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E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ]
TRADIZI ONI
Gian Paolo Caprettini — TRADIZIONI p ag .4
Carlo Pr an di — CRE DENZE pag.10
Gian Paolo Caprettini — DIALETTO pag.24
Alfonso di Noia — ENIGMA pag.31
Dario C or no — FIABA pag.44
Corrado Bologna — MOSTRO pag.54
Carlo Prandi — POPOLARE pag.67
Maurizio Del Ninno — PROVERBI pag.83
Carlo Prandi — TRADIZIONI pag.92
ambiguità
cilmpetenzs/esecuzione
Tradizioni fonetica »immagine avanguardia Tradizioni
grammatica »Osta/ora riassico
concetto analogia emetafora lessico ",ljso6no cfitida
esistenza argomentazione lingua éigni6cato filologia bello/brutto
essere interpretazione lingua/parola sinkolo Iettefnmrn creativitàfenomeno linguaggio maniera
forma metrica
espressiane
asiraùo/concreto ,.l poetica fantastico
ideadialettica semantica
, iif alfabeto, l'ctorica
gusto
identità/differenza proposizionee giudizio senso/significato
llscplto imitazione
mediazione traduzione ' gésto immaginazfane anthropas
»
opposizione/contraddizione universali/particolari d;.,';;,,'
'
': Iattura progetta cultura/culture
qualità/quantità etnacentrismi
atti linguistici »l';„,'ilùogtt comune tip~»fs/née/riproducibilirà
totalità dicibile/indicibile e/scritto discorso 'sensibilità, h natura/cultura
uno/moki
decisione enunciazione comunicazione , parola finzione SPSzlalità arti
distribuzione statistica presupposizione e allusione errore Atnlo generi artigianato
dato referente informazione scrittura
giochi narrariione/narrstività artista
etica voce acculturazione
stile Iinduzione statistica attribuzione
RlasoRa/Rlosofie I civlhà
probabilità tema/motivo
ragione antico/moderna
oggetto futuro
rappresentazione statistica testo
razionale/irrazionale catastrofi
produzione artistica
calendario selvaggio/barbaro/civilizzato
teoria/pratica
soggetto/oggetto ciclo decadenza armonia
uguaglianza evento etcatolagia colore escrementi
melodia
caos/cosmo valori periodizzazione età mitiche disegno/progetto
fertilità
infinito vero/falso lempo/temporalità ritmica/metrica
curvee superfici genesi sbbiglismento vlslonc
nascita educazione
scala
geometria e topologia macrocosmo/microcosmo volontà passato/presente canto : sensi generazioni
suono/rumore coltivazione
invariante mondo progresso/rcazionc CofPO sessualità infanzia
alchimia cultura materiale
natura Storia
tonale/atonale danza vecchiaia morte
astrologia atlante autore industria rurale
osservazione mpschera
cabala I
vita/morte
collesione moda desiderio materiali
deduzione/prova reale elementi documento/monumento cfas prodotti
equivalenza unità armi credmxe ornamento
esoterfca/essoterico~ fosrile isteria clinica
difierenziale dialetto scena
formalizzazione frontiera
nlemosio pulsione •
angoscia/colpa curs/normalizzazione
funzioni logica wvina/restsum guerra enigma
soma(psiche castraziotte ecomplesso esclusione/integrazione
infinitesimale possibilità/necessità analisi/sintesl imperi 6aba fuoco
sanno/sogno"
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censura farmaco/droga
locale/globale referenza/verità anticipazione funzione nazione fnostfa cannibalismo identificaqione e transfert follia/delino homo
sistemi di rifenmento ricorsività misuralPotCSi tattica/strategia popolare dàl inconscio medicina/medicalizzazione mano/manufatto
stabilità /instabilità divino tecnica
matematiche modello proverbi
slienasionc
mvmsi/psicosi normale/anormale
variazione metodo struttura .»~àfpdixlotri Cfal
piacere salute/malattia utensile
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coscienza/autocosciengs-':teoria/modello
demagogia iniziaziòne
immsginaxione socialét -. discriminazione
sintomo/diagnosi
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labirinto i
servo/signore animaleterrore /q~,„chierico/laico migennio cerimoniale casta
assioma/postulato caso/probabilità cucinauomo tolleranza/intolleranza -jnito/rito donna
continuo/discreto /rete t,, Chiesa pcrsana festa
causa/effetto utopia domesticamento
tortura
nlythznt/logos
puro/impuro feticcio endogamia/esogamia
dipendema/indipendenza < / a a co/ b certezza/dubbio
,;v»:/hsvolo
violenra
origini fame
, "",desia religione famiglia
giocodivisibilità algoritmo coerenza Bagna/vizio incesto vegetale
lutto
dualità approssimaz'IO/IC convenzione
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cstegorie/categorizzszione stregoneria maschile/femminile
insieme
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determinat%ndeterminato matrimonioconoscenza rito
razionale/algebric%rascendentc empiria/esperienza
'» : jtccata
coppiefilosofiche parent
simmetria acro sncm/protsno caccia/raccolta
esperimento disciplina/discipline s»tt/t/t borghesi/borghesis totem
dono
strutture matematiche legge enciclopedia burocrazia economia uomo/donna eccedente
trasformazioni naturali/ categorie libertà/necessità innovazione/scoperta classi formazioneeconomico-sociale
metafisica
pastorizia
contadini lavoro
controllo/retroazione insegnamento primitivo
naturale/artificiale invenzione consenso/dissenso idealagia modo di produzione
energia reciprocità/ridistribuzlone
operatività egemonia/dittatura masse proprietà
analogico/digitale equilibrio/squilibrio rappresentazione
paradigma intellettuali
automa interazione ricerca proletariato riproduzione
previsione e possibilità libertà rivoluzione transizione sbbondsnza/scarsitàintelligenzaartificiale ordine/disordine sistematicae classificaxione
riduzione maggioranza/minoranza
macchina
bisogna
organirzazione flpctizlonc partiti consumo
programma semplice/complesso scienza politica accumulazione
simulazione
impasta
sistema apprendimento amministrazione
spiegazione capitale lusso
strumento soglia autoregolazione/equilibrazionc comunità
Verificabilità/falsificabilità cervello cf lli
vincolo confiitto oroe argento
comportamento cognizione
consuetudine costituzione élite distribuzione pesi e misure
e condizionamento induzione/deduzione
diritto democrazia/dittatura fabbrica produzione/distribuzione
controllo sociale innato/acquisito gergo
astronomia giustizia norma gestione ricchezza
emozione/motivazione IStlfito gfUPPO
cosmologie istituzioni pano imperialismo scambio
atomo emolecola mente opctazlonl msrginalità
gravitazione perceiione responsabilità potere opinione impresa spreco
luce
conservazione/invarianza potere/autorità povertà mercato
entropia
quozienteintellettuale
materia pubblica/privato merce
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propaganda
società civilespszio-tempo atmosfera cellula ruolo/status moneta
forza/campo
litosfera adattamento abitazionedifferenziamento stato socializzazione pianificazione
moto
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particella
pianeti mutazione/seleziane ambienteindividualità biologica spazio sociale rendita
sole
plasma polimorfismo città
integrazione salario
propagazione
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invecchiamento utilità
quanti ecumene valore/plusvalore
relatività
organismo
insediamento agricoltura
reversibilità/irreversibilità
regolazione
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stato fisico
sviluppo emorfogenesi
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commerciometabolismo popolazione
industria
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regione
eredità risorse
organico/inorganico
spazio economico
osmosi gene suolo sviluppo/sottosviluppo
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Tradizioni
Credenze, Dialetto, Enigma, Fiaba, Mostro, Popolare,
Proverbi, Tradizioni
x. Le t radizioni come meccanismi e come valori.
Non è possibile riflettere sulle +tradizioni+ senza prendere in esame due di
stinte accezioni del termine.
Da un canto si può pensare alle tradizioni come al supporto della trasmissio
ne, nello spazio e nel tempo, vale a dire quanto alla diffusione e alla persistenza,
dei dati storico-culturali registrati, in qualsiasi forma — orale, scritta, visuale,
ecc. —, all'interno di una cultura. Le tradizioni saranno allora, generalmente, il
patrimonio di ciò che è tramandato, senza che vengano formulati giudizi di va
lore o distinzioni qualitative. In tal quadro non si potrà non tener conto dei
meccanismi che presiedono alle eredità culturali e che contribuiscono a forma
re una tradizione
Dall'altro per « tradizioni» si potrà intendere un backgrounddi atteggiamenti
e valori consolidati nel tempo, mantenutisi inalterati nel corso della storia: un
blocco di +credenze+, immagini, simboli dotati di «lunga durata» e contrasse
gnati da un carattere decisamente positivo, quasi si trattasse d'irrinunziabili ac
quisizioni dello «spirito umano» in generale o, piu in particolare, di una data
civiltà, di cui costituirebbero il patrimonio inalienabile, la garanzia di continuità.
Due sono gli atteggiamenti principali che si riverberano su quest'ultima in
terpretazione, a seconda che nelle tradizioni si veda il nucleo permanente, por
tatore dei caratteri che formano l'identità di una cultura, intesa quasi in un'ac
cezione biologica come un organismo vivente dotato di una speciflca individua
lità, ovvero che si pensi alle tradizioni come a «preistoria contemporanea», so
pravvivenze, residui di un passato cristallizzato che in quanto tale si può risco
prire e utilizzare in qualsiasi presente.
A questi due atteggiamenti corrispondono due idee di fondo: secondo la
prima, per cosi dire umanistica, è l'universalità della natura umana a far si che il
contenuto dei testi antichi si conservi ancor oggi «sempre presente e acronico»
(Prado Coelho) ; per la seconda, affetta da evoluzionismo ingenuo, le tradizioni
rinvierebbero a un'epoca aurorale, priva di contrasti e conflitti, a un remoto
tempo-spazio fuori dal corso dei mutamenti da cui sarebbero discese per pro
gressivi impoverimenti.
Tradizioni e tradizioni popolari.
Nell'indicare i problemi principali sollevati dal tema+tradizioni+ e dall'area
da esso occupata in questa Enciclopedia, è evidente che assumono un deciso ri
lievo un tipo particolare di tradizioni, quelle che solitamente sono caratterizzate
Sistematica locale 7o4 7o5 Tradizioni
dall'attributo «popolari». Nel percorrerne taluni orientamenti, non si potrà fare sca (fondato nel r<Ir5), primi fra tutti Bogatyrev e Jakobson, che miravan<» :
a meno di prendere in considerazione il lucido contributo offerto da Giuseppe considerare il folclore nella sua autonomia, proprio allora che, a detta dello stesa<>
Vidossi nel r<1g4 al III Congresso nazionale di arti e tradizioni popolari che Jakobson, il mondo scientifico metteva in dubbio che la letteratura popolare 1><>s
tratteggiò allora, con prudenza ma anche con chiarezza, il campo di quegli studi, sedesse un suo valore intrinseco e la riduceva a cassa di risonanza dell'attivi)><
estremamente mutevole al variare delle scuole e delle tendenze perché evidente letteraria delle classi sociali superiori. Era il collegamento folclore-mito a n <>
riflesso del procedere delle ricerche sui materiali etnici e dei loro diversi prin dersi evidente anche là — nella cultura urbana (fra i gerghi, i +proverbi+, « I<
cipi e finalità. superstizioni di certi ambienti professionali ) ad esempio — dove non si sarchi><
Si disegnarono allora alcune prospettive principali (anche recentemente ri mai andato a cercare. Erano le peculiarità strutturali — stilistica, metrica, n;« .
prese(Bolgiani) nel proporre il quadro di riferimento storico-critico dello studio rativa — dei prodotti folclorici a non mostrare poi grandi differenze — come i»
della «religione popolare») : tale classificazione discende dai rapporti che sono vece avrebbero voluto i romantici di cui però venne recuperato il concett<> <li
stati riconosciuti fra cultura ufficiale, letterata e artistica, e cùltura «popolare», a «creazione collettiva» — con i procedimenti e l'attività proprie di uno scritt<><i.
seconda che a quest'ultima si sia pensato come pervasa da pratiche e credenze Era la vitalità del folclore in situazioni diverse da quelle originarie e nello stesa<>
dominate dall'ignoranza, dall'irrazionalità, dalle superstizioni (in Italia è esem tempo la sua estesa diffusione e vitalità a essere messa in luce da quelle ind;igi»i.
plare il caso di Leopardi ), oppure che romanticamente sia stata indicata come Il decisivo influsso delle scuole filologiche e linguistiche nel settore in cs:u»<
il mondo intatto della natura, luogo di conservazione di una memoria spontanea (per le ultime si pensi almeno alla fondazione della dialettologia come sci i»z;>
e originaria, fonte prima di ogni valore culto; è nel passaggio all'epoca domi della distribuzione sociogeografica della lingua) deve essere valutato nel qu;i<l«>
nata dal positivismo e dall'evoluzionismo che si coglie un cospicuo salto quali della costituzione di un fecondo campo disciplinare, quello dell'etnografia, t:u>l<>
tativo ; qui la realtà folclorica è la sopravvivenza impoverita di un passato di cui per intenderei, i cui nomi principali, per i fini qui tracciati, furono quelli <li
si sono persi i significati originari e di cui rimangono forme vuote, per cui si Arnold van Gennep e Marcel Mauss, per i quali è folclorico tutto ciò che si <>1>
dice che il popolo non produce ma riproduce (Dieterich, Hoffmann-Krayer). pone alla cultura ufFiciale, al monologismo ufficiale, per dirla con Bachtin. 'l'«»
Ma è proprio in questo clima ideologico che maturano, dopo le grandi raccolte denze programmatiche adesso riscoperte e riproposte in un momento di rie<»>
ottocentesche, le ricerche «positive», le grandi traversate documentarie dei com siderazione generale delle frontiere disciplinari. Anche la difficile e disp i<n<n<
paratisti, maggiori e minori, percorse, è vero, da ipotesi non certo incontrover demarcazione fra etnografia e folclore è indice proprio dei difFicili confini, <><>»
tibili, ma in cui si ritrova la passione di ricerca dei filologi impegnati a restituire, soltanto storico-geografici, fra mondo primitivo e mondo folclorico occident;>l<
non solo i singoli testi, ma anche le tradizioni culturali d'insieme a cui essi ap su cui con diversi intenti si sono esercitate la scuola finnica, quella tedesc;i i
partennero. quella anglosassone, tutte, in diversa misura, afflitte dal problema mono- o 1><>
Nel corso del cinquantennio che ci separa dalle note di Vidossi si deve dire ligenetico e quindi della propagazione degli elementi di cultura.
che non soltanto dall'antropologia culturale in senso stretto — in primis dai la Che quella folclorica sia materia colta decaduta oppure complesso origi»:>
vori di Lévi-Strauss — èvenuto il rinnovamento delle prospettive metodologiche rio di ogni civiltà è problema superato segnatamente appunto da Bogatyn'v i
e degli strumenti operativi inerenti le tradizioni ma anche dalla linguistica strut Jakobson, i quali nel proporre come si è visto una certa riabilitazione del punt<>
turale e dalla storiografia delle «Annales», i cui frutti vanno ben al di là del di vista romantico insistevano a mettere in luce che la nascita effettiva del 1>n>
l'ambito di riferimento loro proprio. Va subito aggiunto però che sin dalla metà dotto folclorico si realizza soltanto all'avvenuto suo accoglimento da parte <li
del xix secolo il legame fra teoria linguistica e studio del folclore è molto preciso una comunità.
cosi da permettere di configurare un'area, ancora da esaurire, che può andare
sotto il nome di etnoletteratura, etnolinguistica, i cui primi abbozzi si devono
far risalire alla formazione e allo sviluppo della filologia moderna, soprattutto, 3. I testi e le loro tradizioni.
nell'Europa occidentale, quella romanza; sono gli anni cruciali fra i87o e i<I3o,
all'incirca, a determinare un decisivo coagularsi d'interessi attorno allo studio È evidente che il problema delle +tradizioni+ (globalmente intese) non 1>ii<>
della formazione dei sistemi linguistici e delle loro tradizioni letterarie (costitui essere di pertinenza di un'area circoscritta di fenomeni storico-culturali m;> <
te, soprattutto nel medioevo, da un confluire di culto e di+popolare+, di arte e proprio della fisiologia di ogni sistema comunicativo e quindi della registrazi<>i><
di folclore) per cui, in ultima analisi, il programma scientifico principale in que di teorie e modelli, valori e+credenze+ in assetti formali e informativi cocr« >ti
sto terreno è ancora quello additato dal russo Aleksandr N. Veselovskij ottan — i testi —, i quali tutti conservano il loro carattere di oggetti storico-culturali i<>
t'anni or sono : determinare il ruolo specifico della tradizione nel processo della quanto attivati in e da una tradizione che funge da background, da piattaf<>r»»;
creazione individuale ; ad esso andrà aggiunto, su un versante certo non troppo continentale, da impalcatura tettonica del sistema. Considerando i due ordini
lontano, il proposito di quegli studiosi animatori del Circolo linguistico di Mo strutturali che presiedono all'organizzazione di ogni testo, quello interno, resi>
Sistematica locale 7o6 7o7 Tradizioni
operante dalla volontà di costruzione dell'autore e quello esterno in cui si mi tradizione, questa, da un punto di vista semiotico, sarà il complesso delle atte
surano le azioni del tempo (secondo espressioni di Avalle), si potrebbe dire che stazioni sottoposte all'azione del tempo, il modo di presentarsi dello sviluppo
le tradizioni agiscono soprattutto nel secondo ordine, quello esterno, configu diacronico di un'opera o, piu precisamente, il sedimentarsi nella storia indivi
randosi come la «riserva strutturale» (Lotman) di un sistema culturale, ma sono duale di un testo del sistema di segni culturali a cui appartiene.
attivamente presenti, quando pure sono stravolte o messe in discussione, anche In un ambito storico, tradizione è il complesso delle fonti, dei dati cono
all'interno di ogni testo e di ogni comportamento, solo che si consideri che le sciuti e delle immagini depositate che si presentano dotati già di una forma di
unità di contenuto che li compongono e i diversi assetti di organizzazione logica organizzazione prima ancora che si eserciti su di essi l'influenza di una ricerca
delle parti sono «agganciati» sotto forma di nuclei tematici e di moduli sintat critica, come se fosse possibile pensarli soltanto in un certo modo prefissato c
tici ai quadri formali propri della tradizione. incontrovertibile. Le tradizioni costituirebbero allora il campo del «già pronto»,
Nel parlare di +tradizioni+ non si potrà tacere che alcuni prodotti culturali secondo una formula caraallacultura russa,da Veselovskij a Lotman, e messa
che, da un punto di vista semiotico si sono chiamati «testi», hanno preminente ora in luce da Avalle ; le tradizioni, fondate su ciò che è definitivamente ogget
carattere tradizionale, altri conoscono una fortuna molto piu breve ed entrano tivato, radicate nel luogo dei fatti sui quali non si può nulla programmano il
ed escono dal vivo terreno di una cultura con molta facilità. La loro apparte conoscibile, il non ancora dato, e lo indicano e lo costruiscono prima ancora chc
nenza è circoscritta, limitata. Questo accade se ci si ferma al concetto di testo. appaia (Zumthor),
Ma se sipensa che ogni testo,siaesso partecipe dellacosiddetta«poesia d'arte» Le tradizioni accennano ancora a una duplicità: da un lato sembra che sta
o del folclore, è articolato al suo interno in una serie concatenata di fattori che biliscano a priori il modo in cui devono essere lette, generando l'impressione di
ne formano il contenuto, e che si potrebbero indicare col termine di 'motivi', costituire un sapere consolidato, di situarsi in un'area immune dalle trasforma
allora quel che si dovrà prendere in esame, da un punto di vista delle tradizioni zioni subite dalla cultura nel suo sviluppo, dall'altro designano ciò che preesiste,
non sono piu i testi come totalità inscindibili (la Commediadantesca, il com come somma di dati testimoniali concreti, alla formulazione di qualsiasi ipotesi.
portamento cavalleresco, la fiaba di Cenerentola, la Tempestadi Giorgione, o In ogni caso esse vengono considerate «oggettive», sottraendosi agli effetti delle
ancora una festa,un'opera musicale, una rappresentazione teatraleo cinemato valutazioni personali: è la memoria che fonda il programma culturale, non è
grafica...) ma le loro componenti che possono mantenersi nel tempo «saltando» quest'ultimo che determina le caratteristiche di ciò che entra a far parte della
o «passando» da un testo all'altro, oppure possono perdersi provvisoriamente o memoria. Le tradizioni lavorano per un presente e per un futuro che dovrà es
definitivamente, scomparendo cosi dalla scena della storia e dell'arte. sere un giorno considerato come passato.
Temi, motivi, immagini, tipi che quindi verranno riconosciuti come dotati
di una «lunga durata», in certi casi (come fece Curtius) dilatando fin troppo la
loro identità e permanenza nel quadro del tempo ; certo, se ci si sofferma ai loro 4. Tradizioni come intertestualità diacronica.
tratti di superficie, al modo di rappresentare delle situazioni di vita (l'odio tra
fratelli, la ricerca di un «tesoro», il superamento delle frontiere, l'alleanza rne Alcuni caratteri specifici ha assunto nell'attività storiografica e nella meto
diante il matrimonio, il contrasto fra anima e corpo, ecc. ), i motivi sono l'e dologia storica, certo non solo in quelle odierne, la tradizione orale come com
spressione di un sapere tradizionale, sono caratterizzati da una sorta di univer plesso di dati documentari; col che non si è inteso accogliere indiscriminata
salismo, anche se non proprio dalle dimensioni archetipiche e atemporali pro mente qualunque fonte orale, anche la meno attendibile e accertabile. In effetti,
poste da Jung. Ma non sarà soltanto il loro aspetto, la loro apparente persisten nel quadro della storia orale, soltanto le cosiddette fonti verbali «riferite» do
za a doverci preoccupare : quel che è da tenere in conto è la continuità dei valori. vrebbero entrare a far parte a pieno diritto della tradizione come catena di te
Temi identici nel loro modo di presentarsi possono convogliare distinti valori stimonianze (Vansina). Uno dei caratteri di tali fonti (forse non solamente a lo
in distinti momenti storico-culturali, in distinte esperienze di vita; e, viceversa, ro proprio) è che esse sono realizzate nel tempo presente della. viva testimonian
temi diflerenti possono essere portatori di uno stesso significato fondamentale. za e si pongono in sincronia con l'attività del raccoglitore o ricercatore come
comportamenti linguistici il cui oggetto di discorso è collocato nel passato, ma
In un ambito strettamente filologico, tradizione è il complesso delle testi non per questo avendo necessariamente un proposito deliberato di registrazione
monianze di un'opera costituito dai manoscritti e dalle stampe in cui essa è, storica.
parzialmente o completamente, conservata, e dalle citazioni, traduzioni, attesta Un problema per nulla marginale è costituito dalle tecniche di registrazionc,
zioni varie che risalgono a rami della tradizione diretta diversi da quelli noti. o, in termini piu precisi, dai procedimenti che fissano il parlato (per cui vale la
Nell'accogliere l'impostazione, secondo cui 'testo' non è soltanto un'opera lette definizione dei Maranda che considerano, il folclore un «unrecorded mentifacts»
raria, ma anche un affresco, un proverbio, un mito, un'opera musicale, una rap la cui struttura, in quanto testuale, di langue, va distinta dalle tecniche di ripro
presentazione teatrale, una fotografia ecc., se si dilata il concetto filologico di duzione eregistrazione) : un conto è avere a disposizione atti processuali, ra«
Sistematica locale 7o8 7o9 Tradtziom
conti popolari, relazioni sulla vita di persone devote scritte da confessori, ecc.; niche condizionate dall'esistenza collettiva (Zumthor) ; in tal senso il concetto
un conto è avere a disposizione, quando sia possibile, nastri magnetici sui quali di «lunga durata» dovrà essere ricondotto alla riconosciuta permanenza di va
si è meccanicamente impressa la voce (o anche l'immagine) degli interlocutori. lidità strutturale, per cui le tradizioni hanno funzione esplicativa e non costitui
Soprattutto nel caso di registrazioni scritte si dovrà rilevare che in queste si è scono soltanto il residuo piu o meno consistente di procedimenti standardizzati
in presenza del risultato di un processo simile a quello di traduzione, in cui (i paradigmidiKuhn, per intendersi).
non si possono non verificare perdite o alterazioni informative, dovute a fattori Esiste indubbiamente un certo divario fra arte e folclore quanto al costituirsi
fisici oggettivi — ad esempio, l'impossibilità di tener dietro al testimone — o a di due distinte formazioni sociali, quella delle élite che riflettono sui prodotti
fattori d'interpretazione, censura, anche inconsapevoli, che s'intrecciano talo culturali, sui loro valori portanti e sulle varie strategie di distribuzione dell'in
ra inestricabilmente coi dati reali e che, nel caso di omissioni piu o meno in formazione, e quello delle masse che, intese come ricettori piu o meno passivi,
volontarie, saranno molto difficilmente recuperabili. Fenomeni non dissimili si si limitano a fungere da canali di trasmissione. Per quel che attiene ai testi fol
constatano nello studio delle tradizioni manoscritte in cui, comparando le te clorici andrà osservato che, in virtu del principio della «censura preventiva»
stimonianze, è fondamentale procedere alla distinzione tra gli elementi da far che determina, come hanno osservato Bogatyrev e Jakobson, l'accoglimento di
risalire alla volontà dell'autore (e quindi facenti parte dell'originale), quelli la un tema all'interno di una comunità, è pressoché impossibile distinguere fra
cui responsabilità è da attribuire agli interventi di copisti, glossatori, rifacitori produzione e consumo, come se si trattasse di due momenti nettamente separati.
o a fattori di contaminazione, e quelli infine imputabili a errori di trasmissione Il fenomeno folcloricositestualizza,cioè nasce, quando viene accettato da parte
dovuti a sviste meccaniche, o, quando è il caso di stampe tipografiche, a un'im della comunità, la vita di un testo folclorico e dei suoi temi costitutivi dipende,
perfetta revisione. analogamente a quanto accade per la lingua, da un consenso collettivo.
