SlideShare a Scribd company logo
Imparare l’assertività 
(per imparare la libertà!) 
Libero è colui che non deve né subire 
né dominare per essere qualcuno 
(Dostoevskij)
Assertività, cosa significa? 
Il termine assertività deriva dal verbo 
asserire: affermare in modo chiaro ed 
efficace le proprie emozioni, idee o opinioni. 
Essere assertivi implica convinzione delle 
proprie opinioni, senza remore nell’esprimerle 
e ascolto e accettazione critiche 
costruttive. 
Essere assertivi significa quindi avere un 
comportamento efficace (raggiungimento 
obiettivi) , comunicare con sincerità senza 
sottomissione né aggressività. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 2
Assertività = Libertà 
In inglese il verbo to assert in origine 
significava… 
Comunicare assertivamente è guadagnare 
la libertà di essere se stessi, lontano dai 
timori di perdita di consenso, approvazione 
e protezione e dalla paura della solitudine e 
rifiuto che ne conseguono. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 3
Libertà = Scegliere 
La scelta è ciò che segue l’atto dello scegliere 
“Avere una reale scelta significa stare tra la moltitudine 
di opposti che vivono all’interno di ognuno di noi e 
avere la capacità di scegliere tra essi” (Hal e Sidra Stone) 
Ogni volta che ci allontaniamo da ciò che siamo perdiamo forza interiore, 
attraverso il contatto con le nostre emozioni, abbiamo la 
rivelazione di quello che siamo e viene smascherato il 
nemico interno, i nostri pensieri irrazionali. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 4
Teorie e studi sull’assertività… 
…hanno dimostrato che un atteggiamento 
assertivo permette di: 
Ridurre la possibilità di sviluppare ansia e 
depressione; 
esprimere correttamente le proprie emozioni; 
superare difficoltà di apprendimento 
(erroneamente attribuite a capacità intellettive, 
ma di natura relazionale); 
Capire l’origine di una emozione (idee 
“irrazionali” che la determinano) e “agire”. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 5
L’assertività quindi produce effetti 
positivi in ambito… 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 6
Componenti del comportamento 
assertivo (Galeazzi - 2004): 
Esistono 2 modalità assertive: 
• positiva, per esprimere se stessi 
• negativa, per muovere critiche costruttive 
Grazie a queste due modalità, l’individuo: 
• difende i propri diritti; 
• sa chiedere aiuto; 
• stringe relazioni (assertività sociale); 
• è in grado di guidare gli altri, sa essere direttivo. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 7
Stili di comportamento 
Passivo 
Aggressivo 
ASSERTIVO 
Priorità ai bisogni altrui o ai propri bisogni nei 
primi due casi, considerazione di entrambi nello 
stile assertivo (punto di equilibrio tra i due stili). 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 8
Cos’è un comportamento? 
Comportamento: in generale, condotta di un individuo, 
soprattutto in determinate situazioni, nei rapporti con l’ambiente e 
con le persone con cui è a contatto. 
http://www.treccani.it/enciclopedia/comportamento/ 
Perché mettiamo in atto un determinato comportamento? 
Perché lo abbiamo appreso come conveniente. Allora il 
comportamento diventa una risposta abitudinaria ad un 
certo stimolo. Questi comportamenti in apparenza adattativi 
possono però nascondere delle insidie. 
Nell’approccio cognitivo-comportamentale, il comportamento è soprattutto frutto di 
acquisizioni, di apprendimenti ed è proprio sulla base di questi presupposti che il 
training assertivo trova la sua collocazione. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 9
Esempio…banale, ma è così 
Ho un 
problema 
Lamento 
fine a se 
stesso 
Qualcun 
altro trova 
la 
soluzione 
Scarsa 
autostima 
deteriora 
mento 
relazioni 
Comportamento 
In linea con attitudini 
personali 
L’ambiente (la mamma, il papà, la nonna, 
il partner, un collega, l’amico ) 
si attiva per risolverlo al posto mio. 
Aumento dei problemi! 
Perseverare della 
risposta comportamentale 
controproducente! 
Rinforzo del 
comportamento. 
Ma alla lunga… 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 10
Origini del comportamento 
anassertivo 
• CHILDREN SEE CHILDREN DO (imitazione) 
• le persone si comportano cercando di evitare situazioni che in 
passato hanno generato ansia e stress; 
• messaggi della società che invitano in modo esagerato 
all’obbedienza, alla conformazione: 
– Ad esempio a scuola si apprezzano i bambini che non mettono in 
discussione l’autorità e che non “creano problemi” 
• la stessa società invia messaggi contradditori che invitano alla 
competizione sempre a qualunque costo, alla necessità di vincere, alla 
sopraffazione come affermazione di sé. 
In entrambi i casi il messaggio è: non essere te stesso, 
ma il riflesso di quel che la società richiede a seconda del momento: 
aggressivo o passivo quando fa comodo…agli altri! 
Ah! L’unica competizione sana è quella con se stessi!  
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 11
Stile passivo: identikit 
Il soggetto: 
• subisce le situazioni; 
• si assume responsabilità altrui; 
• non riesce ad esprimere i propri bisogni 
(perché ha difficoltà a riconoscerli!); 
• non riesce a dire NO; 
– (perché) ha timore di sbagliare e del giudizio 
altrui; 
• (perciò) non prende decisioni; 
– (quindi) ha una tendenza alla frustrazione. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 12
Stile passivo: idee irrazionali 
• “Voglio essere accettato e apprezzato da tutti!” 
• “Senza la protezione degli altri non posso farcela” 
• “Quando prendo l’iniziativa rischio di sbagliare e 
se sbaglio non valgo nulla” 
• “Se esprimo ciò che penso veramente l’altro ci 
rimarrà molto male” 
• “Se mi rivelo troppo bravo gli altri mi 
invidieranno” 
• “Nel mio futuro si addensano inevitabili catastrofi” 
• “Sento odore di conflitto…aiuto!Sono inferiore e 
quindi avrò la peggio” 
• “Non sono capace a fare nulla!” 
• “Se non mi trattengo…perdo il controllo!” 
O•ttob…re 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 13
Stile passivo: risultati 
Vantaggi Costi 
Nessun conflitto (…nel breve periodo!) Prima o poi i nodi vengono al pettine! 
Molti mi stimano e mi apprezzano Se trovo qualcuno a cui non piaccio (e 
capita!)…ansia e frustrazione. 
Non mi assumo troppe responsabilità Ma se il problema è mio…da solo non 
si risolverà! 
A volte il mio stile passivo mi permette 
di manipolare gli altri attraverso i sensi 
di colpa 
A lungo andare le persone mangiano 
la foglia…e dopo è peggio! 
La mia autostima ne risente 
Non so più chi sono, perché rinuncio 
ad esprimere me stesso 
Posso avere improvvisi scoppi di ira 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 14
Stile passivo 
F. Pessoa 
IL PASSIVO 
Ti vengono in mente dei personaggi famosi 
della cinematografia o della letteratura che 
Ottoabreb 201b4 iano questeValercia Laaurrenati -tImtpaerarre li'asssetrtiivcitàhe? 15
Motto anti-passività! 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 16
Lo stile aggressivo: identikit 
Il soggetto: 
• Si considera migliore, ineguagliabile, 
infallibile; 
• Vuole gestire i comportamenti degli altri, usa 
strategie colpevolizzanti e svalutanti; 
• Non ascolta l’opinione altrui, interrompe in 
continuazione; 
• Non rispetta i diritti delle altre persone; 
• Non accetta di sbagliare, non chiede “scusa”. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 17
Lo stile aggressivo: idee irrazionali 
• “lo desidero, lo devo avere!” 
• “per sentirmi meglio devo sfogarmi contro 
qualcuno”; 
• “gli altri sono miei nemici e io mi devo difendere”; 
• “tutto deve essere facile da ottenere e immediato, 
altrimenti il mondo è ingiusto e la vita non è 
degna di essere vissuta”; 
• “gli altri devono trattare tutti in modo corretto: se 
si comportano in modo ingiusto o immorale, allora 
sono delle carogne e meritano di essere 
severamente puniti”; 
• “gli altri non valgono nulla, io sono meglio e quindi 
loro devono comportarsi come voglio io!” 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 18
Stile aggressivo: risultati 
Vantaggi Costi 
Ottengo ciò che voglio…nel breve 
periodo 
Nel lungo periodo si 
creano…inimicizie, boicottaggi, 
ammutinamenti 
Mi sento di dominare la situazione I miei rapporti sono tutti basati 
sull’odio e sul timore 
In famiglia, la perdita 
dell’autocontrollo, è un modello 
educativo perdente. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 19
Stile aggressivo 
F. Pessoa 
L’AGGRESSIVO 
Ti vengono in mente dei personaggi famosi della 
cinematografia o della letteratura che abbiano 
queste caratteristiche? 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 20
Motto anti-aggressività 
Siddartha Gautama (Buddha) 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 21
Un mix esplosivo 
Il manipolatore: passivo + 
aggressivo; 
• bassa autostima di fondo e uso di sarcasmo e 
ironia per fare discorsi allusivi che lasciano 
intendere, ma non comunicano! 
• obiettivi: far sentire in colpa o scaricare 
responsabilità 
• atteggiamenti: gentilezza esagerata, 
nascondere parte della verità, far 
finta di essere debole e di non farcela…non 
essere genuini e onesti su chi si è veramente! 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 22
Stile manipolatore 
(N. Machiavelli, "Il principe", 1513) 
Ti viene in mente un personaggio con le 
caratteristiche del MANIPOLATORE? 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 23
Breve parentesi sul sarcasmo 
Deriva dal greco sarkazein e significa: 
Considerazioni amare e pungenti (frecciate), che 
esprimono disprezzo, spesso facendo uso di 
un’affermazione invertita o ironica (non 
umoristica), in risposta a qualche offesa subita 
(vera o presunta), con l’intento di ferire i 
sentimenti altrui. 
Due elementi: primo, l’aggressività, in gran parte 
inconscia, rimossa, evidente però nell’impiego di 
termini come amaro, tagliente…; secondo, 
l’intento di danneggiare 
l’autostima dell’oggetto bersaglio o di 
diminuirne il prestigio agli occhi degli altri. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 24
Stile assertivo: identikit 
Il soggetto: 
• è disponibile al confronto e alla negoziazione; 
• ha rispetto degli altri perché ha rispetto di sé; 
• è libero da pregiudizi e condizionamenti; 
• crede nelle proprie opinioni e si assume la 
responsabilità delle proprie azioni; 
• è consapevole dei propri bisogni ed è capace 
di esprimerli; 
• conosce i propri limiti, accetta le critiche 
costruttive. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 25
Stile assertivo: idee razionali 
• “Sono una persona degna di stima”; 
• “ho i miei limiti, ma posso migliorare 
anche con l’aiuto degli altri”; 
• “gli altri sono persone differenti da me e si 
comportano nelle situazioni come pensano 
sia più corretto per loro”; 
• “anche l’altro ha diritto ad esprimere la 
propria opinione e io ho il dovere di 
ascoltare e il diritto di essere ascoltato a 
mia volta”. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 26
Le emozioni assertive 
tristezza disperazione 
dolore 
rassegnazione 
fastidio rabbia 
Senso di 
responsabilità Senso di colpa 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 27
Stile assertivo: risultati 
Vantaggi Costi 
I miei rapporti con gli altri si 
mantengono saldi e proficui 
Dura essere assertivi! Talvolta devo 
modificare considerevolmente le mie 
abitudini comunicative. 
Raggiungo i miei obiettivi … …ma devo anche accettare di venire a 
patti! 
Sono più felice perché: 
mi stimo e mi voglio bene 
non penso che gli altri siano tutti dei 
nemici cattivoni! 
Nella nostra cultura sono promossi più 
comportamenti aggressivi, 
manipolativi e d’invidia e di 
conseguenza una persona assertiva 
potrebbe essere emarginata. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 28
Stile assertivo: il personaggio 
Federico Fellini 
…quali sono i tuoi “eroi” 
assertivi? 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 29
Motto pro-assertività 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 30
Non sempre i comportamenti 
anassertivi sono sbagliati 
Passivo: 
• Quando si ha poco tempo per esporre la propria 
opinione 
• Quando la mia reazione emotiva o quella 
dell’interlocutore non è adeguata meglio 
rimandare 
• Durante una rapina! 
Aggressivo: 
• Quando le regole vengono infrante ripetutamente 
• Per mettere in chiaro le cose con persone che non 
sono disposti ad interagire diversamente. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 31
Riconosci lo stile? 
Esercizio: 
• Riconosci qual è lo stile comunicativo delle 
frasi proposte. 
• Laddove non è utilizzata una 
comunicazione assertiva prova a sostituire 
con una frase alternativa. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 32
E tu, lo sai qual è il tuo stile? 
Nessuno di noi è solo passivo, 
aggressivo o assertivo, spesso questi 
comportamenti si mescolano, ma 
possiamo cercare di verificare una 
prevalenza. 
Esercizi di autovalutazione dell’assertività. 
Non occorre condividere i propri punteggi e risultati, ma solo 
acquisire consapevolezza, per predisporre eventuali cambiamenti. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 33
Storie di ordinaria…anassertività 
Racconta…ti una storia in cui non sei 
riuscito a comunicare assertivamente (ma 
avresti voluto!): 
• Cosa è successo? 
• Quali sono stati i risultati? 
• Come ti sei sentito/a? 
• Cosa avresti guadagnato comportandoti 
diversamente? 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 34
Esempio storia anassertiva 
descritta con le mappe mentali! 
In ufficio: non 
ho saputo 
dire NO a 
lavoro 
aggiuntivo 
Non sono 
riuscita a 
terminare per 
tempo il mio 
lavoro 
Ho sottratto 
tempo a 
impegni 
famigliari 
Il mio 
responsabile 
si è lamentato 
del ritardo 
Difficoltà 
relazionali 
in famiglia 
Calo 
autostima! 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 35
Aspetti della comunicazione 
La comunicazione è fatta di 
aspetti verbali e aspetti non 
verbali… 
Puoi fare alcuni esempi di 
aspetti verbali e non-verbali 
della comunicazione che hai 
osservato negli altri? 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 36
Per una comunicazione verbale più 
assertiva… 
• Fare affermazioni che iniziano con “io”, 
“noi”; 
• Parlare dei propri sentimenti; 
• Essere spontanei; 
• Accettare i complimenti e valorizzarsi; 
• Quando necessario usare verbi incisivi: 
– non posso  non farò 
– ho bisogno  voglio 
• Cambiare le domande in affermazioni: 
– Non credi che…  Ciò che penso è… 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 37
Per una comunicazione non-verbale 
più assertiva… 
• Sostare con lo sguardo più a lungo 
sull’interlocutore 
• Tono della voce adeguato: si deve 
sentire, ma non essere troppo alto 
• Prestare attenzione alla propria mimica 
facciale e a quella dell’interlocutore 
• Controllare il ritmo del discorso: non 
troppo veloce né troppo lento 
• Evitare intercalari 
• Controllare gesticolazione 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 38
Espressioni del volto, 
comunicazione non-verbale 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 39
Osserviamo insieme 
Usa la griglia esemplificativa per valutare la 
comunicazione NON-verbale tra i personaggi dei 
filmati: 
• L'Italia è un paese di Dinosauri - La meglio 
gioventù, Marco Tullio Giordana (2003) 
• E' arrivato il momento di essere generosi - La 
meglio gioventù, Marco Tullio Giordana (2003) 
• Smaltimento rifiuti – Gomorra, Matteo Garrone 
(2008) 
• Genitori&Figli,Agitare bene prima dell'uso,Giovanni 
Veronesi (2010) 
• Come tu mi vuoi, Volfango de Biasi (2007) 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 40
Ricorda… 
NON esiste uno stile giusto o sbagliato… 
Ognuno ha il suo stile ed è unico e SPECIALE per questo!!! 
Imparare l’assertività significa imparare uno 
stile comunicativo che può essere 
vantaggioso utilizzare in determinate 
circostanze. Significa avere preziosi 
strumenti da impiegare in situazioni che 
possono generare difficoltà, al fine di 
