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“Il tempo rappresenta la dimensione fondamentale di
ogni evento comportamentale:
esso è in stretto rapporto con ogni fenomeno legato allo
sviluppo ed al cambiamento.”
 Il tempo fisico può essere misurato in termini di
cambiamento, con l’ausilio di strumenti.
 Devono esistere, pertanto, dei meccanismi, anche
indiretti, che trasformano i passaggi fisici del tempo in
segnali sensoriali.
 I meccanismi che mediano la percezione del tempo
sono posti fra i problemi psicofisiologici non risolti.
La consapevolezza del trascorrere del tempo genera a
livello psicologico l’ esperienza temporale.
 Stima del tempo,
 Orientamento temporale
 Prospettiva temporale
 La stima del tempo
si riferisce alla capacità di valutare la durata di un
periodo relativamente breve senza l'uso di strumenti
 Il tempo "riempito" sembra più lungo perché richiede
più attenzione o sforzo.
Generalmente, dal punto di vista del soggetto, ciò che
accade durante gli intervalli pieni, più appare
quantitativamente rilevante e più sembra richiedere
sforzo.
Vi sono esempi tuttavia di tempi apparentemente vuoti
che sono sistematicamente sopra stimati e che
appaiono per il soggetto privi di sforzo o di stress.
 L'orientamento temporale (in senso stretto):
indica la capacità di orientarsi nel tempo e di situare in
esso gli eventi senza l'ausilio di strumenti particolari
 La prospettiva temporale
rappresenta l'arco di tempo psicologico in cui
l'individuo vive.
Orienta il suo comportamento nella vita e gestisce gli
obiettivi in una visione presente, passata e futura.
 Rappresenta una delle nozioni fondamentali per il tempo
psicologico, riassume tutte le dimensioni e le
caratteristiche dell'esperienza temporale di un individuo.
 Il comportamento di un individuo, dipende dalla sua
situazione attuale che è profondamente influenzata dalle
speranze e dai desideri del soggetto stesso, nonché dai suoi
punti di vista circa il proprio passato.
 La prospettiva temporale di ogni membro del gruppo
 Ogni soggetto contribuisce a stabilire piani a lungo termine
1) L'atteggiamento verso il tempo e le fasi temporali della propria esperienza;
2) L'orientamento sulle diverse dimensioni temporali
3) la densità a quantità di contenuti cognitivi che si hanno in relazione alle fasi
della prospettiva temporale
4) l'estensione e la distribuzione (o collocazione) nel tempo dei contenuti
cognitivi connessi al passato e al futuro;
5) la coerenza o grado di organizzazione e di articolazione per gli avvenimenti
accaduti e che accadranno. La coerenza è in stretta relazione con il grado di
realtà e con il grado di possibile attualizzazione delle aspettative del soggetto.
 La legge di Fraisse:
 Il tempo è una variabile soggettiva, ciò che ci piace passa
velocemente, ciò che non ci piace diventa quasi eterno.
 Conseguenze:
 Rilavorazioni: tempo speso a rifare le cose fatte male da noi o
dagli altri
 Lavori Inutili: Tempo sprecato in attività superflue
 Doppi lavori: tempo impiegato in attività che stanno già
facendo altre persone
 I Ladri di Tempo
 Il più grande ladro di tempo è la procastinazione
(spostare nel tempo le attività)
 Stiamo procastinando quando rimandiamo cose sulle
quali ci dovremmo concentrare proprio adesso
 Riempiamo le nostre giornate di compiti che sono in
fondo alla nsotra lista
 Ci imbattiamo più volte in un compito che è sulla lista
senza affrontarlo o senza stabilire quando lo faremo
 Ci apprestiamo a lavorare su un’altra priorità e subito
smettiamo per fare qualcos’altro (caffè ecc,…)
 Lasciamo un compito a lungo sulla lista senza portarlo
a termine
 Rispondiamo sempre “si” alle richieste di altri
tralasciando le nostre priorità.
