3. PERICOLO: PROPRIETA’ O QUALITA’ INTRINSECA
DI UNA DETERMINATA ENTITA’ AVENTE LA
POTENZIALITA’ DI CAUSARE DANNI
RISCHIO: PROBABILITA’ CHE SIA RAGGIUNTO IL
LIVELLO POTENZIALE DI DANNO NELLE CONDIZIONI
DI IMPIEGO E/O DI ESPOSIZIONE: DIMENSIONE DEL
DANNO STESSO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO: VALUTAZIONE
GLOBALE DELLA PROBABILITA’ E DELLA GRAVITA’ DI
POSSIBILI LESIONI IN UNA SITUAZIONE PERICOLOSA
PER SCEGLIERE LE ADEGUATE MISURE DI SICUREZZA
4. la distinzione fra
RISCHIO PRESUNTO
E
RISCHIO REALE (O VALUTABILE)
è basata su un elemento
discriminante:
L’ESPOSIZIONE
Gli operatori addetti alla attività
sanitaria, compresi i volontari,
possono contrarre infezioni in
seguito alla esposizione ad agenti
biologici in ambito sanitario
5. Il PERICOLO è la
presenza di un agente
infettivo
Il RISCHIO è se e quanto
questo agente infettivo si
diffonda tra le persone
(militi, pazienti ecc.)
Il DANNO è l’infezione di una
persona precedentemente non
infetta e l’eventuale malattia
infettiva derivante dall’infezione
6. Lo scopo della BIOSICUREZZA è evitare
che un PERICOLO (l’agente infettivo) si
trasformi in un DANNO e per far questo
occorre minimizzare il RISCHIO con
l’applicazione, continua e universale, di una
serie di PROVVEDIMENTI a vari livelli di
Responsabilità
7. MISURE ORGANIZZATIVE
• Comunicazioni e informazione
• Redazione protocolli –
procedure - percorsi
• Controllo ambientale
• Politica della sicurezza
MISURE PERSONALI
• Responsabilità individuale
verso le infezioni
• Conoscere le vie di
trasmissione
• Utilizzo corretto de DPI
Responsabilità
La perfetta conoscenza delle modalità con cui gli agenti infettivi si
“muovono” cioè vengono trasmessi nell’ambiente è fondamentale per
mettere in atto i processi di prevenzione e protezione, sia collettiva
che individuale
Associazione Volontario
8. SERBATOI :
⚫ PERSONE: MALATI (noti o meno), PORTATORI
⚫ AMBIENTE: ATTREZZATURE, STRUMENTARIO,
DISPOSITIVI MEDICI, SOLUZIONI,
ACQUA, ARIA, SUPERFICI
AGENTI :
BATTERI
FUNGHI
VIRUS
PARASSITI
OSPITI
SUSCETTIBILI
PORTE D’INGRESSO:
⚫Mucose (congiuntive)
⚫Cute lesa
⚫Tratto gastrointestinale
⚫Tratto respiratorio
VIE DI TRASMISSIONE:
⚫per contatto
(diretto ed indiretto)
⚫per via aerea
⚫per droplets
⚫tramite veicoli
⚫tramite vettori
9. LA TRASMISSIONE
OPERATORE PAZIENTE
Infezione crociata
malattia iatrogena
Agenti infettivi patogeni
Agenti infettivi opportunisti
la via di trasmissione viene percorsa in entrambi i sensi
cambia solamente l’espressività clinica
10. trasmissione
BLOOD BORNE
trasmissione
AIR BORNE
(trasmissione aerea)
trasmissione
Tramite DROPLETS
trasmissione
HAND BORNE
SANGUE O ALTRI
LIQUIDI BIOLOGICI
TRAMITE L’ARIA
(PARTICELLE SOSPESE)
DIRETTAMENTE TRAMITE
GOCCIOLINE RESPIRATORIE
(bocca-naso)
TRAMITE MANI
DELL’OPERATORE
VIE DI TRASMISSIONE
STANDARD
STANDARD + AIR BORNE
STANDARD +DROPLETS
STANDARD + HAND BORNE
PRECAUZIONI DA ADOTTARE
11. HIV
Epatite virale B - C
Sifilide
Malaria
Leptospirosi
Brucellosi
Creutzfeldt jacob
(mucca pazza)
Scabbia
Pediculosi
Stafilococco/
Streptococco
Salmonella
virus enterici /
Clostridium Difficile
12. modalità di trasmissione dei
microrganismi emessi con le secrezioni
respiratorie
FONTE
1 METRO
TRASMISSIONE DA DROPLET TRASMISSIONE AEREA
DROPLETS
Particelle > 5
micron e contamina
ad una distanza di 1
metro
(palline da tennis)
AIR BORNE
Particelle < 5 micron si
disperdono nell’aria
Tutto l’ambiente è
contaminato
(piume)
tubercolosi
morbillo
varicella
TBC polmonare/SARS
Difterite / Meningite
Pertosse/Influenza
Faringite streptococcica
Scarlattina/Adenovirus
Rosolia
13. Insieme delle norme e delle pratiche finalizzate a prevenire la trasmissione
di agenti infettivi tra pazienti e operatori