Ciò che costituisce la testimonianza, il «testo» nella sua «datità» insomma, è Irrilevante quindi la risposta alla questione genetica: se si tratti di temi c
quindi strettamente legato nella sua vita e nella sua struttura ai procedimenti di valori propri di un'epoca aurorale, di età mitiche della civiltà, di una fondamen
trasmissione, alle varie forme di scrittura, ai diversi piani di manifestazione in tale condizione di innocenza del popolo, soprattutto contadino, se l'autore sia
cui si presenta. A ciò va aggiunto che, in quanto processo, il testo è il prodotto singolo, o collettivo: ciò che conta è la sanzione istituzionale, non l'origine (odi una serie di letture, interpretazioni, decodifiche, che si sono sedimentate non l'originalità ) in quanto tale.
solo stratificandosi immobilmente ma in modo tale da rinnovare incessantemen Certo, i mediatori culturali esistono, e cosi pure gli storiografi e ideologi uf
te i suoi rapporti col mondo esterno, cosi da ridefinire la sua identità culturale. ficiali, ma non necessariamente appartengono sempre alla «cultura egemone»;
Se è vero che c'è una storia dei fattori di continuità e una storia dei muta d'altro canto le cosiddette classi subalterne non sono puri strumenti inerti inca
menti, e oggi una storia delle crisi, come interpretazione delle accelerazioni e paci di elaborare cultura se non per deridere o rovesciare. Nel sottolineare il
dei rallentamenti, che mettono in luce i caratteri generali di una cultura (la carattere tendenzialmente sempre costruttivo della cultura non si potrà non ri
forza delle istituzioni, l'adesione alle mentalità collettive come «resistenza al levare che le osservazioni di Bachtin non possono essere indiscriminatamente
cambiamento» (Labrousse)) oppure l'intensità dei fenomeni in «punti di rottu estese a campi di applicazione fra loro eterocliti, ma hanno un senso soltanto sc
ra» nel quadro di cicli (Romano), per quel che attiene al linguaggio, in quanto ricondotte al loro contesto geografico e storico, a una certa concezione «locale»
supporto della formazione delle tradizioni non si potrà non continuare a rile del carnevale e del riso, difFicilmente universalizzabile, a meno di non cadcr«,
vare, nella linea di Saussure, che, trattandosi di un'istituzione in cui prevale net sia pure da opposti schieramenti, nelle paludi junghiane dell'atemporalità. Con
tamente l'arbitrarietà (e il cui campo di riferimento non è solo il mondo «rea ciò si potrà restare fedeli a Bachtin che ha parlato di «tempo grande» e non tli
le»), i segni che lo compongono sono in condizione di alterarsi solo in quanto pancronia generalizzata delle tradizioni e del +popolare+.
si continuano (Segre) ; in esso l'asse delle successioni e quello delle simultaneità Creazione individuale, mediazioni di gruppo, adesioni collettive possono di
(la diacronia e la sincronia saussuriane) sono distinti ma interdipendenti e per ventare tutte formule semplificatrici. Anche il criterio di distinzione fra granrlc
mettono d'individuare l'esatta posizione di un segno, il che sta a dire la sua e piccola tradizione (Redfield), propria rispettivamente dei «pochi che rifletto
identità. Un conto è porsi nel quadro della stabilità del sistema in un certo mo no» e dei «molti che per lo piu non riflettono», non convince. Il fatto di sapcr
mento, un conto è considerarlo dispiegato lungo il corso del tempo, ma come elaborare testi grammaticali, canonici, normativi non caratterizza di per sé una
non è possibile precisare la struttura di un linguaggio e di una cultura coglien maggiore coscienza dei valori condivisi ma semmai una capacità di conferire lor<>
done solo i mutamenti, cosi è del tutto insufficiente fermarsi ai meccanismi di una forma esplicita, certamente quindi piu complessa e sistematica dei giudizi
funzionamento dei segni e dei testi come realtà astoriche, immobili e autosuf di valore espressi dai nativi (richiesti sia nelle indagini sul+dialetto+ e sui dialct ti
ficienti. sia nelle ricerche etnoantropologiche) per i quali forse prevale sempre il riferi
La tradizione in quanto intertestualità diacronica, caratterizza piu accentua mento alla vita vissuta sulle capacità riflessive, ma per cui, bisogna dire, l'espe
tamente certe epoche, come il medioevo, il cui corpus di testi è dotato di tec rienza di parole ha un carattere di langue,anche quando la visione del mon<lo
Sistematica locale 7IO 7I I Tradizioni
sembra, soprattutto agli occhi di un osservatore esterno, non governata da un'i meno organizzativa della lingua storico-naturale e conservare l'«oscura coscien
deologia esplicita, anche quando sono in campo racconti tradizionali, ripetuti e za» (Avalle) che la lingua contiene qualcosa di evocativo irrinunziabilmente ori
ricordati (e non «semplici» +fiabe+) che paiono bloccare o annullare la storia. ginario.
Riflettere sulla «visione dei vinti», sulla dinamica oggetto osservato (i dati Ebbene, ancora recentemente (Toporov) èstatamessa in luce una certare
culturali ) / osservatore (se è esterno alla cultura in analisi o se pur vi appartie lazione fra le teorie linguistiche e le concezioni del folclore, il che, in termini
ne, in qualità di censore o di mediatore), sulle varie forme di etnocentrismi, sulle enciclopedici, significa una certa permeabilità concettuale (una consistente in
definizioni di barbaro, +mostro+, selvaggio, primitivo, marginale, significa ri tertestualità) fra i campi delle tradizioni e quelli dei linguaggi. Le+tradizioni+
flettere sul rapporto costruttivo, attivo, fra tradizioni (i valori propri del nucleo si articolano in linguaggi, i linguaggi, d'altro canto, prima fra tutti la lingua
centrale di una cultura, o di una civiltà ) e innovamento, in base alla dinamica storico-naturale, sono la piu salda delle tradizioni, il sistema che permane nel
fra conservazione etrasformazione, stabilità strutturale e morfogenesi, anche tempo in virtu di un tacito assenso, di un inconsapevole accordo sociale, fon
nel campo delle forme che hanno uno spessore storico, che hanno un'identità dato sul principio di arbitrarietà (Saussure) ; grazie a questo, nessun individuo
perché durano, che hanno un valore perché glielo riconosce una società umana isolatamente, ma anche nessuna élite, nessun gruppo di pressione potrà modi
nel suo complesso. ficare il sistema comunicativo a meno di non snaturarlo esercitando una piu o
Da questo punto di vista risultano particolarmente produttivi nell'esame meno velata coercizione, una piu o meno dichiarata censura. Si diceva, dunque,
della cultura i modelli spaziali (recentemente praticati, in diversi settori — se che esiste un preciso rapporto fra teorie della lingua e concezioni delle tradizioni
miotica, antropologia, storia — da Lotman, Douglas, De Certeau, fra gli altri). folcloriche. Basterà citare il metodo storico-comparativo, risalente circa alla me
In effetti, nel percorrere la traiettoria che raccorda in questa Enciclopedia i lern tà del xIx secolo, e presente sia nella linguistica sia nella folcloristica, ambedue
mi del gruppo di articoli qui in esame, si incontreranno temi caratterizzanti co rivolte a considerare gli esiti e la diffusione del patrimonio originario indoeuro
me +enigma+ e+mostro+ che possono segnalare i' limiti di una cultura, il modo peo, anzi ario-germanico ; e poi alla scuola formalistico-strutturalista, il cui com
in cui essa individua i propri confini (al suo interno e verso l'esterno) nei con pito è stato quello di riconoscere «il proprio» della lingua in quanto tale, ovvero
fronti di ciò da cui prende le distanze. L'enigma si configura come appartenente in quanto complesso ordinato di elementi finiti la cui identità e il cui valore
a un sapere, e/o a una condizione esistenziale (personale o sociale) da acquisire, scaturiscono dal rapporto che sono capaci di stabilire all'interno di un sistema.
a cui si può accedere (si vedano i riti di passaggio) dietro il superamento di una In virtu di tale correlazione, è parso altamente suggestivo l'accostamento fra
prova (non a caso esso caratterizza il racconto favolistico) : indica una distanza Ferdinand de Saussure, Vladimir Propp, Nikolaj Trubeckoj:segni linguistici,
che si può colmare (alludendo talora a un luogo o a una persona da raggiungere). personaggi della+fiaba+ (e, in parte, non soltanto della fiaba) sono entità nega
Il mostro gioca invece sui meccanismi dell'identità personale; esso. classifica tive e differenziali che traggono alimento dal concatenarsi di relazioni effettuate
un'alterità o una marginalità — in termini piu definitivi che transitori — secondo nel concreto della loro messa in opera, ma possibili in quanto tali nel sistema,
una demarcazione intraculturale (anche di carattere intrasoggettivo:si pensi ai nella langue che poi viene applicata nella concreta elaborazione e costruzione
fantasmi inconsci, ai miti personali ) o interculturale (di cui sono un esempio le di un testo comunicativo.
categorizzazioni di selvaggio/barbaro/civilizzato, primitivo, ma anche la produ Nemmeno è da trascurare l'attuale orientamento, da cogliere come risposta
zione immaginaria della fantascienza). al marxismo scolastico, che si potrebbe designare come «neoromanticismo», in
cui è agevolmente percepibile un ritorno ai grandi temi dello «spirito umano»,
alle universali caratteristiche dell'operare simbolico dell'uomo, a quelle che tem
La lingua e la tradizione. po fa si sarebbero dette le idee elementari comuni a tutti i popoli (Bastian) e che
poi, mutatis mutandis, sono state indicate come interessi umani perenni (Bock)
Alle origini, dunque, il linguaggio. Non da un punto di vista strettamente col loro patrimonio di designazioni colte nel rapporto istituzioni /ideologie (Ben
antropofisico, quasi si trattasse di valutare un prius storico o genetico con le veniste). Certo, oggi non si vogliono piu ricercare Ur-tipi risalenti a un remoto
annessedifficoltà di raggiungere una certezza. Alle origini il linguaggio come spazio-tempo da cui i diversi esiti sarebbero discesi lungo linee genealogiche
attività simbolica, rappresentatrice e comunicativa; in altri termini come siste aggregandosi in zone storico-geografiche; e nemmeno si crede piu al loro pro
ma modellizzante primario (Lotman), sulla base del quale altri sistemi di segni, gressivo impoverimento come avrebbero voluto gli evoluzionisti piu riduttivi;
da quelli rituali a quelli iconici, da quelli gestuali a quelli piu generalmente spa si tratta invece di cogliere, intendendo la cultura come un sistema comunicativo,
ziali, si sono organizzati e possono essere descritti. non solo i quadri di persistenza ma anche i fattori che determinano le perdite e
Pensare la realtà, anche quella «mitologica», in termini linguistici, come gli acquisti informativi nel corso dello sviluppo storico delle singole culture;
hanno proposto i «padri fondatori» degli studi etnoletterari russi, antesignani da una parte dunque gli elementi di continuità, dall'altra quelli di disconti
di una documentata semiotica della cultura, è riconoscere una priorità quanto nuità.
Sistematica locale 7I Z 7I3 Tradizioni
Per concludere, non si potrà fare a meno di osservare che il rispecchiarsi
Burke, P.
1978 Popular Culture in Early Modem Europe,Tempie Smith, London (trad. it. Mondadori,
della cultura nel linguaggio (secondo un'espressione impiegata da Benvenuto Milano rggo).
Terracini nel capitolo di Lingua libera e libertà linguistica (i<)63) intitolato ap Buttitta, A.
punto La lingua cometradizione) non ha alcunché di meccanico né di rigidamen r g79 Se miotica e antropologia,Sellerio, Palermo.
te causalistico, quasi che la lingua sia semplicemente uno strumento di registra Cocchiara, G.
zione della realtà. rg54 Storia del folklore in Europa, Einaudi, Torino; ed. Boringhieri, Torino 1971
C'è invece una lunga trafila di lavoro collettivo (Terracini) che s'intreccia Cortelazzo, M.
1976-78 (a cura di ) La ricerca dialettale, 2 voli., Pacini, Pisa.
con alcune piu alte e complesse capacità di elaborazione (è il caso di Dante per
Ivanov, V. V., e altri
l'italiano); il «farsi» e il «disfarsi» del linguaggio (l'espressione è di Coseriu e rg73 Tezisy k semioticeskomu izucenj iu kul'tur (v primenenii k slavjanskim tekstam), in M. IL
di Jakobson) fa leva su una volontà di cooperazione (piu o meno esclusiva, come Mayenova (a cura di), Semio<yka i struktura tekstu; studia postai«cane VII Mi«dzynar<o
indicano i +dialetti+) che è la molla stessa dell'attività linguistica e di tutte le doreemu Kongresorci Slareistárc, Warszaura, Ossolineum, Wroclaw, pp. 9-32 (trad. it. in
C. Prevignano (a cura di ), La sernlotica nei Paesi slavi, Feltrinelli, Milano 1979, pp,
manifestazioni delle tradizioni. Solo che, volgendoci al passato, il patrimonio I 94-22o ).
della lingua e della cultura apparirà appunto come tradizione, vale a dire nel Jakobson, R.
suo aspetto unitario (riferito a un «armonico complesso di eventi »), secondo una r 98o Ma gia della parola,Laterza, Bari.
formula che è ancora di Terracini e che i semiologi riconosceranno reintrodotta, Kángas Maranda, E., e Maranda, P.
con diversi risultati, da Lotman. s 1971 St r u ctural Models in Folklore and Transformational Essays, Mouton, The Hague.
L'elaborazione del patrimonio del passato è dunque, come ancora nota Lévi-Strauss, C.
va Terracini, il lato attivo, costruttivo delle tradizioni, quello insomma che
1958 An t hropologie structurale,Plon, Paris (trad. it. Il Saggiatore, Milano rg66).
Pagliaro, A.
Zumthor avrebbe poi indicato come «evolutivo» e «creatore», accanto a una rg7z For ma e tradizioni,Flaccovio, Palermo.
varietà «piu conservatrice e ripetitiva», il cui peso rispettivo muta al mutare Propp, V. Ja.
delle epoche e delle soluzioni prospettate. 1928 M orfologija skazki, «Academia», Leningrad (trad. it. Einaudi, Torino rg77 ).
Ricordava Eliot che quando alcuni fra i nostri recenti padri fissarono il luogo rg46 Is t origeskié korni volsebnoj skazki,Università statale di Leningrado, Leningrad (trad.
di Dio e posero tutti i santi scomodi, gli apostoli e i martiri in una specie di
it. Boringhieri, Torino 1973 ).
Giardino Zoologico, soltanto allora furono in grado di dare inizio all'espansione
Romano, R.
[rg8oj (a cura di) Le frontiere del tempo.Atti del convegno tenuto a Fermo su «Le forme della co
imperiale e allo sviluppo industriale. Sotto tale profilo le +tradizioni+ hanno noscenza e, aprile 198o, II Saggiatore, Milano 1981.
acquistato la funzione di un sapere inattivo, inerte, che le leggi del «progresso Saussure, F. de
dello spirito umano» si sono incaricate — anche solo provvisoriamente — di ar [rgo6-r r) Cou rs de linguistique générale,Payot, Lausanne-Paris rg16 (trad. it. Laterza, Bari
chiviare tra le filze piu polverose. [c.p.c.]. 197o )
Toporov, V. N.
1974 Folk Poetry: Generai Problems, in Th. A. Sebeok (a cura di), Current Trends in Lin
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IOI Credenze
Credenze ligiosi o parareligiosi come l'induismo, il buddhismo o lo shintoismo, il cui ca
rattere è quello di accogliere con tolleranza e spirito latitudinario i piu diversi
apporti religiosi, lo stacco prima accennato appare notevolmente attenuato: non
si saprebbe infatti quali contenuti specifici e differenzianti attribuire a termini
x. Sul concetto di credenza. che in quei contesti non conoscono specifiche differenziazioni lessicali.
La dicotomia semantica tra fede e credenza nasce e si sviluppa — con impli
Il termine 'credenza' non ha nella lingua italiana una definizione specifica cito atteggiamento polemico da parte dell'istituzione che si arroga il monopolio
che ne tracci i limiti e che, soprattutto, privilegi i contenuti o gli atteggiamenti della definizione di fede fissata dal proprio magistero — soprattutto nel contesto
per i quali appare legittima la sua utilizzazione. L'«atto del credere» col quale storico del cristianesimo occidentale, quando, a partire dalla «confessione di
i vocabolari indicano tautologicamente il significato di 'credenza' è indicativo fede» del concilio di Calcedonia (ygr), risultato di un lungo e spesso aspro di
dell'estrema genericità di comportamenti ai quali appare riferibile il termine battito cristologico con diverse sette «eretiche» (ariani, nestoriani, monofisiti,
in questione. Esso ricorre di frequente nel linguaggio comune e nella letteratura ecc.), il concetto di fede (e di salvezza) assume un carattere decisamente con
etnologica e folclorica, ove sta ad indicare per lo piu un dominio di atteggiamen fessionale. Il contrasto di Lutero con la Chiesa di Roma sul tema della fede e
ti, di modalità di relazione con la realtà, che non trovano, da parte dei soggetti delle sue mediazioni esprime chiaramente come la reciproca accusa di eresia,
individuali o collettivi che li pongono in essere, una tematizzazione esplicita o, e quindi la reciproca relegazione delle rispettive dottrine teologiche nell'ambito
comunque sia, una capacità di razionalizzazione coerente con un referente cul delle credenze degne di scomunica, non fosse che la conseguenza dell'appropria
turale definito, zione esclusiva del concetto di fede da parte di entrambe le Chiese, Le tradizioni
D'altra parte occorre sottolineare che, come nella lingua italiana esiste una della Chiesa romana sono per Lutero traditiones humanae,ossia pure credenze,
distinzione terminologica tra 'fede' e 'credenza', cosi la lingua francese distin non legittimate da referenti scritturistici: per il fondatore della Riforma prote
gue tra foi e croyance, quella inglese tra faith e belief, quella spagnola trafe e stante ciò che non viene da Dio, tramite le Scritture rivelate, viene dal diavolo.
creencia,quella tedesca tra Glaube e Volksglauben (o anche Meinung). Ora, il Di qui l'abrogazione da parte della Riforma di tradizioni che la Chiesa di Roma
termine croyanceha trovato ampio spazio nella letteratura teologica e storico aveva istituito e fatto rientrare come parte integrante di ciò che essa era venuta
religiosa francese, insieme al suo contrario incroyance: esso ha quindi acquisito storicamente definendo come «fede»: alcuni sacramenti, il purgatorio, le pre
uno spessore semantico assai complesso all'interno del quale croyancepuò essere ghiere per i defunti, il culto della Madonna, dei santi, delle immagini e delle
assunto talvolta come sinonimo di foi, mentreincroyance appare assimilabile reliquie, le cerimonie e le feste religiose, il digiuno, i voti monastici, ecc. D'altra
al vasto spettro di atteggiamenti e forme di pensiero tra le quali può essere pure parte lo scatenarsi delle guerre di religione, a partire dal terzo decennio del xvr
annoverato l'athéisme. secolo, e conclusesi con la pace di Vestfalia (r648) che formalizzò il principio
Notevolmente piu riduttive appaiono le connotazioni che il termine assume del cuius regio eius religio, ebbe come motivo formalela pretesa alpossesso della
nel contesto italiano, dove 'credenza' di rado sta ad indicare un atteggiamento vera fede e l'intolleranza reciproca delle confessioni (dietro le quali giocavano
di fede ortodossa (ossia regolata da una chiesa istituzionale con le sue dottrine notevoli interessi territoriali ed economici).
teologiche e le sue norme canonico-liturgiche). Essa sembra piuttosto che si ri Il problema della dualità fede-credenza, sostanzialmente coincidente ad un
ferisca — nella letteratura teologico-omiletica e nel linguaggio comune — a com tempo con la storia delle controversie interconfessionali e dell'ecumenismo
portamenti non collegati da una coerente concezione religiosa e prossimi a mo nell'età moderna (con le conseguenti ricerche e dibattiti intorno alla quaestio
dalità giudicate negativamente, in quanto non collimano con gli atteggiamenti fidei in seno alle confessioni cristiane dell'Occidente), costituisce un fatto interno
che dovrebbero discendere da una confessione di fede istituzionalmente fissata, alle Chiese e risponde generalmente a esigenze di natura apologetica, nel senso
oppure, per quanto accettati (o tollerati ) dal sistema ecclesiastico egemone, non della definizione di un'identità e di un modello «ulficiale» di autodemarcazione
trovano l'approvazione di quanti si collocano da un punto di vista razionalistico. che le Chiesehanno storicamente perseguito (o imposto se e nella misura in cui
In tal caso il significato del termine 'credenza, credenze' si avvicina a quello di tale definizione corrispondeva a esigenze istituzionali di affermazione ideologica
superstizione, assumendo il carattere di una degenerazione magica, oppure, se di un potere ad un tempo religioso e politico). Ora, tali esigenze sono sostan
giudicato dall'interno di un sistema religioso, di devianza rispetto ai principi, zialmente estranee alla ricerca storico-religiosa per la quale non esistono pro
alle norme teologiche proposte/imposte dalla Chiesa. blemi di distinzione tra fede e credenza. Infatti, se può esistere fra i due termini
Si può osservare che lo stacco tra fede e credenza viene tanto piu accentuato una differenza a volte abissale in estensione e profondità (De Martino ebbe oc
quanto piu il sistema religioso è dogmaticamente strutturato, valendo al suo in casione di scrivere, fuori da ogni intenzione irriverente, che tra lo scongiuro di
terno un complesso di criteri dottrinali e giuridici atti a distinguere la verità uno stregone e l'atto di consacrazione dell'eucarestia da parte di un sacerdote
dalle sue contraffazioni, l'ortodossia dall'eterodossia. All'interno di sistemi re cattolicocorre una differenza analoga a quellaesistente traun pallottolieree
Credenze I02 IO3 Credenze
un cervello elettronico), dal punto di vista storico-etno-religioso il nucleo so stazioni politico-culturali, coinvolgendo la classe operaia e larghi settori delle
stanziale comune ad entrambi è costituito dall'adesione esistenziale di un sog minoranze che vivono negli Stati Uniti,
getto o di un gruppo a realtà per loro natura inverificabili da un punto di vista Le dinamiche confiittuali, i rapporti polemici e talora d'intolleranza che in
logico o empirico. tercorrono tra fede e credenze (considerate queste ultime come un insieme di
La definizione precedente, per quanto ampia, non copre probabilmente tut sgregato, un agglomerato di atteggiamenti mentali e di comportamenti privi di
to l'arco delle credenze umane. Esistono infatti dei comportamenti che, pur non coerenza interna) insorgono con particolare intensità nei periodi di passaggio
facendo riferimento a realtà inverificabili, confermano la tesi di Durkheim se da un sistema religioso (e politico) ad un altro, sia quando il precedente è ancora
condo la quale «l'opinione, fatto eminentemente sociale, è fonte d'autorità» egemonico e tende a giudicare la nuova religione come credenza superstiziosa
[I9I 2, trad. it. p. 2o9]. L'opinione religiosa, nel pensiero durkheirniano, è il frutto e nociva all'ordine religioso (e sociale) dominante — il cristianesimo nell'epoca
di una pressione sociale che produce una costellazione di potenze nelle quali la romana fu a lungo perseguitato come prava superstitio —, sia quando la nuova
società ipostatizza i propri valori identificandoli in figure divine. Nel caso delle religione accetta con sempre minore tolleranza, o è costretta a subire, forme di
credenze può accadere che tale schema abbia una sua efficacia euristica in quanto comportamento sincretico con i residui culturali della religione precedente, i
fornisce i meccanismi interpretativi del tipo di pressione esercitata dal potere quali resistono, per quanto in modo magmatico, privati di ogni tematizzazione
politico — in consonanza con certi meccanismi sedimentati nella psicologia col teologica, nel costume popolare.