 Priorità Confuse
 Incapacità di distinguere tra urgenza e importanza (tutto è
emergenza)
 Priorità definite dalle interruzioni
(telefonate, e-mail ecc)
• Reazione immediata alle richieste degli altri
• Poco tempo per pensare e pianificare
• Comunicazione inefficace
• Eccesso di quantità di comunicazione
• Deficit Informativo
• Uso di linguaggi sbagliati
 Incapacità di delega
 Solo io conosco la situazione generale
 Guadagnop tempo se lo faccio direttamente io
 Gli altri sapranno farlo bene?
 Indecisione
 Incapacità di dire NO
 Interruzioni
 Ogni volta che veniamo interrotti subiamo uan distrazione e
dobbiamo usare altro tempo per riprendere i filo dei nostri
pensieri.
 Telefono, e-mail … gli altri
80-20: un principio universale
Il 20% delle cause produce l'80% degli effetti
Es. il 20% delle vostre giacenze di magazzino costituirà l'80% del suo valore
LA LEGGE di PARETO non è una regola matematica ma indicazione che può
benissimo essere spiegata anche in:ù
70 e 30
con 90 e 10
- IBM fu la prima azienda americana a mettere in pratica quanto scoperto da
Pareto perché si rese conto che l'80% del tempo passato sul computer veniva
speso nell'eseguire il 20% del codice operativo. Fu così che decise di riscrivere il
software in modo da facilitarne l'utilizzo.
Il risultato fu semplicemente incredibile: i computer IBM divennero molto più
rapidi di quelli della concorrenza e i consumatori sembrarono apprezzare
molto la piacevole novità.
Metaprogrammi a SELEZIONE
FUNZIONALE
 DIREZIONE (lontano da, verso)
 RAGIONE (Possibilità, Necessità)
 CONTROLLO (Proattivo, Reattivo)
 REFERENZA (Interna, Esterna)
 RELAZIONE (Adeguante, Disadeguante)
 AFFILIAZIONE (Aggregante, Disaggregante)
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 GESTIONE DEL TEMPO
 TEMPO PREFERENZIALE
 Una volta identificato l’obiettivo di fondo,
scomponiamolo in sotto- obiettivi, in tappe chiare e
realistiche, misurabili e temporali (SMART)
 DERIVANO DAI SUB- OBIETTIVI
 Sono le azioni che si devono compiere per ralizzarli
 Devono essere inseriti nella TO DO LIST (cose da fare)
 È necessario:
 Fissare la data entro cui portarli a termine
 Individuare il risultato che ci attendiamo
 Fissare le ulteriori azioni e informazioni che
potrebbero rendersi necessarie
S pecifici: dovrà essere chiaro cosa, dove, quando e come la situazione verrà cambiata
M isurabili: dovrà essere possibile quantificare gli oggetti del progetto e i benefici
A ccessibili: dovrà essere possibile raggiungere gli obiettivi
(conoscendo le risorse e le capacità a disposizione della comunità);
R ealistici: dovrà essere possibile ottenere il livello di cambiamento riflesso dall'obiettivo, e legati al
T empo: determinando il periodo di tempo in cui ogni obiettivo verrà raggiunto.
 L’affermazione “tutto è importante” nasconde spesso
l’incapacità di darsi delle priorità:
 Per stabilire delle priorità “efficaci”
È necessario decidere:
 Cosa è importante
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 Cosa fare prima e cosa fare dopo
 Cosa fare in prima persona ee cosa far fare aglio altri
 Cosa fare e cosa non fare
 Capire la differenza tra IMPORTANTE E URGENTE
 È importante ciò che dà un ritorno e che è vitale
concretizzare
 Fare o non fare cose importanti implica sempre
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 Spesso le cose importanti non devono essere concluse
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 Es: è importante controllare la pressione delle gomme ad
intervalli regolari
 È URGENTE: l’attività in cui è indispensabile essere veloci
nella risposta o nell’azione.
