La fonte CeDAP rileva le informazioni socio-demografiche della madre e della sua storia riproduttiva, gli accertamenti effettuati in gravidanza, il decorso e la durata della gestazione, le caratteristiche del parto e le informazioni specifiche del neonato.
Inoltre il CeDAP rileva i dati di base del fenomeno di natimortalità. In tale contesto la Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica del ministero della Salute, sta definendo diverse attività strategiche in ambito di diffusione ed utilizzo dei dati, ivi compresi quelli dell'area materno infantile.
Etiopia e diritto alla salute:la sinergia tra ricerca e cooperazione.
"Impatto delle complicanze ostetriche sulla salute neonatale: studio di coorte in un ospedale rurale dell'Etiopia" di Elisa Bobba
LE COLICHE DEL NEONATO: CAUSE E TRATTAMENTO OSTEOPATICOBraglia
La richiesta di consulenza pediatrica e osteopatica per coliche neonatali è molto frequente.
Esiste una regola generalmente accettata ed è la regola del tre: se il bambino piange
inconsolabilmente per più di tre ore al giorno, più di tre giorni alla settimana e ha un'età compresa
tra tre settimane e tre mesi, potrebbe trattarsi di colica.
Osteopatia per la Gravidanza - Osteopathy for ObstetricsMarco Siccardi
2° premio al Congresso Nazionale Osteopati ROI nel 2017, i risultati di uno studio longitudinale su 327 primipare. Diagnosi e trattamento osteopatico migliorano gli outcomes materni e fetali. Second Prize at 2017 National Osteopathic Congress ROI. Longitudinal coohort study on 327 nulliparae. Osteopathic diagnosis an treatment improve mathernal and neonatal outcomes.
Presentazione del Prof. Vincent Castronovo su "Gestione nutrizionale dell'Infertilità femminile" al Corso di medicina metabolica e funzionale di Bologna - 3-4 Luglio 2015
La collaborazione tra ostetriche e osteopati di Günter Steinfurth (osteopata...Braglia
La grande esperienza e conoscenza delle ostetriche riguardo la gravidanza, il
parto e lo sviluppo del nascituro è fondamentale per questa cooperazione
interdisciplinare. Per prima cosa cerchiamo di chiarire perché riteniamo che
l'osteopatia sia particolarmente indicata per le donne in stato di gravidanza, i
neonati e lattanti e le neomamme.
Il dolore nel bambino - Roselyne Lalauze-PolBraglia
Questa definizione si adatta bene al dolore dell’infanzia. Le vie afferenti del dolore sono
composte da diverse fibre: la maggior parte sono di piccolo diametro e sono a conduzione
lenta (fibre C), amieliniche, rappresentano il 60-90% di tutte le fibre afferenti cutanee e
viscerali, e sono presenti alla nascita e già attive. La maturazione delle funzioni inibitrici
invece è molto lontana dall’essere completa e potere contrastare efficacemente le sensazioni
dolorose. L’esperienza dolorosa del neonato è dunque spesso molto importante perché ancora
poco modulata.
L'osteopatia nel trattamento del bambino con handicapBraglia
L’osteopatia nel bambino con handicap può essere un approccio importante sia nel caso di alterazioni funzionali dove può ridare un equilibrio ai meccanismi innati del corpo per permettere un’evoluzione del bambino più armonica, che nel caso di alterazioni importanti con sequele gravi dove l’osteopatia permette al bambino di sviluppare al meglio i suoi sistemi di compenso
La fonte CeDAP rileva le informazioni socio-demografiche della madre e della sua storia riproduttiva, gli accertamenti effettuati in gravidanza, il decorso e la durata della gestazione, le caratteristiche del parto e le informazioni specifiche del neonato.
Inoltre il CeDAP rileva i dati di base del fenomeno di natimortalità. In tale contesto la Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica del ministero della Salute, sta definendo diverse attività strategiche in ambito di diffusione ed utilizzo dei dati, ivi compresi quelli dell'area materno infantile.
