2° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Mettere il paziente al centro del suo percorso di cura per migliorare la qualità del servizio sanitario, anche grazie al processo di dimissione protetta.
3° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Continuità della cura e Piano di Assistenza Individuale: i due elementi chiave per innovare la sanità
1° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Patto per la salute e modello della "presa in carico": gli elementi fondamentali del progetto di integrazione - ospedale territorio per innovare la sanità attraverso l'IT
Una figura mancante nel panorama regionale. L'infermiere di Famiglia potrebbe essere l’anello di congiunzione mancante tra i medici di medicina generale ed il paziente per l’assistenza quotidiana. Un progetto ambizioso che offrirebbe servizi infermieristici domiciliari, una reperibilità 24 ore su 24, assistenza notturna e prelievi domiciliari con consegna e lettura referti adeguando il servizio alle esigenze caso per caso.
“Non si tratta solo di mera assistenza, di semplici punture o esecuzioni di manovre fini a se stesse . L' Infermiere di Famiglia potrebbe prendersi cura della persona ed essere, l’interfaccia tra ospedale e malato, tra medico e paziente, cercando di offrire sempre il meglio alle persone. Abbiamo gettato le basi per questo esperimento pioneristico e l’auspicio sarà quello di andare verso la direzione dell’ambulatorio infermieristico di riferimento, che ancora non esiste. Un infermiere di famiglia che affianchi il medico, una reale esigenza del nostro territorio”.
L’idea nasce proprio durante il corso di studi di Enza che coinvolge Francesco e Giuseppe, prendendo spunto da esperienze in altre regioni di Italia: Trentino, Emilia Romagna e Toscana. Mettendo a frutto tutto il sapere appreso negli anni, hanno valutato i reali bisogni del territorio.
“Siamo convinti che l’infermiere di comunità sia un importante tassello per costruire la sanità del futuro, attenta ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini. L’infermiere è un professionista della salute che, in collaborazione con il Medico, può essere di aiuto alle famiglie che hanno bisogno di un sostegno assistenziale, educativo, riabilitativo in tempi in cui i tagli alla sanità hanno imposto la chiusura di molti ospedali, creando il sovraffollamento di quelli rimasti mettendo a serio rischio la garanzia dei LEA "livelli essenziali dell'assistenza". Siamo convinti che questa è una delle strade per potenziare la medicina di territorio aumentando il livello di efficacia del sistema sanitario”.
Le Centrali Operative Territoriali (COT). Come sarannoFranco Pesaresi
l Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede nella “Missione sanità”, all’interno del progetto relativo al potenziamento delle cure domiciliari, l’attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali. L'articolo offre una descrizione puntuale del funzionamento di queste strutture, volte a promuovere l’integrazione tra i diversi setting assistenziali e ne delinea le caratteristiche, i requisiti richiesti e le relazioni funzionali con gli altri servizi della rete, alla luce del Decreto Ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77.
3° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Continuità della cura e Piano di Assistenza Individuale: i due elementi chiave per innovare la sanità
1° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Patto per la salute e modello della "presa in carico": gli elementi fondamentali del progetto di integrazione - ospedale territorio per innovare la sanità attraverso l'IT
Una figura mancante nel panorama regionale. L'infermiere di Famiglia potrebbe essere l’anello di congiunzione mancante tra i medici di medicina generale ed il paziente per l’assistenza quotidiana. Un progetto ambizioso che offrirebbe servizi infermieristici domiciliari, una reperibilità 24 ore su 24, assistenza notturna e prelievi domiciliari con consegna e lettura referti adeguando il servizio alle esigenze caso per caso.
“Non si tratta solo di mera assistenza, di semplici punture o esecuzioni di manovre fini a se stesse . L' Infermiere di Famiglia potrebbe prendersi cura della persona ed essere, l’interfaccia tra ospedale e malato, tra medico e paziente, cercando di offrire sempre il meglio alle persone. Abbiamo gettato le basi per questo esperimento pioneristico e l’auspicio sarà quello di andare verso la direzione dell’ambulatorio infermieristico di riferimento, che ancora non esiste. Un infermiere di famiglia che affianchi il medico, una reale esigenza del nostro territorio”.
L’idea nasce proprio durante il corso di studi di Enza che coinvolge Francesco e Giuseppe, prendendo spunto da esperienze in altre regioni di Italia: Trentino, Emilia Romagna e Toscana. Mettendo a frutto tutto il sapere appreso negli anni, hanno valutato i reali bisogni del territorio.