lettiva — in funzione del raggiungimento di determinati obiettivi, È il caso del L'insorgere di nuove credenze, la cui intensità assume in certe situazioni
culto della personalità inteso come credenza, condivisa da grandi masse popola storiche un andamento parabolico, è pure legata a particolari frangenti di crisi
ri, nelle capacità carismatiche di un capo (visibile) al quale vengono attribuite della società (si pensi, tra l'altro, alla fortuna della magia nel xvn secolo) : si
doti pressoché sovrumane, o quanto meno la capacità di enunciare verità indi tuazioni belliche che si protraggono a lungo, crisi economiche, epidemie, ca
scutibili, sia in ordine all'interpretazione del mondo presente e della storia, sia restie. Nel corso di tali congiunture possono verificarsi fenomeni quali appari
in ordine all'efficacia delle azioni da compiere per il raggiungimento degli obiet zioni, intensificazione di comportamenti magici, interpretazioni di fatti meteo
tivi fissati. rologici in termini di miracolo o di presagio, comparsa di personaggi che si au
Un altro tipo di credenze le quali, piu che essere religiose, utilizzano la reli todefiniscono profeti o portatori di salvezza. Nella psicologia collettiva tali fe
gione o, quanto meno, i termini religiosi piu diffusi in situazione di pluricon nomeni creano un reticolato protettivo la cui funzione è quella di dare una ri
fessionalità, è quella che valorizza il passato nazionale sino a creare uno spirito sposta alla «crisi della presenza» (De Martino) individuale o del gruppo, che
di venerazione per le tradizioni storiche e popolari nelle quali la nazione si rico non trova adeguata compensazione nelle istituzioni tradizionali, religiose o lai
nosce e s'identifica, e in forza delle quali il potere politico si sente investito di che, le quali peraltro risentono della congiuntura di crisi generale.
una missione salvifico-messianica nei confronti di altri popoli, la quale talvolta Le credenze cui sinora si è fatto cenno sorgono e si collocano in gran parte
altro non costituisce che la copertura ideologica della volontà di potenza e di una nel campo del religioso, implicano la nozione piu o meno precisa di una potenza
tensione imperialistica. In questa prospettiva si possono collocare quell'insieme (la Madonna, i santi, o altre entità che trascendono il livello umano). Esistono
di credenze, simboli e rituali che si sono venuti elaborando in modo non siste moltissime credenze, però, che non hanno un referente immediatamente reli
matico all'interno dei diversi strati della società americana a partire dalla dichia gioso (si è già accennato al culto della personalità) o il cui arcaico referente re
razione d'indipendenza (I776) e della promulgazione della Costituzione degli ligioso, ormai estraneo al contesto storico in cui esse assolvono tuttora alla loro
Stati Uniti (I787) e ai quali è stato dato il nome di religione civile americana. funzione, si è perduto nella memoria collettiva. Tali credenze assumono il ca
Tale insieme di credenze — in cui appaiono evidenti gli ascendenti predestina rattere di relitti che una cultura, generalmente subalterna, rifunzionalizza in
zionistici di estrazione puritana — non costituiscono una religione nel senso tec quanto esse trovano al suo interno le ragioni antropologiche d'essere e di soprav
nico del termine, ma utilizzano una terminologia di tipo biblico: soprattutto vivere. Giuseppe Pitré, nelle sue ricerche sugli Usi e costumi, credenze e pregiu
'Dio', custode dei valori e delle scelte politiche della nazione, ma anche 'esodo', dizi del popolo siciliano (I87I-I9I3 ) ha dato una minuziosa descrizione delle
'popolo eletto', 'terra promessa', 'nuova Gerusalemme', 'morte sacrificale', 're credenze che coprono sia il ciclo dell'anno, sia il ciclo della vita umana: la nasci
surrezione'. Per il suo carattere tendenzialmente emozionale e ideologico, la re ta, le nozze, la morte, il comparatico, il capodanno, la festa patronale, la Pasqua,
ligione civile americana è un fattore fortemente aggregante presso tutti quei set il Natale ; che riguardano il mondo celeste : il cielo, le stelle, la via lattea, il sole,
tori della società che riconoscono alla nazione americana sia un primato nel la luna, le eclissi, le comete ; i fatti meteorologici : la nebbia, le nuvole, la pioggia,
campo delle libertà democratiche, sia una missione particolare nei confronti di l'arcobaleno, la neve, i lampi e i tuoni, il vento; gli «esseri soprannaturali e
quei popoli che non appartengono al «mondo libero». Di qui gli atteggiamenti meravigliosi»: le anime dei morti e dei dannati, gli spiriti, il diavolo, le fate, le
tendenzialmente discriminatori all'esterno e conservatori all'interno che l'ideo persone e cose fauste e infauste ; la jettatura, il malocchio, il venerdi, i sogni, il
logia sottesa alla «religione civile» americana rivela nelle sue concrete manife lotto, il bucato, la scopa, il letto e altro. Per la gravidanza e la nascita (segmenti
Credenze I04 I05 Credenze
dell'esistenza altamente critici, in quanto sottoposti, in una società contadina stinguere due momenti dell'esperienza religiosa, ricacciando nell'ambito delle
povera, a gravi rischi di morte, sia per la madre, sia per il nascituro, o di parti credenze(superstizioni ) quei modi di pensiero e di comportamento religioso che,
infelici), l'insieme delle credenze e dei corrispondenti comportamenti cautela invece di aiutare l'individuo ad accrescere la propria razionalità e la conoscenza
tivi è fittissimo, seguendo tutto l'arco dei nove mesi e della fase conclusiva; ogni della realtà, lo mantenevano nelle tenebre dell'«impostura» e in uno stato di
evento imprevistoè carico di incognite oscure che occorre prevenire ebloccare perenne soggezione difronte alPotere. Condorcet nellasua Esquisse [i793-94]
a scanso diconseguenze irreparabili. esprime con crudo linguaggio le proprie opinioni sulla funzione delle credenze
Le notazioni del Pitré risalgono alla fine del secolo scorso, ma non si può religiose, che identifica con la superstizione tout court. Partendo dal giudizio ne
certo affermare ch' esse appartengano esclusivamente al passato: il problema gativo condiviso dalla cultura del suo tempo intorno all'età del medioevo, egli
delle credenze e dell'ampia quota di irrazionalità ad esse inerente non è stato eli sostiene che l'ignoranza ha prodotto «qui la ferocia, altrove una crudeltà rafFi
minato dall'avanzata dell'industrializzazione e dalla diffusione delle piu diverse nata, dappertutto la corruzione e la perfidia... Fantasticherie teologiche, im
tecnologie, dalla scomparsa pressoché totale dell'analfabetismo, dal fenomeno posture superstiziose, sono il solo genio degli uomini, l'intolleranza religiosa
globale della cosiddetta secolarizzazione che un'abbondante letteratura socio è la loro sola morale» (trad. it. p. 76).
teologica diede a suo tempo per irreversibile. Le contraddizioni interne sia alle In questo periodo d'intensi fermenti culturali, in gran parte polarizzati sul
società capitalisticamente avanzate, sia alle società dove le dinamiche capitali rifiuto del passato, il confronto con le culture delPOriente costituisce un'ulte
stiche hanno accentuato i conflitti derivanti dal divario esistente fra zone a svi riore occasione per liberarsi dei pregiudizi della tradizione. I costumi, i principi,
luppo tecnologico avanzato e zone tuttora a forte arretratezza economica, stanno le filosofie, le religioni orientali aiutano a scoprire il senso della relatività e apro
producendo l'insorgenza di nuove modalità d'insicurezza collettiva e di crisi no la via al dubbio e alla contestazione delle credenze piu diffuse. Il miracolo
di status culturale sulle quali si innestano talora comportamenti e credenze ma è una di queste, e su di essa si apre una controversia che, per le implicazioni
gico-religiose che appaiono in stridente contrasto con i processi di emarginazio connesse all'argomento, ben presto coinvolge le credenze religiose nel loro com
ne o scomparsa del sacro cui la rivoluzione industriale aveva dato inizio nelle so plesso e, in particolare, il cristianesimo. Sarà Hume a scrivere una Natural
cietà occidentali a partire dai primi decenni del xix secolo. History of Religion [i757], dopo avere steso un saggio sui miracoli nel quale, se
da un lato non compare una negazione in assoluto di avvenimenti che trasgre
discono le leggi della natura, dall'altro si pone in dubbio la validità delle testi
z. Il p r oblema delle credenze nella cultura occidentale. monianze, dal momento che la tendenza verso il meraviglioso, particolarmente
diffusa nella mentalità popolare, diventa ancora piu forte quando si unisce al
z.r. Credenze epensiero filosofico-religioso. sentimento religioso.
Le credenze religiose, secondo Hume, non sono affatto fonte di una piu alta
La tematizzazione del concetto di credenza/credenze sorge, in un'accezione e razionale moralità. Anzi, «in molti casi, i piu grandi delitti appaiono compati
essenzialmente polemica, nell'età dell'illuminismo, all'indomani della fine delle bili con la pietà e con la devozione superstiziosa» [I757, trad, it. p, 749]. Le
guerre di religione, quando la tolleranza religiosa diventa uno dei temi domi religioni popolari costituiscono un coacervo di comportamenti che esaltano le
nanti, sia dei movimenti pietisti e latitudinari sorti all'interno del protestantesi tendenze della psiche umana. Malgrado le apparenze delle forme di pietà «bar
mo anglosassone, tedesco, olandese e francese —dove si diffonde l'idea dell'ispi barie e capriccio.. costituiscono sempre il carattere dominante degli dei nelle
razione diretta dello Spirito Santo e la convinzione che i cristiani devono fidarsi religioni popolari» [ibid., p. 75o]. L'ipocrisia è il denominatore comune delle
della propria ragione, illuminata dalla Rivelazione che viene dalla parola di Dio credenze religiose. Per Hume non c'è rapporto tra religione naturale («tendenza
— sia dal nascente razionalismo filosofico che nelle sue prime manifestazioni in universale a credere in un potere invisibile e intelligente» [ibid., p. 752]), alla
trareligiose prende il nome di deismo. In un'epoca in cui la borghesia, ormai quale può accostarsi soltanto l'uomo colto, e le credenze religiose popolari,
saldamente affermata sul piano economico-commerciale come classe, manifesta frutto dell'ignoranza («Pignoranza è madre della devozione» [ibid., p. 753]) e
la sua crescente insofferenza nei confronti dell'ancien régime,la critica della fonte d'empietà
monarchia assoluta e dei suoi apparati di potere non puo non comportare una Il processo di dissolvimento della funzione delle credenze religiose, analiz
critica altrettanto radicale delle ideologie di supporto del dispotismo monar zato in modo sistematico da Hume, trova in Francia un terreno favorevole nel
chico. Prime tra queste, per il loro diretto rapporto d'origine con il secondo rilancio del cartesianesimo e nel rifiuto sempre piu esteso di tutto ciò che non
pilastro dell'ancien régime, le speculazioni dei teologi e le credenze inculcate nel appare trasparente alla ragione e allo spirito della scienza. I punti di vista di que
popolo attraverso i diversi e complessi canali di cui l'istituzione ecclesiastica si sto fenomeno culturale globale, al quale si ispireranno i principi dell''89, con
serve per la sua opera di educazione religiosa. vergono in un polo essenziale: proclamare l'assurdità delle credenze religiose
Chiamando in causa la religione nel suo complesso, iphilosophestesero a di e l'incompatibilità della tradizione religiosa custodita dalla Chiesa con le con
Credenze io6 I07 Credenze
quiste della scienza. Un sottile demolitore delle tradizioni religiose e delle cre terra di sangue per inintelligibili sofismi» [ibid.]. Perché, si chiede Voltaire, la
denze ad esse collegate si dimostra Bernard de Fontenelle, proponendosi di dare religione non si limita a pochissimi dogmi e non insegna «la giustizia, la tolle
un'interpretazione razionale ad ogni forma di credenza nel meraviglioso, nel ranza e l'umanità» [ibid.] >
miracolo e nel soprannaturale. E se tale progetto lo spinge a spaziare presso ci L'illuminismo esprimeva quindi da un lato, nelle sue figure piu rappresenta
viltà diverse da quella occidentale e a descriverne usi, costumi e credenze, non tive, il rifiuto delle credenze religiose, identificate con la superstizione e l'im
v'è dubbio che egli pone costantemente un'equazione fra tradizione e supersti postura, e giudicate come strumento di asservimento utilizzato congiuntamente
zione, sia in rapporto all'epoca precristiana, sia nei confronti del cristianesimo. dai due poteri dell'ancienrégime, dall'altro non negava in assoluto la validità
La lettura in controluce di una sua opera che suscitò indignate accuse di empie del cristianesimo, ma poneva l'accento sulla sua riduzione a dimensione etica
tà da parte dei Gesuiti, l'Histoire desOracles [i687], dà la misura del modo con dell'esistenza, sgombrando il campo da tutti i contenuti di tipo dogmatico che
cui l'attaccoalle credenze contemporanee potesse essere condotto con un'opera costituissero un ostacolo alla trasparenza della ragione e al miglioramento del
di divulgazione sulle «superstizioni» — gli oracoli diffusi presso le religioni me l'umanità. Tuttavia il quadro del pensiero europeo nel secolo dei lumi non è cosi
diterranee — di cui erano impregnate le credenze degli antichi. Secondo Fonte uniforme, anche se la grande impresa dell'Encyclopédie sembra riassumerne il
nelle anche nella vera religione s'introducono, puramente ad opera dello «spiri significato senza residui. L'ambiente germanico, dominato da un'ortodossia lu
to umano», elementi d'impostura quali furono appunto gli oracoli nelle religioni terana stagnante e reazionaria da almeno un secolo, era venuto manifestando,
greca, fenicia o egiziana. Ma è evidente che, per Fontenelle, anche nel cristiane col pietismo, segnali di ripresa religiosa che miravano a rinnovare la Chiesa, a
simo le aggiunte sono opera della Chiesa e del clero, il cui intervento sulla pu dare maggiore spazio all'esperienza spirituale individuale contro il monopolio
rezza del messaggio evangelico non può essere stato che deleterio. Tanto piu dell'ortodossia da parte dei pastori, a rivendicare il sacerdozio universale dei
che — e qui Fontenelle coglie acutamente un elemento particolarmente efficace fedeli.
del rapporto tra potere e psicologia collettiva — «la consuetudine ha sugli uomini In questo clima,il cui filone approderà alla fioritura revivalista dei primi de
una forza che non ha per nulla bisogno di essere appoggiata dalla ragione» cenni dell'Ottocento, l'atteggiamento dell'illuminismo tedesco nei confronti del
[ i687, trad. it. p. gg]. Cosi l'astuzia dei potenti sta nel profittare delle credenze le credenze religiose appare assai meno radicale di quello dei philosophes. Un
popolari, tanto piu efficaci quanto piu nascono dal mondo subalterno («i popoli tipico rappresentante di questa incrinatura nel fronte filosofico europeo del
credono meglio in quello che essi stessi hanno creato» [ibid., p. 7o]) e quanto piu xvni secolo è Lessing, il quale, al contrario di Hume e di Fontenelle, vede nello
i ceti dominanti riescono a conferire loro dignità dottrinale e parvenza di antiche sviluppo delle religioni non la trama storica dell'impostura e dell'ignoranza,
origini: «Per quanto ridicolo possa essere un pensiero, bisogna solo trovare il bensi una serie d'interventi divini rivolti ad educare progressivamente il genere
mezzo per mantenerlo in vita per qualche tempo: eccolo diventare remoto e umano. In questa prospettiva della rivelazione come storia e della storia come
acquistareautorità» [ibid., p. 76]. rivelazione, le credenze antiche, i miracoli e tutto ciò che rivestiva il carattere
Il riscatto dai pregiudizi era la premessa necessaria, per Fontenelle e per i del meraviglioso, hanno svolto una loro positiva funzione negli stadi precedenti
philosophes in generale, per il riscatto dal dispotismo monarchico ed ecclesiasti della storia della civiltà.
co. Spezzare la cappa pesante di entrambi i poteri era lo scopo precipuo che la Il pensiero religioso di Lessing è per tanti versi precursore della stagione
borghesia del xvrn secolo si poneva per accedere pienamente al ruolo di classe romantica e risente fortemente, malgrado la struttura prettamente illuministica
egemone. Di queste esigenze si fa interprete il personaggio che ha riassunto in del discorso, dell'atmosfera di reazione, da parte di consistenti settori del prote
sé, nella realtà e nel mito, lo spirito dell'età dell'illuminismo: Voltaire, il quale stantesimo tedesco, sia alla rigidità dogmatica cui si era ridotto il luteranesimo
distingue, sulla scia di Hume, un concetto di Dio primo motore, creatore e pa ufficiale del xvm secolo (con la sua pressoché totale simbiosi con lo Stato), sia
drone, il quale ricompenserà se si è fatto il bene e punirà se si è fatto il male, alla progressiva sottrazione della legittimità del religioso dall'ambito della ri
dalle religioni storiche che giudica, in dura polemica con Pascal, come sistemi Ressione filosofica. Ora, in una situazione totalmente diversa, d'isolamento e di
assurdi: il cristianesimo anzitutto, fondato da una figura altissima, ma poi tra conformismo cattolico connivente con il clima particolare dell'illuminismo na
dito e utilizzato per le azioni piu nefande. Non basta infatti per Voltaire pro poletano, si svolge nello stesso periodo la meditazione solitaria di Giambatti
clamare la fede; anzi, il fanatismo con cui sono state difese le credenze è assai sta Vico, per il quale la religione appare un'esigenza primaria che scaturisce dal
piu deleterio dell'ateismo : «L'ateismo non serve da freno ai delitti, ma il fana desiderio di «vivere eternamente», «il quale desiderio esce da un senso comune
tismo spinge a commetterli» [r764, trad. it. p. y8]. Credenze, fanatismo, dog nascosto nel fondo dell'umana mente che gli uomini sono immortali... Negli
matismo formano dunque un tutt' uno nel pensiero di Voltaire. «La nostra santa estremi malori di morte desideriamo esservi una forza superiore alla natura per
religione» moltiplicando i suoi dogmi non fa che incrementare la credenza in superarli. La quale unicamente è da ritrovarsi in un Dio che non sia essa natura
«cose impossibili, contraddittorie, ingiuriose per la Divinità e perniciose al ge superiore, cioè una Mente infinita ed eterna» [r73o, ed. reg i p. 8]. La civiltà
nere umano» [ibid., p. 378]. Le religioni non hanno fatto altro che inondare «la umana trova quindi, per il Vico, le sue origini nella religiosità che non è fonda
Credenze ro8 CredenzeI09
mentalmente né errore, né inganno, ma radice di eticità e di progresso : essa biblioteche creando gravi difficoltà al lavoro teologico. Esso trova pure in Joseph
<(unicamente resse lo stato delle famiglie» [ibid.]. de Maistre e in Louis de Bonald i teorici di una politica cattolica essenzialmente
Il tramonto dell'illuminismo è contrassegnato fra l'altro — lo testimoniano controrivoluzionaria che «alla ragione oppone la tradizione» e prefigura «un
Lessing e Vico — dalla scoperta della funzione «educativa» svolta dalle religioni blocco cementato da una gerarchia che trasmette l'autorità da Dio al Sovrano
nella storia dell'umanità e del valore (quanto meno estetico) di tradizioni, co ed al capo-famiglia» [ibid., p. z']. Un blocco che Bonald acutamente intuisce
stumi, credenze, cerimonie di cui i philosophesavevano fatto un fascio, rele essere possibile istituire e mantenere soltanto se si ostacolerà quel flusso migra
gandoli tra gli ostacoli (le «imposture») che piu avevano pesato nel ritardare lo torio dalla campagna alla città che la nascente rivoluzione industriale ha iniziato
sviluppo intellettuale dei popoli. In questo periodo, mentre Goethe scopre il a mettere in moto. La vita rurale, con i suoi ritmi, le sue scadenze, i tipi di rap
«popolare» nei suoi momenti creativi e gioiosi, per Herder, che pure non crede porti che ha stabilito fra gli uomini e fra i ceti sociali, comincia a diventare negli
alla divinità di Gesu Cristo, il cristianesimo rimane la piu alta espressione della ambienti cattolici un mito, una credenza a cui la Chiesa rimarrà tenacemente
storia dell'umanità. Le credenze religiose perciò, quali si trovano ad esempio collegata a partire dal momento in cui si accorgerà che gli effetti, sul piano reli
nella Bibbia, esprimono soprattutto lo spirito di un popolo che attraverso di gioso, della rivoluzione industriale, ovunque avanzante inesorabilmente in Eu
esse racconta la propria storia e in esse identifica la propria specificità culturale ropa, sono ben piu catastrofici di quelli prodotti dalla rivoluzione francese. Il
e nazionale. declino della pratica religiosa e l'atteggiamento anticlericale non riguardano piu
I valori della sensibilità, del misticismo, della religiosità (alimentati questi soltanto — a partire dai primi decenni del xrx secolo — ristrette cerchie di intel
ultimi dal persistente filone pietistico presente nell'area del protestantesimo), lettuali, ma si diffondono tra le masse, in mezzo a quel popolo sul quale la Chiesa
del sentimento e delle forme di comportamento collettivo, particolarmente dei era abituataa mantenere, ad imporre lapropria egemonia e dal quale, attraverso
ceti subalterni trovavano ora — impersonati da scrittori e filosofi come Schelling, un processo di acculturazione definito dalla ratio studiorum vigente nei seminari,
Jacobi, Novalis, Schlegel, Spener, Hamann — il clima politico-culturale favo trae la grande maggioranza del personale ecclesiastico incaricato della guida del
revole per un rilancio che avrebbe investito ampi settori della società europea, le parrocchie e della diffusione di concetti come quelli espressi da un catechismo
assumendo talora connotazioni decisamente reazionarie, politicamente coinci dell'epoca, secondo il quale «a prevenire ne' paesi cattolici le rivoluzioni contro
denti con gli indirizzi e gli obiettivi della Restaurazione. Il ritorno alla religione i sovrani legittimi parmi che basterebbe, o avrebbe almeno grandissima forza,
è infatti uno dei tratti distintivi dell'epoca della Restaurazione e del clima di ri l'istruzione fatta al popolo da' propri pastori sulla incompatibilità della religione
vendicazione del diritto divino del re, del potere assoluto e del principio di le nostra santissima colle rivoluzioni medesime» [citato in Prosperi r97g, p. z ar].