Es: è urgente sostituire una gomma quando è a terra.
 L’urgenza nasce da eventi imprevedibili o da ritardi
accumulati su attività previste.
 Spesso si rischia di farci rimandare attività importanti
 I compiti urgenti hanno conseguenze a breve termine
mentre i compiti importanti influiscono sugli obiettivi
di fondo
 È necessario lavorare per ridurre al massimo le urgenze
e dedicare più tempo alle priorità
 Lista di compiti in ordine di priorità
 Attenzione al compromesso tra le esigenze di sintesi e
quelle di precisione:
 NON eccessiva semplificazione
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 Mantenere l’elenco aggiornato
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 Segnare come CHIUSI i compiti completati
 Scrivere i commenti per le attività completate a metà
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le priorità
 Ci aiuta ad essere organizzati e ridurre lo stress
 GESTIRE L’AGENDA
 Inserisci tutti i principali eventi lavorativi
 Tutte re riunioni indicando
a) Inizio e termine previsti
b) Tempi di spostamento
c) Località e telefono
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Scrivere a matita … per modificare
…
 Fissa sempre la data d’inizio di un’attività
 Fissa sempre la scadenza di un’attività
 Identifica i possibili conflitti e decidi cosa fare per
risolverli
 Controlla l’ordine di priorità
 Definisci il tempo per lavorare sui tuoi obiettivi
 Studio delle Dinamiche stressanti e “Stressors”
 Elaborazione delle Strategie di Coping
 Il lavoro stressante
 Occorre essere consapevoli dei ritmi Biologici
 Per lavorare al meglio è necessario tenere conto dei
tempi personali di maggior concentrazione e
produttività
 Destinare alle attività più semplici le ore in cui si è
meno “produttivi”
 Destinare i compiti più complessi quando si è in
“Peack Performance”
 La parola Stress deriva dal Latino “strictus” che
significa stretto, serrato, compresso.
 “una risposta generale aspecifica a qualsiasi richiesta
proveniente dall’ambiente. L’organismo attiva una
reazione di difesa chiamata Sindrome generale di
adattamento (SGA)” (Selye 1936)
 Lo stress è dunque una naturale reazione del nostro
organismo agli eventi che ci sollecitano.
 STIMOLO (stressante) – RISPOSTA (fase di
adattamento o di fuga)
 Uno sforzo di adattamento per rispondere allo stimolo
 Un alto consumo energetico (psichico e fisico) per
realizzare l’adattamento.
 Fase di allarme: un momento in cui la resistenza si
abbassa, seguendo un contro shock che mobilita i
meccanismi di difesa ed intensifica le reazioni fisiologiche
(produzione fisiologica di ormoni neuro tropici)
 Fase di resistenza: che consente un adattamento massimo
accompagnato da un progressivo riequilibrio delle funzioni.
 Fase di esaurimento: caratterizzata da uno squilibrio
funzionale ed alterazioni strutturali dovute al prolungarsi
delle difese dell’organismo, ci si sente molto stanchi e
soprattutto affaticati.
 Lo stress non è un elemento negativo per la nostra
salute. A fare la differenza è come la persona vive la
situazione.
 Lo stress positivo o eustress si ha quando uno o più
stimoli anche di natura diversa, allenano la capacità di
adattamento individuale
 In questo caso lo stress è una forma di energia usata per
poter raggiungere un obiettivo.
 Il Coping indica l’insieme di strategie cognitive e
comportamentali messe in atto per fronteggiare una
situazione difficile, il modo con cui ci si adatta ad essa.
 Le abilità di coping evolvono lungo l’arco di vita e sono
influenzate da fattori biologici, cognitivi, sociali,
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 Quindi il coping è definito come: “La risposta conscia a
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Gestione del tempo

  • 1.
  • 2. “Il tempo rappresenta la dimensione fondamentale di ogni evento comportamentale: esso è in stretto rapporto con ogni fenomeno legato allo sviluppo ed al cambiamento.”
