Le slide della relazione che ho tenuto a Giugno 2014 su invito del Rotary Club Ercolano Centenario sul tema "Time Management - La gestione del tempo".
Trovate l'articolo completo alla pagina del mio blog
http://materials-manager.blogspot.it/2014/06/time-management.html
Gestire il proprio tempo e quello dei propri collaboratori è una necessità ed una opportunità che valorizza il tempo a nostra disposizione e ne migliora la qualità
Time management - 20 consigli per imparare a gestire meglio il tuo tempoMatteo Steduto
Non esiste un metodo migliore di un altro per gestire il proprio tempo,
Ognuno di noi è costretto ad affrontare quotidianamente IMPEGNI, URGENZE, SCADENZE ed IMPREVISTI … assolutamente diversi gli uni dagli altri...ma con una serie di semplici suggerimenti potrai «migliorare» alcuni punti di vista nella gestione del tempo, a cui spesso non si pone la giusta attenzione.
Autostima nell'Islam - "Il segreto è avere fiducia in se stessi" - GMI - RomaMd Fayruj Islam Durrani
In un periodo in cui l'individuo ha sempre meno fiducia in se stesso a causa del contesto sociale in cui viviamo e a causa della crescente competizione privata e professionale, capire innanzitutto chi siamo e quali sono i nostri obiettivi e il primo passo fondamentale per avere fiducia in noi stessi. In questi casi l'Islam e la psicologia ci vengono in aiuto con un duplice effetto: l'Islam approfondisce e dà spunti di riflessioni interessanti ribadendo certi concetti come il Tawakkul e al Himma. La psicologia invece entra più nel dettaglio dando delle nozioni non semplici ma che se capiti posso contribuire alla miglior comprensione della questione.
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
Le slide della relazione che ho tenuto a Giugno 2014 su invito del Rotary Club Ercolano Centenario sul tema "Time Management - La gestione del tempo".
Trovate l'articolo completo alla pagina del mio blog
http://materials-manager.blogspot.it/2014/06/time-management.html
Gestire il proprio tempo e quello dei propri collaboratori è una necessità ed una opportunità che valorizza il tempo a nostra disposizione e ne migliora la qualità
Time management - 20 consigli per imparare a gestire meglio il tuo tempoMatteo Steduto
Non esiste un metodo migliore di un altro per gestire il proprio tempo,
Ognuno di noi è costretto ad affrontare quotidianamente IMPEGNI, URGENZE, SCADENZE ed IMPREVISTI … assolutamente diversi gli uni dagli altri...ma con una serie di semplici suggerimenti potrai «migliorare» alcuni punti di vista nella gestione del tempo, a cui spesso non si pone la giusta attenzione.
Autostima nell'Islam - "Il segreto è avere fiducia in se stessi" - GMI - RomaMd Fayruj Islam Durrani
In un periodo in cui l'individuo ha sempre meno fiducia in se stesso a causa del contesto sociale in cui viviamo e a causa della crescente competizione privata e professionale, capire innanzitutto chi siamo e quali sono i nostri obiettivi e il primo passo fondamentale per avere fiducia in noi stessi. In questi casi l'Islam e la psicologia ci vengono in aiuto con un duplice effetto: l'Islam approfondisce e dà spunti di riflessioni interessanti ribadendo certi concetti come il Tawakkul e al Himma. La psicologia invece entra più nel dettaglio dando delle nozioni non semplici ma che se capiti posso contribuire alla miglior comprensione della questione.
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
1. Cosa e' il problem solving? Come funziona e come NON funziona.
2. Panoramica delle strategie (PSS, FARE, PDCA, DMAIC) e degli strumenti piu' comuni (Diagrammi di flusso, Analisi di Pareto, Diagramma causa-effetto, Brainstorming, 5w2h).
3. Un esempio concreto, guida al problem solving per developers.
Team working soft skills_coach pasquale adamoPasquale Adamo
Il TEAM WORKING e la capacità di lavorare in gruppo, è una di quelle competenze trasversali (soft skills) più richieste nel mondo del lavoro. Saper lavorare con gli altri in modo costruttivo ed efficace, è un'abilità che può fare la differenza sul lavoro. Una risorsa che possiede capacità di TEAM WORKING è sicuramente una risorsa con un valore aggiunto.