Etiopia e diritto alla salute:la sinergia tra ricerca e cooperazione.
"Impatto delle complicanze ostetriche sulla salute neonatale: studio di coorte in un ospedale rurale dell'Etiopia" di Elisa Bobba
LE COLICHE DEL NEONATO: CAUSE E TRATTAMENTO OSTEOPATICOBraglia
La richiesta di consulenza pediatrica e osteopatica per coliche neonatali è molto frequente.
Esiste una regola generalmente accettata ed è la regola del tre: se il bambino piange
inconsolabilmente per più di tre ore al giorno, più di tre giorni alla settimana e ha un'età compresa
tra tre settimane e tre mesi, potrebbe trattarsi di colica.
Osteopatia per la Gravidanza - Osteopathy for ObstetricsMarco Siccardi
2° premio al Congresso Nazionale Osteopati ROI nel 2017, i risultati di uno studio longitudinale su 327 primipare. Diagnosi e trattamento osteopatico migliorano gli outcomes materni e fetali. Second Prize at 2017 National Osteopathic Congress ROI. Longitudinal coohort study on 327 nulliparae. Osteopathic diagnosis an treatment improve mathernal and neonatal outcomes.
Presentazione del Prof. Vincent Castronovo su "Gestione nutrizionale dell'Infertilità femminile" al Corso di medicina metabolica e funzionale di Bologna - 3-4 Luglio 2015
La collaborazione tra ostetriche e osteopati di Günter Steinfurth (osteopata...Braglia
La grande esperienza e conoscenza delle ostetriche riguardo la gravidanza, il
parto e lo sviluppo del nascituro è fondamentale per questa cooperazione
interdisciplinare. Per prima cosa cerchiamo di chiarire perché riteniamo che
l'osteopatia sia particolarmente indicata per le donne in stato di gravidanza, i
neonati e lattanti e le neomamme.
Il dolore nel bambino - Roselyne Lalauze-PolBraglia
Questa definizione si adatta bene al dolore dell’infanzia. Le vie afferenti del dolore sono
composte da diverse fibre: la maggior parte sono di piccolo diametro e sono a conduzione
lenta (fibre C), amieliniche, rappresentano il 60-90% di tutte le fibre afferenti cutanee e
viscerali, e sono presenti alla nascita e già attive. La maturazione delle funzioni inibitrici
invece è molto lontana dall’essere completa e potere contrastare efficacemente le sensazioni
dolorose. L’esperienza dolorosa del neonato è dunque spesso molto importante perché ancora
poco modulata.
L'osteopatia nel trattamento del bambino con handicapBraglia
L’osteopatia nel bambino con handicap può essere un approccio importante sia nel caso di alterazioni funzionali dove può ridare un equilibrio ai meccanismi innati del corpo per permettere un’evoluzione del bambino più armonica, che nel caso di alterazioni importanti con sequele gravi dove l’osteopatia permette al bambino di sviluppare al meglio i suoi sistemi di compenso
Dopo due decenni di ambizioni di verifica professionale, di aspirazioni di accreditamento e di mania di linee guida, l’interesse della “comunità del miglioramento della qualità” sembra si sia spostato verso il fenomeno degli indicatori”
Production process of a radiopharmaceuticalLuca Palmieri
A deep view of a radiopharmaceutical's production process: from the basis to development and synthesis and to transport.
If someone needs the animated version, please contact me.
Management of RECURRENT URINARY TRACT INFECTION, Dr. Sharda Jain, Dr. Jyoti ...Lifecare Centre
Management of RECURRENT URINARY TRACT INFECTION
OVERVIEW
Challenge of Recurrent UTI
What is Recurrent UTI
Risks
prevention
Management of recurrent UTI
Cranberry & D-mannose Tablets
Composition
Clinical Studies
Indication
Dosage & Administration
Contraindications
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Adverse Events
Take Home Massages
FAQs
Descrizione completa del dolore cronico con definizione classificazione valutazione, trattamento, e complicanze. Un lavoro personale completo di tipo universitario. Con questo lavoro è stata fatta una tesi di laurea conclusasi brillantemente con 110.
