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ELEMENTI DI IGIENE
Ilaria Vescera
1
STORIA DELL’IGIENE
Cenni storici2
La lotta alla sporcizia è sempre
stata un impegno quotidiano,
per il corpo e per l’ambiente
anche quando questo era una
caverna
3
Non sempre, nella storia dell’igiene, acqua, sapone e
disinfettanti furono rimedi riconosciuti.
GRECI e
ROMANI
I greci e i romani non
usavano il sapone, ma uno
strumento in legno per
raschiare la pelle (strigile),
pur ricorrendo a frequenti
bagni e oli profumati 4
Dal RINASCIMENTO
all’ILLUMINISMO, in Europa
l’uso dell’acqua per bagnarsi era
scoraggiato o addirittura vietato dai
medici: l’acqua, secondo loro,
apriva i pori della pelle attraverso i
quali potevano entrare gravi
malattie.
5
La questione delle DONNE e l’igiene
L’igiene femminile è stata a lungo un parametro per
dare giudizi sulla condotta morale delle donne: se
sporche senza altro oneste, se pulite di sicuro
prostitute. Per le donne oneste infatti non c’è alcun
bisogno di lavarsi, anzi, riservare cura al proprio corpo
è considerato peccaminoso.
6
Nascita del bidet, invenzione italiana
In realtà poi alla paura di malattie si
accompagna come visto la paura del
peccato, in quanto l’igiene personale
presuppone la vista ed il contatto con
parti del corpo e quindi espone a
gravissimi rischi morali.
Bisogna aspettare il ‘700 per una folata
d’aria fresca. Il secolo di rivoluzione
vede affacciarsi l’uso del bidet,
invenzione tutta italiana, che però
mantiene quell’aurea di peccato in
quanto oggetto per lo più rivolto alle
amanti.
7
Mode dall’Oriente: bagno turco e non solo
I viaggiatori dall’oriente
riportano comunque la moda
del bagno turco. Londra è la
prima città in Europa a coprire i
canali di scolo, a portare l’acqua
ai piani alti e a dotarsi di un
sistema fognario.
In ambito medico ci si interroga
su come si sia potuto credere alla
pericolosità dell’acqua.
Altro fattore determinante
successivo sono le scoperte di
Koch e Pasteur sulla
microbiologia.
8
Tempi moderni
Saranno le epidemie di colera che affliggono Londra a metà del
XIX secolo a far ripensare agli amministratori al concetto di
igiene per i quartieri popolari. Motivo non è l’umana
compassione ma il contagio che si propaga fino ai palazzi dei
ricchi. Piano piano il numero di bagni pubblici nelle città inizia
ad aumentare.
E’ con il moltiplicarsi delle case popolari concepite
razionalmente con stanze da bagno all’interno delle abitazioni
che si diffonde in massa la prassi della doccia dopo lavoro tra gli
operai.
9
L’evoluzione tecnologica, culturale,
sociale e dei bisogni individuali ha
trasformato il concetto di salute
dandogli una valenza più ampia:
la salute non è solo assenza di
malattia ma benessere psichico,
fisico, relazionale, spirituale.
10
-1948-
Fù istituita, con sede a Ginevra, l’
Organizzazione Mondiale della Sanità
L’OMS è l’Agenzia delle Nazioni Unite
specializzata per le questioni sanitarie e vi
aderiscono 194 Stati membri tra cui l’Italia
11
OMS - 1948 -
Obietivo dell’OMS è:“il
raggiungimento, da parte di tutte le
popolazioni, del più alto livello
possibile di salute” definita come:
“uno stato di totale benessere
fisico,mentale e sociale” e non
semplicemente: “assenza di
malattia o infermità”.
12
L’IGIENE
Branca della medicina che mira alla
tutela dello stato di salute
(collettiva e individuale)
mediante la
prevenzione
13
L’IGIENE OGGI
corso osa 2017/18
14
I fattori che tendono a ridurre il livello
di salute e a determinare, in tempi più
o meno lunghi, malattie vengono
genericamente definiti
FATTORI DI RISCHIO O
FATTORI ETIOLOGICI O
CAUSALI
DI MALATTIA.