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
Organizzare riunioni efficaci (anche per chi partecipa)Andrealauri
Riunioni e meeting possono essere uno strumento efficace ed indispensabile per il raggiungimento di un determinato obiettivo. Ecco alcuni consigli per organizzarli al meglio.
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
1. Cosa e' il problem solving? Come funziona e come NON funziona.
2. Panoramica delle strategie (PSS, FARE, PDCA, DMAIC) e degli strumenti piu' comuni (Diagrammi di flusso, Analisi di Pareto, Diagramma causa-effetto, Brainstorming, 5w2h).
3. Un esempio concreto, guida al problem solving per developers.
Team working soft skills_coach pasquale adamoPasquale Adamo
Il TEAM WORKING e la capacità di lavorare in gruppo, è una di quelle competenze trasversali (soft skills) più richieste nel mondo del lavoro. Saper lavorare con gli altri in modo costruttivo ed efficace, è un'abilità che può fare la differenza sul lavoro. Una risorsa che possiede capacità di TEAM WORKING è sicuramente una risorsa con un valore aggiunto.
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
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http://www.fdresearchgroup.com/tic-tac-tic-tac-revolution-time/
Tic-Tac Tic-Tac Revolution Time è il Corso di Formazione per apprendere concretamente, attraverso sessioni esperienziali, come gestire e “ampliare” il (poco) tempo a disposizione raggiungendo con successo i propri obiettivi professionali.
http://www.fdresearchgroup.com/tic-tac-tic-tac-revolution-time/
Qualsiasi modello organizzativo per un team e un'azienda parte sempre dall'assunto che il professionista sappia come gestire il proprio lavoro, ma a volte è più semplice da dire che da fare. Progetti, scadenze, interruzioni ed emergenze rendono difficile la gestione del tempo, e sviluppatori e sistemisti hanno spesso esigenze diverse. Parleremo di diversi approcci possibili, citando Getting Things Done, Inbox Zero, Pomodoro Technique e altro.
Presentato all'Incontro DevOps Italia 2014 #idi2014
A group of four students (Travis Dodge, Miguel Lara, Sarah Hamilton, Nichole Buck) and I created this presentation for a leadership course in Clark University's Graduate School of Management. The presentation topic is organizational skills and is divided into three major parts 1.) practical/hands on organizational skills 2.) time management 3.) bridging the gap between individual organization and managerial organization. Enjoy!
Francesca Erbi, laurea in Psicologia, ha seguito diversi master in "Advanced Coaching". Da oltre 10 anni svolge consulenza e formazione manageriale su temi quali team building, time management, leadership e public speaking. Ha lavorato come consulente per Gi Group, svolgendo attività di formazione e coaching all'interno di Excellence Programs.
Time Management as a critical skill for a Manager.Which are the most time consuming habits, how to change the ineffective behaviours. Theatre, Neurophisiology, Self-Management
Webinar | Alla ricerca del tempo perduto: tecniche e strumenti del Time Manag...Obiettivo Psicologia Srl
Un vecchio proverbio italiano recita “Chi ha tempo non aspetti tempo”.
Eppure non è sempre così facile aderire a questa indicazione solo apparentemente semplice.
Spesso le persone lamentano di non avere abbastanza tempo o, ancor peggio, tempo per loro stessi. A ben vedere le ore della giornata sono per tutti le stesse ma quello che può cambiare anche radicalmente è il modo in cui vengono utilizzate.
Una cattiva gestione del tempo espone facilmente a stress, frustrazione, insuccesso, affaticamento e può facilmente generare circoli viziosi in cui la persona viene stretta in una morsa fatale da cui difficilmente riesce a liberarsi.