raggiungere i propri obiettivi. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 41
Inoltre… 
Comunicare assertivamente ci obbliga a riconoscere i nostri 
obiettivi, a pensarli a individuarli chiaramente, e a 
riconoscere le nostre emozioni e a 
saperle comunicare, tutto ciò mi avvicina di più a me 
stesso! 
Essere vicini a se stessi genera maggiore 
soddisfazione personale, in questo senso il 
training assertivo agisce anche sugli atteggiamenti 
delle persone, partendo da ciò che insegna nella 
sfera del comportamento comunicativo. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 42
Quindi… 
…mi sento come 
se gli altri…mi 
passassero sopra! 
Ma no è una 
sua 
impressione! 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 43
Effetto…domino! 
La comunicazione assertiva determina: 
maggiore libertà espressiva, che facilita 
Il contatto con gli altri, che permette 
gestione del feedback, che determina 
capacità di gestire le richieste che implica 
una gestione dei conflitti più efficace 
Tutto quanto, aumenta 
la propria autostima (l’immagine positiva di sé!) 
E il circolo virtuoso si rinforza e ricomincia daccapo: maggior autostima mi permette 
di esprimermi più liberamente etc etc… 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 44
L’uovo o la gallina? 
Una buona autostima è alla base di una 
comunicazione assertiva. 
vero, ma… 
Imparare a comunicare assertivamente 
riconoscendo i propri stili inadeguati e le 
situazioni che li generano, produce dei 
risultati vantaggiosi che automaticamente 
andranno a influenzare positivamente 
l’immagine che ho di me stesso e la 
fiducia nelle mie azioni. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 45
Libertà espressiva 
Nelle relazioni con gli altri: 
• mi sento libero di esprimere me stesso, 
mostrandomi per quello che sono? Faccio 
a meno della maschera? 
• conosco i miei veri sentimenti? E li 
esprimo? lascio che il mio corpo esprima le 
mie emozioni? 
Alcune idee irrazionali che riguardano la 
fiducia in me stesso possono intaccare la 
mia capacità di essere assertivo. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 46
Libertà di esprimere opinioni 
Alcuni passi per facilitare l’espressione delle 
tue opinioni: 
• scegli il momento opportuno per il 
confronto; 
• non offendere né accusare, non minacciare; 
• evita le richieste impossibili, proponi 
alternative; 
• sii onesto; 
• non approfittare della confidenza. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 47
I momenti di difficoltà 
Quando una persona inconsapevolmente ha 
dei comportamenti che ci irritano, diventa 
difficile esprimere le proprie opinioni: 
– fai presenti le emozioni negative che il 
comportamento specifico suscita, non imputarle 
al soggetto, se vuoi evitare che al tuo fastidio si 
aggiunga il suo! 
È bene comunque scegliere con chi aprirsi e 
quando; con talune persone può essere una 
scelta assertiva non rivelare i propri 
sentimenti! 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 48
Gestire le richieste 
• Non è facile fare delle richieste. 
– Idee irrazionali: non chiedo per non mettere 
in difficoltà gli altri, no equivale ad un rifiuto, 
non voglio avere debiti… 
• Non è neanche facile rifiutare richieste! 
– Non dico no per non offendere, se dico no gli 
altri mi rifiuteranno, non posso dire di no è 
troppo troppo importante per loro… 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 49
Sapere chiedere 
“Saper chiedere e vedersi riconoscere la legittimità 
delle proprie richieste è già positivo, anche se non 
si ottiene quanto si è chiesto.” (Burley-Allen 2004) 
Pensa ad una richiesta importante che vorresti 
fare in questo momento. 
• Di cosa si tratta? 
• A chi la vuoi rivolgere? 
• Perché? 
• Prova a formulare la richiesta in modo assertivo 
(per aiuto vedi slide successiva) 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 50
Memorandum per fare richieste 
assertive (Seifert 1995) 
1. Qual è il tuo obiettivo? 
2. Nell’esprimere la richiesta vai dritto al punto 
3. Se hai difficoltà, esprimi il tuo sentimento 
4. Ascolta il punto di vista altrui, ma ripeti la 
tua richiesta 
5. Se l’altro accetta, mostra il tuo 
apprezzamento 
6. Se l’altro non è d’accordo, adoperati per 
trovare un compromesso accettabile. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 51
C’è chi dice NO! 
Come si fa? 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 52
C’è chi dice NO! 
Ma se proprio riesce difficile… 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 53
Il NO tra colleghi 
“Il bello del mio lavoro è che sto 
con persone simpatiche, ho trovato 
degli amici”. 
Può essere vero, ma bisogna ricordare che la relazione tra 
colleghi è temporanea e circoscritta e che quando il “no” è 
motivato bisogna saper dire “Non sono d’accordo”, “Non mi piace 
la tua proposta”; “Questa incombenza non mi compete”. 
In questo modo non si confondono i ruoli sul lavoro in nome 
dell’amicizia e si sgombra il campo dall’emotività. Sul lavoro, poi, 
esistono delle gerarchie, e il no va usato anche quando si ha a 
che fare con un superiore. Non è un gesto di ribellione è un 
dissenso fra adulti che si stanno confrontando su un piano 
professionale. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 54
E tu? Sai dire di no? 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 55
Gestione del feedback 
Saper dare e ricevere “carezze” 
–Feedback positivi: complimenti e lodi che 
mirano a motivare e a riconoscere l’altro e le 
sue azioni. 
–feedback costruttivi: critiche 
costruttive per aiutare gli altri a correggersi e 
migliorarsi. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 56
Esprimere meriti 
e aspetti positivi 
È difficile riuscire ad esprimere commenti 
positivi, perché abbiamo: 
– eccessiva competitività (per sentirci al sicuro!) 
– abitudine al pettegolezzo 
–paura di essere fraintesi (doppio fine!) 
Tutti hanno bisogno di essere riconosciuti 
nei loro meriti… l’indifferenza è 
insostenibile! 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 57
Critiche costruttive 
È facile assumere un comportamento 
difensivo di fronte alle critiche: 
– Spesso si associa alla critica il timore della perdita 
dell’affetto, della stima, del rispetto e dell’amicizia 
degli altri…(retaggio della infanzia , periodo in cui 
spesso i rimproveri vanno oltre il comportamento 
per riferirsi all’individuo) 
Per questo è fondamentale sapere difenderci 
dalle critiche manipolative, in primis riconoscendole. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 58
Critiche manipolative 
Il bisogno di controllare la situazione spinge le 
persone a fare critiche manipolative; 
il fine è instillare il senso di colpa 
nell’interlocutore, facendolo sentire 
responsabile di situazioni che non dipendono, 
del tutto o in parte, dalle sue azioni. 
Individua tra le frasi del test quali sono pronunciate per 
suscitare senso di colpa e quali per affermare un senso di 
superiorità. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 59
Di fronte ad una critica… 
…ricorda, hai il diritto di sbagliare 
Pertanto: 
• Non scusarti eccessivamente 
• Impara dai tuoi errori 
• Non avere paura di essere rifiutato 
• Migliorati 
• Puoi discuterne 
• Non scoraggiare ulteriori critiche costruttive 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 60
Contatto con gli altri 
L’assertivo sa stabilire relazioni 
interpersonali in grado di tutelare i propri 
diritti e quelli degli altri: 
“L’altro è l’altro, radicalmente diverso 
da me, anche se parte di me. Avrà 
sempre una parte ignota. Per me sarà 
un mistero.” (Giusti, Perfetti 2004b) 
L’unico mezzo per accogliere l’altro è il 
silenzio, l’ascolto discreto libero dalle 
nostre opinioni e dai nostri pensieri. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 61
Ascolto attivo 
Capacità di ascolto della comunicazione 
verbale e non verbale: accoglienza 
dell’altro e consapevolezza di sé. 
Attenzione alle barriere comunicative che 
impediscono l’ascolto dell’altro! 
Minac 
ce 
Persuasi 
one 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 62
La ginnastica dell’ascolto 
• Uno: silenzio! 
• Due: mostra il tuo interesse 
• Tre: fai da specchio 
• Quattro: riepiloga 
Questo tipo di ascolto permette di 
indossare i panni del tuo interlocutore. 
Questo atteggiamento è un antidoto alla 
rabbia. La rabbia è scatenata dalle nostre 
interpretazioni, non dalle azioni degli altri. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 63
Ascolto a due vie 
L’ascolto attivo è quindi un processo a due 
vie: 
– Ascolto 
– Comunicare l’ascolto 
La comprensione dell’altro necessita di 
sollecitazioni, esplicitazioni, concessione di 
spazi. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 64
E ora ascolta…ti! 
Tra le emozioni più complesse da gestire 
c’è la rabbia. Idee irrazionali alla base: 
– “Io ho ragione, tu hai torto”; 
– “Le tue azioni sono deliberatamente volte a 
danneggiarmi”; 
– “Io non valgo e tu mi attacchi”; 
– “La tua opinione è differente quindi errata”. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 65
Tipi di rabbia: 
• Rabbia passiva: non esprimo, interiorizzo. È 
causa di risentimento, invidia, ansia, infelicità, disturbi 
fisici (ulcere, dermatiti, cefalee…), comportamenti 
autolesionisti; 
• Rabbia aggressiva: crea conflitto e paura attraverso 
punizioni, minacce e aggressioni; 
• Rabbia aggressiva indiretta: spesso indirizzata a bersagli facili 
piuttosto che alle persone che l’hanno causata oppure è 
causa di azioni vendicative e di uso sarcasmo; 
• Rabbia assertiva: riconosco l’origine della mia 
rabbia e la esprimo direttamente e onestamente. 
Ci stimola a cambiare la nostra situazione. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 66
Tecniche assertive 
di gestione della rabbia 
• Scegliere metodi, soluzioni, idee 
costruttivi (non distruttivi) 
• Fare attività fisica (esercizi, lavori domestici, 
ecc.) 
• Realizzare piani di azione 
• Inserire una terza persona obiettiva nella 
disputa, un mediatore 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 67
Un bravo mediatore 
“Accorgendosi che i due erano in collera, 
Momo restò incerta su quale avvicinare 
per primo. Decise di sedersi al bordo dello 
spiazzo, a uguale distanza da entrambi per 
non offendere nessuno, e prese a 
guardarli a turno.” (Momo, Michael Ende) 
…ma Momo, si sa, era innanzitutto 
una brava ascoltatrice… 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 68
Tecniche assertive 
di gestione della rabbia 
• Fingere di essere seduto vicino alla persona che 
ha scatenato in noi la rabbia e riferire i 
vostri vissuti e pensieri; 
• Scrivere una lettera alla persona con cui vi siete 
arrabbiati. Potete descrivere la 
vostra rabbia. Poi potete distruggere la 
lettera o decidere di non mandarla o di mandarla 
successivamente. Questo è un buon modo per 
gestire la rabbia; 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 69
Tecniche assertive 
di gestione della rabbia 
• Usate un esercizio di rilassamento: esercizio di 
immaginazione guidata, audio di sostegno, 
musica rilassante; 
• Parlate con voi stessi in modo convincente e 
positivo. Per esempio dire:”Sono capace di 
gestire la mia rabbia”, “Sono arrabbiato 
ma non mi lascerò andare…”. 
• Sviluppare empatia. Pensare a cosa i vostri 
avversari pensano e sentono. L’abilità di mettersi nei 
panni degli altri è la soglia della maturità. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 70
Tecniche assertive 
di gestione della rabbia 
• Date a voi stessi un tempo limite per essere 
arrabbiati, poi smettere. 
• Riconoscere la necessità della conciliazione e del perdono. 
• Focalizzarsi sul presente guardando anche al 
futuro. 
• Rimpiazzare il dramma con frasi: “Sono solo un 
po’ frustrato”, “non è la fine del mondo”,..ecc. 
• Rimpiazzare le emozioni con osservazioni 
logiche. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 71
Tecniche assertive 
di gestione della rabbia 
• Rilassarsi ogni giorno: abbassare il battito cardiaco 
con la meditazione o gli esercizi di training 
autogeno serve a gestire meglio le nostre 
risposte emozionali; 
• Autoconvincersi che tutto va per il meglio. 
Ripetersi:”Rilassati, io sono OK; ogni cosa va 
bene..ecc. 
• Eliminare il sarcasmo e l’umore 
sarcastico dalla vostra mente. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 72
Tecniche assertive 
di gestione della rabbia 
• Aspettare a dare risposte! Frenare 
la lingua e il respiro, soprattutto nelle 
discussioni accese. Dire “Ci sto pensando” o “Ho 
bisogno di più tempo per digerire questo”, “Interessante, 
dovrò pensarci”. 
• Dire: “mi piacerebbe avere” piuttosto che “Devo 
avere” in questo modo ci concediamo più tempo 
per ottenere quello che desideriamo, riducendo 
la frustrazione. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 73
Tecniche assertive 
di gestione della rabbia 
• Avere una priorità: 
Leggere cose piacevoli, guardare film 
divertenti, ridere, ritagliare spazi per fare 
attività gratificanti, coltivare hobbies, 
ascoltare musica, andare a teatro, 
viaggiare…non c’è limite! 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 74
E quando sono gli altri ad essere arrabbiati? 
Qualche suggerimento: 
• Permetti all’altro di sfogare le sue emozioni; 
• Accetta la sua rabbia (non è una emozione 
negativa!); 
• Mantieni la calma; 
• Non cercare una soluzione immediata, 
rimanda la discussione; 
• Respira profondamente; 
• Dopo aver accolto lo sfogo riprendi in mano 
la situazione. 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 75
I 5 livelli di abilità dell’assertivo: 
5.Costruisce un immagine 
positiva di sé e 
la persegue per autorealizzarsi 
4.Sa apprezzare (sé e 
gli altri) 
3.Ha consapevolezza 
dei diritti suoi e 
altrui 
2.Comunica le 
proprie 
emozioni 
1.Riconosce 
le emozioni 
(proprie e 
altrui) 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 76
Concludendo… 
i tuoi diritti! 
1. Hai il diritto di esprimere TE STESSO,riconoscendo lo stesso diritto agli altri; 
2. Hai il diritto di chiedere ciò che desideri in modo diretto. 
3. Hai il diritto di essere rispettato, di chiedere aiuto e sostegno in caso di necessità; 
4. Hai il diritto di cambiare opinione, di dire di no, non lo so, non mi sento più di 
rispettare l’impegno preso; 
5. Hai il diritto di sbagliare, ma devi assumerti la responsabilità delle tue azioni; 
6. Hai il diritto di provare piacere, soddisfazione, di riuscire e di avere successo; 
7. Hai il diritto di essere lasciato solo quando lo desideri; 
8. Hai il diritto di avere segreti e “di non rispondere”; 
9. Hai il diritto di difendere con dignità te stesso, affrontando le persone aggressive; 
10. Hai diritto di esprimere disaccordo, di rifiutarti di aiutare l’altro e non soddisfare i 
suoi bisogni senza scusarti né sentirti in colpa; 
11. Hai diritto di decidere cosa fare delle tue proprietà, del tuo corpo e del tuo tempo, a 
patto di non violare i diritti di altre persone; 
12. Hai il diritto di scegliere quando agire in modo 
assertivo: è preferibile essere assertivi ma non è un 
obbligo! 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 77
Un augurio per tutti 
“In una società migliore, formata da 
persone più comprensive, nessuno 
vorrà cambiarti. Tutti ti aiuteranno 
ad essere te stesso perché essere te 
stesso è la cosa più preziosa al mondo.” 
Osho 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 78
Sito - bibliografia 
• L’Assertività. Vincere quasi sempre con le tre A – Giusti, Testi ; 
Sovera Edizioni 
• L’Autoefficacia. Vincere quasi sempre con le tre A – Giusti, 
Testi; Sovera Edizioni 
• Impara a dire no – Ragusa 
• Imparare a gestire i conflitti – A. Neri 
• Training Assertivo - Associazione CIPA 
• http://galileo.cincom.unical.it 
• Stili Comunicativi - F.Menegalli 
• Psicoterapeuti in formazione 
• Il Conflitto Interpersonale e lavorativo – Università di 
Macerata 
• Centro Interdipartimentale della Comunicazione 
Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 79