Due modi per isolare
FISICO
Si ottiene separando con
misure fisiche (stanze chiuse)
il soggetto infetto dal resto
della comunità
Metodo desueto e non più in
linea con le attuali
conoscenze scientifiche
(salvo casi particolari)
FUNZIONALE
si ottiene applicando le norme di
Precauzione standard/da
trasmissione
da parte dell’operatore
(comportamenti individuali)
e le norme di prevenzione
ambientale
(comportamenti organizzativi)
E’ la moderna visione rappresentata
dalle linee guida internazionali e
dalle recenti norme legislative
Isolamento protettivo
Da applicarsi in aggiunta alle normali precauzioni standard e da trasmissione
per proteggere i pazienti (es. la mascherina chirurgica durante gli interventi chirurgici)
14. • Devono essere applicate
a tutti i pazienti
(indipendentemente dallo stato di infezione)
• Devono essere utilizzate
sempre da tutti gli operatori
• Devono essere applicate in
corso di tutte le manovre in
cui sia prevedibile il contatto
con sangue o altri liquidi
biologici da esso contaminati
o assimilabili
Precauzioni Standard
(universali)
Precauzioni Aggiuntive
da trasmissione
Da adottare con i pazienti di cui si
conosce o si sospetta una infezione
da parte di patogeni importanti e
trasmissibili:
“airborne”
“droplets”
“hand borne – skin borne”
“ CASO E’ SOSPETTO “ quando la
presenza di alcuni criteri clinici e/o
epidemiologici fa pensare ad una
determinata malattia infettiva
16. ➢lavaggio delle mani
➢uso dei guanti
monouso
➢uso dei sovracamici
➢uso di mascherine,
occhiali
e visiere protettive
➢uso di attrezzature
per la manovra (aghi,
siringhe, dispositivi
adeguati, contenitori
adeguati per lo
smaltimento dei
taglienti)
➢Lavarsi le mani prima
e dopo l’utilizzo del DPI
Precauzioni Standard
Universali blood borne
Precauzioni Aggiuntive
da trasmissione air borne
➢In assenza di altre manovre
di protezione, applicare la
mascherina chirurgica al
Paziente
➢Il personale di assistenza,
quando entra in zona confinata
deve indossare DPI respiratorio
FFP2 e lavarsi le mani prima e
dopo l’utilizzo del DPI
➢La porta della stanza /
ambulanza deve rimanere
chiusa
➢Il paziente deve rimanere
nella stanza/ vano ambulanza
quando deve uscire applicare
mascherina chirurgica
➢Lavarsi le mani prima e dopo
l’utilizzo del DPI
Precauzioni Aggiuntive
da trasmissione droplets
➢In assenza di altre
manovre di protezione,
applicare la mascherina
chirurgica al Paziente
➢Mantenere una
separazione spaziale di
almeno 1 metro tra il
paziente e l’operatore
➢ Con distanza inferiore
al metro applicare FFP2
➢Lavarsi le mani prima e
dopo l’utilizzo del DPI
➢ Se il paziente deve
spostarsi applicare
mascherina chirurgica
➢ i precauzione
Precauzioni Aggiuntive
da trasmissione
hand borne (contatto-mani)
➢Gli operatori devono
indossare guanti monouso
e sovracamice quando
devono svolgere manovre
con contatto
➢Cambiarsi i guanti dopo
ogni operazione di
assistenza con contatto
➢Lavarsi le mani
➢Evitare l’uso di strumenti
o attrezzature anche non
critiche per l’assistenza a
pazienti diversi
17. Si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI) qualsiasi attrezzatura
destinata ad essere indossata e tenuta dall’operatore allo scopo di proteggerlo da
uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante
l’attività, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo
I DPI devono essere:
➢Conformi alla normativa
➢Adeguati ai rischi da
prevenire
➢Rispettare le esigenze
dell’attività (ergonomiche)
➢Adottabili secondo la
necessità
Tipologie
➢Dispositivi di BARRIERA (guanti, camici
protettivi e sovracamici, calzari, cuffie,
cappucci)
➢Dispositivi di protezione OCULARE
➢Dispositivi di protezione RESPIRATORIA
ATTENZIONE!!