“Siamo convinti che l’infermiere di comunità sia un importante tassello per costruire la sanità del futuro, attenta ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini. L’infermiere è un professionista della salute che, in collaborazione con il Medico, può essere di aiuto alle famiglie che hanno bisogno di un sostegno assistenziale, educativo, riabilitativo in tempi in cui i tagli alla sanità hanno imposto la chiusura di molti ospedali, creando il sovraffollamento di quelli rimasti mettendo a serio rischio la garanzia dei LEA "livelli essenziali dell'assistenza". Siamo convinti che questa è una delle strade per potenziare la medicina di territorio aumentando il livello di efficacia del sistema sanitario”.
Le Centrali Operative Territoriali (COT). Come sarannoFranco Pesaresi
l Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede nella “Missione sanità”, all’interno del progetto relativo al potenziamento delle cure domiciliari, l’attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali. L'articolo offre una descrizione puntuale del funzionamento di queste strutture, volte a promuovere l’integrazione tra i diversi setting assistenziali e ne delinea le caratteristiche, i requisiti richiesti e le relazioni funzionali con gli altri servizi della rete, alla luce del Decreto Ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77.
L'unità di valutazione multidimensionale in ItaliaFranco Pesaresi
L'organizzazione, gli strumenti, il PAI e il case manager nelle modalità di lavoro delle unità di valutazione multidimensionali (UVM) nelle regioni italiane.
La normativa nazionale sulle prestazioni sociosanitarie. La gestione dell'integrazione sociosanitaria . Le regole per farla funzionare. Chi non riuscisse a scaricare il file, in subordine, può scaricarlo quì: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
Il nostro White Paper che analizza i principali sistemi sanitari in Europa, mostrando modelli alternativi a quello italiano per fare un confronto.
La Sanità in Italia è quello che è, e tutti noi ce ne lamentiamo continuamente. I difensori del pubblico premono sulla necessità di un sistema universalistico finanziato principalmente attraverso la leva fiscale, i liberisti vorrebbero un sistema gestito sempre più dal settore privato – anche se quasi nessuno ritiene attuabile il sistema statunitense. Ma come funziona negli altri Paesi dell’Unione?
Una breve (e sintetica) guida al funzionamento dei sistemi sanitari di altri cinque Paesi-tipo dell’Unione Europea – Francia, Germania, Regno Unito, Svezia, Paesi Bassi – per vedere come sono organizzati i loro sistemi sanitari nazionali.
http://www.associazioneeuropa2020.eu
MODELLI REGIONALI DI STRUTTURE DI CURE INTERMEDIE A CONFRONTOFranco Pesaresi
Capitolo del libro "Ospedali di comunità, case della salute e cure primarie: esperienze regionali e confronti" a cura di G. Banchieri, F. Colavita, G. Massaro, 2019.
Integrazione ospedale - territorio il paziente è al centro.
Un progetto per rispondere in maniera capillare alle esigenze di informatizzazione di tutto il processo di continuità della cura .
L'unità di valutazione multidimensionale in ItaliaFranco Pesaresi
L'organizzazione, gli strumenti, il PAI e il case manager nelle modalità di lavoro delle unità di valutazione multidimensionali (UVM) nelle regioni italiane.
La normativa nazionale sulle prestazioni sociosanitarie. La gestione dell'integrazione sociosanitaria . Le regole per farla funzionare. Chi non riuscisse a scaricare il file, in subordine, può scaricarlo quì: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
Il nostro White Paper che analizza i principali sistemi sanitari in Europa, mostrando modelli alternativi a quello italiano per fare un confronto.
La Sanità in Italia è quello che è, e tutti noi ce ne lamentiamo continuamente. I difensori del pubblico premono sulla necessità di un sistema universalistico finanziato principalmente attraverso la leva fiscale, i liberisti vorrebbero un sistema gestito sempre più dal settore privato – anche se quasi nessuno ritiene attuabile il sistema statunitense. Ma come funziona negli altri Paesi dell’Unione?