Cell-free DNA test: aspetti emergenti nella pratica quotidiana CAUSE DEI RISU...Roberto Scarafia
BREVE PREMESSA:
Negli ultimi anni si sono sviluppate tecnologie altamente sofisticate che consentono di valutare il rischio per condizioni cromosomiche fetali. L'ampio ventaglio di opzioni oramai disponibili nell'ambito degli screening non invasivi pone numerosi quesiti su quale tecnologia utilizzare e le problematiche specifiche connesse alla tecnologia. Durante questa mezza giornata di aggiornamento verranno dunque presentate in modo semplificato le basi molecolari delle differenti tecnologie coi vantaggi e vantaggi correlati, quali test sono disponibili e il loro livello di certificazione in relazione alla normativa europea inerente alla marchiatura CE-IVD, quali sono le cause di risultati discordanti, dei ‘no results’ e la gestione dei casi con risultato ad alto rischio, no result e discordanze
OBIETTIVI FORMATIVI:
• Descrivere le differenti tecnologie disponibili coi relativi vantaggi e svantaggi;
• Presentare le cause biologiche dei risultati discordanti mediante cfDNA test;
• Illustrare le diverse cause di ‘no result’ e le implicazioni sulle performances del test;
• Descrivere l’utilità delle certificazioni, validazioni dei cfDNA test e dei controlli esterni di
qualità;
• Discutere circa l’utilità clinica dei contenuti aggiuntivi oltre alle trisomie 21,18,13;
• Discutere circa il follow-up e il management dei risultati ad alto rischio, dei no results e dei
risultati discordanti.
Perché misurare le nostre attività di assistenza? Perché i numeri sono alla base del processo continuo di miglioramento cioè di un’attività sistematica, guidata dai dati appunto, pensata per realizzare miglioramenti in tempi rapidi nei processi assistenziali. Deve essere elemento fondante della nostra attività perché si deve considerare come un imperativo etico la crescita ed il miglioramento continuo dei nostri interventi. Ma in quest’ottica, quali devono essere gli obiettivi di una raccolta dati? Dobbiamo misurare cosa facciamo e come la facciamo, dobbiamo attuare dei processi di cambiamento mirati, migliorare la qualità delle cure fornite, attuare interventi organizzativi e infine razionalizzare le risorse a nostra disposizione. Quali sono i sistemi di raccolta dati attualmente a nostra disposizione nel nostro reparto ? Il CEDAP fornisce informazioni che permettono l’analisi di dati propri del centro ma non permette un confronto tra centri diversi in tempi abbastanza immediati. SDO: permette la raccolta di dati che però sono limitati a diagnosi e procedure; sono inoltre condizionati dalla mancanza di definizioni condivise (rende il confronto difficile) di una distinzione per livelli di gravità; la codifica delle diagnosi è condizionata da motivi di opportunità degli erogatori e vi sono spesso errori di accuratezza, precisione e riproducibilità della codifica clinica. Per perseguire quindi il nostro obiettivo di dotarci di strumenti per verificare i nostri dati e di poterli confrontare, stiamo utilizzando una serie di sistemi alternativi. 1. Vermont Oxford Network: è una rete che interessa circa 1000 Terapie intensive Neonatali di tutto il mondo con dati su 2 milioni di bambini che nascono con un peso inferiore ai 1500 grammi. Il VON permette di misurare le variazioni nel tempo delle nostre performance ed un confronto con il network nel suo complesso, l’Europa, l’Italia ed il Veneto. 2. Il database della Società Italiana di Neonatologia che riguarda tutti i nati pretermine (<37 settimane di gestazione). 3. Database nazionale sulle infezioni neonatali. 4. Database di reparto sui neonati ricoverati non inclusi nei database precedenti. 5. Raccolta sistematica di dati relativi a rooming-in, pelle a pelle, allattamento esclusivo al seno, accessi in pronto soccorso entro il I mese di vita. Tutta questa attività richiede risorse per la raccolta, elaborazione e lettura. Non vi sono figure specializzate dedicate (statistico) e tutto ruota attorno al lavoro dei sanitari. Manca un sistema informatizzato per la cartella clinica che andrebbe pensato in collegamento con i dati della mamma dalla sala parto all’ostetricia: questo permetterebbe una grande semplificazione e facilitazione nel lavoro di raccolta delle informazioni.
