alcune informazioni sulla flora batterica che troviamo sulle mani, alcune fotografie di analisi delle mani stesse, informazioni su come lavarsi le mani e le regole di lavaggio in un ospedale.
Le professioni sanitarie, rappresentate da tutte quelle figure individuate dalla legge 26 febbraio 1999 n. 42, nell’ultimo decennio hanno vissuto un radicale mutamento di “status”, passando da una condizione di “ausiliarietà” ad un’autonomia sia dal punto di vista legislativo che prettamente operativo. Questo cambiamento è stato accompagnato da forti “investimenti” in chiave culturale, fra i quali si ricorda in primis l’approdo alla formazione universitaria con i diversi livelli di formazione: laurea di base, laurea specialistica, master di specializzazione di I e II livello, dottorato di ricerca.
alcune informazioni sulla flora batterica che troviamo sulle mani, alcune fotografie di analisi delle mani stesse, informazioni su come lavarsi le mani e le regole di lavaggio in un ospedale.
Le professioni sanitarie, rappresentate da tutte quelle figure individuate dalla legge 26 febbraio 1999 n. 42, nell’ultimo decennio hanno vissuto un radicale mutamento di “status”, passando da una condizione di “ausiliarietà” ad un’autonomia sia dal punto di vista legislativo che prettamente operativo. Questo cambiamento è stato accompagnato da forti “investimenti” in chiave culturale, fra i quali si ricorda in primis l’approdo alla formazione universitaria con i diversi livelli di formazione: laurea di base, laurea specialistica, master di specializzazione di I e II livello, dottorato di ricerca.
Lezione numero 3.2 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
La presentazione della campagna di disinfezione delle mani in ambiente ospedaliero della ASL Lecce.
Clean Hands Campaign in ASL Lecce: the kick-off slides in Lecce on May, the 27th 2015.
Lezione numero 3.2 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
La presentazione della campagna di disinfezione delle mani in ambiente ospedaliero della ASL Lecce.
Clean Hands Campaign in ASL Lecce: the kick-off slides in Lecce on May, the 27th 2015.
1° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Patto per la salute e modello della "presa in carico": gli elementi fondamentali del progetto di integrazione - ospedale territorio per innovare la sanità attraverso l'IT
Questa presentazione è il risultato di un lavoro svolto nel laboratorio di analisi strumentale ed è specifico per spiegare l'effetto batocromo ed ipsocromo.
Integrazione ospedale - territorio il paziente è al centro.
Un progetto per rispondere in maniera capillare alle esigenze di informatizzazione di tutto il processo di continuità della cura .
2° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Mettere il paziente al centro del suo percorso di cura per migliorare la qualità del servizio sanitario, anche grazie al processo di dimissione protetta.
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di Alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
OBIETTIVI:
- Fornire una trattazione del metodo Gentlecare
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per migliorare la comunicazione
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per programmare la giornata del malato
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per adattare gli spazi di vita al malato
- Fornire la checklist ambientale per poter effettuare consulenze a domicilio e in strutture per anziani.
Webinar | Gentlecare a domicilio per la gestione del malato di Alzheimer: str...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
Lezione 3.4 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
alcune informazioni sulla flora batterica che troviamo sulle mani, alcune fotografie di analisi delle mani stesse, informazioni su come lavarsi le mani e le regole di lavaggio in un ospedale.
3.3-3.4-3.5-3.6 La prevenzione del contagio, mascherine, lavaggio mani, dista...LOspedaleVaaScuola
Lezioni numero da 3.3 a 3.6 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 3 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
R. Villano - Elementi di prevenzione e autocura: orecchi - singhiozzo - slo...Raimondo Villano
Abs.: R. Villano “Manuale sanitario”. È in prestigiose Istituzioni e in molti
Istituti Italiani di Cultura e svariate Biblioteche specialistiche, civiche e
nazionali in Italia e all’estero. (Longobardi Editore, pp. 208, Napoli, aprile 2005;
2^ Ediz., pp. 232, Napoli, giugno 2005).