gittimità che accompagna il ritorno sul trono delle vecchie dinastie. Nello stesso periodo i paesi protestanti assistono ad un risveglio religioso
L'esigenza diffusa di recuperare in termini di significato e di valore il senti (revival) che si esprime nella ricerca di una comunione diretta con Dio, nella
mento religioso trova nella Chiesa cattolica, che ha appoggiato il ritorno dei so pratica di una severa disciplina e nell'attuazione di opere assistenziali e filan
vrani sui loro troni, un referente promozionale attivissimo. Il mito del medioevo, tropiche. Si tratta insomma della ricerca di una pratica cristiana piu intensamen
uno degli aspetti caratteristici della cultura del romanticismo, viene istituzio te vissuta e di cui le chiese istituzionali non dànno piu testimonianza, di un'edi
nalizzato nell'ideologia della res publica christiana come età felice che spette ficazione personale basata sulla Bibbia, ma anche di un'esperienza comunitaria
rà alla Santa Alleanza ricostituire. E mentre un Chateaubriand col suo Génie nella quale la presenza dello Spirito sia vissuta in modo piu ricco e fraterno (è
du christianismedà l'avvio ad una nuova apologetica cattolica impegnandosi a il caso, tipico, delle «comunità dei Fratelli moravi» in Germania ). Ora, il «ri
«riabilitare la religione di fronte alleélites» [Dansette r 948-5r, trad. it. I, p. 2OI], sveglio» nell'area protestante obbedisce in parte ad esigenze interne alle Chiese
l'offensiva della Chiesa, condotta capillarmente per mezzo dei vescovi e del e alla maggiore libertà di cui godevano i credenti riformati, ma certamente si
clero, vuole raggiungere le masse e ricostituire nelle menti sconvolte dalla Ri tratta in gran parte di una reazione di paura di fronte alla rivoluzione. Non solo,
voluzione e dagli arbitri del regime napoleonico, un'immagine della religione ma nei paesi protestanti in cui si rifugiano gli esiliati o i perseguitati cattolici
che sia in perfetto accordo con il nuovo clima politico. Cosi può accadere che francesi, si assiste a forme di ecumenismo il cui cemento ideologico è dato dalla
all'inizio degli anni 'zo dal pulpito di Notre-Dame si rivendichi, con l'evidente comune opposizione antirivoluzionaria, anche se il discorso non va generalizza
scopo di esaltare la monarchia legittima e di gratificare la nobiltà offesa dalla to, poiché gli atteggiamenti nei confronti della rivoluzione francese e della ri
Rivoluzione, la discendenza di Cristo «per parte di madre, da un'ottima fami voluzione industriale non coincidono necessariamente.
glia» [ibid., pp. ag-44] e si sottolineino le «eccellenti ragioni per vedere in lui In questo clima di restaurazione, politica e religiosa ad un tempo, si assiste
l'erede del trono di Giudea» [ibid., p. zgz]. ad un rilancio dell'esperienza religiosa in tutte le sue forme purché, come ebbe
Ma il clima religioso della Restaurazione non è soltanto definibile da una occasione di affermare Federico Guglielmo III di Prussia già nel rp98, si convin
scacchiera di interventi, di scritti, di omelie tutti convergenti a recuperare il cesse «la parte non illuminata delle comunità ecclesiastiche che la pace, l'amore
tempo perduto dopo che la Rivoluzione aveva distrutto monasteri e disperso e la sottomissione sono le sole cose necessarie nelle questioni religiose» [Léo
Credenze xxo Credenzexxx
nard x96y, trad. it. III, pp. zero-5x]. Un pensatore che seguirà fedelmente le processi riguardanti gli uomini in generale,è condotta da Ludwig Feuerbach in
indicazioni del re indicendo nel x8x7, per suo ordine, un sinodo di unione delle L'Essenza del Cristianesimo [x 8gx] : la religione non è altro che un insieme di rap
due comunità luterana e calvinista in una «nuova chiesa», è Schleiermacher, presentazioni che l'uomo proietta fuori di sé e alle quali dà una consistenza au
secondo il quale la religione nasce spontaneamente nella coscienza, indipenden tonoma. Il meccanismo con cui la mente umana concepisce il divino consiste
temente dal senso di timore che l'uomo può provare di fronte alla natura e alle nel conferire una personalità autonoma ai sentimenti piu elevati, proiettandoli
vicende dell'esistenza. Essa è radicata nel sentimento di un Assoluto che so in ipostasi extratemporali, e instaurando sentimenti di dipendenza nei confronti
vrasta l'uomo e nei cui confronti l'uomo prova un senso di dipendenza. Con di tali ipostasi. Ne deriva che l'immagine di Dio viene costruita dal pensiero
Schleiermacher la religiosità entra nell'esistenza come dimensione della co umano mediante una sistematica sottrazione che l'uomo fa a se stesso dei propri
scienza umana. Le sue diverse manifestazioni corrispondono alle individualità attributi. Questo processo di autosottrazione conduce ad uno sdoppiamento del
collettive dei popoli e il suo recupero rientra nelle speranze delle Chiese le quali, la personalità: la religione si configura come il rapporto stabilito con un Doppio
pur avendo superato,in un clima di revanche, lagrande paura, coxninciano a che l'uomo pone davanti a sé e nel quale ha travasato le proprie qualità, esal
rendersi conto degli effetti disgreganti, dal punto di vista religioso, che la na tandole. Il Doppio non è visto in realtà come tale dal soggetto religioso, ma è un
scente rivoluzione industriale va producendo presso i ceti subalterni tradizio Essere che si pone di fronte all'uomo il quale intreccia con esso quei complessi
nalmente legati ai costumi e alle credenze che costituivano il tessuto culturale sistemi di pratiche e credenze che costituiscono le religioni storiche. La tenden
della società rurale. za della borghesia ottocentesca a identificarsi con l'umanità tutta, ad appropriar
I conati religiosi del romanticismo, mentre da un lato tendevano a valorizzare si di ogni valore, a porsi come unica forza motrice della storia, si riflette nel pen
la religiosità come componente essenziale della cultura e dell'anima popolare, siero del filosofo tedesco, in questa esigenza di recuperare l'umanità dell'uomo,
dall'altro si scontravano con la dura realtà di un modo di produzione che avreb svelando il processo di sdoppiamento della personalità e di alienazione che sa
be radicalmente mutato le condizioni di vita di grandi masse umane e sconvolto rebbe a fondamento delle religioni positive.
gli universi culturali entro i quali i ceti subalterni, e non soltanto quelli, ave La critica feuerbachiana alla religione si trova al centro di un dibattito che,
vano trovato da lunghissimo tempo la legittimazione della propria collocazione come riflesso di una situazione storico-culturale in profonda trasformazione e
storico-sociale. Ora, poiché i processi mentali di autolegittimazione collettiva coinvolgente in modo generale tutta la società, aveva investito non soltanto il
erano essenzialmente ancorati nel loro complesso ad una visione religiosa del problema della religione in quanto tale, ma era risalito alle figure e alle fonti su
l'esistenza, la crisi della concezione romantica della religiosità come funzione cui le Chiese, corresponsabili della svolta reazionaria in corso, fondavano la le
pedagogica (Lessing) e come sentimento dell'Assoluto (Schleiermacher) nasce gittimazione della propria presenza storica.
e si sviluppa soprattutto in un clima in cui i conflitti di classe e la presa di co In questo contesto di critica radicale, e della religione in generale e del cri
scienza dei primi movimenti operai organizzati tendono a rovesciare il ruolo stianesimo in particolare, riflesso di una crisi profonda del vissuto religioso, s'in
attribuito dai romantici alle credenze religiose e a contestarne l'asserita funzione seriscead un tempo come problema lateralee come referenteesemplare la cri
educativa. Cosi, in una lettera circolare del movimento cartista inglese (x839) tica della religione condotta da Marx, inquadrata in una poderosa analisi dei
si legge: «Siamo entrati recentemente in una chiesa e abbiamo sentito il predi meccanismi della società capitalistica e arricchita di contenuti analitici che, se
catore descrivere i tormenti dei dannati, e spedire a questi tormenti l'ingrato po da un lato storicizzano le tesi feuerbachiane nel contesto del concetto di aliena
vero che si ribella contro Dio, osando laxnentarsi per la sua povertà... I ricchi zione che Marx rapporta direttamente a quello di proprietà privata, dall'altro
fanno lega assieme per opprimerli, ed i preti descrivono il castigo per la tra assumono lacritica delle credenze religiose come presupposto e modello di ogni
sgressione per tenerli legati con la paura ad un'obbedienza passiva, cui essi critica. Il passo che porge la sintesi del pensiero marxiano e che introduce pe
dànno politicamente il falso nome di umiltà cristiana» [citato in Pombeni x977, raltro nell'immagine delle credenze religiose quel carattere di profonda ambiva
p. xxoj. lenza che gli ha riconosciuto in seguito la piu attenta tradizione marxista, si
I filosofi della cosiddetta «sinistra hegeliana» riflettono in modo piu o meno legge nell'Introduzione alla Critica dellafilosofia del diritto di Hegel: «La reli
mediato il processo di crisi della credenza (religiosa in particolare) che la rivo gione è la teoria generale di questo mondo, il suo compendio enciclopedico, la
luzione industriale sta trasformando in fenomeno di massa. Non a caso il loro sua logica in forma popolare, il suo point-d'honneur spiritualistico, il suo entu
pensiero parte dalla, o si polarizza sulla, critica della religione e, in generale, delle siasmo, la sua sanzione morale, il suo solenne completamento, il fondamento
credenze diffuse tradizionalmente nei diversi strati sociali, introducendo equa generale della sua consolazione e giustificazione... La miseria religiosa è, da un
zioni quali religione = alienazione, religione = ideologia, che costituiranno il re lato, l'espressione della miseria effettiva e, dall'altro, la protesta contro questa
ferente privilegiato delle analisi di sinistra delle credenze religiose sino ai giorni miseria effettiva. La religione è il gemito della creatura oppressa, l'animo di un
nostri, La critica piu radicale e conseguente dei meccanismi mentali che pre mondo senza cuore, cosi com'è lo spirito di una condizione di vita priva di spi
siedono all'elaborazione delle figure, delle credenze e dei sistemi religiosi, come ritualità» [x843, trad. it. pp. 394-9$].
Credenze CredenzeI I3
La contraddizione fra «miseria» e «protesta», cosi problematicamente posta ridotto le proprie dottrine originarie a folclore per le masse hanno assunto in
in luce da Marx nell'esaminare il ruolo delle credenze religiose, appare parti gran parte il carattere di credenze che ogni strato sociale ha plasmato piu o meno
colarmente accentuata da Engels, che osserva i fatti religiosi piu in chiave stori implicitamente per le proprie esigenze: «C'è un cattolicismo dei contadini, un
ca, nel loro concreto processo di interazione con la realtà sociale, che in una pro cattolicismo dei piccoli borghesi e operai di città, un cattolicismo delle donne e
spettiva esplicitamente teoretica. Il suo interesse per il cristianesimo primitivo un cattolicismo degli intellettuali anch' esso variegato e sconnesso. Ma nel senso
e le sue ricerche sui movimenti contadini che precedettero e accompagnarono comune [ossia nell'insieme delle credenze] influiscono non solo le forme piu
la Riforma protestante, indicano che nel pensiero di Engels la religione non è rozze e meno elaborate di questi varii cattolicismi, attualmente esistenti; hanno
necessariamente e soltanto la forma capovolta della realtà, ma caratterizza l'at influito e sono componenti dell'attuale senso comune le religioni precedenti e
teggiamento delle classi sociali e il loro rapporto con le condizioni d'esistenza le forme precedenti dell'attuale cattolicismo, i movimenti ereticali popolari, le
e di conflitto reciproco. In particolare, la versione «eretica» dell'ideologia reli superstizioni scientifiche legate alle religioni passate, ecc. Nel senso comune
giosa dominante diviene sovente, secondo Engels, lo strumento di una classe predominano gli elementi "realistici", materialistici, cioè il prodotto immediato
ancora dominata e la molla ideologica portante della propria rivolta. Anche le della sensazione grezza, ciò che d'altronde non è in contraddizione con l'ele
classi subalterne possono utilizzare l'ideologia religiosa, sia perché questa per mento religioso, tutt' altro; ma questi elementi sono "superstiziosi", acritici»
mette loro d'interiorizzare la situazione di oppressione in cui si trovano, subli Plaid >Pr397]
mandola nel riferimento ad una metastoria in cui tale situazione sarà sanata, sia La concezione gramsciana del folclore come « "concezione del mondo e della
perché, al contrario, l'ideologia religiosa può produrre uno stato di tensione vita", implicita in grande misura, di determinati strati (determinati nel tempo e
utopica con esiti oggettivamente rivoluzionari, in quanto consapevolmente ten nello spazio) della società, in contrapposizione (anch' essa per lo piu implicita,
denti a capovolgere lo status quo e a ripristinare una mitica condizione origina meccanica, oggettiva) con le concezioni del mondo "ufFiciali' » [ l935, ed. r975
ria. Secondo Engels le credenze religiose manifestano atteggiamenti diversi e p. z3r r], si muove nella stessa prospettiva d'identificazione delle credenze po
oggettivamente contrastanti, nel loro collegamento ideologico con le classi in polari col senso comune e introduce l'idea di una loro refrattarietà ad ogni ten
conflitto e, d'altra parte, possono produrre presso le classi subalterne uno status tativo di tematizzazione. Ciò significa che nel pensiero gramsciano le creden
di tensione utopica che si esprime attraverso sia un'interpretazione «eretica» ze popolari possono essere comprese «solo come riflesso delle condizioni di vita
della dottrina del sistema religioso dominante (la Chiesa), sia una visione eguali culturale» degli strati subalterni: esse hanno una loro ragion d'essere e perciò
taristica,a volte esasperata e astorica, del futuro assetto da instaurare. una coerenza interna che è di natura diversa rispetto a ciò che la cultura domi
La tradizione marxista contemporanea non sempre ha seguito, per quanto nante intende per coerenza e sistematicità. Le credenze popolari, insomma, si
concerne l'analisi delle credenze religiose popolari, le indicazioni complesse e pongono come altre rispetto alla cultura delle classi egemoni. L'originalità della
problematiche dei fondatori. Anzi, spesso vi ha sovrapposto una componente concezione gramsciana, cosi ricca di stimoli antropologici, consiste appunto nel
positivistica o uno schematismo dettato dalle congiunture storiche della lotta fattoche per Gramsci folclore e credenze religioseconfluiscono nel senso co
di classe che spesso ne ha travisato il nucleo piu profondo. La riscoperta del mune.
ruolo del religioso-popolare in rapporto ad una situazione storica concretamente Il problema delle credenze, di qualunque natura esse siano, per il quale ab
determinata — la presenza di una tradizione cattolica egemonica e di grandi mas biamo colto l'interesse nella tradizione marxista di maggior prestigio, è emerso
se religiosamente orientate in Italia — è reperibile in questo secolo nell'opera di in quell'area del cristianesimo europeo che ha sentito in modo profondo l'esi
Gramsci. Il problema delle credenze in Gramsci si colloca nel quadro di una genza del recupero di una testimonianza il piu possibile prossima ai moduli ori
piu ampia riflessione che, per quanto forzosamente non sviluppata in modo si ginari dell'Evangelo. Un referente di notevole spessore etico-religioso è rappre
stematico,percorre pressoché tuttol'arco dei Quaderni del carcere :essa riguarda sentato dal dibattito iniziato sintomaticamente, all'indomani del primo conflitto
il concetto di senso comune,la « filosofia dei non filosofi », ossia « la concezione del mondiale, con la pubblicazione del celebre commento di Karl Barth alla Lettera
mondo assorbita acriticamente dai vari ambienti sociali e culturali in cui si svi ai Romani di san Paolo [r9z9] in cui Barth rivendicò con forza il primato della
luppa l'individualità morale dell'uomo medio» [r93z-33, ed. r975 p. r396]. parola rivelata e la radicale trascendenza di Dio.
La riduzione della riflessione critica sulla storia e la società — nello specifico : La conseguenza di questo ritorno alle fonti del pensiero cristiano riformato
il marxismo — a senso comune, cioè a dogma assorbito in modo acritico (come (in un momento cruciale per l'Europa, in cui alla rivoluzione d'ottobre stavano
credenza), è uno dei pericoli piu gravi in cui, secondo Gramsci possa incorrere rispondendo i fascismi prossimi a impadronirsi del potere), che Barth avrà modo
«la filosofia della prassi», una volta che questa divenga patrimonio ideale condi di precisare a partire dagli anni '3o, nella Dogmatica ecclesiastica [r93z-66], è
viso da grandi masse. Per Gramsci, la tendenza riduttivistica della coscienza la condanna di ogni tentativo compiuto da parte dell'uomo di gettare un ponte
collettiva, consistente nel riportare la scienza a senso comune, è un processo la verso la divinità e la qualificazione di idolatria attribuita a tale iniziativa indebita.
cui responsabilità ricade essenzialmente sulle religioni storiche, le quali, avendo Nasce cosi il problema della religione come negazione della fede.
Credenze CredenzeII5
Le religioni, o piu in generale, le credenze (magico-)religiose, che sono il analisi comparate e di autoanalisi alla cultura europea. La bolla del r557 con
frutto della speculazione dell'uomo (anche all'interno del cristianesimo) deriva cui Paolo III poneva fine ad una lunga disputa di cui erano stati protagonisti i
no, secondo Barth, da una manomissione satanica. Il contrasto tra fede e reli teologi di Salamanca, proclamando che gli Indiani erano veri uomini, liberi di
gione (includendo in quest'ultimo termine tutta la dinamica dei comportamenti, disporre della loro persona e dei loro beni, apriva ufficialmente la strada all'atti
degli atteggiamenti, delle credenze che non esprimono una costante tensione vità missionaria, cioè alla lotta su scala mondiale per l'estirpazione degli (< errori »
verso la Parola di Dio — anche da questo punto di vista Barth, socialista, denun in cui erano immersi i selvaggi e per la diffusione del Vangelo nei territori di
ziò costantemente il nazismo come idolatria) appare, nella prima fase del pen recente conquista.
siero barthiano, insanabile. Tuttavia questo radicalismo si è venuto attenuando La mentalità religiosa del tempo scorgeva l'opera del demonio nelle reli
nel tempo : negli ultimi volumi della Dogmatica ecclesiastica,si coglie progressi gioni e nelle credenze dei popoli extraeuropei, cosi come giudicava diabolica e
vamente il riconoscimento dell'ineliminabile componente umana presente in da combattere con ogni mezzo la stregoneria in Europa. Il primo capitolo della
ogni manifestazione di fede. seconda parte del Malleus maleficarum, il piu diffuso manuale circolante presso
L'originaria intransigenza barthiana, con l'aggiunta di un rifiuto pressoché i tribunali dell'Inquisizione, risponde al quesito «Come i demoni per mezzo
totale di ogni esperienza religiosa extracristiana, è stata ripresa, con sfumature delle streghe attirano e seducono gli innocenti per incrementare i tradimenti
diverse e sovente senza soverchia originalità, dalla teologia protestante mittel degli apostati», mentre il Compendium maleficarum, pubblicato nel i6o8 dal
europea degli ultimi decenni, buona parte della quale ha messo a nudo il pro frate Francesco Maria Guaccio, porta sottotitoli come : «Se con le arti magiche
prio etnocentrismo e una notevole incapacità di comprendere le motivazioni e per opera del Demonio si possa mutare il sesso», «Le apparizioni del Demonio
antropologiche e storiche che stanno alla radice non soltanto delle religioni altre, o dei fantasmi», «In che modo i Demoni malvagi possono usare la magia», ecc.
ma anche del complesso insieme di credenze — religiose, magiche, «superstizio La credenza nell'opera del diavolo è diffusa a tutti i livelli della società civile ed
se» — che tuttora intessono la cultura delle classi subalterne (e frazioni consi ecclesiastica e lo studio dei comportamenti da combattere e da estirpare co
stenti delle classi medio-alte della maggioranza dei paesi europei). stringe scrittori ecclesiastici ed inquisitori ad occuparsi di cosa pensano, come
vivono e in cosa credono i ceti presso i quali è piu diffusa la credenza e la pratica
z.z. Credenze e scienze socioantropologiche. della stregoneria. Ed è attraverso questa (per certi aspetti ) tremenda fase della
storia religiosa europea che, a poco a poco, viene alla luce il «selvaggio» che vive
L'attenzione rivolta dal pensiero filosofico-religioso europeo alle credenze nelle campagne, nelle valli alpine, nei boschi che ancora costellano la geografia
ha, come si è già osservato, privilegiato le religioni come sistemi, piu specifica del continente.
mente il cristianesimo nelle sue accezioni confessionali. Le teologie elaborate Cosi, da un lato Montaigne, sostenendo che ciascuno definisce barbarie ciò
dai gruppi dominanti delle Chiese hanno costituito l'oggetto principale della che non appartiene alle proprie usanze, chiama direttamente in causa l'etnocen
rifiessione dei filosofi, per loro natura piu attenti agli aspetti metafisico-tra trismo di una cultura che ha testé riscoperto la propria filiazione dalla tradizione
scendentali dell'esperienza religiosa. Ciò non toglie che le speculazioni filosofi aristotelico-platonica e si rifà ai grandi moduli dell'arte classica, dall'altro gli
che intorno al problema religioso (sia come teologia o sistema, sia come credenza strati subalterni europei (sia attraverso le manifestazioni di complessi aggregati
condivisa e vissuta) abbiano avuto precisi rapporti, piu o meno immediati, con «superstiziosi», che l'acume inquisitoriale ha portato alla luce col proposito di
la realtà storica globale e che, in generale, ne abbiano costituito la sedimenta conoscerli per debellarli, sia recuperando una ben diversa coscienza social-reli
zione ideologica, o, quanto meno, il riflesso dialettico. Tuttavia, come si è sotto giosa, espressadai movimenti contadini ) hanno saputorivendicare,con moda
lineato all'inizio, la nozione di credenza ha un campo di definizione assai ampio lità diverse e avolte opposte, l'esistenza di una realtà culturale non componibile
e, anzi, almeno a partire dalla seconda metà del xix secolo, nell'epoca in cui le né con la cultura delle classi dominanti, né con le ortodossie confessionali, mal
scienze umane hanno iniziato ad acquisire una loro specifica fisionomia, tale grado i tentativi di riassorbimento della religiosità popolare posti in atto, parti
campo di definizione si è andato spostando verso l'ambito delle «mentalità» e colarmente dalla Chiesa di Roma, nell'epoca postridentina.
dei comportamenti, e, in particolar modo, in direzione del complesso mondo Il problema delle credenze riemerge nei secoli xvrr e xvni, sia per la media
culturale degli strati subalterni. zione di un pensiero filosofico che ha identificato «indiscriminatamente la su
L'attenzione per la cultura popolare non risale tuttavia solo a un secolo fa.
perstizione con.la tradizione» [Cocchiara I954, p. 95], sia attraverso un secondo
Essa è un fenomeno riflesso che affonda le sue radici nelle scoperte geografiche filone che percorre in modo non lineare la cultura dell'epoca e che trae le pro
e nella necessità, in cui vennero a trovarsi non soltanto i conquistadores,ma l'Oc prie suggestioni dallenotizie, dalle relazioni, dai prodotti che pervengono in Eu
cidente europeo nel suo complesso, di fare i conti, volenti o nolenti, con popo ropa dai continenti di recente scoperta e comunque da tutti i luoghi — l'Africa,
lazioni e culture la cui presenza fisica, ineliminabile malgrado i processi di di le Americhe, l'Estremo Oriente — che i commerci, le spedizioni missionarie e i
struzione e di degradazione cui erano state sottoposte, imponeva problemi di canali d'informazione dell'epoca permettono di conoscere piu a fondo.
