Un excursus sulla letteratura italiana del '200 pensato per gli studenti della scuola media. Vengono presentati i principali generi: la Letteratura Religiona, la Scuola Siciliana, la Poesia Comico-Realistica, il Dolce Stil Novo, la Prosa (romanzi, novelle, letteratura di viaggio)
Un excursus sulla letteratura italiana del '200 pensato per gli studenti della scuola media. Vengono presentati i principali generi: la Letteratura Religiona, la Scuola Siciliana, la Poesia Comico-Realistica, il Dolce Stil Novo, la Prosa (romanzi, novelle, letteratura di viaggio)
Da dove proviene la lingua italiana, quali sono stati i primi usi nella lingua comune e nella letteratura. Dall'indovinello veronese al placito capuano, fino al Cantico delle Creature di San Francesco.
Da dove proviene la lingua italiana, quali sono stati i primi usi nella lingua comune e nella letteratura. Dall'indovinello veronese al placito capuano, fino al Cantico delle Creature di San Francesco.
1. La nascita della poesia lirica:
dalla Sicilia alla Toscana
Pillole di letteratura per Elena
2. Perché proprio la lirica?
• Dopo il 1000 l’individuo è più sicuro di sé e
diventa più innovativo in molti settori della
vita produttiva, sociale e artistica
• Dal punto di vista letterario, la lirica fa grandi
progressi, diventa più raffinata
• La ragione è che la poesia esprime i bisogni
profondi di una persona: i sentimenti più
intimi, le passioni e le scelte culturali
3. Individualismo e amore
• In tutta l’area romanza dell’epoca (secoli XI, XII
e XIII) la spinta individualista coincide con il
tema dell’amore
• L’amore viene trattato in tutte le salse: se ne
studiano tutti gli aspetti e le dinamiche
• Questo comporta una profonda analisi
comportamentale e psicologica del rapporto
con la donna amata
4. Come conosciamo poeti e poesie del
Duecento?
• Le opere antiche sono arrivate a
noi attraverso i ‘codici’, che sono
dei manoscritti che raccolgono i
testi antichi (vedi immagini)
• In particolare le poesie in volgare
di rimatori siciliani, bolognesi e
toscani sono contenute nel codice
Canzoniere Vaticano Latino 3793
che si trova nella Biblioteca
Apostolica Vaticana a Roma
• Sono circa 1000 componimenti
divisi fra sonetti e canzoni
5. Chi ha scritto quel codice?
• Qualcuno fra la fine del Duecento e
l’inizio del Trecento ha ordinato a un
copista di raccogliere le poesie note
all’epoca
• Questo ‘qualcuno’ doveva essere
ricco, forse era un commerciante
fiorentino.
• Anche il copista era fiorentino
perché mentre copiava le poesie
provenienti da altre regioni o città le
ha modificate un po’, le ha
toscanizzate
6. I lettori del Duecento erano
consapevoli di cosa leggevano?
• Sì perché tutti sapevano che i Provenzali erano
stati i primi a scrivere poesie d’amore in volgare,
cioè in ‘lingua d’oc’
• Sì perché sapevano che in Sicilia scrivevano
poesie simili con la ‘lingua del sì’
• Dante – che era il più bravo anche come critico
letterario – ha scritto in una sua opera che le
prime poesie in volgare erano del 1140-50. E
oggi, grazie ai documenti che abbiamo, si
confermano quelle date.
7. Perché i poeti iniziarono a scrivere in
volgare?
• ‘Perché volevano farsi capire dalle donne a cui erano
indirizzate le poesie: il tema amoroso interessava alle
donne, ma le donne non sapevano bene il latino e
quindi i poeti cominciarono a scrivere nella lingua di
uso quotidiano, appunto il volgare.’
• Questa risposta è stata data da Dante Alighieri
8. Ancora Dante
• Nel ‘De vulgari eloquentia’
Dante scrive che i migliori poeti
italiani – ovviamente prima di
lui – sono stati i Siciliani.
• Le ricerche critiche posteriori
confermano che una grande
passione e un grande dibattito
ha animato il Duecento, dalla
Sicilia al nord Italia.
9. I rimatori siciliani
• 1221-1250: regno di Federico
II in Sicilia e nell’Italia
meridionale
• Molti poeti erano funzionari
di corte a Palermo o
nell’apparato statale
• Venendo da un ambiente di
corte questo gruppo di
letterati riproducono la
situazione della Provenza.
Alcuni hanno addirittura
tradotto o rifatto poesie in
lingua d’oc
10. Ecco i nomi e le loro professioni
• Giacomo da Lentini, notaio e
funzionario dell’Imperatore
• Pier delle Vigne, funzionario
• Jacopo Mostacci, falconiere a corte
• Re Enzo, figlio naturale
dell’Imperatore Federico
• Guido delle Colonne, giudice a
Messina
• Percivalle Doria, di nobile famiglia
genovese in servizio a Palermo
11. Amore e solo amore: i temi delle
poesie
• Amore come reverenza e
omaggio alla ‘madonna’
dalla quale implora
comprensione
• Gentilezza e raffinatezza
dei modi di comportarsi
• Spietatezza della donna
nei confronti del poeta
innamorato
• Ubbidienza dell’uomo nei
confronti della donna
12. Amore sincero o rituale?
• Le poesie presentano sempre le stesse
situazioni
• Danno l’impressione di offrire un rituale
mondano e materialista
• Se questi poeti fossero davvero innamorati
delle donne che hanno cantato non si sa: se lo
erano, comunque il loro amore lo
esprimevano secondo la tradizione letteraria
13. « Le novità sono a livello formale »:
che significa?
• Sono i primi a scegliere un volgare diverso da
quello provenzale
• La lingua siciliana si presta a una grande
varietà di metafore e similitudini che questi
poeti usano intensamente
• Ai Siciliani – in particolare a Giacomo da
Lentini - si deve l’invenzione del sonetto
• Arricchiscono le forme della ‘canzone’ a livello
anche metrico