More Related Content

What's hot

121 microsoft power point - ascolto attivo
121 microsoft power point - ascolto attivo121 microsoft power point - ascolto attivo
121 microsoft power point - ascolto attivoimartini
 
Comunicazione: 10 errori da evitare
Comunicazione: 10 errori da evitareComunicazione: 10 errori da evitare
Comunicazione: 10 errori da evitare
PLS Coaching
 
La comunicazione
La comunicazioneLa comunicazione
La comunicazione
anny2012
 
La gestione dei conflitti
La gestione dei conflittiLa gestione dei conflitti
La gestione dei conflitti
Antonetta Cimmarrusti
 
La Comunicazione Efficace nel Gruppo di Lavoro- autore Giuseppe A. ROMEO
La Comunicazione Efficace nel Gruppo di Lavoro- autore Giuseppe A. ROMEOLa Comunicazione Efficace nel Gruppo di Lavoro- autore Giuseppe A. ROMEO
La Comunicazione Efficace nel Gruppo di Lavoro- autore Giuseppe A. ROMEO
Giuseppe A Romeo Studio"GAR Consulting & Partners"
 
La comunicazione non verbale
La comunicazione non verbaleLa comunicazione non verbale
La comunicazione non verbaleiva martini
 
PNL e tecniche di comunicazione
PNL e tecniche di comunicazionePNL e tecniche di comunicazione
PNL e tecniche di comunicazione
Paolo Vallicelli
 
3. slide lezioni comunicazione interpersonale
3. slide lezioni comunicazione interpersonale3. slide lezioni comunicazione interpersonale
3. slide lezioni comunicazione interpersonaleimartini
 
Tecniche di comunicazione efficace
Tecniche di comunicazione efficaceTecniche di comunicazione efficace
Tecniche di comunicazione efficace
Claudio Settembrini
 
Litigare bene tra colleghi - Paolo Ragusa
Litigare bene tra colleghi -  Paolo RagusaLitigare bene tra colleghi -  Paolo Ragusa
Litigare bene tra colleghi - Paolo Ragusa
Vulcanica Mente
 
Litigare bene tra colleghi - Graziano Tullio
Litigare bene tra colleghi - Graziano TullioLitigare bene tra colleghi - Graziano Tullio
Litigare bene tra colleghi - Graziano Tullio
Vulcanica Mente
 
Sull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione EmotivaSull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione Emotiva
campustralenuvole
 
I processi dell’ ascolto
I processi dell’ ascoltoI processi dell’ ascolto
I processi dell’ ascolto
associazione Argo
 
Corso comunicazione 2011
Corso comunicazione 2011Corso comunicazione 2011
Corso comunicazione 2011imartini
 
Gli stili comunicativi e sociali
Gli stili comunicativi e socialiGli stili comunicativi e sociali
Gli stili comunicativi e sociali
Annarita Bergianti
 
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...
GAL Sole Grano Terra
 
Intelligenza emotiva slideshare
Intelligenza emotiva   slideshareIntelligenza emotiva   slideshare
Intelligenza emotiva slideshare
Giorgia Pizzuti
 

What's hot (20)

121 microsoft power point - ascolto attivo
121 microsoft power point - ascolto attivo121 microsoft power point - ascolto attivo
121 microsoft power point - ascolto attivo
 
Comunicazione: 10 errori da evitare
Comunicazione: 10 errori da evitareComunicazione: 10 errori da evitare
Comunicazione: 10 errori da evitare
 
Intelligenza emotiva
Intelligenza emotivaIntelligenza emotiva
Intelligenza emotiva
 
Comunicazione Efficace in Azienda
Comunicazione Efficace in AziendaComunicazione Efficace in Azienda
Comunicazione Efficace in Azienda
 
La comunicazione
La comunicazioneLa comunicazione
La comunicazione
 
La gestione dei conflitti
La gestione dei conflittiLa gestione dei conflitti
La gestione dei conflitti
 
Il conflitto (con esercizi)
Il conflitto (con esercizi)Il conflitto (con esercizi)
Il conflitto (con esercizi)
 
La Comunicazione Efficace nel Gruppo di Lavoro- autore Giuseppe A. ROMEO
La Comunicazione Efficace nel Gruppo di Lavoro- autore Giuseppe A. ROMEOLa Comunicazione Efficace nel Gruppo di Lavoro- autore Giuseppe A. ROMEO
La Comunicazione Efficace nel Gruppo di Lavoro- autore Giuseppe A. ROMEO
 
La comunicazione non verbale
La comunicazione non verbaleLa comunicazione non verbale
La comunicazione non verbale
 
PNL e tecniche di comunicazione
PNL e tecniche di comunicazionePNL e tecniche di comunicazione
PNL e tecniche di comunicazione
 
3. slide lezioni comunicazione interpersonale
3. slide lezioni comunicazione interpersonale3. slide lezioni comunicazione interpersonale
3. slide lezioni comunicazione interpersonale
 
Tecniche di comunicazione efficace
Tecniche di comunicazione efficaceTecniche di comunicazione efficace
Tecniche di comunicazione efficace
 
Litigare bene tra colleghi - Paolo Ragusa
Litigare bene tra colleghi -  Paolo RagusaLitigare bene tra colleghi -  Paolo Ragusa
Litigare bene tra colleghi - Paolo Ragusa
 
Litigare bene tra colleghi - Graziano Tullio
Litigare bene tra colleghi - Graziano TullioLitigare bene tra colleghi - Graziano Tullio
Litigare bene tra colleghi - Graziano Tullio
 
Sull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione EmotivaSull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione Emotiva
 
I processi dell’ ascolto
I processi dell’ ascoltoI processi dell’ ascolto
I processi dell’ ascolto
 
Corso comunicazione 2011
Corso comunicazione 2011Corso comunicazione 2011
Corso comunicazione 2011
 
Gli stili comunicativi e sociali
Gli stili comunicativi e socialiGli stili comunicativi e sociali
Gli stili comunicativi e sociali
 
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...
 