Una breve (e sintetica) guida al funzionamento dei sistemi sanitari di altri cinque Paesi-tipo dell’Unione Europea – Francia, Germania, Regno Unito, Svezia, Paesi Bassi – per vedere come sono organizzati i loro sistemi sanitari nazionali.
http://www.associazioneeuropa2020.eu
MODELLI REGIONALI DI STRUTTURE DI CURE INTERMEDIE A CONFRONTOFranco Pesaresi
Capitolo del libro "Ospedali di comunità, case della salute e cure primarie: esperienze regionali e confronti" a cura di G. Banchieri, F. Colavita, G. Massaro, 2019.
Integrazione ospedale - territorio il paziente è al centro.
Un progetto per rispondere in maniera capillare alle esigenze di informatizzazione di tutto il processo di continuità della cura .
4° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Quali sono gli ostacoli da superare per raggiungere un modello di sanità diffusa e come farlo grazie a una piattaforma IT per integrare processi e servizi.
La presentazione della campagna di disinfezione delle mani in ambiente ospedaliero della ASL Lecce.
Clean Hands Campaign in ASL Lecce: the kick-off slides in Lecce on May, the 27th 2015.
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di Alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
OBIETTIVI:
- Fornire una trattazione del metodo Gentlecare
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per migliorare la comunicazione
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per programmare la giornata del malato
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per adattare gli spazi di vita al malato
- Fornire la checklist ambientale per poter effettuare consulenze a domicilio e in strutture per anziani.
Webinar | Gentlecare a domicilio per la gestione del malato di Alzheimer: str...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
Morte o danno da errato codice triage: Cosa dice il Ministero?Emergency Live
La presente Raccomandazione vuole incoraggiare l'adozione di appropriate misure organizzative, formative e assistenziali per prevenire l'insorgenza di eventi avversi o minimizzare gli effetti conseguenti a una non corretta identificazione del grado di criticità e complessità dell’evento segnalato alla Centrale Operativa 118 e ad una non corretta attribuzione del codice triage da parte dall’équipe di soccorso 118 e/o in Pronto Soccorso.
AS.ME.D Rete di assistenza sanitaria domiciliare - Agnese CremaschiAgnese Cremaschi
AS.ME.D é un “sistema” che, interagendo e coordinandosi con le strutture presenti sul territorio, consente di effettuare velocemente, una efficace serie di rilevazioni biomediche indispensabili per monitorare e verificare l’ effettivo stato dell’utente e l’evoluzione della relativa patologia senza il trasferimento dello stesso presso le strutture sanitarie di zona.
I-Tel presa in carico paziente da remoto - Federsanità 40-5I-Tel Srl
Per fronteggiare l’emergenza coronavirus, I-Tel
ha sviluppato, in tempi record, una presa in carico e
un cruscotto web per il monitoraggio da remoto
delle persone in isolamento fiduciario con sintomi
Covid-19: febbre, tosse, difficoltà respiratorie.
ilcuore24ore - il nostro tempo è per te - è un servizio che Azenda Sanitaria Firenze offre a tutti i cittadini-pazienti con cardiopatie e ai loro medici di fiducia.
24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l'anno, il paziente è seguito, assistito, controllato.
Un servizio che assicurerà più vita e più qualità di vita ai cardiopatici.
Il Dott. Maurizio Filice, cardiologo illustra l'innovativo progetto di Azienda Sanitaria Firenze.
L’attuale scenario impone una necessaria rimodulazione del regime assistenziale di ricovero nell’ottica di ottimizzare i costi e le risorse. Nonostante le azioni intraprese, tra cui si annovera la creazione di posti letto a valenza territoriale per la continuità delle cure, l’analisi di tali processi non ha evidenziato i benefici sperati in termini economici e di esito clinico. L’obiettivo consiste nell’elaborazione di un modello innovativo (basata sui principi di domiciliarità, modularità assistenziale e gestione mista) per la gestione del paziente in dimissione ospedaliera. La progettazione del nuovo modello organizzativo, con durata di sei mesi (periodo: dicembre 2016 - giugno 2017), si è basata su tre principi cardine:
1) la centralità del domicilio come setting privilegiato per la gestione del paziente;
2) la modularità della risposta clinico-assistenziale secondo i reali bisogni di salute del paziente, valutati secondo scale riconosciute dalla letteratura scientifica;
3) la creazione di un modello gestionale a valenza mista (Azienda pubblica – Cooperativa terzo settore) come risposta innovativa a garanzia di una maggiore completezza della presa in carico globale del paziente.
