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TEORIA DELL’ALLENAMENTO




                                          Marco Arpino Scuola dello Sport, Coni Servizi, Roma
                     Alessandro Pezzoli Politecnico di Torino, U.O. Psicologia dello sport, Centro Ricerche scienze motorie,
                                      Scuola universitaria scienze motorie, Università di Torino, Torino



                                 Una STRADA nella RICERCA                                                                                                               3

                                   della PERFORMANCE?
               La connessione mente-corpo-ambiente e materiali nello sport




                                                                                                                                      FOTO FABRIZIO TACCHINO




L’obiettivo principale di questa ricerca è mostrare                       non può prescindere dalla conoscenza del clima
                                                                                                                                                               SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95




come le informazioni statistico-climatologiche e                          e del terreno su cui si sta operando e della relativa
meteo-idrologiche, relativamente a una determinata                        interazione con i materiali che sono utilizzati durante
zona geografica e con riferimento ad uno specifico                        la pratica sportiva. Si viene infatti a creare un sistema
periodo d’interesse, possano essere utilizzate in ambito                  mente-corpo-ambiente e materiali in cui nessuno
sportivo per il miglioramento della performance                           di questi quattro elementi può essere tralasciato
dell’atleta. In effetti, lo svolgimento dell’attività fisica,             nella ricerca della performance e nello svolgimento
sia per le discipline indoor sia per quelle outdoor,                      della pratica sportiva in sicurezza.
METODI DI RIGENERAZIONE



                                     Sandra Ückert Istituto superiore per la salute e lo sport, Berlino


            L’APPLICAZIONE del FREDDO nello SPORT
                     La gestione della temperatura attraverso applicazioni
                                                                                                                      15
                                     del freddo nello sport




Dopo avere descritto la genesi dell’applicazione del freddo come terapia, o come misura
di regolazione della temperatura prima, durante e dopo il carico e come metodo di rigenerazione,
                                                                                                             SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95




trattati gli aspetti legati alla termoregolazione e alla temperatura critica del corpo,
si espongono quali siano i mediatori del freddo: aria, giubbetti refrigeranti e acqua fredda.
Si trattano poi alcuni aspetti che riguardano l’applicazione del freddo secondo il genere, il livello
di prestazione, le diverse discipline sportive e i diversi mediatori del freddo stesso. Infine, dopo avere
esposto quali siano vantaggi e problemi dell’utilizzazione del freddo, si espongono le diverse
varianti e modalità del suo uso: raffreddamento pregara, precooling; raffreddamento durante
il carico di allenamento o di gara, simultancooling; raffreddamento durante le pause tra i carichi
o le fasi di una gara o di una partita, intercooling, raffreddamento dopo il carico di allenamento
o di gara, postcooling, utilizzato cioè come mezzo di recupero.
23




     MATCH ANALYSIS



Franco Merni, Michele Schincaglia
Corso di Laurea magistrale in Scienza e tecnica
delle attività sportive, Dipartimento di Scienze
biomediche e neuromotorie, Università di Bologna



La PRESTAZIONE TECNICO-TATTICA
      nel GIOCO del CALCIO
Una analisi della prestazione tecnico-tattica in un intero
           campionato di calcio
                                                                                                                                  SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95




Questo lavoro analizza i dati tecnico tattici di tutte le 760 partite di un intero campionato di calcio di serie A (2009-10).
Vengono studiati degli indicatori di performance come i punti ottenuti, i goal realizzati o le varie tipologie di tiri in porta
e vari indici derivati (come efficienza, precisione, rapporto goal realizzati e subiti) in relazione alla classifica finale del
campionato. Alcune variabili, per esempio numero dei passaggi, possesso palla, vantaggio territoriale, distribuzione del gioco,
non sono correlati con la prestazione, ma sono egualmente importanti per definire un profilo tecnico-tattico, tale da
permettere all’allenatore di comprendere meglio i punti forti e deboli di ogni reparto della propria squadra e degli avversari.
SPORT FEMMINILE


              Gwenda Wards United Kingdom Athletics


      ALLENARE la DONNA ATLETA
         Alcuni aspetti fisiologici: maturazione, ciclo mestruale,
         infortuni, la triade della donna atleta                                                                       35