15
FATTORE DI RISCHIO si intende un fattore
al quale è associata una maggiore probabilità di
comparsa della malattia. Esso deve possedere
due caratteristiche fondamentali: Costante
(frequente) associazione; la sequenza temporale
positiva.
FATTORE EZIOLOGICO O CAUSALE si
intende una condizione direttamente implicata
nel determinismo della malattia. Esso deve
avere i seguenti requisiti: plausibilità biologica;
gradiente biologico degli effetti; forza
dell’associazione; specificità dell’associazione
16
MALATTIA
.
Alterazione dello stato fisico,
morfologico o funzionale di un
organo, un apparato o
dell’intero organismo.
17
18
Modello eziopatogenetico generale
delle malattie
Soggetto
sano
Azione di
fattori e
condizioni
negative
Permanenza
di azione dei
fattori
negativi
Soggetto
sano
Malattia
Eliminazione
di fattori
negativi
Lunga
permanenza
dello stato di
rischio
Soggetto in stato
di rischio
19
EPIDEMIOLOGIA
Branca dell'igiene che si occupa
delle modalità d'insorgenza, di
diffusione e di frequenza delle
malattie in rapporto alle condizioni
dell'organismo, dell'ambiente e della
popolazione.
20
E’una metodologia di
indagine
da utilizzare quando si
affrontano i problemi
sanitari di una popolazione
21
A QUALI DOMANDE RISPONDE?
• Qual’è la frequenza delle malattie di una
popolazione?
• Qual’è stata la fonte d’infezione di una malattia
in caso di epidemia?
• Qual’è efficacia degli interventi sanitari?
22
DEFINIZIONE DI
EPIDEMIA
E’ il verificarsi in una popolazione di un numero di
casi di malattia chiaramente in eccesso rispetto alle
attese.
Epidemia non vuol dire molti casi in poco tempo ma è
in relazione alla abituale frequenza della malattia in
quell’area, in quella popolazione, in quella regione.
23
ESEMPIO STORICO
Londra 1854 epidemia di colera
Allora si pensava che le malattie fossero trasmesse
dai “miasmi” ma John Snow osservò che spesso i
conviventi dei colerosi non si ammalavano mentre
individui che non avevano avuto alcun contatto
con i malati prendevano la malattia
24
PREVENZIONE DELLE
MALATTIE
concetti
corso osa 2017/1825
PREVENZIONE
La prevenzione è un insieme di attività, azioni ed
interventi attuati con il fine prioritario di
promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare
l’insorgenza di malattie.
In relazione al diverso tipo e alle finalità perseguibili
si distinguono tre livelli di prevenzione.
26
Gli interventi di medicina preventiva si
differenziano in
relazione al momento o alla fase di intervento
rispetto
alla storia naturale della malattia in :
• PREVENZIONE PRIMARIA
• PREVENZIONE SECONDARIA
• PREVENZIONE TERZIARIA
27
PREVENZIONE PRIMARIA
Prevenzione a livello eziologico
Si pone l’obiettivo di potenziare il
benessere ed
I IMPEDIRE L’INSORGENZA
DELLE MALATTIE.
28
Comprende tutti gli interventi rivolti all’ambiente ed
all’individuo sano o comunque non malato di cui si
propone :
di potenziare ed accrescere lo stato di benessere,
di eliminare o ridurre la presenza di fattori nocivi
di riparare eventuali danni da essi instaurati per
evitare
l ’insorgenza della malattia.
29
prevenzione secondaria
Prevenzione a livello pato genetico
Consiste nella DIAGNOSI PRECOCE DELLE
MALATTIA nella sua fase pre clinica e/o asintomatica
con il fine non di evitare l’insorgenza bensì di ottenere
la guarigione o comunque migliorarne la prognosi
mediante un appropriato trattamento terapeutico.
30
Si basa sulla rilevazione,
selezione e sorveglianza dei
segni precursori e preliminari o
stadi iniziali delle
malattie in popolazioni a rischio
o ad alto rischio.