  • 3.  Il tempo fisico può essere misurato in termini di cambiamento, con l’ausilio di strumenti.  Devono esistere, pertanto, dei meccanismi, anche indiretti, che trasformano i passaggi fisici del tempo in segnali sensoriali.  I meccanismi che mediano la percezione del tempo sono posti fra i problemi psicofisiologici non risolti.
  • 4. La consapevolezza del trascorrere del tempo genera a livello psicologico l’ esperienza temporale.  Stima del tempo,  Orientamento temporale  Prospettiva temporale
  • 5.  La stima del tempo si riferisce alla capacità di valutare la durata di un periodo relativamente breve senza l'uso di strumenti
  • 6.  Il tempo "riempito" sembra più lungo perché richiede più attenzione o sforzo. Generalmente, dal punto di vista del soggetto, ciò che accade durante gli intervalli pieni, più appare quantitativamente rilevante e più sembra richiedere sforzo. Vi sono esempi tuttavia di tempi apparentemente vuoti che sono sistematicamente sopra stimati e che appaiono per il soggetto privi di sforzo o di stress.
  • 7.  L'orientamento temporale (in senso stretto): indica la capacità di orientarsi nel tempo e di situare in esso gli eventi senza l'ausilio di strumenti particolari
  • 8.  La prospettiva temporale rappresenta l'arco di tempo psicologico in cui l'individuo vive. Orienta il suo comportamento nella vita e gestisce gli obiettivi in una visione presente, passata e futura.
  • 9.  Rappresenta una delle nozioni fondamentali per il tempo psicologico, riassume tutte le dimensioni e le caratteristiche dell'esperienza temporale di un individuo.  Il comportamento di un individuo, dipende dalla sua situazione attuale che è profondamente influenzata dalle speranze e dai desideri del soggetto stesso, nonché dai suoi punti di vista circa il proprio passato.  La prospettiva temporale di ogni membro del gruppo  Ogni soggetto contribuisce a stabilire piani a lungo termine
  • 10. 1) L'atteggiamento verso il tempo e le fasi temporali della propria esperienza; 2) L'orientamento sulle diverse dimensioni temporali 3) la densità a quantità di contenuti cognitivi che si hanno in relazione alle fasi della prospettiva temporale 4) l'estensione e la distribuzione (o collocazione) nel tempo dei contenuti cognitivi connessi al passato e al futuro; 5) la coerenza o grado di organizzazione e di articolazione per gli avvenimenti accaduti e che accadranno. La coerenza è in stretta relazione con il grado di realtà e con il grado di possibile attualizzazione delle aspettative del soggetto.
  • 11.  La legge di Fraisse:  Il tempo è una variabile soggettiva, ciò che ci piace passa velocemente, ciò che non ci piace diventa quasi eterno.  Conseguenze:  Rilavorazioni: tempo speso a rifare le cose fatte male da noi o dagli altri  Lavori Inutili: Tempo sprecato in attività superflue  Doppi lavori: tempo impiegato in attività che stanno già facendo altre persone
  • 12.  I Ladri di Tempo  Il più grande ladro di tempo è la procastinazione (spostare nel tempo le attività)  Stiamo procastinando quando rimandiamo cose sulle quali ci dovremmo concentrare proprio adesso
  • 13.  Riempiamo le nostre giornate di compiti che sono in fondo alla nsotra lista  Ci imbattiamo più volte in un compito che è sulla lista senza affrontarlo o senza stabilire quando lo faremo  Ci apprestiamo a lavorare su un’altra priorità e subito smettiamo per fare qualcos’altro (caffè ecc,…)  Lasciamo un compito a lungo sulla lista senza portarlo a termine  Rispondiamo sempre “si” alle richieste di altri tralasciando le nostre priorità.