Ma il tempo può diventare anche un vero e proprio alleato ed il primo passo consiste nel diventare consapevoli di come spontaneamente ci approcciamo a tale risorsa. Solo partendo dall’ attenzione consapevole sarà possibile agire piccoli aggiustamenti finalizzati ad utilizzare strategicamente il tempo in modo funzionale rispetto ai nostri reali obiettivi.
Il webinar presenta alcuni strumenti di time management concreti e facilmente spendibili da subito sia nella propria vita privata che in quella lavorativa.
Non dire che non hai tempo, semplicemente non sai usarlo!Alessandro Colla
Negli anni ho sempre cercato modi per "hackare" me stesso, sia per migliorarmi che per rendere più efficiente la mia produttività. Considerando poi che il mondo dell'IT evolve in continuazione, stare al passo con tutto e ricordarlo è praticamente impossibile. Oltre a questo, siamo bombardati da continue distrazioni che rendono veramente faticoso rimanere concentrati per un lungo periodo di tempo (forse alcuni non sono nemmeno più capaci di farlo). Quello che voglio condividere è la mia personale routine (in continua sperimentazione ed evoluzione), i libri letti, le metodologie, quello che stiamo sperimentando col mio team ed i risultati che stiamo ottenendo. Questo sperando di potervi dare spunti ed una base di partenza per poter fare meglio.
1. LA GESTIONE DEL TEMPO
Per Tiziana ASTARITA
Relatore: Francesco BUONFIGLIO
2. La Gestione del Tempo
• Introduzione alla gestione del tempo e
all’evoluzione del concetto
• Presupposti e percorso per la gestione del
tempo
• Tecniche/strumenti
• Piccoli consigli
2
3. Imparare la gestione del tempo
• Una delle principali cause d’insuccesso dei
corsi di gestione del tempo risiede nella
eccessiva standardizzazione.
• Per gestire meglio il proprio tempo non si può
semplicemente applicare un modello, occorre
prima conoscersi e poi adattare delle tecniche
già esistenti alle proprie esigenze.
3
4. Imparare la gestione del tempo
• Creare quindi un metodo personale che
funzioni ad ogni propria nuova esigenza.
• Ricordarsi che forzare i ritmi circadiani è
pericoloso, anche il corpo potrebbe ribellarsi.
Creare quindi una propria organizzazione,
all’interno della quale muoversi in base alla
singola situazione.
5. Le tecniche di gestione del tempo
• Alla base del time management non stanno
concetti scientifici irraggiungibili o difficili,
quanto piuttosto semplici tecniche e molta
perseveranza nell’applicarle.
5
6. La risorsa Tempo
• Il tempo è il grande equalizzatore. Ne abbiamo tutti
la stessa quantità
• Tendiamo a considerare questa risorsa come
inesauribile, ma non è così.
6
7. Il nostro tempo
•Tempo indispensabile: per mantenere il vostro
benessere fisico(mangiare e dormire)
•Tempo lavorativo: tempo che trascorri lavorando
•Tempo libero: è il tempo che rimane da usare come
vuoi
Poiché il tempo indispensabile non andrebbe mai
sacrificato, non ci resta che migliorare l’efficienza
delle altre due tipologie attraverso un’organizzazione
efficace delle nostre attività
7
8. La gestione del tempo è impossibile
Il tempo è:
LIMITATO
INCONTROLLABILE
IRRECUPERABILE
INVARIABILE
Le attività nel tempo sono:
ILLIMITATE
CONTROLLABILI
RECUPERABILI
VARIABILI
IL TEMPO E’ L’UNICA RISORSA
ASSOLUTAMENTE NON
GOVERNABILE
TIME MANAGEMENT =
MANAGEMENT DELLE AZIONI
DA COLLOCARE NEL TEMPO
8
10. Conoscersi
• Tutto il concetto di time management si basa oggi sull’accettazione
del proprio profilo e della propria personalità nei confronti del
tempo.
• Per gestire meglio il tempo, dunque, è necessario conoscersi bene,
evitando però le tentazioni di deresponsabilizzazione.
• In questo modo, le tecniche di gestione del tempo non risultano
imposte, sono piuttosto scelte che si adattano alle esigenze di
ognuno.