2. Igiene delle mani
OMS
L’igiene delle mani è la misura più efficace per
ridurre le infezioni associate alle cure sanitarie
Linee Guida per l’Igiene delle mani
Definizione :
Lavaggio delle mani con acqua e sapone
semplice o antimicrobico
3. IL LAVAGGIO DELLE MANI
CDC (Atlanta)
individua il lavaggio delle mani
come la misura più importante
nel controllo delle infezioni
ospedaliere.
4. Flora microbica
Residente Transitoria
Strati + profondi Strati + superficiali
+ Resistente agli - Resistente agli
antisettici antisettici
(G- Enterobatteri)
10 -20% (G + St. Au)
della popolazione microbica 89-90 %
cutanea totale della popolazione microbica
cutanea totale
5. • Le mani sono il veicolo più comune con il quale
vengono trasmessi i microorganismi
7. Scarsa adesione alle pratiche
• La convinzione che l’uso di guanti sostituisca l’igiene
delle mani;
• Mancanza di buon esempio da parte di colleghi e
superiori;
• Lavandini poco accessibili o in numero insufficiente;
• Personale spesso troppo occupato / tempo insufficiente;
• Scarsa conoscenza di linee guida e protocolli.
8. una corretta
procedura di lavaggio mani
40 %
l’incidenza delle
infezioni nosocomiali
9. Tipi di lavaggio
• Lavaggio sociale
• Lavaggio antisettico
• Lavaggio preoperatorio
10. Quando il lavaggio sociale?
• Prima di procedure pulite e non invasive
(distribuzione cibo, farmaci, pressione arteriosa);
• All’inizio e fine del turno di servizio;
• Dopo l’uso dei servizi igienici;
• Dopo aver mangiato o fumato;
• Dopo il rifacimento dei letti;
• Dopo qualsiasi contatto con i pazienti;
• Prima e dopo avere indossato i guanti;
• Dopo aver tossito, starnutito, soffiato il naso,
toccato i capelli.
11. LAVAGGIO SOCIALE
OBBIETTIVO
RIMUOVERE FISICAMENTE LO SPORCO ED ELIMINARE
SINO AL 90% DELLA FLORA MICROBICA TRANSITORIA
MATERIALE
OCCORRENTE
ACQUA CORRENTE
DETERGENTE LIQUIDO EROGATO DA DISPENCER
CON VALVOLA UNIDIREZIONALE
SALVIETTE DI CARTA MONOUSO
12. LAVAGGIO SOCIALE
PROCEDIMENTO
• Inumidire mani e i polsi con acqua tiepida (38-40 °C).
• Applicare la quantità di prodotto raccomandata
dalla ditta produttrice.
• Frizionare vigorosamente le superfici insaponate per
almeno 15 secondi.
• Risciacquare accuratamente sotto acqua corrente.
• Asciugare accuratamente tamponando con salvietta
monouso di carta dalla punta delle dita all’avambraccio.
Utilizzare quest’ultima per la chiusura del rubinetto, se
non a gomito o pedale.
14. Corretta sequenza per il lavaggio delle mani
INUMIDIRE LE MANI CON ACQUA TIEPIDA E
VERSARE 3-5 ML DI SAPONE NEL PALMO DELLA MANO E
SFREGARE VIGOROSAMENTE LE MANI L’UNA CON L’ALTRA
15. LA SEQUENZA DEL FRIZIONAMENTO DOVREBBE DURARE ALMENO
15 SEC.
SFREGARE IL PALMO DESTRO SUL DORSO DELLA MANO SINISTRA E
VICEVERSA
21. ASCIUGARE ACCURATAMENTE LE MANI CON
SALVIETTE DI CARTA MONOUSO ED UTILIZZARE
L’ULTIMA PER CHIUDERE IL RUBINETTO, SE NON A
GOMITO O A PEDALE
22. Quando il lavaggio antisettico?
• Nelle procedure ad alto rischio;
• Prima di una procedura asettica
(es. cateterismo vescicale);
• Dopo il contatto con ferite, materiale biologico,
materiale infetto o contaminato (anche se con
guanti!);
• Tra un paziente e l’altro e sullo stesso Paziente,
se necessario, tra una procedura e l’altra;
• Prima di assistere pazienti particolarmente
suscettibili alle infezioni;
• Dopo aver assistito pazienti colonizzati o infetti.