Si avvale delle tecniche di
screening.
31
PREVENZIONE
TERZIARIA
Prevenzione del
deterioramento, delle
ricadute
dell’handicap e della
dipendenza
32
Mira ad evitare possibili
conseguenze
indesiderabili della malattia
(cronicizzazione - invalidità).
Si basa essenzialmente sulla
riabilitazione fisica e
psichica e sul reinserimento sociale.
33
Terziaria
ridurre la gravità di una malattia
inguaribile
Secondaria
ridurre la frequenza di casi
esistenti di una malattia
Primaria
ridurre la comparsa di nuovi casi
di malattia
Prevenzione
34
MALATTIE
INFETTIVE
35
EPIDEMIOLOGIA DELLE
MALATTIE INFETTIVE
Il RISCHIO INFETTIVO per qualunque individuo, dipende
da diversi fattori:
1. Caratteristiche del microrganismo (patogeno o non
patogeno)
2. Carica microbica (quantità)
3. Capacità di sopravvivenza nell’ambiente esterno
4. Capacità di difesa del sistema immunitario
5. Presenza di patologie
6. Concomitanza di procedure più o meno invasive36
INFEZIONE:
la penetrazione di un
microrganismo all’interno di un
individuo SENZA causare
malattia
37
Per MALATTIA INFETTIVA si
intende la penetrazione di un
microrganismo all’interno di un
individuo che causa malattia. La
guarigione dell’individuo si verificherà
quando le difese immunitarie e/o la
corretta terapia farmacologica
impediranno al microrganismo di
sopravvivere e riprodursi.
38
In qualunque comunità (casa, scuola,
ospedale, ecc.)
il pericolo principale è dato dalla
trasmissione da
persona infetta (FONTE DI
INFEZIONE)
a persona sana (OGGETTO DI
INFEZIONE)
39
I MICRORGANISMI
Sono esseri viventi
formati da una
sola cellula e
visibili solo al
microscopio.
40
PRINCIPALI
MICRORGANISMI
VIRUS:
sono molto piccoli, visibili solo al
microscopio elettronico. Non
hanno capacità di vita propria
(sono infatti endocellulari
obbligati) e,
pertanto, per la loro
sopravvivenza e riproduzione
devono obbligatoriamente
colonizzare una cellula. Per tale
motivo l’infezione virale avviene
per contatto molto ravvicinato. 41
BATTERI:
sono più “grandi” dei
virus e, infatti, possono
essere visti al
microscopio ottico. Sono
organismi capaci di vita
propria e la
sopravvivenza
all’interno
dell’organismo
colonizzato o infettato è
indipendente dalla
“struttura cellula”.
42
43
MICETI (O
FUNGHI):
sono ancora più
grandi e con una
struttura più
articolata dei
batteri, che li
rende di difficile
eradicazione.
44
Alcuni microrganismi possono aggredire
diverse specie animali, altri invece sono in
grado di colpire solo certe specie o addirittura
una sola
SALMONELLOSI
45
MICRORGANISMI
NON PATOGENI
SAPROFITI
PATOGENI
OPPORTUNISTI
microbo non in grado di
generare malattia
microbi che vivono nell'ambiente
microbo in grado di generare
malattia
microbo che normalmente non è
patogeno, ma in particolari condizioni
è in grado di generare malattia.
46
MICRORGANISMI
OPPORTUNISTI
I microrganismi opportunisti rappresentano un
grande problema in quanto colpiscono il paziente
nel momento in cui le sue difese sono
compromesse, come nel caso degli immaturi, degli
ustionati, dei pazienti operati, anziani, affetti da
malattie croniche debilitanti quali tumori, ecc.