  • 14.  Priorità Confuse  Incapacità di distinguere tra urgenza e importanza (tutto è emergenza)  Priorità definite dalle interruzioni (telefonate, e-mail ecc) • Reazione immediata alle richieste degli altri • Poco tempo per pensare e pianificare • Comunicazione inefficace • Eccesso di quantità di comunicazione • Deficit Informativo • Uso di linguaggi sbagliati
  • 15.  Incapacità di delega  Solo io conosco la situazione generale  Guadagnop tempo se lo faccio direttamente io  Gli altri sapranno farlo bene?  Indecisione  Incapacità di dire NO  Interruzioni  Ogni volta che veniamo interrotti subiamo uan distrazione e dobbiamo usare altro tempo per riprendere i filo dei nostri pensieri.  Telefono, e-mail … gli altri
  • 16. 80-20: un principio universale Il 20% delle cause produce l'80% degli effetti Es. il 20% delle vostre giacenze di magazzino costituirà l'80% del suo valore LA LEGGE di PARETO non è una regola matematica ma indicazione che può benissimo essere spiegata anche in:ù 70 e 30 con 90 e 10 - IBM fu la prima azienda americana a mettere in pratica quanto scoperto da Pareto perché si rese conto che l'80% del tempo passato sul computer veniva speso nell'eseguire il 20% del codice operativo. Fu così che decise di riscrivere il software in modo da facilitarne l'utilizzo. Il risultato fu semplicemente incredibile: i computer IBM divennero molto più rapidi di quelli della concorrenza e i consumatori sembrarono apprezzare molto la piacevole novità.
  • 17. Metaprogrammi a SELEZIONE FUNZIONALE  DIREZIONE (lontano da, verso)  RAGIONE (Possibilità, Necessità)  CONTROLLO (Proattivo, Reattivo)  REFERENZA (Interna, Esterna)  RELAZIONE (Adeguante, Disadeguante)  AFFILIAZIONE (Aggregante, Disaggregante)  CHUNKS (Piccoli, Grandi)  INDICE di RIFERIMENTO (Sè., Altri)
  • 18.  GESTIONE DEL TEMPO  TEMPO PREFERENZIALE
  • 19.
  • 20.
  • 21.  Una volta identificato l’obiettivo di fondo, scomponiamolo in sotto- obiettivi, in tappe chiare e realistiche, misurabili e temporali (SMART)
  • 22.  DERIVANO DAI SUB- OBIETTIVI  Sono le azioni che si devono compiere per ralizzarli  Devono essere inseriti nella TO DO LIST (cose da fare)  È necessario:  Fissare la data entro cui portarli a termine  Individuare il risultato che ci attendiamo  Fissare le ulteriori azioni e informazioni che potrebbero rendersi necessarie
  • 23. S pecifici: dovrà essere chiaro cosa, dove, quando e come la situazione verrà cambiata M isurabili: dovrà essere possibile quantificare gli oggetti del progetto e i benefici A ccessibili: dovrà essere possibile raggiungere gli obiettivi (conoscendo le risorse e le capacità a disposizione della comunità); R ealistici: dovrà essere possibile ottenere il livello di cambiamento riflesso dall'obiettivo, e legati al T empo: determinando il periodo di tempo in cui ogni obiettivo verrà raggiunto.
  • 24.  L’affermazione “tutto è importante” nasconde spesso l’incapacità di darsi delle priorità:  Per stabilire delle priorità “efficaci” È necessario decidere:  Cosa è importante  Cosa è urgente  Cosa fare prima e cosa fare dopo  Cosa fare in prima persona ee cosa far fare aglio altri  Cosa fare e cosa non fare
  • 25.  Capire la differenza tra IMPORTANTE E URGENTE  È importante ciò che dà un ritorno e che è vitale concretizzare  Fare o non fare cose importanti implica sempre conseguenze.  Spesso le cose importanti non devono essere concluse nell’immediato  Es: è importante controllare la pressione delle gomme ad intervalli regolari  È URGENTE: l’attività in cui è indispensabile essere veloci nella risposta o nell’azione. Es: è urgente sostituire una gomma quando è a terra.