10
11. Conoscersi
• Quali sono i nostri ritmi e i momenti di maggior
rendimento durante la giornata.
• Come si utilizza attualmente il proprio tempo (pochi
di noi lo sanno!)
11
12. Individuate i vostri Tempi Personali
• Mattina?
• Pomeriggio?
• Sera?
Gestione del Tempo
12
13. Quando e come rendiamo di più?
• gufi vs allodole
• focalizzati vs dispersi
• procrastinatori vs panic
13
14. Lavoro e bioritmo personale
Occorre essere consapevoli dei propri ritmi biologici.
Per lavorare al meglio è necessario tener conto dei
periodi personali di maggior concentrazione e
produttività.
Destinare alle attività più semplici le ore in cui si è
meno “produttivi”.
Destinare ai compiti più impegnativi i momenti di
“picco energetico”.
14
15. La legge di Illich: oltre a una certa soglia di lavoro l’efficacia
personale tende a decrescere.
Ivan Illich (Vienna, 4 settembre 1926 – Brema, 2 settembre 2002)
I picchi di performance
• Identificate il vostro ciclo dell’energia
• Usate i vostri picchi per concentrarvi sulle
attività prioritarie
• Usate i vostri tempi “calanti” per svolgere attività
semplici o di routine
15
16. Lo stress
Secondo Hans Selye (1976), lo stress è una risposta
dell’organismo a stimoli di diversa natura (stressors).
Lo stress in se non è un elemento negativo per la nostra salute. A
fare la differenza è come la persona vive la situazione.
Lo stress positivo o eustress si ha, invece, quando uno o più stimoli,
anche di natura diversa, allenano la capacità di adattamento
psicofisica individuale.
In questo caso lo stress è una forma di energia utilizzata per poter
più agevolmente raggiungere un obiettivo.
16
17. Dove va il tempo?
• Analizzando l’agenda (oppure l’apposito schema per
registrare le attività della giornata) ci accorgiamo che
molto del nostro tempo viene consumato in attività
che non abbiamo scelto, oppure che non abbiamo
previsto.
17
18. I ladri del tempo
• I ladri di tempo: si identificano in attività o abitudini
che tendono a consumare tempo senza portare
risultati.
Vediamone alcune
18
19. I ladri del tempo
•Il più grande ladro di tempo è la
procrastinazione
•Stiamo procrastinando quando
rimandiamo cose sulle quali ci
dovremmo concentrare proprio
adesso!
Solitamente procrastiniamo per fare qualcosa di più
piacevole o che ci fa sentire più a nostro agio
19
20. I ladri del tempo
Stiamo procrastinando se:
Riempiamo le nostre giornate di compiti che sono
in fondo alla nostra lista
Ci imbattiamo più volte in un compito che è sulla
lista senza affrontarlo o senza stabilire quando lo
faremo
20
21. I ladri del tempo
Stiamo procrastinando se:
Ci apprestiamo a lavorare su un’alta priorità e subito
smettiamo per farci un caffè o leggere le e-mail
Lasciamo un compito a lungo sulla lista senza
portarlo a termine
Rispondiamo sempre “sì” a richieste di altri
tralasciando le nostre priorità
22. I ladri del tempo
Priorità confuse
• Incapacità di distinguere tra urgenza e importanza
(tutto è emergenza)
• Priorità definite dalle interruzioni
(telefonate – email etc.)
• Reazione immediata alle richieste degli altri
• Poco (o nessuno) tempo per pensare e pianificare
Comunicazione inefficace
• Eccesso di quantità di comunicazione
• Deficit informativo
• Linguaggi sbagliati
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23. I ladri del tempo
Incapacità di delega
• Solo io conosco la situazione generale
• Guadagno tempo se lo faccio direttamente io
• Gli altri sapranno farlo bene ?
Indecisione
• Incapacità di dire di no
•Per imparare a dire “NO” è necessario avere consapevolezza
dell’importanza dei propri obiettivi e del proprio tempo.