Intelligenza emotiva slideshare
Intelligenza emotiva   slideshareIntelligenza emotiva   slideshare
Intelligenza emotiva slideshare
 

Viewers also liked

Training Assertivo
Training AssertivoTraining Assertivo
Training Assertivo
associazione cipa
 
Empatia e assertività
Empatia e assertivitàEmpatia e assertività
Empatia e assertività
Alessandro Ferrari
 
Giochi per la formazione
Giochi per la formazioneGiochi per la formazione
Giochi per la formazione
Luciano Cassese
 
Attività e giochi su empatia, emozioni
Attività e giochi su empatia, emozioniAttività e giochi su empatia, emozioni
Attività e giochi su empatia, emozioniimartini
 
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoroMetodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoroimartini
 
Corso comunicazione 2013 completo
Corso comunicazione 2013   completoCorso comunicazione 2013   completo
Corso comunicazione 2013 completo
Bruno Marzemin
 
Assertività ss
Assertività ssAssertività ss
Assertività ss
Maria Cristina Rocco
 
Eleonora Paparo: Assertività
Eleonora Paparo: Assertività Eleonora Paparo: Assertività
Eleonora Paparo: Assertività
progettolingue
 
Training assertività
Training assertivitàTraining assertività
Pillole di comunicazione efficace
Pillole di comunicazione efficacePillole di comunicazione efficace
Pillole di comunicazione efficace
Raffaello Torraco
 
Tecniche di comunicazione
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
Tecniche di comunicazioneiva martini
 
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliLa comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
Claudio Settembrini
 
L’ascolto attivo.
L’ascolto attivo.L’ascolto attivo.
L’ascolto attivo.
Barbara Puccio
 
Mele assertività
Mele  assertivitàMele  assertività
L' assertività per gestire le proprie emozioni e i momenti difficili - Scheda...
L' assertività per gestire le proprie emozioni e i momenti difficili - Scheda...L' assertività per gestire le proprie emozioni e i momenti difficili - Scheda...
L' assertività per gestire le proprie emozioni e i momenti difficili - Scheda...
LEN Learning Education Network
 
Gli stili della comunicazione
Gli stili della comunicazione Gli stili della comunicazione
Gli stili della comunicazione
cliniche-pediatriche
 
Comunicaz. telef. 2
Comunicaz. telef. 2Comunicaz. telef. 2
Comunicaz. telef. 2mimmopnl
 
7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenzaiva martini
 
Comunicazione non verbale 1
Comunicazione non verbale 1Comunicazione non verbale 1
Comunicazione non verbale 1iva martini
 

Viewers also liked (20)

Training Assertivo
Training AssertivoTraining Assertivo
Training Assertivo
 
Empatia e assertività
Empatia e assertivitàEmpatia e assertività
Empatia e assertività
 
Giochi per la formazione
Giochi per la formazioneGiochi per la formazione
Giochi per la formazione
 
Attività e giochi su empatia, emozioni
Attività e giochi su empatia, emozioniAttività e giochi su empatia, emozioni
Attività e giochi su empatia, emozioni
 
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoroMetodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
 
Corso comunicazione 2013 completo
Corso comunicazione 2013   completoCorso comunicazione 2013   completo
Corso comunicazione 2013 completo
 
Assertività ss
Assertività ssAssertività ss
Assertività ss
 
Eleonora Paparo: Assertività
Eleonora Paparo: Assertività Eleonora Paparo: Assertività
Eleonora Paparo: Assertività
 
Training assertività
Training assertivitàTraining assertività
Training assertività
 
Pillole di comunicazione efficace
Pillole di comunicazione efficacePillole di comunicazione efficace
Pillole di comunicazione efficace
 
Tecniche di comunicazione
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
Tecniche di comunicazione
 
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliLa comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
 
L’ascolto attivo.
L’ascolto attivo.L’ascolto attivo.
L’ascolto attivo.
 
Mele assertività
Mele  assertivitàMele  assertività
Mele assertività
 
L' assertività per gestire le proprie emozioni e i momenti difficili - Scheda...
L' assertività per gestire le proprie emozioni e i momenti difficili - Scheda...L' assertività per gestire le proprie emozioni e i momenti difficili - Scheda...
L' assertività per gestire le proprie emozioni e i momenti difficili - Scheda...
 
Gli stili della comunicazione
Gli stili della comunicazione Gli stili della comunicazione
Gli stili della comunicazione
 
Comunicaz. telef. 2
Comunicaz. telef. 2Comunicaz. telef. 2
Comunicaz. telef. 2
 
7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza
 
Comunicazione non verbale 1
Comunicazione non verbale 1Comunicazione non verbale 1
Comunicazione non verbale 1
 
Il Corpo Parla
Il Corpo ParlaIl Corpo Parla
Il Corpo Parla
 

Similar to Comunicazione Assertiva

La manipolazione emotiva
La manipolazione emotivaLa manipolazione emotiva
La manipolazione emotiva
Annalisa Barbier, PhD
 
Invidia e gelosia
Invidia e gelosiaInvidia e gelosia
Invidia e gelosia
Michele Lombardi
 
Slide rosy su comunicazione
Slide rosy su comunicazioneSlide rosy su comunicazione
Slide rosy su comunicazione
ilvalorediesserepersone
 
Capire se stessi per capire gli altri
Capire se stessi per capire gli altriCapire se stessi per capire gli altri
Capire se stessi per capire gli altri
Luca Matteo Ruberto
 
25 regole per capire gli altri e se stessi
25 regole per capire gli altri e se stessi25 regole per capire gli altri e se stessi
25 regole per capire gli altri e se stessiViola Banaj
 
Drivers! Le risorse che non ti aspetti
Drivers! Le risorse che non ti aspettiDrivers! Le risorse che non ti aspetti
Drivers! Le risorse che non ti aspetti
Agile TA
 
Stili di personalità e disturbi
Stili di personalità e disturbiStili di personalità e disturbi
Stili di personalità e disturbi
Fabio Calvo
 
Assertivitàstiledicomportamento
AssertivitàstiledicomportamentoAssertivitàstiledicomportamento
Assertivitàstiledicomportamento
albertofolli
 
Difesa Personale Femminile - la paura
Difesa Personale Femminile - la pauraDifesa Personale Femminile - la paura
Difesa Personale Femminile - la pauraEmanuela Moretti
 
Comunicazione ascolto assertività
Comunicazione ascolto assertivitàComunicazione ascolto assertività
Comunicazione ascolto assertivitàCarlo Bisio (1000 +)
 
Bullismo 2
Bullismo 2Bullismo 2
Bullismo 2imartini
 
Bullismo c
Bullismo cBullismo c
Bullismo cimartini
 
Pregiudizio
PregiudizioPregiudizio
Pregiudizioimartini
 
Adolescenza: tempo di cambiamenti
Adolescenza: tempo di cambiamentiAdolescenza: tempo di cambiamenti
Adolescenza: tempo di cambiamenti
Gaia Luzzi
 
Comunicazione efficace.pptx
Comunicazione efficace.pptxComunicazione efficace.pptx
Comunicazione efficace.pptx
JennyKoyate1
 
Come non farsi fregare. le 10 contromosse
Come non farsi fregare. le 10 contromosseCome non farsi fregare. le 10 contromosse
Come non farsi fregare. le 10 contromosse
Vittoria Nervi career strategist
 
Dappbq
DappbqDappbq

Similar to Comunicazione Assertiva (20)

La manipolazione emotiva
La manipolazione emotivaLa manipolazione emotiva
La manipolazione emotiva
 
Invidia e gelosia
Invidia e gelosiaInvidia e gelosia
Invidia e gelosia
 
Slide rosy su comunicazione
Slide rosy su comunicazioneSlide rosy su comunicazione
Slide rosy su comunicazione
 
Enneagramma
EnneagrammaEnneagramma
Enneagramma
 
Enneagramma
EnneagrammaEnneagramma
Enneagramma
 
Capire se stessi per capire gli altri
Capire se stessi per capire gli altriCapire se stessi per capire gli altri
Capire se stessi per capire gli altri
 
25 regole per capire gli altri e se stessi
25 regole per capire gli altri e se stessi25 regole per capire gli altri e se stessi
25 regole per capire gli altri e se stessi
 
Drivers! Le risorse che non ti aspetti
Drivers! Le risorse che non ti aspettiDrivers! Le risorse che non ti aspetti
Drivers! Le risorse che non ti aspetti
 
Stili di personalità e disturbi
Stili di personalità e disturbiStili di personalità e disturbi
Stili di personalità e disturbi
 
Assertivitàstiledicomportamento
AssertivitàstiledicomportamentoAssertivitàstiledicomportamento
Assertivitàstiledicomportamento
 
Difesa Personale Femminile - la paura
Difesa Personale Femminile - la pauraDifesa Personale Femminile - la paura
Difesa Personale Femminile - la paura
 
Comunicazione ascolto assertività
Comunicazione ascolto assertivitàComunicazione ascolto assertività
Comunicazione ascolto assertività
 
Bullismo 2
Bullismo 2Bullismo 2
Bullismo 2
 
Bullismo c
Bullismo cBullismo c
Bullismo c
 
Pregiudizio
PregiudizioPregiudizio
Pregiudizio
 
Adolescenza: tempo di cambiamenti
Adolescenza: tempo di cambiamentiAdolescenza: tempo di cambiamenti
Adolescenza: tempo di cambiamenti
 
Comunicazione efficace.pptx
Comunicazione efficace.pptxComunicazione efficace.pptx
Comunicazione efficace.pptx
 
Come non farsi fregare. le 10 contromosse
Come non farsi fregare. le 10 contromosseCome non farsi fregare. le 10 contromosse
Come non farsi fregare. le 10 contromosse
 