      Si trattano alcuni aspetti fisiologici che sono legati alle particolarità dell‘organismo femminile
      e dei quali si deve tenere conto nell’allenare la donna atleta. Si forniscono così informazioni sui
      problemi legati al processo di maturazione, con particolare riferimento alla maturazione sessuale,
      al periodo puberale e alle differenze tra i generi per quanto riguarda capacità di prestazione
      e allenabilità. Ampio spazio è dedicato al rapporto tra ciclo mestruale e prestazione sportiva:
      dalle difficoltà di parlarne che incontrano atlete e allenatori e come superarle, alle fasi del ciclo
      mestruale e come esse incidano sulla prestazione di allenamento e di gare e a come prevenire
      eventuali effetti negativi. Si espongono poi le differenze di genere per quanto riguarda
      i traumi, in particolare del ginocchio, e le forme di prevenzione. Dopo una breve esposizione
      di aspetti legati alla programmazione dell’allenamento in relazione alle fasi del ciclo mestruale,
      si tratta infine la triade della donna-atleta. L’analisi delle sue componenti, disturbi alimentari,
      amenorrea, osteoporosi e delle loro interrelazioni non si limita a definirne la natura e come
      si manifestano, ma indica quali ne sono le cause, come se ne possono rilevare i sintomi,
      quali siano le strade per loro prevenzione e le possibilità di cura.




                                                                                                              SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95
FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI
MEDICINA DELLO SPORT
                                                                                   Introduzione e definizione
Huong Tran, Markus Huebscher, Christian Thiel, Winfried Banzer                     del problema
Dipartimento di medicina dello sport, Università W. Goethe, Francoforte sul Meno
                                                                                   La caffeina rappresenta la sostanza ergogena “lega-
                                                                                   le” di più frequente consumo da parte degli atleti e

CAFFEINA E CAPACITÀ                                                                dei praticanti sport del tempo libero (Burke 2008).
                                                                                   Dal 2004 non è più presente nella lista delle sostanza

   di PRESTAZIONE                                                                  doping, con la giustificazione che è impossibile
                                                                                   determinare se all’origine di una data concentrazione
                                                                                   di caffeina nelle urine vi sia un consumo di alimenti                 45
          di ENDURANCE                                                             e bevande che la contengono o se essa sia, invece, il
                                                                                   risultato di una sua assunzione volutamente diretta
                                                                                   al miglioramento della prestazione (cioè a scopo
L’effetto dell’assunzione acuta                                                    doping). La caffeina presenta un ampio spettro d’a-
                                                                                   zione e i meccanismi attraverso i quali è in grado di
di caffeina sulla capacità di prestazione                                          influenzare la capacità di prestazione fisica sono
aerobica e anaerobica                                                              (Tarnopolsky 2008):

                                                                                   • la mobilitazione del calcio intracellulare;
                                                                                   • alcuni adattamenti metabolici e ormonali, ad esem-
                                                                                     pio, incremento del metabolismo dei grassi;
                                                                                   • la stimolazione del sistema nervoso centrale.