47
Questo problema è particolarmente grave in
ospedale, in quanto:
Oggi esiste la possibilità di far sopravvivere
soggetti in gravi condizioni (ustionati,
politraumatizzati, immaturi )
Si utilizzano farmaci immunosoppressori
Si eseguono sempre più frequentemente
manovre invasive
Si impiantano protesi (ortopedia,
cardiochirurgia, neurochirurgia)
48
PSEUDOMONAS
Gli Pseudomonas sono bacilli aerobi che preferiscono gli
ambienti umidi e sono relativamente non invasivi, eppure
possono causare infezioni serie e spesso fatali quando i
meccanismi di difesa dell'ospite sono danneggiati o deficienti. La
sorgente ambientale è di solito l'acqua, il suolo umido o un
dispositivo medico contaminato, un'infusione o un’iniezione.
Pseudomonas aeruginosa (che causa principalmente
batteriemia, endocardite, polmonite, cheratite e infezioni delle
vie urinarie)
49
alcune
caratteristiche dei
microrganismi
50
PATOGENICITA’
INVASIVITA’
TOSSIGENICITA’
Capacità di alcuni
microrganismi di
indurre un processo
morboso.
Capacità di un
microrganismo
patogeno di entrare nel
corpo di un organismo
ospite e di diffondersi
attraverso i suoi tessuti.
Capacità di alcuni
microrganismi di
indurre un processo
morboso. (DANNO)
51
VIRULENZA
CARICA
INFETTANTE
capacità, da parte di
particolari microrganismi
patogeni, di provocare
nell'organismo che li ospita
manifestazioni patologiche di
varia entità
rappresenta la quantità
necessaria di proliferazione
in un organismo ospite da
parte di uno parassita, al di
sotto della quale non vi si
potrebbe avere un’infezione
52
OSPITE
E’ l’individuo suscettibile di contrarre l’infezione. La
resistenza di ciascun individuo dipende da molteplici
fattori legati al suo stato di salute e all’efficienza del suo
sistema immunitario.
Sono particolarmente suscettibili alle infezioni gli
anziani ed i bambini molto piccoli. Ulteriori fattori
aggravanti sono la malnutrizione, la presenza di stati
patologici, l’assunzione di farmaci che riducono difese
immunitarie, ecc.
53
Il corpo umano è normalmente colonizzato da molti
microrganismi che convivono spesso senza arrecare danni
e, talvolta, svolgendo funzioni importanti (es. flora batterica
residente).
I distretti corporei che normalmente li ospitano sono:
Cute
Mucose (orecchio, occhio, vagina)
Alte vie respiratorie (dal naso ai bronchi)
Apparato digerente (dalla bocca al retto)
Basse vie urinarie (dalla vescica all’uretra)
54
FATTORI DI DIFESA
DELL’OSPITE
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55
56

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igiene

  • 3. La lotta alla sporcizia è sempre stata un impegno quotidiano, per il corpo e per l’ambiente anche quando questo era una caverna 3
  • 4. Non sempre, nella storia dell’igiene, acqua, sapone e disinfettanti furono rimedi riconosciuti. GRECI e ROMANI I greci e i romani non usavano il sapone, ma uno strumento in legno per raschiare la pelle (strigile), pur ricorrendo a frequenti bagni e oli profumati 4
  • 5. Dal RINASCIMENTO all’ILLUMINISMO, in Europa l’uso dell’acqua per bagnarsi era scoraggiato o addirittura vietato dai medici: l’acqua, secondo loro, apriva i pori della pelle attraverso i quali potevano entrare gravi malattie. 5
  • 6. La questione delle DONNE e l’igiene L’igiene femminile è stata a lungo un parametro per dare giudizi sulla condotta morale delle donne: se sporche senza altro oneste, se pulite di sicuro prostitute. Per le donne oneste infatti non c’è alcun bisogno di lavarsi, anzi, riservare cura al proprio corpo è considerato peccaminoso. 6
  • 7. Nascita del bidet, invenzione italiana In realtà poi alla paura di malattie si accompagna come visto la paura del peccato, in quanto l’igiene personale presuppone la vista ed il contatto con parti del corpo e quindi espone a gravissimi rischi morali. Bisogna aspettare il ‘700 per una folata d’aria fresca. Il secolo di rivoluzione vede affacciarsi l’uso del bidet, invenzione tutta italiana, che però mantiene quell’aurea di peccato in quanto oggetto per lo più rivolto alle amanti. 7