7. enneagramma
7. enneagramma7. enneagramma
7. enneagramma
 
Dappbq
DappbqDappbq
Dappbq
 

Comunicazione Assertiva

  • 1. Imparare l’assertività (per imparare la libertà!) Libero è colui che non deve né subire né dominare per essere qualcuno (Dostoevskij)
  • 2. Assertività, cosa significa? Il termine assertività deriva dal verbo asserire: affermare in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni, idee o opinioni. Essere assertivi implica convinzione delle proprie opinioni, senza remore nell’esprimerle e ascolto e accettazione critiche costruttive. Essere assertivi significa quindi avere un comportamento efficace (raggiungimento obiettivi) , comunicare con sincerità senza sottomissione né aggressività. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 2
  • 3. Assertività = Libertà In inglese il verbo to assert in origine significava… Comunicare assertivamente è guadagnare la libertà di essere se stessi, lontano dai timori di perdita di consenso, approvazione e protezione e dalla paura della solitudine e rifiuto che ne conseguono. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 3
  • 4. Libertà = Scegliere La scelta è ciò che segue l’atto dello scegliere “Avere una reale scelta significa stare tra la moltitudine di opposti che vivono all’interno di ognuno di noi e avere la capacità di scegliere tra essi” (Hal e Sidra Stone) Ogni volta che ci allontaniamo da ciò che siamo perdiamo forza interiore, attraverso il contatto con le nostre emozioni, abbiamo la rivelazione di quello che siamo e viene smascherato il nemico interno, i nostri pensieri irrazionali. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 4
  • 5. Teorie e studi sull’assertività… …hanno dimostrato che un atteggiamento assertivo permette di: Ridurre la possibilità di sviluppare ansia e depressione; esprimere correttamente le proprie emozioni; superare difficoltà di apprendimento (erroneamente attribuite a capacità intellettive, ma di natura relazionale); Capire l’origine di una emozione (idee “irrazionali” che la determinano) e “agire”. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 5
  • 6. L’assertività quindi produce effetti positivi in ambito… Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 6
  • 7. Componenti del comportamento assertivo (Galeazzi - 2004): Esistono 2 modalità assertive: • positiva, per esprimere se stessi • negativa, per muovere critiche costruttive Grazie a queste due modalità, l’individuo: • difende i propri diritti; • sa chiedere aiuto; • stringe relazioni (assertività sociale); • è in grado di guidare gli altri, sa essere direttivo. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 7
  • 8. Stili di comportamento Passivo Aggressivo ASSERTIVO Priorità ai bisogni altrui o ai propri bisogni nei primi due casi, considerazione di entrambi nello stile assertivo (punto di equilibrio tra i due stili). Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 8
  • 9. Cos’è un comportamento? Comportamento: in generale, condotta di un individuo, soprattutto in determinate situazioni, nei rapporti con l’ambiente e con le persone con cui è a contatto. http://www.treccani.it/enciclopedia/comportamento/ Perché mettiamo in atto un determinato comportamento? Perché lo abbiamo appreso come conveniente. Allora il comportamento diventa una risposta abitudinaria ad un certo stimolo. Questi comportamenti in apparenza adattativi possono però nascondere delle insidie. Nell’approccio cognitivo-comportamentale, il comportamento è soprattutto frutto di acquisizioni, di apprendimenti ed è proprio sulla base di questi presupposti che il training assertivo trova la sua collocazione. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 9
  • 10. Esempio…banale, ma è così Ho un problema Lamento fine a se stesso Qualcun altro trova la soluzione Scarsa autostima deteriora mento relazioni Comportamento In linea con attitudini personali L’ambiente (la mamma, il papà, la nonna, il partner, un collega, l’amico ) si attiva per risolverlo al posto mio. Aumento dei problemi! Perseverare della risposta comportamentale controproducente! Rinforzo del comportamento. Ma alla lunga… Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 10
  • 11. Origini del comportamento anassertivo • CHILDREN SEE CHILDREN DO (imitazione) • le persone si comportano cercando di evitare situazioni che in passato hanno generato ansia e stress; • messaggi della società che invitano in modo esagerato all’obbedienza, alla conformazione: – Ad esempio a scuola si apprezzano i bambini che non mettono in discussione l’autorità e che non “creano problemi” • la stessa società invia messaggi contradditori che invitano alla competizione sempre a qualunque costo, alla necessità di vincere, alla sopraffazione come affermazione di sé. In entrambi i casi il messaggio è: non essere te stesso, ma il riflesso di quel che la società richiede a seconda del momento: aggressivo o passivo quando fa comodo…agli altri! Ah! L’unica competizione sana è quella con se stessi!  Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 11
  • 12. Stile passivo: identikit Il soggetto: • subisce le situazioni; • si assume responsabilità altrui; • non riesce ad esprimere i propri bisogni (perché ha difficoltà a riconoscerli!); • non riesce a dire NO; – (perché) ha timore di sbagliare e del giudizio altrui; • (perciò) non prende decisioni; – (quindi) ha una tendenza alla frustrazione. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 12
  • 13. Stile passivo: idee irrazionali • “Voglio essere accettato e apprezzato da tutti!” • “Senza la protezione degli altri non posso farcela” • “Quando prendo l’iniziativa rischio di sbagliare e se sbaglio non valgo nulla” • “Se esprimo ciò che penso veramente l’altro ci rimarrà molto male” • “Se mi rivelo troppo bravo gli altri mi invidieranno” • “Nel mio futuro si addensano inevitabili catastrofi” • “Sento odore di conflitto…aiuto!Sono inferiore e quindi avrò la peggio” • “Non sono capace a fare nulla!” • “Se non mi trattengo…perdo il controllo!” O•ttob…re 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 13
  • 14. Stile passivo: risultati Vantaggi Costi Nessun conflitto (…nel breve periodo!) Prima o poi i nodi vengono al pettine! Molti mi stimano e mi apprezzano Se trovo qualcuno a cui non piaccio (e capita!)…ansia e frustrazione. Non mi assumo troppe responsabilità Ma se il problema è mio…da solo non si risolverà! A volte il mio stile passivo mi permette di manipolare gli altri attraverso i sensi di colpa A lungo andare le persone mangiano la foglia…e dopo è peggio! La mia autostima ne risente Non so più chi sono, perché rinuncio ad esprimere me stesso Posso avere improvvisi scoppi di ira Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 14
  • 15. Stile passivo F. Pessoa IL PASSIVO Ti vengono in mente dei personaggi famosi della cinematografia o della letteratura che Ottoabreb 201b4 iano questeValercia Laaurrenati -tImtpaerarre li'asssetrtiivcitàhe? 15
  • 16. Motto anti-passività! Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 16
  • 17. Lo stile aggressivo: identikit Il soggetto: • Si considera migliore, ineguagliabile, infallibile; • Vuole gestire i comportamenti degli altri, usa strategie colpevolizzanti e svalutanti; • Non ascolta l’opinione altrui, interrompe in continuazione; • Non rispetta i diritti delle altre persone; • Non accetta di sbagliare, non chiede “scusa”. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 17
  • 18. Lo stile aggressivo: idee irrazionali • “lo desidero, lo devo avere!” • “per sentirmi meglio devo sfogarmi contro qualcuno”; • “gli altri sono miei nemici e io mi devo difendere”; • “tutto deve essere facile da ottenere e immediato, altrimenti il mondo è ingiusto e la vita non è degna di essere vissuta”; • “gli altri devono trattare tutti in modo corretto: se si comportano in modo ingiusto o immorale, allora sono delle carogne e meritano di essere severamente puniti”; • “gli altri non valgono nulla, io sono meglio e quindi loro devono comportarsi come voglio io!” Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 18
  • 19. Stile aggressivo: risultati Vantaggi Costi Ottengo ciò che voglio…nel breve periodo Nel lungo periodo si creano…inimicizie, boicottaggi, ammutinamenti Mi sento di dominare la situazione I miei rapporti sono tutti basati sull’odio e sul timore In famiglia, la perdita dell’autocontrollo, è un modello educativo perdente. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 19
  • 20. Stile aggressivo F. Pessoa L’AGGRESSIVO Ti vengono in mente dei personaggi famosi della cinematografia o della letteratura che abbiano queste caratteristiche? Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 20
  • 21. Motto anti-aggressività Siddartha Gautama (Buddha) Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 21
  • 22. Un mix esplosivo Il manipolatore: passivo + aggressivo; • bassa autostima di fondo e uso di sarcasmo e ironia per fare discorsi allusivi che lasciano intendere, ma non comunicano! • obiettivi: far sentire in colpa o scaricare responsabilità • atteggiamenti: gentilezza esagerata, nascondere parte della verità, far finta di essere debole e di non farcela…non essere genuini e onesti su chi si è veramente! Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 22
  • 23. Stile manipolatore (N. Machiavelli, "Il principe", 1513) Ti viene in mente un personaggio con le caratteristiche del MANIPOLATORE? Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 23
  • 24. Breve parentesi sul sarcasmo Deriva dal greco sarkazein e significa: Considerazioni amare e pungenti (frecciate), che esprimono disprezzo, spesso facendo uso di un’affermazione invertita o ironica (non umoristica), in risposta a qualche offesa subita (vera o presunta), con l’intento di ferire i sentimenti altrui. Due elementi: primo, l’aggressività, in gran parte inconscia, rimossa, evidente però nell’impiego di termini come amaro, tagliente…; secondo, l’intento di danneggiare l’autostima dell’oggetto bersaglio o di diminuirne il prestigio agli occhi degli altri. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 24
  • 25. Stile assertivo: identikit Il soggetto: • è disponibile al confronto e alla negoziazione; • ha rispetto degli altri perché ha rispetto di sé; • è libero da pregiudizi e condizionamenti; • crede nelle proprie opinioni e si assume la responsabilità delle proprie azioni; • è consapevole dei propri bisogni ed è capace di esprimerli; • conosce i propri limiti, accetta le critiche costruttive. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 25
  • 26. Stile assertivo: idee razionali • “Sono una persona degna di stima”; • “ho i miei limiti, ma posso migliorare anche con l’aiuto degli altri”; • “gli altri sono persone differenti da me e si comportano nelle situazioni come pensano sia più corretto per loro”; • “anche l’altro ha diritto ad esprimere la propria opinione e io ho il dovere di ascoltare e il diritto di essere ascoltato a mia volta”. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 26
  • 27. Le emozioni assertive tristezza disperazione dolore rassegnazione fastidio rabbia Senso di responsabilità Senso di colpa Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 27
  • 28. Stile assertivo: risultati Vantaggi Costi I miei rapporti con gli altri si mantengono saldi e proficui Dura essere assertivi! Talvolta devo modificare considerevolmente le mie abitudini comunicative. Raggiungo i miei obiettivi … …ma devo anche accettare di venire a patti! Sono più felice perché: mi stimo e mi voglio bene non penso che gli altri siano tutti dei nemici cattivoni! Nella nostra cultura sono promossi più comportamenti aggressivi, manipolativi e d’invidia e di conseguenza una persona assertiva potrebbe essere emarginata. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 28
  • 29. Stile assertivo: il personaggio Federico Fellini …quali sono i tuoi “eroi” assertivi? Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 29
  • 30. Motto pro-assertività Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 30
  • 31. Non sempre i comportamenti anassertivi sono sbagliati Passivo: • Quando si ha poco tempo per esporre la propria opinione • Quando la mia reazione emotiva o quella dell’interlocutore non è adeguata meglio rimandare • Durante una rapina! Aggressivo: • Quando le regole vengono infrante ripetutamente • Per mettere in chiaro le cose con persone che non sono disposti ad interagire diversamente. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 31
  • 32. Riconosci lo stile? Esercizio: • Riconosci qual è lo stile comunicativo delle frasi proposte. • Laddove non è utilizzata una comunicazione assertiva prova a sostituire con una frase alternativa. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 32
  • 33. E tu, lo sai qual è il tuo stile? Nessuno di noi è solo passivo, aggressivo o assertivo, spesso questi comportamenti si mescolano, ma possiamo cercare di verificare una prevalenza. Esercizi di autovalutazione dell’assertività. Non occorre condividere i propri punteggi e risultati, ma solo acquisire consapevolezza, per predisporre eventuali cambiamenti. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 33
  • 34. Storie di ordinaria…anassertività Racconta…ti una storia in cui non sei riuscito a comunicare assertivamente (ma avresti voluto!): • Cosa è successo? • Quali sono stati i risultati? • Come ti sei sentito/a? • Cosa avresti guadagnato comportandoti diversamente? Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 34
  • 35. Esempio storia anassertiva descritta con le mappe mentali! In ufficio: non ho saputo dire NO a lavoro aggiuntivo Non sono riuscita a terminare per tempo il mio lavoro Ho sottratto tempo a impegni famigliari Il mio responsabile si è lamentato del ritardo Difficoltà relazionali in famiglia Calo autostima! Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 35
  • 36. Aspetti della comunicazione La comunicazione è fatta di aspetti verbali e aspetti non verbali… Puoi fare alcuni esempi di aspetti verbali e non-verbali della comunicazione che hai osservato negli altri? Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 36
  • 37. Per una comunicazione verbale più assertiva… • Fare affermazioni che iniziano con “io”, “noi”; • Parlare dei propri sentimenti; • Essere spontanei; • Accettare i complimenti e valorizzarsi; • Quando necessario usare verbi incisivi: – non posso  non farò – ho bisogno  voglio • Cambiare le domande in affermazioni: – Non credi che…  Ciò che penso è… Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 37
  • 38. Per una comunicazione non-verbale più assertiva… • Sostare con lo sguardo più a lungo sull’interlocutore • Tono della voce adeguato: si deve sentire, ma non essere troppo alto • Prestare attenzione alla propria mimica facciale e a quella dell’interlocutore • Controllare il ritmo del discorso: non troppo veloce né troppo lento • Evitare intercalari • Controllare gesticolazione Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 38
  • 39. Espressioni del volto, comunicazione non-verbale Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 39
  • 40. Osserviamo insieme Usa la griglia esemplificativa per valutare la comunicazione NON-verbale tra i personaggi dei filmati: • L'Italia è un paese di Dinosauri - La meglio gioventù, Marco Tullio Giordana (2003) • E' arrivato il momento di essere generosi - La meglio gioventù, Marco Tullio Giordana (2003) • Smaltimento rifiuti – Gomorra, Matteo Garrone (2008) • Genitori&Figli,Agitare bene prima dell'uso,Giovanni Veronesi (2010) • Come tu mi vuoi, Volfango de Biasi (2007) Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 40
  • 41. Ricorda… NON esiste uno stile giusto o sbagliato… Ognuno ha il suo stile ed è unico e SPECIALE per questo!!! Imparare l’assertività significa imparare uno stile comunicativo che può essere vantaggioso utilizzare in determinate circostanze. Significa avere preziosi strumenti da impiegare in situazioni che possono generare difficoltà, al fine di raggiungere i propri obiettivi. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 41