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Tradizioni - Enciclopedia Einaudi [1982]

  • 1. E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ] TRADIZI ONI Gian Paolo Caprettini — TRADIZIONI p ag .4 Carlo Pr an di — CRE DENZE pag.10 Gian Paolo Caprettini — DIALETTO pag.24 Alfonso di Noia — ENIGMA pag.31 Dario C or no — FIABA pag.44 Corrado Bologna — MOSTRO pag.54 Carlo Prandi — POPOLARE pag.67 Maurizio Del Ninno — PROVERBI pag.83 Carlo Prandi — TRADIZIONI pag.92
  • 2. ambiguità cilmpetenzs/esecuzione Tradizioni fonetica »immagine avanguardia Tradizioni grammatica »Osta/ora riassico concetto analogia emetafora lessico ",ljso6no cfitida esistenza argomentazione lingua éigni6cato filologia bello/brutto essere interpretazione lingua/parola sinkolo Iettefnmrn creativitàfenomeno linguaggio maniera forma metrica espressiane asiraùo/concreto ,.l poetica fantastico ideadialettica semantica , iif alfabeto, l'ctorica gusto identità/differenza proposizionee giudizio senso/significato llscplto imitazione mediazione traduzione ' gésto immaginazfane anthropas » opposizione/contraddizione universali/particolari d;.,';;,,' ' ': Iattura progetta cultura/culture qualità/quantità etnacentrismi atti linguistici »l';„,'ilùogtt comune tip~»fs/née/riproducibilirà totalità dicibile/indicibile e/scritto discorso 'sensibilità, h natura/cultura uno/moki decisione enunciazione comunicazione , parola finzione SPSzlalità arti distribuzione statistica presupposizione e allusione errore Atnlo generi artigianato dato referente informazione scrittura giochi narrariione/narrstività artista etica voce acculturazione stile Iinduzione statistica attribuzione RlasoRa/Rlosofie I civlhà probabilità tema/motivo ragione antico/moderna oggetto futuro rappresentazione statistica testo razionale/irrazionale catastrofi produzione artistica calendario selvaggio/barbaro/civilizzato teoria/pratica soggetto/oggetto ciclo decadenza armonia uguaglianza evento etcatolagia colore escrementi melodia caos/cosmo valori periodizzazione età mitiche disegno/progetto fertilità infinito vero/falso lempo/temporalità ritmica/metrica curvee superfici genesi sbbiglismento vlslonc nascita educazione scala geometria e topologia macrocosmo/microcosmo volontà passato/presente canto : sensi generazioni suono/rumore coltivazione invariante mondo progresso/rcazionc CofPO sessualità infanzia alchimia cultura materiale natura Storia tonale/atonale danza vecchiaia morte astrologia atlante autore industria rurale osservazione mpschera cabala I vita/morte collesione moda desiderio materiali deduzione/prova reale elementi documento/monumento cfas prodotti equivalenza unità armi credmxe ornamento esoterfca/essoterico~ fosrile isteria clinica difierenziale dialetto scena formalizzazione frontiera nlemosio pulsione • angoscia/colpa curs/normalizzazione funzioni logica wvina/restsum guerra enigma soma(psiche castraziotte ecomplesso esclusione/integrazione infinitesimale possibilità/necessità analisi/sintesl imperi 6aba fuoco sanno/sogno" ' censura farmaco/droga locale/globale referenza/verità anticipazione funzione nazione fnostfa cannibalismo identificaqione e transfert follia/delino homo sistemi di rifenmento ricorsività misuralPotCSi tattica/strategia popolare dàl inconscio medicina/medicalizzazione mano/manufatto stabilità /instabilità divino tecnica matematiche modello proverbi slienasionc mvmsi/psicosi normale/anormale variazione metodo struttura .»~àfpdixlotri Cfal piacere salute/malattia utensile <~ to/ acentrato à coscienza/autocosciengs-':teoria/modello demagogia iniziaziòne immsginaxione socialét -. discriminazione sintomo/diagnosi f =' .s -'-cambinatoriny magia demoni ' alimentazione I , grsfal psoe repressione ateo messia divinaziane agonismo labirinto i servo/signore animaleterrore /q~,„chierico/laico migennio cerimoniale casta assioma/postulato caso/probabilità cucinauomo tolleranza/intolleranza -jnito/rito donna continuo/discreto /rete t,, Chiesa pcrsana festa causa/effetto utopia domesticamento tortura nlythznt/logos puro/impuro feticcio endogamia/esogamia dipendema/indipendenza < / a a co/ b certezza/dubbio ,;v»:/hsvolo violenra origini fame , "",desia religione famiglia giocodivisibilità algoritmo coerenza Bagna/vizio incesto vegetale lutto dualità approssimaz'IO/IC convenzione , Pbértino cstegorie/categorizzszione stregoneria maschile/femminile insieme 'l','/I/bro regalità determinat%ndeterminato matrimonioconoscenza rito razionale/algebric%rascendentc empiria/esperienza '» : jtccata coppiefilosofiche parent simmetria acro sncm/protsno caccia/raccolta esperimento disciplina/discipline s»tt/t/t borghesi/borghesis totem dono strutture matematiche legge enciclopedia burocrazia economia uomo/donna eccedente trasformazioni naturali/ categorie libertà/necessità innovazione/scoperta classi formazioneeconomico-sociale metafisica pastorizia contadini lavoro controllo/retroazione insegnamento primitivo naturale/artificiale invenzione consenso/dissenso idealagia modo di produzione energia reciprocità/ridistribuzlone operatività egemonia/dittatura masse proprietà analogico/digitale equilibrio/squilibrio rappresentazione paradigma intellettuali automa interazione ricerca proletariato riproduzione previsione e possibilità libertà rivoluzione transizione sbbondsnza/scarsitàintelligenzaartificiale ordine/disordine sistematicae classificaxione riduzione maggioranza/minoranza macchina bisogna organirzazione flpctizlonc partiti consumo programma semplice/complesso scienza politica accumulazione simulazione impasta sistema apprendimento amministrazione spiegazione capitale lusso strumento soglia autoregolazione/equilibrazionc comunità Verificabilità/falsificabilità cervello cf lli vincolo confiitto oroe argento comportamento cognizione consuetudine costituzione élite distribuzione pesi e misure e condizionamento induzione/deduzione diritto democrazia/dittatura fabbrica produzione/distribuzione controllo sociale innato/acquisito gergo astronomia giustizia norma gestione ricchezza emozione/motivazione IStlfito gfUPPO cosmologie istituzioni pano imperialismo scambio atomo emolecola mente opctazlonl msrginalità gravitazione perceiione responsabilità potere opinione impresa spreco luce conservazione/invarianza potere/autorità povertà mercato entropia quozienteintellettuale materia pubblica/privato merce Rsica propaganda società civilespszio-tempo atmosfera cellula ruolo/status moneta forza/campo litosfera adattamento abitazionedifferenziamento stato socializzazione pianificazione moto oceani evoluzione immunità acqua società profitto particella pianeti mutazione/seleziane ambienteindividualità biologica spazio sociale rendita sole plasma polimorfismo città integrazione salario propagazione llmvcrèo specie clima invecchiamento utilità quanti ecumene valore/plusvalore relatività organismo insediamento agricoltura reversibilità/irreversibilità regolazione catalisi migrazione città/campagna stato fisico sviluppo emorfogenesi coloniemacromolecole paesaggio commerciometabolismo popolazione industria omeostssi regione eredità risorse organico/inorganico spazio economico osmosi gene suolo sviluppo/sottosviluppo vita genotipo/fenotipo terra razza territorio SsllgUC villaggio 22
  • 3. Tradizioni 322 323 Tradizioni àl O àc O àl O O O àcO cà O ac QN E O O V al O cd al V k N g O a ccl O n ON al V Q at 4ON k cà O O o al OO M O bs às .E O O k Ocà Q P cd O N cctal ZE O k O + at O g V O al n 'Pcà O cà f4 E E c & al o a2 al O dt O OQ O E o al V + + à0 al al cá O Q O O O O kO O cct cà àl O .2 O k V bD k Cà c c l àl 4 O ,4 O Q ccl al V V O V O V O V O V V o al dl b0 àD àD ò0 credenze 5 4 6 3 4 4 2 5 5 4 3 3 3 4 3 3 . 7 3 3 6 • 4 3 dialetto 4 2 2 2 6 enigma 4 4 2 2 2 fiaba 2 mostro 3 53 popolare 3 3 2 2 4 5 3 proverbi 2 tradizioni 5 5 6 5 5 6 6 7 5 4 4 4 3 2 7 ' 7 4 2 2 5 5 3 4 7 7 at G E al b0 8 al Q O o k ac O O O 0 O O al + O Cdàl O bD C al E o O al cd O O O O m 4ON 4 dt R al OO O P al N +~ C4 N 04 E O Q kO O 'O O O cà cd K O o E k l-4 O al g C al O o E E o Q al bD O • w +» Oal cd àt àl Cd O k Q V O O al à0 O bD & O +àl cà 5 R 5 Q o 04 k E oc d O àc S O '2 o at + k k O Q O O O O c4 c4 o at ca ai e + + credenze z 3 6 6 5 63 64 4 6 4 7 62 3 7 3 4 5 5 2 6 4 S ' 7 dialetto 3 2 3 4 3 enigma 3 2 4 I 3 4 2 4 S 2 S 3 4 3 7 4 3 fiaba 4 2 5 5 mostro 3 ' 3 I 3 3 3 ' 2 44 4 5 4 2 2 popolare 4 43 3 4 4 3 5 3 3 3 4 4 3 ' 4 3 6 • 6 proverbi 2 5 tradizioni 6 4 2 8 6 3 S 3 z 6 7 8 3 7 7 4 S S 6 2 • 6 4 7 3 6 7 4 6 6 popolare 2 àtk N O O proverbi O O cà O V c4 ~ E enlgma mostro credenze tradizioni 5 S 3 3 4 4 popolare 5 4 2 3 3 2 credenze 5 5 I 2 fiaba I I 3 3 I tradizioni enigma 2 6 proverbi 2 3 dialetto mostro dialetto
  • 4. Tradizioni Credenze, Dialetto, Enigma, Fiaba, Mostro, Popolare, Proverbi, Tradizioni x. Le t radizioni come meccanismi e come valori. Non è possibile riflettere sulle +tradizioni+ senza prendere in esame due di stinte accezioni del termine. Da un canto si può pensare alle tradizioni come al supporto della trasmissio ne, nello spazio e nel tempo, vale a dire quanto alla diffusione e alla persistenza, dei dati storico-culturali registrati, in qualsiasi forma — orale, scritta, visuale, ecc. —, all'interno di una cultura. Le tradizioni saranno allora, generalmente, il patrimonio di ciò che è tramandato, senza che vengano formulati giudizi di va lore o distinzioni qualitative. In tal quadro non si potrà non tener conto dei meccanismi che presiedono alle eredità culturali e che contribuiscono a forma re una tradizione Dall'altro per « tradizioni» si potrà intendere un backgrounddi atteggiamenti e valori consolidati nel tempo, mantenutisi inalterati nel corso della storia: un blocco di +credenze+, immagini, simboli dotati di «lunga durata» e contrasse gnati da un carattere decisamente positivo, quasi si trattasse d'irrinunziabili ac quisizioni dello «spirito umano» in generale o, piu in particolare, di una data civiltà, di cui costituirebbero il patrimonio inalienabile, la garanzia di continuità. Due sono gli atteggiamenti principali che si riverberano su quest'ultima in terpretazione, a seconda che nelle tradizioni si veda il nucleo permanente, por tatore dei caratteri che formano l'identità di una cultura, intesa quasi in un'ac cezione biologica come un organismo vivente dotato di una speciflca individua lità, ovvero che si pensi alle tradizioni come a «preistoria contemporanea», so pravvivenze, residui di un passato cristallizzato che in quanto tale si può risco prire e utilizzare in qualsiasi presente. A questi due atteggiamenti corrispondono due idee di fondo: secondo la prima, per cosi dire umanistica, è l'universalità della natura umana a far si che il contenuto dei testi antichi si conservi ancor oggi «sempre presente e acronico» (Prado Coelho) ; per la seconda, affetta da evoluzionismo ingenuo, le tradizioni rinvierebbero a un'epoca aurorale, priva di contrasti e conflitti, a un remoto tempo-spazio fuori dal corso dei mutamenti da cui sarebbero discese per pro gressivi impoverimenti. Tradizioni e tradizioni popolari. Nell'indicare i problemi principali sollevati dal tema+tradizioni+ e dall'area da esso occupata in questa Enciclopedia, è evidente che assumono un deciso ri lievo un tipo particolare di tradizioni, quelle che solitamente sono caratterizzate
  • 5. Sistematica locale 7o4 7o5 Tradizioni dall'attributo «popolari». Nel percorrerne taluni orientamenti, non si potrà fare sca (fondato nel r<Ir5), primi fra tutti Bogatyrev e Jakobson, che miravan<» : a meno di prendere in considerazione il lucido contributo offerto da Giuseppe considerare il folclore nella sua autonomia, proprio allora che, a detta dello stesa<> Vidossi nel r<1g4 al III Congresso nazionale di arti e tradizioni popolari che Jakobson, il mondo scientifico metteva in dubbio che la letteratura popolare 1><>s tratteggiò allora, con prudenza ma anche con chiarezza, il campo di quegli studi, sedesse un suo valore intrinseco e la riduceva a cassa di risonanza dell'attivi)>< estremamente mutevole al variare delle scuole e delle tendenze perché evidente letteraria delle classi sociali superiori. Era il collegamento folclore-mito a n <> riflesso del procedere delle ricerche sui materiali etnici e dei loro diversi prin dersi evidente anche là — nella cultura urbana (fra i gerghi, i +proverbi+, « I< cipi e finalità. superstizioni di certi ambienti professionali ) ad esempio — dove non si sarchi>< Si disegnarono allora alcune prospettive principali (anche recentemente ri mai andato a cercare. Erano le peculiarità strutturali — stilistica, metrica, n;« . prese(Bolgiani) nel proporre il quadro di riferimento storico-critico dello studio rativa — dei prodotti folclorici a non mostrare poi grandi differenze — come i» della «religione popolare») : tale classificazione discende dai rapporti che sono vece avrebbero voluto i romantici di cui però venne recuperato il concett<> <li stati riconosciuti fra cultura ufficiale, letterata e artistica, e cùltura «popolare», a «creazione collettiva» — con i procedimenti e l'attività proprie di uno scritt<><i. seconda che a quest'ultima si sia pensato come pervasa da pratiche e credenze Era la vitalità del folclore in situazioni diverse da quelle originarie e nello stesa<> dominate dall'ignoranza, dall'irrazionalità, dalle superstizioni (in Italia è esem tempo la sua estesa diffusione e vitalità a essere messa in luce da quelle ind;igi»i. plare il caso di Leopardi ), oppure che romanticamente sia stata indicata come Il decisivo influsso delle scuole filologiche e linguistiche nel settore in cs:u»< il mondo intatto della natura, luogo di conservazione di una memoria spontanea (per le ultime si pensi almeno alla fondazione della dialettologia come sci i»z;> e originaria, fonte prima di ogni valore culto; è nel passaggio all'epoca domi della distribuzione sociogeografica della lingua) deve essere valutato nel qu;i<l«> nata dal positivismo e dall'evoluzionismo che si coglie un cospicuo salto quali della costituzione di un fecondo campo disciplinare, quello dell'etnografia, t:u>l<> tativo ; qui la realtà folclorica è la sopravvivenza impoverita di un passato di cui per intenderei, i cui nomi principali, per i fini qui tracciati, furono quelli <li si sono persi i significati originari e di cui rimangono forme vuote, per cui si Arnold van Gennep e Marcel Mauss, per i quali è folclorico tutto ciò che si <>1> dice che il popolo non produce ma riproduce (Dieterich, Hoffmann-Krayer). pone alla cultura ufFiciale, al monologismo ufficiale, per dirla con Bachtin. 'l'«» Ma è proprio in questo clima ideologico che maturano, dopo le grandi raccolte denze programmatiche adesso riscoperte e riproposte in un momento di rie<»> ottocentesche, le ricerche «positive», le grandi traversate documentarie dei com siderazione generale delle frontiere disciplinari. Anche la difficile e disp i<n<n< paratisti, maggiori e minori, percorse, è vero, da ipotesi non certo incontrover demarcazione fra etnografia e folclore è indice proprio dei difFicili confini, <><>» tibili, ma in cui si ritrova la passione di ricerca dei filologi impegnati a restituire, soltanto storico-geografici, fra mondo primitivo e mondo folclorico occident;>l< non solo i singoli testi, ma anche le tradizioni culturali d'insieme a cui essi ap su cui con diversi intenti si sono esercitate la scuola finnica, quella tedesc;i i partennero. quella anglosassone, tutte, in diversa misura, afflitte dal problema mono- o 1><> Nel corso del cinquantennio che ci separa dalle note di Vidossi si deve dire ligenetico e quindi della propagazione degli elementi di cultura. che non soltanto dall'antropologia culturale in senso stretto — in primis dai la Che quella folclorica sia materia colta decaduta oppure complesso origi»:> vori di Lévi-Strauss — èvenuto il rinnovamento delle prospettive metodologiche rio di ogni civiltà è problema superato segnatamente appunto da Bogatyn'v i e degli strumenti operativi inerenti le tradizioni ma anche dalla linguistica strut Jakobson, i quali nel proporre come si è visto una certa riabilitazione del punt<> turale e dalla storiografia delle «Annales», i cui frutti vanno ben al di là del di vista romantico insistevano a mettere in luce che la nascita effettiva del 1>n> l'ambito di riferimento loro proprio. Va subito aggiunto però che sin dalla metà dotto folclorico si realizza soltanto all'avvenuto suo accoglimento da parte <li del xix secolo il legame fra teoria linguistica e studio del folclore è molto preciso una comunità. cosi da permettere di configurare un'area, ancora da esaurire, che può andare sotto il nome di etnoletteratura, etnolinguistica, i cui primi abbozzi si devono far risalire alla formazione e allo sviluppo della filologia moderna, soprattutto, 3. I testi e le loro tradizioni. nell'Europa occidentale, quella romanza; sono gli anni cruciali fra i87o e i<I3o, all'incirca, a determinare un decisivo coagularsi d'interessi attorno allo studio È evidente che il problema delle +tradizioni+ (globalmente intese) non 1>ii<> della formazione dei sistemi linguistici e delle loro tradizioni letterarie (costitui essere di pertinenza di un'area circoscritta di fenomeni storico-culturali m;> < te, soprattutto nel medioevo, da un confluire di culto e di+popolare+, di arte e proprio della fisiologia di ogni sistema comunicativo e quindi della registrazi<>i>< di folclore) per cui, in ultima analisi, il programma scientifico principale in que di teorie e modelli, valori e+credenze+ in assetti formali e informativi cocr« >ti sto terreno è ancora quello additato dal russo Aleksandr N. Veselovskij ottan — i testi —, i quali tutti conservano il loro carattere di oggetti storico-culturali i<> t'anni or sono : determinare il ruolo specifico della tradizione nel processo della quanto attivati in e da una tradizione che funge da background, da piattaf<>r»»; creazione individuale ; ad esso andrà aggiunto, su un versante certo non troppo continentale, da impalcatura tettonica del sistema. Considerando i due ordini lontano, il proposito di quegli studiosi animatori del Circolo linguistico di Mo strutturali che presiedono all'organizzazione di ogni testo, quello interno, resi>
  • 6. Sistematica locale 7o6 7o7 Tradizioni operante dalla volontà di costruzione dell'autore e quello esterno in cui si mi tradizione, questa, da un punto di vista semiotico, sarà il complesso delle atte surano le azioni del tempo (secondo espressioni di Avalle), si potrebbe dire che stazioni sottoposte all'azione del tempo, il modo di presentarsi dello sviluppo le tradizioni agiscono soprattutto nel secondo ordine, quello esterno, configu diacronico di un'opera o, piu precisamente, il sedimentarsi nella storia indivi randosi come la «riserva strutturale» (Lotman) di un sistema culturale, ma sono duale di un testo del sistema di segni culturali a cui appartiene. attivamente presenti, quando pure sono stravolte o messe in discussione, anche In un ambito storico, tradizione è il complesso delle fonti, dei dati cono all'interno di ogni testo e di ogni comportamento, solo che si consideri che le sciuti e delle immagini depositate che si presentano dotati già di una forma di unità di contenuto che li compongono e i diversi assetti di organizzazione logica organizzazione prima ancora che si eserciti su di essi l'influenza di una ricerca delle parti sono «agganciati» sotto forma di nuclei tematici e di moduli sintat critica, come se fosse possibile pensarli soltanto in un certo modo prefissato c tici ai quadri formali propri della tradizione. incontrovertibile. Le tradizioni costituirebbero allora il campo del «già pronto», Nel parlare di +tradizioni+ non si potrà tacere che alcuni prodotti culturali secondo una formula caraallacultura russa,da Veselovskij a Lotman, e messa che, da un punto di vista semiotico si sono chiamati «testi», hanno preminente ora in luce da Avalle ; le tradizioni, fondate su ciò che è definitivamente ogget carattere tradizionale, altri conoscono una fortuna molto piu breve ed entrano tivato, radicate nel luogo dei fatti sui quali non si può nulla programmano il ed escono dal vivo terreno di una cultura con molta facilità. La loro apparte conoscibile, il non ancora dato, e lo indicano e lo costruiscono prima ancora chc nenza è circoscritta, limitata. Questo accade se ci si ferma al concetto di testo. appaia (Zumthor), Ma se sipensa che ogni testo,siaesso partecipe dellacosiddetta«poesia d'arte» Le tradizioni accennano ancora a una duplicità: da un lato sembra che sta o del folclore, è articolato al suo interno in una serie concatenata di fattori che biliscano a priori il modo in cui devono essere lette, generando l'impressione di ne formano il contenuto, e che si potrebbero indicare col termine di 'motivi', costituire un sapere consolidato, di situarsi in un'area immune dalle trasforma allora quel che si dovrà prendere in esame, da un punto di vista delle tradizioni zioni subite dalla cultura nel suo sviluppo, dall'altro designano ciò che preesiste, non sono piu i testi come totalità inscindibili (la Commediadantesca, il com come somma di dati testimoniali concreti, alla formulazione di qualsiasi ipotesi. portamento cavalleresco, la fiaba di Cenerentola, la Tempestadi Giorgione, o In ogni caso esse vengono considerate «oggettive», sottraendosi agli effetti delle ancora una festa,un'opera musicale, una rappresentazione teatraleo cinemato valutazioni personali: è la memoria che fonda il programma culturale, non è grafica...) ma le loro componenti che possono mantenersi nel tempo «saltando» quest'ultimo che determina le caratteristiche di ciò che entra a far parte della o «passando» da un testo all'altro, oppure possono perdersi provvisoriamente o memoria. Le tradizioni lavorano per un presente e per un futuro che dovrà es definitivamente, scomparendo cosi dalla scena della storia e dell'arte. sere un giorno considerato come passato. Temi, motivi, immagini, tipi che quindi verranno riconosciuti come dotati di una «lunga durata», in certi casi (come fece Curtius) dilatando fin troppo la loro identità e permanenza nel quadro del tempo ; certo, se ci si sofferma ai loro 4. Tradizioni come intertestualità diacronica. tratti di superficie, al modo di rappresentare delle situazioni di vita (l'odio tra fratelli, la ricerca di un «tesoro», il superamento delle frontiere, l'alleanza rne Alcuni caratteri specifici ha assunto nell'attività storiografica e nella meto diante il matrimonio, il contrasto fra anima e corpo, ecc. ), i motivi sono l'e dologia storica, certo non solo in quelle odierne, la tradizione orale come com spressione di un sapere tradizionale, sono caratterizzati da una sorta di univer plesso di dati documentari; col che non si è inteso accogliere indiscriminata salismo, anche se non proprio dalle dimensioni archetipiche e atemporali pro mente qualunque fonte orale, anche la meno attendibile e accertabile. In effetti, poste da Jung. Ma non sarà soltanto il loro aspetto, la loro apparente persisten nel quadro della storia orale, soltanto le cosiddette fonti verbali «riferite» do za a doverci preoccupare : quel che è da tenere in conto è la continuità dei valori. vrebbero entrare a far parte a pieno diritto della tradizione come catena di te Temi identici nel loro modo di presentarsi possono convogliare distinti valori stimonianze (Vansina). Uno dei caratteri di tali fonti (forse non solamente a lo in distinti momenti storico-culturali, in distinte esperienze di vita; e, viceversa, ro proprio) è che esse sono realizzate nel tempo presente della. viva testimonian temi diflerenti possono essere portatori di uno stesso significato fondamentale. za e si pongono in sincronia con l'attività del raccoglitore o ricercatore come comportamenti linguistici il cui oggetto di discorso è collocato nel passato, ma In un ambito strettamente filologico, tradizione è il complesso delle testi non per questo avendo necessariamente un proposito deliberato di registrazione monianze di un'opera costituito dai manoscritti e dalle stampe in cui essa è, storica. parzialmente o completamente, conservata, e dalle citazioni, traduzioni, attesta Un problema per nulla marginale è costituito dalle tecniche di registrazionc, zioni varie che risalgono a rami della tradizione diretta diversi da quelli noti. o, in termini piu precisi, dai procedimenti che fissano il parlato (per cui vale la Nell'accogliere l'impostazione, secondo cui 'testo' non è soltanto un'opera lette definizione dei Maranda che considerano, il folclore un «unrecorded mentifacts» raria, ma anche un affresco, un proverbio, un mito, un'opera musicale, una rap la cui struttura, in quanto testuale, di langue, va distinta dalle tecniche di ripro presentazione teatrale, una fotografia ecc., se si dilata il concetto filologico di duzione eregistrazione) : un conto è avere a disposizione atti processuali, ra«