•Spesso gli altri sembrano avere le idee molto chiare su come potremmo
spendere meglio il nostro tempo …
•Ma gli altri non conoscono bene come noi i nostri obiettivi …
23
24. I ladri del tempo
Interruzioni
•Ogni volta che veniamo interrotti subiamo una distrazione e
dobbiamo utilizzare altro tempo per riprendere il filo dei
nostri pensieri
•Possiamo essere interrotti da:
Telefono
Email
Gli altri
24
25. I ladri del tempo
Telefono
• Nessuna indicazione di priorità per le chiamate
• Telefonate troppo lunghe
• Incapacità di chiudere una conversazione
• Reazione immediata alle richieste telefoniche
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26. I ladri del tempo
gestire il telefono
Se sei impegnato, dillo al tuo interlocutore, chiedi se si tratta
di cosa urgente, annota il suo numero, richiamalo entro il
tempo che concorderete.
Pianifica le tue chiamate, prima di telefonare, scrivi i temi per
punti come se fossero inseriti in una slide di presentazione.
Dopo la telefonata, decidi cosa fare delle informazioni raccolte:
fanno parte del tuo piano di lavoro o sono una interruzione ?
L’azione richiesta è urgente ?
27. I ladri del tempo
Le e-mail
Fissate dei momenti nei quali scaricare le e-mail, non più di 2/3
volte al giorno.
Una strategia efficace potrebbe essere: “Fallo domani”
che non significa rimandare a data da destinarsi ma impegnarsi a
rispondere domani alle e-mail arrivate oggi. E non vale solo per le
e-mail …
Gestire le e-mail in una sola volta è più efficiente
Le e-mail che arrivano oggi non ci possono interrompere
Una volta risposto alle e-mail di ieri, sapete che per oggi
avete finito
27
28. Imparare a dire “NO”
• Non potete occuparvi di tutto
• Non accettate impegni che non
potete mantenere
• Tenete sempre presenti i vostri
obiettivi
28
29. Il disordine
• Perdiamo tempo nel cercare cose, perdiamo tempo a
ricreare documenti che non riusciamo a rintracciare,
ci distraiamo mentre ci interrompiamo per cercare
qualcosa.
• Mettere ordine sulla propria scrivania, in macchina,
nella propria mente è un passo necessario non solo
per gestire meglio il tempo, ma anche per sentirsi
meno stressati.
29
30. La legge di Parkinson:
• Tendiamo a utilizzare per una attività non il
tempo necessario, bensì quello a disposizione
30
32. Priorità
• Attorno al concetto di priorità ruota gran parte
del concetto di time management.
• Si definisce prioritaria una attività quando è
indispensabile all’efficacia di un’azione. Non
effettuarla
potrebbe
bloccare
il
raggiungimento degli obiettivi.
32
33. Priorità e urgenze
• Sono prioritarie quelle azioni che sono necessarie per
effettuarne altre(propedeudiche).
• Normalmente si tende a confonderle con le urgenze:
niente di più fuorviante. Le urgenze sono
semplicemente quelle attività che urlano più forte
per essere eseguite, oppure che vengono sollecitate
da qualcun altro.
33
34. Le priorità
• Affrontarle con metodo
• Senza distrazioni e interruzioni
• Con grande determinazione e avendo chiaro il
risultato da ottenere
• Ritagliando in agenda un ruolo principe e
difendibile anche dinanzi alle urgenze
35. Stabilire le priorità
L’affermazione “tutto è importante” nasconde
spesso l’incapacità di darsi delle priorità.
E necessario invece decidere :
•cosa è prioritario
•cosa è urgente(e quindi da non inserire nell’elenco)
•cosa fare prima e cosa fare dopo
•cosa fare in prima persona e cosa far fare agli altri
•cosa fare e cosa non fare
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36. Stabilire le priorità
Per stabilire le priorità bisogna:
Conoscere la differenza tra prioritario e urgente
•E’ prioritario ciò che dà un ritorno e che è vitale concretizzare.
•Fare o non fare cose prioritarie implica sempre conseguenze.
•Spesso le cose prioritarie sono propedeutiche ad altre.