  • 42. Inoltre… Comunicare assertivamente ci obbliga a riconoscere i nostri obiettivi, a pensarli a individuarli chiaramente, e a riconoscere le nostre emozioni e a saperle comunicare, tutto ciò mi avvicina di più a me stesso! Essere vicini a se stessi genera maggiore soddisfazione personale, in questo senso il training assertivo agisce anche sugli atteggiamenti delle persone, partendo da ciò che insegna nella sfera del comportamento comunicativo. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 42
  • 43. Quindi… …mi sento come se gli altri…mi passassero sopra! Ma no è una sua impressione! Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 43
  • 44. Effetto…domino! La comunicazione assertiva determina: maggiore libertà espressiva, che facilita Il contatto con gli altri, che permette gestione del feedback, che determina capacità di gestire le richieste che implica una gestione dei conflitti più efficace Tutto quanto, aumenta la propria autostima (l’immagine positiva di sé!) E il circolo virtuoso si rinforza e ricomincia daccapo: maggior autostima mi permette di esprimermi più liberamente etc etc… Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 44
  • 45. L’uovo o la gallina? Una buona autostima è alla base di una comunicazione assertiva. vero, ma… Imparare a comunicare assertivamente riconoscendo i propri stili inadeguati e le situazioni che li generano, produce dei risultati vantaggiosi che automaticamente andranno a influenzare positivamente l’immagine che ho di me stesso e la fiducia nelle mie azioni. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 45
  • 46. Libertà espressiva Nelle relazioni con gli altri: • mi sento libero di esprimere me stesso, mostrandomi per quello che sono? Faccio a meno della maschera? • conosco i miei veri sentimenti? E li esprimo? lascio che il mio corpo esprima le mie emozioni? Alcune idee irrazionali che riguardano la fiducia in me stesso possono intaccare la mia capacità di essere assertivo. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 46
  • 47. Libertà di esprimere opinioni Alcuni passi per facilitare l’espressione delle tue opinioni: • scegli il momento opportuno per il confronto; • non offendere né accusare, non minacciare; • evita le richieste impossibili, proponi alternative; • sii onesto; • non approfittare della confidenza. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 47
  • 48. I momenti di difficoltà Quando una persona inconsapevolmente ha dei comportamenti che ci irritano, diventa difficile esprimere le proprie opinioni: – fai presenti le emozioni negative che il comportamento specifico suscita, non imputarle al soggetto, se vuoi evitare che al tuo fastidio si aggiunga il suo! È bene comunque scegliere con chi aprirsi e quando; con talune persone può essere una scelta assertiva non rivelare i propri sentimenti! Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 48
  • 49. Gestire le richieste • Non è facile fare delle richieste. – Idee irrazionali: non chiedo per non mettere in difficoltà gli altri, no equivale ad un rifiuto, non voglio avere debiti… • Non è neanche facile rifiutare richieste! – Non dico no per non offendere, se dico no gli altri mi rifiuteranno, non posso dire di no è troppo troppo importante per loro… Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 49
  • 50. Sapere chiedere “Saper chiedere e vedersi riconoscere la legittimità delle proprie richieste è già positivo, anche se non si ottiene quanto si è chiesto.” (Burley-Allen 2004) Pensa ad una richiesta importante che vorresti fare in questo momento. • Di cosa si tratta? • A chi la vuoi rivolgere? • Perché? • Prova a formulare la richiesta in modo assertivo (per aiuto vedi slide successiva) Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 50
  • 51. Memorandum per fare richieste assertive (Seifert 1995) 1. Qual è il tuo obiettivo? 2. Nell’esprimere la richiesta vai dritto al punto 3. Se hai difficoltà, esprimi il tuo sentimento 4. Ascolta il punto di vista altrui, ma ripeti la tua richiesta 5. Se l’altro accetta, mostra il tuo apprezzamento 6. Se l’altro non è d’accordo, adoperati per trovare un compromesso accettabile. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 51
  • 52. C’è chi dice NO! Come si fa? Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 52
  • 53. C’è chi dice NO! Ma se proprio riesce difficile… Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 53
  • 54. Il NO tra colleghi “Il bello del mio lavoro è che sto con persone simpatiche, ho trovato degli amici”. Può essere vero, ma bisogna ricordare che la relazione tra colleghi è temporanea e circoscritta e che quando il “no” è motivato bisogna saper dire “Non sono d’accordo”, “Non mi piace la tua proposta”; “Questa incombenza non mi compete”. In questo modo non si confondono i ruoli sul lavoro in nome dell’amicizia e si sgombra il campo dall’emotività. Sul lavoro, poi, esistono delle gerarchie, e il no va usato anche quando si ha a che fare con un superiore. Non è un gesto di ribellione è un dissenso fra adulti che si stanno confrontando su un piano professionale. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 54
  • 55. E tu? Sai dire di no? Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 55
  • 56. Gestione del feedback Saper dare e ricevere “carezze” –Feedback positivi: complimenti e lodi che mirano a motivare e a riconoscere l’altro e le sue azioni. –feedback costruttivi: critiche costruttive per aiutare gli altri a correggersi e migliorarsi. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 56
  • 57. Esprimere meriti e aspetti positivi È difficile riuscire ad esprimere commenti positivi, perché abbiamo: – eccessiva competitività (per sentirci al sicuro!) – abitudine al pettegolezzo –paura di essere fraintesi (doppio fine!) Tutti hanno bisogno di essere riconosciuti nei loro meriti… l’indifferenza è insostenibile! Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 57
  • 58. Critiche costruttive È facile assumere un comportamento difensivo di fronte alle critiche: – Spesso si associa alla critica il timore della perdita dell’affetto, della stima, del rispetto e dell’amicizia degli altri…(retaggio della infanzia , periodo in cui spesso i rimproveri vanno oltre il comportamento per riferirsi all’individuo) Per questo è fondamentale sapere difenderci dalle critiche manipolative, in primis riconoscendole. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 58
  • 59. Critiche manipolative Il bisogno di controllare la situazione spinge le persone a fare critiche manipolative; il fine è instillare il senso di colpa nell’interlocutore, facendolo sentire responsabile di situazioni che non dipendono, del tutto o in parte, dalle sue azioni. Individua tra le frasi del test quali sono pronunciate per suscitare senso di colpa e quali per affermare un senso di superiorità. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 59
  • 60. Di fronte ad una critica… …ricorda, hai il diritto di sbagliare Pertanto: • Non scusarti eccessivamente • Impara dai tuoi errori • Non avere paura di essere rifiutato • Migliorati • Puoi discuterne • Non scoraggiare ulteriori critiche costruttive Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 60
  • 61. Contatto con gli altri L’assertivo sa stabilire relazioni interpersonali in grado di tutelare i propri diritti e quelli degli altri: “L’altro è l’altro, radicalmente diverso da me, anche se parte di me. Avrà sempre una parte ignota. Per me sarà un mistero.” (Giusti, Perfetti 2004b) L’unico mezzo per accogliere l’altro è il silenzio, l’ascolto discreto libero dalle nostre opinioni e dai nostri pensieri. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 61
  • 62. Ascolto attivo Capacità di ascolto della comunicazione verbale e non verbale: accoglienza dell’altro e consapevolezza di sé. Attenzione alle barriere comunicative che impediscono l’ascolto dell’altro! Minac ce Persuasi one Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 62
  • 63. La ginnastica dell’ascolto • Uno: silenzio! • Due: mostra il tuo interesse • Tre: fai da specchio • Quattro: riepiloga Questo tipo di ascolto permette di indossare i panni del tuo interlocutore. Questo atteggiamento è un antidoto alla rabbia. La rabbia è scatenata dalle nostre interpretazioni, non dalle azioni degli altri. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 63
  • 64. Ascolto a due vie L’ascolto attivo è quindi un processo a due vie: – Ascolto – Comunicare l’ascolto La comprensione dell’altro necessita di sollecitazioni, esplicitazioni, concessione di spazi. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 64
  • 65. E ora ascolta…ti! Tra le emozioni più complesse da gestire c’è la rabbia. Idee irrazionali alla base: – “Io ho ragione, tu hai torto”; – “Le tue azioni sono deliberatamente volte a danneggiarmi”; – “Io non valgo e tu mi attacchi”; – “La tua opinione è differente quindi errata”. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 65
  • 66. Tipi di rabbia: • Rabbia passiva: non esprimo, interiorizzo. È causa di risentimento, invidia, ansia, infelicità, disturbi fisici (ulcere, dermatiti, cefalee…), comportamenti autolesionisti; • Rabbia aggressiva: crea conflitto e paura attraverso punizioni, minacce e aggressioni; • Rabbia aggressiva indiretta: spesso indirizzata a bersagli facili piuttosto che alle persone che l’hanno causata oppure è causa di azioni vendicative e di uso sarcasmo; • Rabbia assertiva: riconosco l’origine della mia rabbia e la esprimo direttamente e onestamente. Ci stimola a cambiare la nostra situazione. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 66
  • 67. Tecniche assertive di gestione della rabbia • Scegliere metodi, soluzioni, idee costruttivi (non distruttivi) • Fare attività fisica (esercizi, lavori domestici, ecc.) • Realizzare piani di azione • Inserire una terza persona obiettiva nella disputa, un mediatore Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 67
  • 68. Un bravo mediatore “Accorgendosi che i due erano in collera, Momo restò incerta su quale avvicinare per primo. Decise di sedersi al bordo dello spiazzo, a uguale distanza da entrambi per non offendere nessuno, e prese a guardarli a turno.” (Momo, Michael Ende) …ma Momo, si sa, era innanzitutto una brava ascoltatrice… Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 68
  • 69. Tecniche assertive di gestione della rabbia • Fingere di essere seduto vicino alla persona che ha scatenato in noi la rabbia e riferire i vostri vissuti e pensieri; • Scrivere una lettera alla persona con cui vi siete arrabbiati. Potete descrivere la vostra rabbia. Poi potete distruggere la lettera o decidere di non mandarla o di mandarla successivamente. Questo è un buon modo per gestire la rabbia; Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 69
  • 70. Tecniche assertive di gestione della rabbia • Usate un esercizio di rilassamento: esercizio di immaginazione guidata, audio di sostegno, musica rilassante; • Parlate con voi stessi in modo convincente e positivo. Per esempio dire:”Sono capace di gestire la mia rabbia”, “Sono arrabbiato ma non mi lascerò andare…”. • Sviluppare empatia. Pensare a cosa i vostri avversari pensano e sentono. L’abilità di mettersi nei panni degli altri è la soglia della maturità. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 70
  • 71. Tecniche assertive di gestione della rabbia • Date a voi stessi un tempo limite per essere arrabbiati, poi smettere. • Riconoscere la necessità della conciliazione e del perdono. • Focalizzarsi sul presente guardando anche al futuro. • Rimpiazzare il dramma con frasi: “Sono solo un po’ frustrato”, “non è la fine del mondo”,..ecc. • Rimpiazzare le emozioni con osservazioni logiche. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 71
  • 72. Tecniche assertive di gestione della rabbia • Rilassarsi ogni giorno: abbassare il battito cardiaco con la meditazione o gli esercizi di training autogeno serve a gestire meglio le nostre risposte emozionali; • Autoconvincersi che tutto va per il meglio. Ripetersi:”Rilassati, io sono OK; ogni cosa va bene..ecc. • Eliminare il sarcasmo e l’umore sarcastico dalla vostra mente. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 72
  • 73. Tecniche assertive di gestione della rabbia • Aspettare a dare risposte! Frenare la lingua e il respiro, soprattutto nelle discussioni accese. Dire “Ci sto pensando” o “Ho bisogno di più tempo per digerire questo”, “Interessante, dovrò pensarci”. • Dire: “mi piacerebbe avere” piuttosto che “Devo avere” in questo modo ci concediamo più tempo per ottenere quello che desideriamo, riducendo la frustrazione. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 73
  • 74. Tecniche assertive di gestione della rabbia • Avere una priorità: Leggere cose piacevoli, guardare film divertenti, ridere, ritagliare spazi per fare attività gratificanti, coltivare hobbies, ascoltare musica, andare a teatro, viaggiare…non c’è limite! Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 74
  • 75. E quando sono gli altri ad essere arrabbiati? Qualche suggerimento: • Permetti all’altro di sfogare le sue emozioni; • Accetta la sua rabbia (non è una emozione negativa!); • Mantieni la calma; • Non cercare una soluzione immediata, rimanda la discussione; • Respira profondamente; • Dopo aver accolto lo sfogo riprendi in mano la situazione. Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 75
  • 76. I 5 livelli di abilità dell’assertivo: 5.Costruisce un immagine positiva di sé e la persegue per autorealizzarsi 4.Sa apprezzare (sé e gli altri) 3.Ha consapevolezza dei diritti suoi e altrui 2.Comunica le proprie emozioni 1.Riconosce le emozioni (proprie e altrui) Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 76
  • 77. Concludendo… i tuoi diritti! 1. Hai il diritto di esprimere TE STESSO,riconoscendo lo stesso diritto agli altri; 2. Hai il diritto di chiedere ciò che desideri in modo diretto. 3. Hai il diritto di essere rispettato, di chiedere aiuto e sostegno in caso di necessità; 4. Hai il diritto di cambiare opinione, di dire di no, non lo so, non mi sento più di rispettare l’impegno preso; 5. Hai il diritto di sbagliare, ma devi assumerti la responsabilità delle tue azioni; 6. Hai il diritto di provare piacere, soddisfazione, di riuscire e di avere successo; 7. Hai il diritto di essere lasciato solo quando lo desideri; 8. Hai il diritto di avere segreti e “di non rispondere”; 9. Hai il diritto di difendere con dignità te stesso, affrontando le persone aggressive; 10. Hai diritto di esprimere disaccordo, di rifiutarti di aiutare l’altro e non soddisfare i suoi bisogni senza scusarti né sentirti in colpa; 11. Hai diritto di decidere cosa fare delle tue proprietà, del tuo corpo e del tuo tempo, a patto di non violare i diritti di altre persone; 12. Hai il diritto di scegliere quando agire in modo assertivo: è preferibile essere assertivi ma non è un obbligo! Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 77
  • 78. Un augurio per tutti “In una società migliore, formata da persone più comprensive, nessuno vorrà cambiarti. Tutti ti aiuteranno ad essere te stesso perché essere te stesso è la cosa più preziosa al mondo.” Osho Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 78
  • 79. Sito - bibliografia • L’Assertività. Vincere quasi sempre con le tre A – Giusti, Testi ; Sovera Edizioni • L’Autoefficacia. Vincere quasi sempre con le tre A – Giusti, Testi; Sovera Edizioni • Impara a dire no – Ragusa • Imparare a gestire i conflitti – A. Neri • Training Assertivo - Associazione CIPA • http://galileo.cincom.unical.it • Stili Comunicativi - F.Menegalli • Psicoterapeuti in formazione • Il Conflitto Interpersonale e lavorativo – Università di Macerata • Centro Interdipartimentale della Comunicazione Ottobre 2014 Valeria Laurenti - Imparare l'assertività 79