                                                                                   L’utilizzazione di metodi diversi di operazionalizza-
                                                                                   zione della capacità di prestazione sportiva (proto-
                                                                                   colli di test), un ampio numero di variabili dipendenti
                                                                                   e dosaggi diversi fanno sì che sia difficile confronta-
                                                                                   re i vari studi e, quindi, complicano anche una analisi
                                                                                   riassuntiva dell’effetto della caffeina sulla perfor-
                                                                                   mance aerobica e anaerobica (cioè la cosidetta valu-
                                                                                   tazione delle evidenze). La figura 1 mostra quali
                                                                                   siano i diversi protocolli di ricerca e i parametri per il
                                                                                   rilievo della capacità di prestazione fisica attualmen-
                                                                                   te in uso (Bosquet, Lèger, Legros 2002).
                                                                                   Lavori di review sulla capacità aerobica di prestazio-
                                                                                   ne (Burke 2008; Ganio, Klau, Casa, Armstrong,
                                                                                   Maresh 2009; Goldstein et al. 2010; Magkos,
                                                                                   Kavouras 2005; Sökmen et al. 2008) che cercano di
                                                                                   riepilogare i dati in un quadro generale, per quanto
                                                                                   riguarda i protocolli di test e la concentrazione di
                                                                                   caffeina in alcuni settori presentano una situazione
                                                                                   coerente e in altri incoerente. Mentre Burke et al.
                                                                                   (2008), Magkos et al. (2005), Goldsterin et al. (2010)
                                                                                   e Sökmen et al. (2008) hanno riassunto gli effetti di
                                                                                   una supplementazione con caffeina senza prendere
                                                                                   in considerazione i protocolli di test utilizzati, le
                                                                                   review di Doherty, Smith (2004) hanno quantificato
                                                                                   solo studi nei quali l’effetto della caffeina è stato
                                                                                   studiato attraverso Constant Work Test o Constant
La caffeina rappresenta una delle sostanze ergogene di maggiore                    Power Test (cfr. figura 1). Nel primo l’obiettivo degli
consumo in tutto il mondo. I suoi effetti sulla prestazione sportiva già           atleti è quello di produrre un determinato lavoro o di
sono stati oggetto di numerosi lavori e rassegne. Mentre per alcune                percorrere una distanza stabilita nel più breve tempo
procedure di test e certi gruppi target si è riusciti a dimostrare effetti         possibile. Il secondo richiede all’atleta di mantenere
di miglioramento delle prestazioni, i risultati in altri settori sono              una prestazione costante stabilita (ad esempio, 300
inconsistenti. Per questa ragione, questa rassegna sistematica si                  Watt o 10 km · h-1) più a lungo possibile fino all’in-
propone di riassumere gli effetti diretti del consumo di caffeina                  terruzione del lavoro per esaurimento (time to
                                                                                                                                                SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95




sulla capacità di prestazione sia aerobica, sia anaerobica sulla base              exhaustion, TTE). I lavori di Ganio et al. (2009) si rife-
dei dati di ricerche di elevato valore metodologico. In base a tali                riscono esclusivamente a test nei quali gli atleti deb-
dati si può affermare che attraverso un’assunzione di caffeina da                  bono fornire un lavoro più elevato possibile, percor-
2,1 a 5,3 mg · kg-1 di massa corporea si può produrre un effetto                   rere una determinata distanza o realizzare un deter-
d’incremento sulla prestazione in carichi aerobici di resistenza                   minato lavoro nel più breve tempo possibile. I
superiori ai 5 min. Per quanto riguarda la capacità di prestazione                 Constant Work Test corrispondono alla classica
anaerobica, ad esempio, sprint brevi d’intensità elevata, invece,
non si è trovato alcun effetto di incremento della prestazione.                    situazione di gara di quasi tutti gli sport di enduran-
                                                                                   ce, mentre i Constant Duration Test corrispondono
DIDATTICA




       Gaetano Gebbia
       Federazione italiana pallacanestro,
       Scuola dello Sport Coni, Roma
                                                               53
       Paolo Maurizio Messina
       Corso di Laurea in Scienze Motorie
       Università degli Studi di Catania,
       Federazione italiana pallacanestro,
       Scuola dello Sport Coni Sicilia




       La SEQUENZA
       DIDATTICA
     Criteri e problematiche legate
     alle progressioni di lavoro
     per lo sviluppo della tecnica
     e della tattica individuale
     nella pallacanestro


   La sequenza didattica (SD) rappresenta
   il mezzo utilizzato dagli allenatori per
   proporre in modo logico una serie di esercizi
   per il raggiungimento di obiettivi tecnici
   o tattici. Dopo una breve disamina
   introduttiva sulle finalità delle SD, vengono
   esposti i criteri di costruzione delle sequenze,
   una classificazione orientativa delle stesse
   e i fattori incidenti sui tempi operativi.
   Per ultimo vengono descritte alcune forme
   di attività caratterizzate da particolari
   strategie didattiche e metodologiche utili
   per modulare adeguatamente le diverse
   forme di carico motorio
                                                      SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95




   (fisico, tecnico, tattico, cognitivo).
FOTO CRISTIAN DE MASSIS
SPORT DEL GHIACCIO