  • 8. Mode dall’Oriente: bagno turco e non solo I viaggiatori dall’oriente riportano comunque la moda del bagno turco. Londra è la prima città in Europa a coprire i canali di scolo, a portare l’acqua ai piani alti e a dotarsi di un sistema fognario. In ambito medico ci si interroga su come si sia potuto credere alla pericolosità dell’acqua. Altro fattore determinante successivo sono le scoperte di Koch e Pasteur sulla microbiologia. 8
  • 9. Tempi moderni Saranno le epidemie di colera che affliggono Londra a metà del XIX secolo a far ripensare agli amministratori al concetto di igiene per i quartieri popolari. Motivo non è l’umana compassione ma il contagio che si propaga fino ai palazzi dei ricchi. Piano piano il numero di bagni pubblici nelle città inizia ad aumentare. E’ con il moltiplicarsi delle case popolari concepite razionalmente con stanze da bagno all’interno delle abitazioni che si diffonde in massa la prassi della doccia dopo lavoro tra gli operai. 9
  • 10. L’evoluzione tecnologica, culturale, sociale e dei bisogni individuali ha trasformato il concetto di salute dandogli una valenza più ampia: la salute non è solo assenza di malattia ma benessere psichico, fisico, relazionale, spirituale. 10
  • 11. -1948- Fù istituita, con sede a Ginevra, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità L’OMS è l’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata per le questioni sanitarie e vi aderiscono 194 Stati membri tra cui l’Italia 11
  • 12. OMS - 1948 - Obietivo dell’OMS è:“il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute” definita come: “uno stato di totale benessere fisico,mentale e sociale” e non semplicemente: “assenza di malattia o infermità”. 12
  • 13. L’IGIENE Branca della medicina che mira alla tutela dello stato di salute (collettiva e individuale) mediante la prevenzione 13
  • 15. I fattori che tendono a ridurre il livello di salute e a determinare, in tempi più o meno lunghi, malattie vengono genericamente definiti FATTORI DI RISCHIO O FATTORI ETIOLOGICI O CAUSALI DI MALATTIA. 15
  • 16. FATTORE DI RISCHIO si intende un fattore al quale è associata una maggiore probabilità di comparsa della malattia. Esso deve possedere due caratteristiche fondamentali: Costante (frequente) associazione; la sequenza temporale positiva. FATTORE EZIOLOGICO O CAUSALE si intende una condizione direttamente implicata nel determinismo della malattia. Esso deve avere i seguenti requisiti: plausibilità biologica; gradiente biologico degli effetti; forza dell’associazione; specificità dell’associazione 16
  • 17. MALATTIA . Alterazione dello stato fisico, morfologico o funzionale di un organo, un apparato o dell’intero organismo. 17
  • 18. 18
  • 19. Modello eziopatogenetico generale delle malattie Soggetto sano Azione di fattori e condizioni negative Permanenza di azione dei fattori negativi Soggetto sano Malattia Eliminazione di fattori negativi Lunga permanenza dello stato di rischio Soggetto in stato di rischio 19
  • 20. EPIDEMIOLOGIA Branca dell'igiene che si occupa delle modalità d'insorgenza, di diffusione e di frequenza delle malattie in rapporto alle condizioni dell'organismo, dell'ambiente e della popolazione. 20
  • 21. E’una metodologia di indagine da utilizzare quando si affrontano i problemi sanitari di una popolazione 21
  • 22. A QUALI DOMANDE RISPONDE? • Qual’è la frequenza delle malattie di una popolazione? • Qual’è stata la fonte d’infezione di una malattia in caso di epidemia? • Qual’è efficacia degli interventi sanitari? 22
