifiuto” (ai sensi del Dlgs 209/1999). Fonte: http://www.reteambiente.it Sviluppo sostenibile. Illegittimità diniego prorofa permesso di costruire impianto di cogenerazione alimentato a biomasse Qualora la normativa urbanistica non sia mutata rispetto al momento del rilascio del titolo, non v’è dubbio che il medesimo progetto, se ripresentato, verrebbe nuovamente assentito: di conseguenza, negare la proroga di un progetto che rimane urbanisticamente valido equivale a costringere il proprietario del suolo ad una nuova richiesta di permesso a costruire, che si risolverebbe in una inutile formalità ed un corrispondente aggravamento del procedimento, non avendo infatti iniziato i lavori rispetto al precedente permesso a costruire, i relativi oneri di urbanizzazione sarebbero ripetibili, per cui neppure sul piano finanziario conseguirebbero vantaggi di alcun genere per l’Ente. Fonte:lexambiente.it Urbanistica. Illegittimità divieto di prosecuzione attività di allevamento avicolo in fabbricato in zona agricola comunicata con SCIA Nella specie, sussiste un’evidente differenza nella tipologia di procedimento promossa, una tesa ad ottenere l’abilitazione ad eseguire opere edilizie
  • 3. propedeutiche alla riattivazione dell’allevamento, e l’altra caratterizzata dalla segnalazione della riattivazione dell’attività di allevamento medesima, procedimenti differenti negli scopi e nel tipo di istruttoria espletata. Ne consegue che nel provvedimento inibitorio dell’esercizio dell’attività di allevamento di cui alla S.C.I.A. potrebbe scorgersi semmai un atto confermativo, autonomamente lesivo ed impugnabile, ma non un provvedimento meramente confermativo. Si rileva l’assoluta irrazionalità ed illogicità della normativa di piano, la quale, da un lato vieta la riattivazione o la prosecuzione dell’attività di allevamento nel compendio immobiliare degli appellanti, insistente in zona agricola, per natura deputata ad ospitare tali tipologie di attività e, dall’altro, invece, ne consente l’attivazione ex novo in aree, sempre a vocazione agricola, non lontane. Fonte:lexambiente.it Rumore. Attività di discoteca Integra il reato previsto dall'art. 659, comma primo, cod. pen., l'esercizio di una discoteca i cui rumori, in ora notturna, provocano disturbo al riposo delle sole persone abitanti nell'edificio in cui è ubicato il locale, se il fastidio non è limitato agli appartamenti attigui alla sorgente rumorosa, in quanto la propagazione delle emissioni sonore estesa all'intero fabbricato è sintomatica di una diffusa attitudine offensiva e della idoneità a turbare la pubblica quiete. Fonte:www.lexambiente.it Valutazione impatto ambientale (VIA), novità nel decreto Competitività all’esame della Camera. La notifica della presentazione dell’istanza di verifica di assoggettabilità dovrà essere pubblicata sul sito web dell’autorità competente “Il dl – spiega Galletti – interviene con puntualità sui settori nevralgici della tutela ambientale: consentendo innanzitutto di superare alcune emergenze come quelle in tema di gestione dei rifiuti, di semplificare le procedure sulle bonifiche e contro il dissesto idrogeologico, ma introducendo anche sostanziosi investimenti come i 350 milioni di euro per l’efficienza energetica delle scuole”. “Di grande rilevanza – osserva il ministro dell'Ambiente – sono le misure per consentire un futuro di rispetto ambientale e di rilancio produttivo all’Ilva di Taranto, cosi come le norme per la tutela della fauna e delle acque, tra cui quella innovativa che estende la responsabilità degli incidenti nel mare anche alle compagnie che si affidano a barche senza i necessari standard di sicurezza per il trasporto di idrocarburi”. “Vengono infine – aggiunge Galletti – superate diverse censure e infrazioni mosse dall’Europa nei confronti dell’Italia, che significa risparmi reali per le casse dello Stato”. “Adesso – conclude il ministro – ci attendiamo che la Camera possa dare il ‘via