Marta Bravin
Allenatrice Federazione italiana sport
del ghiaccio
Matteo Bonato
Dipartimento di Scienze biomediche per la salute,
                                                                                                                   59
Università degli Studi di Milano
Paola Vago
Teoria e metodologia del movimento umano,
Università Cattolica, Milano




IL NUOVO SISTEMA
    di GIUDIZIO
nel PATTINAGGIO
    di FIGURA
        su GHIACCIO
Osservazioni e proposta
di un laboratorio per lo sviluppo
del punteggio artistico

A seguito dello scandalo dei Giochi Olimpici del 2002,
che ha visto corrotti alcuni giudici, l’International Skating
Union ha proposto dal 2006 un nuovo sistema di giudizio.
La prestazione degli atleti, non più il loro piazzamento
in classifica, è diventata il centro dell’attenzione della giuria.
Ogni elemento eseguito è identificato da un pannello tecnico
e valorizzato qualitativamente dalla giuria. Nel giudizio
di presentazione vi è stato per la prima volta il tentativo
d’oggettivizzare e misurare aspetti difficilmente quantificabili.
Sono stati identificati cinque componenti (o components) la cui
somma determina il punteggio artistico che, grazie a questo
nuovo sistema, diventa allenabile sulla base di parametri precisi.
Lo scopo del lavoro è la proposta di un laboratorio che integri
gli attuali metodi di allenamento nello sviluppo del punteggio
artistico. Il programma del Laboratorio è stato costruito sulla base
dei cinque components. Sono state individuate quattro aree
                                                                       FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI




d’intervento: Tecnica, Educazione musicale, Coreografia
                                                                                                          SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95




e Interpretazione e per ognuna di esse diversi approcci didattici.
Da una prima analisi puramente osservativa e qualitativa, condotta
a conclusione della stagione agonistica, sono emersi sensibili
miglioramenti in quegli atleti che hanno aderito al Laboratorio.
Gli sviluppi futuri di questo lavoro prevedono un disegno
sperimentale ben preciso con i seguenti obiettivi principali:
analisi delle capacità motorie, analisi statistiche e divulgazione.
FITNESS



Carlo Simonelli, Massimiliano Noseda
Corso di laurea in Scienze motorie,
Università dell’Insubria, Varese

                                                                              67




ERGONOMIA in PALESTRA
Come ottimizzare il lavoro alle macchine cardiovascolari
Si descrivono in modo sistematico i principali macchinari
comunemente utilizzati per l’allenamento cardiovascolare,
per illustrare sia le più comuni strategie dirette ad ottimizzarne
la resa sia gli accorgimenti ergonomici volti al miglioramento
della postura, alla prevenzione dei compensi e alla riduzione
del rischio di infortunio delle strutture muscolari
e articolari sollecitate.