23. LAVAGGIO ANTISETTICO
OBBIETTIVO
RIMUOVERE LO SPORCO, ELIMINARE LA FLORA
MICROBICA TRANSITORIA E RIDURRE LA FLORA
RESIDENTE
MATERIALE
OCCORRENTE
ACQUA CORRENTE
DETERGENTE ANTISETTICO LIQUIDO CON
DOSATORE O MONODOSE
SALVIETTE DI CARTA MONOUSO
24. LAVAGGIO ANTISETTICO
PROCEDIMENTO
• Inumidire mani e i polsi con acqua tiepida (38-40 °C).
• Applicare la corretta quantità di prodotto antisettico
avendo cura di distribuirlo in maniera omogenea.
• Aggiungere acqua e lavare accuratamente facendo
particolare attenzione agli spazi peri, sottoungueali e
interdigitali per almeno 1 minuto.
• Risciacquare accuratamente con acqua corrente.
• Asciugare accuratamente tamponando con salvietta
monouso di carta dalla punta delle dita all’avambraccio.
Utilizzare quest’ultima per la chiusura del rubinetto, se
non a gomito o pedale.
25. Quando il lavaggio preoperatorio?
• Prima di interventi chirurgici;
• Prima di eseguire manovre invasive nel
torrente circolatorio;
• Prima di manovre altamente invasive.
26. LAVAGGIO PREOPERATORIO
OBBIETT
IVO
OTTENERE LA MASSIMA RIDUZIONE DELLA FLORA
MICROBICA TRANSITORIA E UN BUON ABBATTIMENTO
DELLA FLORA RESIDENTE, INIBENDONE A LUNGO LO
SVILUPPO
MATERIALE OCCORRENTE
ACQUA CORRENTE
DETERGENTE ANTISETTICO LIQUIDO CON DOSATORE O
MONODOSE
SPAZZOLINO CON SETOLE IN NYLON IN CONFEZIONE
STERILE MONOUSO
ASCIUGAMANI STERILI
31. DURATA DEL LAVAGGIO
• Costituisce un fattore importante,
- azione meccanica,
- durata del contatto sufficiente
• E’ importante risciacquare bene le mani per ridurre i
residui di sapone
- danni alla pelle
- eliminare i microrganismi
32. - ALTERNATIVA AL LAVAGGIO -
FRIZIONAMENTO ANTISETTICO
APPLICAZI
ONE
Deve essere riservata alle situazioni in cui le mani non sono
visibilmente sporche e non sia possibile effettuare il
lavaggio (antisettico o sociale) delle mani per l’assenza di
un lavandino nelle immediate vicinanze.
OBBIETT
IVO
Eliminare la flora microbica transitoria e ridurre la flora
microbica residente.
MATERIALE OCCORRENTE
SOLUZIONE ANTISETTICA ALCOLICA CON DOSATORE O
MONODOSE
33. FRIZIONAMENTO ANTISETTICO
Quanto realmente efficace?
Numerosi studi hanno dimostrato che le soluzioni a base
alcolica sono da preferire ad altre perché hanno la capacità
di inibire o ridurre la crescita di microorganismi.
Dai risultati si evince che la frizione a base alcolica richiede
meno tempo, è più efficiente, efficace e irrita meno la pelle.
34. QUANDO IL FRIZIONAMENTO ANTISETTICO?
• Prima del contatto diretto con il paziente;
• Dopo il contatto con sangue, liquidi o materiali
biologici, mucose, cute non integra o medicazioni di
ferite, a patto che le mani non siano visibilmente
sporche;
• Dopo il contatto con la cute integra del Paziente (ad
es. per prendere il polso, misurare la pressione,
sollevare il Paziente);
• Nel passaggio, sullo stesso paziente, da un sito
contaminato ad un altro non contaminato;
• Dopo il contatto con attrezzature o oggetti nelle
immediate vicinanze del paziente;
35. FRIZIONAMENTO ANTISETTICO
PROCEDIMENTO
• Versare sul palmo della mano una quantità di soluzione
alcolica sufficiente a coprire tutta la superficie delle
mani (generalmente la quantità di prodotto erogato dal
dispenser è quella adeguata);
• Frizionare le mani palmo contro palmo;
• Frizionare il palmo destro sopra il dorso sinistro
intrecciando le dita tra loro e viceversa;
• Frizionare le mani palmo contro palmo intrecciando le
dita tra loro;
• Frizionare il dorso delle dita contro il palmo opposto
tenendo le dita strette tra loro;
36. FRIZIONAMENTO ANTISETTICO
PROCEDIMENTO
• Frizionare, ruotandolo, il pollice sinistro stretto nel
palmo destro e viceversa;
• Frizionare il palmo sinistro, con movimento circolare
avanti e indietro, con le dita della mano destra strette tra
loro e viceversa;
• Lasciare asciugare le mani all’aria;
37. Consigli per la salute delle mani
L’uso frequente di prodotti per l’igiene delle mani può
essere causa di:
1. lievi reazioni cutanee (irritazione, screpolature,
disidratazione, ecc.)