  • 23. DEFINIZIONE DI EPIDEMIA E’ il verificarsi in una popolazione di un numero di casi di malattia chiaramente in eccesso rispetto alle attese. Epidemia non vuol dire molti casi in poco tempo ma è in relazione alla abituale frequenza della malattia in quell’area, in quella popolazione, in quella regione. 23
  • 24. ESEMPIO STORICO Londra 1854 epidemia di colera Allora si pensava che le malattie fossero trasmesse dai “miasmi” ma John Snow osservò che spesso i conviventi dei colerosi non si ammalavano mentre individui che non avevano avuto alcun contatto con i malati prendevano la malattia 24
  • 26. PREVENZIONE La prevenzione è un insieme di attività, azioni ed interventi attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie. In relazione al diverso tipo e alle finalità perseguibili si distinguono tre livelli di prevenzione. 26
  • 27. Gli interventi di medicina preventiva si differenziano in relazione al momento o alla fase di intervento rispetto alla storia naturale della malattia in : • PREVENZIONE PRIMARIA • PREVENZIONE SECONDARIA • PREVENZIONE TERZIARIA 27
  • 28. PREVENZIONE PRIMARIA Prevenzione a livello eziologico Si pone l’obiettivo di potenziare il benessere ed I IMPEDIRE L’INSORGENZA DELLE MALATTIE. 28
  • 29. Comprende tutti gli interventi rivolti all’ambiente ed all’individuo sano o comunque non malato di cui si propone : di potenziare ed accrescere lo stato di benessere, di eliminare o ridurre la presenza di fattori nocivi di riparare eventuali danni da essi instaurati per evitare l ’insorgenza della malattia. 29
  • 30. prevenzione secondaria Prevenzione a livello pato genetico Consiste nella DIAGNOSI PRECOCE DELLE MALATTIA nella sua fase pre clinica e/o asintomatica con il fine non di evitare l’insorgenza bensì di ottenere la guarigione o comunque migliorarne la prognosi mediante un appropriato trattamento terapeutico. 30
  • 31. Si basa sulla rilevazione, selezione e sorveglianza dei segni precursori e preliminari o stadi iniziali delle malattie in popolazioni a rischio o ad alto rischio. Si avvale delle tecniche di screening. 31
  • 33. Mira ad evitare possibili conseguenze indesiderabili della malattia (cronicizzazione - invalidità). Si basa essenzialmente sulla riabilitazione fisica e psichica e sul reinserimento sociale. 33
  • 34. Terziaria ridurre la gravità di una malattia inguaribile Secondaria ridurre la frequenza di casi esistenti di una malattia Primaria ridurre la comparsa di nuovi casi di malattia Prevenzione 34
  • 36. EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE Il RISCHIO INFETTIVO per qualunque individuo, dipende da diversi fattori: 1. Caratteristiche del microrganismo (patogeno o non patogeno) 2. Carica microbica (quantità) 3. Capacità di sopravvivenza nell’ambiente esterno 4. Capacità di difesa del sistema immunitario 5. Presenza di patologie 6. Concomitanza di procedure più o meno invasive36
  • 37. INFEZIONE: la penetrazione di un microrganismo all’interno di un individuo SENZA causare malattia 37
  • 38. Per MALATTIA INFETTIVA si intende la penetrazione di un microrganismo all’interno di un individuo che causa malattia. La guarigione dell’individuo si verificherà quando le difese immunitarie e/o la corretta terapia farmacologica impediranno al microrganismo di sopravvivere e riprodursi. 38
  • 39. In qualunque comunità (casa, scuola, ospedale, ecc.) il pericolo principale è dato dalla trasmissione da persona infetta (FONTE DI INFEZIONE) a persona sana (OGGETTO DI INFEZIONE) 39
  • 40. I MICRORGANISMI Sono esseri viventi formati da una sola cellula e visibili solo al microscopio. 40
  • 41. PRINCIPALI MICRORGANISMI VIRUS: sono molto piccoli, visibili solo al microscopio elettronico. Non hanno capacità di vita propria (sono infatti endocellulari obbligati) e, pertanto, per la loro sopravvivenza e riproduzione devono obbligatoriamente colonizzare una cellula. Per tale motivo l’infezione virale avviene per contatto molto ravvicinato. 41