Premioinnovas@lute percorso chirurgico intelligente oi v1Valeria Giannotta
Il percorso chirurgico intelligente: il progetto dell'Ospedale Israelitico realizzato per rendere più performanti i propri servizi chirurgici che rappresentano il Core Business aziendale.
Controllo di gestione in tempo reale, riduzione del rischio clinico, semplificazione organizzativa e perfetta programmazione chirurgica sono le linee guida di tale Core Business.
L'ospedale flessibile. Quale organizzazione e quali modelli per il futuroFranco Pesaresi
Conciliare qualità e complessità oggi implica abbandonare la vecchia concezione delle organizzazioni sanitarie come strutture gerarchiche lineari: i sistemi sanitari e gli ospedali sono sempre più entità complesse governate da leggi di interazione e auto-organizzazione, spesso soggette a fenomeni emergenti, come lo è stato la minaccia pandemica. Sarà questa la chiave per riformare l’assistenza compresa quella ospedaliera, facendo convergere la pluralità di attori su un unico obiettivo: aumentare la flessibilità del sistema. Tutto il contrario della logica di “una singola causa genera un singolo effetto”.
BUSINESS CONTINUITY PLAN IN AZIENDA SANITARIALucioDellatti
Integrazione della BUSINESS CONTINUITY PLAN nel Management ed Operations delle strutture sanitarie: primo modello in Italia basato sui requisiti definiti dallo standard ISO 22301:2019.
Le idee guida dell'OMS sul COVID-19 nei servizi di LTCFranco Pesaresi
Le linee guida sulla prevenzione e gestione della pandemia da COVID-19 nei servizi di Long-Term Care, recentemente
pubblicate dall’OMS, sono molto significative e pongono richieste precise ai Paesi europei. Franco Pesaresi, nell’ottica
di fornire un servizio utile ai lettori, ne propone una libera traduzione e, in questo articolo, offre una sintesi dei punti di
maggior rilievo.
2. Integrazione ospedale / territorio 02
definisce i progetti di integrazione ospedale -
territorio essenziali per garantire la continuità
delle cure.
Il Patto della salute
3. Integrazione ospedale / territorio 02
Il Patto della salute
intende porre il
paziente al centro
dell’universo sanitario.
4. Integrazione ospedale / territorio 02
Il paziente rimane al centro del sistema quando
viene assicurata la continuità delle cure, mediante
la PRESA IN CARICO
del paziente stesso.
5. Integrazione ospedale / territorio 02
La presa in carico del
paziente consiste nel
passaggio da un setting
di cura al successivo e
nell’individuazione
dei soggetti responsabili.
6. Integrazione ospedale / territorio 02
Fondamentale per il buon fine della continuità
delle cure è il processo di Dimissione Protetta.
7. Integrazione ospedale / territorio 02
Il processo di Dimissione Protetta mantiene
il paziente al centro del sistema, assicurando
il buon fine del suo inserimento
all’interno dei diversi setting.
8. La dimissione protetta
ha dignità di un vera e propria
offerta prestazionale complessa.
Integrazione ospedale / territorio 02
13. Integrazione ospedale / territorio 02
Il processo di dimissione
protetta dovrebbe iniziare già
in fase di triage al Pronto
Soccorso.
14. evitare le lunghe
attese, spesso
preludio di un
peggioramento
delle condizioni
generali di salute
del paziente
Integrazione ospedale / territorio 02
1
La dimissione protetta in fase
di triage rende possibile:
15. identificare da subito
i casi a rischio di
dimissione difficile e i
setting assistenziali
che dovranno
essere attivati per la
continuità delle cure
Integrazione ospedale / territorio 02
2
La dimissione protetta in fase
di triage rende possibile:
16. MERLUN Mar
ridurre la durata
della degenza
Integrazione ospedale / territorio 02
3
La dimissione protetta in fase
di triage rende possibile:
17. aumentare le prospettive di
esito favorevole della cura
Integrazione ospedale / territorio 02
4
La dimissione protetta in fase
di triage rende possibile:
18. abbattere il costo
sociale dei ricoveri
inappropriati
Integrazione ospedale / territorio 02
5
La dimissione protetta in fase
di triage rende possibile:
19. Integrazione
ospedale / territorio
1 INTEGRAZIONE OSPEDALE - TERRITORIO
2 IL PAZIENTE AL CENTRO
3 LA CONTINUITÀ DELLA CURA
4 IT PER LA SANITÀ DIFFUSA
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