                                                                     SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95
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  • 1. TEORIA DELL’ALLENAMENTO Marco Arpino Scuola dello Sport, Coni Servizi, Roma Alessandro Pezzoli Politecnico di Torino, U.O. Psicologia dello sport, Centro Ricerche scienze motorie, Scuola universitaria scienze motorie, Università di Torino, Torino Una STRADA nella RICERCA 3 della PERFORMANCE? La connessione mente-corpo-ambiente e materiali nello sport FOTO FABRIZIO TACCHINO L’obiettivo principale di questa ricerca è mostrare non può prescindere dalla conoscenza del clima SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95 come le informazioni statistico-climatologiche e e del terreno su cui si sta operando e della relativa meteo-idrologiche, relativamente a una determinata interazione con i materiali che sono utilizzati durante zona geografica e con riferimento ad uno specifico la pratica sportiva. Si viene infatti a creare un sistema periodo d’interesse, possano essere utilizzate in ambito mente-corpo-ambiente e materiali in cui nessuno sportivo per il miglioramento della performance di questi quattro elementi può essere tralasciato dell’atleta. In effetti, lo svolgimento dell’attività fisica, nella ricerca della performance e nello svolgimento sia per le discipline indoor sia per quelle outdoor, della pratica sportiva in sicurezza.
  • 2. METODI DI RIGENERAZIONE Sandra Ückert Istituto superiore per la salute e lo sport, Berlino L’APPLICAZIONE del FREDDO nello SPORT La gestione della temperatura attraverso applicazioni 15 del freddo nello sport Dopo avere descritto la genesi dell’applicazione del freddo come terapia, o come misura di regolazione della temperatura prima, durante e dopo il carico e come metodo di rigenerazione, SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95 trattati gli aspetti legati alla termoregolazione e alla temperatura critica del corpo, si espongono quali siano i mediatori del freddo: aria, giubbetti refrigeranti e acqua fredda. Si trattano poi alcuni aspetti che riguardano l’applicazione del freddo secondo il genere, il livello di prestazione, le diverse discipline sportive e i diversi mediatori del freddo stesso. Infine, dopo avere esposto quali siano vantaggi e problemi dell’utilizzazione del freddo, si espongono le diverse varianti e modalità del suo uso: raffreddamento pregara, precooling; raffreddamento durante il carico di allenamento o di gara, simultancooling; raffreddamento durante le pause tra i carichi o le fasi di una gara o di una partita, intercooling, raffreddamento dopo il carico di allenamento o di gara, postcooling, utilizzato cioè come mezzo di recupero.
  • 3. 23 MATCH ANALYSIS Franco Merni, Michele Schincaglia Corso di Laurea magistrale in Scienza e tecnica delle attività sportive, Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie, Università di Bologna La PRESTAZIONE TECNICO-TATTICA nel GIOCO del CALCIO Una analisi della prestazione tecnico-tattica in un intero campionato di calcio SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95 Questo lavoro analizza i dati tecnico tattici di tutte le 760 partite di un intero campionato di calcio di serie A (2009-10). Vengono studiati degli indicatori di performance come i punti ottenuti, i goal realizzati o le varie tipologie di tiri in porta e vari indici derivati (come efficienza, precisione, rapporto goal realizzati e subiti) in relazione alla classifica finale del campionato. Alcune variabili, per esempio numero dei passaggi, possesso palla, vantaggio territoriale, distribuzione del gioco, non sono correlati con la prestazione, ma sono egualmente importanti per definire un profilo tecnico-tattico, tale da permettere all’allenatore di comprendere meglio i punti forti e deboli di ogni reparto della propria squadra e degli avversari.
  • 4. SPORT FEMMINILE Gwenda Wards United Kingdom Athletics ALLENARE la DONNA ATLETA Alcuni aspetti fisiologici: maturazione, ciclo mestruale, infortuni, la triade della donna atleta 35 Si trattano alcuni aspetti fisiologici che sono legati alle particolarità dell‘organismo femminile e dei quali si deve tenere conto nell’allenare la donna atleta. Si forniscono così informazioni sui problemi legati al processo di maturazione, con particolare riferimento alla maturazione sessuale, al periodo puberale e alle differenze tra i generi per quanto riguarda capacità di prestazione e allenabilità. Ampio spazio è dedicato al rapporto tra ciclo mestruale e prestazione sportiva: dalle difficoltà di