  • 4. libera’ definitivo a misure necessarie, che aiutano il Paese a crescere nell’unica prospettiva possibile: quella del pieno rispetto per l’ambiente”. Le novità per la verifica di assoggettabilità a VIA Venerdì scorso, in concomitanza con l'approvazione del decreto da parte del Senato, la Direzione per le valutazioni ambientali del ministero dell'Ambiente ha pubblicato una nota che illustra i cambiamenti introdotti dall'articolo 15 del DL n. 91/14 in merito alle misure di pubblicità per la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA – Valutazione di impatto ambientale (art. 20 D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.). Nell’ambito della razionalizzazione e dello snellimento delle procedure amministrative, la notifica della presentazione dell’istanza di verifica di assoggettabilità dovrà essere pubblicata sul sito web dell’autorità competente enon sarà più necessaria la pubblicazione dell’avviso al pubblico sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana per i progetti di competenza nazionale (o sul Bollettino Ufficiale della Regione per i progetti regionali) e sull’albo pretorio dei comuni interessati. Per quanto riguarda i progetti sottoposti alla verifica di assoggettabilità a VIA di competenza nazionale, gli avvisi saranno pubblicati sul Portale delle Valutazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Nella sezione Modulistica del Portale delle Valutazioni Ambientali è disponibile il nuovo modulo dell’avviso al pubblico per la verifica di assoggettabilità a VIA, nel quale sarà indicata la data di pubblicazione dell’avviso sul Portale dalla quale decorreranno i 45 giorni per le osservazioni del pubblico. Spalma incentivi, estese le opzioni Quanto all'articolo 26 relativo allo spalma incentivi per gli impianti fotovoltaici, la novità introdotta con un emendamento dei relatori approvato al Senato prevede l'ampliamento delle opzioni concesse agli operatori del fotovoltaico per la rimodulazione dal 1° gennaio 2015 della tariffa incentivante per gli impianti con potenza nominale superiore a 200 kW. Tra le quattro opzioni concesse c'è anche la cartolarizzazione degli incentivi nella misura dell'80% presso un operatore finanziario – “acquirente selezionato tra i primari operatori finanziari europei” - subordinata “alla verifica da parte del Ministero dell'economia e delle finanze della compatibilità degli effetti delle operazioni sottostanti sui saldi di finanza pubblica ai fini del rispetto degli impegni assunti in sede europea” . Oneri di sistema e SEU Sono state inoltre apportate modifiche all'articolo 24, e in particolare alla norma che obbliga al pagamento di parte degli oneri di sistema anche sull'energia autoconsumata, scaricando gli aumenti di tale quota sui SEU (Sistemi efficienti di utenza) che entrano in esercizio a partire dal 2015. L'emendamento approvato al Senato prevede che le eventuali rimodulazioni della
  • 5. quota di oneri da versare, da effettuare con cadenza biennale, si applicheranno solamente agli impianti non ancora in esercizio alla data in cui saranno deliberati gli aumenti. Inoltre, per ogni aggiornamento biennale, la parte da pagare non potrà aumentare più di 2,5 punti percentuali. Fonte:casaeclima.com BUONE PRATICHE Green Lodges: Fonti rinnovabili e micro-generazione nelle strutture turistiche rurali Green Lodges è un progetto cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito del Programma "Energia Intelligente per l'Europa", con lo scopo di promuovere l'implementazione nelle strutture turistiche rurali di sistemi energetici basati su fonti rinnovabili e micro-cogenerazione, per contribuire alla copertura dei loro fabbisogni energetici. Per raggiungere questo obiettivo, è stata condotta un'analisi dettagliata sull'uso dell'energia nella strutture rurali e sono state definite le relative specifiche di fabbisogno energetico per identificare, tra le tecnologie disponibili, quelle più appropriate ad ogni caso. Ogni partner (9 organizzazioni distribuite in 7 paesi europei) ha realizzato 10 audit energetici in alcune strutture rappresentative di ogni regione, per un totale di 80 strutture, in grado di prendere in considerazione le