  • 26.  L’urgenza nasce da eventi imprevedibili o da ritardi accumulati su attività previste.  Spesso si rischia di farci rimandare attività importanti  I compiti urgenti hanno conseguenze a breve termine mentre i compiti importanti influiscono sugli obiettivi di fondo  È necessario lavorare per ridurre al massimo le urgenze e dedicare più tempo alle priorità
  • 27.  Lista di compiti in ordine di priorità  Attenzione al compromesso tra le esigenze di sintesi e quelle di precisione:  NON eccessiva semplificazione  NON approfondimento troppo meticoloso
  • 28.  Mantenere l’elenco aggiornato  Distinguere attività importanti da attività urgenti  Segnare come CHIUSI i compiti completati  Scrivere i commenti per le attività completate a metà  Non consentire aggiunte non concordate prima
  • 29.  la lista delle attività da svolgere, organizzata secondo le priorità  Ci aiuta ad essere organizzati e ridurre lo stress
  • 30.  GESTIRE L’AGENDA  Inserisci tutti i principali eventi lavorativi  Tutte re riunioni indicando a) Inizio e termine previsti b) Tempi di spostamento c) Località e telefono d) Numero di partecipanti Scrivere a matita … per modificare …
  • 31.  Fissa sempre la data d’inizio di un’attività  Fissa sempre la scadenza di un’attività  Identifica i possibili conflitti e decidi cosa fare per risolverli  Controlla l’ordine di priorità  Definisci il tempo per lavorare sui tuoi obiettivi
  • 32.  Studio delle Dinamiche stressanti e “Stressors”  Elaborazione delle Strategie di Coping  Il lavoro stressante
  • 33.  Occorre essere consapevoli dei ritmi Biologici  Per lavorare al meglio è necessario tenere conto dei tempi personali di maggior concentrazione e produttività  Destinare alle attività più semplici le ore in cui si è meno “produttivi”  Destinare i compiti più complessi quando si è in “Peack Performance”
  • 34.  La parola Stress deriva dal Latino “strictus” che significa stretto, serrato, compresso.  “una risposta generale aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente. L’organismo attiva una reazione di difesa chiamata Sindrome generale di adattamento (SGA)” (Selye 1936)  Lo stress è dunque una naturale reazione del nostro organismo agli eventi che ci sollecitano.
  • 35.  STIMOLO (stressante) – RISPOSTA (fase di adattamento o di fuga)  Uno sforzo di adattamento per rispondere allo stimolo  Un alto consumo energetico (psichico e fisico) per realizzare l’adattamento.
  • 36.  Fase di allarme: un momento in cui la resistenza si abbassa, seguendo un contro shock che mobilita i meccanismi di difesa ed intensifica le reazioni fisiologiche (produzione fisiologica di ormoni neuro tropici)  Fase di resistenza: che consente un adattamento massimo accompagnato da un progressivo riequilibrio delle funzioni.  Fase di esaurimento: caratterizzata da uno squilibrio funzionale ed alterazioni strutturali dovute al prolungarsi delle difese dell’organismo, ci si sente molto stanchi e soprattutto affaticati.
  • 37.  Lo stress non è un elemento negativo per la nostra salute. A fare la differenza è come la persona vive la situazione.  Lo stress positivo o eustress si ha quando uno o più stimoli anche di natura diversa, allenano la capacità di adattamento individuale  In questo caso lo stress è una forma di energia usata per poter raggiungere un obiettivo.
  • 38.  Il Coping indica l’insieme di strategie cognitive e comportamentali messe in atto per fronteggiare una situazione difficile, il modo con cui ci si adatta ad essa.  Le abilità di coping evolvono lungo l’arco di vita e sono influenzate da fattori biologici, cognitivi, sociali, contestuali.  Quindi il coping è definito come: “La risposta conscia a fattori “stressoggeni” esterni”.