Editor's Notes

  1. Il training sull’assertività nasce, dunque, come tecnica della terapia comportamentale (Giusti, Montanari, Iannazzo, 2000); oggi è essenzialmente un percorso terapeutico durante il quale vengono forniti ai partecipanti strumenti specifici per modificare il proprio comportamento, al fine di renderlo più assertivo.
  2. Esempio: Ho un problema Comportamento (in linea con la mia attitudine)  mi lamento risposta dell’ambiente  l’ambiente (la mamma, il papà, la nonna, il partner, il collega, l’amico) trova la soluzione al posto mio (3. Bis risposta dell’ambiente  compatimento e quindi essere al centro dell’attenzione, avere l’approvazione e l’interesse altrui) soluzione del problema  rinforzo (4. bis essere al centro dell’attenzione  rinforzo) 5. rinforzo dell’ambiente  continuerò a lamentarmi comportamento in apparenza adattativo…ma nasconde molte insidie: A lungo andare gli altri mi manderanno a…stendere, si stancheranno e otterrò l’effetto opposto all’approvazione: l’allontanamento! Inoltre così facendo metto da parte la mia iniziativa e volontà ad agire…fino a quando mi dimenticherò di averne una! Questo genera in me insoddisfazione e frustrazione, che a loro volta mineranno la mia autostima (penserò di non essere meritevole dell’attenzione altrui, oppure di non essere in grado di risolvere un problema) una bassa autostima genera depressione, ansia, disturbi psicosomatici. Altri esempi: Se da piccolo sono stato premiato sempre e solo per la mia obbedienza, imparerò a rispondere con un comportamento di compiacimento degli altri fino a non sapere più cosa voglio, ma il mio “IO” si farà sentire con capricci, scoppi di ira, e altre risposte problematiche. Se ad una eccessiva gelosia del partner imparo a rispondere reprimendo ciò che sono e voglio, questa sarà una risposta conveniente nel breve periodo ma non a lungo termine. E viceversa se ad un atteggiamento che mi ferisce del mio partner rispondo con minacce e aggressioni, avrò la meglio nel breve periodo ma non sul lungo.
  3. I bambini apprendono i comportamenti per imitazione e per rinforzo Mio caso: maestra dell’asilo che mi dice che devono occuparsi dell’inserimento dei bambini difficili, quelli piccoli che non sono mai andati al nido: i bambini viziati! Non mi preoccupa il giudizio che lei ha dei bambini che per qualsivoglia ragione non hanno fatto l’esperienza del Nido, ma mi preoccupa l’approccio che questo insegnante può avere con un bambino in difficoltà (se lo ha già catalogato come “viziato”).
  4. Comunicazione verbale “Le rubo un minuto”, (dimensione dell’inferiorità data dal termine rubo come perdita di tempo) “Spero di non annoiarla, “Spero di non disturbare…” “Spero di farcela e non deluderla” (il termine spero denuncia la nostra insicurezza) “Mi dispiace dirti questo…sai, se dipendesse da me…”, “Qualunque cosa tu faccia non ti tradirò mai”, (manipolazione compiacente) “Sono sbagliato…sono un fallimento.., (manipolazione conciliante) “Sto facendo il meglio che posso… mi dispiace” (reazione di paura) Comunicazione non verbale - movimenti poco ampi - sguardo che non si mette a contatto con l’interlocutore - espressione del volto annoiata o assente - posture raccolte, rigide, curve - voce bassa, timida, lamentosa
  5. Si presuppone che queste idee abbiano un’origine nell’infanzia della persona che è stata colpevolizzata per il conflitto, educata a reprimere i propri bisogni ed esigenze, e ad avere un legame precario a causa di ingiustificati allontanamenti. “Sono inferiore agli altri; in caso di conflitto sarò io ad avere la peggio” “Io devo sempre essere amato, approvato, stimato da tutte le persone per me significative”. “Devo mostrarmi sempre competente, e adeguato in tutto ciò che faccio.” “Se temo che possa accadere qualcosa di pericoloso o dannoso allora devo pensarci continuamente, ed è giusto che io sia agitato e sconvolto al pensiero delle eventuali conseguenze, per poterle controllare meglio.” “Devo trovare soluzioni perfette ai miei problemi o a quelli altrui altrimenti chissà che cosa può succedere!” “La causa delle mie emozioni e dei miei sentimenti è sempre esterna per cui posso fare ben poco per controllarli, per superare la depressione, l'ansia, il rancore...” “Il mio passato è la vera causa dei miei attuali problemi: se qualcosa ha influito pesantemente sulla mia vita, questo ormai condiziona irrimediabilmente tutti i miei sentimenti e comportamenti attuali.” “Ho bisogno di starmene tranquillo, senza responsabilità. sforzi,disciplina o autocontrollo.” “Devo sempre essere perfettamente a mio agio e senza sofferenze di nessun genere.” “Potrei impazzire e questo sarebbe davvero terribile.” “Mi considero debole, incapace, inadeguato, quindi ho bisogno di dipendere dagli altri e da qualcuno in particolare.”
  6. Tutti i nostri comportamenti sono funzionali ad ottenere dei risultati…in sostanza li scegliamo perché abbiamo ottenuto dei risultati vantaggiosi…ma a volte esistono dei costi nascosti. Nella relazione interpersonale: Autocommiserazione, tentativo di mediare sempre, essere simpatico a tutti, dichiararsi d’accordo anche quando non lo si è, non compromettersi, evitare la responsabilità di quello che si afferma, scusarsi e chiedere permesso anche quando non è necessario, imbarazzo se si ricevono complimenti, demanda, rimanda, si mostra frequente offeso, sente vergogna, non parla se non interrogato, manda messaggi evasivi, equivoci, prova ansia o evita situazioni difficili
  7. Comunicazione verbale - “Sempre” “Mai” - “ti ordino” - “Sei sempre il solito, sei inaffidabile, disonesto…” - “Non mi dici la verità” - “Ci penso io” - “Te l’avevo detto” - “Io devo dire quello che penso” -“Non preoccuparti di quello che faccio io; tu fai quello che ti dico e basta!” Comunicazione non verbale - Sguardo fisso - Espressione del volto accigliata e “minacciosa” - Mento proteso in alto - Gestualità aperta asimmetrica - Voce tonante, aspra, dominante - Invade lo spazio degli altri - Interrompe spesso, cambia spesso argomento, si sovrappone agli altri
  8. L’infanzia della persona aggressiva è punitiva, normativa e nega qualsiasi forma di debolezza e fragilità.
  9. Se grida e minacce nel breve periodo mi permettono di raggiungere risultati, nel lungo periodo creeranno le basi per la mia disfatta…lavorativa, personale ed esistenziale. La persona aggressiva è socialmente ignorante, perché non si avvede dei tristi risultati che sta producendo con la sua condotta, è cieco rispetto agli effetti che causa.
  10. Sarcasmo in psicologia: quando e perché sarcasmo La maggior parte di noi ha utilizzato, in un’occasione o nell’altra, il sarcasmo senza rendersene conto, così come ognuno di noi, in grado più o meno variabile, vi si mostra sensibile. Ma cos’è il sarcasmo e perché viene utilizzato in particolari situazioni? Il termine sarcasmo deriva da greco sarkazein, che significa “fare a brani la carne come potrebbe fare un cane”. È spesso usato in maniera umoristica o ironica, e può essere sottolineato anche attraverso particolari intonazioni della voce per enfatizzare particolari parole o parti dell’affermazione. Il dizionario definisce il termine in questo modo: “Aspra affermazione, penetrante o amara; scherno o rimprovero tagliente”; e ancora: “Il ricorso a una serie di considerazione amare, caustiche o pungenti, che esprimono disprezzo, spesso facendo uso di un’affermazione invertita o ironica, in risposta a qualche offesa o dispetto subiti, con l’intento di ferire i sentimenti altrui”. Da queste definizioni due elementi emergono: primo, l’aggressività, in gran parte inconscia, evidente però nell’impiego di termini subito come amaro, tagliente e disprezzo; secondo, l’intento di danneggiare l’autostima dell’oggetto bersaglio, o di diminuirne il prestigio agli occhi degli altri. Un esempio eccezionale di dialogo sarcastico è quello tra Bernard Shaw (drammaturgo, narratore e saggista irlandese) e Winston Churchill. Bernard Shaw mandò a Churchill un biglietto per la prima di una delle sue commedie con una nota: “Avrei piacere di vederla tra il pubblico”. Churchill restituì il biglietto con un messaggio: “Mi dispiace di non poter partecipare alla prima. Verrò volentieri a una replica, se ce ne sarà una”. Bernard Shaw gli mandò allora due biglietti per un’altra serata scrivendo: “Avrei piacere che venisse a teatro accompagnato da un amico, se ne ha uno”. La caratteristica del sarcasmo compare nei soggetti che hanno una particolare tendenza a deprimersi, questo perché le persone suscettibili alla depressione del tono dell’umore hanno un’autostima fragile e dipendente dal sostegno narcisistico proveniente dall’esterno. Quando una persona incline alla depressione soffre una ferita alla propria autostima o viene frustrata in qualche altro modo nel suo bisogno di sostegno proveniente dall’esterno, reagisce con una rabbia, che viene scaricata, a volte, sotto forma di sarcasmo. Naturalmente l’attacco sarcastico è un tentativo di punire l’oggetto deludente, oppure ha lo scopo di far sì che il rivale invidiato si senta deprivato di un suo aspetto buono. Naturalmente, facendo riferimento all’etimologia della parola, a livello inconscio questo attacco assume la forma di un “massacro cannibalistico”. Il sarcasmo quindi comporta la presenza di impulsi aggressivi primitivi, spesso inconsci, che sorgono in una persona che si sente ferita, deprivata o umiliata, e che cerca vendetta contro coloro che ritiene responsabili di questo stato di cose. La persona sarcastica è spesso ancora bisognosa, coinvolta e dipendente nel rapporto con il mondo esterno. Per contro, le persone molto umili sono solitamente insensibili al sarcasmo, anche se possono talvolta riuscire a riconoscere l’intento ostile di chi vuole colpirli, e risentirsene. Soprattutto le persone soddisfatte di sé provocano la comparsa di una forte ostilità in coloro che si sentono invece deprivate affettivamente e dipendenti dal consenso e dal riconoscimento esterno. Questa ostilità può spesso venire scaricata sotto forma di sarcasmo. In più, i soggetti con grande fragilità dell’autostima possono spesso prendere una lode sincera per una frase sarcastica, dato che si sentono immeritevoli di qualunque buona opinione altrui o proiettano i propri impulsi aggressivi. Il sarcasmo è dunque uno strumento del debole poiché è indiretto e può talvolta essere scambiato per giocosità. Ma l’umorismo è decisamente un’altra cosa.  
  11. Comunicazione verbale - “Io mi sento…” (Autorivelazione) - “Ho deciso di…” - “Cosa ne pensi…”, “Che alternative abbiamo?” - “Vorrei concludere quello che sto dicendo” (Assertività di base) - “Sono contento di lavorare con te…” - “Non sono più disponibile ad occuparmi di te in relazione a questo problema” - “Mi hai garantito la tua collaborazione. Vorrei sapere quando intendi cominciare” (Assertività di confronto) Comunicazione non verbali - Gestualità aperta - Rispetto dei segnali di distanza - Espressione del volto vivace, contatto visivo diretto e costante ma non fisso - Postura flessibile, rilassata - Volume della voce adeguato, udibile coinvolgente