tipologie di edifici più diffuse. Sono state inoltre analizzate le barriere di tipo amministrativo e legale, nonché gli schemi di supporto finanziario disponibili per facilitare i processi decisionali dei proprietari o gestori. Tutte le informazioni raccolte sono state diffuse grazie a workshop dedicati, guide regionali specifiche realizzate per ogni regione coinvolta nel progetto. E' stata inoltre predisposta una guida di riferimento per proprietari e gestori di strutture rurali che desiderano adottare sistemi basati sulle energie rinnovabili o sulla micro-cogenerazione. Ecoturism, places and tradition Il progetto nasce nell'ambito dell'iniziativa comunitaria Interreg III C (2003-2006) con il coinvolgimento di istituzioni ed enti di nove nazioni europee (Italia, Spagna, Portogallo, Lituania, Cipro, Grecia, Croazia, Svezia e Germania) uniti dal comune obiettivo di studiare modelli condivisi di ecoturismo e migliorare le strategie di implementazione delle politiche di sviluppo del turismo sostenibile. Iniziato nel 2003, nei primi due anni il progetto si è sviluppato attraverso un percorso di condivisione e scambio di "buone pratiche" tra i partners, mentre la fase finale ha visto la realizzazione di sei progetti pilota finalizzati alla promozione delle aree minori e alla tutela e alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse. E proprio a partire da questi progetti concreti sono nate Le Linee Guida per l'ecoturismo, un vero e proprio manuale pratico dell'Ecoturismo rivolto agli attori istituzionali e agli operatori di
  • 6. settore. Il programma si è concluso con la sottoscrizione di un Manifesto per l'ecoturismo, con il quale i partners si sono impegnati ad adottare politiche di sviluppo turistico basate sui principi della sostenibilità e del rispetto dell'ambiente. Tra i sei progetti pilota previsti, quello italiano dal titolo "Il Sentiero Adottato: I Frutti del Bosco", ha avuto come obiettivo la creazione di un Polo Ecoturistico a Padula di Cortino, piccolo borgo montano nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Due le azioni progettuali previste: il recupero di un sentiero escursionistico e l'allestimento del Centro per l'ecoturismo "I frutti del bosco", realizzato dalla Provincia in collaborazione con l'Ente Parco Gran Sasso Monti della Laga ed il comune di Cortino. Si tratta di un centro dedicato all'educazione ambientale e all'accoglienza dei turisti. Ci sono quattro sale allestiste con materiale didattico e informativo, organizzate per ospitare gruppi di studio e di gioco. Laboratori didattici, pannelli, e strumenti audio - visivi, consentono ai turisti di scoprire il bosco e i suoi "frutti", attraverso i "segni" e i colori della natura e a conoscere gli animali imparando a leggerne le tracce. Fonte: www.sinanet.isprambiente.it
  • 7. settore. Il programma si è concluso con la sottoscrizione di un Manifesto per l'ecoturismo, con il quale i partners si sono impegnati ad adottare politiche di sviluppo turistico basate sui principi della sostenibilità e del rispetto dell'ambiente. Tra i sei progetti pilota previsti, quello italiano dal titolo "Il Sentiero Adottato: I Frutti del Bosco", ha avuto come obiettivo la creazione di un Polo Ecoturistico a Padula di Cortino, piccolo borgo montano nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Due le azioni progettuali previste: il recupero di un sentiero escursionistico e l'allestimento del Centro per l'ecoturismo "I frutti del bosco", realizzato dalla Provincia in collaborazione con l'Ente Parco Gran Sasso Monti della Laga ed il comune di Cortino. Si tratta di un centro dedicato all'educazione ambientale e all'accoglienza dei turisti. Ci sono quattro sale allestiste con materiale didattico e informativo, organizzate per ospitare gruppi di studio e di gioco. Laboratori didattici, pannelli, e strumenti audio - visivi, consentono ai turisti di scoprire il bosco e i suoi "frutti", attraverso i "segni" e i colori della natura e a conoscere gli animali imparando a leggerne le tracce. Fonte: www.sinanet.isprambiente.it