  • 7. Sistematica locale 7o8 7o9 Tradtziom conti popolari, relazioni sulla vita di persone devote scritte da confessori, ecc.; niche condizionate dall'esistenza collettiva (Zumthor) ; in tal senso il concetto un conto è avere a disposizione, quando sia possibile, nastri magnetici sui quali di «lunga durata» dovrà essere ricondotto alla riconosciuta permanenza di va si è meccanicamente impressa la voce (o anche l'immagine) degli interlocutori. lidità strutturale, per cui le tradizioni hanno funzione esplicativa e non costitui Soprattutto nel caso di registrazioni scritte si dovrà rilevare che in queste si è scono soltanto il residuo piu o meno consistente di procedimenti standardizzati in presenza del risultato di un processo simile a quello di traduzione, in cui (i paradigmidiKuhn, per intendersi). non si possono non verificare perdite o alterazioni informative, dovute a fattori Esiste indubbiamente un certo divario fra arte e folclore quanto al costituirsi fisici oggettivi — ad esempio, l'impossibilità di tener dietro al testimone — o a di due distinte formazioni sociali, quella delle élite che riflettono sui prodotti fattori d'interpretazione, censura, anche inconsapevoli, che s'intrecciano talo culturali, sui loro valori portanti e sulle varie strategie di distribuzione dell'in ra inestricabilmente coi dati reali e che, nel caso di omissioni piu o meno in formazione, e quello delle masse che, intese come ricettori piu o meno passivi, volontarie, saranno molto difficilmente recuperabili. Fenomeni non dissimili si si limitano a fungere da canali di trasmissione. Per quel che attiene ai testi fol constatano nello studio delle tradizioni manoscritte in cui, comparando le te clorici andrà osservato che, in virtu del principio della «censura preventiva» stimonianze, è fondamentale procedere alla distinzione tra gli elementi da far che determina, come hanno osservato Bogatyrev e Jakobson, l'accoglimento di risalire alla volontà dell'autore (e quindi facenti parte dell'originale), quelli la un tema all'interno di una comunità, è pressoché impossibile distinguere fra cui responsabilità è da attribuire agli interventi di copisti, glossatori, rifacitori produzione e consumo, come se si trattasse di due momenti nettamente separati. o a fattori di contaminazione, e quelli infine imputabili a errori di trasmissione Il fenomeno folcloricositestualizza,cioè nasce, quando viene accettato da parte dovuti a sviste meccaniche, o, quando è il caso di stampe tipografiche, a un'im della comunità, la vita di un testo folclorico e dei suoi temi costitutivi dipende, perfetta revisione. analogamente a quanto accade per la lingua, da un consenso collettivo. Ciò che costituisce la testimonianza, il «testo» nella sua «datità» insomma, è Irrilevante quindi la risposta alla questione genetica: se si tratti di temi c quindi strettamente legato nella sua vita e nella sua struttura ai procedimenti di valori propri di un'epoca aurorale, di età mitiche della civiltà, di una fondamen trasmissione, alle varie forme di scrittura, ai diversi piani di manifestazione in tale condizione di innocenza del popolo, soprattutto contadino, se l'autore sia cui si presenta. A ciò va aggiunto che, in quanto processo, il testo è il prodotto singolo, o collettivo: ciò che conta è la sanzione istituzionale, non l'origine (odi una serie di letture, interpretazioni, decodifiche, che si sono sedimentate non l'originalità ) in quanto tale. solo stratificandosi immobilmente ma in modo tale da rinnovare incessantemen Certo, i mediatori culturali esistono, e cosi pure gli storiografi e ideologi uf te i suoi rapporti col mondo esterno, cosi da ridefinire la sua identità culturale. ficiali, ma non necessariamente appartengono sempre alla «cultura egemone»; Se è vero che c'è una storia dei fattori di continuità e una storia dei muta d'altro canto le cosiddette classi subalterne non sono puri strumenti inerti inca menti, e oggi una storia delle crisi, come interpretazione delle accelerazioni e paci di elaborare cultura se non per deridere o rovesciare. Nel sottolineare il dei rallentamenti, che mettono in luce i caratteri generali di una cultura (la carattere tendenzialmente sempre costruttivo della cultura non si potrà non ri forza delle istituzioni, l'adesione alle mentalità collettive come «resistenza al levare che le osservazioni di Bachtin non possono essere indiscriminatamente cambiamento» (Labrousse)) oppure l'intensità dei fenomeni in «punti di rottu estese a campi di applicazione fra loro eterocliti, ma hanno un senso soltanto sc ra» nel quadro di cicli (Romano), per quel che attiene al linguaggio, in quanto ricondotte al loro contesto geografico e storico, a una certa concezione «locale» supporto della formazione delle tradizioni non si potrà non continuare a rile del carnevale e del riso, difFicilmente universalizzabile, a meno di non cadcr«, vare, nella linea di Saussure, che, trattandosi di un'istituzione in cui prevale net sia pure da opposti schieramenti, nelle paludi junghiane dell'atemporalità. Con tamente l'arbitrarietà (e il cui campo di riferimento non è solo il mondo «rea ciò si potrà restare fedeli a Bachtin che ha parlato di «tempo grande» e non tli le»), i segni che lo compongono sono in condizione di alterarsi solo in quanto pancronia generalizzata delle tradizioni e del +popolare+. si continuano (Segre) ; in esso l'asse delle successioni e quello delle simultaneità Creazione individuale, mediazioni di gruppo, adesioni collettive possono di (la diacronia e la sincronia saussuriane) sono distinti ma interdipendenti e per ventare tutte formule semplificatrici. Anche il criterio di distinzione fra granrlc mettono d'individuare l'esatta posizione di un segno, il che sta a dire la sua e piccola tradizione (Redfield), propria rispettivamente dei «pochi che rifletto identità. Un conto è porsi nel quadro della stabilità del sistema in un certo mo no» e dei «molti che per lo piu non riflettono», non convince. Il fatto di sapcr mento, un conto è considerarlo dispiegato lungo il corso del tempo, ma come elaborare testi grammaticali, canonici, normativi non caratterizza di per sé una non è possibile precisare la struttura di un linguaggio e di una cultura coglien maggiore coscienza dei valori condivisi ma semmai una capacità di conferire lor<> done solo i mutamenti, cosi è del tutto insufficiente fermarsi ai meccanismi di una forma esplicita, certamente quindi piu complessa e sistematica dei giudizi funzionamento dei segni e dei testi come realtà astoriche, immobili e autosuf di valore espressi dai nativi (richiesti sia nelle indagini sul+dialetto+ e sui dialct ti ficienti. sia nelle ricerche etnoantropologiche) per i quali forse prevale sempre il riferi La tradizione in quanto intertestualità diacronica, caratterizza piu accentua mento alla vita vissuta sulle capacità riflessive, ma per cui, bisogna dire, l'espe tamente certe epoche, come il medioevo, il cui corpus di testi è dotato di tec rienza di parole ha un carattere di langue,anche quando la visione del mon<lo
  • 8. Sistematica locale 7IO 7I I Tradizioni sembra, soprattutto agli occhi di un osservatore esterno, non governata da un'i meno organizzativa della lingua storico-naturale e conservare l'«oscura coscien deologia esplicita, anche quando sono in campo racconti tradizionali, ripetuti e za» (Avalle) che la lingua contiene qualcosa di evocativo irrinunziabilmente ori ricordati (e non «semplici» +fiabe+) che paiono bloccare o annullare la storia. ginario. Riflettere sulla «visione dei vinti», sulla dinamica oggetto osservato (i dati Ebbene, ancora recentemente (Toporov) èstatamessa in luce una certare culturali ) / osservatore (se è esterno alla cultura in analisi o se pur vi appartie lazione fra le teorie linguistiche e le concezioni del folclore, il che, in termini ne, in qualità di censore o di mediatore), sulle varie forme di etnocentrismi, sulle enciclopedici, significa una certa permeabilità concettuale (una consistente in definizioni di barbaro, +mostro+, selvaggio, primitivo, marginale, significa ri tertestualità) fra i campi delle tradizioni e quelli dei linguaggi. Le+tradizioni+ flettere sul rapporto costruttivo, attivo, fra tradizioni (i valori propri del nucleo si articolano in linguaggi, i linguaggi, d'altro canto, prima fra tutti la lingua centrale di una cultura, o di una civiltà ) e innovamento, in base alla dinamica storico-naturale, sono la piu salda delle tradizioni, il sistema che permane nel fra conservazione etrasformazione, stabilità strutturale e morfogenesi, anche tempo in virtu di un tacito assenso, di un inconsapevole accordo sociale, fon nel campo delle forme che hanno uno spessore storico, che hanno un'identità dato sul principio di arbitrarietà (Saussure) ; grazie a questo, nessun individuo perché durano, che hanno un valore perché glielo riconosce una società umana isolatamente, ma anche nessuna élite, nessun gruppo di pressione potrà modi nel suo complesso. ficare il sistema comunicativo a meno di non snaturarlo esercitando una piu o Da questo punto di vista risultano particolarmente produttivi nell'esame meno velata coercizione, una piu o meno dichiarata censura. Si diceva, dunque, della cultura i modelli spaziali (recentemente praticati, in diversi settori — se che esiste un preciso rapporto fra teorie della lingua e concezioni delle tradizioni miotica, antropologia, storia — da Lotman, Douglas, De Certeau, fra gli altri). folcloriche. Basterà citare il metodo storico-comparativo, risalente circa alla me In effetti, nel percorrere la traiettoria che raccorda in questa Enciclopedia i lern tà del xIx secolo, e presente sia nella linguistica sia nella folcloristica, ambedue mi del gruppo di articoli qui in esame, si incontreranno temi caratterizzanti co rivolte a considerare gli esiti e la diffusione del patrimonio originario indoeuro me +enigma+ e+mostro+ che possono segnalare i' limiti di una cultura, il modo peo, anzi ario-germanico ; e poi alla scuola formalistico-strutturalista, il cui com in cui essa individua i propri confini (al suo interno e verso l'esterno) nei con pito è stato quello di riconoscere «il proprio» della lingua in quanto tale, ovvero fronti di ciò da cui prende le distanze. L'enigma si configura come appartenente in quanto complesso ordinato di elementi finiti la cui identità e il cui valore a un sapere, e/o a una condizione esistenziale (personale o sociale) da acquisire, scaturiscono dal rapporto che sono capaci di stabilire all'interno di un sistema. a cui si può accedere (si vedano i riti di passaggio) dietro il superamento di una In virtu di tale correlazione, è parso altamente suggestivo l'accostamento fra prova (non a caso esso caratterizza il racconto favolistico) : indica una distanza Ferdinand de Saussure, Vladimir Propp, Nikolaj Trubeckoj:segni linguistici, che si può colmare (alludendo talora a un luogo o a una persona da raggiungere). personaggi della+fiaba+ (e, in parte, non soltanto della fiaba) sono entità nega Il mostro gioca invece sui meccanismi dell'identità personale; esso. classifica tive e differenziali che traggono alimento dal concatenarsi di relazioni effettuate un'alterità o una marginalità — in termini piu definitivi che transitori — secondo nel concreto della loro messa in opera, ma possibili in quanto tali nel sistema, una demarcazione intraculturale (anche di carattere intrasoggettivo:si pensi ai nella langue che poi viene applicata nella concreta elaborazione e costruzione fantasmi inconsci, ai miti personali ) o interculturale (di cui sono un esempio le di un testo comunicativo. categorizzazioni di selvaggio/barbaro/civilizzato, primitivo, ma anche la produ Nemmeno è da trascurare l'attuale orientamento, da cogliere come risposta zione immaginaria della fantascienza). al marxismo scolastico, che si potrebbe designare come «neoromanticismo», in cui è agevolmente percepibile un ritorno ai grandi temi dello «spirito umano», alle universali caratteristiche dell'operare simbolico dell'uomo, a quelle che tem La lingua e la tradizione. po fa si sarebbero dette le idee elementari comuni a tutti i popoli (Bastian) e che poi, mutatis mutandis, sono state indicate come interessi umani perenni (Bock) Alle origini, dunque, il linguaggio. Non da un punto di vista strettamente col loro patrimonio di designazioni colte nel rapporto istituzioni /ideologie (Ben antropofisico, quasi si trattasse di valutare un prius storico o genetico con le veniste). Certo, oggi non si vogliono piu ricercare Ur-tipi risalenti a un remoto annessedifficoltà di raggiungere una certezza. Alle origini il linguaggio come spazio-tempo da cui i diversi esiti sarebbero discesi lungo linee genealogiche attività simbolica, rappresentatrice e comunicativa; in altri termini come siste aggregandosi in zone storico-geografiche; e nemmeno si crede piu al loro pro ma modellizzante primario (Lotman), sulla base del quale altri sistemi di segni, gressivo impoverimento come avrebbero voluto gli evoluzionisti piu riduttivi; da quelli rituali a quelli iconici, da quelli gestuali a quelli piu generalmente spa si tratta invece di cogliere, intendendo la cultura come un sistema comunicativo, ziali, si sono organizzati e possono essere descritti. non solo i quadri di persistenza ma anche i fattori che determinano le perdite e Pensare la realtà, anche quella «mitologica», in termini linguistici, come gli acquisti informativi nel corso dello sviluppo storico delle singole culture; hanno proposto i «padri fondatori» degli studi etnoletterari russi, antesignani da una parte dunque gli elementi di continuità, dall'altra quelli di disconti di una documentata semiotica della cultura, è riconoscere una priorità quanto nuità.
  • 9. Sistematica locale 7I Z 7I3 Tradizioni Per concludere, non si potrà fare a meno di osservare che il rispecchiarsi Burke, P. 1978 Popular Culture in Early Modem Europe,Tempie Smith, London (trad. it. Mondadori, della cultura nel linguaggio (secondo un'espressione impiegata da Benvenuto Milano rggo). Terracini nel capitolo di Lingua libera e libertà linguistica (i<)63) intitolato ap Buttitta, A. punto La lingua cometradizione) non ha alcunché di meccanico né di rigidamen r g79 Se miotica e antropologia,Sellerio, Palermo. te causalistico, quasi che la lingua sia semplicemente uno strumento di registra Cocchiara, G. zione della realtà. rg54 Storia del folklore in Europa, Einaudi, Torino; ed. Boringhieri, Torino 1971 C'è invece una lunga trafila di lavoro collettivo (Terracini) che s'intreccia Cortelazzo, M. 1976-78 (a cura di ) La ricerca dialettale, 2 voli., Pacini, Pisa. con alcune piu alte e complesse capacità di elaborazione (è il caso di Dante per Ivanov, V. V., e altri l'italiano); il «farsi» e il «disfarsi» del linguaggio (l'espressione è di Coseriu e rg73 Tezisy k semioticeskomu izucenj iu kul'tur (v primenenii k slavjanskim tekstam), in M. IL di Jakobson) fa leva su una volontà di cooperazione (piu o meno esclusiva, come Mayenova (a cura di), Semio<yka i struktura tekstu; studia postai«cane VII Mi«dzynar<o indicano i +dialetti+) che è la molla stessa dell'attività linguistica e di tutte le doreemu Kongresorci Slareistárc, Warszaura, Ossolineum, Wroclaw, pp. 9-32 (trad. it. in C. Prevignano (a cura di ), La sernlotica nei Paesi slavi, Feltrinelli, Milano 1979, pp, manifestazioni delle tradizioni. Solo che, volgendoci al passato, il patrimonio I 94-22o ). della lingua e della cultura apparirà appunto come tradizione, vale a dire nel Jakobson, R. suo aspetto unitario (riferito a un «armonico complesso di eventi »), secondo una r 98o Ma gia della parola,Laterza, Bari. formula che è ancora di Terracini e che i semiologi riconosceranno reintrodotta, Kángas Maranda, E., e Maranda, P. con diversi risultati, da Lotman. s 1971 St r u ctural Models in Folklore and Transformational Essays, Mouton, The Hague. L'elaborazione del patrimonio del passato è dunque, come ancora nota Lévi-Strauss, C. va Terracini, il lato attivo, costruttivo delle tradizioni, quello insomma che 1958 An t hropologie structurale,Plon, Paris (trad. it. Il Saggiatore, Milano rg66). Pagliaro, A. Zumthor avrebbe poi indicato come «evolutivo» e «creatore», accanto a una rg7z For ma e tradizioni,Flaccovio, Palermo. varietà «piu conservatrice e ripetitiva», il cui peso rispettivo muta al mutare Propp, V. Ja. delle epoche e delle soluzioni prospettate. 1928 M orfologija skazki, «Academia», Leningrad (trad. it. Einaudi, Torino rg77 ). Ricordava Eliot che quando alcuni fra i nostri recenti padri fissarono il luogo rg46 Is t origeskié korni volsebnoj skazki,Università statale di Leningrado, Leningrad (trad. di Dio e posero tutti i santi scomodi, gli apostoli e i martiri in una specie di it. Boringhieri, Torino 1973 ). Giardino Zoologico, soltanto allora furono in grado di dare inizio all'espansione Romano, R. [rg8oj (a cura di) Le frontiere del tempo.Atti del convegno tenuto a Fermo su «Le forme della co imperiale e allo sviluppo industriale. Sotto tale profilo le +tradizioni+ hanno noscenza e, aprile 198o, II Saggiatore, Milano 1981. acquistato la funzione di un sapere inattivo, inerte, che le leggi del «progresso Saussure, F. de dello spirito umano» si sono incaricate — anche solo provvisoriamente — di ar [rgo6-r r) Cou rs de linguistique générale,Payot, Lausanne-Paris rg16 (trad. it. Laterza, Bari chiviare tra le filze piu polverose. [c.p.c.]. 197o ) Toporov, V. N. 1974 Folk Poetry: Generai Problems, in Th. A. Sebeok (a cura di), Current Trends in Lin guistics, 7fll. Li n guistics and Adjacent Arts and Sciences,Mouton, The H a gue, pp. 683-739. Aarne, A., e Thompson, S. Vansina, J. 1961 Th e Types of the Folktale, Suomalainen Tiedeakatemia, Helsinki rg73 rg6r De l a t r adition orale; essai de méthode historique,Musée royal de l'Afrique centrale, Tervuren rg76 (trad. it. Officina, Roma 1977). Avalle, D'A. S. rg82 (a cura di) La cultura nella tradizione russa delxrx e xx secolo,Einaudi, Torino. Veselovskij, A. N. [1895-rgo6] Is toriéeskaja poetika,Institut literatury Nauk ssaa, Leningrad rg4o (trad. it. par Bachtin, M. ziale Edizioni e/o, Roma rg81). rg65 Tv o rgestvo Fransua Rablei narodnaja kul'tura srednevekovj a i Renessansa,Chudozest Vidossi, G. vennaja Iiteratura, Moskva (trad. it. Einaudi, Torino 1979). r934 Nuovi orientamenti nello studio delle tradizioni popolari, in «Rivista di sintesi lettera Bock, Ph, K. ria», I, pp. r 97-z r5 ; ora in Saggi e scritti minori di folklore, Bottega d'Erasmo, Torino 1974 Modem Cultural Anthropology: an Introduction, Knopf, New York rg74' (trad. it. Ei 1960> PP. Ig4-209. naudi, Torino 1978 ). Bogatyrev, P. G., e Jakobson, R. 1929 Die Folklore als cine besondere Form des Schaffens, in Donunr natalicium Schrij ze, Dekker en van de Vegt, Nijmegen-Utrecht, pp. goo-13 (trad. it. in «Strumenti critici », I (1967), 3, PP. 223-38). Braudel, F. rg69 Ec ritssur l'histoire, Flammarion, Paris (trad. it. Mondadori, Milano rggos).