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37. Stabilire le priorità
E’ urgente l’attività in cui è indispensabile essere veloci nella
risposta o nella reazione.
Generalmente è un’attività che arriva dall’esterno alla propria
organizzazione.
Tende a destabilizzare l’agenda.
Normalmente un’attività urgente è importante per altre
persone. Se lo è per noi, si è sbagliato ad inserirla nella lista
delle priorità.
38. Stabilire le priorità
Non sempre ciò che è urgente è anche importante
L’urgenza nasce da eventi imprevedibili o da ritardi
accumulati su attività previste.
Spesso rischia di farci rimandare le attività importanti.
I compiti urgenti hanno conseguenze a breve termine,
mentre i compiti prioritari influiscono sui nostri obiettivi di
fondo.
E’ necessario lavorare per ridurre al massimo le urgenze e
dedicare così più tempo alle priorità.
38
39. Stabilire le priorità
Una volta compreso il lavoro di cui sopra, bisogna dare un ordine alle
nostre attività in base alla priorità.
•Creeremo un elenco in cui inseriremo tutte le attività.
•A fianco di ogni attività metteremo una lettera(A-B-C)a seconda
dell’importanza che le diamo e quindi avremo tre grandi gruppi
•All’interno di ogni gruppo, metteremo dei numeri a fianco di ogni
attività a seconda dell’importanza che le diamo
•Quindi avremo: A1-A2-A3; B1-B2-B3; C1-C2-C3
40. Stabilire le priorità
A questo punto bisogna dare un timing ad ogni attività, e
cioè quanto tempo impiegheremo per la realizzazione
dell’attività
Essendo attività importanti, e bene considerare del tempo
extra per gli imprevisti e le eventuali urgenze che
sicuramente arriveranno.
Se si è responsabili di un team, è il momento di stabilire il
“chi fa cosa”
41. Lavorare per obiettivi
Si lavora per obiettivi(obj):
•Per dare una direzione al proprio lavoro
•Per chiarire le proprie aspettative
•Per avere una performance superiore
•Perché senza un obiettivo non si ha la misura
dell’efficacia della propria azione
•Per misurare e analizzare la propria azione
42. Come deve essere un obiettivo
S
M
A
R
T
•
•
•
•
•
Specifico (cosa devo fare?):l'obiettivo deve essere chiaro,conciso e
circoscritto;
Misurabile (come misurerò i progressi : l'obj deve essere quantificabile,
per rendere possibile la verifica del raggiungimento dello stesso
Agreed (condiviso) non è possibile calare un obiettivo dall’alto. Esso deve
essere condiviso e condeciso tra le parti.
Raggiungibile (posso aspettarmi ragionevolmente di arrivarci?) :
l'obiettivo deve essere focalizzato sui risultati da raggiungere
Tempificato (quali sono i tempi?) : l'obiettivo deve chiaramente indicare i
tempi evidenziando,se necessario, anche step intermedi
43. Definire gli obiettivi
Cosa sto facendo?
Perché lo sto facendo?
Rispondere a queste domande significa
affrontare e definire
•gli obiettivi di fondo,
•i sotto-obiettivi
•i compiti.
43
44. OBIETTIVI DI FONDO
Gli obiettivi di fondo sono risultati importanti
che possono necessitare di un lungo periodo di
realizzazione
Un obiettivo di fondo deve essere:
Semplice
va descritto al massimo in 20 parole: un obiettivo
complicato è difficile da spiegare e da condividere
Misurabile
Raggiungibile
tutto si può misurare: basta trovare un’unità di misura che,
in modo approssimativo o puntuale, ci permetta di capire
l’obiettivo irraggiungibile non sarà mai realizzato e uno
troppo facile verrà sottovalutato e affrontato con
poco impegno
44
45. SOTTO-OBIETTIVI
I sotto-obiettivi, sono le tappe intermedie e devono
essere chiare, realistiche, misurabili e ordinate
logicamente nel tempo.
Esempio
obiettivo di fondo:
imparare a parlare l’inglese
sotto-obiettivi:
frequentare un corso d’inglese
acquistare una grammatica
trascorrere un periodo in Gran Bretagna.