  • 42. BATTERI: sono più “grandi” dei virus e, infatti, possono essere visti al microscopio ottico. Sono organismi capaci di vita propria e la sopravvivenza all’interno dell’organismo colonizzato o infettato è indipendente dalla “struttura cellula”. 42
  • 43. 43
  • 44. MICETI (O FUNGHI): sono ancora più grandi e con una struttura più articolata dei batteri, che li rende di difficile eradicazione. 44
  • 45. Alcuni microrganismi possono aggredire diverse specie animali, altri invece sono in grado di colpire solo certe specie o addirittura una sola SALMONELLOSI 45
  • 46. MICRORGANISMI NON PATOGENI SAPROFITI PATOGENI OPPORTUNISTI microbo non in grado di generare malattia microbi che vivono nell'ambiente microbo in grado di generare malattia microbo che normalmente non è patogeno, ma in particolari condizioni è in grado di generare malattia. 46
  • 47. MICRORGANISMI OPPORTUNISTI I microrganismi opportunisti rappresentano un grande problema in quanto colpiscono il paziente nel momento in cui le sue difese sono compromesse, come nel caso degli immaturi, degli ustionati, dei pazienti operati, anziani, affetti da malattie croniche debilitanti quali tumori, ecc. 47
  • 48. Questo problema è particolarmente grave in ospedale, in quanto: Oggi esiste la possibilità di far sopravvivere soggetti in gravi condizioni (ustionati, politraumatizzati, immaturi ) Si utilizzano farmaci immunosoppressori Si eseguono sempre più frequentemente manovre invasive Si impiantano protesi (ortopedia, cardiochirurgia, neurochirurgia) 48
  • 49. PSEUDOMONAS Gli Pseudomonas sono bacilli aerobi che preferiscono gli ambienti umidi e sono relativamente non invasivi, eppure possono causare infezioni serie e spesso fatali quando i meccanismi di difesa dell'ospite sono danneggiati o deficienti. La sorgente ambientale è di solito l'acqua, il suolo umido o un dispositivo medico contaminato, un'infusione o un’iniezione. Pseudomonas aeruginosa (che causa principalmente batteriemia, endocardite, polmonite, cheratite e infezioni delle vie urinarie) 49
  • 51. PATOGENICITA’ INVASIVITA’ TOSSIGENICITA’ Capacità di alcuni microrganismi di indurre un processo morboso. Capacità di un microrganismo patogeno di entrare nel corpo di un organismo ospite e di diffondersi attraverso i suoi tessuti. Capacità di alcuni microrganismi di indurre un processo morboso. (DANNO) 51
  • 52. VIRULENZA CARICA INFETTANTE capacità, da parte di particolari microrganismi patogeni, di provocare nell'organismo che li ospita manifestazioni patologiche di varia entità rappresenta la quantità necessaria di proliferazione in un organismo ospite da parte di uno parassita, al di sotto della quale non vi si potrebbe avere un’infezione 52
  • 53. OSPITE E’ l’individuo suscettibile di contrarre l’infezione. La resistenza di ciascun individuo dipende da molteplici fattori legati al suo stato di salute e all’efficienza del suo sistema immunitario. Sono particolarmente suscettibili alle infezioni gli anziani ed i bambini molto piccoli. Ulteriori fattori aggravanti sono la malnutrizione, la presenza di stati patologici, l’assunzione di farmaci che riducono difese immunitarie, ecc. 53
  • 54. Il corpo umano è normalmente colonizzato da molti microrganismi che convivono spesso senza arrecare danni e, talvolta, svolgendo funzioni importanti (es. flora batterica residente). I distretti corporei che normalmente li ospitano sono: Cute Mucose (orecchio, occhio, vagina) Alte vie respiratorie (dal naso ai bronchi) Apparato digerente (dalla bocca al retto) Basse vie urinarie (dalla vescica all’uretra) 54
  • 55. FATTORI DI DIFESA DELL’OSPITE Sono rappresentati da quei fattori di prevenzione della infezione che operano contro vari o specifici agenti 55
  • 56. 56