La MASCHERINA chirurgica NON è un DPI
ma un PRESIDIO MEDICO CHIRURGICO
18. Pesanti non assistenziali
gomma maglia metallica
(antitaglio)
non sterili monouso: lattice vinile nitrile
sterili chirurgici:
lattice - nitrile
19. • Come precauzione standard universale
• Quando si maneggiano contenitori di
liquidi biologici
• Quando si eseguono procedure in cui è
prevedibile il contatto con le mucose o
cute non integra o vi è rischio di
contaminazione con sangue, o altre
sostanze biologiche (secrezioni escrezioni)
• Come precauzione aggiuntiva da
trasmissione da contatto
• Devono essere disponibili in diversi tipi e
misure
• Devono essere indossati appena prima
dell’utilizzo
• Devono essere immediatamente rimossi
dopo l’uso
ATTENZIONE!!!
l’uso dei guanti
non sostituisce
il lavaggio delle mani
anzi, l’uso dei guanti è una
indicazione al lavaggio delle mani
la rimozione dei guanti (degloving)
deve essere effettuata con
attenzione per non autocontaminarsi
20. ➢Come precauzione standard universale in corso di procedure che possono
generare schizzi di sangue, fluidi corporei ecc.
ma anche vetri calcinacci ecc
➢ Come precauzioni da trasmissione droplets per alcune patologie ( SARS)
Le caratteristiche del DPI
Neutralità ottica
Non formare vapore
Compatibili con l’uso di
occhiali o lenti
Occhiali
Visiere
21. Hanno lo scopo di proteggere contro i rischi di inalazione di aria inquinata da gas, vapori,
polveri ed aereosol di agenti patogeni
In ambito sanitario vengono utilizzati i facciali filtranti ffp ( filtering face- pice particles)
come semi maschere monouso
I Facciali Filtranti hanno una classificazione
in base alla normativa UNI EN 149
FFP1 filtrano almeno l’80% di aerosol
FFP2 filtrano almeno il 94% di aerosol
FFP3 filtrano almeno il 99% di aerosol
Posizionamento e manovra Fit per controllo
(inspirazione profonda)
Come posizionare correttamente FFP2??
22. ➢Non è un DPI da protezione in uscita come barriera all’emissione di droplets
➢La protezione in entrata è modesta per chi la indossa e deve essere usata in
manovre a basso rischio di esposizione di droplets e blood borne
➢Non è efficace nella protezione di airborne
La filtrazione in uscita viene persa con
mascherina bagnata e/o strappata
Come effettuare cambio mascherina???