I sotto-obiettivi
devono essere
messi in relazione a
precise scadenze
temporali
45
46. COMPITI
Derivano dai sub-obiettivi e sono le azioni che dobbiamo
compiere per realizzarli.
I compiti devono essere inseriti nella to-do-list
(elenco di cose da fare).
Anche per i compiti è necessario fissare un timing
ed annotare eventuali ulteriori informazioni(note)
che possono servire a chiarificare meglio i compiti
46
47. LA PIANIFICAZIONE
Un giorno un agricoltore disse alla moglie:
“Domani aro il campo ovest”.
Il mattino successivo uscì per lubrificare il trattore, ma gli mancava l’olio e andò al negozio
a procurarselo.
Per strada notò che non era stato dato da mangiare ai maiali.
Si diresse verso il silo per prendere il granoturco.
Là vide dei sacchi che gli ricordarono che c’era bisogno di mettere le patate a germogliare.
Si avviò verso la buca delle patate e per strada scorse il deposito della legna e si ricordò
che prima aveva promesso di portarne un po’ a casa.
Prima però doveva tagliarla e aveva lasciato l’accetta nel pollaio.
Andando a cercare l’accetta incontrò sua moglie che dava da mangiare alle galline e
sorpresa, lei gli chiese: “Hai già finito di arare?”
“Finito?” gridò l’agricoltore “Non ho nemmeno cominciato”
47
48. ORGANIZZARSI E PIANIFICARE
•Siamo in grado di concentrarci soltanto su
una cosa alla volta.
•Abbiamo bisogno di controllo su ciò che dovremo
fare o su come affronteremo un compito complesso.
•Avere la situazione sotto controllo è legato
ad averne una visione globale.
49. ORGANIZZARSI E PIANIFICARE
Avere la visione globale ed essere in grado di agire
nel dettaglio.
•Mappa dall’alto: vedi i quartieri
•Dentro i quartieri: vedi le vie
50. LA TECNICA DEL GAMBERO
•Fissa l’obiettivo
•Partendo dall’obiettivo procedi a ritroso segnando le
attività e le rispettive scadenze
•Se questo tipo di lavoro porta ad un discostamento
alla data di inizio lavori, bisogna o cambiare
l’obiettivo, o rivedere i tempi delle singole attività
51. I supporti tecnologici: alleati o
nemici nella gestione del tempo?
• Oggi esistono svariate attrezzature intese ad aiutarci nella
gestione del tempo.
• A volte sono sovradimensionate, a volte siamo noi che
temiamo di non essere in grado di apprendere il loro corretto
utilizzo.
• I tempi di avvio e addestramento, soprattutto per gli
strumenti informatici, sono significativi: per valutare l’apporto
positivo alla gestione del tempo, infatti, occorre non solo
imparare ad utilizzarli, ma anche inserire dati e informazioni
nel sistema.
51
55. Come si imposta?
• Obiettivi di miglioramento
• Analisi (“conoscersi”)
• Analisi situazione aziendale
•
•
•
•
Requisiti di condivisione
Modalità di lavoro
Vincoli
Necessità di estrazione dati
55
56. I più comuni strumenti di
programmazione:
• Gantt
• Diagrammi di flusso
56
59. Check list per la gestione del tempo
•
•
•
•
•
Usare il tempo per organizzare il tempo
Evitare le autorizzazioni ai collaboratori
Essere consapevoli del tempo che impieghiamo nelle diverse attività
Fissare obiettivi SMART
Verificare che ogni giornata abbia alcuni slot dedicati ad attività di
massima concentrazione
• Non temere di lasciare il telefono spento
• Essere pronti a cambiare le priorità in caso di nuove
notizie o nuove attività.
60. Consigli per pianificare il proprio tempo
• Cercare di comprendere come mai si ha così
tanto lavoro da svolgere.
• E’ una situazione particolare o capita spesso?
• Nel caso della seconda ipotesi, occorre cercare
di comprenderne le cause
60