  • 10. IOI Credenze Credenze ligiosi o parareligiosi come l'induismo, il buddhismo o lo shintoismo, il cui ca rattere è quello di accogliere con tolleranza e spirito latitudinario i piu diversi apporti religiosi, lo stacco prima accennato appare notevolmente attenuato: non si saprebbe infatti quali contenuti specifici e differenzianti attribuire a termini x. Sul concetto di credenza. che in quei contesti non conoscono specifiche differenziazioni lessicali. La dicotomia semantica tra fede e credenza nasce e si sviluppa — con impli Il termine 'credenza' non ha nella lingua italiana una definizione specifica cito atteggiamento polemico da parte dell'istituzione che si arroga il monopolio che ne tracci i limiti e che, soprattutto, privilegi i contenuti o gli atteggiamenti della definizione di fede fissata dal proprio magistero — soprattutto nel contesto per i quali appare legittima la sua utilizzazione. L'«atto del credere» col quale storico del cristianesimo occidentale, quando, a partire dalla «confessione di i vocabolari indicano tautologicamente il significato di 'credenza' è indicativo fede» del concilio di Calcedonia (ygr), risultato di un lungo e spesso aspro di dell'estrema genericità di comportamenti ai quali appare riferibile il termine battito cristologico con diverse sette «eretiche» (ariani, nestoriani, monofisiti, in questione. Esso ricorre di frequente nel linguaggio comune e nella letteratura ecc.), il concetto di fede (e di salvezza) assume un carattere decisamente con etnologica e folclorica, ove sta ad indicare per lo piu un dominio di atteggiamen fessionale. Il contrasto di Lutero con la Chiesa di Roma sul tema della fede e ti, di modalità di relazione con la realtà, che non trovano, da parte dei soggetti delle sue mediazioni esprime chiaramente come la reciproca accusa di eresia, individuali o collettivi che li pongono in essere, una tematizzazione esplicita o, e quindi la reciproca relegazione delle rispettive dottrine teologiche nell'ambito comunque sia, una capacità di razionalizzazione coerente con un referente cul delle credenze degne di scomunica, non fosse che la conseguenza dell'appropria turale definito, zione esclusiva del concetto di fede da parte di entrambe le Chiese, Le tradizioni D'altra parte occorre sottolineare che, come nella lingua italiana esiste una della Chiesa romana sono per Lutero traditiones humanae,ossia pure credenze, distinzione terminologica tra 'fede' e 'credenza', cosi la lingua francese distin non legittimate da referenti scritturistici: per il fondatore della Riforma prote gue tra foi e croyance, quella inglese tra faith e belief, quella spagnola trafe e stante ciò che non viene da Dio, tramite le Scritture rivelate, viene dal diavolo. creencia,quella tedesca tra Glaube e Volksglauben (o anche Meinung). Ora, il Di qui l'abrogazione da parte della Riforma di tradizioni che la Chiesa di Roma termine croyanceha trovato ampio spazio nella letteratura teologica e storico aveva istituito e fatto rientrare come parte integrante di ciò che essa era venuta religiosa francese, insieme al suo contrario incroyance: esso ha quindi acquisito storicamente definendo come «fede»: alcuni sacramenti, il purgatorio, le pre uno spessore semantico assai complesso all'interno del quale croyancepuò essere ghiere per i defunti, il culto della Madonna, dei santi, delle immagini e delle assunto talvolta come sinonimo di foi, mentreincroyance appare assimilabile reliquie, le cerimonie e le feste religiose, il digiuno, i voti monastici, ecc. D'altra al vasto spettro di atteggiamenti e forme di pensiero tra le quali può essere pure parte lo scatenarsi delle guerre di religione, a partire dal terzo decennio del xvr annoverato l'athéisme. secolo, e conclusesi con la pace di Vestfalia (r648) che formalizzò il principio Notevolmente piu riduttive appaiono le connotazioni che il termine assume del cuius regio eius religio, ebbe come motivo formalela pretesa alpossesso della nel contesto italiano, dove 'credenza' di rado sta ad indicare un atteggiamento vera fede e l'intolleranza reciproca delle confessioni (dietro le quali giocavano di fede ortodossa (ossia regolata da una chiesa istituzionale con le sue dottrine notevoli interessi territoriali ed economici). teologiche e le sue norme canonico-liturgiche). Essa sembra piuttosto che si ri Il problema della dualità fede-credenza, sostanzialmente coincidente ad un ferisca — nella letteratura teologico-omiletica e nel linguaggio comune — a com tempo con la storia delle controversie interconfessionali e dell'ecumenismo portamenti non collegati da una coerente concezione religiosa e prossimi a mo nell'età moderna (con le conseguenti ricerche e dibattiti intorno alla quaestio dalità giudicate negativamente, in quanto non collimano con gli atteggiamenti fidei in seno alle confessioni cristiane dell'Occidente), costituisce un fatto interno che dovrebbero discendere da una confessione di fede istituzionalmente fissata, alle Chiese e risponde generalmente a esigenze di natura apologetica, nel senso oppure, per quanto accettati (o tollerati ) dal sistema ecclesiastico egemone, non della definizione di un'identità e di un modello «ulficiale» di autodemarcazione trovano l'approvazione di quanti si collocano da un punto di vista razionalistico. che le Chiesehanno storicamente perseguito (o imposto se e nella misura in cui In tal caso il significato del termine 'credenza, credenze' si avvicina a quello di tale definizione corrispondeva a esigenze istituzionali di affermazione ideologica superstizione, assumendo il carattere di una degenerazione magica, oppure, se di un potere ad un tempo religioso e politico). Ora, tali esigenze sono sostan giudicato dall'interno di un sistema religioso, di devianza rispetto ai principi, zialmente estranee alla ricerca storico-religiosa per la quale non esistono pro alle norme teologiche proposte/imposte dalla Chiesa. blemi di distinzione tra fede e credenza. Infatti, se può esistere fra i due termini Si può osservare che lo stacco tra fede e credenza viene tanto piu accentuato una differenza a volte abissale in estensione e profondità (De Martino ebbe oc quanto piu il sistema religioso è dogmaticamente strutturato, valendo al suo in casione di scrivere, fuori da ogni intenzione irriverente, che tra lo scongiuro di terno un complesso di criteri dottrinali e giuridici atti a distinguere la verità uno stregone e l'atto di consacrazione dell'eucarestia da parte di un sacerdote dalle sue contraffazioni, l'ortodossia dall'eterodossia. All'interno di sistemi re cattolicocorre una differenza analoga a quellaesistente traun pallottolieree
  • 11. Credenze I02 IO3 Credenze un cervello elettronico), dal punto di vista storico-etno-religioso il nucleo so stazioni politico-culturali, coinvolgendo la classe operaia e larghi settori delle stanziale comune ad entrambi è costituito dall'adesione esistenziale di un sog minoranze che vivono negli Stati Uniti, getto o di un gruppo a realtà per loro natura inverificabili da un punto di vista Le dinamiche confiittuali, i rapporti polemici e talora d'intolleranza che in logico o empirico. tercorrono tra fede e credenze (considerate queste ultime come un insieme di La definizione precedente, per quanto ampia, non copre probabilmente tut sgregato, un agglomerato di atteggiamenti mentali e di comportamenti privi di to l'arco delle credenze umane. Esistono infatti dei comportamenti che, pur non coerenza interna) insorgono con particolare intensità nei periodi di passaggio facendo riferimento a realtà inverificabili, confermano la tesi di Durkheim se da un sistema religioso (e politico) ad un altro, sia quando il precedente è ancora condo la quale «l'opinione, fatto eminentemente sociale, è fonte d'autorità» egemonico e tende a giudicare la nuova religione come credenza superstiziosa [I9I 2, trad. it. p. 2o9]. L'opinione religiosa, nel pensiero durkheirniano, è il frutto e nociva all'ordine religioso (e sociale) dominante — il cristianesimo nell'epoca di una pressione sociale che produce una costellazione di potenze nelle quali la romana fu a lungo perseguitato come prava superstitio —, sia quando la nuova società ipostatizza i propri valori identificandoli in figure divine. Nel caso delle religione accetta con sempre minore tolleranza, o è costretta a subire, forme di credenze può accadere che tale schema abbia una sua efficacia euristica in quanto comportamento sincretico con i residui culturali della religione precedente, i fornisce i meccanismi interpretativi del tipo di pressione esercitata dal potere quali resistono, per quanto in modo magmatico, privati di ogni tematizzazione politico — in consonanza con certi meccanismi sedimentati nella psicologia col teologica, nel costume popolare. lettiva — in funzione del raggiungimento di determinati obiettivi, È il caso del L'insorgere di nuove credenze, la cui intensità assume in certe situazioni culto della personalità inteso come credenza, condivisa da grandi masse popola storiche un andamento parabolico, è pure legata a particolari frangenti di crisi ri, nelle capacità carismatiche di un capo (visibile) al quale vengono attribuite della società (si pensi, tra l'altro, alla fortuna della magia nel xvn secolo) : si doti pressoché sovrumane, o quanto meno la capacità di enunciare verità indi tuazioni belliche che si protraggono a lungo, crisi economiche, epidemie, ca scutibili, sia in ordine all'interpretazione del mondo presente e della storia, sia restie. Nel corso di tali congiunture possono verificarsi fenomeni quali appari in ordine all'efficacia delle azioni da compiere per il raggiungimento degli obiet zioni, intensificazione di comportamenti magici, interpretazioni di fatti meteo tivi fissati. rologici in termini di miracolo o di presagio, comparsa di personaggi che si au Un altro tipo di credenze le quali, piu che essere religiose, utilizzano la reli todefiniscono profeti o portatori di salvezza. Nella psicologia collettiva tali fe gione o, quanto meno, i termini religiosi piu diffusi in situazione di pluricon nomeni creano un reticolato protettivo la cui funzione è quella di dare una ri fessionalità, è quella che valorizza il passato nazionale sino a creare uno spirito sposta alla «crisi della presenza» (De Martino) individuale o del gruppo, che di venerazione per le tradizioni storiche e popolari nelle quali la nazione si rico non trova adeguata compensazione nelle istituzioni tradizionali, religiose o lai nosce e s'identifica, e in forza delle quali il potere politico si sente investito di che, le quali peraltro risentono della congiuntura di crisi generale. una missione salvifico-messianica nei confronti di altri popoli, la quale talvolta Le credenze cui sinora si è fatto cenno sorgono e si collocano in gran parte altro non costituisce che la copertura ideologica della volontà di potenza e di una nel campo del religioso, implicano la nozione piu o meno precisa di una potenza tensione imperialistica. In questa prospettiva si possono collocare quell'insieme (la Madonna, i santi, o altre entità che trascendono il livello umano). Esistono di credenze, simboli e rituali che si sono venuti elaborando in modo non siste moltissime credenze, però, che non hanno un referente immediatamente reli matico all'interno dei diversi strati della società americana a partire dalla dichia gioso (si è già accennato al culto della personalità) o il cui arcaico referente re razione d'indipendenza (I776) e della promulgazione della Costituzione degli ligioso, ormai estraneo al contesto storico in cui esse assolvono tuttora alla loro Stati Uniti (I787) e ai quali è stato dato il nome di religione civile americana. funzione, si è perduto nella memoria collettiva. Tali credenze assumono il ca Tale insieme di credenze — in cui appaiono evidenti gli ascendenti predestina rattere di relitti che una cultura, generalmente subalterna, rifunzionalizza in zionistici di estrazione puritana — non costituiscono una religione nel senso tec quanto esse trovano al suo interno le ragioni antropologiche d'essere e di soprav nico del termine, ma utilizzano una terminologia di tipo biblico: soprattutto vivere. Giuseppe Pitré, nelle sue ricerche sugli Usi e costumi, credenze e pregiu 'Dio', custode dei valori e delle scelte politiche della nazione, ma anche 'esodo', dizi del popolo siciliano (I87I-I9I3 ) ha dato una minuziosa descrizione delle 'popolo eletto', 'terra promessa', 'nuova Gerusalemme', 'morte sacrificale', 're credenze che coprono sia il ciclo dell'anno, sia il ciclo della vita umana: la nasci surrezione'. Per il suo carattere tendenzialmente emozionale e ideologico, la re ta, le nozze, la morte, il comparatico, il capodanno, la festa patronale, la Pasqua, ligione civile americana è un fattore fortemente aggregante presso tutti quei set il Natale ; che riguardano il mondo celeste : il cielo, le stelle, la via lattea, il sole, tori della società che riconoscono alla nazione americana sia un primato nel la luna, le eclissi, le comete ; i fatti meteorologici : la nebbia, le nuvole, la pioggia, campo delle libertà democratiche, sia una missione particolare nei confronti di l'arcobaleno, la neve, i lampi e i tuoni, il vento; gli «esseri soprannaturali e quei popoli che non appartengono al «mondo libero». Di qui gli atteggiamenti meravigliosi»: le anime dei morti e dei dannati, gli spiriti, il diavolo, le fate, le tendenzialmente discriminatori all'esterno e conservatori all'interno che l'ideo persone e cose fauste e infauste ; la jettatura, il malocchio, il venerdi, i sogni, il logia sottesa alla «religione civile» americana rivela nelle sue concrete manife lotto, il bucato, la scopa, il letto e altro. Per la gravidanza e la nascita (segmenti
  • 12. Credenze I04 I05 Credenze dell'esistenza altamente critici, in quanto sottoposti, in una società contadina stinguere due momenti dell'esperienza religiosa, ricacciando nell'ambito delle povera, a gravi rischi di morte, sia per la madre, sia per il nascituro, o di parti credenze(superstizioni ) quei modi di pensiero e di comportamento religioso che, infelici), l'insieme delle credenze e dei corrispondenti comportamenti cautela invece di aiutare l'individuo ad accrescere la propria razionalità e la conoscenza tivi è fittissimo, seguendo tutto l'arco dei nove mesi e della fase conclusiva; ogni della realtà, lo mantenevano nelle tenebre dell'«impostura» e in uno stato di evento imprevistoè carico di incognite oscure che occorre prevenire ebloccare perenne soggezione difronte alPotere. Condorcet nellasua Esquisse [i793-94] a scanso diconseguenze irreparabili. esprime con crudo linguaggio le proprie opinioni sulla funzione delle credenze Le notazioni del Pitré risalgono alla fine del secolo scorso, ma non si può religiose, che identifica con la superstizione tout court. Partendo dal giudizio ne certo affermare ch' esse appartengano esclusivamente al passato: il problema gativo condiviso dalla cultura del suo tempo intorno all'età del medioevo, egli delle credenze e dell'ampia quota di irrazionalità ad esse inerente non è stato eli sostiene che l'ignoranza ha prodotto «qui la ferocia, altrove una crudeltà rafFi minato dall'avanzata dell'industrializzazione e dalla diffusione delle piu diverse nata, dappertutto la corruzione e la perfidia... Fantasticherie teologiche, im tecnologie, dalla scomparsa pressoché totale dell'analfabetismo, dal fenomeno posture superstiziose, sono il solo genio degli uomini, l'intolleranza religiosa globale della cosiddetta secolarizzazione che un'abbondante letteratura socio è la loro sola morale» (trad. it. p. 76). teologica diede a suo tempo per irreversibile. Le contraddizioni interne sia alle In questo periodo d'intensi fermenti culturali, in gran parte polarizzati sul società capitalisticamente avanzate, sia alle società dove le dinamiche capitali rifiuto del passato, il confronto con le culture delPOriente costituisce un'ulte stiche hanno accentuato i conflitti derivanti dal divario esistente fra zone a svi riore occasione per liberarsi dei pregiudizi della tradizione. I costumi, i principi, luppo tecnologico avanzato e zone tuttora a forte arretratezza economica, stanno le filosofie, le religioni orientali aiutano a scoprire il senso della relatività e apro producendo l'insorgenza di nuove modalità d'insicurezza collettiva e di crisi no la via al dubbio e alla contestazione delle credenze piu diffuse. Il miracolo di status culturale sulle quali si innestano talora comportamenti e credenze ma è una di queste, e su di essa si apre una controversia che, per le implicazioni gico-religiose che appaiono in stridente contrasto con i processi di emarginazio connesse all'argomento, ben presto coinvolge le credenze religiose nel loro com ne o scomparsa del sacro cui la rivoluzione industriale aveva dato inizio nelle so plesso e, in particolare, il cristianesimo. Sarà Hume a scrivere una Natural cietà occidentali a partire dai primi decenni del xix secolo. History of Religion [i757], dopo avere steso un saggio sui miracoli nel quale, se da un lato non compare una negazione in assoluto di avvenimenti che trasgre discono le leggi della natura, dall'altro si pone in dubbio la validità delle testi z. Il p r oblema delle credenze nella cultura occidentale. monianze, dal momento che la tendenza verso il meraviglioso, particolarmente diffusa nella mentalità popolare, diventa ancora piu forte quando si unisce al z.r. Credenze epensiero filosofico-religioso. sentimento religioso. Le credenze religiose, secondo Hume, non sono affatto fonte di una piu alta La tematizzazione del concetto di credenza/credenze sorge, in un'accezione e razionale moralità. Anzi, «in molti casi, i piu grandi delitti appaiono compati essenzialmente polemica, nell'età dell'illuminismo, all'indomani della fine delle bili con la pietà e con la devozione superstiziosa» [I757, trad, it. p, 749]. Le guerre di religione, quando la tolleranza religiosa diventa uno dei temi domi religioni popolari costituiscono un coacervo di comportamenti che esaltano le nanti, sia dei movimenti pietisti e latitudinari sorti all'interno del protestantesi tendenze della psiche umana. Malgrado le apparenze delle forme di pietà «bar mo anglosassone, tedesco, olandese e francese —dove si diffonde l'idea dell'ispi barie e capriccio.. costituiscono sempre il carattere dominante degli dei nelle razione diretta dello Spirito Santo e la convinzione che i cristiani devono fidarsi religioni popolari» [ibid., p. 75o]. L'ipocrisia è il denominatore comune delle della propria ragione, illuminata dalla Rivelazione che viene dalla parola di Dio credenze religiose. Per Hume non c'è rapporto tra religione naturale («tendenza — sia dal nascente razionalismo filosofico che nelle sue prime manifestazioni in universale a credere in un potere invisibile e intelligente» [ibid., p. 752]), alla trareligiose prende il nome di deismo. In un'epoca in cui la borghesia, ormai quale può accostarsi soltanto l'uomo colto, e le credenze religiose popolari, saldamente affermata sul piano economico-commerciale come classe, manifesta frutto dell'ignoranza («Pignoranza è madre della devozione» [ibid., p. 753]) e la sua crescente insofferenza nei confronti dell'ancien régime,la critica della fonte d'empietà monarchia assoluta e dei suoi apparati di potere non puo non comportare una Il processo di dissolvimento della funzione delle credenze religiose, analiz critica altrettanto radicale delle ideologie di supporto del dispotismo monar zato in modo sistematico da Hume, trova in Francia un terreno favorevole nel chico. Prime tra queste, per il loro diretto rapporto d'origine con il secondo rilancio del cartesianesimo e nel rifiuto sempre piu esteso di tutto ciò che non pilastro dell'ancien régime, le speculazioni dei teologi e le credenze inculcate nel appare trasparente alla ragione e allo spirito della scienza. I punti di vista di que popolo attraverso i diversi e complessi canali di cui l'istituzione ecclesiastica si sto fenomeno culturale globale, al quale si ispireranno i principi dell''89, con serve per la sua opera di educazione religiosa. vergono in un polo essenziale: proclamare l'assurdità delle credenze religiose Chiamando in causa la religione nel suo complesso, iphilosophestesero a di e l'incompatibilità della tradizione religiosa custodita dalla Chiesa con le con
  • 13. Credenze io6 I07 Credenze quiste della scienza. Un sottile demolitore delle tradizioni religiose e delle cre terra di sangue per inintelligibili sofismi» [ibid.]. Perché, si chiede Voltaire, la denze ad esse collegate si dimostra Bernard de Fontenelle, proponendosi di dare religione non si limita a pochissimi dogmi e non insegna «la giustizia, la tolle un'interpretazione razionale ad ogni forma di credenza nel meraviglioso, nel ranza e l'umanità» [ibid.] > miracolo e nel soprannaturale. E se tale progetto lo spinge a spaziare presso ci L'illuminismo esprimeva quindi da un lato, nelle sue figure piu rappresenta viltà diverse da quella occidentale e a descriverne usi, costumi e credenze, non tive, il rifiuto delle credenze religiose, identificate con la superstizione e l'im v'è dubbio che egli pone costantemente un'equazione fra tradizione e supersti postura, e giudicate come strumento di asservimento utilizzato congiuntamente zione, sia in rapporto all'epoca precristiana, sia nei confronti del cristianesimo. dai due poteri dell'ancienrégime, dall'altro non negava in assoluto la validità La lettura in controluce di una sua opera che suscitò indignate accuse di empie del cristianesimo, ma poneva l'accento sulla sua riduzione a dimensione etica tà da parte dei Gesuiti, l'Histoire desOracles [i687], dà la misura del modo con dell'esistenza, sgombrando il campo da tutti i contenuti di tipo dogmatico che cui l'attaccoalle credenze contemporanee potesse essere condotto con un'opera costituissero un ostacolo alla trasparenza della ragione e al miglioramento del di divulgazione sulle «superstizioni» — gli oracoli diffusi presso le religioni me l'umanità. Tuttavia il quadro del pensiero europeo nel secolo dei lumi non è cosi diterranee — di cui erano impregnate le credenze degli antichi. Secondo Fonte uniforme, anche se la grande impresa dell'Encyclopédie sembra riassumerne il nelle anche nella vera religione s'introducono, puramente ad opera dello «spiri significato senza residui. L'ambiente germanico, dominato da un'ortodossia lu to umano», elementi d'impostura quali furono appunto gli oracoli nelle religioni terana stagnante e reazionaria da almeno un secolo, era venuto manifestando, greca, fenicia o egiziana. Ma è evidente che, per Fontenelle, anche nel cristiane col pietismo, segnali di ripresa religiosa che miravano a rinnovare la Chiesa, a simo le aggiunte sono opera della Chiesa e del clero, il cui intervento sulla pu dare maggiore spazio all'esperienza spirituale individuale contro il monopolio rezza del messaggio evangelico non può essere stato che deleterio. Tanto piu dell'ortodossia da parte dei pastori, a rivendicare il sacerdozio universale dei che — e qui Fontenelle coglie acutamente un elemento particolarmente efficace fedeli. del rapporto tra potere e psicologia collettiva — «la consuetudine ha sugli uomini In questo clima,il cui filone approderà alla fioritura revivalista dei primi de una forza che non ha per nulla bisogno di essere appoggiata dalla ragione» cenni dell'Ottocento, l'atteggiamento dell'illuminismo tedesco nei confronti del [ i687, trad. it. p. gg]. Cosi l'astuzia dei potenti sta nel profittare delle credenze le credenze religiose appare assai meno radicale di quello dei philosophes. Un popolari, tanto piu efficaci quanto piu nascono dal mondo subalterno («i popoli tipico rappresentante di questa incrinatura nel fronte filosofico europeo del credono meglio in quello che essi stessi hanno creato» [ibid., p. 7o]) e quanto piu xvni secolo è Lessing, il quale, al contrario di Hume e di Fontenelle, vede nello i ceti dominanti riescono a conferire loro dignità dottrinale e parvenza di antiche sviluppo delle religioni non la trama storica dell'impostura e dell'ignoranza, origini: «Per quanto ridicolo possa essere un pensiero, bisogna solo trovare il bensi una serie d'interventi divini rivolti ad educare progressivamente il genere mezzo per mantenerlo in vita per qualche tempo: eccolo diventare remoto e umano. In questa prospettiva della rivelazione come storia e della storia come acquistareautorità» [ibid., p. 76]. rivelazione, le credenze antiche, i miracoli e tutto ciò che rivestiva il carattere Il riscatto dai pregiudizi era la premessa necessaria, per Fontenelle e per i del meraviglioso, hanno svolto una loro positiva funzione negli stadi precedenti philosophes in generale, per il riscatto dal dispotismo monarchico ed ecclesiasti della storia della civiltà. co. Spezzare la cappa pesante di entrambi i poteri era lo scopo precipuo che la Il pensiero religioso di Lessing è per tanti versi precursore della stagione borghesia del xvrn secolo si poneva per accedere pienamente al ruolo di classe romantica e risente fortemente, malgrado la struttura prettamente illuministica egemone. Di queste esigenze si fa interprete il personaggio che ha riassunto in del discorso, dell'atmosfera di reazione, da parte di consistenti settori del prote sé, nella realtà e nel mito, lo spirito dell'età dell'illuminismo: Voltaire, il quale stantesimo tedesco, sia alla rigidità dogmatica cui si era ridotto il luteranesimo distingue, sulla scia di Hume, un concetto di Dio primo motore, creatore e pa ufficiale del xvm secolo (con la sua pressoché totale simbiosi con lo Stato), sia drone, il quale ricompenserà se si è fatto il bene e punirà se si è fatto il male, alla progressiva sottrazione della legittimità del religioso dall'ambito della ri dalle religioni storiche che giudica, in dura polemica con Pascal, come sistemi Ressione filosofica. Ora, in una situazione totalmente diversa, d'isolamento e di assurdi: il cristianesimo anzitutto, fondato da una figura altissima, ma poi tra conformismo cattolico connivente con il clima particolare dell'illuminismo na dito e utilizzato per le azioni piu nefande. Non basta infatti per Voltaire pro poletano, si svolge nello stesso periodo la meditazione solitaria di Giambatti clamare la fede; anzi, il fanatismo con cui sono state difese le credenze è assai sta Vico, per il quale la religione appare un'esigenza primaria che scaturisce dal piu deleterio dell'ateismo : «L'ateismo non serve da freno ai delitti, ma il fana desiderio di «vivere eternamente», «il quale desiderio esce da un senso comune tismo spinge a commetterli» [r764, trad. it. p. y8]. Credenze, fanatismo, dog nascosto nel fondo dell'umana mente che gli uomini sono immortali... Negli matismo formano dunque un tutt' uno nel pensiero di Voltaire. «La nostra santa estremi malori di morte desideriamo esservi una forza superiore alla natura per religione» moltiplicando i suoi dogmi non fa che incrementare la credenza in superarli. La quale unicamente è da ritrovarsi in un Dio che non sia essa natura «cose impossibili, contraddittorie, ingiuriose per la Divinità e perniciose al ge superiore, cioè una Mente infinita ed eterna» [r73o, ed. reg i p. 8]. La civiltà nere umano» [ibid., p. 378]. Le religioni non hanno fatto altro che inondare «la umana trova quindi, per il Vico, le sue origini nella religiosità che non è fonda