parlarne che incontrano atlete e allenatori e come superarle, alle fasi del ciclo mestruale e come esse incidano sulla prestazione di allenamento e di gare e a come prevenire eventuali effetti negativi. Si espongono poi le differenze di genere per quanto riguarda i traumi, in particolare del ginocchio, e le forme di prevenzione. Dopo una breve esposizione di aspetti legati alla programmazione dell’allenamento in relazione alle fasi del ciclo mestruale, si tratta infine la triade della donna-atleta. L’analisi delle sue componenti, disturbi alimentari, amenorrea, osteoporosi e delle loro interrelazioni non si limita a definirne la natura e come si manifestano, ma indica quali ne sono le cause, come se ne possono rilevare i sintomi, quali siano le strade per loro prevenzione e le possibilità di cura. SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95 FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI
  • 5. MEDICINA DELLO SPORT Introduzione e definizione Huong Tran, Markus Huebscher, Christian Thiel, Winfried Banzer del problema Dipartimento di medicina dello sport, Università W. Goethe, Francoforte sul Meno La caffeina rappresenta la sostanza ergogena “lega- le” di più frequente consumo da parte degli atleti e CAFFEINA E CAPACITÀ dei praticanti sport del tempo libero (Burke 2008). Dal 2004 non è più presente nella lista delle sostanza di PRESTAZIONE doping, con la giustificazione che è impossibile determinare se all’origine di una data concentrazione di caffeina nelle urine vi sia un consumo di alimenti 45 di ENDURANCE e bevande che la contengono o se essa sia, invece, il risultato di una sua assunzione volutamente diretta al miglioramento della prestazione (cioè a scopo L’effetto dell’assunzione acuta doping). La caffeina presenta un ampio spettro d’a- zione e i meccanismi attraverso i quali è in grado di di caffeina sulla capacità di prestazione influenzare la capacità di prestazione fisica sono aerobica e anaerobica (Tarnopolsky 2008): • la mobilitazione del calcio intracellulare; • alcuni adattamenti metabolici e ormonali, ad esem- pio, incremento del metabolismo dei grassi; • la stimolazione del sistema nervoso centrale. L’utilizzazione di metodi diversi di operazionalizza- zione della capacità di prestazione sportiva (proto- colli di test), un ampio numero di variabili dipendenti e dosaggi diversi fanno sì che sia difficile confronta- re i vari studi e, quindi, complicano anche una analisi riassuntiva dell’effetto della caffeina sulla perfor- mance aerobica e anaerobica (cioè la cosidetta valu- tazione delle evidenze). La figura 1 mostra quali siano i diversi protocolli di ricerca e i parametri per il rilievo della capacità di prestazione fisica attualmen- te in uso (Bosquet, Lèger, Legros 2002). Lavori di review sulla capacità aerobica di prestazio- ne (Burke 2008; Ganio, Klau, Casa, Armstrong, Maresh 2009; Goldstein et al. 2010; Magkos, Kavouras 2005; Sökmen et al. 2008) che cercano di riepilogare i dati in un quadro generale, per quanto riguarda i protocolli di test e la concentrazione di caffeina in alcuni settori presentano una situazione coerente e in altri incoerente. Mentre Burke et al. (2008), Magkos et al. (2005), Goldsterin et al. (2010) e Sökmen et al. (2008) hanno riassunto gli effetti di una supplementazione con caffeina senza prendere in considerazione i protocolli di test utilizzati, le review di Doherty, Smith (2004) hanno quantificato solo studi nei quali l’effetto della caffeina è stato studiato attraverso Constant Work Test o Constant La caffeina rappresenta una delle sostanze ergogene di maggiore Power Test (cfr. figura 1). Nel primo l’obiettivo degli consumo in tutto il mondo. I suoi effetti sulla prestazione sportiva già atleti è quello di produrre un determinato lavoro o di sono stati oggetto di numerosi lavori e rassegne. Mentre per alcune percorrere una distanza stabilita nel più breve tempo procedure di test e certi gruppi target si è riusciti a dimostrare effetti possibile. Il secondo richiede all’atleta di mantenere di miglioramento delle prestazioni, i risultati in altri settori sono una prestazione costante stabilita (ad esempio, 300 inconsistenti. Per questa ragione, questa rassegna sistematica si Watt o 10 km · h-1) più a lungo possibile fino all’in- propone di riassumere gli effetti diretti del consumo di caffeina terruzione del lavoro per esaurimento (time to SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95 sulla capacità di prestazione sia aerobica, sia anaerobica sulla base exhaustion, TTE). I lavori di Ganio et al. (2009) si rife- dei dati di ricerche