2. dermatiti da contatto allergiche che possono provocare
una sintomatologia locale anginosa
Il rischio di dermatiti irritative da contatto può essere ridotto
utilizzando creme e lozioni che idratano la cute. Le creme
emollienti utilizzate devono essere “compatibili” con i
prodotti utilizzati per l’igiene delle mani.
Fornire raccomandazioni specifiche per incoraggiare l’abitudine all’igiene delle mani al fine di ridurre la trasmissione di patogeni tra pazienti, operatori, volontari, allievi, ecc.
Secondo le linea guida oms il lavaggio delle mani è Lavaggio delle mani con acqua e sapone semplice o antimicrobico
sulle mani possiamo distinguere 2 tipi diflora microbica FLORA RESIDENTE La flora residente è formata da microrganismi residenti sotto le cellule superficiali dello strato corneo e reperibili anche sulla superficie cutanea. Lo Staphylococcus epidermidis è la specie dominante . La flora residente ha inoltre un importante funzione protettiva, grazie all’ antagonismo microbicoe e la competizione per le sostanze nutrienti FLORA TRANSITORIA La flora transitoria è costituita principalmente dai contaminanti ambientali costituisconol’ 89-90 % della popolazione microbica cutanea totale ma non sono in grado di moltiplicarsi sulla superficie delle mani per la competizione con i microrganismi residenti Ma sono + sensibile all’ azione degli antisettici Vengono spesso contratti dal personale ospedaliero tramite contatto diretto con i pazienti o con superfici ambientali contaminate in prossimità dei pazienti e sono i microrganismi più spesso associati alle infezionicorrelate all'assistenza sanitaria
Le mani sono il veicolo più comune con il quale vengono trasmessi i microorganismi ed in ambito sanitario quelle del personale sono spesso incriminate nella trasmissione di patogeni correlata all’assistenza
Un ruolo centrale nella trasmissione delle infezioni è svolto dalle mani del personale ospedaliero, questo perché i microrg popolano l’ambiente esterno può avvenire il trasferimento sulle mani durante le attività di assistenza Ei ripetuti conttti facilitano la trasmissione dei patogeni
L’igiene delle mani spesso viene trascurata o perlomeno nn se ne da importanza adeguata perché INDOSSARE GUANTI /CONVINZIONE CHE NON SERVA LAVARSI LE MANI MANCANZA DI BUON ESEMPIO DA PARTE DI COLLEGHI E SUPERIORI PERSONALE SPESSO TROPPO OCCUPATO TEMPO INSUFFICIENTE NON PENSARCI / DIMENTICANZA
Vediamo ora la procedura corretta. L’aettico e il sociale hanno la stessa procedura cambia solo il prodotto che si usa se sapone detergente o dell’antisettico es. DI CLOREXIDINA O IDOPOVIDONE
se no Nè uno a manopola, a gomito o pedale
prima delle procedure asettiche; • all’ingresso nei reparti ad alto rischio; dopo contatto con materiale infetto, secrezioni ed escrezioni.
Costituisce un fattore importante, non solo a causa dell’azione meccanica, ma anche per ottenere una durata del contatto sufficiente affiche’ l’antisettico possa agire. E’ importante risciacquare bene le mani per ridurre i residui di sapone che possono, a lungo termine, danneggiare la pelle delle mani e per eliminare i microrganismi grazie all’effetto meccanico dell’acqua
prima delle procedure asettiche; • all’ingresso nei reparti ad alto rischio; dopo contatto con materiale infetto, secrezioni ed escrezioni.