L’indagine su “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” (60.000 famiglie campione nel 2013) condotta fin dal 1980 mediante intervista diretta faccia a faccia, rileva dal 1994 informazioni sul percorso della maternità (presso le donne con figli minori di 6 anni) per rispondere a bisogni informativi sia sulla qualità dell’assistenza in gravidanza e al parto, evidenziando le disuguaglianze sociali e territoriali e i loro andamenti temporali. Riguardo all’allattamento, con l’ultima edizione dell’indagine è stato possibile calcolare molti dei principali indicatori internazionali raccomandati dall’OMS.
Ulteriori informazioni: http://www.istat.it/it/archivio/7740.
La Policistosi Ovarica o PCO, Sindrome dell'Ovaio Policistico e Micropolicistosi Ovarica è una malattia delle ovaie descritta per la prima volta da Stein e Leventhal nel 1935 caratterizzata essenzialmente da disturbi del ciclo mestruale (scarse o assenti mestruazioni), segni di iperandrogenismo (acne, incremento della pilificazione, infertilità.
Ecografia ostetrica easy di Valentina Pontello: il primo atlante ecografico per futuri genitori.
L’ecografia in gravidanza è una emozione unica, questo libro rende l’esperienza ancora più coinvolgente, insegnando per la prima volta a tutti le basi per comprendere le immagini ecografiche.
Dr.ssa Valentina Pontello. Endometriosi e medicina alternativa: dati preliminari della tesi di Master in Medicina Naturale a indirizzo Fitoterapia (Università di Firenze, 2012).
Infertilità inspiegata Definizione
infertilità inspiegata significa che una coppia
non concepisce dopo 1 anno di rapporti sessuali vaginali non protetti , con le indagini basali per infertilità non evidenzianti nessuna patologia
(RCOG guidelines,1998; Randolph,2000; ASRM,2006).
Incidenza 15% 30% delle coppie infertili
Quali sono le 3 principali variabili della fertilità
Fattore ovulatorio
Fattore seminale
Fattore Tubarico
Studio osservazionale sul carcinoma della mammella nel territorio del Distret...Daniela Marchesini
EPI.CA. L'idea, il progetto, la sfida . Progetto di studio di prevalena: Cancro e Territorio.
Distretto 43 Asl Napoli 2 Nord
Presentazione convegno 23 Maggio 2013
Esistono numerosissimi farmaci più o meno efficaci nelle varie forme di sterilità anovulatoria, in questo studio sono prese in considerazione dal Ginecologo Luigi Langella.
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Studio epidemiologico multicentrico italiano sulla disfunzione perineale torrisi
1. Torrisi G., Ettore G., Minini G.F., Bernasconi F., Trezza G., Perrone A., Marchesoni D., Ferraro S., Guardabasso V . DIPARTIMENTO MATERNO-INFANTILE U.O. Ginecologia e Ostetricia Direttore: Prof. Giuseppe Ettore ARNAS “GARIBALDI-NESIMA ” Catania Studio epidemiologico multicentrico italiano sulla disfunzione perineale
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29. conclusioni Ruolo determinante fattori costituzionali: BMI e familiarità presenza del sintomo in gravidanza ed a 3 mesi
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33. Prevenzione in puerperio Gruppo a basso rischio : nessun fattore di rischio, assenza di segni funzionali, esame clinico normale Gruppo ad alto rischio : presenza di incontinenza e/o prolasso Gruppo a medio rischio : presenza di fattori di rischio, segni funzionali transitori, descensus urogenitale