di elevato valore metodologico. In base a tali riscono esclusivamente a test nei quali gli atleti deb- dati si può affermare che attraverso un’assunzione di caffeina da bono fornire un lavoro più elevato possibile, percor- 2,1 a 5,3 mg · kg-1 di massa corporea si può produrre un effetto rere una determinata distanza o realizzare un deter- d’incremento sulla prestazione in carichi aerobici di resistenza minato lavoro nel più breve tempo possibile. I superiori ai 5 min. Per quanto riguarda la capacità di prestazione Constant Work Test corrispondono alla classica anaerobica, ad esempio, sprint brevi d’intensità elevata, invece, non si è trovato alcun effetto di incremento della prestazione. situazione di gara di quasi tutti gli sport di enduran- ce, mentre i Constant Duration Test corrispondono
  • 6. DIDATTICA Gaetano Gebbia Federazione italiana pallacanestro, Scuola dello Sport Coni, Roma 53 Paolo Maurizio Messina Corso di Laurea in Scienze Motorie Università degli Studi di Catania, Federazione italiana pallacanestro, Scuola dello Sport Coni Sicilia La SEQUENZA DIDATTICA Criteri e problematiche legate alle progressioni di lavoro per lo sviluppo della tecnica e della tattica individuale nella pallacanestro La sequenza didattica (SD) rappresenta il mezzo utilizzato dagli allenatori per proporre in modo logico una serie di esercizi per il raggiungimento di obiettivi tecnici o tattici. Dopo una breve disamina introduttiva sulle finalità delle SD, vengono esposti i criteri di costruzione delle sequenze, una classificazione orientativa delle stesse e i fattori incidenti sui tempi operativi. Per ultimo vengono descritte alcune forme di attività caratterizzate da particolari strategie didattiche e metodologiche utili per modulare adeguatamente le diverse forme di carico motorio SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95 (fisico, tecnico, tattico, cognitivo). FOTO CRISTIAN DE MASSIS
  • 7. SPORT DEL GHIACCIO Marta Bravin Allenatrice Federazione italiana sport del ghiaccio Matteo Bonato Dipartimento di Scienze biomediche per la salute, 59 Università degli Studi di Milano Paola Vago Teoria e metodologia del movimento umano, Università Cattolica, Milano IL NUOVO SISTEMA di GIUDIZIO nel PATTINAGGIO di FIGURA su GHIACCIO Osservazioni e proposta di un laboratorio per lo sviluppo del punteggio artistico A seguito dello scandalo dei Giochi Olimpici del 2002, che ha visto corrotti alcuni giudici, l’International Skating Union ha proposto dal 2006 un nuovo sistema di giudizio. La prestazione degli atleti, non più il loro piazzamento in classifica, è diventata il centro dell’attenzione della giuria. Ogni elemento eseguito è identificato da un pannello tecnico e valorizzato qualitativamente dalla giuria. Nel giudizio di presentazione vi è stato per la prima volta il tentativo d’oggettivizzare e misurare aspetti difficilmente quantificabili. Sono stati identificati cinque componenti (o components) la cui somma determina il punteggio artistico che, grazie a questo nuovo sistema, diventa allenabile sulla base di parametri precisi. Lo scopo del lavoro è la proposta di un laboratorio che integri gli attuali metodi di allenamento nello sviluppo del punteggio artistico. Il programma del Laboratorio è stato costruito sulla base dei cinque components. Sono state individuate quattro aree FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI d’intervento: Tecnica, Educazione musicale, Coreografia SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95 e Interpretazione e per ognuna di esse diversi approcci didattici. Da una prima analisi puramente osservativa e qualitativa, condotta a conclusione della stagione agonistica, sono emersi sensibili miglioramenti in quegli atleti che hanno aderito al Laboratorio. Gli sviluppi futuri di questo lavoro prevedono un disegno sperimentale ben preciso con i seguenti obiettivi principali: analisi delle capacità motorie, analisi statistiche e divulgazione.
  • 8. FITNESS Carlo Simonelli, Massimiliano Noseda Corso di laurea in Scienze motorie, Università dell’Insubria, Varese 67 ERGONOMIA in PALESTRA Come ottimizzare il lavoro alle macchine cardiovascolari Si descrivono in modo sistematico i principali macchinari comunemente utilizzati per l’allenamento cardiovascolare, per illustrare sia le più comuni strategie dirette ad ottimizzarne la resa sia gli accorgimenti ergonomici volti al miglioramento della postura, alla prevenzione dei compensi e alla riduzione del rischio di infortunio delle strutture muscolari e articolari sollecitate. SdS/Scuola dello Sport Anno XXXI n.95 FOTO ARCHIVIO FIPE