23. Si parte dal DPI più contaminato al meno contaminato:
1)Guanti arrotolati dal polso e/o
degloving senza toccare la cute
2) Camice facendo attenzione a piegarlo con
all’interno la parte esterna contaminata
3) Igiene delle mani no water
4) Occhiali protettivi o visiera, prendendola dalla parte
posteriore
5) Igiene delle mani no water
6) Maschera/FFP facendo attenzione a toccare solo le
stringhe e non la superficie contaminata
7) Igiene delle mani no water
24. Carica Microbica
prima di un lavaggio mani
Carica Microbica dopo
lavaggio mani con acqua e
sapone
Carica Microbica dopo
lavaggio mani con
antisettico
Carica Microbica dopo
lavaggio mani con gel
idroalcolico
25. Carica Microbica
Presente sui monili
(anelli – orologi - bracciali)
SI
NO
Anche i Supereroi
durante il servizio si
legano i capelli
26. 1
PRIMA DEL
CONTATTO CON IL
PAZIENTE
PER PROTEGGERE IL PAZIENTE NEI CONFRONTI DI GERMI PATOGENI
PRESENTI SULLE TUE MANI
2
PRIMA DI UNA
MANOVRA ASETTICA
PER PROTEGGERE IL PAZIENTE NEI CONFRONTI DI GERMI PATOGENI,
INCLUSI QUELLI APPARTENENTI AL PAZIENTE STESSO
3
DOPO ESPOSIZIONE
A UN LIQUIDO
BIOLOGICO
PER PROTEGGERE TE STESSO E L’AMBIENTE SANITARIO NEI CONFRONTI
DI GERMI PATOGENI
4
DOPO IL CONTATTO
CON IL PAZIENTE PER PROTEGGERE TE STESSO E L’AMBIENTE SANITARIO NEI CONFRONTI
DI GERMI PATOGENI
5
DOPO CONTATTO
CON CIO’ CHE STA
ATTORNO AL
PAZIENTE
PER PROTEGGERE TE STESSO E L’AMBIENTE SANITARIO NEI CONFRONTI
DI GERMI PATOGENI
29. NO
Ferita o puntura con ago o tagliente
1. Aumentare il sanguinamento
della ferita
2. Detergere con acqua e sapone
3. Disinfezione accurata della
ferita
Contatto con il cavo orale
procedere con abbondante
risciacquo della mucosa con acqua
Contatto con le congiuntive
procedere ad abbondante
risciacquo con acqua
30. NO
Comunicare l’accaduto al Responsabile dell’Associazione
Concordare con il Responsabile e l’Azienda Ospedaliera i
controlli necessari
Verificare lo stato vaccinale dell’epatite B
Attenersi ai Protocolli/procedure presenti nella propria
Associazione
In caso di dubbi interpellare in Direttore Sanitario
dell’Associazione
31. Terminologia condivisa:
DETERSIONE: pulizia dallo sporco grossolano e dalla polvere, utilizzando
acqua e detergenti.
DISINFEZIONE: eliminazione di tutti gli elementi patogeni (virus, batteri,
ecc.). Si effettua con ipoclorito di sodio (varechina, candeggina, ecc.)
evitando il contatto con la pelle (guanti) e con acqua fredda (per evitare
vapori tossici)
Le ambulanze devono essere sottoposte con periodicità alla
detersione e disinfezioni con le seguenti procedure:
1. passare panno umido, imbibito di soluzione detergente, sulle
superfici e sui materiali presenti all’interno dell’abitacolo.
2. Passare, successivamente, un altro panno umido imbevuto di
disinfettante, a base di cloroderivati sulle superfici precedentemente
deterse.
3. Lasciare asciugare l’ambulanza ed il materiale.
4. Ripristinare l’ambulanza con tutto l’occorrente necessario.
5. Registrare l’intervento di disinfezione effettuato sull’ automezzo
32. Patologie air born/ droples
Il trasporto deve avvenire con finestrino aperto per ridurre concentrazione
microbica, al termine aprire tutte le porte dell’ambulanza e areare il vano
sanitario per almeno 20 minuti
Rimuovere lenzuola e coperte sporchi ed i rifiuti
Rimuovere le attrezzature mobili e collocarle dove è possibile pulirle
Detergere con un panno monouso le pareti interne dell’ambulanza, i ripiani, il
soffitto, le suppellettili e le attrezzature non mobili e disinfettarle con una
soluzione di cloroderivati
Ricordarsi di detergere prima le parti pulite poi le parti sporche, per evitare
ulteriori contaminazioni
Pulire il pavimento
33. ➢dopo ogni trasporto di persona a rischio
infettivo
➢a seguito di contaminazione del mezzo e
materiale con liquidi biologici
➢a periodicità concordata PROCEDURA
INTERNA
34. Patologie da contatto hand skin boorn
Indossare i DPI per patologie da contatto
Rimuovere lenzuola e coperte, collocarle in sacco per qualche giorno e
successivamente inviarli in lavanderia, i rifiuti vanno smaltiti normalmente
Rimuovere le attrezzature mobili e collocarle dove è possibile pulirle
Detergere con un panno monouso le pareti interne dell’ambulanza, i ripiani, il
soffitto, le suppellettili e le attrezzature non mobili e disinfettarle con una
soluzione di cloroderivati
Ricordarsi di detergere prima le parti pulite poi le parti sporche, per evitare
ulteriori contaminazioni
Pulire il pavimento