  • 14. Credenze ro8 CredenzeI09 mentalmente né errore, né inganno, ma radice di eticità e di progresso : essa biblioteche creando gravi difficoltà al lavoro teologico. Esso trova pure in Joseph <(unicamente resse lo stato delle famiglie» [ibid.]. de Maistre e in Louis de Bonald i teorici di una politica cattolica essenzialmente Il tramonto dell'illuminismo è contrassegnato fra l'altro — lo testimoniano controrivoluzionaria che «alla ragione oppone la tradizione» e prefigura «un Lessing e Vico — dalla scoperta della funzione «educativa» svolta dalle religioni blocco cementato da una gerarchia che trasmette l'autorità da Dio al Sovrano nella storia dell'umanità e del valore (quanto meno estetico) di tradizioni, co ed al capo-famiglia» [ibid., p. z']. Un blocco che Bonald acutamente intuisce stumi, credenze, cerimonie di cui i philosophesavevano fatto un fascio, rele essere possibile istituire e mantenere soltanto se si ostacolerà quel flusso migra gandoli tra gli ostacoli (le «imposture») che piu avevano pesato nel ritardare lo torio dalla campagna alla città che la nascente rivoluzione industriale ha iniziato sviluppo intellettuale dei popoli. In questo periodo, mentre Goethe scopre il a mettere in moto. La vita rurale, con i suoi ritmi, le sue scadenze, i tipi di rap «popolare» nei suoi momenti creativi e gioiosi, per Herder, che pure non crede porti che ha stabilito fra gli uomini e fra i ceti sociali, comincia a diventare negli alla divinità di Gesu Cristo, il cristianesimo rimane la piu alta espressione della ambienti cattolici un mito, una credenza a cui la Chiesa rimarrà tenacemente storia dell'umanità. Le credenze religiose perciò, quali si trovano ad esempio collegata a partire dal momento in cui si accorgerà che gli effetti, sul piano reli nella Bibbia, esprimono soprattutto lo spirito di un popolo che attraverso di gioso, della rivoluzione industriale, ovunque avanzante inesorabilmente in Eu esse racconta la propria storia e in esse identifica la propria specificità culturale ropa, sono ben piu catastrofici di quelli prodotti dalla rivoluzione francese. Il e nazionale. declino della pratica religiosa e l'atteggiamento anticlericale non riguardano piu I valori della sensibilità, del misticismo, della religiosità (alimentati questi soltanto — a partire dai primi decenni del xrx secolo — ristrette cerchie di intel ultimi dal persistente filone pietistico presente nell'area del protestantesimo), lettuali, ma si diffondono tra le masse, in mezzo a quel popolo sul quale la Chiesa del sentimento e delle forme di comportamento collettivo, particolarmente dei era abituataa mantenere, ad imporre lapropria egemonia e dal quale, attraverso ceti subalterni trovavano ora — impersonati da scrittori e filosofi come Schelling, un processo di acculturazione definito dalla ratio studiorum vigente nei seminari, Jacobi, Novalis, Schlegel, Spener, Hamann — il clima politico-culturale favo trae la grande maggioranza del personale ecclesiastico incaricato della guida del revole per un rilancio che avrebbe investito ampi settori della società europea, le parrocchie e della diffusione di concetti come quelli espressi da un catechismo assumendo talora connotazioni decisamente reazionarie, politicamente coinci dell'epoca, secondo il quale «a prevenire ne' paesi cattolici le rivoluzioni contro denti con gli indirizzi e gli obiettivi della Restaurazione. Il ritorno alla religione i sovrani legittimi parmi che basterebbe, o avrebbe almeno grandissima forza, è infatti uno dei tratti distintivi dell'epoca della Restaurazione e del clima di ri l'istruzione fatta al popolo da' propri pastori sulla incompatibilità della religione vendicazione del diritto divino del re, del potere assoluto e del principio di le nostra santissima colle rivoluzioni medesime» [citato in Prosperi r97g, p. z ar]. gittimità che accompagna il ritorno sul trono delle vecchie dinastie. Nello stesso periodo i paesi protestanti assistono ad un risveglio religioso L'esigenza diffusa di recuperare in termini di significato e di valore il senti (revival) che si esprime nella ricerca di una comunione diretta con Dio, nella mento religioso trova nella Chiesa cattolica, che ha appoggiato il ritorno dei so pratica di una severa disciplina e nell'attuazione di opere assistenziali e filan vrani sui loro troni, un referente promozionale attivissimo. Il mito del medioevo, tropiche. Si tratta insomma della ricerca di una pratica cristiana piu intensamen uno degli aspetti caratteristici della cultura del romanticismo, viene istituzio te vissuta e di cui le chiese istituzionali non dànno piu testimonianza, di un'edi nalizzato nell'ideologia della res publica christiana come età felice che spette ficazione personale basata sulla Bibbia, ma anche di un'esperienza comunitaria rà alla Santa Alleanza ricostituire. E mentre un Chateaubriand col suo Génie nella quale la presenza dello Spirito sia vissuta in modo piu ricco e fraterno (è du christianismedà l'avvio ad una nuova apologetica cattolica impegnandosi a il caso, tipico, delle «comunità dei Fratelli moravi» in Germania ). Ora, il «ri «riabilitare la religione di fronte alleélites» [Dansette r 948-5r, trad. it. I, p. 2OI], sveglio» nell'area protestante obbedisce in parte ad esigenze interne alle Chiese l'offensiva della Chiesa, condotta capillarmente per mezzo dei vescovi e del e alla maggiore libertà di cui godevano i credenti riformati, ma certamente si clero, vuole raggiungere le masse e ricostituire nelle menti sconvolte dalla Ri tratta in gran parte di una reazione di paura di fronte alla rivoluzione. Non solo, voluzione e dagli arbitri del regime napoleonico, un'immagine della religione ma nei paesi protestanti in cui si rifugiano gli esiliati o i perseguitati cattolici che sia in perfetto accordo con il nuovo clima politico. Cosi può accadere che francesi, si assiste a forme di ecumenismo il cui cemento ideologico è dato dalla all'inizio degli anni 'zo dal pulpito di Notre-Dame si rivendichi, con l'evidente comune opposizione antirivoluzionaria, anche se il discorso non va generalizza scopo di esaltare la monarchia legittima e di gratificare la nobiltà offesa dalla to, poiché gli atteggiamenti nei confronti della rivoluzione francese e della ri Rivoluzione, la discendenza di Cristo «per parte di madre, da un'ottima fami voluzione industriale non coincidono necessariamente. glia» [ibid., pp. ag-44] e si sottolineino le «eccellenti ragioni per vedere in lui In questo clima di restaurazione, politica e religiosa ad un tempo, si assiste l'erede del trono di Giudea» [ibid., p. zgz]. ad un rilancio dell'esperienza religiosa in tutte le sue forme purché, come ebbe Ma il clima religioso della Restaurazione non è soltanto definibile da una occasione di affermare Federico Guglielmo III di Prussia già nel rp98, si convin scacchiera di interventi, di scritti, di omelie tutti convergenti a recuperare il cesse «la parte non illuminata delle comunità ecclesiastiche che la pace, l'amore tempo perduto dopo che la Rivoluzione aveva distrutto monasteri e disperso e la sottomissione sono le sole cose necessarie nelle questioni religiose» [Léo
  • 15. Credenze xxo Credenzexxx nard x96y, trad. it. III, pp. zero-5x]. Un pensatore che seguirà fedelmente le processi riguardanti gli uomini in generale,è condotta da Ludwig Feuerbach in indicazioni del re indicendo nel x8x7, per suo ordine, un sinodo di unione delle L'Essenza del Cristianesimo [x 8gx] : la religione non è altro che un insieme di rap due comunità luterana e calvinista in una «nuova chiesa», è Schleiermacher, presentazioni che l'uomo proietta fuori di sé e alle quali dà una consistenza au secondo il quale la religione nasce spontaneamente nella coscienza, indipenden tonoma. Il meccanismo con cui la mente umana concepisce il divino consiste temente dal senso di timore che l'uomo può provare di fronte alla natura e alle nel conferire una personalità autonoma ai sentimenti piu elevati, proiettandoli vicende dell'esistenza. Essa è radicata nel sentimento di un Assoluto che so in ipostasi extratemporali, e instaurando sentimenti di dipendenza nei confronti vrasta l'uomo e nei cui confronti l'uomo prova un senso di dipendenza. Con di tali ipostasi. Ne deriva che l'immagine di Dio viene costruita dal pensiero Schleiermacher la religiosità entra nell'esistenza come dimensione della co umano mediante una sistematica sottrazione che l'uomo fa a se stesso dei propri scienza umana. Le sue diverse manifestazioni corrispondono alle individualità attributi. Questo processo di autosottrazione conduce ad uno sdoppiamento del collettive dei popoli e il suo recupero rientra nelle speranze delle Chiese le quali, la personalità: la religione si configura come il rapporto stabilito con un Doppio pur avendo superato,in un clima di revanche, lagrande paura, coxninciano a che l'uomo pone davanti a sé e nel quale ha travasato le proprie qualità, esal rendersi conto degli effetti disgreganti, dal punto di vista religioso, che la na tandole. Il Doppio non è visto in realtà come tale dal soggetto religioso, ma è un scente rivoluzione industriale va producendo presso i ceti subalterni tradizio Essere che si pone di fronte all'uomo il quale intreccia con esso quei complessi nalmente legati ai costumi e alle credenze che costituivano il tessuto culturale sistemi di pratiche e credenze che costituiscono le religioni storiche. La tenden della società rurale. za della borghesia ottocentesca a identificarsi con l'umanità tutta, ad appropriar I conati religiosi del romanticismo, mentre da un lato tendevano a valorizzare si di ogni valore, a porsi come unica forza motrice della storia, si riflette nel pen la religiosità come componente essenziale della cultura e dell'anima popolare, siero del filosofo tedesco, in questa esigenza di recuperare l'umanità dell'uomo, dall'altro si scontravano con la dura realtà di un modo di produzione che avreb svelando il processo di sdoppiamento della personalità e di alienazione che sa be radicalmente mutato le condizioni di vita di grandi masse umane e sconvolto rebbe a fondamento delle religioni positive. gli universi culturali entro i quali i ceti subalterni, e non soltanto quelli, ave La critica feuerbachiana alla religione si trova al centro di un dibattito che, vano trovato da lunghissimo tempo la legittimazione della propria collocazione come riflesso di una situazione storico-culturale in profonda trasformazione e storico-sociale. Ora, poiché i processi mentali di autolegittimazione collettiva coinvolgente in modo generale tutta la società, aveva investito non soltanto il erano essenzialmente ancorati nel loro complesso ad una visione religiosa del problema della religione in quanto tale, ma era risalito alle figure e alle fonti su l'esistenza, la crisi della concezione romantica della religiosità come funzione cui le Chiese, corresponsabili della svolta reazionaria in corso, fondavano la le pedagogica (Lessing) e come sentimento dell'Assoluto (Schleiermacher) nasce gittimazione della propria presenza storica. e si sviluppa soprattutto in un clima in cui i conflitti di classe e la presa di co In questo contesto di critica radicale, e della religione in generale e del cri scienza dei primi movimenti operai organizzati tendono a rovesciare il ruolo stianesimo in particolare, riflesso di una crisi profonda del vissuto religioso, s'in attribuito dai romantici alle credenze religiose e a contestarne l'asserita funzione seriscead un tempo come problema lateralee come referenteesemplare la cri educativa. Cosi, in una lettera circolare del movimento cartista inglese (x839) tica della religione condotta da Marx, inquadrata in una poderosa analisi dei si legge: «Siamo entrati recentemente in una chiesa e abbiamo sentito il predi meccanismi della società capitalistica e arricchita di contenuti analitici che, se catore descrivere i tormenti dei dannati, e spedire a questi tormenti l'ingrato po da un lato storicizzano le tesi feuerbachiane nel contesto del concetto di aliena vero che si ribella contro Dio, osando laxnentarsi per la sua povertà... I ricchi zione che Marx rapporta direttamente a quello di proprietà privata, dall'altro fanno lega assieme per opprimerli, ed i preti descrivono il castigo per la tra assumono lacritica delle credenze religiose come presupposto e modello di ogni sgressione per tenerli legati con la paura ad un'obbedienza passiva, cui essi critica. Il passo che porge la sintesi del pensiero marxiano e che introduce pe dànno politicamente il falso nome di umiltà cristiana» [citato in Pombeni x977, raltro nell'immagine delle credenze religiose quel carattere di profonda ambiva p. xxoj. lenza che gli ha riconosciuto in seguito la piu attenta tradizione marxista, si I filosofi della cosiddetta «sinistra hegeliana» riflettono in modo piu o meno legge nell'Introduzione alla Critica dellafilosofia del diritto di Hegel: «La reli mediato il processo di crisi della credenza (religiosa in particolare) che la rivo gione è la teoria generale di questo mondo, il suo compendio enciclopedico, la luzione industriale sta trasformando in fenomeno di massa. Non a caso il loro sua logica in forma popolare, il suo point-d'honneur spiritualistico, il suo entu pensiero parte dalla, o si polarizza sulla, critica della religione e, in generale, delle siasmo, la sua sanzione morale, il suo solenne completamento, il fondamento credenze diffuse tradizionalmente nei diversi strati sociali, introducendo equa generale della sua consolazione e giustificazione... La miseria religiosa è, da un zioni quali religione = alienazione, religione = ideologia, che costituiranno il re lato, l'espressione della miseria effettiva e, dall'altro, la protesta contro questa ferente privilegiato delle analisi di sinistra delle credenze religiose sino ai giorni miseria effettiva. La religione è il gemito della creatura oppressa, l'animo di un nostri, La critica piu radicale e conseguente dei meccanismi mentali che pre mondo senza cuore, cosi com'è lo spirito di una condizione di vita priva di spi siedono all'elaborazione delle figure, delle credenze e dei sistemi religiosi, come ritualità» [x843, trad. it. pp. 394-9$].
  • 16. Credenze CredenzeI I3 La contraddizione fra «miseria» e «protesta», cosi problematicamente posta ridotto le proprie dottrine originarie a folclore per le masse hanno assunto in in luce da Marx nell'esaminare il ruolo delle credenze religiose, appare parti gran parte il carattere di credenze che ogni strato sociale ha plasmato piu o meno colarmente accentuata da Engels, che osserva i fatti religiosi piu in chiave stori implicitamente per le proprie esigenze: «C'è un cattolicismo dei contadini, un ca, nel loro concreto processo di interazione con la realtà sociale, che in una pro cattolicismo dei piccoli borghesi e operai di città, un cattolicismo delle donne e spettiva esplicitamente teoretica. Il suo interesse per il cristianesimo primitivo un cattolicismo degli intellettuali anch' esso variegato e sconnesso. Ma nel senso e le sue ricerche sui movimenti contadini che precedettero e accompagnarono comune [ossia nell'insieme delle credenze] influiscono non solo le forme piu la Riforma protestante, indicano che nel pensiero di Engels la religione non è rozze e meno elaborate di questi varii cattolicismi, attualmente esistenti; hanno necessariamente e soltanto la forma capovolta della realtà, ma caratterizza l'at influito e sono componenti dell'attuale senso comune le religioni precedenti e teggiamento delle classi sociali e il loro rapporto con le condizioni d'esistenza le forme precedenti dell'attuale cattolicismo, i movimenti ereticali popolari, le e di conflitto reciproco. In particolare, la versione «eretica» dell'ideologia reli superstizioni scientifiche legate alle religioni passate, ecc. Nel senso comune giosa dominante diviene sovente, secondo Engels, lo strumento di una classe predominano gli elementi "realistici", materialistici, cioè il prodotto immediato ancora dominata e la molla ideologica portante della propria rivolta. Anche le della sensazione grezza, ciò che d'altronde non è in contraddizione con l'ele classi subalterne possono utilizzare l'ideologia religiosa, sia perché questa per mento religioso, tutt' altro; ma questi elementi sono "superstiziosi", acritici» mette loro d'interiorizzare la situazione di oppressione in cui si trovano, subli Plaid >Pr397] mandola nel riferimento ad una metastoria in cui tale situazione sarà sanata, sia La concezione gramsciana del folclore come « "concezione del mondo e della perché, al contrario, l'ideologia religiosa può produrre uno stato di tensione vita", implicita in grande misura, di determinati strati (determinati nel tempo e utopica con esiti oggettivamente rivoluzionari, in quanto consapevolmente ten nello spazio) della società, in contrapposizione (anch' essa per lo piu implicita, denti a capovolgere lo status quo e a ripristinare una mitica condizione origina meccanica, oggettiva) con le concezioni del mondo "ufFiciali' » [ l935, ed. r975 ria. Secondo Engels le credenze religiose manifestano atteggiamenti diversi e p. z3r r], si muove nella stessa prospettiva d'identificazione delle credenze po oggettivamente contrastanti, nel loro collegamento ideologico con le classi in polari col senso comune e introduce l'idea di una loro refrattarietà ad ogni ten conflitto e, d'altra parte, possono produrre presso le classi subalterne uno status tativo di tematizzazione. Ciò significa che nel pensiero gramsciano le creden di tensione utopica che si esprime attraverso sia un'interpretazione «eretica» ze popolari possono essere comprese «solo come riflesso delle condizioni di vita della dottrina del sistema religioso dominante (la Chiesa), sia una visione eguali culturale» degli strati subalterni: esse hanno una loro ragion d'essere e perciò taristica,a volte esasperata e astorica, del futuro assetto da instaurare. una coerenza interna che è di natura diversa rispetto a ciò che la cultura domi La tradizione marxista contemporanea non sempre ha seguito, per quanto nante intende per coerenza e sistematicità. Le credenze popolari, insomma, si concerne l'analisi delle credenze religiose popolari, le indicazioni complesse e pongono come altre rispetto alla cultura delle classi egemoni. L'originalità della problematiche dei fondatori. Anzi, spesso vi ha sovrapposto una componente concezione gramsciana, cosi ricca di stimoli antropologici, consiste appunto nel positivistica o uno schematismo dettato dalle congiunture storiche della lotta fattoche per Gramsci folclore e credenze religioseconfluiscono nel senso co di classe che spesso ne ha travisato il nucleo piu profondo. La riscoperta del mune. ruolo del religioso-popolare in rapporto ad una situazione storica concretamente Il problema delle credenze, di qualunque natura esse siano, per il quale ab determinata — la presenza di una tradizione cattolica egemonica e di grandi mas biamo colto l'interesse nella tradizione marxista di maggior prestigio, è emerso se religiosamente orientate in Italia — è reperibile in questo secolo nell'opera di in quell'area del cristianesimo europeo che ha sentito in modo profondo l'esi Gramsci. Il problema delle credenze in Gramsci si colloca nel quadro di una genza del recupero di una testimonianza il piu possibile prossima ai moduli ori piu ampia riflessione che, per quanto forzosamente non sviluppata in modo si ginari dell'Evangelo. Un referente di notevole spessore etico-religioso è rappre stematico,percorre pressoché tuttol'arco dei Quaderni del carcere :essa riguarda sentato dal dibattito iniziato sintomaticamente, all'indomani del primo conflitto il concetto di senso comune,la « filosofia dei non filosofi », ossia « la concezione del mondiale, con la pubblicazione del celebre commento di Karl Barth alla Lettera mondo assorbita acriticamente dai vari ambienti sociali e culturali in cui si svi ai Romani di san Paolo [r9z9] in cui Barth rivendicò con forza il primato della luppa l'individualità morale dell'uomo medio» [r93z-33, ed. r975 p. r396]. parola rivelata e la radicale trascendenza di Dio. La riduzione della riflessione critica sulla storia e la società — nello specifico : La conseguenza di questo ritorno alle fonti del pensiero cristiano riformato il marxismo — a senso comune, cioè a dogma assorbito in modo acritico (come (in un momento cruciale per l'Europa, in cui alla rivoluzione d'ottobre stavano credenza), è uno dei pericoli piu gravi in cui, secondo Gramsci possa incorrere rispondendo i fascismi prossimi a impadronirsi del potere), che Barth avrà modo «la filosofia della prassi», una volta che questa divenga patrimonio ideale condi di precisare a partire dagli anni '3o, nella Dogmatica ecclesiastica [r93z-66], è viso da grandi masse. Per Gramsci, la tendenza riduttivistica della coscienza la condanna di ogni tentativo compiuto da parte dell'uomo di gettare un ponte collettiva, consistente nel riportare la scienza a senso comune, è un processo la verso la divinità e la qualificazione di idolatria attribuita a tale iniziativa indebita. cui responsabilità ricade essenzialmente sulle religioni storiche, le quali, avendo Nasce cosi il problema della religione come negazione della fede.
  • 17. Credenze CredenzeII5 Le religioni, o piu in generale, le credenze (magico-)religiose, che sono il analisi comparate e di autoanalisi alla cultura europea. La bolla del r557 con frutto della speculazione dell'uomo (anche all'interno del cristianesimo) deriva cui Paolo III poneva fine ad una lunga disputa di cui erano stati protagonisti i no, secondo Barth, da una manomissione satanica. Il contrasto tra fede e reli teologi di Salamanca, proclamando che gli Indiani erano veri uomini, liberi di gione (includendo in quest'ultimo termine tutta la dinamica dei comportamenti, disporre della loro persona e dei loro beni, apriva ufficialmente la strada all'atti degli atteggiamenti, delle credenze che non esprimono una costante tensione vità missionaria, cioè alla lotta su scala mondiale per l'estirpazione degli (< errori » verso la Parola di Dio — anche da questo punto di vista Barth, socialista, denun in cui erano immersi i selvaggi e per la diffusione del Vangelo nei territori di ziò costantemente il nazismo come idolatria) appare, nella prima fase del pen recente conquista. siero barthiano, insanabile. Tuttavia questo radicalismo si è venuto attenuando La mentalità religiosa del tempo scorgeva l'opera del demonio nelle reli nel tempo : negli ultimi volumi della Dogmatica ecclesiastica,si coglie progressi gioni e nelle credenze dei popoli extraeuropei, cosi come giudicava diabolica e vamente il riconoscimento dell'ineliminabile componente umana presente in da combattere con ogni mezzo la stregoneria in Europa. Il primo capitolo della ogni manifestazione di fede. seconda parte del Malleus maleficarum, il piu diffuso manuale circolante presso L'originaria intransigenza barthiana, con l'aggiunta di un rifiuto pressoché i tribunali dell'Inquisizione, risponde al quesito «Come i demoni per mezzo totale di ogni esperienza religiosa extracristiana, è stata ripresa, con sfumature delle streghe attirano e seducono gli innocenti per incrementare i tradimenti diverse e sovente senza soverchia originalità, dalla teologia protestante mittel degli apostati», mentre il Compendium maleficarum, pubblicato nel i6o8 dal europea degli ultimi decenni, buona parte della quale ha messo a nudo il pro frate Francesco Maria Guaccio, porta sottotitoli come : «Se con le arti magiche prio etnocentrismo e una notevole incapacità di comprendere le motivazioni e per opera del Demonio si possa mutare il sesso», «Le apparizioni del Demonio antropologiche e storiche che stanno alla radice non soltanto delle religioni altre, o dei fantasmi», «In che modo i Demoni malvagi possono usare la magia», ecc. ma anche del complesso insieme di credenze — religiose, magiche, «superstizio La credenza nell'opera del diavolo è diffusa a tutti i livelli della società civile ed se» — che tuttora intessono la cultura delle classi subalterne (e frazioni consi ecclesiastica e lo studio dei comportamenti da combattere e da estirpare co stenti delle classi medio-alte della maggioranza dei paesi europei). stringe scrittori ecclesiastici ed inquisitori ad occuparsi di cosa pensano, come vivono e in cosa credono i ceti presso i quali è piu diffusa la credenza e la pratica z.z. Credenze e scienze socioantropologiche. della stregoneria. Ed è attraverso questa (per certi aspetti ) tremenda fase della storia religiosa europea che, a poco a poco, viene alla luce il «selvaggio» che vive L'attenzione rivolta dal pensiero filosofico-religioso europeo alle credenze nelle campagne, nelle valli alpine, nei boschi che ancora costellano la geografia ha, come si è già osservato, privilegiato le religioni come sistemi, piu specifica del continente. mente il cristianesimo nelle sue accezioni confessionali. Le teologie elaborate Cosi, da un lato Montaigne, sostenendo che ciascuno definisce barbarie ciò dai gruppi dominanti delle Chiese hanno costituito l'oggetto principale della che non appartiene alle proprie usanze, chiama direttamente in causa l'etnocen rifiessione dei filosofi, per loro natura piu attenti agli aspetti metafisico-tra trismo di una cultura che ha testé riscoperto la propria filiazione dalla tradizione scendentali dell'esperienza religiosa. Ciò non toglie che le speculazioni filosofi aristotelico-platonica e si rifà ai grandi moduli dell'arte classica, dall'altro gli che intorno al problema religioso (sia come teologia o sistema, sia come credenza strati subalterni europei (sia attraverso le manifestazioni di complessi aggregati condivisa e vissuta) abbiano avuto precisi rapporti, piu o meno immediati, con «superstiziosi», che l'acume inquisitoriale ha portato alla luce col proposito di la realtà storica globale e che, in generale, ne abbiano costituito la sedimenta conoscerli per debellarli, sia recuperando una ben diversa coscienza social-reli zione ideologica, o, quanto meno, il riflesso dialettico. Tuttavia, come si è sotto giosa, espressadai movimenti contadini ) hanno saputorivendicare,con moda lineato all'inizio, la nozione di credenza ha un campo di definizione assai ampio lità diverse e avolte opposte, l'esistenza di una realtà culturale non componibile e, anzi, almeno a partire dalla seconda metà del xix secolo, nell'epoca in cui le né con la cultura delle classi dominanti, né con le ortodossie confessionali, mal scienze umane hanno iniziato ad acquisire una loro specifica fisionomia, tale grado i tentativi di riassorbimento della religiosità popolare posti in atto, parti campo di definizione si è andato spostando verso l'ambito delle «mentalità» e colarmente dalla Chiesa di Roma, nell'epoca postridentina. dei comportamenti, e, in particolar modo, in direzione del complesso mondo Il problema delle credenze riemerge nei secoli xvrr e xvni, sia per la media culturale degli strati subalterni. zione di un pensiero filosofico che ha identificato «indiscriminatamente la su L'attenzione per la cultura popolare non risale tuttavia solo a un secolo fa. perstizione con.la tradizione» [Cocchiara I954, p. 95], sia attraverso un secondo Essa è un fenomeno riflesso che affonda le sue radici nelle scoperte geografiche filone che percorre in modo non lineare la cultura dell'epoca e che trae le pro e nella necessità, in cui vennero a trovarsi non soltanto i conquistadores,ma l'Oc prie suggestioni dallenotizie, dalle relazioni, dai prodotti che pervengono in Eu cidente europeo nel suo complesso, di fare i conti, volenti o nolenti, con popo ropa dai continenti di recente scoperta e comunque da tutti i luoghi — l'Africa, lazioni e culture la cui presenza fisica, ineliminabile malgrado i processi di di le Americhe, l'Estremo Oriente — che i commerci, le spedizioni missionarie e i struzione e di degradazione cui erano state sottoposte, imponeva problemi di canali d'informazione dell'epoca permettono di conoscere piu a fondo.