  12. Chiedere esempi di utenti maleducati che necessitano di risposte “dure”.
  13. Post it blu a pagina 39
  14. Far corrispondere la situazione alla propria esperienza Assunzione di responsabilità: so quello che posso o non posso fare
  15. Chiama la persona per nome per attirare la sua attenzione Mantieni il contatto visivo Adegua il volume della voce Attenzione al linguaggio del corpo: incrociare braccia o gambe, nascondersi dietro oggetti (borse) Velocità e ritmo della comunicazione Fare esempi di comunicazione verbale e non verbale per i tre stili comportamentali  pagina 72-73 Esercizi a voce: Valutazione di messaggi verbali pagina 74 Valutazione di atteggiamenti e posture pagina 75
  16. Per esempio la gioia si manifesta attraverso il suo elemento caratteristico: il sorriso, che si ottiene contraendo i muscoli zigomatici. E’ importante che il sorriso sia vero, non forzato, anche quando si tratta di un sorriso “di circostanza”. Anche in tal caso, infatti, se non si sa sorridere, si può fare a meno di una smorfia forzata, è sicuramente meglio. La sorpresa è caratterizzata dal ruolo principale che è esercitato dalla fronte arricciata e dalle sopracciglia sollevate. La paura come nella sorpresa, ma con maggior tensione, nello sbarrare gli occhi e nell’aprire la bocca. Nello stato di tristezza gli angoli della bocca abbassati e così pure le sopracciglia. Nella collera le sopracciglia vengono aggrottate alla radice del naso; gli occhi mostrano uno sguardo duro e la mascella è avanzata: A volte si digrignano i denti. Nella sensazione di disgusto, basta il taglio della bocca ad indicarlo, con gli angoli esterni della bocca tirati all’ingiù e la parte centrale delle labbra spinte in alto. Mostrare interesse è evidenziato da un sopracciglio alzato e l’occhio attento
  17. Scheda word per analisi filmati
  18. Dare un nome alle proprie emozioni, vissuti – cosa provo realmente di fronte a queste persone?
  19. Il passivo aspetta che l’altro capisca telepaticamente i suoi pensieri, l’aggressivo pretende che gli altri lo capiscano. Nella libertà espressiva rientra anche la capacità di riconoscere le proprie emozioni, soprattutto quelle negative che sono difficili da gestire, accettare e condividere. Esercizio: contrassegna le idee irrazionali che ritieni di avere. Vedi pagina 59
  20. Libertà di esprimersi ed empatia sono da riservarsi soprattutto con le persone IMPORTANTI!!!! Un amico, il partner, i figli…persone con cui abbiamo momenti di difficoltà ad esprimerci e vogliamo migliorare la nostra relazione.
  21. Un delicato equilibrio tra gratificazioni e frustrazioni ci educa da piccoli a saper chiedere, prendere, dare e ricevere.
  22. Far conoscere le proprie esigenze aiuta a ridurre lo stress e la insoddisfazione. Alla base delle nostre difficoltà ci sono le solite idee irrazionali!!! Se dicono NO, ho fallito. Vero, ma almeno hai provato ed il tuo fallimento è legato solo a questa situazione Se rifiutano mi sento non apprezzato. Vero ma ciò che veramente conta è ciò che noi pensiamo di noi stessi e non cosa pensano gli altri. Se chiedo qualcosa penseranno che non me la so cavare da solo. Vero, ma non è un dramma! È importante sapere quando è necessario l’aiuto altrui (e agli altri può far piacere aiutarci!) Se la risposta è no, mi sento rifiutato. Falso. Tutti hanno diritto di rispondere NO ad una proposta, non sei tu ad essere rifiutato, ma la tua richiesta. La mia richiesta potrebbe far pensare male di me. Vero, ma se mi preoccupo troppo del pensiero degli altri, rischio di non essere più libero. Se chiedo qualcosa divento vulnerabile. Vero, ma è disonesto voler apparire sempre forti e autosufficienti. Non ho diritto di chiedere, perché non merito nulla. FALSOOOOOOOOOOOOOO
  23. Punto tre IMPORTANTE: la comunicazione NON verbale tradirebbe il sentimento di disagio, tanto vale esprimerlo, per essere onesti anche con se stessi. Esempio: Fine del compito per le quattro Posso avere questo lavoro finito per le quattro? Mi sento a disagio a chiedertelo, ma è proprio necessario sia finito per le quattro (nell’esprimere l’emozione usare IO e mai TU, Io mi sento a disagio/Tu mi fai sentire a disagio; la seconda frase scarica sull’altro una mia responsabilità e genera ostilità). Lo so che è molto occupato oggi, ma ne avrei lo stesso bisogno Va bene capisco la situazione, quindi qual è la tua proposta?
  24. Vedi esempi a pagina 114
  25. Rimpiazza il tuo sì automatico con un «Ci penso su». Aiuta a riprendere il controllo, a riflettere e a preparare il terreno per un no ragionato, che fa meno male di quello impulsivo. Ammorbidisci il linguaggio, indora la pillola. Usa espressioni come «Preferirei di no», «Non sono a mio agio con...», «È molto interessante ma non sarei capace di...». Contieni la tua rabbia. Un no arriva meglio a destinazione se accompagnato da un’aria di calma zen, anche se finta. È molto più efficace di uno tsunami di rabbia. Cita la tua responsabilità verso altri. Ad esempio: «Mi piacerebbe aiutarti, ma ho già promesso a mia madre di…». Pensa, o immagina, che tu stia facendo qualcosa anche nell’interesse di qualcun altro, come la tua famiglia o la tua azienda. Ad esempio: «Non posso prestarteli, perché con quei soldi devo…». Se insistono, ripeti il tuo no. Davanti a un capo che pretende un certo lavoro da te o un familiare sempre bisognoso, ripeti con calma la frase con cui li stai respingendo. E se non cedono, rimani in silenzio, finché non capiscono che non c’è niente da fare. Il tuo no è no.
  26. Le relazioni tra colleghi non sono paragonabili ai rapporti di amicizia né possono avere l’intimità di quelle famigliari. Un “no” detto in ufficio riporta le relazioni su un piano professionale. “Il bello del mio lavoro è che sto con persone simpatiche, ho trovato degli amici”. Può essere vero, ma bisogna ricordare che la relazione tra colleghi è temporanea e circoscritta e che quando il “no” è motivato bisogna saper dire “Non sono d’accordo”, “Non mi piace la tua proposta”; “Questa incombenza non mi compete”. In questo modo non si confondono i ruoli sul lavoro in nome dell’amicizia e si sgombra il campo dall’emotività. Sul lavoro, poi, esistono delle gerarchie, e il no va usato anche quando si ha a che fare con un superiore. Non è un gesto di ribellione è un dissenso fra adulti che si stanno confrontando su un piano professionale.
  27. Esercizio a pagina 109
  28. Berne (1971) definisce carezze (strokes) le manifestazioni di apprezzamento e attenzione. Possono essere espresse fisicamente o verbalmente e possono essere incondizionate (messaggi positivi per l’esistere) e condizionate (messaggi positivi per qualche cosa che si è fatto bene!) è importante che ci sia un alternanza di carezze per ciò che si è e per ciò che si fa.
  29. Notare solo i punti deboli delle persone ci fa sentire al sicuro, ci fa sentire meglio!
  30. Esercizio a voce…io leggo frasi pagina 127 e gli utenti mi dicono se critica COSTRUTTIVA o MANIPOLATIVA.
  31. Test a pagina 133
  32. Ascolto attivo versus ascolto aggressivo (continue interruzioni, critiche, impazienza, linguaggio del corpo minaccioso  sbuffare, pestare col piedino) e versus ascolto passivo (tempi di ascolto troppo lunghi, troppa accondiscendenza: sì, sì, sì con la testolina)
  33. Ti ascolto, sto cercando di capire, cenni del capo, sorrisi, spiegami meglio, Restituisci contenuti ed aspetti emotivi della comunicazione dell’interlocutore con parole tue Nell’ascolto attivo si devono evitare, per quanto possibile: 1. VALUTAZIONE (una delle paure principali di ogni persona è di essere giudicati: ciò di solito causa una chiusura in chi parla) 2. INTERROGAZIONE 3. SOSTEGNO 4. SOLUZIONE 5. INTERPRETAZIONE RIFORMULAZIONE: 1. di primo grado: contenuto (dire la stessa cosa in altre parole); 2. di secondo grado: vissuto/senso (capire ciò che una determinata frase significa per quella persona; dire qualcosa che l’altro ci ha detto in modo implicito) La riformulazione di secondo grado è più efficace ma molto complessa, richiede più esercizio
  34. In una comunicazione il fraintendimento avviene quando non c’è una consapevolezza dei punti di vista. Mancano infatti delle informazioni sull’altro e su se stessi che ci permettano di riconoscere i due diversi punti di vista. In ogni comunicazione tra due persone può esserci: 1. conferma (capisco e condivido il punto di vista dell’altro) 2. rifiuto (capisco il punto di vista dell’altro ma non lo condivido) 3. fraintendimento (sono convinto di aver capito il punto di vista dell’altro, ma in realtà lo ho interpretato in modo sbagliato: non c’è riconoscimento reciproco dei punti di vista, non c’è reale comprensione). Nelle comunicazioni spesso il disaccordo riguarda le relazioni: anche se si è d’accordo sui contenuti non si giunge a un compromesso perché ci si relaziona con l’altro in maniera sbagliata (ad esempio nei litigi). Pertanto, è facile capire l’importanza fondamentale della relazione per la buona riuscita di una comunicazione.
  35. Si può essere inconsapevoli di ciò che ci fa arrabbiare, questo in genere dipende dall’educazione che abbiamo ricevuto da piccoli. Esempio suocera (?) : mi fa arrabbiare. Quando passo del tempo con lei, mi sento alterata. Ho provato a capire cos’è che mi fa arrabbiare…ho dedotto che è qualcosa che ha a che fare con la sensazione di una scarsa considerazione da parte sua nei miei confronti (scarsa considerazione per le mie fatiche, le nostre rinunce, il mio lavoro, i nostri bisogni…) poi mi sono chiesta “perché mai mi interessasse la sua considerazione, dato che anche la mia era scarsa nei suoi confronti?” (comportamento irrazionale: non mi arrabbierei mai con altre persone di cui ho una bassa stima e che hanno una scarsa considerazione di me”…allora doveva esserci qualcos’altro dietro questa rabbia…e pensandoci sono giunta alla conclusione che “non era la scarsa considerazione che mi faceva arrabbiare, ma il fatto che da questo ne derivasse un minor supporto ed un minor aiuto” soluzione: non sperare nella telepatia della suocera! Esprimere i bisogni chiaramente, fare richieste precise ed eventualmente arrabbiarsi se aiuto viene negato ed esprimere rabbia senza remore.
  36.  tratto da Centro Interdipartimentale della comunicazione - vedi bibliografia
  37. Osho era un professore di filosofia e viaggiò per l'India negli anni Sessanta del XX secolo come conferenziere e maestro spirituale. Le sue posizioni contro le religioni organizzate, le istituzioni politiche e le tradizioni suscitarono scalpore. Infine, suggerì dei "non-comandamenti", ossia dei valori che rappresentavano il suo fondamentale atteggiamento verso la vita: 1) Libertà. 2) Unicità dell'individualità. 3) Amore. 4) Meditazione. 5) No alla serietà. 6) Giocosità. 7) Creatività. 8) Sensibilità. 9) Gratitudine. 10) Senso del mistero.[67